111989. La caduta del Muro - kas.de · Nota introduttiva TJZJANA DJ MAlO e WJLHELM STAUDACHER...

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111989. LacadutadelMuro e lalibertadell'Europa a cura di TIZIANA DI MAlO e WILHELM STAUDACHER E Istituto Luigi rr.; Sturzo ~ Konrad LJ Adenauer Fondazione Konrad Adenauer Stiftung

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111989.LacadutadelMuro

e la libertadell'Europaa cura diTIZIANA DI MAlO e WILHELM STAUDACHER

E IstitutoLuigi

rr.; Sturzo

~ KonradLJ Adenauer

Fondazione Konrad Adenauer Stiftung

Nota introduttiva

TJZJANA DJ MAlO e WJLHELM STAUDACHER

Nel2009 si celebra il vencesimoanniversario della Rivoluzio-ne pacifica che mise fine al regime della SED e che in menDdi un anno porta alIa caduta della DDR e alIa Riunificazionetedesca.

Il 1989 e un anno di svolta che segna anche la fine dellaGuerra Fredda e l'avvio di una nuova era per gli Stati dell'exblocco sovietico.lnfatti, la Rivoluzionepacificaspiana la stra-da alIa riunificazione del Vecchio Concinence; il crollo delMuro divenne il simbolo della fine del comunismo e

l' unificazione tedescasi rivela decisivaper l' avvio della stabi-lizzazionedell'Europa nel segno della liberta.

Nella memoria dei contemporanei rimarranno per semprescolpite le immagini di quel fatidico 9 novembre 1989: i te-deschi festanciche attraversano il Muro da Est verso Ovest e

da Ovest verso Est di fronce all'attonita e, solo fino a pocheore prima, temibile polizia di froncieradella Germania est; lastessapolizia che resta ferma a guardare senza sparare neancheun colpo, anzi, spesso unendosi alIa gioia della folIa; gli ab-bracci e le lacrime di famiglie e amici a lungo divisi da quel-l'''argine antifascista", improvvisamenceeretto nella notte trail 12 ed il 13agosto 1961, su ordine di Walter Ullbricht e conilplacetdi Nikita Kruscev.lmmagini vivacie gioioseche si so-vrappongono a quelle tristi e grigie delle foto e dei filmati inbianco e nero che documencano il triste stupore e il dolore

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muto dei tedeschi di fronte ai militari che, srotolando chilo-

metri di filo spinato, fortificavano progressivamente il confi-ne tra Beelinoest e Berlino ovest, isolando l'Ovest e chiuden-dolo in una sorta di gabbia.

La Rivoluzione pacificae gli eventi del 9 novembre ebbe-ro alIabase la partecipazione della maggior parte della popo-lazione della DDR, che in maniera non violenta aveva inizia-to a manifestare nelle strade delle citta tedesco-orientali chie-

dendo liberta e riforme. Nell'estate del 1989 le ambasciatedella Repubblica federalea Praga, a Varsaviae a Vienna eranostate prese d'assalto dai tedeschi dell'Est che, a rischio dellapropria vita, cercavano di fuggire da un regime consideratoopprimente. 1110 settembre l'Ungheria apd il confine conl'Austria e con esso la via di fuga dalla Germania dell'est alIaGermania dell'ovest. PocomenDdi un anno dopo, con ilTrat-tato sullo stato finale della Germania, firmato dalle due Ger-

manie e dai quattro vincitori della Seconda guerra mondialee, per questo, definito "accordodue piu quattro" (in pratica ilTrattato di pace con la Germania sconfitta fino ad allora maistipulato a causa del disaccordo tra i vincitori), fu ristabilita lacompleta sovranita dei due Stati tedeschi; il 3 ottobre, i terri-tori della ex DDR, ricostituitisi in Under, entrarono ufficial-mente a far parte della Repubblica federale di Germania.

Venti anni dopo quegli eventi, di fronte alIa rinnovatagioia e alle rievocazioni ufficiali che si sono susseguite nellaRepubblica federale e in quasi ogni citta europea (a dimostra-zione del fatto che il 9 novembre 1989 e patrimonio colletti-vo dell'intera Europa), si impone una riflessionesui risultatiraggiunti. A causa della difficilesituazione economica e socia-le nei nuovi Lander (gli ex territori che componevano laDDR, ovvero Brandeburgo, Meklemburgo-Pomerania occi-dentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia), ampi stratidella popolazione si dimostrano insoddisfatti, la DDR vieneconsiderata oggi positivamente da molti. La nostalgia dell'E-st e tanto diffusa che la lingua tedesca ha avvertito la necessitadi coniare un neologismo, Ostalgie.Oggi si minimizza la dit-

tatura della SED, dimenticando che la DDR avevacostruitoun sistemache avevalimitato e distrutto le prospettive di mol-

te persone, soffocato le liberta personali e costretto i cittadinia lavorare senza poter percepire i frutti del proprio lavoro e

provocando, infine, la bancarotta di Stato. 11dissesto finan-ziario della DDR e stato assunto, e in larga parte risanato, con

grande sacrificio dall'attuale Repubblica federale e dai suoicittadini.

In questa situazione, per non correre il rischio intrinsecoal caderedi un velo di oblio sui quaranta anni di dittatura del-la SED (cheper molti tedeschi dell'Est e stata la seconda espe-rienza dittatoriale dopo quella nazionalsocialista),si avvertelanecessita di ripercorre le tappe fondamentali che all'indoma-ni della sconfitta del nazionalsocialismo portarono alIa divi-sione della Germania, alIa nascita dei due Stati tedeschi e alloro consolidamento all'interno di ciascun Blocco.

Lidea di pubblicare questo volume e nata nel corso del ci-do di seminari dedicato al 1989. La caduta del Muro e la li-

berta dell'Europa,organizzato dalla Rappresentanza aRomadella Fondazione Kontad Adenauer in collaborazione con 1'1-,

stituto Luigi Sturzo. AI cido seminariale, svoltosi aRomapresso la sede dell'Istituto Luigi Sturzo, nel periodo maggio-dicembre 2009, hanno preso parte testimoni e protagonisti di

quegli eventi, esponenti della comunita scientifica, politici,rappresentanti delle chiese e ambasciatori, che hanno ap-profondito e discussotemi quali, la DDR, il ruolo delleChie-se, I' approccio della Germania nell'affrontare il passatoe il si-gnificato della Riunificazione ed hanno discussodelle proble-matiche attuali e future ad essiconnesse. Ai seminari ha par-

tecipato un pubblico composto da tedeschi e italiani, che hamostrato un forte interesse per le tematiche affrontate e ma-nifestato un desiderio di maggior approfondimento. Nel cor-

so di questi seminari, soprattutto tra i numerosi studenti uni-versitari intervenuti con entusiasmo ad ogni incontro - ormai

tutti giovani nati dopo il 1989, in un dima di post-GuerraFredda -, si e potuta constatare la carenza di una adeguata co-

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noscenza della storia della DDR, del regime ivi istaurato dal-la SED e della sua fine, una carenza dovuta anche a una lacu-

na nella storiografia e nella pubblicistica italiana.11volume ha, dunque, una duplice motivazione: la prima,

memorialistica; la seconda, didattica, che si realizzaattraver-

so la pubblicazione di schede relative ai principali eventi del-la storia delle due Germanie dal 1945 al 1990. Essosi propo-ne, quindi, come uno strumento che stimoli l'approfondi-mento del tema, anche attraverso nuove ricerche. A tal fine,essosi articola in tre sezioni: la prima, dedicata ai rapporti in-tertedeschi, in cui si ripercorrono gli eventi che all'indomanidella sconfitta del nazionalsocialismoportarono alIadivisionee all'occupazione della Germania, alIa nascita dei due Stati eal loro inserimento nelle rispettive sfere di influenza; la se-conda, dedicata alIaDDR, in cui si presentano le caratteristi-che fondamentali dello Stato, la sua Costituzione, il ruolo

guida esercitato al suo interno dalla SED, nonche la resisten-za, i tentativi di opposizione e di fuga. La terza, infine, e de-dicata alIa Rivoluzionepacifica e presenta una toccante testi-monianza di Joachim Klose,giovanestudente universitario al-I'epoca della DDR, attualmente direttore del Centro di edu-cazione civica di Dresda e membro della Fondazione KonradAdenauer. 11volume sichiude con un articolo dedicato a Hel-

mut Kohl. 11cancellieredella Riunificazione, che mette in luceil fondamentale ruolo svolto dal cancelliere, dal governo e daisuoi collaboratori negli eventi che portarono alIa Riunifica-zione della Germania.

Siamo particolarmente lieti che gli studenti abbiano par-tecipato alle conferenze con molta euforia e vogliadi sapere eci auguriamo che le relazioni abbiano trasmesso loro non sol-tanto conoscenze storiche ma anche una nuova comprensio-ne del valore della liberta e dei diritti umani.

Un sincero ringraziamento alIadottoressa FlaviaNardelli,segretariogenerale dell'Istituto Luigi Sturzo, la cui collabora-zione e i preziosisuggerimentisono stati fondamentali per unaperfetta organizzazionedel ciclo di seminari e anche per que-

sta pubblicazione; ai professori della Lumsa, Loredana Lazzarie Giuseppe Ignesti, rispettivamente preside della Facolta diLettere e Filosofia e presidente del Corso di laurea in Scienze

Politiche, i quali con determinazione hanno stimolato e soste-nuto la partecipazione degli studenti al ciclo di seminari suI1989, anche attraverso I'inserimento dei seminari nell'offertaformativa dell'Universita e con la relativa attribuzione di credi-ti. Last but not least, un grazie sincero a Silke Schmitt, colla-boratrice scientifica presso la Rappresentanza aRoma dellaFondazione Konrad Adenauer, che con serieta e comperenza ha

seguito ogni fase che ha portato alia realizzazione dei seminarie anche alia pubblicazione di questo volume.