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1.1 – La nascita dell’ONU (p. 338) La nascita dell’ONU Al termine della II guerra si pensò che si potessero risolvere le tensioni

internazionali con la diplomazia, per mantenere la pace. L’iniziativa ven-ne data agli Stati Uniti i quali invitarono tutti i paesi che avevano dichiarato guerra alla Germania a riunirsi a San Francisco (25/4/1945). Venne elaborato un documento firmato qualche mese dopo da 50 paesi, Organizzazione delle nazioni unite (ONU). Gestita dal Consiglio di sicu-rezza con le 5 potenze che avevano vinto la guerra come membri perma-nenti (USA, GB, URSS , FR e Cina), ognuna con diritto di veto. Venne creata anche una forza militare, adoperabile solo con il consenso di tutti. In parallelo all’ONU nacquero organismi economici per regolamentare il mercato mondiale. Era opinione comune che la situazione economica do-po la crisi del 1929 fosse una delle cause del conflitto mondiale.

Gli accordi di Bretton Wood

Già nel 1944 erano stati avviati accordi economici a Bretton Woods, ap-provati poi dall’ONU nel 1945. Creazione della Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (BIRS) e il Fondo monetario internazionale (FMI). In cambio dell’aiuto il fondo poteva intervenire nella politica fi-nanziaria dei paesi indicando i rimedi per il risanamento. Il dollaro diven-ne la moneta di riferimento. Gli USA appoggiarono entrambi per l’interesse alla regolamentazione delle merci e dei capitali. L’URSS ne era contraria, vedeva la possibilità di una subordinazione economica e po-litica soprattutto da parte dei paesi socialisti.

Il nuovo assetto dell’Europa

Nell’Europa orientale, mano a mano che i russi liberavano il territorio dai tedeschi, formavano governi filosovietici. Nei paesi liberati dagli Alleati, era evidente una intolleranza ai governi comunisti. L’Europa si divise in due. Era appena terminata la II guerra mondiale e già si intravvedevano conflitti fra USA e URSS. Nel 1945 l’Armata rossa era superiore per nu-mero di soldati e carri armati. Gli USA per flotta aerea e soprattutto per l’arma atomica. L’ONU non era in grado di impedire pericolose tensioni.

1.2 – La frattura fra Est e Ovest (p. 340) La fine dell’alleanza antifascista

L’alleanza antifascista che era stata fondamentale per vincere la guerra, cadde in tempo di pace. Le differenze ideologiche e gli interessi interna-zionali erano forti. Gli USA che volevano la supremazia sul mercato mondiale, dovevano essere presenti ovunque, anche se non era messa in pericolo la loro sicurezza nazionale. L’URSS dal canto suo, da ruola di guida del comunismo, tendeva ad una politica di potenza, rendendo diffi-cile l’azione dei partiti comunisti in Europa.

Dal discorso di Churchill a Fulton alla dottrina Truman

Nei paesi liberati dall’Armata rossa, lentamente i partiti comunisti anda-vano al governo. Il 5/3/1946 Churchill si reca a Fulton ed usò la defini-zione cortina di ferro per descrivere la minaccia sovietica in Europa. All’inizio del 1947 le tensioni in Europa aumentarono. In Grecia il “gene-rale Markos” creò un governo comunista provvisorio, dando il via ad una guerra civile che terminerà nel 1949 con la sconfitta dei comunisti. In Po-lonia le elezioni del 1947 furono vinte da un blocco comunista che co-strinse gli oppositori all’esilio. Il presidente Truman, preoccupato annun-ciò in un discorso (12/3/1947) l’intervento diretto degli USA in quei paesi europei non appartenenti al blocco sovietico, a difesa della libertà. Questi 2 interventi vengono indicati come l’inizio della guerra fredda. Combattuta attraverso conflitti locali, con la costruzione di armi sempre più potenti e confronto tra due modelli economici opposti.

1.3 – La formazione di due blocchi contrapposti (p. 341) La sovietizzazione Il processo di sovietizzazione dei paesi dell’Est si accelerò dopo il discor-

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dell’Europa dell’EST

so di Truman. Si instaurò la dittatura in Ungheria, Romania e Cecoslovac-chia secondo uno schema comune. I partiti comunisti solitamente in mino-ranza grazie all’appoggio dell’esercito Russo andavano al potere esiliando le opposizioni. Con la nascita di governi filosovietici sembrava realizzarsi il sogno dell’Internazionale comunista. Nello stesso tempo però questo suscitava timori nell’opinione pubblica occidentale e rendeva molto più difficile l’azione dei partiti comunisti.

Il piano Marshall Gli USA risposero nel 1947 con il segretario di stato che darà il nome al piano di aiuti “piano Marshall”. Rispetto all’ONU cercò di non solo por-re rimedio alle difficoltà immediate ma anche di impostare progetti nel futuro. Gli aiuti furono offerti anche all’URSS e ad altri paesi dell’Est. L’URSS rifiutò, alcuni paesi avrebbero accettato ma vennero “invitati” da Stalin a non accettare. Il piano Marshall accentuò la frattura fra i 2 bloc-chi. Per la gestione degli aiuti venne creata OECE (Organizzazione Euro-pea per la cooperazione economica).

La reazione dell’URSS: la nascita del Comiform

Per problemi derivanti dalla 2 guerra, i Russi non furono in grado di ri-spondere economicamente al piano Marshall. Stalin reagì sul piano politi-co promovuendo un coordinamento tra i vari partiti comunisti. Il Comin-form nacque nel 1947. Nel 1948 condannò Tito (Jugoslavia) che volela adottare una politica indipendente dall’URSS. Stalin che da un lato pro-muoveva l’integrazione si contraddiceva con la repressione politiche au-tonome, perdendo di efficacia la sua azione. La risposta economica dell’URSS arrivò nel 1949 con il Comecon (singole economie socialiste).

1.4 – La NATO e il patto di Varsavia (p. 343) La crisi di Berlino Nel 1948 e 1949 la questione della Germania inasprì la guerra fredda. Nel

1948 USA, GB e FR diedero vita ad un nuovo marco, premessa di un’alleanza all’Occidente. I sovietici risposero con il blocco di Berlino (all’interno della zona di occupazione sovietica). Gli americani riforniro-no Berlino con un ponte aereo fino al termine del blocco (30/9/1949).

La nascita della Repubblica Federale Tedesca e della NATO

Nell’aprile del 1949 l’unificazione monetaria si trasformò in politica. A maggio nacque la Repubblica Federale Tedesca, con una propria costitu-zione, con forti poteri alle regioni (Lander) mentre al governo centrale, la politica estera, la difesa e la moneta. Sede della capitale Bonn. Un altro cambiamento è nella nascita di una nuova alleanza militare fra i paesi occidentali (Patto Atlantico). Con la creazione della NATO (North Atlantic Treaty Organization) abbiamo successivamente l’introduzione dell’impegno militare (formato dai capi di stato maggiori dei paesi).

La nascita della Repubblica Democratica Tedesca e il Patto di Varsavia

Nell’ottobre del 1949 come risposta venne fatta nascere la Repubblica Democratica Tedesca, con un governo comunista. Gli USA cercarono al-lora di inserire nella NATO anche la RFT ma molti furono i contrari, le trattative furono molto lunghe e difficili. È nel 1955 che la RFT entrò a far parte del Patto Atlantico. Come risposta i paesi dell’Est formarono il Patto di Varsavia, al quale aderì anche la RDT. Per rafforzare l’immagine di Stato e impedire la fuga verso Occidente dei contrari al re-gime, venne costruito un muro (1961) che separava Berlino Est da Ovest.

1.7 – L’Europa tra le due superpotenze (p. 351) La questione dell'unità

La questione più importante in Europa era l’unità fra i vincitori e i vinti. Problema di rilievo alle prime avvisaglie della guerra fredda, vista come efficace soluzione contro l’espansionismo dell’URSS.

Adenauer, De Gasperi, Schuman

I maggiori europeisti di quegli anni furono 3 democristiani: Adenauer (D), De Gasperi (I) e Schuman (F). Sulla base delle indicazioni di Schuman nel 1951 nacque la CECA (Comunità Economica Carbone Acciaio), con

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il compito di regolare la produzione del carbone e dell’acciaio. Nel 1957 a Roma nasce la CEE (Comunità Economica Europea) e nel 1979 viene creato il Sistema Monetario Europeo (SME), con l’ECU come moneta.

Debolezza militare dell’Europa

Debole militarmente l’Europa contava sulla protezione degli Stati Uniti e sul loro arsenale nucleare. I governi europei avrebbero contribuito con i loro eserciti. Era così nata la NATO. L’Europa era concepita come entità economica e politica non come forza militare. Lo sviluppo economico eu-ropeo era dovuto anche grazie agli aiuti degli USA, la ricostruzione era stata compiuta in pochi anni facendo parlare di “miracolo economico”.

1.8 – Il successo della rivoluzione cinese (p. 353) La nascita della Repubblica Popolare Cinese

Dopo il blocco di Berlino (1949) la maggiore tensione si spostò in Estre-mo Oriente. Dopo una serie di vittorie, l’esercito di Mao Zedong spinse a rifugiarsi il governo nazionalista a Taiwan, protetto dagli americani. Il 1/10/1949 fu proclamata la Repubblica Popolare Cinese e si allargò così la parte socialista. Nato con le proprie forze, il comunismo di Mao aveva caratteristiche proprie e rendeva la Repubblica indipendente dall’URSS.

La vittoria di una rivoluzione contadina nata “sulla bocca dei fucili”

Nato dopo una guerra civile durata decine di anni, i dirigenti cinesi erano capi politici ma anche militari. Mao disse spesso che il potere nasce “sulla bocca dei fucili”. Il comunismo cinese nasce da un paese povero, più arre-trato della Russia, con una base industriale più debole e ristretta. In Cina la vittoria fu opera delle sole masse contadine. Mao però teorizzò il primato della classe operaia. Tutta la storia cinese del XX secolo fu segnata dagli sforzi per farne una nazione industriale.

Il rafforzamento del campo socialista

Gli USA preoccupati per l’estendersi del socialismo, ebbero verso la Cina una forte ostilità che portò a una amicizia forzata con l’URSS. Nel feb-braio 1950, Stalin e Mao firmarono un trattato di alleanza, nonostante…

1.9 – La guerra di Corea (p. 355) La divisione della Corea

Durante la II guerra mondiale i Russi erano entrati in Corea. Dopo la guerra la parte Nord aveva un governo comunista appoggiato dai Russi. La parte Sud era appoggiata dagli americani. Entrambi i governi si pone-vano di unificare il paese ma Kim Il Sung (nord) vi tentò con la forza. Stalin che temeva reazioni americane negò il suo appoggio, Mao Zedong diede invece la sua approvazione.

La guerra di Corea Nel giugno del 1950, l’esercito della Corea del Nord si spinse verso Sud e conquistò Seul. Gli USA decisero di intervenire, facendo approvare dal consiglio di sicurezza dell’ONU la mozione. Le forze americane guidate dal generale MacArthur riconquistarono Seul ed andarono ben oltre le ri-chieste di Truman (ripristino della situazione prima dell’attacco). Le insi-stenze di MacArthur (compresa l’idea della atomica) portarono al suo al-lontanamento per insubordinazione. Il confine tornò l’originale (1953).

L’inasprimento della guerra fredda

La guerra di Corea esasperò le divergenze ideologiche. Entrambe ricorse-ro ad ogni mezzo: i coreani del nord e i cinesi accusarono gli americani di adoperare le armi batteriologiche, gli USA aumentarono l’anticomunismo a livello mondiale, creando un forte riarmo. Nell’Europa orientale le dittature imposte da Stalin erano diventate più oppressive. Gli stessi dirigenti non in accordo furono condannati a morte o al carcere. Negli USA i comunisti e i simpatizzanti erano perseguitati. Situazione definita maccartista, dal senatore McCarthy, il più attivo anti-comunista. Solo un processo si concluse con la morte, quello dei coniugi Rosenberg, accusati di spionaggio. Nei paesi a governo sovietico chi non era d’accordo con la politica di Stalin fu eliminato.