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11-07-2018 Media Monitoring per Rassegna stampa del 11-07-2018

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11-07-2018

Media Monitoring per

Rassegna stampa del 11-07-2018

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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona 1 ................................................................................ Il Vescovado - Politica Ospedale Costa d'Amalfi in zona disagiata o no? Da Lega

interrogazione a ministro della Salute 1 ........................................................................... Mercato S. Severino. 8 milioni di euro per l’ospedale “Fucito” di Curteri 3 ...................... Maria Grazia Corbo è presidente 4 ............................................................................................ Partorisce a 14 anni il fidanzato ne ha 19 6 ............................................................................. Ruggi, ecco 55 infermieri per l' emergenza estiva 7 .............................................................. Scuole di specializzazione, Iannuzzi scrive ai ministri 9 ........................................................

Sanità Salerno e provincia 10 ............................................................................................................ Analisi e raggi X per 24 ore nuovi servizi in ospedale 10 ...................................................... «Subito un osservatorio sulle malattie tumorali» 11 .............................................................. Il ministro Giulia Grillo farà visita all' ospedale Scarlato 13 ................................................. Malato in dialisi incidente fatale a processo medico e autista 14 ........................................ Un part time sospetto Funzionario sotto accusa 16 ............................................................... Violentata in clinica prima dell' esame 55enne sotto choc 18 ..............................................

Sanità Campania 20 ............................................................................................................................. «Quel primario dovrebbe scusarsi in piazza» Il ministro va nell'ospedale dello scandalo

20 .............................................................................................................................................. «Sanità in affanno, serve una scossa» 22 ................................................................................. Barra, donna chirurgo aggredita da paziente 24 .................................................................... Boscotrecase e Torre del Greco ferie sospese al pronto soccorso 25 .................................. GLIOBLASTOMA LE NUOVE FRONTIERE DELLA TERAPIA 27 .................................................... IL DANNO ALL' IMMAGINE CHE ALIMENTA I PREGIUDIZI 29 ................................................... Inchiesta sulla notte della festa Pignatelli rischia guai giudiziari 31 .................................. Incursione in corsia con la Grillo: bloccato 33 ......................................................................... La ministra ispeziona gli ospedali 34 ........................................................................................ Neonata muore per arresto cardiaco la magistratura sequestra la salma 36 .................... Ospedali Trincea 37 ...................................................................................................................... Paziente aggredisce autista dell' ambulanza con una sedia 39 ............................................ Polizze al Monaldi, l' Anac attiva la Corte dei Conti 41 .......................................................... Prime assunzioni dopo 14 anni: «Una vittoria» 43 .................................................................. Reparto chiuso il ministro: no allo scaricabarile 44 ................................................................ Si muove la Procura, aperto fascicolo «Interruzione di pubblico servizio» 46 ...................

Sanità nazionale 48 ............................................................................................................................. «Il futuro è della terapia genica ma sia accessibile a tutti» 48 ............................................ Dottore inglese cacciato dal lavoro Voleva chiamare «uomo» un uomo 50 ........................ Gli enti sanitari sottoposti alle regole e ai modelli della 231 52 .......................................... La responsabilità civile in sanità si concentra sulla struttura 54 ......................................... La verità scientifica? Nasce dal coraggio di coltivare il dubbio 56 ...................................... Le ferie tagliano un letto su tre Posti dimezzati nelle Chirurgie 59 ..................................... Medici in pensione, la Maternità è deserta: offerti 700 euro a notte ai ginecologi-

supplenti 61 ............................................................................................................................ Otto casi italiani di super-memoria 63 ......................................................................................

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10/07/2018 ilvescovado.it

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

EAV: € 534Lettori: 1.933

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Il Vescovado - Politica Ospedale Costa d'Amalfi in zonadisagiata o no? Da Lega interrogazione a ministro della

Salute

Un'interrogazione parlamentareindirizzata al Ministro della SaluteGiuliaGrillo circa la mancata applicazione del"Piano Regionale di Programmazionedella Rete Ospedaliera" redatto dallaRegione Campania ed approvato conDecreto n. 33 del 17.05.2016 chericonosce il presidio ospedaliero dellaCosta d'Amalfi ospedale in zonadisagiata dotato di Pronto soccorso eventi posti letto di medicina. E' quantoprodotto dal deputato campano dellaLega, Gianluca Cantalamessa, su istanza del coordinamento costiero del partito diMatteo Salvini che si riporta integralmente di seguito a favore della completezzad'informazione. al Ministro della Salute On. Giulia Grillo, per sapere, premesso che: -nel cuore della costiera amalfitana, più precisamente a Castiglione di Ravello (SA), èpresente un presidio della Azienda Ospedaliera Universitaria "San Giovanni di Dio eRuggi D'Aragona" di Salerno che asservisce un comprensorio di dodici comuni peruna popolazione totale di circa trentamila persone; - tale popolazione, durante ilperiodo estivo, aumenta notevolmente in considerazione dell'afflusso turistico chevisita la costa; - ad oggi, tale presidio funge solo ed esclusivamente da prontosoccorso garantendo solo la presa in carico del paziente che deve esserenecessariamente trasportato presso il mio ospedale regionale (fermo restando ladisponibilità dei posti letto), in tutti quei casi in cui si renda necessario il ricovero,ovvero un approfondimento delle condizioni cliniche ; - la costiera amalfitana nongode di una grande rete infrastrutturale, visto che esiste una sola arteria stradale daSalerno a Sorrento, e che la stessa durante la stagione estiva, è percorsa da migliaiadi autovetture e pullman di visitatori e turisti che la utilizzano per raggiungere levarie mete della zona; - anche per tale ultima ragione, la costiera amalfitana, in virtùdel Piano Regionale in appresso citato, è stata già qualificata come zona disagiata; -in virtù del "Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensi delDM 70/2015", redatto dalla Regione Campania ed approvato con Decreto n. 33 del17.05.2016, e più precisamente alla pag. 93 del documento in parola, a Castiglionedi Ravello dovrebbe esistere un ospedale con pronto soccorso e con 20 (venti) posti

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letto di medicina; - tale servizio essenziale non viene ancora garantito benché esistauna struttura che in passato ha già garantito posti letto ed i primari e secondariservizi di sanità pubblica; - nel 2017 è inaccettabile che un'intera comunità debbaancora soffrire di mala sanità nonostante esistano i provvedimenti idonei a farcessare ogni disagio, e nonostante i solleciti alla quale è stata sottopostal'amministrazione regionale; ciò premesso si chiede di sapere, se il Ministro è aconoscenza dell'atteggiamento di negligenza massima, assunto sull'argomentodall'amministrazione regionale campana, nella persona del Governatore nonchéCommissario Straordinario alla Sanità Vincenzo De Luca, che di fatto sta negando adoggi il diritto alla salute dei cittadini e dei turisti della costiera amalfitana,contrariamente a quanto disposto dall'art. 32 della Carta Costituzionale, cheevidenzia la primarietà del diritto alla salute del cittadino ; - si chiede inoltre disapere se l'interpellato Ministro, intenda istituire una Commissione d'Inchiesta, voltaa comprendere i motivi per i quali persiste tale drammatica circostanza, nonostantel'esistenza del "Piano Regionale di Programmazione della Rete Ospedaliera ai sensidel DM 70/2015", redatto dalla Regione Campania ed approvato con Decreto n. 33del 17.05.2016.

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10/07/2018 irnonotizie.it

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EAV: € 533Lettori: 933

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Mercato S. Severino. 8 milioni di euro per l’ospedale“Fucito” di Curteri

MERCATO S. SEVERINO. Il Delegato alla Sanità della Città di Baronissi, dr. AntonioRocco, ha evidenziato la priorità da attribuire al Pronto Soccorso nel corsodell’incontro, tenutosi giovedì 5 luglio all’ospedale “Fucito”, tra i Delegati alla Sanitàdei Comuni della Valle dell’Irno e il Direttore Generale dell’Azienda OspedalieraUniversitaria Ospedali Riuniti San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, dr. GiuseppeLongo. Il Direttore Generale ha garantito che il presidio verrà sostenuto dall’azienda“Ruggi” di Salerno (di cui fa parte il “Fucito”), avvalorando delle specialità:Gastroenterologia, Chirurgia Bariatrica, Otorino, Odontoiatria, Medicina Legale, dovesono arrivati due dirigenti medici, e migliorando reparti attualmente già efficienti.“Sono stati stanziati – aggiunge il Dr. Carmine Landi, Consigliere comunale diMercato S. Severino, delegato alla sanita’ – circa otto milioni di euro per l’ediliziasanitaria, per il completamento del pronto soccorso, ristrutturazione dei reparti ecollegamento tra i padiglioni, con strutture coperte interposte. La problematicaattuale del pronto soccorso congesto, può essere tamponata con il blocco deiricoveri di accettazione e con un turnover più accelerato dei malati in altri reparti.L’unità dialitica è mantenuta, il servizio di otorino garantito. Entro fine anno, avremola certezza di un pronto soccorso completo, sia sotto il profilo strutturale cheorganico”. “In definitiva – sostiene il Delegato alla Sanità della Città di Baronissi, dr.Antonio Rocco – questo tavolo tecnico cercherà di portare delle proposte e strategieall’attenzione del Direttore Generale dr. Giuseppe Longo, nell’interesse del presidioe, soprattutto, della salute pubblica, senza apportare modifiche strutturali all’attoaziendale e piano sanitario, già attuati. Un riconoscimento e ringraziamento a tuttiper il contributo apportato, senza nessun interesse specifico”.

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11/07/2018

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 9 EAV: € 1.372Lettori: 29.750

Maria Grazia Corbo è presidenteAniello Palumbo.

CLUB INNER WHEEL SALERNO EST / Ladottoressa neoeletta porterà avantiprogetti dedicati alla violenza sulledonne e alla cura dei bambini Durante laserata di passaggio delle consegne sonostate ricordate le iniziative del club Ladottoressa Maria Grazia Corbo,neonatologa presso l' AziendaOspedaliera Ruggi di Salerno, è la nuovaPresidente del Club Inner Wheel SalernoEst che, al Grand Hotel Salerno, haricevuto il collare e lo spillino diPresidente durante la tradizionalecerimonia del "Passaggio delleConsegne" dalla Presidente uscente, ladottoressa Ornella Olrlando che haricordato alcuni dei progetti piùimportanti realizzati:" Sono stati ispiratidal tema della PresidenteInternazionale:" Lascia un' improntaduratura". Abbiamo realizzato variservice: quello di "Ballando sotto lestelle" al Circolo Canottieri Irno in interclub con i club rotariani cittadini e con il ClubInner Wheel Salerno Carf, che ci ha consentito di raccogliere fondi a favore delleiniziative del dottor Pier Giorgio Turco, in Africa, ed anche per la "Mensa dei Poveri"di Mario Conte; la rimessa di medicinali al popolo Saharawi; la raccolta fondidestinati all' Associazione AMO di Salerno, che si occupa dell' assistenza domiciliareai malati oncologici; per la Cooperativa l' Abbraccio, che assiste le persone indifficoltà, ed anche per la causa delle donne lavoratrici in Benin. Abbiamo donato,inoltre, una rarissima pianta al Giardino della Minerva e realizzato il progetto delloscreening per l' ambliopia (occhio pigro), effettuato su circa ottanta alunni dell'Istituto Comprensivo Calcedonia diretto dalla professoressa Mirella Amato", haspiegato la dottoressa Orlando, Medico Oculista all' ASL di Salerno, che ha ricordatoanche le altre iniziative realizzate con i Club Rotary e Inner Wheel come l' incontrosull' ambiente con il Procuratore Corrado Lembo e il concerto di Uto Ughi al TeatroVerdi di Salerno. Dopo la lettura della Preghiera dell' Inner Wheel ad opera dellaprofessoressa Virginia Gallotta, la Pre sidente uscente ha presentato una nuovasocia del Club: la professoressa Alessandra Bellissimo che ha ricevuto lo spillino

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dalla Vice Presidente Rosa Lupo. La Presidente Maria Grazia Corbo ha spiegato chelavorerà in sinergia con gli altri Club e con le associazioni del territorio e ricordato ilmotto della Presidente Internazionale dell' Inner Wheel , Christine Kirby: "Empowerand Evolve" che significa :"Miglio rate le vostre conoscenze e progredite". Noidobbiamo potenziare, investire sugli individui e sulle comunità, in qualsiasi parte delmondo, secondo le loro possibilità e risorse; con gli aiuti che possono essere daticome il micro credito per consentire a queste persone di trovare una via di svilupponel luogo nel quale vivono". La Presidente Corbo, in linea con i temi cari al sodalizioinnerino, porterà avanti progetti dedi cati alla violenza sulle donne e alla cura deibambini: " Che sono divenuti sempre più poveri di offerte educative". La presidenteCorbo ha presentato il nuovo Consiglio Direttivo: Vice Presidente Maria Caliulo; PastPresident, Ornella Orlando; Segretaria, Rosaria De Luise; Tesoriere, Carmen CapuanoDe Rosa; Addetta Stampa, Virginia Gallotta; Addetta Servizio Internazionale, MirellaCocomero Amato; Consigliere: Tina De Rosa Vitale, Patrizia Amich, Rosa Lupo, MariaLuisa Tortorella Meriani, Maria Amelia De Rosa Cappa nari; Simona PetronellaCapezzuto. Referente Internet Alix Loreta Lurgi e Delegata Supplente al Comitato delDistretto, Marisa Sassano Spagnuolo. Tra i presenti alla serata: la Past Governatricedel Distretto Inner Wheel 210, Maria Andria Pietrofeso e la Past Board DirectorInternazionale , Bettina Lombardi.

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11/07/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

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Pagina 26 EAV: € 3.795Lettori: 133.364

Partorisce a 14 anni il fidanzato ne ha 19

Volevano un bambino e la giovane età dilei non ha rappresentato un ostacolo.Una ragazzina di quattordici anni ha datoalla luce un bimbo - un maschietto - alRuggi di Salerno. Lei, nella mattinata diieri, è stata anche dimessa dal reparto diGinecologia. Il suo fidanzato è ungiovane di diciannove anni. In accordocon lui, stando a quanto si apprende, la14enne avrebbe voluto portare a terminela gravidanza. I neo-genitori, tuttavia,potrebbero andare incontro a non pochedifficoltà, proprio a causa dell' età dellaragazza. Non è escluso, infatti, che dalladirezione sanitaria del San Leonardoabbia già allertato i servizi sociali ai qualispetta il compito di verificare se esistanoo meno le condizioni necessarie affinchéil piccolo cresca in un ambiente ritenutoidoneo. In Campania, dall' inizio di quest'anno, non è la prima volta che unaminore diventi mamma. A gennaioscorso, una 14enne napoletana,nonostante avesse cercato dinascondere la gravidanza, ha partorito nel bagno di casa. Solo in quel momento, si èscoperto quel segreto che, per nove mesi, aveva tenuto solo per sé. A Messina,invece, tre anni fa, un' altra 14enne è diventata mamma. Mentre il papà ne avevaappena 12. ni.ca. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 26 EAV: € 6.220Lettori: 133.364

Ruggi, ecco 55 infermieri per l' emergenza estivaSABINO RUSSO

In arrivo al Ruggi 55 infermieri e 22operatori socio sanitari, da scalare dallegraduatorie di concorso interno, perfronte all' emergenza estiva. Di questisono entrati già in servizio, fino al 16luglio prossimo, 10 infermieri e 14 sociosanitari, di cui 10 in via San Leonardo, 6a Cava, 6 a Mercato San Severino, 1 alDa Procida e 1 a Ravello. LA MAPPA Nellospecifico, al plesso ospedaliero diSalerno giungono 4 infermieri e 6operatori, al Santa Maria dell' Olmo 3infermieri e tre, al Fucito 2 infermieri e 4operatori socio sanitari, 1 infermiere alDa Procida e 1 operatore a Castiglione diRavello. L' operazione rientra nelle 160assunzioni autorizzate dalla RegioneCampania per il pronto soccorso di viaSan Leonardo e altri reparti. Unanecessaria iniezione di forza lavoro perfar fronte all' emergenza estiva, ma chenon risolve, sicuramente, tutte le criticitàlegate alla perdita di dipendentiprovocata dal blocco del turnover. Alpronto soccorso di via San Leonardo, dal mese di settembre 2017 al prossimo mesedi agosto, tra pensionamenti e concorsi vari, andranno via 11 infermieri. Qui, vasottolineato che i turni devono essere composti da 9 infermieri. Altro casopreoccupante è broncologia: il reparto dovrebbe avere 15 posti letto, ma da 6/7mesi, causa emergenza ed iperafflusso al pronto soccorso, arriva a 20 posti letto,con 2 infermieri per turno. Anche qui resta da capire se ci saranno riduzioni inestate, come nel caso dei reparti di ematologia e oncologia, dove i posti lettooncologici passano da 7 a 2. Carenze di personale anche in cardiochirurgia reparto(degenze ordinarie), dove ne mancano 2, così come in quasi tutti i reparti delpresidio ospedaliero di via San Leonardo. Problemi anche al Fucito di Mercato SanSeverino, con l' accorpamento di urologia con otorino, che rappresenta unaeccellenza del presidio. Al Da Procida, invece, mancano almeno 2 cardiologi, vanominato il primario di neurologia, senza il quale si registrano problemi per le visitee gli esami connessi di neuroriabilitazione. Difficoltà ci sono anche in radiologia,

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dove manca 1 medico, e al laboratorio, che copre anche i turni a Ravello. Qui 2persone sono andati in pensione, su 4 che ce n' erano. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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11/07/2018 La Città di Salerno

Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

Pagina 9

Scuole di specializzazione, Iannuzzi scrive ai ministriMarcella Cavaliere

Anche se non è stato rieletto, l'exparlamentare Tino Iannuzzi fa pressingsui nuovi ministri per chiedere unnumero maggiore di scuole dispecializzazione e borse per la facoltà diMedicina dell'ateneo di Salerno. Hascritto una lettera ai ministri della SaluteGiulia Grillo e dell'Università, istruzione ericerca Marco Bussetti in vista del ripartoimminente per l'anno accademico2017-2018, «per sollecitare ilriconoscimento alla facoltà di Medicinadell'Università degli studi di Salerno diun più elevato numero di scuole e borsedi specializzazione». Iannuzzi haricordato ai nuovi esponentidell'esecutivo il percorso di graduale macostante crescita della facoltà,affermatasi nel panorama universitarionazionale «come una realtà di assolutovalore scientifico e didattico con laureatie studenti di riconosciuta eccellenza». Inrelazione ai diversi parametri necessari ai fini del riparto, anche quest'anno a suoavviso «sussistono tutte le condizioni previste dalla normativa vigente per attribuireun numero adeguato di scuole e borse ». E Iannuzzi puntualizza alcune dellecaratteristiche indispensabili per raggiungere l'obiettivo, di cui l'ateneo salernitano èdotato e cioè «capacità ricettiva, volume assistenziale delle strutture sanitarieinserite nella rete formativa delle scuole, standard elevati del personale docente edelle strutture della facoltà, numero soggetti iscrivibili». Tra il 2011 e il 2013 lafacoltà ottenne due borse (Medicina interna e Chirurgia generale), con gli anni sonoarrivate 11 scuole di specializzazione in autonomia e 26 borse. «Il percorso dicrescita deve proseguire, per realizzare un salto di qualità dell'organizzazionesanitaria e una moderna cittadella ospedaliera».

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11/07/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 29 EAV: € 5.590Lettori: 133.364

Analisi e raggi X per 24 ore nuovi servizi in ospedaleERNESTO ROCCO

AGROPOLI Ernesto Rocco Buone notizieper l' ospedale di Agropoli. Da alcunigiorni due servizi fortemente richiestidall' utenza hanno iniziato a funzionare apieno regime per tutto l' arco dellagiornata. Si tratta di radiologia elaboratorio di analisi, precedentementeattivi soltanto dodici ore al giorno (dalle8 alle 20). L' ex direttore generale dell'Asl Salerno, Antonio Giordano, avevaannunciato da tempo la volontà dipotenziare i reparti del presidioospedaliero agropolese, sia per l' utenzapresente in loco che per i vacanzieri. Conl' arrivo dell' estate, infatti, aumentanoconsiderevolmente gli accessi,provenienti non soltanto da Agropoli madall' intera fascia costiera compresa traCapaccio Paestum e San Mauro Cilento.A questi si aggiungono i comuni dell'entroterra. Le buone notizie nonfiniscono qui perché tra le novità cheinteressano l' ospedale civile vi è anchel' arrivo di un nuovo mammografo. Sicontinua a lavorare, inoltre, per le sale operatorie; l' attivazione non avverràcomunque nell' immediato. Il loro ripristino era stato promesso ormai due anni fa inoccasione dell' inaugurazione del pronto soccorso dallo stesso governatore De Luca;tuttavia ad oggi non è stato ancora possibile rimetterle in funzione. A far dacontrappeso alle novità vi sono alcuni disagi. Da diverse settimane personale edegenti lamentano il mancato funzionamento dell' area condizionata. «Non èpossibile che un' ospedale in piena estate abbia problemi di questo genere» dice ilfamiliare di un paziente. Dalla direzione sanitaria hanno garantito un immediatointervento. L' auspicio della cittadinanza è che l' attenzione riposta sul presidioospedaliero sia permanente e non limitata. L' ospedale civile di Agropoli èattualmente dotato di venti posti letto di medicina generale con servizi di radiologiae laboratorio analisi ma non rientra nella rete dell' emergenza. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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11/07/2018 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

Pagina 22

«Subito un osservatorio sulle malattie tumorali»Emerenziana Sinagra

«I dati presentati nell'interrogazioneparlamentare del senatore Castiello sulnumero di casi di malattie neoplastichenel Cilento sono numeri e non meresupposizioni ». A sottolinearlo il dottorLuigi Di Gregorio , presidente dellacooperativa dei medici di baseParmenide, che ha fornito alparlamentare pentastellato i datipercentuali delle malattie tumorali nelterritorio a sud della provincia diSalerno, dati che vedrebbero unaumento di tumori anche piuttostoconsiderevole nel 2017 rispetto al 2016.«Abbiamo iniziato la nostra raccolta datinel 2014 afferma il dottor Di Gregorio -da allora in poi abbiamo visto unincremento di malattie neoplastichesoprattutto nella zona a sud di Salerno,nello specifico nei distretti di Vallo dellaLucania e Sapri. I dati vengono estrattida un server che contiene tutti idatabase dei medici soci della cooperativa. Essi vengono ricavati attraverso uncontrollo incrociato che tenga conto del cosiddetto codice ICD9, ovvero il codice cheidentifica tutte le malattie, e del codice di esenzione cui hanno diritto tutti coloroche soffrono di malattie neoplastiche (0,48%)». Grazie a questo innovativo sistema,dunque, la cooperativa ha effettuato uno screening approfondito su un territorio cheva da Eboli a Sapri che, prendendo in esame un campione di circa 196mila persone,ha permesso di individuare dati sia sulla prevalenza (quante persone convivono conuna malattia neoplastica) sia sull'incidenza (quanti nuovi casi si sono registrati dal 1gennaio al 31 dicembre sia del 2016 che del 2017) delle malattie oncologiche. «Mirendo comodo che sono dati scomodi per chi si occupa di turismo e di marketing delterritorio continua Di Gregorio ma dobbiamo iniziare a preoccuparci della nostrasalute e di quella del territorio. Già con il sindaco di Vallo della Lucania si era parlatodi un progetto per dar vita a un osservatorio sulle malattie neoplastiche delterritorio, spero che qualcosa si stia muovendo». E intanto, sulla polemica relativaalle possibili cause dell'aumento della percentuale di tumori, il presidente delConsac, Gennaro Maione , tiene a puntualizzare che in realtà le tubature in cemento

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amianto rimaste sul territorio sono oramai limitate a tratti piccolissimi e che icontrolli sulle condotte sono costanti. «L'interrogazione del senatore Castiello èun'iniziativa lodevole commenta Maione i lavori di sostituzione delle vecchietubature sono quasi terminati, adesso è necessaria un'azione condivisa perrecuperare fondi pubblici che consentano al nostro ente di concludere l'operazione espero che in questo possa aiutarci lo stesso senatore Castiello».

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11/07/2018

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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Il ministro Giulia Grillo farà visita all' ospedale Scarlato

SCAFATI È stato annunciato attraversouna Diretta Facebook insieme alconsigliere regionale Valeria Ciarambinoche questa mattina ci sarà una visita delministro Giulia Grillo presso l' ospedaleMauro Scrlato di Scafati. La richiesta perla visita del ministro Giulia Grillo erastata mossa da diversi esponenti politicidel MoVimento 5 Stelle sul territorio dell'agro sarnese-nocerino sia consiglieriregionali che parlamentari. Dichiarazionedell' onorevole Virginia Villani sulla visitadel ministro Giulia Grillo presso l'ospedale di Scafati Mauro Scarlatodomani mattina, accompagnata daiconsiglieri regionali del MoVimento 5Stelle e dai parlamentari. "Ho chiestocon insistenza la visita del ministroGiulia Grillo presso l' ospedale di Scafatida quando mi sono insediata presso laCamera dei Deputati per risolvere leproblematiche legate all' emergenzasanitaria su tutto il territorio della Agro Sarnese Nocerino e in generale su quellodella Provincia di Salerno. La vicinanza del ministro Giulia Grillo è per me motivo digrande orgoglio e insieme finalmente potremmo puntare alla riorganizzazione dellasanità nel Agro, preservando e tutelando i livelli di assistenza per il territorio"dichiara l' onorevole Virginia Villani del MoVimento 5 stelle. "La presenza del nostroMinistro Giulia Grillo all' ospedale di Scafati testimonia la vicinanza del MoVimento 5Stelle alle problematiche della sanità di tutto l' agro. La riapertura del prontosoccorso di Scafati è una tappa fondamentale per alleggerire il grosso carico dilavoro che insiste sui nosocomi di Sarno e Nocera. La sanità campana presentanumerose criticità che vanno risolte, personalmente nell' ospedale della mia città,Sarno, ho potuto spesso constatare l' emergenza in cui gli operatori, spesso insottorganico, e i degenti sono costretti ad essere assistiti. La visita del Ministro nellestrutture campane dimostra che siamo sulla buona strada per dare ai cittadini dellanostra martoriata regione un livello di assistenza adeguato alle aspettative" dichiaraLa senatrice del MoVimento 5 Stelle Luisa Angrisani.

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11/07/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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Malato in dialisi incidente fatale a processo medico e autistaNICOLA SORRENTINO

Il paziente cadde dalla carrozzella ma fuportato in ospedale dopo tre ore SCAFATINicola Sorrentino Una caduta che daincidente si trasformò in tragedia, acausa di un ritardo che per la procuradoveva essere evitato. Per la morte diGiovanni Nappi, pensionato di 66 anni, ilgiudice ha mandato a processo peromicidio colposo due persone. SonoV.L.S. e F.A. IL primo operatore delcentro emodialisi «Soreben» di Scafati eil secondo, medico, operante presso lastessa struttura. I fatti sono datati 11febbraio 2016. A firmare il decreto dirinvio a giudizio il gup Leda Rossetti.Quel giorno, l' operatore dovevatrasferire il paziente presso il centro perla dialisi giornaliera. Ma nel percorso dacasa all' automobile, l' uomo cadde dallacarrozzina. La usava perché sprovvisto dientrambe le gambe. La conseguenza diquella caduta fu un trauma cranico,sanguinamento del naso e unacontusione all' occhio sinistro. L'operatore - secondo quanto prospettato dalla procura - invece di trasferire Nappi inospedale per i «dovuti accertamenti», lo condusse al centro di dialisi. Il medico chelo accolse, per gli inquirenti, non avrebbe contribuito a rendere migliore lasituazione. Anzi, pur sapendo di quella caduta e delle sue condizioni di base (Nappisoffriva di diabete e vasculopatia), si limitò ad eseguire esami neurologicipredisponendo poi, una normale seduta di dialisi. Il paziente entrò in coma e solodopo tre ore, fu trasferito a Nocera Inferiore, all' Umberto I. Ma l' ematomasubdurale che fu generato da quella caduta, era diventato «esteso ed irreversibile».I REATI L' intervento chirurgico non salvò infatti il paziente dalla morte. I dueimputati sono accusati di imprudenza, imperizia e negligenza. Il medico anche diaver violato la «leges artis», per aver svolto accertamenti medici «superficiali» invirtù di una diagnosi errata. Dopo la chiusura dell' indagine, la procura aveva chiestoper entrambi il processo. Secondo una perizia medico legale, il pensionato potevaessere salvato se si fosse intervenuti subito dopo la caduta, non facendo trascorrere

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tre ore. Nel collegio difensivo gli avvocati Giuseppe Buongiorno e GiuseppeCuccurullo. Solo il processo potrà dimostrare se i due, in concorso, abbiano avutoresponsabilità. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018 La Città di Salerno

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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Un part time sospetto Funzionario sotto accusaSalvatore De Napoli

Era in part time dieci giorni prima delladetermina che lo autorizzava a prestareservizio per sole alcune ora al giorno.Continua l'inchiesta sul funzionariodell'Asl di Nocera Inferiore sotto indaginedallo scorso anno per le sue assenze alavoro, impegnato in diversi incontri econvegni in Italia mentre sarebbe dovutorimane al suo posto di lavoroamministrativo nell'azienda sanitaria.L'indagine della stazione carabinieri diNocera Inferiore, al comando delluogotenente Eduardo Fraiese D'Amato edel tenente colonnello Francesco Mortari,p rocede da mesi e ha evidenziatoquesto anticipo nel cambio del rapportodi lavoro tra il funzionario e l'aziendasanitaria locale. A questo si aggiungonoaltri aspetti da chiarire sorti negli ultimimesi. I militari erano andati lo scorsoquattro luglio alla sede dell'Asl di viaFederico Ricco con la richiesta diconoscere quale fosse l'attività svolta dal funzionario a partire dal primo gennaio diquest'anno. Lo stesso giorno, dagli uffici era partita verso l'amministrativo sottoinchiesta, la contestazione per 300 ore di lavoro che doveva recuperare nonavendole svolte nonostante fossero state pagate. Da primo calcolo, in verità, icarabinieri non hanno trovato coperte da presenza a lavoro ben 3000 ore di lavorodagli anni 2016 e 2017, ma l'azienda sanitaria che sarebbe stata a conoscenza diquesto computo, si sarebbe limitata, al momento, a chiedere il solo recupero deldebito orario del 2018. Con invidiabile celerità, non comune nella pubblicaamministrazione italiana ma forse neanche di gran parte degli stati al mondo,sempre lo stesso giorno era arrivata pure la risposta del dipendente. Il funzionario sisarebbe giustificato sostenendo di aver sempre avuto un pessimo rapporto con il suobadge marcatempo. La singolare risposta non è certo passata inosservata agliinvestigatori che hanno redatto una nuova informativa depositata ieri mattina allaprocura di Nocera Inferiore. Nell'informativa si sottolineerebbe pure ilcomportamento dei due dirigenti dell'Asl chiamati al controllo dell'attività delfunzionario. Già precedentemente, i carabinieri avevano presentato un'informativa

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nella quale avevano evidenziato l'attività del funzionario fuori dalla sua sede diufficio e in nome e per conto di un soggetto privato, con la partecipazione aconvegni ed incontri di grosso rilievo. Va detto che il funzionario non ha mascheratoquesta attività esterna, anzi, ne faceva sfoggio sui social network, in particolare suFacebook, ricevendo anche meritati complimenti, essendo iniziative di valore. Daaccertare come mai nessuno dei dirigenti aziendali sapesse ufficialmente di questeattività al di fuori degli uffici dell'Asl e, qualora fosse provato le ipotesi accusatoria,perché non si sia proceduto né alla contestazione né ad altri provvedimenti.

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11/07/2018 Il Mattino (ed. Salerno)

Argomento: Sanità Salerno e provincia

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Violentata in clinica prima dell' esame 55enne sotto chocCarmela Santi

Una donna di 55 anni è arrivata al prontosoccorso dell' ospedale San Luca di Vallodella Lucania denunciando di esserestata vittima di uno stupro. La violenzasessuale si sarebbe consumata all'interno di struttura sanitaria di Agropolidove la donna era stata ricoverataqualche giorno prima per effettuare undelicato esame. Ad abusare della donna,di nazionalità rumena, sarebbe stato unoperatore sociosanitario. Sulla vicendanaturalmente c' è il più assoluto da partedegli inquirenti. Ci sono indagini in corsoper accertare i fatti. Secondo quantodichiarato dalla vittima la violenza sisarebbe verificata mercoledì scorso. Siera ricoverata nella struttura sanitariaper sottoporsi ad una indaginestrumentale. Era in attesa di sottoporsiall' esame quando l' operatore sociosanitario ha abusato di lei. Quando èstata dimessa la 55enne si è recataimmediatamente presso il prontosoccorso dell' ospedale di Agropoli doveha raccontato tutto ai sanitari e denunciato ai carabinieri la violenza subita. AdAgropoli la donna è stata sottoposta ad una prima visita per essere poi trasferita,per ulteriori controlli, presso l' ospedale San Luca di Vallo della Lucania. Una bruttastoria, se confermata. LE INDAGINI I carabinieri della compagnia di Agropoli agliordini del capitano Francesco Manna stanno raccogliendo tutti gli elementi utili perricostruire l' accaduto ed accettare la veridicità delle dichiarazioni fornire dalladonna. Tuttavia un primo riscontro con quanto denunciato dalla vittima sarebbearrivato dal presidio sanitario del centro cilentano. Al San Luca, secondoindiscrezioni, sarebbe stata confermata la violenza subita dalla 55enne per lapresenza di profonde lacerazioni intime. Della vicenda, sulla quale è stata aperta un'inchiesta, se ne sta occupando anche il Centro antiviolenza del Piano di zona di Vallodella Lucania. Dagli inquirenti e dalla struttura sanitaria naturalmente bocche cucite.Nella clinica per evitare che l' episodio trapelasse e la notizia divenisse di dominiopubblico, avrebbero cercato di sminuirla anche per evitare lo scandalo. Tutte

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indiscrezioni che dovranno essere confermate dal lavoro degli investigatori. Ladonna in evidente stato di choc è stata affidata alle operatrici del CentroAntiviolenza del Piano di Zona S8 di Vallo della Lucania. Sociologhe e psicologhespecializzate che hanno prestato l' assistenza necessaria alla 55enne. ILPRECEDENTE È il secondo caso di violenza sessuale su cui stanno lavorando icarabinieri di Agropoli in poche settimane. Proseguono infatti le indagini sullapresunta violenza sessuale subita da una 34enne di Perdifumo che una decina digiorni fa ha denunciato di essere stata violentata da due estranei mentre rincasavada lavoro. Un' auto le avrebbe tagliato la strada costringendola a fermarla. A questopunto sarebbero scese due persone che avrebbero abusato di lei. I primi rilieviavrebbero portato a scoprire tracce di sangue in casa ma non in auto, né inprossimità dell' appartamento. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

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«Quel primario dovrebbe scusarsi in piazza» Il ministro vanell'ospedale dello scandalo

Raffaele Nespoli

NAPOLI È iniziata con un grosso spaventola visita all' Ospedale del Mare delministro della Salute Giulia Grillo.Appena varcato l' ingresso delnosocomio, un uomo sulla sessantina si èlanciato verso di lei urlando eprotestando per un presunto caso dimala sanità subìto. Solo dopo, placcatodagli uomini della scorta e dalle guardiegiurate, ha spiegato di essereinsoddisfatto dell' assistenza ricevuta alII Policlinico. Uno spavento rischioso peril ministro che, è bene ricordarlo, aspettaun bambino. Grillo ha però proseguitosenza esitazione la sua ispezione. Asorpresa ha evitato di visitare lachirurgia vascolare (assieme allaconsigliera Ciarambino, al commissarioad acta Ciro Verdoliva, al direttoregenerale Asl Mario Forlenza e al direttoresanitario del nosocomio Giuseppe Russo)ha visitato invece l' area maternoinfantile e poi il pronto soccorsopassando per la chirurgia d' urgenza. Al termine dell' ispezione è stata molto chiarasu due punti: «Non accetterò alcuno scaricabarile - ha detto riferendosi al caso delprimario Pignatelli accusato di aver tenuto chiuso il reparto di Cardiochirurgiadurante un suo party - individueremo le responsabilità ovunque siano. Entro 48 oreavrò la relazione degli ispettori e avremo il polso fermo». Lasciando intendere chenon si guarderà solo al primario si è chiesta: «È possibile che venga chiuso unreparto e non se ne accorga nessuno?». Ad ogni modo ha duramente stigmatizzato ilcomportamento del primario, che «è stato molto grave prima di tutto dal punto divista morale. Si dovrebbe scusare in pubblica piazza - ha detto - per aver gettatodiscredito su tutta la categoria». Il giudizio sul medico è l' unica cosa che sembramettere d' accordo il ministro e il governatore Vincenzo De Luca, che in giornataaveva parlato di «livelli di imbecillità che è difficile prevedere sulla faccia dellaterra». Grillo ha fortemente criticato la decisione di smantellare il reparto (già

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completato) materno-infantile per realizzare una cardiochirurgia. Su questo haanche lasciato intendere che il ministero, senza mettere in discussione l' autonomiaregionale, interverrà con decisione. Dunque, non è da escludere che nei prossimimesi possa esserci un nuovo dietrofront, o quantomeno un vero e proprio braccio diferro. «Credo ci siano delle serie valutazioni economiche di danno erariale - haavvertito Grillo - rispetto a una programmazione che andava in una direzione e cheora si vorrebbe cambiare. Si deve capire per quale motivo si vuole smantellarequesto polo per fare un' altra cardiochirurgia, quando qui mi risulta ce ne siano giàin eccesso». Attenzione anche sulle procedure di reclutamento del personale e sull'apertura del pronto soccorso prevista per settembre. La visita del ministro è iniziataben prima di arrivare a Ponticelli. Nel corso della mattinata ha infatti voluto passarein rassegna due dei più importanti ospedali cittadini. La prima tappa al Monaldi,dove Grillo ha rivolto un deciso «mi raccomando» al commissario Antonio Giordano eai componenti del suo staff. E, sempre in compagnia della consigliera Ciarambino, haincontrato una delegazione del Comitato genitori bimbi trapiantati. Se quella alMonaldi era una visita attesa, il Cardarelli è stato decisamente un fuori programma.Del resto sarebbe stato impossibile non visitare quella che lei stessa ha definito«una struttura importantissima» che «soffre il fatto che l' organizzazione della reteospedaliera non è avvenuta fino a oggi in maniera coerente». Il ministro haincontrato il direttore generale Ciro Verdoliva e molti medici. Il sovraffollamento?«Quest' ospedale - ha sottolineato Grillo - deve drenare tutta una serie di necessitàdel territorio che avrebbero dovuto essere soddisfatte da altre strutture». Rispettoall' incontro con De Luca, Grillo ha sottolineato di essersi limitata più che altro adascoltare, ma è evidente che il giudizio sulla sanità in Campania non è dei migliori,visto ha parlato di una regione che «è ultima per livelli essenziali di assistenza».

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

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«Sanità in affanno, serve una scossa»

LO SCENARIO Un nuovo commissario perla sanità in Campania, pronto asubentrare al governatore Vincenzo DeLuca: «Studi e approfondimenti sono incorso», avverte il ministro della saluteGiulia Grillo nel tour tra gli ospedali, ilprimo in assoluto, organizzato non acaso in Campania. «È una regione chemerita particolare attenzione: non pervenire a tagliare nastri, ma per cercaredi capire come poter aiutare». MONALDISi parte alle 10,30. Prima tappa:ospedale Monaldi. Grillo incontra lemamme dei bimbi trapiantati di cuore ein attesa dell' intervento salvavita. «Maqui, nel polo di riferimento del Sud, l'attività è sospesa da quasi due anni»,dice la portavoce dei genitori DafnePalmieri, in procinto di presentare un'altra denuncia, sostenuta daFederconsumatori e dal M5S. Difatti, ilministro è accompagnato dal consigliereregionale Valeria Ciarambino, oltre chedal manager Antonio Giordano. E, all'uscita, definisce la situazione grave: «La mia intenzione è dare il massimo dell'impegno ma il risultato dipende anche dal grado di collaborazione con tutti gli attoriin campo». Per colmare il divario con il Nord, aggiunge, «ci vuole una grande spintapolitica, che non ho visto. E più consapevolezza dei cittadini, che devono pretenderei loro diritti e invece non sanno come è organizzata la sanità, e cioè che sono leRegioni che nominano i manager, a volte in modo distorto, come racconta quantoaccaduto in Basilicata, dove addirittura i candidati ai concorsi non raccomandatisono stati considerati una zavorra». CARDARELLI La seconda tappa è al Cardarelli,tra le barelle in pronto soccorso e osservazione. Oltre 70 i ricoverati. «Una giornatatranquilla, ma occorre potenziare il personale: questa è l' unica struttura chefunziona davvero», interviene Ciarambino. A guidare il ministro è il manager CiroVerdoliva, con il direttore sanitario Franco Paradiso: insieme entrano inemodinamica, in medicina di urgenza, in gastroenterologia, in chirurgia generale,sdribblando le proteste di un paio di pazienti. «L' ospedale soffre anche perché la

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riorganizzazione della rete non è avvenuta finora in maniera coerente», sintetizzaGrillo. REGIONE Alle 16 il faccia a faccia riservato con il governatore Vincenzo DeLuca: l' incontro dura meno di mezz' ora. Di commissariamento non si parla, ma«adotteremo tutte le azioni opportune», il monito rilanciato dal ministro al terminedel viaggio tra le corsie semivuote dell' Ospedale del Mare. LORETO MARE E PORTICIGrillo fa una tappa a sorpresa anche al Loreto mare: per rendersi conto delledifficoltà evidenti in un presidio di frontiera. Ultima meta, Portici. Il ministro vuolecenare con gli anziani nella residenza sanitaria assistita di piazzale Gradoni, maarriva tardi nel refettorio, a causa del traffico. Ad accoglierla il sindaco Enzo Cuomo,il manager dell' Asl Napoli 3 Sud Antonietta Costantini e un menu speciale: poichéincinta, merluzzo in bianco con pomodorini anziché lasagna, arista di maiale epatate al forno. Tra una portata e l' altra, Grillo scambia qualche battuta con ilungodegenti, ride. Ma la sua visita si chiude con amarezza: «È stato difficileindividuare una struttura territoriale perché non ce ne sono abbastanza nellaregione, mentre ai pronto soccorso si ha un eccesso di sos con codice verde (perproblemi meno gravi) proprio per la carenza di questo tipo di servizi», e anche quellidedicati ai disabili sono insufficienti. «La sanità campana ha i livelli di assistenzaestremamente bassi, se non i più bassi di Italia», sentenzia e la stoccata algovernatore non è nemmeno definitiva. Appuntamento oggi a Scafati eCastellammare. Il tour tra gli ospedali continua. M.P. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

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Barra, donna chirurgo aggredita da paziente

Ieri mattina la polizia è intervenuta nelpresidio sanitario intermedio Napoli est,dove una chirurga napoletana è stataminacciata e aggredita verbalmente,poco prima di entrare in sala operatoria.La dottoressa 54enne che opera nellastruttura dell' Asl Napoli 1 in viaCiccarelli, a Barra, stava parlando con ilfiglio del paziente che avrebbe dovutooperare quando è stata assalita da unuomo che ha cominciato ad urlarlecontro, minacciandola. La chirurga, chein passato è finita in ospedale per un'aggressione subita tra le mura dell'ospedale San Paolo, si è chiusa nelblocco operatorio fino all' arrivo deipoliziotti.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

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Boscotrecase e Torre del Greco ferie sospese al prontosoccorso

FRANCESCA MARI

IL CASO Francesca Mari Stop alle ferieestive per carenza di personale: è statodi agitazione negli ospedali all' ombradel Vesuvio. Di fronte all' emergenza e alboom di accessi, soprattutto al prontosoccorso, la direzione sanitaria degliOspedali Riuniti dell' Area Vesuviana hadisposto il «blocco temporaneo delgodimento di congedi, permessi e ferie»per tutto il personale medico eparamedico, per ora fino a domenicaprossima. Il provvedimento, a firma deldirettore sanitario Asl Napoli 3 Sud,Mauro Muto, è rivolto anche a coloro cheavevano già ottenuto le ferie, in base adun programma definito nei mesi scorsi, eche dovranno disdire eventualiprenotazioni turistiche. Lavoro no stop,quindi, per tutto il personale dei presidiMaresca di Torre del Greco e Sant' Annae Maria SS. della Neve di Boscotrecaseche servono un bacino di centinaia dimigliaia di persone. «Nel corso di questasettimana si è ulteriormente aggravata -si legge nella nota del direttore sanitario la già cronica carenza di personale delcomparto e della dirigenza medica a seguito di sopravvenute assenze correlabili amalattie o infortuni. Questa situazione rende impossibile la regolare effettuazionedei turni di servizio ed ha inficiato anche il programma di ferie estive che si era pertempo definito». L' insufficienza di medici e infermieri riguarda tutta l' area dell'emergenza e del pronto soccorso, in particolare i reparti di Ortopedia, Medicina d'Urgenza e Cardiologia-Utic, per cui il blocco è necessario «per assicurare continuitàassistenziale». ORGANICI Tra l' altro il presidio di Boscotrecase deve colmare lecarenze dell' ospedale Maresca, prima a rischio chiusura ed ora al collasso con laperdita spasmodica di reparti e la mancanza di specialisti come cardiologi eradiologi. Non è chiaro se il provvedimento sarà prorogato con l' insediamento delnuovo direttore sanitario, Fernando Siani, che sostituirà a giorni Mauro Muto. Sul

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piede di guerra i sindacati autonomi che sostengono i lavoratori: una nota unitariadelle sigle Fsi Usae e Nursing Up dichiara lo stato di agitazione e richiede unincontro urgente ai vertici dell' Asl Na 3. «Il problema della carenza di personale diceAntonio Cascone, segreterio regionale di Fsi Usae sussiste da tempo e abbiamochiesto più volte all' Asl di trovare una soluzione, ma non si è fatto molto. Adesso l'azienda si trova costretta al blocco delle ferie, penalizzando il lavoratore che deverimetterci anche il rimborso di eventuali vacanze prenotate». «È stato necessario ilblocco ha detto Angela Improta, Ufficio Relazioni Pubbliche Asl Na 3 Sud in quellearee in cui c' è il problema della risposta all' emergenza e il nostro scopo primario ègarantire l' assistenza ai nostri pazienti. Per quanto riguarda il personale noi stiamoseguendo regolarmente la prassi dei concorsi». Intanto, il direttore generale AslNapoli 3 Sud, Antonietta Costantini che ha preso visione ieri della nota ha fattosapere di volere approfondire la situazione richiedendo informazioni sulle assenze dipersonale «sopravvenute» a causa di infortuni e malattie. © RIPRODUZIONERISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

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GLIOBLASTOMA LE NUOVE FRONTIERE DELLA TERAPIAMAURIZIO BIFULCO

La ricerca Il glioblastoma rappresenta laforma più comune e aggressiva ditumore del sistema nervoso centrale. Ècomposto da cellule altamente maligne,con elevato potere invasivo, che lorendono resistente alla chemioterapia.Le attuali strategie terapeutiche qualichirurgia e radioterapia sono solopalliative e la sopravvivenza media èbassa con un alto tasso di recidive.Sebbene i ricercatori stiano lottando damolti anni per aumentare lasopravvivenza dei pazienti, la prognosidella malattia è rimasta alquantoinvariata. Tuttavia recentemente sistanno avendo ottimi risultati neltrattamento di vari tipi di cancro grazieall' immunoterapia, nuova frontiera nellaterapia oncologica, che sembra esserepromettente anche per il trattamento delglioblastoma. Il nostro gruppo di ricercanel corso di questi anni ha apportatodiversi contributi allo studio dei meccanismi fisiopatologici alla base dello sviluppodel glioblastoma, evidenziando potenziali nuovi bersagli terapeutici e farmacipromettenti. Sono stati recentemente condotti presso il dipartimento di Medicinamolecolare e Biotecnologie mediche della Federico II e i dipartimenti di Medicina e diFarmacia dell' Università di Salerno tre studi nell' ambito di un progetto oncologicofinanziatoci dall' Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro (Airc) e pubblicatinell' ultimo anno su prestigiose riviste scientifiche internazionali quali ScientificReports, International Journal of Cancer e British Journal of Pharmacology. Valoreaggiunto di questi nostri studi è dato dalla collezione di ben 70 campioni daresezioni chirurgiche di pazienti con glioblastoma da cui sono state isolate eanalizzate le cellule tumorali e gli infiltrati linfocitari tumorali. Un raccolta unica checi permette di lavorare su un' elevata casistica di campioni di glioblastoma, ottenutagrazie ad una stretta collaborazione con il professor Giuseppe Catapanorecentemente passato all' Ospedale del Mare. Dall' analisi in laboratorio deicampioni di glioblastoma abbiamo rilevato una forte dipendenza del tumore dalmetabolismo del mevalonato, molecola necessaria per la produzione del colesterolo

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e delle proteine prenilate, componenti fondamentali per il controllo dellaproliferazione cellulare, individuando un' alterazione dell' espressione e dellafunzionalità dell' enzima Farnesil-difosfato sintasi (FDPS), identificato come nuovooncogene e potenziale bersaglio terapeutico. Alla luce di queste scoperte abbiamodescritto l' attività antiglioma di nuove molecole in grado di inibire l' enzima FDPS,quali l' N6-isopenteniladenosina, dimostrando anche, in collaborazione con l'Humanitas di Milano, come basse dosi di questa molecola siano in grado dipromuovere la risposta immunitaria antitumorale. Sebbene i dati raccolti siano moltopromettenti ed evidenziano la potenziale applicabilità in ambito clinico degli studi diricerca di base, solo ulteriori studi prima su modelli animali di tumore e poi disperimentazione clinica sull' uomo potranno confermare definitivamente l' efficaciadi questo nuovo approccio terapeutico per il glioblastoma e ulteriori ricerchesaranno necessarie per consentire lo sviluppo di tali molecole come farmaciinnovativi da utilizzare in combinazione con altri chemioterapici o con l'immunoterapia. Noi crediamo e ci auguriamo che i recenti progressi della ricerca suiglioblastomi consentano in tempi brevi di contrastare con maggiore efficacia questotumore quanto meno trasformandolo in una malattia cronica, che aumentisignificativamente l' aspettativa e la qualità di vita dei pazienti. L' Autore èprofessore di Patologia generale alla Federico II Questa rubrica sulla ricerca inCampania è curata da Alessandro Fioretti, Giuseppe Longo, Guido Trombetti eGiuseppe Zollo © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 23 EAV: € 10.821Lettori: 133.364

IL DANNO ALL' IMMAGINE CHE ALIMENTA I PREGIUDIZIVittorio Del Tufo

Il commento Nelle stesse ore in cui ilprimario di Chirurgia vascolare dell'Ospedale del Mare lasciava sguarnito ilreparto per organizzare una festa conamici e parenti e brindare così al suonuovo incarico, l' intero personalesanitario e parasanitario degli ospedali diTorre del Greco e Boscotrecase sivedeva sospendere, d' autorità, tutte leferie, i permessi e i congedi fino al 15luglio a causa del boom di accessi alpronto soccorso e della cronica carenzadi personale nelle strutture sanitarie dell'area vesuviana. Quest' ultima notiziadifficilmente guadagnerà le prime paginedei quotidiani nazionali: i sacrifici fannomeno notizia degli scandali e il clamore(giustamente) suscitato dalla vicenda delparty in camice bianco fa passare tutto ilresto in secondo piano. Anche se «tuttoil resto» è l' altra faccia della medaglia, èil senso del dovere di tanti medici einfermieri costretti a turni massacranti dilavoro negli ospedali di frontiera, è unasanità eternamente al collasso che cerca di risalire la china avendo pienaconsapevolezza delle disfunzioni da superare e delle posizioni da recuperare intermini di efficienza e di credibilità. Perciò, nelle stesse ore in cui va in scena lospettacolo indecoroso dei pazienti dimessi o trasferiti da un ospedale all' altro perpermettere ai colleghi del primario in questione di partecipare alla serata danzante,va raccolto l' urlo di rabbia degli altri medici - tanti, tantissimi - che si sentono traditie avvertono: quello che è accaduto danneggia tutti. Vi sono dei danni all' immaginenon solo di una categoria, ma anche di una città, di una regione, di un territorio, chesuperano i confini di un semplice - per quanto assurdo, paradossale e gravissimo -episodio di cronaca. E rischiano di pesare come una zavorra su tutti, anche su chi sisforza, mettendoci la faccia e il cuore ogni giorno, quotidianamente e in silenzio, diaffermare le ragioni della civiltà, del rispetto delle regole e della trasparenza deicomportamenti. Di questo parliamo quando parliamo del «reparto chiuso per festa»che ha fatto dire al ministro della Salute Grillo: «Pensavo fosse una fake news». Quel

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che è più grave è che al di là delle singole responsabilità - che verranno accertate, ciauguriamo, in modo rapido e rigoroso - episodi come quello dell' Ospedale del Maregettano un' ombra, una luce negativa, su un' intera collettività di professionisti. Sonoepisodi tanto più gravi, insomma, perché contribuiscono ad alimentare unanarrazione distorta, parziale, della sanità regionale, oscurando gli sforzi di chi è inprima linea per migliorarne l' immagine e gli standard di efficienza. E rischiano dialimentare, perché no, anche il pregiudizio di quanti scelgono di curarsi fuoriregione. In questi ultimi mesi la sanità campana sta compiendo sforzi titanici perridurre il gap con il resto del paese. Lo sta facendo in un contesto difficile, dominatodal blocco del turn over, dalla fuga dei medici dai pronto soccorso degli ospedali piùesposti, dal dramma dei corridoi invasi dalle barelle e sovraffollati spesso oltre illimite della decenza, dal filtro delle emergenze che continua a non funzionare, dairitardi sul fronte delle diagnosi precoci. Tra incrostazioni e ritardi, molta strada restaancora da fare, a cominciare dalla riduzione dei tempi di attesa per l' accesso alleprestazioni sanitarie: una delle priorità dei livelli essenziali di assistenza (LEA). Ma lasanità, a Napoli e in Campania, non ha soltanto il volto dei furbetti del cartellino e diquei medici (e quei manager) i quali evidentemente vivono su Marte, perché non siaccorgono che un reparto viene chiuso sotto i loro occhi. Ma ha il volto, e per fortunail cuore, anche dei medici e degli operatori del 118 che si dedicano ai loro pazienticon abnegazione totale, subendo aggressioni continue nelle ambulanze o nei prontosoccorso; o dei medici e degli infermieri costretti a rinunciare alle ferie estive pergarantire l' operatività dei reparti; o degli specializzandi sottopagati (o non pagatiaffatto) che soprattutto nel periodo estivo devono occuparsi praticamente di tutto, evedono ancora lontana la realizzazione di un sogno per il quale hanno studiato tanto.© RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 3 EAV: € 1.329Lettori: 29.750

Inchiesta sulla notte della festa Pignatelli rischia guaigiudiziari

Il caso La Procura sta valutando il reatodi interruzione di servizio pubblicoPotrebbero essere interrogati medici einfermieri che erano di turno napoli Ilfascicolo è già aperto; si aspetta l'informativa dei carabinieri del Nas, poi sidecide: anche la Procura di Napoli seguecon attenzione la vicenda dell' Ospedaledel Mare. I militari specializzati nellatutela della salute hanno acquisito nellescorse ore tutta la documentazionerelativa ai turni del reparto di Chirurgiavascolare, quello chiuso lo sorso finesettimana per consentire agli addetti dipartecipare alla festa del neo primarioFrancesco Pignatelli (già sostituito).Acquisiti anche i dati e le cartellecliniche dei pazienti, dimessi o trasferitiin tutta fretta. Saranno la base dell'informativa in fase di redazione, cheoggi o al massimo domani saràconsegnata alla segreteria delprocuratore aggiunto GiuseppeLucantonio: è lui a coordinare, infatti, le indagini sulle presunte irregolaritàcommesse dei medici nell' esercizio della loro funzione. Il magistrato, di concertocon il sostituto cui sarà delegata l' inchiesta, valuterà se sussistono elementi di reatoe dunque se è possibile avviare l' azione penale, in particolare per quanto attiene all'interruzione di pubblico servizio. Potrebbe essere disposta la convocazione dipersonale dell' ospedale o dei pazienti in qualità di persone informate sui fatti.Potrebbe, ovviamente, essere ritenuto necessario convocare direttamente il medicoda giorni al centro delle polemiche. Il procedimento penale è parallelo a quelloamministrativo: mentre i carabinieri del Nas, coordinati dal maggiore Gennaro Tiano,acquisivano i documenti di loro interesse, il Sic, vale a dire il nucleo ispettivo internodell' Asl, ha «interrogato» ogni medico, ogni infermiere e operatore sociosanitarioche potesse in qualche modo essere coinvolto nell' accaduto. Nei prossimi giorni larelazione arriverà nelle mani del direttore generale dell' Asl Na 1, Mario Forlenza,

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che a qual punto potrà valutare provvedimenti più severi dopo la sostituzione diFrancesco Pignatelli nel ruolo di primario (il chirurgo vascolare resta comunque inservizio nell' Ospedale del Mare). C' è attesa anche per le decisioni del ministro dellaSanità, Giulia Grillo, la quale ieri pomeriggio ha visitato il nosocomio appena entratoin funzione. Grillo ha rilasciato dichiarazioni molto pesanti sulla vicenda del party (dalei definita «incredibile»). Proprio il ministro aveva inviato il Nas all' Ospedale delMare appena venuta a conoscenza dell' accaduto. Al direttore generale Forlenza ildottor Francesco Pignatelli ha subito fornito la propria versione dei fatti: haammesso di aver trasferito, la sera dello scorso 6 luglio, quattro pazienti dal suoreparto a quello di Chirurgia e di averlo fatto senza chiedere l' autorizzazione alladirezione sanitaria. Questo però è l' unico errore che ritiene di aver commesso: cioénon aver chiesto autorizzazione né comunicato nulla. Il medico avrebbe motivatoquesti trasferimenti con la carenza di personale in quel turno serale, soprattutto acausa delle ferie. Le foto della sua festa, organizzata proprio per la recente nomina aprimario, hanno però rapidamente fatto il giro del web.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 2.513Lettori: 133.364

Incursione in corsia con la Grillo: bloccato

Non manca un momento di tensione,subito dopo l' arrivo del ministro GiuliaGrillo nell' Ospedale del Mare, per l'incursione di un pensionato napoletano:visibilmente agitato, bloccato dallascorta e soccorso da un medico. AlfredoCaruso, 66enne, stringe tra le mani unadenuncia e un articolo apparso su unquotidiano che vorrebbe consegnaredirettamente al ministro: fa riferimento auna visita che gli è stata rinviata alPoliclinico in via Pansini, il 4 luglioscorso. «Senza preavviso dopo un'attesa durata ore, a causa di un'inaugurazione in corso», dice. In seratainterviene anche Grillo: «Vogliorassicurare tutti: sto bene e non mi èsuccesso niente».

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 5 EAV: € 68.012Lettori: 704.603

La ministra ispeziona gli ospedaliOTTAVIO LUCARELLI

La sanità Dopo lo scandalo del repartochiuso Grillo visita gli ospedali cittadini,oggi è a Scafati e a Castellammare Unuomo anziano tenta di avvicinare laministra della Salute Giulia Grillo perconsegnarle un esposto. Alza troppo lavoce e nel caos viene allontanato convigore dagli uomini della scorta. Tentataaggressione. È l' unico momento ditensione di una giornata che ha visto laneo ministra, nel suo primo tour fuori lemura romane, partire dall' Ospedale delMare di Ponticelli finito nel mirino delcarabinieri dei Nas e degli ispettori delgoverno dopo la chiusura del reparto diChirurgia vascolare, nello scorso weekend, da parte del primario FrancescoPignatelli per consentire a tutti i medici egli infermieri di partecipare alla festa sulmare di Licola per la sua fresca nomina.«Il primario - accusa la ministra Cinquestelle - ha gettato discredito sullaCampania e sulla classe professionale dei medici. Sono molto arrabbiata. Questapersona dovrebbe chiedere scusa su una pubblica piazza. Ha portato la Campaniaancora una volta alla ribalta e, purtroppo, per un episodio negativo. Per me, chesono meridionale, non è bello perché ci sono tante realtà importanti e positive. Nonc' è solo e sempre il solito Sud». D' accordo il presidente della Regione ecommissario per la sanità campana, Vincenzo De Luca, che nel pomeriggio haricevuto Giulia Grillo nel suo studio in via Santa Lucia: « Bisognerebbe aprire unasezione di psichiatria democratica. Questa cosa è di un livello di imbecillità difficileda prevedere sulla faccia della terra. Ho interessato il direttore generale MarioForlenza e gli ho detto che non c' è un minuto da perdere, che va usato tutto ilrigore possibile ». E infatti Forlenza due giorni fa, dopo aver ascoltato il primario infesta, lo ha sospeso sine die. L' Asl Napoli uno ha aperto un' indagine, così come icarabinieri dei Nas, gli ispettori ministeriali e l' Ordine dei medici che ha avviato unfascicolo per istruire un procedimento disciplinare. Con De Luca un breve incontro dicortesia, ma la ministra Grillo annuncia: « Siamo al lavoro con studi eapprofondimenti relativi alla gestione commissariale della sanità in Campania

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affidata al commissario e presidente della Regione. Ci sarà il tempo di affrontaretutte le questioni. E, sicuramente, questa non sarà la mia unica visita in Campania.Qui i livelli di assistenza sono i più bassi d' Italia». Chiarito l' attimo di tensione all'ospedale del Mare. «Voglio rassicurare tutti. Sto bene - ha detto la ministra - e non èsuccesso niente. Si trattava soltanto di un cittadino che voleva consegnarmi unadenuncia per un episodio che gli era capitato con la sanità pubblica » . In serataGiulia Grillo ha annunciato: « Oltre ad aver inviato i carabinieri dei Nas, è in corsoun' ispezione del ministero che entro 48 ore mi porterà una relazione sul tavolo.Tutto quello che concretamente era possibile fare lo stiamo facendo. Dispiace che siaffossi ancora di più la credibilità di un' istituzione importante come il serviziosanitario pubblico che produce tantissime eccellenze da preservare e valorizzare».Durante la visita la ministra ha scoperto « una struttura all' avanguardia »soffermandosi nei locali del Pronto soccorso dell' Ospedale del Mare di Ponticelli chedovrebbe essere aperto a metà settembre. Ma la ministra e la consiglieraCiarambino si battono anche per l' apertura del reparto materno infantile.Accompagnata per l' intera giornata proprio da Valeria Ciarambino, Giulia Grilloaveva dato il via alla maratona in mattinata al Monaldi, con il commissariostraordinario dell' azienda " Colli" Antonio Giordano, annunciando una battaglia perla riapertura del Centro trapianti pediatrici chiuso da due anni. Seconda tappa alCardarelli assieme al direttore generale, l' ingegnere Ciro Verdoliva, dove neicorridoi ci sono decine di pazienti in barella: «Qui al Cardarelli ho volutotestimoniare l' interesse per questa struttura importantissima per il territorio mache, indubbiamente, soffre il fatto che l' organizzazione della rete ospedaliera non èavvenuta fino a oggi in maniera coerente». La maratona si è conclusa in serata alLoreto Mare e oggi la ministra Grillo continua il tour: alle 9 appuntamento all'ospedale di Scafati, alle 10.30 a Castellammare di Stabia. © RIPRODUZIONERISERVATA Il tour In alto la ministra della Salute Giulia Grilloal Monaldi con AntonioGiordano, sotto al Cardarelli. Sopra a destra all' Ospedale del Mare.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 25 EAV: € 4.107Lettori: 133.364

Neonata muore per arresto cardiaco la magistraturasequestra la salma

Saranno gli esami autoptici a stabilire lacausa del decesso di una bambina diappena 40 giorni, arrivata in arrestocardiaco all' ospedale Santa Maria delleGrazie di Pozzuoli. I medici delnosocomio puteolano hanno tentato ditutto per riportarla in vita, ma purtropposenza riuscirci. Sono le 19 e 44 di lunedìquando la piccola varca la soglia delpronto soccorso. A portarla i suoigenitori, che inermi hanno dovutoattendere le operazioni condotte dadiversi medici ed infermieri. Per oltre un'ora, con il supporto di tre anestesistirianimatori e due pediatri, si è cercato difar ripartire il cuore della piccola. Lesperanze che per alcuni minuti hannoaccompagnato un lieve miglioramentodella bimba sono nuovamente crollatequando è arrivato un secondo arrestocardiaco e subito dopo il decesso. Dastabilire se la piccola soffrisse di qualchepatologia congenita, magari ancora nonnota ai genitori. La richiesta dei medicidi Pozzuoli di sottoporre il corpicino ad autopsia è stata poi «superata» da quelladella magistratura, che ha disposto il sequestro della salma e della cartella clinica.a.n. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 2

Ospedali Trincea

Le aggressioni ai medici sono unacostante nelle strutture di Napoli eprovincia, una realtà che il ministroGiulia Grillo constata sulla sua pelleappena mette piede all'Ospedale delMare. L'uomo s'è scagliato verso di lei edè stato bloccato dagli uomini dellascorta. Ha minacciato di lanciarsi da unafinestra, ma poi la situazione è tornatasotto controllo quando è stato portato inuna stanza attigua. Proprio sul temadelle aggressioni, il ministro si eraespressa qualche ora prima: «La Campania è una regione in cui si verificano tanteaggressioni perché si è persa l'importanza e il valore sociale della professionemedica e infermieristica». Il ministro ha voluto far visita all'Unità operativa diChirurgia vascolare rimasta chiusa la notte tra il 6 e 7 luglio per consentire a tutto ilpersonale di partecipare alla festa del primario Francesco Pignatelli. «Interruzione dipubblico servizio» è l'ipotesi di reato contestata. Nel suo tour il ministro ha visitatoanche il Monaldi e il Cardarelli, dove il direttore generale Ciro Verdoliva, afferma che«si può dare una mano al Cardarelli facendo partire a regime la rete ospedaliera».Nell'ospedale più critico del capoluogo, «abbiamo programmato n'apertura delpronto soccorso con un presidio di base il 15 settembre, un Dea di primo livello il 30ottobre e un Dea di secondo livello per il 15 dicembre». Ma non ci sono solo gliospedali di Napoli nella lista delle emergenze da rissolvere, i problemi si presentanopuntuali in tutte le strutture della provincia. «I cittadini devono pretendere i propridiritti perchè la salute è un diritto garantito dalla Costituzione e per cui paghiamo letasse che servono a finanziare anche la sanità e pertanto invito i cittadini a pagarele tasse». Una delle emergenze è il Maresca di Torre del Greco. Punto di riferimentodi 200mila abitanti del comprensorio. E' stato a un passo dalla chiusura -inizialmente era prevista la trasformazione in un centro di riabilitazione elungodegenza - ma poi la Regione garantì la salvezza e il rilancio. Ad oggi alcunireparti-chiave funzionano a mezzo servizio. Il pronto soccorso è privo di uncardiologo h24 e durante le ore notturne i pazienti vengono assistiti con pontitelefoni e fax con il pronto soccorso dell'ospedale di Boscotrecase. Sott'accusa, poi,ci sonoil polo di oncologia e il reparto di obesità infantile in cui non vi sarebbe alcunatraccia dei posti letto previsti dal piano aziendale. A Boscotrecase l'ultimo allarme èscattato dall'interno della struttura Sant'Anna, con una lettera ai vertici dell'Asl:mancano medici e infiermieri, al punto da sospendere ferie e turnazioni. L'ospedale

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incompiuto, dove si registrano tantissimi casi di aggressioni ai camici bianchi, restauno dei più grandi aborti dell'Asl Napoli 3. A Castellammare, il San Leonardo nonvive una situazione migliore. Carenza di personale e un pronto soccorso che va inaffanno quotidianamente, sono questi i problemi principali del San Leonardo,secondo per numeri d'accessi solo al Cardarelli di Napoli, in Campania. Nei reparti diarea critica si paga l'assenza d'infermieri e oss, che costringono il personale a turnimassacranti. Difficile in molti reparti riuscire a garantire i livelli minimi d'assistenza.In penisola sorrentina le condizioni degli ospedali restano precarie per ciò checoncerne il personale. Servirebbero rinforzi ma a detta dell'azienda sanitaria localemolti medici o infermieri reclutati per Sorrento e Vico Equense rifiutano preferendoaltre location. Al di là di questo, all'ospedale di Sorrento si arrivò al punto disospendere gli interventi di elezione per l'assenza di un numero adeguato dianestesisti. Intanto si continua a pensare alla chimera dell'ospedale unico diSant'Agnello: progetto da 70 milioni di euro. A Scafati la chiusura del prontosoccorso dello Scarlato è una spina per gli scafatesi, ma anche una vicenda che haavuto pesanti risvolti giudiziari, con il processo a carico dell'ex commissario Asl,Maurizio Bortoletti. Circa un anno fa, il governatore Vincenzo De Luca si dimostròpessimista sull'opportunità di riaprirlo, opinione poi corretta in seguito all'appellodegli esponenti locali del Pd.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 5 EAV: € 51.688Lettori: 704.603

Paziente aggredisce autista dell' ambulanza con una sedia

Via San Giovanni in Porta È il 48esimocaso nel 2018 denunciato dall'associazione "Nessuno tocchi Ippocrate"Il conducente è rimasto ferito alla fronteL' aggressione numero quarantotto dagennaio 2018 viene raccontata sui socialnetwork dall' associazione " Nessunotocchi Ippocrate". Ricostruisce l' ultimoassalto a chi si dedica al soccorso ed èpuntualmente inerme. L' ambulanza inquestione viene attivata in via SanGiovanni in Porta per una persona che haperso coscienza, in pochi minuti il mezzodi soccorso giunge sul posto. Il pazienterisulta « essere talmente in perdita dicoscienza da aggredire l' equipaggioaddirittura lanciando una sedia » control' autista, che per bloccare la sedia siferisce alla fronte. Non basta. Il pazienteaggredisce l' autista, ne nasce unacolluttazione. L' episodio vieneraccontato dal consigliere regionale deiVerdi Francesco Emilio Borrelli, che riporta la denuncia di " Nessuno tocchiIppocrate". « Si allunga ancor di più l' elenco delle aggressioni ai danni del personalesanitario che lavora tra Napoli e provincia e si fa sempre più urgente l' adozione diquelle misure di prevenzione e repressione che da tempo si chiedono da più parti -dice Borrelli - Il tema delle aggressioni al personale sanitario che, come raccontanole cronache, non riguarda solo Napoli e la sua provincia, non può continuare a esseresottovalutato, ma servono azioni forti, anche dal punto di vista legislativo » . PerBorrelli « non si può continuare a mettere a rischio l' incolumità e la vita stessa dellepersone e il ministro della salute Giulia Grillo colga l' occasione della visita a Napoliper proporre norme che permettano di difendere la vita degli operatori sanitari acominciare da quella che riconosca il ruolo di pubblico ufficiale per il personale chelavora nel mondo della sanità, così come chiedono loro stessi da tempo » . Intanto èlo stesso Borrelli a subire un atto vandalico. Qualcuno gli ha danneggiato lo scooterfuori al palazzo della Regione Campania a Santa Lucia, sfasciando il parabrezza.«Bisogna capire - dice il consigliere comunale dei Verdi Marco Gaudini - se dietro c' èun tentativo di intimidazione per le sue battaglie nel mondo sanitario e contro i

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parcheggiatori abusivi » . « Ho chiesto personalmente al comandante della poliziamunicipale di verificare se le telecamere di sorveglianza della zona hanno registratoqualcosa di utile » , ha detto Borrelli, ribadendo che «così come non mi fermano conle minacce e le aggressioni, non mi fermeranno con eventuali atti di intimidazione,ma è necessario che chi mi dimostra solidarietà lo faccia concretamente, magarivenendo a firmare la petizione per chiedere l' arresto dei parcheggiatori abusivi ». -i.de.a. © RIPRODUZIONE RISERVATA Danneggiato lo scooter del consigliereregionale dei Verdi Borrelli: "Non mi fermeranno minacce e intimidazioni" ConsigliereFrancesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi Denuncia casi di malasanità"Ho chiesto personalmente al comandante della polizia municipale di verificare se letelecamere di sorveglianza hanno registrato qualcosa di utile"

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11/07/2018

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Polizze al Monaldi, l' Anac attiva la Corte dei ContiFabrizio Geremicca

Cantone: appena 500 euro di differenzatra premio e copertura. La replica: soloun errore di scrittura NAPOLI Leassicurazioni stipulate dall' aziendaospedaliera Monaldi-Cotugno per copriredanni a terzi od infortuni dei dipendentifiniscono nel mirino di Raffaele Cantone.Due i casi in discussione. Il primoriguarda l' appalto aggiudicato nel 2014ad Am Trust Europe Limited. Anacstigmatizza la circostanza che «la difesalegale relativa ai contenziosi sorti nellecontroversie assicurative sia stataattribuita a legali scelti da impresa noncontraente del contratto iniziale». Inparticolare da Am Trust ClaimsManagment srl. Rileva Cantone:«Innessuno degli atti presentati dallastazione appaltante risulta individuato l'istituto giuridico o titolo attraverso ilquale detta società era chiamata adoperare all' interno di un contratto nonsottoscritto dalla stessa». Censurabile,decreta l' Anac, anche la scelta del Monaldi di delegare all' impresa assicuratrice l'individuazione dei legali che l' avrebbero patrocinata. L' azienda ospedaliera ha,infatti, un' avvocatura interna il cui ruolo - sottolinea Cantone - «è proprio quellodella difesa dell' ente». Il secondo caso risale al 2015 e riguarda un appalto percomplessivi 11.826.000 euro. Il lotto 1 relativo a responsabilità civile contro terzi eper infortuni dei dipendenti - valeva da solo 11 milioni - è stato aggiudicato di nuovoalla Am Trust Europe Limited ed anche questa volta la scelta degli avvocati per ilpatrocinio in giudizio dell' ospedale è stata effettuata da AmTrust Claimsmanagment. Il lotto 2, «Tutela legale», è andato all' impresa Roland. Ebbene, ilvalore annuale del premio indicato nella deliberazione di aggiudicazione definitiva,pari a 249.500 euro, appare a Cantone assolutamente anomalo. «Corrisponde circa -rileva - al massimale di copertura stabilito in polizza pari a 250.000 euro. Neconsegue che potrebbe verificarsi l' ipotesi che le spese legali pagate dall' impresaassicuratrice siano di molto inferiori a quanto versato dalla stazione appaltante atitolo di premio o, paradossalmente, che una volta raggiunto un importo di

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risarcimenti pari a 250.000 euro, appena 500 in più rispetto al premio di polizza di249.500 euro, eventuali ulteriori risarcimenti resterebbero a carico dell' Azienda».Nel capitolato di appalto si legge, infatti, che la compagnia assume a proprio carico,sino al massimale previsto in polizza, i costi necessari per la tutela giudiziale estragiudiziale dei diritti dell' assicurato. Il massimale è indicato, nello stessocapitolato, in 50.000 euro per sinistro e 250.000 euro per anno. La replica delMonaldi a questa specifica contestazione è stata che laddove si legge 250.000 eurodi polizza massima bisogna intendere 750.000 euro. Nel contratto sarebbe statocommesso un errore materiale di trascrizione. L' argomentazione non ha convinto l'Anac. L' intero fascicolo è stato perciò trasmesso alla Corte dei Conti.

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11/07/2018

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Prime assunzioni dopo 14 anni: «Una vittoria»

GLI INFERMIERI NAPOLI. C' ècompiacimento e vivo apprezzamento daparte dell' Ordine degli Infermieri diNapoli per il maxi concorso indetto dall'ospedale Cardarelli e per il lavoroportato avanti in questa direzione daldirettore Ciro Verdoliva. È il primo diquesta portata da oltre quattordici anni.Ottanta giovani, tra infermieri e Oss,potranno finalmente trovare un'occupazione stabile e dignitosa. Insiemecon la selezione indetta alcuni giorni fadal Santobono per infermieri pediatrici,rappresentano un primo importantesegnale dopo anni di assoluto silenzio.Per Ciro Carbone, presidente Ordinedegli infermieri di Napoli «sul fronte dell'occupazione a tempo indeterminato,della stabilizzazione dei precari e dellamobilità regionale ed extraregionale, l'Ordine degli Infermieri di Napoli èimpegnato da tempo. Siamo dunquefelici e moralmente partecipi di questainiziativa. Ma non siamo appagati.Continueremo la nostra azione di sollecitazione e di pressione fin qui svolta presso leistituzioni affinchè l' esempio del Cardarelli e del Santobono non restino isolati.Confidiamo che altri importanti ospedali li seguano su questa strada e che non sianopiù timidi sul fronte occupazione. Del resto, da 14 anni a questa parte, la professioneinfermieristica ha perso migliaia e migliaia di posti di lavoro a causa del turnover edella politica dei tagli. C' è dunque estremo bisogno di infermieri in ospedali e sulterritorio. Lo dicono i cittadini. Lo sanno bene i direttori generali».

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 10.948Lettori: 133.364

Reparto chiuso il ministro: no allo scaricabarileMARIA PIRRO

«Se c' è il personale di un intero repartoche se n' è andato, chiudendobellamente per due giorni e spostandopazienti come se fossero pacchi postali,per garantire la partecipazione a unafesta, non accetterò lo scaricabarile eche qualcuno dica non so niente o non ècolpa mia». Il ministro della salute GiuliaGrillo piomba nell' ospedale del Mare«per capire di persona come è potutoaccadere» tutto questo, tra venerdì 6 esabato 7 luglio, chiama in causa i verticidella struttura («non siamo nel paese deibalocchi») e invia anche gli ispettori delsuo dicastero per avere una relazionedettagliata «entro 48 ore», dopo il blitzdel Nas e l' inchiesta con l' ipotesi diinterruzione di pubblico servizio. «Cisono vari gradi di responsabilità, liaccerteremo tutti e agiremo diconseguenza. Con polso fermo». ILPRIMARIO «La situazione è giàgravissima dal punto di vista morale: lavicenda mi ha fatto molto arrabbiare,getta discredito sulla classe medica di cui faccio parte», dice Grillo, puntando l'indice contro il primario di chirurgia vascolare Francesco Pignatelli, l' organizzatoredel party già sospeso dall' incarico dirigenziale, ma in servizio ugualmente per nonfermare l' assistenza. «Dovrebbe chiedere scusa in pubblica piazza», gli suggerisce,spiegando però che «non solo lui» è al centro dell' attenzione. Anche il governatoreVincenzo De Luca definisce «indegno quello che è accaduto». E invoca pugno duro:«Ci sono livelli di imbecillità che è difficile prevedere sulla faccia della terra: hosentito il direttore generale della Asl che sta ovviamente seguendo una proceduraprevista dal contratto e mi sono permesso di dirgli di non perdere un minuto ditempo e di adottare il massimo rigore consentito dalle normative». I VERTICI Leverifiche, avviate per primo dal neodirettore sanitario Giuseppe Russo, tirano in ballola caposala con il primario: «Ma accertamenti sono in corso per chiarire la posizionedi tutti gli operatori del reparto, 10 chirurghi e 12 infermieri». E il presidente dell'Ordine dei medici, Silvestro Scotti, chiede gli atti per poter valutare ulteriori

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provvedimenti: «Potrebbe scattare la radiazione». Ma il ministro allarga ancor più ilcerchio delle responsabilità: «Non è possibile che si chiuda un reparto e che non sene accorga nessuno, che il manager non lo sappia». Mai sarebbe potuto accadere inun' azienda privata, sostiene. «C' è un grande problema e bisogna capire cosa èsuccesso. Che è ai limiti del comprensibile e umano». Grillo incalza: «Ognuno deveassumersi, per il proprio ruolo, le proprie responsabilità». E questo, «non solo per l'interruzione di pubblico servizio, ma anche perché manda un pessimo messaggio atutti i cittadini. E getta ombre sulla serietà e il rigore con cui la grande parte delpersonale del servizio sanitario nazionale affronta un lavoro importante e gravosoper la salute di tutti». LA STRUTTURA In piedi, nel pronto soccorso inaccessibile aimalati per la carenza di personale, almeno fino a metà di settembre (la nuova dataper l' inaugurazione fissata dal governatore), il ministro interviene anche persollecitare una svolta più complessiva. «Quanto alle difficoltà di reclutamento, vorreifare chiarezza». Non solo: il ministro annuncia opposizione al progetto di spostare ilpolo materno-infantile «per fare posto qui all' ennesimo reparto di Cardiochirurgia».Una vicenda, quest' ultima al centro un altro fascicolo aperto dalla Corte dei Conti,su denuncia del Movimento Cinque Stelle e in particolare del consigliere regionale,Valeria Ciarambino. «Siamo finalmente speranzosi - sottolinea lei - di poter salvarequesta struttura di assoluta eccellenza della Campania e del Sud, costata quattromilioni di euro, ma che De Luca vorrebbe smantellare per realizzare la tredicesimacardiochirurgia di cui non c' è esigenza nella regione. Il ministro ha potutoconstatare in prima persona il polo straordinario, da salvare». Un insieme di repartiper le madri e i neonati, spiega Ciarambino, «che avrebbe potuto essere giàoperativo da due anni, con tutte la attrezzature acquistate e ancora imballate». Equesto, per certi aspetti, è ancora più grave del reparto chiuso in coincidenza dellafesta, conclude il ministro. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità Campania

Pagina 24 EAV: € 9.418Lettori: 133.364

Si muove la Procura, aperto fascicolo «Interruzione dipubblico servizio»

VIVIANA LANZA

L' INCHIESTA Viviana Lanza C' è unfascicolo, non ci sono ancora nomi diindagati. Per il momento quella sul casodel reparto di Chirurgia vascolare dell'Ospedale del Mare, chiuso per una nottein coincidenza della festa del primario, èun' indagine allo stato embrionale,ancora alle prime battute. Si attendono irisultati degli accertamenti svolti dal Nasper valutare quale direzione dare all'inchiesta della Procura di Napoli. Lunedì icarabinieri si sono recati nel reparto delTrauma center e negli uffici delladirezione generale dell' Asl Napoli 1 perraccogliere informazioni, testimonianze edocumenti utili a una prima ricostruzionedei fatti, il punto di partenza del lavorodi inchiesta che seguirà. Sotto la lentesono finite anche le foto della festa che ilprimario Francesco Pignatelli aveva datola sera di venerdì scorso in un locale aPozzuoli per brindare al nuovo incarico.Le foto che lo ritraggono elegante intight e sorridente tra amici e colleghisono tra gli elementi su cui gli inquirenti stanno svolgendo accertamenti, perconfrontare le presenze alla festa e quelle in reparto e compiere controlli incrociatisu turni e ferie concessi al personale della Chirurgia vascolare. Pignatelli intanto èstato sospeso a tempo indeterminato, in attesa che si faccia piena chiarezza dopo lanotizia che quattro pazienti del suo reparto erano stati affidati alle cure di altricolleghi nella notte tra il 6 e il 7 luglio e che uno era stato dirottato al San GiovanniBosco. LE INDAGINI Il caso è sotto più riflettori. C' è un' indagine interna, avviatadalla direzione dell' Asl Napoli 1 Centro, che ha già portato alla sospensione sine diedel primario Pignatelli su decisione del direttore generale Mario Forlenza, e c' è un'indagine ministeriale voluta dal ministro Giulia Grillo che ieri era a Napoli. Ora siaggiunge l' indagine avviata dalla Procura, che prenderà forma dopo il deposito dell'informativa del Nas. Il fascicolo è affidato a un pm della sesta sezione della Procura

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guidata da Giovanni Melillo, il pool coordinato dall' aggiunto Giuseppe Lucantonio especializzato in reati in materia di violazione della normativa del lavoro. UNREPARTO IN VACANZA Alla base del caso, venuto alla luce in seguito alla denunciadel consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli, c' è l' ipotesi che nella nottetra venerdì e sabato scorso il reparto di Chirurgia vascolare dell' Ospedale del Maresia stato svuotato perché medici e infermieri erano assenti, incastrando turni o feriein modo da non mancare alla grande festa organizzata dal primario. Per 12 ore ilreparto era deserto. E ora nell' indagine della Procura è al vaglio l' ipotesi diinterruzione di pubblico servizio. LA DIFESA Pignatelli e i colleghi coinvolti nel caso sidifendono parlando di coincidenza, e nulla di più. Hanno provato a spiegare chenessun interesse personale sarebbe stato anteposto alla salute dei pazienti e che seper il turno di quella notte le corsie del reparto sono state temporaneamentesvuotate e i quattro pazienti trasferiti alla Chirurgia generale il motivo sarebbe daricondursi solo alle ferie degli infermieri a cui il primario non aveva detto di no pernon creare malcontento e non gravare sull' azienda con degli straordinari. C' era unmedico reperibile, ma la decisione di spostare i pazienti sarebbe stata adottatasenza informare Forlenza. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 7 EAV: € 25.555Lettori: 281.841

«Il futuro è della terapia genica ma sia accessibile a tutti»L. Ca

INTERVISTAALBERTO MANTOVANI Ivaccini? Serve maggiore attitudine alrigore scientifico, anzichè al livoreMILANO «Lo sa che quando Albert Sabin,il creatore del vaccino orale contro lapoliomielite, decise di metterlogratuitamente a disposizione, lo diede aprodurre a un' azienda italiana, la seneseSclavo?». Oggi la Sclavo non esiste più,ma il professor Alberto Mantovani -immunologo, direttore scientifico diHumanitas e docente presso laHumanitas University -risponde daMadrid, e sottolinea, con orgoglio, ilruolo di primo piano che occupa nelmondo l' industria farmaceutica italiana.Professor Mantovani, in Italia il ruolo deivaccini è spesso messo in discussione.Che ne pensa? L' Italia è leader mondialenell' immunologia, per produzione einnovazione su questi prodotti. E siamoanche grandi esportatori di vaccini. Abbiamo salvato miliardi di vite e dovremmoesserne orgogliosi invece non lo valorizziamo abbastanza. Quando si parla del futurodella medicina si fa sempre riferimento alle terapie personalizzate.. In questi 40 annila ricerca è esplosa. Oggi la personalizzazione dlele cure è solo una piccola relatà.ma è l' inizio di una storia. Le terapie geniche e cellulari puntano a rendere le cellulecome "farmaci". Sul fronte delle malattie degenerative - cancro, quelle del sistemanevoso centrale e cardiovascolari - è ragionevole aspettarsi innovazioni terapeuticheimportanti. Anche perchè l' altra grande sfida è l' impiego della tecnologia, dell'intelligenza artificiale, sia nella rierca che nella dimensione terapeutica. ma èessenziale sostenere la ricerca di base, dove noi spendiamo poco e che è finanziataper lo più dalle associazioni e dalle charities. Da noi il passaggio dalla fase preclinicaal trasferimento tecnologico è un quarto rispetto alla Germania. Terapie di questotipo saranno accessibili con il Ssn o saranno solo per chi potrà permettersele? Il Ssndeve porsi il tema delle sostenibilità. Anche davanti a una popolazione che invecchiama vive sempre di più. Dovrà fare di più per tagliare gli sprechi e lavorare molto dipiù sulla prevenzione. Ad esempio, oggi le terapie immunologiche funzionano solo suun quinto dei pazienti. Servono quindi screening preventivi. Professor Mantovani, i

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vaccini, la mancanza di fondi pubblici, un Ssn sempre più in crisi sono il frutto di unPaese che ha scarsa cultura scientifica? Nel nostro Paese, a tutti i livelli, non c' è l'abitudine a discutere partendo dai dati. Mi piacerebbe che il modo di affrontare idiversi temi che ci circondano, potesse essere basato su una comprensione delmetodo scientifico, su una maggiore attitudine al rigore, anzichè al livore. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 15 EAV: € 2.166Lettori: 29.750

Dottore inglese cacciato dal lavoro Voleva chiamare «uomo»un uomo

FRANCESCO BORGONOVO

Il dottor David Mackereth, 55 anni, èoriginario di Dudley, nelle WestMidlands. Ha quattro figli e fa parte dellechiesa battista riformata. Ha lavorato per26 anni alle dipendenze del serviziosanitario britannico (Nhs), per lo più inpronto soccorso. Tuttavia, non è statoritenuto adatto a prestare servizio per ilministero del Lavoro (Department forWork and pensions) a causa del suoorientamento religioso. Anzi, per laprecisione ad avergli levato il posto èstata la sua idea riguardo al gender. Loscorso maggio, David ha frequentato uncorso di formazione ministeriale perdiventare membro delle commissioni chevalutano i casi di durabilità e stabilisconose il paziente (anzi, il cliente, come lochiama il servizio sanitario inglese) abbiadiritto a qualche forma di sostegnopubblico. Tutto è andato bene fino a cheil suo istruttore non ha affrontato laquestione dell' identità sessuale. Ilpaziente, ha spiegato, va identificato in base al sesso che egli dichiara, quello a cuisi sente di appartenere. Il genere - ha proseguito l' istruttore - è fluido, dunquebisogna rispettare le indicazioni di ciascun cittadino in merito.QUALCHE PROBLEMAAquel punto, il dottor Mackereth ha espresso il suo dissenso. «Ho detto che avevo unproblema con questa cosa», ha raccontato al Daily Telegraph. «Credo che il generesia definito dalla biologia e dalla genetica. E credo, in quanto cristiano, che la Bibbiaci insegna che Dio ha fatto l' essere umano maschio o femmina. Avrei potuto tenerela bocca chiusa. Ma era il momento giusto per sollevare la questione».Il problema èche all' istruttore la sua posizione non è piaciuta affatto, e l' ha segnalata ai suoisuperiori. Il dottor Mackereth è stato dichiarato «unfit»: inadatto a lavorare per ilministero. Il dottore ha ricevuto una email da Advanced personnel management, l'agenzia che lo ha assunto e che l' avrebbe trasferito al ministero del Lavoro. Glihanno spiegato che avrebbe potuto seguire un corso di formazione sulla politica del

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ministero. In ogni caso, il Department for Work and pensions ha fatto sapere di averconsultato i propri avvocati e di essere fermamente convinto che, nell' ambito diqualsiasi rapporto o contatto con i «clienti», il personale medico debba riferirsi a loroutilizzando il pronome corretto, ovvero quello che corrisponde al sesso che essihanno scelto. Il mancato rispetto di tale regola «potrebbe essere considerato unamolestia, come stabilito dall' Equality act del 2010». Insomma, il ministero ha fattocapire al dottore che doveva adeguarsi: ogni paziente ha diritto a scegliere il propriosesso, e lui deve regolarsi di conseguenza. Quando Mackereth ha risposto che nonavrebbe rispettato il diktat, gli hanno fatto sapere che il suo impegno lavorativosarebbe finito lì. QUESTIONE DI PRONOMI Per farla breve, gli hanno tolto il lavoro peruna questione di pronomi. Mackereth non si è rifiutato di curare un transessuale,non ha maltrattato nessuno. Semplicemente, ha ribadito che il genere sessuale nonè una mera questione culturale, e che la biologia c' entra. Motivo per cui non volevachiamare «lui» una «lei» e viceversa. Le dichiarazioni rilasciate dalla portavoce delministero del Lavoro britannico al Telegraph sono parecchio inquietanti. «Il dottorMackereth», ha detto la signora, «ha chiarito durante il suo addestramento cheavrebbe rifiutato di usare pronomi che non corrispondevano alla sua personalevisione del genere biologico di una persona. Ci aspettiamo che tutti gestiscano levalutazioni in maniera sensibile e aderiscano all' Equality act 2010». In poche parole,chi non accetta di utilizzare la neolingua viene fatto fuori.«Io non sto attaccando ilmovimento transgender», dice giustamente Mackereth. «Sto difendendo il mio dirittoalla libertà di parola e alla libertà di credo. Non credo che dovrei essere costretto ausare un pronome specifico. Non sto cercando di offendere nessuno. Ma se offenderequalcuno può portare a licenziare i medici, in quanto società dobbiamo riflettere sudove stiamo andando». Sì, bisogna davvero riflettere a fondo. Qui non stiamoparlando di una persona che - per via delle sue convinzioni religiose - ha rifiutato disvolgere il proprio compito. Il dottor David non è venuto meno al suo dovere, non haoffeso alcun transgender né lo ha trattato in modo diverso da un eterosessuale o daun omosessuale. Non ne ha nemmeno avuto il tempo. VERE DISCRIMINAZIONIInquesta vicenda, infatti, c' è qualcosa che va molto oltre il dibattito sulla fluiditàsessuale. Qui abbiamo un medico che non ha discriminato, ma subisce unadiscriminazione. Se Mackereth avesse, per dire, rifiutato di esaminare un trans o gliavesse negato una prestazione sanitaria, allora si potrebbe discutere. Però non èaccaduto nulla di tutto ciò. Il medico ha soltanto espresso la sua opinione, per altronon esattamente folle. Ma opporsi al dogma della fluidità sessuale non si può:bisogna riconoscere che non esistono più sessi, che non ci sono uomini o donne, maindividui neutri, regolati solamente dal desiderio. Tesi come queste si possono - anzi,si devono - sostenere. Dire che gli esseri umani si dividono in maschi e femmine -perché così stabilisce la biologia - invece è vietato. «Se si afferma ciò che il genereumano ha creduto per secoli - vale a dire che sesso e genere coincidono e sonodeterminati alla nascita - si può venire attaccati ferocemente», ha sospiratoMackereth. «Tutti coloro che sostengono le mie opinioni possono essere licenziati. Ilmio non è un caso isolato». Già: chiunque non si adegui al sessualmente correttorischia di essere cacciato. In nome dell' eguaglianza, ovviamente.

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 24 EAV: € 29.867Lettori: 281.841

Gli enti sanitari sottoposti alle regole e ai modelli della 231Ri.Bo.

prevenzione dei reati L' applicazionedella norma utile per il miglioramentodell' organizzazione L' applicazione nelsettore sanitario del Dlgs 231/2001 sullaresponsabilità da reato degli enti ha, perdiverso tempo, occupato dottrina egiurisprudenza. Il decreto, infatti, se daun lato contempla tra i destinatari glienti forniti di personalità giuridica e lesocietà e associazioni anche prive dipersonalità giuridica (articolo 1, comma2), ricomprendendo così tutti i soggettiprivati del comparto sanità (quali, adesempio, società che gestisconostrutture ospedaliere, fondazioni digestione, case di cura e le clinicheprivate), dall' altro espressamenteesclude l' applicabilità della normativaagli «enti pubblici non economici» e aquelli «che svolgono funzioni di rilievocostituzionale» (articolo 1, comma 3),aprendo il campo all' interrogativo se vi siano enti sanitari pubblici, o assimilati,assoggettati al regime 231. I dubbi riguardanti l' applicabilità del decreto a quest'ultima categoria di enti paiono oggi in larga parte ridimensionati alla luce sia dell'evoluzione giurisprudenziale (che, tra i vari aspetti, ha chiarito come anche lesocietà «a partecipazione pubblica» o «a capitale misto pubblico-privato» rientrinotra i destinatari della normativa); sia dell' attività regolatrice dell' Anac, che con ladeterminazione 1134/2017 ha fortemente raccomandato l' adozione del modelloorganizzativo 231 anche da parte di società ed enti in controllo pubblico o apartecipazione pubblica, nonché degli enti pubblici economici; sia, infine, dell'esperienza di alcune Regioni, che hanno incentivato l' attuazione del decreto 231 daparte delle strutture eroganti servizi per la salute emanando apposite leggi inmateria o ricorrendo al diverso strumento delle linee guida. I modelli 231 hannopertanto progressivamente assunto una fondamentale importanza pure nel settoresanitario, non solo quale strumento di prevenzione dei reati contemplati dal decreto231 (i reati-presupposto, tra cui, ad esempio, quelli legati alla gestione e allosmaltimento dei rifiuti speciali, oppure ai fenomeni corruttivi, nonché gli illecitidiscendenti dalla violazione della normativa antinfortunistica) e dei fenomeni di

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"cattiva sanità", ma anche quale presidio per l' efficienza, il buon andamento, lacontinuità e la trasparenza delle attività sanitarie in generale. In questo contestoanche la recente legge 24/2017 (meglio conosciuta come "Gelli-Bianco") paredestinata a incidere sulla compliance organizzativa cui sono tenute le strutturesanitarie, in quanto sancisce espressamente che la sicurezza delle cure si realizzaanche mediante l' insieme di tutte le attività di prevenzione e gestione del rischioconnesso all' erogazione di prestazioni sanitarie e l' utilizzo appropriato delle risorsestrutturali, tecnologiche e organizzative (articolo 1, comma 2). In forza di taleprevisione, si è da più parti osservato che l' attività di risk management nellestrutture sanitarie dovrebbe oggi essere attuata con protocolli organizzativi eoperativi "integrati", volti a prevenire la commissione dei reati 231, nonché aconsentire agli operatori del settore di adeguarsi alle linee guida e alle buonepratiche. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 24 EAV: € 32.307Lettori: 281.841

La responsabilità civile in sanità si concentra sulla strutturaRiccardo Borsari

LEGGE GELLI-BIANCO Per il medico siconfigura una «colpa» extracontrattualeLa legge 24/2017 ("Gelli-Bianco")affronta il tema della natura dellaresponsabilità civile della struttura edell' esercente la professione sanitaria,con l' evidente intento di porre fine aldibattito che, per lungo tempo, haoccupato dottrina e giurisprudenza. Insintesi, si era passati da un' inizialeimpostazione della responsabilitàsanitaria "a doppio binario" (contrattualeper la struttura ed extracontrattuale peril medico) ad un cumulo di responsabilitàcontrattuali. Il revirement è dovuto allastorica sentenza della Cassazione589/1999, secondo la quale il titolo dellaresponsabilità della struttura dovevaindividuarsi nel contratto di "spedalità"(o in altro contratto atipico) stipulato conil paziente, mentre l' obbligazionerisarcitoria del professionista si fondava sull' affidamento generato nel privato dallaqualità professionale del primo. La legge Gelli-Bianco, recependo in parte l'orientamento, ha stabilito che «la struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica oprivata che, nell' adempimento della propria obbligazione, si avvalga dell' opera diesercenti la professione sanitaria, anche se scelti dal paziente e ancorché nondipendenti della struttura stessa, risponde, ai sensi degli articoli 1218 e 1228 delCodice civile, delle loro condotte dolose o colpose» (articolo 7, comma 1);precisando, subito dopo che le suddette previsioni si applicano «anche alleprestazioni sanitarie svolte in regime di libera professione intramuraria, ovvero nell'ambito di attività di sperimentazione e di ricerca clinica, ovvero in regime diconvenzione con il Servizio Sanitario Nazionale, nonché attraverso la telemedicina»(articolo 7, comma 2). Così il legislatore ha chiarito espressamente che laresponsabilità della struttura ha sempre natura contrattuale e ricorre sia per i dannisubiti dal paziente per carenze organizzative sia per quelli causati dal personalesanitario. La natura contrattuale attribuita alla responsabilità delle strutture assumerilevanza centrale perché garantisce al paziente ampia tutela, sia dal punto di vistadell' onere probatorio (che grava sulla struttura sanitaria), sia da quello della

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prescrizione cui è esposta la struttura (decennale, articolo 2946 del Codice civile).Quanto invece alla responsabilità dell' esercente la professione sanitaria, illegislatore ha scelto una via difforme rispetto all' orientamento consolidatostabilendo che il sanitario risponde del proprio operato ai sensi dell' articolo 2043del Codice civile, salvo che abbia agito nell' adempimento di un' obbligazionecontrattuale assunta con il paziente (articolo 7, comma 3). La responsabilità delsanitario dà quindi nuovamente origine ad un "doppio binario", con conseguenzerilevanti, tanto per il paziente, quanto per il medico: la natura extracontrattualedella responsabilità di quest' ultimo, infatti, tutela maggiormente il medico, tanto dalpunto di vista probatorio (che grava sul paziente), quanto in relazione al termine diprescrizione (quinquennale asecondo l' articolo 2947 del Codice civile). Alla luce diquanto sopra, alcuni studiosi hanno evidenziato l' intento del legislatore diconsiderare le strutture sanitarie come il soggetto principale per la realizzazionedelle ragioni del paziente, anche perché sulle stesse gravano pregnanti obblighiassicurativi (articolo 10), nonché della previsione dell' azione diretta deldanneggiato nei confronti delle imprese di assicurazione (articolo 12). ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 20 EAV: € 38.638Lettori: 214.158

La verità scientifica? Nasce dal coraggio di coltivare ildubbio

Alberto Mantovani*

Spesso, anche per colpa di chi fa ricercascientifica, la scienza viene presentatacome il mondo delle certezze assolute.Invece, l' essenza della scienza è inrealtà l' esatto contrario: mettere emettersi continuamente in discussione,confrontarsi costantemente, sulla basedei dati. Il dubbio storicamente è stato etuttora è uno dei motori dell' innovazionee dei grandi cambiamenti di paradigmache hanno caratterizzato la storia dellascienza in generale e della biomedicinain particolare. Se penso ad esempio allemie discipline, l' immunologia e l'oncologia, negli ultimi vent' anniabbiamo assistito oltre che avuto lafortuna di vivere in prima persona a duegrandi cambiamenti di paradigma,derivati dal fatto che le visionitradizionali e le certezze sono statemesse in dubbio. In ambitoimmunologico, l' immunità innata, lanostra prima linea di difesa mediata daifagociti, era riconosciuta importante ma considerata di serie B, come una sorta diriserva indiana. Negli ultimi vent' anni, la prospettiva si è ribaltata: una serie discoperte hanno evidenziato che l' immunità innata, che da sola è sufficiente perrisolvere i problemi nell' 85-90% delle specie viventi, oltre a costituire la prima lineadi difesa negli organismi cosiddetti superiori come l' uomo, è fondamentale per l'attivazione e l' orientamento della risposta immunitaria più sofisticata, quella che èvenuta dopo nell' evoluzione. È dunque la stessa immunità innata non solo achiamare in causa l' immunità adattativa, attraverso le cellule sentinella, ma anchea condizionare il tipo di armi che verranno poi utilizzate. E non è tutto. Sono semprele cellule dell' immunità innata ad attivare l' infiammazione, che si è affermata negliultimi dieci-quindici anni come una meta-narrazione della medicina del terzomillennio. Ci si è infatti accorti che malattie diverse da quelle degenerative delsistema nervoso centrale alle cardiovascolari e al cancro sono in qualche modo

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accomunate dalla presenza di una componente infiammatoria. È stato, questo, ungrande cambiamento di paradigma. Lo stesso vale per l' oncologia. Solo dieci oquindici anni fa erano in pochi a credere che l' immunologia avrebbe potuto dare unvalido contributo alla lotta contro il cancro. Nel giro di pochi anni, invece, abbiamoassistito a un capovolgimento di questo paradigma. La sempre migliore conoscenzadel ruolo del sistema immunitario nei tumori, la scoperta da una parte che le nostredifese, a volte, vengono corrotte o frenate dal cancro, e dall' altra parte che iltumore, per crescere, crea intorno a sé un ambiente infiammatorio che lo favorisce,ci ha permesso di mettere a punto nuove strategie terapeutiche, basate sulle armidell' immunità. La cosiddetta immunoterapia, che oggi si è affiancata con successoalle cure più tradizionali come chirurgia, radioterapia, chemioterapia e targetedtherapies. In tutti questi casi, dal dubbio, dal mettere in discussione le conoscenzeassodate certamente con rigore scientifico e basandosi sui dati sono nate nuovecertezze. E i giovani hanno, in questo percorso, un ruolo fondamentale.Fisiologicamente, infatti, sono proprio i giovani scienziati che, più di tutti, mettono indiscussione le certezze. È successo anche a me, nel mio percorso, quando hoproposto che, nei tumori, le cellule dell' immunità innata che chiamiamo macrofagisi comportassero come poliziotti corrotti, che invece di arrestare il nemico lo aiutanoa spadroneggiare. E accade a tanti, tantissimi giovani. Senza i giovani scienziati,senza la freschezza delle loro idee e il loro coraggio di nuotare controcorrente, avolte, ben poche delle attuali conoscenze si sarebbero cristallizzate come certezze.Proprio per questo, recentemente, ho provato a lasciare agli studenti che siaffacciano al mondo della scienza un messaggio in bottiglia, scrivendo il libro Nonaver paura di sognare. Decalogo per aspiranti scienziati (La Nave di Teseo, 2016). Mipiace ricordare in particolare tre dei dieci suggerimenti che ho messo nero su biancoin questo libro. Innanzitutto l' invito a seguire le proprie passioni. Poco tempo fa èmorto Stephen Hawking, che nella sua vita si è occupato di scienze davvero dure,come la fisica e l' astrofisica. Mi ha colpito molto la sua frase: La scienza non è solouna disciplina della ragione, ma anche del romanticismo e della passione. Non potreiessere più d' accordo. Senza passione non si nuota controcorrente mettendo indubbio le certezze. E non si fa buona scienza. Il secondo, fondamentalesuggerimento è il rispetto dei dati. Un valore per la ricerca scientifica e nel campodelle scienze della vita: quando non si rispettano i dati, si fanno disastri: bastipensare all' impatto di un falso come quello di Andrew Wakefield che millantò illegame tra vaccino antimorbillo e autismo sulla pratica vaccinale. Un falso per ilquale è stato pagato e tuttora si paga un prezzo altissimo, in salute e vite umane, dibambini in particolare, come dimostra la storia recente del nostro Paese. Benlontano dall' essere un valore solo per il mondo scientifico, sarebbe bello che ilrispetto dei dati fosse un valore condiviso dall' intera società civile, e che ilconfronto delle idee lo avesse sempre come presupposto. Terzo e ultimosuggerimento: mettere in dubbio le certezze con l' ambizione di cambiare il mondo ela scienza, in meglio. Non si può dimenticare che, da questo punto di vista, la ricercascientifica in medicina ha davvero cambiato il mondo, facendo sì che l' aspettativa divita di un bambino in un Paese ricco, oggi, sia di oltre ottant' anni, contro i quarantadi circa un secolo fa. Ma per cambiare davvero il mondo non si dovrebbe nemmeno

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dimenticare il fatto che, nonostante i progressi, ancora ai giorni nostri un milione emezzo di bambini muoiono, nei Paesi poveri, perché non hanno accesso ai vaccinipiù elementari. Per i quali non abbiamo bisogno di ricerca scientifica, ma solo dicondivisione. *Direttore Scientifico IRCCS Istituto Clinico Humanitas e docenteHumanitas University.

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 2 EAV: € 64.756Lettori: 796.905

Le ferie tagliano un letto su tre Posti dimezzati nelleChirurgie

I protocolli delle direzioni generaliperridurre i ricoveriospedalieri:salvaguardati neonati emammeAggressioni nei Prontosoccorso,vertice tra Gallera e il questoreIn chirurgia si dimezzano, nella terapiaintensiva si riducono di un quarto. Sisalvano i reparti di maternità, attivi all'80 per cento. E intanto si pensa al frontesicurezza nei pronto soccorsi. L' estate«taglia» i posti letto alle degenze. Con leferie di medici e infermieri, le strutturesanitarie hanno stilato un piano perridurre i ricoveri. Si è partiti già dagiugno con l' eliminazione di oltre centodisponibilità in tutta la città, 70 in menorispetto al 2017. A luglio ulterioresforbiciata, con 8.033 letti per i malati afronte degli 8.550 allestiti durante l'anno. Ma è con agosto che si rende piùnetto il dislivello e il numero di posti siabbassa a 5.630, vale a dire il 66 percento del totale contando ospedalipubblici e privati assieme. A confronto con il 2017 non ci sono grandissimedifferenze, anzi il mese più caldo guadagna 27 letti aggiuntivi. I tagli tengono contodelle urgenze e delle diversità tra reparto e reparto. Salvaguardati i neonati e ledonne incinte: nell' area materno infantile non si scenderà al di sotto dei 775 posti, il79 per cento del totale. Tengono anche le aree di terapia intensiva dedicata ai casipiù gravi, alleggerita di un quarto del carico di lavoro. Chi deve sottoporsi allariabilitazione può star tranquillo per tutto luglio, mentre vedrà calare le chance adagosto. Gli interventi chirurgici programmati sono invece rimandati a settembre, senon di estrema urgenza. Nei reparti dedicati si arriva ad avere un letto vuoto su duenel cuore dell' estate, poco sotto la media. Tra aziende pubbliche e private lo staccoè netto: le primo aboliscono il 28 per cento delle disponibilità, le ultime il 43, ovveroviaggiano alla metà dei ritmi normali. Con l' estate la Regione intende trovaresoluzioni a un altro problema comune a molti ospedali, la sicurezza nei pronto

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soccorsi. L' ultimo caso è di lunedì al Fatebenefratelli. Un pregiudicato ha feritoalcuni infermieri, una guardia e un medico. «Situazione insostenibile - commentano icittadini che hanno assistito all' ennesima scena di violenza - e i balordi assediano ilpresidio». Solo due giorni prima, sabato notte, il teatro di battaglia è stato l'ospedale Bassini di Cinisello Balsamo. Due giovani in stato alterato hanno aggreditoquattro operatori sanitari e un dottore con calci, pugni e spintoni. Sono statidenunciati, mentre le vittime hanno riportato lividi con prognosi che variano daicinque ai nove giorni. Un episodio condannato dal sindacato autonomo degliinfermieri Nursing up: «Condizioni di lavoro non più accettabili, occorre un' alzata discudi generale a difesa dei professionisti della salute. A questo punto non è piùdifferibile l' individuazione di un servizio di sorveglianza attivo 24 ore su 24 che leAsl, come datori di lavoro, devono garantire in quanto responsabili dell' incolumitàdei propri dipendenti». La richiesta di un intervento arriva anche dalla Federazionenazionale degli ordini dei medici. Il presidente Filippo Anelli suggerisce «pulsanti perchiamare i vigilanti, strutture con sistemi di accesso e vie di fuga a norma.Dobbiamo abituarci a prevedere e a gestire le aggressioni». L' assessorato alWelfare lombardo ha programmato un incontro con il questore Marcello Cardona peril prossimo 24 luglio. «Ho convocato una riunione con i direttori generali delle Asstpubbliche e delle aziende ospedaliere private - spiega l' assessore Giulio Gallera - . Ilquestore si è offerto di collaborare per individuare le azioni da intraprendere».Ricorda che il Pirellone ha già attivato «video allarmi, presidi di vigilanza privata e dipolizia» nei vari pronto soccorsi, ma non è sufficiente. «Faremo il punto con tutti iresponsabili per raccogliere le situazioni di criticità più urgenti da risolvere».

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

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Medici in pensione, la Maternità è deserta: offerti 700 euroa notte ai ginecologi-supplenti

S. Rav.

Melzo, la crisi degli specialisti. «Bandoper i contratti» A.A.A. ginecologi cercansiall' ospedale di Melzo. Disperatamente.L' email è stata inviata alle altrestrutture lombarde: la richiesta è dispecialisti pronti a fare il turno notturno,il compenso è di oltre 700 euro. Unappello lanciato per far fronte allacarenza di personale all' interno delreparto di maternità. L' équipe di Melzosi è ridotta a causa dei pensionamenti esono rimasti solo cinque ginecologi, cosìsi va a caccia di personale per rinforzarela squadra. Situazione simile a VizzoloPredabissi (Melegnano), altro polo dell'Asst di cui fa parte anche Melzo. Inquesto caso è intervenuta la clinicaMangiagalli, limitatamente ai mesi digiugno e luglio. Da Milano i medici sispostano nell' hinterland per 720 euro,ovvero 60 euro lordi all' ora per un turnodi 12 ore. «Ci è stata chiesta una mano ametà maggio - spiega Enrico Ferrazzi,docente di Ginecologia e ostetricia alla Statale e primario in Mangiagalli -. Facendoqualche sacrificio ci siamo messi a disposizione, abbiamo dovuto rivedere la routine.Ma per agosto non è stato possibile, avremmo dovuto saperlo prima». Ferrazzi non sistupisce per le cifre. «Costi aggiuntivi, ma teniamo conto che anche sostituire unamaternità prevede una spesa» Per il mese clou dell' estate i ginecologi dell' Asst diMelegnano hanno riprogrammato le ferie così da pesare di meno sul budget dell'ospedale. Perché non si trovano ginecologi? Alla base c' è un problema di turn overdiffuso a livello nazionale. «I pensionamenti non sono pareggiati da un adeguatonumero di nuovi ingressi a causa delle poche borse di specializzazione». Qualchedato aiuta a capire meglio. L' anno scorso ci sono stati 20 mila parti nella Scuola dispecialità milanese (che comprende cinque punti nascita) con 14 specializzandi. Orai posti per le nuove leve sono stati aumentati a 25, ma ci vorranno 5 anni perché siriesca a colmare il vuoto nelle maternità e non solo, perché il problema riguarda

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diversi altri reparti. A questo tema si aggiunge la diminuzione delle nascite. I piccoliospedali che accolgono un minor numero di mamme diventano meno attrattivi per iginecologi, che puntano a lavorare in grandi poli per accumulare esperienza. E ibandi raccolgono poche candidature o vanno addirittura a vuoto. «In quattro anni siè passati da centomila a settantamila parti. Le piccole strutture ne contano solo 700all' anno, da qui la scelta della Regione di aggregare i punti nascita». La direzionedell' Asst di Melegnano e della Martesana ha ben presente la questione e stalavorando per rimediare. «Abbiamo indetto un concorso per posti a tempoindeterminato - spiega Tommaso Russo, commissario con funzione di direttoregenerale - , due assunzioni sono già state fatte e altre due arriveranno a settembre.Per Melzo per agosto sono stati acquistati nove turni mensili per 720 euro a notte».Da rimpolpare anche l' organico del reparto di Melegnano. «Al momento ci sono seiginecologi in servizio, tre a casa in maternità e uno in aspettativa. A luglio è statafirmata un nuovo contratto e altri due sono in programma dopo l' estate». Perrimediare alle poche candidature, la direzione ha chiesto di avere «in prestito» lagraduatoria del Policlinico di Milano e proprio ieri ha spedito un' email al direttoregenerale, Simona Giroldi. «Contiamo di reclutare un' altra persona a tempoindeterminato per Melzo - continua Russo - e di prendere due figure per Melegnanoper agosto».

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11/07/2018

Argomento: Sanità nazionale

Pagina 17 EAV: € 32.205Lettori: 384.276

Otto casi italiani di super-memoria

L' ANALISI «Non dimentico mai né unafaccia né un qualsiasi altro evento dellamia vita». Se provate a chiedere a MarcoPietrantuono, 40 anni, ingegnereelettronico di Tivoli, cosa ha fatto oanche solo cosa indossava un qualsiasigiorno della sua vita lui risponde in menodi due secondi. Il suo primo ricordo risalea quando era molto piccolo. «Avevo dueanni e mezzo e mio padre mi disse cheera nata mia sorella», racconta. La suasupermemoria non finisce qui.«Indossavo un pigiamino blu con gliorsacchiotti e ricordo esattamente chenon capivo cosa significava quello che mistava dicendo mio padre, ma io risposi lostesso di esserne contento», aggiunge.L' ARCHIVIO A Pietrantuono non sfuggeniente della sua vita passata. Perché haquella che tecnicamente si chiama«ipermemoria autobiografica», unacondizione che gli permette di ricordareogni attimo come se fosse accadutopochi secondi fa: dagli eventi importanti,come la nascita di sua figlia 5 anni fa, a un giorno qualunque della sua vita. Infamiglia e tra gli amici è una sorta di «archivio umano». «Spesso mi chiedono tu chericordi sempre tutto e poi mi fanno richiamare alla mente un qualsiasi eventoaccaduto», racconta. «Alle rimpatriate con i compagni di scuola, ad esempio, sono l'unico a ricordare con precisione ogni cosa, compreso un brutto litigio con uncompagno il giorno degli esami di maturità», aggiunge. Questa straordinariamemoria non può essere considerata solo un bel dono. In alcuni casi può essereaddirittura una maledizione. «Così come ricordo gli eventi più belli come se fosseroavvenuti ieri, ad esempio il mio primo bacio, ricordo con la stessa intensità anche laprima scazzottata o la perdita di una persona cara», ammette. «Ma mi sforzo diconsiderare questa mia capacità come un gioco, cercando di dare meno importanzaagli eventi negativi». Fino a qualche anno fa Pietrantuono era convinto di averesemplicemente una memoria spiccata. «Poi, dopo aver letto un articolo sull'ipermemoria, ho contattato la professoressa Patrizia Campolongo dell' Università La

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Sapienza di Roma, e dopo aver confermato la mia ipermemoria, mi ha coinvolto inuno studio con altre persone come me». In totale sono otto gli italiani con lasupermemoria coinvolti nel primo studio al mondo su questa condizione che haprevisto l' uso della risonanza magnetica funzionale. I risultati, pubblicati sulla rivistaPnas, hanno permesso di fare luce sui meccanismi neurobiologici che si celanodietro questa straordinaria capacità di ricordare. «Abbiamo monitorato otto personecon ipermemoria, individuate dai ricercatori nella popolazione italiana a partire dal2015, e 21 soggetti di controllo con memoria normo-tipica», racconta il primo autoredello studio Valerio Santangelo dell' Università di Perugia e della Fondazione SantaLucia Irccs. «La cosa straordinaria - continua - è che, oltre a ricordare il giorno dellasettimana di una data lontana nel tempo. Per esempio, che il 3 agosto del 2011 eraun mercoledì, hanno dimostrato una completa assenza di esitazione o sforzo perrichiamare alla memoria eventi che hanno vissuto anche decine di anni prima».Quando si tratta di richiamare alla memoria un ricordo, loro lo fanno attivando dellearee del cervello che gli altri non attivano e le fanno comunicare in modo del tuttoinusuale. «Durante la fase di accesso ai ricordi, gli ipermemori hanno mostrato unincremento di attivazione della corteccia prefrontale mediale e della sua connettivitàfunzionale con l' ippocampo, soprattutto nel caso di ricordi remoti», spiegaCampolongo. «Questi risultati sembrano mostrare che la condizione consisteprincipalmente nella capacità di accedere, tramite il circuito prefrontale-ippocampale, a tracce mnestiche non accessibili invece ai soggetti di controllo,spiegando così la maggiore capacità dei soggetti ipermemori di riportare alla lucedettagli infinitesimi del loro passato». I risultati consentono di aprire nuove frontieredi ricerca sulla memoria. LA CURA «Comprendere i sistemi neurobiologici alla basedell' iper-funzionamento di memoria - aggiunge Simone Macrì, dell' Istituto superioredi sanità - fornisce di fatto importanti indicazioni su come intervenire per ripristinarei sistemi di memoria in condizioni patologiche». Lo studio dei ricercatori italiani nonfinisce qui. Dice Campolongo: «Il nostro prossimo passo sarà quello di studiareanche soggetti con ipermemoria anziani e poi i bambini». Per Pietrantuono, questostudio sarà probabilmente solo una delle tante cose che ricorderà vividamente.Come quando tre anni fa dimentico le chiavi a casa. Dice: «Anch' io possodimenticarle, ma ricordo esattamente quando è successo, cosa indossavo, cosa hoprovato». Valentina Arcovio © RIPRODUZIONE RISERVATA.