10276368 - 2,00 Buon Anno · tremo dire: “Signore passi da me questo calice…” Bello e...

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Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappa n. 1/66 in data 1.9.1966 Direttore Responsabile: Dott. Gianfranco Cavallin Editore: Centro Culturale di Conco Cod. Fisc. / Part. IVA 01856280241 Stampa a cura della Litografia La Grafica di De Pellegrin Flavino Via Mattarella, 11 - 36061 Bassano del Grappa (VI) P. IVA 02000040242 Dicembre 2003 - N. 60 4 CIACOLE FRA NOIALTRI DE CONCO Via Reggenza 7 Comuni, 5 - 36062 Conco (VI) Italia e-mail: [email protected] Tel. +39 0424 700151 - Fax +39 0424 704189 C/C postale n. 10276368 - 2,00 D opo il “voluminoso” numero pubblicato ad ottobre, 4 Ciacole ritorna in edicola già prima della fine dell’anno per un mo- tivo molto semplice: contiene il calendario 2004. Un calendario a colori e quindi un im- pegno finanziario no- tevole. Un calendario che ci auguriamo venga gradito ed ap- prezzato dai nostri lettori sparsi per il mondo perché è so- prattutto agli emi- granti che è dedicato. I tramonti sono quelli che si vedono a Conco e quando uno vive lontano da questo suo paese natìo anche il solo ve- dere queste foto che – siamo i primi a dirlo – non sono artistiche, può riempirgli il cuore di nostalgia. Con la scusa del calenda- rio ecco quindi anche un nuo- vo numero del giornale con le ultime notizie. Ai nostri lettori dobbiamo dire grazie per il continuo so- stegno che ci danno sia mora- le che materiale. Dopo la pub- blicazione dell’ultimo nume- ro abbiamo ricevuto vari ap- prezzamenti e, stranamente, poche critiche. Pensavamo, evidentemen- te sbagliando, che sarebbe sta- to esattamente l’opposto. A tutti voi, cari lettori, i no- stri auguri più sinceri per il nuovo anno. Il 2004 sarà particolarmen- te importante dal punto di vi- sta politico perché si terranno le elezioni comunali e quindi sulle seggiole del Consiglio comunale, su quelle degli As- sessori e su quella del Sinda- co, vedremo – molto probabil- mente – parecchie facce nuo- ve. Il Sindaco sarà sicuramen- te un altro in quanto l’attuale, che per l’Asilo di Conco. La sua completa ristrutturazione vedrà impegnata la comunità in una gara di generosità e so- lidarietà. Ci sentiamo di fare una proposta a tutti quei lettori che sanno essere genero- si con gli altri: duran- te tutto il 2004 le va- rie offerte che nor- malmente inviate a organizzazioni uma- nitarie, sanitarie, di aiuto a missionari, ospedali, scuole, ecc. dirottatele esclusiva- mente all’Asilo di Conco. Nello spirito e con lo spirito che fu dei nostri padri e nonni, che quell’asilo costru- irono sacrificando la- voro e notevoli ener- gie, continuiamo anche noi. Grazie a tutti: a chi vorrà se- guire il nostro invito e a chi do- nerà nei modi e nelle forme che più riterrà opportune. Oggi, an- che una piccola offerta, un pic- colo aiuto, una parola di inco- raggiamento, saranno apprez- zate da chi si è impegnato in prima persona a portare a ter- mine questo progetto. Buon Anno a tutti, ma con un occhio di riguardo – ov- viamente – per i nostri emi- granti! Bruno Pezzin la Sig.ra Stefania Crestani, non si può più ricandidare. Auguriamo a tutti coloro che verranno chiamati a gover- nare il Comune, di pensare ed agire principalmente per il bene della comunità. Il loro compito sarà quello di fare scelte oculate ed oneste. Do- vranno essere solidali con i deboli, interessarsi del bene civico, sociale e culturale dei cittadini con spirito di servi- zio. Saranno chiamati a servi- re più che ad essere serviti. Il 2004 sarà importante an- La copertina del calendario allegato a questo numero di “4 Ciacole” In caso di mancato recapito si prega di restituire al mittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso AL MITTENTE - A L’ENVOYEUR Destinatario - Destinataire: Sconosciuto - Inconnu Partito - Parti Trasferito - Trasféré Irreperibile - Introuvable Deceduto - Decédé Spedizione in A. P. 45% - Art. 2 - Comma 20/b - L. 662/96 DCI VI - Taxe perçue - Tassa risc. - Vicenza PAR AVION Indirizzo - Adresse: Insufficiente - Insuffisante Inesatto - Inexacte Oggetto - Objet: Rifiutato - Refusé Non richiesto - Non réclamé Non ammesso - Non admis Firma - Signature Buon Anno

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Autorizzazione del Tribunale di Bassano del Grappan. 1/66 in data 1.9.1966

Direttore Responsabile: Dott. Gianfranco CavallinEditore: Centro Culturale di Conco

Cod. Fisc. / Part. IVA 01856280241Stampa a cura della

Litografia La Grafica di De Pellegrin FlavinoVia Mattarella, 11 - 36061 Bassano del Grappa (VI)

P. IVA 02000040242

Dicembre 2003 - N. 60

4 CIACOLE FRA NOIALTRI DE CONCO

Via Reggenza 7 Comuni, 5 - 36062 Conco (VI) Italia

e-mail: [email protected]

Tel. +39 0424 700151 - Fax +39 0424 704189

C/C postale n. 10276368 - € 2,00

Dopo il “voluminoso”numero pubblicato ad

ottobre, 4 Ciacole ritorna inedicola già prima della finedell’anno per un mo-tivo molto semplice:contiene il calendario2004.

Un calendario acolori e quindi un im-pegno finanziario no-tevole. Un calendarioche ci auguriamovenga gradito ed ap-prezzato dai nostrilettori sparsi per ilmondo perché è so-prattutto agli emi-granti che è dedicato.

I tramonti sonoquelli che si vedonoa Conco e quandouno vive lontano daquesto suo paesenatìo anche il solo ve-dere queste foto che– siamo i primi a dirlo – nonsono artistiche, può riempirgliil cuore di nostalgia.

Con la scusa del calenda-rio ecco quindi anche un nuo-vo numero del giornale con leultime notizie.

Ai nostri lettori dobbiamodire grazie per il continuo so-stegno che ci danno sia mora-le che materiale. Dopo la pub-blicazione dell’ultimo nume-ro abbiamo ricevuto vari ap-prezzamenti e, stranamente,poche critiche.

Pensavamo, evidentemen-

te sbagliando, che sarebbe sta-to esattamente l’opposto.

A tutti voi, cari lettori, i no-stri auguri più sinceri per ilnuovo anno.

Il 2004 sarà particolarmen-te importante dal punto di vi-sta politico perché si terrannole elezioni comunali e quindisulle seggiole del Consigliocomunale, su quelle degli As-sessori e su quella del Sinda-co, vedremo – molto probabil-mente – parecchie facce nuo-ve. Il Sindaco sarà sicuramen-te un altro in quanto l’attuale,

che per l’Asilo di Conco. Lasua completa ristrutturazionevedrà impegnata la comunitàin una gara di generosità e so-

lidarietà.Ci sentiamo di

fare una proposta atutti quei lettori chesanno essere genero-si con gli altri: duran-te tutto il 2004 le va-rie offerte che nor-malmente inviate aorganizzazioni uma-nitarie, sanitarie, diaiuto a missionari,ospedali, scuole, ecc.dirottatele esclusiva-mente all’Asilo diConco.

Nello spirito e conlo spirito che fu deinostri padri e nonni,che quell’asilo costru-irono sacrificando la-voro e notevoli ener-

gie, continuiamo anche noi.Grazie a tutti: a chi vorrà se-

guire il nostro invito e a chi do-nerà nei modi e nelle forme chepiù riterrà opportune. Oggi, an-che una piccola offerta, un pic-colo aiuto, una parola di inco-raggiamento, saranno apprez-zate da chi si è impegnato inprima persona a portare a ter-mine questo progetto.

Buon Anno a tutti, ma conun occhio di riguardo – ov-viamente – per i nostri emi-granti!

Bruno Pezzin

la Sig.ra Stefania Crestani,non si può più ricandidare.

Auguriamo a tutti coloroche verranno chiamati a gover-nare il Comune, di pensare edagire principalmente per ilbene della comunità. Il lorocompito sarà quello di farescelte oculate ed oneste. Do-vranno essere solidali con ideboli, interessarsi del benecivico, sociale e culturale deicittadini con spirito di servi-zio. Saranno chiamati a servi-re più che ad essere serviti.

Il 2004 sarà importante an-

La copertina del calendario allegato a questo numero di “4 Ciacole”

In caso di mancato recapito si prega di restituire almittente che si impegna a corrispondere il diritto fisso

AL MITTENTE - A L’ENVOYEUR

Destinatario - Destinataire:

❑ Sconosciuto - InconnuPartito - Parti ❑

❑ Trasferito - TrasféréIrreperibile - Introuvable ❑

❑ Deceduto - Decédé

Spedizione in A. P. 45% - Art. 2 - Comma 20/b - L. 662/96 DCI VI - Taxe perçue - Tassa risc. - Vicenza

PAR AVION

Indirizzo - Adresse:❑ Insufficiente - Insuffisante

Inesatto - Inexacte ❑

Oggetto - Objet:

❑ Rifiutato - RefuséNon richiesto - Non réclamé ❑

❑ Non ammesso - Non admis

Firma - Signature

Buon Anno

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“4 Ciacole” - pag. 2

L E T T E R EL E T T E R E A LA L G I O R N A L E G I O R N A L E

Riceviamo e ben volen-tieri pubblichiamo

questa lettera che il Parroco diMagnano in Riviera ci ha in-viata dopo aver letto l’ultimonumero del nostro giornale.

Lo ringraziamo delle paro-le di apprezzamento e appro-fittiamo dell’occasione perrinnovargli i nostri più affet-tuosi auguri.

Magnano in Riviera 18/11Caro Direttore Quattro

CiacoleNon so perché… ma quan-

do ricevo il vostro periodicoin mezzo a tanta altra stam-pa, mi precipito a leggerlo.

Quando poi nell’articolodell’incontro con i magnanesivi siete ricordati anche di que-sto vecchio parroco che è an-cora sulla breccia, non ho po-tuto fare a meno di mandarviil mio grazie sincero.

Vorrei dirvi che la schiettez-za e sincerità con cui affronta-te i problemi insegnano tantecose a tutti quelli che orienta-no le idee.

Se posso permettermi, vor-rei che amaste noi preti chenonostante le nostre lacunesiamo sempre al servizio del-la gente. Bisogna provare aportare quella croce che cidistingue ed allora tante vol-te anche noi come Cristo po-tremo dire: “Signore passi dame questo calice…”

Bello e commovente l’arti-colo “la nostra Chiesa ci fa vi-vere”.

Questo per me è Conco al-meno quello che io conosco.

Ciao mandi di cûrSac. Secondo Miconi

Dal Serafina Corrêa (RioGrande do Sul - Brasile) ci ègiunto un invito a parteciparead un incontro culturale dellacomunicazione che annual-mente si tiene in Brasile alloscopo di conservare i legamitra i tanti discendenti italianicolà residenti e quella che, adistanza di oltre cent’anni,ancora molti di loro ritengo-

no la madre patria.L’invito del dott. Paulo

Massolini, Presidente dellaFederação das AssociaçõesItalo-Brasileiras do Rio Gran-de do Sul, indirizzata ai “Di-fensori dela Etnia Italiana inSterior” è il seguente:

Serafina Corrêa, 17 deNovembro de 2003

Carissimi Amici Italiani,Volemo saludar a tuti

quanti e invitar-li perpartissipar dei nostri Incontri

UNA FOTO DALL’ARGENTINA

de laoro e cultura, secondo elprograma in anesso.

Semo, securi de far nostraparte qua in Mérica, perchemantegner viva la stória delaimigrassion zê prima de tutoun dover e una obrigassioncon la nostra cossiensa. Ladignità per i nostri antenati zéfruto dela benevolensia chegavemo intei giorni d’ancoi indetrimento ala tribulassionche lori gà passa par trovaruna vita degna.

Benvenuti ala nostra saga e

grassie per l’aiuto de far ladivulgassion de questi Incontri.

Con un gran struconDr. Paulo Massolini

Abbiamo tramesso al Dr.Massolini i nostri auguri perl’incontro che si è svolto allafine di novembre a Guaporé ri-cambiando di cuore quel granstrucon che con tanta amici-zia e tanto amore per l’Italiaci ha inviato.

Bruno Pezzin

Un bel 110 e lode per Anna Rizzollo che si è laureata a Padova il 30 ottobre scorso.Si è laureata alla Facoltà di Medicina in “Terapia della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva”.Anna è figlia di Giambattista e Bruna e con la sua famiglia vive a Bassano del Grappa.

Sempre all’Università di Padova si è laureato anche il ventisettenne Stefano Girardi di Asiago.La sua è una laurea in Scienze Biologiche e vorrebbe poter fare il ricercatore.Il papà è Domenico Girardi che a Conco conosciamo perché ha fatto per tutta la vita il conducen-

te delle corriere e può vantare oggi di avere (con i figli) una agenzia viaggi che è sicuramente laprima dell’Altopiano, ed una delle più importanti della Provincia.

Entrambe le famiglie dei neo laureati sono originarie di Gomarolo.

L A U R E EL A U R E EL A U R E EL A U R E EL A U R E E

Ci è giunta dall’Argentina la foto che pubblichiamo e che ci mostra la famiglia di Bruno Girardi. Assieme alla mogliedi Bruno sono le figlie Antonella, Agostina, Emiliana e, in braccio alla madre, il piccolo Agostino. La famigliaGirardi abita a Tandil e, nella sua lettera, Bruno ci scrive di essere figlio di Luigi Bruno e che i suoi zii sono Maria,Sante, Giovanni e Livia mentre i nonni si chiamavano Giuseppe e Caterina Bertuzzi. Nell’inviarci il suo indirizzo e-mail ([email protected]) ci dice: “me gustarìa saber qué tengo que hacer para recebir el diario 4 Ciacoleen mi domicilio, me interesarìa mucho”.E noi, caro Bruno, te lo manderemo.

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“4 Ciacole” - pag. 3

LA BIBBIA DELL’ALTOPIANO

Di primo acchito, vista l’edizione in tutti i suoi particolari (“con-fezione”, rilegatura, carta, caratteri di stampa), mi è venuto natura-le definire questo libro (un po’ irriguardosamente) “La bibbiadell’Altopiano”.

Ci sono tutti gli scritti di Mario Rigoni Stern, da quellimemorialistici (fondamentale “Il sergente nella neve”, opera pri-ma, edita nel marzo 1953), ai romanzi, agli articoli, a “L’ultimapartita a carte”, che chiude il volume. Ordinati con un criterio par-ticolare voluto dall’Autore: non cronologico, secondo l’epoca dipubblicazione ma, come Lui dice, “secondo quello del tempo sto-rico che raccontavano”.

Pertanto l’opera si apre con quello che a mio parere (e non solomio) è il più bello dei suoi romanzi “La storia di Tönle”, un libroche, unito al suo seguito naturale “L’anno della vittoria”, consiglio(e regalo) agli amici ai quali voglio far conoscere l’Altopiano.

Come detto, in chiusura c’è “L’ultima partita a carte”, uno scrittoautobiografico del 2002, che potrebbe essere adottato nelle scuolequale testo di storia della 2a guerra mondiale, perché è narrata dal-la visuale di chi l’ha vissuta sulla propria pelle. Dalle illusioni edagli iniziali entusiasmi, attraverso sofferenze, delusioni e rasse-gnazione sino alla speranza che ancora qualcosa di buono oggi sipossa fare. Un messaggio per i giovani, se avranno la pazienza dileggere e di meditare.

In definitiva questo libro rappresenterebbe (ma spero vivamentenon lo sia) l’Opera omnia.

In apertura, dopo la presentazione di Arnaldo Affinati intitolata“La responsabilità del sottufficale”, c’è una “CRONOLOGIA” (dal1921, anno di nascita dell’Autore, ai giorni d’oggi) che mi ha per-messo di conoscere una vita, di cui poco sapevo e, di conseguenza,di apprezzare ancora di più l’Uomo.

Per concludere, penso non sia peregrina l’idea di suggerire allaRai di porre in commercio la videocassetta de “I recuperanti”(proiettato nel 1970 su Rai uno), un’opera per la quale si associa-rono uno storico, Kozlovich, e due poeti, il Nostro, appunto, edErmanno Olmi.

RIGONI STERN MARIO, STORIE DALL’ALTIPIANO, Mi-lano, Arnoldo Mondadori editore - I MERIDIANI – 2003

CONDIVIDERE SUGGESTIONI

Nell’ormai lontano 1977, il Lions Club Asiago Sette Comuni,pubblicò il primo (in assoluto) libro fotografico a colori dedicatoal nostro Altopiano. Come si suol dire “ruppe il ghiaccio” e neglianni successivi ne comparvero di nuovi e sempre belli che illustra-vano questo lembo di territorio veneto.

Oggi la Banca Popolare di Vicenza, come scrive il suo Presi-dente, dedica “ai Soci, ai Clienti, e agli Amici dell’Istituto” unapubblicazione “per condividere con loro le suggestioni offerte dallenostre montagne vicentine, ma anche idealmente da tutte le altrebellezze ambientali … che, al fianco di quelle artistiche, rendonounico il patrimonio di beni culturali custodito da Vicenza e dallasua provincia”.

Una pubblicazione in grande formato che, a sfogliarla, ti toglieil fiato. Attraverso i testi di Mario Rigoni Stern, opportunamentecontenuti per non distrarre l’attenzione dalle stupende immaginidi Roberto Costa, l’Altopiano viene rappresentato nel susseguirsidelle quattro stagioni, iniziando dall’inverno e concludendo con

l’autunno; e ciò forse perché questa stagione è quella più ricca dicolori e di sfumature.

Bella, bella, bella ma… speriamo che in prosieguo di tempovenga posta in commercio: infatti, stante la materia trattata, perchéprivare di tanto piacere i tapini che non fanno parte della schieradegli… eletti?.

Inoltre (e questo che ora scrivo credo riguardi anche una di-screta percentuale di quelli che ho definito “eletti”) perché, a finevolume non si è inserita la serie dei titoli di tutte le illustrazioni?

COSTA ROBERTO, RIGONI STERN MARIO, L’ALTIPIA-NO DELLE MERAVIGLIE, Vicenza, Banca Popolare di Vicenza –MAGNUS, 2003

IL TEMPO DELLE MELE

Tempo fa, a distanza di po-chi giorni, mi ero recato a faredelle chiacchierate in due scuolemedie dello stesso comune delpedemonte: l’una, vecchia e qua-si fatiscente ma collocata all’om-bra del campanile, nel centro del-l’antico paese, l’altra, moderna,a metà d’una strada larga e benordinata con ai lati caseggiati eville di recente costruzione. Inquesto secondo caso venni coltoquasi da un senso di smarrimen-to (“Ma in quale angolo del mon-do sono capitato?”); e se un prov-videnziale colpo di vento nonavesse tolto di mezzo una lieve foschia, rivelando sullo sfondo lamole del Grappa, avrei creduto di trovarmi in un posto qualsiasi diuna anonima periferia di una qualsiasi città.

Questa la considerazione che, quasi per analogia, mi è venuto difare scorrendo le pagine del libro di Antonio Cantele, ex Forestale,diplomato in Erboristeria alla Facoltà di Farmacia dell’Università diUrbino; mi è stato spontaneo fare un paragone fra le mele che trovia-mo nei supermercati e le 81 (ottantuno !) varietà di questo frutto chesi possono trovare nel territorio di Lusiana e comuni limitrofi. Cia-scuna delle quali viene accuratamente descritta, in altrettante sche-de, indicandone origine, diffusione, forma e caratteristiche esterneed interne, modalità di raccolta, consumo, conservazione, ecc., fa-cendo anche raffronti storici e parlando delle loro qualità e diversoutilizzo.

Sono rimasto... sbalordito, forse perché in materia sono un per-fetto ignorante: mi si è aperto un grande orizzonte su cose per me (enon credo di essere il solo) sconosciute proprio perché le ho sempreavute sotto il naso.

Una vera e propria ricerca scientifica, ma non solo. L’autore, infattiha uno scopo ben più ambizioso che ci rivela nella dedica “...ai nostrinonni, ai nostri padri, che ci hanno lasciato in eredità gli antichi meli,preziosi doni del cielo e della terra. Lasciamoli vivere perché sono partedi noi stessi. Facciamo in modo che continuino a vibrare dentro di noi”.

In tal modo il libro continua una benemerita opera da tempo inatto a Lusiana con il recupero delle “memorie” da non perdere, anzi,da trasmettere ai giovani ...in tutt’altre faccende affaccendati: dal li-bro dedicato al territorio, al museo del Palazzon, alle videocassettesu meli e peri e sulle calcare...

Ah! dimenticavo il severo richiamo da parte di mia moglie: “Macome ti permetti di non farmi vedere subito un libro con quelle ricette!”

CANTELE ANTONIO, LE MELE ANTICHE DEI NOSTRI NON-NI, Gruppo di Ricerca e Recupero Antiche varietà di Frutta, Bassanodel Grappa, Litografia LA GRAFICA, 2003

LE NOSTRE RECENSIONILE NOSTRE RECENSIONI-a cura di Luciano Cremonini-

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“4 Ciacole” - pag. 4

IL PASSO DEL LEOPARDOQuando d’estate si cammi-

nava insieme sulle strade mi-litari dell’Altopiano, a Monta-gnanova, a Granezza, o sui pa-scoli del Col del Rosso e del-le Melette, el Nani Munariraccontava - passo passo -buona parte della sua vita av-venturosa. Nato in Svizzeranel 1913, era cresciuto aConco, aveva fatto l’emigran-te, il militare, l’impiegato. Ri-

cordo bene alcuni particolari della sua vita al fronte albanesedurante la “trasferta in divisa” che aveva fatto sui monti delconfine greco nel 1940-41. Di quella guerra sapevo già molto:le scarpe bagnate, i pidocchi, i monti del Pindo, il ponte di Perati,la Divisione alpina Julia. Ma non conoscevo il “Passo del leo-pardo”.

Più volte, raccontava el Nani, dovette allora perlustrare inricognizione notturna la terra di nessuno, tra le nostre posizionie quelle nemiche. Bravissimo a rendere spassose anche letraversìe belliche, una parte del suo racconto diveniva tragi-comico quando con arte teatrale mimava il “passo del leopar-do” delle perlustrazioni. L’esploratore-leopardo doveva avan-zare strisciando per terra fin sotto le trincee dei greci, senza farrumore, spingendosi con i gomiti e le ginocchia. Ma la maloraera, diceva, che vicino alle nostre linee spesso si finiva per stri-sciare anche su variopinti resti organici. I nostri soldati, disde-gnando la latrina militare regolamentare (una buca sormontatada due tavole), appena possibile lasciavano nelle vicinanze dellenostre posizioni i loro ricordi.A ingrassare la terra albanese.

Non avevo letto all’epocaun libro del tenente alpinoCarlo Emilio Gadda, che 25anni prima delle perlustrazionialbanesi del Nani comandavanostre truppe tra i monti Ma-gnaboschi e Zovetto, in queldi Cesuna. Era il 22 giugno1916, e gli austriaci stavanofacendo l’ultimo tentativo disfondare le difese dell’Alto-piano nella cosidetta “Straf-expedition”. E Gadda annota-va: “Le artiglierie nostre spa-rano poco: invece il bombar-damento nemico fu oggi inten-so con piccoli e medi calibri,a shrapnel e granate. Quantoè grande il coraggio che oc-corre per rimanere fermi sot-to il mostruoso fuoco d’arti-glieria! Le nostre fanterie

Il Raccontodi Gianni Pezzin

Conco, Monumento ai caduti. Anni ‘70: Nani Munari legge un suo discorsodurante la cerimonia di celebrazione del 25 aprile.

sono buone: il soldato italiano è pigro, specie il meridionale; èsporchetto per necessità, come il nemico, ma anche per incu-ria: provvede ai bisogni del corpo nelle vicinanze della trin-cea, riempiendo di merda tutto il terreno; non si cura di creareun unico cesso; ma fa della linea tutto un cesso; tiene male ilfucile che è sporco e talora arrugginito; disperde le munizionie gli strumenti di zappatore (quali fatiche devo durare io perradunare i miei picconi e badili!); dormicchia durante il gior-no, mentre potrebbe rafforzare la linea; in compenso però èpaziente, sobrio, generoso, buono, soccorrevole, coraggioso eimpetuoso nell’attacco”.

LA FIONDALe molte storie di caccia, svoltesi tra montagnole e vallette

del paese natio, raccontate dal Nani erano divertenti e forse unpo’ fantasiose. Per lui il monte Frola, la Bertiaga, la Malcroba,le Vallerane non avevano segreti. Aveva cominciato da giovanecon fionda, vis’cio e archetti, diceva, e proseguito poi da adultocon la s’cioppa, o con la rete, nel casotto del ròcolo di qualcheamico. Era praticissimo di stellini, tordi, gazanele, fiste, eperussole. Più di una volta durante le nostre gite lo vidi estrarredallo zaino, oltre alla brìtola e a un pezzo di corda, una fionda(piuttosto vecchiotta). Non si sa mai, forse si sarebbe presenta-ta l’occasione di usarla! Non meraviglia, quindi, che un suofiglio porti il nome Uberto. Dodici secoli fa un aitante todescottodi nome Uberto (traduzione: “illustre e assennato”) prima di

diventare vescovo, patrono diLiegi, e protettore di caccia-tori e guardie forestali, fu ap-punto appassionato cacciato-re.

La nascita della passioneNani l’ha raccontata in un suospassoso libriccino intitolato“Addio Conco”. Era moltopiccolo quando all’Albergo alCappello vide i cacciatori delpaese raccolti attorno ad untavolo pieno di uccelli e lepri.“La mia attenzione, scrive, fuattratta da un uccello enorme;mi avvicinai per toccarlo, mauno della compagnia mi invi-tò gentilmente ad uscire:“Fora dalle bale, fioi de cande boce”. Un uomo, che ioallora giudicai grande e vec-chio, ma che avrà avuto almassimo trent’anni, il buonAttilio, ci richiamò e proprio

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“4 Ciacole” - pag. 5

a me disse: “Vèdito, questo el xè el galo sedròn e el pesa pi’ dequattro chili”. Ed intanto lo prese e con le mani aprì due alienormi; l’impressione che provai fu grande, ma più ancora ri-masi emozionato per il fatto che fino ad allora nessun caccia-tore mi aveva onorato di un discorso così serio, lungo ed im-portante. Strinsi con la mano la fionda che avevo in tasca egiurai che da grande sarei diventato cacciatore. E cacciatorediventai, ma di galli cedroni finora ho sentito solo il canto ecredo di essere stato abbastanza fortunato. La passione eragrande, una passione che per chi ne è sprovveduto è incom-prensibile”.

La fionda el Nani la usò anche in una circostanza diversa,estranea alla caccia, e l’episodio è anch’esso quasi tragicomico.Il giorno dopo l’armistizio del 9 settembre 1943 quasi tutti isoldati suoi commilitoni aspettavano nella loro posizione mili-tare in Alto Adige, sopra Castel d’Appiano, quel che sarebbesuccesso. Arrivarono i militari tedeschi, che li catturarono emandarono nei campi in Germania. El Nani, intuendo il peri-colo, abbandonò invece assieme a pochi altri la divisa, si vestìin borghese, infilò in testa un cappello piumato tirolese, e cercòdi ritornare nascostamente a Conco. Ma nei boschi tra la Vald’Adige e la Val di Non fu fermato da una pattuglia tedesca. Miraccontò l’episodio, e lo descrisse poi così ai lettori del suolibriccino: “Quando si avvicinarono misi in moto tutte le miedoti di attore e feci risuscitare quel po’ di tedesco che avevoimparato in Svizzera, dove sono nato e dove ero ritornato alavorare per alcuni anni. Perciò all’intimazione di alzare lemani gridai ridendo: “Keine Angst!” (niente paura!). Dopo laperquisizione mi chiesero i documenti; per fortuna avevo an-cora in tasca una carta di lavoro svizzera, dove risultava lamia nascita in quel luogo e la mia occupazione presso una dit-ta di San Gallo. Dissi inoltre che ero venuto dalla Svizzera pertrovare dei parenti occupati a Bolzano e che, appassionato dimontagna, mi trovavo lì per una passeggiata. Uno dei soldatidisse: “Tutti cercano di scappare in Svizzera e questo qui vienefuori e, per giunta, con quel che succede, va anche a fare lepasseggiate!”. Un altro aggiunse sottovoce, ma non tanto che

io non lo potessi sentire: “Questo è matto!”. Nel portafoglio,oltre a pochi soldi, trovarono un’immagine di Don Bosco, unadi Maria Ausiliatrice e la fotografia di una ragazza, la cui de-dica, in tedesco, diceva: “Tua per sempre!”. C’erano inoltrediverse stelle alpine. Da come le guardavano, capii che le avreb-bero gradite e perciò ne offrii una a ciascuno. Dovevano avereuna gran fretta, perché il capo pattuglia improvvisamente dis-se: “Svelti andiamo”. Un soldato domandò: “E di questo qui,che ne facciamo?”. E intanto mi faceva un chiaro ed energicosegno di seguirlo. Ma il comandante rispose: “Ma, va, lascia-lo andare...”. E dopo avermi chiesto se avessi visto in quei pa-raggi dei soldati italiani (risposi di sì, indicandogli la via op-posta) alla fine mi chiese a che cosa servisse l’arnese che ave-vo in tasca (una fionda). Per la fretta, invece di dire che servivaper tirare agli uccelli, dissi che serviva per tirare agli aeropla-ni. Infatti in tedesco le due parole, per me molto simili, si pro-nunciano rispettivamente: “Foghel” e “Flighel”. I Tedeschi,non pensando al mio errore (tanto più che, dopo avere sentitoche mi ritenevano un po’ matto, calcai la dose facendo dei ge-sti un po’ da squilibrato), si misero a ridere ripetendo “Questoè davvero matto!”. Si allontanarono velocemente, lasciandomifinalmente solo”.

Tornato dall’Albania senza troppi danni, e avendo evitato laprigionia in Germania, el Nani passò gli ultimi mesi della guer-ra ancora tra boschi e vallette, sotto la Montagnola e il monteFrola, dormendo talvolta in malghe e pajàri, nella veste stavol-ta di partigiano “bianco” della Divisione Ortigara. Pensionato,per una decina d’anni fece molte gite in mia compagnia suimonti e sui campi di neve, in veste di gran camminatore e disciatore fondista. Con lui attraversammo anche la catena delPòrtule sopra due metri di neve fresca, per andare a bere inallegria in malga Campomulo (molto gelida in febbraio) e poiscendere con gli sci in spalla, cantando, fino a uno scuro tra-monto in Val Scaletta.

Ma questa è un’altra storia, e ci vorrebbe il Nani per narrar-la. Sant’Uberto e sant’Eustachio la stanno forse ascoltando ades-so, tra mughi e bisachesi, nei pascoli del cielo.

Domenica 12 ottobre 2003 a Concodi Sopra, nella piccola pineta a

fianco della Pizzeria “da Riccardo”, si èinaugurato il nuovo parco giochi volutodalla Pro Conco ed intitolato a RobertoRossi.

La realizzazione di quest’opera avevagià avuto una prima inaugurazione qual-che mese fa, ma questa è stata – per cosìdire – una cerimonia ufficiale in quantoerano presenti i rappresentanti della BancaPopolare di Vicenza che ha generosamentecontribuito con un assegno di ben dieci milaeuro.

A divertirsi di più, ovviamente, sono sta-ti i numerosi bambini e ragazzini presentiche, una volta terminati i “noiosissimi” di-scorsi delle autorità, si sono potuti abbuffaredi pasticcini, dolci, aranciata, coca cola, ecc.

Nella foto: Il Sindaco sta parlando adun pubblico attento, ma qualche bimbo (sul-la sinistra) non è capace di star fermo. Nelcentro della foto, davanti all’albero, è ri-preso il Consigliere della Banca Popolaredi Vicenza, Maurizio Stella.

INAUGURATO IL PARCO GIOCHI

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“4 Ciacole” - pag. 6

La Corale “Prof. Fran-cesco Girardi”, diret-

ta dal Maestro GiordanoDalle Nogare, ha festeggiatoin occasione della festività diSanta Cecilia (22 novembre)il suo 25° compleanno.

Più di quaranta persone sidedicano ormai da un quartodi secolo ad una attività cano-ra che ha raggiunto ottimi li-velli con lo scopo principale(e, potremmo dire, esclusivo)di accompagnare le funzionireligiose.

In questi cinque lustri di at-tività, la corale ha imparatodecine di brani ed ha accom-pagnato i momenti più impor-tanti della vita religiosa dellanostra comunità.

Non c’è stata grande festa chenon sia stata impreziosita dallapartecipazione della corale.

Il Parroco, don Antonio, havoluto ringraziare il maestro ei quattro organisti che in que-sti 25 anni si sono alternati al-l’organo, con un piccolo dono,mentre ai coristi ha offerto unacena dopo la Messa in onoredi Santa Cecilia, patrona delcanto.

I quattro organisti sononell’ordine: Antonio Girardi(Tonai), Giancarlo Girardi

(figlio del Toni Tonai), An-drea Girardi (Carlon) eFrancesco Munari (nipotedel Nani Munari), nominatoda poche settimane.

Ci sarebbero aneddoti e ri-cordi da raccontare, ma vo-gliamo qui solo accennare alfatto che se la nostra bellachiesa è oggi dotata di un or-gano davvero eccellente, ilmerito va ascritto in gran par-te alla corale.

Il Toni Tonai, nel ringrazia-re per il dono e per l’invito, havoluto – non senza un velo dicommozione – ricordare i tem-pi precedenti la nascita di que-sta corale. Ecco le sue parole:

Ringrazio per l’invito rice-vuto a partecipare al 25° del-l’attuale coro parrocchiale.

I miei sono ricordi lonta-ni: il coro del tempo di guer-ra, nel quale l’organista erail professor FrancescoGirardi, in sostituzione di Gia-cinto Passuello in servizio mi-litare, che le persone di unacerta età ricordano. Ho sem-pre partecipato al coro conNanni Munari la NinaGnogna, la Ginevra, la MariaSchirato, per citare alcuninomi, e tutti quelli che sonoemigrati, ancora vivi o morti.

C A N T I D A U N Q U A R T O D I S E C O L OC A N T I D A U N Q U A R T O D I S E C O L OC A N T I D A U N Q U A R T O D I S E C O L OC A N T I D A U N Q U A R T O D I S E C O L OC A N T I D A U N Q U A R T O D I S E C O L OAntonio Girardi: la corale è una delle più belle cose che abbiamo a Conco

In seguito al trasferimentodi residenza del Giacinto aBassano, l’ho sostituito comeorganista. Sono passati diver-si anni, il cambiamento, dalcanto gregoriano in latino aquello attuale in italiano, conmusica prima melodica, oraun po’ ritmata, ha prodotto in

noi anziani del contrasto, es-sendo stati educati con siste-mi diversi.

Auguro che questo coroattuale, possa continuare an-cora per tanti anni, essendo,secondo il mio parere, unadelle cose più belle che abbia-mo a Conco.

Conco, 22 novembre 2003, Santa Cecilia: la Corale di Conco al gran completo posa per il fotografo di 4 Ciacole.

Don Antonio premia il Primo Organista della Corale, Antonio Girardi Tonai.

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“4 Ciacole” - pag. 7

Domenica 16 novem-bre quasi 200 persone

hanno partecipato alla se-conda edizione della festa delDonatore di Sangue.

Non era questa l’annualefesta che ogni Gruppo diDonatori fa con i propri iscrittima, a distanza di cinque annidalla prima, un incontro a cuihanno partecipato tutti e quat-tro i Gruppi del Comune diConco: Capoluogo, Fontanel-le, Rubbio e S. Caterina.

Tenendo conto che Concoe Rubbio fanno parte deiDonatori di Bassano, fondatidall’Associazione Alpini,mentre Fontanelle e S.Caterina sono collegatiall’AVIS, la riunione congiun-ta dei quattro Gruppi è sicura-mente un esempio di collabo-razione e di simpatica amici-zia che il Presidente di S.Caterina Lorenzo Tescari hasottolineato invitando i re-sponsabili dei rispettivi diret-tivi mandamentali a prenderela cosa in sera considerazione.

Dopo la S. Messa celebrata

a Fontanelle e durante la qualeDon Giulio ha pronunciatoparole di elogio per i Donatori,la Banda di Fontanelle haintrattenuto i presenti conqualche brano del suo reper-torio.

All’incontro convivialeche è seguito, i discorsi deidirigenti sono stati davveromolto brevi. A portare il salutoa nome di tutti i Gruppi è statoil Presidente di Fontanelle,Enzo Angonese, mentre anome dell’AmministrazioneComunale ha parlato il Vice-sindaco Graziella Stefani,anche se era presente ilSindaco.

Il saluto dei dirigenti degliorganismi superiori è statoportato da Ermanno Bom-bieri del Reparto DonatoriSangue di Bassano e dal Sig.Scalco della Fidas di Vicenzache ha sottolineato come ledue associazioni continocomplessivamente più di16.000 iscritti nella provinciadi Vicenza.

Alla fine del pranzo sono

QUATTRO GRUPPI DI DONATORI IN FESTA

stati consegnati numerosiattestati di benemerenza aiDonatori che hanno superatorispettivamente 11, 21 e 31donazioni ed è stata estrattauna lotteria.

I donatori premiati sono:a) con 11 o più donazioni:

Cristiano Alberti, Tizia-no Cortese, Vittorio Cor-tese, Gabriella Cortese,Emanuela Pilati, Rober-

to Pezzin, Denis Colpo eFausto Marchiori;

b) con 21 o più donazioni:Giovanna Angonese,Francesco Alberti, Do-menico Poli, Maria Tere-sa Pernechele;

c) con 31 o più donazioni:Francesco Poli, Gio Ma-ria Cortese, GiovanniSchirato, Maria MirellaCortese e Saverio Alberti.

La XIV giornata del Soccorritore si è svolta a Conco do-menica 23 novembre 2003.

A far parte della nostra ULSS sono ben tre gruppi di Soccorri-tori, (Altopiano, Marostica e Bassano) ed è l’unico caso in Italia.Se pensiamo che a formare questi tre gruppi sono ben 600 personesparse in po’ in tutti i Comuni di competenza dell’ULSS possiamocapire con quale giusto orgoglio i dirigenti guardino al futuro.

Per diventare Soccorritore occorre aver frequentato degli ap-positi corsi che periodicamente si tengono a cura dell’associazio-ne italiana soccorritori (A.I.S.) e che prevedono il superamento diun esame finale.

Il soccorritore è colui che può intervenire in caso di incidenti,infortuni, malori, ecc. Non può, ovviamente, sostituire il persona-le sanitario, ma il suo intervento può essere di vitale importanza incasi d’urgenza perché appositamente istruito per farlo.

Durante la cerimonia sono stati consegnati i diplomi ad oltresessanta nuovi soccorritori. Tra questi numerosi quelli di Conco,che qui elenchiamo:

Emanuele Pernechele; Ornella Alberti; Giovanna Angonese;Moreno Angonese; Devis Battaglin; Ilario Cortese; Paolo Corte-se; Giulia Crestani; Lorella Crestani; Laura Dalle Nogare; CesiraMiriam Furlani; Denis Maroso; Anna Passuello; BenedettoPernechele; Fabio Pilati; Clara Pizzato; Mirella Pizzato; GastonePozza; Domenico Pozza; Maria Teresa Pozza; Luca Predebon;Maria Rodighiero; Aldo Rodighiero; Ilva Rodighiero; ChiaraTescari.

40 ANNI DI MATRIMONIO

Le coppie di sposi che hanno raggiunto il bel traguardodei 40 anni di matrimonio e che hanno voluto festeg-

giare tra loro l’avvenimento sono:Ines ed Aldo Crestani di Fontanelle; Maria e Giordano

Tumelero di Fontanelle; Ada e Arnaldo Del Grosso diFontanelle; Olga e Artemio Cortese di Forcella; Giovanna eBenedetto Pilati di Conco di Sopra; Caterina e Battista Girardidi Conco; Renata e Franco Girardi di Conco; Alice e BortoloRonzani di Vicenza.

SOCCORRITORI DIPLOMATI

Elio Cortese, capogruppo dei donatori di Rubbio, consegna l’attestato dibenemerenza ad un donatore.

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Dal 1° settembre Conco perde un piccolo pezzo distoria. Il negozio di formaggi di Pierino Dalle Nogare

ha chiuso i battenti. Pierino e la moglie Maria, vogliono go-dersi un po’ di anni di pensione e, visto che i figli gestisconodue negozi ben avviati, uno a Fontanelle ed uno a Bassano,rimaneva solamente la soluzione della chiusura del punto ven-dita di Conco.

Pierino è arrivato a Conco, proveniente da Santa Caterina,nell’estate del 1968 aprendo un negozio nei locali della vec-chia Posta. A qualcuno sembrava allora una pazzia aprire unnegozio di formaggi. Ma Pierino aveva l’esperienza e la pas-sione del lavoro in malga (lavoro che porterà avanti ancoraper lunghi anni), e sapeva di poter investire in un’attività disicuro successo.

Nel 1971 trasferisce a Conco tutta la famiglia e porta ilnegozio nell’edificio di fronte in quanto aveva acquistato lacasa dei Predebon. Ormai non vende più solo formaggi e sa-lumi, ma il suo è un vero e proprio negozio di generi alimen-tari.

Nel 1980, con l’aiuto e la collaborazione dei figli, apre unnuovo negozio a Fontanelle e nel 1986 uno a Bassano. Cedeallora la malga per potersi dedicare interamente all’attivitàcommerciale. I suoi negozi diventano ben presto punto di ri-ferimento per una numerosa clientela che è sicura di trovareprodotti di ottima qualità, scelti, stagionati e immagazzinatidalla pluriennale esperienza di Pierino.

Dal 1992 la ditta individuale si trasforma in società. En-trano i figli, che assumono così quella responsabilità che ènecessaria per crescere e migliorare. Oggi, dopo 35 anni diattività commerciale, Pierino e Maria chiudono il negozio diConco, ma l’azienda da loro creata continua. Il passaggio ge-nerazionale è assicurato e in questo nord – est, dove uno deipunti deboli dell’economia sta proprio nella difficoltà di tra-sferire ai figli le attività che con grandi idee e sacrifici i geni-tori hanno costruito dal nulla, i coniugi Dalle Nogare hannosicuramente vinto.

Pierino e Maria vogliono, tramite 4 Ciacole, salutare e rin-graziare la loro gentile ed affezionata clientela per la fiduciae la fedeltà dimostrate in questi 35 anni e ricordano a tutti chel’attività continua a Fontanelle e a Bassano, dove troverannosempre professionalità, competenza e disponibilità.

Viaggio attraverso i secoli:

Dalla Contrada XilliDalla Contrada XilliDalla Contrada XilliDalla Contrada XilliDalla Contrada Xillialle Asturie il passo è brevealle Asturie il passo è brevealle Asturie il passo è brevealle Asturie il passo è brevealle Asturie il passo è breve

CHIUSO

IL NEGOZIO DI FORMAGGI

Lucio Xillo vive in Francia ed è un simpatico giovanottonesessantenne. E’ venuto recentemente a trovarci in reda-

zione per raccontarci la sua “scoperta” delle origini del cogno-me Xillo.

Lui, come i tanti Xillo sparsi per il mondo è originario dellaVallata di Santa Caterina e, verosimilmente della contrada Xilli,in territorio del Comune di Conco.

Per il valore di questa sua scoperta non esita a definirsi ungrande (come lo furono Marco Polo e Cristoforo Colombo) eci informa che per raccogliere dati e notizie si è recato in Spa-gna, nelle Asturie.

Siamo quindi nel nord della Spagna, lungo la costa atlanti-ca, sulla strada che da Bilbao va sino a La Coruña. A circa metàstrada c’è, a pochi chilometri da Aviles, una insenatura che portal’acqua dell’oceano sino a Muro de Nalòn nelle cui vicinanzeesiste una piccolissima spiaggia chiamata Xilo. E’ un posto in-cantevole: una piccola insenatura tra scogli di dolomia. Unaspiaggia di appena 100 metri che potrebbe essere, oggi, luogoideale per incontri amorosi.

E’ qui, secondo Lucio Xillo, invece, che nel 19 avanti Cri-sto, successe qualcosa che con gli incontri amorosi ha poco ache vedere.

Ecco, riveduto e corretto, il suo racconto:

Alla soglia dei miei 60 anni, grazie alla conoscenza di unamico spagnolo, Victor Gonzales, che conosciuto il mio cogno-me mi informò esservi in Spagna una spiaggia chiamata Xilo,mi sono recato nelle Asturie alla ricerca dell’origine di quelnome. Mi sono bene informato ed ho raccolto documentazionee poi ho chiesto agli abitanti della zona che mi hanno informa-to che il Re Silo era un Mussulmano venuto dalle Afriche nel19 avanti Cristo. Era un Re particolarmente cattivo ed alcunisuoi sudditi scapparono verso l’Italia (Lusiana, Conco!?!) con-vertendosi poi al cristianesimo.

Come Cristoforo Colombo che nel 1492 scoprì l’America oMarco Polo che partì da Venezia per la Cina, così Lucio Xillo il2.10.2003 (III millennio) scopre, con tanta emozione, in Spa-gna la playa Xilo. Ho guardato a lungo quella spiaggia pen-sando che dopo 2022 anni un erede del Re Silo era ritornatonelle terre dei suoi antenati.

La playa Xilo in località Muro de Nalòn (Asturie - Spagna).

Dal mese di ottobre 2003, sono deceduti:Poli Veronica (Tesse) di anni 91 di Gomarolo;

Tumelero Oscar di anni 70 di Fontanelle; Bordignon Anto-nio di anni 95, che da tempo era ospite della Casa di Riposo diAsiago; Colpo Sante (Marcon), che abitava in contrada Lazzera.

Da Biella è giunta notizia della morte di Crestani Emmaved. Tumelero di anni 94, mentre da Milano abbiamo appresodella morte di Crestani Maddalena ved. Pilati (anni 74).-

A Bassano sono decedute Brunello Angela (anni 71) eFrison Pasqua Imelda ved. Schirato (anni 71) di Rubbio:

A Santa Caterina è deceduto Busa Nicolò Ottavio (Nino) dianni 78.

QUANDO BUSSERQUANDO BUSSERÒÒ

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Dopo le vicende che viabbiamo raccontato

nel numero scorso di “4Ciacole” relativamente al te-stamento della Nina Gnognae alla necessità di sistemarel’edificio che ospita l’asilo diConco, siamo ora in grado diaggiornare i lettori sugli ulti-mi avvenimenti.

In data 6 settembre laCommissione spontaneamen-te creata per effettuare i lavoridi sistemazione del Monu-mento Asilo, viene ricevuta inCuria a Padova da Mons. Se-rena, Vicario del Vescovo. Ilprelato ascolta attentamentequanto gli viene riferito, ma èchiaro che è già a conoscenzadi quanto è accaduto. Prendepuntualmente nota di tutto edafferma categorico che nonverrà autorizzata la vendita deibeni della Nina Gnogna primache sia fatta chiarezza sui con-ti della Parrocchia. Non si po-trà nemmeno accedere aifinanziamenti del Fondo diGaranzia delle Parrocchie.

Dopo alcuni incontri tra in-caricati della Curia e Parroco,

conto corrente bancario sulquale si dovranno far conflui-re il ricavato della vendita deibeni della Nina Gnogna e tut-te le offerte ed i contributi cheperverranno. La Commissio-ne dovrà anche dare periodi-camente conto ai parrocchia-ni di tutta l’attività che vienesvolta, delle offerte pervenu-te, delle spese effettuate, ecc.

Conferma che la Curia èdisponibile anche a concede-re, tramite il Fondo di Garan-zia delle Parrocchie, un pre-stito che sarà poi restituito intempi e modi da concordare.

Afferma che l’unica perso-na che ha la responsabilità am-ministrativa della Parrocchia eche è riconosciuta dalla Curiaè il Parroco. Tutti i documenti,le firme, le autorizzazioni equant’altro necessario dovran-no quindi fare capo al Parroco,che comunque sarà seguito edaiutato dalla Commissione.

Dice, infine, che sarà ne-cessario nominare al più pre-sto la Commissione Economi-ca parrocchiale (che manca aConco da molti anni). Chiari-

AVANTI ADAGIO, MA CON DETERMINAZIONEAVANTI ADAGIO, MA CON DETERMINAZIONEAVANTI ADAGIO, MA CON DETERMINAZIONEAVANTI ADAGIO, MA CON DETERMINAZIONEAVANTI ADAGIO, MA CON DETERMINAZIONEParrocchia di Conco: la Curia dà le prime indicazioni concrete per la sistemazione dell’edificio dell’asilo

il 25 ottobre Mons. Serena ri-torna a Conco per un’ultimavisita nella quale, molto pro-babilmente, viene definita echiarita la vicenda.

Lunedì 11 novembre icomponenti della commissio-ne e Don Antonio vengonoinvitati ad una riunione conl’Amministratore della Curia,Mons. Pittarello. Questi affer-ma di essere a conoscenza ditutta la vicenda (non occorrequindi che i convenuti chiari-scano alcunché) e dà indica-zioni precise su come ci sideve muovere.

Riconosce innanzitutto cheseppur priva di personalitàgiuridica la Commissionedeve continuare il suo lavoroa sostegno del Parroco e rin-grazia a nome della Curia icomponenti.

Chiede che venga al piùpresto redatto un progetto ese-cutivo di sistemazione di tut-to l’edificio e che tale proget-to, accompagnato da un pianofinanziario, venga poi inviatoalla Curia per l’approvazione.

Dice ancora di aprire un

sce che la Commissione nonè un organo che si deve inte-ressare solo dell’asilo, ma cheè preposta al controllo di tuttal’attività amministrativo-con-tabile della Parrocchia e cheil Parroco ha proposto di no-minare i signori: Mario Cor-tese, Roberto Costa, LeopoldoPilati, Ernesto Dalle Nogare eMirco Pozza. Questi ultimidue in rappresentanza del Co-mitato dell’asilo.

In effetti, dopo qualche set-timana, la suddetta commis-sione è stata ufficialmente no-minata dalla Curia, tanto cheil Parroco ne ha dato notiziasul bollettino settimanale.

La Commissione dell’asi-lo, dal canto suo, ha già pub-blicato alcuni bollettini con lenotizie sullo stato delle cosee, nell’ultimo distribuito a finenovembre, si può leggere chei fondi finora raccolti ammon-tano ad oltre 16 mila euro.

Per le feste natalizie è sta-to allestito un mercatino il cuiricavato andrà interamente de-voluto alla sistemazione del-l’edificio.

Da quest’anno a S.Caterina è partito un progetto deci-samente alternativo.

Gli alunni della scuola elementare, organizzata a tempo nor-male, hanno la possibilità di rimanere a scuola anche al pome-riggio, dal lunedì al venerdì.

La novità consiste nell’offrire alle famiglie un servizio as-solutamente originale: non si tratta né di un tempo pieno, nédi un tempo prolungato.

Dopo la normale mattinatascolastica i bambini possonousufruire della mensa della scuo-la materna, di un momento digioco libero e di un doposcuoladurante il quale un’insegnante liseguirà nell’esecuzione dei com-piti assegnati al mattino.

Ai ragazzi è inoltre offerta lapossibilità di vivere ogni settima-na esperienze nuove svincolatedal normale contesto scolastico:musicoterapica e animazione tea-trale con personale altamente

qualificato ed attività sportive .La frequenza alle attività pomeridiane non è obbligatoria e

ciò permette ai genitori di usufruire del servizio in base alleproprie esigenze.

Grazie alla collaborazione delle amministrazioni comunalidi Lusiana e Conco e dei gruppi che operano da anni in paese,il trasporto, la mensa, il doposcuola e le attività di musicotera-

pia e di animazione teatrale sonoquasi gratuiti.

Il progetto è stato accolto dal-le famiglie con entusiasmo e tuttii bambini hanno aderito.

Il Comitato Paesano di S.Caterina proporrà la stessa orga-nizzazione anche il prossimoanno perché questa iniziativa dàai bambini la possibilità di tra-scorrere dei piacevoli pomeriggie garantisce ai genitori l’assisten-za ai figli per l’intera giornata.

Novello Piergilio

Un esperimento riuscitoA S. Caterina la collaborazione con le amministrazioni Comunali e i gruppi di volontariato

ha prodotto un modello di scuola alternativo

S. Caterina di Lusiana: un’aula adibita al dopo-scuola.

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Un anno fa, dal 12 al 15 settembre, si svolse in Asiagoun convegno dal titolo “1916 – LA STRAFEXPEDITION –

GLI ALTIPIANI VICENTINI NELLA TRAGEDIA DELLA GRANDE GUERRA”ed il 6 dicembre 2003, nella Sala dei quadri del municipio diAsiago, ne è stato presentato il volume degli Atti curato da Vit-torio Corà e Paolo Pozzato.

Un volume di quasi 400 pagine, che raccoglie le relazionidegli studiosi, italiani e stranieri, di entrambe quelle che furo-no le posizioni contrapposte: uno studio approfondito dal pun-to di vista militare, politico, sociale, ed ambientale.

Il testo è preceduto da una prefazione di Mario Rigoni Sterne da un’introduzione di Mario Isnenghi.

Ecco il contenuto dei vari contributi con il nome del rispet-tivo Relatore.

Giorgio Rochat – La Strafexpedition. Quadro strategico esviluppo delle operazioni.

Enrico Acerbi – L’offensiva austriaca di maggio 1916. Aspet-ti storico-militari.

Paolo Pozzato – Condottieri e silurati.: gli esoneri dei co-mandi superiori durante l’offensiva del Trentino.

Willibald Rosner – La fortificazione degli altopiani trentinie l’offensiva del 1916.

Gerhard Artl – La Strafexpedition nel quadro della guerraaustriaca .

Alessandro Massignani – Il servizio informazioni italiano ela sorpresa della Strafexpedition.

Filippo Cappellano – I servizi logistici della 1a Armata nelcorso della Strafexpedition.

Lorenzo Cadeddu – I tempi della memoria. Un mitodell’Altopiano: la brigata Sassari.

Lovro Galic’ – La partecipazione delle unità slovene, croatee bosno-erzegovesi all’offensiva del Tirolo meridionale.

Gianluca Volpi – L’attesa della vittoria: gli ungheresi e l’of-fensiva di primavera del 1916.

Mario Isnenghi – I tempi della memoria.

GLI ALTIPIANI VICENTINI NELLA TRAGEDIA DELLA GRANDE GUERRA

Abdil Bicer – Il Gran Quartier generale francese e l’offensi-va austriaca del maggio-giugno 1916.

Enrica Bricchetto – Stampa e guerra: scrittura e riscritturadella Strafexpedition.

Eva Cecchinato – Il “nemico” austriaco e lo “straniero in-terno” nella stampa locale e nazionale durante la Strafexpedition.

Zeljko Cimpric’ – Il Tirolo nella memoria storica degliSloveni.

Emilio Franzina – Un fronte d’oltre oceano: Italiani del Bra-sile e italobrasiliani durante il primo conflitto mondiale (1914-1918).

Daniele Ceschin – La popolazione dell’Alto Vicentino difronte alla Strafexpedition: l’esodo, il profugato, il ritorno.

Alessandro Massignani – La popolazione in armi: il casodel battaglione Bassano.

Vittorio Corà – L’urbanizzazione e le trasformazioni del ter-ritorio dell’Altopiano.

Mauro Passarin – I progetti di tutela e valorizzazione delterritorio storico della Grande Guerra in provincia di Vicenza.

Un quadro, pertanto, veramente completo di quei poco menodi due mesi, durante i quali l’Altopiano subì la prima devasta-zione, tanto più grave in quanto improvvisa, violenta e rapida eche ne fece apparire la possibile porta di accesso alla pianuraVeneta. Una tragedia per la popolazione dei suoi comuni, cin-que dei quali vennero rasi al suolo (poco più di un anno dopodoveva, a seguito della rotta di Caporetto, esser investito dallaseconda tempesta anche l‘abitato di Enego).

E’ stata ricostruita un’epoca della quale vive ancora la me-moria nella gente, tramandata dalla generazione che l’ha vissu-ta e che è appena scomparsa. Una memoria che deve fare riflet-tere: ecco perché questo libro, come ha scritto Rigoni Stern, (ecome ha voluto richiamare Mario Isnenghi), dovrebbe esserepresente in tutte le case degli Altopianesi.

AA. VV., 1916 – LA STRAFEXPEDITION, Udine, Gaspari Editore, 2003Luciano Cremonini

NOCI E CASTAGNE DALLA FRANCIA

All’ufficio protocollo del Comune di Conco, quel venerdì 5 novembre, il postino consegnò un pacco pro-

veniente dalla Francia. L’impiegato incurante del fatto che inItalia da qualche settimana giravano per gli uffici pubblici deipacchi-bomba, lo aprì senza particolari precauzioni. All’inter-no trovò noci, castagne e un vasetto di patè, il tutto accompa-gnato dalla lettera che qui trascriviamo.

Lagardiolle, 29.10.03Signor,il mio padre è nato a Conco. Si chiama Mario Cortese natto

il 6 novembre 1928. La mia mama si chiama Vincenza Russonatta il 6 febriario 1940 a Guasperina. Vi mando di la Franciauna attentione del SIDOBRE per Nattale.

In riccordo della mia nona nono Marco Cortese e AmabileDela Nogare.

Buno appetito.Anna Maria Cortese

Il Sindaco, riferendosi agli emigranti, ha ringraziato AnnaMaria scrivendo, tra l’altro, nella sua lettera di risposta: la suacortesia è espressione del legame d’affetto che vi tiene uniti alvostro paese d’origine.

Page 11: 10276368 - 2,00 Buon Anno · tremo dire: “Signore passi da me questo calice…” Bello e commovente l’arti-colo “la nostra Chiesa ci fa vi-vere”. Questo per me è Conco al-meno

“4 Ciacole” - pag. 11

Mercoledì 3 dicembre2003, a Vicenza,

presso la sede della Conf-commercio, si è svolta l’an-nuale cerimonia di assegna-zione delle “Aquile d’Argen-to” ai commercianti che svol-gono la loro attività da alme-no 25 anni. Ad essere insigni-ti del riconoscimento sono sta-ti quest’anno anche due nostricompaesani: Carla e BrunoDal Ponte che svolgono l’atti-vità alberghiera in paese daben 29 anni, portando avantila “cultura” della cucina casa-linga, che Carla cura personal-mente coccolando i palati deisuoi affezionati clienti.

I commercianti premiati,provenienti da tutta la Provincia sono stati 21 ed a consegnareloro le benemerenze, alla presenza di parenti e amici, è statol’avvocato Bari, Presidente della Confocommercio. Nel suointervento, il Presidente, ha – tra l’altro – affermato:

“La storia lavorativa di ciascuno di voi meriterebbe di esse-re qui raccontata. Oggi, i sacrifici degli inizi, le piccole, grandidifficoltà, ma anche le soddisfazioni quotidiane, vi hanno con-dotto fino a qui! Con dedizione e passione avete saputo rima-nere al passo con i cambiamenti storico – economici, siete stati

M A E S T R I D E L L AV O R Ocapaci di trasformare ogni vo-stra attività, adattandola ai bi-sogni di una clientela semprepiù esigente.”

Ai giovani presenti, ha poirivolto l’invito a saper coglie-re l’insegnamento di questiMaestri del Lavoro. Ha quin-di detto loro di non temered’intraprendere o proseguireuna vita che, se nella realtàcommerciale odierna richiedeuguali, se non maggiori sacri-fici ed impegno, può però dareenormi ed indescrivibili sod-disfazioni!

Soddisfazioni, aggiungia-mo noi, che quel giorno si leg-gevano negli occhi di Carla eBruno, a cui vanno le nostre

congratulazioni per il meritato riconoscimento.Ricordiamo che già in passato erano stati insigniti della

prestigiosa “Forchetta d’Oro” per la valorizzazione della cuci-na italiana e della cucina regionale (a proposito: per una pie-montese, com’è la Carla, dev’essere stata una bella soddisfa-zione vedersi premiata quale brava cuoca veneta).

Nella foto che pubblichiamo: il momento della premiazione.

PidiPi

Un’ordinanza della Regione ha sospeso i lavori di frantumazione degli scarti di marmo in due cave di Rubbio

di Bassano: la cava Ciuina e la cava Gritti.Una protesta, firmata da qualche decina di abitanti della zona

ed inviata al Comune di Bassano, all’ULSS, alla Provincia ealla Regione, era stata trasmessa nel mese di settembre e chie-deva l’intervento delle Autorità in quanto polveri e rumori di-sturbavano oltre misura.

Gli accertamenti hanno stabilito che l’attività estrattiva eraregolarmente autorizzata, mentre i frantoi che erano stati in-stallati nelle cave non avevano la documentazione obbligatoria

RUBBIO: PROTESTA PER LE POLVERI

per legge. La Regione ha deciso di fermare non solo l’attivitàirregolare, ma anche quella delle cave i cui terreni dovrannoora essere ripristinati.

Sembra che gli ispettori avessero già dall’anno scorso diffi-dato i proprietari dal continuare l’attività di frantumazione sen-za peraltro venire ascoltati.

Per le nostre zone di montagna, non certo ricche di attività la-vorative, la chiusura di due cave non è – in fin dei conti – unanotizia molto bella. Spiace sapere che con un po’ di buona volontàe maggior rispetto delle norme vigenti, l’attività di estrazione avreb-be – molto probabilmente – potuto continuare a lungo.

È stato recentemente siste-mato il capitello di Tortimache aveva subito danni note-voli a seguito di un incidentestradale verificatosi circa 2anni or sono. Nella foto vedia-mo parte del timpano primadel ripristino.

SISTEMATO IL CAPITELLO DI TORTIMA

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“4 Ciacole” - pag. 12

A u g u r iA u g u r i “4 Ciacole” vuole inviare a tutti i lettori vicini e lontani gli auguri per il Natale e il Nuovo Anno

e lo fa pubblicando queste foto del Presepio Vivente organizzato l’anno scorso dalla Pro Loco.

A questo numero hanno collaborato e/o sono pubblicati scritti di: Luciano Cremonini, Paulo Massolini, Don Secondo Miconi, Gianni Pezzin,

Lucio Xillo, Antonio Girardi,Paolo Dal Ponte, Piergilio Novello, Graziella Stefani, Anna Maria Cortese, Bruno Pezzin

Si ringraziano: Renata Girardi, Elio Cortese, Fabio Dalle Nogare, Banca Popolare di Vicenza, Bruno Girardi, Gabriele Cortese

Gesù, Giuseppe e Maria e... gli angioletti. Gli zampognari.

Le donne del presepe. Il forno del pane.

I Re Magi:Baldassarre,

Gasparree Melchiorre.