100 AZ- SIERO

12
De Luca eDitori D’arte

Transcript of 100 AZ- SIERO

Page 1: 100 AZ- SIERO

100 AZ

-SIERO

De Luca eDitori D’arte

€ 40 ISBN 978-88-6557-252-8

La mostra 100 SCIALOJA ˙Azione e Pensiero¨rappresenta il momento culminante delle cele-brazioni istituzionali per il centenario della nascita di Toti Scialoja (Roma, 1914-1998), dovetre istituzioni capitoline hanno creato un progetto multiplo, comprendente lÕesposizione e ilrelativo catalogo, ma anche incontri culturali e servizi didattici a pi� livelli: Roma Capitale, lacitt� dove lÕartista ha vissuto la maggior parte della sua vita, lÕAccademia di Belle Arti, doveScialoja ha insegnato ma soprattutto formato numerosissimi artisti, la Fondazione Toti Scia-loja, costituita il 9 febbraio 1999 per volont� testamentaria della seconda moglie di Toti, Ga-briella Drudi.Del resto Scialoja � realmente un artista di fama internazionale, importante e per certi versifondamentale soprattutto per la creazione di un dialogo fecondo fra lÕarte italiana e quellaamericana del secondo Novecento. In tal senso la mostra e soprattutto il presente catalogo, intendono documentare lÕampiezza,la ricchezza ma anche la linearit� dellÕattivit� creativa e intellettuale di Scialoja, artista com-plesso, capace di dedicarsi con eguale intensit� alla pittura, alla scenografia, alla grafica perlÕinfanzia, alla poesia e alla scrittura in generale, narrazione e drammaturgia.Per avvicinarsi alla sua attivit�, infatti, sembra adatto il contesto della metafora del ÒmotopendolareÓ, oscillante proprio fra ˙Azione e Pensiero¨, per usare due parole care allo stessoartista e che introducono il pubblico alla presente mostra, dove per� il primo termine non sisovrappone al secondo, per vivere e convivere in un continuo flusso di relazioni, intrecci eparallelismi. La selezione delle opere in mostra parte dalla scelta metodologica e concettuale di esporresoltanto gli ÒScialoja di ScialojaÓ, ovvero i lavori, di cui alcuni inediti, provenienti dalla suacollezione personale formata da oltre 6000 fra dipinti, sculture, bozzetti, opere grafiche e sucarta. Un nutrito insieme che ci fa anche capire la fertilit� dellÕarte di Scialoja, tramite proprioquelle opere rimaste nel tempo nella casa dellÕartista, conservate con cura dallo stesso Totie dalla compagna di una vita Gabriella. Fra queste, alcuni inediti ritrovati nei depositi dellaFondazione stessa, tele di canapa arrotolate su se stesse, fermate da un adesivo di carta e si-glate nel titolo e data di realizzazione.Continua e parallela, ma non subordinata, � stata la sua attivit� di insegnante nel campo ar-tistico, in Accademia, dove organizz�, anche nel periodo in cui ne divenne direttore, dal 1982al 1985, una vera e propria fucina creativa oltre che culturale ed intellettuale, dalla quale usci-rono, nei decenni, artisti diventati poi famosi ma anche tanti insegnanti e operatori nel campoartistico e culturale.La mostra nasce quindi come un omaggio, sentito e partecipato, ad uno dei pi� importantirappresentanti dellÕarte del Novecento italiano nel mondo. Un omaggio animato da un com-pleto rispetto nei confronti di un artista che � sempre stato molto autonomo e coerente nellescelte stilistiche cos� come di pensiero. Protagonista assoluta, infatti, � anche la sua libert� espressiva, dalle opere figurative deglianni Quaranta, nelle quali forte � la matrice espressionista e soutiniana, per proseguire conlÕormai famosissima serie delle Improntedella seconda met� degli anni Cinquanta, con lÕade-sione concreta allÕastrattismo, e lÕapprodo successivo al minimalismo delle strutture croma-tiche verticali degli anni Settanta. Fino allÕultimissima produzione degli anni Novanta, con lapresenza di grandi teleri. A corollario e contrappunto si d� ampio spazio allÕattivit� di Scialojaper il teatro, documentata sempre a partire dagli anni Quaranta, e alla grafica per lÕinfanziadegli anni Settanta, dove il non-sense tipico dellÕartista si rinvigorisce e rinasce con nuova

copertina scialoia macro ok_Layout 1 27/05/15 09.35 Pagina 1

Page 2: 100 AZ- SIERO

De Luca Editori d’Arte

Page 3: 100 AZ- SIERO

IGNAZIO R. MARINOSindaco

GIOVANNA MARINELLIAssessore alla Cultura e Turismo

CLAUDIO PARISI PRESICCE Sovrintendente Capitolino ai BeniCulturali

Servizio Comunicazione e Relazioni esterneRenata Piccininni, Responsabile Teresa FrancoFilomena La MannaLuca D’Orazio

Servizio MostreDaniela Bonamici

Direzione Musei Claudio Parisi Presicce, Direttore

U.O. Musei di Arte Moderna eContemporanea Federica Pirani, Dirigente

Revisione conservativa delle opere erestauri Ombretta BracciCristina De Gregorio Arianna Guarinicon Fiorella Antonelli e Simona Nisi(Zètema Progetto Cultura)

Direzione Tecnico Territoriale eU.O. Tecnica di ProgettazioneMaurizio Anastasi, Direttore

Servizio Progetti di riuso eallestimenti musealiRoberta Rosati, Responsabile

Allestimenti Lucia Pierlorenzicon Maria Cucchi

MACRO Museo d’Arte Contemporanea Roma

Federica PiraniDirigente

Servizio Coordinamento,valorizzazione e comunicazione delleattività della struttura Pasquale Enrico Stassi, Responsabile Franco FigurelliElena Cannistrà

Ufficio Coordinamento tecnicoamministrativo e organizzativo dellastrutturaTina CannavacciuoloNicoletta SpadaMaria Grazia Porfirio

Ufficio Valorizzazione Collezione,Attività Espositive e Grandi EventiAntonia Rita ArcontiClaudio CrescentiniCostantino D’Orazio

Ufficio CollezionePaola Coltellacci

Ufficio DidatticaDaniela Maggiori

Documentazione videoMarco Fabiano

CRDAV - Centro Ricerca eDocumentazione Arti VisiveAntonella Maria CarforaAlessandra Cappella

Progetti specialiAlessandra GianfranceschiFrancesca Terracciano

Accademia di Belle Arti di Roma

Roberto GrossiPresidente

Tiziana D’AcchilleDirettrice

Rosa Sabina PassavantiDirettore Amministrativo

Raffaella AmmendolaDirettore di Ragioneria

Gabriele SimonginiCommissario Mostre istituzionali

Luca ValerioCoordinatore degli audiovisivi

Fondazione Toti Scialoja

Antonio TarascoCommissario straordinario

Onofrio NuzzoleseResponsabile Archivio

Marianna GalofaroResponsabile Biblioteca

100 SCIALOJA Azione e Pensiero

Roma, MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma28 marzo - 6 settembre 2015

Page 4: 100 AZ- SIERO

Mostra

Comitato PromotoreClaudio Parisi PresicceTiziana D’AcchilleAntonio Tarasco

Comitato ScientificoClaudio CrescentiniTiziana D’AcchilleFederica PiraniGabriele SimonginiPasquale Enrico Stassi

CuratoriClaudio CrescentiniTiziana D’AcchilleFederica PiraniGabriele Simongini

Segreteria scientificaAlessandra CappellaMarianna GalofaroOnofrio Nuzzolese

Assicurazioni Sintass srlLloyd’s

TrasportiApice Filippo Binaggia Montenovi

Realizzazione dell’allestimentoArticolarte

Ideazione e realizzazione logoMario Felici

Realizzazione della graficaOperaprima

Realizzazione videoAndrea LiberatiLuca ValerioValentina MarsanoAlessio RucchettaCarlotta ScognamiglioValerio Sammartino

Pannelli didattici Michele BresciaAlessandra CappellaClaudio CrescentiniMarianna GalofaroOnofrio NuzzoleseGabriele SimonginiPasquale Enrico Stassi

Organizzazione Zètema Progetto Cultura

Amministratore DelegatoAlbino Ruberti

Direttore GeneraleRoberta Biglino

Area MostreRenata Sansone con Francesca Plonski

Area MuseiTeresa Mulonecon Andrea Enrico Rossi

DidatticaCarla Piraino

Relazioni Pubbliche e Fund RaisingElisabetta Giulianicon Marta Barberio Corsettie Eleonora Vatielli

Revisione conservativa delle opere Sabina Marchicon Simona Nisi Patrizia Borgna, Patrizia Carducci,Valeria Monferrà e Marzia Scatolini

FotografieAlessandra Ciniglio

Ufficio stampa Patrizia Morici

ComunicazioneAntonella Caione

GraficaAlessandra Meneghello

Ufficio mostre MACROAnna Rita D’Andrea

Relazioni esterne einternazionali MACROTestaccioTeresa Emanuele

Didattica MACROSimonetta Baroni

Catalogo

a cura di Claudio CrescentiniTiziana D’AcchilleFederica PiraniGabriele SimonginiAntonio Tarasco

Segreteria scientificaMichele BresciaAlessandra CappellaMarianna GalofaroOnofrio Nuzzolese

Tutte le opere inserite in catalogosono di proprietà della FondazioneToti Scialoja.

Referenze FotograficheG. ComoGabriella DrudiMimmo Frassineti/AGF pp. 36, 38,113, 118, 119, 122, 123, 124Sario ManiconeMassimo NapoliMassimo PerrucciToti ScialojaSu concessione del GabinettoScientifico Letterario G.P. Vieusseuxpp. 101, 102

In collaborazione con

Servizi di vigilanza

Uno speciale ringraziamento va aGillo Dorfles per la suatestimonianza in catalogo, con untesto inedito trascritto da LuigiSansone e Fulvio Caldarelli a cui vala nostra gratitudine per ladisponibilità dimostrata.

Ringraziamenti dovuti a: GiuseppePecoraro, già Prefetto della Provinciadi Roma; Franco Gabrielli, Prefettodella Provincia di Roma; MassimoPistacchi, Direttore dell’IstitutoCentrale per i Beni sonori eaudiovisivi;Laura Moro, Direttore dell’IstitutoCentrale per il catalogo e ladocumentazione; Giovanna Falcone,Ministero dei Beni e delle AttivitàCulturali e del Turismo.

Un sentito ringraziamento anche aMaria Pia Ammirati, Direttore RAITeche, per la gentilezza e l’attenzionerivolta al presente progetto. Cosìcome a Rosario Fontana, Sindaco diGibellina e a Giulio Ippolito, VicePresidente della FondazioneOrestiadi.

Si ringraziano inoltre RaffaellaAmmendola, Francesca Ansuini,Filippo Binaggia, Michele Brescia,Francesca Maria Cadin, Anna MariaCerioni, Patrizia Chianese, CarlaConsalvi, Gino Ippolito, Carlo LaMonica, Sabina Marchi, FrancescaMargotti, Franco Messina (†),Tommaso Palermo, Rosa SabinaPassavanti, Stefano Piacenti, RenataPiccininni, Gianluca Picciotti, PeppePirrello, Daniele Salvatori, EleonoraScarponi, Brunella Serianni, MariaVerde, Dora Zummo.

In copertina:T. Scialoja, Murale primo nero, 1961,particolare

In IV di copertina: Toti Scialoja, 1991 (Foto M. Frassineti/AGF)

Page 5: 100 AZ- SIERO

un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja 39

Le origini familiari di Toti

Antonio Scialoja, detto Toti, nasce a Roma il16 dicembre del 1914.

Egli è l’unico artista di una schiatta di originepartenopea composta, in prevalenza, da insignigiuristi ed esponenti politici di primissimo pianonella storia meridionale e risorgimentale e chehanno contribuito in maniera determinante allascienza giuridica ed economica nonché allaformazione e al progresso delle istituzionidemocratiche.

Dell’illustre avo ottocentesco, AntonioScialoja sr., ministro del Regno di Napoli nelregime costituzionale consentito dai Borbone, daquesti incarcerato e poi esiliato, Toti eredita nonsolo il nome ma anche lo straordinario edeclettico ingegno, lo spirito innovatore (comuneanche allo zio del suo avo, il sacerdote AntonioMaria Scialoja, martire della rivoluzionenapoletana del 1799) che ha attraversogeneralmente ogni generazione degli Scialoja purnelle differenti arti e professioni di ciascunesponente. Nel contempo egli si distaccadecisamente dalle generazioni degli Scialoja che lohanno preceduto indirizzando le sue doti umaneed intellettive verso il progresso dell’arte (comepuò ricavarsi, soprattutto, nell’originale sviluppoartistico dato alla tecnica dell’impronta che siinscrive così nella corrente dell’astrattismo da eglirappresentata) e delle istituzioni artistiche (da luiamate fino al punto di essere acclamato direttoredell’Accademia di Belle Arti di Roma dal 1982 al1985 ed essere, ancora oggi, ricordato comeappassionato docente dai tanti allievi tuttoraviventi).

Antonio, detto Toti, è figlio di Ada Persico eGustavo Scialoja (fig. 1): quest’ultimo fuingegnere chimico, ispettore capo del Ministerodelle Corporazioni, trasferitosi a Terni per ragionidi lavoro nei primi tre anni di vita del piccoloAntonio, dal 1915 al 1918. Questi, pur studiandoGiurisprudenza come la gran parte dei propriantenati, e nonostante l’impegno militare durantela Seconda guerra mondiale (parte a soli 24 anni,nel 1938, per poi farvi ritorno nel 1943), scoprepresto di amare unicamente l’arte e, in specialmodo, la pittura e la composizione di versi eprose poetiche. Nell’archivio della FondazioneToti Scialoja, sua unica vera erede, spirituale emateriale, sono conservati sia i quaderni dellascuola elementare in cui egli già si definisce“poeta” nei primissimi anni della sua vita (fig. 2)che il giornalino “Odisseo”, fondato dallo stessoToti all’età di soli 11 anni (fig. 3) 1.

La famiglia Scialoja

Gli antenati (Angelo e Donato Scialoja)

Toti Scialoja appartiene alla grande famigliadi intellettuali, prevalentemente composta dagiuristi ed economisti di origine spagnolatrasferitisi, nella prima metà del XVI nel Regno diNapoli, ai tempi della dominazione spagnola, eprecisamente nell’isoletta di Procida, nel Golfo diNapoli, dove gli Scialoja (inizialmente Sciloja),avevano legami proprietari e di parentela con lafamiglia Scotti 2.

Già nel 1645 un Angelo Scialoja, giurista,pubblica un Tractatus del foro competente cui,nel 1741, seguirono le Addizioni a cura delnipote, Gian Domenico Albarella, figlio di donnaMargherita Scialoja. Suo coevo fu un DonatoScialoja che nel 1666 si distinse per la sua scienzamedica, apprezzato anche dalla Scuola medicasalernitana.

Dal medico Donato Scialoja (nipotedell’omonimo del XVII secolo) e dalla moglieDonna Rosa Schiavo nacque il 6 luglio 1744 ilpatriota napoletano Antonio Maria Scialoja,sacerdote impiccato a Procida per aver aderitoalla Repubblica napoletana del 1799, insieme asuo cugino Marcello Scotti, anch’egli sacerdotema ucciso a Napoli, in piazza Mercato, per

Un artista tra giuristi e uominidi Stato: Toti e gli Scialoja

AnTonio TArASco

Page 6: 100 AZ- SIERO

40 un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja

1 / Toti Scialoja (a destra) con

il fratello enrico (in basso a

sinistra) ed i genitori

(gustavo e ada Persico) -

Levico 1929 (archivio

Fotografico della Fondazione

Toti Scialoja)

quanto la lapide di Procida eretta nel 1863 loricordi tra i martiri isolani insieme allo Scialoja 3.

Antonio Scialoja sr., patriota risorgimentale

(1817-1877)

Da Aniello Scialoja, ispettore di polizia,fratello del sacerdote martire Antonio Scialoja, eDonna Raffaela Madia, nasce il 31 luglio 1817 4 aNapoli, nella Strada due Palazzi, nell’attualequartiere di San Giovanni a Teduccio, AntonioGiuda Taddeo Giuseppe Mariano (poi chiamatoper brevità Antonio), bisnonno dell’artista Toti.

A diciotto anni, il giovane AntonioScialoja sr. scrive il primo romanzo, I duepellegrini, dedicato ai genitori che gli stetteroaccanto durante una sua lunga malattia 5.

Dopo un interessamento alle scienze naturalie alle prime applicazioni della dagherrotipia,pubblica a soli 22 anni la sua importante operaPrincipi di economia sociale, che rivelò profondamaturità di pensiero in campo economico estatistico; pubblicato a Napoli, vennesuccessivamente edito anche a Torino, in Svizzerae in Francia; l’eco suscitata all’estero fece dire alDe Mohl, professore nell’università di Tubingen:“Che cosa un uomo non potrà compiere, quandoall’età di ventidue anni appena ha già pubblicatoun’opera come quella dello Scialoja” 6; mentre ilfilosofo Terenzio Mamiani, da Parigi, il 6novembre 1841, scrive al giovanissimo AntonioScialoja: “Io saluto il vostro libro come primoraggio terso e sfavillante d’una gran luce”; il 16dicembre 1846 riceve una lettera dicongratulazioni dal grande economista liberale efilosofo della politica, Frédéric Bastiat.

Per sole ragioni di opportunità accademica(ininterrottamente imperanti da allora ad oggi),Antonio Scialoja perde il concorso alla cattedra diEconomia politica nella Regia Università diNapoli, prima tenuta da Antonio Genovesi, avantaggio di Placido De Luca, già docente aCatania, che purtuttavia ne riconobbe lasuperiorità scientifica 7. Appena istituita a Torinola cattedra di Economia politica nel Regno diCarlo Alberto di Savoia, fu chiamato adinsegnarvi nel gennaio 1846 dal marchese CesareAlfieri di Sostegno che, prima di diventarePresidente del Senato del Regno di Sardegna dal1855 al 1860, fu socio fondatore della Società di

economia politica di Torino. Fu lo stessomarchese Alfieri di Sostegno ad essere, poi,relatore per la nomina del prof. Scialoja aSenatore del Regno di Sardegna il 16 novembre1862. Antonio Scialoja si trasferisce, dunque, inPiemonte a soli 25 anni, e dopo pochi mesi,nell’ottobre dello stesso anno, gli fu conferitaanche la cattedra di Diritto.

Page 7: 100 AZ- SIERO

un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja 41

Nel pieno dei moti rivoluzionari del 1848 cheincendiano tutti gli Stati preunitari, AntonioScialoja viene invitato dai compatrioti napoletania prendere parte al Governo nascente presiedutoda Carlo Troya e ad assumere, attese le suecompetenze in campo economico, laresponsabilità del Ministero dell’agricoltura ecommercio.

Proprio per la sua partecipazione ai motirivoluzionari del 1848, il 26 settembre 1849 vienearrestato e tradotto nel carcere napoletano diSanta Maria Apparente, insieme ad altri patrioti(il Bottiglieri, il Cimmino, l’ex prefetto Tòfani, gliex ministri Pier Silvestri Leopardi e GiacomoRaccioppi). Viene processato insieme ad altri 326imputati per i fatti del maggio 1848 e condannatoa 9 anni di reclusione. Grazie all’interessamentodello Chevalier presso Napoleone II, dopo treanni di carcere, Antonio Scialoja viene liberato egli è concesso l’esilio.

Si ritrasferisce, quindi, in Piemonte, insiemealla moglie, Giulia Achard (con cui era convolatoa nozze il 25 agosto 1845), e al primo figlioEnrico, nato a Procida nel 1848. Il 3 Luglio 1853,Cavour lo nomina consultore legale del Catasto.L’esperienza lavorativa, nel farlo riflettere suidiversi problemi giuridici della proprietà, gliispira lo Studio sulla proprietà. Sempre dallamoglie Giulia, ha altri due figli che, stavolta,nascono nel Regno di Piemonte e non delle DueSicilie: Cesarina, nata nel 1854 ma mortagiovanissima a Firenze, e Vittorio, altro illustregiurista, nato nel 1856.

Quale consigliere stimato di Cavour, gli vieneaffidato insieme a Giuseppe Codacci Pisanelli(leccese, costituzionalista) e Pasquale StanislaoMancini (avellinese, internazionalista) ilmonumentale Commento alla procedura civiledegli Stati Sardi con la comparazione degli altriCodici Italiani, e delle principali legislazionistraniere, che viene pubblicato in cinque volumi(1855-1863) presso UTET. Antonio Scialoja sr. sioccupa, nel Commentario, del procedimentodavanti ai giudici di mandamento (vol. I, p. 874)e dell’esecuzione dei giudicati (vol. V, p. 660).

È dello stesso periodo la nomina a senatoredel Regno (1863), presidente di sezione dellaCorte dei conti (1865), ministro (1865-1867; epoi 1872-1874) e, infine, consulente del Khedivéd’Egitto (1876).

2 / Quaderno di scuola

elementare di Toti Scialoja

quando, all’età di soli 12

anni, già si definiva “poeta”

(archivio della Fondazione

Toti Scialoja)

Muore a Procida il 13 ottobre 1877 8.Vittorio Scialoja, giurista totale (1856-1933)

Vittorio Giulio Ippolito Camillo Scialoja(noto come Vittorio), figlio di AntonioScialoja sr., “suo maestro in tutto” 9, è degnoerede di tanta sapienza paterna. Nasce a Torino il24 aprile 1856 (fig. 4). Avendo perso il padre asoli 21 anni, non potè beneficiare della suaintroduzione universitaria, venendo, però, nonmeno degnamente indirizzato versol’insegnamento dall’avellinese Pasquale StanislaoMancini, noto professore di Dirittointernazionale, che fu anche presidente (nel 1873)dell’Istituto di diritto internazionale di Ginevra,ministro della Giustizia e degli Esteri nei governiDepretis, artefice dell’adesione italiana al Trattatodi alleanza con la Germania e l’Austria-Ungheria.

Non trascorse molto tempo dalladissertazione della tesi di laurea sul precarium inDiritto romano che Vittorio S., a soli 23 anni, nel1879, viene nominato professore straordinario diDiritto romano e civile nella libera Università diCamerino; dal 1881 si stabilizza come professorestraordinario a Siena dove i suoi metodi di

Page 8: 100 AZ- SIERO

3 / Primo numero del

giornalino “odisseo”, fondato

e diretto da Toti Scialoja a

soli 11 anni (archivio della

Fondazione Toti Scialoja)

42 un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja

insegnamento innovativi suscitarono lasollevazione degli studenti e la sospensione dellelezioni da parte del Consiglio accademico (poirevocata dal Ministro Guido Baccelli). Nel 1884assunse l’insegnamento di Diritto romanonell’Università La Sapienza di Roma, quifondando l’Istituto di diritto romano (di cui saràsegretario perpetuo) e il connesso Bullettino didiritto romano, prima rivista italiana interamentededicata al Diritto romano. Della Facoltà diGiurisprudenza divenne, in seguito, preside dal1897 al 1907 e, poi, nel biennio 1915-1916.

Nel 1922 lasciò la cattedra di Diritto romanoper poi passare a quella di Istituzioni di dirittoromano fino al 1931.

Nonostante gli studi romanistici abbianooccupato obiettivamente un posto predominantenella sua produzione scientifica ed attivitàuniversitaria, “egli fu un giurista ‘completo’”, inquanto “assertore dell’unità e universalità deldiritto e della necessità di coltivare ogni campodel sapere giuridico, senza rinchiudersi in unadefinita specializzazione” 10. Ciò si desume siadalla varietà di ingegni dei suoi allievi – chefurono tanto romanisti-civilisti (tra cui Bonfante,Segrè, Riccobono, Ascoli, Vassalli, Solazzi,Longo, de Ruggiero, Simoncelli) quantoprocessual-civilisti (Chiovenda) eamministrativisti (Ranelletti) – che dalla suaproduzione pubblicistica, estesa dal Dirittoromano al Diritto civile e commerciale, dalDiritto internazionale al Diritto costituzionale eprocessuale. Acuta e sempre attuale, ad esempio,la sua intuizione secondo cui l’origine del dirittostatuale è di carattere essenzialmenteconsuetudinario, nel senso che le fonti del dirittostatuali non fanno altro che recepire ogni normache viene lentamente formandosi per viaconsuetudinaria 11. Intuizione, questa, che secertamente si nutriva della sua esperienza distudioso del diritto romano (cui non era ignoto ilrapporto tra lex e consuetudo) non sarebbe statapossibile senza una più vasta sensibilità edapertura ad ogni possibile manifestazione delfenomeno giuridico.

Se ne ha conferma anche per il fatto chenonostante la sua estrazione romanistica, egli fuattirato dai primi problemi di giustiziaamministrativa che si affacciavano agli inizi delNovecento; e lo dimostrò, tra l’altro, divenendo

attore fondamentale del dibattito sullagiurisdizione del giudice amministrativo, ancoroggi ricordato in ogni studio sull’evoluzione dellagiustizia amministrativa 12.

Si pensi, tra le tante questioni da luiaffrontate, alla teoria della prospettazione delladomanda (criterio del petitum) con cui egliriteneva determinante per l’individuazione dellagiurisdizione la forma di tutela giudiziariarichiesta dal ricorrente e non, piuttosto, la causapetendi (cioè la natura giuridica della posizionefatta valere in giudizio) 13. Vittorio Scialoja ebbemodo di riaffermare tale tesi criticando la celebresentenza della Cassazione romana sul c.d. casoLaurens 14 anche se l’evoluzione giurisprudenziale

Page 9: 100 AZ- SIERO

un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja 43

successiva relegò alla storia del pensiero giuridicola tesi scialojana.

A dimostrazione della mente aperta dellostudioso e della sua concezione del diritto comedisciplina funzionale al progresso dell’uomo edella società tutta, noncurante delleparcellizzazioni disciplinari (certamente, allora,molto meno marcate di quanto oggi avvenga),come il papà Antonio anch’egli affiancòall’impegno negli studi universitari l’intensoservizio nelle istituzioni politiche: dopo una primaesperienza come consigliere e assessore nelComune di Roma, nel 1904 fu nominatoSenatore del Regno. Successivamente, divenneanche Ministro di grazia e giustizia e dei culti(11 dicembre 1909 - 31 marzo 1910), Ministrosenza portafoglio, anche con l’incarico dellapropaganda, nel Gabinetto Boselli (19 giugno1916 - 29 ottobre 1917) e due volte Ministrodegli affari esteri (nel biennio 1919-1920), piùvolte membro e vice-presidente del Consigliosuperiore dell’istruzione pubblica e, anche,Ministro di Stato (nel 1926) (fig. 5).

Notevole il suo impegno in campodiplomatico dapprima quale delegato allaConferenza della pace di Parigi (nel 1919) e poiquale primo rappresentante italiano, dal 1921-1932, alla Società delle nazioni (l’attualeOrganizzazione per le nazioni unite) di cui avevacontribuito a formare il Patto tra le Nazioni;sempre nel settore del Diritto internazionale, fupromotore dell’Istituto internazionale perl’unificazione del diritto privato (Unidroit), da luipresieduto dal 1928-1933 e tuttora attivo.

Fu anche membro corrispondente e ordinariodella Società reale di Napoli (rispettivamente dal27 novembre 1892 e dal 7 marzo 1923), sociocorrispondente e nazionale dell’Accademia deiLincei di Roma (rispettivamente dal 15 luglio1901 e dal 4 aprile 1918), vicepresidente (1923-1926) e Presidente dell’Accademia dei Lincei (dal1926 al 1933), socio effettivo dell’Accademiadelle scienze di Torino (29 marzo 1903) e sociocorrispondente dell’Accademia pontaniana diNapoli (9 febbraio 1913).

A Vittorio Scialoja si deve un grandeimpegno, tra l’altro, anche nell’attività legislativa,profondendosi, quale presidente dellaCommissione per la riforma dei codici, nellariforma del Codice civile (la cui relazione fu

4 / Vittorio Scialoja (1856-

1933) (archivio storico del

Senato del regno)

presentata al Guardasigilli Arturo Rocco nel1930) e del Codice di procedura civile (nel 1926).Nell’aprile del 1933, gli fu conferita lacittadinanza onoraria dalla città di Roma, dovemorirà pochi mesi dopo, il 19 novembre 1933.

Il Presidente del Senato, Luigi Federzoni, nellacommemorazione tributatagli nel dicembre del1933, lo ricordò come uomo che seppe unire“alla insondabile sapienza del legislatore e dellostatista la penetrazione rivelatrice di uno spiritocritico senza pari”, possedendo “la virtù d’unaparola che era puro cristallo, vivida e aderentenell’espressione dei più sottili concetti, balenantedi arguzie che illuminavano ogni problema, unaparola che dava gioia, stimolo e nutrimento agliintelletti degli ascoltatori” 15.

Enrico Scialoja, fondatore de “Il Foro Italiano”

(1848-1925)

Enrico Scialoja (1848-1925), sposato conCecilia Ponchani, è fratello del celebre VittorioScialoja e padre di Gustavo Scialoja, dunquenonno dell’artista.

Pur non essendo autore di dottrina giuridicacome suo fratello Vittorio e il loro padre AntonioScialoja sr. (le biografie di Enrico non sonoparticolarmente generose di notizie), egli ha ilmerito di aver fondato a soli 27 anni la rivistagiuridica Il Foro italiano, nel 19 dicembre 1875,rivista tuttora edita (e, soprattutto, letta) dopo140 anni, autorevole e seguitissima tra i giuristi diogni estrazione professionale; egli ne assume ladirezione, continuativamente, per uncinquantennio, fino al 1926, poi seguito daVittorio (dal 1927), Antonio (dal 1934), Carlo(dal 1964) e Michele Scialoja (dal 1999 ad oggi).

La storia del Foro italiano comincia il 19dicembre 1875 con la costituzione dell’omonimasocietà, che meno di due mesi più tardi avrebbeottenuto la prescritta autorizzazione governativadal Re Vittorio Emanuele II il 6 Febbraio 1876.

Per tradizione, Il Foro italiano, da 140 anniad oggi, è sempre condiretto da uno Scialoja cuisi affiancano uno o più studiosi di chiara fama.Ancora una volta, anche la fortunata esperienzadella pubblicazione scientifica testimonia lavalidità delle intuizioni degli Scialoja.

Page 10: 100 AZ- SIERO

44 un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja

Antonio Scialoja jr., padre del Diritto della

navigazione (1879-1961)

Antonio Scialoja jr., (19 novembre 1879 -30 settembre 1961), zio di Toti in quanto fratellodel padre, Gustavo Scialoja, sposato conGiovanna Massoli, fu il fondatore del Dirittodella navigazione aerea e marittima in Italia,relatore del Codice della navigazione del 1942 16.

Egli divenne professore straordinario diDiritto commerciale a soli 29 anni (era il 1908),pubblicando, tra l’altro, monografie su temidecisamente avanguardistici per l’epoca, comeL’offerta a persona indeterminata e il contrattoconcluso mediante apparecchio automatico(Milano, 1902).

Insegnò Diritto marittimo all’Istitutosuperiore di scienze economiche e commerciali diNapoli (dal 1922), per poi insegnare la stessadisciplina, quale professore ordinario,nell’Università di Napoli “Federico II” mentre dal1942 insegnò Diritto della navigazionenell’Università di Roma, dove diresse l’Istituto diDiritto della Navigazione dal 1942 al 1950.

Studioso di Diritto commerciale, contribuì inmaniera determinante alla fondazione del Dirittomarittimo cui affiancò il Diritto aereo, discipline,queste, da lui organicamente sistematizzatenell’unitario Diritto della navigazione,sostenendo, nel contempo, l’unità e l’autonomiascientifica di tale disciplina rispetto ad altrebranche giuridiche 17, a partire dal fatto tecnicodella navigazione in grado di unificare lanavigazione marittima e quella aeronautica.

Fondò (nel 1910) e diresse la Rivista dellasocietà per azioni, poi trasformata in Rivista dipolitica economica, e la Rivista del diritto dellanavigazione (nel 1933). Quale esponente dellafamiglia Scialoja, anch’egli, a partire dal 1934 efino agli anni Sessanta, assunse la direzione dellaprestigiosa rivista fondata dal padre EnricoScialoja nel 1875. Fu autore, tra l’altro, insieme aGiuseppe Branca, del monumentale Commentarioal Codice civile edito dal 1943 al 1967 dallaZanichelli e dalla società editrice dello stesso Foroitaliano, e tuttora consultato nelle maggioribiblioteche universitarie ed istituzionali.

Fu anche Presidente di sezione della Corte deiconti nonché, nel 1910, fondatore e segretariogenerale dell’Associazione delle società per azioni

ASSONIME, prestigioso e potente organismotuttora attivo e influente.

Tre volte deputato del Regno d’Italia (nel1913, 1919 e 1924), eletto nei collegi di Pozzuoli,Napoli e Campania, entrò nel Senato nel 1929,divenendo membro (1934-1939) e vicepresidente(1939-1942) della Commissione senatoriale delleFinanze, nonché membro della Commissionesenatoriale per gli Affari interni e la Giustizia(1942-1943). Prima di essere nominato senatore,nel 1924 fu Sottosegretario di Stato al Ministerodei lavori pubblici.

Da buon meridionale, ebbe a cuore il “dupliceculto della patria e del diritto”: fu, infatti, uno deidue deputati (l’altro fu Giacomo Suardo) che

5 / dichiarazione

dattiloscritta, risalente al

1945, del prof. Vittorio

Scialoja in ordine alla sua

attività politica (archivio

storico del Senato del

regno)

Page 11: 100 AZ- SIERO

un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja 45

chiesero di partire volontari per la guerra del1915-18, e sul Carso e sul Grappa compì il suodovere militare “con valore e con sacrificio” 18.

Quale giurista fu chiamato a presiedere ilcomitato che predispose il progetto ministerialedel Codice della navigazione approvato con r.d.27 gennaio 1941, n. 9, poi modificato ecoordinato con il Codice civile con il r.d. 30marzo 1942, n. 327. In esso si compendia e siattua a livello legislativo il pensiero scientifico diAntonio Scialoja che vi realizzò “un monumentoscientifico di enorme rilievo per l’originalità e lacompletezza, emblema dell’unitarietà dellamateria e oggetto di consensi e critiche in Italia eall’estero” 19.

La furia epuratrice che divampa in Italia dopola caduta del fascismo coinvolge anche ilprofessor Antonio Scialoja jr. che viene dichiaratodecaduto dalla carica senatoriale il 25 luglio 1945dall’Alta corte di giustizia istituita dall’art. 2, d.lgs. lgt. 27 luglio 1944, n. 159 per l’applicazionedelle sanzioni contro il fascismo. E ciò nonostanteavesse dichiarato e dimostrato “di aver sempreagito con spirito d’indipendenza, con dignità distudioso, secondo i dettami della mia coscienza.Perciò forse, la mia carriera politica, ormaichiusa, non può dirsi brillante. Le mie attualiconvinzioni politiche sono quelle stesse del 1913.In un regime democratico dovrei poterleprofessare liberamente”.

Tanto scriveva il professor Antonio Scialojanel processo, privo di appello, intentato contro dilui dai puri dell’Alta corte di giustizia perl’applicazione delle sanzioni contro il fascismo, anulla valendo neanche le conferme allegiustificazioni di Scialoja provenienti dalPresidente del Senato, Pietro Tomasi dellaTorretta, il 9 luglio 1945, in risposta alle richiestedi notizie della predetta Alta corte 20.

La riabilitazione, scientifica e politica, deltutto integrale, giunge nel 1962, in occasionedella commemorazione della morte, volutadall’on. Roberti, dall’on. Vicentini, dall’on.Chiarolanza, dal sottosegretario Dominedò (chesuccedette a Scialoja nella cattedra di Dirittomarittimo a Roma) e “benedetta” dall’allorapresidente della Camera dei deputati, GiovanniLeone che non mancò di notare, acutamentecome da par suo, come il Codice dellanavigazione, creatura di Antonio Scialoja, fu “del

tutto distaccato dalle ideologie del tempo”, comepure dimostrato dalla relazione del GuardasigilliGrandi che “non rende omaggio, per nessunaspetto, al regime politico, ma mantiene quelcodice su un piano di superiore distacco e diautonomia legislativa e scientifica” 21.

carlo Scialoja (1886-1947),

ministro dell’aeronautica

Carlo Scialoja, fratello di Antonio S., nacquea Roma il 17 luglio 1886, dove vi morì nel 1947.Non fu un giurista, svolgendo prevalentementeattività di pubblicista, ma fu – come altriesponenti della sua famiglia - un politico.Divenne deputato del Partito democratico dellavoro (PDL) venendo, così, nominato nel primoGoverno Bonomi (18 Giugno 1944 – 10 dicembre1944) sottosegretario all’Aeronautica e poi, nelGoverno Bonomi II, Ministro dell’Aeronautica(12 Dicembre 1944 – 14 Gennaio 1945), seguitoda Luigi Gasparotto (che resse quella carica finoal 19 Giugno 1945).

Fu nominato nella Consulta nazionale (25Settembre 1945 – 24 Giugno 1946) nel periododella Transizione costituzionale, fino all’elezionedell’Assemblea costituente che, nella seduta del 27Maggio 1947, lo commemorò grazie agli interventidi Luigi Gasparotto (Ministro della difesa), MarioCingolani, Epicarmo Corbino, Guido Russo Perez,Umberto Terracini, Umberto Nobile. Curiosonotare che tra gli interventi vi fu anche quello diGiovanni Persico, zio di Toti Scialoja in quantofratello della madre Ada Persico.

Qualche considerazione di sintesi

Mi piace pensare che la trasformazione delnome Antonio nello pseudonimo di Toticristallizzi sul piano onomastico da un latol’eredità del genio della famiglia e, dall’altro, lasua creativa trasformazione e concretizzazioneverso un piano, quello dell’arte, che Toti, unicotra gli Scialoja, seppe realizzare.

Se quelli or ora narrati furono i suoi illustriantenati, in Toti, degli Scialoja, nulla andòdisperso: l’amore per lo studio e la ricerca deisuoi avi si declinò in Toti in continua ricerca

Page 12: 100 AZ- SIERO

46 un arTiSTa Tra giuriSTi e uomini di STaTo: ToTi e gLi SciaLoja

creativa verso nuove ed originali forme espressive;la tradizionale e illuminata docenza universitariadegli Scialoja mutarono, in Toti, in guida emaestria degli allievi romani dell’Accademia diBelle Arti; l’eclettismo e il nobile disprezzo per laparcellizzazione dei saperi, caratteristica costantedegli Scialoja che furono giuristi a tutto tondo,fecero assumere, in Toti, la forma di artista totale,frequentando, questi, con analogo successo edimpegno le arti visive – dalla pittura allascenografia, con qualche incursione nellascultura – e letterarie; l’unione dell’impegno

professionale e politico dei suoi avi divennero, inToti, complementare e coerente associazionedell’attività di artista (totale) a quella di direttoredell’Accademia di Belle Arti grazie alla quale egliriuscì ad imprimere un segno politicoall’organizzazione della didattica dell’arte. In ognicaso egli fu un indipendente e un leader, come tuttii suoi antenati, realizzando fino in fondo lavocazione per la quale fu chiamato a vivere emorire.

Di tanto, la Fondazione Toti Scialoja che mionoro di amministrare, gli è grata.

1 Contrariamente a quanto ritenuto da E. Morra,Un allegro fischiettare nelle tenebre. Ritratto di TotiScialoja, Quodlibet, Macerata, 2014, p. 23, che ritieneandati perduti i numeri del ciclostilato Odisseo, invecepresenti nell’Archivio della Fondazione Toti Scialoja.2 D. d’Antonio, Un dimenticato: Antonio Scialoja,Libreria internazionale Treves di Leo Lupi, Napoli, 1953,p. 15.3 D. d’Antonio, Un dimenticato: Antonio Scialoja, cit.,p. 19.4 Alcune biografie datano, errando, il 1° agosto, giorno,invece, del suo battesimo.5 D. d’Antonio, Un dimenticato: Antonio Scialoja, cit.,p. 27.6 Riferito in: D. d’Antonio, Un dimenticato: AntonioScialoja, cit., p. 31.7 D. d’Antonio, Un dimenticato: Antonio Scialoja, cit.,p. 35.8 Per ulteriori approfondimenti: C. De Cesare, La vita,i tempi e le opere di Antonio Scialoja, Roma, 1879; R. DeCesare, Antonio Scialoja, Memorie e documenti, Città diCastello, 1893; G. Finali, Per la inaugurazione delmonumento ad Antonio Scialoja in Procida, Imola, 1896;AA.VV., Per l’inaugurazione del monumento ad AntonioScialoja avvenuta in Procida addì 11 ottobre 1896,Stabilimento tipografico S. Lapi, Città di Castello, 1897.9 Come riferito da G. Chiodi, Scialoja, Vittorio, in M. L.Carlino (a cura di), Dizionario biografico dei giuristiitaliani diretto da Italo Birocchi. XII-XX secolo,Il Mulino, Bologna, 2013, vol. II, p. 1833.10 G. Chiodi, Scialoja, Vittorio, in M. L. Carlino (a curadi), Dizionario biografico dei giuristi italiani, cit., p. 1833.11 Precisamente, secondo V. Scialoja, Sulla teoria dellainterpretazione delle leggi, in Studii giuridici dedicati eofferti a F. Schupfer nella ricorrenza del XXXV anno delsuo insegnamento, Fratelli Bocca, Torino, 1898, parte III,p. 305 ss., “tutto il diritto scritto ha la sua base [nel]diritto consuetudinario perché il diritto che governa leleggi non può che essere essenzialmente consuetudinario”;anche a questa fonte mi abbeverai per poi esporre idee econvinzioni, da buon ultimo, nel mio La consuetudinenell’ordinamento amministrativo. Contributo allo studiodelle fonti non scritte, Editoriale scientifica, Napoli, 2003.12 Si veda, tra i tanti, R. Iannotta, La giurisdizione del

giudice amministrativo, Giuffrè, Milano, 1985, p. 287,sub nota n. 22.13 In ciò approvato da autorevole dottrina del Novecento(V. Caianiello, Manuale di Diritto processualeamministrativo, Utet, Torino, 2003, p. 117) che considera“illuminato” il pensiero di Vittorio Scialoja (op. ult. cit.,p. 126). In argomento, si vedano di Vittorio Scialoja Suilimiti della competenza della Sezione IV del Consiglio diStato di fronte all’Autorità giudiziaria, in Giust. amm.,1891, IV, p. 59 ss.; Id., Ancora sui limiti della competenzadella Sezione IV del Consiglio di Stato di fronteall’Autorità giudiziaria, in Giust. amm., 1892, IV, p. 50.14 Dal nome dell’armatore Eugenio Laurens, agente diemigrazione, cui fu negato di “procurare imbarco agliemigranti italiani nei porti esteri”: Cass. Sez. Un.,24 Giugno 1891, in Foro it., 1891, I, p. 961, commentatada V. Scialoja in La competenza della IV Sezione delConsiglio di Stato di fronte all’autorità giudiziaria, inForo it., 1891, I, p. 1117 ss., poi raccolto in Studigiuridici, vol. V, 1936, p. 115 ss.15 Senato del Regno, Atti parlamentari. Discussioni,11 dicembre 1933.16 L. Tullio, Scialoja, Antonio, jr., in M. L. Carlino (a curadi), Dizionario biografico dei giuristi italiani, cit., p. 1831ss.17 Si veda la sua esposizione teorica nella prolusione lettanell’Università di Napoli il 31 gennaio 1928 e pubblicatacon il titolo La sistemazione scientifica del dirittomarittimo, in Riv. dir. commerciale, 1928, I, p. 1 ss. le cuitesi furono ulteriormente messe a punto, l’anno seguente,nel suo Sistema del diritto della navigazione, Societàeditrice del Foro italiano, Roma, 1929. La sistematicaesposizione del suo pensiero è compendiata nelmemorabile Corso di diritto della navigazione, Societàeditrice del Foro italiano, Roma, 1943.18 Così l’on. Roberti, nella commemorazione dell’on.Antonio Scialoja, in Atti parlamentari, Sedutapomeridiana del 3 Ottobre 1962, p. 33947.19 L. Tullio, Scialoja, Antonio, jr., in M. L. Carlino (a curadi), Dizionario biografico dei giuristi italiani, cit., p. 1832.20 Alta corte di giustizia, nota 12/280 del 6 Luglio 1945,in Archivio storico del Senato del Regno.21 G. Leone, in Atti parlamentari, Seduta pomeridiana del3 Ottobre 1962, p. 33948.