10 settembre 2014 - SUPPLEMENTO "DOSSIER COTRAL"

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Mercoledì 10 settembre 2014 Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 / 3494659156 - Fax. 02700505039 - Email: [email protected] Aut. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014 Speciale inchiesta L L osservatore d osservatore d Italia Italia QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE QUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE WWW.OSSERVATOREITALIA.IT WWW.OSSERVATOREITALIA.IT COTRAL Il Dossier di Chiara Rai L’osservatore d’Italia nel viaggio attraverso l’azienda di trasporto regionale del Lazio Cotral: tra stipendi d’oro dei dirigenti, liquidazioni da sogno, manutenzioni a privati, assenza di gare pubbliche e rischio di doppie fatturazioni. Ecco come vengono spesi i soldi pubblici dei cittadini. L’inchiesta tira fuori molto “marcio” rispetto a parentopoli e ai tanti proclami di un cda che ormai vive l’era del tramonto. INDICE Pagina 2 COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA - PRIMA PARTE - L’INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA Pagina 3 COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA - SECONDA PARTE TRA OFFICINE PRIVATE E “BUONEUSCITE” D’ORO NON DOVUTE... Pagina 4 COTRAL, APRIAMO IL VASO DI PANDORA - TERZA PARTE - QUELLA GROSSA GRASSA MANUTENZIONE PRIVATA Pagina 5 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – QUARTA PARTE - ACCORDO MILIONARIO TRA VINCENZO SURACE, GIOVANNI LIBANORI E LA COMETA SRL Pagina 6 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – QUINTA PARTE - ERG, TRASFERIMENTI MILIONARI E DIRIGENTI INTOCCABILI Pagina 7 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – SESTA PARTE - MANUTENZIONE ESTERNA FUORI CONTROLLO. RISCHIO DI FRODE Pagina 9 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – SETTIMA PARTE - DEPOSITO DI VIA MIRRI: DOVE SONO LE APPARECCHIATURE PAGATE OLTRE 10 MILIONI DI EURO? Pagina 10 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – OTTAVA PARTE - VERSO L’EPILOGO Pagina 12 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – NONA PARTE - BILANCIO 2013: FORTI CRITICITA’ E RISCHIO DI APPROPRIAZIONE INDEBITA Pagina 13 COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – DECIMA PARTE - MEZZI E IMPIANTI SPORCHI E IL GIALLO DELLA SQUADRA D'ISPEZIONE QUALITÀ' DELLE PULIZIE

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Mercoledì 10 settembre 2014

Direttore Responsabile: Maria Chiara Shanti Rai (Chiara Rai) - Editore: L’OSSERVATORE D’ITALIA Srls - Tel. 3457934445 / 3406878120 / 3494659156 - Fax. 02700505039 - Email: [email protected]. Tribunale di Velletri (RM) 2/2012 del 16/01/2012 / Iscrizione Registro ROC 24189 DEL 07/02/2014

Speciale inchiesta

LL ’’osservatore dosservatore d ’’ItaliaItaliaQUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONEQUOTIDIANO INDIPENDENTE DI INFORMAZIONE

WWW.OSSERVATOREITALIA.ITWWW.OSSERVATOREITALIA.IT

COTRALIl Dossier di Chiara Rai

L’osservatore d’Italia nel viaggio attraverso l’azienda di trasporto regionale del Lazio Cotral: tra stipendi d’oro dei dirigenti, liquidazioni

da sogno, manutenzioni a privati, assenza di gare pubbliche e rischio di doppie fatturazioni. Ecco come vengono spesi i soldi pubblici

dei cittadini. L’inchiesta tira fuori molto “marcio” rispetto a parentopoli e ai tanti proclami di un cda che ormai vive l’era del tramonto.

INDICE

Pagina 2COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA

- PRIMA PARTE -

L’INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

Pagina 3COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA

- SECONDA PARTE

TRA OFFICINE PRIVATE E “BUONEUSCITE” D’ORO

NON DOVUTE...

Pagina 4COTRAL, APRIAMO IL VASO DI PANDORA

- TERZA PARTE -

QUELLA GROSSA GRASSA MANUTENZIONE PRIVATA

Pagina 5COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– QUARTA PARTE -

ACCORDO MILIONARIO TRA VINCENZO SURACE,

GIOVANNI LIBANORI E LA COMETA SRL

Pagina 6COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– QUINTA PARTE -

ERG, TRASFERIMENTI MILIONARI E DIRIGENTI

INTOCCABILI

Pagina 7COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– SESTA PARTE -

MANUTENZIONE ESTERNA FUORI CONTROLLO.

RISCHIO DI FRODE

Pagina 9COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– SETTIMA PARTE -

DEPOSITO DI VIA MIRRI: DOVE SONO LE

APPARECCHIATURE PAGATE OLTRE 10 MILIONI DI

EURO?

Pagina 10COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– OTTAVA PARTE -

VERSO L’EPILOGO

Pagina 12COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– NONA PARTE -

BILANCIO 2013: FORTI CRITICITA’ E RISCHIO DI

APPROPRIAZIONE INDEBITA

Pagina 13COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA

– DECIMA PARTE -

MEZZI E IMPIANTI SPORCHI E IL GIALLO DELLA

SQUADRA D'ISPEZIONE QUALITÀ' DELLE PULIZIE

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pag. 2 www.osservatoreitalia.itwww.osservatoreitalia.itL’osservatore d’Italia edizione di Mercoledì 10 settembre 2014 - Anno III Numero 124

PRIMO PIANOPRIMO PIANO

Il carrozzone che controlla, nelle cinque province delLazio, il trasporto extraurbano per conto della Re-gione Lazio sta per subire cambiamenti ai vertici. IlCda (Consiglio di Amministrazione) attuale dovrebbelevare le tende tra circa due mesi, ovvero ad appro-vazione bilancio al 31/12/2013. I numeri raccoltisono, per la stragrande maggioranza, vertiginosamente negativi. Vincenzo Surace amministratore delegato è accusatodi abuso di ufficio a causa dell’allontanamento di tredirigenti: il precedente capo del personale, VincenzoMaccauro, il dirigente ingegneria e manutenzione,Giuseppe Cherubini, e la direttrice d’esercizio, Da-niela De Gregorio. I tre sono indagati per il famosocaso di “parentopoli Cotral”, a seguito dell'espostopresentato da Surace, con l’accusa, detta per le viebrevi, di avere una responsabilità nelle procedure so-spette dei concorsi, che avrebbero finito per privile-giare i nomi indicati da diverse sigle sindacali, e,soprattutto, per lasciare senza lavoro altri concor-renti che avevano raggiunto un punteggio maggiore.Maccauro, Cherubini e De Gregorio non risultano ancora imputati.Sulle vicende dei concorsi la Magistratura dovrà an-dare fino in fondo ma per quanto riguarda l’allonta-namento dei tre ex dirigenti, il loro licenziamentopotrebbe essere stato pilotato e illegittimo e quindiCherubini, De Gregorio e Maccauro potrebbero essere reintegrati.Cherubini nel 2012 decide di registrare Surace, edalla testimonianza audio si evince chiaramente come la politica abbia pilotato le assunzioni.[PER ASCOLTARE LE REGISTRAZIONI CLICCA QUI]Nelle registrazioni, Surace parla di Maccauro. Ecco unpezzo delle asserzioni del presidente Cotral: “Cihanno detto per un orecchio ‘licenziateli quando po-tete perché ci stanno creando troppi problemi’ io hocapito che non dovevo farlo, perché sono loro che vo-levano mandarli via, ma si ricompattavano, quindicome vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forteun par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situa-zione perché nel frattempo era partita quest’altra,percui vabbè… dopodiché anziché andare via e magariqualcosa poteva essere trattata andranno via mala-mente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo”.E mentre la giustizia fa il suo corso, si tiranno lesomme rispetto ciò che i cittadini stanno pagando ditasca loro: disservizi, turnazioni obsolete, trasportopubblico spesso e volentieri da terzo mondo. Ma ilbiglietto non diminuisce, anzi i controlli aumentano. Nonostante i proclami rispetto ad una rivoluzionedel trasporto pubblico fatti da Surace e dai consi-glieri Cotral, basti ricordare anche le tante promessedel consigliere Giovanni Libanori, la situazione Cotral è di fatto critica.Anche Giovanni Libanori, ex quota Udc entrato in Co-tral sotto il governo regionale della Polverini con vi-cepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchettie presidente Cotral l’attuale consigliere regionaleAdriano Palozzi, perderà la carica di consigliere Co-tral probabilmente intorno a maggio ma potrebbemantenere la carica di presidente della controllataSTL (Società Trasporti Laziali, controllata al 51 percento da Cotral e 49 per cento da Ago Uno srl) chenegli ultimi tempi ha preso piede nel territorio lazialee spesso ha sostituito alcune corse Cotral chel’azienda non è riuscita ad eseguire per svariati e nu-merosi motivi che riconducono per lo più ad una pro-blematica globale.La Cotral non è stata messa nelle condizioni di averedelle officine interne efficienti con pezzi di ricambiodisponibili e manodopera manutentiva sul posto. I ri-tardi nei rifornimenti delle officine Cotral hanno por-

tato l’azienda di tra-sporto ad affidare iservizi ad impreseesterne e senzabandi pubblici masulla base di unasorta di pesca nellalista di fornitoridella società con laquale la stessaprende “accordi bo-nari” per quanto ri-guarda i pagamenti.Singolare è il fattoche Giovanni Liba-nori insieme a PaoloToppi siano consi-glieri di amministra-zione Cotral e al contempo Presidente e consiglieredella controllata STL. In che misura vengono garantiti gli interessi Cotral? Le percentuali che snoccioleremo parlano chiaro, laproduzione Cotral diminuisce progressivamente ri-spetto a quelle delle controllate Stl e Atral. Quest'ul-tima, di proprietà Cotral al 70 per cento e SchiaffiniTravel Spa al 30 per cento con amministratore Mau-rizio Schiaffini e presidente Domenico De Vincenzi,(anche in questo caso è singolare il fatto che Dome-nico De Vincenzi sia Vice Presidente di Cotral e alcontempo Presidente della controllata Atral) non ri-sparmia richieste alla Cotral di finanziamento infrut-tifero in conto soci per svariate centinaia di migliaia di euro. Tutto questo nonostante il bilancio Cotralchiuso al 31 dicembre 2012 evidenzia una perditapari a 25.959.055,00 euro – venticinquemilioni e rotti- (il patrimonio netto, è, al 31 dicembre 2012, nega-tivo per 14.915.831,00 euro – quattordicimilioni e passa euro).Tutti frutti delle gestioni Cotral. Ad esempio se i ver-tici della società avessero predisposto un adegua-mento dell’impianto antincendio avrebbero evitatoche tanti mezzi prendessero fuoco e provocasserocosì soppressioni di corse e disservizi vari. Anchesulla materia delle corse, molte di queste risultanoessere a vuoto in quanto di fatto il piano turno ri-sulta tutt’ora obsoleto. L’Atral e la Stl così, spesso evolentieri, sopperiscono ad un lavoro che “mammaCotral” dovrebbe essere in grado di espletare. I costiper la manutenzione della flotta Cotral sono aumen-tati esponenzialmente nell’anno 2013 toccando unapunta massima di 0,74 euro per km sul bacino di Fro-sinone e minima 0,37 nel bacino di Terracina incas-sando quindi un aumento del 214,8 per centorispetto alla media di 0,27 euro per chilometro degli anni precedenti.Quindi, in tutto questo, ad ingrassarsi sono i privatigrazie ad una gestione che certamente non brilla perquantità di gare pubbliche espletate rispetto invecead una consuetudine nell’affidare i servizi con procedura negoziata. (Affidamento diretto)La Cotral, oltre la nuova sede legale di Roma in viaBernardino Alimena ha in locazione altri 64 immobilitra officine, magazzini, depositi e uffici. Però spessoe volentieri i mezzi anziché finire nelle officine del-l’Azienda di trasporto pubblico fanno avanti e indie-tro presso officine di privati come quella in viaCampana 53 a Nettuno in provincia di Roma - Offi-cine Meccaniche Amati Carlo & C. Snc - dove sostanodiversi mezzi Cotral e altri ancora entrano ed esconocon cadenza che arriva a toccare anche un autobusogni 15/20 minuti così come immortalato dall’Osservatore d’Italia.Per tutto il 2012 la produzione totale di Cotral e dellecontrollate Atral e STL è stata pari a 77.091.849 km

effettivamente svolti. Le soppressioni sono pari a1.614.800 km attestando il chilometraggio a78.706.649. La produzione esclusivamente svolta daCotral pari a 76.772.648 vetture-km ha subíto un de-cremento pari al 3,02% rispetto al 2011 ciò è dovutoanche a causa della mancanza di nuovi bus da im-mettere in servizio e l’elevato numero di quiescenze.Ma non dovevano essere immessi nuovi ed efficienti mezzi?Che ne pensa di tutto questo il proprietario di tuttele quote Cotral, la Regione Lazio? Per il GovernatoreNicola Zingaretti fare chiarezza rispetto alle ineffi-cienze ancora in piedi sarebbe un dovere nei con-fronti dei contribuenti e dei fruitori del servizio.E da indiscrezioni sembrerebbe che circa 30 personeassunte in qualità di meccanico, anziché stare nelleofficine si troverebbero nella centrale di via Alimenae tra questi ci sarebbe anche un operaio di cognomeD.C. che sarebbe poi finito a fare il collaboratore del consigliere Giovanni Libanori.In tutta questa storia dunque, i dati parlano chiaro.La mancata produzione per carenza di personale(malattia, rinuncia straordinario, ritardo in servizioe assenza arbitraria) aumenta di 0,98 punti percen-tuale rispetto al 2011 aumentando il loro impatto sulser vizio reso dall’1,27% del 2011 al 2,25% del 2012e con un’incidenza del 51,4% sul totale delle soppres-sioni, rispetto al 41,4% del 2011. Scioperi e agitazionisono in esponenziale aumento. Ma prendiamo adesempio dati più freschi facendo un confronto tra lesoppressioni sulla terza settimana di febbraio del2013 rispetto a febbraio del 2014 delle corse Cotral.Ad esempio a Frosinone, Villa Santa Lucia su 230corse programmate ne sono state soppresse 17,6 nel2013 e 26,4 nel 2014, a Priverno in provincia di La-tina su 271 corse programmate ne sono state sop-presse 41,6 nel 2013 e 50,4 nel 2014. A Terracina su250 corse ne sono state soppresse 10,4 nel 2013 eaddirittura 29,8 nel 2014 mentre a Velletri su 322corse programmate, 37 nel 2013 e ben 41,6 corsesoppresse nel 2014. Dati impresisonanti per il rea-tino, basti pensare che a Poggio Mirteto su 359 corseprogrammate 22,4 sono state soppresse nel 2013contro addirittura 64,4 corse soppresse nel 2014.Adesso è stato aperto il vaso di pandora rispetto alfenomeno Cotral, qualche capitano si appresta ad ab-bandonare l’ammiraglia per restare forse aggrappatoalle controllate e qualcuno riciclerà la sua immaginecandidandosi a sindaco di un comune della provinciadi Latina e qualcun altro come assessore nella cosid-detta perla dei Castelli Romani. Per il momento il no-stro quesito maggiore è concentrato sugli sprechidovuti alla manutenzione affidata a privati per di piùsenza gara di affidamento ad evidenza pubblica: chefanno tutti quei mezzi Cotral in via Campana a Net-tuno? E’ lecito tutto questo?

COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA - PRIMA PARTE

L’INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

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CRONACA, POLITICA E ATTUALITA’ - ITALIACRONACA, POLITICA E ATTUALITA’ - ITALIA

Le manutenzioni, i soldi pubblici e i privati che ruo-tano attorno all’azienda di trasporto del Lazio Cotralsono ancora al centro della nostra inchiesta“Apriamo il vaso di pandora”, vaso che, a questopunto, è stato ampiamente aperto e adesso conti-nuano a fuoriuscire elementi molto importanti chesostanzialmente attestano una politica che, a nostrogiudizio, si distingue per i molti sprechi nonché peruna gestione opinabile che pesa sulle spalle degli utenti.Questa volta siamo andati a visitare l’officina del pri-vato Pennesi che si trova a Roma a due passi dalGrande Raccordo Anulare in via Salvatore Barzilai. Lìsostano numerosi mezzi Cotral, alcuni sono parcheg-giati anche in strada e c’è anche un via vai di furgonidella “Cotral” che solitamente trasportano pezzi di ricambio. Circa tre anni fa, Cotral aveva acquistatocinque furgoni attrezzati per fare internamente ilsoccorso in linea dei bus adibiti al trasporto pub-blico, attraverso la reperibilità del suo personale elimitare la chiamata dei fornitori solo al rimorchio eo rimozione del pulmann. Oggi i soccorsi sono esple-tati molto spesso e volentieri dalle officine private.Dunque, con i furgoni attrezzati, come risulta chia-ramente dalle immagini, gli operai Cotral vannospesso a fare visita alle officine dei privati.Non sarà forse che i pezzi di ricambio vengono for-

niti dal magazzino centrale Cotral e utilizzati da ma-nodopera esterna? E’ da evidenziare che aimanutentori interni alla Cotral è stato bloccato il limite annuale di straordinario.Quanto spende l’azienda per i soccorsi? Un soccorsoin linea costa alla Cotral oltre mille euro. Belle cifrese, comunque, calcoliamo che le due officine che ab-biamo immortalato con all’interno mezzi Cotral,hanno fatturato negli ultimi anni alla società di tra-sporto numeri che molti di noi definirebbero da capogiro. Perché non è stata indetta una gara pubblicae quei mezzi Cotral si trovano li dentro? Ancora unavolta parliamo di soldi pubblici che vengono spesi inuna maniera, ripetiamo, veramente opinabile. Cotralpotrebbe espletare tutti questi servizi al suo interno,anche perché di fatti possiede officine che sono veree proprie eccellenze come quella di Latina ma che,purtroppo, non assorbono tutto il lavoro che potreb-bero. In poche parole di soldi ne escono molti sia chesi tratti di affidamenti diretti sia che si parli di“buone uscite” non dovute ma date ugualmente e adiscrezione dell’attuale amministrazione di Vincenzo Surace. Veniamo al caso in particolare:Come e a quale scopo vengono impiegati i soldi deicittadini? Centinaia di migliaia di euro che avrebberopotuto essere risparmiati. In questo caso, sembranoesserci figli e figliastri. Ma vediamo nei particolari.Compito della Regione Lazio sarebbe quello di pren-dere celeri provvedimenti. Ma su questo punto tor-neremo più dettagliatamente rivolgendo delledomande pubbliche e dirette all’assessore regionale competente che è Michele Cvita.Prima gli risolve il contratto e poi lo manda a casacon 200 mila euro non dovuti. L’attuale Amministra-tore Delegato Vincenzo Surace si comportò così conl’ormai ex dirigente Pasqualino Sigillino il quale eraresponsabile manutenzioni Cotral e rispondeva direttamente a Surace stesso.Ma veniamo ai 200 mila euro di soldi pubblici impiegati per mandare a casa l’ex dirigente.Con proposta di deliberazione del 21 maggio 2013l’amministratore delegato Cotral Vincenzo Suraceavvia la risoluzione del rapporto di lavoro a tempoindeterminato del dirigente aziendale Pasqualino Si-gillino a causa della “macromodifica della strutturaaziendale”. In tale proposta di deliberazione si faesplicito riferimento al fatto che “nel caso di specie,

il Dirigente non si trova nella condizione per la qualesarebbe prevista la ulteriore somma rapportata al-l'età del dirigente, in quanto ha superato il 59 esimoanno di età”. In soldoni significa che non sarebbe dovuta nessuna “buonauscita”.In pratica con la risolu-zione del contratto comunicata nei modi e tempi,Sigillino per legge non avrebbe avuto nulla a chepretendere da Cotral e invece... cosa succede? Suc-cede che nonostante la premessa di cui sopra, Co-tral decide ugualmente di corrispondere unasomma lorda di € 200.000,00 (duecentomila) all’al-lora responsabile manutenzioni Pasqualino Siggil-lino, con tanto di apposito atto transattivo diconciliazione con finalità, appunto la risoluzionedel rapporto di lavoro.Quest’uscita di 200 mila euro di soldi pubblici, èbene ricordarlo, è nient’altro che il frutto di una ri-soluzione consensuale e quindi, a dire dell’aziendaCotral, senza rischi che il dirigente impugni il "licen-ziamento" con conseguenti ed eventuali costi in casodi soccombenza aziendale. Peccato però che è lastessa Cotral ad asserire che “il Dirigente non si trovanella condizione per la quale sarebbe prevista la ul-teriore somma rapportata all'età del dirigente, inquanto ha superato il 59 esimo anno di età”.Ma vediamo ancora più nello specifico questo casoche comunque vede coinvolti sia l’amministratore de-legato Vincenzo Surace che l’ex responsabile manu-tenzioni Pasqualino Siggillino il quale aveva a chefare proprio con i temi affrontati nella prima parte dell’inchiesta. E in termini più comprensibili era coluiche si occupava, tra l’altro, dell’affidamento a terzidei servizi di manutenzione meccanica (manodoperae ricambi) degli autobus appartenenti alla flotta Co-tral Spa. Tra l’altro il tema della manutenzione Cotralè sotto i riflettoridell’inchiesta de L’os-servatore d’Italia.Dunque, perché ad unmese dal compimentodei 66 anni è stato“premiato” incredibil-mente e inspiegabil-mente il dirigentePasqualino Siggillinocon 200 mila euro?Per quale motivo èsuccesso ad un solo mese dal pensionamento? E tutto, inspiegabil-mente, senza la benchéminima opposizione, neppure da parte dell’assessoreregionale Michele Civita. La società Cotral è sottopo-sta a controllo analogo (ovvero la Regione che è pro-prietaria di Cotral ha il dovere diritto di controllarele azioni intraprese dall’azienda al fine di porne,eventualmente rimedio). Ma la Regione Lazio, nelcaso appena esposto, non è intervenuta. Addirittura,lo studio legale inter-pellato da Cotral, inuna comunicazione diaprile 2013, scrive di-rettamente a Vin-cenzo Suracecomunicandogli, tral’altro, che in meritoalla risoluzione deirapporti di lavoro conalcuni dirigenti tra cuiSiggillino e Di Prete,per quanto riguardaSiggillino “ad ecce-zione del preavviso, al

dirigente ultrassessantacinquenne in caso di licen-ziamento immovitato, non è dovuta la indennità sup-plementare così come disciplina l’articolo 19 del CCNL”.Dunque sostanzialmente la Cotral ha anche la rassi-curazione dei propri legali ma… ciononostante pro-cede con la “buona uscita” di 200 mila euro.La commissione di certificazione dell’UniversitàRoma Tre nel verbale di conciliazione, ripercorrel’escursus della vicenda dove è ben evidenziata lacontraddizione nell’azione della società Cotral: L’11ottobre 2012 la società comunica a Pasqualino Sig-gillino la risoluzione del rapporto di lavoro. Il 4 di-cembre 2012 Siggillino impugna il licenziamentocontestando i motivi alla base dello stesso. Parados-salmente Cotral che cosa fa? Ribadisce la LEGGITTI-MITA’ del licenziamento ritenendo infondate le contestazioni di Siggillino. E poi, ecco che Siggillino,ad un certo punto, manifesta l’interesse a risolvere ilrapporto di lavoro entro il 30 giugno 2013 a fronteperò di una “incentivazione all’esodo”. Ma se il licen-ziamento è legittimo perché accordarsi su una “in-centivazione all’esodo” non dovuta pari a 200 milaeuro di soldi pubblici? Per l’ex dirigente Di Prete, adesempio, non è affatto funzionato come per Sigillinoma è andata esattamente al contrario: Di Prete, ilquale non era responsabile manutenzioni bensì re-sponsabile della sicurezza, non ha ricevuto alcuna“buona uscita” e quando si è opposto alla risoluzionedel rapporto di lavoro addirittura ad averla vinta èstata Cotral in quanto di fatto, come per Siggillino, aDi Prete non spettava alcuna “buonauscita”. Perchéquesta diversità di trattamento? E’ lecito tutto que-sto? E in tutto ciò quale posizione ha preso l’asses-sore alle Politiche del territorio, Mobilità, Rifiuti

Michele Civita? Ha vigilato al fine di limitare l’im-piego di 200 mila euro di soldi pubblici?Intanto, le officine dei privati sono piene di mezziCotral, il servizio all’utenza è ai minimi storici i re-clami sono aumentati e alcuni dirigenti hanno oltreche stipendi anche “incentivazioni all’esodo” davverod’oro. E l'inchiesta continua.

COTRAL: APRIAMO IL VASO DI PANDORA - SECONDA PARTE

TRA OFFICINE PRIVATE E “BUONEUSCITE” D’ORO NON DOVUTE...

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REDAZIONE LAZIO - ROMA E PROVINCIAREDAZIONE LAZIO - ROMA E PROVINCIANOTIZIE IN TEMPO REALE SU NOTIZIE IN TEMPO REALE SU WWW.OSSERVATORELAZIALE.ITWWW.OSSERVATORELAZIALE.IT

Un mare di soldi pubblici che fuoriescono daun’azienda - Cotral - che continua ad arrancare nelservizio nonostante i proclami dei vertici Cotral Spache aumentano anno dopo anno, lasciando di fattoincongruenze macroscopiche tra il detto e il fatto.L’osservatore d’Italia continua ad inoltrarsi negliabissi oceanici di questa gestione del servizio pub-blico sempre più costellata da interrogativi rispettoai quali finora nessuno ha provato a rispondere, nep-pure la Regione Lazio che di fatto è proprietaria dellasocietà di trasporto pubblico su gomma Cotral e do-vrebbe vigilare affinché la stessa operi in maniera ef-ficiente e trasparente. [Dal 1 aprile attendiamorisposte dall'assessore regionale Michele Civita riguardo 9 domande]Ma di efficienza e trasparenza al momento si difettain quanto c’è un aumento esponenziale di corse chesaltano per un servizio di trasporto pubblico che dovrebbe invece subire un potenziamento.Se si pensa addirittura che in coincidenza con i pro-clami dell’Amministratore Delegato Cotral VincenzoSurace rispetto alla entrata in vigore di una nuovaturnazione degli autisti che consente all'azienda diassicurare un numero maggiore di servizi giornalieri,di fatto il sistema delle corse è entrato in tilt. Un caostalmente grande che ad esempio, a Genazzano, sonosaltate addirittura circa 170 corse in un giorno (mar-tedì 16 aprile 2014) rispetto alle 449 programmate.Questo inferno di corse che continuano a saltare stride con gli intenti.Ne citiamo uno di intento che è molto importante maprima è doveroso ricordare che ci sono quattro diri-genti apicali Cotral che sono tra i più pagati del Tplnazionale (si pensi che il premio di risultato rag-giunge addirittura il 40 % dello stipendio che arrivaa 160 mila euro e il premio di risultato è stato daquesti percepito nel 2012 nonostante l’enorme defi-cit accumulato) e che in questa azienda succedeanche che un pensionato di 72 anni, tale Giorgio DaRos, viene messo come amministratore unico a Co-tral Patrimonio e con un contratto triennale nono-stante Cotral Patrimonio debba confluire nell’agenziadella mobilità regionale entro pochi mesi. Ma sui di-rigenti torneremo a breve, sempre in questa sede.Il 15 ottobre del 2012 è stato firmato un verbale daAdriano Palozzi, Vincenzo Surace, Giovanni Libanori,Paolo Toppi, Carlo Arcangeli, Silvio Blasucci, Antonio

Ricevuto, Monica Boccanera, Elena Eusepi in pre-senza delle organizzazioni sindacali finalizzato a ga-rantire il carattere PUBBLICO della società oltre alprincipale particolare che “parte dei recuperi econo-mici conseguiti” avrebbe dovuto essere equamenteridistribuito al personale direttamente interessato aiPiani Operativi. In questo verbale si fa il quadro suiprogetti operativi e le priorità quali: esternalizza-zione al 10% a fronte di un 30% di internalizzazionedella manutenzione, rinnovo del parco aziendale finoa 600 nuovi autobus, ristrutturazione e messa a norma degli impianti.A fronte di un pezzo di carta firmato dai vertici dellaCotral Spa nel 2012 che cosa è stato fatto dopo dueanni? A quanto ci risulta anche dalle recenti imma-gini scattate dove i mezzi sono in manutenzione daiprivati, non è stata raggiunta la percentuale di inter-nalizzazione sperata. C’è stata forse una gara pub-blica indetta da Cotral e che sia stata vinta da Amatie Pennesi che hanno numerosi mezzi nelle loro offi-cine? La risposta è no. Eppure queste due officine sono piene di mezzi.Anzi proprio in questi giorni è andata in gara l’ester-nalizzazione della manutenzione e su 9 lotti, seisono andati deserti e solo tre sono stati assegnati. Glialtri sei naufragati potranno trovare un porto sicuronegli affidamenti diretti ai privati, una condizione dunque che volge a loro favore. Si tratta di un bando scaduto ad ottobre 2013 suddi-viso in 12 lotti per l’affidamento dei servizi di manu-tenzione meccanica per autobus della flotta Cotralper un’importo da capogiro di € 4.440.400,00 (quasi 5 milioni di euro) che non sono certo bruscolini.Il costo orario di aggiudicazione è di circa 30 eurol’ora contro i 18,90 euro di circa due anni fa chel’Amministratore Delegato Vincenzo Surace e lacommissione non ritennero “congruo” da potersi applicare e tale da non aggiudicare le gare.Altri 800 mila euro per un bando scaduto a novem-bre 2013 per l’affidamento dei servizi di Assistenzaall’Uscita per autobus della flotta Cotral, suddivisoin 8 (otto) lotti. Altri 700 mila euro è il totale dell’im-porto per l’affidamento del servizio di accertamentoe controllo dell’idoneità fisica e psico-attitudinale delpersonale addetto ai servizi di trasporto e non della Cotral S.p.A. scaduto a gennaio 2014. Il 30 aprile scade il bando con importo di

1.632.000,00 euro per l’affidamento dei servizi di re-visione dei cambi automatici ZF installati sugli auto-bus della flotta Co.Tra.L. S.p.A. Quindi negli intentic’è l’internalizzazione ma i fatti ancora sono ben lontani dalle intenzioni.E se le premesse di cui sopra non fossero sufficienti,andiamo a snocciolare altri importantissimi dati: nel2011 il consumo in euro per la manutenzione tra ri-cambi e ore di lavoro è ammontato a circa 15 milioni.Nel 2013, lo stesso servizio è costato a Cotral circa53 milioni di euro, registrando un aumento pari a tre volte e mezzo.E non è tutto, detta manutenzione è divisa tra circa20 ditte delle quali soltanto tre o quattro hanno vintol’appalto ovvero Ceriv, Palleschi, Officina Pontina.Addirittura Pennesi, Amati, Arma, Effedi e AmiataMotori non hanno partecipato alla gara ma rispetti-vamente hanno migliaia di euro di manutenzioni effettuate per Cotral nel 2013: Pennesi ha manuten-zioni per circa 2 milioni di euro, Amati (tra Officina2000 e Drive Line Service) circa 5 milioni di euro,Arma circa 1 milione e 600 mila euro, Effedi circa 1milione e 700 mila euro, Amiata Motori circa 1 milione e 200 mila euro. Chi ha vinto l’appalto ha manutenzioni per costi de-cisamente inferiori rispetto a chi non ha neppurepartecipato alla gara. Palleschi ad esempio si aggiraintorno 95 mila euro mentre Ceriv ai 63 mila euro. E le officine interne alla Cotral quanto hanno lavo-rato rispetto a queste cifre altissime che Cotral pagaai privati? Se si pensa che addirittura un operaio èstato distolto dal lavoro ed è finito nella segreteriadel consigliere di amministrazione Cotral Giovanni Libanori.Inoltre i soccorsi sono espletati molto spesso e vo-lentieri dalle officine private. Dunque, con i furgoniattrezzati, gli operai Cotral vanno spesso a fare visitaalle officine dei privati. E un soccorso in linea costaalla Cotral oltre mille euro. E’ da evidenziare che aimanutentori interni alla Cotral è stato bloccato il limite annuale di straordinario.E se da un lato parlano i dati dall'altro rimane undato di fatto che la politica abbia deciso il bello e ilbrutto tempo all’interno dell’azienda di trasporto re-gionale del Lazio Cotral: Oggi, alla luce di inchiestedella Magistratura, intercettazioni ambientali shock,archiviazioni, disservizi, buone uscite d’oro, nessunodegli attori politici ha chiesto le dimissioni dei treCda di maggioranza per far decadere tutto il consiglio.Eppure questa dinamica è avvenuta in tempi recentiquando Domenico De Vincenzi, allora presidente Co-tral con il centrosinistra, si dimise e di conseguenzadecadde l’allora Cda e ne venne nominato uno nuovosotto la giunta di Renata Polverini. E oggi, DomenicoDe Vincenzi è di nuovo presidente oltre che candi-dato sindaco di Guidonia. Comunque, grazie alle di-missioni dell’allora presidente Domenico DeVincenzi, Renata Polverini insediò un Cda cosiddettotecnico tra cui era presente anche il segretario gene-rale della Regione Lazio Ronghi, collega di sindacatodell'ex governatore Renata Polverini venuto apposi-tamente dalla Regione Campania e che aveva comecapo del suo staff la cosiddetta “Dama Bianca”, Fe-derica Gagliardi, la signora accusata di traffico inter-nazionale di stupefacenti e che solo quattro anni faaccompagnava Silvio Berlusconi al G8 di Toronto e poi a Panama e in Brasile. Ma sull'accortezza che avrebbe dovuto avere la poli-tica nel NON entrare nell'ambito gestionale, parle-remo molto presto perché quando la politica ci mettelo zampino c'è sempre un effetto distorto rispetto aquello reale. Ad ognuno il suo, almeno così dovrebbe essere.

COTRAL, APRIAMO IL VASO DI PANDORA - TERZA PARTE

QUELLA GROSSA GRASSA MANUTENZIONE PRIVATA

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La discrezionalità del consiglio di amministrazioneCotral SpA nell’attività gestionale è regolata dallo sta-tuto della stessa quale società in house a totale par-tecipazione pubblica e prevede dei limiti ben precisi.L’osservatore d’Italia si vuole soffermare su dei do-cumenti che chiaramente dimostrano come chi è pre-posto a dare indirizzi politici subentri in realtà indecisioni gestionali di stretta competenza delle divi-sioni preposte all’interno di Cotral e indirizzi in me-rito a cifre molto alte. Cifre che addirittura nonritornano al gestore del contratto (DIVING - DivisioneIngegneria dell’azienda Cotral) e conseguentemente non ritenute attestabili al pagamento.Quanti soldi prenda la Cometa srl per le pulizie inCotral è ormai un dato noto quanto altissimo.Si pensi soltanto che il 9 maggio 2013 la Cometa Srlsi è aggiudicata l’appalto per l'affidamento del ser-vizio di pulizia degli autobus, delle sedi, dei depositie degli impianti della Cotral S.p.A. per un importo di 8.999.641,81 piu' I.V.A.Chiediamo ai fruitori dei mezzi, ovvero ai pendolaridel Lazio, se gli risulta una efficiente pulizia degli au-tobus. Le cronache hanno quasi sempre smentito lapresunta efficiente pulizia dei mezzi sui quali per-sino il Comitato dei Pendolari Reatini ha trovato addirittura delle zecche sui sedili.Ma come detto poc’anzi non vogliamo disertare suun argomento abbastanza affrontato che è quellodella pulizia dei mezzi, quanto piuttosto sul modusagendi dell’attuale Cda Cotral sia rispetto alla discre-zionalità nel prendere iniziative di un certo peso inmerito ad atti puramente gestionali che anche ri-spetto al sovente ricorso agli affidamenti diretti e alleproroghe che di certo non sono ben viste dal CollegioSindacale che ha l’onere di controllare il Consiglio d’Amministrazione. La relazione del collegio sindacale in merito al bilan-cio al 31 dicembre 2012 dice tutto sul modus ope-randi di Cotral Spa e semina ancora più dubbi aquesto punto sui documenti in nostro possesso e chesuscitano dubbi circa i limiti di discrezionalità messialla prova dall’Ad Vincenzo Surace e dal consiglieredi amministrazione Giovanni Libanori nel firmare unverbale d’incontro il 22 dicembre 2011 che sostan-zialmente avvalora un riconoscimento economico dicirca 1 milione e 700 mila euro iva inclusa alla società Cometa srl.Questa somma, addirittura emerge da conteggi pre-senti in una presunta perizia stilata dottor Salvidio,incaricato di redigere la stessa proprio dall’ammini-stratore delegato Vincenzo Surace, della quale perònon vi è traccia come allegato al verbale stesso.Il dato importante è che questo riconoscimento eco-nomico viene messo in discussione, per quanto dicompetenza, dalla Divisione Ingegneria DIVING es-sendo, di fatto, il gestore del contratto con Cometa srl.Ma la divisione ingegneria non solo non ha potuto ve-rificare il contenuto della famosa perizia tecnica per-ché “non in possesso” e non allegata al famosoverbale firmato da Vincenzo Surace e Giovanni Liba-nori, ma addirittura nel parlare delle “effettive presta-zioni rese” conferma che l’importo corrispondente cheCotral deve a Cometa Srl è di circa 535 mila euro ivainclusa anziché 1 milione e 700 mila euro iva inclusae che per quanto riguarda altra fattura, di importopari a 988 mila euro e rotti per la manodopera dal 1marzo 2009 al 28 febbraio 2011, deve essere verifi-cata. Il responsabile DIVING in questione che di fattonon ha dato il benestare per l’intera cifra alla data

del 21 febbraio 2012, fato vuole, èstato licenziato a marzo del 2012 ela Cometa successivamente è stata liquidata.Chi ha autorizzato il pagamento?Il 10 giugno del 2013, il collegio sin-dacale composto dall’avvocato Pa-squale Improta, dal dottorAlessandro Morani e dal dottor Fran-cesco Settimi si esprime in relazione al bilancio 2012.“Il Collegio ha più volte segnalatoche le osservazioni sostanzianti ilcontrollo preventivo sono pervenutea ridosso immediato dell’adunanzadel Consiglio e che qualche volta incorso di seduta, come si evince daiverbali consiliari approvati; a ciò nonsono estranee le carenze e le tardività di istruttoria già segnalate.Trattandosi molte volte di questioni complesse al-l’odg e che NON infrequentemente affondano le pre-messe in atti e anni precedenti, il Collegio lamental’estrema difficoltà di valutare “ictu oculi” la portatadelle osservazioni del controllo analogo. Ciò soprat-tutto in ragione che il Cda di una società in houseNON può avere rilevanti poteri gestionali e l’Entepubblico (Regione Lazio) che non è terzo, deve poteresercitare maggiori poteri rispetto a quelli che il di-ritto societario riconosce alla maggioranza sociale(l’Ente è addirittura socio unico). Pertanto non è sem-pre agevole calibrare le eventuali modifiche alle pro-poste di delibera in base alla segnalazione delcontrollo preventivo pervenuto immediatamente a ri-dosso, se non a delibera in corso di discussione”.Secondo statuto, l’amministratore delegato ha rile-vanti poteri di spesa fino a 700 mila euro, dunque ilCollegio ha un ruolo di controllo di legittimità sullemodalità con cui gli amministratori compiono le scelte di gestione.Ma se l’Ad ha poteri di spesa fino a 700 mila europerché firma un verbale insieme a Giovanni Libanorie all’amministratore delegato Cometa s.r.l. nel qualeci sia accorda per un eventuale riconoscimento eco-nomico pari a quasi 1 milione e 700 mila euro iva inclusa alla società di pulizie?Perché viene chiesta una perizia tecnica esternaquando è disponibile il DIVING preposto a tali verifiche?Il Consiglio di Stato sezione II parere del 18 aprile del2007 n°456 e anche adunanza plenaria 3 marzo 2008n°1 ha ribadito che per una società “in house” i re-quisiti individuati dalla Giurisprudenza comunitaria e nazionale impongono che:- Il Consiglio di Amministrazione della società “inhouse” NON DEVE AVERE RILEVANTI POTERI GE-STIONALI e l’Ente pubblico deve poter esercitaremaggiori poteri rispetto a quelli che il diritto societario riconosce alla maggioranza sociale- L’impresa non deve aver acquisito una vocazionecommerciale che rende precario il controllo da parte dell’Ente pubblico.- Le decisioni più importanti devono essere sottoposte al vaglio dell’Ente affidanteOltre a tutto ciò finora esposto Cotral si dimostra “in-sufficiente” sul nodo delicatissimo come quello dellegare e contratti. Certo è che, secondo il collegio sin-dacale, l’istituto della proroga così massicciamenteutilizzato (49 proroghe rilevate soltanto nel 2012) si situa in un area di dubbia legittimità.

La perdita dell’esercizio nel 2012 è stata di circa 26milioni di euro si sofferma proprio sulle modalità digestione in house che non fanno presumere un risul-tato dell’esercizio 2014 sensibilmente diverso.Dunque quando L’osservatore d’Italia ha dei dubbisulla liceità del modus operandi del Cda, quest’ultiminon appaiono poi così infondati. Soprattutto se si ac-costano i pareri ai proclami del Cda Cotral, si riescono a registrare diverse incongruità.Questi ragguardevoli quesiti sulla gestione dei soldipubblici da parte della “politica” ancora non trovanorisposte ma potrebbero essere certamente materiale utile in sedi più appropriate.Non dimentichiamo che gli amministratori sonochiamati ad "agire in modo informato" ed hanno alcontempo il diritto individuale all'informazione.Essi non potranno, in presunte altre sedi d’indagine,invocare la carenza di informazioni per alleviare le loro responsabilità.Ma in merito al riconoscimento di questa cifra milio-naria, non solo non c’è stata la possibilità per la divi-sione ingegneria di leggere la perizia, ma neppure c’èstata la possibilità da parte della stessa DIVING dipoter gestire tale ingente riconoscimento economicoalla Cometa tramite una approfondita verifica delleprestazioni effettive operate dalla stessa società di pulizie. Evidentemente le deleghe date all’interno diCotral spa ad un politico qual’è Giovanni Libanoriconsentono allo stesso di spaziare ad ampio spettroin ambiti e competenze di tale portata. Cionono-stante Giovanni Libanori non sia un dirigente e nep-pure un tecnico bensì un ex iscritto UDC, fedelissimosostenitore dell’ex vicepresidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti. Infatti, Giovanni Libanori, il cui curriculum dice es-sere diplomato al liceo e di possedere attestati di for-mazione professionale in materia assicurativa, èdiventato membro del Consiglio di AmministrazioneCotral e dopo anche presidente della controllata Stle poi ancora consigliere di maggioranza al Comunedi Nemi in quota Udc, proprio con l’avvento di Lu-ciano Ciocchetti in Regione e il cambio di guardia daPiero Marrazzo a Renata Polverini. Adesso la coppiaLibanori – Ciocchetti dopo aver transitato per unbreve periodo in altri partiti ha deciso di entrare inForza Italia e per Giovanni Libanori può sostanzialmente dirsi un ritorno di fiamma.Chissà quali altre poltrone sia in grado di riservarela politica in questo dato momento storico? Noi cre-diamo che il cerchio si stia stringendo e nell’era deldovere di trasparenza, i fatti fin qui narrati siano unennesimo colpo di coda, seppur grosso e incancella-bile, pur sempre la fine di un capitolo.

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – QUARTA PARTE

ACCORDO MILIONARIO TRA VINCENZO SURACE, GIOVANNI

LIBANORI E LA COMETA SRL

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Senza voler entrare nel merito di precisazioni recentiche non aggiungono ne tolgono nulla alla nostra in-chiesta, fondata su documenti scritti e prove docu-mentali, continuiamo ad approfondire altri temi checome sempre focalizzano l’attenzione sullo sperpero di soldi pubblici.All’interno di questa nostra inchiesta COTRAL,APRIAMO IL VASO DI PANDORA non si può trala-sciare la bigliettazione e la verifica dei titoli di viaggio: due facce della stessa medaglia.Nell’aprile del 2012 c’è una delibera, approvata dalCda di Cotral all’unanimità, che destina quasi 11 mi-lioni di euro a Cotral Patrimonio per la Claves, Ex Erg.La nostra attenzione allora si concentra maggior-mente su questa storia perché proprio la Erg è al cen-tro della bufera in Atac, nell’inchiesta sullabigliettazione per truffa ai danni dei cittadini e delleaziende. Questa delibera Cotral suscita una domandapiù che legittima: quanto costa questo sistema? Sicu-ramente conosciamo con precisione il costo del tra-sferimento del Sistema di Bigliettazione Elettronicada Cotral Spa a Cotral Patrimonio Spa avvenuto difatto nell’aprile del 2012. Ben 10 milioni 923 mila e445 euro per validatori, localizzatori, server depositi,access point, palmari, POS e terminali di gestione Smart Card.Il trasferimento è avvenuto su indicazione della di-rezione regionale Trasporti, ai tempi del centrode-stra. Secondo gli accordi, a Cotral Patrimonio rimanein capo l’assegnazione del sistema di bigliettazioneelettronica, dei beni che la compongono e della rela-tiva manutenzione mentre a Cotral Spa la gestionedella rete di vendita e dei ricavi da traffico. I termi-nali di vendita POS e i terminali di gestione SmartCards rappresentano un ingente patrimonio acqui-sito con soldi pubblici che giace, perlopiù, inutilizzato.Ma vogliamo essere più specifici. Dal 2010: 1 termi-nale POS è in esercizio test presso la biglietteria diViterbo, Riello 2 terminali POS sono sempre in testnella sede di via Alimena Oltre mille terminali POSsono nella sede di via Mirri I terminali di gestioneSmart Cards si trovano a via Alimena e nel depositodi via Mirri. Quali risultati ha prodotto questo pas-saggio milionario? Era necessario? Sono stati montati

tutti i mille e passa POS?Ma esploriamo l’altra faccia della medaglia. Parliamoinfatti del servizio di verifica titoli di viaggio (sichiama Comov) cioè quello che per missione deve lot-tare e stanare l’evasione tariffaria, e che invece nonha mai colpevolmente funzionato come avrebbe dovuto e potuto.La storia è questa. E’ dal almeno il 2006 che questoservizio è diretto dal dirigente Silvio Blasucci che, perinciso, è insieme ad altri due dirigenti il più pagatoal Cotral. Il costo del dirigente è di circa 160 milaeuro l’anno, cui si aggiunge un premio di risultatoannuo che va dal 35 al 40 per cento dello stipendio(circa altri 40 mila euro netti). Questo servizio haanche dei quadri. Sotto questi “capi”, dirigente e qua-dri appunto, ci sono circa quaranta verificatori, con-siderati da essi stessi insufficienti come numero.Allora al dirigente Silvio Blasucci viene un’idea: si faaffiancare per farsi spiegare (a lui che è appunto frai più pagati) come lottare meglio contro l’evasione ta-riffaria. Quindi in affidamento diretto sceglie (di garedi appalto non se ne parla), lui e l’amministratore delegato di allora, la società Sbc.Questi della Sbc gli “insegnano” come combattere estanare gli evasori e prevedono anche che questonuovo metodo comporti un tot di aumento di entrateper il Cotral. Il paradosso del contratto, previsto trale parti, è che in base alle nuove entrate presunte, laSbc prende a monte, in soldi veri, la percentuale pre-vista. E così nel 2010 e nel 2011 la Sbc incassa 400mila euro l’anno sui presunti risultati conseguiti.Mentre, ovviamente le entrate previste per il Cotral non sono quelle che avrebbero dovuto essere.Quindi il servizio Comov più costoso d’Italia, ha pro-dotto risultati che lo vedono fanalino di coda nellaclassifica nazionale della lotta all’evasione tariffariadelle aziende di trasporto pubblico. Su segnalazionedei dirigenti interni che evidenziano il paradosso delcontratto, il Collegio dei Sindaci denuncia il tutto allaCorte dei Conti e Cotral “straccia” il contratto. A quelpunto la Sbc fa ricorso e nasce un contenzioso.E allora che succede, vi chiederete? Il Cda, preoccu-pato, prendendo atto dell’operato di Silvio Blasucciaffida a Paolo Toppi, consigliere d’amministrazioneCotral, di seguire quel servizio (anche qui ritorna

questa ingerenza dei consiglieri politici di un Cdanella gestione quotidiana che è campo dei dirigenti,come per esempio ha fatto Giovanni Libanori nei confronti della Cometa Srl).E allora Paolo Toppi che fa? Come prima cosa disto-glie una verificatrice e la rende momentaneamenteimpiegata e amministrativa ( al momento fino a tuttoluglio 2014). Poi resuscita la Sbc. Perché? Su suggeri-mento di chi? Paolo Toppi racconta che grazie a luigli introiti sono aumentati di tre milioni di euro men-tre il dirigente Arcangeli dice ufficialmente ai sindacati l’esatto contrario.Sembra il solito balletto di dichiarazioni contraddit-torie, ma il dramma è che la gestione Cotral apparecritica e spesso ai limiti della liceità. Qualcuno sichiederà ma Silvio Blasucci? Non preoccupatevi, Sil-vio Blasucci continua a prendere non solo lo stessostipendio ma addirittura fino all’anno scorso ancheil premio di risultato. Il risultato è opinabile e a no-stro avviso scarso ma lui guadagna lo stesso. Addi-rittura nasce una forte alleanza con l’Ad VincenzoSurace nominato sotto il governo in Regione di Re-nata Polverini il quale addirittura encomia Silvio Blasucci per il lavoro svolto.Tra l’altro, del Cda di cui faceva parte Vincenzo Su-race era presente il segretario generale della RegioneLazio Ronghi, collega di sindacato dell'ex governa-tore Renata Polverini venuto appositamente dalla Re-gione Campania e che aveva come capo de suo staffla cosiddetta “Dama Bianca”, Federica Gagliardi, la si-gnora accusata di traffico internazionale di stupefa-centi e che solo quattro anni fa accompagnava SilvioBerlusconi al G8 di Toronto e poi a Panama e in Brasile.Grazie ai suoi “ottimi risultati”, il dirigente Silvio Bla-succi viene rimesso a capo del personale come aitempi di Francesco Storace. E rimane lì il tempo ne-cessario per presiedere una commissione interna cheappare illegittima in quanto esiste l’Audit per statutoper giudicare il lavoro dei suoi colleghi, poi inopina-tamente licenziati senza attendere il corso della Ma-gistratura. E tra l’altro l’accusa principale, quella difalso sollevata da Silvio Blasucci e Vincenzo Surace, è stata archiviata.Il tempo necessario per svolgere questo lavoro, ille-gittimo appunto, (si pensi che gli altri dirigenti sisono rifiutati a presiedere tale commissione) ed eccoche Silvio Blasucci viene non solo tolto da capo delpersonale ma il Cda decide di licenziarlo. Ma SilvioBlasucci, a questo punto, si ammala (sei mesi, casovuole, è il limite del computo allo scadere del qualeil dirigente scende ad un terzo dello stipendio).Torna dopo sei mesi di grave malattia. Blasucci de-posita il ricorso contro Cotral per la sua “dequalifi-cazione” e continua con dichiarazioni controDomenico De Vincenzi e Vincenzo Surace, “due uo-mini contrapposti ma che trovano sempre la quadrasulle cose” (come dice negli interrogatori, dove attacca pesantemente Domenico De Vincenzi).Da voci interne all’azienda, si racconta che lui si sa-rebbe aspettato almeno 500 mila euro, con la for-mula di accompagnamento alla pensione “per illavoro che aveva svolto”. D’altronde se erano legit-timi per Pasqualino Siggillino 200 mila euro a unmese dal compimento dei suoi 66 anni, perché nonconcedere 500 mila euro a lui che ne ha solo 63? IlCda non lo licenzia più. Lo mettono a disposizionedell’Ad Vincenzo Surace: insomma pur rimanendo ilpiù pagato rimane nei fatti pur senza compiti dasvolgere. Questa è la storia della bigliettazione a Co-tral, nelle prossime puntate andremo ancora più afondo sui criteri gestionali adottati da Cotral e con-seguenti rischi che ne conseguono.

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – QUINTA PARTE

ERG, TRASFERIMENTI MILIONARI E DIRIGENTI INTOCCABILI

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Nel mirino la gestione degli acquisti di servizi di ma-nutenzione esterna di Cotral S.p.A. Torniamo a par-larne con ancora più dettagli e più precisione. Leimmagini che immortalano l’officina Arma piena dimezzi Cotral è una ennesima dimostrazione di comegran parte delle manutenzioni esterne siano affidatea discrezione del Cda Cotral, senza gara di appalto.Arma ha un volume di affari con Cotral di circa 1mlione e 600 mila euro l’anno. In questa sesta pun-tata della nostra inchiesta ci soffermeremo in parti-colare, sugli aspetti di gestione di chi autorizza.Insomma, la lingua batte dove il dente duole. E’ utilericordare che la nostra inchiesta è partita con foto evideo di mezzi Cotral in officine private. Ci siamochiesti se ci fosse stata qualche gara di affidamentodella manutenzione esterna ed i pezzi di carta cihanno confermato che quelle autofficine, così comealtre, non hanno vinto appalti di manutenzione equei mezzi entrano ed escono da alcuni siti privati,ma ripetiamo ce ne sono anche altri, perché qualcunoa sua totale discrezione e senza gara di appalto ha deciso che finissero lì. Dunque gran parte dei servizi e le attività di manu-tenzione esterna avvengono sulla base di “proroghetacite” o altri accordi. E’ il caso di dire che l’ammini-stratore delegato Vincenzo Surace insieme al Cda de-cidono il bello e il cattivo tempo in Cotral, addiritturaaccentrando mansioni che dovrebbero essere “con-trollate” da terzi, come la divisione ingegneria adesempio, che invece vedono un solo uomo artefice ditutto il processo di affidamento: lui accentra e sce-glie, ordina e affida. Questo modo di operare rendelabile il sistema e porta ad un rischio frode moltoalto. C’è dunque anche discrezionalità nell’affida-mento all’esterno dei servizi di manutenzione. Ricor-diamo che la manutenzione è divisa tra circa 20 dittedelle quali soltanto tre o quattro hanno vinto, di re-cente, l’appalto per la esternalizzazione della manu-tenzione, tra cui Ceriv, Palleschi, Officina Pontina. Maci si domanda, queste dittehanno i requisiti che Cotralsembra richiedere? Poi cisono le altre: Pennesi, Amati,Arma, Effedi e Amiata Mo-tori che non hanno parteci-pato a gara pubblica marispettivamente hanno mi-gliaia e migliaia di euro dimanutenzioni effettuate perCotral nel 2013: Pennesi hamanutenzioni per circa 2milioni di euro, Amati (traOfficina 2000 e Drive LineService) circa 5 milioni dieuro, Arma circa 1 milione e600 mila euro, Effedi circa 1milione e 700 mila euro,Amiata Motori circa 1 mi-lione e 200 mila euro. Chi havinto l’appalto, ha manuten-zioni per costi decisamenteinferiori rispetto a chi nonha neppure partecipato allagara. Palleschi ad esempio siaggira intorno 95 mila euromentre Ceriv ai 63 milaeuro. Qual è la prassi cheCotral utilizza per la ge-stione degli affidamentidella manutenzione esternadei bus? La manutenzioneesterna, saltata la gara nonaggiudicata proprio dalla so-lita commissione nominata

dall’AD, viene affidata sulla base di contratti quadroformalmente scaduti e, in certi casi, assenti ovvero adiscrezione. L’eccessivo accentramento di poteri el’assenza di adeguate deleghe operative provoca l’in-gessamento del rilascio e dell’invio degli ordini di ac-quisto: gli ordini di acquisto di manutenzioneesterna sono firmati all’Amministratore Delegato. Diconseguenza le officine esterne non inseriscono infattura i riferimenti all’ordine di acquisto, necessariper la corretta contabilizzazione dei documenti, coninevitabili ritardi nello smaltimento di tali autorizza-zioni e difficoltà di riscontro tra prestazioni fatturatee prestazioni ordinate. Fatto ancora più grave è cheaumenta notevolmente il rischio di doppia fattura-zione della stessa prestazione di manutenzione do-vuta a una prima registrazione manuale della fatturasenza riferimento all’ordine e, a distanza di tempo,all’invio di una nuova fattura contenente il riferi-mento all’ordine. Non ci risulta che ci sia un monito-raggio di massimali annui sul valore complessivodelle forniture per singola officina che garantisca unesatto controllo del numero delle manutenzioni affi-date. Dopo la scadenza degli ultimi contratti quadroin essere (risalenti al periodo 2008-2009) sono an-date a buon fine procedure di gara per l’affidamentodei servizi e le attività di manutenzione esterna? Nondovremmo essere noi a dover rispondere a questedomande, ma in mancanza di interlocuzione, in at-tesa di smentita ben argomentata, a noi risulta an-cora di no. Altre criticità in questo opinabile sistemadi gestione, che appare fuori controllo, risiedono pro-prio nella fase di definizione e approvazione dei pre-ventivi di manutenzione. Vediamo nel dettaglio cosasuccede: Il responsabile locale di manutenzione deldeposito predispone l’ordine di manutenzione a si-stema, rendendolo così visibile all’officina esterna.Sulla base di tale ordine l’officina predispone un pre-ventivo che diviene visibile al responsabile locale dimanutenzione, il quale, in completa autonomia, lo

approva. Questo comporta sempre la cosiddetta adozione delcriterio di “discrezionalità”: le differenze tra gli or-dini di manutenzione e i preventivi predisposti dalleofficine esterne vengono di fatto approvate dallastessa persona che emette l’ordine di manutenzionee non da un terza funzione (che per ipotesi dovrebbeessere la divisione di ingegneria DIVING e il Magaz-zino come era in procedura ). Ciò determina il rischioche il valore delle lavorazioni preventivate possanoessere differenti dal valore equo delle manutenzioninecessarie. Nel predisporre il preventivo, il sistemainformatico Cotral, teoricamente, obbliga l’officinaad utilizzare l’anagrafica dei materiali, delle presta-zioni e dei tempi standard per l’esecuzione delle ma-nutenzioni che di fatto sono già codificati in SAP estabiliti sulla base di riferimenti interni a Cotral. IlSAP non è altro che un sistema informatico automa-tico interno a Cotral creato appositamente per garan-tire trasparenza e per seguire dalla A alla Z tutta laprocedura di affidamento della manutenzione. Suc-cede però frequentemente che nel SAP ci sono perlo-più le richieste di affidamento però poi, fato vuole,che spesso e volentieri si proceda manualmente. Einoltre, le officine esterne hanno la possibilità di in-serire nei preventivi prestazioni di tipo generico incui, discrezionalmente, possono determinare tempie tariffe orarie differenti da quelle standard e chenon rientrano quindi nel protocollo stabilito da Co-tral e quindi codificati nel sistema informatico SAP.Poi che succede? Il responsabile locale di manuten-zione mezzi, alla riconsegna del veicolo riparato,compila a sistema il verbale d’ispezione finale (VIF),richiamando il numero dell’ordine di acquisto nelfrattempo creato. Tale controllo viene eseguito per-lopiù analizzando la documentazione dell’officinaesterna (verbale di collaudo e scheda di lavorazione),senza effettuare, in diversi casi, una verifica fisica sul mezzo o prove funzionali.

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – SESTA PARTE

MANUTENZIONE ESTERNA FUORI CONTROLLO. RISCHIO DI FRODE

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A seguire, il verbale d’ispezione finale (VIF) divienevisibile al responsabile di manutenzione che procedeal suo rilascio dopo aver verificato, manualmente, lacoerenza rispetto all’ordine di acquisto. Il responsa-bile della divisione ingegneria/manutenzione rilasciail verbale d’ispezione finale, creando in questo modol’entrata in servizio nel sistema informatico SAP econtestualmente la cosidetta entrata merce che co-stituisce il benestare al pagamento della prestazione.Questa dinamica non consente una corretta e com-pleta valutazione della lavorazione dell’officinaesterna e, di conseguenza, la possibilità di verificareeventuali comportamenti delle officine non conformiagli ordinativi emessi. Si capisce bene che in questomodo c’è un forte rischio di frode. Dunque ci soffer-miamo su questa modalità gestionale che di fattoproduce un alto rischio di doppia fatturazione dellastessa prestazione di manutenzione dovuto a una“prima registrazione manuale” della fattura senza ri-ferimento all’ordine e, a distanza di tempo, all’inviodi una nuova fattura contenente il riferimento all’ordine inserita a sistema. Può accadere quindi che l'Ente pubblico paghi, consoldi pubblici, due volte lo stesso servizio! Questaprocedura è stata ufficialmente analizzata nel pe-riodo 1 gennaio 2011 / 28 maggio 2012, studiandoproprio i costi di manutenzione registrati sul sistemaSAP e considerando ben 51 fornitori. Ebbene, occorreprestare molta attenzione a questo prossimo datoperché è emerso come su 22.531 fatture registrateben 9.381 fatture presentavano importi ricorrenti,parliamo di quasi il 50 percento di fatture con stessiimporti. Inoltre, esiste la coesistenza di attività in-compatibili in capo ad uno stesso utente. Sono stateidentificate 6.466 situazioni di incompatibilità distri-buite tra 3.371 coppie di transazioni tra loro incom-patibili. Ciò significa in soldoni che l’inserimentomanuale non corrisponde a quanto effettivamente caricato sul sistema informatico.Cosa produce nel concreto questo modo di operare?La possibilità di modificare arbitrariamente le condi-zioni previste per la fornitura di materiali all'officinaesterna in termini di prezzo di acquisto dell'articolocodificato a sistema. Le officine possono effettuare

modifiche su preventivi già approvati. Presenza difatture registrate manualmente. Ma sono in effetti re-gistrate? In assenza di ordine di acquisto creato a si-stema e teoricamente emesse dal fornitore primadella creazione a sistema dell’ordine. Presenza di or-dini di acquisto aperti per cui sono già state regi-strate fatture. Rischio di mancata chiusura di unordine di acquisto e quindi di doppia fatturazione.Presenza di doppia fattura a causa ad esempio dellaregistrazione manuale della fattura e della contem-poranea presenza di entrata merci. Alla luce di tuttoquanto narrato è naturale che la nostra attenzione sisia soffermata su dei documenti che chiaramente di-mostrano come chi è preposto a dare indirizzi poli-tici subentri in realtà in decisioni gestionali di strettacompetenza delle divisioni preposte all’interno diCotral e indirizzi in merito a cifre molto alte. Cifreche addirittura non ritornano al gestore del contratto(DIVING - Divisione Ingegneria dell’azienda Cotral) e

conseguentemente non rite-nute attestabili al paga-mento. Sono stati leciti inostri dubbi precedente-mente sollevati nelle scorsepuntate? Noi pensiamo di sìperché si tratta di dubbicirca i limiti di discreziona-lità messi alla prova dall’ADVincenzo Surace e dal consi-gliere di amministrazioneGiovanni Libanori nel fir-mare un verbale d’incontroil 22 dicembre 2011 che so-stanzialmente avvalora unriconoscimento economicodi circa 1 milione e 700 milaeuro iva inclusa alla societàCometa srl che si occupadella pulizia in Cotral. Que-sta somma, addiritturaemerge da conteggi presentiin una presunta perizia sti-lata dal dottor Salvidio, inca-ricato di redigere la stessaproprio dall’amministratoredelegato Vincenzo Surace,della quale però non vi ètraccia come allegato al verbale stesso. Il dato eclatante è che que-sto riconoscimento econo-mico viene messo indiscussione, per quanto dicompetenza, dalla Divisione

Ingegneria DIVING essendo, di fatto, il gestore delcontratto con Cometa srl. Ma la divisione ingegnerianon solo non ha potuto verificare il contenuto dellafamosa perizia tecnica perché “non in possesso” enon allegata al famoso verbale firmato da VincenzoSurace e Giovanni Libanori, ma addirittura nel par-lare delle “effettive prestazioni rese” conferma chel’importo corrispondente che Cotral deve a CometaSrl è di circa 535 mila euro iva inclusa anziché 1 mi-lione e 700 mila euro iva inclusa e che per quanto ri-guarda altra fattura, di importo pari a 988 mila euroe rotti per la manodopera dal 1 marzo 2009 al 28febbraio 2011, deve essere verificata. Dunque, tuttoin mano a pochi soggetti che fanno il brutto e il beltempo? Sembrerebbe proprio di sì ma non è così chedovrebbe funzionare un’azienda pubblica che vienegestita con i soldi dei cittadini. Nella prossima pun-tata altri particolari su come vengono gestiti i soldipubblici.

GIOVANNI LIBANORI VINCENZO SURACE PAOLO TOPPI

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Ecco come viene gestito il patrimonio immobiliare diCotral, come la Regione Lazio impiega i suoi soldi ri-spetto ad una gestione del trasporto pubblico sugomma che ogni giorno è sulla cronaca dei giornali e quasi mai per i positivi risultati ottenuti.Il deposito Cotral di via Giuseppe Mirri a Roma, nelquartiere di Casalbertone, è ancora occupato dairom, che, insediandosi nella struttura, hanno creatonon pochi disagi agli abitanti della zona. Infatti, daquando i nomadi abitano il quartiere, i piccoli furtisono aumentati notevolmente e sono molte le per-sone e le attività che si lamentano di questa situazione.Una volta all'interno del deposito, siamo stati accoltiin malo modo dalle persone che abitano la struttura.Il "capo" del gruppo rom che ha occupato lo stabileci ha detto che nessuno sarebbe potuto entrare lìdentro se non con il consenso del Maresciallo dei Ca-rabinieri di Casalbertone. Una notizia totalmentefalsa poiché il Comando dei carabinieri ci ha assicu-rato che sarebbe cosa illecita scendere a compro-messi con questa gente, che occupa il deposito ormai all’incirca da ottobre del 2013.

La struttura versa in una condizione di degrado com-pleto: panni stesi dappertutto e rifiuti che ingom-brano lo stabile. Non rimane più nulla dei mezziCotral o delle loro attrezzature; l'unico indizio che ciriporta alla Compagnia di Trasporto è la grandescritta che spicca sulla colonna che divide le due porte d'ingresso della struttura.Questa situazione crea moltissimi problemi alle per-sone che abitano il quartiere di Casalbertone. Gior-nalmente furti e piccoli reati colpiscono le attivitàcommerciali della zona. Un vivaio, situato a pochimetri dal deposito Cotral, ne ha subiti svariati nel-l'arco di poco tempo: i nomadi hanno rubato il ramedall'impianto elettrico causando un danno di oltre cinquemila euro.Doveva essere una nuova stagione avviata grazie alversamento della Regione Lazio, a gennaio del 2013,di 27 milioni di euro per Cotral Spa, al fine di scongiurarne il fallimento.Vincenzo Surace, “prodotto” targato Renata Polveriniavrebbe dovuto risollevare l’azienda di trasportopubblico del Lazio ma invece la situazione continuaa peggiorare e scadere nella inefficienza, in una ge-

stione a rischio frodecon alto pericolo didoppia fatturazionenell’affidamento dellam a n u t e n z i o n e esterna .Intanto nel depositoCotral di via Mirri si èlasciato che tutto fi-nisse con il fotofinishodierno: l’Acea staccala corrente elettrica permancati pagamentidelle bollette e i busnon hanno più neppurela possibilità di esseresottoposti a collaudo inquel periodo. Quel-l’enorme struttura la-sciata evidentementeincustodita ha lasciatoterreno fertile all’occu-pazione da parte dei rom.Cosa ha fatto l’ammini-stratore delegato Vin-cenzo Surace perarginare tutta questasituazione? Si è conti-nuato a pagare profu-samente i dirigenti conliquidazioni d’oro epremi di risultatoanche nel 2013. Peraver ottenuto quali risultati?Fumo agli occhi, vista la realtà dei fatti.Intanto l’approvazionedel bilancio è prossimae alla fine di questomese il Cda Cotral dovrebbe levare le tende.Non dimentichiamoche una delibera del-l’aprile 2012, approvatadal Cda di Cotral al-

l’unanimità, destina quasi 11 milioni di euro a CotralPatrimonio per la Claves, Ex Erg. La Erg è al centrodella bufera in Atac, nell’inchiesta sulla biglietta-zione per truffa ai danni dei cittadini e delle aziende.Il costo del trasferimento del Sistema di Biglietta-zione Elettronica da Cotral Spa a Cotral PatrimonioSpa avvenuto di fatto nell’aprile del 2012 è costatoai cittadini ben 10 milioni 923 mila e 445 euro pervalidatori, localizzatori, server depositi, access point,palmari, POS e terminali di gestione Smart Card.I terminali di vendita POS e i terminali di gestioneSmart Cards rappresentano un ingente patrimonioacquisito con soldi pubblici, ma allo stato dei fatti non sappiamo dove sono finiti.All’epoca della transazione milionaria il dato certoera che 1 terminale POS si trovava in esercizio testpresso la biglietteria di Viterbo, Riello, 2 terminaliPOS nella sede di via Alimena e oltre mille terminaliPOS proprio nella sede di via Mirri che allo stato at-tuale dei fatti è occupata. I terminali di gestioneSmart Cards si trovano, presumibilmente a via Ali-mena e nel deposito di via Mirri. Che fine ha fatto tutta questa preziosissima apparecchiatura?

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – SETTIMA PARTE

DEPOSITO DI VIA MIRRI: DOVE SONO LE APPARECCHIATURE

PAGATE OLTRE 10 MILIONI DI EURO?

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Mentre ci avviciniamo a consegnare i nostri articoliinchiesta raccolti in un dossier alla Procura della Re-pubblica, supportati ovviamente da tutta la docu-mentazione necessaria, sulla gestione a nostro direfuori controllo di Cotral Spa, attendiamo di visionareil bilancio ufficiale del 2013, che dal Cda Cotralfanno sapere con enfasi che chiude in attivo ma giàsiamo in possesso di dati che sembrano far emergere alcune contraddizioni.Del resto non sarebbe il primo caso che un ente apartecipazione pubblica ha di questi problemi. I contivanno fatti quadrare e a volte le magagne non sononeppure così nascoste. Ma questo è un argomento sucui torneremo nello specifico nelle prossime puntate.Mentre continua il conto alla rovescia per l’assembleadei soci di Cotral spa a metà giugno in occasionedella quale decadrà l’attuale Cda Cotral, nella spe-ranza che le istituzioni si rivolgano a dirigenti gio-vani, con titoli e curricula meritevoli e non riciclino isoliti noti come avvenuto ad esempio con il pensio-nato di 72 anni, tale Giorgio Da Ros, messo come am-ministratore unico a Cotral Patrimonio e con uncontratto triennale nonostante Cotral Patrimoniodebba confluire nell’agenzia della mobilità regionaleentro pochi mesi, torniamo a parlare di dirigenti e fortuite e casuali manovre che li riguardano.Alla luce di tutto quanto emerso (stipendi d’oro, ac-cordi milionari, manutenzioni esterne a rischio frode,elevato rischio di doppie fatturazioni, depositi Cotraloccupati, apparecchiature pagate oltre 10 milioni dieuro che non si sà dove sono finite, dirigenti superpagati, liquidazioni non dovute ma date ugualmente,affidamenti diretti senza gara d’appalto) senzasmentite ma solo con minacce di querele a nostro ca-rico, ci chiediamo come sia stato possibile che nes-suno si sia accorto di questo modus operandi ailimiti dell’illecito di gestire l’azienda e come sia po-tuto risultare “tollerabile” che taluni signori abbianopotuto agire impunemente, facendo spesso e volen-tieri i propri interessi a spese e discapito dell’aziendae arrecando così un evidente danno di immagine allastessa, non solo sotto il profilo della legalità, maanche un grave danno economico e non ultimo un ri-verbero impressionate sul servizio ridotto ai minimi storici.Per spiegare questo, oggi, ci soffermiamo su alcuninodali accadimenti che a nostro dire si sono rivelatistrategici per lasciare terreno fertile a quella manieradi agire di cui si è appena parlato e che è sostanzial-mente il contenuto cruciale delle nostre inchieste cheogni volta vi riproponiamo alla fine di ciascuna pun-

tata con la spe-ranza che a qual-cuno venga l’ideadi voler fare chia-rezza in que-s t ’ o c e a n oprofondo e per certi aspetti tor-bido.La precondizioneper poter agire in-disturbati era lacacciata dei tre di-rigenti, gli uniciche avrebbero po-tuto contrastarequesta maniera digestire l’azienda.Non lo diciamonoi soltanto ma lo

testimoniano le stesse intercettazioni ambientali del-l’attuale Amministratore Delegato Vincenzo Suracequando non sapendo di essere registrato, sostanzial-mente si confida con l’allora dirigente d’ingegneria(che stava per essere cacciato anch’egli) GiuseppeCherubini. In queste confessioni è chiarissimo come funziona il criterio di licenziamento.A tal fine ne riporteremo soltanto uno stralcio da cuisi capisce benissimo l’intento: “Ci hanno detto per unorecchio ‘licenziateli quando potete – dice Surace -perché ci stanno creando troppi problemi’ io ho ca-pito che non dovevo farlo, perché sono loro che vo-levano mandarli via, ma si ricompattavano, quindicome vedi uno può pensare ‘forte Maccauro, ma forteun par de palle!’ Allora, io ho accettato questa situa-zione perché nel frattempo era partita quest’altra,percui vabbè… dopodiché anziché andare via e magariqualcosa poteva essere trattata andranno via mala-mente, forse, ma non perché questo lo deciderò io, difatti oggi hanno deciso proprio questo”.Oltre alle intercettazioni ambientali ci sono dei pezzidi carta che chiaramente fanno capire come le indi-cazioni dei dirigenti remino contro le decisioni e in-dirizzi del Consiglio di Amministrazione, come nelcaso che vede Vincenzo Surace e il consigliere di am-ministrazione Giovanni Libanori firmare un verbaled’incontro il 22 dicembre 2011 che sostanzialmenteavvalora un riconoscimento economico di circa 1 mi-lione e 700 mila euro iva inclusa alla società Cometasrl. Questo riconoscimento economico viene messoin discussione, per quanto di competenza, dalla Di-visione Ingegneria DIVING (ovvero dal dirigente poilicenziato Giuseppe Cherubini, l’interlocutore di Vin-cenzo Surace nelle intercettazioni ambientali per in-tenderci) essendo, di fatto, il Diving gestore delcontratto con Cometa srl. Il responsabile DIVING inquestione che di fatto non ha dato il benestare perl’intera cifra alla data del 21 febbraio 2012, fatovuole, è stato licenziato a marzo del 2012 e la Cometa successivamente è stata pagata.La seconda precondizione che ha fatto proliferarequesta maniera di gestire l’azienda di trasporto pub-blico del Lazio su gomma è quella di avere come“controllore” un assessorato da cui finora è non èemersa alcuna posizione ufficiale, alcun richiamo maanzi sembrerebbe quasi ci fosse una tacita accetta-zione rispetto alle spiegazioni del suo referenteaziendale istituzionale, Ha chiesto Michele Civita gliatti a supporto delle tesi che gli sono state argomen-tate? Appare quindi sconcertante che l’assessore aiTrasporti della Regione Lazio Michele Civita, dopo

tutto quanto emerso fin’ora e dopo le sollecitazioniavanzate da questo stesso quotidiano ad assumereuna posizione o lasciare quanto meno una dichiara-zione in merito, invece, sia rimasto nel più totale si-lenzio. Ma cosa c’è sotto? Perché l’assessore rimanenon risponde alle nostre domande e fa muro con ilCda Cotral che si trincea dietro il fatto che mi hannoquerelato (ad oggi di notifiche di querele non vi èneppure l’ombra) e per questo motivo non possonorispondere? A tal proposito riproponiamo l’audiodella telefonata alla segreteria dell’assessorato di Mi-chele Civita in Regione - [CLICCARE QUI PER ASCOL-TARE LA TELEFONATA CON LA SEGRETERIADELL'ASSESSORE REGIONALE AI TRASPORTI MICHE CIVITA] D’altronde Cotral è il grande spettatore rispetto lanostra inchiesta. Resta il fatto che toccherà agli or-gani competenti intervenire in questa ingarbugliataquestione. Noi abbiamo semplicemente aperto il vasodi pandora (così come fatto con altre diverse inchie-ste giornalistiche) perché dall’interno dell’Aziendasono arrivate segnalazioni e documentazioni che mainessuno dei vertici avrebbe pensato potessero“uscire” per essere messe a conoscenza della collet-tività che paga gli interessi della politica a propriespese e in cambio riceve anche dei gravosi disservizi.A proposito di non difendersi, è notizia molto re-cente, parliamo di poco più di dieci giorni fa, che pro-prio il dirigente Giorgio Da Ros che abbiamo poc’anzimenzionato, e cioè l’amministratore unico di CotralPatrimonio, abbia personalmente firmato una nota dirichiesta ai responsabili dei sistemi informativi dioscurare la ricezione delle email che provengono dalnostro giornale “L’osservatore d’Italia”, specificandoche in futuro non dovrà essere più consentito chesulle caselle di posta dei dipendenti aziendali ven-gano inoltrate comunicazioni che abbiano comefonte la nostra testata giornalistica. Capite bene carilettori? L’amministratore unico di Cotral Patrimoniochiede di oscurarci ed impedire che i dipendenti ab-biano la libertà o meno di leggere di fatti che interes-sano l’azienda. Pensavamo che ciò succedesse soltanto in Cina. Nessuno quindi deve essere messo in grado di saperequello che si fa all’interno. Il documento aziendale innostro possesso, a firma di Da Ros, nel quale vieneappunto chiesto che vengano considerati “spam” inostri articoli è indirizzato per conoscenza all’AdVincenzo Surace, al presidente Domenico De Vin-cenzi candidato sindaco a Guidonia, all’ufficio stampa Cotral ed ai sistemi informativi.Caso singolare è che non sempre, anzi a discrezione,la nostra testata viene messa in rassegna stampa del-l’azienda. Un giorno c’è e due no. Insomma Da Rosmette a conoscenza Vincenzo Surace: come mai idue, che sono agli antipodi politicamente, hannounità di intenti da loro reciprocamente condivise equesto irrefrenabile bisogno di oscurare le nostre in-chieste? Che hanno da nascondere? Che c’è sotto?Fatte queste doverose premesse cioè il licenziamentodei tre e il, a nostro dire, pressappochismo Istituzio-nale, il Cda si è attorniato di alcuni dirigenti aziendaliche tornando apicali, hanno conseguentemente te-nuto atteggiamenti astiosi nei confronti dei tre diri-genti messi alla porta e silenti hanno fatto il lorodovere impartitigli. Chi sono questi? Oltre a Surace eBlasucci (a proposito quest’ultimo rimane senza in-carico e superstipendiato con 160 mila euro l’annopiù premio di produzione) ce ne sono altri, che agi-scono in ombra e che sono come i vestiti a cipolla,funzionali per ogni clima.

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – OTTAVA PARTE

VERSO L’EPILOGO

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Spicca tra questi l’attuale capo del personale CarloArcangeli, da sempre capo dell’esercizio e della ma-nutenzione eppur, sembrerebbe senza laurea (pareche sia diplomato in quel di Viterbo 43 anni fa), as-sunto come bigliettaio in Cotral, ha avuto una car-riera folgorante tanto che viene nominato direttoreindustriale perché, nell’immaginario dei vertici azien-dali, essendo solo diplomato non avrebbe potuto ri-coprire la carica di direttore di esercizio. Ma in realtàavrebbe potuto farlo perché ne avrebbe avuti i requisiti.Questa presunta errata convinzione ha permesso chel’azienda Cotral restasse diversi anni senza la figuraobbligatoria per legge del direttore di esercizio. Eperciò, resta il fatto che ad Arcangeli gli è stata cucitaaddosso questa nuova qualifica di direttore indu-striale cioè di fatto a capo della manutenzione e dell’esercizio.La moglie di Arcangeli, lì in Cotral, ha partecipato evinto ad un concorso interno per un livello superioreper un posto a via Alimena. Al concorso non avreb-bero potuto partecipare concorrenti non residenti aRoma. Fato vuole che grazie probabilmente ai suoiforti affetti invece, vi ha partecipato, l’ha vinto, ma aRoma non vi ha quasi mai messo piede ma risulta es-sere in sovrannumero all’impianto di Viterbo. Troppostrapazzo provare a fare la vita del pendolare, ma-gari dando proprio il buon esempio e utilizzando imezzi di tarsporto pubblico Cotral per recarsi a la-voro. Il figlio di Arcangeli, sempre in Cotral, ha vintoun concorso interno per livello superiore: quando hapartecipato, caso ha voluto, sono stati modificati icriteri di partecipazione vigenti da sempre (comel’anzianità di azienda per esempio). Arcangeli, già pa-rente del proprietario della società privata cheprende concessioni regionali del trasposto nel viter-bese, in concorrenza con Cotral, ha ricoperto in Co-tral un ruolo eticamente incompatibile e comunqueai limiti della liceità. Tra l’altro in qualità di capodella manutenzione (capo anche dell’ingegnere licen-ziato) risulta essere colui che ha stabilito il fabbiso-gno organico necessario e perciò il numero di operai da assumere.Ma Vincenzo Surace che parlava di quantità enormedi operai, non sembra averlo neppure sfiorato. Il di-rigente Arcangeli, quando viene sostituito da Dome-nico De Vincenzi e dall’allora Ad Cervi, inserendouna nuova ingegnera con tutti i requisiti (da lui maiposseduti) e fuori dai giochi, improvvisamente si am-mala per un problema agli occhi e conseguentementepuò recarsi al lavoro solo per qualche ora al giorno.La dirigente appena nominata viene ricostituita solodopo un anno da Vincenzo Surace che poi la licenziae ripristina Arcangeli. Da quel momento Arcangelisembra guarire dal problema agli occhi che lo atta-nagliava e, riacquistata la vista ottimale, risulta pre-sente in azienda dalla mattina alla sera perché, tral’altro Vincenzo Surace lo nomina anche capo del proprio piano industriale.Piano industriale aleatorio, delle cui linee guida, Su-race e Arcangeli ripetono all’unisono che ci sonocirca 300 autisti di troppo, dichiarazioni che si ribal-tano non appena s’insedia l’assessore regionale ai Trasporti Michele Civita.E allora, sempre fato vuole, che gli autisti diventinoin realtà effettivamente “pochi”. Poi, per fare spazioa chi non ne ha abbastanza, Arcangeli viene nomi-nato capo del personale e il dirigente Turriziani,amico di Surace con laurea breve in economia, vienenominato direttore di esercizio mentre in precedenza dirigeva una piccola azienda.Il dirigente Turriziani cui si è fatto il dovuto “spazio”è tra i più pagati in Cotral (170 mila euro più 20 percento di bonus annuo circa) e stranamente non ri-sulta pubblicata la graduatoria dalla quale è stato scelto.Egli è protagonista di un piccolo aneddoto che certa-mente non fa emergere la sua simpatia nei confronti

degli autisti: qualche giorno fa una donna autista èstata aggredita e anziché chiedere più tutela e por-tare lei la solidarietà, uno dei vice di Turriziani, re-sponsabile della direttrice Roma – Latina di nomePetrolini, e già tra l’altro braccio destro di Arcangeliquando era all’esercizio, scrive una mail nella qualeesprime il timore che questa autista, ripetiamo ag-gredita, possa approfittarne per chiedere il trasferi-mento e avvicinarsi a casa. Eticamente deplorevole? Pensiamo di sì.Se Petrolini che dirige la direttrice Roma – Latina ècosì eticamente opinabile, certo non si respira ariamigliore dalle parti della direttrice Roma – Rieti doveil suo corrispettivo signor Petrucci è famoso peravere un proprio figlio a capo locale nel suo stessoimpianto ed è famoso anche per essere legato nella gestione del servizio al suo sindacato.Torniamo ai dirigenti. L’altro è l’ex Ad Ricevuto, oranonostante sia indagato come i tre licenziati è statopromosso (senza laurea e diplomato forse alle serali) a capo delle manutenzioni e degli ingegneri.Sempre tra i dirigenti apicali c’è Fernando Tanzi, ildirigente di amministrazione e finanze. Super pagatoe, secondo quanto riferito da persone a lui vicine, au-toproclamatosi super professionista. I suoi bilancisembrano essere come i famosi abiti a cipolla di cui parlavamo.L’assurdo, e sono dati che consegneremo alla Cortedei Conti e alla Procura della Repubblica, è che Tanziè assistito da una società di controllo e gestione allaquale, in affidamento diretto e quindi senza gara ov-viamente, vengono erogati circa 700 mila euro l’anno.Perché tale dispendio di soldi? Neanche il bilanciodegli Usa ha consulenti così costosi. Per completezzadi informazione, questo dirigente è quello che hafatto parte della commissione definita “illegale” daitre licenziati presieduta da Blasucci per accusare i tredirigenti: lui ha firmato con gli altri quel verbale diaccusa dove si dice che la commissione d’esame sta-biliva il numero degli assumendi. Falso ovviamente.Perché Tanzi sa bene che solo l’Ad con deliìbera delCda avrebbe potuto impartire al suo servizio un aumento di spesa per le assunzioni.Ma ci sono ancora anomalie nel suo servizio. Sotto dilui c’è il dirigente Di Vittorio, responsabile del con-trollo di gestione ovvero: il controllore dipende dalcontrollato. Assurdo! Ma anche a calare, non è cheandiamo meglio: due nomi su tutti i quali in tema diguardaroba a cipolla ne avrebbero a iosa e sono Ric-cardo Rocchi e Alessandro Di Cori. Chi sono costoro?Il primo Cgil e Pd da sempre, rimane folgorato sullastrada di “Nanni”. Con l’avvento di Giovanni Libanoriquesto abbandona tutto e tutti. I due al seguito di Lu-ciano Ciocchetti (que-st'ultimo oggi fuori daigiochi anche in Europadopo il salto repentinoin Forza Italia che nonsolo lo ha imbarcato inestremis ma lo haanche candidato alleeuropee), fondano il cir-colo locale dell’Udc dicui Rocchi diventa il segretario.Rocchi riceve con il be-nestare di Giovanni Li-banori, il ruolo di capodella disciplina da Vin-cenzo Surace mo-strando tutto il propriosentimento nei con-fronti degli autisti, chevanno comunque “di-sciplinati” per dimo-strare sostanzialmentechi è che detta le regole in casa.

Ovviamente non riuscendo a diventare dirigente e ri-manendo dunque presumibilmente deluso “assai” daqualche promessa troppo grande per essere esaudita,dopo essere stato utilizzato come i vestiti a cipollabuoni per ogni occasione, e ormai finita la folgora-zione di Nanni e non esistendo più l’Udc, Rocchi cosafa? Caso vuole, tornato il centrosinistra alla RegioneLazio, si iscrive di nuovo al Partito Democratico e torna alla vecchia fiamma.L’altro, Di Cori, è il segretario del circolo Pd, nonchésegretario della commissione d’esame degli operai.Una volta licenziati i tre, egli si ammala improvvisa-mente per tre mesi. Poi, una volta rientrato, si mette tranquillamente al servizio del Cda.Si pensi che è da sempre un uomo diciamo fortuna-tissimo. Con uno scambio di azienda, da Metro ap-proda a Cotral: egli agente di stazione allametropolitana viene trasformato, con un tocco dibacchetta magica, in amministrativo al livello più altoper poter essere scambiato con pari livello di Cotrale andare a fare l’amministrativo a via Alimena, ab-bandonando turni pesanti ed amici che si guada-gnano il pane senza, chiamiamoli così, colpi difortuna. Pur non operando politicamente (nella do-cumentazione non abbiamo alcuna presa di posi-zione del circolo contro l’azienda gestita così) eglirimane comunque segretario del circolo: forse per at-tenuare le voci di protesta degli autisti sulla loro condizione di vita e sul disservizio?Addirittura la commissione di garanzia del Pd diRoma annulla per brogli il congresso di quel circolo.Lui fa finta di niente e, fortunatissimo, rimane sem-pre lì.Oggi risulta distaccato presso una consigliera regio-nale non dei trasporti e si pensi, nota di redazione, èstato uno tra i pochissimi a fare richiesta di non ri-cevere più notizie dal nostro giornale: non vuole sa-perne delle nostre inchieste altrimenti dovrebbeprendere posizione ma evidentemente non può e nonvuole e noi si rispetta il suo desiderio.Di questi esempi ce ne sarebbero tanti. Sono molti gliuomini con abiti a cipolla e fortunatissimi e diciamoche via Alimena a tal proposito ne è punto nevralgico.Cotral è un corpo sano invece che vive la propria vitanegli impianti dove non ci sono amministrativi madove ci sono tutti coloro che lavorano all’esercizio ealle manutenzioni e che sono lontani da questo sin-golare e dispendioso meccanismo. Dove c’è unagrande famiglia e si parla soprattutto di lavoro e nondi carriera e dove ogni mattina ci si alza e si lavora sodo per portare “risultati” concreti.Che esista ancora l’isola che non c’è?

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Cotral potrebbe incorrere nel reato penale di appro-priazione indebita che sarà immediatamente perse-guibile se entro il 31 luglio 2014 la società ditrasporto non verserà all'erario 8 milioni di euro perritenute irpef non pagate nel 2013 oltre ad interessi.Una eventuale verifica fiscale, oggi, impedirebbeanche il ricorso al "ravvedimento operoso" per la riduzione delle sanzioni amministrative.Ciononostante il bilancio di esercizio Cotral 2013chiude con un utile di 2.610.456 euro. Un positivo ot-tenuto grazie alle valutazioni degli amministratori inordine al valore di presumibili entrate commerciali,finanziarie e di altra natura vantati da Cotral nei con-fronti della Regione Lazio e della società incaricatadelle vendite dei titoli di viaggio integrati Metrebus,nonché nei confronti della consociata Cotral Patrimo-nio. In pratica si chiude in positivo grazie all'iscri-zione di circa 30 milioni di euro di soldi che Cotraldeve ancora avere. Domani venerdì 27 giugno saràcon tutta probabilità nominato il nuovo Consigliod'Amministrazione Cotral. Il Cda uscente, con presi-dente Domenico de Vincenzi e Amministratore Dele-gato Vincenzo Surace, traghetta l'azienda regionaledi trasporto su gomma del Lazio priva di un PianoIndustriale, dopo la bocciatura del 17 aprile 2013 daparte dell'assemblea dei soci che prevedeva tra l'altrol'acquisto di 200 autobus da parte di Cotral spa e di 400 da parte di Cotral Patrimonio spa.Non avere un Piano Industriale significa nessunastrategia e che i soldi vengono spesi secondo "neces-sità" o all’occorrenza. Ma c'è di più, perché la Re-gione, e più in particolare l'assessorato dicompetenza, attualmente retto da Michele Civita, noncontrolla, o meglio non effettua il dovuto "controlloanalogo" .A dirlo è la relazione del collegio dei sindaci a chiu-sura del bilancio di esercizio 2013 che in merito alcontrollo analogo sui provvedimenti dell'Ad, ap-punto sostiene che "irragionevolmente" non viene esercitato dal 16 marzo del 2012.L'Ad ha poteri di spesa sino a 700 mila euro, ma adeccezione di una mancata autorizzazione per l'acqui-

sto di un veicolo di servizio, tutte le spese sono state"tacitamente" autorizzate dal controllo analogo (Re-gione) in palese contrasto con la previsione di con-trollo esplicito del regolamento legato al contratto diservizio. Cotral Patrimonio, che doveva sostituire gliautobus fatiscenti e obsoleti, non lo ha fatto e non èneppure in condizione di rimborsare i presunti debitimilionari verso Cotral. La società di trasporto sugomma non ha provveduto ancora ad indire la garaper l'esternalizzazione del 10 per cento del serviziodi trasporto previsto, nonostante il richiamo dellaRegione dello scorso 10 febbraio. Riguardo la manu-tenzione esterna poi si brancola ancora per affida-menti diretti: i mezzi vengono affidati ai privatisenza gara d'appalto e questo sistema di affidamentonon controllato e non del tutto informatizzato nel si-stema informatico aziendale "Sap", crea il rischio didoppie fatturazioni: E' stato rilevato sulla manuten-zione esterna che come su 22.531 fatture registrateben 9.381 fatture presentavano importi ricorrenti,parliamo di quasi il 50 percento di fatture con stessiimporti. C’è dunque anche discrezionalità nell’affi-damento all’esterno dei servizi di manutenzione. Unmodus operandi, quest’ultimo, più volte denunciatodal collegio dei sindaci. La manutenzione è divisa tracirca 20 ditte delle quali soltanto tre o quattro hannovinto, di recente, l’appalto per la esternalizzazione,tra cui Ceriv, Palleschi, Officina Pontina. Poi ci sonole altre: Pennesi, Amati, Arma, Effedi e Amiata Motoriche non hanno partecipato a gara pubblica ma rispet-tivamente hanno migliaia e migliaia di euro di manu-tenzioni effettuate per Cotral nel 2013: Pennesi hamanutenzioni per circa 2 milioni di euro, Amati (traOfficina 2000 e Drive Line Service) circa 5 milioni dieuro, Arma circa 1 milione e 600 mila euro, Effedicirca 1 milione e 700 mila euro, Amiata Motori circa1 milione e 200 mila euro. Altra tegola arriva dallasocietà di revisione Mazars, sempre in merito al bi-lancio: "Non siamo in grado di esprimere un giudiziosul bilancio di esercizio della Cotral al 31 dicembre2013". Ciò a causa dell'impossibilità della società direvisione di poter accertare la correttezza dei saldi

contabili e dell'eventuale esistenza di passività potenziali.La documentazione contabile è stata più volte richie-sta a Cotral ma non è mai pervenuta a Mazars. Il 28giugno 2013 Cotral e' stato ricapitalizzato dalla Re-gione, ovviamente a spese degli utenti, con 26 milionidi euro, per coprire la voragine di bilancio. E se som-mati con quelli avuti per il risanamento del propriodeficit, Cotral ha ottenuto almeno 56 milioni di euro.La società di trasporto pubblico si regge , economi-camente, con un contratto di servizio stilato tra as-sessorato regionale e Cda: "Voi Cotral fornite 100milioni di km annui e noi vi paghiamo con circa 130milioni annui". Risultato? I chilometri contrattualiz-zati sono calati del 30 percento, il servizio è peggio-rato tanto che anche la Corte dei Conti ha chiestospiegazioni, la cifra erogata dalla Regione e' rimasta invariata.Una azienda che da tre anni non ha un piano indu-striale, che non fa gare, e che quando le fa, comenella manutenzione, vanno per la stragrande maggio-ranza di volte deserte, che non effettua il servizio anche per ridurre il costo del gasolio.Per non parlare del personale: L'Ad Vincenzo Suraceprima dichiara l’esubero degli autisti poi correggen-dosi la carenza. Ebbene sì, si esulta di avere abbas-sato il costo del personale infatti, non sembra cheabbiano assunto gli autisti indispensabili, si e' lavo-rato con 300 unità in meno, con conseguenti dannial servizio e quindi agli utenti. E dunque? Anche glioperai hanno lavorato sempre meno a differenza deiprivati esterni ai quali sono state affidate moltissimemanutenzioni addirittura senza gara d'appalto. Sipensi solo, ad esempio, al costo dei dirigenti, nonsolo Blasucci stipendiato senza mansioni ben preciseo a Sigillino, accompagnato con 200 mila euro allapensione pochi giorni prima che compisse i 66 anni.Ci sono quelli apicali che hanno un premio di risul-tato, sempre riscosso nonostante tutto, che e' anchedel 45% dello stipendio, cioè circa 50 mila euro netti in più l'anno.Non ci sono confronti in Europa. Per la Regione Laziosi apre una occasione storica: ripristinare l'efficienzanel rispetto delle leggi; il rispetto degli utenti e deisoldi dei cittadini; il rispetto dei lavoratori onesti,stragrande maggioranza, che non si sono piegati,umiliati dagli arbitri e dal non lavoro, da promozioniarbitrarie, da atti di forza per coprire i propri mi-sfatti, dai tanti personaggi con guardaroba ricchi eadatti per ogni occasione, non solo tra i dirigenti dicui vi abbiamo parlato nelle scorse puntate.

Auspichiamo che il governatore del Lazio Nicola Zin-garetti colga questo bisogno e che reintegri anche itre dirigenti licenziati su due piedi perché andavafatto, perché così volevano, come si evince dalle in-tercettazioni ambientali tra Surace e Cherubini. Au-spichiamo che il nuovo Cda, quindi compreso ilnuovo AD, non scaturisca dalle pressioni delle cor-renti del PD o dalle pressioni dei gruppi di potere disempre, figli di altre epoche, che magari già hannoesercitato in ATAC o FS , legati a stagioni sotto il vaglio della magistratura.Aria nuova: Professionisti con i titoli, giovani nuovi,anche donne che finora hanno scarseggiato, che av-viino una nuova stagione. Un appello a Nicola Zinga-retti: Cercare di abbattere questo obsoleto sistema,il pericolo è venirne assorbiti e perdere la fiduciadegli elettori.

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – NONA PARTE

BILANCIO 2013: FORTI CRITICITA’ E RISCHIO DI APPROPRIAZIONE

INDEBITA

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La fumata nera riguardo la nomina del nuovo Cda la-scia tutti molto perplessi. Si vorrebbe che la musicacambiasse ma le speranze sono ridotte all'osso.L'unica rimasta è quella nella Magistratura affinchémetta fine allo scandaloso modo di gestire i soldipubblici da parte di quest'azienda. Intanto, strane di-namiche continuano ad essere all'ordine del giorno.Questa volta vorremo far emergere il mistero dellasquadra di ispezione e controllo della qualità e ri-spetto del capitolato d'appalto su autobus Cotral eimpianti. Una squadra sciolta oramai da vario tempoe che era composta da Francesco Romanazzi, Gio-vanni Cesaroni, Luciano Quintiliani, Tiziano Caroli, Gianni Reali, Antonino Cacciaglia.Questa squadra, rea di aver fatto spostare a faticaqualche "fannullone" di troppo, rispondeva al diri-gente Arcangeli direzione operativa (DIROP) dal 3settembre del 2012 e successivamente a Ricevuto direzione tecnica (DIRTEC), dal 1agosto del 2013.In base alle denunce dei pendolari Cotral o anche me-diante controlli pianificati territorialmente, la squa-dra ispettiva si muoveva in lungo e in largo per ilLazio, relazionando puntualmente sui 55 impiantipresenti che, tranne quelli di Tivoli e Subiaco chesono tra i più puliti, si presentavano pericolosi, spor-chi e in stato precario. Perlopiù erano sporchi Man-ziana, Civita Castellana, Laurentina, Anagnina, Cerveteri, Rieti e Borgorose.Le pulizie e la grave condizione di mancanza di sicu-rezza gridavano vendetta e la squadra scriveva le re-lazioni: quadri elettrici vicino perdite d'acqua,chiusini che sprofondano, gomme americane attac-cate su sedili e finestrini, zecche, targhe illeggibili,scritte d'appertutto, posti guida sporchissimi, mate-riali utilizzati per le pulizie mancanti, personale dipulizia assente senza essere rimpiazzato o a zonzoquando invece dovevano essere puliti gli autobus, in-somma sono migliaia le segnalazioni pervenute dallasquadra a Cotral. Le cose hanno funzionato parzial-mente, all'incirca fino ai primi mesi del 2012, poitutto è andato lentamente a rotoli. Ora, l'azienda,sulla base di queste relazioni avrebbe potuto e dovuto prendere provvedimenti. Lo ha fatto? Ad esempio collaudi notturni, durante le l'ispezionia tre impianti, tipo Manziana, Cerveteri, Civitavec-chia, oppure Frosinone, Sora, Villa Santa Lucia, o an-cora tra gli ultimi San Giuseppe e Ostia, dove sonostate conteggiate delle penalità: La Cometa Srl ha pagato per tutti questi disservizi segnalati? All'impianto di Collegiove di recente, addiritturanon e' stata effettuata nessun tipo di prestazione dipulizie per una intera settimana: ne su autobus ne sustabili adibiti a officina e uffici. I conteggi dei dannisono elevati, la Cometa ha pagato le multe imposte?Lo stato dei fatti ci porterebbe a pensare di no. Pertutta risposta ad un team che ha lavorato segnalandopuntualmente le anomalie e il non rispetto delle pu-lizie, la Cotral ha sciolto la squadra ispettiva, da sem-pre in vigore nella società di trasporti su gomma alfine di garantire il rispetto dei contratti soprattuttodi pulizia. Di sei persone è rimasto in piedi solo Lu-ciano Quintiliani e adesso i controlli vengono pagati"alla carta", anche perché ora, incaricando gli Addettiall'Esercizio ad effettuare i controlli, nelle prime oredi mattina, cioè alle 04:30 - 5:00 non c'è ne luce netempo necessario per effettuare controlli adeguati,per cui molti si astengono, o passano tutto per buono.La frequenza dei collaudi notturni è diminuita del95%, da ottobre ad oggi ne è stato effettuato uno sol-

tanto. Peraltro, senza collaudi, non si possono recuperare somme di danaro indebite.Perché Cotral ha liquidato questa squadra d'ispe-zione nonostante ci siano migliaia di segnalazioni

shock effettuate dalla stessa sugli impianti e mezziCotral? Dava troppo fastidio? Quante persone sa-ranno rimosse ancora dai loro incarichi, pur facendoil proprio dovere?

COTRAL APRIAMO IL VASO DI PANDORA – DECIMA PARTE

MEZZI E IMPIANTI SPORCHI E IL GIALLO DELLA SQUADRA

D'ISPEZIONE QUALITÀ' DELLE PULIZIE

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