10 L'azienda

25
L'azienda (art. 2555) E' il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l' esercizio dell'impresa

Transcript of 10 L'azienda

Page 1: 10 L'azienda

L'azienda (art. 2555)

E' il complesso dei beni organizzati dall'imprenditore per l'esercizio dell'impresa

Page 2: 10 L'azienda

BeniBeni dell'azienda dell'azienda

1. Beni mobili: macchinari, materie prime, energie

2. Beni immobili: locali dove si svolge l'attività

3. Beni immateriali: ditta, marchi, brevetti

4. Contratti, debiti, crediti per lo svolgimento dell'attività economica

Page 3: 10 L'azienda

L'avviamentoL'avviamento

E' l'idoneità di una azienda a produrre ricchezza e reddito

• E' una qualità (fattore immateriale) presente nelle aziende che operano da un certo tempo sul mercato

• E' economicamente valutabile (inclusa nel prezzo di cessione dell'azienda)

Page 4: 10 L'azienda

La licenza d'esercizioLa licenza d'esercizio

Consente l'esercizio di attività commerciali dopo aver verificato l'esistenza dei requisiti richiesti

dalla legge

E' un valore aggiunto a quello dei beni aziendali

Se l'acquirente possiede i requisiti soggettivi richiesti può essere trasferita con l'azienda (voltura)

Page 5: 10 L'azienda

Il trasferimento dell'aziendaIl trasferimento dell'azienda: effetti: effetti

• Trasferimento in proprietà: si realizza con il contratto di cessione – l'imprenditore è prorpietario dell'azienda

• Concessione in godimento: in forza di un usufrutto o di un affitto – l'imprenditore gode dell'azienda altrui

• Cessione di ramo aziendale: se la cessione riguarda una parte dell'azienda

Page 6: 10 L'azienda

Il divieto di concorrenza Il divieto di concorrenza (art. 2557)(art. 2557)

Chi trasferisce l'azienda ha l'obbligo di non svolgere attività capace di sviare la clientela dell'azienda ceduta

Il divieto non è né assoluto né inderogabile

Durata massima: 5 anni dalla cessione

Es. tizio concede in affitto una pizzeria e ne apre un'altra di fronte a quella ceduta

Page 7: 10 L'azienda

Effetti sui contratti esistentiEffetti sui contratti esistenti

Il trasferimento dell'azienda comporta la Il trasferimento dell'azienda comporta la cessione dei cessione dei contratticontratti esistenti in capo al nuovo acquirente o esistenti in capo al nuovo acquirente o

cessionariocessionario

L'acquirenteL'acquirente prende il posto del cedente nei prende il posto del cedente nei contratti contratti d'impresad'impresa

ECCEZIONI:ECCEZIONI:

• Contratti in cui è rilevante la persona del cedenteContratti in cui è rilevante la persona del cedente

• Recesso per giusta causa del contraente (entro 3 mesi)Recesso per giusta causa del contraente (entro 3 mesi)

Rapporto con dipendentiRapporto con dipendenti: la cessione non ha conseguenze: la cessione non ha conseguenze

Page 8: 10 L'azienda

Effetti su creditiEffetti su creditiIl trasferimento dell'azienda comporta la Il trasferimento dell'azienda comporta la cessione dei cessione dei

crediticrediti esistenti ad essa relativi esistenti ad essa relativi

DerogaDeroga alla regola generale della cessione del credito alla regola generale della cessione del credito (la (la cessione ha effetto nei confronti del debitore ceduto quando cessione ha effetto nei confronti del debitore ceduto quando questi l'ha accettata o gli è stata notificata) questi l'ha accettata o gli è stata notificata)

La cessione ha effetto verso i terzi dal momento in cui il La cessione ha effetto verso i terzi dal momento in cui il trasferimento d'azienda viene iscritto nel trasferimento d'azienda viene iscritto nel registro delle registro delle impreseimprese

Page 9: 10 L'azienda

Effetti su debitiEffetti su debitiColui che cede l'azienda non è liberato dai debiti anteriori Colui che cede l'azienda non è liberato dai debiti anteriori

alla cessione, a meno che non vi sia il consenso dei creditorialla cessione, a meno che non vi sia il consenso dei creditori

Responsabile in solido Responsabile in solido è anche l'acquirente, purché i debiti è anche l'acquirente, purché i debiti risultino da risultino da scritture contabili obbligatorie scritture contabili obbligatorie

Page 10: 10 L'azienda

I SEGNI DISTINTIVI DELL'AZIENDAI SEGNI DISTINTIVI DELL'AZIENDARientrano tra i beni immateriali dell'azienda

1. DITTA 2. INSEGNA 3. MARCHIO

Servono ad individuare e distinguere l'imprenditore, i locali ed il prodotto

Tutela giuridica:

Imprenditore – impedisce che altri si impossessino del proprio nome o marchio

Consumatori – garantisce l'effettiva provenienza dei prodotti e le loro caratteristiche

Page 11: 10 L'azienda

La DittaLa DittaIndica il nome dell'imprenditore

Impr. individuale: ditta - Società persone: ragione sociale - Società capitali: denominazione sociale

Requisiti

Verità: anche quando di fantasia deve contenere il cognome o la sigla dell'imprenditore individuale

- Soc. persone: almeno il nome di un socio illimitatamente responsabile

- Soc. capitali: anche fantasia, ma senza indurre in errore

Novità: non può essere né uguale né molto simile ad una esistente

Page 12: 10 L'azienda

La DittaLa DittaOriginaria: se viene usata per la prima volta. Il diritto alla ditta si acquista con l'uso. Tra più imprenditori prevale chi l'ha usata per primo (preuso)

Derivata: in forza di atto di acquisto o di cessione (la ditta è trasferibile)

La ditta non può essere trasferita separatamente dall'azienda

L'azienda può essere trasferita senza ditta

Page 13: 10 L'azienda

L'insegnaL'insegnaE' il segno distintivo dei locali dove si svolge l'attività

economica dell'imprenditore e dove ha sede materialmente l'azienda

Verità: non opera come principio, non importa che contenga il nome o la sigla dell'imprenditore

Novità: opera come per la ditta

La tutela dipende dalla capacità distintiva dell'insegna

(Es. Ristorante La Parolaccia vs Bar Italia)

Page 14: 10 L'azienda

Il marchioIl marchioE' il segno distintivo del prodotto e ne indica la

provenienza

Può coincidere con la ditta, essere un nome di fantasia, una immagine, una forma tridimensionale, ecc...

Requisiti:

Liceità: non contrario a norme di ordine pubblico o buon costume

Specificità: non può essere il nome di una intera categoria di prodotti (es. detersivo)

Page 15: 10 L'azienda

Il marchioIl marchio

Requisiti:

Verità: non può far nascere nel consumatore opinioni sbagliate sul prodotto o sulle sue caratteristiche

Novità: non può essere uguale o simile ad altri marchi registrati o in uso sul mercato

Es. Dolce e Gabbiana

Page 16: 10 L'azienda

Categorie di marchiCategorie di marchi

Settore economico:

M. di fabbrica: Ibm, Buitoni, Fiat...

M. di commercio: Coop, Conad, Standa, Rinascente...

Provenienza del prodotto:

M. individuale: singolo produttore

M. collettivo: intera categoria di produttori (pura lana vergine, vero cuoio...)

Intensità della protezione:

M. forti: bibita Sprite

M. deboli: biscotto Frollino

Page 17: 10 L'azienda

AcquistoAcquisto

Esistono 2 modi:

Registrazione: deposito presso l'Ufficio Italiano Marchi e Brevetti (vale 10 anni rinnovabili)

- Tutela su tutto il territorio nazionale senza onere di prova

Preuso: uso di fatto per la prima volta del marchio

- Tutela solo nella zona del preuso e la situazione va provata

Tra marchi preusati e registrati prevale quello registrato prima. Tra non registrati chi lo ha usato per primo. Il preuso locale prevale sulla registrazione successiva per quella zona.

Page 18: 10 L'azienda

Marchio internazionaleMarchio internazionale

E' quello che ha ottenuto la registrazione presso l'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (OMPI)

- E' protetto automaticamente in tutti i Paesi aderenti alla convenzione

“Marchio Comunitario”: tutela nell'ambito dei Paesi aderenti all'UE

Page 19: 10 L'azienda

TrasferimentoTrasferimento

Il Marchio può essere trasferito anche separatamente dall'azienda o da un ramo di essa

o

dato in Licenza (con o senza esclusiva). Il licenzatario può avvalersene per contraddistinguere e pubblicizzare i propri prodotti

Page 20: 10 L'azienda

Perdita del MarchioPerdita del Marchio

• Scadenza Registrazione

• Trasferimento

• Rinuncia

• Non uso per 5 anni consecutivi (anche se registrato)

• Volgarizzazione (marchio talmente noto da indicare tutta la categoria di prodotti – Aspirina, Jeep, Thermos)

Page 21: 10 L'azienda

Tutela dei segni distintiviTutela dei segni distintivi

Usurpazione: quando altri utilizzano indebitamente lo stesso segno

Contraffazione: uso di un segno imitativo, quasi uguale

Sono represse se generano confusione tra i clienti

Azioni proponibili al Giudice

- Azione inibitoria: proibizione dell'uso

- Sequestro e distruzione dei segni contraffatti e dei prodotti

- Risarcimento del danno

Page 22: 10 L'azienda

La Concorrenza – Tutela ComsumatoriLa Concorrenza – Tutela Comsumatori

Art. 41 Cost: “L'iniziativa economica è libera”

Libertà econ. = molti imprenditori = libera concorrenza

Concorrenza: migliora la qualità dei prodotti e favorisce la regolamentazione dei prezzi

Esistono forme di mercato dove non c'è concorrenza: Monopolio, Oligopolio, Monopolio di fatto

In esse non esistono i vantaggi della concorrenza e rendono necessarie le normative antimonopolistiche o antitrust

Page 23: 10 L'azienda

Normativa antitrustNormativa antitrust

Trattato Cee: divieto di accordi tra imprese e abuso di posizione dominante

L. 287/90: divieto di intese anticoncorrenziali, abuso di posizione dominante, concentrazioni anticoncorrenziali

Autorità garante della concorrenza e del mercato

• Adotta le diffide

• Rimuove le situazioni irregolari

• Applica le sanzioni

Page 24: 10 L'azienda

Concorrenza slealeConcorrenza sleale

E' la concorrenza esercitata in modo non corretto (cioè con scorrettezza)

Confusione: imitazione di prodotti altrui; uso di nomi e segni distintivi usati da altri

Denigrazione: screditare i prodotti altrui o l'immagine dell'imprenditore rivale

Atti contrari alla correttezza professionale: pubblicità menzognera, spionaggio industriale

Page 25: 10 L'azienda

Pubblicità commercialePubblicità commerciale

E' il classico strumento di concorrenza

Pubblicità ingannevole: quella che in qualunque modo, induca o possa indurre in errore i destinatari e che possa danneggiare i consumatori o ledere un concorrente

Il danneggiato può rivolgersi all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato