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10 La revisione della continuità aziendale 10.1 Lo stato dell’arte delle norme sulla continuità aziendale Uno degli aspetti più importanti da valutare in una situazione di crisi dell’econo- mia riguarda la capacità delle imprese di perdurare con la propria attività nel tempo. L’importanza e la rilevanza che ha il postulato della continuità aziendale è ribadita dall’art. 2423-bis c.c. che, esplicitando la cosiddetta clausola generale del bilancio d’esercizio, afferma al primo comma che, “... la valutazione delle voci deve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione del- l’attività”. CONTINUITÀ AZIENDALE Art. 2423-bis: “... La valutazione delle voci deve essere fatta con prudenza e nella prospettiva della continuazione dell’attività...” Documento Banca d’Italia, CONSOB e ISVAP sui bilanci al 31/12/2008 del 6 marzo 2009, reiterato per i bilanci chiusi al 31/12/2009 Tale postulato è in stretta correlazione con lo scopo fondamentale del bilancio d’esercizio, consistente nel consentire la maturazione di una conoscenza critica in ordine al divenire della produzione economica dell’impresa “in funzionamento”. Se l’impresa dovesse redigere il bilancio osservando i Principi contabili interna- zionali, lo stesso concetto è esposto in modo ancora più chiaro dal paragrafo 13 del Principio IAS 1 – Presentazione del bilancio che dispone che “i bilanci devo- no presentare attendibilmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultato economico e i flussi finanziari di una impresa “e dal paragrafo 23 e 24 dove stabilisce che “Nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendale deve effettuare una valutazione della capacità dell’impresa di continuare a ope- rare come una entità in funzionamento. Il bilancio deve essere redatto nella prospet- tiva della continuazione dell’attività a meno che la direzione aziendale non inten- da liquidare l’impresa o interrompere l’attività o non abbia alternative realisti-

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10 La revisione della continuità aziendale

10.1 Lo stato dell’arte delle norme sulla continuità aziendale

Uno degli aspetti più importanti da valutare in una situazione di crisi dell’econo-mia riguarda la capacità delle imprese di perdurare con la propria attività neltempo. L’importanza e la rilevanza che ha il postulato della continuità aziendale èribadita dall’art. 2423-bis c.c. che, esplicitando la cosiddetta clausola generale delbilancio d’esercizio, afferma al primo comma che, “... la valutazione delle vocideve essere fatta secondo prudenza e nella prospettiva della continuazione del-l’attività”.

CONTINUITÀ AZIENDALE

Art. 2423-bis: “... La valutazione delle voci deve essere fatta con prudenzae nella prospettiva della continuazione dell’attività...”

Documento Banca d’Italia, CONSOB e ISVAP sui bilanci al 31/12/2008del 6 marzo 2009, reiterato per i bilanci chiusi al 31/12/2009

Tale postulato è in stretta correlazione con lo scopo fondamentale del bilanciod’esercizio, consistente nel consentire la maturazione di una conoscenza critica inordine al divenire della produzione economica dell’impresa “in funzionamento”.

Se l’impresa dovesse redigere il bilancio osservando i Principi contabili interna-zionali, lo stesso concetto è esposto in modo ancora più chiaro dal paragrafo 13del Principio IAS 1 – Presentazione del bilancio che dispone che “i bilanci devo-no presentare attendibilmente la situazione patrimoniale-finanziaria, il risultatoeconomico e i flussi finanziari di una impresa “e dal paragrafo 23 e 24 dovestabilisce che “Nella fase di preparazione del bilancio, la direzione aziendaledeve effettuare una valutazione della capacità dell’impresa di continuare a ope-rare come una entità in funzionamento. Il bilancio deve essere redatto nella prospet-tiva della continuazione dell’attività a meno che la direzione aziendale non inten-da liquidare l’impresa o interrompere l’attività o non abbia alternative realisti-

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che a fare ciò. Se la direzione aziendale sia a conoscenza, nel fare le proprievalutazioni, di significative incertezze... che possano comportare l’insorgere diseri dubbi in proposito, deve evidenziare tali incertezze”.

Questo aspetto è stato anche ripreso dal Principio contabile nazionale OIC n. 1dell’ottobre del 2004 – I principali effetti della riforma di diritto societario sullaredazione del bilancio d’esercizio, mentre tra i principi di revisione nazionalispicca per importanza il n. 570 relativo alla continuità aziendale (il cosiddetto“going concern”), oltre a numerose comunicazioni CONSOB in materia.

Da ultimo anche la CONSOB, ISVAP e Banca d’Italia sono intervenute nel feb-braio 2009 con un documento congiunto, reiterato nel 2010, in cui si ribadiscel’importanza della osservanza di tale aspetto.

Il principio della continuità aziendale è quindi fondamentale e da esso discendetra l’altro che le valutazioni di bilancio esprimono valutazioni di “processi incorso di svolgimento”, nel senso che l’evoluzione di questi processi nel tempoportano a determinare certe valutazioni di bilancio rispetto ad altre solo se l’im-presa continua ad operare. Si pensi ad esempio alla valutazione delle rimanenzeche, in fase di continuità aziendale, sono determinate come il minor valore tracosto e valore di mercato dei beni in giacenza, mentre, in fase di liquidazione (o insituazioni di discontinuità aziendale), si valutano solo a valore di realizzo.

In tempi di crisi economica, il presupposto della continuità aziendale non è affattoscontato. In periodi economici di questo tipo molte minacce si addensano nelcielo delle imprese anche di importanza tale da lecitamente dubitare se tale conti-nuità esista ancora o esisterà in un prossimo futuro. Queste considerazioni riguar-dano ogni impresa sia che essa sia classificabile tra le grandi, le medie o le piccolesia che, sia come una cordata di scalatori in montagna, siano tra loro legate per cuilo scivolone di una di esse rischia di trascinare spesso con sé le altre.

In questi ultimi anni gli esempi per le imprese italiane si sprecano e ciò ha indottola CONSOB a pubblicare sul suo sito una black list di imprese in grave difficoltàda monitorare periodicamente.

È lecito porsi ora una domanda. Come si può determinare se una impresa è ancora incontinuità aziendale e per quanto tempo? La risposta non è affatto scontata, anchese la domanda è molto appropriata. Inoltre si può considerare che se una impresa èsempre “andata bene” in passato è da ritenersi esente da questo tipo di problema?

Questo secondo aspetto veniva spesso usato in passato per evitare di valutare lacontinuità d’impresa, ma la crisi economica ha dimostrato che sono le grandiimprese, prime tra tutte, a dover verificare se la loro continuità sussisterà in futu-ro, per cui un brillante successo aziendale del passato, di questi tempi, non signi-

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fica affatto un “brillante” successo futuro. Nomi di illustri imprese sono oggipresenti nella black list delle società quotate italiane e costantemente monitoratida CONSOB 1.

Si pensi ad esempio allo stesso Gruppo FIAT che, pur avendo ottenuto un buonrisultato nel 2008/2009, si è trovato in breve tempo coinvolto in una serie di pro-blematiche connesse ad un settore che risente pesantemente della crisi in atto.Questo significa anche che le situazioni di crisi possono anche far emergere nuo-ve opportunità per svilupparsi e non solo sopravvivere in futuro, ma ciò dipendeesclusivamente dalla capacità del management dell’impresa di gestire le situazio-ni con idee innovative ed in grado di realizzarle.

Per fornire un aiuto ai redattori dei bilanci 2008 e 2009, gli organismi di controllodi primo livello (OIC, ISVAP e BANCA d’ITALIA) hanno ribadito che comecontinuità aziendale si intende il fatto che l’impresa continui la sua esistenza ope-rativa per un futuro prevedibile. Non si tratta quindi di una esistenza “pura esemplice”, ma di una “esistenza operativa”.

Il documento inoltre tratta del concetto di “futuro prevedibile”.

Il riferimento al fatto che sia “prevedibile” è più che appropriato se si analizza ilfuturo di una impresa. Nel tempo le variabili si fanno incerte e confuse e quindi èbene tracciare delle “linee demarcanti” che possano costituite una valida guida.

In genere ci si riferisce ad un periodo di dodici mesi successivi alla data di riferi-mento del bilancio, ma il documento del febbraio 2009 precisa che il futuro pre-vedibile “... non sia limitato ai dodici mesi...”: Questo significa che gli ammini-stratori devono valutare la continuità aziendale in una ottica maggiore e normal-mente in linea con i piani strategici interni che variano dai 3 ai 5 anni.

Il grado di analisi per valutare la continuità aziendale nei singoli casi non puòessere codificato date le numerose variabili. Bisogna che gli amministratori con-siderino una vasta gamma di fattori relativi alla attuale redditività del business, aquella attesa, alla capacità di rimborsare i debiti, soprattutto a medio termine, allepotenziali fonti di finanziamento alternativo, prima di dare per scontato che lacontinuità aziendale ci sia.

Si illustra un esempio tratto dal bilancio di una impresa italiana quotata che ri-prende gli aspetti sopra trattati.

1. A titolo di esempio ci si riferisca al Gruppo Richard Ginori, al Gruppo Pininfarina, al GruppoTiscali, al Gruppo Risanamento, solo per citarne alcuni.

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Note esplicative del bilancio al 31 dicembre 2008di un Gruppo operante nel settore immobiliare

LA CONTINUITÀ AZIENDALE

L’andamento del mercato immobiliare, in particolare nel contesto attuale di crisi,ha evidenziato una riduzione della domanda, la flessione dei prezzi e l’allunga-mento dei tempi di vendita, circostanze che hanno comportato una rarefazionedelle transazioni. Tale situazione ha causato anche il rallentamento delle dismissio-ni pianificate dalla società e del Gruppo posticipando gli effetti del previstoprogramma di alienazione del portafoglio immobiliare di trading e generandouna situazione di tensione finanziaria che ha condizionato l’attività di gestionee di valorizzazione del patrimonio immobiliare, determinando una significati-va perdita economica nell’esercizio (• 89,6 milioni) e ha ritardato la soluzionedelle problematiche finanziarie rilevate in occasione del precedente bilancio.L’insieme delle circostanze descritte ha generato delle criticità i cui effetti pos-sono far sorgere dubbi sulla capacità della società e del gruppo di continuaread operare in condizioni di continuità aziendale, in particolare per le tensionifinanziarie nella gestione della liquidità a breve ed in considerazione degli im-pegni finanziari della società e del Gruppo.La problematica della tensione finanziaria ha sostanzialmente interessato tuttol’esercizio in esame, seppure con diversa intensità temporale, e ha richiestoparticolareggiate analisi e complessi interventi correttivi da parte degli ammi-nistratori che di seguito si riassumono: nuova finanza (omissis), accordi dimoratoria (omissis), nuove strategie aziendali (omissis), piano degli esborsi(omissis), piano cessioni (omissis).

10.2 Le minacce alla continuità aziendale in un contesto di crisi eco-nomica

Molte sono le minacce che si addensano sulle imprese in periodi di crisi economi-ca e i numerosi interventi di importanti rappresentanti di Confindustria e gli invitidel Governo lo attestano 2.

Per guidare gli operatori del controllo in questo processo utili riferimenti si ritro-vano nel Principio di revisione n. 570 – La continuità aziendale, che analizzaalcuni indicatori che producono le minacce, suddividendoli in:

2. Come vi sono molte minacce, vi sono anche molte opportunità che emergono da un contestoeconomico in profonda trasformazione, ma il revisore analizza solo le minacce, in quanto possonoincidere sulla valutazione dei rischi come esposto nel capitolo 6.

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• indicatori di tipo finanziario;• indicatori di tipo gestionale;• indicatori di altro genere.

Essi rappresentano la sintesi delle principali cause di dissesto delle imprese nelmondo che, sembrerà strano, sono più simili di quanto non si creda.

Prima di ricordarli, è bene far presente che molto raramente un dissesto aziendaleemerge improvvisamente, vale invece di solito il contrario. Il problema e le diffi-coltà nascono nel tempo, vengono mal affrontate o non affrontate affatto e poidegenerano in una crisi globale risolvibile solo con significative ristrutturazioni,grandi sacrifici o chiudendo l’attività.

Da tutto ciò emerge il motivo per esporre al meglio nella relazione sulla gestionel’analisi di rischi ed incertezze come richiesto dall’art. 2428 - La relazione sullagestione e come esposto nell’esempio precedente.

10.2.1 Indicatori economico-finanziari

Dall’analisi dei fattori scatenanti crisi aziendali, il Principio di revisione n. 570illustra i più ricorrenti sintomi di scarsa continuità aziendale, iniziando dai piùevidenti, cioè gli indicatori economico-finanziari. I più importanti sono illustratidi seguito.

INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARIDA CONTROLLARE

• Situazione di deficit patrimoniale o di capitale circolante netto negativo• Prestiti a scadenza fissa e prossimi alla scadenza senza che vi siano prospettive vero-

simili di rinnovo o di rimborso; o eccessiva dipendenza da prestiti a breve termine perfinanziare attività a lungo termine

• Indicazioni di cessazione del sostegno finanziario da parte dei finanziatori e altri creditori• Bilanci storici o prospettici che mostrano cash flow negativi• Principali indici economico-finanziari negativi• Consistenti perdite operative o significative perdite di valore delle attività che genera-

no cash flow• Mancanza o discontinuità nella distribuzione dei dividendi• Incapacità di saldare i debiti alla scadenza• Incapacità nel rispettare le clausole contrattuali dei prestiti (i covenants)• Cambiamento delle forme di pagamento concesse dai fornitori dalla condizione “a

credito” alla condizione “pagamento alla consegna”• Incapacità di ottenere finanziamenti per lo sviluppo di nuovi prodotti ovvero per altri

investimenti necessari

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Tra gli indicatori più importanti per valutare la situazione della gestione indivi-duando segnali di discontinuità aziendale, i primi due casi (deficit patrimoniale oCCN negativo) rappresentano i tipici segnali di potenziali problemi di continuitàaziendale. È interessante analizzare se il cash flow negativo dipende dall’attivitàoperativa o da un capitale circolante netto negativo, per cui le considerazioni dafare sono diverse. Nel primo caso vi sono aspetti molto più gravi da considerare,ad esempio i motivi per cui si originano i risultati negativi, mentre il caso dicapitale circolante netto può forse anche essere risanato.

La terza, quinta e decima situazione (per finanziamenti a scadenza fissa o prossi-mi alla scadenza senza credibili prospettive di rinnovo o di rimborso, o una ecces-siva dipendenza da prestiti a breve termine per finanziare attività a lungo termine)sono tra le cause scatenanti di molte crisi e dissesti nazionali e internazionali degliultimi anni (Gruppo Parmalat, Cirio, Enron, Risanamento).

Le analisi comparative viste nel capitolo 7 possono far rilevare indici economico-finanziari negativi o in costante peggioramento.

Tra gli indici più usati per valutare situazioni di crisi ricordiamo ad esempio gliindici di liquidità finanziaria che permettono di verificare l’attitudine dell’azien-da a fronteggiare prontamente i fabbisogni monetari della gestione con mezzipropri e i margini finanziari, quali ad esempio l’indice di liquidità primaria, ilmargine di tesoreria, l’indice di liquidità secondaria 3.

Allo stesso modo perdite d’esercizio “consistenti” 4 portano alle medesime consi-derazioni. La continuità aziendale è a rischio se le perdite operative sono dovutead una riduzione dei ricavi o ad un rallentamento della attività, a una disaffezione aiprodotti dell’impresa da parte del pubblico o a un pesante calo della produttività.

10.2.2 Indicatori gestionali

Questi indicatori si riferiscono a condizioni difficilmente quantificabili in terminimonetari e possono riguardare quanto esposto successivamente:

3. L’indice di liquidità primaria è dato dal rapporto tra Liquidità immediate + Liquidità differite/Passività correnti, mentre le stesse grandezze sottratte le une dalle altre danno il margine di tesore-ria, l’indice di liquidità secondaria è dato dal rapporto tra Attività correnti e Passività correnti e ilCCN è dato dalla differenza tra attività correnti e passività correnti.4. La dottrina considera le perdite come “consistenti” se superano un terzo del capitale, senza chel’assemblea della società abbia preso gli opportuni provvedimenti, mentre civilisticamente ci siriferisce agli artt. 2445 e 2446 c.c.

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INDICATORI GESTIONALI

Sono elementi osservabili e verificabili dal revisore ma non sono quantificabili intermini monetari.Il Principio di revisione n. 570 elenca i seguenti:• Perdita di amministratori o di dirigenti chiave senza riuscire a sostituirli• Perdita di mercati fondamentali, di contratti di distribuzione, di concessioni, di

licenze o di fornitori importanti• Difficoltà nell’organico del personale o difficoltà nel mantenere il normale flusso

di approvvigionamento da importanti fornitori

Molti di questi indicatori si notano durante le visite periodiche del revisore epongono i problemi relativi ad aspetti di riduzione di mercati fondamentali, con-tratti di distribuzione, concessioni e licenze, che molto spesso hanno causato crisiaziendali 5.

10.2.3 Altri indicatori

Tra gli altri indicatori si notano una varietà di situazioni differenti.

Alcuni di essi sono diventati in questi anni molto importanti, tra cui quelli ditutela ambientale. Spesso la mancata osservanza di tali norme pone seri problemidi sopravvivenza delle imprese. I danni provocati da inquinamento o smaltimentodi rifiuti creano situazioni che richiedono cospicui accantonamenti per fondi ri-schi e risarcimenti di una tale entità da portare rapidamente alla chiusura di stabi-limenti e di imprese.

Lo stesso potrebbe dirsi per contenziosi legali e fiscali di tale entità da minare lasopravvivenza delle imprese relative o da incidere in modo così rilevante sul bi-lancio da indurre i soci a concludere la attività imprenditoriale.

Infine non bisogna dimenticare le modifiche nella legislazione e le politichegovernative che possono colpire la produzione di un bene o ridurla significati-vamente. Si pensi ad un prodotto farmaceutico che sia considerato lesivo dellasalute pubblica o anche solo alla vendita di sigarette ove sull’involucro del pro-dotto deve essere specificatamente indicato che il bene è lesivo della salute dichi lo usa.

5. Da ultimo le difficoltà di Gruppi come Stefanel, Mariella Burani, ecc.

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ALTRI INDICATORI

Questa categoria residuale raccoglie solo alcuni indicatori non monetari da consi-derare attentamente:• Capitale ridotto al di sotto dei limiti legali o non conformità ad altre norme di

legge• Tutela ambientale non osservata• Contenziosi legali e fiscali che, in caso in soccombenza, potrebbero comportare

obblighi di risarcimento che l’impresa non è in grado di rispettare• Modifiche legislative o politiche governative dalle quali si attendono effetti sfa-

vorevoli all’impresa

Anche gli Organismi internazionali preoccupati per la piega che gli eventi stannoprendendo sono intervenuti in merito. Lo IAASB – International Auditing andAssurance Standards Board nel gennaio 2009 ha diffuso un documento dal titolo“Audit considerations in respect of going concern in the current economic envi-ronment” in cui indica altri casi oltre quelli sopra illustrati che più frequentemen-te si presentano nella attuale situazione di crisi che si aggiungono a quanto vistofinora:

1) difficoltà di pagamento dei finanziamenti alle scadenze fissate;2) richieste di rientro dai limiti di credito concessi da istituti di credito;3) perdite sui crediti o simili;4) perdita di importanti mercati, licenze o fornitori principali;5) capitale ridotto per perdite accumulate al di sotto dei limiti legali o non in

conformità con gli obblighi di legge.

In particolare mi sembra valga la pena di riflettere su uno degli effetti più impor-tanti della crisi, cioè la mancanza o la gran difficoltà di ottenere credito per leimprese da parte del settore creditizio. La crisi infatti, iniziatasi con i sub prime haportato ad un generale raffreddamento del credito concesso, con un grave effettoa cascata sulla capacità delle imprese a perdurare nel tempo. In particolare questoaspetto ha notevoli conseguenze per le imprese italiane in genere molto indebitatecon il sistema bancario sia a breve che a medio termine; inoltre, anche in caso dirinnovo dei fidi concessi, le garanzie richieste sono assai aumentate con il rischiodi diventare insostenibili 6.

Tutti questi aspetti sono da considerare accuratamente nei bilanci 2008-2010, tracui:

6. A conferma di ciò si veda l’incremento dei reati per “usura” nel 2009-2010.

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• la possibilità di revoca dei fidi fino a ieri concessi;• l’effetto di riduzione delle attività per perdite di valore che possano incrinare i

covenants di riferimento dei prestiti in vigore;• la possibilità di non osservare i covenants pattuiti che possono produrre una

immediata richiesta di rimborsi dei prestiti concessi;• il desiderio degli istituti di credito di non volersi impegnare in un rinnovo dei

fidi in essere e di ogni loro ampliamento, se richiesto;• una maggior ricorso a garanzie, fidejussioni, ecc.

Certo tutto ciò non porta automaticamente a problemi di continuità aziendale, mamerita una attenta considerazione ed illustrazione nell’informativa di bilancio.D’altro canto bisogna anche considerare i numerosi e variegati interventi di inie-zioni di liquidità fatte dai governi in tutti i paesi a sostegno delle proprie econo-mie che possono portare rapidamente a fenomeni inflattivi o a fattispecie ed effet-ti molto diversi.

Su tutti questi aspetti gli amministratori che redigono i bilanci in una ottica dicontinuità aziendale devono seriamente riflettere se ritengono che la continuitàpersista in azienda, esponendone accuratamente i motivi nella relazione sulla ge-stione

10.3.3 A chi spetta valutare la continuità aziendale

Importante è ora capire a chi e in che modo si sviluppa la vigilanza sulla continui-tà aziendale e sui rischi relativi.

Ogni organo che si occupa dell’azienda ne è coinvolto in modo diverso e condifferente enfasi, vediamo solo i tre casi più noti: gli amministratori, i sindaci e irevisori.

Gli amministratori dell’azienda sono coinvolti in primis e devono verificare sel’impresa o il Gruppo siano in grado di operare nel futuro, in quanto spetta a lorosviluppare l’investimento effettuato dai soci che li hanno nominati a gestire l’azien-da. In tal senso l’OIC 5 – Bilanci di liquidazione, ne definisce bene ruoli e compe-tenze e illustra al meglio la delicata fase di passaggio da amministratori a liquida-tori.In particolare gli amministratori devono sviluppare l’attività dell’impresa, masoprattutto non devono depauperare l’investimento e quindi far perdere valoreall’impresa stessa. In tempi di crisi questo aspetto è molto delicato.

Il loro ruolo permette di considerare tutta una serie di informazioni di cui possonoessere in possesso in modo più analitico e rapido degli altri organi, considerandola dimensione e la complessità dell’impresa, la natura e lo stato delle sue attività,la sua organizzazione e di descrivere le azioni che intendono perseguire.

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CONTINUITÀ AZIENDALE: A CHI SPETTA VALUTARLA?

• AGLI AMMINISTRATORI - nella redazione del bilancio• AI SINDACI - perché vigilano sull’andamento della società• AI REVISORI - per accertare se il bilancio presenta il quadro fedele

Un esito positivo della verifica del persistere del presupposto della azienda dioperare in futuro come impresa in funzionamento li autorizzerà a contabilizzarele voci di bilancio secondo i corretti criteri previsti dal codice civile. Se invece ilpresupposto della continuità non fosse più giustificato, gli importi e le classifica-zioni riportate in bilancio dovranno seguire i principi di liquidazione, di cui agliartt. 2490 c.c. ss. e al Principio contabile OIC n. 5 – Bilanci di liquidazione 7.

Il secondo organo coinvolto nel prevenire o accertare la crisi d’impresa è il Comi-tato per il controllo interno e la revisione contabile (art. 19 d.lgs. n. 39/2010) chepuò essere, di norma, il collegio sindacale (consiglio di sorveglianza o comitatoper il controllo sulla gestione) al quale spetta il compito di vigilare sull’osservan-za della legge e dello statuto, o di accertare se gli atti e le deliberazioni degli altriorgani della società siano o meno conformi alle leggi e alle disposizioni dellostatuto, oltre alla vigilanza sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.Tale compito si sostanzia nella verifica della conformità delle scelte gestionali aigenerali criteri di razionalità economica, senza sindacare sull’opportunità gestio-nale delle scelte, ma non considerando un controllo di merito sull’opportunità esulla convenienza delle scelte di gestione degli amministratori, ma solo approfon-dendone gli aspetti di legittimità.

I sindaci dovranno verificare che gli amministratori non abbiano trascurato difornire e valutare tutte le informazioni sufficienti in merito all’operazione ed ab-biano posto in essere tutte le cautele e verifiche preventive normalmente richiesteper scelte di quel tipo, operate in quelle circostanze e secondo quelle modalità.Si tratta, inoltre, di verificare che le scelte siano congruenti, ragionevoli e compa-tibili con le risorse ed il patrimonio di cui dispone la società. Nel vigilare sulrispetto dei principi di corretta amministrazione, il collegio sindacale dovrà ac-certare che gli amministratori non compiano operazioni estranee all’oggetto so-ciale, in conflitto d’interessi con la società, manifestamente imprudenti o azzar-date, e che possano compromettere l’integrità del patrimonio sociale, volte a sop-primere o a modificare i diritti attribuiti dallo statuto o dalla legge ai singoli soci,

7. Il modo in cui gli amministratori illustrano in bilancio il problema della continuità aziendale èstato illustrato precedentemente come estratto dalla nota integrativa di un importante Gruppo immo-biliare italiano.

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in contrasto con le delibere assunte dall’assemblea, dal consiglio di amministra-zione o dal comitato esecutivo.

In particolare dovranno vigilare sugli atti e le deliberazioni palesemente pregiudi-zievoli e in grado di porre in dubbio la continuità aziendale.

Vediamo infine il compito del revisore in caso di mancanza di continuità azienda-le. È noto che il suo ruolo non consiste nel redigere il bilancio, ma in quello divalutare la correttezza del bilancio redatto dalla società, analizzandone i docu-menti contabili e di preoccuparsi di evidenziare quei problemi di continuità azien-dale che hanno una diretta implicazione contabile. Il revisore non ha nemmeno ilcompito di valutare l’azienda, esprimendo giudizi di stima sulla validità o menodella gestione svolta, in quanto non è tenuto ad esporre opinioni sulle proiezionidella gestione aziendale.

Come è noto, la sua funzione è di verificare, nel corso dell’esercizio, la regolaretenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione nelle scritture contabili deifatti di gestione, nonché la verifica della corrispondenza del bilancio d’esercizio edel bilancio consolidato alle risultanze delle scritture contabili ed agli accerta-menti eseguiti. Il suo ruolo è cruciale nel valutare la correttezza e la ragionevolez-za dei presupposti in base alle valutazioni svolte dagli amministratori.

Il controllo consiste nel verificare se le conclusioni a cui sono giunti gli ammini-stratori siano corrette e se vi siano incertezze circa la capacità di funzionamentodell’impresa, tali da doverne dare informativa in bilancio.

Quando potrebbe sorgere un problema di continuità aziendale, è importante rac-cogliere sufficienti ed idonei elementi probativi per formarsi una propria opinio-ne sulla capacità dell’impresa di continuare ad operare nel prevedibile futuro.

Questa verifica inizia dalla pianificazione dell’incarico di verifica, perché è pos-sibile sin dall’inizio imbattersi in situazioni pregresse o eventi tali da far sorgeresignificativi dubbi.

In tal caso, il revisore contabile o la società incaricata dovrà discuterne con gliamministratori, esaminare i piani gestionali futuri e potrà richiedere documenti enotizie utili per procedere ad ispezioni, nonché scambiare tempestivamente con ilcollegio sindacale le informazioni rilevanti per l’espletamento dei propri compiti.

10.4 Le procedure di revisione specifiche

Dato che gli eventi che possono minare la continuità di un’impresa sono molti ediversi tra loro, spetta al soggetto incaricato del controllo verificare, nel caso spe-cifico, l’effetto di uno o più segnali di discontinuità e valutarne la portata.

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Se egli ritiene significativi i dubbi sulla prospettiva di continuità aziendale, alcu-ne procedure di revisione possono assumere maggiore rilevanza e vanno amplia-te, infatti il Principio di revisione n. 570 – La continuità aziendale, prevede losvolgimento di procedure più specifiche per ottenere sufficienti e appropriate evi-denze circa la capacità dell’impresa di perdurare nel futuro.

PROCEDURE DI REVISIONE

• Indagare le cause di possibile non continuità• Valutare come gli amministratori intendono affrontare il problema• Analizzare la logica e fattibilità di piani futuri di recupero o di risanamento (se

esistono)• Trarre le proprie conclusioni

Vediamone alcune:

a) Analizzare e discutere con la direzione i flussi di cassa, la futura redditività edaltri dati previsionali rilevanti.Risulta molto importante uno scambio di informazioni tra il soggetto incarica-to del controllo contabile e la direzione della società per poter identificare ecomprendere tutti gli eventi ed operazioni che possono avere un impatto signi-ficativo sull’attività di controllo o sul bilancio.Nel caso in cui emergano elementi di non continuità, spetta al revisore consul-tare la direzione e valutare come gli amministratori intendano rimediare, attra-verso un’analisi dei piani strategici da essi forniti.Spetta invece al revisore valutare la realizzabilità di tali piani, in particolare, sesaranno fattibili e in grado di migliorare la situazione.Può essere importante richiedere alla direzione che le attestazioni verbalmenterilasciate siano fornite anche per iscritto, specialmente se circoscritte a que-stioni significative rispetto al bilancio;

b) Considerare gli eventi successivi alla data di chiusura del bilancio tali dainfluenzare la capacità dell’impresa di mantenersi in funzionamento.Gli eventi successivi si verificano tra la data di chiusura dell’esercizio e la datadi approvazione del bilancio da parte degli organi deputati a tale scopo.Il revisore può venire a conoscenza di questi eventi antecedentemente o suc-cessivamente alla data in cui rilascia la propria relazione sul bilancio.Se venisse a conoscenza di eventi successivi che sono in grado di influenzareil bilancio in modo significativo, deve anche valutare se l’informativa fornitariguardo al loro trattamento contabile li rifletta correttamente.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 335

È necessario anche analizzare la logica e la fattibilità dei piani futuri pertrarre delle conclusioni. Nel paragrafo 10.5 ne tratteremo diffusamente conl’aiuto di un esempio reale; infatti possono presentarsi elementi successivimolto incerti e critici (ad es. una causa legale in corso) da valutare con gran-de attenzione.

c) Esaminare e discutere con la direzione gli ultimi bilanci infrannuali.Dal momento che spetta al revisore ottenere sufficienti ed appropriate eviden-ze documentate circa la capacità dell’impresa di perdurare nel futuro, oltre aduna valutazione della credibilità dei budget prodotti dall’impresa, è richiestaanche una verifica volta al riscontro della validità di quelli che sono stati pro-dotti in passato.

PROCEDURE DI REVISIONE

• Analizzare l’osservanza dei rimborsi dei prestiti obbligazionari e dei finanzia-menti

• Leggere i verbali di assemblee, consigli, comitati esecutivi per riferimenti a diffi-coltà finanziarie

• Valutare la capacità dell’impresa a evadere gli ordini (backlog?)

d) Verificare la capacità dell’impresa di evadere gli ordini dei clienti.Con il termine backlog si intendono i cosiddetti “ordini in mano”, cioè gliordini di vendita che sono stati richiesti ma che alla chiusura dell’esercizionon sono ancora stati evasi. Se essi sono scarsi, il futuro è quanto mai incerto,ma anche se la società avesse molti ordini inevasi potrebbe significare che laproduzione sia rallentata per mancanza di fonti per acquisire materie prime oper remunerare il personale, e ciò produce un ritorno negativo sull’immagineaziendale, che a lungo andare causa la perdita di clienti strategici.

e) Analizzare i termini dei prestiti obbligazionari e di finanziamenti per rilevareeventuali inadempienze.Se la società non è stata in grado di far fronte ai propri impegni nei confrontidei creditori, subirà sicuramente dei danni all’immagine, ma si potrebbe trova-re a dover sostenere oneri aggiuntivi dal punto di vista finanziario, quali inte-ressi passivi e cause legali. Rientra anche in questo contesto la verifica che icovenants dei finanziamenti continuino ad essere rispettati, in alternativa gliistituti finanziatori potrebbero chiederne il rimborso.

f) Leggere i verbali delle assemblee e dei consigli di amministrazione, dei comi-tati esecutivi e del collegio sindacale, per constatarne eventuali riferimenti adifficoltà finanziarie.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE336

g) Confermare l’esistenza, la regolarità e la possibilità di rendere esecutivi ac-cordi diretti a fornire e a mantenere un sostegno finanziario da parti correlateo da terzi e valutare la capacità finanziaria di dette parti di apportare ulterio-ri finanziamenti.

Per migliorare la situazione, può essere necessario ricorrere a fonti di finanzia-mento diverse da quelle ordinarie come, ad esempio:

– finanziamento dei soci: di cui si potrebbe richiedere una comfort letter 8, in cuisi esprime la volontà dei soci di continuare a sostenere l’impresa anche se cisono risultati negativi;

– finanziamento di terzi: è importante capire il grado di affidabilità che il siste-ma bancario ripone nell’impresa e se ci sono, ad esempio, i limiti di fido nonutilizzati e per quali valori. Se l’azienda utilizza poco il fido concessole, ciò ècertamente un segnale positivo, ma anche un sintomo di scarsa propensioneall’investimento.

Un esempio di queste diverse ipotesi possiamo trarlo dal caso successivo.

Della relazione Pricewaterhousecoopers31 dicembre 2008 Eutelia spa

Paragrafo 4 i) Gli amministratori della società hanno evidenziato:a) una perdita di esercizio di • 180,5 milioni e un andamento economico

nei primi mesi dell’esercizio 2009 che evidenza ulteriori perdite dellagestione ordinaria

b) un significativo peggioramento dell’indebitamento finanziario nell’eser-cizio 2008 e nei primi mesi dell’esercizio 2009

c) la prevista incapacità di far fronte ai rimborsi dovuti a breve terminerelativamente ai contratti di finanziamento in essere per un importopari a • 21,7 milioni

d) il mancato rispetto dei covenants su finanziamenti che hanno portatoalla perdita del beneficio del termine dei finanziamenti pari a • 7,5milioni che pertanto diventano esigibili a breve termine

e) l’esistenza di debiti tributari scaduti (vedi nota esplicativa...)

8. È un documento in forma di lettera contenente indicazioni volte a rassicurare il destinatario circail buon esito dell’operazione cui si riferisce la lettera. Questo documento solitamente rientra tra leforme atipiche di garanzia personale.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 337

Per attuare correttamente queste procedure, il revisore deve essere sempre in gra-do di ottenere adeguati elementi probativi che gli permettano di trarre valide con-clusioni per potere formulare il proprio giudizio.

Vediamo un altro esempio che può aiutare.

Relazione della società di revisione Mazarsbilancio 31 dicembre 2008

Giovanni Crespi Spa

Paragrafo 3.1 (omissis)In data 3 aprile 2009 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato inter-venti di reazione a questa difficile situazione (... di crisi aziendale...), de-scritti nella relazione sulla gestione. In particolare “Per evitare il perdura-re della tensione finanziaria e di liquidità la società intende attuare neiprossimi 12 mesi i seguenti provvedimenti:a) rimborso nei tempi tecnici strettamente necessari da parte delle società

controllate e sottoposte a direzione e coordinamento dei debiti finan-ziari per circa 5 milioni di euro relativi a finanziamenti a suo tempoconcessi dalla Capogruppo.

b) Conferimento ad un advisor Finanziario di un incarico per la ristruttu-razione dei debiti finanziari della Capogruppo e delle società da questadirettamente controllate e sottoposte a direzione e coordinamento, alloscopo di riequilibrare il profilo dei flussi di cassa attesi.

c) Dismissione di proprietà immobiliari non più strategiche da parte dellaCapogruppo e di società sottoposte a direzione e coordinamento. Dalriscontro di apposite perizie predisposte da società di valutazione diprimaria importanza, si ritiene di poter realizzare un importo comples-sivo di • 25 milioni da destinare a riduzione della esposizione debito-ria nei confronti del sistema finanziario.

Gli Amministratori evidenziano come l’attuabilità delle azioni è funziona-le al mantenimento della continuità aziendale e dichiarano che se, nel cor-so del 2009 si dovesse riscontrare, anche in relazione ai tempi di realizzodegli interventi, la necessità di ulteriori risorse finanziarie, gli stessi siriservano la possibilità di richiedere agli azionisti di deliberare in meritoad un aumento del capitale sociale.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE338

10.5 Gli aspetti di revisione dei piani di risanamento aziendale

Quanto visto prima porta ad analizzare gli aspetti di revisione in caso di piani dirisanamento messi in atto dall’impresa e del ruolo che il revisore ha nel contesto.Lo scopo di questo paragrafo è di riflettere sulle procedure di revisione e gli effet-ti sulla relazione del revisore nel caso di un piano di risanamento aziendale redat-to in una situazione in cui si deve valutare se esiste ancora la continuità aziendale.

La gravità di queste situazioni può spesso essere attenuata da altri fattori. Adesempio, il fatto che un’impresa non sia in grado di pagare i propri debiti ordinaripuò essere compensato da una decisione aziendale volta al mantenimento di ade-guati flussi di cassa con strumenti quali la cessione di impianti, macchinari, ricon-versioni industriali, la ridefinizione dei termini di pagamento dei prestiti o l’in-cremento del capitale sociale. Analogamente, la perdita di un importante fornitorepuò essere risolta ricorrendo a una fonte alternativa di rifornimento.

Queste situazioni richiedono quindi da parte degli amministratori la redazione diappositi piani di “risanamento” per affrontare la situazione di crisi e cercare diriportare l’impresa nelle condizioni di operatività. In questo senso è fondamenta-le che le procedure di revisione contemplino l’analisi di questi piani di risana-mento pur considerando tutte le incertezze relative alle analisi di eventi ipoteti-ci 9.

Va comunque fatto presente che il revisore non è in grado di predire eventi ocondizioni futuri che potrebbero portare l’impresa a non essere più in grado dicontinuare la propria attività; per cui la mancanza di riferimenti ad eventi o condi-zioni di incertezza nella continuità aziendale non deve necessariamente essereintesa come una garanzia della continuità aziendale dell’impresa nella relazionedi revisione, ma il ruolo del controllo è solo quello di valutare la possibile fattibi-lità del piano e le ragionevoli condizioni e presupposti su cui è stato redatto.

In ogni caso sin dalla fase di pianificazione il revisore si deve allertare in tal sensoe svolgere le ulteriori procedure di revisione che abbiamo già descritto, in partico-lare:

a) esaminare i piani d’azione futuri degli amministratori che si basano sulla lorovalutazione riguardante la continuità aziendale;

b) raccogliere adeguati elementi probativi in grado di confermare o meno l’esi-stenza di incertezze significative svolgendo procedure di revisione ritenute

9. In questo senso ci si riferisce, secondo i Principi di revisione internazionali, al Documento ISA3400 – The examination of prospective financial information.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 339

necessarie e considerando anche l’effetto di eventuali piani gestionali o altrifattori attenuanti;

c) richiedere agli amministratori delle dichiarazioni scritte relative ai loro pianid’azione futuri.

Se vengono analizzati i flussi di cassa, la redditività e le altre previsioni simili,bisogna anche accertare l’attendibilità del sistema che genera tali informazioni.Bisogna valutare inoltre se i presupposti su cui si basano le previsioni sono appro-priati alle circostanze confrontando anche le previsioni di recenti periodi passaticon i risultati effettivi e confrontando le previsioni del periodo successivo con irisultati conseguiti fino alla data di riferimento.

10.5.1 Caratteristiche del piano

Le caratteristiche di un piano di recupero della redditività non possono esserestandardizzate in quanto dipendono dalle singole situazioni. L’importante è che lasocietà “creda” nel piano che ha redatto come valido strumento per uscire dallacrisi e che esso si basi su ragionevoli presupposti. Il fatto che lo sia realmente sidimostra con un costante monitoraggio dei confronti tra costi e ricavi effettivi equelli previsti dal piano stesso.

10.5.2 Un caso applicativo

Vediamo ora in un caso specifico come ci si potrebbe comportare. Ipotizziamoche l’impresa operi nel settore di mercato dei tour operator e che il settore sia incrisi.

I rischi tipici di questo tipo di attività che valgono per tutti i tour operator sono:

• la ciclicità del mercato;• la stagionalità dei ricavi;• gli impegni anticipati per ottenere i servizi, la logistica ed il trasporto dei clien-

ti nei villaggi;• la strenua concorrenza nazionale e internazionale;• i rischi connessi ai problemi di sicurezza delle strutture ricettive e degli aerei;• i rischi di cambio.

Esaminiamo il caso del Gruppo V al 31 dicembre 20XX, ove occupava il secondoposto in Italia tra i principali operatori del settore con una quota di mercato del 15,6% (in un settore ove i primi cinque attori hanno globalmente solo il 56% delmercato nazionale) e che si presentava tra il 2000 e il 2004 con la seguente situa-zione:

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE340

Grafico n. 1 – Sviluppo del fatturato del Gruppo (in milioni di euro)

Fatturato

366

510 526

693761

0

100

200

300

400

500

600

700

800

2000 2001 2002 2003 2004

Grafico n. 2 – Margine operativo lordo – EBITDA (in milioni di euro)

Margine Operativo Lordo

24,0

28,2

13,5

23,8

14,1

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

2000 2001 2002 2003 2004

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 341

Grafico n. 3 – Sviluppo del risultato netto d’esercizio (in milioni di euro)

Risultato d'esercizio

2,8 4,4

-14,7

-32,8

-58,8-70,0

-60,0

-50,0

-40,0

-30,0

-20,0

-10,0

0,0

10,0

2000 2001 2002 2003 2004

Attività a breve termine Passività a breve termine60% 71%

Attività a medio e lungo

Passività a medio-lungo termine

termine

13%

40%Mezzi propri e

indebitamento finanziarionetto16%

Grafico n. 4 – Composizione dello stato patrimoniale al 31/12/2004

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE342

Grafico n. 5 – Dati economici principali del 2003 e 2004

I motivi di questa performance negativa sono diversi, oltre quelli sopra citati ecomuni a tutti i tour operator, ad essi si può aggiungere il negativo effetto dell’in-cremento del prezzo del petrolio nel 2004 e quindi del costo dei trasporti aerei deituristi ai villaggi, lo sfavorevole rapporto di cambio euro/dollaro, il preoccupantefenomeno del terrorismo e non da ultimo le avversità climatiche (tornadi, terre-moti, ecc.) che nel periodo suddetto creò molti problemi in alcuni villaggi di pro-prietà del Gruppo.

Le analisi svolte hanno portato in evidenza situazioni ed eventi anomali tali darendere necessario svolgere ulteriori approfondimenti per confermare quanto evi-denziato e ottenere nuovi elementi circa il futuro aziendale. Riprendendo i princi-pi di revisione, le procedure rilevanti in questa circostanza sono:

• Analisi degli eventi successivi alla data di bilancio – Possono verificarsi dopola chiusura del bilancio eventi straordinari rilevanti per la sopravvivenza dellasocietà.

Grafico 4

Grafico 5

82 .009 83 .594

23 .830

14 .130

3 .439

-19 .627

-40 .235

-55.016

-32 .832

-58 .758

-80.000

-60.000

-40.000

-20.000

0

20.000

40.000

60.000

80.000

100.000

2003 2004

Va lo re Aggiunto

Margine Opera tivo Lo rdo

Ris ulta to Opera tivo

Ris ulta to Ordinario

Ris ulta to de ll'e s e rc izio

Da ciò emerge un capitale circolante negativo dell’11%.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 343

• Riscontro del rispetto delle condizioni previste nei contratti di finanziamento– Le procedure utilizzate per la verifica dei finanziamenti passivi, o di altrepassività, sono in grado di rilevare il mancato rispetto da parte della societàdelle condizioni di rimborso o di pagamento e dei covenants.

• Lettura dei verbali delle riunioni degli organi sociali – I più significativi eventidi gestione sono dibattuti nel corso delle riunioni degli organi amministrativi edi essi è fatta menzione nei relativi verbali.

• Ottenimento di informazioni dai consulenti legali e fiscali dell’impresa – Iconsulenti legali della società forniscono informazioni relative alle perdite po-tenziali derivanti da cause passive e da controversie in corso o potenziali chepossono determinare problemi di continuità aziendale.

• Analisi e discussioni con il management sul futuro cash-flow, sulla redditivitàfutura, e sull’evoluzione di altre variabili rilevanti.

• Analisi e discussioni sui dati dell’ultimo bilancio intermedio se disponibile.• Analisi delle condizioni delle obbligazioni e altri prestiti per verificarne la

fattibilità di rispetto delle clausole di rimborso e il rischio che alcune non sianorispettate o siano infrante.

• Considerazione della capacità reale della società di soddisfare o meno le pre-notazioni dei clienti.

• Analisi dei contratti stipulati e/o rinegoziati con i principali fornitori al fine diverificare gli impegni finanziari presi con questi ultimi, soprattutto in terminidi dilazioni di pagamento, alla luce del portafoglio prenotazioni alla data diriferimento.

Dopo l’analisi delle cause dello stato di difficoltà del Gruppo, gli amministratorihanno elaborato strategie e programmi aziendali di risposta alle minacce portateall’impresa e redatto dei piani finanziari di risanamento o di investimento atti aripristinare la situazione economico-patrimoniale e finanziaria.

Come si diceva prima è compito di chi svolge la revisione contabile quello divalutare se i piani aziendali, sia dal lato della loro adeguatezza alle criticità ominacce esistenti sia dal lato della loro effettiva ragionevolezza e realizzabilità,siano in grado di assicurare, nell’ambito di un orizzonte temporale limitato, ilripristino delle condizioni di funzionamento dell’impresa.

I piani predisposti dagli amministratori per fronteggiare la situazione di potenzia-le crisi includono elementi di vario genere che spaziano tra le diverse ipotesipossibili da esaminare con particolare attenzione. Ne esamineremo solo alcunicercando di calarci nella reale situazione in cui il Gruppo V si trovava.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE344

• Cessione di attività

La cessione di attività è il passo tipico, ma nella fattispecie si potrebbe rivelaredifficile se da effettuarsi a prezzi di mercato, senza considerare inoltre che il valo-re di realizzo e la possibilità di incassare il prezzo a breve termine sono elementispesso inversamente correlati. In questi casi il venditore ha urgenti necessità diliquidità e quindi non si può cedere su questi aspetti che invece un compratoreintende differire nel tempo. Inoltre le “attività” da cedere devono essere in buonostato, per cui eventuali catastrofi naturali che abbiamo mal ridotto i villaggi nongiocano a favore in quanto il venditore (o l’acquirente) si deve anche accollare icosti di manutenzione e ripristino.

• Ristrutturazione di debiti finanziari

Accordi per ristrutturare i debiti finanziari sono di difficile realizzazione in quan-to è necessario il gradimento di tutti o quasi i finanziatori dell’impresa, taluni deiquali potrebbero non avere convenienza ad aderire o non averne la possibilità.

• Piani prospettici

L’andamento prospettico dell’impresa, risultante dal budget e dai flussi monetariprevisionali predisposti dagli amministratori, richiede particolare prudenza nelgiudicare la veridicità dei presupposti principalmente con riferimento ai previstiandamenti di costi, prezzi o livelli di attività. Inoltre, la situazione recessiva del-l’economia italiana ed il fenomeno del terrorismo non aiutano le famiglie ad ef-fettuare vacanze prolungate.

Da tutto ciò emerge chiaramente come le procedure di revisione aggiuntive sianonecessarie per poter concludere l’esame dei piani predisposti dagli amministrato-ri. Esse possono anche riguardare:

• richieste di conferma diretta di accordi raggiunti con enti finanziatori o conpotenziali acquirenti di attività da dismettere;

• ottenimento o verifica di perizie di valutazione del valore di presunto realizzodi attività da dismettere;

• analisi di particolari eventi successivi alla data di bilancio;• ottenimento di attestazioni scritte da parte degli amministratori relativamente

ai piani da loro predisposti.

Se, dopo aver valutato i piani aziendali degli amministratori, si immagini che ilrevisore ritenga che il problema della continuità aziendale non sia risolto in ma-niera soddisfacente da parte della dirigenza, si devono considerare i possibili ef-fetti sul bilancio, assicurandosi dell’adeguatezza di taluni commenti della dire-zione, che dovrebbero:

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 345

• descrivere i principali problemi ed eventi che hanno messo in crisi la capacitàdi operare in condizioni di continuità aziendale;

• descrivere i possibili effetti di tali eventi e le valutazioni da parte del manage-ment sulla loro reale importanza;

• descrivere ogni fattore o condizione in grado di migliorare la situazione, e ipiani del management al riguardo (incluse le informazioni sulle variabili pro-spettiche finanziarie);

• affermare se vi sono dubbi sulla reale capacità dell’azienda di operare secondocondizioni di continuità aziendale, e quindi se vi sia la possibilità di non esserein grado di potere realizzare le attività o estinguere le passività a normali con-dizioni di mercato e in condizioni di normale attività gestionale;

• affermare che il bilancio non include gli aggiustamenti relativi alla classifica-zione e valutazione delle attività e passività, che invece sarebbero necessariequalora l’azienda non rispondesse al requisito della gestione in normali condi-zioni di continuità aziendale.

10.6 Le possibili conclusioni e gli effetti sulla relazione del revisore

Preso atto che la conclusione principale è degli amministratori ed a loro spetta lacorretta informativa di bilancio, per il revisore si possono visualizzare tre scenaripossibili.

Scenario Aspetti chiave

Primo Vi è la ragionevole aspettativa che la continuità aziendale continui conl’attività operativa, le incertezze rilevate non sono significative e non ge-nerano dubbi sulla continuità aziendale

Secondo Vi sono fattori che fanno sorgere dubbi significativi sulla continuità azien-dale in un prevedibile futuro, ma comunque si considera ancora appro-priato applicare il presupposto della continuità aziendale

Terzo È improbabile che la società continui la sua esistenza operativa in un futu-ro prevedibile per cui il presupposto della continuità aziendale non è piùvalido.

Nel primo caso vanno comunque descritte le incertezze nella relazione sulla ge-stione, corredandole dei motivi per cui gli amministratori le ritengono superabili.

Nel secondo caso dovranno invece essere descritte in maniera adeguata sia per laloro origine che la loro natura, inclusi i motivi per cui si è deciso di redigere

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE346

comunque il bilancio in base al presupposto della continuità aziendale. In questocaso non è sufficiente una affermazione di principio, ma anche una dettagliataesposizione delle iniziative che gli amministratori stanno predisponendo per fron-teggiare gli effetti delle incertezze e dei rischi che incrinano la continuità stessa.Si farà quindi riferimento a piani di ristrutturazione del debito, a rafforzamentodel capitale e del patrimonio netto, a piani di riduzione dei costi, a vendita diassets, ecc. Questo permette al lettore del bilancio di formarsi delle attese sulleazioni che si intendono predisporre per risanare l’impresa.

Nel terzo caso sarà necessario descrivere con chiarezza e completezza i motividelle conclusioni raggiunte e i criteri contabili adottati nel redigere il bilancio inassenza del presupposto della continuità aziendale.

Dopo avere svolto le procedure necessarie, aver ottenuto tutte le informazionirichieste ed esaminato il possibile effetto dei piani predisposti dalla direzione e di

ogni altro elemento rilevante, il revisore deve valutare se gli interrogativi in meri-to alla prospettiva della continuità aziendale sono stati risolti in modo soddisfa-cente.

CONCLUSIONI ED EFFETTO SUI GIUDIZI

Dopo aver svolto le procedure necessarie, ottenuto le informazioni richieste, esa-minate le ipotesi sottostanti i piani della direzione per il futuro

IL REVISORE DEVE DECIDERE

se la continuità aziendale è risolta in modo soddisfacente

Si possono ipotizzare alcune situazioni tipiche:

LE SITUAZIONI POSSIBILI:

• Se si conclude che la continuità è appropriata, si emette un giudizio senza rilie-vi o con un paragrafo d’enfasi

• Se si conclude che la continuità non è appropriata per:1. Dubbi sugli elementi raccolti per essere in grado di risolverla, ma piani basa-ti su considerazioni ragionevoli2. Dubbi sugli elementi raccolti, ma piani non basati su considerazioni ragione-voli

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 347

1° scenario – Si considera ancora adeguato il presupposto della continuità aziendale

Se al termine della revisione si ritiene che sia stata ottenuta una sufficiente edappropriata evidenza che il presupposto della continuità aziendale sia ancora ap-propriato, la relazione deve contenere un giudizio positivo senza rilievi o para-grafi d’enfasi.

Se, a giudizio del revisore, il presupposto della continuità aziendale è appropriatoperché vi sono elementi correttivi, in particolare i piani della direzione per azionifuture, in tal caso il revisore deve considerare le informazioni evidenziate al ri-guardo in bilancio.

Si possono presentare due casi:

a) L’evidenziazione considerata necessaria‚ riportata in bilancio ed i piani predi-sposti dalla direzione fanno ritenere di poter superare le momentanee difficol-tà finanziarie. In questo caso il revisore esprimerà un giudizio positivo senzarilievi e, se ritenuto opportuno, potrà aggiungere un paragrafo d’enfasi.Ad esempio:

Richiamo di informativa

Richiamiamo l’attenzione sulla nota X del bilancio. La società ha sostenuto una per-dita d’esercizio di XXX durante l’anno chiuso al 31 dicembre 20X1 e, a tale data, lepassività della società eccedevano le proprie attività correnti di XXX e le propriepassività totali eccedevano le proprie attività totali di XXX.La già citata nota X descrive inoltre le azioni che gli Amministratori hanno intrapre-so/intendono intraprendere per superare la situazione descritta.

b) l’evidenziazione considerata necessaria non è riportata in bilancio, ma il revi-sore ha acquisito sufficienti elementi probativi per concludere che il presuppo-sto della continuità aziendale sia ancora valido. In questo caso il revisore do-vrà esprimere un giudizio con rilievi o un giudizio avverso per mancanza diinformativa.

2° scenario – Permangono dubbi significativi sul presupposto della continuitàaziendale

Se invece, a giudizio del revisore, i dubbi sulla continuità aziendale sussistono sipossono presentare due situazioni:

1) sussistono margini di dubbio sulla continuità aziendale, ma gli elementi rac-colti attestano che le prospettive di riuscire a superare le situazioni di crisi,ancorché incerte nel loro esito finale, si fondano su ragionevoli presupposti.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE348

Ad esempio se la continuità aziendale è legata a decisioni che gli enti finanzia-tori devono assumere aderendo o meno a piani di ristrutturazione/consolida-mento dei crediti vantati nei confronti dell’azienda e tali piani siano costruitisulla base di ragionevoli presupposti;

2) sussistono margini di dubbio sulla continuità aziendale e gli elementi raccoltiattestano che le prospettive di riuscire a superare le situazioni di crisi, ancor-ché‚ incerte nel loro esito finale, si fondano su presupposti fortemente opina-bili. Ad esempio è il caso precedente, nel quale però i piani si basano su pro-spettive scarsamente condivisibili da parte del revisore e forse anche degli entifinanziatori.

In entrambi i casi il revisore deve considerare se il bilancio:

a) descriva adeguatamente le condizioni principali che provocano l’insorgere didubbi circa la capacità dell’impresa di continuare l’attività nel prevedibile fu-turo;

b) indichi che vi sono significativi dubbi che l’impresa possa continuare comeazienda in funzionamento e quindi sia in grado di realizzare le proprie attivitàe soddisfare le proprie passività nel normale corso della propria gestione;

c) indichi che non sono incluse rettifiche relative alla realizzabilità ed alla classi-ficazione delle attività o all’importo e alla classificazione delle passività chepossono essere necessarie se l’impresa non è in grado di continuare in funzio-namento.

• Ragionevoli presupposti

a) nel caso sub 1) qualora l’informativa fornita dagli amministratori sia conside-rata adeguata il revisore esprimerà un giudizio positivo senza rilievi ma dovràaggiungere un paragrafo d’enfasi. Ad esempio:

Richiamo d’informativa

Richiamiamo l’attenzione sulla nota X del bilancio. La società ha sostenuto unaperdita d’esercizio di XXX durante l’anno chiuso al 31 dicembre 20X1 e, a taledata, le passività correnti della società eccedevano le proprie attività correnti diXXX e le proprie passività totali eccedevano le proprie attività totali di XXX.

Pur permanendo aree di incertezza sulla risposta definitiva degli istituti di creditoal piano di consolidamento, le azioni previste dagli amministratori per superare ladifficoltosa situazione finanziaria, descritte nella citata nota X, si basano su ragio-nevoli presupposti.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 349

b) sempre nel caso sub 1) qualora l’informativa fornita non sia considerata ade-guata, il revisore dovrà esprimere un giudizio con rilievi o un giudizio avversoper mancanza d’informativa.

Un esempio di giudizio con rilievi è il seguente:

Paragrafo esplicativo

L’informativa riportata nella nota X del bilancio in relazione ai problemi di reddi-tività e di solvibilità attualmente presenti nell’azienda non riporta il fatto che gliistituti di credito non hanno ancora aderito al piano di consolidamenti dei debiti.Pur ritenendo che il piano sia basato su ragionevoli presupposti, consideriamol’informativa fornita dagli amministratori carente sul punto indicato.

Paragrafo del giudizio

A nostro giudizio, il bilancio d’esercizio (o consolidato) della ABC al..., ad ecce-zione dell’effetto della carenza di informativa indicato nel paragrafo precedente, èconforme alle norme che...

Un esempio di giudizio negativo è il seguente:

Paragrafo esplicativo

Gli amministratori non hanno riportato nella nota integrativa i dubbi sulla conti-nuità aziendale, le implicazioni di tali dubbi, i piani correttivi e la posizione deiterzi creditori che possono, con le loro decisioni, permettere l’attuazione di talipiani.

Paragrafo del giudizio

A nostro giudizio, a causa a causa della rilevanza degli effetti della mancata infor-mativa indicata nel paragrafo precedente, il bilancio d’esercizio (o consolidato)della ABC al ... non è conforme alle norme che ne disciplinano i criteri di redazio-ne; esso pertanto non è redatto con chiarezza e non rappresenta in modo veritieroe corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e il risultato economico dellasocietà.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE350

• Presupposti fortemente opinabili

a) nel caso sub 2) qualora l’informativa fornita dagli amministratori sia conside-rata adeguata il revisore dovrà dichiararsi impossibilitato ad esprimere un giu-dizio.

Un esempio di impossibilità ad esprimere un giudizio è il seguente:

Paragrafo esplicativo

Come descritto nella nota X, esistono dubbi sulla continuità aziendale e le azioniche gli amministratori hanno posto in essere o prevedono di porre in essere sibasano su presupposti fortemente opinabili.

Paragrafo del giudizio

A causa degli effetti delle incertezze descritte nel precedente paragrafo, non siamoin grado di esprimere un giudizio sul bilancio d’esercizio (o consolidato) dellaABC al ...

b) Qualora l’informativa non sia considerata adeguata dovrà esprimere un giudi-zio avverso.

Un esempio di giudizio negativo è il seguente:

Paragrafo esplicativo

La società non è stata in grado di rinegoziare i propri finanziamenti con le banche.Senza tale supporto finanziario emergono seri dubbi che sia in grado di continuarela propria attività come una azienda in funzionamento. In tal caso si possono ren-dere necessari rettifiche agli importi delle attività e alla classificazione delle passi-vità. La nota integrativa non evidenzia questi fatti.

Paragrafo del giudizio

A nostro giudizio, a causa dei rilievi esposti nel precedente paragrafo, il bilanciod’esercizio (o consolidato) della ABC al ... non è conforme alle norme che ne disci-plinano i criteri di redazione; esso pertanto non è redatto con chiarezza e nonrappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria eil risultato economico della società.

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10 LA REVISIONE DELLA CONTINUITÀ AZIENDALE 351

3° scenario – Mancanza del presupposto della continuità aziendale

Se il revisore giudica che l’impresa non sarà in grado di continuare la propriaattività nel prevedibile futuro, si possono presentare due casi:

1) gli amministratori hanno redatto il bilancio sul presupposto della continuitàaziendale;

2) gli amministratori hanno redatto il bilancio senza il presupposto della conti-nuità aziendale. Ad esempio nel caso in cui la data di riferimento del bilancioè antecedente ad una deliberazione di avvio di procedure liquidatorie ed ilbilancio venga redatto successivamente a tale delibera, oppure nel caso dellaredazione di bilanci interinali di liquidazione.

• Bilancio redatto sul presupposto della continuità aziendale

Se il revisore considera che il risultato dell’inappropriato presupposto della con-tinuità aziendale utilizzato nella preparazione del bilancio è così significativo darendere il bilancio stesso inattendibile, deve rilasciare un giudizio avverso.

Un esempio di giudizio negativo è il seguente:

Paragrafo esplicativo

La società ha sostenuto, negli ultimi anni, significative perdite d’esercizio, ed evi-denzia un consistente deficit patrimoniale. Gli amministratori non hanno formula-to piani di risanamento e ci hanno informati che non vi sono prospettive di capita-lizzazione o finanziamento. Malgrado questa situazione, il bilancio è stato redattopresupponendo la permanenza dell’azienda in funzionamento. Se la società doves-se cessare la propria attività si potrebbero delineare significative minusvalenzenella realizzazione delle attività e significative passività. Riteniamo che la situazio-ne economico-finanziaria avrebbe richiesto di svalutare le attività ed iscrivere lepassività che conseguirebbero ad una liquidazione dell’azienda.

Paragrafo del giudizio

A nostro giudizio, a causa dei rilievi esposti nel precedente paragrafo, il bilanciod’esercizio (o consolidato) della ABC al ... non è conforme alle norme che ne disci-plinano i criteri di redazione; esso pertanto non è redatto con chiarezza e nonrappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria eil risultato economico della società.

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