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La storia conferma

la nascita di Gesù

il 25 dicembre

Cari Amici,

ogni anno, di questi tempi, molti si chiedono se Gesù sia nato veramente il 25

dicembre. Cosa rispondere? I Vangeli, come si sa, non precisano in che giorno è nato

il fondatore del cristianesimo. E allora, come mai la Chiesa ha fissato proprio al 25

dicembre il suo Natale? C’è da dire subito che la Chiesa di Gerusalemme e di

Palestina, che ha avuto origine dalla cerchia dei familiari di Gesù, aveva fissato la

data di nascita di Gesù al 25 dicembre già nei primissimi anni successivi alla sua

morte. Non solo, ma abbiamo anche prove con documenti alla mano, che possono

confermare la tradizione della Chiesa di ritenere il 25 Dicembre la data di nascita di

Gesú. Infatti nel 1947 un pastorello palestinese trova casualmente una giara, mezza

sepolta dal terreno in una grotta a Qumran, un’arida zona desertica a pochi chilometri

da Gerusalemme. Quella zona era stata abitata da una comunitá di monaci ebrei,

chiamati ESSENI, fino al 70 dopo Cristo, quando i Romani distrussero Gerusalemme

e dispersero tutti gli abitanti della zona. Questi monaci oltre alla preghiera e alla

penitenza, nel resto del tempo; copiavano a mano gli antichi testi sacri e non sacri

(perció si chiamano MANO-SCRITTI), appartenuti ai loro antenati israeliti, per non

farli andare perduti col tempo. Questi monaci ESSENI, che vivevano vicino al Mar

Morto copiarono, nel giro di molti anni, una enorme quantità di testi, che poi

nascosero in grandi anfore per salvarli dall’occupazione e dalla distruzione romana

avvenuta nel 70 d.C., quando i soldati romani fecero piazza pulita di tutto, sia a

Gerusalemme, sia nelle zone attorno a Gerusalemme. Quando nel 1947 furono

scoperti questi primi documenti, studiosi di tutto il mondo iniziarono a scavare

dappertutto nell’intera zona desertica, in cerca di altri documenti. E furono fortunati.

Trovarono, infatti altre ben 11 grotte, che custodivano, da quasi 2000 anni, numerosi

vasi e migliaia di manoscritti delle Sacre Scritture dell’antico testamento, arrotolati e

ben conservati. Tra questi importanti documenti, c’era uno che ci interessa in modo

particolare: è il “Libro dei Giubilei”, un libro del 200 circa avanti Cristo. Quel libro ci

fa conoscere, dopo quasi 2000 anni, le date in cui le classi sacerdotali di Israele

rendevano servizio al Tempio di Gerusalemme, sempre nello stesso periodo dell’anno

da sabato a sabato. In quel testo c’é scritto che la classe di Abia, a cui apparteneva il

sacerdote Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, entrava nel Tempio nella settimana

compresa tra il 23 e il 30 settembre di ogni anno. Questa notizia, apparentemente

insignificante, é una vera bomba per gli studiosi del cristianesimo. Infatti, se Zaccaria

è entrato nel Tempio il 23 settembre, giorno in cui secondo il vangelo di Luca ha

ricevuto l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, che, nonostante la sua vecchia età e la

sterilità della moglie Elisabetta, avrebbe avuto un figlio, il cui nome sarebbe stato

Giovanni, questo vuol dire che il Precursore del Signore, Giovanni Battista, potrebbe

essere nato intorno al 24 giugno, nove mesi circa dopo l’annuncio dell’Angelo.

Guarda caso gli stessi giorni in cui la Chiesa commemora nel calendario liturgico, già

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dal I secolo, sia il giorno dell’Annunciazione a Zaccaria che la nascita di Giovanni

Battista. Detto ciò, Maria potrebbe avere avuto la visita dell’Arcangelo Gabriele,

giorno dell’Annunciazione, proprio il 25 marzo, 6 mesi dopo. Gabriele, infatti, dice a

Maria che sua cugina Elisabetta era giá al sesto mese di gravidanza. E allora, se Gesù

è stato concepito il 25 marzo, la sua nascita può essere ragionevolmente avvenuta il

25 dicembre, giorno più, giorno meno. Stando cosí le cose e grazie alla scoperta del

prezioso scritto del “Libro dei Giubilei”, avvenuto appena sessant’anni fa, nelle grotte

di Qumram, la plurimillenaria tradizione della Chiesa è confermata. Ma nonostante

ció, alcuni continuano a mettere in dubbio la data del 25 Dicembre, come data di

nascita di Gesú, dicendo che nel mese di Dicembre si è in pieno inverno e che gli

angeli non potevano trovare in aperta campagna, di notte, greggi e pastori a cui dare

la lieta notizia della nascita del Salvatore. Eppure è cosí. Bisogna sapere che gli ebrei

distinguevano tre tipi di greggi. Il primo tipo era composto da sole pecore dalla lana

bianca: esse erano considerate pure, e potevano rientrare, dopo i pascoli, nell’ovile

del centro abitato. Un secondo tipo era formato da pecore la cui lana era in parte

bianca, in parte nera: queste pecore potevano entrare a sera nell’ovile, ma il luogo del

ricovero doveva essere obbligatoriamente al di fuori del centro abitato. Un terzo tipo

era formato da pecore la cui lana era nera: queste pecore, ritenute impure, non

potevano entrare né in città, né nell’ovile, neppure dopo il tramonto; quindi erano

costrette a pernottare all’aperto con i loro pastori sempre, giorno e notte, inverno e

estate. Non bisogna dimenticare, poi, che il vangelo riferisce che i pastori facevano

“turni di guardia”: questa particolare notizia appare comprensibile solo se la notte è

lunga e fredda, proprio come quelle d’inverno. Bisogna sapere che Betlemme si trova

a 800 metri sul livello del mare. Alla luce di queste notizie, possiamo ritenere risolto

il problema: i pastori e le greggi incontrati dagli angeli in quella santa notte a

Betlemme appartengono al terzo gruppo, formato da sole pecore nere, che

simboleggiano, se vogliamo, quella parte della società, composta da emarginati,

esclusi, abbandonati e peccatori che saranno i prediletti di Gesú durante la sua

predicazione. In conclusione, si puó dunque affermare che, non solo Gesù è nato il

25 dicembre ma che i vangeli dicono la verità storica circa i fatti accaduti nella notte

più santa di tutti i tempi. Siete invitati, quindi, a colorare, di nero, le bianche

pecorelle dei nostri presepi e saremo più fedeli non solo alla storia quanto al cuore

dell'insegnamento Gesú.

Buon Natale a tutti.

Un caro saluto

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Le antiche origini di Halloween indicano che questa festa è basata su credenze che riguardano i morti, gli spiriti invisibili e i demoni. Halloween affonda le radici in una antica festa pagana celebrata dai celti (antichissimo nome degli Irlandesi) oltre 2.000 anni fa. I celti credevano che in questo periodo i morti si aggirassero fra i viventi. Tra i celti c’era chi si travestiva da demonio pensando che, se si fosse imbattuto negli spiriti, questi lo avrebbero scambiato per uno di loro e lo avrebbero lasciato in pace. La morte era il tema principale della festa, in sintonia con ciò che stava avvenendo in natura: durante la stagione invernale la vita sembra tacere, mentre in realtà si rinnova sottoterra, dove tradizionalmente, tra l’altro, riposano i morti. Con la morte, si festeggiavano anche i fantasmi, i vampiri, i lupi mannari: queste figure sono associate da molto tempo al mondo degli spiriti malvagi. Gli spiriti malvagi, alla fine di Ottobre, erano lasciati liberi di vagare per le campagne ad infastidire i passanti e gli abitanti; il cibo veniva lasciato in offerta sui balconi, nella speranza che questi spiriti malvagi accogliessero l'offerta e passassero oltre. Durante la notte del 31 ottobre i celti tenevano dei raduni nei boschi e sulle colline per la cerimonia dell’accensione del Fuoco e trascinavano la gente in cerimonie nelle quali, cavalli, gatti neri, pecore nere, esseri umani e altre offerte erano raccolti, infilati in grandi gabbie di legno e bruciati vivi. Vestiti con maschere grottesche, i Celti tornavano al villaggio, facendosi luce con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le ceneri infuocate del Fuoco. I Celti festeggiavano per 3 giorni, mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per spaventare gli spiriti. La gente si vestiva con pelli e teste di animali e danzavano intorno al fuoco e questo veniva fatto per tenere lontano gli spiriti maligni. L'usanza delle maschere deriva anche dall'uso di indossare una specie di travestimento per nascondere la propria identità agli spiriti. Non è dunque chiaro che Halloween è sempre stata la celebrazione della morte? Il giochetto del " dolcetto o scherzetto" deriva invece dall'usanza dei druidi (una specie di “sacerdoti” del popolo “Celto”) di andare di casa in casa nella notte del 31 Ottobre a chiedere denaro, cibo e sacrifici umani. Se erano accontentati promettevano prosperità e fortuna alla famiglia e alla casa; lanciavano, invece, una maledizione sulla famiglia qualora le loro richieste non venissero soddisfatte.

5 In Irlanda si diffuse l’usanza di accendere torce e fiaccole fuori delle case e di lasciare cibo e latte per le anime dei defunti che avrebbero visitato i propri familiari, affinché potessero mangiare, saziarsi e decidessero di non maledire i viventi. Col passare del tempo la festa di Halloween fu unita alla famosa leggenda dell'irlandese “Jack O’ lantern” un fabbro furbo, avaro e ubriacone, che un giorno al bar incontrò il diavolo. A causa del suo stato di ubriachezza, la sua anima era quasi nelle mani del diavolo, ma, astutamente, Jack riuscì a far trasformare il diavolo in una moneta promettendogli la sua anima in cambio di un'ultima bevuta. Jack mise il diavolo nel suo borsello, accanto ad una croce d'argento, cosicché egli non potesse ritrasformarsi. Allora il diavolo gli promise che non si sarebbe preso la sua anima nei successivi dieci anni e Jack lo lasciò libero. Dieci anni dopo, il diavolo si presentò nuovamente, e Jack, nella sua furbizia, gli chiese di raccogliere una mela da un albero prima di prendersi la sua anima. E il diavolo salí sull’albero per accontentarlo. Ma per evitare che il diavolo discendesse, il furbo Jack incise una croce sul tronco. Soltanto dopo un lungo battibecco i due giunsero ad un accordo: per essere lasciato libero, il diavolo avrebbe dovuto risparmiare la dannazione eterna a Jack. Durante la propria vita Jack commise tanti peccati che, quando morì, fu rifiutato dal paradiso e si presentó all'Inferno. Ma anche dall’Inferno venne "cordialmente" scacciato dal demonio che gli ricordò il patto; il diavolo disse che avrebbe errato per il mondo per sempre, come un’anima tormentata. Ma Jack gli fece osservare che fuori era freddo e buio; allora il demonio gli tirò un tizzone ardente (eterno, in quanto proveniente dall'Inferno), che Jack mise all'interno di una zucca che aveva con sé. Cominciò da quel momento a girare senza tregua alla ricerca di un luogo dove riposarsi. Halloween sarebbe dunque il giorno nel quale Jack va a caccia di un rifugio. Gli abitanti di ogni paese sono tenuti ad appendere una lanterna fuori dalla porta per indicare all'infelice anima che la loro casa non è posto per lui; ma egli non si dà pace e per tutta l’eternitá continua a cercare un posto di riposo. Il nome Halloween (in irlandese Hollow E’en), vuol dire nella lingua inglese antica: la vigilia di tutti i Santi. Dall’Irlanda ben presto, questa festa si diffuse nell’America, diventando quasi una festa nazionale. Ed ecco come: verso la metà 1800, l’Irlanda fu colpita da una terribile miseria. In quel periodo per sfuggire alla povertà, molte persone decisero di abbandonare l’isola e di tentar fortuna negli Stati Uniti, dove crearono, come tanti altri immigrati, una forte comunità. All’interno di essa venivano mantenute vive le tradizioni ed i costumi della loro patria, tra cui il 31 Ottobre veniva celebrato Halloween. Più recentemente, gli Stati Uniti grazie al cinema ed alla televisione hanno esportato in tutto il mondo i festeggiamenti di Halloween, contagiando anche quella parte dell’Europa che ne era rimasta estranea. In moltissimi film e telefilm spesso appaiono la famosa zucca ed i bambini mascherati che bussano alle porte. Negli Stati Uniti Halloween è diventata un’occasione per divertirsi e organizzare costosi e allegri festeggiamenti. Pare che ogni anno gli Americani spendano due milioni e mezzo di dollari in costumi, addobbi e feste per il 31 ottobre.

6 I bambini adorano halloween perchè è una festa divertente e paurosa insieme; ma non hanno idea di che cosa ci sia, oggi, dietro a questa celebrazione: la celebrazione di Satana! I satanisti si sono appropriati di questa festa (che giá era una festa di morti, di spiriti malvagi e di demoni) e l’hanno trasformata in una festa satanica. Per i satanisti halloween non è uno scherzo. Il 31 Ottobre è il giorno più importante dell'anno satanico: è il giorno del compleanno di Lucifero, il capo dei demoni. Oggi pochi sanno, che ogni adoratrice di satana, durante l’anno, si fa mettere incinta da un “sacerdoti di Satana” appositamente per sacrificare il neonato nella notte del 31 Ottobre. Non si parla di queste cose, perchè… rovina la festa, ma è così. E questo è solo UNO degli orrori di halloween. Halloween è anche una notte in cui la gente sguazza nelle sedute spiritiche, nel fare le carte e nell’uso di ouija board (piccolo strumento usato per comunicare con i demoni, ideato verso il 1950). È la notte in cui i satanisti fanno sacrifici umani o di animali. Tutto questo per esaltare il demonio, l'oscurità e la morte, gli scheletri e Dracula, simbolo di Satana. Dracula, per esempio, è un personaggio realmente esistito. Era il conte Vlad di Transilvania (1431-1476). Durante il suo regno di sei anni (1456-1462), quest’uomo maniaco ha massacrato oltre 100.000 persone, tra uomini, donne e bambini nei modi più orrendi: appendeva ai pali i suoi nemici e beveva il loro sangue; inoltre invitava la gente handicappata, malata e vecchia alle feste del suo palazzo, li faceva mangiare e bere, li ubriacava e poi li bruciava tutti. Da questo tragico fatto ha avuto origine la “casa degli orrori” rappresentata nei film dove i bambini vengono vestiti da mostri sanguinanti e vengono mandati in giro per le case ad augurare il male ad altre persone. Attenzione, quindi; insegnare ai bambini che va bene giocare con cose mostruose e malvage, li abitua all'idea di accettare il male piuttosto che combatterlo. Tutte queste pratiche, non hanno proprio niente di divertente, né di innocente! Fa proprio pensare, come in tante scuole stanno sparendo molti simboli religiosi,

non si festeggia più il Natale o la Pasqua e sta invece aumentando il festeggiare una

ricorrenza che inneggia a cose malvage, spiritiche, sataniche e di morte.

Nella notte di halloween avvengono vandalismi, sacrifici umani e di animali, profanazioni di tombe, violenze varie, riti satanici e stupri a non finire. Nessuna famiglia cristiana deve festeggiare questa ricorrenza. Nessuna famiglia

cristiana deve celebrare il sangue, la morte e il terrore come fosse una cosa

divertente; a costo di essere ritenuta una famiglia fanatica, bigotta, matta, o

semplicemente FUORI MODA.

“I cristiani non se ne rendono conto, ma celebrano la nostra festa insieme a noi. E a noi fa piacere”, ha detto un noto stregone satanista. Cristina Kneer Vidal, ex satanista e spiritista di origine americana avverte del pericolo di celebrare Halloween e si dice molto preoccupata del fatto che ogni 31 ottobre decine di giovani e bambini vengono uccisi in tutto il mondo dalle sette sataniche. "Non voglio spaventare nessuno, ognuno è libero di credere a quello che vuole, ma migliaia e migliaia di persone, in tutto il mondo, festeggiando Halloween, senza saperlo festeggiano una pratica satanica e contribuiscono a far crescere il satanismo nel mondo.

7 Tante persone ambiziose hanno firmato un patto con il diavolo, in cambio di ricchezza e di potere ed hanno offerto, in cambio, la loro anima. Essi pagano un prezzo terribile; non arriveranno mai ad avere la pace e inoltre sono puniti brutalmente anche dopo la loro morte. Riconoscere un satanista è molto difficile perché molti di loro sono uomini politici, artisti, funzionari pubblici o commercianti che godono di ricchezza, di importanza e di prestigio. Ciò non significa che tutti i politici siano satanisti. In date come quella di Halloween [31 ottobre], i satanisti fanno la "messa nera". Essa consiste nel riunirsi in un campo o in edifici chiusi fortemente protetti, e iniziare ad invocare Satana che spesso non si presenta perché, a differenza di Dio, non può essere ovunque. A metà della "cerimonia" sono macellati animali come gatti e cani, e quando la "festa" è molto importante, come Halloween, avvengono anche sacrifici umani. Per odio contro Dio, vengono scelti preferibilmente i bambini perchè sono innocenti, perché non hanno peccato e sono i preferiti da Dio; prima della uccisione vengono seviziati, violentati e privati della loro purezza. Oltraggiare o uccidere un bambino dà il potere di Satana al satanista ed è un modo per prendersi gioco di Dio. Le celebrazioni sataniche, sono sempre tenute in otto date diverse, ma la più importante è la festa di Halloween il 31 ottobre, che celebra il nuovo anno satanico. Nella notte del 31 Ottobre essi festeggiano il compleanno del Diavolo, di Lucifero. Le vittime sono sacrificate, togliendo loro il cuore che viene mangiato dai presenti, poi il corpo viene bruciato e gettato in mare. Per i satanisti è molto facile sbarazzarsi dei cadaveri perché coloro che fanno la “messa nera” sono molto potenti e importanti. C’è da dire che nella notte di Halloween molti satanisti nascondono droghe e veleno nei dolci e nella frutta che regalano ai bambini”. Conclusione: che dice la Bibbia? La risposta della Bibbia è molto chiara: “Non si trovi in mezzo a te, né un medium che consulta gli spiriti, né uno stregone che faccia incantesimi, né chi interroga i morti

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Guido aveva 12 anni e frequentava la prima media. Era già stato bocciato

due volte. Era un ragazzo grande, grosso e goffo, lento di riflessi e di

comprendonio, ma buono, tanto buono e molto benvoluto dai compagni.

Sempre servizievole, volenteroso e sorridente, era diventato il protettore

naturale dei bambini più piccoli.

Nei tempi passati, molti e molti anni fa, quando nelle scuole del mondo si

festeggiava ancora il Natale, l'avvenimento più importante della scuola,

ogni anno, era la recita di Natale. A Guido sarebbe piaciuto fare il pastore

con il flauto, ma la sua Maestra gli diede una parte più impegnativa, quella

del locandiere, perché doveva dire poche battute e il fisico grosso di Guido

e la sua voce robusta avrebbe dato più forza al suo

rifiuto di accogliere Giuseppe e Maria.

La sera della recita c'era moltissima gente: genitori, parenti degli alunni, il

preside, tanti inse-gnanti e tanti ragazzi delle altre classi. Ma nessuno

viveva la bellezza della Santa Notte più intensamente di Guido.

E finalmente venne il momento dell'entrata in scena di Giuseppe, che

avanzò piano piano verso la porta della locanda sorreggendo teneramente

Maria. Giuseppe bussò forte alla porta di legno inserita nello scenario

dipinto. Guido il locandiere era là, in attesa.

«Che cosa volete?» chiese Guido, con voce forte, aprendo bruscamente la

porta.

«Cerchiamo un alloggio».

«Cercatelo altrove. La locanda è al completo».

La recitazione di Guido era forse un po' artifi-ciale, ma il suo tono di voce

era molto deciso.

«Signor locandiere, abbiamo chiesto dovunque, ma inutilmente.

Viaggiamo da molto tempo e siamo stanchi morti».

«Non c'è posto per voi in questa locanda», ripeté Guido con faccia

burbera, secondo il copione.

«La prego, per favore, buon locandiere, mia moglie Maria, qui, aspetta un

bambino e ha bisogno di un luogo per riposare. Sono certo che riuscirete a

trovarle un angolino. Non ne può più».

Racconto natalizio

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A questo punto, per la prima volta, il locandiere parve addolcirsi e guardò

dolcemente verso Maria. Seguì una lunga pausa, lunga abbastanza da far

serpeggiare un filo d'imbarazzo tra il pubblico.

«No! Andate via!» suggerí il suggeritore da die-tro le quinte.

«No!» ripeté Guido automaticamente. «Andate via!».

Rattristato, Giuseppe strinse a sé Maria, che gli appoggiò sconsolatamente

la testa sulla spalla, e cominciò ad allontanarsi con lei.

Invece di richiudere la porta, però, Guido, il locandiere, rimase sulla soglia

con lo sguardo fisso sulla povera e sfortunata coppia. Aveva la bocca

aperta, la fronte solcata da rughe di preoccupa-zione e i suoi occhi si

cominciavano a riempirsi di lacrime.

All‘improvviso, quella recita divenne differente da tutte le altre... «Non andar via, Giuseppe» gridò Guido. «Riporta qui Maria».

E, con il volto illuminato da un grande sorriso, aggiunse: «Potete prendere

la mia stanza».

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FESTA DELL’AMORE 2015

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COMPLEANNI:

10 anni: Fontana Luca; Sabino Davide; Simone Giuseppina.

18 anni: Cirillo Immacolata; Fazio Sabrina; Ventimiglia Silvana Raffaela.

20 anni: Rinaldi Helen.

30 anni: Campana Tiziana; Pugliese Pierluigi.

40 anni: Colucci Antonella; Gravina Francesca; Torsello Maria.

50 anni: Cosco Marinella; Lo Giudice Giuseppe; Nicosia Saverio; Scigliano Giu-

seppe; Semeraro Francesca.

60 anni: Bertoldi Luigi; Raffa Angelo; Rizzuto Carmela; Salerno Raffaele;

Serpa Concetta; Zuch Maria.

70 anni: Masi Elisabetta; Torsello Luigi.

ANNIVERSARIO DI MATRIMONIO:

10 anni: Colucci Antonella e Lucio.

25 anni: Baratta Celestina e Antoni; Nesci Graziella e Giuseppe;

Simone Giuseppina e Antonio.

30 anni: De Pasquale Maria e Settimo; Raffa Caterina e Angelo.

40 anni: De Caro Maria Cristina e Vincenzo; Gianotti Anna e Dino;

Patti Iolanda e Antonio.

ANNIVERSARIO DI EMIGRAZIONE:

30 anni: Amoroso Accursia; Amoroso Giuseppe;

40 anni: Di Rosa Rosa.

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Consigli utili

per tenere vivo

il fuoco

dell’amore

1) Non aspettare che sia il tuo coniuge ad esprimere i propri sentimenti verso di te:

questo è amor proprio, non AMORE. Abbi il coraggio di esprimere tu i tuoi

sentimenti verso il tuo coniuge. Non porre freno ai tuoi slanci: l’amore è una

energia che ha bisogno di circolare e non va risparmiata.

2) Nell’amare il tuo partner non fare domande che esprimano “preoccupazione” o

“ansia” sul suo amore verso di te. Amalo e basta! Anzi, ringrazialo per tutto

l’amore che ti esprime “in quel momento”. È il modo migliore per farti amare

intensamente anche “il giorno dopo”.

3) Il segreto dell’amore è la creativitá. Cura amorevolmente il tuo rapporto col

coniuge come si cura un bel giardino, cioè con idee e interessi nuovi; sradica le

erbacce, affinché le aiuole non siano invase dalle erbacce delle abitudini, della

noia e delle ripetizioni. Rendi il tuo amore creativo come un’arte.

4) Siate molto uniti, sostenetevi l’un l’altro, ma non siate appiccicati l’uno all’altro.

Le colonne che sostengono un grande tempio sono distante l’una dall’altro,

e la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.

5) Per l’uomo: la donna vuole essere amata senza perché. Non amarla perché è

bella, o perché è buona, o perché è ben educata, o perché è graziosa, o perché è

spiritosa, ma perché é. Ogni analisi le sembra una diminuzione della propria

personalitá.

6) Fate in modo che il male che vi siete fatto a vicenda, venga cancellato dal tempo

e venga dimenticato dal cuore; fermate, invece, e scolpite bene nella vostra vita,

le ore bellissime che avete vissuto insieme in un’estasi d’amore.

7) Quando ami, fa’ che sia solo per amore e per null’altro. Non amare per il suo

sorriso, per il suo sguardo, per il suo modo gentile di parlare, per le sue idee che

un tempo ti resero felice: tutte queste cose un giorno, potrebbero cambiare

dentro di te o dentro di lui (lei). Un amore cosí potrebbe un giorno sbriciolarsi.

Non amare per la tenerezza che provi: potresti un giorno non provare piú

tenerezza e perdere l’amore. Ama solo per amore dell’amore: fa’ che esso cresca

in te, fino a diventare eterno.

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8) Il segreto dell’amore è dare forza e conforto alla persona che ami, ricevendo a

sua volta, con gratitudine, forza e conforto, senza peró pretenderli.

9) Se vuoi amore, chiedilo; se vuoi un abbraccio, chiedilo; se vuoi una carezza,

chiedila!

10) Fai sentire speciale la persona che ami, perché lo è veramente!

11) Per la donna: se dai al tuo coniuge tenerezza e dolcezza, perché ne hai bisogno

tu, sbagli, perché l’uomo ragiona in maniera diversa dalla donna; mentre per la

donna la tenerezza è essenziale,

per l’uomo è essenziale invece l’apprez-zamento e l’ammirazione per quello

che fa. Perció se hai bisogno di tenerezza e di dolcezza dal tuo uomo, ammiri

ed esprimigli apprezzamenti per quello che è e per quello che fa.

12) Vuoi attrarre sempre piú a te la persona della tua vita? Allora prendi un foglio di

carta e dividilo in due parti: nella prima parte (sinistra) elenca ció che desideri

avere dal tuo coniuge; nella seconda parte (destra) scrivi ció che tu sei disposta

a dare al tuo coniuge.

Tieni presente che ció che non sei disposto/a a dare nella relazione col tuo

coniuge, non lo troverai mai nella stessa relazione.

Se anche il tuo partner fa lo stesso esercizio, allora scoprirete i difetti reciproci

(cioè, ció che “difetta”, ció che “manca” alla vostra relazione per essere molto

soddisfacente). E se avrete anche buona volontá, riuscirete a superare ció che

manca, cioè riuscirete a superare i vostri reciproci difetti.

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(ancora sulla salute umana)

Con la creazione dell’ universo Dio ha separato l’acqua salata da quella dolce, ha

creato la terra ferma, ha piantato un giardino, ha creato gli animali e i pesci, come

anche tutti gli alimenti a noi necessari che, in genere, sono buoni e più efficienti

quando si consumano crudi. Dio ci ha lasciato anche un „indizio“ per sapere quali

alimenti sono adatti a una certa parte del nostro corpo.

1. Le carote: una sezione di carota somiglia all’occhio umano, la pupilla, l’iride. La

carota favorisce il flusso di sangue verso gli occhi, migliorando la vista; lo dice anche

la scienza.

2. I pomodori: il pomodoro è rosso ed è fatto di quat-tro camere. Il cuore ha quattro

camere ed è di colore rosso. Tutte le ricerche scientifiche dimostrano che i pomodori

sono pieni di licopene (sostanza che ritarda l'invecchiamento delle cellule) e sono

veramente alimenti puri, nutrienti per il cuore ed il sangue.

3. L’uva: l’uva è sospesa in grappoli, ha forma di cuore e ogni acino assomiglia a un

globulo del sangue. Tutte le ricerche di oggi dimostrano che l’uva è un alimento

nutritivo e rivitalizza cuore e sangue.

4. Le noci: una noce assomiglia a un piccolo cervello, con un emisfero destro e uno sinistro, il cervello superiore ed il cervello inferiore. Anche le rughe o le pie-ghe sulla noce assomigliano alle pieghe del cervello. Ora si sa che la noce aiuta a sviluppare oltre tre dozzine di neuroni-trasmettitori per la funzione del cervello. 5. I fagioli: il fagiolo somiglia ad un rene. E infatti guarisce davvero e aiuta al mantenimento della funzione renale. 6. Sedano, rabarbaro e altre verdure: il sedano, il rabarbaro e altre verdure con la radice commestibile assomigliano alle ossa. Questi alimenti portano un contributo essenziale alla fortificazione della ossa. Le ossa sono al 23% di sodio e questi alimenti sono costituiti al 23% di sodio. Se non hai sufficiente sodio nel tuo regime alimentare, il corpo lo preleva dalle tue ossa e, per conseguenza, le indebolisce. Questi alimenti (sedano, ecc.) fortificano e ricostituiscono i bisogni ossei del nostro scheletro.

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7. Avocado, melanzane, pere: l’avocado, la melanzana e le pere assomigliano all‘utero femminile, e “riguardano” la salute e la funzione proprio dell’utero della donna e le ricerche di oggi dimostrano che quando una donna mangia un avocado alla settimana, riequilibra i propri ormoni, evita l’eccesso di peso, e impedisce il cancro dell‘utero. Ci vogliono esattamente 9 mesi perchè un avocado arrivi a crescere, dalla fioritura alla maturità del frutto. Ci vogliono 9 mesi affinché un bambino si formi, dal concepimento alla nascita. 8. I fichi: i fichi sono pieni di grani e sono sospesi a due a due quando crescono. I fichi somigliano ai testicoli maschili e aumentano la salute e la robustezza degli spermatozoi, fanno crescere la quantità di sperma e prevengono la sterilità maschile. 9. Le patate dolci: le patate dolci assomigliano al pancreas e in realtà riequilibrano l’indice glicemico dei diabetici. 10. Le olive: le olive somigliano alle ovaie della donna; infatti aiutano la salute ed il buon funzionamento delle ovaie femminili. 11. Arance, pompelmo, limoni, ecc.: l’arancia, il pompelmo ed altri frutti citrici assomigliano ai seni delle donne. Questi frutti stimolano la salute dei seni ed il movimento interno ed esterno delle linfe, nei seni. 12. Le cipole e l’aglio: Le cipolle assomigliano alle cellule del corpo. Le ricerche di oggi dimostrano che le cipolle aiutano a pulire i rifiuti su tutte le cellule corporali. Producono anche le lacrime che lavano gli occhi. Un altro collaboratore, l’aglio, aiuta anche ad eliminare i rifiuti materiali e i radicali liberi, pericolosi per il corpo.

Servizio Pastorale

a cura della Missione Cattolica

Italiana Villingen

n. 63*

Dicembre 2015