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E.T.S.I. A.A. 2013-2014 Silvia Ceraolo 1
Silvia Ceraolo ©
Università degli Studi di Bergamo
lezione 1
I RAPPORTI COMMERCIALI
INTERNAZIONALI
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• lo scenario attuale• cosa è l’internazionalizzazione?• cosa significa e perché è
internazionalizzarsi
i n t r oduz i one
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IL CONTESTO MONDIALE:
NUMERI E DINAMICHE
(sintesi)
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andamento del PIL mondiale
fonte: Fondo Monetario
3,8
3,1
3,7
6
12,4
-10,9
3,3
7,2
-15 -10 -5 0 5 10 15
Anno 2014 (stima)
Anno 2013 (provvisorio)
Anno 2012
Anno 2011
Anno 2010
Anno 2009
Anno 2008
Anno 2007
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• differenziale di crescita tra Paesi emergenti e areeavanzate è in aumento: cresce il contributo dei primial PIL mondiale (� cambiamenti nella divisioneinternazionale del lavoro)
• 2013: stagnazione dell’area Euro (anche perpolitiche restrittive), dati in ripresa per USA eGiappone (politiche espansive)
• tassi superiori alla media in Cina e nei Paesi asiatici
• tassi in crescita nell’Africa sub-sahariana
⇒⇒⇒⇒
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andamento del commercio mondiale
• continua la crescita degli scambi di merci inAsia, Africa, Medio Oriente (� nuovedirettrici della crescita produttiva)
• ripresa debole nelle aree industrializzate
• principali Paesi esportatori: Cina (cheguadagna quote di mercato), USA,Germania
• principali Paesi importatori: USA e Cina
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andamento del commercio mondiale
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• previsioni del FMI per il quinquennio 2014 – 2018:
– PIL in forte crescita per Paesi ricchi di risorse naturali(Guinea, Mongolia, Iraq, Sudan meridionale, Timor Est)seguiti dalla Cina (ma con crescita in rallentamento: 9,6%medio sul quinquennio)
– tassi in crescita per Paesi asiatici (Bangladesh, Cambogia,Laos, Myannmar), africani (Mozambico, Costa d’Avorio,Zambia, Mauritania, Mozambico, Nigeria) e America latina(Cile, Perù, Colombia, Messico)
• per approfondire il tema dei Paesi emergenti: RapportoICE – Prometeia “Oltre i BRICS: nuovi mercati per ilmade in Italy”, su www.comitatoleonardo.it/ricerche
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andamento del commercio mondiale
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andamento delle esportazioni
valoriquantità
fonte: Fondo Monetario
5,7
9,76,5
8,66,5
2,3
-12,1
14,1
5,22,1
16,9
21,5
13,9 15,4 15,6 15,2
-22,3
21,919,6 20,1
-25
-20
-15
-10
-5
0
5
10
15
20
25
2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
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PAESE VALOREIN MLD
US$
QUOTA%
PAESE VALOREIN MLD
US$
QUOTA%
1 CINA 2049 11,2 11 UK 468 2,6
2 USA 1547 8,4 12 CANADA 455 2,5
3 GERMANIA 1407 7,7 13 BELGIO 446 2,4
4 GIAPPONE 799 4,4 14 SINGAPORE 408 2,2
5 PAESI BASSI 656 3,6 15 ARABIA SAUD. 386 2,1
6 FRANCIA 569 3,1 16 MESSICO 371 2,0
7 COREA DEL SUD
548 3,0 17 TAIWAN 301 1,6
8 RUSSIA 529 2,9 18 EMIRATI A.U. 300 1,6
9 ITALIA 500 2,7 19 INDIA 293 1,6
10 HONG KONG 493 2,7 20 SPAGNA 292 1,6
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i primi 20 esportatori mondiali (agg. 2012)
fonte: elaborazioni ICE su dati WTO
• somma quota dei primi 20 Paesi: 70%
• Paesi area Euro tutti in calo rispettoall’anno precedente
• Italia scesa dall’8° al 9° posto (superatadalla Russia)
• sono i nostri concorrenti mondiali
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i primi 20 esportatori mondiali (agg. 2012)
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PAESE VALOREIN MLD
US$
QUOTA%
PAESE VALOREIN MLD
US$
QUOTA%
1 USA 2325 12,6 11 ITALIA 486 2,6
2 CINA 2828 9,8 12 CANADA 475 2,6
3 GERMANIA 1167 6,3 13 BELGIO 435 2,3
4 GIAPPONE 886 4,8 14 MESSICO 380 2,0
5 UK 680 3,7 15 ARABIA SAUD. 380 2,0
6 FRANCIA 674 3,6 16 RUSSIA 335 1,8
7 PAESI BASSI 591 3,2 17 SPAGNA 332 1,8
8 HONG KONG 554 3,0 18 TAIWAN 270 1,5
9 COREA DEL SUD
520 2,8 19 AUSTRALIA 261 1,4
10 INDIA 489 2,6 20 TAHILANDIA 248 1,3
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i primi 20 importatori mondiali (agg. 2012)
fonte: elaborazioni ICE su dati WTO
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Paesi clienti e fornitori dell’Italia
fonte: ISTAT
Esportazioni ed importazioni per paese - Ottobre 2013(valori in milioni di euro)
Esportazioni Importazioni
Germania 4.473 4.827
Francia 3.874 2.913
Stati Uniti 2.662 953
Svizzera 1.860 990
Regno Unito 1.801 837
Spagna 1.572 1.470
Belgio 1.068 1.353
Federazione russa 1.062 1.599
Cina 919 2.038
Polonia 900 646
Turchia 868 450
Paesi Bassi 826 1.906
Austria 797 838
Giappone 595 243
Romania 594 471
Altri paesi 12.459 10.736
Mondo 36.330 32.271
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• somma quota dei primi 20 Paesi: 71,7%
• deficit maggiore: USA, UK e India
• Italia scesa dall’8° all’ 11° posizione(superata dalla Russia)
• sono i nostri mercati di sbocco potenziali
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i primi 20 importatori mondiali (agg. 2012)
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Bergamo
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Bergamo2012 2 013 variazione % (val. in mln €, fonte: ISTAT)
gen-set gen-setMilano 28.482 27.961 -1,8Torino 13.709 14.560 6,2Vicenza 11.057 11.408 3,2Brescia 10.089 10.162 0,7Bergamo 9.852 9.766 -0,9Bologna 8.404 8.497 1,1Modena 7.792 8.024 3,0Treviso 7.520 7.784 3,5Varese 7.321 7.314 -0,1Firenze 6.384 7.144 11,9Verona 6.891 6.866 -0,4Padova 6.431 6.548 1,8Reggio nell'Emilia 6.434 6.474 0,6Roma 6.878 6.427 -6,5Monza e della Brianza 6.414 6.407 - 0,1Siracusa 6.918 5.297 -23,4Arezzo 6.480 5.222 -19,4Cuneo 4.755 4.721 -0,7Mantova 4.132 4.234 2,5Parma 4.057 4.210 3,8Altre province 120.509 120.488 (..Italia 290.508 289.513 -0,3
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Bergamo
fonte: CCIAA Bergamo su dati ISTAT
I semestre 2013 I semestre 2012 variazione %Export Import Export Import Export Import
1 Germania 1.146 879 1.235 977 -7,2 -102 Francia 786 352 805 398 -2,3 -11,53 Stati Uniti 370 76 402 75 -8 1,64 Regno Unito 340 84 338 91 0,7 -7,95 Spagna 306 161 334 180 -8,4 -10,66 Paesi Bassi 213 250 202 249 5,5 0,67 Svizzera 196 66 200 67 -2,3 -2,68 Polonia 189 75 222 119 -14,6 -36,79 Cina 174 312 139 316 25,6 -1,3
10 Austria 168 123 175 125 -3,7 -1,411 Belgio 153 233 155 252 -1,4 -7,812 Turchia 136 59 122 61 12,2 -3,513 Repubblica Ceca 127 64 137 76 -7,3 -15,914 Romania 124 87 130 119 -5,3 -27,215 Russia 123 22 143 37 -14,4 -39,116 Svezia 88 98 89 66 -0,6 48,117 Brasile 85 22 79 24 8,3 -7,318 Arabia Saudita 81 51 62 96 30,9 -46,919 Emirati Arabi Uniti 80 8 94 8 -14,8 -7,420 Norvegia 71 2 46 2 54,3 18,221 India 69 70 83 84 -16,1 -16,722 Portogallo 63 34 57 23 11,3 43,723 Slovacchia 63 33 67 34 -5,6 -2,324 Giappone 61 34 54 33 12,6 2,625 Corea del Sud 58 26 52 25 12,4 4,6
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statistiche del commercio internazionale
fonte: CCIAA Bergamo su dati ISTAT
• Bergamo: Camera di Commerciohttp://www.bg.camcom.gov.it/studi
• Lombardia: Unioncamere Lombardia http://www.lom.camcom.it/?/osservatorio-economico
• nazionali:Istat www.coeweb.istat.itICE http://actea.ice.it/
• europei: http://ec.europa.eu/eurostat• mondiali:
WTO http://stat.wto.orgIMF http://www.imf.org/external/data.htm
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• l’internazionalizzazione è sempre piùun’imprescindibile condizionestrategica di sviluppo aziendale
• sulla base di questo presupposto, l’impresa decide quante e quali risorsedestinare allo sviluppo dei mercatiinternazionali, valutandone costi e benefici attesi
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COSA SIGNIFICA
INTERNAZIONALIZZAZIONE?
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• mercato = luogo di incontro tra domanda eofferta, dove gli operatori si incontrano perallacciare relazioni economiche
• La distinzione tra mercato domestico emercati esteri si è molto attenuata:– per la contrazione del mercato interno
(stagnazione, crisi)– per la maggiore facilità a vendere all’estero
(minori barriere fisiche, tariffarie e normative)
perchè l’internazionalizzazione è così importante?
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• accelerazione della progressiva liberalizzazione del commercio internazionale
• tendenza, in atto da diversi anni, a concludereaccordi commerciali preferenziali (aree di liberoscambio): nel 2012 sono entrati in vigore 12accordi preferenziali, in maggior parteriguardanti paesi del Nord e Sudamerica,relativi non solo al commercio di beni maanche a servizi, investimenti, proprietàintellettuale e facilitazione degli scambi
perchè l’internazionalizzazione è così importante?
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• Unione Europea: trattative per un accordo conl’Asean e per uno con il Canada. In fase dirilancio anche i negoziati per quello con ilMercosur.
• importantissimo: in corso negoziati con gli Stati Uniti per un accordo denominato TransatlanticTrade and Investment Partnership.Riguarderà prodotti industriali, agricoli, servizi, investimenti, appalti pubblici e gli ostacoli non tariffari agli scambi
perchè l’internazionalizzazione è così importante?
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non è (e non dev’esere)
semplicemente comprare
e vendere all’estero
i n t e rnaz i ona l i z z az i one
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Alcuni esempi:• Vendita / acquisto all’estro di prodotti e servizi• Lavorazione di parti all’estero (perfezionamento
passivo)• Acquisto / vendita di materie prime/semilavorati• Acquisto / vendita di know-how, marchi e brevetti• Conferimento di macchinari o know how in azienda
estera• Accordi di partnership con persone fisiche o
giuridiche estere• E-commerce• Realizzazione di impianti chiavi in mano• Realizzazione di opere infrastrutturali (ponti, strade,
ferrovie, ecc.)• ….
l ’ i n t e rnaz i ona l i z z az i one
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AZIONE O REAZIONE?
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Le imprese si confrontano con in mercati
internazionali in due modi:
1. REAZIONE: contattati dall’estero, amici,
passaparola, mode, occasione casuale
2. PROAZIONE: preparazione, pianificazione
e spinta verso l’estero
IMPRESA E INTERNAZIONALIZZAZIONE
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1. ESPORTARE è quando l’impresa reagisce a imput
esterni: rispondiamo alle richieste � IL POTENZIALE
CLIENTE CI HA SCELTO
2. VENDERE ALL’ESTERO è quando l’impresa cerca
attivamente imput esterni, in una strategia coerente di
approccio ai mercati internazionali : convinciamo a
comprare da noi � SCEGLIAMO I NOSTRI CLIENTI
quale comportamento è sostenibile nel medio/lungo periodo?
ESPORTARE / VENDERE ALL’ESTERO
• per vendere con successo all’estero sononecessari:– Apertura (di fiducia e mentale)– Opportunità di business reali– Capacità e competenze tecniche per
concretizzare le opportunità
È esattamente questo ciò di cui
ci occupiamo in questo corso!
condizioni per vendere all’estero
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apertura all’estero della strategia competitiva
dell’impresa, scegliendo nuove combinazioni
di posizionamento (segmenti di mercato -
prodotti/servizi - canali distributivi) e vantaggi
(riproducendo il vantaggio nazionale,
creando nuovi vantaggi)
l ’ i n t e rnaz i ona l i z z az i one
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• e “l’allungamento” della catena del valoreoltre i confini nazionali
l ’ i n t e rnaz i ona l i z z az i one
IMPUT ATTIVITA’ OUTPUT
risorse mercati
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v a l u t a z i o n e d e l l e o p p o r t u n i t à d im e r c a t o e d i s e t t o r e
• dimensione• tipologia e segmentazione• trend di crescita / decrescitaDOMANDA
• lavoro: tipologia (specializzazione) e costi• materie prime e componenti• fonti energetiche• infrastrutture• servizi di supporto
RISORSE
• contesto socio politico• ambito normativoQUADRO PAESE
• sistema fiscale• sussidi e agevolazioni• contratti governativiINCENTIVI
• intensità• barriere all’ingresso• potere contrattuale con clienti e fornitoriCONCORRENZA
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• la presenza in questo mercatomigliora la competitivitàdell’impresa?
• l’ingresso è sostenibile e redditizionel breve periodo?
• l’ingresso è redditizio e sostenibilenel lungo periodo?
v a l u t a z i o n e d e l l e o p p o r t u n i t àd i m e r c a t o e d i s e t t o r e
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• serve a pianificare, riassumere e valutare un progettoimprenditoriale all'estero � valutarne la fattibilità
• previsioni del progetto + ,analisi della realtà aziendale intermini di– risorse– organizzazione– funzioni.
• contiene una serie di informazioni quali:– presentazione del progetto– analisi del settore di attività e del mercato target– investimenti e i costi correlati.
���� trasformare il rischio generico in rischio calcolato
B U S I N E S S P L A N P E R L ’ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E
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• l’elaborazione del BP comporta un’approfondita analisistrategica preliminare in cui si individui la possibileevoluzione dell’ambiente con cui si confronta l’impresa
• in base alle conclusioni dell’indagine, individuare leopportunità strategiche principali che l’impresapotrà perseguire e, per ogni opzione individuata,valutare l’impatto differenziale sulla struttura di costi ericavi dell’azienda, facendo attenzione ai rischicorrelati (fattibilità gestionale)
• quindi verificare se esistono agevolazioni finanziarieadatte allo scopo
B U S I N E S S P L A N P E R L ’ I N T E R N A Z I O N A L I Z Z A Z I O N E
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1. COMMERCIALE
2. PRODUTTIVA
3. FINANZIARIA
t i p o l o g i e d ii n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n e
• transazioni di merci tra Paesi diversi, import /export
• è la prima e più comune forma diinternazionalizzazione e si attua tramite
– approvvigionamenti dall’estero = acquisto dimateriali e prodotti da fornitori esteri
– vendita dei propri prodotti all’estero
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i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n ec o m m e r c i a l e
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• è il trasferimento all’estero di tutte o parte dellefasi del processo produttivo. Si distingue tra:
– frammentazione: joint venture, outsourcing,perfezionamenti passivi e attivi
– delocalizzazione: produzione del bene finaleall’estero
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i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n ep r o d u t t i v a
• acquisto o vendita all’estero di asset finanziari(azioni, obbligazioni, quote di partecipazione,quote fondiarie, ecc.)
• può attuarsi che ci sia o meno internazionalizz.produttiva o commerciale
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i n t e r n a z i o n a l i z z a z i o n ef i n a n z i a r i a
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Domande?
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grazie per l’attenzione
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