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Napoli

A cura della Funzione Pubblica CGIL di Napoli

T F R E

FONDI PENSIONE

non restare in silenzio

www.cgilfpnapoli.it [email protected]

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La Funzione Pubblica CGIL di Napoli con questo primo documento vuole far giungere le lavoratrici e i lavoratori al 30.06.2007 nella condizione di fare una scelta personale e consapevole sulla destinazione del loro Trattamento di Fine Rapporto.

All’uopo la FP CGIL di Napoli ha organizzato, sin dai prossimi giorni, una campagna informativa in tutti i posti di lavoro del territorio.

Non restare in silenzio

FP CGIL sempre dalla tua parte

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La legge Dini (L.335 del 8/8/95) in vigore dal 01.01.1996 ha apportato sostanziali e radicali modifiche al sistema pensionistico intervenendo sulla metodologia di calcolo della pensione.

I SISTEMI DI CALCOLO DELLE PENSIONI.

Il sistema retributivo (ante riforma)

I lavoratori che al 31.12.1995 possono far valere almeno 18 anni di contribuzione, pari a 936 contributi settimanali, riceveranno una pensione calcolata sulla media delle retribuzioni degli ultimi anni di lavoro (circa gli ultimi 10 anni).

Chi oggi può pensionarsi con il sistema retributivo potrà ricevere fino all’80% dell’ultima retribuzione (indicativamente il 2% per ogni anno di lavoro).

Il calcolo della pensione

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Coloro che alla data del 31.12.1995 non possono far valere almeno 18 anni di contribuzione (936 contributi settimanali) saranno percettori di una pensione calcolata con il sistema contributivo. Questo sistema di calcolo della pensione, introdotto con la legge 335/95, ha drasticamente ridimensionato l’importo della pensione da erogare. Infatti, l’importo della pensione è strettamente correlato ai contributi previdenziali versati e non, come nel caso del sistema retributivo, all’ultima retribuzione percepita.

Dall’allegata tabella si evincono le percentuali di calcolo di una pensione con il sistema contributivo.

Il sistema di calcolo contributivo

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La riforma delle pensioni

Normativa vigenteRegole valide fino al 31.12.2007 per i lavoratori dipendenti (uomini e donne)

Anno Età Anzianità contributiva

Requisito contributivo alternativo

2003 57 35 37

2004 57 35 38

2005 57 35 38

2006 57 35 39

2007 57 35 39

20082008 5757 3535 4040

Nuove regole dal 01.01.2008Regole valide per i lavoratori dipendenti (uomini e donne) pubblici e privati

Anno Età Anzianità contributiva

Requisito contributivo alternativo

2008 60 35 40

2009 60 35 40

2010 61 35 40

2011 61 35 40

2012 61 35 40

2013 61 35 40

2014 62 35 40

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Chi andrà in pensione con le nuove regole si troverà nella necessità di colmare ciò che la previdenza pubblica non è più in grado di garantire.

Da qui deriva l'importanza della previdenza complementare.

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PER UNA SCELTA CONSAPEVOLE DELLA DESTINAZIONE DEL PROPRIO TFR

La Finanziaria 2007 ha anticipato al 1° gennaio 2007 quanto previsto dal Decreto Legislativo n.252/2005, ciò significa che, a decorrere dal 01.01.2007, i lavoratori decideranno se destinare il loro TFR maturando non solo ai fondi negoziali di categoria, ma anche ai fondi aperti e alle varie forme assicurative, ovvero decideranno se destinare tutto o in parte il TFR maturando alla previdenza complementare o se intendono mantenere il TFR come tale.

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Il Trattamento di Fine Rapporto è l’emolumento corrisposto dal datore di lavoro al termine del rapporto di lavoro (la liquidazione).

Come si costituisce il Trattamento di Fine Rapporto

Il TFR si determina accantonando per ogni anno di lavoro una quota pari al 7,4% della retribuzione lorda (composta da tutte le voci retributive corrisposte).

Gli importi maturati sono rivalutati ogni anno dell’ 1,5% in misura fissa a cui si aggiunge il 75% dell’aumento dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo.

Che cosa è il Trattamento di Fine Rapporto

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La scelta della destinazione del T F R

La Finanziaria 2007 ha stabilito che ogni lavoratore dipendente potrà scegliere la destinazione del proprio TFR entro 6 mesi dalla data di assunzione o, per coloro già in servizio al 01.01.2007, entro il 30.06.2007.

Le successive proiezioni terranno conto della situazione assicurativa dei lavoratori alla data del 28 aprile 1993 (data di decorrenza della legge sui fondi pensionistici).

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Lavoratori di prima occupazione successiva alla data 28 aprile 1993

Dal 01.01.2007 e fino al 30.06.2007 tutti i lavoratori dipendenti del settore privato potranno decidere come e dove destinare il proprio Trattamento di Fine Rapporto maturando

Il lavoratore non esprime alcuna

volontà

TACE

Il lavoratore vuole mantenere il TFR

RINUNCIA

Il lavoratore aderisce ad un fondo pensione

SCEGLIE

Il datore di lavoro trasferirà l’intero TFR maturando nel Fondo pensionistico previsto in azienda.

Se sono presenti più fondi l’intero TFR maturando sarà destinato al fondo con il maggior numero di adesioni.

Nel caso che non sia istituito alcun fondo l’intero TFR maturando verrà trasferito al fondo residuale INPS.

Se l’azienda ha più di 50

dipendenti

L’intero TFR maturando sarà

trasferito nel fondo Tesoreria

dello Stato gestito dall’INPS e sarà soggetto

agli stessi meccanismi di rivalutazione applicati in

azienda, così come previsto

dalla legge

Se l’azienda ha meno di 50

dipendenti

L’intero TFR maturando

continuerà ad essere

accantonato in azienda

L’intero TFR maturando verrà

conferito alla forma pensionistica scelta

dal lavoratore

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Lavoratori già occupati alla data del 28 aprile 1993 e iscritti ad una forma

di previdenza complementare

Dal 01.01.2007 e fino al 30.06.2007 o entro 6 mesi dalla data di assunzione tutti i lavoratori dipendenti del settore privato potranno decidere come e dove destinare il proprio Trattamento di Fine Rapporto maturando

Il lavoratore non esprime alcuna

volontà

TACE

Il lavoratore vuole mantenere il RESIDUO TFR

RINUNCIA

Il lavoratore conferisce il

RESIDUO TFR alla forma di previdenza complementare alla quale già aderisce

SCEGLIE

Il datore di lavoro trasferirà il RESIDUO TFR maturando alla forma collettiva alla quale la lavoratrice e il lavoratore ha già aderito.

Se l’azienda ha meno di

50 dipendenti

Il RESIDUO

TFR maturando continuerà ad essere

accantonato in azienda

Il RESIDUO TFR maturando verrà

conferito alla forma pensionistica scelta

dal lavoratore

Se l’azienda ha più di 50 dipendenti

il RESIDUO TFR maturando sarà

trasferito nel fondo Tesoreria dello Stato

istituito presso l’INPS e sarà

soggetto agli stessi meccanismi di rivalutazione

applicati in azienda, così come previsto

dalla legge

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Lavoratori già occupati alla data del 28 aprile 1993 e NON ISCRITTI ad una forma

di previdenza complementare

Dal 01.01.2007 e fino al 30.06.2007 tutti i lavoratori dipendenti del settore privato potranno decidere come e dove destinare il proprio Trattamento di Fine Rapporto maturando

Il lavoratore non esprime alcuna

volontà

TACE

Il lavoratore vuole mantenere l’intero TFR

maturando

RINUNCIA

Il lavoratore aderisce ad un fondo pensione

SCEGLIE

Il datore di lavoro trasferirà l’intero TFR maturando nel Fondo pensionistico previsto in azienda.

Se sono presenti più fondi l’intero TFR maturando sarà destinato al fondo con il maggior numero di adesioni.

Nel caso che non sia istituito alcun fondo l’intero TFR maturando verrà trasferito al fondo residuale INPS.

Se l’azienda ha più di 50

dipendenti

L’intero TFR maturando sarà

trasferito nel fondo Tesoreria

dello Stato gestito dall’INPS e sarà soggetto

agli stessi meccanismi di rivalutazione applicati in

azienda, così come previsto

dalla legge

Se l’azienda ha meno di 50

dipendenti

L’intero TFR maturando

continuerà ad essere

accantonato in azienda

L’intero TFR maturando verrà conferito alla forma pensionistica scelta dal lavoratore

nella misura del 100% o nella misura stabilita dai

contratti collettivi. In caso di aziende con +

50 dipendenti il datore di lavoro trasferisce la

parte di TFR maturando non conferito alla

previdenza complementare presso il

Fondo Tesoreria dello Stato Istituito presso

l’INPS

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NON RESTARE IN SILENZIO

Non ci piace il silenzio perché

le lavoratrici e i lavoratori devono poter scegliere il loro futuro;

Non ci piace il silenzio perché

Con il silenzio-assenso il datore di lavoro non versa la prevista quota dell’1% a totale scapito dei lavoratori.

Non ci piace il silenzio perché

Le aziende (-50 dipendenti) lasceranno il TFR delle lavoratrici e dei lavoratori nelle loro casse.

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Le tipologie dei Fondi

Fondi negoziali sono i fondi previsti dal contratto collettivo nazionale di appartenenza. Fondi apertisono fondi bancari o assicurativi ad adesione collettiva.

Fondi individuali (FIP)sono fondi bancari o assicurativi ad adesione individuale.

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Alcuni fondi negoziali presenti

COMETA (Industria Metalmeccanica)

COOPERLAVARO ( cooperative di produzione e lavoro)

ESPERO (Lavoratori della Scuola)

FONCHIM ( industria chimica e farmaceutica )

FONDOPOSTE ( Dipendenti del gruppo Poste )

PREVIAMBIENTE ( igiene ambientale)

TELEMACO (aziende di telecomunicazione (prevalentemente del gruppo Telecom))

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Come si compone il fondo negoziale?

La quota destinata al fondo negoziale si compone delle seguenti voci:

1. CONTRIBUTO DEL LAVORATORE nella misura stabilita dal contratto collettivo nazionale. Inoltre il

lavoratore può incrementare la quota con un contributo volontario aggiuntivo. In questo caso il lavoratore potrà dedurre dal reddito imponibile fiscale l’importo massimo di € 5164,57 l’anno (dal 2007).

2. CONTRIBUTO DEL DATORE DI LAVORO Il contributo del datore di lavoro è previsto solo nel caso di

adesione ad un fondo negoziale di categoria e nella misura stabilita dal contratto collettivo nazionale (tra 1 – 1,5% della retribuzione lorda annua).

Le RSU e i lavoratori dovranno verificare l’effettivo versamento della quota contributiva a carico della azienda

3. TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO MATURANDO

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L’adesione

L’adesione ad un fondo pensione negoziale è volontaria.

COME FUNZIONA UN FONDO NEGOZIALE?

Il fondo negoziale non persegue scopi di lucro ma è di natura mutualistica con finalità previdenziali. Né consegue che i costi di gestione sono molto più bassi e i rendimenti sono più alti.

LE GARANZIE DI UN FONDO NEGOZIALE?

1. I lavoratori iscritti al fondo eleggono CdA che è composto dal 50% dei lavoratori e 50% imprese.

2. La legge separa nettamente chi detiene il capitale (banca), chi investe (integrare) e chi paga le pensioni (assicurazioni). In tal modo si evita di concentrare le attività ad un unico soggetto.

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Le garanzie

3. Non è possibile concentrare investimenti in un’unica società o in un’unica tipologia (consentito max 5% azioni di un’unica società).

4. L’obbligo periodico di informazione sull’andamento del fondo, la gestione dei costi e dei versamenti.

5. Il fondo pensione negoziale è autonomo, non è del sindacato né delle aziende ma è degli associati.

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E raggiunta l’età pensionabile….?

Il lavoratore può optare per una delle seguenti scelte:

1. Liquidazione del 50% (massimo) del capitale accumulato e rivalutato. In questo caso il lavoratore beneficerà della liquidazione del 50% del capitale accumulato e per il residuo 50% beneficerà di una rendita vitalizia mensile;

2. Liquidazione di una rendita vitalizia mensile sulla base di quanto accumulato e rivalutato;

3. Liquidazione di tutto il capitale se non ha raggiunto i requisiti previsti dai fondi (5 anni di iscrizione e l’importo di una rendita mensile inferiore al 50% dell’assegno sociale).

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Le prestazioni ante pensionamento

le anticipazioni, il riscatto e il trasferimento

Le anticipazioni

L’anticipazione è l’erogazione di una parte della posizione individuale accumulata prima del raggiungimento del diritto alla pensione. L’iscritto può ricorrere all’anticipazione per fronteggiare impreviste ed improvvise spese a condizione del raggiungimento dei necessari requisiti di iscrizione.

ANTICIPAZIONI PER SPESE SANITARIE

MOTIVO: A seguito di gravi situazioni per terapie e/o interventi straordinari per l’iscritto o per i componenti del nucleo familiare (coniuge e figli).

QUANDO: L’anticipazione è ottenibile in qualsiasi momento senza alcun vincolo di permanenza nel fondo.

AMMONTARE: L’importo ottenibile è fino al 75% dell’accumulo al momento della richiesta.

TASSAZIONE: l’anticipazione è assoggettata ad una aliquota del 15%.

È PREVISTO IL RIPRISTINO DELLA POSIZIONE

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Le anticipazioni per altri motivi

ANTICIPAZIONE PER ACQUISTO PRIMA CASA

MOTIVO: Acquisto della prima casa di abitazione per l’iscritto o per i figli o realizzazione di opere di recupero del patrimonio edilizio sempre relativamente alla prima casa di abitazione.

QUANDO: dopo otto anni di iscrizione.

AMMONTARE: L’importo ottenibile è fino al 75% dell’accumulo al momento della richiesta.

TASSAZIONE: l’anticipazione è assoggettata ad una aliquota del 23%.

È PREVISTO IL RIPRISTINO DELLA POSIZIONE

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ANTICIPAZIONE PER ALTRE NECESSITA’ NON DOCUMENTATE

MOTIVO: Altre necessità non documentate.

QUANDO: dopo otto anni di iscrizione.

AMMONTARE: L’importo ottenibile è fino al 30% dell’accumulo al momento della richiesta.

TASSAZIONE: l’anticipazione è assoggettata ad una aliquota del 23%.

È PREVISTO IL RIPRISTINO DELLA POSIZIONE

Le anticipazioni per altri motivi

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Il riscatto è il rimborso da parte del fondo, a cause di determinate condizioni, del capitale accumulato.

Riscatto in caso di cessazione del rapporto di lavoro per un periodo compreso tra i 12 e i 48 mesi.Riscatto del capitale accumulato fino al 50%Tassazione applicata = 15% ridotta dello 0,30% per ogni anno di iscrizione

Riscatto in caso di cessazione del rapporto di lavoro per periodi superiori a 48 mesi o in caso di invalidità permanente che comporta la riduzione della capacità lavorativa a meno di un terzo.Riscatto del capitale accumulato fino al 100%Tassazione applicata = 15 % ridotta dello 0,30% per ogni anno di iscrizione

Riscatto per cause diverseC’è la possibilità di riscatto totale, quando un lavoratore cessa di lavorare prima del diritto alla pensione pubblica, ma in questo caso con un regime di tassazione più sfavorevole, infatti si applicherà il 23% anziché il 15% previsto nelle altre casistiche

Il riscatto

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Riscatto in caso di premorienza

In caso di decesso dell’iscritto prima della diritto alla pensione complementare i beneficiari sono gli eredi o persone fisiche o giuridiche designate dall’iscritto. In mancanza di tali soggetti la posizione resta acquisita al fondo (se fondo negoziale) o devoluta a finalità sociali, secondo modalità stabilite con Decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, se il deceduto era iscritto ad un fondo individuale.

La tassazione applicata è del 15% ridotta dello 0,30 per

ogni anno di iscrizione al fondo (limite massimo del 6%).

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L’iscritto al fondo ha la possibilità di trasferire la posizione individuale ad altro fondo pensione negoziale a cui accede in relazione alla nuova attività.Il requisito necessario da rispettare, per accedere al trasferimento ad altra forma pensionistica, è la permanenza di almeno 2 anni presso il fondo.Se il trasferimento avviene da un fondo negoziale ad un altro fondo negoziale il contributo del datore di lavoro diventa esigibile per il lavoratore solo nei limiti e secondole modalità stabilite nei contratti e negli accordi collettivi, anche aziendali.

Il trasferimento

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LA FISCALITA

•Il contributo trattenuto dalla retribuzione del dipendente e versato al fondo pensione è dedotto dal reddito imponibile fiscale. Dal 2007 il nuovo regime fiscale migliorativo rispetto ad oggi. Infatti I contributi versati saranno deducibili sino a 5.164,57 euro l'anno.

I rendimenti annuali continueranno ad essere tassati all'11%.

La rendita vitalizia o il riscatto a fine carriera saranno tassati con una ritenuta definitiva del 15%, con una riduzione dello 0,30% per ciascun anno di permanenza successivo al quindicesimo, fino ad un minimo del 9% di ritenuta.

Si rammenta che il TFR lasciato in azienda viene tassato da un minimo del 23%.  

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COVIP

L’organismo che vigila sui fondi è la CO.VI.P (Commissione di Vigilanza sui fondi Pensione)

Nata nel 1993 svolge attività rivolte alla trasparenza e al corretto funzionamento del sistema dei fondi pensione, nonché assicura i più elevati livelli di copertura previdenziale.

La CO.VI.P trasmette, ogni anno, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali una relazione sull'attività svolta, sulle questioni in corso e sugli indirizzi e le linee programmatiche che intende seguire e diffonde informazioni sull'andamento del settore della previdenza complementare.