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Modelli di istruzione infantile e bisogni socio-culturali Lettura storico-pedagogica
Redi Sante Di Pol Università di Torino
Pedagogia dell’InfanziaPedagogia dell’Infanzia
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1.1 Modelli di istruzione infantile in Italia
a. Modello custodialistico-assistenziale
Sale d’asilo
Giulia e Tancredi Falletti di Barolo
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1.2 Modelli di istruzione infantile in Italia
b. Modello scolastico-assistenziale
Asilo infantile
Ferrante Aporti
Cremona - 1827
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Ferrante Aporti (San Martino all’Argine, 1791 - Torino, 1858)
Ordinato sacerdote nel 1815Studia a Vienna gli scritti sull’educazione infantile di Samuel WilderspinFonda a Cremona nel 1829 il primo Asilo InfantileFonda a San Martino all’Argine nel 1831 il primo Asilo infantile di carità per i bambini poveriEspone i principi pedagogici e metodologici nel Manuale di educazione e ammaestramento per le scuole infantili (1833)Tiene a Torino il primo corso della Scuola normale di metodo nel 1844Sviluppa le idee pedagogiche nel libro Elementi di pedagogia (1847)Nominato Senatore del Regno nel 1848Presidente del Consiglio universitario di Torino dal 1849 Ispettore generale degli asili di Torino dal 1857
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Principi pedagogico-educativi
Centralità del problema sociale nell’educazione infantileEducazione volta a sviluppare e portare a perfezione le facoltà del bambinoEducazione fisica, intellettuale e moraleMetodo dimostrativo; educazione morale basata sull’esempioAnticipazione dell’apprendimento scolasticoFini dell’educazione: progresso sociale, diffusione del sapere e formazione morale e religiosa
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1.3 Modelli di istruzione infantile in Italia
c. Modello ludico-educativoGiardino
d’Infanzia
Friedrich Froebel
Blankenburg - 1840
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Friedrich Fröbel (Oberweissbach, 1782 - Marienthal, 1852)
Compie studi naturalistici all’Università di Jena e poi filosofici a Berlino, dove subisce l’influenza dell’idealismo estetico di Schelling e di NovalisNel 1813 combatte con l’esercito prussiano contro Napoleone per l’idea nazionale tedescaDopo la guerra si dedica all’attività di insegnante in Germania e in SvizzeraNel 1840 fonda a Blankenburg il primo Giardino d’InfanziaNel 1851 il governo prussiano ordina la chiusura di tutti i Giardini d’InfanziaNel 1856 viene tolto il divieto grazie all’opera della baronessa Marenholtz von Bülow
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Principi pedagogico-educativi
Romanticismo pedagogico; panteismo schellinghiano; Dio è nella naturaLa natura è una manifestazione visibile dello spirito e di DioEducazione è lo sviluppo dell’essenza dell’uomoCentralità della famiglia e dell’educazione familiare; ruolo della madre
Il gioco è la manifestazione della libertà e della creatività del bambinoAttraverso il gioco e i doni il bambino coglie le leggi della naturaEducazione nazionale
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1.4 Modelli di istruzione infantile in Italia
d. Modello familiare-educativoScuola materna
Rosa Agazzi
Mompiano - 1898
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Rosa Agazzi (Volongo, 1866 - Brescia,1951)
Sperimenta assieme alla sorella Carolina una nuova metodologia nel Giardino d’Infanzia di MompianoRiforma del metodo fröbelianoRelazione al Congresso Nazionale di Pedagogia di Torino nel 1898Il metodo Agazzi influenza per opera di Pietro Pasquali i primi Programmi del 1914Diffusione della Scuola materna agazziana per opera di Giuseppe Lombardo Radice
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Principi pedagogico-educativi
Critica del fröbelismo e dell’utilizzo didattico dei doniImportanza del gioco libero, come strumento di liberazione del bambinoValorizzazione della spontaneità, della creatività e della fantasia del bambinoImportanza delle attività espressive (canto, recitazione, drammatizzazione)Museo didattico, cianfrusaglieContinuità tra ambiente familiare e ambiente scolasticoIspirazione etico-religiosa del metodo
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1.5 Modelli di istruzione infantile in Italia
e. Modello scientifico-autoeducativoCasa dei bambini
Maria Montessori
Roma - 1907
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Maria Montessori (Chiaravalle, 1870 - Noordwijk, 1952)
Laureata in medicina nel 1896, assistente nella Clinica di neuropsichiatria dell’Università di Roma Relazione al Congresso Nazionale di Pedagogia di Torino nel 1898 sul recupero dei bambini “frenastenici”Istituisce a Roma la Scuola magistrale ortofrenica nel 1900. Studia a Londra e Parigi i materiali utilizzati da Itard e SeguinFonda a Roma (1907) la prima Casa dei BambiniNel 1909 pubblica Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantileNascita dell’”Opera Montessori” nel 1924Negli anni Trenta lascia l’Italia e diffonde il metodo in India, Africa e America
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Principi pedagogico-educativi
Concetto di pedagogia scientificaInfluenza dell’ambiente sociale sullo sviluppo intellettuale del bambinoMente assorbente, periodi sensitivi, nebule mentali, attività sensorialeRapporto tra esperienza infantile e personalità adultaL’attività sensoriale come stimolo intelligenza, analiticità del metodoAmbiente scolastico a misura del bambino; vita pratica a scuolaConcetto di autoeducazioneDiritti del mondo infantile
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2.1 Evoluzione istruzione infantile in Italia
L’istruzione infantile in Italia nel XIX secolo
1. Prevalenza concezione assistenzialistica
2. Scuole infantili istituite e gestite da:
a. Opere pie (IPAB dal 1890) b. Congregazioni religiose c. Parrocchie d. Comuni
3. Limitato intervento dello Stato a. Vigilanza su scuole b. Concessione sussidi alle scuole c. Sporadiche iniziative per formazione insegnanti
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2.2 Evoluzione istruzione infantile in Italia
L’istruzione infantile in Italia ad inizio XX secolo
1. Maggiore interesse per istruzione infantile: a. motivazioni socio-economiche; b. sviluppo delle scienze dell’educazione; c. rafforzamento del sistema formativo
2. Primi interventi organici dello Stato
1914 – Programmi nazionali per le scuola infantili (Ministro Credaro)
1916 – Scuole pratiche magistrali per le educatrici dell’infanzia
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2.3 Evoluzione istruzione infantile in Italia
L’istruzione infantile dopo la Riforma Gentile 19231. L’istruzione infantile entra a far parte del sistema scolastico nazionale
come Scuole del grado preparatorio (R.D. 1 ottobre 1923, n. 2.185)
Scuola del grado preparatorio...ha carattere ricreativo e tende a disciplinare le prime manifestazioni dell’intelligenza e del carattere del bambino.
2. Istituzione Scuole di metodo biennali, trasformate nel 1933 in Scuole magistrali triennali
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2.4 Evoluzione istruzione infantile in Italia
L’istruzione infantile nella Seconda metà del XX secolo Trasformazioni della società italiana negli anni ’50 e ’60:
da paese agricolo a paese industriale
Conseguenze:a. Crescita demografica (baby boom nel 1964)b. Immigrazione internac. Urbanesimod. Lavoro femminilee. Trasformazione delle famiglief. Uguaglianza delle opportunità formative
1968 - Istituzione della Scuola materna statale, ad integrazione delle scuole non statali (Legge 18 marzo 1968, n. 444)
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2.5 Evoluzione istruzione infantile in Italia
Dalla Scuola materna alla Scuola dell’Infanzia Oltre l’assistenzialismo: centralità educativa del bambino
1991 – Orientamenti dell’attività educativa nelle scuole materne statali 2003 – Riforma Moratti
Scuola materna:... si propone fini di educazione, di sviluppo della personalità infantile, di assistenza e di preparazione alla frequenza della scuola dell’obbligo, integrando l’opera della famiglia. ... accoglie i bambini nell’età prescolastica da 3 a 6 anni.
Scuola dell’infanzia:… concorre alla educazione e allo sviluppo affettivo, psicomotorio, cognitivo e sociale delle bambine e dei bambini promuovendone le potenzialità di relazione, autonomia, creatività, apprendimento, ad assicurare una effettiva eguaglianza delle opportunità educative; nel rispetto dello orientamento educativo dei genitori, essa contribuisce alla formazione integrale delle bambine e dei bambini e, nella sua autonomia e unitarietà didattica e pedagogica, realizza la continuità educativa con il complesso dei servizi all’infanzia e con la scuola primaria.
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3.1 Evoluzione statistica istruzione infantile
-
200
400
600
800
1.000
1.200
Andamento demografico - 1940-2006
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3.2 Evoluzione statistica istruzione infantile
Alunni di scuola dell’infanzia (migliaia)
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
Iscritti Bambini
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3.3 Evoluzione statistica istruzione infantile
Alunni di scuola dell’infanzia e bambini di età 3-5 anniAnniscolastici
Bambini3-5 anni
Incremento%
Alunni Incremento%
Tassoscolarit
Incremento%
1945/46 2.477.991 - 869.947 - 35,1 -1950/51 2.544.394 + 2,7 932.231 + 7,2 36,6 + 1,51955/56 2.415.073 - 5,1 1.068.114 + 14,6 44,2 + 7,61960/61 2.470.272 + 2,3 1.154.094 + 8,0 46,7 + 2,51965/66 2.645.571 + 7,1 1.335.020 + 15,7 50,4 + 3,71970/71 2.728.094 + 3,1 1.586.785 + 18,8 59,4 + 9,01975/76 2.753.061 + 0,9 1.822.527 + 14,8 66,2 + 6,81980/81 2.487.727 - 9,6 1.870.477 + 2,6 75,2 + 9,01985/86 1.891.784 - 24,0 1.660.986 - 11,2 87,8 + 12,61990/91 1.665.152 - 12,0 1.575.234 - 5,2 92,7 + 4,91995/96 1.687.160 + 3,7 1.582.556 + 0,3 93,8 + 1,12000/012003/04
1.607.521 1.625.828
+ 4,8 + 1,1
1.567.3331.643.713
- 0,9 + 4,9
97,5 101,1
+ 3,7+ 3,6
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3.4 Evoluzione statistica istruzione infantile
Alunni di scuola dell’infanzia e bambini di età 3-5 anni
-
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
45/46 50/51 55/56 60/61 65/66 70/71 75/76 80/81 85/86 90/91 95/96 00/01 .03/04
Iscritti Bambini
24
3.5 Evoluzione statistica istruzione infantile
Alunni secondo la gestione della scuola (1969-2005)
Anni scolastici
Scuole statali Scuole non statali
Alunni % Alunni % 1969/70 89.284 5,7 1.470.936 94,3 1975/76 512.623 28,1 1.309.904 71,9 1980/81 751.445 40,2 1.119.032 59,8 1985/86 806.818 48,6 854.168 51,4 1990/91 824.025 52,3 751.209 47,7 1995/96 891.408 56,3 691.148 43,7 2000/01 926.895 59,1 640.438 40,9 2006/07 976.997 59,0 675.692 41,0