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1 L’Italia al voto per la scelta tra Repubblica e Monarchia

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L’Italia al voto per la scelta tra Repubblica e Monarchia

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PALAZZO MADAMA

La Repubblica e la Costituzione

La Repubblica italiana nacque il 2 giugno 1946, alla fine della Seconda guerra

mondiale, quando il popolo italiano fu chiamato a scegliere, con un referendum

istituzionale, la forma di governo della nuova Italia. Gli italiani rifiutarono le

monarchie e scelsero la repubblica perché la giudicarono l’assetto ideale per tutelare

i diritti e le libertà dei cittadini.

La Costituzione italiana definisce l’organizzazione della Repubblica secondo il

principio della separazione dei poteri e, pertanto, stabilisce:

Quali sono gli organi dello Stato e i loro poteri;

Quali sono le relazioni tra un organo e l’altro.

Queste norme, contenute nella Parte della seconda Costituzione, disciplinano il

comportamento dei poteri pubblici, difendono i cittadini da eventuali abusi, tutelano i

loro diritti e le loro libertà fondamentali.

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IL PARLAMENTO Articolo 55: il Parlamento si compone dalle Camere dei deputati e del Senato della Repubblica. Il Parlamento si riunisce in seduta comune dei membri delle due Camere nei soli casi stabiliti dalla costituzione.

La struttura del parlamento L’Italia è una Repubblica parlamentare. Il Parlamento italiano è composto da due camere, la Camera dei deputati (composta da 630 deputati) e il Senato della Repubblica (composto da 315 senatori), che hanno le stesse funzioni e identici poteri. Ogni decisione deve essere approvata da entrambe le Camere, per questo motivo tale sistema si chiama “bicameralismo perfetto”. Ciascuna Camera è guidata da un Presidente e funziona in modo autonomo. Di solito, le due Camere si riuniscono separatamente. In alcuni casi particolari esse si riuniscono in seduta comune. Questi casi sono:

L’elezione e il giuramento del Presidente della Repubblica;

La messa in stato d’accusa del Presidente della Repubblica;

L’elezione di un terzo dei giudici della Corte costituzionale;

L’elezione di un terzo dei membri del Consiglio superiore della Magistratura. Ciascuna camera dura in carica 5 anni. Questo periodo di tempo viene definito

legislatura.

Le funzioni del Parlamento

La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere (articolo 70). Il

Parlamento è l’unico organo eletto direttamente dai cittadini e ha un ruolo centrale

nel funzionamento dello Stato. Innanzitutto svolge la funzione legislativa, ha cioè il

compito di discutere e approvare le leggi. Questa funzione si attiva nel momento in

cui viene presentato al Parlamento un progetto di legge:

Dal Governo (in questo caso si chiama “disegno di legge”);

Da un qualsiasi membro del Parlamento;

Dai Consigli Regionali;

Dal popolo (cioè da un minimo di 50 000 elettori);

Dal Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro.

In questi due ultimi casi il progetto di legge si definisce “proposta di legge”. Il

Parlamento ha anche una funzione di controllo politico sull’operato del Governo, in

materia di politica interna ed estera.

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SENATO DELLA REPUBBLICA

I membri del Senato sono eletti dai cittadini che abbiano raggiunto i 25 anni di età

(elettorato attivo).

Per potersi fare eleggere come senatore (elettorato passivo) è necessario aver compiuto

40 anni.

L'articolo 55 della Costituzione statuisce che il Parlamento italiano come precedentemente

detto,si compone di due organi: la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica, ai

quali la Costituzione assegna identici poteri, in virtù del principio del bicameralismo

paritario voluto dai costituenti. In sintesi, le principali funzioni ad essi attribuite sono:

la funzione di revisione costituzionale (articolo 138 della Costituzione);

la funzione legislativa (articoli 70 e seguenti);

la funzione di indirizzo politico, che si esprime tramite il conferimento e la revoca della

fiducia al Governo (articolo 94), nonché attraverso l'approvazione di mozioni, risoluzioni e

ordini del giorno;

la funzione di controllo sull'Esecutivo, che si concretizza mediante gli atti di sindacato

ispettivo (interrogazioni, interpellanze, mozioni). Ai sensi dell'articolo 82 della Costituzione,

ciascuna Camera può poi disporre inchieste su materie di pubblico interesse, nominando a

tal fine fra i propri componenti apposite commissioni - anche bicamerali - dotate degli

stessi poteri e degli stessi limiti dell'autorità giudiziaria.

La Costituzione prevede inoltre che le Camere si riuniscano congiuntamente - si parla allora

di un terzo organo, il Parlamento in seduta comune, che viene presieduto dal Presidente

della Camera dei deputati - per esercitare alcune specifiche funzioni:

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l'elezione del Presidente della Repubblica, alla quale partecipano anche i delegati regionali,

secondo quanto stabilito dall'articolo 83 della Costituzione;

la messa in stato d'accusa dello stesso Presidente per i reati di alto tradimento o di

attentato alla Costituzione (art. 90);

la ricezione del giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione da

parte del Capo dello Stato, condizione indispensabile affinché questi possa assumere le sue

funzioni (art. 91);

l'elezione di un terzo dei giudici costituzionali (art. 135), nonché di un terzo dei

componenti del Consiglio Superiore della Magistratura (art. 104).

Il Senato e la Camera, eletti a suffragio universale, diretto e segreto, durano in carica cinque

anni, a meno che il Presidente della Repubblica non eserciti il potere di scioglimento

anticipato conferitogli dalla Costituzione, per entrambe o anche per una sola delle due. La

durata della legislatura è, quindi, identica per entrambe le Camere, che invece si

differenziano per la composizione ed i criteri di elezione.

I 630 deputati, la cui età non può essere inferiore ai 25 anni, vengono eletti da tutti i

cittadini maggiorenni; i 315 senatori elettivi, la cui età non può essere inferiore ai 40 anni,

vengono invece eletti dai cittadini che abbiano compiuto il 25° anno di età.

La Camera dei deputati - precisa la Costituzione - è eletta su base circoscrizionale, nel senso

che la ripartizione dei seggi tra le circoscrizioni si effettua dividendo il numero degli abitanti

della Repubblica - quale risultante dall'ultimo censimento generale della popolazione - per

618 e distribuendo i seggi in proporzione alla popolazione di ciascuna circoscrizione (articolo

56). I restanti 12 seggi sono riservati alla Circoscrizione Estero.

Il Senato - dice la Costituzione - è invece eletto su base regionale: 309 seggi elettivi sono

quindi ripartiti fra le Regioni in proporzione alla loro popolazione. 6 seggi sono assegnati

dalla Costituzione alla Circoscrizione Estero.

Oltre ai componenti elettivi, in Senato siedono gli ex Presidenti della Repubblica quali

senatori di diritto e a vita, nonché i senatori a vita, nominati dal Presidente della Repubblica

fra i cittadini che abbiano illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale,

scientifico, artistico o letterario.

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PALAZZO MADAMA

La storia dell'attuale sede del Senato inizia sul finire del Quattrocento,

sotto il pontificato di Sisto IV. Il terreno in cui sorge palazzo Madama era

appartenuto insieme a quello limitrofo di piazza Navona per quasi cinque

secoli ai monaci benedettini dell'abbazia di Farfa dando alla piazza

omonima l'originario nome di piazza Longobarda . Questi ultimi, nel 1478,

lo cedettero al monarca francese che, a sua volta, donò al suo tesoriere

nonché vescovo di Chiusi, Sinulfo Ottieri di Castell'Ottieri, parte del terreno

compreso fra la torre dei Crescenzi e le Terme di Alessandro: su di esso

venne fondato il nucleo originario del palazzo che, nel gennaio 1503,

rientrò nel lascito testamentario al fratello di Sinulfo, Guidone conte di

Montorio: questi prima lo affittò e poi lo cedette a Giovanni de Medici,

divenuto poi papa Leone X .

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Il nucleo cinquecentesco e il cenacolo

rinascimentale

Il palazzo entrò in possesso della famiglia Medici quando il cardinale Giovanni de' Medici,

figlio di Lorenzo il Magnifico e futuro papa Leone X, che prima vi abitava in affitto, l'acquistò

a rate nel 1505, commissionando un importante restauro a Giuliano da Sangallo . Dopo

averlo venduto a causa di pressanti debiti alla cognata Alfonsina Orsini, ne rientrò in

possesso nel 1519 alla morte di quest'ultima che glielo lasciò in eredità .

Dopo la cacciata della famiglia Medici da Firenze Giovanni, ormai diventato Leone X, ne fece

la sede romana dell'influente famiglia , e con il trasferimento di quello che era rimasto della

sua biblioteca il palazzo divenne anche uno dei centri di irradiamento della cultura

umanistica. Alla morte di Leone X, nel 1521, palazzo Madama venne assegnato a suo cugino

Giulio de' Medici, che divenne papa con il nome di Clemente VII.

Il palazzo deve il suo nome a Madama Margherita d'Austria, figlia naturale di Carlo V e

moglie del duca Alessandro dei Medici che, rimasta vedova di questo nel 1537, sposò in

seconde nozze Ottavio Farnese e soggiornò a lungo nel palazzo: fu allora che esso assunse il

nome che ancor oggi conserva. Ad essa si fa risalire l'apposizione, nel soffitto a cassettoni

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della sala detta "dello struzzo", di uno scudo che vede il consueto stemma nobiliare

mediceo sormontato da uno struzzo, nel quale si sarebbe dovuto leggere il gioco di parole

tra le parole "Autriche" (Austria) e "autruche" (struzzo): simbolo del passaggio del palazzo (e

del casato dei Medici) alla sfera d'influenza ispano-austriaca .

Ancora ai primi del Seicento, comunque, vi risiedette - in ragione della sua parentela con

ramo dei Borbone-Navarra - il cardinale Francesco Maria Bourbon del Monte Santa Maria,

appartenente alla fazione filo-francese della diplomazia pontificia.

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La sistemazione seicentesca e la fine della

destinazione signorile

Nel Seicento vennero effettuati ulteriori lavori di ristrutturazione: una facciata barocca, progettata da Paolo

Maruscelli e ultimata nel 1642, prese il posto del precedente frontone asimmetrico. Su di essa sono visibili

oltre cento forme leonine (compresa la pelle del leone di Nemea scolpita sul portale d'ingresso, che

richiama il mito erculeo e trova corrispondenza con il volto di Onfale le cui trecce cingono una finestra: si

tratta della mitica progenitrice di Tirreno, a cui i Medici facevano risalire la loro genealogia). L'interno, sotto

la direzione del toscano Romano Monanni, si arricchì di soffitti decorati e di fregi.

Nonostante l'ampliamento e l'abbellimento i Medici non abitarono più il palazzo fino al 1725 quando vi

prese dimora Violante Beatrice di Baviera, cognata del Granduca Gian Gastone, che vi risiedette fino alla

morte. Palazzo Madama godette quindi di un nuovo periodo di splendore come teatro di balli e feste e in

quanto sede dell'Accademia dei Quirini.

Nel 1737, alla morte di Gian Gastone, il Granducato di Toscana, e con esso anche Palazzo Madama passò

dai Medici ai Lorena.

L'utilizzo pontificio

Nel 1755 il palazzo fu acquistato da papa Benedetto XIV (il cui stemma campeggia ancora sull'ingresso

principale) e divenne così un palazzo pubblico dello Stato Pontificio. Il palazzo fu interessato da importanti

interventi di ristrutturazione: fu aperto un secondo cortile e fu sistemata piazza Madama, ad opera di Luigi

Hostini. Negli anni successivi vi furono installati, fra l'altro, gli uffici del tribunale-Quale? La Segnatura?[non

chiaro] e la sede della polizia.Fu forse per questo utilizzo amministrativo - più che per un ritorno alla pur

persistente vocazione francofila (il palazzo restava nell'insula di San Luigi dei Francesi, nucleo del suolo

posseduto originariamente dagli abati di Farfa) - che Palazzo Madama ospitò l'ufficio centrale della

Repubblica Romana del 1798-1799.

Nel 1849 Pio IX vi trasferì il Ministero delle Finanze e del Debito Pubblico (senza escluderne la direzione del

Lotto: l'estrazione dei numeri ebbe luogo sulla loggia esterna a partire dal 26 gennaio 1850), nonché le

Poste Pontificie. In quell'occasione vennero intrapresi diversi lavori di restauro e, nel febbraio del 1853, si

tenne la cerimonia di inaugurazione dei nuovi uffici.

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La sede dei senatori

La storia dello Stato della Chiesa volgeva ormai al termine e di lì a poco meno di un ventennio il Palazzo

avrebbe ospitato il Senato del Regno d'Italia: la decisione assunta nel febbraio del 1871 fu resa operativa a

poco più di un anno dalla breccia di Porta Pia (il Senato del Regno si riunì per la prima volta il 28 novembre

1871) dopo ampi lavori di adattamento che ricavarono l'Aula nello spazio del cortile delle poste pontificie,

su progetto dell'ingegner Luigi Gabet.

Tra l'Ottocento e il primo ventennio del Novecento la piccola chiesa di San Salvatore in Thermis, risalente al

VI secolo, che si ergeva nella strada alla sinistra del palazzo, fu prima chiusa, espropriata ed in seguito rasa

al suolo per ragioni di sicurezza: la polizia riteneva che fosse possibile servirsene per compiere un eventuale

attentato ai danni del Senato. Alcuni degli affreschi in essa contenuti furono incorporati nel palazzo, che

alla fine del XIX secolo si arricchì anche di altri contenuti artistici, come nel caso della sala affrescata da

Cesare Maccari.

I rifacimenti novecenteschi

Palazzo Madama e gli edifici nelle adiacenze subirono ulteriori interventi di ristrutturazione e adattamento

nel corso del primo trentennio del secolo XX. Segnatamente, Palazzo Madama fu oggetto di una

trasformazione radicale, che comportò, tra l'altro, l'ammodernamento dell'emiciclo, il rifacimento integrale

dei prospetti su via del Salvatore e via della Dogana Vecchia, nonché la realizzazione di un corpo di

collegamento con l'adiacente Palazzo Carpegna. Quest'ultimo, di proprietà del Senato, fu interamente

ricostruito in posizione avanzata rispetto all'originaria posizione.

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DESCRIZIONE

Palazzo Madama è caratterizzato da una pianta non regolare, somigliante

ad un pentagono con i lati comunque molto diversi per lunghezza.

L'ingresso principale, presso corso Rinascimento conduce al Cortile

d'Onore, di forma rettangolare con al centro una statua in bronzo di

Emilio Greco, intitolata Grande figura accoccolata del 1971. Il pavimento

odierno, in marmo, ha sostituito l'originale in travertino mentre le sei

colonne che costituiscono il portico, sono risalenti alla struttura originaria

dei tempi di Leone X. Alla sinistra del portico si innalza la Scala San Luigi

dei Francesi, sovrastata da un soffitto in legno dorato del XVI secolo

recante lo stemma dei Medici e una raffigurazione di divinità marine. Il

soffitto è stato collocato sopra la scala nel 1931. La scala porta al primo

piano dove sono presenti vari ambienti, fra i quali ricordiamo:

La Buvette

L'anticamera della Balaustra

La Sala Italia

La Sala dello Struzzo

L'Aula

Allora…andiamo ad ammirare tanta bellezza!!