1 Limite finito per x che tende a un valore finito. - MATHMIX · PDF fileSi consideri la...

download 1 Limite finito per x che tende a un valore finito. - MATHMIX · PDF fileSi consideri la seguente funzione in un intorno del punto x 0 =2 escluso dal dominio di esistenza: : 2 2 2

If you can't read please download the document

Transcript of 1 Limite finito per x che tende a un valore finito. - MATHMIX · PDF fileSi consideri la...

  • CONCETTO DI LIMITE

    Prof. I. Savoia Bologna, febbraio 2013 1

    Aa

    Si consideri la seguente funzione in un intorno del punto

    x0=2 escluso dal dominio di esistenza:

    : 2

    62 2

    x

    xxxf 2 \

    Alcuni valori numerici calcolati negli intorni destro e

    sinistro del punto x0=2 sono riportati nella tabella

    seguente e il grafico della f(x) illustrato a fianco:

    x- 1 1.5 1.9 1.99 ....2

    -

    f(x) 5 6 6.8 6.98 ....7-

    x 3 2.5 2.1 2.01 ....2+

    f(x) 9 8 7.2 7.02 ....7+

    1 Limite finito per x che tende a un valore finito.

    Osserviamo come i valori della funzione, al tendere della x al valore x0=2 da sinistra e da destra, tendano al

    valore l =7 rispettivamente per difetto (7-) e per eccesso (7+) e, inoltre, il grafico indica che l'immagine di

    un intorno del valore x=2 un intorno del valore l=7: i raggi dei due intorni sono indicati con le lettere

    greche, rispettivamente (delta) sull'asse X ed (epsilon) sull'asse Y.: f (]2-;2+[)=]7-; 7+[ .

    Per evidenziare che nei due intorni del valore x0=2 la funzione tende al valore l=7, possiamo

    rappresentarne tutti i valori in una tabella che include le differenze tra ciascuno di essi ed il valore l=7

    senza considerarne il segno, ovvero riportandone i loro moduli |f(x)-7| che sono sempre pi vicini al

    valore 0 con l'approssimarsi di x al valore x0=2.

    x 1 1.5 1.9 1.99 ... x0=2 ... 2.01 2.1 2.5 3

    f(x) 5 6 6.8 6.98 ... l=7 ... 7.02 7.2 8 9

    |f(x)-7| 2 1 0.2 0.02 ... 0 ... 0.02 0.2 1 2

    Eccetto che per il punto x0=2 (che di accumulazione del dominio) dove la funzione non definita (in

    quanto la funzione assume un valore indeterminato 0/0), il grafico quello di una retta e ci si giustifica

    scomponendo in fattori il trinomio al denominatore e semplificando la frazione:

    32 2 2

    232

    2

    62 2

    xxf

    x

    x

    xx

    x

    xxxf

    Quindi, in ogni altro punto diverso da x0=2 i valori della funzione sono calcolabili in modo elementare,

    semplicemente sostituendoli al posto della lettera x nell'espressione f (x) = 2x+3.

    Possiamo ora dire, con linguaggio matematico, che il limite della funzione per x che tende al valore x0=2

    uguale a 7 e ci viene scritto nel seguente modo:

    7 2

    xfLimx

  • CONCETTO DI LIMITE

    Prof. I. Savoia Bologna, febbraio 2013 2

    Generalizziamo ora il concetto di limite, introdotto in modo intuitivo, fornendo la definizione che segue.

    ,

    In simboli matematici, possiamo scrivere la definizione del limite l

    xfLimxx

    0

    nella forma:

    00 , I , | 0 I 0 xxxxxfx l

    Pi Intuitivamente, l'interpretazione della definizione di limite consiste la scelta di un valore reale positivo

    arbitrariamente piccolo, in corrispondenza del quale si trova sempre un intorno 0I x per il quale i valori

    della funzione sono compresi nell'intervallo ll ; per qualunque 0xx appartenente

    a tale intorno, in modo che la funzione si avvicina al valore del limite. Quanto detto si sintetizza cos:

    La verifica di un limite l

    xfLimxx

    0 comporta il risolvere la disequazione della definizione:

    lll xfxf

    Esempio: verifica del limite 732 2

    xLimx

    . Risolviamo la disequazione 7327 x

    2

    2

    2

    2 424 x x . Abbiamo cos determinato un intorno del punto x0=2 per tutti i

    valori del quale la definizione verificata e la cui ampiezza diminuisce al diminuire del valore scelto per .

    Limite finito per x che tende a x0.

    Si dice che la funzione xfy ha per limite il

    numero reale l per x che tende a x0, e si scrive

    l

    xfLimxx

    0

    ,

    quando, comunque si scelga un numero reale

    positivo , si pu determinare un intorno completo I(x0), tale che risulti:

    lll xfxf

    per ogni xI(x0), diverso eventualmente da x0 .

    X

    Y

    l

    0I x

    xf

    l

    Scelto un numero 0

    arbitrariamente piccolo, si determina un

    intorno 0I x per il quale vera la disequazione:

    ll xf

    Al diminuire del valore di 0 si restringe

    anche l'intorno 0I x per il quale si verifica la

    disequazione:

    ll xf

  • CONCETTO DI LIMITE

    Prof. I. Savoia Bologna, febbraio 2013 3

    Aa

    Aaa

    AAAA

    2 Limite destro e limite sinistro in un punto

    I limiti destro e sinistro di una funzione sono quelli la cui definizione e il cui calcolo interessano rispettivamente gli

    intorni destro e sinistro del punto x0 verso cui tende la variabile x e vengono cos scritti:

    Limite destro: l

    xfLimxx

    0

    . Limite sinistro: l

    xfLimxx

    0

    .

    In alcuni casi, come nell'esempio che segue, la funzione tale per cui i limiti destro e sinistro sono diversi ed il grafico

    presenta un "salto" in corrispondenza al valore x0 .

    Dobbiamo notare che per l'esistenza di un limite di una funzione in un dato punto occorre che i limiti destro e sinistro

    coincidano in tale punto poich la verifica del limite deve aversi contemporaneamente negli intorni destro e sinistro:

    lll

    xfLimxfLimxfLimxxxxxx

    0 0 0

    X

    Y

    3

    2

    6 2 ,22 xxxf

    2 ,33 xxxf

    Esempio. Verifichiamo i limiti sinisstro e destro della

    funzione definita per intervalli:

    2 ,33

    2 ,22

    xx

    xxxf

    6 2

    xfLimx

    , 3 2

    xfLimx

    Verifica del limite sinistro della funzione, per x

  • CONCETTO DI LIMITE

    Prof. I. Savoia Bologna, febbraio 2013 4

    3 Continuit e discontinuit in un punto

    Il comportamento di una funzione in un dato punto punto x0 pu assumere forme diverse, riconoscibili anche

    graficamente, in base ai valori del limite e della funzione stessa in tale punto, in modo che il punto stesso possa essere

    classificato nei modi seguenti :

    A) Continuit: una funzione f(x) continua in un punto 0x se il limite in tuale punto esiste e coincide con il valore

    della funzione in quel punto. Una funzione f(x) continua in un punto se si verificano tre condizioni:

    - esistenza di un valore finito della funzione 0xf ;

    - coincidenza del limite finito con i limiti destro e sinistro: l

    xfLimxfLimxfLimxxxxxx

    0 0 0

    ;

    - coincidenza tra valore della funzione e limite: 00

    xfLimxfxx

    .

    Ad esempio, il punto 20 x di continuit per la 32 xxf si verifica facilmente il rispetto di tutte e tre le

    condizioni sopra elencate, mentre lo stesso punto non lo rispetto alla funzione 2

    62 2

    x

    xxxf poich, come

    abbiamo gi visto, non rispetta la prima condizione perch la funzione non definita per x=2 .

    In diversi casi le funzioni sono continue nel loro dominio naturale, come sotto specificato:

    - Polinomi come ,65 ,43 , 2 xxxfxxfkxf ecc....., sono continue x ;

    - radici con indice dispari come ,xxf,xxf 53 ecc...., sono continue x ;

    - radici con indice pari come ,xxf,xxf 4 ecc...., sono continue x0;

    - esponenziali come ,10 ,2 xx xfxf ecc...., sono continue x ; x>0 .

    - logaritmi come , , 312 xlogxfxlogxf ecc...., sono continue x>0 .

    B) Discontinuit di prima specie: un punto 0x discontinuit di prima specie se i valori dei limiti destro e

    sinistro esistono finiti ma non coincidono e la loro differenza costituisce un "salto".

    Ad esempio, come abbiamo gi visto, la funzione

    2 ,33

    2 ,22

    xx

    xxxf ammette due limiti destro e sinistro

    diversi nel punto 20 x con un salto di 3 unit, per cui tale punto una discontinuit di prima specie.

    -

  • CONCETTO DI LIMITE

    Prof. I. Savoia Bologna, febbraio 2013 5

    Esempio di funzione che ha una discontinit di

    prima specie nell'origine la cos detta funzione

    segno che viene definita come rapporto tra il valore

    assoluto di un numero e il numero stesso:

    0 ,1

    0 ,1

    x

    x

    x

    xxf

    Il salto tra il limite destro e quello sinistro , in questo

    caso, di due unit:

    1 ,1 00

    xfLimxfLimxx

    X

    Y

    +1

    -1

    C) Un punto 0x detto discontinuit di seconda specie se almeno uno dei due limiti destro e

    sinistro infinito oppure se il limite in tale punto non esiste.

    Il concetto di lmite infinito in 0x , che qui anticipiamo , riguarda i valori tendenzialmente illimitati che una

    funzione assume quanto pi i valori della x sono prossimi al valore 0x in un suo intorno.

    Ad esempio, le funzioni logaritmo con basi maggiore di 1 e minore di 1 hanno entrambe un discontinuit di

    seconda specie nell'origine poich il limiteo destro vale - e + rispettivamente, mentre il limite sinistro

    non esiste. I grafici seguenti si riferiscono ai logaritmi nelle basi 2 e 1/2.

    Da ora,