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IV Forum Relazioni InternazionaliUniversità degli Studi di Ferrara

11 – 13 giugno 2008

La mobilità

internazionale dei

ricercatori

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La mobilità internazionale dei ricercatori

Alcune considerazioni di carattere generale …

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La mobilità internazionale dei ricercatori

Perché i migliori talenti italiani vanno a fare ricerca all’estero:

- maggiori finanziamenti

- trasparenza e meritocrazia (no clientele e nepotismo)

- procedure più semplici di reclutamento (basta mandare un

curriculum)

- maggiori laboratori e più attrezzati

- maggiori retribuzioni (in Italia un dottorando di ricerca guadagna

meno di 900 Euro al mese)

Si stima che nel mondo lavorino da 6 a 7 mila scienziati italiani di cui

un migliaio medici (50% negli USA)

… a volte qualcuno ritorna

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• Nei primi due secoli di vita delle Università abbiamo veramente il concetto, oggi diremmo internazionalizzazione, di universalismo che caratterizza l’università medievale.

• Questo universalismo si è andato perdendo nell’età moderna con la nascita degli stati nazionali e oggi lo si vorrebbe recuperare con l’Unione Europea.

• Studenti e docenti migravano da una all’altra tra le città europee sedi universitarie, portando in ciascuna le loro esperienze e il loro sapere, realizzando veramente una università senza confini

• Se andiamo a vedere dove sono nate le prime università e dove si sono sviluppate in epoca medioevale, vi troviamo gran parte dell’attuale Europa a 25 paesi; da Bologna a Parigi, da Napoli a Salamanca, da Oxford a Praga, la dislocazione degli atenei di quell’epoca e la carta dell’Europa di oggi si possono agevolmente sovrapporre.

La mobilità dei ricercatori

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La mobilità dei ricercatori• La fuga dei cervelli dall’Europa e in particolare dall’Italia e

dalla Germania verso gli Stati Uniti comincia nel periodo tra le due guerre per ragioni politiche e razziali (Fermi, Einstein

• Le potenze vincitrici della II guerra mondiale (USA e URSS) fanno razzia dei migliori ricercatori tedeschi (Von Braun)

• Il problema della fuga dei cervelli non sarebbe un problema se vi fosse un corrispondente numero di ricercatori che venisse in Italia

• L’Italia risulta tra i paesi meno attraenti nei confronti degli studenti stranieri: siamo al 23% posto sui 27 paesi OCSE, con un 2% di iscritti nelle nostre università contro un valore medio di 7,3% (dati 2006)

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• Mobilità interdisciplinare: accresce le conoscenze grazie a sinergie positive tra differenti nuclei di studio e di ricerca, evita l’iperspecializzazione e insegna ad affrontare problematiche di ricerca da differenti punti di vista

• Mobilità geografica: aumenta lo scambio culturale e linguistico, arricchisce attraverso la conoscenza degli altri, rafforza le capacità di affrontare e muoversi in un ambiente nuovo

• Mobilità intersettoriale: permette il trasferimento delle conoscenze dall’’università all’industria e viceversa con un positivo scambio di competenze scientifiche e manageriali

La mobilità dei dottorandi

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Obbiettivi del 7 PQ

L’attrazione in Europa dei migliori ricercatori

Il programma specifico sulle 'Persone' fornisce un supporto per i ricercatori, offrendo possibilità per lo sviluppo delle loro carriere e la mobilità, intesa come un'espansione del Programma di scambio già esistente 'Marie Curie' . Tali azioni verranno rinforzate e rimesse a fuoco sugli aspetti chiave delle capacità e dello sviluppo della carriera, rafforzando contemporaneamente i contatti con i sistemi di ricerca nazionali. Lo scopo primario è quello di rafforzare, qualitativamente e quantitativamente, le risorse umane nel settore della ricerca europea.

La mobilità dei ricercatori

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La mobilità internazionale dei ricercatori

L’esperienza dell’Università degli Studi di Torino

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Cooperazione con le Università Indiane

Attrarre laureati e giovani ricercatori per la frequenza di corsi di specializzazione e per la

realizzazione di progetti di ricerca

ATTIVITA’

OBIETTIVI

Rafforzare le relazioni accademiche, scientifiche e culturali con le

Istituzioni Indiane

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Cooperazione con le Università indiane

Il MIUR ha messo a disposizione 200 borse di studio per ciascuno degli anni 2005 e 2007 assegnate a seguito di bando di concorso; l’Università di Torino è risultata vincitrice di 16 borse nel 2005 e 14 nel 2007 con una quota di gran lunga superiore a quello che è il peso dell’Università di Torino a livello nazionale (circa il 3,5%). I settori interessati sono prevalentemente quelli scientifico-tecnologici.

Il progetto è stato cofinanziato dalla Compagnia di San Paolo per € 200.000,00 per l’anno 2006 e per € 700.000,00 per l’anno 2007.

Il finanziamento della Compagnia di San Paolo è destinato a finanziare scambi di ricercatori con le università indiane nei settori non coperti dalle borse di studio MiUR, in particolare scienze umane.

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Per ciascun ospite sono previsti i seguenti servizi:

1. un assegno di ricerca netto mensile pari a circa 1.250,00 Euro2. ospitalità presso strutture convenzionate (residenze universitarie)3. vitto (ticket/mensa)4. tutorato amministrativo5. corso di lingua italiana ICON6. accesso alle strutture universitarie (laboratori, biblioteche, etc.)7. erogazione di servizi relativi alla cultura, allo sport e al tempo libero

Il valore della borsa di studio e dei servizi messi a disposizione per ciascun ospite sono equiparabili all’importo minimo di un assegno di ricerca.L’ospitalità presso le strutture convenzionate prevede una spesa a carico del ricercatore par a circa €.170,00Alla struttura ospitante è garantito un contributo a parziale copertura delle spese legata all’attività di ricerca.

Cooperazione con le Università indiane:servizi offerti ai vincitori di borse MIUR 2005 e 2007

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Gli uffici hanno provveduto a:

1. contattare i docenti dei dipartimenti per avere i nominativi degli assegnisti e i loro dati personali

2. preparare e inviare ai singoli ospiti le lettere di invito per il rilascio del visto/studio

3. contattare i consolati per eventuali problemi relativi al rilascio dei visti

Sono state inviate, via e-mail, ai singoli ospiti:1. le informazioni generali relative al loro soggiorno2. User name e password per accedere al corso di italiano on-line

(ICON)3. Modulo di prenotazione per un posto letto nelle residenze

universitarie

Cooperazione con le Università indiane:Servizi offerti prima dell’arrivo

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1. Accoglienza degli ospiti consegnando loro materiale informativo sull’Università e sulla città di Torino.

2. Supporto per il disbrigo delle pratiche per: richiesta del permesso di soggiorno richiesta del codice fiscale apertura di un conto corrente bancario presso un istituto

bancario

3. Rilascio dei buoni pasto

4. Redazione e firma del contratto per assegni di ricerca in inglese ed in italiano

Cooperazione con le Università indiane:Servizi offerti all’arrivo

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Consegnare mensilmente i buoni pasto agli ospiti

Consegnare agli ospiti la copia originale del contratto

Rispondere alle richieste degli ospiti quali:- cambio di posto letto- rinnovo permessi di soggiorno- rinunce alla borsa- contatti con la banca

Cooperazione con le Università indiane:Servizi offerti dopo l’arrivo

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1. World Wide Style (WWS) è un progetto internazionale di scambio, promosso dall’Università degli Studi di Torino, nel quadro del Piano di Programmazione dell’Ateneo per il periodo 2007/2012, allo scopo di incrementare il proprio processo di internazionalizzazione.

2. WWS ha durata biennale e si pone l’ambizioso obiettivo di incoraggiare e rafforzare le relazioni interuniversitarie, potenziando i legami di partenariato tra ricercatori e incrementando l'interscambio accademico e scientifico internazionale, sia in entrata sia in uscita.

3. E’ finanziato per il 90% dalla Fondazione CRT, nel quadro della politica di promozione dell’apertura internazionale nel settore dell’educazione, istruzione e formazione, come previsto dal documento programmatico 2007 della fondazione. Il restante 10% è cofinanziato dall’Ateneo.

WWS - World Wide Style

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Il progetto WWS, approvato dal Senato Accademico il 18 dicembre 2006, intende sviluppare le relazioni di cooperazione interuniversitaria prioritariamente con Atenei di:

•America Latina (in particolare Argentina, Bolivia, Brasile, Cuba, Messico e Venezuela)

•Asia (in particolare Corea del Sud e Vietnam)

•Est Europeo (in particolare Bulgaria, Polonia e Romania)

•Africa e Bacino del Mediterraneo (in particolare Egitto, Marocco e Turchia)

WWS: il progetto

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Il programma di mobilità in entrata è volto ad offrire la possibilità di un’esperienza di ricerca, presso l’Università degli Studi di Torino, a giovani ricercatori, dottori di ricerca e laureati provenienti da Atenei di buon livello accademico, indipendentemente dalle condizioni socio-economiche del Paese di origine.

Il programma di mobilità in uscita consente a ricercatori già strutturati nell’ateneo; di trascorrere un periodo di ricerca presso qualificate istituzioni di ricerca all’estero da 5 a 6 mesi. E’ necessario presentare un programma di ricerca ed avere una lettera di accettazione da parte dell’istituzione ospitante

Trattandosi di personale strutturato l’unica soluzione possibile è stata quella di considerare il ricercatore in missione, quindi:- rimborso di un viaggio di A/R nella località di destinazione- diaria giornaliera nella misura prevista per il paese ospitanteLa spesa massima prevista è di € 11.000 per i paesi europei e di € 12.000 per quelli extraeuropei

WWS: Programma di mobilità “in” e “out”

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Africa e Bacino Mediterraneo

6%

Paesi America Latina63%

Asia6%

Europa dell'Est25%

WWS: Programma di mobilità in entrata distribuzione geografica

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Il primo bando, promosso dall’Università degli Studi di Torino e pubblicato

il 20 aprile 2007, è scaduto il 22 maggio 2007.

E’ riservato a giovani ricercatori, dottori di ricerca e laureati provenienti da Atenei esteri e sarà attuato attraverso borse di studio per progetti di ricerca di durata compresa tra tre e dodici mesi.

Fase di valutazione: Giugno 2007Arrivi previsti: Autunno 2007Proposte ricevute: più di 150

WWS: Programma di mobilità in entrataFasi

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Per ciascun ospite è previsto un pacchetto che comprende:

1. una borsa di valore lordo mensile pari a circa 800,00 Euro2. la copertura delle spese di viaggio3. ospitalità presso strutture convenzionate (residenze universitarie)4. vitto (ticket/mensa)5. trasporti (abbonamento GTT). 6. tutorato amministrativo7. corso di lingua italiana8. accesso alle strutture universitarie (laboratori, biblioteche, etc.)9. erogazione di servizi relativi alla cultura, allo sport e al tempo libero

Il valore della borsa di studio e dei servizi messi a disposizione per ciascun ospite sono equiparabili all’importo minimo di un assegno di ricerca.Alla struttura ospitante è garantito un contributo a parziale copertura delle spese legata all’attività di ricerca.

WWS: Programma di mobilità in entrataMisure previste

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• L’università di Torino ha costituito dall’anno accademico 2006/2007 un sistema di scuole di dottorato che ha riunito in 23 scuole i più di 70 dottorati allora esistenti

• Caratteristica delle scuole di dottorato è una forte vocazione all’internazionalizzazione

• Attualmente su circa 1300 studenti di dottorato, gli stranieri sono il 10 % con una punta del 20% per la scuola di Scienze ed Alta Tecnologia che, con i suoi 11 indirizzi è la più grande dell’Università

Il sistema delle scuole di dottorato

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• finanziando borse di dottorato da riservare preferibilmente a studenti stranieri

• finanziando iniziative e progetti volti ad incentivare l’internazionalizzazione del dottorato (Marie Curie Fellowship, Interlink, etc.)

• promuovendo la creazione di nuovi curricula interdisciplinari (Sistemi complessi, Cultura d’Impresa)

• incoraggiando la cooperazione internazionale con la stipula di accordi

• curando l’informazione su web e tramite opuscoli • costituendo la prima scuola internazionale di dottorato -

ISASUT

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE DEI DOTTORATI DI RICERCA ALL’UNIVERSITA’ DI TORINO

si attua:

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Nasce dall’idea di creare una scuola di eccellenza internazionale che coordini tutti i dottorati

E’ un organismo interfacoltà che ha avuto come obiettivo la promozione e l’organizzazione della didattica di III livello incentivando la mobilità internazionale

Agisce in qualità di ente finanziatore in particolare per studenti stranieri

Ha promosso la procedura di accorpamento dei dottorati di ricerca in scuole tematiche

Con la costituzione delle scuole di dottorato l’ISASUT non è più attivo, si è appena insediato in sua vece il CID – Consiglio Interscuola Dottorato con funzioni di coordinamento

Cos’è l’ISASUT - International School of Advanced Study of the University of Torino

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• censimento dei dottorati e delle loro connessioni internazionali

• acquisizione di borse aggiuntive a quelle ministeriali e stimolo verso l’internazionalizzazione da destinare a studenti stranieri

• creazione di nuovi dottorati interdisciplinari

• procedura di valutazione dei dottorati afferenti all’ISASUT per la distribuzione delle risorse

• definizione di programmi e progetti di ricerca internazionali (bandi MIUR per programmazione triennale)

• costituzione di accordi di cooperazione internazionale sotto l’egida ISASUT

• incremento iscrizioni ai corsi di dottorato da parte di studenti stranieri

Realizzazioni dell’ISASUT

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• Accordi di cooperazione• Posizioni riservate a studenti stranieri• Modalità reclutamento e selezione stranieri• Co-tutele di tesi• Adozione di un protocollo internazionale per la

costituzione di un dottorato internazionale• Comunicazione

Principali strumenti utilizzati

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Il Senato Accademico dell’Università di Torino ha approvato lo schema-tipo per gli accordi sottoscritti dall’Università di Torino sotto l’egida ISASUT e oggi dalle Scuole di dottorato.

Scopo: definire i rapporti di collaborazione nell’ambito dell’attività di ricerca, con particolare riguardo al III livello

migliorare il processo di internazionalizzazione dell’educazione scientifica dei dottorandi delle

Università od Enti di ricerca coinvolti nei vari campi di studio .

Accordi di cooperazione internazionale ISASUT – International School of Advanced Study of the

University of Turin- nell’ambito del dottorato di ricerca

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Attualmente sono in vigore 68 accordi ISASUT

• Tali accordi rientrano per lo più nell’ambito delle politiche internazionali che il MIUR intende perseguire attraverso lo stanziamento di contributi a favore delle iniziative di cooperazione che hanno come obiettivo primario l’adozione di un sistema di istruzione superiore il più possibile omogeneo.

• Gli accordi prevedono la realizzazione congiunta e coordinata di programmi di ricerca avanzata, realizzata anche in convenzione con altri istituti scientifici, enti pubblici e privati, e si sviluppa nell’ambito dei rispettivi dottorati.

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• Unico bando di concorso

• Posizioni con e senza borsa riservate a studenti stranieri

• Accesso per titoli

• Pagamento mensile borsa di studio

Reclutamento studenti stranieri

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• Ancora di difficile definizione• In assenza: cotutele di tesi e accordi di cooperazione• Siglato I protocollo d’intesa tra l’UniTO, l’Università di Basilea e

University College of London per l’istituzione del dottorato internazionale in Linguistica italiana

Caratteristiche:

Selezione candidati in ciascuna delle Università partner

Collegio docenti con rappresentanti di ciascuna sede

Possibilità di ricerca all’estero secondo i regolamenti di ciascuna sede

Dottorato internazionale

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Cotutele di tesi di Dottorato

PAESI

Nell'ampio contesto di internazionalizzazione dei percorsi di studio, la cotutela di tesi è uno degli strumenti privilegiati per favorire e potenziare la dimensione internazionale degli studi di dottorato di ricerca.L'istituzione di una co-tutela di tesi permette, infatti, al dottorando di conseguire al termine del ciclo di studi, un doppio titolo di dottore di ricerca, riconosciuto nei due Paesi con i quali è stato stipulato un accordo di cotutela. Attualmente le cotutele di tesi di dottorato sono circa 90, e sono suddivise nei seguenti Attualmente le cotutele di tesi di dottorato sono circa 90, e sono suddivise nei seguenti settori:settori:

Link: Link: http://www.cisi.unito.it/dottorato/dottorati_4.htm

GERMANIA

SPAGNA SVIZZERA

CINABELGIO

FRANCIA

BELGIO

CINA

FRANCIA

GERMANIA

SPAGNA

SVIZZERA

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Accordo tra Regione Piemonte, Università di Torino, Politecnico di Torino e Università del Piemonte Orientale per il potenziamento del sistema della ricerca e

dell’alta formazione

(L.R. n. 4/2006, art. 2, lett. A, punti 3 e 4)

Stipulato il 30 luglio 2007

Validità 1 anno con possibilità di rinnovo

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Obiettivi

- sviluppo di un sistema regionale per la ricerca e l’innovazione

- attenzione alla crescita ed alla valorizzazione del capitale umano

- favorire gli investimenti in capitale umano e sostenere la formazione dei giovani ricercatori

- attrazione di giovani ricercatori dall’estero verso la Regione- contenimento del fenomeno della fuga dei cervelli

- cofinanziamento di attività di ricerca di attestato valore scientifico internazionale

- fornire ulteriori possibilità di integrazione e collegamento tra il mondo della conoscenza e quello produttivo

- sostenere l’emergere di un sistema di opportunità di impiego per i dottori di ricerca

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AZIONI

1 – contenimento del “brain drain” per contrastare il fenomeno dei giovani ricercatori

che si trasferiscono all’estero2 – rientro dall’estero di ricercatori italiani che

lavorano presso atenei e centri di ricerca stranieri

3 – attrazione di ricercatori stranieri presso i laboratori di ricerca degli atenei piemontesi4 – attrazione di “visiting professor” italiani o

stranieri provenienti da atenei o centri di ricerca stranieri

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STRUMENTI

- utilizzo della normativa relativa agli assegni di ricerca ed ai contratti per la

collaborazione ad attività di ricerca (art. 51, comma 6, legge 449/1997)

- assegni di ricerca di durata biennale (rinnovabili fino a 4 anni complessivi)

- contratti di visiting professor di durata tra 6 e 12 mesi; quelli di 6 mesi possono

essere rinnovati una sola volta

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QUALITA’ E VERIFICHE

- applicazione da parte degli atenei di rigorosi metodi di selezione sia per i programmi di ricerca sia per la

valutazione dei candidati- gli assegni sono attivati su programmi che tengano

conto delle esigenze di ricerca delle singole strutture e dei piani di sviluppo e programmatici degli atenei

- selezione dei candidati per titoli e colloquio- valutazione annuale dell’attività degli assegnisti; il

giudizio negativo comporta la risoluzione del contratto- rinnovo su proposta del responsabile scientifico e

dopo verifica della disponibilità finanziaria- programmi di ricerca selezionati tenendo conto della domanda di innovazione del sistema imprenditoriale

regionale

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Azione 1 – Contenimento BRAIN DRAIN

- cofinanziamento del 50% della spesa per assegni biennali (rinnovabili al massimo per altri due anni)

- importo assegno pari a € 22.000,00 160 assegni UNITO

130 assegni POLITO 45 assegni UPO

-viene inoltre garantito un maggiore cofinanziamento da parte della regione nei confronti dei settori scientifico-disciplinari umanistico-sociali

-beneficiari: dottori di ricerca (italiani o stranieri con tutolo equipollente) di età non superiore a 33 anni

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Azione 2 – rientro dall’estero dei ricercatori italiani

-cofinanziamento del 50% della spesa per 30 assegni biennali (rinnovabili al massimo per altri due anni) -importo assegno: 30.000 di cui 11.000 + 8.000 (a parziale copertura delle spese di rientro dall’estero e di sistemazione) a carico della Regione e 11.000 a carico dell’Università- beneficiari: dottori di ricerca oppure laureati del vecchio ordinamento o in possesso di laurea specialistica che siano impegnati in attività di ricerca c/o istituzioni straniere ed aver svolto almeno 24 mesi di attività come ricercatori

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Azione 3 – attrazione di ricercatori stranieri

-cofinanziamento del 50% della spesa per 45 assegni biennali (rinnovabili al massimo per altri due anni) -importo assegno: 35.000 di cui 11.000 + 13.000 (a parziale copertura delle spese di rientro dall’estero e di sistemazione) a carico della Regione e 11.000 a carico dell’Università- impegno dell’Università al rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dei ricercatori e a fornire loro adeguati spazi, strutture e strumenti per poter svolgere ricerche qualificate e di livello internazionale-beneficiari: dottori di ricerca oppure laureati del vecchio ordinamento o in possesso di laurea specialistica che siano impegnati in attività di ricerca c/o istituzioni straniere e abbiano svolto almeno 24 mesi di attività come ricercatori

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Azione 4 – attrazione di “visiting professor”

-Attivazione di una serie di contratti, di durata almeno semestrale (rinnovabili per altri sei mesi) con docenti (italiani o stranieri) che siano stabilmente impegnati presso un ateneo o centro di ricerca

straniero-L’importo (semestrale) del contratto è di 37.000 Euro di cui

23.500 a carico della Regione e 13.500 a carico dell’Università-L’assegno comprende la somma di € 10.000 per spese di viaggio

e sistemazione-La struttura ospitante riceverà la somma di € 5.000 per oneri

connessi con l’attività di ricerca-I visiting professor devono svolgere inoltre 50 ore di didattica a

semestre, in lingua inglese, in corsi di dottorato, di laurea specialistica o in attività seminariali

-L’ateneo si impegna al rispetto dell’autonomia e dell’indipendenza dei docenti e a fornire loro adeguati spazi, strutture, strumenti,

connessioni a internet e alla rete bibliotecaria per poter svolgere ricerche in stretta interrelazione con i membri del Dipartimento

universitario che li ospita-Beneficiari: ricercatori italiani o stranieri stabilmente operanti in

atenei o centri di ricerca da almeno 3 anni

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Valutazione della ricerca

• Dove si fa ricerca scientifica è dato per scontato che la valutazione è un momento fondamentale

• La necessità della valutazione è insita nel concetto stesso di cultura e metodo scientifico, che sono appunto obiettivi e richiedono obbligatoriamente verifica

• Non vi è conoscenza scientifica accettata senza che vi sia verifica e quindi senza valutazione del prodotto

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Come siamo valutati nel mondo

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Come siamo valutati nel mondo

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Come siamo valutati nel mondo

• La pubblicazione di King sulla rivista Nature del 2004 prende in considerazione solo parametri bibliometrici (numero di pubblicazioni e loro citazioni) e considera le 31 nazioni dalle quali proviene il 98% delle pubblicazioni, usando come parametri di riferimento il livello individuale medio di ricchezza e il fattore popolazione

• L’Italia è nella parte bassa dell’elenco il che significa che ad un livello di ricchezza individuale soddisfacente corrisponde una insufficiente produzione scientifica

• Se si considera la produzione scientifica in rapporto al numero di ricercatori allora stiamo un po’ meglio, ma solo perchè abbiamo pochi ricercatori

• Il settore dove stiamo meglio è quello fisico-matematico

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Come siamo valutati nel mondo

• Lo studio dell’Università Jiao Tong (c.d. metodo “Shanghai”) viene fatto ogni anno su 2000 università e riporta le prime 500 per cui indica delle tendenze

• Considera sei parametri tra cui Premi Nobel e Medaglie Fields, n.ro di articoli pubblicati su Science e Nature, n.ro dei ricercatori più citato, indice di citazioni per scienze sociali, artistiche e umanistiche

• L’indagine è molto è più valida per le discipline scientifiche

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Come siamo valutati nel mondo

• Dal 2003 al 2006 solo una università italiana è tra le prime 100 (76° nel 2003, 93° nel 2004, 97° nel 2005 e 100° nel 2006)

• Tra le prime 500 università ne sono comprese 21, 23, 23 e 23

• Delle 23 il maggior numero si trova nella parte bassa: nel 2006, 7 sono tra il 300° e 400°posto e 9 tra il 400° e 500° posto

• Solo 1/4 delle università italiane sono classificate: in Olanda, Svezia, Israele, Svizzera quasi tutte sono in classifica

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Processo di Bologna• L’europeizzazione sta affrontando la sfida di far convergere i sistemi

universitari per facilitarne sinergia, scambi, riconoscimenti e cooperazione. i sistemi nazionali stanno effettuando sostanziali trasformazioni.

I sistemi nazionali stanno effettuando sostanziali trasformazioni nell’ambito di un processo di convergenza volto a creare uno Spazio europeo dell’istruzione superiore (European Higher Education Area – EHEA) entro il 2010, denominato Processo di Bologna.

Il Processo di Bologna nasce al di fuori delle politiche dell’Unione Europea e coinvolge un numero molto maggiore di paesi in Europa (oggi sono 46), ma l’UE con la Commissione europea ha assunto un ruolo rilevante nel suo sviluppo e nella sua implementazione, soprattutto dopo l’adesione di molti paesi dell’Europa centro-orientale e di alcuni mediterranei all’Unione europea (allargamento dell’UE del 2004 protrattosi nel 2007 con l’ingresso di Romania e Bulgaria)

Il Processo di Bologna è una cooperazione intergovernativa su base volontaria che coinvolge istituzioni nazionali, internazionali e sovranazionali (UE) e anche molti attori rappresentativi di interessi e gruppi del mondo dell’istruzione superiore e della società europea nel suo complesso.

Il metodo aperto di coordinamento e l’assunzione periodica di decisioni a livello dei governi dei paesi membri in summit dei Ministri dell’educazione e dell’università convocati ogni due anni caratterizzano questo particolare e complesso “processo” volto a perseguire obiettivi concordati da parte dei singoli paesi.

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Principi e strumenti Magna Charta Universitatum (Bologna, 1988) dei

rettori d’EuropaPrincipi

• indipendenza morale e scientifica nei confronti di ogni potere politico ed economico

• didattica e ricerca inscindibili • rifiuto dell’intolleranza e dialogo permanente • necessità della conoscenza reciproca e dell’interazione

tra le culture Strumenti

• reclutamento dei professori sulla base della vocazione alla didattica e alla ricerca

• condizioni degli studenti adatte a garantire libertà e formazione umana e scientifica adeguata

• promozione di una mobilità sempre crescente dei docenti e degli studenti universitari

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Convenzione di Lisbona (1997)

• Convenzione di Lisbona del Consiglio d’Europa sul riconoscimento dei titoli di studio relativi all’insegnamento superiore nella regione europea che introduce il supplemento di diploma (“diploma supplement”), un documento da allegare al diploma universitario o alla laurea che descrive la natura, il livello, il contenuto, il contesto e lo statuto degli studi compiuti con successo dallo studente

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Dichiarazione della Sorbona (1998)

Dichiarazione sull'armonizzazione dell'architettura del sistema educativo superiore in Europa promossa dal governo francese e sottoscritta dai Ministri dell’Università di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia.

Armonizzazione è impegno maggiore della convergenza

Obiettivo: riformare i sistemi d’istruzione per affrontare globalizzazione economica, integrazione europea, processi di innovazione

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Dichiarazione di Bologna (1999)• Dichiarazione di Bologna dà il via al Processo di Bologna, percorso di

cooperazione intergovernativa e di coordinamento di politiche, allargate ad attori istituzionali o non istituzionali a carattere sovranazionale

• 29 paesi hanno aderito fin dall’inizio• Processo di Bologna rivisto ogni due anni sulla base di rapporti governativi

nazionali sull’implementazione, rapporti di esperti, seminari, studi.• Due gruppi avevano l’incarico di gestire la transizione da un vertice all’altro 1. lo steering committee (composto dai rappresentanti del paese presidente di

turno, di quello del semestre precedente e di quello successivo dell’UE, dalla Commissione europea, dalla Confederazione delle Conferenze dei Rettori dell’UE e dall’Associazione delle università europee – CRE poi confluita nel 2001 nell’Associazione universitaria europea – European University Association, EUA)

2. il follow-up group , un gruppo allargato (costituito anche dai rappresentanti degli altri paesi firmatari della Dichiarazione di Bologna), chiamato a definire un programma di lavoro sui temi e gli appuntamenti da sviluppare nell’arco di quasi un biennio (conferenze, seminari, incontri ecc.)

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Metodo aperto di coordinamento

Questo metodo partecipativo ricorre a consultazioni ampieattraverso gruppi di lavoro e di esperti al fine diconcordare azioni volte a raggiungere obiettivi prestabilitimediante un calendario strutturato di incontri e verifiche. Senza ricorrere al voto, gli Stati ricercano il consenso persviluppare una cooperazione che li porti, individualmente emantenendo le prerogative nazionali e regionali sulle politicheeducative, a integrarsi maggiormente e ad aderire ad accordi estandard condivisi. Il processo è partecipativo ma non coinvolge iparlamenti nazionali e il Parlamento europeo, gli organi dellademocrazia rappresentativa e per questo fonda la sua legittimitàsul reciproco consenso e interesse al perseguimento degli obiettivicomuni degli attori che vi partecipano e soprattutto dei governi.

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Sinergia con la Strategia di Lisbona dell’Unione europea

• Al Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 l'UE ha dato vita ad un programma ambizioso (sostanzialmente fallito) volto a rendere l'Europa entro il 2010 “l’economia più competitiva e dinamica basata sulla conoscenza del mondo”, capace di una crescita economica sostenibile, di incrementare quantitativamente e qualitativamente l’occupazione e di creare una maggiore coesione sociale”.

• Elementi fondamentali della Strategia di Lisbona erano considerati tanto il Processo di Bologna quanto lo sviluppo di uno Spazio europeo della ricerca. Poiché obiettivi comuni erano l’adozione di un quadro europeo di nuove competenze di base da potenziare lungo l’intero arco di vita (tecnologia informatica, lingue straniere, cultura tecnologica, spirito d’impresa e attitudini sociali) e la definizione dei mezzi per incoraggiare la mobilità degli studenti, degli insegnanti, dei formatori e dei ricercatori al fine di utilizzare efficacemente i programmi comunitari esistenti, di eliminare gli ostacoli alla trasparenza attraverso il riconoscimento delle qualifiche e dei periodi di studio e di formazione e quelli alla mobilità degli insegnanti e per attirare gli insegnanti di qualità (articoli 25 e 26).

• L’UE ha poi adottato il programma di lavoro “Education and Training 2010” al Consiglio europeo di Barcellona nel 2002.

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Obiettivi Processo di Bologna (I)

1. la strutturazione degli studi universitari in due cicli (il primo di tre anni al fine di garantire l’ingresso nel mondo del lavoro, ed il secondo, accessibile solo al completamento del primo, per consentire l’accesso ad un master o un dottorato di ricerca);

2. il rafforzamento della mobilità degli studenti, dei ricercatori, dei docenti e degli staff amministrativi con rimozione degli ostacoli alla libera circolazione e al riconoscimento dei periodi lavorativi trascorsi all’estero;

3. la creazione di un sistema europeo di crediti didattici trasferibili come quello adottato nell’UE (il Sistema di trasferimento e accumulo dei crediti europeo o European Credit Transfer System - ECTS);

4. l’adozione di diplomi facilmente comprensibili e comparabili anche attraverso l’implementazione nazionale del Supplemento di Diploma previsto dalla Convenzione di Lisbona;

5. La promozione della cooperazione europea nella valutazione della qualità; 6. la promozione di una dimensione europea dell’educazione.

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Ulteriori obiettivi assunti dal Processo di Bologna (vertice di Praga, 2001)

7 - la formazione permanente (lifelong learning); 8 - il coinvolgimento degli studenti (dimensione sociale); 9 - l’attrattività del sistema europeo dell’istruzione e dell’educazione

transnazionale.Al vertice sono stati accreditati nel Processo l’UE, Consiglio d’Europa, UNESCO e

Centro europeo per l’istruzione superiore dell’UNESCO - CEPES nuovo gruppo di Follow up con presidenza del paese di turno a capo del Consiglio

europeo dell’UE, Commissione europea, EUA, l’Associazione europea per l’istruzione superiore (European Association in Higher Education – EURASHE), l’Ufficio d’informazione degli studenti europei (European Students Information Bureau – ESIB) e il Consiglio d’Europa.

Preparatory Group (al posto dello steering group) presieduto dal paese che ospiterà il prossimo vertice e composto dai rappresentanti dei paesi partecipanti al precedente e al successivo meeting, 2 paesi dell’UE e due extra-UE scelti dal Follw up, la presidenza di turno dell’UE e la Commissione europea

Rapporti di collaborazione vennero rinforzati con le reti per il riconoscimento delle qualifiche e dei diplomi ENIC (European Network of Informations Centers, fondata nel 1994 dal Consiglio d’Europa e dal CEPES-UNESCO), NARIC (National Academic Recognition Information Centers, network sorto nel 1984 per iniziativa della Commissione europea) e l’agenzia ENQA (European Network for Quality Assurance, derivante da un progetto pilota sulla valutazione della qualità avviato tra il 1994 e il 1995 nell’UE e costituitasi nel 2000), creata per fornire informazioni e diffondere esperienze e buone pratiche riguardanti la valutazione della qualità dell’istruzione superiore.

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Ulteriore obiettivo (vertice di Berlino, 2003)

10 - la riorganizzazione e la previsione di un terzo ciclo di studi (dottorato) lo sviluppo di una maggiore sinergia tra lo Spazio europeo dell’istruzione superiore (EHEA) e lo Spazio europeo della ricerca (European Research Area - ERA)

Il vertice di Berlino, oltre al periodico rapporto sulla situazione generale (Trends) commissione per il successivo incontro un inventario(stocktaking) sui cambiamenti dei sistemi universitari e rapporti specifici e dettagliati su singoli obiettivi e fissa venne fissata per la prima volta una condizione indispensabile per accettare le candidature di nuovi paesi: l’adesione alla Convenzione europea della Cultura del Consiglio d’Europa.

Tra i nuovi aspetti posti in rilievo emergevano le istanze degli studenti e le ripercussioni dell’Accordo generale sul commercio dei servizi (General Agreement on Trade in Services - GATS) nel settore dell’istruzione superiore stabiliti dall’Organizzazione Mondiale del Commercio (World Trade Organization – WTO). UNESCO e OSCE hanno sviluppato linee guida sulla qualità dell’istruzione superiore transnazionale.

Il Preparatory Group viene sostituito da un Board e il Segretariato per preparare il vertice successivo verrà costituito dal paese che ospiterà il prossimo vertice (Norvegia)

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Vertici di Bergen (2005)• Il terzo vertice, tenutosi a Bergen (Norvegia) nel maggio 2005, a

metà percorso, ha registrato l’ultimo grande ampliamento degli aderenti al Processo (45 paesi).

• Al Follow Up Group sono stati aggregati come membri consultivi: la Struttura paneuropea per l’educazione internazionale (Education International Pan-European Structure), l’Associazione europea per la garanzia di qualità nell’istruzione superiore (European Association for Quality Assurance in Higher Education - ENQA) e l’Unione delle Confederazioni europee degli industriali e dei datori di lavoro (Union of Industrial and Employers’ Confederations of Europe – UNICE).

• A Bergen è stato anche raggiunto un accordo sull’adozione degli Standards and Guidelines for Qualità Assurance definiti dall’EUA.

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Vertice di Londra (2007)Quarto summit del Processo di Bologna,

tenutosi a Londra il 17 e 18 maggio 2007 con l’adesione del 46° Stato (Montenegro).

Azioni da sviluppare entro il prossimo vertice del 2009 a Louvain-la-Neuve il 28 e 29 aprile 2009

• l’istituzione del Registro Europeo delle Agenzie di Assicurazione della Qualità

• il monitoraggio delle azioni promosse a livello nazionale per raggiungere gli obiettivi prefissi riguardo alla mobilità, all’occupazione post-diploma e alle pari opportunità di accesso degli studenti alla formazione universitaria (coinvolgendo operativamente l’UE attraverso Eurostat)

• maggiore impulso all’informazione sul Processo di Bologna a livello globale e al riconoscimento dei titoli nel resto del mondo e sfide dopo il 2010

Avanzamenti Processo di Bologna• introduzione della struttura in tre

cicli della formazione universitaria nella maggior parte degli Stati membri,

• diffusione di buone pratiche

Criticità • livello insufficiente di mobilità di

docenti, personale amministrativo, studenti e laureati,

• carenza di dati sull’occupazione lavorativa dei laureati

• necessità di sviluppare un quadro comune di qualifiche

• formazione continua insufficiente• programmi di dottorato ancora

ridotti• opportunità di carriera nel mondo

della ricerca esigue• dimensione sociale e servizi agli

studenti da sviluppare

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Claudio Borio

Divisione Ricerca e Relazioni InternazionaliUniversità degli Studi di Torino

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