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1 I I l l S S a a n n t t o o R R o o s s a a r r i i o o Giovanni Stefanoni Cuomo Questo è un percorso alquanto particolare, si tratta di raccontare il Santo Rosario con i francobolli, e di questi coriandoli ce ne sono parecchi, e riproducono lavori di grandi maestri che operarono nelle varie epoche; ma al di là dell’opera artistica, qual è il significato del Rosario, senza dubbio è un rivolgersi a Dio e a suo figlio Gesù e sua Madre Maria -la Madonna- e recitandolo, nel profondo del nostro animo sorge un incredibile pace, con improvvise scosse che vorticano nel tuo cervello. Recitando i Cinque Misteri non facciamo altro che rivedere la storia dell’umanità, rivediamo la gioia spirituale che pervade il figlio di Dio sulla croce e contemporaneamente la miseria dell’uomo, che in Gesù supplica il Padre “…se vuoi togli da me questo calice, tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà” e una volta sulla Croce, ecco un grido straziante uscire dalla bocca di Gesù, è quasi un’imprecazione, perché in quel momento è un uomo che rappresenta tutti, uomini e donne. Eppure Lui, Dio fattosi uomo, sopporta, soffre, si agita, invoca: “ELOI’, ELOI’, LAMA’ SABACTANI?” (Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato). Questo è il Santo Rosario, ripercorrere le tappe dell’Altissimo, avvicinarsi a Lui e sapere e soprattutto capire che le sofferenze, le tristezze, così come le gioie, sono regali inestimabili ch’Egli ci fa, chi scrive ha visto fin da giovanetto Sorella Morte divertirsi con i suoi cari: amici, parenti, famigliari, eppure non ha mai imprecato, anzi, ha sempre ringraziato per averli avuti vicino, sino a quando lassù, qualcuno decise che dovevano continuare a vivere in un altro mondo, e durante la mezz’ora di recita del Santo Rosario, queste anime trapassate si sentono ancora più vicine, questa è la potenza di quei miseri grani che ti scorrono fra le dita. In pratica lo sgranare il rosario è simboleggiare un lungo percorso di inizio e fine, appunto un circolo chiuso per il ritorno finale verso Dio.

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IIll SSaannttoo RRoossaarriioo

GGiioovvaannnnii SStteeffaannoonnii CCuuoommoo

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Questo è il Santo Rosario, ripercorrere le tappe dell’Altissimo, avvicinarsi a Lui e sapere e soprattutto capire che le sofferenze, le tristezze, così come le gioie, sono regali inestimabili ch’Egli ci fa, chi scrive ha visto fin da giovanetto Sorella Morte divertirsi con i suoi cari: amici, parenti, famigliari, eppure non ha mai imprecato, anzi, ha sempre ringraziato per averli avuti vicino, sino a quando lassù, qualcuno decise che dovevano continuare a vivere in un altro mondo, e durante la mezz’ora di recita del Santo Rosario, queste anime trapassate si sentono ancora più vicine, questa è la potenza di quei miseri grani che ti scorrono fra le dita. In pratica lo sgranare il rosario è simboleggiare un lungo percorso di inizio e fine, appunto un circolo chiuso per il ritorno finale verso Dio.

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Ora rivediamo il rosario sotto il profilo storico.

Nel medioevo, la Madonna era onorata mettendole in capo una cinta di rose a simboleggiare le preghiere, ecco che si pensò di creare proprio una rosa fatta a corona i cui grani dovevano servire per la meditazione. Questa collana, siamo all’incirca nel 1200, fu per i cistercensi, la spinta per creare quello che d’ora in avanti si chiamerà rosario. La tradizione vuole che nel 1214 San Domenico ricevette il primo rosario, proprio dalla Madonna. Bisogna riconoscere che fare la conta delle preghiere attraverso i nodi fatti su di una corda, era in uso fin dal III secolo e praticata soprattutto da quei monaci che vivevano come eremiti. Altresì questi rosari primitivi in epoca medioevale furono nominati come "paternoster"; infatti, a quei tempi il culto verso la Vergine Maria non esisteva, sarà solo verso il Mille che i cristiani cominciarono a elaborare anche il culto mariano.. In un primo tempo, infatti, il culto della Vergine praticamente non esisteva e l'Ave Maria, nata nel VII secolo, si affermò in tutto il mondo cristiano soltanto intorno al Mille. L’etimologia della parola "rosario" si può rintracciare in varie lingue morte, qualche studioso accenna anche al sanscrito, e ad antiche lingue indiane. In lingua latina, “rosario” deriva da rosārium, "rosaio" che si riallaccia alla ghirlanda di rose alla Madonna. La piena affermazione del rosario, quale preghiera universale avverrà all’epoca della battaglia di Lepanto, nel 1571, quando papa Pio V inviterà tutti i fedeli cristiani a pregare la Madonna per chiedere che la flotta cristiana risultasse vittoriosa contro quella turca. I cristiani ebbero la meglio e questa vittoria fu attribuita all’intercessione della Santissima Vergine, invocata con il rosario.

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Secondo i giorni della settimana, si recitano i cinque Misteri, oltre al Padre Nostro, i Gloria, le Ave Maria, le Laudi Lauretane ed altre intenzioni. Come introduzione si recitano un Credo sul crocifisso, un Padre nostro sul primo grano, tre Ave Maria sui tre grani, e un Gloria al Padre. Oppure: «O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto» e un Gloria al Padre.

Lunedì e sabato si recitano i Misteri Gaudiosi (o della Gioia)

L’Annunciazione: L’Angelo entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te. Ecco concepirai un Figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”. Allora Maria disse: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto”. (Lc 1, 28.31.38).

“L’Annunciazione”, opera di Bartolomé Esteban Pérez Murillo (1618 –1682)

“L’Annunciazione” opera di Guido di Pietro, detto il Beato Angelico (1395-1455)

“L’Annunciazione”, opera di Sandro Botticelli, (1445 1510)

Arazzi della Chiesa di S. Giovanni dei Cavalieri di Malta

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La Visitazione: Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!... E beata colei che ha creduto all’adempimento delle parole del Signore” (Lc 1, 41-42.45)

“La Visitazione” opera di Juan Corréa

LL aa nnaassccii ttaa ddii GGeessùù:: Maria diede alla luce il suo Figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non cera posto per loro nell’albergo (Lc 2, 7).

Opera di G.Tattarascu -

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LL aa pprr eesseennttaazziioonnee ddii GGeessùù aall TTeemmppiioo:: Quando venne il tempo della loro purificazione secondo la legge di Mosè, portarono il Bambino a Gerusalemme per offrirlo al Signore, come è scritto nella legge del Signore: ogni maschio primogenito sarà sacro al Signore (Lc 2,22-23).

“Presentazione di Gesù al Tempio” opera di Simon Vouet (1590-1649)

“Presentazione di Gesù al Tempio” opera di Pedro de Campana (1503-1580)

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II ll rr ii tt rr oovvaammeennttoo ddii GGeessùù nneell TTeemmppiioo:: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?”. Sua Madre serbava tutte queste cose nel suo cuore (Lo. 2,49.51).

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GGiioovveeddìì,, ssii rr eeccii ttaannoo ii MM iisstteerr ii LL uummiinnoossii ((oo ddeell llaa LL uuccee))

Il Battesimo di Gesù: In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, uscendo dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito discendere su di lui come una colomba. E si sentì una voce dal cielo: “Tu sei il Figlio mio prediletto, in te mi sono compiaciuto” (Mc 1, 9-11).

Dipinti di Leonardo da Vinci (Leonardo di ser Piero da Vinci 1452-1519) e Andrea di Michele di Francesco di Cione detto il Verrocchio (1435-1488)

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“Battesimo di Gesù” Scuola Veneta XVI sec. di Anton Angelo Bonifazi

““ BBaatttteessiimmoo ddii GGeessùù”” ooppeerraa ddii Dominikos Theotokopoulos detto EEll GGrreeccoo ((11554411--11661144))

“Battesimo di Gesù” Scuola Veneta XVI sec.

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Le Nozze di Cana: In quel tempo ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Nel frattempo venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: Non hanno più vino. E Gesù le rispose: “… Non è ancora giunta la mia ora”. La madre dice ai servi: “Fate quello che vi dirà” (Gv 2, 1-5).

“Le nozze di Cana” opera di Paolo Caliari, detto il Veronese (1528-1588)

Predicazione del Regno: Dopo che Giovanni fu arrestato Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo” (Mc 1,14-15).

“San Giovanni Battista” opera di Donato di Niccolò di Betto Bardi, detto il Donatello (1386-1466)

“Decollazione di San Giovanni Battista” opera di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio(1571-1610)

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LL aa TTrr aassff iigguurr aazziioonnee:: In quel tempo Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro, il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia che conversavano con lui ( Mt 17,1-3).

I tre valori bollati raffiguranti “La Trasfigurazione” opera di Raffaello Sanzio (1483-1520)

“Mosè illustra le Tavole della Legge”e “Profeta Elia”

A sinistra: “San Paolo” a destra “San Pietro”

“San Giovanni Battista e San Giacomo”

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II sstt ii ttuuzziioonnee ddeell ll ’’ EEuuccaarr eesstt iiaa:: Quando fu l’ora prese posto a tavola, e gli apostoli con lui, e disse: “Ho desiderato ardentemente mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia Passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio” (Lc 22,14-16).

Consacrazione del pane e divisione del pane

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Martedì e Venerdì si recitano i Misteri Dolorosi (o del Dolore)

L’agonia di Gesù nell’Orto degli ulivi: “Padre, se vuoi allontana da me questo calice! Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. In preda all’angoscia pregava più intensamente; e il suo sudore diventò come gocce di sangue che cadevano a terra (Lc 22, 42.44).

“Nell’Orto degli ulivi” opera di Corrado Domenico Nicolò Antonio Giaquinto (1703-1766)

La flagellazione: Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare dai soldati (Gv 19, 1).

A destra: “La Flagellazione” opera di

Alonso Cano (1601-1667)

A destra: “La flagellazione” opera di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio(1571-1610)

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L’ Incoronazione di spine: I soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, Io schernivano: “Salve, re dei Giudei” e sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo (Mt 27, 29-30).

“L’ Incoronazione di spine” opera di Giambattista Tiepolo (1696-1770)

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Il viaggio di Gesù al Calvario: Pilato lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù ed Egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Golgota (Gv 19, 16-17).

“Verso il Calvario” opera di

Dominikos Theotokopoulos detto EEll GGrreeccoo ((11554411--11661144))

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La Crocifissione e la morte di Gesù: Gesù, allora, vedendo la Madre e lì accanto a lei il discepolo che Egli amava, disse alla Madre: “Donna, ecco il tuo figlio”. Poi disse al discepolo: “Ecco la tua Madre!” E da quel momento il discepolo la prese nella sua casa. Dopo aver ricevuto l’aceto Gesù disse: “Tutto è compiuto!”. E chinato il capo spirò (Gv 19, 26-27. 30).

“Crocifissione e morte di Gesù in croce” opera di Bartolomé Esteban Pérez Murillo (1618-1682)

Pala d’altare della Crocifissione di Louis Bréa (Ludovico Brea)

“La Crocifissione”, opera di Cimabue (pseudonimo di Cenni (o Bencivieni) di Pepo (1240-1302)

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Domenica e Mercoledì si recitano i Misteri Gloriosi (della Gloria) La Risurrezione: L’Angelo disse alle donne: “Non abbiate paura, voi! So che cercate Gesù il Crocifisso. Non è qui. E’ risorto come aveva detto” (Mt 28, 5-6).

A sinistra: “La Risurrezione”, opera di P.P. Rubens (1577-1640) a destra quella di Jean Canavesio (1450-1599)

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L’Ascensione: Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio (Mc 16, 19).

“L’Ascensione di Gesù” opera di Francisco Bayeu y Subías (1734-1795)

“L’Ascensione di Gesù” opera di Andrea di Cione detto l’Orcagna

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La venuta dello Spirito Santo: Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo (At 2, 3-4).

““ DDiisscceessaa ddeell lloo SSppii rr ii ttoo SSaannttoo”” ooppeerraa ddii Dominikos Theotokopoulos detto EEll GGrreeccoo ((11554411--11661144))

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L’Assunzione di Maria: Maria, assunta alla gloria del cielo, sostiene la Chiesa lungo il suo cammino e, con amore materno, ne guida i passi verso la patria, in attesa del giorno glorioso del Signore (Dalla Liturgia).

“L’Assunzione di Maria” opera di Matteo Corezo (1637–1666)

“L’Assunzione di Maria” opera di Corrado Domenico Nicolò Antonio Giaquinto (1703-1766)

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L’Incoronazione di Maria Vergine: Nel cielo apparve un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul capo una corona di dodici stelle (Ap 12, 1). “L’Incoronazione di Maria Vergine” a sin. l’opera di Dominikos Theotokopoulos detto EEll GGrreeccoo ((11554411--11661144)) ssoottttoo,, qquueell llaa ddii Diego

Rodríguez de Silva y Velázquez (1599-1660)

“L’Incoronazione di Maria Vergine” opera di Gentile di Niccolò di Giovanni di Massio detto Gentile da Fabriano (1370 circa –1427)

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Al termine dei cinque Misteri sono recitate il “Salve Regina” ed eventualmente le Litanie Lauretane

Salve Salve Salve Salve RRRRegina egina egina egina MMMMadre di misericordia, vita, dolcezza, adre di misericordia, vita, dolcezza, adre di misericordia, vita, dolcezza, adre di misericordia, vita, dolcezza, speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli speranza nostra, salve. A te ricorriamo noi esuli figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in figli di Eva; a te sospiriamo, gementi e piangenti in quequequequesta valle di lacrime, orsù dunque, avvsta valle di lacrime, orsù dunque, avvsta valle di lacrime, orsù dunque, avvsta valle di lacrime, orsù dunque, avvocata ocata ocata ocata nostra rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e nostra rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e nostra rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e nostra rivolgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi e mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto mostraci, dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce benedetto del tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Vergine Maria. Vergine Maria. Vergine Maria.

Naturalmente la stretta osservanza di ciò che si racconta nel Misteri, talvolta può collidere con l’azione liturgica prevista per quel giorno, un esempio classico: 25 dicembre natività di Gesù, questo giorno particolare guarda caso, cade in venerdì e in questo giorno si recitano i Misteri Dolorosi che ricordano il supremo sacrificio del Cristo culminante con la sua crocifissione e morte, è scontato che si dovranno operare per queste particolari occasioni, quelle opportune sostituzioni nella recita dei Misteri, armonizzando e meditando il corretto contatto che adegui la Sacra Scrittura alla particolarità liturgica.