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1 ALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA Via De Amicis, 2 - Ruolo generale – piano 7 stanza 20 Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco: Ruolo generale – tel. 0185/721995 (via XXV Aprile 1 - Recco) da verificare E per conoscenza, alla Cancelleria del Tribunale Ordinario Penale di Genova fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI DOSSIER BESIO-DE FILIPPI (28 pagg., incluso gli allegati) Blera, _____________, 2012 Oggetto: memorie difensive- provv. N° 35863 DE FILIPPI/DIANA - art. 32 c.p.c. Gentile Giudice, la Scrivente Eva DIANA (C.F. DNIVEA59L51D969V), nata a Genova l’ 11 luglio 1959 e attualmente residente a Blera (PROVINCIA di Viterbo), si rivolge al sig. Giudice di Pace, relativamente all’ atto di citazione n° 35863, con il quale il “signor” Claudio DE FILIPPI esige le somme richieste. Confermo l’ esistenza di un’ inchiesta in corso presso la Procura della Repubblica di Genova, fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI, alla quale Procura sarebbe opportuno trasmettere anche questa ultimo atto di citazione . Nell’ inchiesta, verificata come “blindata”, è imputato anche il DE FILIPPI, dalla Scrivente querelato, per motivi che saprò spiegare per esteso in modo esauriente. Con la seguente memoria difensiva, depositata secondo legge, la porterò a conoscenza di una serie di “inesattezze” del DE FILIPPI agli atti, nonché numerose importanti “omissioni” che completano un quadro tutto a suo sfavore, dal momento che non si tratta di un semplice “patrocinio” per riottenere l’affido di mia figlia Ariela, ma un vero e proprio sequestro di minore organizzato da un’ associazione per delinquere identificata come un “pezzo” di istituzioni, di magistratura e di ordini professionali deviati, appartenenti ad un sistema occulto che traffica minori attraverso i canali ufficiali per motivi di lucro:

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ALLA CANCELLERIA DEL GdP di GENOVA

Via De Amicis, 2 - Ruolo generale piano 7 stanza 20Tel. 010/5694186 o G.d.P. Di Recco: Ruolo generale tel. 0185/721995(via XXV Aprile 1 - Recco) da verificare

E per conoscenza, alla Cancelleria del Tribunale Ordinario Penale di Genova

fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI

DOSSIER BESIO-DE FILIPPI (28 pagg., incluso gli allegati)

Blera, _____________, 2012

Oggetto: memorie difensive- provv. N 35863 DE FILIPPI/DIANA - art. 32 c.p.c.

Gentile Giudice,

la Scrivente Eva DIANA (C.F. DNIVEA59L51D969V), nata a Genova l 11 luglio 1959 e attualmente residente a Blera (PROVINCIA di Viterbo), si rivolge al sig. Giudice di Pace, relativamente all atto di citazione n 35863, con il quale il signor Claudio DE FILIPPI esige le somme richieste.

Confermo l esistenza di un inchiesta in corso presso la Procura della Repubblica di Genova, fascicoli 1329/10/45, PM COTUGNO, e 59/11/45, PM CAMAIORI, alla quale Procura sarebbe opportuno trasmettere anche questa ultimo atto di citazione. Nell inchiesta, verificata come blindata, imputato anche il DE FILIPPI, dalla Scrivente querelato, per motivi che sapr spiegare per esteso in modo esauriente.

Con la seguente memoria difensiva, depositata secondo legge, la porter a conoscenza di una serie di inesattezze del DE FILIPPI agli atti, nonch numerose importanti omissioni che completano un quadro tutto a suo sfavore, dal momento che non si tratta di un semplice patrocinio per riottenere laffido di mia figlia Ariela, ma un vero e proprio sequestro di minore organizzato da un associazione per delinquere identificata come un pezzo di istituzioni, di magistratura e di ordini professionali deviati, appartenenti ad un sistema occulto che traffica minori attraverso i canali ufficiali per motivi di lucro:

adozione e detenzione in comunit illegali.

Il presente atto di citazione costituir prova valida delle nostre ipotesi investigative circa la colpevolezza del DE FILIPPI e la sua appartenenza a traffici illeciti, come sospettiamo fortemente gi dal 2011.

(la sottoscritta Eva Diana, quale parte civile costituita, dichiara di volere ricevere i futuri avvisi e comunicazioni , di cui agli artt. 133, 176, 177 cpc, unicamente alla casella di posta elettronica certificata della propria Fondazione Ferrea, [email protected] ).

N.B. : la lunghezza del dossier dovuta alla scelta di inserire gli allegati all interno del dossier, come figure numerate.

Fatti.

In primis, considerata una certa oculatezza, e utilizzando la Fondazione Ferrea, di cui sono Presidente e Fondatrice, nell analisi di atti e relazioni negli ultimi 2 anni, derivanti da decine di casi analoghi a quello personale, con laiuto del Vice Presidente e Amministratore nonch compagno di vita Giuliano CAIMMI, non posso evitare di notare una serie incongruenze a partire dall atto di citazione stesso, ricevuto in data 30-07-2012, tramite A/R n 76466929663-0, e dunque ritirata presso le Poste Italiane di Blera (VT), il giorno seguente. L atto non riporta alcuna informazione circa il giudice assegnato, cosa che non favorisce in alcun modo il deposito di memorie o un qualsivoglia contatto, fosse anche per una comunicazione o richiesta. La data dell udienza, alla pag. 4, corretta a penna, fatto che induce in errore circa la data giusta (20 dicembre o 20 novembre 2012?).

E passiamo all analisi delle inesattezze scritte in atti dallo studio legale De Filippi , a partire dalla notifica dell atto, che evidenzia la volont di contrapporre alla Scrivente un intero Studio Associato di avvocati, invece che il diretto interessato, fatto piuttosto vessatorio, anche se poi nell atto si evince che la difesa sar affidata al socio e avvocato Debora CIANFANELLI, peraltro la stessa che difendeva la Scrivente (forse un conflitto d interessi?). Ma questo ancora un fatto secondario, rispetto a quanto Le esporr qui di seguito.

Intanto il sig. DE FILIPPI, disconoscendo le difficolt causate dalla gigantesca inchiesta, che la sottoscritta E NON LUI riuscita ad avviare, mi informava, allatto delle sue dimissioni, nell ottobre 2010, di ritirare tutta la documentazione presso il suo studio a La Spezia. bene sapere, signor giudice, che l unica possibilit che avevo di salvarmi da una situazione che mi avrebbe stritolato e ucciso del tutto, sia socialmente che economicamente, fu quella di fuggire dalla regione Liguria, con laiuto del CAIMMI, deviando la pensione altrove, e facendo un biglietto di sola andata, per poi in seguito denunciare un intera organizzazione criminale trasversale allo Stato che gestisce le sottrazioni di minori dalle famiglie, illegalmente ma in modo ufficiale attraverso le Istituzioni preposte, Tribunale per i Minorenni, ASL e Servizio Sociale. Tale organizzazione, come vedremo, ha un protocollo identico per tutti i casi da noi esaminati e purtroppo si fa forte del fatto che tali operazioni risultino UFFICIALI e quindi giustificate da uno strumentale interesse supremo del minore, del tutto apparente. Solo che, nel caso della sottoscritta, che pure vedova di un poliziotto della PG e investigatrice con tesserino di riconoscimento, nonch visurista e grafologa, non ci volle molto per capire che la figlia Ariela, come successe gi con altri 3 figli avuti da un precedente matrimonio (FERREA), era l ultima dei figli letteralmente rapiti da tale organizzazione trasversale. Uno dei protocolli certamente il prelievo del minore, attraverso spudorate menzogne strumentali dichiarate in atti pubblici, come nel caso della Scrivente (inesistenti malattie cancerogene allutero, inviti al pap-test non firmati, condizioni abitative fatiscenti e persino un articolo dove si dichiarava una bambina vagabonda per le strade!- v. fig. 8), il richiamo insistente alla psichiatria (mai avuto problemi psichiatrici), e i conseguenti tentativi di inscenare un TSO. Infine il Balletto delle Residenze, elemento chiave su cui pongo laccento , che spiegher a breve, direttamente collegato ai tentativi di psichiatrizzarmi.

E torniamo al DE FILIPPI, il quale gi dall atto di citazione, si esprime in modo del tutto contraddittorio, ricordando che lui il solo ad avere i miei documenti, non avendo ritirato il fascicolo:

Figura 1: il punto 3 dell' atto di citazione DE FILIPPI.

Dal punto 3 la Scrivente deduce una malafede del DE FILIPPI, avendo egli stesso usato la formula in via subordinata, ipotizzando il non rientro a casa della figlia invece di battagliare per il suo allontanamento ingiustificato. Qualcuno potr dire che prassi, ma dopo almeno due anni di indagini e oltre un decennio di tribunali in due matrimoni diversi, posso dichiarare che tale prassi nasconde precisi protocolli. E infatti palese come la piccola Ariela sia stata letteralmente rapita dalla famiglia, usando un protocollo verificato dell orda di forze armate e medici, che si presenteranno al domicilio SENZA un mandato, n uno straccio di notifica o decreto, ingannando la madre Scrivente con parole del tipo: Non si preoccupi, al massimo nel pomeriggio Ariela sar di nuovo a casa. Si tratta di alcuni accertamenti!.

I punti successivi dell atto di citazione non fanno che confermare inesorabilmente la volont del DE FILIPPI di gestire la pratica senza alcuna consultazione e peraltro a sfavore della Scrivente, quando lo stesso insiste sul punto che avessi rifiutato per ben due volte di sottopormi a visite psichiatriche, la seconda chiamata delle quali addirittura dal dirigente dell SPDC dell Ospedale S. Martino (che quereler a dovere). Preciso ancora che non esiste traccia di malattie psichiatriche, nella mia famiglia come nella propria esistenza, dunque perch sottopormi a tali visite? Riferii all avvocato, con enorme sdegno per la sua insistenza a voler procedere unicamente in tal modo, palesemente strumentale. E dire che lavvocato avrebbe ancora potuto discutere il da farsi, dal momento che la Scrivente aveva GIA effettuato una Consulenza Tecnica di Parte attraverso la dott.a Bonaria PIERI (nel 2009, sede in Via Oliveti 110, a Massa), risultata del tutto positiva (significa che sto bene in salute!). Dato che l avvocato fu informato con largo anticipo della mia volont a non presiedere ad altre visite psichiatriche inutili (vedi allegato 2010-06-21 - rifiuto CTU a De Filippi), rimasi sbigottita dal fatto che costui rimanesse a lungo in silenzio. Un silenzio che durer per almeno tutta l estate 2010, fino a quando la Scrivente non decider di prendere le distanze da tutte le istituzioni, fino a quel momento coinvolte nella vicenda e invier un fax allo studio DE FILIPPI, in data 9 settembre 2010, piuttosto eloquente. In questo fax la Scrivente, di accordo con il compagno che finora ha collaborato alle indagini su ognuno dei personaggi implicati nell organizzazione criminale, ha sostanzialmente assunto una posizione politica radicale e definitiva, usando parole forti in segno di protesta per laccanimento terapeutico e ingiustificato deciso dalle Istituzioni, soprattutto dopo che il giudice Marina BESIO, del TdM di Genova, respingeva la perizia di parte e ordinava una nuova perizia dufficio, caldeggiata dal DE FILIPPI stesso. Quest ultimo, solo in data 9 ottobre 2010 (facendo passare dunque altro tempo prezioso, siamo a oltre 1 anno!) si degner di rispondere alle missive della sua cliente, in poche parole accusandomi di non collaborare col suo studio per il solo mio rifiuto di sottopormi alle CTU psichiatriche:

Foto 1: dalla missiva DE FILIPPI del 9 ottobre 2010.

Da notare come il DE FILIPPI chiama mancata collaborazione il comportamento di non volersi sottoporre a visita psichiatrica come prescritto dai professionisti dello studio legale, normalmente in ogni missiva elencati uno ad uno nell intestazione. Fino a quel momento il poco lavoro del DE FILIPPI era stato condotto da