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I prodotti a qualità regolamentata nel settore agroalimentare

Corso di Legislazione alimentare

Modulo di Qualità, igiene e controlli nel settore alimentare

Maria Severina Liberati

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• La politica della qualità in ambito comunitario nasce negli anni ’60 per conferire un riconoscimento particolare a specifici prodotti agroalimentari (formaggi e vini);

• Una vera e propria regolamentazione si concretizza solo all’inizio degli anni ’90, sulla scorta della nuova sensibilità dei consumatori nei confronti dei prodotti ottenuti con metodo biologico e con una produzione legata ai luoghi di origine.

Qualità nella UE

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• Libro Verde sulla qualità dei prodotti agricoli – COM(2008) 641 del 15/10/08:

- necessità di differenziazione sul mercato per creare vantaggio competitivo;

Misure e sistemi qualità a livello UE (tra gli altri):

- puntare sui prodotti di “qualità superiore”;

- tutelare le indicazioni geografiche (DOP – IGP);

- disciplinare il comparto biologico;

- registrare le denominazioni dei prodotti tradizionali

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• 10 marzo 2009: il Parlamento europeo approva una relazione sul Libro Verde Qualità in cui raccomanda l’indicazione dell’origine delle materie prime in etichetta, l’istituzione di un’agenzia europea per la qualità e il rafforzamento della tutela UE e internazionale per DOP (Denominazione di origine protetta) e IGP (Indicazione geografica protetta).

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Differenziazione dei prodotti alimentari

• I prodotti alimentari convenzionali sono quelli che vengono immessi nel circuito commerciale secondo gli standard di sicurezza definiti a livello internazionale (Codex Alimentarius);

• I prodotti alimentari che, oltre al prerequisito della sicurezza, presentano caratteristiche qualitative peculiari (sia intrinseche che di processo produttivo) sono detti a qualità regolamentata (es. Reg. 510/06/CE: DOP-IGP) e vengono certificati in base al rispetto di un disciplinare.

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Qualità regolamentata Convenzionalees. Reg. CE 510/06 (DOP-IGP)

• Disciplina specifica tramite Regolamenti CE (riconoscimento marchio es. DOP tramite disciplinare o riconoscimento metodo produttivo BIO);

• Certificazione e controllo ad opera di Organismi privati (elenco comunitario);

• Vigilanza di Mipaaf, Regioni e PP.AA.

• Immessi in commercio secondo standard di sicurezza definiti a livello internazionale (Codex Alimentarius Commission);

• Normati in modo orizzontale (pacchetto igiene, etichettatura,…);

• Sottoposti al sistema pubblico dei controlli (ICQ,CCPA,NAS, Regioni e PP.AA.,…)

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Qualità regolamentata Convenzionalees. Reg. CE 510/06 (DOP-IGP)

• Adesione inizialmente volontaria, poi obbligatoria;

• DOP-IGP: rapporto qualità-tradizionalità-legame territoriale (origine geografica);

• Metodo biologico: biodiversità, tutela ambiente e salvaguardia cicli produttivi stagionali, uso limitato concimi chimici.

• Innovata impostazione dell’attuale regolamentazione comunitaria :

- responsabilizzazione dei produttori (1° livello );

- controllo da parte degli Stati membri ( 2° livello );

- Verifica della Commissione UE ( 3° livello ).

Nuovi strumenti: tracciabilità, accordi e intese di filiera

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DM 16 giugno 2008: ottava revisione elenco nazionale prodotti agroalimentari tradizionali

I prodotti a qualità regolamentata

• Prodotti le cui metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo (D.M. 350/99 art. 1);

• L’elenco nazionale registra oltre 9700 prodotti agroalimentari tradizionali distribuiti in tutte le regioni e province autonome.

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Ambito internazionale

FAO

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

CODEX ALIMENTARIUS COMMISSION

OMS

Politiche di sviluppo rurale e agrobiodiversità, armonizzazione a livello internazionale degli standard di sicurezza alimentare e di miglioramento di prodotto/servizio

ISO

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• È una raccolta di standards, codici di buone prassi e linee guida concernenti un alimento o una categoria alimentare: può riguardare la definizione e i requisiti di un prodotto, di un processo o di un sistema di regolamentazione con lo scopo di garantire la sicurezza alimentare, la protezione dei consumatori e la facilitazioone degli scambi commerciali (WTO);

• La Commissione del Codex Alimentarius (FAO+OMS) segue procedure rigorose per l’armonizzazione, organizzandosi in Comitati (mondo scientifico e parti interessate) specializzati nei rispettivi ambiti di competenza – es. Codex Committee on Fish and fishery Products.

Codex Alimentarius

Cogenza per tutti i prodotti alimentari immessi in commercio

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• È un’organizzazione non governativaa che collega i settori pubblici e privati, con un network di istituti nazionali di standardizzazione in 157 paesi (per l’Italia è l’UNI, per l’Europa l’EN);

• Lo scopo è di fornire standards per caratteristiche desiderabili di prodotti e servizi al fine di contribuire all’efficienza operativa, al miglioramento degli scambi commerciali e all’innovazione;

• Le norme UNI-EN-ISO sono di carattere volontario (es. ISO 22005:08 “Rintracciabilità nelle filiere agroalimentari”).

ISO – International Organization for Standardization

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Ambito comunitario

LIVELLO OPERATIVO

Commissione europea

DG Agricoltura

DG PescaAutorità

competenti Stati membri

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

LIVELLO LEGISLATIVO

Parlamento e Consiglio europeo

EFSA

- Definizione delle politiche comunitarie in materia agricola, della pesca e alimentare

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Sinergie istituzionali

Governo

Ministero economia e

finanze

Ministero politiche europee

Ministero politiche agricole alimentari e

forestali

Ministero ambiente, tutela territorio e mare

Ministero sviluppo economico (e

commercio internaz.)

Ministero salute

- Legge 241/1990: trasparenza atti amministrativi, Conferenza di servizi in caso di vari interessi pubblici coinvolti.

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Mipaaf-Regioni

LIVELLO OPERATIVO

Assessorati

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

LIVELLO LEGISLATIVO

Conferenza Stato-Regioni e Province autonome

- Attuazione delle politiche comunitarie e formulazione di quelle nazionali

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Produzioni a qualità regolamentata (biologico): quadro normativo

Reg. CEE 2092/91 “relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo su prodotti e derrate alimentari”;Reg. 1804/99 “che completa per le produzioni animali il Reg. 2092/91”; Reg. 834/2007/CE relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici (in vigore dal 1° gennaio 2009, abroga il Reg. 2092/91);Reg. 889/2008 “recante modalità di applicazione del Reg. 834/07/CE”.Reg.710/09 recante modalità applicative relative alla produzione di animali e alghe marine dell’acquacoltura biologica

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Il percorso del biologico

Reg.2092/91/CEEReg.1804/99/CE Reg.834/07/CE Reg.889/08/CEReg.710/09/CE• Art. 15(Reg.834/07): primo riconoscimento esplicito dei

prodotti ittici all’interno dei “regolamentati” a livello comunitario

• Reg.(CE)710/09 che modifica il reg.(CE)889/08 recante modalità applicative del reg.(CE)834/07 per quanto riguarda l’introduzione di modalità di applicazione relative alla produzione di animali e di alghe marine dell’acquacoltura biologica.

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Dove stiamo andando

• E’ in corso di predisposizione il D.M. di attuazione del Reg.710/09/CE in marito a quanto previsto dall’art. 15 Reg. 834/07/CE “Norme di produzione per animali d’acquacoltura”:

- origine degli animali d’acquacoltura;– pratiche zootecniche specifiche dirette a garantire il benessere animale;– riproduzione;– alimentazione dei pesci e dei crostacei;– molluschi bivalvi e alle altre specie che non sono alimentate dall’uomo

ma si nutrono di plancton naturale;– prevenzione delle malattie e alle cure veterinarie;

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• Il decreto di attuazione del Reg.710/09/CE concerne principalmente le seguenti aree tematiche:

• Produzione alghe marine e animali di acquacoltura• Norme di conversione per animali di acquacoltura• Requisiti di controllo specifici per alghe marine • Requisiti di controllo specifici per la produzione di animali di

acquacoltura• Piani di monitoraggio ambintale • Protocolli relativi alle diverse fasi del ciclo produttivo• Ecc ecc

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Allestimento di un efficace sistema di controllo – fiducia dei consumatori

Informazione al consumatore

Importanza di fornire al consumatore, oltre alle indicazioni obbligatorie su tracciabilità ed etichettatura, informazioni aggiuntive sul metodo di produzione offrendo in tal modo un ulteriore strumento di garanzia per effettuare acquisti consapevoli

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Produzioni a qualità regolamentata (DOP-IGP-STG): quadro normativo

Reg. CEE 2081/92 che ha istituito il riconoscimento delle denominazioni di origine controllata (DOP) e delle indicazioni geografiche protette (IGP) – sostituito dal Reg. 510/2006/CE;

Reg. CEE 2082/92 che ha istituito il riconoscimento delle specialità tradizionali garantite (STG) – sostituito dal Reg. 509/2006/CE.

D.M. 21 maggio 2007 “recante la procedura a livello nazionale per la registrazione delle DOP e IGP ai sensi del Reg. 510/06/CE”.

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DOP-IGP anche per i vini• Recuperare vecchi mercati e conquistarne di nuovi;• Istituire un regime vitivinicolo basato su regole chiare, semplici ed efficaci;• Salvaguardare le migliori tradizioni della produzione vitivinicola comunitaria, rafforzando il

tessuto sociale di molte zone rurali.

Specifiche caratteristiche attribuibili all’origine geografica del vino

I consumatori possono individuare tali vini grazie alle denominazioni di origine protette e alle indicazioni geografiche protette

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Come nasce il Reg. 510/2006/CE

• Applicazione a prodotti agricoli e alimentari per i quali esiste un legame fra le caratteristiche e l’origine geografica;

• I prodotti con riferimenti geografici DOP e IGP devono soddisfare le condizioni elencate in un disciplinare;

• Necessaria registrazione delle DOP e IGP per usufruire della protezione negli Stati membri (registro comunitario);

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Come nasce il Reg. 510/2006/CE

• Possibilità di opposizione alla registrazione da parte di qualsiasi persona fisica o giuridica in uno Stato membro o Paese terzo

• Sistema di controlli ufficiali in linea con il Reg. 882/04/CE + sistema di controlli diretto ad assicurare il rispetto del disciplinare.

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Reg. 510/2006/CE art. 1

• Esclusione dei prodotti del settore vitivinicolo dal campo d’applicazione;

• Evoluzione con il Reg. 479/08/CE che li include nel campo di applicazione.

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Reg. 510/2006/CE art. 2 c. 1 a): “Denominazione di origine”

• Il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare:

- come originario di tale regione,luogo determinato o paese;

- le cui qualità o caratteristiche sono dovute essenzialmente o esclusivamente a un particolare ambiente geografico, inclusi i fattori naturali o umani;

- la cui produzione, trasformazione e elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata.

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Reg. 510/2006/CE art. 2 c. 1 b): “Indicazione geografica”

• Il nome di una regione, di un luogo determinato o, in casi eccezionali, di un paese che serve a designare un prodotto agricolo o alimentare:

- come originario di tale regione,luogo determinato o paese;

- del quale una determinata qualità, la reputazione o altre caratteristiche possono essere attribuite a tale origine geografica;

- la cui produzione e/o trasformazione e/o elaborazione avvengono nella zona geografica delimitata.

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Reg. 510/2006/CE art. 4

• Necessità di conformarsi a un disciplinare comprendente almeno:– Nome del prodotto

– Descrizione del prodotto

– Delimitazione zona geografica

– Elementi che comprovano l’origine dalla zona geografica delimitata

– Descrizione del metodo di ottenimento del prodotto

– Elementi che giustificano il legame fra la qualità e l’origine geografica

– Nome e indirizzo degli organismi di controllo che verificano il rispetto del disciplinare

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Reg. 510/2006/CE art. 5

• La domanda di registrazione può essere presentata da un’associazione o da persona fisica/giuridica equiparata e comprende almeno:

- nome e indirizzo del richiedente

- disciplinare

- documento unico che riporta gli elementi principali del disciplinare e la descrizione del legame del prodotto con l’origine geografica

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Reg. 510/2006/CE art. 5

• c. 4 istruttoria: la domanda è inviata allo Stato membro sul cui territorio è situata la zona geografica;

• c. 5: lo Stato membro assicura che la decisione favorevole sia resa pubblica ad ogni persona avente interesse legittimo e che il disciplinare oggetto della decisione sia pubblicato e accessibile elettronicamente;

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Reg. 510/2006/CE

• art. 6 c. 2: la Commissione rende pubblico ogni mese l’elenco delle denominazioni oggetto di una domanda di registrazione;

• art. 7 c. 1-2: Stati membri, Paesi terzi e persone fisiche/giuridiche con interesse legittimo possono opporsi alla domanda di registrazione mediante dichiarazione debitamente motivata;

• art. 7 c. 6: la Commissione tiene un registro aggiornato delle DOP e delle IGP.

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Reg. 510/2006/CE

• art. 8 c. 1: una denominazione registrata può essere utilizzata da ogni operatore che commercializza prodotti agricoli e alimentari conformi al disciplinare corrispondente;

• art. 8 c. 2-3: le diciture e i simboli associati devono figurare sull’etichettatura dei prodotti agricoli e alimentari anche originari dei Paesi terzi commercializzati con denominazione registrata.

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Reg. 510/2006/CE

• art. 10: gli Stati membri designano le autorità competenti incaricate dei controlli a norma del Reg. 882/04/CE relativo ai controlli ufficiali su alimenti e mangimi, salute e benessere degli animali;

• “Organismo di controllo: un terzo indipendente cui l’autorità competente ha delegato certi compiti di controllo” (Reg. 882/04/CE art. 2).

• Gli organismi di certificazione sono conformi alla norma europea EN 45011 o ISO/CEI 65

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Reg. 510/2006/CE

• art. 11 c. 1: i costi relativi alla verifica del rispetto del disciplinare sono a carico degli operatori soggetti a tale controllo;

• art. 11 c. 4: le autorità che verificano il rispetto del disciplinare devono fornire garanzie di obiettività e imparzialità, disporre di personale qualificato e di risorse adeguate allo svolgimento delle funzioni.

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Reg. 510/2006/CE

• Art. 13 c. 1: le denominazioni registrate sono tutelate contro (tra gli altri):

- qualsiasi usurpazione, imitazione o evocazione, anche se l’origine vera del prodotto è indicata o se la denominazione protetta è una traduzione o è accompagnata da espressioni quali “genere”, “tipo”, “metodo”, “alla maniera”, “imitazione” o simili;

- qualsiasi altra prassi che possa indurre in errore il consumatore sulla vera origine dei prodotti (richiamo Direttiva 2000/13/CE).

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Reg. 509/2006/CE relativo alle specialità tradizionali garantite dei prodotti agricoli e alimentari

• La promozione di prodotti tradizionali aventi precise specificità può essere uno strumento per accrescere il reddito degli agricoltori e per mantenere la popolazione rurale in zone svantaggiate o periferiche;

• È opportuno mettere a disposizione degli operatori strumenti per la valorizzazione dei loro prodotti e al contempo per la tutela dei consumatori e per garantire la lealtà delle transazioni commerciali.

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NON PUÓ SUSSISTERE UN SISTEMA DI QUALITA’ SE NON SI ALLESTISCE UN ADEGUATO, EFFICACE SISTEMA DI CONTROLLO, MONITORAGGIO E VIGILANZA

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Sistema di controllo

• Per i prodotti a qualità regolamentata è previsto già dal 1991 (Reg. CEE 2092/91 sul biologico) il Sistema Qualità articolato sui tre livelli: Produttore – Organismo di controllo – Vigilanza;

• Anche per i prodotti convenzionali si sta introducendo un sistema articolato su tre livelli di responsabilità (Reg. 178/2002/CE), che rende centrale il produttore nel tutelare proprio il consumatore;

• Organismi pubblici di controllo

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Sistema dei controlli Mipaaf a tutela del consumatore

• Ispettorato centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari – ICQ;

• Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura – AGEA;

• Corpo Forestale dello Stato – CFS;

• Comando Carabinieri Politiche Agricole – CCPA;

• Regioni e Province Autonome.

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Audit Commissione UE

Stato membro: autorizzazione e vigilanza sul corretto operato degli Organismi di controllo privati (requisiti)

Operatori che aderiscono al sistema dei prodotti regolamentati

Regolamentazione comunitaria

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Elenco della normativa di riferimento in vigoreReg. 834/2007/CE relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici;Reg. 1804/1999/CE che completa per le produzioni animali il Reg. 2092/91; Reg. 889/2008/CE recante modalità di applicazione del Reg. 834/07/CE;Reg.710/09 che introduce modalità di applicazione alla produzione di animali e alghe marine dell’acquacoltura biologicaReg. 510/2006/CE relativo alla protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni d’origine dei prodotti agricoli e alimentari;Reg. 1898/2006/CE recante modalità di applicazione del Reg. 510/2006/CE;Reg. 509/2006/CE relativo alle specialità tradizionali garantite dei prodotti agricoli e alimentari;Reg. 1216/2007/CE recante modalità di applicazione del Reg. 509/2006/CE;Reg. 479/2008/CE relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo.

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Maria Severina Liberati

E-mail: [email protected]

Cell. 340.0714483

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