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1 Formazione per la prevenzione del rischio di corruzione 24 e 25 marzo 2014 dott.ssa Anna Maria Guglielmi – Segretario Generale “Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Triggiano”

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dott.ssa Anna Maria Guglielmi – Segretario Generale

“Codice di Comportamento dei dipendenti del

Comune di Triggiano”

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Il “Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune “Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Triggiano”di Triggiano” è stato approvato con delibera di Giunta Comunale n. 112 del 13/12/2013 e, in ossequio all'art. 54 co. 5 del D.Lgs. n. 165/2001, integra le previsioni del “Codice generale di comportamento dei dipendenti pubblici”, approvato con DPR n. 62 del 16/04/2013, che fissa i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.

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Il “Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune “Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Triggiano”di Triggiano” (di seguito “Codice”“Codice”) ha la funzione di promuovere l’integrità del funzionario pubblicopromuovere l’integrità del funzionario pubblico, in quanto chiamato a svolgere il proprio dovere identificandosi con gli obiettivi generali della Nazione.

Il Comune ha esteso, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti nel “Codice” a tutti i collaboratori o a tutti i collaboratori o consulenticonsulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politicheautorità politiche, nonché ai collaboratori a qualsiasi collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opererealizzano opere in favore dell'amministrazione, ed, infine, ai dipendenti di società partecipate dal Comune.dipendenti di società partecipate dal Comune.

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Il “Codice”,“Codice”, in particolare, prevede che nei contratti di cui sopra sia inserita la seguente clausola:

<<La parte si impegna ad adeguare la propria condotta alle disposizioni del Codice di Comportamento dei dipendenti del Comune di Triggiano e a non assumere iniziative in contrasto con il medesimo, consapevole che la violazione delle suddette norme costituisce inadempimento contrattuale e come tale valutabile dal dirigente ai fini della risoluzione del contratto, in base alla gravità della violazione indicata nel presente atto>>.

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Il “Codice”,“Codice”, è stato approvato con una procedura complessa che ha coinvolto più soggetti, istituzionali e non:

- il Responsabile della prevenzione della corruzioneResponsabile della prevenzione della corruzione che, con la collaborazione dell'Ufficio dei Procedimenti DisciplinariUfficio dei Procedimenti Disciplinari dell'ente, ha predisposto la proposta di “Codice” nel rispetto delle linee guida di cui alla delibera n. 75/2013 della CIVIT (ora ANAC);

- il Nucleo di Valutazione delle PerformanceNucleo di Valutazione delle Performance che ha espresso il parere favorevole sulla proposta di “Codice”;

- le Organizzazioni sindacali, le associazioni dei consumatori e Organizzazioni sindacali, le associazioni dei consumatori e degli utenti, tutti i soggetti che operano per conto del degli utenti, tutti i soggetti che operano per conto del Comune e/o fruiscono delle attività e dei servizi dell'ente Comune e/o fruiscono delle attività e dei servizi dell'ente che, adeguatamente informati, sono stati coinvolti per avanzare eventuali proposte e osservazioni, su cui avrebbe dovuto nuovamente pronunciarsi il Nucleo di Valutazione.....

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-.....la Giunta ComunaleGiunta Comunale che ha approvato la proposta di “Codice” dopo le eventuali modifiche apportate a seguito della consultazione degli stakeholder.

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Il “CodiceCodice” sancisce, all'art. 2art. 2, i “principi generali” a cui deve essere orientata la condotta dei dipendenti del Comune di Triggiano:

- buon andamento;- indipendenza ed imparzialità (astenendosi in caso di conflitto d'interessi);- integrità e correttezza;- buona fede;- proporzionalità;- obiettività;- trasparenza;- equità e ragionevolezza;- economicità, efficienza ed efficacia;- parità di trattamento (divieto di discriminazioni).

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REGALI ED ALTRE UTILITA'REGALI ED ALTRE UTILITA'L'art. 3art. 3 sancisce il divietodivieto di chiedere, sollecitare o accettare

per se o per altri regali, compensi o altre utilitàregali, compensi o altre utilità (anche anche sotto forma di scontosotto forma di sconto), neanche di modico valore, per compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio, neanche da un proprio subordinato.

Sono consentiticonsentiti regali di modico valore (non superiore a € 50)soltanto occasionalmenteoccasionalmente nell'ambito delle normali relazioni ambito delle normali relazioni

di cortesiadi cortesia.Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione, a non accetta incarichi di collaborazione, a

qualsiasi titolo e in qualunque modo retribuitiqualsiasi titolo e in qualunque modo retribuiti, da soggetti da soggetti privatiprivati che abbiano avuto nel triennio precedentenel triennio precedente un interesse economico significativointeresse economico significativo nelle attività inerenti all'ufficio o servizio di appartenenzaservizio di appartenenza (o perchè iscritti in appositi albi di appaltatori ....

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... o perché abbiano partecipato a procedure di appalto o a procedure per la concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi o l'attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere curate dal servizio di appartenenza, ovvero siano stati destinatari di provvedimenti autorizzatori, concessori o abilitativi per lo svolgimento di attività imprenditoriale curati dal servizio di appartenenza del dipendente).

I DirigentiDirigenti vigilanovigilano sulla corretta applicazione dell'art. 3 da parte del personale assegnatopersonale assegnato.

Il Segretario GeneraleSegretario Generale vigila sulla corretta applicazione dell'art. 3 da parte dei dirigentidirigenti.

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PARTECIPAZIONE AD ASSOCIAZIONIPARTECIPAZIONE AD ASSOCIAZIONI

Il dipendente comunica al Dirigente ed al Responsabile, comunica al Dirigente ed al Responsabile, tempestivamente e comunque entro 5 gg., l'adesione o tempestivamente e comunque entro 5 gg., l'adesione o l'appartenenza ad associazioni od organizzazionil'appartenenza ad associazioni od organizzazioni, fatta eccezione per i partiti politici e i sindacati, i cui ambiti di i cui ambiti di interessi possono interferire con lo svolgimento interessi possono interferire con lo svolgimento dell'attività del servizio dell'attività del servizio (art. 4).(art. 4).

Il dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni promettendo vantaggi o svantaggi di carriera.

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NOZIONE DI CONFLITTO D'INTERESSINOZIONE DI CONFLITTO D'INTERESSI

Il Il “conflitto d’interessi”“conflitto d’interessi”, nella previsione della L. n. 190/2012, è la è la situazione che si determina quando un situazione che si determina quando un interesse personale del dipendente pubblico interferisceinteresse personale del dipendente pubblico interferisce (o potrebbe interferire) con l'con l'obbligo di agire obbligo di agire nell’esclusivo “interesse generale”nell’esclusivo “interesse generale” che è tenuto a perseguire.Il fondamento dell'obbligo di astensione in caso di obbligo di astensione in caso di conflitto di interessiconflitto di interessi risiede nel “principio costituzionale principio costituzionale d'imparzialità”:d'imparzialità”: gli amministrati hanno diritto di pretendere la correttezza dei dipendenti pubblici, che operano al servizio esclusivo della Nazioneoperano al servizio esclusivo della Nazione..

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CONFLITTO D'INTERESSICONFLITTO D'INTERESSI

Il dipendente comunica per iscritto al Dirigente ed al comunica per iscritto al Dirigente ed al Responsabile, al momento dell'assunzione o Responsabile, al momento dell'assunzione o dell'assegnazione all'ufficio, tutti i rapporti di dell'assegnazione all'ufficio, tutti i rapporti di collaborazione, collaborazione, diretti o indiretti e in qualunque modo retribuiti, , con soggetti o enti privati che abbia o abbia con soggetti o enti privati che abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni (art. 5 co. 1)avuto negli ultimi tre anni (art. 5 co. 1). . Deve precisare se lo riguardano in prima persona ovvero suoi parenti fino al quarto grado o affini entro il secondo grado, ovvero il coniuge o il convivente. Inoltre deve indicare se il conflitto sia limitato alle pratiche a lui affidate.

La comunicazione va aggiornata almeno una volta l'annoLa comunicazione va aggiornata almeno una volta l'anno........

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CONFLITTO D'INTERESSICONFLITTO D'INTERESSI…..art. 5 co. 2:art. 5 co. 2: il dipendente si astiene dal prendere decisioni si astiene dal prendere decisioni

o svolgere attività del suo ufficio in caso di situazioni di o svolgere attività del suo ufficio in caso di situazioni di conflitto di interessi, anche potenziale, con interessi conflitto di interessi, anche potenziale, con interessi personalipersonali ovvero di suoi parenti fino al quarto gradoparenti fino al quarto grado o affini entro il secondo gradoaffini entro il secondo grado, ovvero del coniuge o del del coniuge o del conviventeconvivente o di persone con le quali abbia rapporti di di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abitualefrequentazione abituale, ovvero (art. 6) di soggetti od (art. 6) di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativisignificativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore procuratore o agentetutore, curatore procuratore o agente, ovvero di enti, di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente , ovvero in ogni caso in cui esistano gravi ragioni di in ogni caso in cui esistano gravi ragioni di convenienzaconvenienza.

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CONFLITTO D'INTERESSICONFLITTO D'INTERESSI

Gli “interessi”“interessi” in conflitto possono essere di natura patrimonialepatrimoniale o non patrimonialenon patrimoniale, come quelli derivanti dall'intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.Il dipendente deve comunicare per iscritto, con congruo deve comunicare per iscritto, con congruo anticipoanticipo, al Dirigente ed al Responsabile di servizio, la necessità di astenersinecessità di astenersi dal partecipare all'adozione di decisioni o attività rispetto alle quali vi è conflitto d'interessi, e deve indicarne obbligatoriamente le deve indicarne obbligatoriamente le ragioniragioni.

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CONFLITTO D'INTERESSICONFLITTO D'INTERESSI

……..Art. 6:Art. 6: Sull'astensione decide il Dirigente del servizio di decide il Dirigente del servizio di appartenenzaappartenenza, sentito il Responsabile di servizio, per per iscritto sollevando il dipendente dall'incaricoiscritto sollevando il dipendente dall'incarico o, in caso in caso contrario, motivandone le ragioni.contrario, motivandone le ragioni.Il Dirigente cura l'archiviazione di tutte le decisioni adottate a mezzo del Responsabile dell'Ufficio Procedimenti Disciplinari (UPD).Sull'astensione dei Dirigenti decide il Responsabile per la Sull'astensione dei Dirigenti decide il Responsabile per la prevenzione della corruzioneprevenzione della corruzione che cura l'archiviazione delle decisioni a mezzo del Responsabile dell'UPD.

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PREVENZIONE DELLA CORRUZIONEPREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

Art. 7:Art. 7: il dipendente rispetta le prescrizionidipendente rispetta le prescrizioni contenute nel Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione ( (PTPCPTPC), ), collabora con il Responsabile della prevenzionecollabora con il Responsabile della prevenzione e e segnalasegnala (a mezzo del Dirigente) (a mezzo del Dirigente) eventuali situazioni di illecitosituazioni di illecito di cui sia venuto a conoscenza nell'Amministrazione.La segnalazione del Dirigentesegnalazione del Dirigente è rivolta direttamente al Responsabile per la prevenzione.Il Il destinatario della segnalazionedestinatario della segnalazione adotta le misure necessarie a tutelare l'anonimato del segnalantetutelare l'anonimato del segnalante..........

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PREVENZIONE DELLA CORRUZIONEPREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

……....Art. 7:Art. 7: nell'ambito del procedimento disciplinare nell'ambito del procedimento disciplinare l'identità del segnalanteidentità del segnalante può essere rivelata soltanto se soltanto se indispensabile per la difesa dell'incolpato (in quanto la contestazione si basa esclusivamente sulla segnalazione)si basa esclusivamente sulla segnalazione) e soltanto dopo l'audizione dell'incolpato o delle sue memorie difensive. La denuncia è sottratta all'accesso ex art. 22 della L. n. 241/1990.Negli altri casialtri casi (cioè quando la contestazione sia supportata da accertamenti ulteriori rispetto alla segnalazione) l'identità del segnalanteidentità del segnalante può essere rivelata solo con il consenso dello stesso segnalanterivelata solo con il consenso dello stesso segnalante.

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TRASPARENZA E TRACCIABILITA'TRASPARENZA E TRACCIABILITA'

Art. 8:Art. 8: il dipendente collaboracollabora nell'elaborazioneelaborazione, , reperimentoreperimento e trasmissionetrasmissione dei dati e documenti dei dati e documenti sottoposti all'obbligo di pubblicazione sul sito web obbligo di pubblicazione sul sito web dell'entedell'ente nella sezione “ “Amministrazione trasparenteAmministrazione trasparente”. ”. Il dipendente assicura la tracciabilità dei processi assicura la tracciabilità dei processi decisionalidecisionali (principio anglosassone dell'accontabilityaccontability), al fine della replicabilità degli stessi (attraverso un adeguatoadeguato supporto documentale) che riporti anche le norme osservatenorme osservate e la giurisprudenza prevalente seguitagiurisprudenza prevalente seguita (anche al fine di difendersi da un eventuale giudizio di responsabilità) [in tal senso anche l'art. 9 del Codice generale – DPR n. 62/2013].

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COMPORTAMENTO NEI RAPPORTI PRIVATICOMPORTAMENTO NEI RAPPORTI PRIVATI

Art. 9:Art. 9: il dipendente, nei rapporti privati, non sfrutta né non sfrutta né menziona la posizione che ricopre nell'amministrazione menziona la posizione che ricopre nell'amministrazione per ottenere utilità che non spettinoper ottenere utilità che non spettino, néné assume altro altro comportamento che possa nuocere all'immagine comportamento che possa nuocere all'immagine dell'amministrazionedell'amministrazione.

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COMPORTAMENTO IN SERVIZIOCOMPORTAMENTO IN SERVIZIO

Art. 10:Art. 10: il Dirigente e il Responsabile di servizio garantiscono, ciascuno per quanto di competenza, un'equa e simmetrica ripartizione dei carichi di lavoro ai equa e simmetrica ripartizione dei carichi di lavoro ai propri dipendenti.propri dipendenti.Il DirigenteIl Dirigente deve tener conto anche ai fini della valutazione della performance, della negligenza di alcuni della negligenza di alcuni dipendenti o dell'adozione di comportamenti che fanno dipendenti o dell'adozione di comportamenti che fanno ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di ricadere su altri dipendenti il compimento di attività di propria spettanza.propria spettanza.

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COMPORTAMENTO IN SERVIZIOCOMPORTAMENTO IN SERVIZIO

……......Art. 10:Art. 10: il DirigenteDirigente deve controllarecontrollare: I permessi di astensionepermessi di astensione dei propri dipendenti avvenga effettivamente per le ragioni e nei limiti previsti dalle leggi e dai CCNL, evidenziando all'interessato la pratica scorretta; La corretta timbratura delle presenzecorretta timbratura delle presenze da parte dei propri dipendenti: le pratiche scorrette devono essere segnalate al dipendente ed all'Ufficio Procedimenti Disciplinari secondo la procedura del Regolamento disciplinare.

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COMPORTAMENTO IN SERVIZIOCOMPORTAMENTO IN SERVIZIO

……......Art. 10:Art. 10: il dipendente utilizzautilizza attrezzature, supporti telematici e telefonici, gli automezzi (senza il trasporto di terzi se non per motivi di servizio) e in generale le risorse le risorse in dotazionein dotazione, esclusivamente per ragioni d'ufficio esclusivamente per ragioni d'ufficio e con i vincoli posti dall'amministrazione.

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RAPPORTI CON IL PUBBLICORAPPORTI CON IL PUBBLICO

Art. 11:Art. 11: il dipendente si fa riconoscere attraverso l'esposizione del badgeesposizione del badge o altro supporto identificativo.Opera con spirito di servizio, correttezzacorrettezza, cortesiacortesia e disponibilitàdisponibilità e risponderisponde a chiamate telefoniche, posta elettronica e corrispondenza nel modo più accurato nel modo più accurato possibile, indicando altresì il responsabile del possibile, indicando altresì il responsabile del procedimentoprocedimento. Se non competente indirizza l'interessato all'ufficio competente.

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RAPPORTI CON IL PUBBLICORAPPORTI CON IL PUBBLICO

……....Art. 11:Art. 11: nelle nelle trattazione delle pratichetrattazione delle pratiche il dipendente osserva l'ordine cronologico, salvo diverse esigenze di ordine cronologico, salvo diverse esigenze di servizioservizio. Non rifiuta con motivazioni genericheNon rifiuta con motivazioni generiche prestazioni a cui sia tenuto, rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardorisponde senza ritardo ai reclami.Il dipendente: rispetta gli standard di qualità contenuti nelle carte dei rispetta gli standard di qualità contenuti nelle carte dei servizi;servizi;non anticipa l'esito di decisioni o azioni proprie o altrui non anticipa l'esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti all'ufficio;inerenti all'ufficio;fornisce informazioni su procedimenti conclusi o in corso e fornisce informazioni su procedimenti conclusi o in corso e fornisce copie nel rispetto delle disposizioni di legge e del fornisce copie nel rispetto delle disposizioni di legge e del Regolamento sul diritto di accesso;Regolamento sul diritto di accesso;............

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RAPPORTI CON IL PUBBLICORAPPORTI CON IL PUBBLICO

……....Art. 11:Art. 11: osserva il segreto d'ufficio e la normativa in materia di osserva il segreto d'ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento dei dati personalitutela e trattamento dei dati personali, motivandomotivando in tal senso il diniegodiniego al rilascio di informazioni o copie di documenti.

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DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTIDISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTIArt. 12 Art. 12 - - Il DirigenteDirigente, , all'atto del conferimento dell'incaricoall'atto del conferimento dell'incarico e almeno una volta l'annoalmeno una volta l'anno a partire da dicembre 2013, comunica all'entecomunica all'ente::le partecipazioni societariepartecipazioni societarie che possono porlo in conflitto d'interessi con la funzione pubblica che svolge;se ha parenti o affiniparenti o affini entro il secondo gradosecondo grado, coniugeconiuge o conviventeconvivente che esercitano attività politichepolitiche, professionaliprofessionali o economicheeconomiche che li pongano in contatti frequenti con il servizio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle attività inerenti il servizio;la propria situazione patrimonialepropria situazione patrimoniale;le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti all'IRPEFdichiarazioni annuali dei redditi soggetti all'IRPEF..........

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DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTIDISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTI……....Art. 12Art. 12 - - Il Dirigente:persegue gli obiettivi assegnati;persegue gli obiettivi assegnati;adotta unadotta un comportamentocomportamento organizzativo adeguato, imparziale nei rapporti con colleghi, collaboratori e destinatari dell'azione amministrativa;vigilavigila affinché le risorse assegnate al suo settorerisorse assegnate al suo settore siano utilizzate esclusivamente per fini istituzionaliesclusivamente per fini istituzionali e nonnon per fini personali;personali;cura il benessere organizzativocura il benessere organizzativo nella struttura, favorendo l'instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratorirapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori; assume iniziative per la formazione e l'aggiornamentola formazione e l'aggiornamento del personale, la circolazione delle informazionicircolazione delle informazioni, la valorizzazione valorizzazione delle differenze di genere,delle differenze di genere, di etàetà e di condizioni personali;condizioni personali;........

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DISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTIDISPOSIZIONI PARTICOLARI PER I DIRIGENTI……....Art. 12Art. 12valuta il personalevaluta il personale assegnato con imparzialitàcon imparzialità;intraprende tempestivamente le iniziative necessarie in caso intraprende tempestivamente le iniziative necessarie in caso di illecitodi illecito (procedimento disciplinare, denuncia all'autorità giudiziaria penale, segnalazione alla Corte dei Conti, tutela del dipendente denunciante);vigilavigila sul rispetto delle norme in materia di incompatibilitàincompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi di lavorocumulo di impieghi e incarichi di lavoro dei propri collaboratori;favorisce la diffusione di buone prassidiffusione di buone prassi ed evita che si evita che si diffondano notizie falsediffondano notizie false in riferimento all'organizzazioneorganizzazione, all'attivitàattività ed ai dipendentidipendenti.

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CONTRATTI E ALTRI ATTI NEGOZIALICONTRATTI E ALTRI ATTI NEGOZIALIArt. 13Art. 13: : Il dipendente nella conclusione di accordi o contrattinella conclusione di accordi o contratti per conto dell'amministrazione nonnon ricorre alla intermediazione di terziintermediazione di terzi, , né promette o corrispondené promette o corrisponde per ciò alcuna utilitàalcuna utilità, , salvosalvo nel caso di ricorso alla intermediazione ricorso alla intermediazione professionaleprofessionale..Il dipendente non concludenon conclude per conto dell'amministrazione contratti di “appalto per lavoricontratti di “appalto per lavori, , serviziservizi e e forniture”forniture”, , nonchè contratti di “contratti di “finanziamento”finanziamento” e di “ e di “assicurazione”assicurazione” con imprese con le quali, nel triennio precedentenel triennio precedente, abbia stipulato contratti abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilitàa titolo privato o ricevuto altre utilità (salvi i contratti stipulati a mezzo formulari: art. 1342 c.c.): se in tali casi l'amministrazione concluda il contratto il dipendente deve astenersi dal partecipare alle attività riguardanti l'esecuzione dello stesso, dandone atto in un verbale scritto.....

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CONTRATTI E ALTRI ATTI NEGOZIALICONTRATTI E ALTRI ATTI NEGOZIALI

……....Art. 13Art. 13: : Il dipendente che conclude accordi o contratti a conclude accordi o contratti a titolo privatotitolo privato (salvi i contratti stipulati a mezzo formulari: art. 1342 c.c.) con persone fisiche o giuridiche private con le quali abbia concluso, nel triennio precedentenel triennio precedente, per conto dell'amministrazione contratti di “appalto per lavoricontratti di “appalto per lavori, , serviziservizi e e forniture”forniture”, , nonché contratti di “ contratti di “finanziamento”finanziamento” e di e di ““assicurazione”assicurazione” ne informa per iscritto il Dirigente e il informa per iscritto il Dirigente e il proprio Responsabile di Servizioproprio Responsabile di Servizio. Se le situazioni descritte riguardano il DirigenteDirigente questi informa per iscritto il Segretario Generaleinforma per iscritto il Segretario Generale.Il dipendente che riceva dai partecipanti a procedure riceva dai partecipanti a procedure negoziali rimostranzenegoziali rimostranze (orali o scritte) informa informa tempestivamente il proprio superioretempestivamente il proprio superiore.

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VIGILANZA, MONITORAGGIO E ATTIVITA' FORMATIVEVIGILANZA, MONITORAGGIO E ATTIVITA' FORMATIVEArt. 14Art. 14 - I “ - I “Dirigenti”, le “strutture di controllo interno” Dirigenti”, le “strutture di controllo interno” vigilanovigilano sull'applicazione del Codice di comportamentoCodice di comportamento avvalendosi dell'Ufficio dei Procedimenti disciplinariUfficio dei Procedimenti disciplinari (UPD). (UPD).

L'L'UPDUPD, , oltre alle funzioni disciplinarifunzioni disciplinari d di cui all'art. 55-bis del D.Lgs. n. 165/2001, curacura, in raccordo con il Responsabile della in raccordo con il Responsabile della prevenzione della corruzioneprevenzione della corruzione,:,:l'aggiornamento del “Codice”aggiornamento del “Codice”;l'esame delle segnalazioni di violazione del “Codice”esame delle segnalazioni di violazione del “Codice”;la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionateraccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, con le garanzie di cui all'art.54-bis D.Lgs. n. 165/2001; la diffusione della conoscenza del “Codice”diffusione della conoscenza del “Codice”;Il monitoraggio annuale sulla sua attuazionemonitoraggio annuale sulla sua attuazione (art. 54 d.lgs. n. 165/2001), la pubblicazione sul sitopubblicazione sul sito e la comunicazione all'ANAC comunicazione all'ANAC (già CIVIT) degli esiti del monitoraggiodegli esiti del monitoraggio (art. 1 co. 2 L. n. 190/12)..........

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VIGILANZA, MONITORAGGIO E ATTIVITA' FORMATIVEVIGILANZA, MONITORAGGIO E ATTIVITA' FORMATIVE

……..Art. 14Art. 14 – L' – L'UPDUPD può chiedere può chiedere pareri all'ANACpareri all'ANAC per l'attivazione per l'attivazione del procedimento disciplinare del procedimento disciplinare per violazione del “Codice”per violazione del “Codice” (art. 1 (art. 1 co. 2 lett. d) L. n. 190/2012).co. 2 lett. d) L. n. 190/2012).Nell'ambito dell'attività formativaattività formativa l'Amministrazione prevede ((senza oneri aggiuntivisenza oneri aggiuntivi) ) apposite giornateapposite giornate dirette a far conseguire ai propri dipendenti la piena conoscenza dei contenuti del contenuti del “Codice”“Codice”, , nonché un aggiornamento annuale e sistematicoaggiornamento annuale e sistematico sulle sulle misure e sulle disposizionimisure e sulle disposizioni applicabili in ambito di “ “trasparenza e trasparenza e integritàintegrità”. ”.

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RESPONSABILITA' PER VIOLAZIONE DEL “CODICE”RESPONSABILITA' PER VIOLAZIONE DEL “CODICE”

Art. 15Art. 15 – La – La violazione dei doveri del “Codice”violazione dei doveri del “Codice” (come del Piano (come del Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione) Triennale di Prevenzione della Corruzione) integra comportamenti integra comportamenti contrari ai doveri d'ufficio contrari ai doveri d'ufficio ed è fonte di “ed è fonte di “responsabilità responsabilità disciplinare”, fatti salvi, altresì, gli estremi per la responsabilità disciplinare”, fatti salvi, altresì, gli estremi per la responsabilità penale, civile, amministrativa o contabilepenale, civile, amministrativa o contabile. .

La La violazione è valutataviolazione è valutata, , ai fini dell'irrogazione della sanzione, con riguardo alla gravità del comportamentogravità del comportamento e l'entità del pregiudizioentità del pregiudizio (anche morale) al decoro o al prestigio dell'enteal decoro o al prestigio dell'ente, accertati a seguito di procedimento disciplinare.Le sanzionisanzioni sono quelle previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.

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RESPONSABILITA' PER VIOLAZIONE DEL “CODICE”RESPONSABILITA' PER VIOLAZIONE DEL “CODICE”

……..Art. 15Art. 15 – – Le sanzioni espulsivesanzioni espulsive possono essere applicate nei seguenti casi: violazione art. 3violazione art. 3 in caso di non modicitànon modicità del valore del regalo correlato al compimento di un'attività d'ufficiocorrelato al compimento di un'attività d'ufficio;violazione art. 4 co. 2violazione art. 4 co. 2;;violazione art. 13 co. 2 primo periodoviolazione art. 13 co. 2 primo periodo;;recidiva degli illecitirecidiva degli illeciti di cui all'art. 3 co. 6art. 3 co. 6, art. 5 co. 2art. 5 co. 2 (esclusi i conflitti meramente potenziali), art. 12 co. 8 primo periodoart. 12 co. 8 primo periodo..Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavvisolicenziamento senza preavviso e le altre ipotesi di responsabilità disciplinarealtre ipotesi di responsabilità disciplinare nei casi previsti da leggi, regolamenti e CCNL.

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DIFFUSIONE DEL CODICEDIFFUSIONE DEL CODICE

Art. 16Art. 16 – – Del “Codice” è data ampia diffusioneampia diffusione attraverso: la pubblicazione sul sito istituzionale;pubblicazione sul sito istituzionale;la trasmissione per mailtrasmissione per mail ai dipendentidipendenti ed ai titolari di titolari di contratti di consulenzacontratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolocollaborazione a qualsiasi titolo, ai titolari di organititolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei vertici politici collaborazione dei vertici politici dell'ente, ai collaboratori a qualsiasi titolo (anche professionale)di imprese fornitrici di servizi in favore dell'ente;la consegna al dipendente che lo sottoscrive all’atto consegna al dipendente che lo sottoscrive all’atto dell’assunzionedell’assunzione (prima era meramente allegato al contratto collettivo). In prima applicazioneIn prima applicazione è stato sottoscritto da tutti i dipendenti già in servizio presso l'ente.