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1 1° Corso di Formazione per Maestro Nazionale 2011 Tesi Titolo GESTIONE TECNICO/TATTICA DEI COLPI DI INIZIO SCAMBIO Autore: nome e cognome Fabio Aloe Roma, data 25/08/2011 Istituto Superiore di Formazione “Roberto Lombardi” anno accademico 2011

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1° Corso di Formazione per

Maestro Nazionale 2011

Tesi

Titolo GESTIONE TECNICO/TATTICA

DEI COLPI DI INIZIO

SCAMBIO

Autore: nome e cognome Fabio Aloe

Roma, data 25/08/2011

Istituto Superiore di Formazione

“Roberto Lombardi”

anno accademico 2011

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INDICE pagina

Introduzione 2

Capitolo 1: “fondamenta tecniche” 5

Capitolo 2: “il Servizio” 7

Capitolo 3: “la Risposta al Servizio” 40

Capitolo 4: “Tennis Percentuale e la Match Analysis” 64

Esercitazioni tecnico-tattiche sul Servizio 33

Esercitazioni tecnici-tattiche sulla Risposta 57

Bibliografia 76

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Introduzione

Lo scopo di questo project work è quello di evidenziare come il tennis moderno si sia

evoluto negli ultimi 20 anni nei vari settori che lo riguardano(tecnica,tattica,mental

training,metodologie di allenamento ed evoluzione dei materiali) e di come oggi sia

necessario allenare i nostri allievi seguendo un modello di prestazione che ha nel

“Tennis percentuale”e nel “Power Tennis” i suoi capisaldi.

Prima vinceva chi sbagliava meno, oggi vince chi prende prima l’iniziativa. Il

tennis maschile infatti è passato dalle sfide Borg-Vilas a quelle tra Sampras-Agassi,

Federer-Nadal, Djokovic-Nadal. Oggi i tennisti più forti del ranking, sono giocatori

che cercano di comandare lo scambio dall’inizio, sia in battuta che in risposta. Le

recenti statistiche mostrano come nei tornei dello Slam il numero dei “Winners ed

Unforcer errors” è in media la percentuale maggiore rispetto ai punti giocati.

Ciò dimostra come lo schema “diritto e rovescio profondi sul rovescio

dell’avversario” non sia più efficace, come in passato, a mettere in difficoltà i

giocatori moderni.

Lo straordinario miglioramento delle prestazioni degli attrezzi, grazie allo sviluppo

tecnologico e dei materiali utilizzati da parte delle case produttrici, ha reso questo

gioco di gran lunga più veloce e spettacolare.

Dal punto di vista tecnico i colpi hanno subito una chiara evoluzione in funzione

della velocità sempre maggiore degli scambi, per cui nel Diritto l’open stance e la

presa western sono un chiaro risultato dell’esigenza di creare colpi efficaci ed

efficienti in tempi più ridotti.

Anche la scelta preponderante, sia in campo maschile che femminile, del rovescio a

due mani rispetto al rovescio ad una mano, è un chiaro risultato di questa evoluzione

a favore della crescente velocità del gioco che riduce i tempi di preparazione dei colpi

da fondo.

Il Lob è un colpo che ha perso di efficacia poiché il tennista oggi riesce ad eseguire

con precisione e violenza lo smash da ogni parte del campo ; questo ha portato ad una

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ricerca sempre più esasperata del passante e ad una sua evoluzione, sia tecnica che

tattica.

La preparazione fisica si è evoluta, in funzione del fitto calendario di tornei a cui

sono sottoposti i tennisti, verso una programmazione a breve, medio, e lungo termine

per evitare il più possibile gli infortuni.

Pertanto si può affermare che nel tennis moderno i colpi di inizio gioco, quali servizio

e risposta, sono sempre più importanti e come tali richiedono una cura ed una

impostazione tecnico-tattica focalizzata all’interno dei programmi di allenamento di

una scuola tennis.

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Capitolo 1

“Fondamenta tecniche”

Per mettere in pratica le considerazioni che abbiamo fatto, bisogna osservare quali

sono le fondamenta tecniche sulle quali si basano. Vi sono dei colpi che

percentualmente fanno la differenza. Se analizziamo il tennis di vertice l’obiettivo ci

apparirà più chiaro.

Il servizio è il colpo principale per avere la chiave del gioco in mano, è la prima

esecuzione tecnica in ordine temporale oltre ad essere quello che raggiunge la

velocità più elevata e se ben eseguito può far conquistare direttamente il punto (ace e

servizio vincente), oppure mettere in difficoltà l’avversario creando “opportunity

balls”. Oggi il fatto è estremamente evidente, ma bisogna riconoscere che anche i

campioni (Gonzales,Laver,Newcomb,McEnroe,Borg,Panatta,Lendl,Edberg,Becker,

etc, per citarne alcuni che sono stati un esempio) non perdevano il servizio.

La Risposta, essendo il primo colpo in opposizione nella sequenza del gioco, è

quello che può sia arginare che contrapporsi con efficacia togliendo il vantaggio al

battitore.

Il terzo colpo in scala di priorità è il diritto. Salvo poche eccezioni, è con questo

colpo che si riesce ad incidere ulteriormente sul gioco.

La forza, le traiettorie, le altezze a cui si riesce ad impattare la palla e gli angoli che si

ottengono sono di un altro spessore (come ci dimostra l’analisi biomeccanica e ciò

che vediamo fare ai tennisti professionisti).

Obiettivamente se qualche giocatore ha fatto la sua fortuna col rovescio, non si può

paragonare l’efficacia del miglior diritto contro quella del miglior rovescio.

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(Esecuzione di diritto di Roger Federer n°3 del mondo)

Sintetizzando, il giocatore moderno, per essere competitivo dovrà mantenere con

sempre maggiora autorità il proprio game di battuta ed essere in grado di vincere

quello di risposta migliorando l’efficacia e l’efficienza dei colpi di inizio scambio.

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Capitolo 2

“Il Servizio”

Il servizio è il gesto tecnico principale del gioco del tennis ed e’ il colpo che dà

l’inizio allo scambio in gara. Negli ultimi 20 anni ha subito l’evoluzione più evidente

tra i colpi conosciuti di questo sport sia in termini di velocità che di giocate vincenti

(ace e servizio vincente) e questo ce lo confermano le statistiche di gioco.

Servizio più veloce maschile

Anno più veloce(KMH) Giocatori che hanno raggiunto la velocità di

210+kmh 225kmh 240+kmh

1989 210 2 0 0 1994 218 9 0 0 1999 230 29 1 0 2004 244 104 15 1

(Fonte: http://www.ausopen.org )

Come possiamo assumere da questa tabella, in passato i giocatori in grado di servire

a 200 km/h erano davvero pochi. Adesso tra i primi cento giocatori del mondo ce ne

sano almeno 40 capaci di farlo, anche perché il servizio è un colpo che

potenzialmente tutti possono sviluppare, dato che lo si può allenare

indipendentemente dal colpo avversario.

Struttura fisica (altezza, elasticità, forza etc.) e tecnica del giocatore sono i due fattori

di partenza quando si vogliono raggiungere risultati di vertice in un colpo come il

servizio. Generalmente a livello giovanile si utilizza poco il servizio come colpo per

ottenere il punto e molto spesso è una semplice rimessa in gioco. Difatti è cambiato il

modo di intendere il servizio soprattutto nella seconda palla, la quale è diventata una

palla molto aggressiva tramite le rotazioni.

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Dal punto di vista mentale il servizio ha un particolare vantaggio, poiché il tennista

ha più tempo per ragionare su uno schema tattico da mettere in atto. Infatti è un colpo

che permette di pensare agli aspetti tecnici più frequenti in quanto è giocato in fase

statica (Es. se gioco 10 prime palle in rete cerco di prenderla più in alto). Nelle

seguenti tabelle statistiche, fornite dal sito ufficiale dell’ATP World Tour, possiamo

assumere come oggi il “Tennis Percentuale” sia uno strumento estremamente efficace

per misurare il valore del servizio dei giocatori professionisti nelle varie fasi topiche

del match.

SERVICE GAME LEADERS WEEK OF 08.08.2011

“ACES” “1ST PERCENTAGE” Posizione Giocatore No. Aces Posizione Giocatore %

1 Feliciano Lopez 540 1 Starace Potito 72

2 Isner John 537 2 Davydenko Nikolay 70

3 Raonic Milos 509 3 Isner John 69

4 Anderson Kevin 467 4 Verdasco Fernando 68

5 Karlovic Ivo 464 5 Chela Juan Ignacio 68

6 Tsonga Jo W. 461 6 Hanescu Victor 68

7 AlmagroNicolas 451 7 Nadal Rafael 67

8 Soderln Robin 367 8 Anderson Kevin 67

9 Roddikc Andy 362 9 Monaco Juan 67

10 Dolgopolov Alx 357 10 Djokovic Novak 66

11 Del Potro J.Martin 349 11 Karlovic Ivo 66

12 Federer Roger 333 12 Gasquet Richard 65

(Fonte: http://www.atpworldtour.com)

Come possiamo vedere i grandi battitori come Raonic, Karlovic, Isner, Roddick

sono nelle prime posizioni per numero di aces ma spesso hanno percentuali di

servizio di prime in campo relativamente basse (intorno al 65%), dato che rischiano

molto di più sul primo servizio.

Questo dato però, testimonia come gli stessi giocatori su citati, nella classifica di

trasformazione di prime di servizio, sono ai primi posti proprio perché ciò che conta

nel tennis moderno è l’efficacia del servizio piuttosto che la continuità di prime

lente in campo.

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Le percentuali statistiche della seconda di servizio offrono un altro dato determinante

nella comprensione dei risultati dei match. Difatti, nelle prime tre posizioni della

classifica dei tennisti con la più alta percentuale di punti vinti sulla seconda,

troviamo i primi tre giocatori del mondo Djokovic, Nadal e Federer. Ciò significa che

nonostante questi giocatori non abbiamo una prima di servizio eccelsa riescono a fare

la differenza con la seconda opportunità.

“1ST SERVE POINT WON” “2ND SERVE POINT WON” Posizione Giocatore % Posizione Giocatore %

1 Karlovic Ivo 80 1 Djokovic Novac 58

2 Federer Roger 78 2 Nadal Rafael 57

3 Lopez Feliciano 78 3 Federer Roger 57

4 Raonic Milos 78 4 Tipsarevic Janko 56

5 Berdych Tomas 77 5 Isner John 56

6 Del Potro J.M. 77 6 Ferrer David 55

7 Fish Mardy 77 7 Del Potro J.Martin 55

8 Tsonga Jo W. 77 8 Fish Mardy 55

9 Isner John 77 9 Almagro Nicolas 54

10 Almagro Nicolas 76 10 Berdych Tomas 54

11 Dolgopolov Alx 76 11 Anderson Kevin 54

12 Cilic Marin 76 12 Gasquet Richard 54

“SERVICE GAME WON” “BREAK POINT SAVED” Posizione Giocatore % Posizione Giocatore %

1 Isner John 90 1 Karlovic Ivo 72

2 Karlovic Ivo 90 2 Djokovic Novac 70

3 Djokovic Novac 89 3 Llodra Michael 69

4 Federer Roger 89 4 Ferrer David 67

5 Del Potro J.Martin 88 5 Del Potro J. Martin 67

6 Raonic Milos 88 6 Anderson Kevin 67

7 Anderson Kevin 86 7 Tsonga Jo W. 67

8 Lopez Feliciano 86 8 Raonic Milos 67

9 Tsonga Jo W. 86 9 Nadal Rafael 66

10 Nadal Rafael 85 10 Lopez Feliciano 66

11 Berdych Tomas 85 11 Verdasco Fernando 66

12 Soderling Robin 85 12 Federer Roger 65

(Fonte: http://www.atpworldtour.com)

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“ASPETTI BIOMECCANICI DEL SERVIZIO MODERNO”

Il servizio è l’unica abilità chiusa, per cui non soffre di tutti gli elementi di casualità

che invece influenzano tutti gli altri colpi. Questo gesto tecnico è sicuramente un

colpo fondamentale perché rappresenta spesso un punto di partenza molto importante

per gli schemi tecnico-tattici che saranno da sviluppare in fase di allenamento.

Ovviamente l’importanza del servizio dipende anche dalla velocità della superficie su

cui si gioca. Il coefficiente di attrito (frena la velocità) e il coefficiente di restituzione

(riduce il rimbalzo), sono i due parametri che determinano le caratteristiche del

campo, e sui quali bisognerà impostare gli schemi di gioco.

Avendo una valenza fondamentale sul piano tecnico-tattico, è preferibile allenare il

servizio combinandolo con un altro colpo. In questo modo l’attenzione sarà

focalizzata non solo sull’intero movimento del servizio, ma anche sulla fase di

recupero della posizione ottimale. In fase didattica è infatti consigliabile prediligere

questi esercizi all’utilizzo del semplice cesto.

Al servizio, per ogni angolo, si può scegliere tra 9 opzioni:

SLICE

KICK nelle 3 diverse direzioni ESTERNO (wide), AL CORPO, AL CENTRO (T-zone)

PIATTO

il servizio è alla base del concetto di proattività poiché permette di impostare un

punto in situazione offensiva utilizzando un’abilità fondamentale come

l’anticipazione motoria.

Nel servizio, utilizzando e sollecitando anelli della catena cinetica molto importanti,

alcune articolazioni come la spalla necessitano anche di esercizi di prevenzione da

eventuali infortuni.

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Il servizio viene definito come un’abilità discreta perché ha un inizio ed una fine ben

definiti e dura poco nel tempo.

Le fasi più importanti di questo colpo sono :

1. Preparazione;

2. Accelerazione della racchetta utilizzando la catena cinetica (gambe,

tronco, braccio, avambraccio,mano);

3. Impatto;

4. Recupero ottimale della posizione;

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PREPARAZIONE:

Il GRIP di riferimento ad alto livello è “CONTINENTAL”, la stance è un

affiancamento per il settore di dx, quindi NEUTRAL e più chiusa nel settore sx,

quindi una SEMI-CLOSED.

Per la tecnica dei piedi distinguiamo:

il “Foot Up”, dove si ruota maggiormente il tronco (sui tre assi), si riduce la base

d’appoggio per ricercare l'equilibrio perso, si accentua il piegamento delle gambe, e

come risultante c'è una spinta più verticale.

Il “Foot Back” dove è presente un maggior equilibrio dato dalla più ampia base di

appoggio; si sviluppa infatti una maggiore spinta orizzontale.

DIDATTICA: bisogna scegliere la tecnica più adeguata alle caratteristiche future

dell'allievo. Es. se ha spiccate caratteristiche di volo e di proiezione a rete è

preferibile orientarsi verso un Foot Back, producendo così più spinta orizzontale.

(esempio di “foot Up”) (esempio di “Preparazione”)

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POSIZIONE DI CARICAMENTO:

IL CARICAMENTO DEL BRACCIO-RACCHETTA: La racchetta può effettuare

una preparazione completa muovendosi prima verso il basso, poi dietro e poi in alto,

oppure una preparazione parziale o accorciata muovendosi verso dietro e poi verso

l'alto, saltando il sotto, o addirittura breve, andando solo verso l'alto.

La preparazione completa ha maggior fluidità, poiché la racchetta cade naturalmente

verso il basso. Lo svantaggio è che il movimento è più lungo potendo causare

problemi di precisione temporale. Nella posizione di caricamento il piegamento delle

ginocchia, l'inclinazione delle spalle e delle anche sono molto simili.

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CARICAMENTO EFFETTUATO DAL CORPO: (dal basso verso l'alto)

( esempio di “Foot Up” )

PIEDI: Se uso un Foot Up i piedi si avvicinano molto riducendo la base di appoggio;

se uso un Foot Back i piedi sono larghi e nella stessa posizione di partenza.

GINOCCHIA: Gli angoli propriocettivi di spinta dipendono dall'esplosività

dell'allievo; l'angolo deve essere comunque importante con un range di 100° +/-10°.

(esempio di Caricamento sul servizio)

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ANCHE: La linea delle anche è inclinata/obliqua e l'anca Sx è sbilanciata all'interno

del campo sopra l'anca dx.

TRONCO: Il tronco ha una prima fase di rotazione attorno all'asse longitudinale,

allungando la muscolatura dello stesso ed incamerando energia elastica. Ruotando il

tronco, c'è un primo angolo di separazione, tra spalle ed anche. Si determina anche

un'altro angolo di separazione intorno all'asse sagittale: la linea delle spalle sarà più

inclinata rispetto a quella delle anche. La racchetta ora è sopra la testa del giocatore.

Il braccio sinistro prosegue verso l'alto per facilitare l'inclinazione delle spalle

sull'asse sagittale. Il polso rispecchia il naturale assetto braccio-racchetta, non

essendoci angoli strani che modificano tale assetto.

Il primo “ANGOLO INTERESSANTE” è quello tra braccio e tronco che è di 90° ed

il secondo è quello tra braccio ed avambraccio, che è sempre di 90°.

La racchetta quando è in alto deve essere vicina alla testa del giocatore ossia all'asse

di rotazione longitudinale per diminuire il raggio del tronco e quindi l'inerzia ed

aumentare la rotazione. Il servizio è il colpo che rispetto agli altri maggiormente

sfrutta la catena cinetica quindi la produzione massima di energia cinetica.

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PER USARE BENE LA SPALLA: l'angolo tra braccio ed avambraccio è di 90° c.a.

è definito Maximum Elbow Flexion (MEF) e deve essere mantenuto anche in caduta

verticale della racchetta non flettendo l'avambraccio sul braccio (chiudendo quindi

l'angolo), ma facendo cadere la racchetta in seguito alla rotazione sull'asse

sagittale. Mantenendo questo angolo si crea la massima rotazione esterna del braccio

intorno alla spalla (MER).

ACCELERAZIONE DELLA RACCHETTA: MOVIMENTO A COLPIRE

L'assetto braccio racchetta viene portato dietro la schiena grazie alla spinta delle

gambe (racket displacement), mantenendo i due angoli (di cui sopra) stabili grazie

alla rotazione del tronco sul piano sagittale. La racchetta va in basso a seconda di

quanto hanno spinto le gambe. Mantenere l'angolo di 90° serve per mandare

maggiormente in fase eccentrica i rotatori interni della spalla e quindi accumulare

energia elastica aggiuntiva, rispetto a quella accumulata già in fase di caricamento; si

deve portare la racchetta il più in basso possibile al fine di incrementare la distanza

della testa della racchetta (increase the distance of the racket).

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Una volta che la racchetta cade raggiunge il Lowest Racket Point (LRP), ed appena

prima che la racchetta inizi a risalire, otteniamo la massima fase eccentrica dei

rotatori interni della spalla che, coincide, con la massima rotazione esterna della

stessa. Per utilizzare al meglio la spalla si deve innanzi tutto mantenere l'angolo di

90° tra braccio ed avambraccio, portare al punto più basso la racchetta dietro la

schiena, il lancio di palla deve essere sopra la testa (ore 12) del giocatore per

facilitarne il palm-in e palm-out.

Il braccio ruota intorno alla spalla prima esternamente e poi internamente: ce ne

accorgiamo se il gomito cambia piano. Di conseguenza l'avambraccio prona o meno

se la mano in fase di impatto guarda avanti.

Nel servizio abbiamo una componente sia di moto lineare/verticale che angolare:

quello lineare è dato dalla spinta dell'arto posteriore che spinge, mandando l'anca dx

sopra la sx, che in fase di caricamento era sotto (ribaltamento del piano dell'anca).

Durante la fase di accelerazione della racchetta il tronco ruota: Quando la

racchetta è dietro (LRP) il tronco ruota attorno a 3 assi differenti: in fase di

preparazione comunque aveva già ruotato intorno all'asse longitudinale. Il tronco

esegue poi un'azione di ribaltamento dei piani delle spalle lungo l'asse sagittale

(shoulder over shoulder), la spalla dx sale sopra la sx.

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Prima dell'impatto ci sarà ancora una rotazione attorno all'asse longitudinale ed una

intorno all'asse trasversale, da dietro ad avanti. Queste rotazioni attorno agli assi

devono intervenire in maniera temporale coordinata e con una corretta secuenza.

Durante il movimento verso l'alto, l'assetto B/R sale ed il gomito raggiunge il punto

d'impatto (azione di estensione del gomito) che però non è direttamente collegabile

alla produzione di energia. Infatti l'energia nel servizio viene prodotta dalla rotazione

del tronco sui tre assi e dalla rotazione esterna ed interna del braccio intorno alla

spalla; quest’ultimo costituisce il canale per il trasferimento dell'energia dal tronco al

braccio.L’utilità dell'estensione del gomito è di andare a colpire la palla in alto,

mentre la pronazione dell'avambraccio serve solo a porre il piatto corde nella

posizione corretta durante l'impatto.

L’Arto Sinistro ha diverse funzioni:

Reggere la palla e sostenere la racchetta per favorire un movimento più fluido.

Deve lanciare la palla con un percorso obliquo e all'altezza della fronte.

Dopo il rilascio della palla prosegue il suo percorso verso l'alto per facilitare la

determinazione dell'inclinazione delle spalle.

In fase di accelerazione si avvicina all'asse di rotazione del corpo diminuendo

l'inezia e facilitando la rotazione del tronco.

Durante il finale si allontana verso l’esterno per frenare l'attività del tronco.

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(esempio di flesso-chiusura del polso mano dx)

La flesso-chiusura della mano impugnante attorno al polso da una spinta del 15 % per

una continental, ed è determinata anche dall'angolo di incidenza che si vuole trovare.

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IMPATTO

Durante l'impatto la racchetta si muove verso l'alto ed anche dall'interno all'esterno,

per assecondare la rotazione esterna-interna del bracco intorno alla spalla.

Il punto in cui viene colpita la palla può essere differente, ed a seconda del punto

d'impatto produco più o meno spin.

L'angolo di abduzione della spalla dal tronco e di 100° + o - 10°. Il lancio di palla

dovrebbe essere a ore 12.

L’ Elastic Energy nel movimento a colpire possiamo definirla come la fase

eccentrica e concentrica della spalla e dei muscoli che si trovano intorno ad essa.

Durante la caduta verticale della racchetta avrò una massima fase eccentrica dei

muscoli anteriori, rotatori interni della spalla, che in fase di salita passeranno in una

fase concentrica per liberare l'energia elastica accumulata. Dopo l'impatto avrò una

fase eccentrica dei rotatori esterni della spalla con una funzione di freno per rallentare

in modo naturale la corsa del braccio-racchetta.

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(esempi di rotazione interna ed esterna del braccio-racchetta intorno alla spalla nel movimento a colpire)

FINALE E RECUPERO DELLA POSIZIONE

L'atterraggio sarà sul piede Sx, perché è la naturale conseguenza di un movimento

verso l'alto in seguito alla rotazione intorno all'asse sagittale. Nel finale il gomito può

rimanere più o meno alto. Se rimane particolarmente alto è più facile che si abbia una

maggiore rotazione esterna-interna del braccio intorno alla spalla.

(Esempio di atterraggio con la tecnica “dell’arabesque”)

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RIEPILOGO PUNTI CHIAVE:

1) Posizione di caricamento (FINISCE ALLA DETERMINAZIONE DEL MEF);

2) Azione di spinta delle gambe, in riferimento a quella posteriore.

(RIBALTAMENTO PIANI ANCA);

3) Azione dell'anca posteriore (spinta verso l'alto sull'asse sagittale)

4) Azione di rotazione esterna-interna del braccio intorno alla spalla: MEF, Spinta

delle gambe, lancio di palla;

5) Azione della mano intorno al polso;

6) Azione di rotazione del tronco in fase di preparazione sull'asse longitudinale e

in fase a colpire sull'asse sagittale.

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“COME MIGLIORARE IL SERVIZIO”

Normalmente si desidera colpire la palla più forte nella battuta ma sfortunatamente ci

si accorge che così facendo diminuisce la percentuale di servizi in campo. dagli studi

del prof. Howard Brody, consulente scientifico della federazione internazionale, è

emerso che una volta fissata l'altezza del punto d'impatto e la posizione, così come la

velocità e la rotazione della palla, si determina un angolo minimo che la direzione

della palla deve avere per superare di misura la rete. Allo stesso modo con tutte le

condizioni prefissate si determina anche un angolo massimo che la direzione della

palla deve avere per non ricadere oltre la linea di battuta. La differenza tra i due angoli

rappresenta l'angolo verticale di tolleranza affinché il servizio sia buono. In

corrispondenza del massimo angolo (palla che colpisce la linea di battuta) la palla

supera la rete con un certo margine.

Questo margine sopra la rete può essere considerato una “ finestra di tolleranza” in

cui bisogna far passare la palla affinché ricada in campo.

Sotto la finestra la palla colpirà la rete, sopra la finestra la palla ricadrà oltre la linea di

servizio ( fig. 1 ).

Ovviamente più è ampia la finestra maggiore è la probabilità che la palla ricada in

campo.

A sua volta l'ampiezza della finestra dipende:

dalla velocità di uscita della palla dalla racchetta;

dall'altezza a cui si colpisce la palla;

dalla rotazione impressa alla palla;

dalla posizione sul campo del giocatore al servizio.

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L'ideale dunque è variare tali parametri per poter ottenere un maggior numero di

palle in campo alla velocità desiderata.

In una simulazione al computer si è calcolato l'entità della finestra in funzione di

ciascun parametro. Innanzitutto si è verificato cosa succede quando si varia la velocità

della palla (fig. 2).

Dal grafico si evince che più forte si colpisce, più piccola è la finestra ammessa.

La ragione fisica di ciò è che la forza di gravità tende a far cadere la palla, in quanto

l'azione che esercita sui colpi più lenti è più efficace. Molti giocatori, ritenendo di avere

una prima palla di servizio non all'altezza della situazione, tendono a ridurne la velocità

allo scopo di aumentare la percentuale di palle buone.

Riducendo la velocità da circa 160 km/h (con un margine sopra la rete di circa 18

centimetri) a circa 145 km/h (con una finestra di circa 25 centimetri) si incrementa

del 30 % la possibilità di mettere la palla in campo. Facendo un esempio numerico, se

si mette in campo solo il 50% di prime palle a circa 160 km/h, è molto probabile che a

145 km/h circa la percentuale di prime palle salga al 65%. Ciò corrisponde a circa 5

prime palle in più per set.

C'è però un risvolto negativo; se si serve solo a 145 km/h è molto probabile che si

perdano molti più punti che non a 160 km/h.

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Esaminiamo un altro parametro e precisamente l’altezza a cui si colpisce la palla nella

battuta. Le figure 3 e 4° mostrano i risultati di una simulazione al computer del rapporto

tra ampiezza della finestra e l’altezza dell’impatto.

Banalmente il grafico dimostra come la finestra aumenti di ampiezza all’aumentare

dell’altezza dell’impatto. Ciò è noto a tutti.

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Il grafico sottolinea anche il grande svantaggio dei giocatori piccoli che vogliono

imprimere potenza alla battuta.

Se lo si osserva si vede che a circa 160 km/h, con la palla colpita in origine a circa

244 centimetri, se si desidera continuare a servire alla stessa velocità, per aumentare del

30% la percentuale di battuta, bisogna alzare il punto d'impatto di circa 15 centimetri.

Questo è possibile semplicemente saltando come fanno moltissimi giocatori (fig. 4b).

Un aumento di 12-15 cm nell'altezza dell'impatto è il minimo che ci si possa aspettare

in un servizio con il salto rispetto ad un servizio effettuato con il piede guida che rimane

ancorato al terreno.

A questo proposito è utile sottolineare che ad ogni 2,5 cm che si guadagnano in

altezza di impatto corrisponde un incremento di circa il 5% nella percentuale di battuta.

Ecco perché i giocatori per aumentare lae percentuali di successo in battuta utilizzano le

rotazioni. Nel servizio il top-spin si chiama lift oppure kick nella variazione a parabola

molto curvata mentre il back-spin si chiama slice.

Anche usando lo slice si ottiene una maggiore probabilità di mettere la palla in

campo ma i maggiori vantaggi in termini di sicurezza si ottengono con il lift.

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La fig. 5 mostra come l’esecuzione in lift sia in grado di allargare la finestra di tolleranza.

Questa è una grande opportunità, difatti usando il lift si allarga la finestra e si riesce

ad aumentare il numero di prime palle (1st Serve percentage).

È anche vero però che la battuta subisce una perdita di potenza e il controllo del colpo

diventa più problematico.

C'è però un modo di imprimere alla palla un po' di rotazione senza troppi problemi.

È sufficiente lanciare la palla più in alto del solito.

Pur continuando a muovere la racchetta per l'esecuzione di un colpo piatto si otterrà

una rotazione per il fatto di colpire la palla in caduta.

La quantità di rotazione ottenuta in questo modo non è paragonabile a quella di un vero

servizio lift ma è sufficiente per aumentare la finestra di tolleranza sulla rete.

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Poiché più veloce è la caduta della palla maggiore è la rotazione, allora bisogna

lanciarla il più in alto possibile se si vuole ottenere un tale effetto (ovviamente ciò

deve essere compatibile con i problemi di coordinazione che il movimento di servizio

implica). Più alta sale la palla, maggiore è la rotazione che ne deriva.

Un altro parametro da valutare è la dislocazione del battitore sul campo.

In generale il battitore può rimanere dietro la linea di fondo per quanto vuole oppure

muoversi verso la linea laterale fino a sfiorarla.

Il piazzamento a ridosso della linea del corridoio allarga leggermente la finestra di

tolleranza per i servizi angolati ma contemporaneamente la palla aumenta il tempo di volo

per il percorso più lungo e il ribattitore ha a disposizione un maggior tempo di reazione.

Il risultato è con tutta probabilità neutro a meno che non si voglia costringere

l'avversario molto fuori dal campo oppure si giochi in doppio e l'apertura del campo

con il servizio contribuisca a determinare una situazione favorevole a rete.

Lo stesso ragionamento vale anche in singolare quando si decide di seguire a rete la

battuta. I vantaggi del piazzamento centrale invece sono evidenti. Più vicini si è alla rete

maggiore è la finestra di tolleranza.

Non è necessario però posizionare i piedi in modo da sfiorare la linea e rischiare di

commettere fallo di piede. Un vantaggio di 2,5 cm ad esempio è ininfluente. Invece una

cosa da fare è tentare di lanciare la palla in modo tale che il punto d'impatto sia dentro il

campo, almeno per 30 cm. Ciò ha 3 vantaggi:

1) aumenta la percentuale di prime;

2) consente al battitore di raggiungere più velocemente la rete;

3) concede un minor tempo di reazione al ribattitore.

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Come si può vedere dalle figure 1 e 2 sia Pete Sampras che Roger Federer colpiscono circa

60 centimetri dentro al campo.

Ad esempio a 177 km/h colpendo circa 60 cm dentro il campo si realizza uno svantaggio in

tempo a disposizione per il ribattitore equivalente ad una battuta che parte a 182 km/h

dalla linea di fondo, cioè in questo modo si ha un vantaggio in velocità iniziale di circa il

3% aumentando contemporaneamente la percentuale di battuta.

(Fig.1 Pete Sampras) (fig.2 Roger Federer)

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“METODOLOGIE DI ALLENANAMENTO ED ESERCITAZIONI SUL SERVIZIO”

Un servizio è efficace se durante tutto il movimento effettuato dal braccio che esegue,

si determini l’ accelerazione massima della testa della racchetta, in maniera tale che

le si consenta di trasferire l’energia potenziale accumulata nel breve arco di tempo

del movimento preliminare, nel momento dell’impatto con la palla, e che tutte le leve

della catena cinetica (a patire dai piedi fino al braccio che tiene la racchetta) siano

distese al fine di aumentare il “momento di forza” che consente alla pallina di uscire

dal piatto corde alla massima potenza e/o con il massimo di spin possibile.

L’allenamento quindi deve focalizzarsi sul miglioramento della mobilità articolare

della spalla e della flessibilità della colonna vertebrale (per dare la possibilità al

giocatore di creare i giusti angoli di caricamento della porzione superiore del corpo),

sull’acquisizione della necessaria scioltezza muscolare (che influenzi positivamente

la velocità esecutiva del gesto tecnico), sull’apprendimento ed interiorizzazione del

ritmo con cui le leve accumulano energia (caricamenti) e la scarichino nel momento e

nel punto giusto (esplosività), sul potenziamento muscolare generale e della forza

veloce ed esplosiva in particolare, oltre che sulla precisione che necessariamente il

servizio richiede. Il tennista di ultima generazione incentra parte della preparazione

su questo colpo, con la possibilità di realizzare un punto a favore, già dal primo gesto

di ogni “quindici”.

Le velocità con cui attualmente questo colpo viene eseguito, a livello under e

probabilmente anche professional, potrebbero migliorare di molto, se si seguissero

già a partire dal “minitennis”, criteri metodologici consoni.

Con le nuove tecnologie (videoanalisi e tracciati biomeccanici) è possibile studiare e

migliorare la biomeccanica del gesto tecnico istante per istante e capire le correzioni

da apportare ai movimenti segmentari che lo compongono.

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(Analisi biomeccanica effettuata con sistema “Vicon)

Abbiamo sottolineato come un servizio è efficace se durante tutto il movimento

effettuato dal braccio che esegue, si determini l’accelerazione massima della testa

della racchetta, in maniera tale che le si consenta di trasferire l’energia potenziale

accumulata nel breve arco di tempo del movimento preliminare, nel momento

dell’impatto con la palla, e che tutte le leve della catena cinetica (a patire dai piedi

fino al braccio che tiene la racchetta) siano distese al fine di aumentare il “momento

di forza” che consente alla pallina di uscire dal piatto corde alla massima potenza e/o

con il massimo spin possibile.

Pertanto da un punto di vista fisico l’allenamento deve focalizzarsi su alcuni punti

fondamentali:

La mobilità articolare della spalla e della flessibilità della colonna

vertebrale” (per dare la possibilità al giocatore di creare i giusti angoli di

separazione della porzione superiore del corpo);

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Sull’acquisizione della necessaria scioltezza muscolare (che influenzi

positivamente la velocità esecutiva del gesto tecnico);

Sull’apprendimento ed interiorizzazione del ritmo con cui le leve accumulano

energia (caricamenti) e la scarichino nel momento e nel punto giusto

(esplosività),

Sul potenziamento muscolare generale e della forza veloce ed esplosiva in

particolare, oltre che sulla precisione che necessariamente il servizio richiede.

Per ciò che concerne la mobilità articolare, colpire la pallina con una racchetta

eseguendo il servizio nel tennis, presuppone una efficienza massima del distretto

biomeccanico schiena – spalla – braccio.

Il punto focale del gesto corretto risiede nella possibilità di creare spazi ottimali per

conferire la opportuna velocità al sistema braccio-racchetta(in pratica aumentare la

lunghezza della rincorsa!); a tal fine è necessario ampliare l’escursione scapolo-

omerale attraverso l’incremento della mobilità di tale settore articolare e la flessibilità

della colonna vertebrale, con tutta una serie di esercitazioni specifiche che prevedono

l’utilizzo di attrezzi quali spalliere, bastoncini, elastici, etc.

La scioltezza muscolare e il ritmo esecutivo sono qualità sensomotorie che si

acquisiscono attraverso la conoscenza del corpo e del movimento, in pratica sono

qualità che trovano fondamento già dai primi momenti della vita di relazione e

possono essere allenate e migliorate già nella fascia di età infantile. Si allenano con

esercizi a carico naturale o anche con leggeri sovraccarichi (500g – 2-3 Kg) cercando

la massima lunghezza delle leve e l'ampia escursione articolare durante movimenti

dinamici, meglio se eseguiti con oggetti da poter lanciare.

Le esercitazioni di lancio di palline da tennis anche appesantite, della palla ovale (da

football americano di piccole dimensioni) o del Vortex sono ottime per

l’apprendimento del "servizio", in quanto attività ludica per i ragazzi ed efficace

mezzo tecnico di allenamento, perché se si vuol lanciare vicino-preciso o lontano e

provare la sensazione dell’esplosività, si deve necessariamente acquisire equilibrio

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dinamico, scioltezza nel movimento, giusta escursione articolare supportata da giusti

caricamenti e giusti dosaggi di forza esplosiva che garantiscono lunghezza della leva

ed elevata velocità angolare finalizzata, esattamente quello che un servizio di ottimo

livello richiede. Inoltre questi “giochi” costituiscono una esperienza ed una memoria

motoria significativa, diversa, divertente ed altamente correlata col gesto tecnico

specifico ed anche un modo per uscire dagli schemi classici eseguiti sul campo.

(Fig.1 Lancio palla “Vortex”) (Fig.2 palla “Vortex”)

( Fig.3 Lancio palla da Football Americano) (Fig.4 Angoli braccio-tronco e braccio-avambraccio di 90°)

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Esercizio n° 1

ESERCIZIO DI “ATTIVAZIONE” SUL SERVIZIO

I due giocatori servono contemporaneamente tentando di arrivare a rete per primi. La

proposta di questo esercizio, ha soprattutto la funzione di creare una immediata

attivazione psicofisica da parte degli allievi attraverso il gioco e lo stimolo della

competizione. Prima dell’inizio dell’esercitazione, è importante fornire agli allievi

dei “feedback descrittivi e visivi” sulla qualità del gesto tecnico del servizio, sia in

fase di esecuzione, che di atterraggio ed approccio a rete. A tal fine, sarà utile creare

un cancelletto di arrivo adiacente alla rete, in posizione ideale per effettuare una

prima voleè di approccio. All’arrivo l’allievo dovrà effettuare un arresto in split step

che decreterà il vincitore.

“Legenda”

A = allenatore

G = giocatore

Linea Gialla = traiettoria palla

Linea bianca = spostamento giocatore

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Esercizio n° 2

SERVIZIO E VOLEE’

Il maestro dà la continuità dal cesto per un colpo a volo dopo che il gìocatore ha

eseguito un “Serve and Volley”. Questo esercizio è incentrato soprattutto sulla

ricerca dell'equilibrio dopo la discesa a rete in modo da rendere l’allievo sempre più

abile nell’esecuzione tecnica di una buona volée di approccio. In accordo con una

visione olistica dell’allenamento specifico, questo è un lavoro che da la possibilità

all’allievo di esercitarsi sia sulla battuta che sulla tecnica di approccio a rete prima di

eseguire il colpo al volo.

In questa esercitazione è preferibile concentrare l’attenzione dell’allievo su obbiettivi

tecnici quali:

la tecnica del lancio di palla e la scelta della rotazione in lift o in kick;

l’atterraggio in “arabesque”;

la tecnica e il ritmo dei passi di avvicinamento alla rete;

la focalizzazione del movimento della racchetta del maestro per decidere il

momento di arresto, attraverso la tecnica dello “split step”;

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Esercizio n°3

“Serve and volley in fase tecnico-tattica ”

Il giocatore esegue il servizio e la discesa a rete mentre il maestro dal cesto dà la

continuità a volo. L’esercizio prevede la possibilità di effettuare esercitazioni seriali a

blocchi o seriali randomizzate, in funzone degli obbiettivi tecnico-tattici prestabiliti.

Il maestro ha così la possibilità di lavorare sia sugli schemi di gioco che sulla

stimolazione della capacità di anticipazione motoria.

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Esercizio n°4

ESERCITAZIONE SULLE ANGOLAZIONI DEL SERVIZIO

Spesso accade che, un lancio errato di palla, provochi una perdita dell’equilibrio

del giocatore all'uscita del servizio in una direzione che non è quella di corsa verso la

rete. L'esercitazione prevede che, il giocatore batta su diversi bersagli, seguendo la

direzione della palla. Il “Serve and Volley” è il più classico dei colpi di approccio.

Obbligatorio nel doppio, Può diventare un'arma a doppio taglio in singolare. Difatti

se ben eseguito concede un grande vantaggio il giocatore al servizio, viceversa

diventa una “opportunity ball” per il ribattitore che ha solo l'imbarazzo della scelta

verso quale direzione indirizzare la risposta vincente. In questa esercitazione è

consigliabile tracciare sulla superficie di gioco (con l’ausilio di apposite attrezzature

come ad esempio le striscie gommate) le direzioni di corsa più efficienti al

raggiungimento del compito motorio, sulle quali l’allievo dovrebbe indirizzare la

direzione di corsa in funzione della direzione che si decide di dare alla palla nel

rettangolo di battuta avversario.

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Esercizio n°5

PARTITE IN SINGOLARE CON OBBLIGO DI DISCESA A RETE

Il battitore ha l'obbligo di eseguire la prima volée con i pìedi oltre una linea

prestabilita e disegnata o delimitata da adeguati ausili didattici(righe plastificate o

gommate) nei pressi della propria linea di servizio. Per riuscire nel compito, l’allievo

deve essere, non solo molto rapido nella discesa a rete dopo l'esecuzione del servizio,

ma anche di allungare la traiettoria della palla per acquistare il tempo necessario per

il corretto e ottimale piazzamento nei pressi della rete. L'esercizio si può completare

in due modi: il battitore ha l’obbligo di arrivare con i piedi dentro la propria linea di

servizio per eseguire la prima volée; anche il ribattitore deve colpire al volo dopo

aver eseguito la risposta. L' esercizio e la discesa a rete, schema fondamentale nella

specialità del doppio, richiedono un certo grado di evoluzione tecnica soprattutto

nell'esecuzione della battuta.

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Nelle gare di doppio, al servizio, è importante aumentare la finestra sulla rete al fine

di acquistare tempo nella discesa a rete. La padronanza delle rotazioni diventa

fondamentale. L’utilizzo della rotazione lift e kick ha lo scopo di ottenere traiettorie

più alte e di effettuare la discesa a rete con un posizionamento ottimale prima della

volée.Nel Serve and Volley, infatti, cercare la massima penetrazione della palla

nell'aria e meno efficiente.

(esempio di serve and Volley d Ivan Ljubicic)

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CAPITOLO 3

“LA RISPOSTA AL SERVIZIO”

ASPETTI PECULIARI:

E’ un’abilità tecnico-tattica differente rispetto agli altri colpi da fondo perché fa

riferimento a dei parametri differenti per:

tempo a disposizione;

altezza del rimbalzo alla battuta (è superiore rispetto a quello nei colpi da

fondo perché il servizio arriva dall’alto verso il basso, per cui la palla rimbalza

più alta);

Nel tennis moderno, nonostante il servizio sia ulteriormente incrementato nella

velocità, la risposta è andata sempre più migliorando, questo probabilmente perché

l’allenamento della tecnica esecutiva di questo colpo è diventato sempre più

specifico. Come possiamo notare dai dati statistici forniti dall’ATP la risposta è oggi

un colpo sul quale i professionisti lavorano tantissimo al fine di ottenere risultati

misurabili e oggettivi (tennis percentuale):

RICOH ATP MATCHFACTS

Week of 15.08.2011

“Point Won Returning 1st Serve” “point won Returning 2

nd Serve”

Posizione Giocatore % Posizione Giocatore % 1 Murray,Andy 37 1 Nadal,Rafael 58

2 Fognini,Fabio 36 2 Djokovic,Novac 58

3 Monaco,Juan 36 3 Ferrer,David 57

4 Nadal,Rafael 35 4 Murray,Andy 56

5 Djokovic,Novak 35 5 Simon,Gilles 55

6 Troicki,Viktor 35 6 Chela,J. Ignacio 54

7 Chela,J. Ignacio 35 7 Berdych,Tomas 54

8 Ferrer, David 34 8 Tipsarevic,Janko 54

9 Davydenko,Nikolay 34 9 Garcia-Lopez, G. 54

10 Federer,Roger 33 10 Stepanek,Radek 53

11 Simon,Gilles 33 11 Mayer,Floria 52

12 Gasquet,Rchard 33 12 Del Potro,J. Martin 52

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“Breack Point Converted” “Return Game Won” Posizione Giocatore % Posizione Giocatore % 1 Malisse,Xavier 50 1 Nadal,Rafael 39

2 Djokovic,Novak 48 2 Djokovic,Novac 36

3 Nadal,Rafael 47 3 Ferrer,David 36

4 Simon,Gilles 47 4 Murray,Andy 36

5 Del potro,J. Martin 46 5 Simon,Gilles 33

6 Soderling,Robin 46 6 Chela,J. Ignacio 33

7 Andujar,Pablo 46 7 Berdych,Tomas 31

8 Fognini,Fabio 46 8 Tipsarevic,Janko 30

9 Ljubicic,Ivan 46 9 Troicki,Victor 29

10 Ferrer,David 46 10 Berdych,Tomas 28

11 Troicki,Victor 45 11 Monaco,Juan 28

12 Chela,J.Ignacio 45 12 Melzer,Jugen 28

(Fonte: http://www.atpworldtour.com)

Certamente non si può pretendere che un ragazzino abbia subito questi dati come

termine di riferimento, ma sicuramente bisogna tenerne conto in fase di Training.

L’aspetto più importante, soprattutto nelle prime fasi dell’allenamento della risposta,

è la continuità.

In accordo con una visione olistica dell’allenamento e dell’apprendimento motorio,

così come nel servizio, la risposta va allenata in combinazioni con altri colpi, al fine

di fornire all’allievo la conoscenza degli schemi tecnico-tattici fondamentali del

tennis.

La risposta moderna, infatti, fa riferimento a vari aspetti:

tattico;

tecnico;

fisico;

psicologico;

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42

ASPETTO TATTICO:

dal punto di vista tattico distinguiamo differenti tipologie di risposta:

risposta di contrattacco (drive return):

+ risposta generalmente colpita con rotazione top spin o piatta;

+ preparazione mediamente contenuta;

+ spesso è adottata contro giocatori “serve & volley”;

+ contro giocatori da fondo campo è utilizzata per prendere subito il controllo del

punto;

+ risposta giocata prevalentemente sulla 2^ palla di servizio;

+ risposta molto aggressiva;

+ risposta utilizzata indifferentemente su superfici sia lente che veloci;

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43

risposta tagliata (chip return):

+ tecnicamente è colpita con un movimento dall’alto verso il basso;

+ viene utilizzata come risposta a prime palle di servizio per controllare al meglio il

colpo;

+ è adottata spesso contro un servizio che tende a rimbalzare alto (kick);

+ alcune tipologie di giocatori utilizzano questa risposta per guadagnare la rete (chip

& charge);

+ altre tipologie di giocatori solo per variare la tattica e il ritmo di gioco;

+ necessita di una posizione di partenza a ridosso della linea di fondo campo (base

line);

+ l’obiettivo tattico è rappresentato dalla profondità;

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risposta di opposizione (block return):

+ tecnicamente viene colpita con una preparazione molto corta;

+ tende a sfruttare la potenza del servizio dell’avversario;

+ tatticamente viene utilizzata per arginare servizi molto violenti (1^ palle);

+ da questo tipo di risposta si richiede solo controllo, quindi vengono presi dal

giocatore pochissimi rischi;

+ si presta ad azioni di attacco in controtempo;

+ viene utilizzata maggiormente su superfici rapide;

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risposta con palla corta (drop shot return):

+ tecnicamente si cerca di fintare il colpo fino all’ultimo momento;

+ si utilizza su superfici con un coefficiente di restituzione basso;

+ viene giocata quasi esclusivamente su 2^ palle di servizio;

+ contro giocatori con difficoltà di spostamento in avanti dà i migliori risultati;

+ viene eseguita con una posizione di partenza molto a ridosso della base line se non

addirittura all’interno del campo;

+ successivamente alla risposta il tennista dovrebbe avvicinarsi alla rete;

risposta con pallonetto (lob return):

+ viene utilizzata contro giocatori “serve & volley”;

+ viene applicata tatticamente molto spesso nel gioco del doppio;

+ tecnicamente può essere giocata sia con rotazione top spin (aggressiva) oppure con

rotazione back spin (difensiva);

+ utilizzata soprattutto su 2^ palle o su 1^ palle particolarmente lente;

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46

Direzione dellarisposta: avremo tre opzioni fondamentali:

diagonale: più controllo, sconveniente nella discesa a rete;

lungolinea: meno controllo, da utilizzare solo in caso di tentativo di

risposta vincente o di discesa a rete;

tra i piedi;

-

GRAFICO RISPOSTA DIAGONALE

-

FRECCIE ROSSE:

Possibili angolazioni massimali del giocatore al servizio sulla risposta

del ribattitore FRECCIA VERDE:

Risposta diagonale del ribattitore FRECCIA BLU:

Fascia di campo da coprire sulle possibili angolazioni massimali del

giocatore al servizio FRECCIA GRIGIA:

Spazio da percorrere per il ribattitore per arrivare al “mid

point” FRECCIA GIALLA:

Indica il “mid point” -

-

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47

“RISPOSTA IN LUNGOLINEA”

FRECCIE ROSSE:

Possibili angolazioni massimali del

giocatore al servizio sulla risposta

del ribattitore

FRECCIA VERDE:

Risposta lungolinea del ribattitore

FRECCIA BLU:

Fascia di campo da coprire sulle

possibili angolazioni massimali del

giocatore al servizio

FRECCIA GRIGIA:

Spazio da percorrere per il

ribattitore per arrivare al “mid

point”

FRECCIA GIALLA:

Indica il “mid point”

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48

Capacità di influenzare il battitore:

stabilire una posizione di partenza neutra per non dare precisi riferimenti

al battitore;

modificare con frequenza la posizione durante il movimento del servizio

per mettere sotto pressione l’avversario (indurre il doppio fallo);

durante il corso del match modificare la posizione a seconda delle abilità

del battitore;

ad esempio, contro il giocatore serve & volley, mantenere sempre la

stessa posizione dà modo al battitore di stabilire il timing della corsa in

avanti, dello split step e della 1^ volèe;

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atteggiamento in ribattuta;

ASPETTO TECNICO:

impugnatura (pre-requisito): si sostiene la racchetta utilizzando il grip del diritto e

successivamente, se ci si rende conto che la palla sta arrivando verso la parte sinistra

del nostro corpo, avviene il cambio di impugnatura verso il rovescio; esistono due

casi:

giocatore ad una mano di rovescio: parte con il grip di diritto e poi

affida all’“opposite arm” (braccio sinistro) il compito di cambiare

impugnatura sul rovescio;

giocatore bimane: il giocatore bimane su palle particolarmente veloci

può non cambiare grip usando la presa iniziale e sfruttando le due mani

per una risposta di opposizione;

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Capacità di anticipazione motoria (pre-requisito):

per poter rispondere al servizio nel tennis “moderno” è opportuno

sviluppare una buona capacità di anticipazione motoria;

informazioni semantiche:

+ osservazione dell’altezza del lancio;

+ osservazione di eventuali cambiamenti del lancio a seconda del tipo di servizio

(piatto, slice, lift o kick);

+ osservazione della rotazione delle spalle e delle anche;

+ ingresso del piatto corde;

Posizione di attesa-“strong foundation” (pre-requisito):

stabilire una posizione “neutra” (spalle frontali alla rete) e non lasciare

campo all’avversario (mid point);

postura piuttosto bassa e con le ginocchia piuttosto piegate;

piedi distanziati più della larghezza delle spalle (quasi il doppio);

trovare una posizione quindi che dia un solido equilibrio con una forte

posizione atletica ma che permetta altresì di muoversi in qualsiasi

direzione;

assumere una posizione differente a seconda se si tratta di ricevere una

1^ o una 2^ palla di servizio;

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Preparazione:

deve cominciare nel momento in cui si percepisce la direzione della

palla (percezione visiva);

su servizi veloci è consigliabile utilizzare una preparazione lineare e più

contenuta;

su servizi lenti si possono utilizzare anche preparazioni semi-circolari o

circolari;

la possibilità di sfruttare l’energia della palla in arrivo dipende

dall’abilità del giocatore di impattarla ben avanti al corpo (regolando

quindi l’ampiezza della preparazione in base alla velocità del servizio);

movimento in avanti:

muovere la testa della racchetta in avanti senza esitazione;

cercare di portare la testa della racchetta il più possibile vicino al livello

(altezza) della palla in arrivo;

per dare un leggero top spin scendere con la testa della racchetta sotto la

palla (risposta di contrattacco);

per ottenere rotazione in back spin mantenere la racchetta sopra la palla

(risposta tagliata);

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impatto:

impattare la palla con una solida e ferma posizione del polso;

colpire la palla necessariamente davanti al corpo;

trasferire il peso in avanti;

accompagnamento:

dopo l’impatto continuare a muovere la racchetta verso la zona di

bersaglio;

l’accompagnamento varierà al variare dei diversi stili di esecuzione dei

colpi;

nel caso della risposta di opposizione l’accompagnamento sarà

estremamente contenuto;

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ASPETTO FISICO:

Il gioco di gambe nella risposta si può riassumere nello “Split Step” (passo spaccato).

Lo “Split Step” è un piccolo salto eseguito nel momento in cui il battitore impatta la

palla, e consente di reagire nel miglior modo al servizio, mantenendo un centro di

gravità basso e sfruttando il principio di azione e reazione.

Esistono 3 tipologie fondamentali di “split step” (la scelta dei vari quali varia a

seconda delle capacità e dello stile dei giocatori):

Split Step in avanti:

in questo caso si compie qualche passo in avanti e si esegue lo “split

step” trovando il timing per la risposta;

mentre l’avversario sta per colpire eseguire questo passo spaccato per

poter essere pronti a colpire in maniera dinamica;

il timing è fondamentale, in particolare lo split step in avanti consente

anche di avanzare chiudendo maggiormente gli angoli del servizio;

se lo si esegue troppo presto o troppo tardi si perderà il timing per una

corretta risposta;

split step sul posto;

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split step indietro;

COME INTERPRETARE LA RISPOSTA A SECONDA DELLA TIPOLOGIA

DI SERVIZIO:

risposta ad un servizio slice:

per capire quando il battitore servirà slice bisogna osservare molto bene

il lancio di palla;

fare un passo in direzione dell’angolazione della palla per ricercare il

“mid point”;

è preferibile utilizzare una direzione incrociata per avere un maggior

margine di sicurezza;

risposta ad un servizio kick:

per capire se il servizio in arrivo sarà un “kick serve” osservare se il

lancio di palla è leggermente a destra del battitore o sopra la sua testa;

è essenziale colpire la palla prima che salga sopra le spalle;

nel caso di un rovescio eseguito ad una mano è molto efficace una

risposta slice;

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risposta al serve & volley:

in questa tipologia di risposta è opportuno che la palla e non il giocatore

diventi l’obiettivo;

rispondere velocemente ed in maniera coraggiosa al fine di installare

incertezze nel battitore;

modificare la posizione di attesa ripetutamente per non dare punti di

riferimento al giocatore che serve;

la direzione della risposta più opportuna varia a seconda delle

caratteristiche dell’avversario;

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risposta ad una prima palla piatta:

eseguire una preparazione corta e lineare con una buona e veloce

rotazione delle spalle e delle anche;

enfatizzare molto la posizione di attesa abbassando maggiormente il

centro di gravità;

a livello tattico cercare di non trovare soluzioni difficili ma

“accontentarsi” di una risposta centrale e profonda se possibile;

contro giocatori con un servizio non particolarmente efficace si potrà

cercare una soluzione più aggressiva sin dalla prima palla;

risposta alla seconda palla di servizio:

nel tennis moderno è imperativo cercare di essere il più aggressivi

possibile nella risposta alla seconda palla di servizio;

a livello psicologico cercare di sviluppare una mentalità aggressiva;

cercare di mantenere una posizione di attesa il più possibile vicino alla

base line;

cercare di rispondere sempre con il colpo più offensivo, nel caso del

diritto ruotare attorno alla palla velocemente;

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ESERCITAZIONI TECNICO-TATTICHE SULLA RISPOSTA AL SERVIZIO

Descrizione dell’esercitazione

A si posiziona a circa tre metri dalla rete e serve su B variando la direzione, rotazione

e velocità della palla. B ha il compito di esercitarsi nella risposta in lungolinea.

L’esercitazione può essere sia seriale a blocchi che seriale randomizzata rispettando

una progressione didattica che migliori le competenze tecniche dell’allievo sulla

risposta al servizio. Questo esercizio è indicato per allievi in fase di pre-

perfezionamento e perfezionamento.

Variazione

Il giocatore che risponde non può andare a posizionarsi dietro la linea di fondo

campo. Si può invertire la direzione di risposta da lungo linea ad incrociato.

Numero differente di giocatori

Con un giocatore, il maestro serve su B. Con tre giocatori, A serve su B e C ai quali il

maestro fornisce da vicino feedback sulla risposta. Con quattro giocatori il maestro

farà posizionare gli allievi A e B nel settore di destra e C e D nel settore di sinistra.

Verranno alternate le esercitazioni per poi invertire i settori di risposta .

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Esercizio n°2

Descrizione dello schema

Il maestro/A serve su B, il quale risponde al servizio cercando di colpire un bersaglio

posizionato appositamente sulla rete. L'esercitazione termina dopo che si è giocato il

servizio e la risposta. Lo scopo dell’esercitazione è quello di rendere abile l’allievo

nell’ indirizzare la palla in una finestra di tolleranza sulla rete molto vicina al “net”.

Questa traiettoria può essere generata solo producendo molto “Speed” e poco “Spin”

sulla palla. In tal modo si ridurranno i tempi di reazione dell’avversario in battuta sia

che scenda a rete e sia che decida di effettuare un colpo a rimbalzo. Questo esercizio

è indicato per allievi in fase di pre-perfezionamento e perfezionamento.

Variazione

Si può spostare il bersaglio sul lato opposto della rete, al fine di allenare la stessa

tipologia di risposta aggressiva sulla direzione diagonale.

Numero differente di giocatori

Con tre giocatori, C si alterna con B. Con quattro giocatori, due servono e due

rispondono.

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Esercizio n°3

Descrizione dell’esercitazione:

Il maestro/A serve sia la prima che la seconda palla variando la velocità, la rotazione

e la direzione della palla. B deve cercare di giocare la risposta al servizio vincente. In

seguito la palla può essere giocata in qualunque parte del campo giocando il punto.

Lo scopo di questa esercitazione è di creare un atteggiamento offensivo da parte

dell’allievo in risposta, a prescindere dalla tipologia di palla servita dall’avversario e

durante una situazione di partita a punti. Questo esercizio è indicato per allievi in fase

di pre-perfezionamento e perfezionamento.

Numero differente di giocatori

Con tre giocatori, C si alterna con B dopo la fine di un punto. Con quattro giocatori,

C gioca contro D alla fine di ogni scambio.

Variazione

Il maestro/A può decidere di effettuare un serve and volley quando lo ritiene

necessario.

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Esercizio n°4

Descrizione dell’esercitazione:

A gioca la risposta al servizio. B, C e D giocano così come segue: B esegue la battuta

slice, C la battuta piatta e D la battuta in lift (topspin). E gioca lo schema battuta e

discesa a rete. Se si gioca a punti, vince per esempio, chi arriva per primo a 15. Poi, i

giocatori ruotano. Lo scopo dell’esercitazione è di allenare la risposta in situazioni

randomizzare per ciò che riguarda la direzione e la velocità della palla. Diversamente

l’allievo, conoscendo il tipo di rotazione che il battitore imprimerà alla palla, allenerà

maggiormente la capacità di anticipazione motoria e la percezione spazio tempo della

palla in arrivo. Questo esercizio è indicato per allievi in fase di pre-perfezionamento e

perfezionamento.

Numero differente di giocatori

Con meno di quattro giocatori, quelli che sono al servizio cambiano tipologia di

battuta fra loro dopo ogni palla ed informano il maestro di quale servizio andranno a

giocare.

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Esercizio n°5

Descrizione dell’esercitazione:

A e B giocano due palle a testa su C. L’allievo A gioca servizio e volèe, mentre B

rimane sulla linea di fondo. Quando B è al servizio, C attacca direttamente con la

risposta. Questa esercitazione ha lo scopo di allenare una risposta aggressiva, sia che

il battitore scenda a rete, sia che rimanga a fondo campo, riducendo i suoi tempi di

reazione. Questo esercizio è indicato per allievi in fase di pre-perfezionamento e

perfezionamento.

Categoria di allenamento

Colpi al volo

Servizio e discesa a rete

Risposta al servizio

Passante

Attacco

Punti

Senza punti

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Esercizio n°6

Descrizione dell’esercitazione

A e B eseguono lo schema battuta e discesa a rete. A batte su C nella parte di campo

del diritto. B poi, batte su C nella stessa parte di campo. A gioca la palla successiva

nella parte di campo del rovescio, e così via. Se si esegue un colpo vincente con la

battuta, la volèe o lo smash si ottengono due punti, mentre con qualunque altro colpo

se ne ottiene uno solo. Vince, per esempio, il "gioco" chi per primo arriva a sei punti.

C rimane al suo posto fino a quando non perde il gioco. Questa esercitazione ha lo

scopo di sperimentare e assimilare un atteggiamento offensivo da parte dell’allievo

sia in battuta che in risposta. Questo esercizio è indicato per allievi in fase di pre-

perfezionamento e perfezionamento.

Variazione

In una seconda fase dell’esercitazione il maestro potrebbe decidere di rendere

randomizzata la direzione del servizio al fine di rendere la situazione di gioco sempre

più reale e vicina al modello di prestazione della partita.

Numero differente di giocatori

Con quattro giocatori, due giocano in diagonale in ciascuna delle due metà campo.

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Esercizio n°7

Descrizione dell’esertitazione

Il maestro/A si trova qualche metro davanti alla riga di fondo campo e da lì serve su

B. Come indicato nell'illustrazione, degli ostacoli o dei birilli vengono posti dietro

allievo B per impedirgli di indietreggiare nella risposta al servizio. Si può anche

creare una zona bersaglio nella direzione della risposta di B. Questa esercitazione ha

lo scopo di allenare la capacità di reazione dell’allievo allo stimolo di una palla che

arriva sulle corde della racchetta in un tempo ridotto, rispetto ad un servizio e ad una

risposta rispettamente eseguiti dietro la baseline . Questo esercizio è indicato per

allievi in fase di pre-perfezionamento e perfezionamento.

Variazione

In una seconda fase il maestro potrebbe trasformare l’esercitazione in una gara a

punti in cui chi risponde ha l’obbligo, sia sulla prima, che sulla seconda di servizio, di

partire con i piedi all’interno del campo di gioco. L’allievo alla risposta, inoltre,

avrebbe l’opportunità di raddoppiare il punteggio ottenuto con una risposta vincente.

Numero differente di giocatori

Con tre giocatori, C si alterna con A dopo qualche servizio. Con quattro allievi si

gioca sulle diagonali, creando due rispettive zone bersaglio.

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Capitolo n°4

Tennis percentuale e Match Analysis

Gli sport di situazione sono sempre più al centro dell’interesse del pubblico. La teoria

dell’allenamento di questi sport è una materia d’elevata complessità andando

dall’allenamento fisico allo studio delle strategie locali e globali. Attualmente la

tecnologia, grazie alla Match Analysis è in grado di fornire un utile supporto al

lavoro dell’allenatore. LaMatch Analysis permette anche di ottenere informazioni

automatiche sulla biomeccanica della tecnica specifica del singolo atleta, e dati basati

su statistiche e frequenze che come detto permettono di individuare, nell’ambito

dell’incontro una serie di situazioni dette “invarianti di competizione”che devono

essere ripetute in fase di allenamento in modo tale che gli allievi acquisiscano la

capacità di governare facilmente queste situazioni che si ripetono con determinata

frequenza in ogni incontro. Con lo studio della tecnica al rallentatore si può facilmente

ottenere una conoscenza sullo stato di preparazione tecnica degli allievi e pertanto

provvedere al suo miglioramento, questo per gli sport individuali come il tennis è

pratica comune. Ne sono un esempio le figure qui riportate che riguardano lo studio del

servizio e del diritto dei professionisti.

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Tecnologie avanzate oggi permettono anche di ricostruire automaticamente in realtà

virtuale la tecnica dell’atleta direttamente dal frame videodigitale. Questa tecnica

permette in tal modo di sviluppare approfondite analisi tridimensionali sulla tecnica

catturata bidimensionalmente. Gli Invarianti di gara o di competizione sono quelle

situazioni particolari che si ripetono con frequenza fissa nelle competizioni dei vari sport

e che quindi risultano materia utile di allenamento strategico negli sport di situazione

come il tennis. Con la Match Analysis è possibile quindi selezionare facilmente queste

situazioni ( Invariante di gara ad esempio il servizio) che dovranno poi essere ripetute

in fase di allenamento per far acquisire agli atleti la capacità di governarle facilmente.

Prima di definire come la Match Analysis possa aiutarci nell’ insegnamento delle

strategie di gioco, occorre, al contempo,definire il concetto di Tattica, visto che spesso i

due termini vengono usati erroneamente come sinonimi l’uno dell’altro.

Pertanto definiremo “Strategia” il piano e/o l’unione flessibile di più piani basati sulla

coordinazione degli sforzi, armonizzati con i movimenti relativi, che hanno lo scopo di

superare gli avversari ed ottenere la vittoria.

La “Tattica”, invece, è la capacità del corretto utilizzo della fase transitoria. Sulla base

di queste due definizioni, appare subito chiara la fondamentale differenza fra le due

azioni. Un azione strategica può essere preparata in precedenza, quindi potremo dire che

si basa sull’analisi razionale della situazione, mentre la capacità tattica si basa

essenzialmente sull’intuizione del momento,pertanto è praticamente impossibile

prepararla a priori. Nella fase strategica la Match Analysis fornisce importati supporti off-

line, che permettono di studiare e preparare le strategie per gli sport duali come il tennis.

Il maestro, infatti, dovrà individuare quelle che vengono definite strategie standard:

Serve and volley,

Chip and Charge,

Angolazioni strette e contropiede;

Angolazioni strette e lungo linea;

Corner to Corner;

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Long point;

Swiging volley e volee,

Drop and lob;

Drop and pass;

Approccio di chiusura;

Bisogna però sottolineare come la Match Analysis, nell’utilizzo dello sviluppo di

strategie, è un fatto interpretativo piuttosto che algoritmico automatico,ovvero non

deve essere vista come un possibile sostituto del maestro, ma solo come uno

strumento molto potente e flessibile di supporto ad esso. Infatti essa non può e non

potrà mai sostituire l’allenatore, ma potrà aiutarlo, invece, a sviluppare il suo lavoro

più rapidamente e con maggior precisione professionale.

Analizzare e interpretare il match

Esistono tre tipologie di analisi del match:

Precedente alla gara: Analizzare l’avversario prima del match tramite filmati (seduta

pre-strategia);

Contestuale alla gara: In grado di analizzare le caratteristiche dell’avversario già dai

primi game per improntare strategie corrette;

Successiva alla gara: Sia con una vittoria, sia con una sconfitta;

Ha grande importanza valutare il piano d’impatto, le debolezze, e i pregi dell’avversario.

In alcuni casi, infatti, dopo un set, ci si accorge che la strategia utilizzata non va nella

direzione della vittoria. In questo caso bisogna cambiare il piano strategico per sviluppare

un gioco vincente. Ecco perché l’analisi statistica degli incontri permette al maestro di

fornire un “feedback” oggettivo all’allievo, in alcuni casi anche non verbale così da

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permettergli di leggere ed imparare da solo ciò che gli accade in partita. Dal punto di

vista comunicativo è da evitare quell’analisi delle sconfitte in cui si colpevolizza il

giocatore per gli errori commessi, poiché il risultato in questo caso, sarà quello di

generare un conflitto tra il Maestro e l’allievo, minando quel rapporto di fiducia

fondamentale per la crescita tennistica e personale di un giocatore. Per questo motivo i

grandi tornei del circuito internazionale forniscono loro stessi i valori statistici e i

giocatori professionisti analizzano questi dati e ne fanno un confronto con quelli dei

colleghi. Molto spesso le statistiche rappresentano una conferma delle sensazioni

personali vissute dai giocatori, a volte, invece, si possono riscontrare delle sorprese.

GAME PLANE

Il GAME PLANE deve essere sempre direttamente proporzionale all’analisi del match.

E’ importante sottolineare che senza una tecnica ottimizzata e specializzata non si può

costruire un game plane vincente. La flessibilità di quest’ultimo ci consente di percepire

gli errori e di prendere se necessario scelte diametralmente opposte rispetto alle

precedenti per arrivare alla vittoria.

Per lo sviluppo di un piano di gioco sia efficace che efficiente si utilizzano i fattori

controllabili, ossia quelli che riguardano le proprie scelte anche in relazione alle

caratteristiche dell’avversario:

MATCH ANALYSIS: (Tattica e strategia in base all’analisi del match);

MATCH MENTALITY: (Disposizione mentale con cui sai affronta un match);

COMBINAZIONI TATTICHE: (Associazione di due o più colpi che messi insieme

portano il giocatore alla vittoria. Es. incrociato stretto e lungolinea);

TEORIA DEL CONTROLLO E DEL CENTRO: (Sapere la posizione migliore per il

recupero);

TECNICHE DEGLI SPOSTAMENTI: ( Saper come effettuare gli spostamenti in

maniera corretta)

TECNICHE DEI COLPI FONDAMENTALI E SPECIALI: (Ottimizzare e

specializzare dei colpi fondamentali e speciali);

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ABILITÀ TECNICO – TATTICHE: (Ottimizzare e specializzare delle abilità tecnico

– tattiche);

STILE DI GIOCO: (Acquisire uno stile gioco proprio perché consente di ottimizzare

le proprie qualità e di giocare secondo la propria NATURA);

CAPACITÀ DI ADATTAMENTO A DIFFERENTE STILI DI GIOCO: (L’allievo

deve saper cambiare anche in certi casi il proprio stile di gioco in base all’avversario

che si trova di fronte);

COMPRENDERE LE FASI DI COSTRUZIONE DEL PUNTO;

COMPRENDERE E INTERPRETARE CORRETAMENTE LO STUDIO DEL

TERRITORIO;

Ma occorre distinguere anche altre tipologie di fattori che possono condizionare un match

a prescindere dal game plane del giocatore. Le condizioni atmosferiche (Sole, Vento) e

il piano strategico dell’avversario sono difatti considerati fattori non controllabili che

influenzano negativamente l’andamento del match.

Al fine di una corretta comprensione dell’analisi statistica di un match, occorre definire il

significato di winner , ossia come il colpo che non permette all’avversario il rimando,

mentre l’errore è il colpo sbagliato in una azione totalmente o quasi totalmente

indipendente dalla bontà del colpo avversario immediatamente precedente. Purtroppo in

questo ultimo caso è determinante il giudizio del rilevatore che non sempre può essere

concorde con quello di un altro rilevatore e pertanto si può instaurare una non uniformità

nella compilazione delle statistiche (questo è un problema irrisolvibile a meno che sia una

sola persona a compilare tutti i referti, cosa assolutamente impossibile). Sono oggi

disponibili sul mercato alcuni software utilizzati per l’analisi statistica dei match che

utilizzano un metodo chiamato “Analisi del margine aggressivo”. Si tratta di un indice

che individua la capacità di un giocatore a controllare lo sviluppo dei punti in modo

costruttivo, premiando la caratteristica di produrre giocate vincenti a discapito degli

errori.

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Secondo questo metodo (che si basa su una proposta metodologica di Bill Jacobson,

ideatore di un software per l’analisi dei mach) gli errori non sono tutti uguali ma si

dividono in prima istanza in errori non forzati ed errori forzati.

Questa ipotesi traccia infatti una linea di demarcazione tra gli errori che sono stati

provocati dalla velocità della giocata dell’avversario e quelli che non lo sono stati.

In pratica questo metodo considera allo stesso modo il winner e l’errore forzato

dell’avversario. La loro somma è indicata come “Punti Vinti con colpi Forzati”, ossia i

punti vinti totali meno gli Errori Non Forzati provocati dall’avversario.

“La formula per il calcolo del margine aggressivo è punti vinti con colpi forzati

meno errori non forzati diviso il totale dei punti giocati nel match; il risultato

scaturisce una cifra che, se espressa in percentuale, misura in modo oggettivo la

capacità del giocatore di controllare l’andamento degli scambi in un match facendo

pochi errori. È, in altre parole, una misura dell’equilibrio tra gioco aggressivo e

gioco difensivo dello stesso e noi sappiamo quanto questo sia importante nel tennis

moderno.”[Alberto Brignacca – “Una bellissima partita” - SuperTennis Magazine

n.7 Luglio 2006].

Da precisi studi statistici è stato dimostrato che colui che ha ha il migliore Margine

Agrressivo ha una altissima possibilità di vincere l’incontro

Trakker Pro (fig.1) è un programma di Match analysis che utilizza il principio del

calcolo del margine aggressivo. Questo semplice software può essere installato sia su di

uno smastphone che sui moderni tablet, diventando un valido strumento per un

allenatore. Un programma di questa tipologia consente di:

registrare tutti i colpi di un match;

ottenere una statistica che può essere consultata in ogni momento in tempo reale;

registrare graficamente le partite;

creare un prezioso database di uno o più giocatori;

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Di seguito nella fig.2 possiamo osservare un esempio di Scorecard (finale maschile

del torneo di Wimbledon 2011). Queste hanno la stessa veste grafica per ogni torneo

o gara in quanto l’ITF (International Tennis Federation), organizzatrice di tutti e

quattro le manifestazioni dello Slam, ha dato l’incarico all’IBM di uniformare i dati

di gara, in modo tale che il confronto sia possibile tra i vari tornei dello Slam e sia da

un anno all’altro.

Centre Court - Gentlemen's Singles - Finals

Rafael Nadal ESP (1)

4

1

6

3

Match Completed

Novak Djokovic SRB (2)

6

6

1

6

Match Statistics Serve Statistics

Elapsed Time by Set:

41 33 30 44

Match Summary

Nadal (ESP) Djokovic (SRB)

1st Serve % 64 of 82 = 78 % 69 of 95 = 73 %

Aces

5

7

Double Faults

1

1

Unforced Errors

15

12

Winning % on 1st Serve

43 of 64 = 67 %

50 of 69 = 72 %

Winning % on 2nd Serve

8 of 18 = 44 %

14 of 26 = 54 %

Winners

21

27

Receiving Points Won

31 of 95 = 33 %

31 of 82 = 38 %

Break Point Conversions

3 of 6 = 50 %

5 of 6 = 83 %

Net Approaches

6 of 9 = 67 %

19 of 26 = 73 %

Fastest Serve Speed

126 MPH

126 MPH

Average 1st Serve Speed

118 MPH

117 MPH

Average 2nd Serve Speed

89 MPH

93 MPH

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Oltre al risultato del match con l’indicazione dei giocatori vincente e sconfitto, le

voci sempre presenti sono:

Elapsed Time by Set = Il tempo trascorso per ciascun set giocato;

1st Serve % = Percentuale di prime palle di battuta messe in gioco sul totale di

quelle eseguite;

Aces = Prime palle di battuta che l’avversario non riesce nemmeno a toccare

Double Faults = Errore sia sulla prima che sulla seconda palla di battuta;

Unforced Errors = Errori dovuti a se stessi e perciò non provocati dalla bravura

dell’avversario;

Winning % on 1st Serve = Percentuale dei punti vinti quando il gioco avviene in

seguito alla messa in gioco della propria prima palla di battuta;

Winning % on 2nd Serve = Percentuale dei punti vinti quando il gioco avviene in

seguito alla messa in gioco della propria seconda palla di battuta;

Winners (Including Service) = Colpi vincenti messi a segno inclusi quelli eseguiti

con la battuta;

Receiving Points Won = Punti vinti quando c’è l’avversario alla battuta;

Break Points Conversions = Punti vinti quando il punto in gioco è quello decisivo

per l’assegnazione del gioco e la battuta è a disposizione dell’avversario;

Net Approaches = Punti vinti in seguito ad una azione di discesa a rete;

Total Points Won = Totale dei punti vinti;

Altre voci non sempre presenti sono:

Fastest Serve = Velocità della pallina più alta registrata nell’intero match;

Average 1st Serve Speed = Velocità media della messa in gioco della prima palla

di battuta;

Average 2nd Serve Speed = Velocità media della messa in gioco della seconda

palla di battuta;

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Conclusioni

I dati che si riferiscono agli ultimi quindici anni dimostrano che, nel tennis moderno,

i giocatori e le giocatrici esprimono un tennis sempre più offensivo, in cui le scelte

tattiche, specie sulle superfici veloci, sono maggiormente votate all’attacco e alla

ricerca del colpo vincente piuttosto che alla difesa. Pertanto, diventa fondamentale

che, attraverso un modello di prestazione attuale e mezzi di allenamento adeguati a

quelle che sono le moderne metodologie di insegnamento e di programmazione delle

attività, un maestro di tennis stimoli i propri allievi alla pratica di un tennis offensivo,

soprattutto nei momenti decisivi del match dove conta conquistare i punti importanti

come le “palle break”, i “set point” e i “match point”. All’interno dei programmi di

allenamento, a mio avviso, bisogna dare maggiore importanza ai colpi di inizio

scambio. Nel tennis moderno, in accordo con una visione olistica dell’apprendimento

motorio, il Servizio e la Risposta sono i gesti che, combinati con una varietà di colpi

e di azioni di gioco, andranno a formare il prezioso database tattico-strategico dei

futuri tennisti. Dai dati analizzati, si evince che oggi si può parlare di un “modello di

prestazione percentuale” dei colpi di inizio scambio: ad esempio la percentuale

media di messa in gioco del primo servizio è nell’ordine del 60%. Il motivo di

questo dato risiede anche nel fatto che tra i professionisti, osservando la differenza tra

percentuale di punti vinti quando mettono in gioco la prima palla e quando mettono

in gioco la seconda, questa è dell'ordine del 20%. Ecco perché i tennisti di vertice

ricercano quasi costantemente la massima velocità indipendentemente dalla

superficie presa in considerazione. Tra gli uomini, infatti, la percentuale varia dal

90% al 86% e tra le donne dal 91% al 89%. Non da meno sulla risposta (dati forniti

dall’ATP), il modello prestativo si aggira intorno a percentuali medie del 30% di

punti vinti sulla prima palla di servizio dell’avversario, e del 50% sulla seconda

opportunità. Le scorecards degli incontri sia junior che pro delle prove dello SLAM

dimostrano come oggi sia normale vincere i match perdendo un gran numero di punti.

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Addirittura, quando i match sono molto combattuti, si può arrivare a perderne anche

la metà o anche di più, pur risultando vincitori. A mio avviso è importante aiutare

l’allievo tipo nell’assimilazione di un tennis attivo e percentuale, dove la situazione

per cui si realizzano più punti vincenti, si traduce nella capacità di elevare la media di

qualitativa del gioco. Le sue “giocate” non dovranno essere estemporanee ma costanti

nel tempo come la sua mente, immersa nella partita alla ricerca dell’azione più

funzionale, anche nei momenti difficili dove la concentrazione non dovrà distogliersi

dal pensare che c’è sempre una soluzione vincente. I giocatori più competitivi sono,

oggi, quelli che riescono a mantenere una continuità ed il comando dell’azione per

più tempo possibile durante l’incontro, tenendo alto il livello del loro gioco.

Il giocatore per diventare più forte deve:

avere meno bisogno di tempo per organizzarsi sotto ogni aspetto;

non deve perdere ne l’iniziativa, ne terreno;

Deve stare più vicino al rimbalzo della palla;

Deve sviluppare un tennis attivo e di aggressione;

Deve sopportare sempre meglio la pressione e le varie situazioni;

Deve sviluppare una migliore anticipazione mentale che gli consenta di essere

sempre pronto sotto l’aspetto tattico;

Da queste considerazione si potrebbe ipotizzare che il tennista del futuro lascerà

rimbalzare la palla solamente sulla risposta al servizio per poi prendersi il punto sul

colpo successivo. Ma se è vero che gli scambi si sono di media accorciati, è

altrettanto reale che quando si protraggono, come ad esempio negli ultimi anni nel

torneo di Wimbledon, la spettacolarità del gioco raggiunge livelli altissimi.

Da questa analisi si può affermare che, sia per l’evoluzione tecnologica degli attrezzi,

che del sistema tecnico-tattico, la rapidità del gioco è sicuramente la caratteristica

principale ed anche la più evidente che contraddistingue il tennis moderno.

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Oggi insegnare un tennis interlocutorio, dove si sta molto lontani dalla baseline, si

colpisce la palla in fase discendente e si giocano traiettorie difensive aspettando

l’errore dell’avversario, non è più possibile neanche sulla terra battuta; infatti, anche

sul clay court la costruzione del gioco è improntata sulla ricerca del colpo vincente.

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Bibliografia

Massimiliano Brocchi, “Match Analysis nel tennis” (Project Work per Tecnici

Nazionali del F.I.T.)

Brignacca A., Candusso A., Strazza A., “Analisi statistica dei fattori maggiormente

condizionanti l’esito dei match” (Project Work per Tecnici Nazionali del F.I.T.)

Anno 2004/2005.

Brignacca A., (2006), “Una bellissima partita”. Supertennis Magazine, 7, 2 , 22-25.

Per il reperimento dei dati:

http://www.ausopen.org – Australian Open, Melbourne, Australia;

http://www.usopen.org – US Open, Flushing Meadows, New York, U.S.A;

http://www.wimbledon.org – Wimbledon, Londra, Regno Unito – Luglio 2011;

http://www.atpworldtour.com – “Match Stats” week of 08/08/2011