1 CONFERENZA ZONALE DEI SINDACI DEL VALDARNO AREZZO, 23 e 24 settembre 2011 Sala dei Grandi Palazzo...

1

CONFERENZA ZONALE CONFERENZA ZONALE DEI SINDACI DEL DEI SINDACI DEL VALDARNOVALDARNO

AREZZO, 23 e 24 settembre 2011AREZZO, 23 e 24 settembre 2011

Sala dei GrandiSala dei GrandiPalazzo della ProvinciaPalazzo della Provincia

Il welfare di comunità ed il Piano Integrato di Salute (PIS)Il welfare di comunità ed il Piano Integrato di Salute (PIS)

nelle leggi e nei Piani della Regione Toscananelle leggi e nei Piani della Regione Toscana

Coordinatori: Coordinatori: Laura Brizzi e Lia VasarriLaura Brizzi e Lia Vasarri

2


Il welfare di Il welfare di

comunità ed comunità ed

il Piano il Piano

Integrato di Integrato di

Salute (PIS) Salute (PIS)

nelle leggi e nelle leggi e

nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscanaLaura Brizzi

WELFARE di COMUNITA' WELFARE di COMUNITA'

= =

WELFARE LOCALE WELFARE LOCALE

= =

WELFARE di SERVIZIWELFARE di SERVIZI

3




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


Nuova strutturazione del WELFARE Nuova strutturazione del WELFARE in Italiain Italia

Responsabilità delle comunità localiResponsabilità delle comunità locali

4




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


PARABOLA ASSISTENZIALE PARABOLA ASSISTENZIALE

XX SecoloXX Secolo

Da sistemaDa sistema di protezione sociale fortemente caratterizzato come sfera di attività altamente localizzata (Marschal 1950)

Ad un’azioneAd un’azione di protezione sociale di tipo statale

5




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


ACCENTRAMENTO STATALEACCENTRAMENTO STATALE

costituzione di uncostituzione di un

WELFARE STATE WELFARE STATE

6




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


STATO NAZIONALE STATO NAZIONALE del XIX e XX Secolodel XIX e XX Secolo

Legge Crispi del 1890Legge Crispi del 1890CONCETTO ASSISTENZIALECONCETTO ASSISTENZIALE

Da sistemaDa sistema caritatevolecaritatevole

Alla cosiddettaAlla cosiddetta BENEFICENZA PUBBLICABENEFICENZA PUBBLICA

7




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


DPR 616/77 DPR 616/77 Capo III - Beneficenza pubblicaCapo III - Beneficenza pubblicaArt. 22 Art. 22 Beneficenza pubblica. Beneficenza pubblica. Le funzioni amministrative relative alla materia «beneficenza Le funzioni amministrative relative alla materia «beneficenza pubblica» concernono tutte le attività che attengono, nel pubblica» concernono tutte le attività che attengono, nel quadro della sicurezza sociale, alla predisposizione ed quadro della sicurezza sociale, alla predisposizione ed erogazione di servizi, gratuiti o a pagamento, o di prestazioni erogazione di servizi, gratuiti o a pagamento, o di prestazioni economiche, sia in denaro che in natura, a favore dei singoli, o economiche, sia in denaro che in natura, a favore dei singoli, o di gruppi, qualunque sia il titolo in base al quale sono di gruppi, qualunque sia il titolo in base al quale sono individuati i destinatari, anche quando si tratti di forme di individuati i destinatari, anche quando si tratti di forme di assistenza, a categorie determinate, escluse soltanto le assistenza, a categorie determinate, escluse soltanto le funzioni relative alle prestazioni economiche di natura funzioni relative alle prestazioni economiche di natura previdenziale.previdenziale.

8




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Già nella nostra Già nella nostra Costituzione ItalianaCostituzione Italianaall'art. 38all'art. 38 si riconosce che :si riconosce che :Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale.all'assistenza sociale.I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria.Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e Gli inabili ed i minorati hanno diritto all'educazione e all'avviamento professionale.all'avviamento professionale.Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed Ai compiti previsti in questo articolo provvedono organi ed istituti predisposti o integrati dallo Stato.istituti predisposti o integrati dallo Stato.L'assistenza privata è libera.L'assistenza privata è libera.

9




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Attesa di …. 110 anni Attesa di …. 110 anni Legge 328/2000 Legge 328/2000

Nuovo sistema di WELFARE in Italia Nuovo sistema di WELFARE in Italia

WELFARE rivolto a TUTTI i cittadiniWELFARE rivolto a TUTTI i cittadini

WELFAREWELFAREUNIVERSALISTICO e SELETTIVOUNIVERSALISTICO e SELETTIVO

10




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Non più servizi per i poveri in Non più servizi per i poveri in un’ottica residuale un’ottica residuale

ma si promuove:ma si promuove:

BEN - ESSEREBEN - ESSERE

11




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

universalismo selettivouniversalismo selettivo

PERCORSI - PROGETTIPERCORSI - PROGETTI

12




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

PROGETTO PROGETTO PERSONALIZZATO PERSONALIZZATO

D’INTERVENTOD’INTERVENTO

misure di ATTIVAZIONE SORRETTAmisure di ATTIVAZIONE SORRETTA

+

13




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

WELFARE DI WELFARE DI COMUNITA’COMUNITA’

WELFARE LOCALEWELFARE LOCALE

=

14




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

WELFARE LOCALEWELFARE LOCALE

WELFARE dei SERVIZIWELFARE dei SERVIZI

INFRASTRUTTURE DI CITTADINANZAINFRASTRUTTURE DI CITTADINANZA

WELFARE delle RELAZIONIWELFARE delle RELAZIONI

15




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Politiche sociali = Politiche della vita quotidianaPolitiche sociali = Politiche della vita quotidiana

1) politiche demografiche: flussi di natalità e mortalità, processi di invecchiamento della popolazione, insorgenza di nuove patologie legate all’allungamento del tempo di vita

2) politiche abitative ed urbanistiche: riguardano lo spazio urbano e la dimora della gente

3) politiche della salute: un welfare integrato presuppone la promozione del ben-essere individuale e collettivo

4) politiche formative: sono alla basa dei processi di pari opportunità e dei meccanismi d’integrazione sociale

5) politiche occupazionali: non ci può essere sviluppo sociale senza il riconoscimento del diritto del lavoro

6) politiche ambientali: senza lo sviluppo eco-sostenibile non c’è qualità della vita

16




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

In Toscana già dagli anni ‘80 e ’90 si operava nel sociale In Toscana già dagli anni ‘80 e ’90 si operava nel sociale secondo un’ottica di WELFARE COMUNITARIOsecondo un’ottica di WELFARE COMUNITARIO

L.R. 42/92, L.R. 72/97 L.R. 42/92, L.R. 72/97 ASSISTENZA SOCIALE ASSISTENZA SOCIALE INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

con POLITICHE SANITARIEcon POLITICHE SANITARIEcon POLITICHE con POLITICHE

del VIVERE QUOTIDIANOdel VIVERE QUOTIDIANO

WELFARE COMMUNITY WELFARE COMMUNITY L. 328/2000 e L.C. 3/2001 L. 328/2000 e L.C. 3/2001

17




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Da:Da: APPROCCIO RIPARATIVO APPROCCIO RIPARATIVO (assistenziale)(assistenziale)

A:A: SISTEMA DI PROTEZIONE SOCIALE SISTEMA DI PROTEZIONE SOCIALE (promozione del (promozione del ben-essereben-essere della comunità e delle persone) della comunità e delle persone)

Assistenza da:Assistenza da: INDIVIDUO – DOMANDA - EMERGENZA INDIVIDUO – DOMANDA - EMERGENZA

A:A: COMUNITA’ – BISOGNI - SVILUPPO COMUNITA’ – BISOGNI - SVILUPPO

18




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Strumento introdotto con L. 328/2000Strumento introdotto con L. 328/2000

PIANO SOCIALE DI ZONA PIANO SOCIALE DI ZONA

Programmazione LOCALE:Programmazione LOCALE:

SANITARIOSANITARIOPAL (art. 3 quater D.Lgs. 229/99)PAL (art. 3 quater D.Lgs. 229/99)

SOCIOSANITARIOSOCIOSANITARIOPIANO INTEGRATO DI SALUTE????PIANO INTEGRATO DI SALUTE????

SOCIALESOCIALEPSZ (art. 19 L. 328/00)PSZ (art. 19 L. 328/00)

19




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

SOCIOSANITARIOSOCIOSANITARIO

PIANO INTEGRATO DI SALUTE????PIANO INTEGRATO DI SALUTE????

L.E.A.L.E.A.LIVEASLIVEAS

20




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

D.Lgs. 229/99D.Lgs. 229/99

INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIAINTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA

DPCM 14/02/2001DPCM 14/02/2001

1) Area Materno InfantileMaterno Infantile2) Area degli AnzianiAnziani3) Area delle DipendenzeDipendenze4) Area della Salute MentaleSalute Mentale 5) Area della DisabilitàDisabilità6) Area delle patologie cronico degenerativepatologie cronico degenerative

AREE DI INTEGRAZIONEAREE DI INTEGRAZIONE

21




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

In Italia:In Italia:

In Toscana:In Toscana: 1.1. Cultura dell’integrazioneCultura dell’integrazione

2.2. Leggi regionaliLeggi regionali

3.3. Società della SaluteSocietà della Salute

4.4. ……....

22




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

In Toscana al momento abbiamo:In Toscana al momento abbiamo:

1.1. L.R. 40/2005 L.R. 40/2005 modificata dalla L.R. 60/2008modificata dalla L.R. 60/2008

2.2. L.R. 41/2005L.R. 41/2005

3.3. PISR 2007-2010PISR 2007-2010

4.4. PSR 2008-2010PSR 2008-2010

5.5. L.R. 66/2008L.R. 66/2008

6.6. ……....

23




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

IL FUTURO:IL FUTURO:

PIANO INTEGRATO PIANO INTEGRATO SOCIALE E SANITARIO SOCIALE E SANITARIO

24




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

A LIVELLO LOCALE IL A LIVELLO LOCALE IL FUTURO E’:FUTURO E’:

PIANO INTEGRATO PIANO INTEGRATO DI SALUTE DI SALUTE

25




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

CRITICITA’:CRITICITA’:

RISORSE DESTINATA AL RISORSE DESTINATA AL FONDO FONDO NAZIONALE SOCIALENAZIONALE SOCIALE ANNO 2010 ANNO 2011

ITALIA € 380.222.941 € 178.584.045

TOSCANA € 24.904.602 € 11.715.113

Sole 24 Ore Sanità del 13/9/2011

26




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

CRITICITA’:CRITICITA’:

RISORSE DESTINATA AL RISORSE DESTINATA AL FONDO FONDO NON AUTOSUFFICIENZANON AUTOSUFFICIENZA ANNO 2010 ANNO 2011

ITALIA € 400 milioni € 000

TOSCANA € 80 milioni

€ 20 milioni gen-mag

€ 20 milioni giu-ott

€ ?? nov-dic

27




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Laura Brizzi

Culturalmente, stiamo tornando Culturalmente, stiamo tornando alle CATEGORIE???alle CATEGORIE???

EX DPR 616/77EX DPR 616/77

oppureoppure

Legge Crispi 6972/1890?????Legge Crispi 6972/1890?????

28




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscanaLia Vasarri

Grazie per l’attenzione!Grazie per l’attenzione!

Laura BrizziLaura Brizzi

29




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

Il Piano Integrato di SaluteIl Piano Integrato di Salute

nelle leggi e nei Piani nelle leggi e nei Piani

della Regione Toscanadella Regione Toscana

2° parte della relazione

30




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

Piano Integrato di SalutePiano Integrato di SaluteStrumento Strumento unitariounitario e e partecipatopartecipato attraverso il quale attraverso il quale le comunità locali le comunità locali governanogovernano la salute collettiva ed la salute collettiva ed

interagisconointeragiscono con il sistema dei servizi con il sistema dei servizi

Il PIS, Il PIS, a regimea regime, sostituisce:, sostituisce:• il Programma Operativo di Zona (Azienda USL) il Programma Operativo di Zona (Azienda USL) • il Piano Sociale di Zona (Comuni) il Piano Sociale di Zona (Comuni)

e prevede e prevede obiettivi di saluteobiettivi di salute e e benesserebenessere, ne , ne determina standard quantitativi e qualitativi ed attiva determina standard quantitativi e qualitativi ed attiva strumenti per strumenti per valutarnevalutarne il raggiungimento il raggiungimento

31




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

LEGGE REGIONALE 3 ottobre 1997, n. 72

Organizzazione e promozione di un sistema di diritti di cittadinanza e di pari

opportunità: riordino dei servizi socioassistenziali e sociosanitari integrati.

Non si parlava di PIANO INTEGRATO DI SALUTE

ma …. si gettavano le basi

della futura programmazione integrata di ZONA

32




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

TITOLO I

PRINCIPI ISPIRATORI E DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 1 – Finalità

La Regione Toscana, con la presente legge, intende promuovere e coordinarepromuovere e coordinare gli interventi di politica socialepolitica sociale, anche con apposite reti di protezione sociale, attraverso la loro integrazioneintegrazione con quelli sanitarisanitari, con quelli relativi alla casacasa, al lavorolavoro, alla mobilitàmobilità, alla formazioneformazione, all’istruzioneistruzione, all’educazioneeducazione, al dirittodiritto allo studioallo studio, alla culturacultura, alla ricercaricerca, al tempo liberotempo libero e a tutti gli altri interventi finalizzati al benessereinterventi finalizzati al benessere della persona ed alla prevenzioneprevenzione e rimozionerimozione delle condizioni di disagio sociale.

La presente legge detta norme in materia socioassistenziale per l’esercizio delle funzioni programmatorieprogrammatorie e amministrativeamministrative da parte dei soggetti pubblici titolari.

33




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 49Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 49Norme in materia di programmazione regionale

Legge 28.08.1997, n. 285Legge 28.08.1997, n. 285Disposizioni per la promozione di diritti ed opportunità

per l’infanzia e l’adolescenza

AMBITO OTTIMALE DI INTERVENTOAMBITO OTTIMALE DI INTERVENTO

PRIMA DELLA L.R. 72/97PRIMA DELLA L.R. 72/97

DOPO LA L.R. 72/97DOPO LA L.R. 72/97

Oggi ZONE DISTRETTOOggi ZONE DISTRETTO

34




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

stabiliscestabilisce le finalità della

programmazione regionale e ne

dichiara i principi e i criteri

Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 49Legge Regionale 11 agosto 1999, n. 49Norme in materia di programmazione regionale

definiscedefinisce il sistema generale

degli atti e dei procedimenti di

programmazione

disciplinadisciplina i relativi processi

decisionali, le modalità del

concorsoconcorso degli enti locali, la

partecipazionepartecipazione delle parti sociali

35




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

assicurare la coerenzacoerenza delle

azioni di governo, l’integrazioneintegrazione delle politiche settoriali, il coordinamentocoordinamento

territoriale e fattoriale degli

interventi

La programmazione regionale si propone di:La programmazione regionale si propone di:

favorire il concorsoconcorso dei soggetti pubblici e la

partecipazionepartecipazione dei privati nella sceltascelta degli obiettivi di sviluppo qualificato e

sostenibile, della definizionedefinizione delle strategie

di intervento, nell’attuazioneattuazione delle

conseguenti politiche

di garantire la trasparenzatrasparenza

delle decisioni, i diritti dei

singoli cittadini, la certezza degli obblighi e delle

facoltà nei rapporti tra

soggetti pubblici e privati;

= condivisione e = condivisione e progettazione partecipataprogettazione partecipata

di realizzare il pieno sviluppo pieno sviluppo della personadella persona

secondo il principio delle

pari opportunità tra gli individui, uomini e donne

= BEN-ESSERE= BEN-ESSERE

36




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

PRINCIPIPRINCIPI GENERALI E GENERALI E CRITERICRITERI GUIDA GUIDA DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALEDELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

1)1) SOSTENIBILITA’SOSTENIBILITA’

2)2) COERENZACOERENZA

3)3) SUSSIDIARIETA’SUSSIDIARIETA’ (vedi anche L.C. 3/2001)(vedi anche L.C. 3/2001)

4)4) ADEGUATEZZAADEGUATEZZA

5)5) CONCERTAZIONECONCERTAZIONE

6)6) CORRESPONSABILITA’CORRESPONSABILITA’

7)7) INTEGRAZIONEINTEGRAZIONE

37




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

STRUMENTISTRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALEDELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

1)1) PRS - PIANO REGIONALE DI SVILUPPO: PRS - PIANO REGIONALE DI SVILUPPO: definisce le opzioni definisce le opzioni politichepolitiche, gli , gli obiettivi a medio termine e le strategie di intervento in coerenza con il obiettivi a medio termine e le strategie di intervento in coerenza con il programma di governoprogramma di governo

2)2) DPEF – DOCUMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA: DPEF – DOCUMENTO PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E FINANZIARIA: indica le principali destinazioni delle risorseindica le principali destinazioni delle risorse

3)3) LEGGI E ATTI NORMATIVI: LEGGI E ATTI NORMATIVI: istituiscono le politiche di sviluppo e gli strumenti istituiscono le politiche di sviluppo e gli strumenti di interventodi intervento

4)4) BILANCI: BILANCI: quantificano risorse e stabiliscono stanziamenti di spesaquantificano risorse e stabiliscono stanziamenti di spesa

5)5) I PIANI E PROGRAMMI REGIONALI:I PIANI E PROGRAMMI REGIONALI: precisanoprecisano gli indirizzi per l'attuazione gli indirizzi per l'attuazione delle politiche, delle politiche, coordinanocoordinano gli strumenti d'intervento, gli strumenti d'intervento, integranointegrano e finalizzano e finalizzano le risorse regionali, statali e dell'Unione europeale risorse regionali, statali e dell'Unione europea

38




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

STRUMENTISTRUMENTI DELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALEDELLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE

6)6) I PROGRAMMI LOCALI DI SVILUPPO:I PROGRAMMI LOCALI DI SVILUPPO: individuano priorità, individuano priorità, progetti ed interventi da fareprogetti ed interventi da fare

7)7) PASL - IL PATTO PER LO SVILUPPO LOCALE: PASL - IL PATTO PER LO SVILUPPO LOCALE: indica le indica le priorità condivisepriorità condivise, in , in coerenzacoerenza con gli strumenti della con gli strumenti della programmazione dello sviluppo e della pianificazione del programmazione dello sviluppo e della pianificazione del territorio a livello regionale e locale e territorio a livello regionale e locale e selezionaseleziona i progetti i progetti concertati, concertati, integrandointegrando gli strumenti di intervento e le gli strumenti di intervento e le relative risorserelative risorse

8)8) GLI STRUMENTI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONEGLI STRUMENTI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE

39




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione

ToscanaToscana

Lia Vasarri

L.R. n. 40 del 24/02/2005 L.R. n. 40 del 24/02/2005 Disciplina del Servizio Sanitario Regionale Disciplina del Servizio Sanitario Regionale

modificata dalla LR 60/2008modificata dalla LR 60/2008

SdS PISSdS PIS

DOPO LA LR 49/99DOPO LA LR 49/99

L.R. n. 41 del 24/02/2005L.R. n. 41 del 24/02/2005Sistema integrato d interventi e servizi per la tutela dei Sistema integrato d interventi e servizi per la tutela dei

diritti di cittadinanza socialediritti di cittadinanza sociale

Gestioni Associate …. SdS … Unioni dei Gestioni Associate …. SdS … Unioni dei Comuni PISComuni PIS

40




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


PROGRAMMAZIONE REGIONALE PROGRAMMAZIONE REGIONALE E E

PROGRAMMAZIONE TERRITORIALEPROGRAMMAZIONE TERRITORIALE in ambito sanitario e sociosanitario in ambito sanitario e sociosanitario

Piano Regionale di Piano Regionale di Sviluppo 2011-2015 Sviluppo 2011-2015

Piano Integrato Sociale e Sanitario Piano Integrato Sociale e Sanitario della Regione Toscana 2011 - 2015della Regione Toscana 2011 - 2015

Carta dei diritti di Cittadinanza Sociale Carta dei diritti di Cittadinanza Sociale e Patti Territorialie Patti Territoriali

Piano Integrato di Salute 2011 - 2015Piano Integrato di Salute 2011 - 2015

BILANCI di PREVISIONE dei COMUNIBILANCI di PREVISIONE dei COMUNI

PIANI DI AREA VASTAPIANI DI AREA VASTA

PAL dell’Azienda USLPAL dell’Azienda USL

Agenda 21 localeAgenda 21 localeè lo strumento strategico, che definisce obiettivi, programmi di azione e priorità che abbiano la potenzialità di integrare la integrare la dimensione ambientale con i dimensione ambientale con i piani a finalità economica e piani a finalità economica e socialesociale. E’ uno strumento volontario con cui l’amministrazione locale assume un ruolo di propulsore nel coinvolgimento dei diversi attori pubblici e privati che interagiscono con il territorio.E’ un metodo di sviluppo locale in un’ottica di miglioramento della qualità ambientale

41




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


Il PIS è una SFIDAIl PIS è una SFIDA

Dobbiamo passare da:Dobbiamo passare da:un PIS che interviene fattivamente sui servizi sociali e sanitariun PIS che interviene fattivamente sui servizi sociali e sanitari

ad:ad:uno che definisce alcuni criteri con cui costruire, ad esempio, il uno che definisce alcuni criteri con cui costruire, ad esempio, il piano regolatore di una città, ovviamente per quanto riguarda piano regolatore di una città, ovviamente per quanto riguarda

salute e benesseresalute e benessere

L’integrazione tra le programmazioni regionali L’integrazione tra le programmazioni regionali – – ambienteambiente, , formazione e istruzione, lavoro, territorioformazione e istruzione, lavoro, territorio … - dovrà fornire un … - dovrà fornire un

riferimento sempre più cogente nel creare riferimento sempre più cogente nel creare COERENZACOERENZA tra le tra le programmazioni stesse ma anche tra i diversi livelli di programmazioni stesse ma anche tra i diversi livelli di

programmazione:programmazione:coerenza verticale e orizzontalecoerenza verticale e orizzontale

42




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


continua: Il PIS è una SFIDAcontinua: Il PIS è una SFIDA

In un momento come questo in cui la In un momento come questo in cui la forbiceforbice tra tra capacità di risposta, crescita dei bisognicapacità di risposta, crescita dei bisogni ed ed

evoluzione della domanda si sta sempre più evoluzione della domanda si sta sempre più allargando, il allargando, il SET MINIMO DI INDICATORI forniti SET MINIMO DI INDICATORI forniti

dalla RT dalla RT permetterà di pensare una permetterà di pensare una programmazione capace di orientare la definizione programmazione capace di orientare la definizione

delle priorità di azione. delle priorità di azione.

43




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


NELLA SFIDA DOBBIAMO ANCHE TENERE NELLA SFIDA DOBBIAMO ANCHE TENERE CONTO DI ALCUNI PUNTI DI CONTO DI ALCUNI PUNTI DI DEBOLEZZADEBOLEZZA::

Non c’è Non c’è obbligatorietàobbligatorietà dei PIS. dei PIS.Non ci sono Non ci sono sanzionisanzioni per la ZONA che non approva il PIS. per la ZONA che non approva il PIS.Non c’è allineamento nelle Non c’è allineamento nelle scadenzescadenze previste per la previste per la redazione del PIS ed i Bilanci Comunali.redazione del PIS ed i Bilanci Comunali.Alcuni Sindaci ed Assessori non hanno ancora raggiunto la Alcuni Sindaci ed Assessori non hanno ancora raggiunto la consapevolezza del forte consapevolezza del forte valore politicovalore politico del PIS, del PIS, dell’importanza della dell’importanza della partecipazionepartecipazione e della e della concertazione.concertazione.La Conferenza Zonale di Sindaci non ha La Conferenza Zonale di Sindaci non ha personalità giuridica.personalità giuridica.

44




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


Esperienza del PIS 2008-2010 del ValdarnoEsperienza del PIS 2008-2010 del Valdarno

PERCHE’????PERCHE’????

45




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


Perché il Valdarno ha elaborato un PIS che per molti aspetti risponde a quanto Perché il Valdarno ha elaborato un PIS che per molti aspetti risponde a quanto abbiamo esposto io e Laura fino a questo momento:abbiamo esposto io e Laura fino a questo momento:

a)a) il processo culturale di elaborazione del PIS inizia nel 2002 con la Carta della il processo culturale di elaborazione del PIS inizia nel 2002 con la Carta della Cittadinanza SocialeCittadinanza Sociale

b)b) Nel 2006 la Zona approva il Patto per lo Sviluppo Sostenibile del Valdarno, Nel 2006 la Zona approva il Patto per lo Sviluppo Sostenibile del Valdarno, integrato con il Patto Territoriale per i livelli base di cittadinanza sociale, integrato con il Patto Territoriale per i livelli base di cittadinanza sociale, arrivando ad elaborare un documento completo di programmazione arrivando ad elaborare un documento completo di programmazione socioeconomica di tutta la Zonasocioeconomica di tutta la Zona

c)c) Nel 2008 la Conferenza Zonale dei Sindaci sottoscrive con la Provincia di Nel 2008 la Conferenza Zonale dei Sindaci sottoscrive con la Provincia di Arezzo, l’Azienda USL8 e le altre Zone il Protocollo per le Politiche Integrate Arezzo, l’Azienda USL8 e le altre Zone il Protocollo per le Politiche Integrate di Salutedi Salute

d)d) Il Gruppo Provinciale PIS elabora un set minimo di indicatori per costruire il Il Gruppo Provinciale PIS elabora un set minimo di indicatori per costruire il Profilo di Salute di ogni Zona della ProvinciaProfilo di Salute di ogni Zona della Provincia

46




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


continuacontinua: : Perché il Valdarno ha elaborato un PIS che per molti aspetti Perché il Valdarno ha elaborato un PIS che per molti aspetti risponde a quanto abbiamo esposto io e Laura fino a questo risponde a quanto abbiamo esposto io e Laura fino a questo momento:momento:

e)e) Nel 2008 la Conferenza dei Sindaci costituisce Nel 2008 la Conferenza dei Sindaci costituisce Gruppi di LavoroGruppi di Lavoro per per aree di intervento (minori, anziani, handicap …) – rappresentativi aree di intervento (minori, anziani, handicap …) – rappresentativi del territorio - che hanno elaborato in un percorso parallelo sia il del territorio - che hanno elaborato in un percorso parallelo sia il Profilo di Salute che l’Immagine di SaluteProfilo di Salute che l’Immagine di Salute

f)f) Gli stessi gruppi di lavoro hanno elaborato il PIS frutto di una Gli stessi gruppi di lavoro hanno elaborato il PIS frutto di una concertazioneconcertazione e e partecipazionepartecipazione significativa significativa

g)g) Tra i Tra i determinanti di salutedeterminanti di salute del PIS 2008-2010 del Valdarno è stato del PIS 2008-2010 del Valdarno è stato inserito anche un capitolo relativo inserito anche un capitolo relativo all’ambienteall’ambiente

47




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


Da alcuni anni si registra un crescente interesse per le tematiche della Da alcuni anni si registra un crescente interesse per le tematiche della partecipazionepartecipazione nei più nei più diversi settori:diversi settori:

dalle dalle politiche socialipolitiche sociali alla alla prevenzioneprevenzione,,dalla dalla promozione della salutepromozione della salute alla alla rigenerazione urbanarigenerazione urbana..

La costruzione di La costruzione di coesione socialecoesione sociale e di e di qualità di vitaqualità di vita, attraverso l’azione congiunta di istituzioni, , attraverso l’azione congiunta di istituzioni, terzo settore e cittadini attivi, è una prospettiva di intervento indicata da molte leggi e terzo settore e cittadini attivi, è una prospettiva di intervento indicata da molte leggi e raccomandata da una vasta letteratura scientifica.raccomandata da una vasta letteratura scientifica.Diverse discipline evidenziano l’importanza cruciale di fattori come la Diverse discipline evidenziano l’importanza cruciale di fattori come la FIDUCIA FIDUCIA e la e la SOLIDARIETA’SOLIDARIETA’ nel determinare nel determinare CONDIZIONI DI BENESSERE INDIVIDUALECONDIZIONI DI BENESSERE INDIVIDUALE e e SVILUPPO SOCIALESVILUPPO SOCIALE..Gli approcci partecipativi sono chiamati oggi a rimodularsi sui tratti di società locali Gli approcci partecipativi sono chiamati oggi a rimodularsi sui tratti di società locali profondamente mutati:profondamente mutati:

sul piano sul piano demograficodemografico – invecchiamento, immigrazione – invecchiamento, immigrazionesul piano sul piano occupazionaleoccupazionale – flessibilità, precarietà – flessibilità, precarietàsul piano sul piano culturaleculturale – valori, stili di vita. – valori, stili di vita.

Si tratta perciò di operare nella direzione di un Si tratta perciò di operare nella direzione di un WELFARE SOCIETARIO E PLURALEWELFARE SOCIETARIO E PLURALE basato su basato su principi e metodologie capaci di valorizzare le competenze, formali ed informali, presenti in una principi e metodologie capaci di valorizzare le competenze, formali ed informali, presenti in una comunità.comunità.La La COLLABORAZIONECOLLABORAZIONE diventa quindi il diventa quindi il PROCESSO CARDINE DEL LAVORO SOCIALEPROCESSO CARDINE DEL LAVORO SOCIALE, ma non solo, , ma non solo, dei prossimi anni.dei prossimi anni.

E. RipamontiPsicosociologo, Docente Facoltà di Scienze della formazione

Università Cattolica di Milano

48




il Piano il Piano




nei Piani nei Piani

della della

Regione Regione


QUALE SARA’ IL PIS 2011 - 2015 ?????QUALE SARA’ IL PIS 2011 - 2015 ?????

Grazie per l’attenzione!Grazie per l’attenzione!

Lia VasarriLia Vasarri

1 CONFERENZA ZONALE DEI SINDACI DEL VALDARNO AREZZO, 23 e 24 settembre 2011 Sala dei Grandi Palazzo...

Documents

Transcript of 1 CONFERENZA ZONALE DEI SINDACI DEL VALDARNO AREZZO, 23 e 24 settembre 2011 Sala dei Grandi Palazzo...