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PIANO STRUTTURALE

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Demografia

Referente: Marcello Cocchi

Contributi:

Irene Ferro, Silvana Salvini, Daniele Vignoli

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Responsabile del Procedimento Gaetano Di Benedetto

Progettisti

Oberdan Armanni, Marcello Cocchi, Maurizio Talocchini

Coordinamento operativo Marcello Cocchi

Organizzazione dei dati e Supporto tecnico coordinamento operativo:

Giovanni Matarrese

La popolazione di Firenze e dell’area

metropolitana

Irene Ferro, Silvana Salvini, Daniele Vignoli

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Introduzione

1 - La popolazione residente

La popolazione residente del Comune di Firenze al 31/12/2004 risulta composta da

367.536 abitanti, di cui l’8,2% con cittadinanza straniera; un dato importante se

confrontato con la presenza straniera riscontrata a Prato, che nel 2004 vale 9,1%.

Firenze negli ultimi anni ha vissuto un consistente incremento della presenza straniera,

che è passata dai 25.431 residenti del 2002 ai 30.163 del 2004 (aumento del 18,6%),

rispetto ad una diminuzione, nello stesso periodo, dei residenti italiani.

Figura 1.1 - Popolazione residente per sesso al 31/12 degli anni 1991-2004

340.000

350.000

360.000

370.000

380.000

390.000

400.000

410.000

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

Dal confronto delle piramidi per età dei residenti complessivi e dei residenti stranieri

risultano evidenti le differenze in termini di struttura per sesso ed età: la popolazione

straniera si concentra nelle classi di età attive (tra i 20 ed i 49 anni) e nelle età infantili;

questa situazione porta la piramide dei residenti complessivi ad allargarsi nella parte

centrale e alla base.

Per meglio comprendere le caratteristiche della popolazione è utile esaminare alcuni

indicatori di struttura: l’indice di vecchiaia (IV), che viene calcolato come rapporto tra

gli ultrasessantacinquenni e la popolazione giovanile compresa tra 0 e 14 anni

100140

65 ×=−

+

PP

IV

3

nel 2004 è pari a 231,0% (IVm=176,5% e IVf=288,5%): ogni 100 residenti di età inferiore ai

15 anni sono presenti 231 persone di età superiore ai 64 anni (a Prato nel 2004,

IV=149,0%).

Figura 1.2 - Piramidi per età al 31/12/2004: a) residenti; b) residenti stranieri.

(a)

1,00 0,50 0,00 0,50 1,000

10

20

30

40

50

60

70

80

90

>100

maschi femmine

(b)

2,00 1,00 0,00 1,00 2,000

10

20

30

40

50

60

70

80

90

maschi femmine

Altri due indici descrittivi delle caratteristiche strutturali di una popolazione sono

l’indice di ricambio (IR) e l’indice di dipendenza (ID):

1001915

6460 ×=−

PP

IR 1006415

65140 ×+

=−

+−

PPP

ID

Nel 2004 il valore di IR è pari a 186,5% (IRm=166,3% e IRf=207,4%), mentre ID, che

mostra quante persone che “pesano” sulla società ci sono ogni 100 persone in età

lavorativa vale, 57,7% (IDm=50,7% e IDf=64,5%); più in dettaglio, 17,4 (IDg) sono i giovani

ancora non occupati (0-14) e 40,3 (IDs) gli anziani (65+) non più in età produttive, ogni

100 persone in età 15-64 anni.

L’esame congiunto dei tre indicatori di struttura mette in evidenza che il processo di

invecchiamento ancora in atto nella popolazione fiorentina, continua ad essere più

rapido di quello regionale: la Toscana al 01/01/2004 aveva un indice di vecchiaia pari a

191,4 e l’indice di dipendenza era 53,4 (www.demo.istat.it).

4

Dal grafico in figura 1.3 vediamo che tali indici hanno valori particolarmente elevati per

le donne; questa differenza tra i sessi è dovuta alla maggior presenza delle donne nella

classe di ultrasessantacinquenni e in generale, come abbiamo osservato

precedentemente, nelle classi più anziane. È infatti significativo l’indice di vecchiaia

femminile: per 100 donne che hanno meno di 15 anni ce ne sono 288,5 che ne hanno più

di 64.

Figura 1.3 - Indici di struttura secondo il sesso al 31/12/2004

288,5

50,7 57,7

231,0

176,5207,4 186,5166,3

64,5

0,0

50,0

100,0

150,0

200,0

250,0

300,0

350,0

F M totale

IV IR ID

Tabella 1.1 - Indicatori demografici al 01/01/2003

Indice di Vecchiaia Indice di Dipendenza Indice di Ricambio

Firenze 194,5 54,1 206,3

Prato 147,0 47,0 135,7

Toscana 192,6 52,9 161,8

Italia 133,8 49,8 118,7

Fonte: www.demo.istat.it

Tutto questo naturalmente si riflette sulla suddivisione della popolazione per stato civile

(figura 1.4). In particolare la categoria dei vedovi/e comincia ad avere consistenza

notevole oltre i 65 anni e, come peraltro già rilevato, prevale nettamente la

componente femminile, con un peso dell’84,7%, a causa delle differenze tra i sessi in

termini di speranza di vita (per le donne 83,4 anni contro i 78,1 per gli uomini). La

prevalenza di donne è evidente anche tra i divorziati/e ma in maniera molto più

contenuta (65,4%). In questo caso la differenza per genere è da attribuirsi

5

principalmente alla maggiore propensione degli uomini a contrarre matrimonio dopo lo

scioglimento di un’unione.

Figura 1.4 – Piramide per età, per sesso e per stato civile al 31/12/2004.

1 0 10

10

20

30

40

50

60

70

80

90

>100

nubili celibi coniugate coniugatidivorziate divorziati vedove vedovi

1.1 - LA PRESENZA STRANIERA NEL COMUNE

La popolazione straniera, ad oggi, assume una forte rilevanza nel contesto demografico

del Comune; Firenze è, infatti, una delle città italiane con la più alta percentuale di

popolazione straniera. Il fenomeno migratorio, che ha avuto origine all’inizio degli anni

’80, si è sviluppato rapidamente, assumendo un’incidenza sempre più consistente sulla

popolazione complessiva.

Se al 31/12/2001 gli stranieri iscritti erano 23.621 (il 6,3% della popolazione

complessiva), al 31/12/2004 siamo arrivati a 30.163, passando all’8,2% dei residenti, un

valore, quindi, molto più elevato di quelli evidenziati sia a livello nazionale (in Italia la

quota di stranieri sul totale era di 4,1%), sia a livello disaggregato per ripartizione, per

maschi femmine

6

regione e per provincia: infatti nel Centro la quota è pari a 5,1%, in Toscana 5,4%, per

raggiungere il 6,7% nella provincia di Firenze (ISTAT, 2005).

Tabella 1.2 - Popolazione residente con cittadinanza straniera al 31/12/2004 SESSO

CONTINENTE F M TOTALE

Unione Europea 3608 4137 7745Altri paesi europei 2269 823 3092Africa 1894 3079 4973America nord-centro 760 324 1084America sud 2024 1178 3202Asia 5020 4995 10015Oceania 31 14 45Altri paesi 4 3 7

Totale 15610 14553 30163

A questo proposito è da osservare che gli eventuali incrementi anagrafici verificatisi

negli ultimi anni a Firenze, come in tutto il paese, non sono interamente attribuibili a

veri e propri aumenti di popolazione. I recenti dati Istat mostrano un’Italia “in crescita”

nel 2004, con un numero delle nascite che ha superato quello dei decessi, tuttavia “un

quarto dell’incremento (152mila unità) sono «anime morte» risuscitate; si tratta di

persone che per varie ragioni non sono state censite 4 anni fa […] Per due terzi il saldo

del 2004 è dovuto al saldo dell’immigrazione dall’estero, ma c’è da tener conto che si

tratta, in parte (azzardo: almeno per la metà), di persone che vivevano già in Italia da

anni e che sono stati regolarizzati con la sanatoria del 2002, ma che per le lungaggini dei

provvedimenti amministrativi hanno potuto acquisire la residenza con molto ritardo”

(Livi Bacci, in La Repubblica 28/06/2005). Come si legge nello stesso articolo, inoltre,

un’altra parte di incremento è dovuta ai ritardi nelle registrazioni anagrafiche, con il

risultato che dell’apparente incremento anagrafico riscontrato nel 2004, solo un terzo è

in realtà provocato da un aumento delle nascite; tale aumento, oltretutto, è dovuto per

il 9% alle straniere, e, se è vero che il numero di stranieri è cresciuto, non è poi così

certo che siano approdati in Italia nel corso del 2004. Da ricordare poi che il 2004 è stato

un anno in cui il numero dei decessi è stato particolarmente contenuto anche a causa

della supermortalità che si è verificata nella calda estate del 2003.

Ma torniamo alla situazione del comune di Firenze: più in dettaglio, gli stranieri sono

stati classificati all’interno di sette categorie principali sulla base della cittadinanza:

Unione Europea, Altri paesi europei, Africa, America del nord e centrale, America del

Sud, Oceania e Asia.

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Tabella 1.3 - Gruppi etnici più numerosi al 31/12/2004

CITTADINANZA F M TOTALE % SUL TOTALE DEGLI STRANIERI

Cina 1788 2130 3918 12,99 Albania 1345 2093 3438 11,40

Filippine 1676 1258 2934 9,73 Romania 1162 1133 2295 7,61

Perù 1265 790 2055 6,81 Attualmente circa il 13% dei residenti stranieri è composto da Cinesi, e le altre quattro

etnie maggiormente presenti, Albanesi, Filippini, Rumeni e Peruviani rappresentano

complessivamente il 35,5%.

Un’analisi degli stranieri simile a quella già effettuata per l’intera popolazione è di

sicuro interesse: la componente femminile risulta prevalente (circa il 52%) e,

esaminando la popolazione in base alle classi di età, emerge che ben il 68% appartiene a

quelle comprese tra i 20 e i 49 anni (quota che scende al 40% nella popolazione

complessiva). Questi dati portano naturalmente ad ottenere dei valori degli indici, prima

descritti, molto diversi da quelli ottenuti per la popolazione fiorentina nel suo

complesso. L’indice di vecchiaia ha un valore pari a 13,3, l’indice di dipendenza è 23,2 e

quello di ricambio risulta 33,3. Ciò conferma come la presenza di persone ultra-

sessantacinquenni con cittadinanza straniera sia molto esigua.

Al 31/12/2004 il 52,7% degli stranieri risulta celibe o nubile, i coniugati sono circa il

43,4%, mentre i divorziati e i vedovi sono pari complessivamente al 3,9%.

Figura 1.5 – Presenza straniera nei quartieri al 31/12/2004.

campo di marte 19%

centro 31%

gavinana/gallluzzo 8%

isolotto/legnaia 11%

rifredi/le piagge 31%

8

Analizzando, poi, la distribuzione degli stranieri nei cinque quartieri in cui è diviso il

Comune è evidente come la più alta concentrazione si registri nel Centro e a Rifredi/Le

Piagge (rispettivamente il 31,3% ed il 31,2%). A Gavinana/Galluzzo la presenza di

cittadini stranieri è molto più contenuta, infatti è il 7,6% della popolazione straniera

(Figura 1.5). La situazione del Centro si conferma anche valutando la quota di residenti

stranieri sul totale della popolazione in ciascun quartiere (Tabella 1.4).

Tabella 1.4 – Percentuale degli stranieri residenti sul totale della popolazione in ogni quartiere - 31/12/2004

Quartiere Percentuale

Centro 13,9

Campo di marte 6,3

Gavinana/Galluzzo 5,5

Isolotto/Legnaia 5,1

Rifredi/Le Piagge 9,1

Tabella 1.5 – Distribuzione degli stranieri per quartiere di residenza e Continente di provenienza al 31/12/2004

Continente

QUARTIERE Africa America_NC America_S Asia Europa Oceania Altri paesi Totale

Centro 36,0 43,4 27,0 28,0 32,3 60,0 28,6 31,3

Campo di marte 18,3 20,7 25,0 16,4 18,5 15,6 28,6 18,6

Gavinana/Galluzzo 6,5 10,4 9,5 6,3 8,4 6,7 0,0 7,6

Isolotto/Legnaia 12,5 8,6 14,5 7,3 13,7 4,4 42,9 11,3

Rifredi/Le Piagge 26,7 17,0 24,0 42,0 27,1 13,3 0,0 31,2

non rilevato 0,1 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 0,0 0,0

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

1.2 - I FLUSSI MIGRATORI

La disponibilità dei dati anagrafici relativi agli anni 2002, 2003, 2004 ha consentito di

aggiornare la serie storica dei flussi migratori già costruita dal 1991 al 2001 (Regina,

Salvini, Vignoli, 2003). Nel complesso degli ultimi tre anni il saldo migratorio è positivo

(+4.345 unità) e su questo risultato hanno un peso determinante gli ultimi due anni:

come si vede dai dati in tabella 1.6, infatti, il 2003 e il 2004 si distinguono per un

numero di iscritti molto maggiore rispetto a quello degli altri anni e ciò probabilmente è

dovuto, in parte ad un reale maggiore afflusso di persone, ma anche, e soprattutto per il

2003, alle regolarizzazioni che, come abbiamo già ricordato, hanno fatto seguito

all’introduzione della legge Bossi-Fini.

9

Tabella 1.6 – Serie storica degli immigrati e degli emigrati del Comune di Firenze dal 1991 al 2004. Anno Immigrati % immigrati Emigrati % emigrati Saldo 1991 6.793 5,3 9.148 7,6 -2.3551992 6.684 5,2 8.156 6,8 -1.4721993 7.010 5,5 8.567 7,1 -1.5571994 7.291 5,7 8.325 6,9 -1.0341995 6.915 5,4 7.736 6,4 -8211996 8.015 6,3 7.178 6,0 8371997 9.220 7,2 7.119 5,9 2.1011998 9.047 7,1 7.747 6,4 1.3001999 11.193 8,8 8.281 6,9 2.9122000 10.593 8,3 8.917 7,4 1.6762001 9.840 7,7 8.790 7,3 1.0502002 9.812 7,7 9.982 8,3 -1702003 12.454 9,8 9.892 8,2 2.562

2004 12.454 9,8 10.501 8,7 1.953

Totale 127.321 100,0 120.339 100,0 6.982Fonte: anni 1991-2001 Regina, Salvini, Vignoli, 2003; anni 2003-2004 nostre elaborazione su dati anagrafici.

Figura 1.6 – Immigrati e emigrati del Comune di Firenze dal 1991 al 2004.

-4.000

-2.000

0

2.000

4.000

6.000

8.000

10.000

12.000

14.000

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004

SM Immigrati Emigrati

Fonte: anni 1991-2001 Regina, Salvini, Vignoli, 2003; anni 2003-2004 nostre elaborazione su dati anagrafici.

Esaminando le piramidi per età degli immigrati e degli emigrati possiamo dire che c’è un

sostanziale equilibrio in termini di presenza maschile e femminile, sia per quanto

riguarda i flussi in entrata che i flussi in uscita. Per quanto riguarda i movimenti

migratori degli italiani sul territorio, questo non è un dato che stupisce. Se invece

consideriamo i flussi di popolazione straniera, il dato può avere diverse cause: nei primi

anni in cui Firenze ha visto arrivare gruppi consistenti di stranieri, questi erano per lo

10

più giovani uomini (in gran parte provenienti dal nord Africa) che approdavano in Italia

nella speranza di poter trovare un lavoro che consentisse loro di mantenersi e di

mandare parte dello stipendio alla famiglia rimasta a casa. Oggi molti di questi hanno

trovato una sistemazione stabile e regolare in Italia e la scelta delle donne (spesso con

figli) rimaste in patria è stata quella di emigrare e raggiungere il marito.

Un altro aspetto da considerare è il fatto che negli ultimi anni Firenze è meta di gruppi

etnici diversi rispetto a quelli di alcuni anni fa: abbiamo già detto che la quota maggiore

di flussi in entrata proviene dalla Cina e da qui, nella maggior parte dei casi, si spostano

famiglie intere; in aumento è anche l’immigrazione dai paesi dell’Est europeo, paesi dai

quali sono soprattutto le giovani donne ad emigrare. Questi due aspetti, insieme

considerati, concorrono ad equilibrare la presenza tra uomini e donne stranieri nel

comune di Firenze.

Figura 1.7 – Piramide per età degli immigrati e degli emigrati nel/dal Comune nel 2004.

-0,025 -0,015 -0,005 0,005 0,015 0,025

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

F

M

-0,025 -0,015 -0,005 0,005 0,015 0,025

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90F

M

1.3 - LA FECONDITÀ: UN’ANALISI PER CONTEMPORANEI

La tendenza registrata negli ultimi anni per la fecondità del comune di Firenze non fa

eccezione rispetto all’andamento del TFT a livello regionale e nazionale. Già

dall’osservazione delle piramidi per età della popolazione al 31/12/2004 abbiamo infatti

notato che negli ultimi anni la base della piramide si è allargata, segno di un lieve

“ringiovanimento” della popolazione. Quanto all’origine di tale mutamento, l’aspetto

che ha coinvolto maggiormente la città di Firenze è costituito proprio dalle migrazioni.

L’aumento di immigrazione straniera - concentrata prevalentemente nelle età 20-49

11

anni e quindi nelle età riproduttive - ha portato con sé comportamenti fecondi piuttosto

lontani da quelli delle donne italiane, con la conseguenza di un “effetto-rialzo” sulla

fecondità complessiva. Questo fenomeno infatti, già sostanziale a livello nazionale,

diviene più significativo se scendiamo a livello locale (Magherini e Mencarini, 2001), e la

città di Firenze, come già rilevato, ha una quota massiccia di popolazione straniera

residente (l’8,2% nel 2004), proveniente per la maggior parte dalla Cina (13% degli

stranieri) e dall’Albania (11,4%). I primi provengono da un paese in cui il regime di

fecondità ha subito un processo di riduzione velocissimo e marcato - il TFT stimato per il

2005 è pari a 1,7 (ONU, 2005) - ma non per scelte dei singoli, quanto per una politica

molto rigida di pianificazione familiare da parte dello Stato; questo porta a pensare che

sia naturale un comportamento fecondo tendente al rialzo da parte di queste comunità.

La popolazione albanese invece tutt’oggi presenta regimi di fecondità più elevati

rispetto alla popolazione fiorentina, con un TFT che misura circa 2,29 figli per donna

(ONU, 2005).

Ci soffermeremo quindi sullo studio della fecondità differenziale per nazionalità della

madre, in modo da evidenziare le eventuali diversità e le possibili relazioni tra

movimenti migratori e fecondità.

Alcune precisazioni tecniche prima di passare alla presentazione dei risultati: l’analisi

della fecondità che presentiamo ha per oggetto gli ultimi tre anni i cui dati erano

disponibili nei registri anagrafici dei nati (2002-2004).

Come per l’analisi degli aspetti strutturali della popolazione, si è scelto di lavorare per

età singole; la popolazione residente nel comune di Firenze ha infatti una numerosità

sufficiente a giustificare uno studio di questo tipo: il numero di nati in ogni anno di

calendario da donne in età x è abbastanza robusto e non fortemente condizionato da

fattori casuali.

Negli ultimi anni non si riscontra una tendenza evidente al rialzo o al ribasso per la

fecondità: il TFT del comune di Firenze dal 2002 al 2004 è passato dal valore di 1,10 al

valore di 1,08.

Tabella 1.7 - Tasso di fecondità totale nel comune di Firenze dal 2002 al 2004: di tutte le donne residenti, delle donne italiane, delle donne straniere.

2002 2003 2004

TFT 1,10 1,14 1,08

TFT straniere 2,13 1,98 1,86

TFT italiane 0,98 1,05 0,96

12

Come si vede dai valori in tabella 1.7 il tasso di fecondità per le donne italiane è

inferiore a quello della popolazione totale, comprensiva cioè delle donne straniere che

si mantengono su livelli di fecondità prossimi ai due figli per donna.

È interessante osservare che i comportamenti fecondi di italiane e straniere residenti a

Firenze si distinguono anche in termini di cadenza: l’età media al parto delle donne

italiane nel 2004 era di 33,5 anni; le donne straniere invece in media hanno figli intorno

ai 28 anni (tabella 1.8).

Tabella 1.8 - Tasso di fecondità totale ed età media al parto per le donne italiane, per le straniere e valori complessivi. Valori relativi al 2004.

Totale Straniere Italiane

TFT < 30 0,35 1,18 0,20

TFT >= 30 0,73 0,68 0,76

TFT 1,08 1,86 0,96

Età media al parto 32,20 27,96 33,50

A giudicare dal modello di fecondità per età descritto nel grafico in figura 1.8, possiamo

dire che c’è un reale anticipo nella realizzazione della fecondità da parte delle

immigrate di origine non italiana, rispetto alle donne italiane.

Figura 1.8 - Percentuale di TFT attribuibile a ciascuna classe di età, negli anni dal 2002 al 2004, distintamente per cittadinanza.

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49

2002 st

2003 st

2004 st

2002 it

2003 it

2004 it

I fenomeni esaminati hanno messo in luce una fase della demografia della città sempre

più caratterizzata dalla crescente immigrazione. Di conseguenza, almeno secondo i dati

più recenti, sembra essere la presenza straniera il motore dei cambiamenti che, anche

13

in tempi relativamente brevi, potrebbero soprammettersi al tradizionale equilibrio

demografico locale.

2 - PREVISIONI DEMOGRAFICHE SU SCALA LOCALE PER IL COMUNE DI FIRENZE

2.1 - NUOVI OBBIETTIVI E NUOVE FINALITÀ NELLE PREVISIONI.

Lo studio delle manifestazioni recenti non consente, da solo, di comprendere le

implicazioni di medio e lungo periodo delle nuove tendenze in atto. E’ necessaria,

allora, la costruzione di alcuni scenari di popolazione, su orizzonti temporali di medio

termine, che permettano di riflettere sulla portata delle conseguenze dell’attuale

situazione demografica.

Per il Comune di Firenze e per i relativi quartieri di residenza, sono già stati realizzati

scenari demografici di medio periodo (Regina, Salvini, Vignoli 2003), guardando alla sua

struttura per sesso ed età ed all’andamento intrinseco che la caratterizza negli ultimi

anni: la bassa natalità, l’aumento di longevità (specialmente femminile) e la crescente

immigrazione. La costruzione di tali scenari ha costituito, quanto meno, un’occasione

per riflettere e ragionare sulla nuova realtà demografica e sulle sue implicazioni di

medio periodo. Una popolazione “chiusa nelle proprie mura”, infatti, si troverebbe di

fronte ad una drastica contrazione demografica, concentrata nelle classi che prendono

parte ai processi di produzione–riproduzione. In questo quadro evolutivo, poi, si

inseriscono le migrazioni che rappresentano la variabile che più potrà modificare il

futuro demografico di Firenze, sia in termini di ammontare totale, che di struttura per

sesso ed età (Salvini, Vignoli 2004). A tale proposito sottolineiamo che, in un momento

di così rapide trasformazioni, la realizzazione di previsioni demografiche per piccole

aree, con l’obbiettivo di cogliere sul territorio l’impatto delle trasformazioni in corso,

rappresenta un’operazione più che mai rischiosa. La dinamica demografica di una

popolazione dipende direttamente dal modo in cui gli effetti dei flussi demografici, sia

naturali (nascite e morti) sia migratori, si combinano tra loro. I fenomeni di natalità e

mortalità presentano una certa stabilità ed inerzia, almeno nel breve e medio periodo.

La migratorietà rappresenta, invece, la componente più complessa da trattare in termini

previsivi e, allo stesso tempo, anche il vero “motore” dell’evoluzione demografica a

livello locale. In particolare, la consistenza, la direzione e la composizione dei flussi

migratori può essere soggetta a rapide fluttuazioni che possono essere legate sia al

contesto (come, ad esempio, un cambiamento nella politica di regolamentazione dei

14

permessi di soggiorno) che a scelte individuali (nella maggior parte dei casi di ordine

economico e sociale) le cui conseguenze risultano difficilmente quantificabili.

Tuttavia, la richiesta da parte delle amministrazioni locali di informazioni sul futuro

demografico delle popolazioni urbane è crescente. In particolare, l’interesse è sempre

più rivolto a conoscenze che non siano esclusivamente “strumentali”, ma che piuttosto

possano costituire una risorsa di tipo “strategico” per l’amministrazione comunale, al

fine di identificare l’insorgere o l’evolversi delle principali problematiche di natura

socio-demografica. In questo senso, allora, cadono i motivi per una previsione

demografica di lungo periodo, in quanto le variabili economiche, politiche e sociali che

ad essa si devono connettere, si prestano solo a pianificazioni di breve e medio termine.

Mentre in grosse collettività le dinamiche evolutive di popolazione mutano molto

lentamente, altrettanto non avviene per collettività più ridotte, esposte al rischio di

improvvisi e rapidi cambiamenti di comportamento. Questo vale in particolar modo per

quel che riguarda la mobilità: i movimenti migratori obbediscono a leggi economiche e a

politiche normative pressoché imprevedibili e i mutamenti in quest’ottica possono

essere sia consistenti sia rapidissimi. Ciò attenua la validità del principio di inerzia su cui

si basano le previsioni e può, nel corso del tempo, rendere improvvisamente obsoleto il

dato rilevato e la previsione che ad esso si affida (Golini, De Simoni, Gesano 1982). Sarà

allora necessario che le previsioni demografiche per piccole aree siano effettuate in

modo tale da permettere un loro continuo aggiornamento sulla base delle modifiche che

dovessero intervenire sulla dinamica demografica (ibidem).

Cambiano dunque finalità ed obbiettivi di questo nuovo esercizio previsivo1. Ciò che si è

voluto realizzare, in questa successiva fase della ricerca, è stata la costruzione di un

impianto previsivo stabile.

Alla base di questo vi è l’ipotesi di una lieve ripresa economica e demografica della

città: si ipotizza una crescita, nei diversi settori produttivi, della domanda di lavoro ed

una valorizzazione sia quantitativa che qualitativa delle risorse umane disponibili.

Questa prospettiva sottintende che il saldo migratorio continui ad aumentare: un’offerta

di lavoro crescente costituisce una forza attrattiva considerevole, soprattutto per chi

vive in paesi in cui le prospettive di vita sono poco appetibili.

1 La metodologia utilizzata per la produzione degli scenari si basa sul metodo “cohort component”: tecnicamente, si tratta di “far invecchiare” le persone di ciascun gruppo di età, cioè di calcolare, data una certa probabilità di sopravvivenza, la popolazione dopo 1 anno. Oltre a questo, occorre far intervenire la fecondità, per prevedere quanti bambini nasceranno nel frattempo, e la migratorietà, per vedere quante persone si aggiungeranno o usciranno dalla popolazione.

15

Sulla base di queste considerazioni, si è quindi assunto che i flussi in entrata e in uscita

subiscano un incremento. Riprendendo l’esame delle tendenze recenti dei movimenti

migratori, si è stimato un incremento annuo pari all’1%.

Per la fecondità l’ipotesi è di raggiungimento del numero medio di figli per donna

registrato a livello nazionale nel 2004, pari a 1,3 (Istat, 2005); tale ripresa è attribuibile

in parte all’aumento della presenza straniera di cui si è ipotizzata la continuazione,

oltre al presumibile “recupero” delle generazioni che fino ad oggi sembrano aver

rinviato le scelte di fecondità (Salvini, Ferro, 2005; Golini, 2005).

Infine, per quanto riguarda la mortalità, abbiamo ipotizzato che i livelli si mantengano

costanti, sulla base della tavola di mortalità provinciale più recente (2001). In effetti nel

breve periodo anche i lievi e auspicabili aumenti della sopravvivenza porterebbero

comunque a variazioni relative ed assolute della popolazione poco rilevanti.

L’algoritmo previsivo lavora pertanto su base annuale, cosicché il 31 Dicembre dell’anno

successivo all’anno base della previsione possano già essere disponibili i dati anagrafici

che potranno immediatamente essere confrontati con i dati previsti, dei quali risulterà

possibile valutare la correttezza.

L’orizzonte temporale scelto per la previsione è di 5 anni, ma l’idea è che per l’anno

successivo sia di volta in volta realizzata aggiornando la popolazione base della

previsione con quella reale disponibile in anagrafe. In questo modo sarà possibile

effettuare i dovuti controlli ed eventualmente modificare le ipotesi di previsione, così

da ottenere un risultato sempre più solido ed affidabile.

Realizzare previsioni per età singole consente inoltre di aggregare la popolazione

prevista in classi di età rappresentative, così da fornire dei risultati immediatamente

fruibili e più interpretabili rispetto a quelli che si avrebbero con previsioni su classi

quinquennali. In particolare, abbiamo scelto di aggregare le classi in utenza potenziale

dell’asilo nido (0-2 anni), utenza potenziale della scuola materna (3-5 anni), utenza

potenziale della scuola elementare (6-10 anni), utenza potenziale della scuola media

inferiore (11-13 anni), utenza potenziale della scuola media superiore (14-18 anni),

fascia di età giovanile (19-29 anni), corpo centrale della popolazione (30-64 anni),

popolazione anziana (a partire dai 65 anni di età).

Riportiamo infine – con il particolare obiettivo di confrontare i risultati con l’esercizio

previsivo effettuato nella precedente ricerca basata sui dati anagrafici al 31.12.2001 e

costituita da scenari diversificati al 31.12.2021 (Regina et al., 2003) – il prolungamento

dell’andamento della popolazione (e dei relativi indicatori) anche negli anni successivi,

16

fino alla stessa data, il 31.12.2021. Nella costruzione di tali scenari, che avevano lo

scopo di presentare i possibili quadri evolutivi derivanti da diverse ipotesi (di

stazionarietà, di contrazione e di espansione dei fenomeni demografici), la variabile

dominante era costituita dalle tendenze dei movimenti migratori, le cui dimensioni e

caratteristiche condizionavano pesantemente i risultati delle proiezioni.

2.2 - I RISULTATI: QUALI MODIFICAZIONI NELLA STRUTTURA PER ETÀ? 2.2.1 Il periodo 2005-2009 Durante il primo quinquennio di previsione (2004-2009) l’ammontare totale della

popolazione passa da 367.050 a 364.177 (con una lieve diminuzione dello 0,8%). In

particolare il mutamento della popolazione maschile è di –286 unità (gli uomini passano

da 171.239 a 170.953) e di quella femminile è di –2.587 unità (le donne passano da

195.811 a 193.224)2.

Per quanto riguarda la struttura per sesso ed età (figura 2.1) soffermiamoci sull’analisi

delle classi di età rappresentative (figura 2.2(a) – 2.2(i)).

Figura 2.1 - Piramidi per età: a) 31/12/2004; b) previsione al 31/12/2009.

(a)

1,00 0,50 0,00 0,50 1,00

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

>100

maschi femmine

(b)

0,010 0,005 0,000 0,005 0,010

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

>100

maschi femmine

2 L’ipotesi di costanza nei livelli dei movimenti migratori e della fecondità sui valori medi del triennio 2002-2004, porterebbe differenze contenute dell’andamento della popolazione, sia dal punto di vista strutturale sia della sua dimensione. I risultati dell’esercizio pertanto non sono inclusi nel presente rapporto anche se sono disponibili.

17

Nel 2004 il contingente in età 0-2 anni, che comprende la fascia dei nuovi nati ed

identifica l’utenza potenziale dell’asilo nido, corrisponde a 8.939 unità (2,4% della

popolazione complessiva). Al termine del periodo previsivo in tale classe di età si

prevede una diminuzione del contingente, che passa a 7.922 unità (2,2% della

popolazione totale).

Il contingente della classe di età che rappresenta l’utenza potenziale della scuola

materna (3-5 anni), nel quinquennio passa da 8.529 a 7.898 (cioè da una percentuale del

2,3% al 2,2% del totale della popolazione).

I bambini in età 6-10 anni corrispondono, in linea di massima, al contingente di scolari

della scuola elementare; nel 2004 esso ammonta a 12.821 (pari al 3,5% del complesso

della popolazione residente). La sua consistenza complessiva appare crescente per tutto

il quinquennio previsivo, divenendo pari a 14.495 (il 4% dall’intera popolazione).

Nel 2004 la popolazione residente in età 11-13 corrisponde a 7.644 unità (2,1% della

popolazione residente), che identifica in larga misura il contingente di studenti della

scuola media inferiore3. Secondo le nostre ipotesi, l’andamento complessivo di questa

coorte sarà caratterizzato da un aumento totale del 5,2% fino a raggiungere la

numerosità di 8.059 unità.

La classe di età 14-18 comprende, con approssimazione variabile, tutti gli studenti che

contribuiscono a formare l’utenza potenziale della scuola media superiore. Al

31/12/2004 tali coorti ammontano a 12.665 ragazzi; l’evoluzione prevista per tale

contingente descrive una sostanziale stabilità fino al termine del periodo previsivo, in

cui si contano 13.008 unità. Il quadro demografico relativo a queste coorti costituisce la

premessa per la valutazione quantitativa degli studenti della scuola secondaria; tuttavia

in queste considerazioni ovviamente non teniamo conto dei tassi di scolarità dei

residenti e di eventuali movimenti pendolari per motivi di studio tra i vari comuni della

provincia.

I residenti nel comune di Firenze che hanno tra 19 e 29 anni ammontano a 38.500 (il

10,5% del complesso della popolazione). Il trend numerico previsto per questa classe (si

passa a 36.050 unità, che rappresentano quasi il 10% del totale della popolazione)

risente dei significativi effetti della denatalità che ha caratterizzato la storia

demografica recente dai primi anni ’70 fino al picco negativo del 1995. Questo gruppo di

individui, che contiene al suo interno la fascia di popolazione che si affaccia sul mercato

del lavoro, si presta ad una doppia lettura. Se, da un lato, si potrà verificare una

3 Secondo le vigenti definizioni dei contingenti scolastici.

18

riduzione della pressione sul mercato del lavoro, dall’altro, ipotizzando una sostanziale

stabilità delle condizioni socio-economiche, diventerà sempre più difficoltoso il ricambio

generazionale delle forze di lavoro (per i prossimi anni solo lievemente bilanciato

dall’apporto numerico degli immigrati che, peraltro, in generale non occupano gli stessi

segmenti di specializzazione dei residenti).

Il corpo centrale della popolazione (30-64 anni) nel 2004 conta 189.364 unità,

corrispondenti al 51,6% dei residenti del comune; nell’arco della previsione il

contingente sarà caratterizzato da una sostanziale stabilità, infatti, nel 2009 sarà

costituito da 185.097 unità (pari al 50,8% del totale).

Infine il 25,5% del complesso della popolazione residente è formato da persone in età

anziana (oltre i 65 anni la popolazione è di 93.740 unità). Queste classi di età,

presumibilmente, non subiranno nei prossimi cinque anni significative variazioni: per il

2009 si prevedono 91.648 unità. Questa lieve riduzione, che può apparire poco intuitiva,

è spiegata dall’avvicinarsi ai 90 anni della coorte dei nati durante la prima guerra

mondiale. Tale coorte è inevitabilmente ridotta rispetto a quelle precedenti e darà

luogo, in un momento in cui il senso comune suggerisce che la popolazione anziana non

possa che aumentare, ad una diminuzione dei novantenni.

In sintesi, come del resto era prevedibile, si prospetta una struttura per età della

popolazione sostanzialmente sbilanciata verso le classi di età più mature. In valori

assoluti questo si esplica in un calo di circa 7.378 individui di 20-39 anni e, allo stesso

tempo, una sostanziale stabilità degli ultra-sessantacinquenni. La significativa

diminuzione nella classe tra i 20 e i 39 anni è il frutto della forte denatalità che ha

caratterizzato la città – come del resto l’intero paese – tra gli anni ’70 e la prima metà

degli anni ’90. Quanto appena osservato sottolinea come l’invecchiamento della

popolazione sia dovuto, non solo all’aumento degli anziani, ma anche, e forse più, alla

diminuzione degli individui più giovani.

19

Figura 2.2 – Classi rappresentative della popolazione del Comune; 31/12 degli anni dal 2000 al 2021.

(a)

(b)

(c)

Utenza potenziale dell'asilo nido (0-2 anni)

0

2000

4000

6000

8000

10000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

Utenza potenziale della scuola materna (3-5 anni)

0

2000

4000

6000

8000

10000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

Contingente di scolari della scuola elementare (6-10 anni)

0

2000

4000

6000

8000

10000

12000

14000

16000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

20

(d)

(e)

(f)

Studenti della scuola media inferiore (11-13 anni)

0100020003000400050006000700080009000

1000020

00

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

Utenza potenziale della scuola media superiore (14-18 anni)

02000400060008000

1000012000140001600018000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

Popolazione giovane (19-29 anni)

0

10000

20000

30000

40000

50000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

21

(g)

(h)

(i)

Corpo centrale della popolazione (30-64 anni)

0

50000

100000

150000

20000020

00

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

Popolazione in età senile (65 anni e più)

0100002000030000400005000060000700008000090000

100000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

,

Evoluzione della popolazione complessiva

0

50000

100000

150000

200000

250000

300000

350000

400000

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

2016

2017

2018

2019

2020

2021

22

2.2.2 – QUANTO SONO ATTENDIBILI LE NOSTRE PREVISIONI? Torniamo sull’importanza che riveste il grado di attendibilità e accuratezza dei risultati,

nel caso si vogliano produrre vere e proprie previsioni di popolazione4. La qualità delle

previsioni è determinata da una validità esterna, cioè è necessario, oltre ad un modello

concettualmente solido, anche un riscontro effettivo delle previsioni nel futuro (Preston,

Heuveline e Guillot, 2001). In particolare, l’ammontare ed il segno degli errori che si

sono commessi nella previsione della popolazione nelle sue varie componenti illumina

sulla causa che può averli generati, e può costituire un’utile guida nella predisposizione

di nuove previsioni (Livi Bacci, 1999).

Si è allora deciso di valutare la “solidità” del nostro impianto previsivo ipotizzando che

se l’approccio funziona nel passato, questo possa ragionevolmente funzionare anche per

il futuro. Per far ciò si è operata una previsione a partire dal 31/12/2002, cristallizzando

i valori dei parametri demografici di mortalità, fecondità e migratorietà e valutandone

poi l’errore relativo per gli anni 2003 e 2004, di cui conosciamo i valori reali (quelli

effettivamente osservabili dall’anagrafe del comune).

La più immediata e semplice misura della qualità di una previsione al tempo t è data dal

calcolo dell’errore relativo commesso:

)()()(

tPtPtP

EP−

= ,

dove P(t) è la popolazione reale al tempo t e PP(t) è la popolazione prevista al tempo

t.

La tabella 2.1 mostra che l’errore relativo commesso nel prevedere la popolazione per

classi di età singole nel 2003 e 2004 è intorno allo 0,4%. Tale risultato appare

particolarmente soddisfacente e consente da un lato, di validare il metodo utilizzato e,

dall’altro, di guardare alle previsioni qui proposte, almeno per quanto concerne i primi

anni a partire dal 2005, con una certa fiducia.

4 La distinzione tra proiezioni e previsioni è alla base di quasi tutta la letteratura demografica che tratta questi argomenti. Le proiezioni sono il risultato di calcoli formali e forniscono la rappresentazione di un assetto futuro di popolazione, indipendentemente dalla verosimiglianza dei presupposti; se la conoscenza dell’evoluzione della popolazione serve, invece, all’utente per compiere delle decisioni (Terra Abrami, 1998)

23

Tabella 2.1 – Valutazione dell’errore relativo commesso nella previsione dell’ammontare totale della popolazione per gli anni 2003 e 2004. (a) Popolazione reale osservata in anagrafe al 31 Dicembre.

Totale

2003 369.588

2004 367.050

(b) Popolazione prevista al 31 Dicembre. Totale

2003 368.229 2004 365.968

(c) Errore relativo.

Errore relativo

2003 0,4 2004 0,3

2.2.3 – LE PREVISIONI NEL MEDIO PERIODO: LA POPOLAZIONE AL 2021 NELLE DIVERSE IPOTESI DI PREVISIONE

La proiezione nel medio periodo delle tendenze demografiche degli ultimi anni, ha

evidentemente il solo obiettivo di disegnare un quadro di riferimento per la popolazione

futura.

L’obiettivo fondamentale della ricerca che ha preceduto questo lavoro (Regina et al.),

consiste nella predisposizione di scenari futuri basati su ipotesi diversificate di

evoluzione del movimento naturale e del movimento migratorio, senza costituire

previsioni ragionate con gradi di affidabilità a priori. Tali ipotesi intendono infatti

corrispondere alle varianti “alta”, “media” e “bassa” degli scenari costruiti dall’Istat

(http://demo.istat.it/prev/index_e.html) per la popolazione italiana e dalle Nazioni

Unite (http://esa.un.org/unpp/index.asp) per la popolazione mondiale.

In questa fase della ricerca, invece, i risultati che presentiamo per l’evoluzione della

popolazione fino al 31/12/2021 costituiscono soltanto il proseguimento delle proiezioni

proposte per il quinquennio 2005-2009 sopra commentate, e hanno esclusivamente

l’obiettivo di confrontare le conseguenze delle ipotesi di prosecuzione degli andamenti

demografici con le ipotesi del lavoro precedente, in particolare alle ipotesi sui

movimenti migratori.

Con questa premessa, sotto le ipotesi di lieve incremento dei livelli di fecondità e di

migratorietà, e di stabilità del modello di mortalità provinciale del 2000, nel 2021 la

24

popolazione fiorentina conterebbe 361.445 abitanti, l’1,6% in meno della popolazione

residente al 31/12/2004.

Tale decremento della popolazione è certamente il risultato dell’attuale saldo naturale

negativo, che nemmeno il massiccio afflusso di immigrati riesce a bilanciare.

Osservando i valori dei principali indici di struttura si nota che, se gli andamenti attuali

proseguissero nel futuro, si assisterebbe ad un lieve ringiovanimento della popolazione,

e infatti l’indice di vecchiaia passerebbe dal valore attuale di 231 a quello di 215,8,

dovuto prevalentemente alla struttura per età degli immigrati e all’ipotizzato

incremento della fecondità. Si avrebbe, infatti, anche un lieve miglioramento in termini

di “sostituzione” tra la popolazione giovane (15-19 anni) e la popolazione in età 60-64

anni, infatti l’indice di ricambio passerebbe da 186,5 a 157,8.

Tabella 2.2 Indicatori di struttura della popolazione al 2004 (dati osservati) e al 2021 (dati previsti)

IV IR ID 2004 2021 2004 2021 2004 2021

F 288,5 272,5 207,4 176,9 64,5 56,9 M 176,5 164,1 166,3 140,3 50,7 44,7

totale 231,0 215,8 186,5 157,8 57,7 50,9

Come si ricorderà, le previsioni realizzate nella ricerca che ha preceduto il lavoro che

qui presentiamo, mostravano ben altri scenari futuri per il Comune di Firenze. In

particolare il quadro che si prospettava era quello di una popolazione in aumento, al

contrario di quanto risulta secondo le ipotesi di proseguimento delle tendenze

demografiche attuali. La sostanziale diversità dei risultati, come si è detto, è in primo

luogo il prodotto della diversa ipotesi riguardante i movimenti migratori. Questa è senza

dubbio la variabile che più delle altre ha la capacità di modificare la dimensione e la

composizione della popolazione fiorentina.

Il confronto dell’attuale piramide delle età con quella ottenibile sulla base della

invariabilità dei livelli e dei modelli migratori sottolinea il processo di “rarefazione”

delle età più giovani, soprattutto se la compariamo con quanto appariva nel caso di una

crescita lineare dei flussi. In mancanza di una decisa inversione di tendenza della

fecondità, è evidente come il ringiovanimento della popolazione sia legato ad una

crescita del tutto improponibile delle migrazioni.

25

Figura 2.3 - Piramidi per età: a) 31/12/2004; b) previsione al 31/12/2021.

(a)

1,00 0,50 0,00 0,50 1,00

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

>100

maschi femmine

(b)

0,010 0,005 0,000 0,005 0,010

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

>100

maschi femmine

Conclusioni

Bibliografia e siti internet consultati

Golini A. (2005) “Pochi perché?” Intervento a “L’eccezionale quotidiano”. Giornata per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Firenze, Istituto degli Innocenti 21 e 22 novembre 2005.

Golini A., De Simoni A. e Gesano G. (1982), Previsioni demografiche per aree sub-regionali, atti della XXXI Riunione Scientifica, “Statistica e Previsione”, Società Italiana di Statistica.

ISTAT (2005), “Gli stranieri in Italia: gli effetti dell’ultima regolarizzazione, Stima al 1° gennaio 2005”, Statistiche in breve, Popolazione, 15 dicembre 2005.

Livi Bacci M. (1999), Introduzione alla demografia, terza edizione, Loescher, Torino.

Livi Bacci M. (2005) “La demografia delle anime morte”, in La Repubblica 28/06/2005 p.19.

Preston S., Heuveline P. e Guillot M. (2001), Demography. Measuring and modelling population processes, Blackwell Publishers, Oxford.

Regina F., Salvini S. e Vignoli D. (2003), La popolazione a Firenze. Il profilo demografico della città, Collana “La statistica per la città”, Ufficio Comunale di Statistica, Firenze.

Regina F. e Vignoli D. (2004), La popolazione fiorentina tra realtà e percezione, lavoro presentato al convegno “I sensi della ricerca: interdisciplinarietà e temi di frontiera negli studi di popolazione”, 1-3 Dicembre 2004, Roma.

26

Salvini S., Ferro I. (2005) Un difficile equilibrio: i giovani tra flessibilità del lavoro e scelte familiari, Convegno “Famiglie, nascite e politiche sociali”, Roma, 28-29 Aprile 2005, Accademia Nazionale dei Lincei, Atti dei Convegni Lincei, in corso di stampa.

Terra Abrami V. (1998), Le Previsioni Demografiche, Il Mulino, Bologna.

http://esa.un.org/unpp

www.demo.istat.it

PIANO STRUTTURALE

____________________________________________________________________

Fabbisogno abitativo

Referente: Marcello Cocchi

Contributi:

Gianni Dugheri, Riccardo Innocenti,

Elisa Molino

___________________________________________________________________

Responsabile del Procedimento Gaetano Di Benedetto

Progettisti

Oberdan Armanni, Marcello Cocchi, Maurizio Talocchini

Coordinamento operativo Marcello Cocchi

Organizzazione dei dati e Supporto tecnico coordinamento operativo:

Giovanni Matarrese

Ufficio Comunale di Statistica – Indagine sulla ricerca di abitazioni a Firenze – novembre 2005

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Premessa Con questa indagine sul fabbisogno abitativo dei fiorentini prosegue la collaborazione fra la Direzione Urbanistica e l’Ufficio di Statistica volta a supportare con dati, studi ed elaborazioni la predisposizione del Piano Strutturale del Comune. Dopo la produzione di alcune ricerche che sono state utilizzate per definire la struttura sociale ed economica di Firenze e la costruzione di un modello di previsione demografica della popolazione, è nata l’esigenza di tentare una valutazione della domanda di abitazioni che insiste su Firenze. Come si può intuire, non si tratta di una misura semplice da calcolare, anche perché occorre definire in prima istanza cosa si intende per “cercare casa”. In questo lavoro si è scelto di chiedere agli intervistati se stavano cercando o pensavano di cercare una nuova abitazione nei successivi dodici mesi. L’universo di riferimento considerato è costituito dai cittadini residenti a Firenze (escluse le convivenze religiose, militari, sanitarie, carcerarie, etc.) estratti casualmente dall’anagrafe della popolazione e di età compresa tra 18 e 75 anni. La somministrazione del questionario è avvenuta tramite indagine telefonica con metodologia CATI. L’utilizzo di questo sistema ha dei vantaggi e degli svantaggi, come del resto tutte le altre metodologie. Tra i primi, senza dubbio, i bassi costi e la velocità di realizzazione delle interviste. D’altra parte un questionario somministrato telefonicamente non può che essere di breve durata e con domande molto semplici. Tra gli svantaggi bisogna considerare anche l’autoselezione del campione in quanto non vengono raggiunti coloro che sono privi di linea telefonica fissa. Per superare, almeno in parte, questo problema viene utilizzato un campione stratificato per quartiere di residenza (5), sesso e classi di età (6), in modo che ogni individuo che non è possibile intervistare (per rifiuto, irreperibilità o altra causa) venga sostituito con uno che ha le stesse caratteristiche. Questa tecnica di campionamento consente di stimare i valori assoluti per ogni domanda associando alla stima puntuale anche un intervallo di confidenza che misura la bontà della stima stessa. Più piccolo è l’intervallo, più affidabile è la stima. Un limite di questa indagine riguarda la scelta della popolazione di riferimento che è, e non avrebbe potuto essere diversamente, quella residente a Firenze. E’ chiaro che questa popolazione esprime solo una parte della domanda di abitazioni, ma d’altro canto è molto complesso riuscire a stimare quanti “non fiorentini” cercano casa a Firenze e senz’altro richiederebbe l’integrazione di fonti diverse. La situazione abitativa Il primo gruppo di domande mira a fotografare la situazione abitativa dei residenti a Firenze. È stato quindi chiesto il titolo di godimento della abitazione attuale, distinguendo se di proprietà (della persona intervistata o comunque della famiglia), in affitto o altro titolo (per esempio comodato). Tabella 1. Popolazione residente per titolo di godimento

N %Proprietà 211.192 80,2Affitto 45.819 17,4altro titolo 5.631 2,1non risponde 803 0,3Totale 263.446 100,0 Come era prevedibile (tabella 1) una percentuale molto alta della popolazione (oltre l’80%) abita in case di proprietà. Più contenuta la percentuale dei residenti che abitano in case in affitto: 17,4%. È bene precisare che i numeri riportati si riferiscono al titolo di godimento della popolazione residente e non al numero delle abitazioni presenti sul territorio comunale.

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Abbiamo voluto poi indagare la dimensione delle abitazioni: di quanti metri quadri e di quanti vani sono composte. La divisione in tre sole grandi classi di superficie è stata adottata per semplicità nei confronti del rispondente, ben sapendo che si tratta di una semplificazione delle informazioni. Tabella 2. Popolazione residente per classe di superficie dell’abitazione Classe di superficie N %fino a 45 mq 6.878 2,646 mq - 85 mq 118.894 45,1oltre 85 mq 134.229 51,0non risponde 3.445 1,3Totale 263.446 100,0 Tabella 3. Popolazione residente per numero di stanze dell’abitazione N° stanze N %1 2.426 0,92 17.825 6,83 58.198 22,14 101.263 38,45 55.113 20,96 e oltre 28.622 10,9Totale 263.446 100,0 Analizzando i dati contenuti nelle tabelle 2 e 3 emerge come prevalgono le case medie e grandi: più della metà della popolazione vive in case di oltre 85 mq e solo il 2,6% in case di superficie inferiore a 45 mq. Per quanto riguarda le stanze, si vede che la tipologia più numerosa è rappresentata dalle case con quattro stanze, nelle quali risiede il 38,4% della popolazione seguita da quella con 3 stanze con il 22,1%. Sono comunque abbastanza numerose le persone che abitano sia in una casa di cinque vani sia in una di sei vani e oltre: rispettivamente il 20,9% e il 10,9%. Chi cerca casa La domanda chiave del questionario riguarda l’intenzione da parte dell’intervistato di cercare casa nei prossimi 12 mesi. Tabella 4. Popolazione residente per intenzione di cercare casa nei prossimi 12 mesi

N %si 17.789 6,8no 243.227 92,3non risponde 2.430 0,9Totale 263.446 100,0 Come si vede dalla tabella 4 si stimano in ben 17.789 i residenti a Firenze che hanno dichiarato di cercare casa nei prossimi dodici mesi. Si ricorda che l’indagine condotta è un’indagine campionaria che, come tutte le indagini di questo tipo, è affetta da un errore di stima. Per ovviare a questo inconveniente, a ciascuna stima puntuale si associa un intervallo, detto di confidenza, per il quale è nota la probabilità di contenere il vero valore. Detto questo, si può affermare che con probabilità pari al 95%, il vero numero di coloro che cercano casa a Firenze è contenuto nell’intervallo compreso tra 14.245 e 21.334. In termini percentuali, se è il 6,8% della popolazione che dichiara di cercare casa, l’intervallo di confidenza associato è compreso tra il 5,4% e l’8,1%.

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Tabella 5. Popolazione residente che dichiara di cercare casa per sesso e classe di età Femmine Maschi Totale classe di età N % N % N %

18-24 597 75,1 198 24,9 795 100,025-34 3.068 45,5 3.677 54,5 6.744 100,035-44 2.807 56,0 2.210 44,0 5.017 100,045-54 1.621 53,9 1.386 46,1 3.007 100,055-64 990 54,4 830 45,6 1.819 100,065-74 0 0,0 407 100,0 407 100,0

Totale 9.082 51,1 8.707 48,9 17.789 100,0 Qualche breve cenno su chi sono coloro che cercano casa. Come si può vedere dalla tabella 5 prevalgono, sia pure di poco, le femmine. La percentuale dei maschi è superiore solo nelle classi di età 25-34 anni e 65-74 anni, dove le femmine in cerca sono assenti. Nelle altre classi di età considerate le femmine sono sempre in maggioranza con uno squilibrio maggiore soprattutto nella classe di età 18-24 anni: 75,1% contro 24,9%. Tabella 6. Popolazione residente che dichiara di cercare casa per condizione professionale N %

non occupato 4.645 26,1occupato 13.144 73,9

Condizione professionale

Totale 17.789 100,0 Come era prevedibile, quasi i 3/4 di coloro che cercano casa sono occupati. Infatti la condizione professionale è sicuramente un fattore determinante per decidere se procedere all’acquisto di un’abitazione. Il motivo prevalente (tabella 7) che induce a cercare una nuova casa è la mancanza di spazio e riguarda il 46,4% di coloro che sono in cerca. Poco meno del 20% sono coloro che cercano casa perché devono lasciare la famiglia dove attualmente vivono Tabella 7. Popolazione residente in cerca di nuova casa per motivo di ricerca N %

lascerò la famiglia attuale 3.444 19,4l'abitazione attuale non è adeguata per esigenze di spazio 8.261 46,4

l'abitazione attuale non è adeguata per studio/lavoro 406 2,3

l'abitazione attuale non è adeguata per altri motivi 2.420 13,6

altro 3.057 17,2non risponde 200 1,1

Motivo di ricerca

Totale 17.789 100,0 Una domanda specifica è stata formulata per conoscere quante persone sono coinvolte nella ricerca della nuova casa, o meglio, quante persone vi abiteranno una volta trovata. Come si può osservare dalla tabella 8 sono 7.305 gli individui che cercano casa solo per se stessi (il 41,1% del totale dei “cercatori”). Importante anche la percentuale delle coppie coinvolte nella

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ricerca. Come era facile aspettarsi all’aumentare del numero dei componenti il nucleo familiare diminuisce la percentuale di individui alla ricerca di una nuova casa, come se i nuclei familiari più strutturati avessero già trovato una sistemazione definitiva. Interessante notare come i dati riportati nella tabella 8 sono, in termini percentuali, molto vicini al numero di famiglie suddivise per numero di componenti iscritte nell’anagrafe comunale (tabella 9). In alcuni casi si assiste quasi a una completa corrispondenza fra coloro che cercano casa e gli iscritti in anagrafe (ad esempio le famiglie unipersonali o quelle composte da 4 persone). Tabella 8. Popolazione residente in cerca di nuova casa per numero di persone coinvolte nella ricerca

N %1 7.305 41,12 5.424 30,53 2.624 14,74 1.621 9,15 409 2,3non vuole rispondere 408 2,3

Numero di persone coinvolte nella ricerca

Totale 17.789 100,0 Tabella 9. Nuclei familiari residenti nel Comune di Firenze al 30 novembre 2005 per numero di componenti. Elaborazione Ufficio Comunale di Statistica su dati anagrafici

N° componenti Numero di nuclei familiari %1 75.155 42,72 46.584 26,53 30.468 17,34 18.221 10,35 4.078 2,36 1.065 0,6

>=7 537 0,3Totale 176.108 100,0

Nella tabella 4 è stata indicata una stima delle persone in cerca di nuova abitazione a Firenze, pari a 17.789. Utilizzando i dati presenti nella tabella 8 è possibile provare a dare una misura, sia pure grossolana, delle persone complessivamente coinvolte. Moltiplicando il numero di chi si dichiara alla ricerca per il numero dei componenti della famiglia si può ipotizzare che sono coinvolti circa 35.000 residenti a Firenze. Per quasi i 2/3 di questi, Firenze rimane il luogo preferito dove trovare casa (tabella 10) mentre sono poco più del 30% coloro che indirizzano la loro ricerca fuori dal territorio comunale. Tabella 10. Popolazione residente in cerca di nuova casa per località di ricerca

N %all'interno del comune 11.524 64,8fuori del comune 5.437 30,6non vuole rispondere 828 4,7

Località di ricerca della nuova casa

Totale 17.789 100,0 La natura campionaria dell’indagine non ha consentito di scendere in dettaglio su questa domanda. Si è, invece, tentato di indagare sulle motivazioni che inducono a cercare casa a Firenze o altrove (tabella 11). Coloro che cercano casa a Firenze lo fanno in grande maggioranza (68,9%) perché piace loro vivere qui, mentre per il 22,7% è importante la vicinanza con i familiari.

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Tabella 11. Popolazione residente in cerca di nuova casa per motivo di ricerca a Firenze

N %mi piace vivere qui 8.516 68,9perché i miei familiari risiedono a firenze 2.802 22,7

Altro 422 3,4non vuole rispondere 612 5,0

Motivo di ricerca

Totale 12.352 100,0 Per coloro che indirizzano la propria ricerca fuori Firenze (tabella 12), il motivo prevalente è quello economico (52,1% degli interessati), in quanto si ritiene che i prezzi di acquisto o affitto delle abitazioni fuori città siano in generale più bassi. Il 22,1% cerca casa fuori Firenze per avvicinarsi alla sede di lavoro mentre solo il 14,7% dei rispondenti dà come motivazione quella di una migliore qualità della vita. Tabella 12. Popolazione residente in cerca di nuova casa per motivo di ricerca fuori Firenze

N %perché i prezzi di affitto/acquisto sono più bassi

2.833 52,1

perché si vive meglio fuori città 799 14,7

per avvicinarsi alla sede di lavoro/studio 1.204 22,1

altro 601 11,1

Motivo di ricerca

Totale 5.437 100,0 Vediamo adesso alcune indicazioni di massima sul tipo di abitazioni che vengono cercate. Nella tabella 13 viene presentato il titolo di godimento richiesto. Tabella 13. Popolazione residente in cerca di nuova casa per tipologia di abitazione cercata

N %in affitto 4.275 24,0di proprietà 12.723 71,5non so 792 4,5Totale 17.789 100,0 Come era immaginabile, i residenti di Firenze cercano in larga maggioranza (71,5%) un’abitazione di proprietà in linea con i dati del titolo di godimento dell’abitazione attuale. Solo il 24% cerca un’abitazione in affitto mentre il 4,5% non ha idee chiare a proposito. Per quanto riguarda le dimensioni dell’abitazione, la classe di superficie più numerosa è quella tra 46 mq e 85 mq (tabella 14). Sono molti, il 39,8% del totale, anche coloro che cercano un’abitazione superiore agli 85 mq. Da notare che sono pochissimi, solo il 4,4%, i residenti che dichiarano di cercare una casa uguale o inferiore a 45 mq., il che lascia intendere che la crescita del numero di miniappartamenti risponde prevalentemente ad una domanda di non residenti. Tabella 14. Popolazione residente in cerca di nuova casa per classe di superficie dell’abitazione cercata

N %fino a 45 mq 789 4,446 mq - 85 mq 9.322 52,4

Classe di superficie

oltre 85 mq 7.073 39,8

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non vuole rispondere 606 3,4

Totale 17.789 100,0 Per quanto riguarda il numero di stanze, le più ricercate sono le abitazioni di 4 vani (33,0% dei rispondenti) seguite da quelle di 3 (27,2%). Nessuno sembra ricercare monolocali mentre non sono pochi, il 10,3% del totale, coloro che cercano un’abitazione di 6 stanze o più. Tabella 15. Popolazione residente in cerca di nuova casa per numero di stanze dell’abitazione cercata

N %1 0 0,02 2.032 11,43 4.844 27,24 5.863 33,05 3.223 18,16 e oltre 1.827 10,3

Numero di stanze

Totale 17.789 100,0 Chi non cerca casa A coloro che hanno dichiarato di non cercare casa ne è stato chiesto il motivo. Tabella 16. Popolazione residente non in cerca di nuova casa per motivo di non ricerca

N %sono soddisfatto della situazione attuale 220.055 90,5

non ho le risorse economiche occorrenti 16.104 6,6

l'ho già trovata e sono in procinto di trasferirmi 1.218 0,5

altro 5.655 2,3non risponde 195 0,1

Motivi per i quali non si cerca casa

Totale 243.227 100,0 Oltre il 90% di coloro che non cercano casa si dichiara soddisfatto della propria situazione abitativa. Da non trascurare la percentuale di coloro che dichiara di non cercarla perché privo delle risorse economiche necessarie. Si può stimare questa categoria di persone in 16.104 individui, numero di poco inferiore a quello di coloro che dichiarano di cercare attivamente casa nei prossimi 12 mesi (tabella 4). A chi non cerca casa per mancanza di disponibilità finanziaria, poiché rappresenta, di fatto, una domanda potenziale, sono stati sottoposti alcuni dei quesiti rivolti a chi si sta già muovendo nella ricerca di una nuova abitazione. Dall’analisi della composizione per sesso ed età (tabella 17) si può osservare come siano in maniera preponderante le donne di età compresa fra i 35 e i 44 anni i soggetti “deboli” nella ricerca di una nuova casa. Gli uomini che vorrebbero ma non possono sono in percentuale decisamente minore (30,3% contro il 69,7% delle donne) e sono concentrati nella prima classe di età, quella dei più giovani (18-24 anni). Tabella 17. Popolazione residente che dichiara di non cercare casa per motivi economici per sesso e classe di età F M Totale N % N % N %

18-24 201 33,2 403 66,8 604 100,025-34 1.221 59,2 840 40,8 2.061 100,035-44 3.358 80,7 805 19,3 4.162 100,045-54 3.038 65,1 1.626 34,9 4.665 100,0

classe di età

55-64 2.187 78,9 587 21,1 2.774 100,0

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65-74 1.224 66,6 614 33,4 1.838 100,0

Totale 11.228 69,7 4.875 30,3 16.104 100,0 Se si confrontano questi numeri con quelli della tabella 5, in cui venivano riportate le percentuali di coloro che sono effettivamente alla ricerca di una nuova abitazione, emerge una diversa distribuzione per classi di età: in quel caso si muovevano soprattutto giovani fra i 25 e i 34 anni, più i maschi che le femmine, in questo caso si sentono limitate dalle scarse risorse economiche soprattutto le persone che hanno fra i 45 e i 54 anni, in maniera preponderante quelle di sesso femminile. Per quanto riguarda la condizione occupazionale, si può osservare che fra coloro che non cercano casa per mancanza di risorse è più alta la percentuale dei non occupati rispetto a coloro che dichiarano di cercarla (35,1% a fronte del 26,1%) Tabella 18. Popolazione residente che dichiara di non cercare casa per motivi economici per condizione professionale N %

non occupato 5.660 35,1occupato 10.444 64,9Condizione

professionale Totale 16.104 100,0

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Censimento delle abitazioni Per completare il quadro sul fabbisogno abitativo dei residenti a Firenze può essere utile riportare alcune informazioni raccolte durante il Censimento delle abitazioni, parte integrante del Censimento generale della popolazione che si è svolto nel 2001. Nonostante siano già trascorsi più di 4 anni, si può ritenere che alcune delle informazioni raccolte siano ancora valide e comunque non facilmente reperibili da altre fonti. Nella tabella 19 sono presentate le abitazioni per tipo di occupazione. In oltre il 90% delle abitazioni è presente almeno un residente. Sia il dato delle abitazioni occupate solo da persone non residenti sia il dato relativo alle abitazioni non occupate potrebbero essere distorti dalle modalità di espletamento del censimento che tende a sopravvalutare il numero delle abitazioni non occupate. Tabella 19. Abitazioni per tipo di occupazione. Censimento generale della popolazione 2001

N %abitazione occupata da almeno una persona residente 155.474 90,7

abitazione occupata solo da persone non residenti 4.684 2,7

abitazione non occupata 11.203 6,5

Tipo di occupazione

Totale 171.361 100,0 Relativamente al titolo di godimento dell’abitazione (tabella 20), si nota come la quota delle abitazioni in affitto, pari al 25,3%, è superiore a quella dei residenti che abitano in affitto (tabella 1) che è 17,4%; analogamente la quota delle case di proprietà è inferiore alla quota di residenti che abitano in case di proprietà: 67,0% contro 80,2%. Ne consegue che sono prevalentemente i non residenti ad occupare abitazioni in affitto. Tabella 20. Abitazioni per titolo di godimento. Censimento generale della popolazione 2001

N %Proprietà 107.283 67,0Affitto 40.543 25,3altro titolo 12.332 7,7

Titolo di godimento

Totale 160.158 100,0 Sono oltre il 90%, per un numero complessivo di oltre 150.000, le abitazioni di proprietà di persone fisiche (tabella 21) mentre altre tipologie seguono con percentuali molto ridotte. Le case di proprietà IACP o ATER rappresentano il 3,0%, per un numero complessivo di circa 5.000 abitazioni. Le abitazioni di proprietà del Comune sono l’1,6% del totale per un numero complessivo pari a circa 2.700. Tabella 21. Abitazioni per tipologia di proprietario. Censimento generale della popolazione 2001

N %Persona fisica 154.525 90,2impresa o società 3.916 2,3cooperativa edilizia 235 0,1stato regione provincia 773 0,5comune 2.761 1,6ente previdenziale 1.504 0,9IACP o ATER 5.056 3,0altro 2.591 1,5

Tipologia di proprietario

Totale 171.361 100,0

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I dati relativi alla dimensione delle abitazioni, superficie in metri quadri e numero di vani, sono riportati nelle tabelle 22 e 23. E’ stato utilizzato lo stesso criterio di raggruppamento in classi utilizzato nelle tabelle 2 e 3. Si conferma il numero preponderante di abitazioni medio grandi: quelle di oltre 85 mq sono il 45,5% del totale mentre quelle tra 46 e 85 mq rappresentano il 46,9%. Tabella 22. Abitazioni per classe di superficie. Censimento generale della popolazione 2001 Classe di superficie N %Fino a 45 mq 12.934 7,546 mq – 85 mq 80.411 46,9Oltre 85 mq 78.016 45,5Totale 171.361 100,0

Oltre il 70 % delle abitazioni ha almeno quattro stanze mentre bilocali e monolocali rappresentano complessivamente solo l’8,9% delle abitazioni. Tabella 22. Abitazioni per numero di stanze. Censimento generale della popolazione 2001 N° stanze N %1 3.023 1,82 12.145 7,13 34.427 20,14 58.889 34,45 37.012 21,66 e oltre 25.865 15,1Totale 171.361 100,0

Infine può essere interessante conoscere il numero delle abitazioni provviste di box auto, posto auto al chiuso o all’aperto (tabelle 24,25 e 26). Tabella 23. Abitazioni per presenza di box auto privato. Censimento generale della popolazione 2001

N %si 22.662 14,1

no 137.496 85,9

Presenza di box auto privato Totale 160.158 100,0

Tabella 24. Abitazioni per presenza di posto auto al chiuso.. Censimento generale della popolazione 2001

N %

si 15.950 10,0

no 144.208 90,0

Presenza di posto auto al chiuso Totale 160.158 100,0

Tabella 25. Abitazioni per presenza di posto auto all’aperto. Censimento generale della popolazione 2001

N %

si 32.090 20,0

no 128.068 80,0

Presenza di posto auto all’aperto Totale 160.158 100,0

Il 14,1% delle abitazioni possiede un box auto privato, il 10,0% possiede un posto auto al chiuso e il 20,0 possiede un posto auto all’aperto; ne consegue che più della metà delle abitazioni è sprovvisto di un posto assegnato per l’automobile.

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Il questionario 1 . A che titolo la sua famiglia occupa l’abitazione?

1. Affitto (ente pubblico, soggetto privato, altro)* 2. Proprietà 3. Altro

* Nota: per soggetto privato si intendono comprese persone fisiche, società, banche, assicurazioni, fondazioni.... 2. A quanto ammonta la superficie dell’abitazione?

1. Fino a 45 mq 2. 46 mq – 85 mq 3. oltre 85 mq

3. Di quante stanze è composta? Nota: non considerare i bagni, le cucine non abitabili, le verande, i corridoi, i ripostigli 4. Nei prossimi 12 mesi lei ha intenzione di cercare casa per abitazione? (sono escluse le ricerche di casa per investimento o scopo diverso da quello dell’abitazione)

1. SI (andare alla 5) 2. NO (andare alla 7)

5. Se SI ha intenzione di cercare un’abitazione:

1. in affitto 2. in proprietà

6. Perché?

1. l’abitazione attuale non risponde più alle esigenze della famiglia: a) per esigenze di spazio b) per esigenze di studio/lavoro c) altro

2. lascerò la famiglia attuale (o la coabitazione) 3. altro

Andare alla 8 7. Perché?

1. sono soddisfatto della situazione attuale (il questionario finisce qui) 2. non sono soddisfatto ma non ho le risorse economiche occorrenti (andare alla 14) 3. l’ho già trovata e sono in procinto di cambiare abitazione (il questionario finisce qui) 4. altro (il questionario finisce qui)

8. La cerca all’interno del Comune di Firenze o fuori del Comune?

1. All’interno del Comune (andare alla 9). 2. Fuori da Comune (andare alla 10)

9. Perché a Firenze?

1. mi piace vivere qui 2. perché i miei familiari risiedono a Firenze 3. per avvicinarmi alla sede di lavoro/studio 4. altro

Andare alla 11 10.Perché fuori Firenze?

1. Perché i prezzi di affitto/acquisto sono più bassi 2. Perché si vive meglio fuori città

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3. Per avvicinarmi alla sede di lavoro/studio 4. Altro

11.All’incirca l’abitazione che cerca di quanti mq dovrà essere?

1. Fino a 45 mq 2. 46 mq – 85 mq 3. oltre 85 mq

12.E di quante stanze? 13.Assieme a lei, quante persone risiederanno nella casa che sta cercando? 14.Se avesse le risorse necessarie cercherebbe casa all’interno del Comune di Firenze o fuori del Comune?

1. All’interno del Comune (andare alla 15). 2. Fuori da Comune (andare alla 16)

15.Se avesse le risorse necessarie perché cercherebbe casa a Firenze?

1. mi piace vivere qui 2. perché i miei familiari risiedono a Firenze 3. per avvicinarmi alla sede di lavoro/studio 4. altro

Andare alla 17 16.Se avesse le risorse necessarie perché cercherebbe casa fuori Firenze?

1. Perché i prezzi di affitto/acquisto sono più bassi 2. Perché si vive meglio fuori città 3. Per avvicinarmi alla sede di lavoro/studio 4. Altro

17.Se avesse le risorse necessarie all’incirca l’abitazione che cercherebbe di quanti mq dovrebbe essere?

1. Fino a 45 mq 2. 46 mq – 85 mq 3. oltre 85 mq

18.Se avesse le risorse necessarie l’abitazione che cercherebbe di quante stanze dovrebbe essere? 19. Se avesse le risorse necessarie assieme a lei, quante persone risiederebbero nella casa che sta cercando?

Ufficio Comunale di Statistica – Indagine sulla ricerca di abitazioni a Firenze – novembre 2005

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Lo spoglio completo

1 - titolo di godimento

Frequenza Percentuale Percentuale validaproprietà 211.192 80,2 80,2affitto 45.819 17,4 17,4altro titolo 5.631 2,1 2,1non risponde 803 0,3 0,3

Validi

Totale 263.446 100,0 100,0

2 - a quanto ammonta la superficie dell'abitazione?

Frequenza Percentuale Percentuale validafino a 45 mq 6.878 2,6 2,646 mq - 85 mq 118.894 45,1 45,1oltre 85 mq 134.229 51,0 51,0non risponde 3.445 1,3 1,3

Validi

Totale 263.446 100,0 100,0

3 - di quante stanze è composta

Frequenza Percentuale Percentuale valida1 2.426 0,9 0,92 17.825 6,8 6,83 58.198 22,1 22,14 101.263 38,4 38,45 55.113 20,9 20,96 e oltre 28.622 10,9 10,9

Validi

Totale 263.446 100,0 100,0

4 - nei prossimi 12 mesi ha intenzione di cercare una casa per abitazione?

Frequenza Percentuale Percentuale validasi 17.789 6,8 6,8no 243.227 92,3 92,3non risponde 2.430 0,9 0,9

Validi

Totale 263.446 100,0 100,0

5 - che tipo di casa cerca

Frequenza Percentuale Percentuale validain affitto 4.275 1,6 24,0di proprietà 12.723 4,8 71,5non so 792 0,3 4,5

Validi

Totale 17.789 6,8 100,0Mancanti Mancante di sistema 245.657 93,2 Totale 263.446 100,0

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6 - perché cerca un'abitazione

Frequenza Percentuale Percentuale validalascerò la famiglia attuale 3.444 1,3 19,4l'abitazione attuale non è adeguata per esigenze di spazio 8.261 3,1 46,4

l'abitazione attuale non è adeguata per studio/lavoro 406 0,2 2,3

l'abitazione attuale non è adeguata per altri motivi 2.420 0,9 13,6

altro 3.057 1,2 17,2non risponde 200 0,1 1,1

Validi

Totale 17.789 6,8 100,0Mancanti Mancante di sistema 245.657 93,2 Totale 263.446 100,0

7 - perché non cerca una nuova casa?

Frequenza Percentuale Percentuale validasono soddisfatto della situazione attuale 220.055 83,5 90,5

non ho le risorse economiche occorrenti 16.104 6,1 6,6

l'ho già trovata e sono in procinto di trasferirmi 1.218 0,5 0,5

altro 5.655 2,1 2,3non risponde 195 0,1 0,1

Validi

Totale 243.227 92,3 100,0Mancanti Mancante di sistema 20.219 7,7 Totale 263.446 100,0

8 - cerca l'abitazione all'interno del comune di Firenze o fuori del comune? Frequenza Percentuale Percentuale valida

all'interno del comune 11.524 4,4 64,8fuori del comune 5.437 2,1 30,6non vuole rispondere 828 0,3 4,7

Validi

Totale 17.789 6,8 100,0Mancanti Mancante di sistema 245.657 93,2 Totale 263.446 100,0

9 - perché cerca casa a Firenze

Frequenza Percentuale Percentuale validami piace vivere qui 8.516 3,2 68,9perchè i miei familiari risiedono a firenze 2.802 1,1 22,7

altro 422 0,2 3,4non vuole rispondere 612 0,2 5,0

Validi

Totale 12.352 4,7 100,0Mancanti Mancante di sistema 251.094 95,3 Totale 263.446 100,0

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10 - perché cerca casa fuori Firenze

Frequenza Percentuale Percentuale validaperchè i prezzi di affitto/acquisto sono più bassi 2.833 1,1 52,1

perchè si vive meglio fuori città 799 0,3 14,7per avvicinarsi alla sede di lavoro/studio 1.204 0,5 22,1

altro 601 0,2 11,1

Validi

Totale 5.437 2,1 100,0Mancanti Mancante di sistema 258.009 97,9 Totale 263.446 100,0

11 - all'incirca di quanti mq dovrà essere la sua abitazione?

Frequenza Percentuale Percentuale validafino a 45 mq 789 0,3 4,446 mq - 85 mq 9.322 3,5 52,4oltre 85 mq 7.073 2,7 39,8non vuole rispondere 606 0,2 3,4

Validi

Totale 17.789 6,8 100,0Mancanti Mancante di sistema 245.657 93,2 Totale 263.446 100,0

12 - quante stanze deve avere l'abitazione

Frequenza Percentuale Percentuale valida2 2.032 0,8 11,43 4.844 1,8 27,24 5.863 2,2 33,05 3.223 1,2 18,16 e oltre 1.827 0,7 10,3

Validi

Totale 17.789 6,8 100,0Mancanti Mancante di sistema 245.657 93,2 Totale 263.446 100,0

13 - assieme a lei quante persone risiederanno nella casa che sta cercando?

Frequenza Percentuale Percentuale valida1 7.305 2,8 41,12 5.424 2,1 30,53 2.624 1,0 14,74 1.621 0,6 9,15 409 0,2 2,3non vuole rispondere 408 0,2 2,3

Validi

Totale 17.789 6,8 100,0Mancanti Mancante di sistema 245.657 93,2 Totale 263.446 100,0

14 - se avesse le risorse necessarie dove cercherebbe casa?

Frequenza Percentuale Percentuale validaall'interno del comune 7.601 2,9 62,0fuori dal comune 3.450 1,3 28,1non vuole rispondere 1.217 0,5 9,9

Validi

Totale 12.268 4,7 100,0Mancanti Mancante di sistema 251.178 95,3 Totale 263.446 100,0

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15 - se avesse le risorse necessarie perchè cercherebbe casa a Firenze

Frequenza Percentuale Percentuale validami piace vivere qui 6.617 2,5 87,1perchè i miei familiari risiedono a firenze 200 0,1 2,6

altro 785 0,3 10,3Validi

Totale 7.601 2,9 100,0Mancanti Mancante di sistema 255.845 97,1 Totale 263.446 100,0

16 - se avesse le risorse necessarie perchè cercherebbe casa fuori Firenze

Frequenza Percentuale Percentuale validaperchè si vive meglio fuori città 3.046 1,2 88,3altro 404 0,2 11,7Validi Totale 3.450 1,3 100,0

Mancanti Mancante di sistema 259.996 98,7 Totale 263.446 100,0

17 - se avesse le risorse necessarie all'incirca di quanti mq dovrebbe essere la sua abitazione?

Frequenza Percentuale Percentuale validafino a 45 mq 1.208 0,5 9,846 mq - 85 mq 5.204 2,0 42,4oltre 85 mq 5.039 1,9 41,1non vuole rispondere 817 0,3 6,7

Validi

Totale 12.268 4,7 100,0Mancanti Mancante di sistema 251.178 95,3 Totale 263.446 100,0

18 - se avesse le risorse necessarie quante stanze dovrebbe avere l'abitazione?

Frequenza Percentuale Percentuale valida 2 2.196 0,8 17,93 4.001 1,5 32,64 3.041 1,2 24,85 1.204 0,5 9,86 e oltre 1.827 0,7 14,9

Validi

Totale 12.268 4,7 100,0Mancanti Mancante di sistema 251.178 95,3 Totale 263.446 100,0

19 - se avesse le risorse necessarie, assieme a lei quante persone risiedebbero nella eventuale nuova abitazione?

Frequenza Percentuale Percentuale valida1 4.667 1,8 38,02 3.553 1,3 29,03 2.629 1,0 21,44 606 0,2 4,9non vuole rispondere 814 0,3 6,6

Validi

Totale 12.268 4,7 100,0Mancanti Mancante di sistema 251.178 95,3 Totale 263.446 100,0