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Prima di iniziare questo articolo una semplice premessa: sono ormai 5 anni che uso alcuni dei prodotti di questa azienda, in particolare i loro amplificatori, ed oggi Schertler rappresenta per me anche un prezioso supporto tecnico oltre che umano, una collaborazione nata da una sincera stima reciproca. Vorrei presentarvi queste chitarre (ed in futuro magari qualche altro prodotto Schertler) con la speranza di dare, a chi interessato, qualche indicazione in più su strumenti che, oltre ad essere di produzione relativamente recente, non sono di semplicissima reperibilità. Fatte le doverose premesse ...si parte. Il progetto "Schertler" La chitarra Acustica Schertler è un progetto originale che nasce con lo scopo di proporre qualcosa di realmente nuovo, sia in termini di sonorità che in termini di suonabilità: il risultato, nato dalla collaborazione dell’azienda con il liutai svizzero Pagelli, vi confesso, mi ha entusiasmato non poco, ed oggi la ‘piccola’, si è meritata un posto privilegiato tra le ‘favorite’ della mia rastrelliera! E’ difficile tentare di descrivere la forma di questa chitarra, che si distacca nettamente da quanto proposto fino ad ora da un mercato che sembra ispirarsi esclusivamente ai canoni estetici e costruttivi dalla tradizione liuteristica americana. Per questo penso sia più semplice dare un’occhiata alle foto solo aggiungendo che lo strumento, una volta imbracciato, sembra essere ancora più piccolo e maneggevole di quanto ci si possa aspettare. La chitarra risulta perfettamente bilanciata, sia in piedi che da seduti, e questo è in parte dovuto ai 13 tasti fuori dal corpo (chitarre come le Dreadnought o le OM presentano 14 tasti fuori dal corpo, 12 i modelli 00 e 000). Una soluzione che avvicina la mano ed il braccio sinistro al corpo del chitarrista; la speciale ergonomia della cassa armonica ed il disegno della fascia inferiore creano inoltre un’ appoggio ideale per chi usa appoggiare lo strumento sulla gamba destra, ma risulta efficace anche per chi solitamente utilizza un’impostazione di tipo classico. Grazie a questo ‘avanzamento’ della tastiera il ponte risulta posizionato al centro della tavola armonica: questo permette la massima trasmissione sonora da parte delle corde alla tavola stessa con il risultato di generare un volume ed una emissione impensabile per uno strumento di queste dimensioni. Lo spessore della cassa è contenuto, unitamente al sistema di incatenatura permette di ottenere un timbro di base molto equilibrato, ottimo per il fingerstyle, con i medi in evidenza ed i bassi che non coprono il tutto, restando sempre belli definiti. Questa chitarra è proposta in diverse versioni, tutte con tavola armonica in abete massello orgogliosamente svizzero; ciò che cambia è il materiale utilizzato per la costruzione del fondo e delle fasce: quella in mio possesso ed oggetto della prova è il modello SP, in palissandro indian0. Nota: tutti i legni utilizzati per la costruzione di queste chitarre sono rigorosamente legni solidi (masselli). La chitarra Schertler SP è caratterizzata da una timbrica equilibrata su tutte le frequenze con i medi in evidenza ed i bassi presenti, molto definiti, un suono che esce con i cantini molto grossi e privi di qualsiasi asprezza, un timbro perfetto per il fingerstyle (è disponibile anche una versione in palissandro boliviano con finitura satinata per chi ricerca una sonorità ancora più aperta rispetto al palissandro indiano). Nome utente: * Password: * Crea nuovo profilo Richiedi nuova password nano | Miracolo!!! Sandro | Mi è venuta un'idea.... Cecce | Certi strazi vanno riportati Nicola68 | Certi strazi vanno riportati Nicola68 | Mi piace Laster! joevint | Strat Vinetto DC 57: la Fender è... bruno | Aiuto su scelta ampli pamaz | Aiuto su scelta ampli Billbax | Come scegliere corpo e manico? AlecB | Mi piace Laster! AlecB | Come scegliere corpo e manico? Bru | Mi piace Laster! Billbax | Come scegliere corpo e manico? 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CHITARRA ACUSTICA SCHERTLER SP

Gio, 11/02/2010 ­ 21:30 scritto da Darfo

Ciao amici di Laster. Oggi voglio presentarvi una chitarra che è entrata nel mio arsenale musicaleda un po' di tempo. Uno strumento con caratteristiche costruttive e sonore molto particolari, unachitarra acustica che con coraggio si allontana dai collaudati disegni di casa Martin. Prima diiniziare questo articolo una semplice premessa: sono ormai 5 anni che uso alcuni dei prodotti diquesta azienda, in particolare i loro amplificatori, ed oggi Schertler rappresenta per me anche un prezioso supporto tecnico oltre che umano, una collaborazione nata da una sincera stimareciproca. Vorrei presentarvi queste chitarre (ed in futuro magari qualche altro prodotto

Schertler) con la speranza di dare, a chi interessato, qualche indicazione in più su strumenti che, oltre ad essere diproduzione relativamente recente, non sono di semplicissima reperibilità. Fatte le doverose premesse ...si parte.

Il progetto "Schertler"

La chitarra Acustica Schertler è un progetto originale che nasce con lo scopo di proporre qualcosa di realmente nuovo, sia in termini di sonorità che in termini di suonabilità: il risultato, nato dalla collaborazione dell’azienda con il liutai svizzero Pagelli, vi confesso, mi ha entusiasmato non poco, ed oggi la ‘piccola’, si è meritata un posto privilegiato tra le ‘favorite’ della mia rastrelliera!

E’ difficile tentare di descrivere la forma di questa chitarra, che si distacca nettamente da quanto proposto fino ad ora da un mercato che sembra ispirarsi esclusivamente ai canoni estetici e costruttivi dalla tradizione liuteristica americana.

Per questo penso sia più semplice dare un’occhiata alle foto solo aggiungendo che lo strumento, una volta imbracciato, sembra essere ancora più piccolo e maneggevole di quanto ci si possa aspettare.

La chitarra risulta perfettamente bilanciata, sia in piedi che da seduti, e questo è in parte dovuto ai 13 tasti fuori dal corpo (chitarre come le Dreadnought o le OM presentano 14 tasti fuori dal corpo, 12 i modelli 00 e 000).

Una soluzione che avvicina la mano ed il braccio sinistro al corpo del chitarrista; la speciale ergonomia della cassa armonica ed il disegno della fascia inferiore creano inoltre un’ appoggio ideale per chi usa appoggiare lo strumento sulla gamba destra, ma risulta efficace anche per chi solitamente utilizza un’impostazione di tipo classico.

Grazie a questo ‘avanzamento’ della tastiera il ponte risulta posizionato al centro della tavola armonica: questo permette la massima trasmissione sonora da parte delle corde alla tavola stessa con il risultato di generare un volume ed una emissione impensabile per uno strumento di queste dimensioni.

Lo spessore della cassa è contenuto, unitamente al sistema di incatenatura permette di ottenere un timbro di base molto equilibrato, ottimo per il fingerstyle, con i medi in evidenza ed i bassi che non coprono il tutto, restando sempre belli definiti.

Questa chitarra è proposta in diverse versioni, tutte con tavola armonica in abete massello orgogliosamente svizzero; ciò che cambia è il materiale utilizzato per la costruzione del fondo e delle fasce: quella in mio possesso ed oggetto della prova è il modello SP, in palissandro indian0.

Nota: tutti i legni utilizzati per la costruzione di queste chitarre sono rigorosamente legni solidi (masselli).

La chitarra Schertler SP è caratterizzata da una timbrica equilibrata su tutte le frequenze con i medi in evidenza ed ibassi presenti, molto definiti, un suono che esce con i cantini molto grossi e privi di qualsiasi asprezza, un timbro perfetto per il fingerstyle (è disponibile anche una versione in palissandro boliviano con finitura satinata per chi ricerca una sonorità ancora più aperta rispetto al palissandro indiano).

La versione in mogano SM ha un suono più dolce e ‘svuotato’, ottimo per l ’accompagnamento ad accordi con il plettro, mentre la SB in bubinga, (un legno poco conosciuto ma molto utilizzato nella liuteria d ’elite) possiamo dire che timbricamente si pone nel ‘mezzo’ tra le due, con i medi in minore evidenza rispetto al palissandro ma con unamaggiore ricchezza di armonici, per un suono più riverberante e meno aggressivo.

Caratteristiche tecniche

Il ponte in ebano, di disegno originale, svolge la sua funzione in modo tradizionale, i 6 piroli fermacorde sempre in ebano bloccano con precisione le corde nelle loro sedi.

Il manico è in mogano con un profilo leggermente a V, molto snello senza essere troppo sottile riempie la mano senza affaticarla, monta una tastiera in ebano con una larghezza al capotasto di 45mm, un diapason di 650mm ed una curvatura radiale appena accennata.

Una combinazione perfetta per chi come me ha bisogno di un pò di spazio in più per le dita, un assetto che permette un facile approccio anche per chi arriva dalla classica.

I tasti sono abbastanza piccoli, come vuole la tradizione acustica (a dire il vero sulla mia li ho fatti sostituire ed ho fatto montare dei tasti medi, piuttosto alti...ma non ditelo a Mr. Schertler....).

La tastiera è perfettamente intonata, l ’attacco del manico al tredicesimo tasto necessita solo di un breve periodo di adattamento per rifasare i propri riferimenti visivi in quella porzione di utilizzo. Il trussrod, la cui vite di regolazione è accessibile dall ’interno della cassa, agisce correttamente e permette di regolare agevolmente la curvatura del manico con l ’apposita chiave in dotazione.

La paletta è del tipo slotted, di disegno originale, è rivestita da una spessa impiallacciatura in ebano che dovrebbe agire anche in parte sulla resa timbrica, compensando la perdita di massa dovuta alle ‘finestre’ che ospitano le meccaniche.

Anche queste un progetto originale, ad ingranaggio aperto e rapporto di riduzione 18:1 (sono acquistabili anche separatamente, in diverse finiture): queste meccaniche rappresentano secondo me un bel compromesso tra design moderno e filosofia vintage, si fanno notare insomma e .....funzionano egregiamente.

Il logo Schertler ad ellissi concentriche è intarsiato in madreperla e fa bella mostra di se in cima alla paletta, che sinceramente avrei accorciato un pochino ma evidentemente a Pagelli ed a Mr. Schertler piaceva così! E veniamo al sistema di amplificazione montato on board: lo Schertler Dual.

Preamplificazione Schertler Dual

Il Dual è un sistema composto da un trasduttore Bluestick montato sottosella e da una pastiglia microfonica D­DYN installata all ’interno della cassa sotto la tavola armonica, posizionata pochi centimetri sotto il ponte: la pastiglia D­DYN aggiunge dinamica e acusticità al suono e permette di amplificare perfettamente eventuali suoni percussivi prodotti sulla cassa dello strumento.

Schertler ritiene importante specificare che il Bluesticbk non è un trasduttore piezoelettrico bensì un vero e proprio microfono a condensatore miniaturizzato. Infatti la barretta che vediamo non è altro che il supporto al quale è montato, una barretta che svolge in realtà la funzione di microcamera di risonanza e che trasmette appunto la vibrazione al microfono montato in posizione centrale alla stessa.

Sulla fascia superiore dallo strumento è posizionata la piccola centrale controlli che permette di miscelare a piacere i due segnali (Bluestick e D­DYN), regolare separatamente toni bassi, medi, acuti ed impostare il volume generale di uscita.

Pur non amando in generale queste centraline perchè ritengo alterino l ’eleganza generale di uno strumento, la soluzione adottata da Schertler è tra le meno invasive che mi sia capitato di vedere, e ne riconosco sicuramente l ’indubbia praticità e funzionalità.

La pressione di un piccolo interruttore a bottone collegato ad un luminosissimo led blu ci mostra lo stato di carica della batteria di alimentazione (9 volt), batteria facilmente sostituibile grazie al comodo sportellino di accesso al vano dedicato, posizionato sulla fascia in fondo della cassa; sempre sul fondo, montato al centro e con funzione anche di reggicinghia è presente la presa jack femmina, con il suo bel nottolino blu (Bluestick!), originale e distintivo.

All’interno della cassa e presente la scheda del preamplificatore, sulla quale è montato un selettore per invertire la fase tra i due trasduttori ed un piccolo potenziometro regolato da una rotellina per impostare il volume max del D­DYN: non manca davvero nulla!

Il Dual è un sistema di rilevamento molto fedele e versatile che, grazie alla reale microfonicità, ‘sente’ la vera timbrica dello strumento; a differenza di altri sistemi che sembrano pensati per fornire una sonorità in qualche modogià preconfezionata lui implacabile non ci regala niente!

Questo implica la logica conclusione che se lo strumento suona bene otterremo dei risultati eccellenti, altrimenti no: nel nostro caso potremmo apprezzare ancora maggiormente uno strumento ‘pensato’ e sviluppato per lavorare proprio con questo tipo di trasduttore!

Compresa nel prezzo, la chitarra è dotata di una custodia semirigida costruita su misura per allogare perfettamente lo strumento: leggera e comodissima, con apertura a cerniera, eviterà anche di distruggere i sedili della macchina del povero chitarrista che se la porterà in giro. Insomma, come anticipato, uno strumento che mi è subito piaciuto, anche se proprio la spiccata personalità che vi ho descritto potrebbe essere un fattore molto condizionante ed effettivamente limitante nel momento della scelta.

Per qualsiasi chiarimento contattatemi: se volete provare questa chitarra magari ci si vede ai miei seminari o contattate direttamente Schertler che vi indicherà il negozio a voi più vicino. Per maggiori informazioni, misure e dettagli sui vari modelli vi consiglio un giro su www.schertler.com , sezione chitarre. Alla prossima.

dario fornara www.dariofornara.it

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Albert Mar, 02/03/2010 ‐ 22:31 Login o reg istrat i per inviare commenti

m'era sfuggito

...questo articolo: bravo a Dario per la descrizione dettagliata.Sono chitarre davvero originali, d'altronde conosco bene Stephan Schertler (che tra l'altro avrò modo di incontrare bene alla Musikmesse a fine mese) ed è davvero una mente geniale e creativa, pieno di inventiva e buoni propositi...

ps: sarà comunque dura schiodarmi dal sound delle mie amate dreadnought!

Ciao

Alberthttp://www.albertocaltanella.net

maccho Sab, 13/02/2010 ‐ 19:38 Login o reg istrat i per inviare commenti

La piccoletta

suona moooooolto bene, l'ho sentita direttamente dalla mani di Dario anche se (ma potrei anche ricordarmi male) era ancora da settare a dovere.

Ha una voce unica nel suo genere, e amplificata suona divinamente, anche perché credo sia stato l obbiettivo primario della Schertler quella di avere una chitarra da live.

­­­ So macch ­­­ Marco

lobardo Sab, 13/02/2010 ‐ 16:19 Login o reg istrat i per inviare commenti

Con te non si può mai star tranquilli !!!

Mapporcazzozza dico io ... è mai possibile ?!? Adesso che la miccia della curiosità è accesa sarà dura ... lo so, mi conosco. Anch'io, come Pamaz, sono più incuriosito dalla nylon ... per ora con le steel DEVO stare fermo. Sto pensando ad una classica amplificata da quando ho reso in permuta questa Godin http://www.tomassone.it/html/DettUsato.asp?Img=usa007086A per accattarmi la 339 ... oltre alle diavolerie midi che mi avevano sedotto e dopo un po' abbandonato, ero arrivato ad un punto in cui non riuscivo proprio piùa suonarla. Non riuscivo ad accostare le corde in nylon con la tastiera bombata ed il manico molto arrotondato che aveva ... e così è da un po' che mi frulla in testa la cosa. Pensavo ad una Chet Atkins ma, effettivamente, questa sembra una bella alternativa ... tutta da cercare e da provare. Se l'hai avuta per le mani mi piacerebbe saperne qualcosa.Per quanto riguarda Schertler ... ho avuto un paio di contatti con i loro prodotti: un BlueStick montato su una Taylor 555 che avevo ed un loro ampli (non ricordo il modello ... dimensioni simili all' SR 150 ...) provato in negozio. Il pu non mi ha dato una resa molto soddisfacente ma, molto probabilmente, il problema non era lui ma l'abbinamento con lo strumento. Per la mia piccola esperienza, considero il BlueStick un pu con una naturaletendenza ad addolcire ciò che capta, ad ovattare un po' le alte frequenze e questa peculiarità si è mal sposata con uno strumento in sitka e mogano di forma jumbo ... insomma ... il suono da "clavicembalo" che volevo avreidovuto cercarlo in una 12 forma D con fondo e fasce in palissandro e invece mi ritrovavo con una J di mogano ... ed ho completato l'opera installando il BlueStick. Per concludere, la ca**ata l'ho fatta io e mi sta bene e penso che allo Schertler restasse l'ingrato compito di evidenziare un suono che, di base, non mi soddisfaceva. A proposito: cercasi Larrivee D 09­12 in buone condizioni ...Per l'ampli, invece, dico che mi è piaciuto molto. Di impostazione molto simile agli SR, ha la marcia in più del riverbero a molla (una gran figata) e quel maledetto tastino "warm" ... una sorta di loudness che, una volta inserito, non riesci più a togliere ! Davvero un bel prodotto.Rientrando in topic dalla porta principale ... attendo di poter avere fra le mani la classica, che se non erro dovrebbe essere la CP ... erro o non erro ?

Mauro

Darfo Sab, 13/02/2010 ‐ 18:05 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Con te non si può mai star tranquilli !!!

Per lobardo e pamaz.Il Bluestick ha subito innumerevoli miglioramenti, anche a livello di pre: è proprio di questi giorni l'annuncio di un nuovo modello!!E tra l'altro i primi di maggio terrò un workshop a Mendrisio, Svizzera, proprio in 'casa loro'. Seminario mio didattico + workshop con la possibilità di provare TUTTI i prodotti Schertler.Le classiche sono molto ma molto belle. Arrivano dall'Ungheria, il settaggio finale avviene in Svizzera.

http://www.dariofornara.it

lobardo Sab, 13/02/2010 ‐ 19:11 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Con te non si può mai star tranquilli !!!

Dimenticavo ... quando provo ad aprire il sito Schertler ... mi si imballa il pc !?! Succede anche a voi ?

Mauro

Darfo Sab, 13/02/2010 ‐ 21:34 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Con te non si può mai star tranquilli !!!

www.schertler.com

no!

pamaz Ven, 12/02/2010 ‐ 08:54 Login o reg istrat i per inviare commenti

Si vede dalle forme che è

Si vede dalle forme che è uno strumento di disegno Pagelli.Mi incuriosisce molto la versione classica (che mi piacerebbe vedere, sentire e capire quanto costa) . Ma qui in Veneto c'è nessuno che le tiene?

Ciao

Paolo

arcureo Ven, 12/02/2010 ‐ 10:43 Login o reg istrat i per inviare commenti

Forse forse...

Mi pare di ricordare che Renato Elindro avesse contatti con la Schertler... ma non so se ne abbia già in negozio, eh.

Ave

Ale

­­

arcureo

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tompe Gio, 11/02/2010 ‐ 22:47 Login o reg istrat i per inviare commenti

Ciao Dario, ho avuto modo di

Ciao Dario,

ho avuto modo di provare le chitarre Schertler giusto qualche settimana fa, sia la versione con corde in metallo che quella con corde in nylon.

Devo dire che mi sono proprio piaciute. Ne ho potuto apprezzare soprattutto la eccellente suonabilità e l'estetica originale. Non "squillano" come una chitarra acustica piu' tradizionale e ho trovato un suono "morbido" che a meè piaciuto molto.

Da una prova veloce di uno strumento, io, in genere, riesco a trarne delle impressioni in termini di "feeling", di confidenza immediata, di suonabilità, per quelle che sono le mie caratteristiche, e, da questo punto di vista, le chitarre Schertler mi hanno subito colpito. Hanno inoltre una fattura costruttiva assai pregevole che le valorizza, pur essendo "made in Swiss & Korea (o Swiss/Bulgaria per la versione nylon)".

Ho provato nei giorni seguenti a cercare chi, a Milano e dintorni, potesse averne, ma la mia ricerca non ha dato frutti. Ne ho solamente viste alcune disponibili on­line su alcuni siti tedeschi o inglesi, ma nulla che mi permettesse una seconda prova "a mente fredda". Mi sono fatto un'idea (ordine di grandezza) di quello che potrebbe essere uno "street price", ma non ne ho avuto la conferma.

Ti chiederei, se possibile, se puoi aggiungere qualche informazione sulla loro reperibilità. Hai idea di qualche rivenditore che ne abbia disponibili o, perlomeno, sia intenzionato a proporle? Oppure è necessario rivolgersi direttamente alla Schertler?

Ti ringrazio

Ciao

Tommaso

Darfo Ven, 12/02/2010 ‐ 07:40 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Ciao Dario,ho avuto modo di

Ciao Tommaso.Hai perfettamente regione a dire che le chitarre in giro non si trovano, Schertler è molto più conosciuta per gli amplificatori ed i sistemi di amplificazione.Comunque chi tratta gli ampli può farti arrivare anche la chitarra.Proprio in questi giorni sto organizzando delle clinics di presentazione prodotti: ti farò sapere. Se passi dalle mie parti ti faccio provare la mia.

http://www.dariofornara.it

Darfo Ven, 12/02/2010 ‐ 12:49 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Ciao Dario,ho avuto modo di

Anticipazione: il negozio 'UNPLUGGED CHITARRE' A MILANO, presto avrà in casa disponibili dei modelli da provare.Potete contattare direttamente Giacomo di UNPLUGGED.

http://www.unpluggedchitarre.it

http://www.dariofornara.it

tompe Ven, 12/02/2010 ‐ 13:29 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Ciao Dario,ho avuto modo di

Perfetto!

Grazie

Ciao

Tommaso

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CHITARRA ACUSTICA SCHERTLER SP

Gio, 11/02/2010 ­ 21:30 scritto da Darfo

Ciao amici di Laster. Oggi voglio presentarvi una chitarra che è entrata nel mio arsenale musicaleda un po' di tempo. Uno strumento con caratteristiche costruttive e sonore molto particolari, unachitarra acustica che con coraggio si allontana dai collaudati disegni di casa Martin. Prima diiniziare questo articolo una semplice premessa: sono ormai 5 anni che uso alcuni dei prodotti diquesta azienda, in particolare i loro amplificatori, ed oggi Schertler rappresenta per me anche un prezioso supporto tecnico oltre che umano, una collaborazione nata da una sincera stimareciproca. Vorrei presentarvi queste chitarre (ed in futuro magari qualche altro prodotto

Schertler) con la speranza di dare, a chi interessato, qualche indicazione in più su strumenti che, oltre ad essere diproduzione relativamente recente, non sono di semplicissima reperibilità. Fatte le doverose premesse ...si parte.

Il progetto "Schertler"

La chitarra Acustica Schertler è un progetto originale che nasce con lo scopo di proporre qualcosa di realmente nuovo, sia in termini di sonorità che in termini di suonabilità: il risultato, nato dalla collaborazione dell’azienda con il liutai svizzero Pagelli, vi confesso, mi ha entusiasmato non poco, ed oggi la ‘piccola’, si è meritata un posto privilegiato tra le ‘favorite’ della mia rastrelliera!

E’ difficile tentare di descrivere la forma di questa chitarra, che si distacca nettamente da quanto proposto fino ad ora da un mercato che sembra ispirarsi esclusivamente ai canoni estetici e costruttivi dalla tradizione liuteristica americana.

Per questo penso sia più semplice dare un’occhiata alle foto solo aggiungendo che lo strumento, una volta imbracciato, sembra essere ancora più piccolo e maneggevole di quanto ci si possa aspettare.

La chitarra risulta perfettamente bilanciata, sia in piedi che da seduti, e questo è in parte dovuto ai 13 tasti fuori dal corpo (chitarre come le Dreadnought o le OM presentano 14 tasti fuori dal corpo, 12 i modelli 00 e 000).

Una soluzione che avvicina la mano ed il braccio sinistro al corpo del chitarrista; la speciale ergonomia della cassa armonica ed il disegno della fascia inferiore creano inoltre un’ appoggio ideale per chi usa appoggiare lo strumento sulla gamba destra, ma risulta efficace anche per chi solitamente utilizza un’impostazione di tipo classico.

Grazie a questo ‘avanzamento’ della tastiera il ponte risulta posizionato al centro della tavola armonica: questo permette la massima trasmissione sonora da parte delle corde alla tavola stessa con il risultato di generare un volume ed una emissione impensabile per uno strumento di queste dimensioni.

Lo spessore della cassa è contenuto, unitamente al sistema di incatenatura permette di ottenere un timbro di base molto equilibrato, ottimo per il fingerstyle, con i medi in evidenza ed i bassi che non coprono il tutto, restando sempre belli definiti.

Questa chitarra è proposta in diverse versioni, tutte con tavola armonica in abete massello orgogliosamente svizzero; ciò che cambia è il materiale utilizzato per la costruzione del fondo e delle fasce: quella in mio possesso ed oggetto della prova è il modello SP, in palissandro indian0.

Nota: tutti i legni utilizzati per la costruzione di queste chitarre sono rigorosamente legni solidi (masselli).

La chitarra Schertler SP è caratterizzata da una timbrica equilibrata su tutte le frequenze con i medi in evidenza ed ibassi presenti, molto definiti, un suono che esce con i cantini molto grossi e privi di qualsiasi asprezza, un timbro perfetto per il fingerstyle (è disponibile anche una versione in palissandro boliviano con finitura satinata per chi ricerca una sonorità ancora più aperta rispetto al palissandro indiano).

La versione in mogano SM ha un suono più dolce e ‘svuotato’, ottimo per l ’accompagnamento ad accordi con il plettro, mentre la SB in bubinga, (un legno poco conosciuto ma molto utilizzato nella liuteria d ’elite) possiamo dire che timbricamente si pone nel ‘mezzo’ tra le due, con i medi in minore evidenza rispetto al palissandro ma con unamaggiore ricchezza di armonici, per un suono più riverberante e meno aggressivo.

Caratteristiche tecniche

Il ponte in ebano, di disegno originale, svolge la sua funzione in modo tradizionale, i 6 piroli fermacorde sempre in ebano bloccano con precisione le corde nelle loro sedi.

Il manico è in mogano con un profilo leggermente a V, molto snello senza essere troppo sottile riempie la mano senza affaticarla, monta una tastiera in ebano con una larghezza al capotasto di 45mm, un diapason di 650mm ed una curvatura radiale appena accennata.

Una combinazione perfetta per chi come me ha bisogno di un pò di spazio in più per le dita, un assetto che permette un facile approccio anche per chi arriva dalla classica.

I tasti sono abbastanza piccoli, come vuole la tradizione acustica (a dire il vero sulla mia li ho fatti sostituire ed ho fatto montare dei tasti medi, piuttosto alti...ma non ditelo a Mr. Schertler....).

La tastiera è perfettamente intonata, l ’attacco del manico al tredicesimo tasto necessita solo di un breve periodo di adattamento per rifasare i propri riferimenti visivi in quella porzione di utilizzo. Il trussrod, la cui vite di regolazione è accessibile dall ’interno della cassa, agisce correttamente e permette di regolare agevolmente la curvatura del manico con l ’apposita chiave in dotazione.

La paletta è del tipo slotted, di disegno originale, è rivestita da una spessa impiallacciatura in ebano che dovrebbe agire anche in parte sulla resa timbrica, compensando la perdita di massa dovuta alle ‘finestre’ che ospitano le meccaniche.

Anche queste un progetto originale, ad ingranaggio aperto e rapporto di riduzione 18:1 (sono acquistabili anche separatamente, in diverse finiture): queste meccaniche rappresentano secondo me un bel compromesso tra design moderno e filosofia vintage, si fanno notare insomma e .....funzionano egregiamente.

Il logo Schertler ad ellissi concentriche è intarsiato in madreperla e fa bella mostra di se in cima alla paletta, che sinceramente avrei accorciato un pochino ma evidentemente a Pagelli ed a Mr. Schertler piaceva così! E veniamo al sistema di amplificazione montato on board: lo Schertler Dual.

Preamplificazione Schertler Dual

Il Dual è un sistema composto da un trasduttore Bluestick montato sottosella e da una pastiglia microfonica D­DYN installata all ’interno della cassa sotto la tavola armonica, posizionata pochi centimetri sotto il ponte: la pastiglia D­DYN aggiunge dinamica e acusticità al suono e permette di amplificare perfettamente eventuali suoni percussivi prodotti sulla cassa dello strumento.

Schertler ritiene importante specificare che il Bluesticbk non è un trasduttore piezoelettrico bensì un vero e proprio microfono a condensatore miniaturizzato. Infatti la barretta che vediamo non è altro che il supporto al quale è montato, una barretta che svolge in realtà la funzione di microcamera di risonanza e che trasmette appunto la vibrazione al microfono montato in posizione centrale alla stessa.

Sulla fascia superiore dallo strumento è posizionata la piccola centrale controlli che permette di miscelare a piacere i due segnali (Bluestick e D­DYN), regolare separatamente toni bassi, medi, acuti ed impostare il volume generale di uscita.

Pur non amando in generale queste centraline perchè ritengo alterino l ’eleganza generale di uno strumento, la soluzione adottata da Schertler è tra le meno invasive che mi sia capitato di vedere, e ne riconosco sicuramente l ’indubbia praticità e funzionalità.

La pressione di un piccolo interruttore a bottone collegato ad un luminosissimo led blu ci mostra lo stato di carica della batteria di alimentazione (9 volt), batteria facilmente sostituibile grazie al comodo sportellino di accesso al vano dedicato, posizionato sulla fascia in fondo della cassa; sempre sul fondo, montato al centro e con funzione anche di reggicinghia è presente la presa jack femmina, con il suo bel nottolino blu (Bluestick!), originale e distintivo.

All’interno della cassa e presente la scheda del preamplificatore, sulla quale è montato un selettore per invertire la fase tra i due trasduttori ed un piccolo potenziometro regolato da una rotellina per impostare il volume max del D­DYN: non manca davvero nulla!

Il Dual è un sistema di rilevamento molto fedele e versatile che, grazie alla reale microfonicità, ‘sente’ la vera timbrica dello strumento; a differenza di altri sistemi che sembrano pensati per fornire una sonorità in qualche modogià preconfezionata lui implacabile non ci regala niente!

Questo implica la logica conclusione che se lo strumento suona bene otterremo dei risultati eccellenti, altrimenti no: nel nostro caso potremmo apprezzare ancora maggiormente uno strumento ‘pensato’ e sviluppato per lavorare proprio con questo tipo di trasduttore!

Compresa nel prezzo, la chitarra è dotata di una custodia semirigida costruita su misura per allogare perfettamente lo strumento: leggera e comodissima, con apertura a cerniera, eviterà anche di distruggere i sedili della macchina del povero chitarrista che se la porterà in giro. Insomma, come anticipato, uno strumento che mi è subito piaciuto, anche se proprio la spiccata personalità che vi ho descritto potrebbe essere un fattore molto condizionante ed effettivamente limitante nel momento della scelta.

Per qualsiasi chiarimento contattatemi: se volete provare questa chitarra magari ci si vede ai miei seminari o contattate direttamente Schertler che vi indicherà il negozio a voi più vicino. Per maggiori informazioni, misure e dettagli sui vari modelli vi consiglio un giro su www.schertler.com , sezione chitarre. Alla prossima.

dario fornara www.dariofornara.it

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Albert Mar, 02/03/2010 ‐ 22:31 Login o reg istrat i per inviare commenti

m'era sfuggito

...questo articolo: bravo a Dario per la descrizione dettagliata.Sono chitarre davvero originali, d'altronde conosco bene Stephan Schertler (che tra l'altro avrò modo di incontrare bene alla Musikmesse a fine mese) ed è davvero una mente geniale e creativa, pieno di inventiva e buoni propositi...

ps: sarà comunque dura schiodarmi dal sound delle mie amate dreadnought!

Ciao

Alberthttp://www.albertocaltanella.net

maccho Sab, 13/02/2010 ‐ 19:38 Login o reg istrat i per inviare commenti

La piccoletta

suona moooooolto bene, l'ho sentita direttamente dalla mani di Dario anche se (ma potrei anche ricordarmi male) era ancora da settare a dovere.

Ha una voce unica nel suo genere, e amplificata suona divinamente, anche perché credo sia stato l obbiettivo primario della Schertler quella di avere una chitarra da live.

­­­ So macch ­­­ Marco

lobardo Sab, 13/02/2010 ‐ 16:19 Login o reg istrat i per inviare commenti

Con te non si può mai star tranquilli !!!

Mapporcazzozza dico io ... è mai possibile ?!? Adesso che la miccia della curiosità è accesa sarà dura ... lo so, mi conosco. Anch'io, come Pamaz, sono più incuriosito dalla nylon ... per ora con le steel DEVO stare fermo. Sto pensando ad una classica amplificata da quando ho reso in permuta questa Godin http://www.tomassone.it/html/DettUsato.asp?Img=usa007086A per accattarmi la 339 ... oltre alle diavolerie midi che mi avevano sedotto e dopo un po' abbandonato, ero arrivato ad un punto in cui non riuscivo proprio piùa suonarla. Non riuscivo ad accostare le corde in nylon con la tastiera bombata ed il manico molto arrotondato che aveva ... e così è da un po' che mi frulla in testa la cosa. Pensavo ad una Chet Atkins ma, effettivamente, questa sembra una bella alternativa ... tutta da cercare e da provare. Se l'hai avuta per le mani mi piacerebbe saperne qualcosa.Per quanto riguarda Schertler ... ho avuto un paio di contatti con i loro prodotti: un BlueStick montato su una Taylor 555 che avevo ed un loro ampli (non ricordo il modello ... dimensioni simili all' SR 150 ...) provato in negozio. Il pu non mi ha dato una resa molto soddisfacente ma, molto probabilmente, il problema non era lui ma l'abbinamento con lo strumento. Per la mia piccola esperienza, considero il BlueStick un pu con una naturaletendenza ad addolcire ciò che capta, ad ovattare un po' le alte frequenze e questa peculiarità si è mal sposata con uno strumento in sitka e mogano di forma jumbo ... insomma ... il suono da "clavicembalo" che volevo avreidovuto cercarlo in una 12 forma D con fondo e fasce in palissandro e invece mi ritrovavo con una J di mogano ... ed ho completato l'opera installando il BlueStick. Per concludere, la ca**ata l'ho fatta io e mi sta bene e penso che allo Schertler restasse l'ingrato compito di evidenziare un suono che, di base, non mi soddisfaceva. A proposito: cercasi Larrivee D 09­12 in buone condizioni ...Per l'ampli, invece, dico che mi è piaciuto molto. Di impostazione molto simile agli SR, ha la marcia in più del riverbero a molla (una gran figata) e quel maledetto tastino "warm" ... una sorta di loudness che, una volta inserito, non riesci più a togliere ! Davvero un bel prodotto.Rientrando in topic dalla porta principale ... attendo di poter avere fra le mani la classica, che se non erro dovrebbe essere la CP ... erro o non erro ?

Mauro

Darfo Sab, 13/02/2010 ‐ 18:05 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Con te non si può mai star tranquilli !!!

Per lobardo e pamaz.Il Bluestick ha subito innumerevoli miglioramenti, anche a livello di pre: è proprio di questi giorni l'annuncio di un nuovo modello!!E tra l'altro i primi di maggio terrò un workshop a Mendrisio, Svizzera, proprio in 'casa loro'. Seminario mio didattico + workshop con la possibilità di provare TUTTI i prodotti Schertler.Le classiche sono molto ma molto belle. Arrivano dall'Ungheria, il settaggio finale avviene in Svizzera.

http://www.dariofornara.it

lobardo Sab, 13/02/2010 ‐ 19:11 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Con te non si può mai star tranquilli !!!

Dimenticavo ... quando provo ad aprire il sito Schertler ... mi si imballa il pc !?! Succede anche a voi ?

Mauro

Darfo Sab, 13/02/2010 ‐ 21:34 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Con te non si può mai star tranquilli !!!

www.schertler.com

no!

pamaz Ven, 12/02/2010 ‐ 08:54 Login o reg istrat i per inviare commenti

Si vede dalle forme che è

Si vede dalle forme che è uno strumento di disegno Pagelli.Mi incuriosisce molto la versione classica (che mi piacerebbe vedere, sentire e capire quanto costa) . Ma qui in Veneto c'è nessuno che le tiene?

Ciao

Paolo

arcureo Ven, 12/02/2010 ‐ 10:43 Login o reg istrat i per inviare commenti

Forse forse...

Mi pare di ricordare che Renato Elindro avesse contatti con la Schertler... ma non so se ne abbia già in negozio, eh.

Ave

Ale

­­

arcureo

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tompe Gio, 11/02/2010 ‐ 22:47 Login o reg istrat i per inviare commenti

Ciao Dario, ho avuto modo di

Ciao Dario,

ho avuto modo di provare le chitarre Schertler giusto qualche settimana fa, sia la versione con corde in metallo che quella con corde in nylon.

Devo dire che mi sono proprio piaciute. Ne ho potuto apprezzare soprattutto la eccellente suonabilità e l'estetica originale. Non "squillano" come una chitarra acustica piu' tradizionale e ho trovato un suono "morbido" che a meè piaciuto molto.

Da una prova veloce di uno strumento, io, in genere, riesco a trarne delle impressioni in termini di "feeling", di confidenza immediata, di suonabilità, per quelle che sono le mie caratteristiche, e, da questo punto di vista, le chitarre Schertler mi hanno subito colpito. Hanno inoltre una fattura costruttiva assai pregevole che le valorizza, pur essendo "made in Swiss & Korea (o Swiss/Bulgaria per la versione nylon)".

Ho provato nei giorni seguenti a cercare chi, a Milano e dintorni, potesse averne, ma la mia ricerca non ha dato frutti. Ne ho solamente viste alcune disponibili on­line su alcuni siti tedeschi o inglesi, ma nulla che mi permettesse una seconda prova "a mente fredda". Mi sono fatto un'idea (ordine di grandezza) di quello che potrebbe essere uno "street price", ma non ne ho avuto la conferma.

Ti chiederei, se possibile, se puoi aggiungere qualche informazione sulla loro reperibilità. Hai idea di qualche rivenditore che ne abbia disponibili o, perlomeno, sia intenzionato a proporle? Oppure è necessario rivolgersi direttamente alla Schertler?

Ti ringrazio

Ciao

Tommaso

Darfo Ven, 12/02/2010 ‐ 07:40 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Ciao Dario,ho avuto modo di

Ciao Tommaso.Hai perfettamente regione a dire che le chitarre in giro non si trovano, Schertler è molto più conosciuta per gli amplificatori ed i sistemi di amplificazione.Comunque chi tratta gli ampli può farti arrivare anche la chitarra.Proprio in questi giorni sto organizzando delle clinics di presentazione prodotti: ti farò sapere. Se passi dalle mie parti ti faccio provare la mia.

http://www.dariofornara.it

Darfo Ven, 12/02/2010 ‐ 12:49 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Ciao Dario,ho avuto modo di

Anticipazione: il negozio 'UNPLUGGED CHITARRE' A MILANO, presto avrà in casa disponibili dei modelli da provare.Potete contattare direttamente Giacomo di UNPLUGGED.

http://www.unpluggedchitarre.it

http://www.dariofornara.it

tompe Ven, 12/02/2010 ‐ 13:29 Login o reg istrat i per inviare commenti

R: Ciao Dario,ho avuto modo di

Perfetto!

Grazie

Ciao

Tommaso

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