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COLTIVARE UNA COMUNITA’ step_1 ricerca CibicWorkshop 2011 Università IUAV di Venezia Corso di laurea magistrale in Design industriale del prodotto Francesca Busato, Gilberto Carnielli, Luca Del Negro, Teddy Negretto

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COLTIVARE UNA COMUNITA’step_1 ricerca

CibicWorkshop 2011Università IUAV di VeneziaCorso di laurea magistrale in Design industriale del prodottoFrancesca Busato, Gilberto Carnielli, Luca Del Negro, Teddy Negretto

Gli eco-villaggi

Gli eco-villaggi sono piccole comunità rurali e urbane che integrano una struttura sociale basate sulla solidarietà e con attività pratiche legate alla progettazione ecologica e sostenibile. Si tratta di modelli insediativi che cercano di proteggere i sistemi viventi del pianeta, di incoraggiare la crescita personale e di sperimentare stili di vita salutare che facilitino l’armonia tra gli essere umani e al natura.

L’importanza dei villaggi ecologici sta prendendo sempre più piede all’interno della nostra società.

Numerose associazioni si stanno muovendo per promuovere la nascita di cooperative e comunità agricole. In Italia l’associazione RIVE (rete italiana villaggi ecologici) raccoglie progetti, dati e statistiche riguardo i villaggi ecologici, evidenziando i casi più significativi.

Questo modello sociale, sviluppato a partire dagli anni ‘60, è già una realtà in America e in Nord Europa mentre in Italia si sta evolvendo, creando centri sempre più grandi.

Principi fondamentali

- Autosufficienza alimentare basata su un’agricoltura sinergica e biodinamica

- Produzione, consumo ed acquisto di alimenti in maniera solidale (economia sostenibile)

- Permacultura che punta all’integrazione armoniosa dell’uomo con l’ambiente

- Difesa dell’ambiente per una salvaguardia della biodiversità agricola del territorio

- Autosufficienza energetica sfruttando le energie rinnovabili (solare, eolico, biogas)

- Nuclei abitativi progettati per ridurre al minimo l’impatto ambientale (bioedilizia, case passive)

Principi fondamentali

- Salvaguardia delle risorse idriche per minimizzarne l’utilizzo (raccolta acque piovane e trasformazione delle acque nere)

- Miglioramento della qualità della vita (stile di vita alternativo all’attuale modello socio-economico)

- Modello fattoria a ciclo chiuso: tutto ciò che esce e viene prodotto nella fattoria viene poi rigenerato all’interno della stessa

- Condivisione di un modello sociale alternativo

- Importante valore sociale che porta ad una ricaduta positiva sull’ambiente e quindi sulla comunità (crescita cultura ed economia)

Cacoenergiauna risorsa incompresa

All’interno di un eco-villaggio risulta di fondamentale importanza riuscire ad avere un’autosufficienza a livello energetico. E’ necessario ripensare la progettazione in maniera adeguata potenziando l’impiego delle energie rinnovabili. Queste risultano essere la soluzione migliore per una vita ecologica, economica e sostenibile.

Il consumatore nell’acquisto dei prodotti agricoli è diventato sempre più attento agli aspetti sanitari e sociali, oltre al’’impatto ambientale del loro processo di produzione. L’azienda agricola ha la possibilità di sviluppare una strategia energetica sicura sotto il profilo dell’approvvigionamento degli investimenti aziendali, dell’ambiente e dei prodotti agricoli. L’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli eco-villaggi è già una realtà ben avviata.

Gli eco-villaggi si alimentano principalmente sfruttando l’energia solare ed eolica. Questo modello energetico può essere attuato in una azienda agricola ed incrementato attraverso altri sistemi alternativi. Un esempio concreto sono gli impianti di biogas, che sfruttano i gas prodotti dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno. Questi sono ricavati da residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, liquami zootecnici e scarti dell’agro-azienda. L’utilizzo di questo sistema, porta ad un vantaggio economico ed ambientale.

L’azienda agricola ha la possibilità di sviluppare una strategia energetica sicura sotto il profilo dell’approvvigionamento degli investimenti aziendali, dell’ambiente e dei prodotti agricoli. L’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili negli eco-villaggi è già una realtà ben avviata.

Un esempio concreto sono gli impianti di biogas, che sfruttano i gas prodotti dalla fermentazione batterica in assenza di ossigeno. Questi sono ricavati da residui organici provenienti da rifiuti, vegetali in decomposizione, liquami zootecnici e scarti dell’agro-azienda.

Risorsa acquasalvaguardia e gestione di un bene prezioso

Ideare e realizzare dei sistemi per il risparmio idrico è una scelta necessaria dal punto di vista sia ecologico che economico.La maggior parte del consumo idrico si ha in agricoltura. L’agricoltura consuma fino a 70 volte il quantitativo di acqua che è usato per cucinare o lavarsi. Molti paesi devono importare più della metà del loro fabbisogno alimentare perché non hanno abbastanza acqua per coltivare.

In un villaggio ecologico, dunque, la cura e il recupero degli sprechi idrici è un punto importante. Il trattamento biologico delle acque di scarico, il recupero dell’acqua piovana, la cura dell’acqua di superficie e della falda acquifera sono scelte inevitabili in un eco-villaggio.

Alcune comunità agricole attualmente utilizzano sistemi di filtraggio e potabilizzazione a sabbia e carbone con cloratore. L’uso di acqua piovana ottimizza i consumi idrici, mentre il riutilizzo dell’acqua degli scarichi, grazie a impianti di fitodepurazione, fornisce acqua per l’irrigazione degli campi. La fitodepurazione è un sistema di depurazione naturale delle acqua reflue domestiche agricole che riproduce il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatiche e delle zone umide.Una buona progettazione del ciclo dell’acqua all’interno dell’intero complesso, permette inoltre di utilizzarla come elemento di refrigerazione e riscaldamento degli ambienti domestici.

Ideare e realizzare dei sistemi per il risparmio idrico è una scelta necessaria dal punto di vista sia ecologico che economico.

L’agricoltura consuma fino a 70 volte il quantitativo di acqua che è usato per cucinare o lavarsi.

L’uso di acqua piovana ottimizza i consumi idrici, mentre il riutilizzo dell’acqua degli scarichi, grazie a impianti di fitodepurazione, fornisce acqua per l’irrigazione degli campi.