060 06 Fond Cand maggio - fprconlus.it · Dieci anni fa cominciava la battaglia contro le metastasi...

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L a ricerca scientifica affonda le sue radici e trae la sua linfa dal- la collaborazione. Per questo a Tori- no ventiquattro anni fa (1982) un manipolo di allora giovani medici e ricercatori, molto attivi nel campo della ricerca sul cancro, si unì per mettere in comune le proprie espe- rienze. Nacque un “Istituto senza muri ”, il Gruppo di Cooperazione in Cancerologia. Quattro anni dopo (1986) nacque la Fondazione Pie- montese per la Ricerca sul Cancro, per rivestire di muri e fornire le attrez- zature necessarie al progetto di ri- cerca che nel frattempo si stava svi- luppando con successo. L’Istituto di Candiolo, inaugurato dieci anni or sono (1996) ha mantenuto lo spirito originale che unisce professionalità diverse per collaborare al raggiun- gimento di un un obiettivo definito. Questo è la comprensione, la dia- gnosi e -possibilmente- la cura della più temibile complicazione del can- cro: la metastasi. Del cancro si sa già molto. È una malattia genetica “somatica”, dovuta all’accumulo di mutazioni in una manciata di geni che controllano la crescita delle cel- lule. Gli scienziati, soprattutto nei paesi di lingue anglosassoni, hanno decifrato la maggior parte dei mecca- nismi genetici e molecolari che con- trollano la crescita delle cellule del cancro. Molto poco si sa, invece, del- la metastasi. Non sono molti i labo- ratori, sparsi nel mondo, che studia- no il problema: forse perché è ritenu- to ancora troppo complicato. Una sfida per il genio e la proverbiale sregolatezza degli Italiani? Nell’Isti- tuto di Candiolo si lavora proprio sull’invasività e sulla metastasi, die- ci anni ad oggi. Le luci sono spesso accese anche di notte e non ci sono sabati o domeniche. I risultati non NOTIZIARIO SEMESTRALE DELLA FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO ONLUS. SPED. IN ABB. POST. - ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI TORINO - ANNO 10 N.1 - MAGGIO 2006 MAGGIO 2006 Fondazione A PAG. 3 La birra contiene luppolo, una sostanza che combatte le cellule tumorali A PAG. 4 Il ruolo del patologo nella diagnosi. Un articolo del dottor Risio A PAG. 5 Una tecnica rivoluzionaria per individuare e colpire le cellule malate A PAG. 6 Tutte le iniziative della Fondazione per raccogliere fondi a favore dell’Istituto A PAG. 7 Da quest’anno è possibile destinare il 5 per mille dell’Irpef a enti no profit Il 19 giugno 1986 nasceva la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro I vent’anni della Fondazione V ent’anni! Sono già passati vent’anni. Eravamo là, riuniti intorno ad un tavolo a un quarto piano di corso Re Umberto a Torino. Era caldo. E alcuni grandi oncologi di Milano e Torino approvavano il progetto di costruire un centro oncologico in Piemonte. Era indispensabile, dovevamo riuscirci, i malati del Piemonte andavano a fare gli esa- mi e a curarsi nelle altre regioni e nazioni, i ricercatori, già bravissi- mi, erano ammassati in stanze sot- totetto senza aria, né sufficiente spazio, né le apparecchiature ne- cessarie per la ricerca. “Diamogli una casa” ci siamo detti e, con noi, anche chi purtroppo adesso non c’è più. Eravamo pieni di entusiasmo. Il 19 giugno 1986 nasceva la Fonda- zione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. I piemontesi hanno capito e risposto e tutti insieme l’abbiamo costruito: l’IRCC, il no- stro Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro (la parola cancro non si poteva neppure pronuncia- re). È lì! Guardatelo, visitatelo, potete esserne fieri, voi l’avete rea- lizzato con la vostra generosità. Finalmente c’è: un polo oncolo- gico, conosciuto ovunque nel mon- Oggi: l’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo è pienamente attivo Segue a pagina 2 Dieci anni fa cominciava la battaglia contro le metastasi La sfida dei ricercatori do scientifico, così come il Pie- monte merita di avere. Vent’anni fa. 1986. Primo: costituire la Fonda- zione. Secondo: farci conoscere. E ricordo i viaggi con il nostro Presidente, in macchina di giorno e di sera, anche nella nebbia o con la neve, per partecipare alle riunioni a Torino e nelle città del Piemonte. Far sapere a tanti qua- le fosse l’obiettivo. E ricordo gli sforzi e le invenzioni per racco- DAL “5 PER 1000” DELLA LEGGE FINANZIARIA DEL 2006 UN AIUTO CONCRETO PER SOSTENERE LA FONDAZIONE CHE NON COSTA NULLA AL CONTRIBUENTE. A PAGINA 7 Ieri: i lavori di costruzione del Centro nel 1998 Segue a pagina 2

Transcript of 060 06 Fond Cand maggio - fprconlus.it · Dieci anni fa cominciava la battaglia contro le metastasi...

La ricerca scientifica affonda le

sue radici e trae la sua linfa dal-

la collaborazione. Per questo a Tori-

no ventiquattro anni fa (1982) un

manipolo di allora giovani medici e

ricercatori, molto attivi nel campo

della ricerca sul cancro, si unì per

mettere in comune le proprie espe-

rienze. Nacque un “Istituto senza

muri ”, il Gruppo di Cooperazione in

Cancerologia. Quattro anni dopo

(1986) nacque la Fondazione Pie-

montese per la Ricerca sul Cancro,

per rivestire di muri e fornire le attrez-

zature necessarie al progetto di ri-

cerca che nel frattempo si stava svi-

luppando con successo. L’Istituto di

Candiolo, inaugurato dieci anni or

sono (1996) ha mantenuto lo spirito

originale che unisce professionalità

diverse per collaborare al raggiun-

gimento di un un obiettivo definito.

Questo è la comprensione, la dia-

gnosi e -possibilmente- la cura della

più temibile complicazione del can-

cro: la metastasi. Del cancro si sa

già molto. È una malattia genetica

“somatica”, dovuta all’accumulo di

mutazioni in una manciata di geni

che controllano la crescita delle cel-

lule. Gli scienziati, soprattutto nei

paesi di lingue anglosassoni, hanno

decifrato la maggior parte dei mecca-

nismi genetici e molecolari che con-

trollano la crescita delle cellule del

cancro. Molto poco si sa, invece, del-

la metastasi. Non sono molti i labo-

ratori, sparsi nel mondo, che studia-

no il problema: forse perché è ritenu-

to ancora troppo complicato. Una

sfida per il genio e la proverbiale

sregolatezza degli Italiani? Nell’Isti-

tuto di Candiolo si lavora proprio

sull’invasività e sulla metastasi, die-

ci anni ad oggi. Le luci sono spesso

accese anche di notte e non ci sono

sabati o domeniche. I risultati non

NOTIZIARIO SEMESTRALE DELLA FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO ONLUS. SPED. IN ABB. POST. - ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 - FILIALE DI TORINO - ANNO 10 N. 1 - MAGGIO 2006

MAG

GIO

2006

Fondazione

A PAG. 3

La birra contieneluppolo, unasostanza checombatte lecellule tumorali

A PAG. 4

Il ruolo delpatologo nelladiagnosi. Un articolo deldottor Risio

A PAG. 5

Una tecnicarivoluzionaria perindividuare ecolpire le cellulemalate

A PAG. 6

Tutte le iniziativedella Fondazioneper raccoglierefondi a favoredell’Istituto

A PAG. 7

Da quest’anno è possibiledestinare il 5 permille dell’Irpef aenti no profit

Il 19 giugno 1986 nasceva la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro

I vent’anni della FondazioneVent’anni! Sono già passati

vent’anni.

Eravamo là, riuniti intorno ad un

tavolo a un quarto piano di corso

Re Umberto a Torino. Era caldo. E

alcuni grandi oncologi di Milano

e Torino approvavano il progetto

di costruire un centro oncologico

in Piemonte. Era indispensabile,

dovevamo riuscirci, i malati del

Piemonte andavano a fare gli esa-

mi e a curarsi nelle altre regioni e

nazioni, i ricercatori, già bravissi-

mi, erano ammassati in stanze sot-

totetto senza aria, né sufficiente

spazio, né le apparecchiature ne-

cessarie per la ricerca. “Diamogli

una casa” ci siamo detti e, con

noi, anche chi purtroppo adesso

non c’è più.

Eravamo pieni di entusiasmo. Il

19 giugno 1986 nasceva la Fonda-

zione Piemontese per la Ricerca

sul Cancro. I piemontesi hanno

capito e risposto e tutti insieme

l’abbiamo costruito: l’IRCC, il no-

stro Istituto per la Ricerca e la

Cura del Cancro (la parola cancro

non si poteva neppure pronuncia-

re). È lì! Guardatelo, visitatelo,

potete esserne fieri, voi l’avete rea-

lizzato con la vostra generosità.

Finalmente c’è: un polo oncolo-

gico, conosciuto ovunque nel mon-

Oggi: l’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo è pienamente attivo

Segue a pagina 2

Dieci anni fa cominciava la battaglia contro le metastasi

La sfida dei ricercatori

do scientifico, così come il Pie-

monte merita di avere. Vent’anni fa.

1986. Primo: costituire la Fonda-

zione. Secondo: farci conoscere.

E ricordo i viaggi con il nostro

Presidente, in macchina di giorno

e di sera, anche nella nebbia o

con la neve, per partecipare alle

riunioni a Torino e nelle città del

Piemonte. Far sapere a tanti qua-

le fosse l’obiettivo. E ricordo gli

sforzi e le invenzioni per racco-

DAL “5 PER 1000” DELLA LEGGE FINANZIARIA DEL 2006

UN AIUTO CONCRETO PER SOSTENERE LA FONDAZIONE

CHE NON COSTA NULLA AL CONTRIBUENTE.

A PAGINA 7

Ieri: i lavori di costruzione del Centro nel 1998Segue a pagina 2

si sono fatti attendere, vengono valu-

tati positivamente dalla comunità

scientifica internazionale e pubbli-

cati dalle più autorevoli riviste scien-

tifiche. Il primo punto messo a segno

è la comprensione del fatto che la

“crescita invasiva” è controllata da un

programma genetico (Nature Rev

Cancer. 2002, Apr;2(4):289-300);

questo programma è usato dai tessu-

ti normali durante lo sviluppo e la ri-

generazione ma è abusato dai tessu-

ti cancerosi. Si scopre che il pro-

gramma è controllato da un oncoge-

ne, attivato dalla ipossia, la scarsità di

ossigenazione che si osserva nell’in-

terno delle masse tumorali ( Cancer

Cell. 2003, Apr; 3(4): 347-61). Si

scopre anche che i fattori che scate-

nano la crescita invasiva controllano

l’angiogenesi e il rimodellamento

vascolare (Nature. 2003, Jul;

424(6947): 391-7). E si trova il ban-

dolo della matassa che lega il cancro

ai disturbi della coagulazione, sco-

prendo che l’invasività delle cellule

cancerose passa attraverso l’attivazio-

ne dei processi trombotici (Nature.

2005, Mar; 434 (7031): 396-400).

Dal 1865 si sapeva infatti –senza

averne capito la ragione- che gli am-

malati di cancro manifestano ano-

malie della coagulazione del sangue

(la famosa Sindrome di Trousseau,

ben nota agli oncologi clinici). Que-

ste informazioni permettono agli

scienziati e ai medici di Candiolo, di

mettere a punto modelli pre-clinici di

terapie “intelligenti”, basate sulla te-

rapia genica mediata da “decoys”, o

falsi bersagli, che inattivano i fattori

di crescita e di invasione (Cancer

Cell. 2004 Jul;6(1):61-73). Anche la

ricerca clinica si sviluppa rapida-

mente. È stato messo a punto un test

genomico capace di prevedere il suc-

cesso della terapia mirata del can-

cro del colon (Lancet Oncol. 2005

May;6(5):279-86). Presso l’Istituto,

inoltre, si disegnano protocolli inno-

vativi, basati sullo sfruttamento del-

le lesioni genetiche associate alla

progressione, la cosidetta “terapia

mirata” (Clin Breast Cancer. 2005

Apr;6(1):77-80.). Progrediscono an-

che gli studi per lo sviluppo della

terapia “cellulare” mediante l’impie-

go di cellule staminali emopoietiche

amplificate in vitro (Blood. 2002 Dec

15;100(13):4391-400.). Nel campo

delle terapie convenzionali, infine,

viene offerto il ciclo completo di

cura mediante trattamenti chirurgici

radio e chemoterapici integrati, arric-

chiti, ove indicato, dalla radiologia

interventistica. A dieci anni dalla sua

costruzione, l’Istituto per la Ricerca

e la Cura del Cancro è una solida

realtà, forte dei suoi duecento ricer-

catori, di altrettanti medici e della

sua attrezzatura d’avanguardia.

Cosa ci prepara il futuro? Una nuova

torre destinata ad ospitare il centro in-

ternazionale di ricerca sulle tecnolo-

gie avanzate (il “Cancer Stem Cell

Research Center”). Perché un centro

di ricerca sulle cellule staminali? Per-

ché del cancro sappiamo molte cose,

ma non conosciamo ancora la natura

della cellula da cui trae origine e che

ne determina la resistenza alla terapia.

I programmi di espansione prevedo-

no appunto seimila nuovi metri qua-

drati di laboratori e duecento nuovi ri-

cercatori da dedicare al problema. Il

luogo? Sempre nel verde di Stupini-

gi, un puntino sulla carta geografica

della ricerca internazionale; ma un

puntino verso cui si indirizza un nu-

mero sempre maggiore di ricercato-

ri stranieri e italiani .

Paolo M. Comoglio

Direttore Scientifico dell’IRCC

R I C E R C A E C U R APAGINA 2 MAGGIO 2006 FONDAZIONE

gliere i fondi necessari all’acqui-

sto del terreno ed alla costruzio-

ne: libri scritti gratuitamente da

amici, giornalisti, scrittori, da noi

stessi, teatri, concerti, gare di ten-

nis, golf, biciclette, bocce, bridge,

pagine pubblicitarie, spedizioni

di lettere e lettere.

Le nostre Delegazioni del Piemon-

te ne parlavano in giro e portavano

gente alle manifestazioni. E poi la

lunga ricerca del terreno, giorni ed

ore ad analizzare le proposte e,

magari, quando tutto era pronto

per l’acquisto, l’area non andava

bene, perché lì di fianco sarebbe ar-

rivata una discarica o un inceneri-

tore o una legge vincolante avreb-

be bloccato tutto.

Ma un bel giorno (1989) il terre-

no c’è, è un’area immersa nel ver-

de a Candiolo, il capitale minimo

per partire è stato reperito, la con-

cessione edilizia è stata ottenuta,

l’impresa (1992) comincia a co-

struire, i piemontesi continuano

a crederci e (1996) i ricercatori

(è ancora quasi un cantiere!) entra-

no, facendo essi stessi le prime

pulizie. Sono passati dieci anni, si

inaugura l’Istituto.

L’anno dopo per informare su quel-

lo che si era fatto e che si stava fa-

cendo, nasce il nostro giornale

“Fondazione”, arrivano i primi pa-

zienti, inizia l’attività clinica. 1998:

apre il Day Hospital, inizia l’attività

assistenziale e si incrementa la col-

laborazione tra Istituto e grandi

Università italiane e straniere.

1999: le stanze per i malati sono

pronte, si attivano tre accelerato-

ri lineari, si aprono le sale opera-

torie. Il ciclo è completo: ricerca,

diagnosi, degenza, cura. L’Istitu-

to è accreditato nel Servizio Sani-

tario Nazionale.

2000. La Regione Piemonte inclu-

de Candiolo nella Rete Oncologi-

ca Piemontese, struttura e reparti

operano a pieno regime.

2003. L’Istituto è designato coor-

dinatore di un progetto di ricerca

europeo.

2006. Eccoci, entusiasmo, grin-

ta, difficoltà, ostacoli, soddisfa-

zioni: una breve storia per ricorda-

re quanto si è fatto in questi

vent’anni. Ma adesso, che siamo

andati a braccetto con i ricordi,

non fermiamoci qui. Ancora con-

tinuiamo a guardare avanti per

fare sempre meglio e di più per i

malati, per le loro famiglie, per il

Piemonte, per tutti.

Maria Vaccari Scassa

Un Vice Presidente della Fondazione

Segue da pagina 1

I vent’anni della Fondazione

Allegra Agnelli e Paolo Comoglio (al centro) con i ricercatori il giorno di apertura del primo laboratorio dell’Istituto nel 1996

Una sala operatoria all’IRCC

Segue da pagina 1

La sfida dei ricercatori

R I C E R C A E C U R A FONDAZIONE MAGGIO 2006 PAGINA 3

Quando la birra fa bene

In passato i monaci la consu-

mavano per sopportare meglio

il digiuno, oggi la birra torna in

auge per le sue virtù salutari, più

salutari forse di quelle del vino

rosso e del tè verde. Il luppolo

della birra, infatti, sembra conte-

nere una promettente molecola

anti-tumorale.

L’interesse per la prevenzione di

patologie come i tumori, ad alta

incidenza nella nostra società, ha

acquistato in questi anni sempre

più rilevanza, spingendo il mon-

do scientifico a studiare mole-

cole in grado di “bloccare” la

malattia prima ancora della sua

insorgenza. La chemioprevenzio-

ne si occupa di individuare fatto-

ri naturali o sintetici in grado di

arrestare i processi patologici che

portano allo sviluppo di malattie

tumorali.

Dal momento che un trattamen-

to preventivo deve essere pro-

tratto nel tempo, requisito fonda-

mentale di questi farmaci è che

siano ben tollerati dall’organi-

smo per evitare che il “costo”-in

termini di effetti collaterali- sia

maggiore del “beneficio”.

Per questa ragione l’interesse de-

gli scienziati si è rivolto a mole-

cole naturali presenti negli ali-

menti e quindi prive degli effet-

ti collaterali e della tossicità che

spesso sono associati ai chemio-

terapici.

Tra i composti che in questi anni

si sono dimostrati promettenti,

vi sono i flavonoidi, composti

polifenolici presenti nei vegeta-

li e dotati di proprietà antiossi-

danti, in grado quindi di proteg-

gere l’organismo dal danno ossi-

dativo provocato dai radicali libe-

ri, uno dei principali meccani-

smi alla base di tumori, malattie

cardiovascolari e neurodegene-

rative.

Numerosi studi scientifici han-

no attribuito ai flavonoidi una

vasta gamma di proprietà biolo-

giche e farmacologiche rilevanti

per la salute dell’uomo. La pian-

ta del luppolo e le sue infiore-

scenze femminili, utilizzate nel-

l’industria della birra per confe-

rire alla bevanda sapore ed aroma

caratteristici, contengono diver-

si tipi di flavonoidi prenilati, e

uno di questi ha dimostrato un’at-

tività anti-tumorale in sistemi

sperimentali di laboratorio. Si

tratta dello xantumolo (XN)

Allo stato attuale delle conoscen-

ze sembra che lo xantumolo agi-

sca a vari livelli sul processo di

formazione di un tumore,

inibendone non solo lo

sviluppo iniziale ma

anche la progressione.

La molecola ha infat-

ti dimostrato la capa-

cità di bloccare la pro-

liferazione e/o la vita-

lità di cellule tumorali

umane di carcinomi

mammari, ovarici e di

tumori del colon.

La conferma arriva dell’Isti-

tuto Nazionale per la Ricer-

ca sul Cancro di Genova, in

particolare dal nostro labo-

ratorio, Oncologia Moleco-

lare, a seguito di una recente

ricerca condotta in collabo-

razione con il dottor Gian-

franco Fassina (C.N.R.) con

il dottor Douglas Noonan del

Dipartimento di Scienze Bio-

logiche e Cliniche dell’Univer-

sità dell’Insubria a Varese e i loro

collaboratori.

I dati emersi da questo studio in-

novativo, appena pubblicato sul-

la rivista internazionale FASEB

Journal, dimostrano che lo xantu-

molo possiede proprietà anti-tu-

morali e antiangiogeniche ed è

più efficace a dosi più basse

rispetto al tè verde; lo xantu-

molo è addirittura cento vol-

te più attivo del resveratro-

lo contenuto nel vino rosso,

molecola già riconosciuta

come preventiva dei tumori.

Non tutte le birre contengo-

no una concentrazione di xan-

tumolo di tipo “farmacologi-

co”. Pertanto si potrebbe pro-

porre ai maestri birrai di arric-

chire con estratti di luppolo la

bionda (o bruna) bevanda, pro-

cedura che tra l’altro conferi-

rebbe un sapore più intenso e

una schiuma che si dissolve con

maggiore difficoltà.

Adriana Albini

Istituto Nazionale per la

Ricerca sul Cancro

Genova

Vent’anni. Tanti ne sono trascorsi da

quando nel 1986 abbiamo chiesto ai

cittadini del Piemonte di darci fiducia

ed aiutarci a realizzare un sogno che

a molti sembrava impossibile: in cam-

bio abbiamo ricevuto oltre un milio-

ne di “sì”. Oltre un milione di perso-

ne, di istituzioni e di aziende di que-

sta Regione hanno scelto di condividere negli anni i nostri obiet-

tivi e il nostro cammino. Noi abbiamo cercato di ripagare questa

straordinaria testimonianza di fiducia lavorando con impegno e te-

nacia, ma anche con la massima trasparenza e responsabilità. Il Cen-

tro di Candiolo, che abbiamo voluto e costruito insieme ai nostri

sostenitori, ha ormai preso forma e da sogno è diventato realtà: un

grande patrimonio del Piemonte a disposizione di tutti e un pun-

to di riferimento internazionale nella ricerca oncologica.

Se l’Istituto è riuscito in pochi anni a raggiungere risultati signifi-

cativi è perché non è fatto solo di mattoni e innovazione tecnolo-

gica. È fatto anche, e soprattutto, di persone che - con la loro com-

petenza, la loro disponibilità e la loro umanità - offrono un contri-

buto molto importante al raggiungimento dell’eccellenza delle

prestazioni, perseguita con ostinata determinazione. Per questa

ragione, oltre ai nostri sostenitori, voglio qui ringraziare i ricerca-

tori, i medici, gli infermieri, i tecnici, il personale di accoglienza,

di sorveglianza, gli addetti alla manutenzione e tutti coloro che, nei

diversi servizi, operano con passione e generosità all’interno del

Centro, sempre nell’interesse del malato.

Consapevoli di ciò che è stato fatto, dobbiamo continuare a guar-

dare avanti: ai nuovi traguardi che insieme vogliamo raggiungere.

Allegra Agnelli

Vent’anni di lavoro e di speranze

La nutrigenomica attribuisce al luppolo un’alta concentrazione di molecole antitumorali

I flavonoidi prenilati

svolgono attività antitumorali

L’interesse degliscienziati è rivolto

alle molecole degli alimenti

R I C E R C A E C U R APAGINA 4 MAGGIO 2006 FONDAZIONE

Un nuovo ecocardiografo a disposizione dei pazienti dell’Istituto

A difesa del cuoreSe qualcuno si domandasse qual

è l’utilità di una cardiologia in

un Istituto Oncologico, rispondo

che, sul modello dei nostri illustri

predecessori come l’Istituto Euro-

peo di Oncologia di Milano, si è vi-

sto che sono molte le necessità di

intervento cardiologico diagnostico

e terapeutico sui pazienti affetti da

patologia tumorale. Tant’è che, da

oltre un anno, con lungimiranza, è

stato acquistato dalla Fondazione

e messo a disposizione del servizio

di cardiologia un ecocardiografo,

con lo scopo di tenere sotto control-

lo il cuore dei nostri pazienti.

Prima di tutto occorre ricordare

che alcuni farmaci chemioterapici

possono avere degli effetti seconda-

ri negativi sul cuore e pertanto è ne-

cessario monitorare la funzione

contrattile per prevenire l’insor-

genza di danni che possono risulta-

re anche importanti. Le localizza-

zioni tumorali poi possono inte-

ressare il pericardio o più raramen-

te le strutture interne del cuore e

pertanto devono essere valutate con

frequenza per individuare tempe-

stivamente le indicazioni terapeuti-

che, che possono essere anche chi-

rurgiche.

Spesso infatti è la tempestività di

un esame che può risolvere rapida-

mente una situazione, perché il

cuore non concede tempo, le dila-

zioni nell’esecuzione di un esa-

me possono costare care, soprat-

tutto con i nostri pazienti sotto-

posti a trattamenti chemioterapici.

L’impiego degli ultrasuoni è as-

solutamente innocuo e consente

controlli ravvicinati anche quoti-

diani, quando necessario, su pa-

zienti critici.

L’apparecchiatura acquistata dalla

Fondazione è di ultima generazione,

fornisce un imaging di alto livello,

è dotata di doppler colore e tissuta-

le e permette l’archiviazione in rete

delle immagini secondo le più mo-

derne concezioni. L’attività è intera-

mente dedicata ai ricoverati nei re-

parti o in Day Hospital: riusciamo a

fare anche un lavoro di follow-up su

pazienti selezionati. L’attività di ri-

cerca è per ora limitata e tutta con-

centrata nello spiare in tempo i pri-

mi segnali di disfunzione contratti-

le o di elasticità del cuore per attiva-

re immediatamente le cure del caso.

Tra gli obiettivi futuri rimane quello

di attivare altre tecniche diagnosti-

che cardiologiche, cosiddette non in-

vasive, come la PET e la TAC multi-

strato che all’occorrenza servono ap-

punto a svolgere accertamenti più

approfonditi sui cuori dei nostri pa-

zienti già gravati da altre patologie e

non in condizione di sopportare ulte-

riori disagi con metodiche invasive.

Renato Palmiero

Responsabile Servizio

di Cardiologia IRCC

ll ruolo del Patologo“Il cancro è sospettato dal Cli-

nico, ma è diagnosticato dal

Patologo”: l’affermazione del

Dottor W.E. Park descrive effica-

cemente la centralità dell’Anato-

mia Patologica nell’Oncologia

quando si consideri che la malat-

tia tumorale, spesso sospettabile in

base ai sintomi e dettagliatamen-

te visualizzabile con sofisticate

tecniche radiologiche, può essere

diagnosticata in maniera incon-

trovertibile solo dall’esame anato-

mo-patologico. Sino alla seconda

metà del secolo scorso, al Patolo-

go era affidata la definizione del-

la natura tumorale di una lesione

in base alle caratteristiche del tes-

suto e delle cellule da essa prele-

vate ed osservate al microscopio

ottico. L’approccio più recente è

conseguente all’innovativo con-

cetto del cancro come malattia ge-

netica, di malattia, cioè, determi-

nata da alterazioni di settori più o

meno estesi del DNA. All’ IRCC

la diagnosi anatomo-patologica di

una neoplasia è la sintesi dei dati

morfologici, genetici e molecola-

ri del tumore ed è finalizzata a

fornire informazioni sul suo com-

portamento biologico, sulla sua

storia naturale, sulla risposta a

specifiche terapie.

I tumori al Microscopio: la Dia-gnosi MorfologicaI tessuti tumorali si differenziano

dai tessuti normali per numerose

alterazioni nella forma, disposi-

zione ed organizzazione delle cel-

lule che li compongono. Oltre a

consentire l’identificazione della

neoplasia e di definirne il grado

di scostamento dalle condizioni di

normalità (“Grading” Tumorale),

l’esame al microscopio permette di

distinguere il tipo istologico: esi-

stono numerosissimi tipi di tumo-

ri o, per lo meno di gruppi di tumo-

ri, ognuno dei quali con diversa

malignità. Altre caratteristiche

identificabili al microscopio (mo-

dalità di infiltrazione, necrosi, in-

vasione tumorale dei vasi sangui-

gni) sono importanti indicatori del

potenziale evolutivo della neopla-

sia. L’esame microscopico può es-

sere effettuato durante l’interven-

to chirurgico su piccoli frammen-

ti tumorali (Esame estemporaneo

Intraoperatorio) ed effettivamen-

te, con questa procedura, “il pato-

logo guida la mano del chirurgo”.

Soprattutto, la diagnosi di neopla-

sia può essere posta esaminando

anche solo poche cellule, preleva-

te mediante aspirazione con sirin-

ga (Citologia per Agoaspirazio-

ne): la procedura, effettuata in am-

bulatori dedicati, è veloce, sicura,

scarsamente invasiva, e permette di

identificare anche tumori nelle fasi

iniziali di sviluppo.

La Diagnosi Anatomo-Patologi-ca: Morfologia e GeneticaI recenti progressi della biologia

molecolare hanno reso noti alcu-

ni dei geni o, perlomeno, delle re-

gioni dei cromosomi, le cui altera-

zioni causano o facilitano l’in-

sorgenza, la crescita, e la even-

tuale trasformazione maligna delle

neoplasie. Ad esempio, e’ stato

dimostrato dalle ricerche svolte

presso l’Anatomia Patologica del-

l’IRCC che nel tumore del colon

le mutazioni dei geni APC ed

MHY e la perdita di alcuni setto-

ri del cromosoma 1 sono respon-

sabili della formazione di piccoli

polipi intestinali, mentre le muta-

zioni di altri geni (k-ras, TP53,

DCC) sono correlate alla loro cre-

scita, evoluzione maligna e diffu-

sione metastatica. L’analisi del

gene responsabile del recettore

del fattore di crescita EGF, può

predirre la risposta del tumore alla

terapia medica mirata al blocco

del recettore. Con l’impiego del la-

ser è possibile prelevare dal tessu-

to tumorale, sotto il controllo del

microscopio, singole cellule e su

queste espletare le analisi dei geni

e dei cromosomi. La procedura

consente di integrare le informa-

zioni derivanti dall’esame micro-

scopico con quelle genetiche e

molecolari in una diagnosi che

non solo classifica con esattezza la

lesione tumorale, ma anche espri-

me le probabilità di evoluzione,

definisce le modalità di trattamen-

to o di sorveglianza più appro-

priate, predice la risposta ad even-

tuali terapie molecolari.

Mauro Risio, Direttore Servizio

di Anatomia Patologica IRCC

Il suo contributo è fondamentale nella diagnosi di tutti i tipi di tumore

Renato Palmiero alla consolle dell’ecocardiografo

Mauro Risio

R I C E R C A E C U R A FONDAZIONE MAGGIO 2006 PAGINA 5

La ricerca viaggia in un raggio di luceIl completamento del sequenzia-

mento del DNA umano nell’am-

bito del Progetto Genoma ci ha

permesso di conoscere i circa

trentamila geni che sovrainten-

dono allo sviluppo del nostro or-

ganismo. E’ ormai noto come al-

cuni geni, se danneggiati, possa-

no causare l’insorgenza del can-

cro. Ciascun gene contiene al suo

interno le istruzioni per la costru-

zione di una macchina microsco-

pica con funzioni specifiche nota

come proteina. In una sorta di

“Lego molecolare”, le migliaia

di proteine differenti che ne risul-

tano si possono assemblare in

gruppi al fine di coordinarsi e co-

stituire vere e proprie catene di

montaggio che regolano la vita

cellulare.

Sono già stati identificati una se-

rie di geni mutati (cioè danneg-

giati) che determinano la produ-

zione di proteine malfunzionanti.

Al fine di poter stabilire con pre-

cisione a quali attività cellulari

tali proteine contribuiscano, è im-

portante poter identificare dove,

all’interno della cellula, e con

quali altre proteine esse intera-

giscano fisicamente. La possibi-

lità di definire i “gruppi di lavo-

ro” a cui una proteina partecipa ci

può permettere di capirne appie-

no la funzione e quindi di ipo-

tizzare in modo più razionale una

ipotetica strategia terapeutica per

correggerne i difetti di funziona-

mento.

È inoltre possibile che questa

strategia ci possa condurre alla

caratterizzazione di “gruppi di

lavoro” completamente nuovi e

inattesi sia in termini di proteine

che li compongono che di luo-

ghi dove questi gruppi si localiz-

zano all’interno della cellula.

Ma è possibile definire se e dove

in una cellula due proteine A e B

si incontrino ed entrino, anche

solo per pochi ma cruciali istanti,

in contatto? La risposta è sì, addo-

mesticando una proteina detta

green fluorescent protein (GFP,

proteina fluorescente verde) che in

natura consente alle meduse di

emettere una brillante luce verde

quando, a seguito del contatto con

un corpo estraneo, si retraggono.

Negli utlimi dieci anni, i ricerca-

tori sono stati in grado di isolare

il gene della GFP di medusa e di

mutarlo in laboratorio così che la

proteina prodotta non fosse più

verde, ma azzurra (cian fluore-

scent protein, CFP) o gialla (yel-

low fluorescent protein, YFP). E’

stato poi sfruttato il fluorescence

resonance energy transfer (FRET,

trasferimento di energia per riso-

nanza da fonte fluorescente), fe-

nomeno per cui se CFP e YFP

sono in contatto, l’illuminazione

con luce (blu) capace per defini-

zione di stimolare CFP ma non

YFP, sarà comunque in grado di

provocare l’eccitazione di que-

st’ultima a seguito delle “vibrazio-

ni” che la CFP trasmetterà a cau-

sa del suo contatto fisico con la

YFP. In assenza di tale contatto la

luce blu stimolerà solo la CFP e

non la YFP.

Infine, con tecniche di ingegneria

genetica, si è riusciti a fondere i

due geni delle due proteine di in-

teresse A e B rispettivamente con

i geni di CFP e YFP e trasferire

questi geni di fusione (A-CFP e

B-YFP) all’interno delle cellule. Il

recente sviluppo di un apposito

microscopio a fluorescenza FRET,

capace di stimolare le molecole

fluorescenti con luci appropriate

e di analizzarne con filtri e soft-

ware adatti il tipo di luce emessa,

permetterà ora di studiare le inte-

razioni tra proteine nello spazio e

nel tempo all’interno di cellule

viventi.

Grazie al prezioso finanziamen-

to della Compagnia di San Pao-

lo, nell’ultimo anno il Centro di

Imaging Morfofunzionale del-

l’IRCC ha potuto acquisire un

microscopio a fluorescenza per

analisi FRET che permetterà a

tutti i ricercatori dell’Istituto che

ne vorranno usufruire di sfrut-

tare questa tecnologia di avan-

guardia per fornire risposte sem-

pre più chiare e definite ai loro

quesiti scientifici.

Guido Serini, Responsabile

del Centro di Imaging

Morfofunzionale dell’IRCC

Giovanni Carlo Anselmetti è sta-to invitato, insieme ad altri dodi-ci medici italiani, al primo Con-gresso Mondiale di OncologiaInterventistica (WCIO, WorldConference on InterventionalOncology). L’evento, dal 12 al16 giugno 2006 a Villa Erba, aCernobbio sul lago di Como, se-gna la nascita ufficiale di unanuova branca della medicina on-cologica, comprendente tutte lemodalità terapeutiche interventi-stiche guidate dalla diagnosticaper immagini.Anselmetti, della cui attività ab-

biamo già parlato approfonditamente nelle edizioni precedenti di questa testata, si occupa di ra-diologia interventistica presso l’Unità di Radiologia dell’IRCC di Candiolo e sarà relatore nellasessione dedicata all’apparato scheletrico e alle tecniche avanzate di vertebroplastica e cemento-plastica nel trattamento delle metastasi ossee. Al congresso, a cui parteciperanno i maggiori esperti mondiali di radiologia, oncologia medi-ca, oncologia chirurgica, epatologia e radiologia interventistica, saranno presentate e discusseapplicazioni e procedure sia consolidate sia innovative, spaziando, con un approccio multidi-sciplinare, dalla ricerca di base alle applicazioni cliniche.

f.p.

Anselmetti al congresso di Oncologia Interventistica

Presentata una tecnica molto avanzata che consente di individuare bersagli molecolari nelle cellule tumorali

Guido Serini con Damion Milne e Andrea Bertotti

C R O N A C H E D E L L A F O N D A Z I O N EPAGINA 6 MAGGIO 2006 FONDAZIONE

È di nuovo tempo di “Dream Green”

I Leo Club del Canavese sostengono la Fondazione

I l 14 giugno si rinnova un importan-

te appuntamento sportivo a favore

della Fondazione: la gara di golf Dream

Green. Rispetto alle passate edizioni,

quest’anno sono molte le novità della

manifestazione. Innanzitutto un nuovo

scenario: per la prima volta la gara

avrà luogo presso il Circolo Golf Tori-

no. Nuova, inoltre, anche la formula

di gara, più innovativa rispetto alla tra-

dizionale pro-am.

Resta la stessa, invece, la generosità

della Emmevì ONLUS, che ha ideato

e organizzato l’iniziativa, e del gruppo

di aziende piemontesi che, partecipan-

do alla gara, devolvono un’importante

offerta alla Fondazione.

Il contributo offerto dalla Dream Green negli anni è davvero importante: nel corso del-

le precedenti edizioni, infatti, la manifestazione ha raccolto oltre 570 mila euro.

La gara sarà preceduta, il 10 dello stesso mese, da una serata di gala, nel corso della qua-

le i partecipanti avranno modo di conoscersi e consegnare il ricavato al Presidente della

Fondazione.

Il 9 marzo, presso l’IRCC si è svol-

to un incontro (foto sotto) con i

rappresentanti dei tre Leo Club del

Canavese: Ivrea, Alto Canavese e

Caluso - Canavese Sud-Est.

Durante la visita sono stati devolu-

ti alla Fondazione i proventi della

vendita benefica delle Stelle di Na-

tale 2005, un service che da 15

anni i Leo Club canavesani svolgo-

no a favore della Fondazione.

L’incontro è stato anche l’occa-

sione per sottolineare e ribadire lo

stretto vincolo di solidarietà che

da sempre lega alla Fondazione i

Leo Club piemontesi, così come i

“fratelli maggiori” Lions Club.

Sono state innumerevoli, infatti,

le iniziative benefiche e i service

organizzati in questi vent’anni da

Lions e Leo e destinati alla rea-

lizzazione dell’IRCC.

Grazie Leo, continuate a sostener-

ci anche per i prossimi vent’anni!

Durante le scorse settimane la nota azienda dolciaria piemontese Caf-

farel ha effettuato una generosa donazione alla Fondazione, frutto dei

premi non ritirati nell’ambito di un concorso del 2004. Il regolamen-

to che disciplina queste iniziative, infatti, prevede che sia indicata una

Istituzione ONLUS cui destinare i premi non assegnati o non riscos-

si: sono sempre di più le aziende piemontesi che indicano a questo

scopo la Fondazione.

L’offerta devoluta dalla Caffarel verrà destinata all’acquisto di un

Videocolonscopio, uno strumento utilizzato nella diagnostica per im-

magini del colon, fondamentale nella prevenzione dei tumori del co-

lon-retto.

Un sincero ringraziamento alla Caffarel e a tutte le aziende che

scelgono la Fondazione come ONLUS di riferimento nell’ambito dei

propri concorsi.

Caffarel aiuta l’Istituto

19novembre

Ore 20.30Teatro Regio TorinoLa Fondazione Piemontese per la Ricercasul Cancro festeggia 20 anni di lavoro conun evento straordinario e di grande valore

artistico, com’è nella sua tradizione. Sarà rivelato nelle prossime settimane.Non prendete impegni.

Prendete nota, cari amici.

C R O N A C H E D E L L A F O N D A Z I O N E FONDAZIONE MAGGIO 2006 PAGINA 7

Tanti modi per fare un’offerta • c/c postale n. 410100 • c/c bancario n. 000008780163

presso UNICREDIT PRIVATE BANKING TORINOCIN A - ABI 03223 - CAB 01003 - Corso Vittorio E. II, 6. Torino • Presso gli uffici della Fondazione Piemontese per la Ricerca

sul Cancro ONLUS - Candiolo (To) - Tel. 011/993.33.80 • Presso una delle Delegazioni (come da elenco)

• Tramite Carta di Credito collegandosi al sito www.fprconlus.it

Sgravi fiscali sui versamenti a favore delle ONLUSL’articolo 14 della Legge n. 80/2005 ha introdotto una possibile alternativa alle disposizio-ni in vigore per quanto riguarda la deducibilità delle erogazioni liberali a favore delle ON-LUS: le liberalità in denaro o in natura erogate da persone fisiche o da società sono dedu-cibili dal soggetto erogatore nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato, nella mi-sura massima di € 70.000 annui. Tali erogazioni potranno essere dedotte se effettuate a par-tire dal 15 maggio 2005.In alternativa rimane comunque valido quanto precedentemente disposto dal T.U.I.R. ovve-ro le offerte fatte alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro ONLUS posso esse-re detratte dal reddito, per i privati e gli enti non commerciali, fino ad un massimo di € 2.065,83con una detrazione dall’imposta lorda, attualmente del 19%. Per le persone giuridiche le ero-gazioni liberali sono deducibili, se in denaro, per un importo non superiore a € 2.065,83 o al2% del reddito d’impresa dichiarato o nel limite del 5‰ delle spese per lavoro dipendente nelcaso di impiego di personale (per maggiori dettagli si veda art. 100 del T.U.I.R.).Per beneficiare degli sgravi fiscali, in ogni caso, il versamento dovrà essere fatto tramite bo-nifico bancario, conto corrente postale o assegno.

Grazie alla nuova Legge Fi-

nanziaria, con effetto dal

2006, si affianca per la prima

volta alle tradizionali donazioni

una nuova, straordinaria possi-

bilità di sostenere la Fondazione

Piemontese per la Ricerca sul

Cancro Onlus.

È semplice: con la dichiarazione

dei redditi ogni contribuente può

destinare una quota del cinque

per mille dell’imposta sul reddi-

to delle persone fisiche (IRPEF)

a soggetti no profit, come appun-

to la Fondazione, operante nel

settore della ricerca scientifica e

della cura. Non costa nulla per-

ché non è una tassa in più ed è

un’opzione che si aggiunge al

consolidato meccanismo

dell’“otto per mille” (per lo Sta-

to, la Chiesa Cattolica e altre

confessioni religiose) senza sosti-

tuirlo: si può scegliere sia l’otto

sia il cinque per mille in contem-

poranea.

Nella dichiarazione dei redditi,

per esprimere una scelta è ne-

cessario apporre la propria fir-ma e inserire il codice fiscaledella Fondazione , il

97519070011. Questa opportu-

nità, tramite i modelli 730 o Uni-

co, è estesa anche a quanti non

sono tenuti a presentare la di-

chiarazione, ma sono titolari di

redditi certificati tramite model-

lo CUD. Lo spazio da compila-re, nella sezione dedicata al cin-

que per mille, è il quadrante si-nistro in alto, sotto alla dicitura

“Sostegno del volontariato, del-

le Organizzazioni Non Lucrative

di Utilità Sociale (Onlus, ndr),

delle associazioni di promozione

sociale, delle associazioni e fon-

dazioni”.

Il meccanismo del “cinque per

mille” conta sulla partecipazione

di tutti: tanto più numerose saran-

no le firme tanto più ingenti sa-

ranno i fondi stanziati per il mon-

do del sociale.

Per maggiori informazioni è pos-

sibile contattare gli uffici della

Fondazione (telefono: +39 011-

9933380; e-mail: [email protected];

sito Internet: http://www.fprcon-

lus.it) e visitare il sito dell’A-

genzia delle Entrate

(http://www.agenziaentrate.it).

Il vostro aiutoNell’anno del suo ventennale la

Fondazione celebra il forte lega-

me che la unisce ai cittadini del

Piemonte, per i quali, interamen-

te grazie a contributi privati, ha

realizzato e messo a disposizio-

ne un Centro oncologico di ri-

cerca e cura in forte sviluppo e di

rilievo internazionale.

A che punto siamoNegli ultimi tempi sono termina-

ti i lavori di completamento del-

la parte clinico-assistenziale, con

nuovi letti, reparti e attrezzature

tra le più avanzate e a breve

prenderà vita un nuovo progetto

impegnativo: la realizzazione

della seconda torre destinata a

laboratori di ricerca e alla didat-

tica.

Crescere ancoraUna firma per il “cinque per mil-

le” non costa nulla, ma è molto

importante per consentire alla

Fondazione di accrescere ulte-

riormente la possibilità di forni-

re tecnologie d’avanguardia e

strutture ottimali ai pazienti in

cura e a ricercatori e medici che

lavorano all’Istituto per la Ri-

cerca e la Cura del Cancro di

Candiolo.

GrazieA tutti i contribuenti la Fondazio-

ne porge un sentito grazie per il

sostegno passato e per quanto

potranno ancora fare in questa e

in future occasioni di solidarietà.

Federica Piovano

Dichiara la tua solidarietà

È stato finalmente completato e pubblicato all’indirizzo www.fprconlus.it il nuovo sito

con cui la Fondazione si augura di estendere la propria visibilità e di stabilire rela-

zioni più continue con i sostenitori.

Il sito è il risultato della fruttuosa collaborazione dello staff interno con l’azienda spe-

cializzata MAUI Lab (www.mauilab.com) e in particolare con il Professor Mauro

Mosconi, docente di “Interazione Uomo-Macchina” presso la Facoltà di Ingegneria del-

l’Università di Pavia. Le informazioni pubblicate sono organizzate in cinque sezioni,

concepite rispettivamente, per presentare la Fondazione, spiegare come sostenerla, aiu-

tare a seguirne le iniziative e illustrarne le azioni di comunicazione e, infine, chiarire

che cosa rende l’Istituto di Candiolo un centro d’eccellenza per la ricerca e la cura del

cancro. I visitatori del sito avranno la possibilità di essere informati in tempo reale sul-

le iniziative organizzate a favore dalla Fondazione, potranno contattarla per offrire la

loro collaborazione ed effettuare donazioni on-line, in modo sicuro, attraverso la car-

ta di credito. Un ruolo particolare nel sito è rivestito dalle immagini, presenti in ogni

pagina e in particolare nella ricca galleria fotografica, che raccontano la vita della Fon-

dazione e dell’Istituto di Candiolo.

I visitatori potranno apprezzare, oltre alla grafica accurata, anche la facilità di utilizzo

del sito. Le tecniche impiegate per la realizzazione delle pagine ne assicurano anche l’ac-

cessibilità. Il sito, infatti, è realizzato anche per le persone disabili che per accedere al

web utilizzano le cosiddette “tecnologie assistite”.

Rinnovato il sito web

PAGINA 8 MAGGIO 2006 FONDAZIONE

Attività Assistenziali e Ricerca

ATTIVITÀ DI DEGENZA ed AMBULATORIALI

CHIRURGIA ONCOLOGICA (Dott. L. CAPUSSOTTI)

DERMOCHIRURGIA (Dott. F. PICCIOTTO)

GINECOLOGIA ONCOLOGICA (Prof. P. SISMONDI)

ONCOLOGIA MEDICA (Prof. M. AGLIETTA)

RADIOTERAPIA (Dott. P. GABRIELE)

TERAPIA ANTALGICA (Dott. F. DEBERNARDI)

ATTIVITÀ DIAGNOSTICHE

ANATOMIA PATOLOGICA (Dott. M. RISIO)

RADIOLOGIA (Dott. D. REGGE)

ATTIVITÀ AMBULATORIALI

CARDIOLOGIA

GASTROENTEROLOGIA (dietologia e endoscopia digestiva)

ODONTOSTOMATOLOGIA

OTORINOLARINGOIATRIA

PNEUMOLOGIA

PSICOLOGIA

SERVIZI

FARMACIA OSPEDALIERA

FISICA SANITARIA

LABORATORIO ANALISI

DIVISIONI E LABORATORI DI RICERCA

ANGIOGENESI MOLECOLARE

CITOMETRIA SPER. E CLINICA

GENETICA ONCOLOGICA

ONCOGENOMICA

ONCOLOGIA MOLECOLARE

TERAPIA GENICA

SONO PRONTI

3 NUOVI PIANI PER LE DEGENZE

ONCOLOGIA COMPARATA

REPARTO STERILE

IN COSTRUZIONE

LOCALI PET E γ CAMERA

SECONDA TORRE PER LA RICERCA

VI SALA OPERATORIA E DAY SURGERY

Come raggiungere l’IstitutoL’Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo è raggiungibile nei seguenti modi:

...con l’automobile

TANGENZ IA LEN O R D

TA

NG

ENZIALE

SUD

A21 TO-PC

A4 TO-MI

A5 TO-AO

IRCC

Stupinigi

Candiolo

Vinovo

S.S. 23

Orbassano

TO-PINEROLO

TORINOTORINO

StazionePorta Nuova

C.so U

nione Sovie

tica

TO- C

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EL

LE

A6 TO-SV

StazionePorta Susa

A32TO-FREJUS

USCITACANDIOLO

StazioneLingotto

STAZIONEPORTA NUOVA

CORSO VITTORIO EMANUELE II

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Dalla stazione diPorta Nuova coin-

cidenza con il treno per Pinerolo e fermataalla Stazione di Candiolo. Un autobus navet-ta collega la stazione ferroviaria di Candioloall’IRCC e viceversa.

...in treno

...in autobus raddoppiate le corse

■ frequenti autocorse giornaliere organizzate con autopulman Novarese con partenza da CorsoMarconi angolo Via Nizza e numerose fermate lungo il tragitto

Per informazioni ed orari telefonare a:Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro (IRCC) - Candiolo (To) Tel. 011/9933111TRASPORTI NOVARESETel. 011/9031003SAPAV Tel. 0121/322032 SEAG Tel. 011/9800000

È stato ampliato il numero di corse di pull-man da e verso l’Istituto. In aggiunta al tra-dizionale servizio della Trasporti Novarese,ora vi sono le nuove corse programmatedella SAPAV, con collegamenti verso edalla Val Chisone, e della SEAG, con colle-gamenti da e verso Saluzzo/Pancalieri. I biglietti saranno acquistabili anche pressol’edicola dell’Istituto. Le fermate sono tuttedi fronte all’ingresso dell’Istituto sullaStrada Provinciale 142.

La Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro Onlus

anche su Internet

www.fprconlus.it

FONDAZIONE - Periodico Semestrale della Fondazione Piemontese per laRicerca sul Cancro - Onlus - Anno 10 - N. 1 - Maggio 2006 Reg. del Tribunale di Torino N. 5014 del19/3/1997. Stampa Tipografia La Stampa - Torino - Carta riciclata - Direttore Responsabile:Francesco Novo - Comitato di Direzione: Allegra Agnelli, Franco Caiano, Giampiero Gabotto, MariaVaccari Scassa. - Segreteria di Redazione: Beatrice Reyneri di Lagnasco - Fotografie di NinoFerraro - Realizzazione e impaginazione Satiz s.r.l. - Torino

Un sincero grazie

Questo semestrale escegrazie alla sensibilità egenerosità di tre aziendeche hanno voluto offrire illoro concreto contributoalla FondazionePiemontese per la Ricercasul Cancro.Ringraziamo di cuorel’Editrice La Stampa, laCartiera Norske SkogItalia e la Satiz MSXInternational perl’impaginazione.

CONSIGLIO DIRETTIVOPresidente: Allegra AgnelliVice Presidenti: Carlo Acutis,Maria Vaccari ScassaConsigliere Delegato:Giampiero GabottoTesoriere: Claudio Dolza Consiglieri:Marco Boglione, Bruno Ceretto,Paolo Comoglio, Giuseppe Della Porta,Gianluigi Gabetti, Felice Gavosto,Maria Elena Giraudo Rayneri,Eugenio Lancellotta,Antonio Maria Marocco, Aldo Ottavis,Carlo Pacciani, Andrea Pininfarina,Silvio Saffirio, Piero Sierra

COLLEGIO DEI REVISORI DEI CONTIPresidente: Giacomo ZuninoComponenti: Mario Boidi,Lionello Jona Celesia

COMITATO TECNICO SCIENTIFICOPresidente: Paolo Maria ComoglioComponenti: Massimo Aglietta, AndreaBallabio, Giuseppe Della Porta, PierPaolo Di Fiore, Alessandro MassimoGianni, Nicola Mozzillo, RobertoOrecchia, Alessandro Pileri

COMITATO ETICOPresidente: Carlo Luda di CortemigliaVice Presidente: Paolo Cavallo PerinComponenti: Gian Luca Bruno,Federico Bussolino, Lorenzo Capussotti,Paolo Comoglio, Felicino Debernardi,Giuseppe De Filippis, GianlucaGaidano, Luca Gianni, Lorena Giaretto,Franca Goffredo, Giorgio Lombardi,Giacomo Milillo, Don Luca Salomone,Alessandro Valle, Paolo Vineis

Membri di diritto Allegra Agnelli e Giampiero Gabotto

FONDAZIONE PIEMONTESE PER LA RICERCA SUL CANCRO

ONLUS Strada Provinciale,142 - Km 3,95 - 10060Candiolo - Torino Telefono 011/993.33.80

Attività di degenza (ordinaria, Day Hospital e Day Surgery) - Attività ambulatoriale (visite, trat-tamenti ambulatoriali, diagnostica endoscopica, trattamenti radioterapici) - Attività diagnosti-che e Interventistiche - Servizi

Per prenotazioni prestazioni: • CENTRO UNICO PRENOTAZIONI (C.U.P.) tel. 011.9933245 / 246Per informazioni sull’accessibilità dei servizi • CENTRO ACCOGLIENZA E SERVIZI tel. 011.9933069 - DIREZIONE SANITARIA tel. 011.9933618 / 619

ALBA LILIA PORTA MARENGOStrada Serre, 712051 ALBA (CN) - Tel. 0173/364263ALESSANDRIA GIUSEPPE CODRINO 15028 QUATTORDIO (AL) MAURA CACCIABUEStrada Antica Alessandria,315023 FELIZZANO (AL) - Tel. 0131/791572ASTI GIACINTO E PINUCCIA CURTOC.so Torino 177 - 14100 Asti - Tel. 0141/219670 BARDONECCHIA (TO)MASSIMO SEBASTIANIVia Gen. Cantore, 7 - 10052 BARDONECCHIA (TO) Tel. 0122/99084 - 0122/999836BEINASCO (TO)ENRICO SCARAFIA e GIUSEPPE BUSSINO c/o EMMEBI -Via Torino,6 - 10092 BEINASCO (TO) Tel. 011/781989 - Tel. 011/3497818BRA (CN)MARIA CRISTINA ASCHERI Via Piumati, 23 -12042 BRA (CN) - Tel. 0172/412394CANELLI (AT)LORELLA RICCADONNA - 14053 CANELLI (AT)OSCAR BIELLI Via Asti, 25 14053 CANELLI (AT) - Tel. 349/6105413CASALE MONFERRATO (AL)OLGA BONZANOVilla Mandoletta, 51/A - 15040 SAN GERMANO (AL) ROSINA ROTA GALLOVia Visconti, 2/A - 15033 CASALE M.TO (AL)Tel 0142/72423CHIVASSO (TO)ANGELA BACCELLI TORIONE Via Calandra, 210034 CHIVASSO (TO) - Tel. 011/9111069CIRIÈ (TO)VALERIA ASTEGIANO FERRERO Via Robassomero, 91 - 10073 CIRIÈ (TO) Tel. 011/9209701 CUNEOBRUNO GALLO P.zza Europa, 26 12100 CUNEO - Tel. 0171/67479FOSSANO (CN)PIERA BERNOCCO VIGNA Via Cartiera, 47 - 12045 FOSSANO (CN)Tel. 329.7208072

IVREA (TO)GIUSEPPE e ANTONELLA GARINO Via S. Andrea, 2 - 10014 CALUSO (TO) Tel. 011/9833005MONDOVì (CN)EGLE GAZZERA GAZZOLA Str. Breo Piazza, 7 ter - 12084 MONDOVÌ (CN) Tel. 0174/43495 NIZZA MONFERRATO (AT)ALFREDO ROGGERO FOSSATI e LIVIO MANERAVia Nino Costa,8 - 14049 NIZZA M.TO(AT) - Tel. 0141/701611 - Tel. 0141/793076PIANEZZA (TO)PIER GIANNI e LILIANA ODDENINO Via Mascagni, 12 - 10044 PIANEZZA (TO)Tel. 011/9671369 ab. - Tel. 011/9676783 uff.

PINEROLO (TO)GIORGIO GOSSO - Via Lequio, 2 10064 - PINEROLO (TO)Tel. 0121/323312 ab. - Tel. 0121/322624 uff. RIVOLI (TO)ARGO GARBELLINI e MARIAGRAZIA CLARETTOVia Salvemini 21/A - 10098 RIVOLI (TO) Tel. 011/9531481 - 347.4408796SALUZZO/SAVIGLIANO (CN)SILVIA GERBOTTO Via Provinciale, 20 - 12030 PAGNO (CN) Tel. 0175/76333CLAUDIO COERO BORGA Via Bagnolo, 72/A - 12032 BARGE (CN) Tel. 0175/346061SAN SALVATORE MONFERRATO (AL)GIANNI GERMONIOLUIGI LUNGHI e VITTORIA ANASTASIOVia Frascarolo,12 - 15046 S. SALVATORE M.TO (AL) Tel. 0131/233244 - Tel. 0131/233259 SANTHIÀ (VC)GIORGIO NOVARIO Via Vecchia di Biella, 16 - 13048 SANTHIÀ (VC) Tel. 0161/923691 VAL DI SUSA (TO)PIERO GROS Neve Club Piero Gros Fraz. Jouvenceaux, 5/a - 10050 Sauze d’Oulx (TO) Tel. 0122/850879VINOVO (TO)RENATO ed ELISABETTA BEUCCI Via De Gasperi, 31 - 10048 VINOVO (TO)Tel. 011/9623824

LE NOSTRE DELEGAZIONI