05 Sistemi Rappresentazionali e Movimenti Oculari

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Corso di Programmazione Neuro Linguistica – dispense di riferimento Copyright Abacusonline.it a cura di Caruso Colzi SISTEMI RAPPRESENTAZIONALI E MOVIMENTI OCULARI Nella lezione precedente abbiamo appreso come il linguaggio sia connesso con le nostre percezioni e come certi canali sensoriali si manifestino attraverso le parole e predicati verbali. Abbiamo quindi concentrato l'attenzione sull'aspetto della comunicazione verbale. In questa lezione, invece, ci occuperemo di conoscere come i movimenti oculari entrino in contatto con il nostro linguaggio. Stiamo quindi dando importanza ad un aspetto della comunicazione NON verbale, e come tale vi ricordo che è inconscio e sotto la soglia della nostra consapevolezza. I movimenti oculari ci comunicano i processi cognitivi del nostro interlocutore. Ci fanno capire come sta processando le cose che gli stiamo dicendo o quelle che ci sta raccontando. Attraverso questi movimenti possiamo determinare che sistema rappresentazionale sta mettendo in atto. Quando, all'inizio delgi anni "70, Richard Bandler stava ancora sperimentando e studiando quella che poi sarebbe diventata la PNL, si accorse che le persone attivavano certi ricordi legati alle percezioni posizionando i bulbi oculari in aree specifiche. Infatti se parlava in termini VISIVI l'occhio del soggetto con movimenti rapidi si spostava in alto a sinistra o a destra a seconda che si trattasse di un ricordo piuttosto che una costruzione d'immagine. Lo stesso procedimento avveniva anche per l'ambito AUDITIVO e CENESTESICO. In seguisto ad ulteriori studi vennero codificate aree specifiche dove l'occhio si posiziona e che noi utiliziamo come fonte d'informazione sui processi cognitivi in atto. Questa tecnica d'osservazione ci permette anche di ricostruire le "strategie" utilizzate e quindi di poterle successivamente rielaborare, o se volete riprogrammare, in modo da poter modellare le eccellenze del soggetto in questione. Ma i movimenti oculari vengono utilizzati anche per reimpostare alcune memorie, che possono produrre tristezza, ansia e altre condizioni negative, riorientandole verso strategie più potenzianti e positive. Questo ovviamente avviene in ambito terapico e noi in questo corso ci limiteremo ad occuparci di comunicazione e crescita personale, è bene però sapere quanto potenti possono essere le strategie messe in gioco dalla PNL. Ok, detto questo, vediamo come i movimenti oculari ci aiutano con i sistemi rappresentazionali. Ognuno di noi, che ne sia consapevole o no, produce delle immagini mentali dentro di se, che rappresentano la realtà soggettiva che sta vivendo. Vi ricordo che quando parlo di immagini mentali non intendo dire solo immagini visive, con questo termine racchiudo tutte le categorie percettive, quindi gusto, tatto, olfatto, sensazioni interne, udito e vista. Nella lezione precedente abbiamo visto come, certi termini possano racchiudere in se un aspetto percettivo piuttosto che un altro. Utilizzando domande strategiche, dove all'interno inseriamo parole e predicati caratterizzanti un solo sistema sensoriale, abbiamo la possibilità di condizionare la persona difronte a noi e farle attivare il canale sensoriale corrispondente. Facciamo degli esempi: Alla domanda: "di che colore è la tua macchina?" forziamo il soggetto a concentrarsi sull'aspetto visivo dell'esperienza "colore". Alla domanda: "che suono ha il clakson della tua macchina?" otteniamo un esperienza prettamente auditiva. E alla domanda: "che odore ha" oppure "come ti senti nella tua macchina?" facciamo accedere il soggetto ad un'esperienza cinestesica. Questa sommariamente, è anche la modalità d'approccio che utlizzò Bandler per determinare sei posizioni dove l'occhio si muove per accedere a esperienze percettive specifiche. Ed è verificabile nella stragrande maggioranza dei casi... Ma vi ricordo che non siamo automi, ci sono sempre delle eccezioni, per esempio nei mancini puri le posizioni si invertono tutte... Spetterà sempre a voi valutare e acuire le vostre percezioni durante una conversazione. Lo spostamento dei bulbi oculari avviene sia che ci parlino, sia che siamo noi a parlare. Infatti i canali percettivi implicati per comprendere sono anche quelli utilizzati per spiegare. Ci può esser raccontato, per esempio, il gusto di un gelato e in quel caso per comprendere accediamo all'area cenestesica, successivamente potremmo noi parlare della sensazione di comodità di una poltrona, e accederemmo alla stessa area specifica. Il canale che stiamo utilizzando funziona sia in entrata che in uscita, per dirla in termini di programmazione neurolinguistica.

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SISTEMI RAPPRESENTAZIONALI E MOVIMENTI OCULARI Nella lezione precedente abbiamo appreso come il linguaggio sia connesso con le nostre percezioni e come certi canali sensoriali si manifestino attraverso le parole e predicati verbali. Abbiamo quindi concentrato l'attenzione sull'aspetto della comunicazione verbale. In questa lezione, invece, ci occuperemo di conoscere come i movimenti oculari entrino in contatto con il nostro linguaggio. Stiamo quindi dando importanza ad un aspetto della comunicazione NON verbale, e come tale vi ricordo che è inconscio e sotto la soglia della nostra consapevolezza. I movimenti oculari ci comunicano i processi cognitivi del nostro interlocutore. Ci fanno capire come sta processando le cose che gli stiamo dicendo o quelle che ci sta raccontando. Attraverso questi movimenti possiamo determinare che sistema rappresentazionale sta mettendo in atto. Quando, all'inizio delgi anni "70, Richard Bandler stava ancora sperimentando e studiando quella che poi sarebbe diventata la PNL, si accorse che le persone attivavano certi ricordi legati alle percezioni posizionando i bulbi oculari in aree specifiche. Infatti se parlava in termini VISIVI l'occhio del soggetto con movimenti rapidi si spostava in alto a sinistra o a destra a seconda che si trattasse di un ricordo piuttosto che una costruzione d'immagine. Lo stesso procedimento avveniva anche per l'ambito AUDITIVO e CENESTESICO. In seguisto ad ulteriori studi vennero codificate aree specifiche dove l'occhio si posiziona e che noi utiliziamo come fonte d'informazione sui processi cognitivi in atto. Questa tecnica d'osservazione ci permette anche di ricostruire le "strategie" utilizzate e quindi di poterle successivamente rielaborare, o se volete riprogrammare, in modo da poter modellare le eccellenze del soggetto in questione. Ma i movimenti oculari vengono utilizzati anche per reimpostare alcune memorie, che possono produrre tristezza, ansia e altre condizioni negative, riorientandole verso strategie più potenzianti e positive. Questo ovviamente avviene in ambito terapico e noi in questo corso ci limiteremo ad occuparci di comunicazione e crescita personale, è bene però sapere quanto potenti possono essere le strategie messe in gioco dalla PNL. Ok, detto questo, vediamo come i movimenti oculari ci aiutano con i sistemi rappresentazionali. Ognuno di noi, che ne sia consapevole o no, produce delle immagini mentali dentro di se, che rappresentano la realtà soggettiva che sta vivendo. Vi ricordo che quando parlo di immagini mentali non intendo dire solo immagini visive, con questo termine racchiudo tutte le categorie percettive, quindi gusto, tatto, olfatto, sensazioni interne, udito e vista. Nella lezione precedente abbiamo visto come, certi termini possano racchiudere in se un aspetto percettivo piuttosto che un altro. Utilizzando domande strategiche, dove all'interno inseriamo parole e predicati caratterizzanti un solo sistema sensoriale, abbiamo la possibilità di condizionare la persona difronte a noi e farle attivare il canale sensoriale corrispondente. Facciamo degli esempi: Alla domanda: "di che colore è la tua macchina?" forziamo il soggetto a concentrarsi sull'aspetto visivo dell'esperienza "colore". Alla domanda: "che suono ha il clakson della tua macchina?" otteniamo un esperienza prettamente auditiva. E alla domanda: "che odore ha" oppure "come ti senti nella tua macchina?" facciamo accedere il soggetto ad un'esperienza cinestesica. Questa sommariamente, è anche la modalità d'approccio che utlizzò Bandler per determinare sei posizioni dove l'occhio si muove per accedere a esperienze percettive specifiche. Ed è verificabile nella stragrande maggioranza dei casi... Ma vi ricordo che non siamo automi, ci sono sempre delle eccezioni, per esempio nei mancini puri le posizioni si invertono tutte... Spetterà sempre a voi valutare e acuire le vostre percezioni durante una conversazione. Lo spostamento dei bulbi oculari avviene sia che ci parlino, sia che siamo noi a parlare. Infatti i canali percettivi implicati per comprendere sono anche quelli utilizzati per spiegare. Ci può esser raccontato, per esempio, il gusto di un gelato e in quel caso per comprendere accediamo all'area cenestesica, successivamente potremmo noi parlare della sensazione di comodità di una poltrona, e accederemmo alla stessa area specifica. Il canale che stiamo utilizzando funziona sia in entrata che in uscita, per dirla in termini di programmazione neurolinguistica.

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Sapere questo ci aiuterà moltissimo più avanti nelle lezioni, ma torniamo al centro di questo argomento. Esistono sei posizioni oculari e per comprenderle possiamo suddividere l'area dell'occhio in: alto, centro e basso (sull'asse orizzontale) e: destra e sinistra (sull'asse verticale). Quando vi parlerò di destra, farò sempre riferimento alla destra del soggetto che avete difronte... tenetelo in mente, onde evitare incomprensioni. Le sei posizioni oculari sono così ripartite:

• alto a sinistra visivo ricordato (mi riferisco alla sinistra del soggetto)

• alto a destra visivo costruito

• centro a sinistra auditivo ricordato

• centro a destra auditivo costruito

• in basso a sinistra auditivo digitale (o dialogo interno)

• in basso a destra cenestesico Potete utilizzare ogni metodo vogliate per ricordare queste sei posizioni, ma uno che trovo particolarmente facile è questo:

• in alto ci sono gli occhi: visivo

• al centro le orecchie: auditivo

• in basso il corpo: cenestesico

• a sinistra stanno i ricordi e a destra le fantasie. L'unica posizione che elude questo metodo è che a sinistra in basso c'è il "dialogo interno... o auditivo digitale. Adesso cerchiamo di capire come interagire con queste posizioni. Se mi trovo davanti un soggetto che guarda quasi sempre in alto è un visivo. Se guarda quasi sempre di lato è un auditivo... (si guarda le orecchie). Se guarda in basso o è cenestesico o ha un dialogo interno... comunque quasi sempre i cenestesici guardano in basso. La differenza tra il ricordato e il costruito, sovente sta nel fatto che si parla di ricordi o di fantasie... non fatevi fregare dei termini ok? Se per esempio chiedo: "a che numero civico abiti?" il soggetto dovrà ricordarlo e quindi sposterà i bulbi oculari a sinistra. Se dico: "indovina...o immaginati come mi vestirò per il prossimo carnevale!". Il soggetto con molta probabilità dovrà fantasticarci un pò sù e quindi sposterà gli occhi verso destra. Questo è uno dei metodi che vengo utilizzati anche dai polizziotti quando fanno un interrogatorio, per conoscere se il soggetto mente alle domande fanno caso se gli occhi vanno a sinistra (ricordo) o a destra (fantasia). Con il termine auditivo digitale si intende il dialogo interno, quindi se vedete una persona con gli occhi in basso a sinistra, con molta probabilità si sta facendo un discorsetto dentro...eheheheh Una cosa importante da tenere in mente è che questi movimenti sono assolutamente inconsci e quindi a volte molto ma molto rapidi... acuite la vostra sensibilità nel percepire questi spostamenti e potrete sapere come comunicare volta per volta al meglio con chiunque. Un piccolo trucchetto che voglio insegnarvi prima di darvi gli esercizi è il seguente: siccome le posizioni oculari richiamano specifiche percezioni, sia ricordate che costruite, quando volete ricordare quancosa che avete visto puntate gli occhi di proposito in alto a sinistra e vedrete che faciliterete il compito al vostro cervello. Nello stesso modo per l'ambito auditivo, se non vi ricordate il nome del ragazzo o ragazza difronte a voi, anche se ve lo ha appena detto, mandate gli occhi a sinistra verso l'orecchio e vi faciliterete il compito. Idem con patatine, per quanto riguarda l'aspetto cenestesico... occhi in basso a destra! Questo tipo di spostamento da parte degli occhi sarebbe comunque istintivo, ma quando lo incoraggiate aumentate le probabilità di riuscita. È un buon metodo per ricordare... ma anche un buon metodo per costruire nella vostra mente nuove immagini, suoni o emozioni... fate pratica, perchè vi servirà più avanti anche in questo corso ^_^ Gli esercizi di oggi saranno davvero interattivi, vi divertirete e sopratutto sarete assolutamente facilitati perchè avete studiato la lezione precedente... NO?... non l'avete ancora fatto?...beh, invito chiunque non abbia ancora fatto gli esercizi a correre ai ripari, da ora in avanti sarà tutto utilissimo!

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Esercizio 1: componete una serie di domande che vertano esclusivamente su un sistema rappresentazionale. Utilizzando parole e predicati che forzino il vostro interlocutore a utilizzare solo quel canale percettivo che avete scelto. Diciamo almeno 5 domande per sistema rappresentazionale. Poi componete anche 5 affermazioni, con lo stesso metodo, per ogni sistema rappresentazionale. Esercizio 2: utilizzate queste domande con amici, parenti, partner e colleghi. State attenti ai loro movimenti oculari e capite se siete riusciti a fargli utilizzare il canale percettivo che desiderate. Contemporaneamente, fate pratica di osservazione, senza fissare le persone negli occhi come dei maniaci, in certi casi può dar fastidio ^_^ con la pratica riuscirete con piccoli sguardi a notare quei movimenti oculari che avete appena appreso. Se ad alcuni di voi ancora le lezioni sembrano scollegate fra loro, NON mollate!!! Vi ricordo che questa è solo la seconda lezione che tratta il tema dei sistemi rappresentazionali, la prossima tratterà ancora questa tematica ma dal punto di vista NON verbale, e la prossima ancora sarà incentrata esclusivamente sul come utilizzare tutte le vostre conoscenze in questo ambito. Quindi datevi tempo, e siate sereni perchè ci sarà modo di imparare ancora e ancora. Praticate gli esercizi divertendovi, sperimentando e sensibilizzando le vostre percezioni prendete consapevolezza di quanto appreso adesso! Come al solito vi auguro...BUONO STUDIO!