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4 IL LEGNO case e arredi IL LEGNO case e arredi le mini guide di bricoportale Da tempo immemorabile il legno entra in mille modi nella costruzione di una casa. Dopo essere stato quasi del tutto soppiantato dal cemento, oggi viene riscoperto per edifici di lusso, ma anche dalla bioedilizia ecosotenibile

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bravi a usareIL LEGNO

1. L’edificio prefabbricato viene erettosu di una piattaforma di cemento ar-mato sotto la quale sono ricavati i ga-rage. Con questo sistema si impediscela risalita dell’umidità verso il legname.

2. Ciascuna parete viene premontatain fabbrica a partire da robusti travi dilamellare rivestito con iroko o altri legnipregiati. Tutti gli impianti sono già pre-senti nelle intercapedini e hanno solobisogno di essere collegati ai quadri didistribuzione.

3. Ogni elemento è provvisto di barrefilettate e piastre metalliche alle estre-mità tramite le quali si ancorano le paretialle colonne di sostegno di calcestruz-zo. I travetti trasversali collegano le pa-reti e forniscono l’appoggio per il pa-vimento.

4.Grazie al preassemblaggio, la costru-zione procede con celerità ed è possibilevedere l’edificio nel suo insieme già do-po pochi giorni. La costruzione in fab-brica dura circa 8 mesi.

CASE A BLOCCHI

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strutturale

1. Con l’esecuzione di un tetto di legno siottiene una resistenza alla flessione para-gonabile a quella del calcestruzzo, ma conpesi inferiori e con un risultato estetico de-cisamente migliore.2. Per ancorare la testa della trave nel puntostabilito si piantano un paio di chiodi “allatraditora”, cioè in diagonale rispetto al pianodel taglio.

3. L’ancoraggio alla struttura portante dellacasa si può realizzare inserendo attraversoil legno i monconi di tondino nervato chesporgono dai travi di calcestruzzo.4. La struttura di un tetto di legno puòessere lasciata in vista perché aumenta ilpregio della casa e, se all’asciutto, ha unadurata paragonabile ad un’analoga coper-tura di calcestruzzo.

Il legno ha sempre riscosso ungran successo nel mondo del-

l’edilizia grazie alle sue ottime ca-ratteristiche sia meccaniche siaestetiche, senza dimenticare il bas-so costo e il facile approvvigiona-mento. È stato soppiantato da mat-toni e cemento per pareti e solai,ma è rimasto una scelta preferen-ziale per le strutture del tetto, chedevono essere leggere e di facilemontaggio� Le innovazioni tecnologiche han-no toccato anche il tradizionalemondo dell’edilizia con nuove “ver-sioni” del legno: travi lamellari,pannelli OSB, legno impregnato etrattato. In Italia la crescente dif-fusione delle case di legno è soste-nuta dalla sensibilità alle temati-che energetiche ed ecologiche: in-fatti il legno è un materiale adattoper la bioedilizia, una filosofia dicostruzione basata sull’utilizzo dimaterie prime naturali, non inqui-nanti e facilmente riciclabili. �

COSTRUIRE IL TETTO DI LEGNO

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Tra tutte le essenze legnose soloalcune tra le più pregiate sono

insensibili agli agenti biologici(muffe, insetti e batteri) deputatialla naturale distruzione del troncoal termine del suo ciclo vitale. � Le richieste di legnami pregiatisuperano di molto la disponibilità,per cui il mercato si orienta versoessenze meno pregiate e più depe-ribili che devono essere trattate inmodo da durare a lungo, possibil-mente senza manutenzione. �Le strategie per preservare il legnosono molteplici e vanno dalla sem-plice verniciatura con strati protet-tivi superficiali, all’impregnazioneprofonda in autoclave.� Gli impregnanti possono esserea base di oli, (olio di lino cotto) resineacriliche o poliuretaniche dispersiin acqua o solventi che ne abbas-sano la viscosità favorendo la pe-netrazione. Nell’impregnazione inautoclave si sfrutta l’azione di saliche rendono il legno inappetibileper microrganismi ed insetti. � Un tempo si usavano sali di ar-senico, rame e cromo, messi al ban-do per la loro tossicità; ora si pre-feriscono soluzioni di rame e boro,meno nocive, ma ugualmente effi-caci. Recentemente è stato risco-perto il trattamento con silicato disodio che ha una bassa tossicità maè un batteriostatico molto attivo. �

IMPREGNATO A PRESSIONE IN AUTOCLAVE

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L’impregnazione in autoclave permette alla soluzione sa-lina di raggiungere anche gli strati interni del legno, ga-rantendo così maggiore protezione a differenza di altritrattamenti superficiali. I semilavorati sono introdotti inun’autoclave dove sono sottoposti a cicli alternati di vuotoe pressione con o senza riscaldamento. Durante la fasedi vuoto l’aria viene estratta dalle cellule del legno che sidilatano; la soluzione salina che viene caricata successi-vamente a pressioni superiori alle 10 atmosfere riempiei canali vuoti penetrando fino al centro dei tronchi.

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SEMPRE ESPOSTOESTATE E INVERNO

AL RIPARO NELLABRUTTA STAGIONE

INGRIGISCEPER PROTEGGERSI

I nemici più temibili del legno sono l’umi-dità e il sole. Le strutture montate all’ester-no vanno verniciate con laccature elasti-che, impermeabili e resistenti ai raggi UVche tendono a screpolarne la superficie.Le parti a contatto con il terreno dovrebberoessere montate su supporti metallici perscongiurare risalite d’acqua.

Gli arredi da giardino al termine del-l’estate devono essere riparati in un am-biente asciutto che ne preservi l’inte-grità. In mancanza di spazio è sufficienteradunarli e coprirli con un telo imper-meabile che permetta comunque la cir-colazione dell’aria. Anche se il legno èrobusto teak, i ristagni di umidità favo-riscono la proliferazione di muffe chene macchiano la superficie. Approfittia-mo dell’inverno per un trattamento conoli protettivi che nutrono il legno e hannoil tempo per essere assorbiti a fondo.

I raggi UV degradano la lignina di cui èfatto il legno e la pioggia la può lavarevia. Resta solo uno scheletro di cellulosainsolubile e di colore grigiastro. Lo stra-to è stabile solo in certi legni esoticimolto robusti. Ad esempio mogano, iro-ko e teak, insensibili al degrado, acqui-stano un particolare fascino quando di-ventano di un bel grigio argento.

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Anche se l’ermeticità di un la-vello è associata a materiali

come ceramica e acciaio non è dettoche non si possano raggiungere ot-timi risultati anche con il legno.� Mastelli, botti, barche e secchierano (e alcuni sono ancora) di le-gno e tenevano perfettamente. Perquesta realizzazione, anziché legninaturali, scegliamo un compensatodi betulla fatto con adesivi fenolicio resorcinici che non vengono in-taccati dall’umidità. � La struttura, molto semplice, èquella di un tavolino al centro delquale viene montata una vasca for-mata da cinque tavole. La vaschettaha le pareti laterali inclinate percui è necessario disporre di una se-ga circolare a lama basculante ingrado di eseguire tagli precisi. � Le parti tagliate devono comba-ciare in maniera perfetta e vannolevigate prima di essere cosparsecon collanti resistenti all’acqua(poliuretanici, ad esempio). � Per l’assemblaggio dei pannelli,affidato ad una serie di viti, è con-sigliabile eseguire una preforaturache faciliti l’attraversamento dellegno da parete dei filetti senza ri-schiare distacchi o rigonfiamenti.�

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Il segreto per la tenuta stagna dellavabo sta nell’accurata prepara-zione dei pezzi, che devono com-baciare in modo molto preciso, edel collante resistente all’acquacome ad esempio un adesivo po-liuretanico.

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L’ACQUA RESTA DENTRO

L’ACQUA RESTA FUORI

in acqua1. Le tavole che costituiscono il perimetrodel lavabo vengono intestate con tagli a 45°in modo da non mostrare la parte interna delmultistrato. Il bordo superiore, invece, vienenascosto con cornici decorative.

2. La parte superiore esterna della vasca vienecollegata ad un listello munito di incastro;con colla resistente all’acqua e viti si unisconosaldamente le parti.

3. Dato che il multistrato è di colore chiarostendiamo a pennello una tinta ad acqua colormogano seguita da più mani di vernice tra-sparente e lucida da imbarcazioni, insistendoin corrispondenza delle giunzioni.

4. Lo scarico viene montato in fori preparatiprima dell’assemblaggio con una sega a tazzadi diametro corrispondente a quello della pi-letta di scarico e del troppopieno.

1. Le parti danneggiate irrimediabilmentevanno eliminate e sostituite con legnami re-sistenti all’aggressione dell’acqua salmastracome il mogano.

2. Con un accurato lavoro di scalpello si spia-nano le scheggiature provando la disposizio-ne del nuovo pezzo fino ad ottenere un’ade-renza perfetta.

3.Dopo che l’adesivo ha fatto presa si procedead un aggiustamento delle superfici con raspae tela abrasiva fino ad eliminare ogni scalino.

4. Con una levigatrice rotobitale si tolgono leparti di vernice che si staccano senza insisteresu quelle ben aderenti che proteggono il legnosottostante.

5. L’esecuzone del calafataggio del fasciame,ove necessario, e la verniciatura dello scafocon più mani di vernice riportano a nuovol’imbarcazione.

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Il legno ha buone capacità isolantie igrostatiche che contribuiscono

a mantenere l’ambiente salubre.Niente di meglio, quindi, di un par-quet classico, composto da larghetavole da 2 o più centimetri di spes-sore, che ricorda gli antichi solai. � Per la costruzione si usano listoniben stagionati di essenze nazionalicome rovere, noce, ciliegio, olmo ecastagno, oppure esotiche come te-ak, iroko e doussié. � Il pavimento viene preparato an-negando nel massetto una serie dilistelli a sezione trapezoidale (ma-gatelli). A cemento essiccato si in-chiodano le tavole sui magatellipiantando il chiodo nell’ansa del-l’incastro in modo che rimanga na-scosto dalla tavola successiva. � Pareti e solai possono essere ri-vestiti di legno preparando un te-laio di listelli, nascosto o in vista,saldamente ancorato al muro contasselli. Il rivestimento si fissa conchiodi corti piantati, come per i li-stoni, nell’incavo degli incastri. �

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PARQUET MASSELLODurante il montaggio i listoni si incastranotra loro battendoli con un martello e poi in-chiodandoli su magatelli. I pavimenti moltoarticolati vengono preparati in segheria conspeciali macchine e rimontati su massettocon l’ausilio di colle molto tenaci. Le finiture possono essere a cera, ad olio op-pure con prodotti vetrificanti.

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all’interno

IL FASCINO DELLA BOISERIE

CLASSICA MODERNALa boiserie è una pannellatura di legno cheriveste i muri di una stanza; definizione ridut-tiva quando si incontrano capolavori di intar-sio e scultura come quello della foto. La com-plessità della composizione di cornici, fregie decorazioni fa di questi manufatti delle opered’arte davvero uniche.

Lo scopo utilitaristico di semplice decorazio-ne può essere raggiunto anche usando ma-teriali moderni che donano comunque un’at-mosfera più calda alla stanza. La boiserie mo-derna dà movimento alla parete e si prestaad essere usata come supporto per mensolee per punti luce per la lettura.

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L’intuizione di Thonet permise di costrui-re, in serie e a basso costo, sedie e mobilidi una straordinaria eleganza in milionidi esemplari. Dato il via a quella nuovametodica, con qualche ulteriore contri-buto, sono stati sviluppati sistemi per as-semblare anche scale, corrimano, corni-ci, archi e una nutrita serie di altri oggettidi legno massiccio curvato. L’alternativa consisterebbe nell’incollarenumerosi strati di piallaccio in uno stam-po di forma adeguata con costi conside-revoli, mentre con il legno curvabile siriescono ad ottenere le forme desiderateflettendo i pezzi su pochi punti di appog-gio.

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DALL’ARTIGIANOALL’INDUSTRIA

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Isegreti per curvare il segno sonostati sempre inseguiti da tutti ifalegnami. Esistono legni elasticiche consentono di osare di più e ilriscaldamento del legno aiutal’operazione, ma alla fine si rischiasempre il distacco delle fibre ester-ne. Attorno al 1850 un geniale fa-legname viennese, Michael Thonet,scoprì un procedimento per curva-re il legno senza rischi di rottura. �Un tondo di faggio, riscaldato, ve-niva posto in una dima formata dauna lamiera con due riscontri alleestremità. � Piegando la lamiera il tondo ap-poggiava le estremità sui riscontrisenza mai avere alcuna parte in tra-zione, ma solo in compressione. Dopo il raffreddamento il legnomanteneva la forma acquisita de-finitivamente. �

Il legno curvabile si ottiene riscaldando ecomprimendo i quadrotti di faggio fino aperdere circa il 20% della lunghezza. Dopoquesto trattamento il legno può essere cur-vato a secco e a temperatura ambiente finoa raggi pari a sole 10 volte il suo spessore.Si usano normali curvatubi per idraulica(1) oppure dime costruite per particolariforme (2): basta posizionare alcuni fermiin punti strategici di una struttura di so-stegno e agganciare il tondo (3-4) fino ache non ha assunto la forma desiderata.

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TECNICHEDI CURVATURA

5. lo straordinario comportamento del le-gno curvabile permette di ottenere raggidi curvatura strettissimi. Grazie ad un par-ticolare tipo di unione può essere realiz-zato in lunghezze fino a 6.600 mm6. Usando listelli piccoli è possibile pla-smare il legno curvabile anche a mano. 7. La piegatura estende le fibre del legnoposte all’esterno della curva; dato chequeste non hanno attitudine a ricompat-tarsi, il pezzo rimane in forma. La mas-sima curvatura raggiungibile è data daltotale allungamento delle fibre esterne.

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Partendo da tre anonimi ceppi provenientidal taglio di grosse conifere si ottengonobellissimi “fungoni” per decorare il nostrogiardino. Si parte da una sgrossatura conla sega a catena, si prosegue con accettee roncole per togliere le scalfitture piùprofonde e si termina con una levigaturacon dischi abrasivi lamellari.

Le parti da colorare vengono prima co-perte con uno strato di cementite che li-mita l’assorbimento del colore e crea unosfondo bianco uniforme sul quale le tinterisultano più brillanti. Una passata leggeracon tela abrasiva fine al termine del lavorofa emergere qua e là il bianco e crea unpiacevole effetto anticato.

Ciascun elemento viene fatto “emergere”togliendo il legno che ha intorno con scal-pelli affilati di varia forma e dimensioni.Ora che il disegno è scomparso dobbiamoaffidarci alla nostra abilità, magari co-piando le forme dei vari elementi da fruttireali.

Nei lavori di scultura a bassorilievo si par-te da un disegno ricopiato sulla superficiedi una tavola di legno tenero, come tiglioe cirmolo, con il quale si proporzionanoi vari elementi del fregio. Lavorando sull’esterno del disegno si af-fonda nel legno fino ad eliminare la parteesterna della tavola.

I FUNGHI

IL FREGIO

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Una delle ricorrenti prove di abilità di chilavora il legno consiste nell’ottenere anellio catene tratte da un unico pezzo mas-siccio in modo che non siano sfilabili leune dagli altri. La realizzazione al torniodi un calice con due anelli calzati sul gam-bo comincia dallo svuotamento della cop-pa entro cui si appoggia la contropunta.Durante lo sgrossamento si sceglie unazona con buona uniformità e si stondanogli anelli con un utensile affilato a semi-cerchio. La finitura dell’anello con tela fine va fattaprima di tagliare l’ultimo diaframma. Dopo il distacco del pezzo, la tornituradeve proseguire con cautela per evitaredi generare oscillazioni dannose per ilsottile gambo.

Una sega a catena può trasformare unboscaiolo in un Michelangelo: da un gi-gantesco ceppo di rovere viene tratto, inbreve tempo, un televisore 29” appog-giato su di una cassettiera con tanto dimaniglie e centrini ricamati.Per i particolari serve una sega a catenada potatura con punta stretta.

IL CALICE

IL MONOLITE

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semilavorati

1. Il legname arriva nelle segherie in gros-si tronchi, viene selezionato in base allaspecie e alla misura, quindi accatastatoin attesa della segagione.

2. I tronchi dritti e privi di difetti vengonotagliati e montati su uno speciale torniomunito di una affilata lama trasversaleche lo trasforma, per “derullatura”, in unlungo foglio di piallaccio.

3. Una parte del legname viene scortec-ciato e tagliato in tavole da grandi seghea nastro. Il tavolame viene accatastatoper la stagionatura o essiccato in grossievaporatori sotto vuoto.

4. Nelle fasi successive piallacci e tavoledi diverse essenze vengono ricompostecon adesivi ureici, melamminici o resor-cinici per dare vita a prodotti più resistentied economici del legno originale.

5. Cornici e modanature si ricavano dalegni esotici chiari e compatti come obe-che, ilomba, jelutong e ramin.

6. Nel compensato sono presenti stratidi legno di basso valore coperti con unpiallaccio di essenze pregiate (nobilitatu-ra) grazie a collanti urea-formaldeide me-lamminici, definiti termoindurenti datoche induriscono se riscaldati.

DAL TAGLIO AGLI SCAFFALI

LEGENDA1. gamba da sedia di faggio2. gamba da tavolino di abete3. gamba da tavolo di faggio4. gamba da tavolino di abete5. colonnina ornamentale

di pino6. colonnina di rovere

per ringhiera7. elemento di faggio tornito

a fuso8. colonnina da ringhiera di faggio9. uova da rammendo di faggio

10. caposcala di lamellare di faggio11. maniglia di porta di mogano12. gamba da console in stile

di faggio13. piedino di poltrona di faggio

fresato al pantografo14. terminale da colonnina di rovere15. terminale da colonna

di lamellare di faggio.

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Seguici anche su

Autoclave: cisterna di robusto acciaio nella quale si trattano sotto vuoto e ad altapressione i tronchi da essiccare o da impregnare con sali preservanti.Calafataggio: sigillatura degli spazi tra le tavole dello scafo di una barca con stop-pa catramata.Essenza: varietà vegetale da cui deriva il legname (abete, quercia, ebano, ecc).Impregnante: vernice a bassa viscosità che penetra a fondo nel legno, lo rende im-permeabile e diminuisce l’assorbimento della vernice di finitura.Legno massello: detto anche legno massiccio, così come viene tratto dal tronco.Magatello: listello di legno a sezione trapezoidale che viene annegato nel cementodel massetto lasciando una sola faccia in vista.Mordente: colorante che penetra nelle fibre del legno, conferendo a quest'ultimouna colorazione, ma lasciando le fibre stesse chiaramente visibili.Multistrato: composto con l’incollaggio di un numero dispari, ma cospicuo, di foglisottili di essenze anche diverse, orientati ortogonalmente gli uni agli altri.OSB: (Oriented Strand Board, pannello di scaglie orientate) pannelli composti dagrosse schegge di legno compresse ad altissima pressione e temperatura.Piallaccio: sottile foglio di legno ricavato da un tronco massiccio.Spondarola: pialletto stretto con il ferro a filo di entrambi i lati in modo da poter la-vorare “di sponda”.Toupie: macchina per la lavorazione del legno ad albero verticale che esegue sca-nalature ed incastri con utensili a più taglienti.

IL GIUSTO SIGNIFICATO DEI TERMINI TECNICI

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Nonostante il progresso tecnicodi quest’ultimo secolo parec-

chi utensili tradizionali della fale-gnameria, realizzati con legno mas-sello, sono tuttora utilizzati nellelavorazioni del legno e hanno man-tenuto, invariata la loro struttura.� Tutte le lavorazioni possono es-sere eseguite a mano se si disponedi un laboratorio fornito di una con-sistente attrezzatura (antica mafunzionale) per realizzare, adesempio, restauri in linea con glioggetti su cui opera.�Pialletti e spondarole permettonodi ottenere modanature ed incastriche immaginiamo impossibili sen-za una fresatrice o una toupie. � Tenoni per sedie e mobili sonoalla portata di una sega a pettinecoadiuvata da un truschino che se-gna il percorso della lama. Serveinfine un solido banco da falegna-me atto a sopportare un lavoro pie-no di forza fisica ed abilità. �