04 Karma e Reincarnazione

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ARCHETIPI E SIMBOLI. BAGLIORI DI VERITÀ. Infinito, Zero, Punto 1 4 Karma e Reincarnazione Per quanto attiene alla “Legge del Karma”, devi sapere che è composta di due princìpi: la Causa e l’Effetto – in verità è uno solo il Principio (in seguito sarà più chiaro ciò che intendo dire) - per questo motivo è anche citata come “Legge della Causa-Effetto” o “Legge della Causalità”. Rappresenta in un certo qual modo il Destino ovvero il Fato, purché siano correttamente intesi. Detta legge afferma che qualsiasi “azione” (traduzione letterale di karma, ed in quanto tale può essere intesa anche nel senso di movimento, di flusso), ma proprio qualsiasi, sul piano della manifestazione, sia essa formale sia essa informale, dipende da una causa (nota o ignota), che produrrà un effetto (noto o ignoto ovviamente). Il suddetto effetto a sua volta sarà la causa di un altro effetto, che a sua volta sarà la causa di un altro effetto ancora, in un continuum senza fine. Tradotta sul piano umano, questa legge afferma che ogni “nostra” azione, a qualsiasi livello di consapevolezza e/o coscienza, venga compiuta, è dipendente da una causa che avrà come conseguenza un effetto, che a sua volta sarà l’inizio di una nuova causa-effetto e questo processo si protrarrà in modo indefinito. Solo l’Illuminazione, solo la Liberazione, la Realizzazione, l’Unione, può porre fine al ciclo. Quando si diventa un Buddha si eliminano tutte le cause e quindi tutti gli effetti. Al casello autostradale si presenta una famiglia (padre, madre e figlio). Il casellante si rivolge loro con tono allegro: «Siete fortunati! Questa è la milionesima auto che passa da questo casello. Avete vinto un assegno da 5.000 euro». Un vigile lì vicino si congratula con l’autista e gli chiede: «Bene, cosa pensa di fare con la vincita?» «Bah … prima di tutto prenderò la patente...» «Ah, mi dispiace per lei, ma per la guida senza patente le devo fare una grossa multa». La moglie, seduta accanto: «Ma no, non gli dia retta. E' ubriaco!» «Allora, signore, devo farle un'altra multa per guida in stato di ebbrezza». Il figlio, seduto dietro: «Te l'avevo detto, papà, che con questa auto rubata non andavamo lontano!» La legge inoltre afferma che la causa, indipendentemente da chi l’abbia provocata e dal suo volere, svolgerà la sua azione su tutto e su tutti, con conseguente effetto. Ti faccio un classico esempio: un sasso buttato in una vasca piena di acqua (la causa) genera un’onda concentrica che si propaga in tutta la vasca (l’evento, l’azione), in ogni atomo di acqua (effetto con relativa causa sugli altri), fino ai bordi, poi torna al centro ovvero alla sua origine (l’effetto).

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ARCHETIPI E SIMBOLI. BAGLIORI DI VERITÀ. Infinito, Zero, Punto 1

4 Karma e Reincarnazione Per quanto attiene alla “Legge del Karma”, devi sapere che è composta

di due princìpi: la Causa e l’Effetto – in verità è uno solo il Principio (in seguito sarà più chiaro ciò che intendo dire) - per questo motivo è anche citata come “Legge della Causa-Effetto” o “Legge della Causalità”. Rappresenta in un certo qual modo il Destino ovvero il Fato, purché siano correttamente intesi.

Detta legge afferma che qualsiasi “azione” (traduzione letterale di karma, ed in quanto tale può essere intesa anche nel senso di movimento, di flusso), ma proprio qualsiasi, sul piano della manifestazione, sia essa formale sia essa informale, dipende da una causa (nota o ignota), che produrrà un effetto (noto o ignoto ovviamente). Il suddetto effetto a sua volta sarà la causa di un altro effetto, che a sua volta sarà la causa di un altro effetto ancora, in un continuum senza fine. Tradotta sul piano umano, questa legge afferma che ogni “nostra” azione, a qualsiasi livello di consapevolezza e/o coscienza, venga compiuta, è dipendente da una causa che avrà come conseguenza un effetto, che a sua volta sarà l’inizio di una nuova causa-effetto e questo processo si protrarrà in modo indefinito.

Solo l’Illuminazione, solo la Liberazione, la Realizzazione, l’Unione, può porre fine al ciclo. Quando si diventa un Buddha si eliminano tutte le cause e quindi tutti gli effetti.

Al casello autostradale si presenta una famiglia (padre, madre e figlio). Il casellante si rivolge loro con tono allegro: «Siete fortunati! Questa è la milionesima auto che passa da questo casello. Avete vinto un assegno da 5.000 euro». Un vigile lì vicino si congratula con l’autista e gli chiede: «Bene, cosa pensa di fare con la vincita?» «Bah … prima di tutto prenderò la patente.. .» «Ah, mi dispiace per lei, ma per la guida senza patente le devo fare una grossa multa». La moglie, seduta accanto: «Ma no, non gli dia retta. E' ubriaco!» «Allora, signore, devo farle un'altra multa per guida in stato di ebbrezza». Il figlio, seduto dietro: «Te l'avevo detto, papà, che con questa auto rubata non andavamo lontano!»

La legge inoltre afferma che la causa, indipendentemente da chi l’abbia provocata e dal suo volere, svolgerà la sua azione su tutto e su tutti, con conseguente effetto. Ti faccio un classico esempio: un sasso buttato in una vasca piena di acqua (la causa) genera un’onda concentrica che si propaga in tutta la vasca (l’evento, l’azione), in ogni atomo di acqua (effetto con relativa causa sugli altri), fino ai bordi, poi torna al centro ovvero alla sua origine (l’effetto).

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ARCHETIPI E SIMBOLI. BAGLIORI DI VERITÀ. Infinito, Zero, Punto 2

Il Mullah Nasrudin visitò un bagno turco. A causa dei suoi vestiti stracciati l’inserviente lo trattò altezzosamente, dandogli un vecchio asciugamani e una scheggia di sapone. Finito di lavarsi, all’uscita, il Mullah porse allo stupefatto addetto ai bagni una moneta d’oro. Il giorno dopo si ripresentò, però questa volta con un vestito lussuoso, tutto elegante. Ovviamente le attenzioni dell’inserviente cambiarono radicalmente: asciugamano nuovo, sapone intero, inchini, salamelecchi vari. All’uscita, con gran stupore dell’addetto al bagno, il Mullah gli diede una piccola moneta di rame. Era visibile il suo stupore. Nasrudin disse: «Questo è per il trattamento dell’altra volta. La moneta d’oro invece era per il trattamento di oggi.» [“Le sottigliezze del Mullah Nasrudin” in Idries Shah, I sufi]

In ogni istante della tua vita, con le tue azioni, con le tue sensazioni, con i tuoi sentimenti, con i tuoi pensieri, produci sassi che generano onde. Nell’oceano della vita, le onde di ogni individuo s’intersecano con le onde di tutti gli altri individui, in un intreccio inestricabile. Le onde prodotte dalla tua volontà costituiscono il destino, mentre le onde prodotte dall’esterno costituiscono il fato.1 E’ evidente che il modo con cui il fato interagisce con il tuo destino è il frutto della tua volontà , ovvero dipende da te.

Un giorno il Mullah Nasrudin stava riparando il tetto. In quel mentre, un uomo lo chiamò dalla strada. Quando scese, chiese all’uomo che cosa volesse. «Del denaro». «Perché non me lo avete chiesto quando mi avete chiamato?» chiese il Mullah. «Mi vergognavo a chiedere l’elemosina» rispose l’uomo. «Venite con me sul tetto». Quando raggiunsero il tetto, il Mullah riprese a riparare il tetto. Senza guardare in viso l’uomo disse: « Non ho soldi per voi». «Che cosa?», affermò l’uomo, «Ma avreste potuto dirmelo senza farmi salire sul tetto!». «In questo caso non avreste potuto ricompensarmi per avermi fatto scendere!» replicò Nasrudin. [“Le sottigliezze del Mullah Nasrudin” in Idries Shah, I sufi]

Le interferenze continue che si producono tra le infinite onde provenienti dall’esterno (fato) e le onde prodotte da te (destino)

1 Ma sia le une sia le altre sempre onde restano; in altre parole non c’è vera distinzione tra fato e

destino.

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ARCHETIPI E SIMBOLI. BAGLIORI DI VERITÀ. Infinito, Zero, Punto 3

rappresentano il Karma. Sia il Destino sia il Fato sono soggetti alla Legge ossia all’Azione.

Il Discepolo chiese al Maestro: «cosa è il destino?» Il Maestro rispose: «un sasso buttato nell’oceano». Il Discepolo domandò: «se non è un sasso, ma sono due i sassi, cosa è?». Il Maestro rispose: «il fato». «E, se non è un sasso e neanche due sassi, cosa è?» incalzò il Discepolo. «La realtà!» concluse il Maestro. [Kuphasael Thorosan]

Aspetta un attimo, voglio capire bene. Mi stai dicendo che il “mal di testa” di una persona, in quel dato momento, non un attimo prima e non un attimo dopo, è l’effetto (diretto o indiretto) di una causa provocata dal soggetto, ma non necessariamente dal soggetto, e il suo mal di testa sarà la causa di altri mal di testa, o comunque avrà come conseguenza degli effetti la cui portata può essere nota o ignota?

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