03 la qualità demistificata (obiettivi e indicatori)

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1 Corso di formazione e sensibilizzazione: La qualità demistificata parte III Obiettivi e indicatori Ing. Andrea Saviano 6-sigma black belt

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Corso di formazione e sensibilizzazione: La qualità demistificata

parte III Obiettivi e indicatori

Ing. Andrea Saviano

6-sigma black belt

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OBIETTIVI

Nella definizione dei macro-obiettivi le Organizzazioni dovrebbero essere “sfrenatamente ambiziose” perché costituiscono i traguardi di lungo periodo, cioè lascia ai vincoli cui l’Organizzazione è sottoposta la successiva definizione di obiettivi a breve/medio termine che indichino se si sta costruendo o meno un percorso nella direzione “giusta”.

I macro obiettivi sono, solitamente, indicati con uno zero.

Infine, è buona prassi il farli porre in ordine di priorità da parte della Direzione, generando così una direttiva di policy aziendale.

Siate sfrenatamente ambiziosi

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OBIETTIVI ZERO

I tipici obiettivi zero sono:

• zero difetti o scarti

• zero accumuli o scorte

• zero burocrazia o carta

• zero fermi o guasti

• zero dispersioni di risorse o sprechi

• zero infortuni

• zero impatto ambientale

• zero reclami

• etc...

Dove il reale significato di zero è legato all’atteggiamento mentale che deve essere quello della “tolleranza zero”.

Ambire ad azzerare i problemi

PLAN

DO

CHECK

ACT

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PARTIRE DAGLI OBIETTIVI

La ricerca e l’individuazione degli indicatori dovrebbe avvenire secondo le seguenti fasi:

1. chiara identificazione e definizione degli obiettivi;

2. mappatura dei processi critici e delle relative finalità che s’intende monitorare;

3. dichiarazione dei risultati strategici che l’Organizzazione desidera conseguire;

4. determinazione e comunicazione dei livelli di responsabilità;

5. identificazione e messa a disposizione dei mezzi (tangibili e intangibili) necessari;

6. distribuzione delle attività e dei documenti che descrivono le singole missioni;

7. enunciazione degli indicatori reputati adatti per natura a misurare i fattori chiave di prestazione;

8. definizione del peso di ogni singolo indicatore relativamente al conseguimento degli obiettivi.

LA RICERCA DEGLI INDICATORI

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I PROCESSI

Per conseguire tali obiettivi è necessario comprendere quali siano gli elementi che agiscono sul processo:

gli elementi da elaborare in ingresso (INPUT)

gli elementi elaborati in uscita (OUTPUT)

le risorse necessarie all’elaborazione (CATALYZER o RESOURCE)

i fattori di disturbo (NOISE o COSTRAINT)

I DIAGRAMMI IDEF-0

INPUT

OUTPUT

NOISE

CATLAYZER

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RETROAZIONE

Dall’automatica ereditiamo un altro concetto alla base della metodologia, quello del processo ad anello chiuso.

Il principio della retroazione

INSEGUIRE IL CAMBIAMENTO

Misurare gli output per governare il processo: una attività è “sotto controllo” quando il suo svolgimento è orientato e costantemente adattato in modo da raggiungere l’obiettivo previsto con un margine di errore prestabilito.

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GLI SPRECHI

Lo standard sfrenatamente ambizioso di qualsiasi processo è che tutto l’INPUT si trasformi in OUTPUT, che i NOISE siano allo 0% e che i CATALYZER siano utilizzati al 100%, questi “desideri” definiscono tre assi di misura

disponibilità (AVAILABILITY), in termini di reale disponibilità rispetto a quella “standard” prevista

risultato (PERFORMANCE), in termini di trasformazione INPUT/OUTPUT avuto rispetto a quello “standard” previsto

qualità (QUALITY), in termini di processi andati a buon fine rispetto all’OUTPUT standard previsto

SCOSTAMENTO DALLO STANDARD

qualità

o non-errori

risultati

o tempi

disponibilità

o flessibilità

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GLI SPRECHI

I COSIDDETTI DRIVER

AREA TEMPO COSTO QUALITÀ

Soddisfazione cliente rapidità di consegna

% affidabilità di consegna

lead-time per gestione ordini

% costo logistici

% costo reclami

% prodotti finiti difettosi

Prodotto time to market indice varietà componenti

nr. modifiche di progetto

% difetti in accettazione

% costi della Qualità

Processo produttivo lead-time di produzione

indice di flusso

WIP in valore

% utilizzo risorse

efficienza pianificazione

% di rilavorazioni

% aumento controlli

% aumento prevenzione

Scorte e magazzini tempo di copertura scorte turnover scorte su venduto

% materiale obsoleto

obsolescenza

Acquisti lead-time d’acquisto costo gestione fornitori

% ordini aperti

% ordini Kanban

% fornitori qualificati

Organizzazione lead-time decisionale % obiettivi raggiunti

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ALCUNI ESEMPI

Tra gli indicatori più popolari (quindi più utilizzati a livello internazionale) si possono citare:

• OEE (Overall Equipment Effectiveness) che misura la performance dei processi produttivi relativamente alle perdite dovute da guasti, da inefficienze e da difetti;

• CRR (Custumer Retention Rate) che misura la differenza tra i clienti all'inizio e alla fine dell'anno;

• ROMI (Return On Marketing Investment) che misura il ritorno degli investimenti effettuati in marketing:

• ROS (Return On Sales) che misura la redditività aziendale in relazione alla capacità remunerativa del flusso dei ricavi;

• OFCT (Order Fulfillment Cycle Time) che misura la capacità dell’organizzazione a reagire in termini di evasione a una richiesta d’ordine;

• DIFOT (Delivered In-Full On-Time) che misura l’efficienza dell’intera catena d’approvvigionamento;

• ISR (Inventory Shrinkage Rate) che misura la discrepanza tra l’inventario informatico e quello reale.

• etc...

Che, in quanto diffusi, permettono raffronti con altre realtà simili.

GLI INDICATORI PIÙ POPOLARI

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IL CRUSCOTTO AZIENDALE

RENDERE LEGGIBILE CON UN COLPO D’OCCHIO

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INDICI DEL MONDO GLOBALE

In particolare in questi anni molti indici sono nati per monitorare i contatti che Internet è in grado di generare, le reazioni dei clienti, le opinioni sui propri prodotti, l’esito connesso alla generazione di virus mentali (digital footprint) e su quelli della concorrenza, ambito in cui le aziende italiane sono notevolmente indietro rispetto alle realtà straniere.

Perché Internet è la “vetrina sul mondo” di qualsiasi azienda che voglia operare a un livello più ampio di quello locale.

SENZA TRASCURARE INTERNET

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LE AREE DI COMPETITIVITÀ

Lo sviluppo degli indici chiave di prestazione va effettuato per aree omogenee, lì dove sono i fattori critici di successo dell’azienda, cioè lì dove si crea valore (per gli stakeholder e per l’Organizzazione) avendo ben chiaro l’obiettivo che s’intende raggiungere (il così detto 100% desiderato). Ad esempio:

• vendite e servizio al cliente, • approvvigionamento e servizio del fornitore, • prodotto, • produzione, • magazzino, • trasporti, • gestione delle scorte, • logistica di ritorno.

Senza per questo escludere: i processi direzionali, della gestione delle risorse, della gestione del miglioramento continuo, etc.

INDICI PER DATI OMOGENEI

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MISURARE PER MIGLIORARE

Le fasi che portano allo sviluppo di corretti indicatori chiave di prestazione si possono riassumere nelle seguenti:

• identificazione e definizione dell’indice; • selezione e costruzione del sistema di misurazione; • messa in opera del sistema e registrazione dei dati; • metodica di analisi per poter assumere decisioni; • pianificazione ed effettuazione di un periodico riesame del sistema.

Il tutto nella piena logica del ciclo PDCA di Deming.

L’indicatore della qualità diventa in tal modo un’informazione quantitativa e/o qualitativa associabile a un fenomeno, a un processo o a un risultato posto sotto osservazione, nonché un momento di valutazione e verifica rispetto agli obiettivi che l’Organizzazione s’era posta, al fine di pianificare adeguati piani d’azione (strategie).

Un buon indicatore dovrebbe essere indipendente dal mercato, dal processo o dal prodotto/servizio, perché dovrebbe dipendere solo dai fenomeni che ogni Organizzazione vuole tenere “sotto controllo” (ovvero vuole “governare”).

MESSA A PUNTO DEL SISTEMA A INDICATORI

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MISURARE PER MIGLIORARE

La forza insita in un “buon” indicatore chiave di prestazione è di fornire un dato solitamente percentuale che rende “anonimo” il dato puro. Quindi, l’attenzione si concentra sulla pianificazione e sul “non sempre” conseguente raggiungimento degli obiettivi.

Il focus quindi è sistemico, cioè sulla capacità dell’Organizzazione di fornirsi di “strategie” e sulla logica necessità di dotarsi di opportuni “processi”, “struttura” e “cultura”. Il tutto attuando il “nocciolo” (core) della norma sulla Qualità, cioè il ciclo PDCA.

RENDERE “ANONIMO” IL DATO

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VENDITE E SERVIZIO AL CLIENTE

Gli indicatori relativi alle vendite e al servizio al cliente si possono applicare alle relazioni tra due stadi successivi della stessa supply chain all'interno di una stessa impresa ovvero nel rapporto tra due imprese:

• i processi di vendita si riferiscono alle relazioni commerciali e alla identificazione della domanda;

• i processi relativi al servizio al cliente si riferiscono alla evasione dell'ordine e perciò alla soddisfazione della domanda;

di conseguenza è utile tenere distinti gli indicatori che misurano le prestazioni del processo di vendita e quelli che misurano il servizio globale reso al cliente.

Gli indicatori, a seconda dei casi, possono riferirsi a:

• un determinato ordine, o a un gruppo omogeneo di ordini,

• uno specifico prodotto, o a una famiglia omogenea di prodotti,

• un determinato intervallo di tempo.

Da tener ben presente che quando s’individua un indicatore occorre sempre darne una chiara definizione e specificare le condizioni cui esso si riferisce.

INDICATORI RELATIVI A

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VENDITE

Lead time dell'offerta (tempo necessario)

Misura la prontezza di risposta dei servizi di vendita e dei processi di preventivazione.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra il ricevimento di una richiesta di offerta, alla sede del fornitore, e la consegna dell'offerta all'approvvigionatore del cliente (tempo di risposta per l'offerta), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

Lead time per la conferma dell'ordine (tempo necessario)

Misura la prontezza di risposta del processo di trattamento ordini di vendita.

Si rileva il tempo T effettivamente intercorso tra il ricevimento alla sede del fornitore, di un ordine e la conferma al cliente dei dettagli dell'ordine, in particolare della data di consegna (tempo di risposta per la conferma dell'ordine), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

TEMPI DI RISPOSTA SUL FLUSSO

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VENDITE

Accuratezza del trattamento degli ordini in arrivo (volte necessarie)

Misura l'accuratezza con cui viene effettuato il ricevimento degli ordini di vendita.

Si rileva il rapporto, misurato per un determinato periodo di tempo, tra il numero N di ordini processati correttamente, e il numero totale NT di ordini ricevuti. Questo rapporto può essere misurato con riferimento al numero degli ordini o anche con riferimento al numero delle righe d'ordine.

Affidabilità dei piani di vendita (numero efficace)

Misura della qualità dei piani di vendita, e verifica della stabilità della domanda.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinata famiglia di prodotti e a un particolare orizzonte temporale di previsione, tra il numero N delle previsioni di vendita cui corrispondono vendite effettive entro i limiti di una prefissata tolleranza di previsione, e il numero totale NT delle previsioni di vendita considerate. Questo rapporto può essere misurato con riferimento a determinati codici di prodotto, alle vendite complessive di un prodotto, o a definiti raggruppamenti di famiglie omogenee di prodotti. Le previsioni possono essere espresse in valore o in quantità.

ACCURATEZZA ORDINI IN ARRIVO

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VENDITE

Tempi di risposta relativi alle richieste di informazioni sull'ordine (tempo necessario)

Misura la capacità di risposta dell‘ azienda nel fornire le informazioni sullo stato dell'ordine.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra il ricevimento di una richiesta di informazione da parte del cliente, e la fornitura della relativa risposta (il tempo effettivo di risposta a una richiesta di informazioni da parte del cliente), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

Tempi di risposta delle informazioni da fornire in caso di anomalie di consegna (tempo necessario)

Misura la disponibilità, all'interno dell'azienda, delle informazioni relative ad anomalie di consegna.

Si consiglia di tenere statistiche separate a seconda che si tratti di inconvenienti riguardanti la produzione o la distribuzione. Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra il momento in cui si è verificata l'anomalia e la comunicazione al cliente delle azioni correttive messe in atto (tempo effettivo di risposta per le informazioni relative a una anomalia), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

TEMPI DI RISPOSTA SULLE INFORMAZIONI

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VENDITE

Lead Time (tempo di evasione) dell'ordine (visto dal fornitore) (tempo necessario)

Misura le prestazioni relative alla evasione dell'ordine.

Relative alla evasione dell'ordine, includendo tutti gli aspetti (quali: produzione, formazione della commessa, spedizione e trasporto.), si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra il ricevimento di un ordine da parte del fornitore e la consegna dei beni ordinati al luogo di consegna richiesto (tempo effettivo per la consegna), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

Lead Time (tempo di evasione) dell'ordine (visto dal cliente) (tempo necessario)

Misura la disponibilità, all'interno dell'azienda, delle informazioni relative ad anomalie di consegna.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra l'emissione di un ordine da parte del cliente verso il fornitore, e il momento in cui i beni ordinati possono essere utilizzati da parte del cliente (lunghezza effettiva del ciclo dell'ordine), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

SERVIZIO AL CLIENTE IN TERMINI DI EVASIONE DELL’ORDINE

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VENDITE

Rispondenza ai requisiti di qualità (quantità conforme)

Misura l'efficacia dei processi che devono assicurare il rispetto dei valori di riferimento.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata secondo le specifiche di qualità concordate (solo i conformi), e la quantità totale QT di beni consegnata (conformi e non conformi insieme).

Reclami del cliente (numero di reclami pesato)

Misura la soddisfazione del cliente (sul servizio piuttosto che sul prodotto).

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra il numero NS di reclami ricevuti dai clienti relativi al servizio fornito, e la quantità totale QT di beni consegnata.

ASPETTI DI QUALITÀ

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VENDITE

Precisione della documentazione di consegna (quantità conforme)

Misura l'efficienza delle procedure di preparazione della documentazione.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni arrivati a luogo convenuto per la consegna con la corretta documentazione, e la quantità totale QT di beni consegnata.

Precisione delle condizioni di imballo (quantità conforme)

Misura l'efficacia dei metodi d’imballaggio e dell'efficienza delle procedure d’imballo.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni arrivati al luogo convenuto per la consegna in conformità alle condizioni concordate per l'imballaggio, e la quantità totale QT di beni da consegnare.

ASPETTI DI QUALITÀ

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VENDITE

Affidabilità delle consegne (vista dal fornitore) (quantità conforme)

Misura l’efficacia del processo di programmazione.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata nel periodo alla data richiesta dal cliente, e la quantità totale QT di beni programmata nel periodo per la consegna. Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine, o alle quantità. Può essere riferito anche al valore dei beni.

Affidabilità delle consegne (vista dal cliente) (quantità conforme)

Misura la validità del processo di conferma degli ordini.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata nel periodo alla data promessa dal fornitore, e la quantità totale QT di beni programmata nel periodo per la consegna. Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine, o alle quantità. Può essere riferito anche al valore dei beni.

TEMPI PATTUITI

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VENDITE

Esattezza delle quantità spedite (quantità standard) (quantità necessaria)

Misura l'efficacia dei processi di programmazione operativa.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata in corrispondenza con le quantità richieste dal cliente, e la quantità totale QT di beni consegnata. Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine, o alle quantità. Può essere riferito anche al valore dei beni.

Esattezza delle quantità spedite (piccoli lotti e/o quantità non standard) (ordini evasi)

Misura l'efficacia dei processi di programmazione operativa.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra il numero degli ordini O dei clienti relativi a quantità particolarmente specificate che sono stati evasi, e il numero totale OT degli ordini dei clienti relativi a quantità particolarmente specificate. Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine.

ASPETTI DI QUANTITÀ

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VENDITE

Modifiche degli ordini da parte dei clienti (richieste soddisfatte)

Misura la capacità di risposta o l'agilità dell'organizzazione.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra il numero N delle richieste di modifica del cliente che sono state soddisfatte, e il numero totale NT delle richieste di modifica pervenute.

Questo rapporto può essere riferito al numero degli ordini, o al numero delle righe d'ordine, ma anche con riferimento ai tempi richiesti per le modifiche.

ASPETTI DI FLESSIBILITÀ

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ACQUISTI E SERVIZIO DEL FORNITORE

Quando ci si riferisce all'approvvigionamento, la misura delle prestazioni si può applicare alle relazioni tra due stadi successivi della stessa supply chain, all'interno di una stessa azienda, ovvero nel rapporto tra due aziende. Le misure per Acquisti e Servizi del Fornitore rispecchiano perfettamente quelle elencate in Vendite e Servizio al Cliente, anche se l’Organizzazione si trova all'altro estremo della catena logistica/ciclo logistico, per cui in qualche caso si mettono in evidenza aspetti un po’ differenti del servizio che deve essere reso.

Le misure sono suddivise tra quelle che misurano le prestazioni del processo di approvvigionamento e quelle che misurano il servizio complessivo reso dal fornitore. Le misure delle prestazioni, a seconda dei casi, possono essere relative a:

• un determinato ordine, o a un gruppo omogeneo di ordini,

• uno specifico prodotto, o a una famiglia omogenea di prodotti,

• un determinato intervallo di tempo.

INDICATORI RELATIVI A

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ACQUISTI E SERVIZIO DEL FORNITORE

Le misure possono essere riferite a un singolo fornitore, a un gruppo di fornitori omogenei, o a tutti i fornitori nell’insieme. Quando s’individua una misura di prestazione è necessario perciò darne una chiara definizione e indicare le condizioni cui la stessa si riferisce.

Si possono impiegare varie misure per monitorare e tenere sotto controllo le prestazioni dei fornitori. Spesso si cerca di combinare varie misure in modo da ottenere una valutazione complessiva del fornitore.

Questa può essere formata da una combinazione pesata della qualità e dell'affidabilità della consegna, assieme con misure relative ai prezzi/costi o ad altre ancora.

Ogni azienda dovrà sviluppare opportuni criteri di valutazione dei fornitori in relazione ai propri obiettivi gestionali.

INDICATORI RELATIVI A

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APPROVVIGIONAMENTO

Tempo di conferma d'ordine (tempo necessario)

Misura l'efficienza nei processi relativi alla conferma degli ordini d’acquisto. Misura l'efficienza nei processi relativi all’accettazione degli ordini d’acquisto

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra il ricevimento, da parte del fornitore e la conferma al cliente dei dettagli dell'ordine stesso, di un ordine del cliente , in particolare della data di consegna (tempo effettivo per la conferma dell'ordine ), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

TEMPI DI RISPOSTA SUL FLUSSO

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APPROVVIGIONAMENTO

Tempo per la consegna da parte del fornitore (tempo necessario)

Misura le capacità di consegna da parte del fornitore. Una misura simile può essere impiegata nel caso dei richiami di un ordine aperto.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra l'emissione di un ordine di approvvigionamento al fornitore e il ricevimento dei beni ordinati nel punto di consegna indicato (tempo effettivo per lo svolgimento dell'ordine), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

Lead time relativo (tempi relativi) alle richieste d’informazioni sull'ordine d’acquisto (tempo necessario)

Misura la capacità di risposta del personale del fornitore che si interfaccia con il cliente (first line). Misura l’abilità del fornitore di rendere disponibili informazioni sullo stato dell'ordine.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra l'emissione di una richiesta d’informazioni in relazione a un ordine, e l'ottenimento della relativa risposta (tempo effettivo per la risposta a una richiesta d’informazioni su un ordine di acquisto ), rapportandolo a un tempo medio obiettivo T0.

SERVIZIO DEL FORNITORE

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APPROVVIGIONAMENTO

Rispondenza ai requisiti di qualità (quantità conforme)

Misura l'efficienza del fornitore nel garantire la consegna della corretta qualità.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata secondo le specifiche di qualità concordate, e la quantità complessiva QT di beni consegnata.

Reclami di fornitura (numero di reclami pesato)

Misura della soddisfazione del cliente, riferita a uno o a più fornitori.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra il numero N di reclami emessi in relazione al servizio ricevuto, e la quantità complessiva QT di beni consegnata. La misura può essere suddivisa per tipo di reclamo.

ASPETTI DI QUALITÀ

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APPROVVIGIONAMENTO

Affidabilità delle consegne (vista dal fornitore) (quantità conforme)

Misura della flessibilità e della capacità di risposta del fornitore.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata nel periodo alla data promesse dal fornitore, e la quantità totale QT di beni programmata nel periodo per la consegna. Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine, o alle quantità. Può essere riferito anche al valore dei beni.

Affidabilità delle consegne (vista dal cliente) (quantità conforme)

Misura della capacità del fornitore nel rispettare un piano di consegna.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata nel periodo alla data richiesta dal cliente, e la quantità totale QT di beni programmata nel periodo per la consegna. Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine, o alle quantità. Può essere riferito anche al valore dei beni.

TEMPI PATTUITI

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APPROVVIGIONAMENTO

Precisione delle quantità spedite (quantità necessaria)

Misura della capacità del fornitore nell'eseguire un piano di consegne.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di beni consegnata in aderenza alle quantità ordinate, e la quantità totale QT di beni consegnata.

Questo rapporto può essere riferito al numero delle consegne, o degli ordini, o delle righe d'ordine, o alle quantità. Può essere riferito anche al valore dei beni.

ASPETTI DI QUANTITÀ

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APPROVVIGIONAMENTO

Modifiche degli ordini di acquisto (richieste soddisfatte)

Misura della capacità di risposta e della flessibilità del fornitore.

Si rileva il rapporto, riferito a un determinato periodo di tempo, tra il numero N delle richieste di modifica del cliente che sono state soddisfatte, e il numero totale NT delle richieste di modifica pervenute.

Questo rapporto può essere riferito al numero degli ordini, o al numero delle righe d'ordine, ma anche con riferimento ai tempi richiesti per le modifiche.

ASPETTI DI FLESSIBILITÀ

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PRODOTTO/SERVIZIO

Le misure di prestazione relative al prodotto si riferiscono soprattutto:

• all'efficacia della progettazione,

• alla rispondenza del prodotto alle esigenze della produzione,

• alla rispondenza del prodotto alle esigenze dell'immagazzinamento e della distribuzione,

• alla valutazione della complessità,

• alla valutazione del tempo richiesto dal momento della concezione a quello della realizzazione.

INDICATORI RELATIVI A

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PRODOTTO/SERVIZIO

Inoltre, si deve tenere conto dell'impatto che la progettazione e l'imballo possono avere sulla logistica, per esempio:

• il posizionamento del prodotto sul mercato di vendita,

• la logistica di ritorno (reverse logistics) con riguardo agli imballi usati e all’eliminazione dei residui del prodotto stesso,

• l'effetto delle dimensioni dell'imballo sull'efficienza della pallettizzazione, della containerizzazione, dello stoccaggio e di altre operazioni come il caricamento dei mezzi di trasporto durante la distribuzione del prodotto.

INDICATORI RELATIVI A

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PRODOTTO/SERVIZIO

Proporzione tra parti comuni e componenti singoli (fattore di comunanza)

Misura la capacità dell'azienda nell'evitare duplicazioni. Misura il livello di controllo sulla progettazione e sulle specifiche di progetto.

Si rileva il rapporto tra il numero N dei componenti che sono singoli nel progetto e il numero totale NT di componenti nel progetto. Questo rapporto può essere riferito anche al numero totale di componenti di un gruppo di prodotti, o a tutta l'azienda.

Posizione della variabilità (punto di differenzazione)

Misura della conformità del progetto nei riguardi della produzione e della logistica.

Il punto o i punti, all'interno del processo di produzione (o il livello nella struttura di fabbricazione), nei quali il progetto passa dai componenti o materie prime comuni a quelli specifici dei prodotti finiti. Quando questi punti sono distanti dal prodotto finito stanno a indicare scarso numero di materiali comuni e questo può portare a un aumento delle scorte o a un allungamento dei tempi di consegna, visto che la differenziazione relativa a prodotti, scorte e processi si applica da questi punti in avanti.

Quando la differenziazione è spostata più avanti si ha maggior quantità di parti comuni e di conseguenza minore complessità. A questo indice non corrisponde nessun rapporto.

PROGETTAZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Tempo per la produzione (tempo necessario)

Misura la velocità d’introduzione di cambiamenti del prodotto. Misura l'agilità del processo produttivo.

Si confrontano il tempo T che intercorre tra l'inizio del processo di progettazione e il momento in cui si ottiene il primo prodotto pronto per la vendita (tempo effettivo per la produzione), rapportandolo al tempo obiettivo T0, o il più lungo periodo, fissato per la realizzazione del cambio del prodotto.

Tempo per l'immissione sul mercato (tempo necessario)

Misura della possibilità di effettuare modifiche nella esecuzione del prodotto.

Si confrontano il tempo T che intercorre tra l'inizio del processo di progettazione e il momento in cui s’ottiene il primo prodotto pronto per la spedizione al cliente (tempo effettivo per la disponibilità al mercato), rapportandolo al tempo obiettivo T0 fissato per ottenere la disponibilità al mercato, definito dal Marketing e accettato dalla Progettazione.

REALIZZAZIONE DEL PROGETTO

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PRODOTTO/SERVIZIO

Pianificazione della produzione

La pianificazione della produzione si riferisce al livello tattico della pianificazione strategica aziendale, viene gestita in coerenza con le politiche dell'azienda e fornisce lo schema nell'ambito del quale si prepareranno le programmazioni operative dettagliate.

L'attività principale sarà la preparazione del Piano Principale di Produzione, un piano realistico e condiviso di attività per tutti i prodotti più importanti e per i più importanti centri di produzione. Ci si riferisce a un periodo di tempo medio - lungo.

Rotazione programmata delle scorte (utilizzo risorse)

Misura la velocità della produzione e la capacità di preparare programmi validi.

Si rileva il rapporto, espresso in genere in rotazioni per periodo, riferito ai prodotti più importanti o a gruppi di prodotti, tra la quantità Q di prodotto programmata nel periodo per la spedizione e il livello obiettivo Q0 della scorta di questi prodotti fissato per il periodo.

REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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PRODOTTO/SERVIZIO

Rotazione reale delle scorte (utilizzo risorse)

Misura la velocità della produzione e la capacità d’esecuzione dei programmi.

Si rileva il rapporto, espresso in genere in rotazioni per periodo, riferito ai prodotti più importanti o a gruppi di prodotti, tra la quantità Q di prodotto spedita nel periodo e il livello medio Q0 della scorta di questi prodotti nel periodo.

Utilizzo complessivo delle risorse programmate (utilizzo risorse)

Misura l'accuratezza nella preparazione dei programmi di produzione.

Si rileva il rapporto, riferito alle risorse di produzione e in genere espresso in percentuale, tra il tempo T programmato per l'utilizzo nel periodo e il tempo T0 complessivo disponibile nel periodo. Le ore complessive disponibili normalmente s’ottengono come differenza tra le ore complessive meno quelle per la manutenzione programmata e spesso vengono indicate come "ore teoriche".

REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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PRODOTTO/SERVIZIO

Efficienza Tecnica Globale (Tasso di Rendimento Sintetico) (utilizzo risorse)

Misura l’efficienza tecnica globale nella realizzazione del prodotto.

Indicatore dato dal prodotto tra la disponibilità, il livello di prestazione e la resa qualitativa di una macchina, un impianto o un sistema.

La disponibilità del bene deve essere misurata dal rapporto tra il tempo T in cui effettivamente l'impianto ha funzionato e il tempo totale TT in cui si è richiesto che funzioni.

Il livello di prestazione del bene deve essere misurato dal rapporto tra la prestazione P effettivamente ottenuta ovvero ottenibile rispetto alla prestazione teorica P0, con la stessa impostazione del bene e la stessa tipologia di produzione.

La resa qualitativa del bene deve essere misurata dal rapporto tra la quantità Q ottenuta e la quantità Q0 teoricamente ottenibile, al netto cioè di scarti, sfridi e prelievi.

REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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PRODOTTO/SERVIZIO

Efficienza dell'Attività Manuale (utilizzo risorse)

Misura l’efficienza nell’utilizzo della manodopera.

Indicatore dato dal prodotto tra l'utilizzo, il livello di prestazione e un fattore relativo ai metodi e al livello qualitativo di un'attività manuale.

L'utilizzo percentuale della manodopera deve essere misurato dal rapporto tra il tempo T in cui effettivamente la persona effettua il lavoro (parte attiva della prestazione) e il tempo totale TT di presenza.

Il livello di prestazione della manodopera deve essere misurato dal rapporto tra il tempo T necessario a compiere un lavoro e un tempo T0 assunto come riferimento per lo stesso.

Il fattore relativo ai metodi di lavoro e al livello qualitativo deve essere misurato come rapporto tra il tempo T impiegato a svolgere un lavoro e un tempo T0 di riferimento ottenibile con la migliore tecnica disponibile (per esempio, evitando successive riprese).

REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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PRODOTTO/SERVIZIO

Utilizzazione effettiva delle risorse (utilizzo risorse)

Misura la capacità di esecuzione dei programmi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale e riferito alle risorse di produzione che costituiscono collo di bottiglia, tra le ore T utilizzate nel periodo e le ore T0 lavorabili nel periodo.

Aderenza al Piano Principale di Produzione (utilizzo risorse)

Misura a capacità di esecuzione dei programmi e la validità dei programmi stessi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra il numero di parti N del Piano completate nel periodo (entro una tolleranza legata al tempo o alle quantità) e il numero N0 di parti da completare nel periodo fissato come obiettivo.

REALIZZAZIONE DEL PRODOTTO

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PRODOTTO/SERVIZIO

Conformità alla schedulazione (efficienza ed efficacia della gestione)

Misura la capacità d’esecuzione.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra il numero N degli ordini realizzati completamente alla data prevista nel periodo e il numero N0 fissato come obiettivo di ordini programmati per il completamento nel periodo. Questa definizione è ragionevole se a fronte di un accordo tra ente Commerciale e Operativo.

Utilizzo effettivo del tempo di risposta di produzione (efficienza ed efficacia della gestione)

Misura la capacità d’esecuzione e tiene conto dei tempi perduti o improduttivi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra il tempo T realizzato nel quale un prodotto è lavorato durante la fabbricazione e il tempo di risposta T0 fissato come standard per la fabbricazione. Lo standard di fabbricazione è un valore definito e accettato tra i vari enti. Lo standard influisce pesantemente nella definizione del costo industriale.

GESTIONE DELLA PRODUZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Tempo di risposta effettivo di produzione (efficienza ed efficacia della gestione)

Misura la capacità d’esecuzione e della precisione dei tempi di risposta.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra i tempi complessivi T relativi agli ordini completati nel periodo e i tempi complessivi T0 fissati come standard per gli ordini completati nel periodo.

Efficienza del tempo di riattrezzaggio (efficienza ed efficacia della gestione)

Misura la capacità d’esecuzione nel cambio d’attrezzaggio.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra i tempi complessivi T per gli attrezzaggi relativi agli ordini completati nel periodo e i tempi complessivi T0 fissati come standard per gli attrezzaggi relativi agli ordini completati nel periodo. Il valore è fortemente influenzato dai piani di produzione, dalla progettazione delle attrezzature, dalla competenza del personale preposto e da eventuali accordi sindacali.

GESTIONE DELLA PRODUZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Ritardi effettivi (efficienza ed efficacia della gestione)

Misura la capacità d’esecuzione della programmazione della produzione.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra il numero di ore di lavoro standard T realizzate in ritardo su una risorsa e il numero programmato di ore di lavoro standard T0 che devono essere eseguite nel periodo successivo sulla stessa risorsa.

Efficacia effettiva del processo (efficienza ed efficacia della gestione)

Misura l’efficacia fisica della fabbricazione e della affidabilità del processo.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale e riferito ai prodotti ottenuti da un processo, tra il prodotto (output) Q ottenuto da un processo e il prodotto Q0 fissato come standard per quel processo.

GESTIONE DELLA PRODUZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Rotazione programmata delle scorte per la produzione (bontà della schedulazione)

Misura la velocità della produzione e la capacità di preparare programmi validi.

Si rileva il rapporto, espresso in genere in rotazioni per periodo, riferito ai prodotti intermedi di lavorazione e/o al materiale nel processo (ovvero WIP) e/o alle materie prime, tra la quantità Q di prodotto programmata o schedulata per il completamento da parte del centro di lavoro nel periodo e il livello Q0 di scorta obiettivo fissato per il centro di lavoro nel periodo

Aderenza al Piano Principale di Produzione (bontà della schedulazione)

Misura della capacità di esecuzione dei programmi e della validità dei programmi stessi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra il numero di parti N del Piano completate nel periodo (entro una tolleranza legata al tempo o alle quantità) e il numero N0 di parti da completare nel periodo fissato come obiettivo.

SCHEDULAZIONE E PIANIFICAZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Rotazione effettiva delle scorte per la produzione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio la velocità della produzione e la capacità di eseguire i programmi.

Si rileva il rapporto, espresso in genere in rotazioni per periodo, riferito ai prodotti intermedi di lavorazione e/o al materiale nel processo (ovvero WIP ) e/o alle materie prime, tra la quantità Q di prodotto completata dal centro di lavoro nel periodo e il livello di scorta medio Q0 nel periodo presso il centro di lavoro.

Utilizzo programmato delle risorse nella produzione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l’accuratezza dei programmi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra le ore programmate T utilizzate nel periodo e le ore complessive TT disponibili nel periodo. La misura è critica solo per le risorse della produzione che costituiscono un collo di bottiglia.

SCHEDULAZIONE E PIANIFICAZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Utilizzo effettivo delle risorse di produzione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l’accuratezza dei programmi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra le ore T effettivamente utilizzate nel periodo e le ore complessive TT disponibili nel periodo. La misura è critica solo per le risorse della produzione che costituiscono un collo di bottiglia.

Aderenza al piano degli ordini di lavoro (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l’accuratezza dei programmi operativi e la validità degli stessi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra l'effettivo numero N di ordini di lavoro rilasciati completi nel periodo e il numero totale NT di ordini di lavoro programmato per il rilascio nel periodo.

SCHEDULAZIONE E PIANIFICAZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Aderenza al piano di schedulazione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l’accuratezza dei programmi operativi e la validità degli stessi.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra l'effettivo numero N di ordini di lavoro completati nel periodo e il numero totale N0 di ordini di lavoro fissato come obiettivo per il completamento nel periodo.

Tempo d’attraversamento della produzione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l'efficacia della intera catena di fornitura.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra il ricevimento di un ordine e il completamento delle attività di approvvigionamento dei materiali e delle successive attività di produzione e di spedizione al cliente, rapportandolo a un tempo obiettivo T0.

SCHEDULAZIONE E PIANIFICAZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Flessibilità della programmazione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l'efficacia della pianificazione e dei tempi ciclo programmati.

Si rileva l'intervallo di tempo T intercorso tra l'ultimo punto prima della consegna programmata, che può essere raggiunto da una richiesta del cliente per una modifica dell'ordine, e la consegna programmata ovvero l’effettivo tempo T0 di risposta per la flessibilità della programmazione.

Tempo di risposta programmato della produzione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l'efficacia della pianificazione della produzione.

Si rileva l'intervallo di tempo complessivo T intercorso tra il rilascio di un ordine e il completamento di tutte le attività di produzione ovvero l'effettivo tempo T0 di risposta programmato della produzione.

SCHEDULAZIONE E PIANIFICAZIONE

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PRODOTTO/SERVIZIO

Impiego del tempo di risposta programmato per la produzione (bontà della schedulazione)

Misura in dettaglio l'utilizzo e l’accuratezza del tempo di risposta programmato.

Si rileva il rapporto, in genere espresso in percentuale, tra il tempo T programmato durante il quale un prodotto sarà lavorato e il tempo di risposta T0 programmato per la fabbricazione.

SCHEDULAZIONE E PIANIFICAZIONE

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MAGAZZINO TRASPORTI E SCORTE

I magazzini costituiscono uno degli elementi fondamentali di ogni sistema logistico e il risultato delle operazioni di stoccaggio si traduce nel servizio reso al cliente che sta a valle, nella relativa catena di forniture: si tratta perciò del cliente finale che riceve i prodotti che ha ordinato, ovvero del reparto produttivo che riceve i materiali o le materie prime necessarie per la lavorazione.

Le attività del "magazzinaggio" possono essere definite come: le attività di ricevimento, stoccaggio e movimentazione delle merci in un deposito. La maggior parte degli indicatori di seguito elencati possono essere perciò efficacemente applicati ai seguenti settori del magazzino:

• ricevimento merci,

• stoccaggio e conservazione merci,

• prelievo (e imballaggio) delle merci relative a uno specifico ordine,

• spedizione delle merci

Le quantità possono essere misurate in unità fisiche come: numero di codici, peso (massa), volume, numero di pallet. In relazione agli obiettivi e al tipo d’organizzazione dell'azienda considerata, il risultato di ogni operazione nel magazzino può essere misurato e confrontato con un valore standard, con un valore obiettivo o con un valore atteso.

INDICATORI RELATIVI A

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MAGAZZINO

Ricevimento e accettazione delle merci (tempo necessario)

Misura la prontezza nel ricevimento della merce.

Si rileva la differenza (espressa come valore assoluto o come frazione), tra il tempo T trascorso tra il ricevimento e la disponibilità al prelievo e il tempo obiettivo T0.

Spedizione delle merci (tempo necessario)

Misura della prontezza nella spedizione della merce.

Si rileva la differenza (espressa come valore assoluto o come frazione) tra il tempo T trascorso tra il ricevimento di un ordine al magazzino e la spedizione della merce e il tempo obiettivo T0.

TEMPI DI RISPOSTA

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MAGAZZINO

Accuratezza nel prelievo delle merci ordinate (quantità conforme)

Misura l’ affidabilità della gestione del magazzino e l'efficacia dei processi. Misura l'operatività degli addetti alla preparazione degli ordini.

Si rileva il rapporto, solitamente espresso come percentuale, misurato in un definito intervallo di tempo, tra il numero N di ordini o di righe d'ordine con quantità e codici corretti e il numero totale NT di ordini o di righe d'ordine prelevati.

In molti magazzini l’affidabilità delle registrazioni delle scorte può essere compromessa da vari tipi di problemi (quali: errori di prelievo, piccoli furti, danneggiamenti, obsolescenza, ecc.).

Le cause di un errore possono essere individuate durante i controlli e devono poi essere associate alle misure.

Può essere anche utile determinare l'impatto specifico degli errori commessi nella gestione delle scorte sulle altre attività di magazzino.

GESTIONE DELLE INFORMAZIONI

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MAGAZZINO E SCORTE

Merci danneggiate (quantità conforme)

Misura l'efficacia dei processi e l'operatività degli addetti.

Si rileva il rapporto (misurato in un periodo di tempo definito, distinto per categoria di prodotto e causa di danno) tra il valore V della merce danneggiata e il valore totale VT della merce.

Merci rese (quantità conforme)

Misura l'efficacia dei processi di prelievo, spedizione e trasporto della merce.

Si rileva il rapporto (misurato in un periodo di tempo definito, distinto per categoria di prodotto e causa di reso) tra la quantità Q di merce resa e la quantità QT di merce spedita. Ci si deve ovviamente riferire solo agli aspetti logistici e non a problemi relativi a peculiari caratteristiche del prodotto.

ASPETTI DI QUALITÀ

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MAGAZZINO

Le risorse impiegate nelle attività di magazzino sono in generale le seguenti:

• gli edifici che permettono lo stoccaggio e la movimentazione delle merci (gli indicatori si riferiscono normalmente alla dimensione del magazzino, solitamente espressa in m² o m³, al nr. di posti paletta, ecc.);

• il personale (la cui misura è espressa in nr. di persone, giorni-uomo, mesi-uomo, ecc.);

• le attrezzature (quali, ad esempio, quelle per la movimentazione e per lo stoccaggio dei materiali), la loro potenzialità può essere espressa come numero di attrezzature impiegate (ad esempio, il nr. di carrelli elevatori, il tempo nel quale sono disponibili, ecc.).

Altre risorse possono essere: gli imballaggi, le informazioni, l'energia e via discorrendo.

La misura dell'utilizzo confronta l'input effettivo con quello pianificato o quello assunto come obiettivo. In alternativa, si possono considerare le misure d’efficienza che sono rappresentate dal valore inverso, ovverosia l'input pianificato obiettivo o standardizzato rispetto all'input effettivo.

Nelle misure di produttività, l'output ovvero il flusso di materiale in transito nel magazzino è rapportato a una delle risorse utilizzate per realizzare questo output.

UTILIZZO DELLE RISORSE

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MAGAZZINO

Spazio totale utilizzato (quantità necessaria)

Misura l'efficienza del progetto del magazzino. Misura l’efficienza delle procedure di messa a dimora e di prelievo.

Si rileva il rapporto tra lo spazio S effettivamente usato per lo stoccaggio e lo spazio totale ST disponibile.

Utilizzazione della singola cella di stoccaggio (quantità necessaria)

Misura l'efficienza del progetto e del layout del magazzino. Misura l'efficacia della progettazione dei prodotti dal punto di vista logistico.

Si rileva il rapporto tra lo spazio S effettivamente usato per lo stoccaggio di un articolo specifico e lo spazio teorico ST necessario.

UTILIZZO DI SPAZIO

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MAGAZZINO

Produttività dello spazio (superficie efficace)

Misura il contributo dello spazio al flusso di materiale in transito nel magazzino.

Si parte dal principio che un magazzino è una infrastruttura che deve servire per il transito delle merci e non per tenerle ferme.

Lo spazio può essere espresso in termini di m², m³, posti pallet.

Il materiale in transito può essere espresso in termini di volume (ad esempio, in m³, numero di pallet o di scatole, numero di ordini evasi) e si può misurare per tutti i prodotti, per certe categorie di prodotto o per singolo articolo.

Si rileva il rapporto (solitamente espresso come percentuale) tra il volume V di materiale in transito e lo spazio S di magazzino utilizzato.

UTILIZZO DI SPAZIO

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MAGAZZINO

Produttività del personale (efficienza uomo)

Misura la relazione tra l'output del magazzino con la capacità produttiva degli addetti.

Si rileva il rapporto misurato in un periodo di tempo definito, tra l'output del magazzino V (espresso in m³, kg, nr. di pallet, nr. di scatole, nr. di ordini evasi) e il personale M impiegato (espresso come nr. di persone, giorni-uomo, ecc.).

Efficienza del personale (efficienza uomo)

Misura la differente richiesta di personale per differenti categorie di prodotto.

Si rileva il rapporto, misurato in un periodo di tempo definito, tra la capacità produttiva pianificata/di norma del personale C0 e la capacità produttiva del personale C effettivamente impegnata.

UTILIZZO DEL PERSONALE

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MAGAZZINO

Attrezzature

Gli indicatori relativi alle attrezzature di magazzino servono generalmente per mettere in relazione il loro effettivo carico di lavoro con il carico di lavoro richiesto o con la capacità disponibile.

Produttività delle attrezzature di movimentazione del materiale (efficienza macchina)

Misura la capacità produttiva usata per raggiungere un determinato livello di output.

Si rileva il rapporto, misurato in un periodo di tempo definito, tra il numero di unità standard N effettivamente movimentate e la reale capacità produttiva N0 delle attrezzature utilizzate.

UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE

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MAGAZZINO

Utilizzazione delle attrezzature di movimentazione del materiale (efficienza macchina)

Misura i tempi morti nell'esercizio delle attrezzature di movimentazione.

Si rileva il rapporto, misurato in un periodo di tempo definito, tra la capacità C effettivamente impegnata delle attrezzature di movimentazione e la capacità C0 di norma pianificata per queste attrezzature.

UTILIZZO DELLE ATTREZZATURE

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TRASPORTI

Gli indicatori di prestazione nel settore del trasporto possono essere riferiti all'efficienza, alla utilizzazione dei veicoli, alla produttività, alla flessibilità, ai tempi di risposta.

Una significativa distinzione deve essere fatta tra:

• trasporto in conto proprio, eseguito con i veicoli propri di un'azienda,

• trasporto appaltato a un'azienda terza che fornisce servizi di trasporto.

Nel secondo caso la prestazione deve essere fornita secondo le clausole di un contratto di servizio, in conformità alle richieste dell'azienda e agli accordi stipulati con l'azienda fornitrice. I livelli di prestazione concordati diventano i valori di norma.

In ogni caso le attività di trasporto devono essere tenute sotto controllo misurando i principali aspetti della prestazione e mettendoli in relazione agli obiettivi aziendali (ad esempio, gli input, gli output, gli elementi relativi al processo).

INDICATORI RELATIVI A

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TRASPORTI

Nell'area del trasporto gli input comprendono:

• personale

• attrezzature, veicoli, ecc.

• materiali, carburante, ecc.

Gli output possono essere definiti in termini di:

• tonnellate per kilometri.

• tonnellate, metri cubi, kilometri, o simili.

I principali parametri legati al processo possono essere:

• i tempi di risposta del trasporto,

• l'affidabilità.

• l'utilizzazione.

INDICATORI RELATIVI A

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TRASPORTI

Tempi del trasporto (tempo necessario)

Misura il rispetto dei tempi fissati per il trasporto.

Si rileva il rapporto tra T, differenza tra il tempo impiegato tra il momento in cui una partita di merce lascia il punto di prelievo e il momento in cui raggiunge il punto di destinazione, e il tempo programmato T0 standard per il viaggio considerato.

Velocità del trasporto (efficienza uomo)

Misura la rapidità del trasporto.

Si rileva il rapporto tra la durata effettiva T di un determinato viaggio e la durata T0 programmata standard per il viaggio considerato.

TEMPI DI RISPOSTA

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TRASPORTI

Qualità del trasporto (quantità conforme)

Misura la protezione delle merci da parte del servizio di trasporto. Misura anche la possibilità di danneggiamenti, furti e smarrimenti.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di merci danneggiate o perse nel trasporto e la quantità totale QT di merci trasportate.

Affidabilità del trasporto (quantità conforme)

Misura l'accuratezza della programmazione e dell'esecuzione del trasporto.

Si rileva il rapporto, misurato in un intervallo di tempo prefissato, tra il numero N di consegne effettuate e il numero totale NT di consegne programmate. L'intervallo di tempo prefissato è spesso quello fissato dal cliente.

ASPETTI DI QUALITÀ

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TRASPORTI

Utilizzo della capacità del veicolo (efficienza mezzo)

Misura la capacità di programmare opportunamente il carico e i percorsi.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di merce caricata su un veicolo (espressa in ton, m³, nr. di pallet, di scatole o in altre unità fisiche) e la capacità di carico del veicolo Q0 espressa nella medesima unità di misura. Questo rapporto è anche chiamato fattore di carico.

Coefficiente d’utilizzo del veicolo (efficienza uomo)

Misura l'efficienza del trasporto.

Si rileva il rapporto tra il tempo effettivo di guida T (di un veicolo con il suo conducente) e il tempo totale di guida ammesso TT (che può anche corrispondere a una prescrizione legale).

UTILIZZO DELLE RISORSE

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TRASPORTI

Produttività del veicolo (capacità efficace)

Misura del contributo del veicolo all'output del trasporto.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra l'output o capacità utilizzata del veicolo Q ( espresso in ton per km) e l'effettiva capacità di trasporto Q0 del veicolo.

Produttività di una flotta di veicoli (capacità efficace)

Misura l'efficacia della programmazione in relazione a una flotta di veicoli.

Si rileva il rapporto tra la capacità di trasporto Q della flotta effettivamente utilizzata e la capacità Q0 disponibile (della flotta stessa).

UTILIZZO DELLE RISORSE

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SCORTE

Molti dei metodi di gestione del flusso dei materiali, impiegati nel mondo industriale e commerciale, tendono alla riduzione delle scorte, ad esempio:

• JIT, Just-in-Time : produzione senza scorte,

• MRP, Materials Requirement Planning : pianificazione dei fabbisogni di materiali,

• MRP II, Manufacturing Resources Planning : pianificazione delle risorse di produzione,

• DRP, Distribution Requirements Planning : pianificazione dei fabbisogni di materiali e di risorse nella distribuzione,

• QR, Quick Response : risposta rapida al mercato,

• ECR, Efficient Consumer Response : risposta efficiente al cliente.

Con questi metodi si sono ottenute sostanziali riduzioni dei livelli di scorta insieme ad altri vantaggi gestionali, ma s’è pure confermato che in ogni caso è necessario tenere delle scorte, visto che la scorta zero è solo un obiettivo verso il quale si cerca di tendere. In conclusione, un buon controllo delle scorte rimane pur sempre uno dei più importanti requisiti per una efficiente gestione logistica.

INDICATORI RELATIVI A

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SCORTE

Di seguito vengono definiti i criteri di misura delle prestazioni ottenute nella gestione delle scorte. È da notare che un indicatore può essere usato con riferimento a tutti i tipi di scorte (materie prime, componenti, semilavorati e materiali in fase di lavorazione, prodotti finiti). Inoltre, gli indicatori possono essere riferiti a un singolo codice o a una famiglia di codici, a una singola ubicazione o a un gruppo di ubicazioni, a varie combinazioni di questi fattori, oppure alla scorta totale di tutti i codici in tutte le ubicazioni considerate. Occorre aggiungere che, oltre agli indicatori di seguito riportati, è anche importante tenere semplicemente sotto controllo il livello di scorta (espresso come quantità o come valore), che può essere confrontato con i livelli riscontrati nei periodi precedenti. I livelli di scorta possono essere espressi in unità fisiche o economiche: agli effetti della valutazione della gestione, le misure fisiche sono preferibili, mentre le misure economiche sono utilizzate quando ci si riferisce al valore delle scorte. Gli indicatori di seguito definiti sono importanti per la valutazione dei propri metodi di gestione, mentre rivestono minore interesse in sede contrattuale, a meno che la gestione dei magazzini sia affidata in tutto o in parte a un fornitore di servizi logistici.

INDICATORI RELATIVI A

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SCORTE

Indice di rotazione della scorta (quantità efficace)

Misura la rapidità della gestione del flusso dei materiali. Misura la validità della pianificazione operativa.

Si rileva il rapporto, misurato in un periodo di tempo definito, per i prodotti principali o per gruppi di prodotti; tra la quantità Q di prodotti spediti o utilizzati e il livello medio di scorta Q0 di quei prodotti.

Questo rapporto può essere misurato sia in quantità che in valore; normalmente viene riferito al periodo di tempo considerato e, per esempio, espresso come rotazioni/mese.

Il reciproco è chiamato comunemente "Indice di copertura delle scorte" (rapporto tra il livello medio di scorta Q0 e la quantità Q che è stata spedita o utilizzata).

Questo indice può essere correntemente espresso, oltre che come rapporto, in giorni, settimane o mesi di copertura delle spedizioni (o degli utilizzi).

LIVELLO DI SCORTE

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SCORTE

Indicatori del livello di servizio della scorta (quantità efficace)

Misura l'efficacia del piano di gestione delle scorte.

Si rileva il rapporto, misurato in un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di prodotti effettivamente consegnata e la quantità totale QT di prodotti di cui è richiesta la consegna. Le quantità di prodotti possono essere misurate come numero di consegne, numero di righe d'ordine, numero di ordini, quantità. In alternativa ci si può riferire al valore dei prodotti. Gli indicatori possono essere relativi ai prodotti finiti, ai semilavorati o ad altri beni, e possono riferirsi a clienti esterni ed interni.

LIVELLO DI SCORTE

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SCORTE

Numero di rotture di scorta per prodotto (quantità efficace)

Misura la non disponibilità del prodotto.

Si rileva il rapporto, misurato in relazione a un determinato periodo di tempo, tra il numero N di rotture di scorta di un prodotto (o di un gruppo di prodotti) e la quantità totale QT di cui è richiesta la consegna per il prodotto (o il gruppo di prodotti).

Numero di rotture di scorta per cliente (quantità efficace)

Misura la non disponibilità del prodotto.

Si rileva il rapporto, misurato in relazione a un determinato periodo di tempo, tra il numero N di ordini, righe d'ordine o quantità di prodotti che non possono essere consegnati ad un cliente (o gruppo di clienti) e il numero totale NT di ordini, righe d'ordine o quantità di prodotti di cui è richiesta la consegna, al cliente o al gruppo di clienti considerato.

ROTTURE DI SCORTE

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LOGISTICA DI RITORNO

Il ritorno di beni (per esempio: gli imballi a rendere, o i residuati degli imballi adoperati) deve essere considerato come un normale flusso di beni ma di opposta direzione rispetto a quello dei beni principali.

Le misure di prestazione definite in questo rapporto possono quindi essere applicate anche ai flussi di ritorno.

I flussi di ritorno possono comportare costi maggiori dei flussi normali, e perciò deve essere dedicata una particolare attenzione al loro controllo.

La progettazione del prodotto e del relativo imballo può avere una grande influenza sia sul flusso normale che sul flusso di ritorno dei beni, anche in relazione agli obblighi legali che possono, per esempio, imporre al fabbricante il ritiro dei materiali di imballo.

INDICATORI RELATIVI A

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LOGISTICA DI RITORNO

Misura del flusso di ritorno (quantità efficace)

Misura la proporzione di prodotto (o materiale d’imballo) che entra nel flusso di ritorno.

Si rileva il rapporto, misurato in relazione a un determinato periodo di tempo, tra la quantità Q di prodotto o materiale (numero di prodotti, numero di colli, o espresso come volume o valore) che viene ritornata mediante un processo controllato di ritorno e la quantità totale QT di prodotti o materiali considerata.

FLUSSO DI RITORNO

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CULTURE STRUCTURE

PROCESSES

VISION

&

STRATEGY

empowerment

DATA INFO KNOW-HOW

Approccio sistemico

L’analisi dei KPI, sia a livello della loro costruzione che del loro utilizzo, ha come fine la trasformazione dei dati in informazioni e delle informazioni in conoscenza. Tutto ciò permette il miglioramento continuo, cioè il potenziamento dei processi, della struttura e della cultura aziendale e lo sviluppo, oltre che di visione strategica, di:

• empowerment = propensione alla delega delle decisioni di basso livello

• design = orientamento alla programmazione e controllo delle attività, piuttosto che alla loro consuntivazione

• improvement = propensione al miglioramento continuo

Page 75: 03   la qualità demistificata (obiettivi e indicatori)

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OBIETTIVI E INDICATORI FINE PARTE III