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Digital Music Report 2007 Pagina 02

03 La musica digitale nel 2007 - Un mondo nuovo

04 I consumatori rimodellano il futuro della musica

05 La musica digitale nel 2006 - Una panoramicaUn anno di svolta per la mobile music negli Stati UnitiEterogeneità digitale in EuropaL’Asia domina il mercato della mobile music

L’America Latina promette bene

08 Servizi online nel mondo

09 Il digitale diversifica le abitudini di acquisto del consumatoreI download di brani singoli sono in aumentoCresce la popolarità del video musicale

10 Cresce la popolarità della mobile musicDomanda sostenuta per la musica ‘in movimento’I ‘music phones’prendono piedeCrescita ridotta per la tecnologia 3GIntroduzione di nuovi formati musicali: i ringback tones

I music phones di maggior successo del 2006

12 Modelli di business emergentiSocial Network: Sviluppo delle partnership e degli accordi di licenzaNel 2007 comincerà l’affermazione dei servizi finanziati dalla pubblicità Emergono i canali discografici “direttamente al consumatore”I servizi in abbonamento attendono wireless e interoperabilità

14 I lettori portatili alimentano la domanda di musica

15 L’industria musicale aumenta le possibilità di scelta del consumatoreLe case discografiche investono nella digitalizzazione dei loro cataloghiIn aumento le pubblicazioni di album esclusivamente digitaliLe case discografiche si trasformano per rispondere alle esigenze crescenti dei consumatori Il formato digitale dà impulso alla musica classica

18 Limitare la pirateriaLe azioni legali stanno avendo effetto

19 Pirateria su internet – Un appello agli Internet Service Provider

20 I progressi contro la pirateria

21 Il copyright, la musica e la sfida dell’educazioneUn ruolo da protagonista per lo statoCresce la consapevolezza sul rischio di virus e spyware

22 Il DRM stimola la versatilità della domanda e protegge i contenuti

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Ciò malgrado,e non senza motivo,sipercepisce un certo nervosismo in giro.E’unatteggiamento ragionevole: certamente,inquesto momento,non c’è spazio perl’autocompiacimento.Siamo tutti preoccupatidai risultati di una ricerca che indica un numeroridotto di nuove tracce acquistate per lettoreMP3.D’altra parte e nello stesso momento lamusica digitale sta raggiungendo nuovi risultatiepocali: ha spinto il mercato dei singoli aconseguire il suo miglior risultato annuo disempre,ha rivitalizzato generi come la classicae sta rigenerando formati come il videomusicale.Si sta anche diffondendo a livellointernazionale: nuovi mercati come la Cina,storicamente chiusi al business legale in ragionedei loro disastrosi livelli di pirateria,offrono oggila prospettiva di un “salto al digitale”.

I principali beneficiari della crescita dellamusica digitale sono i consumatori: essi hannoavuto accesso a servizi e “negozi”musicaliaperti 24 ore al giorno,con un assortimentoillimitato,e con la possibilità di acquistaremusica o fruirne in nuovi modi e nuovi formati –un download da iTunes,un video su YouTube,una suoneria o una library accessibile inabbonamento.Per riassumere la situazione,Time Magazine ha incoronato proprio l’utentedi Internet come personaggio dell’anno 2006.

Ci troviamo ancora in un periodo diinnovazione e sperimentazione.C’è chi credeche il modello di “subscription”non funzionerà echi invece è convinto si tratti della più luminosasperanza dell’industria per il futuro: ad ognimodo,non se ne potrà mettere davvero allaprova l’efficacia finché restano da risolvere iproblemi di interoperabilità.

Il mercato resta tuttora una sfida.Altri settoristanno fronteggiando gli stessi problemi con cuinoi conviviamo da anni.L’industriacinematografica soffre sempre piùpesantemente della pirateria online e l’editoriaquotidiana si trova di fronte a un crollo dellevendite provocato almeno in parte daicomportamenti che si manifestano su internet.

Come industria,ci stiamo battendo condecisione per il rispetto dei nostri diritti econtinueremo a farlo.Nel 2006 abbiamoriscosso vittorie significative nei tribunali,apartire dalla transazione da 115 milioni di dollariUsa ottenuta nella vertenza con Kazaa.Ciavevano detto che non avremmo mai potutorisalire a chi trasgredisce la legge su internet.Ciavevano raccontato che si sarebbero nascostiin luoghi dove non avremmo potuto stanarli!

In tutto il mondo,contro i file sharer illegaliabbiamo intrapreso circa 30.000 procedimentigiudiziari che, la ricerca pubblicata in questorapporto lo dimostra,si sono dimostratiinequivocabilmente efficaci: in Europa il filesharing pirata è stato arginato a fronte di unacrescita del 30 per cento nel tasso dipenetrazione delle connessioni domestiche abanda larga.

Le azioni legali contro i singoli uploader,tuttavia,

sono costose e onerose e non dovremmoessere costretti a ricorrervi.Quello nondovrebbe essere compito nostro: dovrebberocurarsene i guardiani del web,gli InternetService Provider (ISP) che indiscutibilmenteposseggono i mezzi tecnici per far fronte alleviolazioni del copyright,se solo volesseroassumersene la responsabilità.

C’è stato un tempo in cui si passava per filisteidei new media se si esprimeva la volontà didisciplinare internet.Ma poi è accaduto cheGoogle ha promesso al governo cinese lafacoltà di esercitare una censura,e haschedato la BMW nel mondo della rete per“comportamento antisociale”.Sembra proprioche le operazioni di polizia siano accettabili perqualunque motivo tranne che per la tuteladella proprietà intellettuale!

Con la cooperazione degli Internet ServiceProvider potremmo fare enormi progressi nellalotta alla pirateria di contenuti sul mercatoglobale.La sconnessione dal servizio a caricodei maggiori trasgressori di legge dovrebbediventare la multa per eccesso di velocità o perdivieto di sosta applicata dai network ISP.Abbiamo bisogno anche che i governi ciaiutino a sgombrare il campo dai dubbi sulfatto che i provider devono assumersi le lororesponsabilità ed escludere gli utenti cheviolano i diritti di copyright.E’giusto riconoscereche,alla fine del 2006,il governo inglese hadato chiari segnali della sua disponibilità acontribuire alla risoluzione di questo problema eha fissato una scadenza al dicembre 2007 permisurare i primi,tangibili progressi.

Che cosa si augura John Kennedy per il 2007?Spero che i politici che oggi discutonodell’importanza dell’“Economia dellaConoscenza”facciano seguire i fatti alleparole.Da quando esiste internet abbiamosentito dire che esso rappresenta il futuro.Oggiche molti governi sono costretti a fare i conticon la perdita delle economie manifatturiere,èuniversalmente accettato che d’ora in poidovremo fare sempre più affidamento sulleindustrie creative per quanto riguardaoccupazione,gettito fiscale,esportazioni ecrescita economica generale.La retorica èportentosa ma per il momento non trovariscontro in azioni concrete.Speriamo che nel2007 le cose cambino.L’industria musicale ètuttora un settore eccitante,innovativo evibrante,ma non ci sono facili successi aportata di mano e tutti sappiamo chedovremo combattere ancora più duramenteper mettere le mani su quel Santo Graal a cuifacevo riferimento prima.

Voglio tuttavia concludere con una nota diottimismo: Doug Morris,in qualità diamministratore delegato di Universal Music (lacasa discografica più grande del mondo),hadichiarato di aspettarsi dal 2007 il migliorrisultato finanziario di sempre per la suaazienda.E’un segnale incoraggiante datrasmettere ai profeti di sventura e unmessaggio che sarà di sprone ai suoidipendenti come ai suoi concorrenti!

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Oggi la discografia si è evoluta in un’industriacapace di pensare “in digitale”, competente ealfabetizzata sull’argomento.

Lo scorso anno abbiamo visto gli introitipubblicitari di internet crescere a tal punto chetra poco supereranno quelli del settoreradiofonico,e abbiamo letto titoli di giornaliche parlano di “quattro pc portatili per ognifamiglia”. Sempre nel 2006 abbiamo appresoche una quota del business online saràcomposta da microtransazioni dove un milionedi dollari di fatturato sarà il risultato di 57 milionidi operazioni distinte! Soprattutto abbiamoimparato che questo è un mercato che nonsolo si trasforma giorno dopo giorno,ma in cuirivoluzioni continue aggiungono pepe alprocesso evolutivo.Alle frequenti sorprese che si susseguono sulmercato corrisponde un clima di attesa che nel2007 ha già prodotto i suoi primi frutti conl’iPhone: un prodotto che dovrebbe preluderead uno scossone nel mercato della mobilemusic,un’area in cui la curva diapprendimento cambia continuamentedirezione.

Il ritmo a cui la nostra industria si trasforma èsbalorditivo,ma per il momento il Santo Graalcontinua a sfuggirci di mano.Mi piacerebbepoter annunciare che il calo delle vendite diCD è compensato da una crescita eguale omaggiore degli introiti che derivano dai settorionline e mobile,ma questo purtroppo non èancora il caso in termini di mercato globale.

Il giro d’affari della musica digitale continua aespandersi.Nel 2006 il fatturato industriale èraddoppiato a quasi 2 miliardi di dollariamericani,il 10 % circa delle nostre venditecomplessive.Per il 2010 ci aspettiamo chealmeno un quarto di tutte le vendite di prodottimusicali nel mondo sia di natura digitale.

Alcuni commentatori hanno espressopreoccupazione riguardo al ritmo diincremento annuo.Tuttavia noi non abbiamomai sostenuto che sarebbe raddoppiato ognivolta e il tasso di crescita a cui assistiamo oggisarebbe considerato prodigioso in molti altrisettori industriali.

La musica digitale nel 2007Un mondo nuovo

John Kennedy Presidente e Amministratore Delegato di IFPI

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rappresentata dalla diffusa disponibilità nonautorizzata e gratuita del suo prodotto.La pirateria e la svalutazione del contenutomusicale rappresentano una minacciaconcreta al business emergente della musica digitale.Il rapporto presentato nelle pagine seguentidescrive i modi in cui l’industria discografica starispondendo al consumatore e sviluppando ilsuo business digitale.Identifica inoltre i problemida affrontare e i casi in cui il settore musicalenecessita di un intervento da partedell’autorità pubblica e dei suoi partner per farfronte alla pirateria e prevenire l’erosione deisuoi diritti di proprietà intellettuale.

Eventi salienti del 2006

* Si calcola che il valore delle vendite dimusica digitale da parte delle case

discografiche sia quasi raddoppiato nel corsodell’anno appena trascorso,raggiungendo lacifra di circa 2 miliardi di dollari americani.Lasuddivisione tra introiti su reti online e mobileresta più o meno paritaria ma variasostanzialmente da paese a paese.In base aqueste stesse stime,le vendite digitali sonocresciute dal 5,5 % del 2005 a circa il 10 % del fatturato industriale per l’intero anno solare 2006.

* I download di singole canzoni nel 2006hanno toccato i 795 milioni di unità,l’89%

in più rispetto al 2005.Accanto alle suonerie per

Il pubblico sta cambiando le modalità di scoperta,accesso e ascolto dellamusica; il copyright rimane l’elemento chiave del business della musica digitaleI nuovi canali di distribuzione digitale stannospingendo la fruizione di musica ai suoi massimistorici; nello stesso tempo i consumatoririchiedono di accedere all’offerta musicale inmolti più modi rispetto al passato.

La musica digitale ha aperto nuove possibilitàagli appassionati,come dimostrano il successodella formula che consente l’acquisto disingole canzoni,lo sviluppo della mobile musice la crescente domanda di video musicali suinternet.L’anno appena trascorso ha ancheregistrato un’impennata nei contenuti generatidagli utenti stessi su siti di social networkingcome MySpace,Bebo e YouTube: un modonuovo per le case discografiche di portarelegittimamente la loro musica al pubblico,apatto che siano in grado di controllareefficacemente la diffusa violazione deicopyright,e una grande opportunità concessa alle etichette indipendenti dimettere in vetrina i propri artisti.La musica digitale si trova ancora in uno stadioprimitivo di sviluppo e nel 2006 le casediscografiche hanno appena cominciato aesplorare nuovi e differenti flussi di ricavo: sipossono citare a titolo di esempio i servizi onlinefinanziati dalla pubblicità e la spartizione degliintroiti derivanti dalla vendita di apparecchidigitali portatili.Le stesse aziende continuano aconcentrarsi su quel che sanno fare meglio –scoprire,commercializzare e cedere in licenzamusica di qualità – usando tutti gli strumentidigitali a loro disposizione per guadagnarsi unafetta del mercato.Il digitale sta anchedischiudendo un nuovo potenziale in paesiintaccati dalla pirateria di supporti fisici: i teaminternazionali delle case discografiche stannoampliando le operazioni digitali in Cina,India,Russia ed Europa Orientale.Tuttavia,la musica digitale non ha ancoraraggiunto il suo Santo Graal: la crescita non èfinora riuscita a controbilanciare il calo dellevendite di CD.La sfida maggiore per l’industria è

cellulari,restano il formato più diffuso dellamusica digitale: ma altri nuovi prodotti e servizi,come i download sui telefoni cellulari,gli “albumdigitali”,i video musicali e i ringback toneshanno registrato tutti una crescitasoddisfacente.

* Il numero di tracce musicali disponibileonline è raddoppiato superando lo scorso

anno i quattro milioni di unità sulle principalipiattaforme di vendita.

* Oggi sono 498 i servizi di musica onlinedisponibili in oltre 40 paesi,in grado di

offrire ai consumatori una grande varietà discelta e altrettanto valore economico.

* I lettori musicali portatili contribuiscono astimolare il consumo di musica digitale.

Le vendite dei “player”portatili ammontanoper il 2006 a circa 120 milioni di pezzi,unincremento del 43 % sull’anno precedente(Understanding and Solutions).I loro possessori risultano più propensi adacquistare musica legalmente rispetto agliutenti generici di internet; tuttavia la quantità dimusica acquistata e archiviata su questidispositivi è ancora troppo bassa.

* Emergono nuovi flussi di ricavo e nuovimodelli di business.E’esplosa la

popolarità dei siti di social networking,mentrenuovi modelli finanziati dalla pubblicità come illicensing di video su Yahoo! Music e MSNvengono alla luce segnalandosi come unafonte di ricavo potenzialmente interessante perle case discografiche.

* Le azioni giudiziarie stanno producendoun effetto positivo.

Una recente ricerca degli analisti di Jupitermostra che lo scorso anno in Europa il filesharing illegale è stato tenuto a freno,nonostante un incremento del 30 % nella diffusione a livello domestico della banda larga.

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Mercato della musica digitale a livello globale (in milioni)

Linee di banda larga

Brani di catalogo online

Singole traccie scaricate

Abbonamenti servizi internet

Abbonamenti telefonia mobile

Abbonamenti servizi mobili di terza generazione

Mercato dei lettori portatili di Musica ( MP3)

2005

209

2

420

2.8

1,817

90

84

2006

280

4

795

3.5

2,017

137

120

Percentuale

34%

100%

89%

25%

11%

52%

43%

Fonte: IFPI,PWC,M:Metrics,Understanding & Solutions

I consumatori rimodellano il futuro della musica

“Mentre continuiamo la transizione da una società fondata su‘dischi e canzoni’ad una nuova entità che distribuisce unagamma ampia e ricca di contenuti musicali su una molteplicitàdi piattaforme, la nostra esperienza ci insegna che il segretoper afferrare la grande opportunità del digitale consistenell’assicurarsi che l’innovazione rimanga sempre il nostroprincipio guida. Continuiamo a lavorare in funzione dellacreazione di partnership strategiche, di nuovi prodottipionieristici e di esperienze allettanti per l’utente all’interno diuna cornice che riconosca i bisogni del consumatore accantoai diritti dei detentori dei copyright, e crediamo che questo sia ilmodo migliore per garantire che i servizi musicali legalidiventino la prima scelta degli appassionati di musica”.Patrick Vien, Presidente e Amministratore Delegato di Warner Music International

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Il settore della musica digitale si sta espandendo a livello internazionale,anche con modalità diverse da Paese a Paese.

della mobile music negli Stati Uniti,ma tanto iringback tones che le vendite di singoli branisono in crescita.Cingular ha annunciato la sua strategia nelcampo della mobile music nel novembre del2006 ed è stato il primo operatorestatunitense a fornire una piattaforma“mobile”a servizi di musica online comeNapster,eMusic e Yahoo! Music.Alla sua retedi telecomunicazioni si appoggerà l’iPhonequando debutterà sul mercato americanonel giugno del 2007.

Eterogeneità digitale in Europa

I mercati europei assorbono circa il 20% dellevendite digitali nel mondo.A dispetto di unaforte crescita nella maggior parte dei paesi, ladomanda di musica digitale restaconcentrata però nei mercati più importanti –Regno Unito,Francia,Germania,Italia eSpagna.Complessivamente,nella primametà del 2006 i canali di distribuzione digitalerappresentavano il 6% del fatturato musicaleglobale europeo: un valore più basso dellamedia stimata a livello mondiale.Tra le cause della più lenta crescita delmercato musicale online in alcune areeeuropee,vanno considerate un’attività dimarketing e promozione da parte dei servizidi musica digitale meno sviluppata chealtrove e un più basso tasso di penetrazionedelle connessioni a banda larga nei paesi didimensioni più ridotte; nazioni come la GranBretagna,d’altra parte,hanno registrato unincremento sostenuto.Il mercato della mobile music in Europacresce con regolarità: rispetto all’Asia il costodel trasferimento dati resta elevato,e latecnologia di terza generazione “3 G”non èancora diffusa su tutta l’area.Questo è unodei motivi che spiegano lo sviluppo piùrallentato dei servizi avanzati di mobile musicin alcuni territori europei.Il continente tuttavia è decisamente benfornito di servizi digitali online con un

Si calcola che il valore delle vendite di musicadigitale sia quasi raddoppiato in valore,alivello mondiale,nel corso del 2006,raggiungendo un fatturato industriale di circa2 miliardi di dollari Usa.I canali digitali,secondo le stesse stime,hanno rappresentatoil 10 % delle vendite di musica nel corsodell’intero anno solare,rispetto al 5,5 % del2005.La suddivisione globale tra venditeonline e su mobile è rimasta più o menoparitaria a livello mondiale ma variasostanzialmente da un paese all’altro.

Un anno di svolta per la mobile music negliStati Uniti

A fine 2006 i download di singole canzoninegli Stati Uniti ammontavano a 582 milioni diunità,il 65% in più rispetto al 2005 (NielsenSoundScan).Gli album digitali rappresentanooggi il 6% delle vendite complessive di albumsul mercato americano e nel corso dell’annola loro domanda è cresciuta più rapidamentedi quella dei download di singoli brani,siapure partendo da una base piuttosto ridotta.iTunes, leader di mercato per quanto riguardai download online,ha venduto oltre duemiliardi di canzoni da quando è statolanciato nell’aprile del 2003 e più di unmiliardo soltanto nel 2006.Nel novembredell’anno scorso ha allargato la sua offertanegli Stati Uniti includendo un “mini-store”dedicato alla musica latina e una sezione diintrattenimento che comprende musica,video,show televisivi,audiolibri e podcast.Il 2006 è stato un anno di svolta per la mobilemusic negli Stati Uniti e la tendenza èdestinata a continuare quest’anno con ladisponibilità sul mercato dell’attesissimoiPhone di Apple.Sprint ha lanciato il primoservizio di download di brani completi sutelefono cellulare a fine 2005 e ad oggi havenduto più di dieci milioni di canzoni.Verizonne ha seguito l’esempio,inaugurando unservizio analogo all’inizio del 2006.Le suonerieper cellulari sono tuttora il formato principale

assortimento di negozi più vario di quellostatunitense.Secondo le informazioni raccoltedall’osservatorio dell’IFPI, in Europa esistonoattualmente 320 servizi musicali online,20 deiquali sono disponibili in più di un paese.Nel 2006 nel Regno Unito i download di singolibrani sono stati 53 milioni,un numero doppiorispetto al 2005; le vendite di album digitalihanno raggiunto quota 2,2 milioni da quandola Official Chart Company (OCC) ha iniziato amisurarne le cifre nell’aprile del 2006.Il RegnoUnito vanta anche la quota maggiore diacquirenti online consuetudinari in Europa: l’8%degli utenti di internet, in questo momento,mentre erano il 4% nel 2005 (Jupiter Research).In Gran Bretagna è l’operatore ‘3’a guidare ilmercato della mobile music con una quota del70 % degli abbonamenti 3G e il 75% dellevendite complessive nel canale (fonte: ‘3’).Lastessa ‘3’sviluppa circa il 25 % dei downloadaventi i requisiti per comparire nelle classifichedi vendita.La società ha aggiornato il suoMusicStore nell’ottobre del 2006,accelerandole funzioni di ricerca e allargando l’offerta aoltre 500.000 brani scaricabili sui PC o sui telefonicellulari. Il 3MusicStore è gestito daGrooveMobile e da 24/7 MusicShop.Si calcola che in Germania il mercato digitaleabbia registrato una crescita modesta nelcorso del 2006: i download di brani singoliavrebbero raggiunto quota 24 milioni rispetto ai19 milioni del 2005.L’ampia disponibilità dimusica non autorizzata nella forma di scambioillegale di file,stream ripping e masterizzazionedi Cd è un ostacolo evidente allo sviluppo diservizi musicali legittimi; anche la riluttanza deiconsumatori ad effettuare pagamenti onlinecon carta di credito e la mancanza diinteroperabilità tra i sistemi producono a lorovolta un impatto negativo.In Francia iTunes è il servizio online piùpopolare,seguito da Virgin Mega e da Fnac,sebbene siano le vendite sui cellulari adominare il mercato.Durante il 2006 sono statilanciati nuovi servizi musicali in abbonamento,eMusic ha debuttato a settembre e la Fnac

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Mercato della musica digitale in Europa (in milioni)

Linee di banda larga

Singole traccie scaricate

Abbonamenti telefonia mobile

Abbonamenti servizi mobili di terza generazione

2005

68

62

622

6

2006

94

111

656

27

Percentuale

39%

80%

5%

440%

Fonte: IFPI,Nielsen SoundScan,PWC,M:Metrics

Fonte: IFPI,Nielsen SoundScan International,PWC,M:Metrics

Mercato della musica digitale in USA (in milioni)

Linee di banda larga

Singole traccie scaricate

Album scaricati

Abbonamenti telefonia mobile

Abbonamenti servizi mobili di terza generazione

2005

43

353

16

174

3

2006

57

582

33

194

15

Percentuale

31%

65%

101%

11%

448%

La musica digitale nel 2006Una panoramica

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Spotlight: MelOn (Corea)MelOn,lanciato dalla sudcoreana SKTelcom,è stato uno dei primi servizi adabbracciare l’idea dell’uso ubiquo dellamusica,offrendo oltre 800 mila brani a cui iconsumatori possono accedere ovunquee in qualunque momento sul pc,il telefonocellulare o il lettore MP3.In cambio di unatariffa fissa mensile pari a circa 5 dollaristatunitensi, i clienti di SK Telecom possonofruire di musica in streaming e in downloadonline e via rete mobile nonché riascoltaresenza limiti le canzoni finché il loroabbonamento mensile è in vigore.Tutte letracce sono protette da sistemi di digitalrights management.

SK Telecom vanta oltre 20 milioni diabbonati e tra i suoi “servizi dati”la musicaè quello che contribuisce in maggiormisura al fatturato.Agli inizi di giugno del2006 MelOn contava quasi 4,5 milioni diutenti, il 15 % dei quali abbonati al servizio a canone fisso.Secondo la stessa società,il suo sito figurava al primo posto tra lepiattaforme a pagamento sudcoreane intermini di introiti.

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stessa a novembre ha ampliato la suapiattaforma includendo a fine announ’opzione di abbonamento (FnacMusicillimité) che offre un catalogo di un milione dibrani per 9,99 euro al mese.Nel settore della musica “mobile”,Musiwave el’operatore telefonico locale SFR hannoannunciato a dicembre tempi più rapidi per idownload in wireless,accanto a unrafforzamento delle opzioni di dual delivery,aun’interfaccia di acquisto più semplice efunzioni migliorate di streaming e preview deicontenuti. I prezzi richiesti per il download dibrani interi (full track) sono nel frattempocalati da 1,99 a 0,99 euro.A fine 2006 SFRriportava volumi di vendita di 300.000 pezzi almese,una cifra che la società spera diincrementare fino ad un milione.Anche in Italia e in Spagna la mobile musicrappresenta la maggior parte delle venditedigitali.E’noto che i telefonini “musicali”diconcezione più avanzata godono di maggiorsuccesso in Italia che nel resto del mondo:quello italiano è infatti il terzo mercatoeuropeo per la mobile music dopo RegnoUnito e Francia,ma è al primo posto neldownload di brani musicali originali grazie allamaggior penetrazione di apparecchi 3G,alleattività di marketing degli operatori telefonicie all’entusiasmo che i consumatoridimostrano nei confronti dei contenuti diintrattenimento disponibili sui telefoni cellulari.In Spagna,d’altro canto,l’espansione delmercato digitale è stata limitata da unapirateria dilagante.

L’Asia domina il mercato della mobilemusic

In Asia milioni di consumatori si sono convertitialla mobile music nel corso del 2006,incoraggiati dal continuo affacciarsi sulmercato di nuovi network 3G e di riccheofferte sul piano dei contenuti mediatici,adesempio tracce audio e video completedistribuite in modalità wireless ai telefoni

rispetto all’anno precedente (ConsumerElectronics Association).Soundbuzz ha lanciato il primo servizio didownload su mobile di canzoni e videocompleti nel maggio del 2006.Da allora,secondo la stessa azienda,l’industria indianaè cresciuta fino a raggiungere quota 10.000download wireless al giorno attraverso tutte lereti di comunicazione mobile.La Corea del Sud spicca come un mercatostraordinario per la musica digitale, il secondoin Asia per dimensioni e l’unico nel quale levendite di prodotti digitali hanno superatoquelle di supporti fisici: nella prima metà del2006 la musica digitale rappresentava il 57 %dell’intero mercato locale.

cellulari. Il continente assorbe il 25 % dellevendite digitali globali con Giappone,Coreadel Sud,Cina e Indonesia nelle posizioni ditesta.In Giappone la mobile music copre unapercentuale schiacciante (90 %) dellevendite digitali e la crescita in questo settoreè rimasta sostenuta anche nel 2006,evidenziando un mercato maturo ma nonancora saturo.Il Paese del Sol Levante vantauna cultura avanzata sul fronte dellecomunicazioni mobili,con una fortepenetrazione commerciale di telefonini diprestazioni avanzate e di tecnologia 3G.I mastertones sono tuttora il formato piùpopolare di fruizione della mobile music nelPaese,ma ultimamente le case discografichehanno cominciato a confezionare per iconsumatori nuovi “pacchetti”multimedia.I“full track download”sono cresciuti di moltonel corso del 2006 e rappresentano già più diun terzo del fatturato della mobile music(RIAJ).NTT DoCoMo,il più grande operatorenipponico di telefonia mobile,ha iniziato avenderli nel giugno dello scorso annoseguendo l’esempio di KDDI e Softbank.Anche i download su telefoni cellulari di videointeri (full length) hanno mostrato un buonpotenziale l’anno precedente e si prevedeche le vendite crescano ulteriormente nel2007 di pari passo con il potenziamento dellefunzionalità degli apparecchi portatili.Dopo il lancio di iTunes Japan nell’agosto del2005,nel 2006 in Giappone le vendite dimusica online sono più che raddoppiateraggiungendo un totale stimato di 22 milionidi pezzi.Tra gli altri attori importanti sulmercato (tutti spalleggiati da LabelGate)figurano piattaforme come Mora,HMV,Listene Napster – il primo servizio in abbonamentoonline ad aprire nel paese (ottobre 2006).La mobile music ha attratto una schiera diappassionati anche in India,uno dei mercatia più rapida crescita al mondo per i serviziwireless.Nel 2006 nel paese si sono venduticirca 55 milioni di telefoni cellulari, il 71 % in più

Fonte: IFPI, first half 2006

Il valore del Mercato Digitale per Formati “Siamo rinfrancati dalla crescita delle vendite dimusica online e su reti mobili,così come dalsuccesso con cui stiamo sviluppando un ventagliodi nuovi modelli di business, tra questi ladistribuzione di video su internet finanziata dainserzioni pubblicitarie.Considerato il declinocontinuo degli introiti che derivano dai supportifisici,abbiamo bisogno di continuare a sviluppareattivamente la crescita del settore digitale e diindividuare in quest’area nuove opportunità cheallarghino ulteriormente il pubblico raggiungibiledai nostri artisti.”Thomas Hesse,Presidente Global Digital BusinessSONY BMG Music Entertainment

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Il paese ha assistito a un’esplosione delladomanda per quanto riguarda i telefoniportatili di concezione avanzata.Le stimedegli operatori di telefonia mobile parlano,per il 2006,di vendite di cellulari equipaggiatidi lettore musicale pari a dieci milioni di pezzi.Lo streaming è la modalità di consumo dellamusica digitale più popolare in Sud Corea,seguita a poca distanza dai full trackdownload.Gli operatori di telefonia mobilesono gli attori chiave del mercato grazie aservizi integrati per i canali online e mobilecome MelOn (SK Telecom),Dosirak (KTFreetel) e MusicOn (LG Telecom).Nel maggiodel 2006 la filiale coreana di Warner Music haannunciato una nuova joint venture con SK

Telecom,un esempio di quanto stiacrescendo l’importanza dei telefoni cellularinell’acquisto, l’archiviazione e l’ascolto dimusica.Esistono tuttavia fattori che inibiscono lacrescita del mercato interno: per esempio,i sistemi proprietari di digital rightsmanagement utilizzati dalle società ditelefonia mobile limitano la possibilità deiconsumatori di trasferire la musica da unmezzo di riproduzione all’altro.L’Australia ha registrato un forte incrementodi vendite digitali nel corso del 2006 (sia purepartendo da una base ridotta) in seguito allancio di iTunes avvenuto nell’agosto del2005; sul mercato locale il fatturato si divide in

parti uguali tra canale online e mobile.Neldicembre del 2006 iTunes ha anche lanciato ilsuo ventiduesimo Music Store in NuovaZelanda con due milioni di canzoni incatalogo e un buon assortimento di artisti locali.

L’America Latina promette bene

Il mercato digitale dell’America Latina staancora muovendo i primi passi,frenato dauna bassa diffusione delle connessioni abanda larga,dalle resistenze all’uso suinternet delle carte di credito e da livellielevati di pirateria.Tuttavia,diversi paesidell’area mostrano già segni incoraggianti diprogresso.La diffusione della banda larga edei telefoni cellulari cresce a ritmo sostenutoin Brasile,Argentina e Messico e l’offerta sulmercato di servizi online legali si è intensificatasimultaneamente a una campagna dicontrasto alla pirateria digitale.

In Messico il download online ha raggiuntonove milioni di unità nei primi nove mesi del2006,15 volte il volume registrato durante lostesso periodo nel 2005.A dispetto di questacrescita,però,le vendite digitali restanoconcentrate sui mastertones e sulla musicaprecaricata sui cellulari: entrambirappresentano flussi di ricavo in aumento perle case discografiche in assenza di reti 3Gveloci e di una diffusione capillare di telefoniin grado di riprodurre file MP3.

In Brasile due grandi siti legali hanno iniziato aoperare a metà 2006 (Terra e UOL)aggiungendosi al già consolidato iMusica.Nelpaese esistono ora 20 siti web che offronodownload legali.Più del 90% delle venditedigitali sono rappresentate tuttavia daidownload su telefoni cellulari e la maggiorparte di questi sono suonerie per cellulari.

Anche l’Argentina mostra una crescitacostante delle sue vendite digitali che nelluglio 2006 risultavano quadruplicate rispettoall’anno precedente.Circa l’80% del mercatodigitale è rappresentato attualmente daidownload su dispositivi mobili.

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Cina: Balzo verso il digitale?La Cina dispone ancora di un mercato dellamusica digitale ridotto: tuttavia,con oltre430 milioni di abbonati ai servizi di telefoniamobile,connessioni broadband in rapidaespansione e una domanda virtualmenteenorme da parte dei consumatori, il paeseha il potenziale per scrollarsi di dosso i suoilivelli di pirateria storicamente disastrosi (nelcampo dei supporti fisici) e compiere il“balzo verso il digitale”.

Se e quanto la Cina riuscirà a far propri icanali di distribuzione digitali per creare unnuovo,vivace mercato della musica legaledipenderà in gran parte dalla serietàdell’impegno che il paese e i suoi principalioperatori metteranno nella protezione e nelrispetto dei diritti di proprietà intellettuale.L’industria discografica appoggia leiniziative con cui il governo statunitensecerca di spingere le autorità cinesi,senecessario anche attraverso il WTO,alrispetto effettivo dei copyright.

Verso la fine del 2006 il settore legale dellamusica online ha sofferto una battutad’arresto: un tribunale di Pechino ha infattievitato una condanna al gestore delmaggiore servizio gratuito e non autorizzatodel paese,Baidu,che è anche il più grandemotore di ricerca cinese su internet.L’IFPI hanuovamente presentato appello controtale sentenza,discordante con altreordinanze giudiziarie emesse contro

analoghi cosiddetti siti musicali di “deep link”in Cina e nel resto del mondo.

Le case discografiche locali sostengono cheBaidu ha rappresentato finora il maggiorostacolo ai loro sforzi di convincere iconsumatori a pagare per i downloadmusicali autorizzati.

In Corea del Sud e a Taiwan la chiusura deiservizi peer-to-peer fuorilegge Soribada,Kuroe Ezpeer in virtù di sentenze o transazionigiudiziarie ha portato beneficio al mercatolegale.

Malgrado la battuta d’arresto succitata,l’industria discografica sta lavorandoalacremente per sviluppare un mercatodigitale in Cina,modellato in partesull’esempio di successo che arriva dallaCorea del Sud.Esistono indizi evidenti delfatto che i consumatori cinesi sono disposti apagare la musica distribuita per via deicanali digitali,soprattutto attraverso lepiattaforme mobili.

L’Amministratore Delegato di China Mobile,il principale operatore telefonico locale,hadichiarato che un’unica canzone è statascaricata 15 milioni di volte sulla sua retenell’arco di sei mesi,una cifra 15 voltesuperiore a quella di un best seller informato CD.

Nel paese esiste un numero ridotto di sitimusicali online autorizzati da major edetichette indipendenti: tra questi QQ,Top100.cn e Aigormusic.com.

“Il 2006 è stato un anno eccezionale a livello internazionale per laUniversal Music,e dunque anche per l’industria nel suo complesso.Abbiamo visto crescere enormemente tutte le nostre attività sul frontedigitale,stimolate da un ampio ventaglio di partnership.UniversalMusic continuerà a tener fede alla sua missione quando si tratta dimettere sotto contratto e portare al successo i migliori artisti.Ma,cosa altrettanto importante,non bisogna dimenticare i consumatori.Ignorarli vuol dire farlo a proprio rischio e pericolo,dal momentoche il futuro della musica è nelle loro mani!”Lucian Grainge,Presidente e Amministratore Delegato diUniversal Music Group International

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Digital Music Report 2007 Pagina 08

Argentina10musicaFarolatino*Ubbimusica*Zapmusic

AustraliaBigPondMusicChannelGo*ChaosMusiciTunesJB Hi-FiMP3.com.auOptus Zoo MusicNineMSNSanity.com.auSoundbuzz

AustriaAonMusicDownloadChello Music ZoneConnecteMusic*iTunesMSN MusicMusic Networld*MusikladenPreiser*

BelgiumBelgacomBelgian Music OnlineConnecteMusic*Free Record ShopiTunesMSN MusicTuneTribe*

BrazilAmericanas.com Antena 1Brazil TelecomBrTurboiMusicaMSN MusicOiSom LivreSonora*SubmarinoUOL Megastore*Yahoo! Music

BulgariaM.DirMusic.gbg

CanadaArchambaultBonfire@FutureshopConnect*iTunesMuchMusic*

NapsterPuretracksSympaticoMSNTelusYahoo! Music

China9skyA8*AigoMusicQQTop100*

DenmarkBilkaBoxCDONElgiganten*eMusic*iTunesJubiiMSN MusicMTVMusikhyldenTDC OnlineUrban Payload

FinlandBiisiCDONeMusic*IltaSanomat MusiikkiiTunesLataamo MusiikkiPepsi MaxMusicMSN MusicNetAntillaPHNetPop City

FranceConnectE-Compil eMusic*FnacMusiciTunesMagasin UMSN MusicMTVStarzik*TiscaliVirgin MegaWanadoo

GermanyAOL MusicConnecteMusic*FreenetiTunesMedia OnlineMedionMSN Music

MusicloadNapsterOne4MusicSaturn

GreeceeMusic*Go mp3iTunesmpGreekMusicnow*Tellas MusicVirgin Mega

Hong KongEolasiaiMusicMoovNWTmusicO8MediaSoundbuzz

IcelandTonlist

India CrimsonBayIndia TimesSoundbuzz

IrelandConnecteasyMusiceMusic*EircomiTunesWippit

ItalyAzzura MusicCD RaieMusic*iTunesLibero iMusicMessaggerie DigitaliMSN MusicMTV ITNet Music MediaWorldRadio Deejay*RossoAliceTiscaliUnitedmusicVitaminic

JapanExcite Music Store HMV Digital*goo Music Store iTunes LISMO*Moocs

Mora MSN Music Napster*OCN Music Store OnGen Rakuten MusicDownloadYahoo! Music

LuxembourgConnecteMusic*Free Record ShopiTunesTuneTribe*

MalaysiaSoundbuzz

MexicoBeonTarabu

NetherlandsConnectCountdownloadDownload.nleMusic*FreedownloadshopiTunesMusicMinutesMusicStorePlanetTiscaliToostMusicTuneTribe

New ZealandAmplifier CokeTunesDigiramaiTunes*

NorwayCDONDagbladetiTunesMooxMSN MusicMusicOnlineP4PrefueledSOLthe24TV2

PhilippinesFliptunes*

PolandeMusic*iPlayMelo

mp3.plOnetplejerSoho

PortugaleMusic*iTunesSAPO

RussiaAudioFind*Fidel*mp3.ru*Soundkey*Yanga*Zakachay*

SingaporePacific InternetSingnetSoundbuzzStarhub

SloveniaeMusic*Zabavaj

South AfricaMSN MusicMusicaSAMP3

South KoreaBugsCyworldDosirakJukeOnMaxmp3MelOnMTVMukeboxMusicOnMuzOimusicTubemusicWavaa

SpainCarrefoureMusic*iTunesMagnatuneMSN MusicMTVMU4USTerra Pix Box*Wanadoo Jukebox

SwedenAhlensBengansCDON eMusic*

GunvorHomedownloadsiTunes MSN Music MusicbrigadePoplife SkivhuggetTelia

SwitzerlandConnectEx Librisi-m MusicDownloadiTunesMSN MusicOne2Joy

TaiwanEzpeer+*KKBoxYahoo! Music*

TurkeyMUZIPowerclub*

UK7Digital MediaBleepConnecteMusic*FOPP*HMV DigitaliTunesMinistry of Sound*MSN MusicNapsterTescoTiscaliTuneTribeVirgin DigitalWippit

USAConnecteMusiciTunesZune Market Place*MusicMatchNapsterPuretracksRhapsodySoundbuzz*Digital*Univision*Urge*Wal-MartYahoo! Music

* Servizi attivi nel 2006

** Questo elenco non è completo ed è stato realizzato per scopi illustrativiPer la lista completa visitare il sito www.pro-music.org

Oggi esistono circa 500 servizi musicali online legali in oltre 40 paesi

Servizi onlinenel mondo

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I download di brani singoli sono in aumento

Molti consumatori hanno scoperto i vantaggidell’album frazionato e vendutoseparatamente nelle sue parti digitali.Diconseguenza,come l’industria si augurava,nel 2006 i volumi di vendita dei singoli hannotoccato sul mercato mondiale il loro massimostorico: la domanda complessiva,nei formatifisici e digitali,ha superato i 900 milioni di unitànel corso dell’anno – con il digitale arappresentare oltre l’80% della cifracomplessiva (IFPI).Negli Stati Uniti, in Canada ein Corea del Sud le vendite digitali hannorimpiazzato completamente il mercato“fisico”dei singoli.

Cresce la popolarità del video musicale

Sebbene le vendite di video musicali inversione DVD abbiano raggiunto il loro piccoassoluto nel 2004,il formato sta cominciando abeneficiare dell’effetto positivo delladistribuzione digitale: nella prima metà del2006 il video musicale valeva il 3% del fatturatodigitale complessivo.Dal gennaio 2007,inoltre,i download video vengono conteggiati nelleclassifiche dei singoli inglesi: un indiziodell’importanza commerciale che il supportoha cominciato ad assumere.Il video musicalecontribuisce anche ad alimentare la crescitadei modelli di business finanziati dallapubblicità e ha preso piede in particolarecome contenuto a valore aggiunto supiattaforme come YouTube,MTV e Yahoo:quest’ultima,per esempio,spartisce i suoiintroiti pubblicitari con alcune etichettediscografiche sulla base del numero di stream.YouTube,che a fine 2005 era ancora una start-up largamente sconosciuta al grandepubblico,a metà 2006 era già diventato il piùgrande sito di video sharing del web: oggi

ultimo album “The Information”e descrivequesta video-collezione come “una versionevisiva del disco per internet”.

I Good Charlotte hanno in programma difilmare due gruppi di video in concomitanza

con la pubblicazione del loro nuovo albumnel 2007: uno per la TV,mentre l’altro sarà uninsieme di corti “underground”destinati aitelefoni cellulari e a servizi web come YouTube.

La rock band degli OK Go ha messo a segno ilpiù grande successo della sua carriera con il

video “Here It Goes Again”,che nei primi seigiorni di diffusione è stato visto da oltre unmilione di persone su YouTube.A tuttonovembre 2006 il filmato era stato visionatonove milioni di volte,diventando l’ottavovideo più visto di sempre su YouTube.

Gli Hard-Fi hanno montato un edit esclusivodel video del singolo “Cash Machine”

appositamente per la visione sui telefonini eper il “mobile music store”britannico di ‘3’.

Video MusicaleUn successo digitale

L’operatorebritannico ditelefonia mobile ‘3’ha inaugurato il suoservizio di juke boxvideomusicale nel2004,offrendo aiconsumatori una

selezione degli ultimi video in circolazioneda fruire mentre ci si trova in movimento.A tutt’oggi la società ha venduto più di25 milioni di video,pari a circa la metàdei suoi introiti musicali complessivi.Levendite combinate di prodotti audio evideo sulla rete di ‘3’superano oggi ilmilione di unità al mese; l’aziendarivendica il secondo posto nel mercatobritannico della musica digitale allespalle di iTunes con una quota del 20%.Ilcomportamento del consumatore che‘3’osserva sul suo network getta qualcheluce su come la mobile music possacreare nuove opportunità per le casediscografiche.Le vendite di musicaraggiungono il loro picco giornalierointorno alle 10 di sera e molti consumatoriacquistano brani mentre si trovano inviaggio sui mezzi pubblici di trasporto: perla musica tutto questo rappresental’apertura di una vetrina commercialedel tutto inedita.Per la mobile companyinglese,una vendita su tre riguarda utentidi età compresa tra i 18 e 24 anni,adimostrazione del fatto che i giovani sonodisposti ad acquistare musica se gliela sipresenta nel modo giusto.

Gli appassionati di musica dicono sì ai singoli e ai video digitali

riceve circa 65.000 nuovi upload video algiorno da parte dei suoi utenti a rafforzare uncatalogo complessivo che supera già i diecimilioni di clip.Ogni giorno sul suo sito oltre seimilioni di spettatori accedono in streaming acirca 100 milioni di video; si tratta di circa lametà di tutti i video diffusi in streaming sul web.

Con il video musicale in cima alla lista deiservizi offerti da YouTube,prima la Warner e poialtre case discografiche hanno iniziato asiglare contratti di licenza con la piattaforma,nonostante le preoccupazioni che tuttorasussistono riguardo alle questioni di copyrightnon risolte.

Video musicali: i nuovi canaliincoraggiano l’innovazione

Il video musicale sembra destinato aprosperare nell’arco dei prossimi annie questa prospettiva sta stimolando unaripresa di creatività nel formato: Beck ha girato personalmente un clip perognuna delle 15 canzoni contenute nel suo

OK Go – Here It Goes Again

Il digitale diversifica le abitudini di acquisto del consumatore

“Nell’era di internet il consumatore fa uso della musica più diquanto abbia mai fatto in precedenza – si tratti di compilareplaylist, di realizzare podcast, di personalizzarla, condividerla,scaricarla o semplicemente di ascoltarla. La rivoluzione digitaleha provocato una trasformazione completa nella cultura, nelleazioni e nell’atteggiamento delle case discografiche di tutto ilmondo. Non è stato facile e certamente dobbiamo continuare acombattere la pirateria in tutte le sue forme. Ma non deve essercialcun dubbio sul fatto che, con un impegno ancora maggioreverso l’innovazione e una vera attenzione al consumatore, ladistribuzione digitale sia destinata a diventare la cosa miglioremai successa all’industria musicale e agli appassionati di musica.”Eric Nicoli,Amministratore Delegato di EMI Group

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Il consumo è favorito dagli acquisti d’impulso e da una consolidata infrastruttura per i pagamentiDomanda sostenutaper la musica ‘in movimento’

Le suonerie sono state il primo prodotto dimassa della mobile music ad offrire lapossibilità di una “personalizzazionetelefonica”per gli appassionati di musica.Oggi però i consumatori stannoabbandonando i ringtones tradizionali infavore dei mastertones/real o truetones,suonerie che contengono una registrazioneaudio originale,e dei download di branimusicali scaricabili per intero sul cellulare.Una ricerca condotta dall’operatorebritannico di telefonia mobile ‘3’nel settembredel 2006,mostra che i consumatori voglionoentrare immediatamente in possesso dellamusica che gli piace: circa il 76 % degliintervistati di età compresa tra i 16 e i 24 anniha risposto che quando sente una canzone disuo gradimento desidera poterla acquistaresubito.La mobile music trae beneficio dal fatto che iservizi disponibili sul mercato offrono possibilitàdi pagamento integrate con le bollettetelefoniche intestate ai possessori di cellulari:questo è di particolare aiuto soprattutto nellefasce demografiche più giovani,dove ilpossesso di carte di credito è limitato.

I ‘music phones’ prendono piede

La “rivoluzione”in corso nel campo dei telefoniportatili svolge un ruolo importantenell’allargamento del mercato della mobilemusic,oggi che i cellulari con funzionalitàaudio/video stanno diventando la norma.Nokia,il principale costruttore a livellomondiale, ha venduto 80 milioni di “musicphones”nel corso del 2006,il doppio che nel2005.Nel frattempo si calcola che SonyEricsson stia vendendo oltre un milione ditelefonini Walkman al mese.

Nonostante il successo riscosso dai cellularidotati di funzioni musicali,però,il mercatodigitale è ben lontano dall’essere dominatoda un unico dispositivo portatile multifunzionein grado di fare tutto.Una ricerca di IFPI/M-Lab(1) del novembre 2006 dimostra che meno del10 % dei possessori di player portatili in Europautilizza il cellulare come principale strumentoper ascoltare la musica quando si trova fuoricasa.La spinta alla convergenza ha ricevuto unforte impulso ad inizio 2007,nel momento in cuiApple ha annunciato il lancio del suoattesissimo iPhone.L’apparecchio verrà resodisponibile negli Stati Uniti nel mese di giugnoesclusivamente attraverso l’operatoreCingular e successivamente,verrà introdottoin Europa e in Asia.Nell’ottobre del 2006 Nokia ha inaugurato ilmarchio musicale dedicato XpressMusic,comprendendo nell’offerta il nuovo modellodi cellulare 5300.L’apparecchio puòarchiviare fino a 1.500 canzoni,è compatibilecon tutti i più diffusi formati musicali (MP3,AACe WMA),dispone di pulsanti musicali dedicatie di radio FM.Nokia sta anche per lanciare un“negozio musicale”per trarre vantaggio dellaenorme diffusione dei suoi cellulari nel mondoe punta a diventare il leader di mercato nelladistribuzione di musica digitale “entro cinqueanni”.Sony Ericsson,dal canto suo,ha ampliato lasua linea di telefoni musicali Walkmanlanciando il W830i,capace di archiviare fino a1000 canzoni,dotato di un music playeraggiornato Walkman 2.0,di funzione diriconoscimento musicale,radio FM e qualitàaudio migliorata.

Crescita ridotta per la tecnologia 3G

La tecnologia mobile di terza generazione(3G) è di importanza cruciale per lo sviluppodi servizi musicali avanzati per cellulari come i“full track download”di brani audio e video:consente infatti lo scaricamento veloce diinteri brani musicali sul telefono portatile cosìcome lo streaming e i servizi video.Mentre iltasso di diffusione è già alto in Asia,Europa eStati Uniti si trovano ancora piuttosto indietro.

Introduzione di nuovi formati musicali:i ringback tones

I ringback tones sono un buon esempio dellavarietà di utilizzo della musica attraverso icanali digitali: si tratta di canzoni ascoltate dachi effettua una chiamata telefonica mentreè in attesa della risposta da parte deldestinatario.Hanno ottenuto molto successoe oggi rappresentano approssimativamente il3% delle vendite digitali complessive.Questapercentuale sale a un livello molto superiore inmercati come quello cinese: in Europa iconsumatori non hanno adottato il formatoaltrettanto velocemente,mentre negli StatiUniti le vendite risultano in forte crescita.

I ringbacktones servono anche a promuoveremusica nuova in modo innovativo.Un esempiosono i Samsons,gruppo fresco di contrattocon la Universal che è diventato la band dimaggior successo in Indonesia proprio graziealla vendita di oltre due milioni di ringbacktones.

Fonte: M:Metrics, IFPI (Japan, Australia), Screen Digest (Korea)

Penetrazione della telefonia mobile di terza generazione (% di abbonati al mobile)

La Urban Music ha successo sul mobile

Negli Stati Uniti sono soprattutto i fandella urban music a richiedere imastertones.Quasi la metà dellevendite di “Rappa Ternt Singa”delrapper T-Pain sono state realizzate informa di suonerie “originali”,che hannorappresentato anche il 38 % delfatturato di “I’m a Hustla”di Cassidy e il 31 % di “Wanted”di Bow Wow.Gliartisti rock e pop,al contrario,sembranogenerare vendite digitali soprattuttoattraverso i canali online.

(1) Campione: 2.249 possessori di lettori musicali portatili nel Regno Unito (solo possessori di iPod),Germania e Francia

Cresce la popolaritàdella mobile music

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I music phones di maggior successo del 2006

(Fonte: M:Metrics)

Francia

Samsung D500

player MP3può contenere fino a 20 canzonivideo player può contenere fino a un’ora di filmatifotocamera da 1,3 Megapixelpuò contenerefino a 1.000 fotoBluetoothE-mailMemoria interna da 96 MB

Italia

Nokia 6630

3GRealplayerscarica e riproduce file musicali e videoPlayer MP3 riproduce file MP3 e AACVideo capture & playback – fino a un’ora per clipFotocamera digitale da 1,3 MegapixelBluetoothE-mailMemoria interna da 10 MB più Multi Media Card rimuovibile da 63 MB

Spagna

Motorola V360

Player MP3riproduce file MP3,AAC e WAVVideo capture & playbackFotocamera VGABluetoothE-mailMemoria interna da 5MB più memory slot rimuovibile fino a 512MB

UK & Germania

Nokia 6230i

Lettore MP3 riproduce file MP3,AAC e M4AVideo capture & playbackFotocamera digitale da 1,3 MegapixelBluetoothE-mailMemoria interna da 32MB più Multi Media Card fino a 512MB

Stati Uniti

Motorola RAZR V3

Suonerie MP3Video capture & playbackFotocamera VGABluetoothE-mailMemoria interna da 5MB

“La tendenza che riscontriamo nel mercato dei player è di unpassaggio dai dispositivi a funzione unica a quelli multifunzione e,caratteristica ancora più importante, connessi tra loro. Questaevoluzione consentirà a centinaia di milioni di persone di averesempre con sé la propria collezione musicale e, allo stesso tempo,di scaricare e ascoltare musica digitale sui loro apparecchiportatili. La leadership di Nokia in questo campo significa chepossiamo offrire un’esperienza particolarmente interessante sulfronte della mobile music attraverso la nostra combinazione diapparecchi, contenuti e connettività”.Ed Averdieck, Direttore Generale di Nokia Music Service

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Social Network: Sviluppo delle partnershipe degli accordi di licenza

Durante il 2006 i siti di “social networking”e icontenuti generati dagli stessi utenti dei servizihanno inciso in misura significativa sul settoredell’intrattenimento digitale; rappresentanoun’opportunità importante per il futuro adispetto delle preoccupazioni relative aicopyright.I “social network”esistono in realtàda diversi anni: sono tuttavia emersiall’attenzione mondiale con la crescita diMySpace,impresa che com’è noto è stata inseguito acquistata da News Corporation.I cosiddetti contenuti “user generated”,d’altrocanto,stanno prosperando proprio grazie areti come la stessa MySpace,Bebo e YouTube.Quest’ultima,che ha annunciato l’ambiziosoprogetto di voler raccogliere sul sito ognisingolo video musicale realizzato fino ad oggi,è stata a sua volta comprata da Google afine 2006.Altri social network hannoconosciuto una crescita esplosiva solo sudeterminati mercati: Orkut in Brasile e in India,QQ in Cina,muvee a Singapore,Mixi inGiappone e Cyworld in Corea del Sud.MySpace ha aperto una versionegiapponese nel novembre del 2006 incollaborazione con il gruppo ditelecomunicazioni SoftBank.Questi siti rappresentano potenzialmente unagrande opportunità per l’industria musicale:raggiungono una comunità enorme diappassionati,offrono nuove strade percommercializzare la musica e venderecanzoni,album e video,possono infine aiutarele case discografiche a scoprire nuovi artisti.Alcune band hanno addirittura cominciato atenere concerti in forma esclusivamente“virtuale”: nell’ottobre del 2006 Ben Folds ha promosso il suo album“supersunnyspeedgraphic,the LP!”organizzando un party di lancio nell’ambientevirtuale in 3D di “Second Life”,mentre il nuovogruppo di Damon Albarn The Good,The Badand The Queen ha tenuto un’esibizione inesclusiva per MySpace nel mese di dicembre.Diverse case discografiche hanno concessoautorizzazioni a YouTube non solo sulla basedei contenuti forniti direttamente,ma ancheidentificando opere protette “caricate”daglistessi utenti.Allo stesso tempo,tuttavia,i siti disocial networking sollevano importantiquestioni in tema di copyright.Le loroinnovazioni tecnologiche non dovrebberomai diventare una scusa per praticareviolazioni di diritti su larga scala: i networkdevono rispettare i contenuti tutelati dacopyright e assicurare che ciò avvengaadottando i necessari strumenti di filtro.L’industria musicale desidera collaborare conloro,ma questo non dovrebbe avvenire alprezzo di compromettere i suoi diritti né quellidegli artisti e degli autori.

cambio di inserzioni mirate a determinatitarget.Nel Regno Unito, Yahoo! Music offregratuitamente oltre 6.500 video.Altri servizi di download legale e gratuito dicontenuti audio e video pagati dagliinserzionisti sono annunciati per il 2007:Spiralfrog,uno dei più noti,ha siglato accordicon Universal Music Group.KOCH Records edEMI Music Publishing.Qtrax,un’altra piattaforma di distribuzione“coperta”dalla pubblicità e attesa perquest’anno, offre invece download“incatenati”nel formato proprietario mpq,riproducibili solo un numero limitato di volte.Lostesso servizio propone una funzione diacquisto immediato “click-to-buy”oppure ilpagamento di un canone fisso mensile con ilquale accedere a una formula diabbonamento premium che dà diritto adownload illimitati nel formato Windows Media.I servizi finanziati dalla pubblicità si stannoespandendo anche attraverso le piattaformedi telefonia mobile.Nell’aprile del 2006 la EMIha stretto un’alleanza con Rhythm NewMedia,una società americana di mobileadvertising,per sperimentare negli Stati Unitiun servizio di video su mobile alimentato dainserzioni: l’offerta consiste nella distribuzionegratuita sul cellulare di video che incorporanopubblicità di stile televisivo fortemente“targetizzate”.

Il 2006 ha visto svilupparsi un mercato competitivo della musica digitale con un ventaglio di diversi modelli di business

Nel 2007 comincerà l’affermazione deiservizi finanziati dalla pubblicità

Si è parlato molto,nel 2006,delle piattaformedigitali finanziate dalla pubblicità: questeultime cominciano a rappresentare unanuova fonte di introito per le casediscografiche via via che gli investitoridistolgono i loro budget pubblicitari dalla TV,dalla radio e dalla stampa tradizionale perindirizzarli su internet.La rete ha assorbito il 6%della spesa globale in pubblicità nel 2006(Zenith Optimedia) e,secondo le previsioni diForrester Research,gli investimenti pubblicitarisu internet supereranno quelli fatti nella radiotradizionale già nel corso del 2010: nell’ambitodi questa trasformazione la musica giocheràun ruolo importante.Negli Stati Uniti il servizio “Napster Free Player”,finanziato da inserzioni pubblicitarie,consentedi ascoltare gratuitamente in streaming braniselezionati da un catalogo di due milioni dipezzi fino a un massimo di tre volte prima chel’utente venga indirizzato all’acquisto oinvitato a sottoscrivere un abbonamento auno dei servizi a pagamento offerti dalla webcompany.Yahoo! Music,che nel dicembre del2006 ha siglato un accordo di collaborazionecon EMI,offre ai suoi clienti europei un serviziodi video musicali finanziato anch’esso dallapubblicità: l’accesso ai clip è gratuito in

Modelli di business emergenti

“Dobbiamo riuscire a legittimare il comportamento deiconsumatori senza chiedere loro di cambiare abitudini. I servizifinanziati dalla pubblicità offrono questa soluzione, ma per averesuccesso hanno bisogno dell’appoggio dei fornitori dei contenuti,degli inserzionisti e della comunità finanziaria, oltre che di unamassa critica di utilizzatori. Fin dall’inizio SpiralFrog è statopredisposto per rispondere a questi criteri.”Robin Kent,Amministratore Delegato di SpiralFrog

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Darcus Beese,direttore A&R della IslandRecords,conferma che i social networkstanno influenzando il suo modo di lavorare,affiancandosi ai metodi tradizionali discouting e promozione piuttosto cherimpiazzarli.Nuovi talenti come ArcticMonkeys e Lily Allen hanno acquisitopopolarità attraverso i siti web,ma nelquadro di campagne marketing checoinvolgevano anche i media“mainstream”e tradizionali.

Beese sostiene che si tratta “semplicementedi un altro strumento”da utilizzare perportare nuovi artisti all’attenzione delpubblico,sottolineando che unapersonalità del talento e del carisma di LilyAllen sarebbe emersa indipendentementedall’esistenza o meno di MySpace.

Il dirigente della Island spiega di avereindividuato diversi talenti promettenti sui sitidi social networking,ma aggiunge chemolti di loro non tengono fede allepromesse dei clip diffusi attraverso internetal banco di prova dell’esibizione dal vivo:“E’questo il trucco di MySpace,può essereun barometro oppure una falsa pista”.

“Il principale vantaggio di questi siti”,conclude Beese,“è l’immediatezza con cuiconsentono ai consumatori di scopriremusica.Basta che qualcuno menzioni ilnome di un artista e,digitato il suo nome sulcomputer,puoi andare subito a scoprire diche si tratta.Non hai bisogno di aspettare ilconcerto o di andare in negozio aprocurarti il CD”.

I siti di social networking stanno esercitandoun influsso evidente sul lavoro di “artist &repertoire”(A&R) svolto delle casediscografiche ma non possonorappresentare la soluzione di tutti i problemi:vengono piuttosto utilizzati dalle etichette inabbinamento a pratiche più tradizionalicome la promozione, le relazioni pubblichee i contatti con i media.

Social Networking – Un nuovo strumento per l’A&R?

Emergono i canali discografici“direttamente al consumatore”

Le case discografiche stanno proponendo aiconsumatori anche servizi di video e musicstreaming gestiti in prima persona.Sony BMGha annunciato il lancio di Musicbox Video,uncontenitore di materiali gratuiti riguardanti gliartisti con il proprio catalogo.I visitatori del sitopossono vedere videoclip interi,condivideregli stream con i loro amici o incorporare icontenuti nei propri website.Universal si èinvece associata alla piattaforma didistribuzione video WWEBNET per lanciareMusiVidz,un network “televisivo”che trasmetteclip di molti dei suoi artisti.Entrambi i servizi offriranno anche intervistecon gruppi e cantanti,esibizioni dal vivo efilmati “dietro le quinte”.Il loro lancio segnala iprimi passi sul fronte delle iniziative rivoltedirettamente al consumatore da parte delleaziende discografiche.

I servizi in abbonamento attendonowireless e interoperabilità

I servizi di abbonamento musicale comeRhapsody,Napster ed eMusic raggiungonooggi 3,5 milioni di consumatori nel mondo conuna crescita del 25 % lo scorso anno e lamaggior parte degli utenti localizzata negliStati Uniti: la loro incidenza sul totale delfatturato digitale nella prima metà del 2006era del sette per cento.

I contratti di abbonamento offrono unnotevole customer value (il “valore percepito”da parte del consumatore) e funzionanoparticolarmente bene in collegamento asoluzioni wireless di intrattenimento domesticocome il Sonos Zone Player,un sistema senza filiche consente di riprodurre il suono in qualsiasistanza della casa indipendentemente dalluogo in cui si trova la fonte musicale.

Anche alcuni servizi online stanno ampliandol’offerta a piattaforme wireless: Napster si èassociato con l’azienda di telefonia mobileNTT DoCoMo e ha in programma unallargamento della sua offerta “mobile”inEuropa in partnership con O2.

I servizi in abbonamento,tuttavia,stannoregistrando una crescita di mercato modesta.Le loro versioni portatili o “to go”hanno patitoin misura significativa la mancanza dicompatibilità con il lettore musicaledominante,l’iPod.Inoltre non sono ancora riusciti a soddisfare ildesiderio dei consumatori di “possedere”lamusica,dal momento che la maggior parte diessi la rende disponibile senza limiti ma solofino a quando l’abbonamento è in corso.

Lanciato in Europa nel settembre del 2006,eMusic è un servizio in abbonamento checerca di risolvere questo problemaautorizzando download permanenti in unformato non protetto (e compatibile conl’iPod) in cambio di 9,99 euro al mese.Il suocatalogo si compone di oltre due milioni dicanzoni licenziate da etichette indipendenti.eMusic ha annunciato di avere raggiuntocirca 20 mila abbonamenti durante i suoi primidue mesi di vita in Europa e dichiara una baseutenti complessiva di 220 mila persone.

“I servizi musicali in abbonamento hanno conosciuto una crescitafortissima, ma sono frenati dalla “chiusura”dell’hardware edall’assenza di un vero mercato di riproduttori tra loro compatibili.Nel corso dei prossimi anni, tuttavia, passeranno da un parcoridottissimo di dispositivi portatili alla possibilità di connettersi acentinaia di milioni di telefoni cellulari. Il 2007 segnerà l’inizio diquesta trasformazione.”Chris Gorog,Amministratore Delegato di Napster

“Il successo di eMusic in Europa e intutto il mondo è la prova che iconsumatori desideravano un serviziodi musica digitale indirizzato su un tipodi proposta che va al di là delmainstream commerciale. Offrendo algiusto prezzo musica innovativa erealizzata con competenza, che i nostriclienti possono conservare nel formatoMP3 universalmente compatibile,abbiamo dimostrato che se ne puòvendere parecchia. Questacombinazione di fattori ha aiutatoeMusic a diventare il secondo serviziodi musica digitale nel mondo e avendere più di 100 milioni di downloadin tre anni.”David Pakman, Presidente eAmministratore Delegato di eMusic

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La popolarità crescente dei player digitali portatilistimola l’interesse nei confronti dei servizi musicaliIl mercato mondiale dei lettori digitali portatiliha registrato un’impennata nel 2006,raggiungendo un volume stimato di 120 milionidi pezzi venduti suddivisi in proporzione 75/25%tra dispositivi a memoria flash e playerequipaggiati con disco fisso (Understanding &Solutions).L’effetto sulle vendite di musicadigitale è stato contraddittorio: chi possiedeun lettore portatile è più incline ad acquistaremusica legalmente rispetto agli utenti genericidi internet; tuttavia la quantità di musicaacquistata e poi memorizzata su tali dispositiviè ancora ridotta.Una nuova ricerca di IFPI/M-Lab condotta nelnovembre 2006 nel Regno Unito,in Germaniae in Francia (1) dimostra che la portabilitàrappresenta un fattore essenziale di impulsoalla crescita della domanda di musicaregistrata:In Europa,due possessori di lettori portatili su

cinque (il 39 %) hanno acquistato musicaonline in almeno una occasione – nel RegnoUnito la cifra sale al 58%.Circa la metà (il 47 %) dei possessori di player

portatili che hanno comprato musica onlinedichiara oggi di acquistare musicaesclusivamente,o principalmente,in formatodigitale.Un intervistato su sette (il 14 %) utilizza i

download a pagamento come principalefonte di approvvigionamento della musica: sitratta di una percentuale grosso modoidentica a quella di coloro che dicono di farericorso ai network P2P e ai siti web gratuiti (13%).Tuttavia la musica scaricata sui lettoriportatili proviene da fonti P2P e gratuite inmaggior misura che dai siti legali apagamento e la frequenza di acquisto suquesti ultimi è ancora ridotta.Un’altra ricerca condotta da Jupiter spiega

invece che chi possiede un iPod è tre volte piùincline di un utente generico di internet apagare regolarmente i suoi download.Il 16%degli utenti internet europei in possesso di uniPod scarica musica legalmente a cadenzamensile,in confronto al 5% degli utenti internetche non posseggono un lettore portatile (2).La conclusione è che il possesso di riproduttoridigitali portatili stimola l’interesse all’acquistodi musica legale,anche se le ricerchesuggeriscono che i volumi di canzoniscaricate da internet sono ridotti.

Nuovi lettori sul mercato nel 2006

Un certo numero di nuovi player musicali hafatto la sua comparsa sul mercato durante il2006: tra questi si segnala in particolare ilnuovo lettore portatile della Microsoft,Zune,distribuito negli Stati Uniti a partire dal mese dinovembre.Si tratta di un apparecchio dotatodi hard drive con sintonizzatore FMincorporato e connettività alla rete Wi-Fi;quest’ultima funzione consente unacondivisione limitata di canzoni,registrazioni,playlist e immagini.I brani ricevuti da un altrolettore Zune possono essere riprodotti fino adun massimo di tre giorni o di tre ascolti: è laprima volta che un dispositivo portatilemusicale utilizza una tecnologia wireless dimusic sharing.Microsoft si aspetta di venderneun milione di pezzi entro la fine di giugno 2007;la società ha chiuso un accordo di spartizionedegli utili con Universal Music in base al qualela casa discografica riceve un compenso fissoper ogni Zune venduto.

Fonte: IFPI/M-Lab Survey, Nov 2006.“Cosa ti ha spinto ad acquistare perla prima volta musica online? Panel: acquirenti di musica digitale

Fattori determinanti nell’acquisto di musica online

1 Campione: 2.249 possessori di lettori portatili (solo iPod),nel Regno Unito in Germania e Francia.

2 Jupiter Research,Settembre 2006,Regno Unito,Germania,Francia,Italia,Svezia,Spagna

I lettori portatili alimentanola domanda di musica

“Zune mette a disposizione deiconsumatori sistemi innovativiper scoprire nuova musica ecomunicare con altre persone,grazie alle esperienze disocializzazione consentite dallesue funzioni di condivisionewireless. Innovazione è la parolachiave: si tratti del modo in cuilavoriamo con gli artisti, dinuove funzioni tecnologiche odi fornire ai consumatori unabbonamento illimitatoZunePass, siamo comunqueimpegnati a cambiare le regoledel gioco”.Bryan Lee,Vice PresidenteCorporate del BusinessEntertainment di Microsoft

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L’industria musicale aumenta lepossibilità di scelta del consumatore

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Le case discografiche stanno digitalizzando i loro cataloghi e offrono oggi la loro musica in una varietà di formati e di canaliA differenza dei punti vendita tradizionali,inegozi di musica digitale offrono possibilità diacquisto 24 ore su 24 e un assortimentoillimitato.Nell’arco di un anno il numero di branimusicali disponibile nei maggiori digital store èraddoppiato,passando dai due milioni di pezzidel 2005 ai quattro milioni del 2006.A questecifre fa fronte un massimo di 150.000 titoli su CDfisicamente disponibili nei più grandi negozi didischi specializzati e il numero molto inferiorerintracciabile in punti vendita non tradizionalicome i supermercati.L’importanza di una più ampia scelta diprodotto a disposizione dei consumatori èavvalorata dalle ricerche.Un’indagine inglesedi Nielsen/Net Ratings sugli utenti musicali diinternet ha rivelato che i consumatoriattribuiscono alla possibilità di “trovare lamusica che desiderano”e alla “varietà discelta”un valore di molto superiore a quello

delle altre caratteristiche associate alla musicadigitale.

Le case discografiche investononella digitalizzazione dei loro cataloghi

L’industria discografica ha fatto buoni progressiaumentando l’offerta digitale ben oltre ciòche è disponibile nel mondo “fisico”.Si tratta diun fattore importante per l’evoluzione delmercato,dal momento che i consumatoriconsiderano la “maggiore scelta adisposizione”uno dei motivi principali chepossono spingerli,in futuro,a incrementare iloro acquisti di musica attraverso i canalidigitali (Ricerca IFPI/M-Lab,novembre 2006).Nel febbraio del 2006,per fare un esempio,Universal Music ha annunciato la prima tappadi un programma che mira a renderedisponibili in download,nell’arco dei prossimianni,10.000 album da tempo fuori catalogo inEuropa,effettuando una prima emissione di300 titoli. Ad ottobre i fan della musica onlineavevano scaricato più di 250.000 braniselezionati da questa offerta.La seconda fasedell’iniziativa è stata avviata a novembre conl’aggiunta di altri 700 album.Con un’altra mossa finalizzata a stimolare lesue vendite di catalogo,la stessa Universal haannunciato riduzioni nei prezzi di listino di 1.500titoli distribuiti digitalmente in Europa,provocando una flessione dei prezzi aldettaglio degli album da 7,99 a 5,49 sterline.Lamajor ritiene che,oltre a incoraggiare unamaggiore domanda di prodotto,questa

politica dovrebbe spingere verso unamaggiore differenziazione a livello di prezzi,nonostante iTunes insista tuttora nel mantenereuna tariffa identica per tutti i brani.Nelfrattempo,altre major e la maggior parte delleetichette indipendenti stanno intraprendendoiniziative analoghe.“E’facile per i nostri consumatori online trovaree scaricare i successi del momento e la musicadei loro artisti preferiti”spiega Olivier Robert-Murphy,VP Strategic Marketing di UniversalMusic Group International; “ma ora,grazie aquesto ampio programma di ripubblicazionedel catalogo,siamo anche in grado diquantificare e soddisfare l’appetito delpubblico nei confronti di registrazioni piùantiche e dei generi più diversi.E’evidente chesi tratta di una ‘coda’che vale la pena diinseguire”.

In aumento le pubblicazionidi album esclusivamente digitali

Le pubblicazioni in versione esclusivamentedigitale sono in forte aumento e oggirappresentano una fetta maggiore della produzione complessivamentedisponibile sul mercato.Nella prima metà del 2006 si sono contatenegli Stati Uniti oltre 13.000 nuove emissioni dialbum in forma esclusivamente digitale,unacifra equivalente a ben il 36% di tutti i titoli(formato album) pubblicati nello stessoperiodo di tempo.In tutto il 2005,a confronto,lenovità discografiche pubblicate solo in digitaleerano state 16.580 (Nielsen SoundScan).Nel Regno Unito l’industria ha pubblicato oltre37.000 album nel corso del 2006 (BPI): il 30% deiquali in forma di “bundle”o “pacchetti”digitali,a dimostrazione della capacità che ladistribuzione digitale possiede di allargarel’offerta di musica.

Le case discografiche si trasformanoper rispondere alle esigenze crescenti deiconsumatori

Le pubblicazioni di album importanti,ormai,sono spesso accompagnate dalladistribuzione di centinaia di prodotti in formatodigitale,tra cui la versione in downloaddell’album stesso,singoli digitali,altri branidigitali in esclusiva,“bundle”o pacchetti,immagini,video e un’intera gamma di prodotticreati appositamente per i telefoni cellulari.Con la diversificazione dei prodotti musicali,ilcompito di portarli al consumatore assume unapproccio più olistico e integrato e le strategiedi marketing e distribuzione digitale vengonomesse in atto fin dall’inizio di una campagna.Non è raro infatti che una casa discograficaoffra al fan di un suo artista,download inmodalità wireless di interi video e canzoni,accanto a strumenti di personalizzazione deltelefonino come suonerie e wallpaper.Nuovi sistemi informativi e di contabilità sono

La “Long Tail”

La “Long Tail”(“coda lunga”),termineconiato dal caporedattore di WiredMagazine Chris Anderson,sostiene cheprodotti dal potenziale commercialeridotto possono accumularecollettivamente una quota di mercato pario superiore a quella dei best seller e dei“blockbuster”,a patto che il “negozio”o ilcanale di distribuzione utilizzato siaabbastanza ampio.Questa teoria illustra leopportunità che internet ha creato intermini di distribuzione e di vendita.

Fonte: Nielsen/NetRatings Music 2006: Online vs Offline Consumption

I 5 fattori vincenti di Internet

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L’album di Madonna“Confessions on aDancefloor”è statopubblicato in formatodigitale con tre prezzi etre “pacchetti”differenti

che hanno raggiunto rispettivamente laposizione numero uno,due e quattrodella classifica di iTunes: a vendere di piùè stata la confezione più costosa.

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stati introdotti dalle case discografiche alloscopo di gestire con più efficienza sul mercato isuoi nuovi prodotti. Tutte le major si trovanooggi a collaborare nello “spazio digitale”conun numero di partner che varia da 400 a 500.L’impresa si è rivelata estremamentecomplessa e costosa e l’infrastrutturaoperativa necessaria per la gestione deibusiness digitali è costata molti milioni di dollaridi investimento in nuove tecnologie,nuovecompetenze professionali e digitalizzazione deiprodotti.Fulfilment degli ordini,gestionecontabile e infrastruttura IT sono stati tutticondizionati da questi cambiamenti.In quasiogni aspetto della loro operatività,dal businessdevelopment alla gestione delle royalty,leaziende discografiche hanno subito unatrasformazione rispetto alla loro attivitàtradizionale di distribuzione e marketing diprodotti fisici.

Il formato digitale dà impulsoalla musica classica

Il successo riscosso dalla musica classicanell’arena musicale digitale ha preso molti disorpresa.La disponibilità illimitata di titoliassicurata dai negozi online ha viceversacreato nuovo interesse da parte delconsumatore e offerto nuove opportunitàcommerciali a questo genere di musica.Incrementando del 23% il suo fatturato nel

Bundle digitali: la bandbritannica degli SnowPatrol ha ottenuto unafetta consistente dellevendite del suo ultimo“Eyes Wide Open”

attraverso i canali digitali.L’album è statopubblicato su iTunes in una confezionedigitale “deluxe”contenente un bookletin omaggio,un filmato esclusivo sul“making of…”e il video del primo singoloestratto dalla raccolta.

Ecco alcune delle pubblicazioni digitali più innovative del 2006:

corso del 2006 (Nielsen SoundScan),la classicaè risultata infatti essere il genere musicale con ilpiù rapido tasso di crescita sul mercatostatunitense.Su alcuni titoli,in particolare,sisono verificate vendite digitali eccezionali: laregistrazione delle “Quattro stagioni”a operadella violinista Janine Jansen,un’artista dellaUniversal Classics,ha ottenuto il 75% delle suevendite sul mercato americano proprio grazieai download.Un concerto di musiche di Mozart eseguitedalla New York Philharmonic e scaricabilecome album da internet (ancora per iniziativadella Universal) si è assicurato una posizionenelle Top 40 di iTunes tanto negli Stati Uniti chenel Regno Unito.Nell’aprile del 2006 la Warner è diventata laprima casa discografica major a lanciare unnegozio musicale online di musica classica(Warnerclassics.com): la società intenderendere disponibile sulla piattaforma il suointero catalogo classico di 25.000 titoli.Nel

gennaio del 2007,da parte sua,Universal hainaugurato il sito classicsandjazz.co.uk; questidue servizi si affiancano oggi a negozi onlineconsolidati come Classical.com eChandos.net,i quali offrono download di braniclassici in forma di MP3 compatibili con gli iPod.Le case discografiche si stanno ancherivolgendo con modalità nuove agliappassionati di jazz: nel luglio del 2006 la BlueNote Records ha iniziato a distribuiremastertones di musica jazz con registrazionioriginali di artisti come Chet Baker e Art Blakey.

Il 2006 ha visto emergere nuovi servizi chepromuovono e filtrano l’offerta musicale indirezione dei consumatori in modo moltopiù elastico di quanto accadesse untempo.Molti di essi sono ancora in una fasesperimentale ed è troppo presto per direquali avranno successo nel lungo termine.

Servizi ‘tastemaker’Fmagazine,Pitchfork,Playlouder,DrownedIn Sound,NME.com: sono tutti e-magazineche pongono un’enfasi particolare suicontenuti editoriali offrendo notizie,articoli,interviste e recensioni.Forniscono link anegozi di download e sempre più spessooffrono anteprime,sampler gratuiti dascaricare e altri servizi di taglio giornalistico.Servizi di raccomandazioneLast fm,Pandora,The Filter: si tratta di serviziche offrono raccomandazionipersonalizzate agli utenti,spessocombinando le preferenze espresse daquesti ultimi con le valutazioni fornite da altriappassionati dai gusti musicali analoghi.Lastfm,per esempio,impiega uno strumento di

Modi nuovi di far “filtrare”la musica verso i consumatoriraccomandazione,l’“Audio Scrobbler”,cheosserva quale musica l’utente ha ascoltatosul suo computer (attraverso iTunes,Windows Media o altro) per poi costruireplaylist basate su brani simili.Lo strumento di raccomandazione diPandora,Tuneglue,si basa invece sul “MusicGenome Project”,che fornisce unavalutazione per ogni brano musicale indatabase basandosi su un numero divariabili musicali che può arrivare fino a 400.Servizi specifici a una singola piattaformaNokia ha lanciato un suo serviziodenominato Music Recommenders edestinato ad essere utilizzato con lagamma dei suoi “music phones”: lostrumento classifica in 12 generi diversiun’offerta musicale indipendente edelabora playlist mensili di braniraccomandati da esperti musicali.Altriprovider di telefonia mobile offrono funzionianaloghe: Sony Ericsson ha lanciato unservizio chiamato M-Buzz e staincorporando un software diriconoscimento musicale nei suoi portatili.

“E’già abbastanza difficile per artistied etichette gestire la distribuzionetradizionale senza ricorrere all’aiutodi nessuno.Aggiungeteci un’offertaonline che è oltre 10 volte superiore,l’esistenza di centinaia di servizi dimusica digitale e di una dozzina didiversi modelli di business, di sistemidi contabilità complessi e di nuovemodalità di marketing e promozione,e vi renderete presto conto di averebisogno di partner più esperti equalificati nel vostro team.”Scott Cohen, fondatore di TheOrchard

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Avete ricevuto una e-mail che vi avverte diun concerto dei Razorlight nella vostracittà? Siete appena diventati uno degliamici di Robbie Williams su MySpace?Il modo in cui etichette discografiche eartisti comunicano con i fan starapidamente cambiando.Spiega JohnLeahy,esperto di marketing per conto dellacasa discografica inglese EMI Records:“Ogni artista EMI oggi ha una sua pagina suMySpace.Utilizziamo i siti di socialnetworking per dar modo agli appassionatidi trasmettere notizie e di scambiarsiinformazioni: un fan che ha ripreso coltelefonino Corinne Bailey Rae mentrefirmava autografi in un negozio di Leeds,peresempio,può decidere di diffondere il suofilmato su un sito per condividerlo con altri”.Secondo Leahy, l’affermarsi dellatecnologia digitale implica anche unmaggior impegno da parte delle stessecase discografiche nel fornire più contenutiai fan.“Filmiamo gli artisti mentre provano”,spiega,“li filmiamo mentre suonano construmenti acustici o mentre fanno intervistealla radio”,così da generare contenutidestinati ai loro siti web ufficiali e ai socialnetwork.I siti ufficiali degli artisti EMI consentono aifan di acquistare musica,video,biglietti perconcerti e articoli di merchandising.Il contratto con cui la major inglese eRobbie Williams hanno concordato di spartirsi questo genere di introiti,sostiene Leahy, rappresenta il futuro

Lily Allen vi ha mandato un biglietto per dirvi che oggi è il suo compleanno?

“nel marketing degli artisti”.In seguito all’emergere delle vendite di“long tail”è importante che le etichettemantengano i website ben forniti anchequando un artista non ha un nuovo discoda promuovere e far conoscere in giro: inoccasione di un recente concerto di EdHarcourt in un bar di Londra,per esempio, laEMI ha realizzato filmati e fotografie dapubblicare sul suo sito web e da spedire viae-mail a tutti i fan elencati nel suodatabase.La crescita del digitale, spiega il managerEMI, sta influenzando tutti gli aspetti delmarketing musicale. La popolaritàcrescente della mobile music,per esempio,potrebbe indurre i registi di videoclip apensare specificamente alla resa delle loroimmagini una volta scaricate su un

telefonino; anche se,mette in guardiaLeahy,non è il caso “di permettere a unoschermo di due pollici di condizionare ilnostro pensiero”.Tutte le maggiori etichette dispongono oggidi “promoter online”che lavorano acontatto con AOL,MSN e simili,così comeimpiegano tradizionalmente personeaddette a promuovere le loro canzonipresso le stazioni radiofoniche.Combinando le nuove tecnologie conun’efficace gestione dei database, ilmarketing sta diventando molto più precisoin termini di “target”. Leah spiega che “se ungruppo come i Kraftwerk dovesse tenere unconcerto in Scozia,EMI potrebberaggiungere immediatamente tutti i fanche hanno un codice postale scozzese”.I nuovi sistemi consentono alle etichette diavvertire i fan su tour,apparizioni televisive enuove pubblicazioni dei loro artisti preferiti.“Usiamo delicatezza nei confronti deidestinatari di questi messaggi”,assicuraLeahy,“e facciamo attenzione a limitarne icontenuti commerciali”.Gestire i rapporti tra un artista e i suoi fanattraverso la tecnologia online stadiventando un compito sempre piùimportante per le case discografiche. Iconsumatori sono avidi di informazioni el’industria deve soddisfare questadomanda: questo è un altro motivo per cuiil ruolo delle etichette discografiche èdestinato a crescere d’importanza nell’eradigitale.

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John Legend L’artistaR&B,vincitore di diversipremi Grammy,si èassociato all’operatorestatunitense di telefoniamobile Verizon Wireless

per promuovere l’album “Once Again”,fornendo ai suoi abbonati due clip da 30secondi di altrettante canzoni: agli utentiveniva richiesto di votare quella chesecondo loro avrebbe dovuto esserepubblicata come prossimo singolo.

Singoli USB Nell’ottobredel 2006 la Island Recordsha pubblicato un singolodella band britannicaKeane in formatomemory stick.La

sottilissima chiavetta USB da 512MB,inedizione limitata,veniva venduta neinegozi HMV a 3,99 sterline.Oltre al singolo,la memory stick conteneva il videoclipdella canzone,screensaver ecollegamenti a siti web.

“Pacchetti” per mobileNel luglio del 2006 SonyEricsson ha iniziato ad offrirein America Latina contenutiesclusivi relativi a RobbieWilliams sulla sua linea ditelefoni cellulari di serie

Walkman: alla fan base dell’artista inglese èstata data la possibilità di accedere inesclusiva a esibizioni dal vivo,a nuove canzonie ad offerte che includono una memory stickprecaricata con l’album “Intensive Care”,registrazioni live e videoclip altrimenti inediti,fotografie e wallpaper speciali.

“L’ultimo anno ha visto iTunes creare partnership importanti sulpiano del marketing con marchi affermati come Starbucks negliStati Uniti e Coca-Cola in Gran Bretagna e Germania. Conl’aggiunta alla sua offerta di film di successo e di show televisivi,Apple continua ad alzare il profilo del download legale e il valoredel’offerta dell’iTunes Store a livello mondiale.”Eddy Cue,Vice Presidente di i-Tunes (Apple)

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Le ricerche dimostranoche le azioni legali aiutano acontenere il file-sharing illegale

I risultati di alcune recenti ricerchecondotte da Jupiter Research nei principalimercati europei (Regno Unito,Germania,Francia,Italia,Spagna e Svezia)suggeriscono che la campagna legaledell’IFPI contro i maggiori uploader staproducendo effetti positivi. Infatti,mentre ladiffusione domestica delle connessioni abanda larga cresce rapidamente, lapercentuale degli utenti internet chericorrono frequentemente al P2P nonautorizzato risulta essere in diminuzione.In Germania,per esempio,la quota diutenti internet che si scambianofrequentemente musica protetta dacopyright è crollata dal 13 % del 2004 adappena l’8% nel 2006.Nel Regno Unitol’11% degli utenti internet facevafrequentemente ricorso al file sharing nel2004 e la percentuale è rimastasostanzialmente invariata nel 2006,dopo ilcrollo dell’anno precedente.Quando nel 2004 la discografia franceseannunciò un’imminente azione contro i file-sharer illegali, la percentuale di navigatoridella rete coinvolti in un’intensa attività diP2P illegale crollò dal 24 al 14 %.Nel 2006,acausa di un periodo di interruzionenell’attività giudiziaria,la percentuale èrisalita gradualmente al 21%.In seguito alla ripresa,ampiamentepubblicizzata,di una nuova ondatainternazionale di procedimenti giudiziariche ha preso piede dalla città diStoccolma,il numero di utenti internetsvedesi che violavano regolarmente i dirittimusicali è sceso dal 24 per cento del 2004al 14 per cento del 2006.

La pirateria su internet e l’ubiquità di musicanon autorizzata in rete hanno causato enormiproblemi all’industria discografica nella suafase di passaggio all’età digitale.Tra lemoderne industrie creative basate sullaproprietà intellettuale,quella musicale è statala prima a patire gli effetti della disponibilitàgratuita a livello di massa del suo prodottoprincipale.Oggi i settori del cinema,dellatelevisione e dell’informazione sono alle presecon lo stesso dilemma: come far fruttare le loroimprese in un ambiente nel quale il principaleconcorrente offre beni e servizi a titologratuito.

Negli ultimi anni i fatturati e gli investimentimusicali delle case discografiche sono staticolpiti pesantemente dalla pirateria viainternet.Tra il 2000 e il 2005 le vendite mondialidi CD sono crollate del 23 % in valore.

L’esperienza suggerisce che con un ventagliodi strategie differenti il problema può esserearginato,ma non eliminato.L’anno scorso,adesempio,nonostante i successi cruciali riscossicontro alcuni operatori peer-to-peer nonautorizzati reti come Limewire e BitTorrenthanno continuato a veicolare in modomassiccio il furto di copyright.

Nel 2007 l’industria discografica continua asostenere e a espandere il suo programma diazioni legali contro il file-sharing,concentrandosi sempre di più sui “guardiani”della rete che si trovano più vicini alla fonte delproblema.

Le azioni legali stanno avendo effetto

Nel corso del 2006 l’IFPI e le organizzazioniaffiliate di rappresentanza dell’industria

discografica hanno proseguito la lorocampagna mondiale contro il file-sharingillegale,innescando procedimenti giudiziaricontro più di 10.000 individui in 18 paesi (tracui,per la prima volta,Brasile,Messico,Poloniae Portogallo).La campagna ha come scopiprincipali l’educazione preventiva e ladissuasione alla violazione della legge.

Sondaggi riguardanti i livelli di file-sharingillegale in diversi paesi dimostrano che leazioni legali stanno producendo risultatievidenti.Gli studi spiegano anche che il timoredi essere oggetto di tali azioni è un fattoreimportante nel dissuadere i consumatori dalP2P non autorizzato.Negli Stati Uniti proprio ilrischio di cause giudiziarie viene citato dallefamiglie che posseggono una connessioneinternet come ragione principale delpassaggio dal P2P pirata al downloadinglegale (NPD Group,giugno 2006).

Sono state intraprese azioni contro uploaderche utilizzano tutti i principali servizi P2P comeBitTorrent,DirectConnect,eDonkey,Gnutella,Limewire,SoulSeek e WinMX.Il valore mediodella transazione giudiziaria in questi casiammonta oggi a 2.420 euro e riguardapersone di ogni ceto sociale: in Argentina unamadre ha costretto il figlio a vendere l’autoper restituirle i soldi del risarcimento.

Anche il suggerimento che l’industriadiscografica dà ai genitori di controllare l’usodel computer di casa da parte dei figli si stadimostrando efficace.Lo dimostra un recentestudio condotto a Hong Kong: i ricercatoridella Università Lingnan hanno scoperto chenell’ultimo anno oltre un terzo dei genitori (36%) aveva consigliato ai propri figli di evitare ildownloading illegale.

Fonte: Jupiter Research, Sep 2006: UK, France, Germany, Italy,Spain, Sweden.

L’uso del P2P in Europa con la rete a banda larga

La protezione della proprietà intellettuale è unfattore cruciale nella crescita del business digitale

Limitare la pirateria

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Come affrontare le anteprime pirata

Le fughe (o “leak”) in anteprima sullapubblicazioneufficiale di materialepiratato,diffuseattraverso i networkP2P con il rischio di

raggiungere una distribuzione capillarenel giro di poche ore,possono avere unserio impatto sul lancio di un albumdanneggiandone le vendite legali.Sono parecchi gli album che nel corsodel 2006 sono risultati disponibiliillegalmente online settimane prima dellaloro data di pubblicazione: tra questi, titoliimportanti di artisti come Placebo,FranzFerdinand,Strokes,Flaming Lips e Red HotChili Peppers. In risposta a questofenomeno, le misure di sicurezza sui dischiin uscita si sono notevolmente rafforzate.Oggi le case discografiche fanno ricorsoa tecnologie di criptaggio ewatermarking per assicurarsi che le copiepromozionali possano essere ascoltateda un numero ristretto e selezionato dipersone.Spesso però le misure di sicurezzache precedono la pubblicazione di undisco comportano una strategia piùcomplessa: per proteggere il primo albumdei Beatles in oltre 30 anni,“Love”,team dilavoro dell’IFPI e della EMI hannoorganizzato congiuntamenteun’operazione su vasta scala.Nel sottobosco della pirateria musicale,procurarsi una copia di quell’album dadistribuire illegalmente su internetcostituiva una priorità assoluta.La promozione di “Love”e la suadiffusione a giornalisti e recensori inanticipo sulla data di pubblicazione sonostate condotte adottando misure disicurezza senza precedenti.Ancheinternet è stato attentamente monitoratoper evitare eventuali fughe di materialeprima della distribuzione nei negozi.L’operazione ha avuto successo: le primediffusioni non autorizzate dell’album sonostate scoperte con sole 36 ore di anticiposulla data di pubblicazione ufficiale e apoche ore di distanza dalla scadenzadell’embargo radiofonico in GranBretagna.Dopo la pubblicazione,gli investigatorihanno individuato gli uploaderdell’album originale e hanno provvedutoa rimuovere da internet una granquantità di materiale illegale.

L’industria discografica ritiene che l’azionelegale su larga scala contro gli uploader siasoltanto una soluzione di ripiego rispettoall’obiettivo di contenere la pirateria suinternet.La risposta migliore,infatti,consisterebbe nell’affrontare il problemaavvicinandosi ulteriormente alla sua radice.Gli Internet Service Provider (ISP) sono i custodidi internet.Tra le loro facoltà c’è quella dilimitare l’accesso al materiale che viola icopyright: sono loro,dunque,ad avere inmano lo strumento per ridurre sostanzialmentela pirateria online.Una tecnologia analoga a quella che vieneutilizzata per bloccare l’accesso allapornografia infantile potrebbe essereimpiegata per sbarrare l’ingresso a siti webche facilitano il file-sharing illegale di musicatutelata dal diritto d’autore.La disconnessione dal servizio imposta dagliISP ai maggiori trasgressori di legge sarebbe larisposta più immediata e più pratica al file-sharing illegale.I provider,tuttavia,hannoreagito con molta lentezza alla richiesta diaiuto che l’industria discografica ha rivolto loronel tentativo di dare un giro di vite allapirateria P2P sul web.La loro motivazione amobilitarsi è frenata in buona misuradall’esistenza delle cosiddette clausole “safeharbours”(“porti sicuri”) previste da moltenormative nazionali (UE e Stati Uniti compresi)formulate negli anni scorsi con l’obiettivo di

incoraggiare lo sviluppo dell’industria online.Gli ISP,tuttavia,dovrebbero riconoscere il loroobbligo di fornire assistenza quando si tratta direndere possibile il controllo della pirateria e lacrescita di un mercato online legittimo.Le condizioni di servizio praticate dagli ISP neproibiscono solitamente l’uso in violazione deicopyright e riservano loro il diritto di cessazione nei confronti dei trasgressori. Iprovider dovrebbero applicare con forzaquesta clausola e interrompere la fornitura delservizio a coloro che usano le loro reti perrubare e distribuire musica senza permesso.L’IFPI ha chiesto loro di aprire un tavolo didiscussione per affrontare il problemavolontariamente: molti ISP in principio hannofatto promesse generiche,ma finora lediscussioni non hanno portato a nulla e iprovider si sono generalmente rifiutati diintraprendere azioni concrete.Ai governi spetta un ruolo essenzialenell’esigere dagli ISP un impegno fattivo nellalotta contro la pirateria.In Gran Bretagna,neldicembre del 2006,il rapporto Gowers sullaProprietà Intellettuale commissionato dalgoverno ha raccomandato che ai providervenga posta un’alternativa: giungere a unaccordo volontario con l’industria sulleprocedure da impiegare per l’espulsione degliutenti che svolgono attività pirata o affrontare,in caso contrario,l’intervento dell’autoritàpubblica.

I “custodi”di internet hanno in mano la chiave del problema

Pirateria su internet – Un appelloagli Internet Service Provider

“Se noi dell’Unione Europea vogliamo fare del nostro continente ilsistema economico e sociale leader a livello mondiale, sulla basedel nostro sapere, allora dobbiamo assicurarci che la nostragioventù non sia soltanto tecnologicamente esperta, ma anchecosciente dei principi di base della proprietà intellettuale cheprotegge le opere creative.”Erika Mann, membro del Parlamento Europeo e Presidente dellaEuropean Internet Foundation

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Digital Music Report 2007 Pagina 20

L’ultimo anno è stato scandito da unasequenza di sentenze giudiziarie sfavorevoli aiservizi illegali.Contemporaneamente,piattaforme che in passato ospitavanomateriale illecito hanno siglato con le casediscografiche accordi che le impegnano aregolarizzare la loro offerta.

KazaaFino al luglio del 2006,quando ha raggiunto unaccordo con le case discografiche che haposto fine alla sua attività illegale e spianato lastrada allo sviluppo di un servizio autorizzato,Kazaa è stato il marchio internazionalmentepiù conosciuto nel campo della pirateriamusicale.L’esito positivo della vicenda èdiretta conseguenza di una sentenza chiavedel Tribunale Federale australiano che avevaritenuto i gestori del servizio responsabili diripetuta violazione dei diritti.Kazaa ha pagato115 milioni di dollari americani comerisarcimento alle case discografiche chel’avevano citata in giudizio con l’obiettivo diinterrompere le infrazioni di copyright aventiluogo sul network.La stessa società ha ancheaccettato di introdurre filtri tecnologici cheimpediscano ai suoi utenti di distribuire fileillegali.

allofmp3.comIl sito russo allofmp3.com offre musica invendita in tutto il mondo senza le necessarielicenze,in contravvenzione alla leggenazionale e ai trattati internazionali sui

copyright.Nell’ottobre del 2006 un tribunaledanese ha emesso una sentenza significativasul caso sostenendo che l’internet serviceprovider Tele2 avrebbe dovuto bloccarel’accesso dei suoi utenti al sito fuorilegge:Tele2 non è ricorsa in appello contro il giudizio,sulla scia del quale altri ISP danesi hannodeciso volontariamente di impedire ai propriclienti di accedere a allofmp3.com.Si tratta diun passo avanti significativo,nel tentativo dicoinvolgere i provider nella lotta allaviolazione dei copyright: in molti altri paesi,tuttavia,il sito continua ad esercitare unaconcorrenza sleale nei confronti dei servizidigitali legali.

Server illegali FTP in DanimarcaNel febbraio del 2006 la Corte Supremadanese ha stabilito che i service providerpossono essere costretti a impedire l’uso deiloro servizi per attività che violano i copyright,disattivando gli account dei clienti che hannotrasgredito la legge.La sentenza si basa sullenorme in vigore nell’Unione Europea in temadi diritto d’autore e ha implicazioni su tutto ilterritorio della UE.In Danimarca,dunque,gli ISPpossono essere raggiunti da un’ingiunzione senon collaborano con i detentori dei dirittinell’identificazione di chi esercita attività P2Pnon autorizzate e se non ne chiudono gliaccount internet.

Zoekmp3Nel giugno del 2006 un tribunale olandese ha

emesso un verdetto importante controZoekmp3,un grosso sito di “deep links”.Lacorte ha chiarito che nei Paesi Bassi è illegalerendere disponibile su internet un websiteprovvisto di deep links per il download di filemp3 non autorizzati e fa seguito alla sentenzaemessa in Australia contro mp3s4free.net.

BearshareNel maggio del 2006 i gestori americani delservizio BearShare hanno accettato diinterrompere l’esercizio di qualunque attivitàdi download di musica o film vendendo i loroasset patrimoniali a iMesh,un servizio di file-sharing legale.

KuroNel settembre del 2006 il più noto servizio difile-sharing non autorizzato di Taiwan,Kuro,haraggiunto un accordo con l’industriadiscografica.Il gestore della piattaforma,Fashion Now Co Ltd,ha anche accettato diinterrompere la distribuzione del suo softwareP2P e qualunque forma di assistenza al servizioillegale.

Mp3s4freeNel dicembre del 2006 il Tribunale Federaleaustraliano ha respinto l’appello di StephenCooper,gestore del sito web mp3s4free e delsuo ISP che era stato precedentementeritenuto colpevole di violazione dei copyright.Il sito forniva accesso a file musicali illegali.

La radio digitale ha visto cresceresensibilmente il suo pubblico, grazie auna offerta che include qualità delsuono superiore, una più ampia sceltadi emittenti, informazioni sui brani che sistanno ascoltando, design lineare e unaricezione priva di interferenze. Oltre 500milioni di persone nel mondo sono oggiin grado di ricevere quasi 1.000 servizidifferenti di Digital Audio Broadcast(DAB) e nel solo Regno Unito le emittenti radiofonicheesclusivamente digitali attraggono fino a nove milioni di ascoltatori.La tecnologia che fa da supporto alDAB offre dunque al consumatore unaltro mezzo per scoprire e ascoltaremusica; d’altra parte però risultavulnerabile nei confronti del “digitalstream ripping”, il processo in base alquale è possibile identificare ed“estrarre” automaticamente da unatrasmissione digitale singoli brani percopiarli ed ascoltarli successivamente,in qualunque sequenza desiderata.Non si tratta, in questo caso, diposticipare semplicemente l’ascolto diun programma radiofonico di propriogradimento: il problema con il digital

Una forma di pirateria in aumento: il digital stream ripping

stream ripping è che, una volta registrata,una trasmissione autorizzata per una solamessa in onda può in effetti esseretrasformata in una biblioteca didownload permanenti, gratuiti e di altaqualità, ognuno dei quali corredato diinformazioni sul brano e sull’artista.Questa pratica erode il mercatoemergente dei servizi di download legalie a pagamento: significa che il DABdiventa un servizio “on-demand” etrasforma un’emissione radio digitale inqualcosa che con la radio non ha piùnulla a che fare.La minaccia dello stream ripping diventa

potenzialmente anche maggiore quandostream digitali non protetti sono trasmessiattraverso internet. Oltre a fornire aibroadcaster digitali linee guida sul comeproteggersi da queste eventualità,l’industria discografica sta contribuendoallo sviluppo di tecnologie che iwebcaster e altri fornitori di streamingpossono utilizzare per difendere le lorotrasmissioni da qualunque “streamripper”.I detentori dei diritti e i realizzatori diprogrammi in streaming non possonotuttavia provvedere da soli alle soluzioni.Le autorità governative dovrebberoassicurare come minimo che le leggi suicopyright non legittiminoinvolontariamente i servizi di streamripping. Le eccezioni di riproduzione indifferita o di copia privata adottate dailegislatori prima dell’avvento di questatecnologia possono in effetti lasciare deltutto privi di protezione i titolari deicopyright. Poiché forniscono(involontariamente) copertura all’attivitàdi stream ripping, tali esenzioni di leggedovrebbero essere limitate; in alternativapratiche come quella sopra descrittaandrebbero esplicitamente proibite.

I tribunali disegnano un nuovo scenario legale per la musica digitale

I progressi controla pirateria

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Un ruolo da protagonista per lo stato

Con l’avvento della tecnologia digitale,l’educazione sul copyright e sul valore delleopere creative diventa una priorità assolutaper le industrie che,come la discografia, sifondano sulla proprietà intellettuale.Quest’ultima,infatti,è il propellente di uncomparto,quello dei media edell’intrattenimento,il cui valore stimatosupera il miliardo di miliardi di dollari americani(PWC) e che impiega oggi moltissime personenell’ambito della cosiddetta “economia dellaconoscenza”.Gli istituti scolastici,d’altra parte,forniscono un’educazione insufficiente suquesti temi.

L’educazione sul diritto d’autore,al contrario,deve diventare un obiettivo prioritario per leautorità statali: l’IFPI invoca l’inserimento dicorsi didattici sul copyright,la proprietàintellettuale e il valore della creatività nelprogramma di base di tutte le scuole primariee secondarie.

Programmi didattici, filmati e guideaiutano genitori e insegnanti

Negli ultimi tre anni l’IFPI e le sue organizzazioninazionali hanno lanciato una serie di progettieducativi,fornendo supporto didattico eaudiovisivo al personale docente.Tali progettiincludono:

La guida informativa per genitori einsegnanti“Young People,Music and theInternet”,prodotta in collaborazione conl’ente di beneficenza per l’infanzia ChildnetInternational e successivamente distribuita inscuole,negozi e biblioteche di 32 paesi.E’anche disponibile sui siti www.pro-music.it ewww.childnet-int.org.

La “National Music Week” per le scuole,inaugurata nel Regno Unito nell’ottobre 2006.Agli istituti scolastici aderenti al progetto sonostati forniti programmi didattici che vertonosull’importanza del copyright e sugli aspettiindustriali del settore,ma che comprendonoanche lezioni di commento e critica musicale.A ciascun allievo è stato regalato un“gettone”,spendibile per scaricare lacanzone preferita tra le dieci offerte daiprincipali retailer: sulla base delle loro scelte èstata compilata una “top ten scolastica”relativa a band emergenti.

Programmi per ragazzi dalla terzaelementare all’università sono stati introdottinelle scuole statunitensi per educare gli studentia discernere i brani legali da quelli illegalinell’offerta di musica disponibile su internet.

Il film “1001 Jobs in Music” è statoproiettato in Francia nei megastore FNACpresenti su tutto il territorio nazionale al fine distimolare tra i giovani un pubblico dibattito sulvalore della musica.In Finlandia sono stati fatticircolare nelle scuole libri a fumetti destinatiagli studenti di 12-15 anni,protagonista unagiovane band di belle speranze che sventa itentativi dei pirati musicali di “rubare”la suamusica prima che venga pubblicata.

Altre iniziative comprendono il“pacchetto”Value of Music in Austria,il film“Everything Begins With A Song”in Argentina,“Listen Up 2”in Canada e “Copy or Love”inItalia. In tutti i casi si tratta di strumentiaudiovisivi ed educativi all’avanguardia residisponibili gratuitamente al personaledocente.

Maggiori informazioni su tutte le iniziative succitate sono disponibili a richiesta all’indirizzo [email protected]

Cresce la consapevolezza sul rischio divirus e spywareNel 2006,l’FBI statunitense ha tenuto dei corsisui rischi insiti nei network P2P;contemporaneamente,alcune ricerchedimostrano che tra gli utenti internet cresce lapreoccupazione relativa alla sicurezza dellereti peer-to-peer.Una ricerca inglese condotta daEntertainment Media Research nel settembredel 2006 ha riscontrato che sei persone sudieci,tra quelle che avevano intenzione diridurre o cessare l’attività di file-sharing,attribuivano questa decisione al timore dicontrarre virus o spyware sui loro computer.Inbase a un’indagine effettuata dallaRecording Industry of Japan (RIAJ) nel lugliodello stesso anno,il 46 % degli utenti internetche ha smesso di usare le reti P2P,ha citato come causa principale proprio la paura dei virus.L’IFPI, in collaborazione con gli operatoridell’industria cinematografica e del software,si rivolge direttamente ad aziende,ufficipubblici e college universitari invitandoli adiffondere la consapevolezza dei rischiinerenti la sicurezza.Una “Copyright andSecurity Guide”prodotta congiuntamente

dalle industrie della musica,del cinema e delvideo e destinata a scuole e università verràdistribuita in questi primi mesi del 2007: laguida ha il fine di indurre gli amministratoriscolastici ad assumersi la responsabilità di“ripulire”da materiale illecito le reti dicomputer in funzione nei loro istituti e diinformare personale ed allievi sui rischiconnessi alla violazione dei copyright.

Digital File Check aiuta gliutenti internet a restarenell’ambito della sicurezza edella legalitàDigital File Check è un softwaredisponibile al pubblico che aiuta arimuovere o bloccare tutti i programmi difile-sharing più comunemente impiegatiper distribuire illegalmente file protetti dacopyright.Lo stesso programma consenteall’utente di cancellare file musicali evideo pirata dagli “shared folder”delcomputer,consueto punto di partenzaper lo scambio illegale su internet.Ilsistema è disponibile in Belgio,Danimarca,Finlandia,Germania,Grecia,Irlanda,Italia,Olanda,Polonia,Portogallo,Svezia eRegno Unito all’indirizzo www.pro-music.it

Un kitemark olandese aiuta i“veri appassionati di musica”a scaricare legalmente

Nel 2006 l’industria discografica olandeseha introdotto un sistema di certificazione“kitemark”per siti autorizzati,“Truefan”,il cuicompito è di aiutare gli utenti a distingueretra servizi musicali online legali e illegali. Ilprogetto è sostenuto dall’organizzazioneDutch Online Shop a sua volta appoggiata dall’Associazione Nazionaledei Consumatori.L’iniziativa è stataintrapresa in seguito a una ricerca da cuirisultava che molti consumatori desiderosidi procurarsi musica online a pagamentonon sapevano come rintracciare i siti in cuiacquistarla.La certificazione “Truefan”funziona come una specie di “segnalestradale”sull’autostrada digitale.

Il copyright, la musica e la sfida dell’educazione

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I sistemi di Digital Rights Management(DRM) hanno contribuito in misuraessenziale, fino ad oggi,al progredire delmercato della musica digitale. La grandemaggioranza dei consumatori cheacquistano file audio attraverso i sistemi didistribuzione digitale lo fa ricorrendo acanali che utilizzano il DRM,una tecnologiache mette a disposizione del pubblico unventaglio di opzioni diverse di fruizione dellamusica.Le tecnologie di gestione dei dirittidigitali svolgono un ruolo necessario perun’ampia gamma di servizi musicali cosìcome per la tv via cavo e via satellite,per isoftware per computer,per i film e i giochi.L’esempio più ovvio di DRM in funzione sulmercato è rappresentato da iTunes e dalpopolarissimo iPod; sistemi di Digital Rights

Management sono inoltre installati in oltremezzo miliardo di telefoni cellulari.L’industria e le major discografiche inparticolare, restano decisamente favorevolial DRM.Allo stesso tempo sono in molti oggi a riconoscere l’esistenza di seriimpedimenti a un ulteriore progresso delmercato che sarà necessario superare.Il DRM ha suscitato infatti animati dibattiti emolte critiche mal riposte.Una dellemaggiori preoccupazioni riguarda la limitatapossibilità per i consumatori di trasferire lamusica acquistata tra diversi tipi dipiattaforme e lettori digitali.Questoproblema tuttavia non ha origine nel DRM insé,quanto nell’installazione da parte dialcune società tecnologiche di sistemiproprietari di Digital Rights Management tra

di loro non compatibili.Le case discografiche sono decisamentefavorevoli alla interoperabilità,che puòessere raggiunta solo attraverso un accordotra le succitate aziende.I generale, i governinazionali hanno cercato di adottare unalinea di condotta cauta ed equilibratasull’argomento, lasciando che i problemi sirisolvano da sé sul mercato. I meccanismi dimercato, in effetti, restano il miglior strumentoattraverso il quale raggiungere un risultatoequo,e anche l’industria discograficapropende per questa soluzione.

Digital Music Report 2007 Pagina 22

Il Digital Rights Management è il motore di un’offerta musicale flessibile

Il DRM stimola la versatilità delladomanda e protegge i contenuti

“Quel che mi conforta riguardo al futuro è osservarecon quale forza, calma e determinazione leetichette e l’industria discografica affrontano iproblemi che gli si pongono di fronte di questitempi. Si sviluppano nuovi modelli economici, siadattano i contratti, si trasformano le attivitàcommerciali e di marketing. Quanta energia!”Gilles Bressand,Amministratore Delegato di XIII Bis Records

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