02 articolo esempio · ni, interpreti della pietà e del significato del cimitero, siano...
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Testimonianza a’ fasti eran le tombe,
ed are a’ figli; e uscían quindi i responsi
de’ domestici Lari, e fu temuto
su la polve degli avi il giuramento:
religïon che con diversi riti
le virtú patrie e la pietà congiunta
tradussero per lungo ordine d’anni.
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(Ugo Foscolo, Dei Sepolcri)
Architetture
Architettura e simboloIl completamento del cimitero urbano della Villetta -comparto San Pellegrino, Architetti Associati Giandebiaggi & Mora
“(…) un luogo architettonico dove la forma e la razionalità delle costruzio-ni, interpreti della pietà e del significato del cimitero, siano un’alternativa allacrescita brutta e disordinata della città moderna. Un luogo architettonico, ilcimitero come gli altri edifici pubblici, capace di costruire la memoria e la vo-lontà collettiva della città”.
Aldo Rossi
La forma primigenia della Villetta, il primo cimitero urbano della città, eradata dall’insieme di pochi elementi fortemente simbolici: il recinto, che defini-sce il limite dello spazio sacro, il confine tra la vita e la morte; gli accessi, at-traverso i quali celebrare i riti del passaggio; i percorsi interni, caratterizzati dadirezionalità orientate a forma di croce.
Il recinto è rimando e citazione delle mura urbane, ed è l’elemento primodi fondazione del cimitero nella cultura italiana. Il recinto e la croce, da sem-pre simboli dell’architettura funeraria, vengono rielaborati nel disegno delnuovo ampliamento della Villetta, attraverso una interpretazione contempo-ranea del “limes” della società illuminista.
Il progetto, curato dagli architetti associati Giandebiaggi & Mora, partedalla conoscenza del contesto urbano-architettonico e dallo studio del rap-porto che intercorre tra struttura cimiteriale e società civile. Le espansioni chesi sono nel tempo succedute e addossate all’ottagono originario hanno de-terminato una progressiva perdita di definizione formale del cimitero, una di-scontinuità del recinto esterno ed un impoverimento qualitativo dello spaziodi relazione tra città e architettura funeraria.
Ecco quindi che il confine tra i due mondi, quello terreno e quello spiritua-le, è scelto dai progettisti come luogo di riqualificazione del dialogo formale-simbolico tra questi. Il tracciato del recinto assume particolare rilevanza, dive-nendo una sorta di parametro regolatore all’interno del quale i singoli ele-menti si organizzano a costituire tessuti secondo precise leggi e gerarchie.
L’ampliamento del cimitero è costituito da una serie di edifici disposti “acortina” lungo il perimetro attuale del comparto san Pellegrino, che, abbrac-ciando i blocchi sparsi edificati negli anni ’80, ricostituiscono una unità forma-le e simbolica dell’insieme. La modularità degli edifici, destinati a loculi e adossari, consente la realizzazione in stralci funzionali successivi del progetto.Ciascun modulo si sviluppa su due piani, nei quali i loculi sono disposti suquattro file sovrapposte, coperte da un porticato di distribuzione.
Gli spazi interni sono caratterizzati dall’alternanza di percorsi e pause. I vo-
CommittenteComune di Parma
ProgettoArchitetti Associati Giandebiaggi & Mora
Direzione lavorigeom. Giuseppe Naddeo
Impresa esecutriceBucci S.p.a., Lesignano de’ Bagni
LuogoCimitero della Villetta - Parma
Anno: 2005-06
a cura di Silvia Ombellini
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Fig. 1 - Planimetria generaledell’intervento.
Fig. 2 - Il nuovo “limes”, vistaesterna.
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lumi architettonici, i cambiamenti matericidel rivestimento e i tagli di luce disegnanomomenti di raccoglimento. La luce è ma-teria di progetto ed elemento caratteriz-zante gli spazi della preghiera. La succes-sione ritmica lungo il limite esterno di aper-ture a forma di croce, modula l’ingressodei raggi luminosi da sud, e definisce le re-lazioni tra esterno ed interno. La luce pe-netra nel cimitero anche dall’alto, attra-verso i tagli presenti nel soffitto del primopiano, che interrompono la continuità deipercorsi rettilinei, con pause di riflessione.
Il progetto prevede l’inserimento sui do-dici portali interni di formelle scultoree interracotta, opere dell’artista parmigianoStefano Volta, che rappresentano le quat-tro stagioni, le quattro dimensioni e le quat-tro virtù.
Attraverso la ridefinizione del limite per-duto, l’intervento dialoga non solo con lepreesistenze del cimitero, ma soprattuttocon l’ambiente urbano circostante.
La riqualificazione del rapporto cimite-ro-città, compromesso dalla rapida espan-sione delle periferie e dalla perdita di qua-lità-identità degli spazi aperti, è pensataprincipalmente attraverso i collegamenti,gli ingressi e il verde. La progettazione di unnuovo accesso monumentale al cimiteroda sud (via Chiavari), contrapposto all’ac-cesso monumentale storico da nord (vialeVilletta), crea una ulteriore occasione di re-lazione, resa necessaria in seguito alla cre-scita della città, che oggi non si identificapiù “a nord” del cimitero ma arriva a cir-condarlo in ogni direzione.
Nella nuova facciata di ingresso al ci-mitero da via Chiavari un otto rovesciato,simbolo dell’infinito, evoca l’“uroboro”, ilserpente che si morde la coda, raffiguratosul fronte dell’ingresso monumetale dellaVilletta. Questa rappresentazione dell’infi-nito è però riproposta in modo non figura-tivo, ma architettonico, tradotta medianteuna grande apertura nella pelle in matto-ni della facciata. Il parapetto in rame inse-rito al centro dell’apertura evoca la clessi-dra e lo scorrere della sabbia del tempo.
Il nuovo ampliamento del cimitero siapre quindi verso sud, relazionandosi alla
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Fig. 3 - Immagine del recintocaratterizzante il nuovo am-pliamento.
Fig. 4 - Vista degli spazi interni,con il taglio di luce.
Fig. 5 - Porticato di distribuzioneal primo piano.
Fig. 6 - Prospetto nord.
Fig. 7 - Prospetto sud.
Fig. 8 - Sezione.
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città mediante due viali di accesso albera-ti. Un nuovo edificio centrale, esterno al re-cinto, destinato alla commemorazione deidefunti, un ampio “giardino della memo-ria”, e un parcheggio alberato su via Chia-vari, costituiscono lo spazio “filtro”, lo scena-rio prospettico attraverso il quale città e ci-mitero si compenetrano.
L’edificio posto a sud dell’attuale cimi-tero comprende camere mortuarie e saleper la commemorazione, al piano terra,spazi di pertinenza e di servizio al persona-le, al piano interrato. La disposizione a cro-ce della pianta restituisce all’architettura -una chiara valenza simbolica e un forteimpatto emotivo.
La croce, oltre ad essere simbolo de-tentore di valori universali, costituisce laforma secondo la quale si sono organizzatii percorsi e gli sviluppi architettonici all’in-terno del recinto originario della Villetta.Anche nel trattato di Francesco Marulli del1808 si legge: “Risulta dalla disposizionede’ sentieri in croce di sopra data, chel’aja del cimitero rimarrebbe divisa in quat-tro compartimenti eguali (…)”.
La scelta dell’edificio a forma di croce,
disposto lungo l’asse centrale, riprende,secondo un rapporto di mimesis formale,la tipologia dei luoghi sacri, enfatizzando ilconcetto di percorso che è accompa-gnamento al limite tra vita e morte.
I materiali scelti si legano fortementealla tradizione e alla memoria del luogo. Irivestimenti sono in mattoni faccia a vistaed intonaco, la copertura verde è realiz-zata mediante una doppia struttura di so-laio con intercapedine ventilata, le pavi-mentazioni esterne sono in pietra.
Il processo di analisi e di rielaborazionedegli archetipi che identificano gli spazisacri, si condensa in un progetto contem-poraneo capace di esprimere il caratteredi “durata”, nel doppio significato di per-manenza simbolica e di resistenza alle rovi-ne. Attualità e memoria, tradizione e inno-vazione convivono in un nuovo scenariourbano-architettonico. L’approccio pro-gettuale seguito, che non tralascia mai l’i-dea del dialogo tra spazi sacri e vissuti ur-bani, tra passato e presente, può rappre-sentare un metodo da perseguire nella ri-qualificazione del sistema cimiteriale diParma.
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Fig. 11 - Vista dall’alto dell’e-dificio del commiato.
Fig. 12 - Simulazione del nuo-vo ingresso da sud, con edifi-cio del commiato al centro eparco della memoria ai lati.
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