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Gli auguridell’Aido Regionale

Evitiamo di mettere in difficoltà la nostra famiglia: aderiamo al progetto «Scegli oggi»

Musica e salute

COMETEcomeTE

Farmacie: servizio che funziona

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Notizie dalle Sezioni

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C’era una volta NataleLe tradizioni regionali delle feste

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Mensile di cultura sanitaria del Consiglio RegionaleAIDO Lombardia - ONLUS

Anno XIX n. 187 - dicembre 2010

Editore: Consiglio Regionale AIDO Lombardia - ONLUS 24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Tel. 035 235327 - fax 035 244345 [email protected]

Direttore EditorialeLeonida Pozzi

Direttore ResponsabileLeonio Callioni

Collaborazioni scientifiche:Dott. Gaetano Bianchi

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo

Dott. Michele ColledanDirettore Chirurgia Generale III Direttore Centro Trapianti di fegato e di polmoni

Dott. Paolo FerrazziDirettore Dipartimento CardiovascolareDirettore U.O. di Cardiochirurgia

Dott. Amando GambaResponsabile Unità Semplice dipartimentaleCentro Trapianti di cuore

Dott. Giuseppe LocatelliConsulente del Dipartimento di Chirurgia Pediatrica

Prof. Giuseppe Remuzzi

Direttore Dipartimento

di Immunologia e Clinica dei Trapianti

Università Milano Bicocca

Prof. Roberto Fumagalli

Docente

NITp - Nord Italia Transplant

Prof. Cristiano Martini - Presidente

Dott. Mario Scalamogna - Direttore

Istituto Mediterraneo Trapianti e Terapie

di alta specializzazione - ISMeTT

Prof. Bruno Gridelli

Direttore Medico scientifico

Professore di Chirurgia Università di Pittsburgh

Istituto Ricerche Farmacologiche

“Mario Negri” - Bergamo

Prof. Giuseppe Remuzzi - Direttore

Yale University School of Medicine

Dott. Mario Strazzabosco

Professor of Medicine,

Director of Transplant Hepatology

Department of Internal Medicine

Section of Digestive Diseases

Redazione esternaLaura SpositoCristina Grande

Redazione tecnicaBergamo [email protected] Seminati

Segreteria e Amministrazione24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Tel. 035 235327 - fax 035 [email protected]@aidolombardia.itC/C postale 36074276Ester MilaniLaura Cavalleri

SottoscrizioniSocio Aido Simpatizzante Sostenitore Benemerito € 35,00 € 50,00 € 70,00 € 90,00

C/C postale 36074276 AIDO Cons.Reg.LombardiaONLUS Prevenzione Oggi

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Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

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Risponde l’Aido Lombardia

Spazio ai lettoriPer gli interventi dei lettori:

[email protected]

È attivo il sito dell’Aido Regionale:

www.aidolombardia.it

Attraverso una vera e propria alleanza fra enti e as-sociazioni è stato dato avvio, nello scorso mese dinovembre, ad una capillare campagna su tutto il

territorio provinciale di Bergamo per invitare i cittadinimaggiorenni ad esprimere la loro disponibilità oppure laindisponibilità, dopo la morte, a donare gli organi.Si tratta di un’iniziativa unica nella sua specificità in tuttaItalia e che verrà presentata ai Consigli provinciali dellaLombardia nelle prossime settimane, che punta ad infor-mare i cittadini maggiorenni della città capoluogo e dellaprovincia allo scopo di “avere la risposta”. Purtroppo an-cora oggi la disinformazione - nel senso di mancanza diinformazione e non di travisamenti - è uno dei maggioriostacoli all’attività di prelievo e di trapianto di organi. Inuna simile situazione soffrono le persone in lista d’attesaper il trapianto di un organo, che vedono allontanarsi le

prospettive di ritornare alla vita proprio grazie all’intervento chirurgico; e ne soffrono i parenti delle per-sone che potenzialmente potrebbero donare gli organi. È fin troppo evidente che se è delicato il compito affidato al medico o all’infermiere - che è chiamato, dopoaver preso atto della morte di una persona, a presentare questa richiesta ai familiari -, altrettanto dram-maticamente combattuto è lo stato d’animo dei familiari che spesso non sanno cosa decidere. E si trovano,con poco tempo a disposizione, sotto il peso della sofferenza per aver appena appreso della morte di unproprio caro, a dover fare una scelta che interpellerà la loro coscienza per il resto della vita. Come si puòmettere una madre, un padre, una sorella, un figlio di fronte a questo dilemma? Spesso infatti non è pos-sibile evitarlo, perché non ci sono tracce della volontà della persona defunta. Eppure basterebbe poco pernon far precipitare le famiglie, già angustiate per la perdita di un caro, in altri motivi di sofferenza. Ba-sterebbe che tutti esprimessimo la nostra volontà mentre siamo in vita. E questo vogliono ottenere l’Aido,il Coordinamento dei prelievi e dei trapianti, gli ospedali, l’Asl e i Comuni: tutti insieme hanno stilatoun’intesa per “interpellare le coscienze” e ottenere le risposte. Ognuno degli attori di questa iniziativa faràquello che sa fare meglio. E così i Comuni, in particolare gli uffici Anagrafe di tutti i Comuni (oltre chealtri uffici già vocati a questi compiti) diverranno messaggeri di solidarietà. Vogliamo insomma chenessuno più, dopo questa iniziativa, possa dire “io non lo sapevo”, perché tutti saremo stati informati einvitati a scegliere. Le linee guida e i dettagli operativi di questa iniziativa sono descritti nell’articolo di apertura di que-sto ultimo numero del 2010 di Prevenzione Oggi. In questo modo chiudiamo simbolicamente, con un im-pegno per il futuro, un anno ancora una volta ricco di risultati editoriali e di soddisfazioni comunicative.La rivista continua a piacere e continua ad avere sinceri riconoscimenti di stima da parte sia di lettoricomuni sia di professionisti impegnati nei settori sanitari e sociali. Per noi è un riconoscimento partico-larmente significativo perché ci conferma che siamo riusciti a costruire il giusto equilibrio nella comuni-cazione di argomenti spesso fra loro diversissimi, ma tutti egualmente importanti.Aver tenuto alto il numero di lettori – un vero primato nel contesto delle Associazioni di volontariato inLombardia – ancorché in anni economicamente difficili per tutti ci conforta e ci rasserena. Affrontiamoil 2011 sicuri del vostro sostegno e della vostra benevolenza, aspettando serenamente anche indicazionicostruttivamente critiche perché il nostro obiettivo è riuscire ad offrire sempre ai lettori il servizio mi-gliore possibile.

Leonida Pozzi

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In copertina:«SGUARDO

VERSO L’ALTO»©

foto di Silvio Gamberoni - Bergamo

«Un campanile, uno sfondo azzurro. Cose della terra che svettano verso il cielo, che escono da un pensiero, da un desiderio, da una speranza.Ma il colore delle pietre sullo sfondo blu è come un significativo augurio di cose future, limpide e buone.Sono il segno umano distintivo di un tipo di religione, un segno che comunque aiuta "La Gente" a guardare verso l'alto».

In un anno così difficile per le famiglie, abbiamo sentitoil calore e il sostegno affettuoso di tantissimi lettori

Editoriale

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Ènostro gradita

consuetudinechiudere l’ultimonumero dell’anno

con gli auguri per lefestività natalizie e per l’avvio delnuovo anno. Mai come quest’anno,

mentre il nostro pensiero ripercorre levicende dell’anno che ci lascia,

avvertiamo tutta la gravità del pesodelle sofferenze che a volte in modo

inaspettato e tanto più doloroso, entrano nella nostra vita e rimangono nelnostro cuore per sempre. La visione cristiana della vita ci soccorre in ciò

richiamandoci alla dimensione più alta della vita stessa, ricordandoci cheogni giorno dato è un giorno donato, ma che la bellezza della vita si puòcogliere solo se illuminata dalla luce emanata dalla consapevolezza che

l’esperienza umana è transitoria, ma non siamo stati creati per dissolvercinel nulla, quanto per condividere il tutto in Dio.

Tanto più questa visione della vita ha significato per chi fa delladonazione gratuita e silenziosa di sé il senso vero dell’esistenza.

Purtroppo abbiamo lungamente sperato e faticosamente lavorato affinchéil 2010 si confermasse un anno di forte ripresa delle donazioni di organi

e tessuti. Sarebbe stato il segno che la solidarietà e la capacità dicondividere gioie e dolori avevano la prevalenza nelle relazioni della

nostra società. Invece purtroppo non è così. Il 2010 si chiude con ledonazioni ancora in numero largamente insufficiente rispetto al bisogno,

ma soprattutto con un segno meno che ci preoccupa e ci stimola alcontempo a reagire.

Non abbiamo nel nostro orizzonte un riferimento aritmetico. Il nostroriferimento è la sofferenza delle persone che aspettano in lista d’attesa ed è

quindi nel contempo la sofferenza di tutti i loro cari. Si tratta di unasofferenza spesso trattenuta nel limitato perimetro dei rapporti famigliari,ma pur se non fanno clamore si tratta di lacrime amare che ci chiamano a moltiplicare gli sforzi e riprendere il cammino della solidarietà, della

donazione, dell’essere prossimo e buon samaritanogli uni per gli altri.

Anche se complessivamente, osservando con sguardo ampio l’azioneassociativa nella nostra regione e in Italia, possiamo dirci soddisfatti, non

abbiamo nessuna intenzione di sederci sugli allori, tutt’altro. Vogliamolavorare intensamente, ancora più intensamente di quanto fatto finora, perpredisporre un futuro Aido ricco di progetti etici e di azioni concrete. Ma

soprattutto vogliamo lavorare per nuove generazioni di dirigenti cherinnovino l’entusiasmo e la voglia di fare che da sempre sono il segnodistintivo dell’Associazione. Perché proprio ai giovani è affidato il

domani dell’Aido e del valore della solidarietà vera.

La Giunta di Presidenzadell’Aido Regionale

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Con un accordo siglatonel mese di novembrefra Aido, Coordina-mento dei prelievi e deitrapianti dell’area della

provincia di Bergamo (e quindi congli Ospedali Riuniti della città),Consiglio di rappresentanza deiSindaci, Asl e assessorato alle Poli-tiche sociali della stessa Provincia diBergamo è partita la campagna“Scegli oggi”.Si tratta di una vera e propria alle-anza a favore della presa di co-scienza della possibilità di diventaredonatore oppure di lasciare tracciacerta della volontà di non donare.Come? Attraverso tutti i Comuni equindi tutte le Anagrafi della pro-vincia. Perché le anagrafi? Perchésono il punto di riferimento più di-retto fra i cittadini e l’istituzione.Per la carta d’identità, per i certifi-cati e per mille altre ragioni, non c’èfamiglia in un Comune che nondebba presto o tardi varcare la so-glia dell’Anagrafe. E qui si trove-ranno i moduli da compilare per ladichiarazione della volontà: i modulidell’AIDO per coloro che sono fa-vorevoli alla donazione e i modulidell’ASL predisposti per una sceltafavorevole oppure contraria alla do-nazione. L’obiettivo è quello di raggiungeretutti, ma proprio tutti i bergama-schi. E quella firma, favorevole alladonazione, quando sarà stata posta,sarà un dono per la vita. È quantoavviene con la scelta consapevoledella donazione di organi: chi siesprime compie un atto di respon-sabilità, evitando ai famigliari l’an-goscia di decidere alla sua morte.Pochi, però, lo fanno: in Italia sono1.275.344. Nella Bergamasca, suuna popolazione di oltre un milionedi abitanti, poco più di 68milahanno formalizzato la propria sceltadi donare gli organi dopo la morte.Si tratta del 7 per cento della popo-lazione della nostra provincia, del3,5% in Lombardia e del 2% in Ita-lia.

Nasce proprio da questi dati e dallanecessità di sensibilizzare le per-sone sull’importanza di scegliere, lacampagna “Scegli oggi”, promossada Aido Regionale e Aido Provin-ciale Bergamo, insieme al Coordina-mento al prelievo e trapianto degliOspedali Riuniti di Bergamo e alConsiglio di Rappresentanza deiSindaci. Un progetto promossoanche dall’Assessorato Politiche So-ciali e Salute della Provincia di Ber-gamo e dall’Asl di Bergamo.Obiettivo: portare sempre più gentea scegliere riproponendo all’atten-zione dei cittadini la tematica delladonazione degli organi e l’impor-tanza di incoraggiare e favorire talecultura tra i giovani e gli adulti.Per raggiungere questo scopo, ilConsiglio dei Sindaci – l’organo cherappresenta le politiche sociali ditutti i 244 Comuni della Bergama-sca – si è schierato da subito a fiancodell’Aido e degli Ospedali Riunitinella campagna di sensibilizzazione.E lo fa in modo concreto, invitandotutti i sindaci a dedicare uno spazio

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negli uffici anagrafe per il materialeinformativo e i moduli per il con-senso. Si tratterebbe del primoesempio così capillare in Italia. “Quando una persona muore, i fami-gliari si trovano spesso di fronte auna doppia sofferenza: il dolore perla perdita del caro e il dispiacere didover scegliere, entro pochissimotempo, se donare gli organi. In molticasi, la volontà del defunto non èmai stata espressa e chi deve deci-dere al suo posto si tormenta neldubbio di aver preso la decisionegiusta. Scegliere in vita, esprimendoconsenso o dissenso, diventa quindiun importante atto di responsabilitàverso la propria famiglia, sollevatada questo peso. Se si sceglie di do-nare, poi, non si aiuta solo chi ci staaccanto, ma si salva la vita ad un’al-tra persona. L’invito, particolarmente forte, aiComuni è quindi garantire un puntonell’ufficio anagrafe dove i cittadinipossano ottenere maggiori informa-zioni e scegliere”, ha dichiarato Leo-nio Callioni, presidente del

Consiglio dei sindaci. Grazie alla presenza della moduli-stica negli uffici comunali, ogni cit-tadino può formalizzare la propriaespressione direttamente in ana-grafe. Sarà poi cura dell’Aido Pro-vinciale di consegnare all’Asl imoduli con l’espressione dei citta-dini.Lo scopo è raggiungere, nel corsodel 2011, il maggior numero possi-bile di persone, informandole cor-rettamente e offrendo loro lapossibilità di formalizzare facil-mente la propria scelta, qualunqueessa sia. Ad oggi, il consenso o dis-senso per la donazione può essereespresso al distretto Asl di apparte-nenza, iscrivendosi all’Aido per chisceglie di donare, collegandosi alsito del Ministero della Salute. Nellastragrande maggioranza dei casi, ladichiarazione di volontà favorevoledei bergamaschi è stata espressaiscrivendosi all’AIDO, in una delle150 sedi dei Gruppi Comunalidell’Associazione. Tale dichiara-zione viene automaticamente regi-

NATORE

GRAZIE

Evitiamo di mettere in difficoltà

la nostra famiglia:aderiamo al progetto

«Scegli oggi»Per una consapevole scelta

sulla delicata tematica della donazione di organi

e per non lasciare questo compito ai nostri cari chiamati a decidere

nel momento più difficile e traumatico

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strata per via telematica, dalla sedeAIDO Provinciale, nel Sistema In-formativo Trapianti, tramite ilS.I.A. Sistema Informativo AIDO.«Quella di Bergamo è la provinciache fa segnare il risultato miglioreper numero di iscritti all’Aido e,quindi, di potenziali donatori. Manon è abbastanza – ha commentatoLeonida Pozzi, presidente regionaleAido –. Coinvolgendo tutti i sog-getti del territorio – Aido, Consigliodei sindaci, Asl, Ospedali Riuniti,Coordinamento prelievo e trapiantie Provincia, potremmo iniziare unaforte campagna di divulgazione sulterritorio ed aumentare così il nu-mero di donatori o, comunque, dipersone che hanno espresso la pro-pria volontà. Con la consapevolezza

che la donazione di organi è un attodi amore che travalica la sofferenzadi una perdita».Il numero dei donatori non è suffi-ciente a colmare tutte le richieste.Alcuni non sono idonei, perché af-fetti da patologie o perché i traumiriportati hanno danneggiato gli or-gani. In altri casi la donazione nonpuò concretizzarsi perché i familiari,chiamati a decidere in un momentocosì delicato, si oppongono o perché,eventualità molto più rara, perché èlo stesso potenziale donatore ad es-sersi opposto in vita. “La mancanza di espressione in vitarappresenta il problema maggioreinerente alla donazione, essendospesso forte l’opposizione della fa-miglia che non sa come interpretarecorrettamente la volontà del de-funto”, continua Pozzi.«Tutte modalità previste dalla leggen.91 del 1999, che però difficilmenteil cittadino intraprende spontanea-mente e che richiedono ancheun’adeguata informazione perché lascelta sia realmente libera e consa-pevole - spiega il direttore generaledegli Ospedali Riuniti di BergamoCarlo Bonometti -. Si tratta infattidi un tema delicato, che implica nonsolo aspetti medici e scientifici, maanche psicologici e culturali. Siamoun’Azienda ospedaliera d’eccellenzanei trapianti e da sempre promuo-viamo informazione e formazione afavore delle donazioni. Oggi vo-gliamo stimolare tutti, anche chi sipronuncerà negativamente, a eserci-tare un dovere civico: scegliere». Rispetto allo scorso anno, il 2010 havisto un calo di trapianti: dai 119 del2009 ai 91 di quest’anno. In totale,28 trapianti in meno. “Il primo pen-siero nell’affrontare questa campa-gna – continua Bonometti – va aquelle 28 persone che sperano diavere un giorno un trapianto d’or-gano e poter condurre una vita mi-gliore”.La Lombardia è la settima fra le re-gioni italiane per numero di dona-tori, con una media di 23,4 donatori

Oggi vogliamostimolare tutti,anche chi sipronuncerànegativamente,a esercitare undovere civico:scegliere.

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per milione di abitanti nel 2009 euna percentuale di rifiuti alla dona-zione del 23,5 % (contro la medianazionale che è di 30,5 %). Anchenella Provincia di Bergamo nonmancano rifiuti alla donazione degliorgani ( 21% nel 2009), e la crescitadel numero di cittadini bergamaschiche, a tutt’oggi, hanno espresso illoro orientamento sulla donazionedegli organi ai sensi della Legge91/99 si è incrementata solo del2,08% rispetto all’anno 2008. Ciòevidenzia la necessità di continuaresulla strada del potenziamento del-l’informazione e della sensibilizza-zione dei cittadini e delle cittadinebergamasche al tema della dona-zione degli organi. Sottolinea Mariangelo Cossolini,Coordinatore al prelievo: «Una si-tuazione che non agevola il compitodi chi si occupa di prelievo e tra-pianto d’organi, una realtà terapeu-tica consolidata ed efficace nellacura di patologie croniche irreversi-bili, ad oggi ancora l’unica possibi-lità per molti malati che vivono, erischiano di morire, in attesa di untrapianto. In Italia ogni anno sonoquasi 10.000 le persone in lista d’at-tesa, ma se ne eseguono solo pocopiù di tremila, e 300 pazienti muo-iono aspettando un trapianto chenon arriverà mai».“Quello della donazione è un argo-mento che tocca la vita di ciascuno:chiunque potrebbe essere in attesadi un organo che gli salvi la vita e,allo stesso tempo, chiunque po-trebbe trovarsi di fronte alla sceltadella donazione per la morte di unconiuge, dei genitori, di un figlio –aggiunge Roberto Testa, direttoregenerale dell’Asl di Bergamo –.Siamo tutti potenziali donatori e po-tenziali pazienti in attesa di un tra-pianto; per questo è necessariocompiere in vita una scelta consape-vole e informata”. A tal propositol’Asl di Bergamo ha garantito il pro-prio appoggio alla campagna di sen-sibilizzazione: “Chi opera nelsettore della sanità dovrebbe con-

Protocollo d’intesa

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PROTOCOLLO D’INTESAAL FINE DI SVILUPPARE AZIONI COORDINATE ED INTEGRATE NEI

CONFRONTI DELLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI

TRAAIDO – ASSOCIAZIONE ITALIANA PER LA DONAZIONE

DI ORGANI TESSUTI E CELLULECOORDINAMENTO PRELIEVO E TRAPIANTI D’ORGANI E TESSUTI

DELL’AZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMOAZIENDA OSPEDALIERA OSPEDALI RIUNITI DI BERGAMO

AZIENDA SANITARIA LOCALE DELLA PROVINCIA DI BERGAMOCONSIGLIO DI RAPPRESENTANZA DEI SINDACI DELL’ASL DI BERGAMOPROVINCIA DI BERGAMO – ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI

E SALUTE

Considerato che il trapianto di organi è ormai una realtà terapeutica consolidataed efficace nella cura di affezioni croniche irreversibili in grado di salvare pa-zienti che altrimenti rischiano la morte;

Dato atto che in Italia ogni anno la lista d’attesa di persone in attesa di un or-gano conta circa 10.000 persone, di cui solo il 30 per cento, circa 3.100, ven-gono effettivamente sottoposte a trapianto d’organi, mentre un totale di circa300 persone in attesa muoiono aspettando un organo;

Verificato che uno dei problemi legati all’insufficiente numero di trapianti è datodall’esiguo numero di cittadini che in vita ha espresso il proprio consenso inmerito al tema della donazione organi (1.275.344 favorevoli su una popolazionedi circa 67 milioni di abitanti);

Constatato che la mancanza di espressione in vita rappresenta il problemamaggiore inerente alla donazione, essendo spesso forte l’opposizione della fa-miglia che non sa come interpretare correttamente la volontà del defunto;

Visto che la Legge 91/99 e il decreto 31/99 hanno assegnato allo Stato, an-corché agli Enti Locali, alle Associazioni di Volontariato, alle ASL, ai Medici diMedicina Generale, alle Strutture Sanitarie, il compito di promuovere adeguatainformazione sulla donazione degli organi affinché ciascun cittadino possa li-beramente e consapevolmente scegliere, nel pieno possesso delle proprie fa-coltà mentali, e di poter essere o meno donatore di organi.

Tutto ciò premesso,

tra l’Associazione Italiana per la Donazione di Organi tessuti e cellule, rappre-sentata dal presidente regionale cav. Leonida Pozzi, domiciliato per il presenteatto presso la sede dell’Associazione Italiana per la Donazione di Organi tessutie cellule – Sezione di Bergamo in via Borgo Palazzo, 90 Bergamo;

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l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo rappresentata dal Direttoregenerale dott. Carlo Bonometti, domiciliato per il presente atto presso la sede

tribuire sempre più attivamente aldiffondersi di una cultura della do-nazione – ha commentato MassimoGiupponi, direttore sociale dell’Asldi Bergamo –. A questo scopo l’Aslinviterà le aziende ospedaliere e lestrutture socio-sanitarie a promuo-vere la sensibilizzazione e la rac-colta di consensi o dissensiall’interno dei loro complessi e pro-grammerà una giornata intera-mente dedicata all’informazionesulla donazione e il trapianto”. I dati dei prelievi e dei trapianti neiprimi otto mesi del 2010, raffrontaticon lo stesso periodo del 2009, con-fermano l’urgenza di diffondere in-formazioni corrette sulla donazione.Come ha sottolineato il direttore sa-nitario degli Ospedali Riuniti Clau-dio Sileo, «si deve registrare alivello regionale una diminuzionedei donatori e dei trapianti, essendoi due dati indissolubilmente legati.Nella nostra provincia i donatori se-gnalati sono stati 27 (23 ai Riuniti, 2a Seriate, 1 a Treviglio e 1 a Zingo-nia) contro i 26 del 2009, quindiquesto dato di per sé è positivo. Lostesso trend si è verificato in Lom-bardia dove si sono avuti 252 poten-ziali donatori segnalati, 6 in più del2009. Purtroppo però questo non si

è tradotto in un aumento dei dona-tori effettivi, e quindi dei trapianti, acausa dell'aumento di casi di nonidoneità, ma anche di opposizione alprelievo degli organi. Questo hacomportato una diminuzione deitrapianti: in Lombardia siamo pas-sati da 477 del 2009 a 418 del 2010,e a Bergamo da 119 del 2009 e 91nel 2010. Ricordo che il nostroospedale è l’unico in Lombardia au-torizzato ed eseguire tutti i tipi ditrapianto, compresa l’area pedia-trica. A conferma della riconosciutaeccellenza della nostra struttura, laRegione ci ha recentemente identifi-cato come unico centro per l’esecu-zione di trapianti di fegato inpazienti HIV positivi: infatti al mo-mento sono solo ospedali extralom-bardi ad avere questa specificaautorizzazione».Il progetto “Scegli oggi” si proponein modo concreto di trasmettere aicittadini bergamaschi quante più in-formazioni corrette e capillari inmateria, al fine di fornire loro tuttigli strumenti idonei a prendere unadecisione libera e consapevole almomento in cui saranno chiamati adichiararsi "favorevoli" o "non favo-revoli" al prelievo dei propri organipost mortem. Le informazioni ver-

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ranno veicolate attraverso una cam-pagna comunicativa capillare chepartirà il prossimo gennaio. Il tuttoper arrivare all’appuntamento con ifesteggiamenti per il 40° anniversa-rio dell’Aido con risultati più bril-lanti degli attuali in materia didonazione degli organi, portando laprovincia di Bergamo, entro fine2011, al livello di equilibrio dei do-natori e dei trapiantati.“L’avvio della campagna “Sceglioggi” rappresenta un momento fon-damentale per la causa della dona-zione di organi – conclude ilpresidente regionale Pozzi –.L’obiettivo è trasmettere ai cittadinitutte le informazioni necessarie inmateria di donazione organi allamorte e fornire tutti gli strumentiidonei per prendere una decisione li-bera e consapevole. Aumentare,anche solo di poche unità, la per-centuale delle persone che si espri-mono per la donazione sarebbe ungrande successo non solo per chi,grazie a quei consensi, potrà conti-nuare a vivere, ma anche per chi, difronte alla tragica perdita di un pro-prio caro, non dovrà subire il tor-mento di scegliere al posto deldefunto senza essere mai certo al100 per cento della decisione presa”.P

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dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo in Largo Barozzi, 1 Ber-gamo;

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il Coordinamento prelievo e trapianti d’organi e tessuti dell’Azienda OspedalieraOspedali Riuniti di Bergamo rappresentato dal Coordinatore dott. MariangeloCossolini, domiciliato per il presente atto presso la sede del Coordinamentoprelievo e trapianti d’organi e tessuti dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riunitidi Bergamo in Largo Barozzi, 1 Bergamo;

e

l’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Bergamo rappresentata dal Direttoregenerale dott. Roberto Testa, domiciliato per il presente atto presso la sededell’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Bergamo in via Gallicciolli n°4,Bergamo;

e

il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci dell’Asl di Bergamo rappresentata dalPresidente Leonio Callioni, domiciliato per il presente atto presso la sede del-l’Azienda Sanitaria Locale della provincia di Bergamo in via Gallicciolli n°4, Ber-gamo;

e

la Provincia di Bergamo - Assessorato alle Politiche sociali e Salute - rappre-sentata dall’Assessore alle Politiche sociali e Salute dott. Domenico Belloli, do-miciliato per il presente atto presso la sede della Provincia di Bergamo in viaTasso n°8, Bergamo;

si conviene e si stipula di:

1. garantire la propria partecipazione attiva al progetto “Scegli Oggi”, campagnavolta a trasmettere ai cittadini bergamaschi informazioni corrette e capillari inmateria di donazione organi e tessuti post mortem e a fornire loro tutti gli stru-menti idonei a prendere una decisione libera e consapevole;

2. lavorare in termini progettuali al fine di realizzare un programma integrato degliinterventi in raccordo e sinergia tra di loro come dettagliato nel Protocollo ope-rativo allegato al presente Protocollo d’Intesa (all. 1);

3. la campagna “Scegli Oggi” avrà inizio il 1° gennaio 2011.

LETTO, APPROVATO E SOTTOSCRITTO.

Associazione Italiana Donazione di organi e tessutiConsiglio Regionale Lombardia

Aido sezione provinciale di Bergamo

Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci

Coordinamento prelievo e trapianti d’organi e tessuti dell’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo

Azienda Sanitaria Locale di Bergamo

Provincia di Bergamo

Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti di Bergamo

BERGAMO, LÌ 23 NOVEMBRE 2010

Mai come nei nostrigiorni la musica hapervaso la nostravita, ci accompagnanei momenti di gioia,

di svago, ma anche nei momenti tri-sti e dolorosi. La musica è a suomodo un linguaggio che, a differenzadella lingua scritta e parlata, pos-siamo considerare universale. SirJohn Eccles, Nobel della Medicina,afferma che “ il linguaggio musicaleè una forma d’arte che è costruita so-pra il tempo mediante il ritmo... Essonon fornisce idee chiare e penetrantialla nostra psiche, ma piuttosto unfatto globale che genera l’esperienzadella bellezza, sommata a sensibilitàed emozioni”.La nostra conoscenza di cosa accadanel nostro cervello durante l’ascoltoo l’esecuzione di una qualsiasi mu-sica è ancora un traguardo moltoprimitivo. Tutti noi percepiamocome la musica interferisca con lanostra mente, non sempre in sensoassoluto, ma anche in relazione almomento in cui ci avviciniamo adessa. Durante i momenti di gioia e disvago una musica triste, quale puòessere un canto funebre, viene av-vertita come fastidiosa. Al contrarioun valzer eseguito in un momento dilutto. La musica melodica favoriscealcuni momenti di tenerezza tra duesoggetti innamorati, la marcia e lamusica ritmata inducono al movi-

mento, all’attività. Si potrebbe con-tinuare a lungo con altri esempi. Anche in epoche pre-storiche, la mu-sica ha svolto una grande funzioneed ha assunto carattere esistenzialedi affermazione di vita. In principiofu il suono ma, ancor più,come af-fermato da H. von Bulow “ in prin-cipio fu il ritmo”.La musica ha il vantaggio di parlarea tutti, indipen-dentemente dallalingua e dallacultura posse-duta. Non è ne-cessario cono-scere le notemusicali, né leleggi dell’armo-nia per godere diun brano musi-cale. Il primitivosi gioverà soprat-tutto del ritmo edi un canto sem-plice; il colto ap-prezzerà musichestilisticamentepiù impegnative.Tutti però po-tranno godere diuna qualcheforma musicale. Ci si può ora do-mandare se lamusica possa inqualche modo in-fluire sulla nostrasalute.La musica findall’antichità èstata utilizzataoltre che a scopo ludico, di diverti-mento, anche a scopo terapeutico;un tentativo di mitigare le difficoltà,le ansie, i dolori, un fardello che cia-scuno di noi è costretto a portaredurante il ciclo della vita. Ricor-diamo nella mitologia il canto di Or-feo che, si narra nella leggenda, conil canto seppe vincere anche lamorte, riportando in vita la sposaprematuramente scomparsa. Anche il silenzio è “musica”. Le no-

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stre città sono oppresse dai rumorianche intensi; essi fanno parte dellavita quotidiana, in modo tale chequasi non ci si accorge più di essi.Paradossalmente in queste condi-zioni di rumore di fondo perenne, ilsilenzio assoluto può rappresentareuna esperienza altrettanto positivadell’ascolto di un brano sonoro. E’anche opinione di molti che attual-

mente il silenziofaccia paura atutti noi, tanto dastordirsi conogni tipo disuono: una motoparticolarmenterumorosa, unamusica non tantoascoltata ma soloudita. Molti ri-cercano la mu-sica non comefatto positivo, macome stordi-mento, per di-menticare. Sem-bra che l’eccessodi euforia, qualesi osserva inmolti raduni mu-sicali dei giovanie no, nelle disco-teche, non sia al-tro che uno stor-d i m e n t ocollettivo, un ec-cesso di euforiaper nascondereuno stato di de-pressione collet-tiva.

La musica influisce sullo stato psi-cofisico di chi ascolta così da influireglobalmente non solo sullo statomentale ma anche fisico. In antico sisfruttavano alcuni ritmi ritenuti ma-gici nella cura del dolore: una speciedi agopuntura musicale.Anche nella medicina attuale si cercadi usufruire degli effetti beneficidella musica: la musicoterapia.Forme elementari di musica sonostate utilizzate per combattere le sin-

dromi depressive ed ansiose. La mu-sica è stata utilizzata come forma dicomunicazione non verbale in bam-bini affetti da autismo. Alcune espe-rienze di somministrare l’ascoltodella musica preferita in soggetti incoma svolte negli ultimi decennisembrano dimostrare che questamusicoterapia abbia in qualchemodo favorito il risveglio del pa-ziente. Negli USA è stato utilizzatol’ascolto musicale in alcuni pazientiin attesa e durante interventi opera-tori con effetti “anestetici” evidenti.Gli anestesisti affermavano che sidoveva utilizzare una musica idoneaper ciascun paziente e per ogni tipodi intervento chirurgico. Molto però è ancora da scoprire su-gli effetti terapeutici della musica.Qualche cosa di più è noto circa glieffetti indesiderati. La musica pop obeat può agire non solo nell’ambitopsicologico, quasi come un ipnoticoe fattore disinibente, ma anche inambiente fisico, ad esempio scate-nando, in soggetti che ne soffrono,crisi epilettiche severe. L’abitudinedi ascolto della musica mediante au-ricolari o cuffie per lunghi periodi diogni giorno e ancor più se ad altovolume può a lungo portare a sor-dità di tipo selettivo. Si è osservato che l’ascolto prolun-gato di musica ossessivamente rit-mata, ad alto volume, può interferirecon il ritmo respiratorio, indurre ta-chicardia, sensazioni di dolore pre-cordiale, modificare alcuni parametrimetabolici sia basali che ad esempiodegli zuccheri del sangue e ciò adopera di stimolazione di ghiandoleendocrine quali la pituitaria, vero di-rettore d’orchestra per l’equilibrioendocrino e di molte funzioni essen-ziali al nostro organismo. La musica è un’arte meravigliosaperchè universale e di facile utilizzo,perchè può avvicinare culture di-verse e favorire la comprensione re-ciproca. Ma proprio per questo deveessere somministrata con parsimo-nia e giudizio.

Dott. Gaetano Bianchi

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Le comete: gioiello preziosodel cielo, impasto misteriosodi polvere dalla scia unica,così come unica è ogni per-sona. Guardando il cosmo,

attraverso un telescopio, un gruppodi ragazzi riflette sulla vita e il suoscorrere, sul senso dell'amicizia edello stare insieme.E' questa l'immagine scelta dal regi-sta Beppe Manzi per chiudere il cor-tometraggio COMETEcomeTE rea-lizzato in occasione di EffettoBibbia2010 e sostenuto da Aido.Lo short tratta in modo sincero, ri-spettoso ed umano il tema della do-nazione degli organi riuscendo a pre-sentare la molteplicità dellesfumature che animano lo spirito dichi è coinvolto nel momento delladonazione: da chi deve decidere didare, a chi sta aspettando, fino a chipartecipa emotivamente alla condi-zione emotiva delle due parti.Manzi è arrivato a questo risultatopartendo dal difficile compito asse-gnatogli dalla manifestazione Effet-

toBibbia per il quale si è trovato anarrare il senso della rabbia versoDio seguendo le parole di Giobbe.La terza edizione ruotava attorno alle"Le voci della Scrittura", numerosis-sime nel Testo Sacro, e che hanno ilruolo di interpellare l'umanità perporre interrogativi sempre nuovi.Elemento di novità è stata la scelta diaffidare a 5 giovani registi bergama-schi la realizzazione di cortometraggiche prendessero spunto dalle voci edalle letture proposte.La protesta contro Dio è un temamolto forte. Come ha pensato dipoterlo rendere visibile?Giobbe è colui che si lamenta, la suaè una protesta attiva, qualcosa che vaa smuovere anche chi lo ascolta. Il suoatteggiamento mi ha fatto rifletteresul valore di questo contrasto. Hodunque pensato di creare qualcosache non desse risposte, ma piuttostofosse l'occasione per porsi altre do-mande alle quali ogni spettatore po-tesse rispondere singolarmenteestendendo così il messaggio dal

COMETEcomeTEGuardando il cosmo, attraverso un telescopio, un gruppo di ragazzi riflette sulla vita e il suo scorrere, sul senso dell'amicizia e dello stare insieme.

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Luci ac-cese, decora-zioni, pacchetti, filenei negozi, dolci di ognitipo, frutta esotica, cibo costoso

e tanta pubblicità, èquesto il Natale? L’atmosferacalda delle feste, con tutta lafamiglia riunita è stata sosti-tuita dal consumismo; la cele-brazione in ricordo della nascita diGesù Cristo, il più povero tra i poveri, si è tra-sformata in un’enorme operazione commerciale. Per ritrovare lo spirito natalizio, pro-viamo a recuperare, almeno a tavola, le tradizioni di una volta e a riunire la famigliaattorno a un tradizionale piatto regionale delle feste.

In omaggio alle antiche tradizioni gastronomiche, ecco, regione per regione, il piattodelle feste e alcune ricette regionali.

ABRUZZO timballo di scrippelle: piatto unico con crepes, ragù, polpettine, uovasode e piselli.

BASILICATA piccilatiedd: pane con le mandorle.CALABRIA pitta ‘mpigilata: una focaccia decorata, antico dolce nuziale che è di-

ventato un dolce natalizio.CAMPANIA struffoli: piccole palline fritte, fatte di un impasto simile a quello delle

carteddate pugliesi, condite con miele.EMILIA ROMAGNA tortellini in brodo di cappone.FRIULI VENEZIA GIULIA gubana: dolce di pasta lievitata con noci, mandorle,

uvetta, cannella e rum.

C’ERAUNA VOLTA

NATALE Le tradizioni regionali

delle feste di Cristina Grande

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LAZIO pangiallo romano: dolce con farina, miele e frutta secca.LIGURIA pandolce ligure: con uvetta, pinoli, semi di finocchio e frutta candita.LOMBARDIA casoncelli: sono ravioli conditi con burro e grana. MARCHE frustingolo: dolce con frutta secca, uvetta, cioccolato in polvere, buccia

d’ arancia grattugiata, fichi e zucchero.MOLISE calciuni: dolci a base di farina, vino, castagne lessate, rhum, cioccolato,

miele, mandorle, cedro candito, cannella, uova e vaniglia.PIEMONTE agnolotti al plin con sugo d'arrosto o al burro.PUGLIA carteddate di pasta fritta con miele e zuccherini colorati.SARDEGNA culigones: ravioli ripieni di ricotta, pecorino fresco, bietola o spinaci

e zafferano.SICILIA buccellato: biscotto o ciambella, ripieni di frutta secca e candita. TOSCANA brodo di cappone in tazza o cappelletti in brodo.TRENTINO canederli: polpette di pane raffermo con speck e uova, preparati in

brodo.UMBRIA panpepato: dolce a base di cioccolato, frutta secca, canditi, uvetta e miele. VALLE D'AOSTA carbonata valdostana con polenta: pezzi di carne macerate nel

vino rosso con aromi.VENETO pandoro: dolce tipico veronese.

Le RicetteABRUZZO

Timballo di scrippellePrimo piatto festivo a base di crepes (scrippelle)

Ingredienti per 6 personePer le scrippelle: 6 uova, un bicchiere di latte, 12 cucchiai di farina, unamanciate di pecorino, prezzemolo tritato, sale. Per il ragù: un kg e mezzo di pomodori pelati, 400 g di macinato di carnemisto, verdure miste per soffritto, olio di oliva extravergine, sale e pepe. Per le polpettine: 400 g di macinato di carne misto, 1 uovo, formaggiograttugiato, sale, pepe, olio per friggere.Per i timballo: una scamorza, 3 uova sode, 200 g di piselli cotti, rigaglie dipollo già cotte, un uovo sbattuto, parmigiano grattugiato e pecorino.

PreparazionePer le scrippelle: amalgamare uova e farina aggiungendo acqua fino ad ottenere unapasta piuttosto liquida. Con un mestolo, versare un poco alla volta l'impasto in una pa-della unta di lardo. Far cuocere la "scrippella" dalle due parti, a fuoco lento, facendo at-tenzione a non romperla nel girarla. Per il ragù: soffriggere il trito di verdure nell’olio. Unire la carne e dopo qualche minutoi pomodori pelati tritati, salare, pepare e portare a cottura.Per le polpettine: amalgamare uovo, carne, formaggio, sale e pepe. Formare delle piccolepolpette e friggerle nell’olio bollente.Per il timballo: Foderare il fondo di una teglia con alcune "scrippelle" in modo che fac-ciano da involucro. Formare degli strati disponendo il ragù e gli altri ingredienti indicati,spennellando il tutto con un composto di uova sbattute, latte, parmigiano e pecorino. Ri-piegare i lembi delle "scrippelle" in modo da chiudere l'involucro e passare il timballo inforno a 180°, lasciandolo almeno un'ora e mezza. Far raffreddare per un’ora, prima di ser-vire.

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FRIULI VENEZIA GIULIA

Gubana Dolce tipico delle feste

IngredientiPer la pasta: 600 g di farina, 450 g di zucchero, 100 ml di latte intero, 90 gdi burro, 1 buccia di limone, 5 tuorli, un albume, 1 bicchierino di rum, sale,15 g di lievito fresco.Per il ripieno: 250 g di noci macinate, 250 g di mandorle tritate, 250 g diuva sultanina, 150 g di pinoli, 50 g di cacao dolce in polvere, 100 g di zuc-chero, 1 bicchierino di rum, 1 bicchierino di grappa, un pizzico di noce mo-scata grattugiata, mezzo cucchiaino di cannella in polvere.

PreparazioneSciogliere il lievito nel latte tiepido e mescolarlo a qualche cucchiaio di farina. Metterel’impasto a riposare finchè non sarà ben lievitato. Aggiungere all’impasto lievitato ilburro, sciolto a temperatura ambiente, il sale, lo zucchero, la farina, due tuorli, l’albumemontato a neve e la buccia di limone grattugiata. Impastare a lungo, aggiungendo pocolatte se l’impasto dovesse essere troppo duro. Lasciare lievitare in ambiente riscaldato ovicino a una fonte di calore. Preparare intanto il ripieno, mescolando tutti gli ingredienti.Lavorare ancora la pasta lievitata, aggiungendo altri 2 tuorli e il bicchierino di rum. Sten-dere la pasta con il mattarello su un foglio di carta forno e stendervi uniformemente ilripieno. Arrotolare la pasta su se stessa e darle una forma a chiocciola. Coprire con unpanno e lasciare lievitare ancora. Pennellare con l’ultimo tuorlo d’uovo e cuocere in fornogià caldo a 180° per 40 minuti. Lasciare raffreddare e servire.

LOMBARDIA

Casoncelli Primo piatto: ravioli di formaggio

Ingredienti per 5-6 personePer la pasta: 500 g di farina, 3 uova, un cucchiaio di olio d’oliva extraver-gine, sale. Per il ripieno: 500 g di patate, 500 g di erbette, 150 g di pane grattugiato,100 g di grana grattugiato, 100 g di salsiccia, 50 g di mortadella, 50 g diburro, un porro, un uovo, 2 cucchiai di olio di oliva extravergine, prezzemolotritato, sale e pepe. Per il condimento: 100 g di burro e 100 g di grana grattugiato

PreparazionePer la pasta: setacciare la farina con il sale sulla spianatoia e impastarla con le uova e l'olio.Lavorare l'impasto per almeno 15 minuti, poi avvolgerlo in una pellicola per alimenti elasciarlo riposare per una mezz'ora. Tirare una sfoglia sottile e ritagliarne dei dischi daldiametro di 7-8 cm.

Per il ripieno: Pulire e lessare le patate e le erbette . Soffriggere nell’olio il porro pulitoe tritato. Unire la salsiccia sbriciolata, le erbette tritate e il prezzemolo. Cuocere circa 10minuti e poi togliere dal fuoco. Mettere in una ciotola le patate schiacciate, le erbette, lasalsiccia, la mortadella tritata, il pane e il grana grattugiati, l’uovo, sale e pepe. Amalga-mare bene tutti gli ingredienti. Riempire i dischetti con una piccola noce di ripieno, chiu-derli a metà e sigillare bene i bordi. Far soffriggere il burro ed intanto lessare i casoncelliin abbondante acqua salata. Scolarli in una terrina e condirli con il burro caldo e il grana.

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PIEMONTE

Agnolotti al plinPrimo piatto: ravioli chiusi con un pizzicotto (plin)

Ingredienti per 5-6 personePer la pasta: 500 g di farina, 3 uova, sale. Per il ripieno: 600 gr. di carne di vitello oppure 300 gr di arrosto di vi-tello, 150 di arrosto di maiale + 150 di arrosto di coniglio. 80 gr di burro,1 spicchio d'aglio, rosmarino, brodo di carne. 600 gr tra spinaci , cavolonero, borragine e bieta, 50 gr di parmigiato grattuggiato, 3 uova, nocemoscata in polvere, pepe e sale. Per il condimento: 100 g di burro e 100 g di grana grattugiato e sal-via oppure sugo d’arrosto

PreparazionePer la pasta: preparare la pasta come per i casonsei della Lombardia. Tirare unasfoglia sottile. Tagliare dei quadrati di circa 3 cm di lato.Per il ripieno: Soffriggere la carne con una parte del burro, aglio e rosmarino. Sa-lare e pepare. Bagnare con il brodo e portare a cottura. Pulite, lavate, tritate e cuocete le verdurecon il restante burro. Aspettare che le carni e le verdure si raffreddino e poi tri-tarle. Porre il trito in una zuppiera, aggiungere il formaggio grattuggiato, la nocemoscata, il pepe e salare. Aggiungere le uova e incorporare rimestando. Lasciare ri-posare.Mettere il ripieno sui quadratini di pasta. Quando avrete finito, ricoprite il ripienocon un altro quadrato di sfoglia e pizzicate la pasta per chiuderli.

Cuocerli in abbondante acqua salata. Scolarli in una terrina e condirli con il burrocaldo, salvia e il grana oppure con il sugo d’arrosto.

PUGLIA

Carteddate Dolce natalizio

IngredientiPer la pasta: 1 kg di farina, 200 ml di olio di oliva extravergine, 100 mldi vino bianco, 2 cucchiai di zucchero, buccia di limone e arancia, unpizzico di sale, 1 kg di miele, anisini (zuccherini colorati).

PreparazioneMettere la farina sulla spianatoia e formare una “fontana”. Impastare la farina conl’olio, il sale, lo zucchero, la buccia di limone e arancia grattugiate e il vino biancofatto scaldare in precedenza, ottenendo una palla di pasta omogenea, elastica e li-scia. dividere in pagnottine e stendere la pasta in sfoglie sottili. Con un tagliapasta a rotella smerlata, ricavare delle striscioline di 4 cm circa di lar-ghezza e 20-30 cm di lunghezza. Piegare le strisce in due per tutta la lunghezza facendo combaciare i due lati più lun-ghi. Schiacciare la pasta con il polpastrello a distanza di 3 o 4 centimetri e arroto-lare a spirale ogni striscia, in modo da ottenere una specie di rosa. Friggere inabbondante olio di oliva extravergine. Mettere il miele in un tegame e farlo scio-gliere bene. Immergere le carteddate, scolarle e decorarle con gli anisini colorati.

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piano personale a quello universale.Quella di Giobbe è una preghierache contesta, che spunto le hadato?Ho pensato che uno dei momenti piùforti di fronte al quale ci troviamo anon comprendere le scelte del Cieloe quindi ad interrogare Dio anchepolemicamente sia quello nel quale citroviamo sul confine tra la vita e lamorte. In certe situazioni anche chiha Fede si trova a decidere se rinne-garla, metterla in discussione, o riu-scire ad accettare quanto avviene. Miinteressava trattare questo tema insenso religioso, presentando il puntodi vista della Chiesa.La contesta-zione, la crisi, il conflitto scelto per lasceneggiatura va a toccare il drammapiù profondo, quello di una madreche sta per perdere il figlio in seguitoad un inaspettato incidente stradale. Lina, la protagonista, vive la suacondizione disperata tra scienza ereligione: come è stato possibileportarlo sul video?"In COMETEcomeTE una madre -interpretata da Sara Bertelà (Il miomiglior nemico di Carlo Verdone) -non accetta che suo figlio Andrea,che ha cresciuto da sola, dopo un in-cidente in motorino sia in coma, inpericolo di vita. Sfoga così la sua rab-bia contro il curato dell'oratorio, DonFabio - interpretato da Paolo Labati,che conosce bene la famiglia perchésia mamma che figlio sono assiduifrequentatori della Parrocchia. Con-temporaneamente la protesta reli-giosa diviene anche una protesta"scientifica", perché la donna ha motialtrettanto spazientiti verso il dot-tore - interpretato da Pietro Ghis-landi - che ha in cura il ragazzo, per-ché le pare che ogni frase pronunciatadal medico sia buona solo a teneretranquilla la situazione. Ma la donnanon si accontenta, e anche da lui pre-tende risposte".Si intrecciano così una serie di di-scussioni in cui la donna chiede spie-gazioni del volere divino, protestandovivacemente contro quel Dio che hapregato a lungo negli anni prece-

Beppe Manzi scene di vitaNato a Bergamo il07.03.1980, si lau-rea nel 2004 alDams di Brescia in"Cinema e audiovi-sivi" con una tesisulla musica nel ci-nema italiano con-temporaneo. Dasempre appassio-nato di scrittura, du-rante l'università iniziaa collaborare con ilquotidiano "L'Eco diBergamo", occupan-dosi di articoli riguar-danti lo spettacolo.

Oggi è titolare con altri giovani soci della OkiDokiFilm:una casa di produzioni audiovisive. Passione, impegno eenergia sono i cardini intorno ai quali ruota ogni attività.Un'energia che ha sempre aiutato Beppe Manzi ad af-frontare la vita : "Avevo undici anni e un virus mi ha dan-neggiato i reni. E' stato chiaro fin da subito che l'iter dellamalattia avrebbe portato al trapianto".Beppe è un giovane allegro, pieno d'impegni, e ricorda ilperiodo dell'adolescenza con grande serenità :"A sedicianni sono entrato in dialisi, ma tutto era compatibile conla scuola e lo studio. Le condizioni di salute erano buonee all'Oratorio ho giocato sempre a calcetto, ho avutotanti amici, qualche morosa, le esperienze di un ragazzonormale". Ad un certo punto è giunto un organo compa-tibile : "Ho ricevuto un grande dono, ma ero un ragazzoe la mia vita era stata abbastanza buona. Sono statooperato e tutto è andato bene, ma solo dopo alcuni anniho capito davvero quello che avevo ricevuto e ho pen-sato a lungo sul gesto di chi aveva donato. Ci voglionomaturità e rispetto per comprendere qualcosa di cosìgrande".Alla fine del 2008 però succede qualcosa : "Il mio or-gano si era deteriorato e ho cominciato a stare male: erostanco, non riuscivo più a vivere con la qualità di prima.E' stato necessario iniziare di nuovo la dialisi e da quelmomento ho ritrovato lo spirito che da sempre mi anima.Vado in ospedale con il mio computer, mi organizzo gliappuntamenti in base alle terapie".Oggi la comprensione dell'attesa è diversa rispetto aquella del ragazzo diciassettenne che Beppe era : "Sonopiù maturo e riesco a dare il giusto valore a quanto at-tendo. Sarà un secondo trapianto e so che sarà più diffi-cile, nel frattempo rispetto il grande dono della vita cheho ancora continuando a vivere da giovane trentenne".

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denti, ma che ora le pare le abbia vol-tato le spalle.Un conflitto intenso che stropicciail volto di Lina, la inchioda in ge-sti meccanici e ripetuti. Nel ruoloè stata decisiva Sara Bertalà: comeè stata scelta?Abbiamo avuto molti contatti anchecon altre attrici professioniste, ma leiha letto la sceneggiatura in una nottee ha accettato senza porsi problemieconomici o di tempi. Mi ha chiamatoed era in lacrime, ho capito che il suovolto avrebbe dovuto essere quellodi Lina. Sara è stata sincera in ognimomento, sentiva la parte e le scene,il suo pianto è reale, le rughe che lesegnano il volto sono sincere, è riu-scita a rendere efficaci quei gesti cheognuno di noi compie quando perdeun affetto prezioso: sfogliare le foto-grafie, muoversi come un robot ane-stetizzata da un dolore troppogrande, leggere in modo rapido e os-sessivo il diario del figlio, irrigidire itratti del viso e i confini dello spiritonei momenti della decisione finale".Lina è chiusa in una gabbia, ri-vuole il figlio ma non è possibile.Fa il bilancio della sua vita e sisente in deficit. Non può rinne-gare la Fede sempre avuta, ma è incrisi. Parallelamente a lei una fi-gura silenziosa e misteriosa simuove tra le maglie della narra-zione: chi è quel ragazzo che com-

pare costantemente agli occhidella donna in chiesa e in ospe-dale? E' Ivan, uno degli amici di Andrea,che lei non conosceva e che è in attesadi un trapianto di reni per una gravemalattia. I due s'incrociano in ospe-dale e Lina apprende la storia del ra-gazzo da Don Fabio, il curato amicodel figlio.E' il personaggio che porta Lina ariflettere sul valore del dono? Sì anche se non è così semplice perchésa che sta per perdere Andrea e nonè ancora pronta a reggere il vuotoche ne seguirà. Il film si chiude fa-cendoci intuire la scelta di Lina, manon dà per scontato che l'organo vadaa Ivan. Non sarebbe stato veritiero eavrebbe sminuito il senso di un gestocosì grande. Donare significa dareincondizionatamente, vicino o lon-tano. Il gesto di Lina è qualcosa chenobilita il ruolo di genitore, ma portaluce anche sul punto di vista di Ivane del suo senso dell'accettazione edell'accoglienza, così come sull'im-portanza dei suoi amici e il valore delconforto e della condivisione durantele difficoltà. Il dono ci fa capire comenessuno di noi sia solo.Nella storia raccontata vi è ancheuna componente autobiografica,Beppe Manzi ha infatti avuto untrapianto di reni all'età di 17 annie oggi è in attesa di un nuovo in-

COMETEcomeTEdi Beppe ManziDurata 17' circa

COMETEcomeTE è uncortometraggio ispirato ai passi dellibro di Giobbe, in cui si fa accennoad una protesta contro Dio. Quiuna madre - interpretata da SaraBertelà (Il mio miglior nemico diCarlo Verdone) - non accetta che ilproprio figlio, che ha cresciuto dasola, dopo un incidente con ilmotorino sia in coma in pericolo divita. Sfoga così la propria rabbia

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tervento. Come si è intrecciata lasua storia personale con quella delfilm?Il mio obiettivo era quello di rendereil messaggio universale, ho trattodalla mia vita quei momenti che mipermettessero di non cadere in luoghicomuni. La componente autobiogra-fica mi ha aiutato in questo. Nellascrittura della sceneggiatura ho inol-tre utilizzato luoghi e nomi che dasempre ho frequentato dall'Ospedaledi Bergamo, all'Oratorio delle Grazie,alle Mura di Bergamo teatro dellescene d'amicizia più intense del film.La mia storia s'intreccia a quella diAndrea soprattutto per il valore degliamici che anche per me sono statifondamentali: con loro nonostante iproblemi di salute ho sempre giocatoa calcetto all'Oratorio, sono stato unadolescente vitale e integrato".La realtà del cortometraggio èmolto lombarda: l'Oratorio, lachiesa, il Don sono un filo condut-tore. Perché?"E' una realtà che conosco ed eraadatta ad incorniciare la ribellione diLina e a mostrare il senso di smarri-mento al quale, ad un certo punto, ilnostro curato arriva quando non sapiù rispondere ad una madre dispe-rata, quando non ci sono più risposte,quando si trova ad essere solo il tra-mite della protesta di Lina verso Dio".Il filmato si apre con una corsa in

motorino sulle Mura di Bergamoma tutte le scene sono supportateda una fotografia suggestiva e dauna musica coinvolgente. Le arti aservizio del messaggio?Al progetto hanno partecipato pro-fessionisti di spessore nazionale per-ché conquistati dalla tematica. In uncerto senso anche loro si sono donatiper veicolare un messaggio piùgrande.Come è nato il contatto con Aido?Ho chiamato direttamente la sede re-gionale e dopo un paio d'incontri ab-biamo capito che la storia e il modo dileggere questo tema ci univano. E'stato davvero qualcosa d'importantee grazie al sostegno di Aido abbiamoavuto a disposizione i mezzi per rea-lizzare un prodotto di qualità, oggidistribuito in centinaia di copie.Il film ha avuto molta presa suigiovani, perché?Grazie ad Effettobibbia e ad Aido ilfilmato è stato proiettato in più sedi emolti curati lo stanno utilizzando perdibattere con i ragazzi attorno al rap-porto genitori-figli, il donare, il dare,il ricevere, il senso dell'amicizia. Sisono aperti molti dibattiti, ognunotroverà le sue risposte nel corso dellavita.Una vita che lascerà la sua scia unicaed irripetibile come le Comete, le CO-METEcomeTe.

Clelia Epis

contro il curato dell'oratorio, DonFabio - interpretato da Paolo Labati(“Zelig”), che conosce bene lafamiglia perché sia la mamma cheil figlio sono assidui frequentatoridella Parrocchia. Si intrecciano cosìuna serie di discussioni in cui ladonna chiede spiegazioni delvolere divino, protestandovivacemente contro quel Dio cheha pregato a lungo negli anniprecedenti, ma che ora le pare leabbia voltato le spalle.Contemporaneamente la protestareligiosa diviene anche unaprotesta "scientifica", perché la

donna ha moti altrettanto spazientitiverso il dottore - interpretato daPietro Ghislandi, comicobergamasco - che ha in cura ilragazzo, perché le pare che ognifrase pronunciata dal medico siabuona solo a tenere tranquilla lasituazione. Ma la donna non siaccontenta, e anche da luipretende risposte. Parallelamenteuna figura silenziosa e misteriosa simuove tra le maglie dellanarrazione: chi è quel ragazzo checompare costantemente agli occhidella donna in chiesa e inospedale?

Il cortometraggio ha fatto partedi una produzione realizzatanell'ambito della manifestazioneEffettobibbia 2010 per la seriePROLUSIONE: LE VOCIDELLA SCRITTURAinsieme a Per dono di MatteoBini, Sussurri e grida di MassimoCorsini, Ai fratelli minori diGiuliano Magni, Echo diAlessandro Testa.COMETEcomeTE, di BeppeManzi è disponibile presso la sede di Aido ConsiglioRegionale via Borgo Palazzo 90 Tel. 035-235327; [email protected]

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Nel più ampio panoramadella sanità italiana, lefarmacie svolgono unruolo fondamentale. Èinnagabile che, con il

passare del tempo, si proceda versoun sistema di cura più incentrato sulpaziente, al fine di diminuire i ri-coveri ospedalieri ma anche esoprattutto permigliorarne l'ef-ficacia. In questocontesto farmacie emedici di base assumonoun ruolo sempre più deli-cato ma che pare sia rico-perto anche in modo egregio.Le analisi fatte dal Censis epubblicate sui Quaderni delMinistero della Salute (n. 5settembre-ottobre 2010) la sod-disfazione da parte dei cittadiniriguardo al Sistema Sanitario ènotevole e soprattutto perquanto riguarda i settori delle Far-macie e dei Medici di famiglia, doveoltre nove italiani su dieci espri-mono un giudizio positivo.

Se anche questo non bastasse, si puòconsultare l'approfondita analisisulla Customer Satisfaction (soddi-sfazione dei consumatori) nei serviziin Italia realizzata dal CFMT (Cen-tro formazione management del ter-ziario, legato a Confcommercio),

dove le farmacie risultano ancoraal primo posto, confermando

la leadershipdello scorsoanno.

Risultati sicuramentefavoriti dalle peculiaritàdel nostro sistema: prima

fra tutte la capacità diascolto e di consiglio del per-

sonale, capace di accompa-gnare il cittadino nella sceltadella possibile cura senza pre-

varicare le competenze dei me-dici di base o degli specialisti.Indici di gradimento così im-portanti non possono essere

considerati un caso, ma sono sicura-mente il frutto di una preparazioneadeguata dei farmacisti, di una di-stribuzione capillare sul territorio e

Farmacie:servizio

che funziona

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di una innegabile efficienza nel ser-vizio, che non si riduce alla sola ven-dita, ma comprende anche uncontrollo sulla sicurezza dei far-maci. Questo tipo di servizio le far-macie lo hanno garantito ormai datempo ed i risultati sono decisa-mente positivi, tanto che hanno resola contraffazione degli stessi prati-camente nulla. Come spesso accadeperò, ci sono anche dei nei che biso-gna prendere in considerazione se sivuole essere obiettivi e incentivareil miglioramento. Stiamo parlandodi quelle sacche di inefficienza an-cora presenti sul territorio e messein luce dalla suddivisione per areegeografiche dei dati raccolti. Il suddel paese infatti, vede ridursi i mar-gini positivi presenti nel resto del-l'Italia e mette in evidenza come sipossa (e si debba) intervenire percompensare questi squilibri.Per quanto riguarda il confrontocon l'Europa, non ne usciamo sicu-ramente penalizzati, anzi. Come di-stribuzione sul territorio siamo ilpaese che più si avvicina alla mediagenerale con una farmacia ogni3.374 abitanti (in Europa 1 ogni3.323 - dati Federfarma aprile2010). Altro dato interessante è ilfatto che siamo il paese con il mag-gior numero di farmacisti in terminiassoluti ma anche come presenzanelle farmacie stesse. Questo fattotestimonia l'enorme qualità del ser-vizio offerto.Le sfide all'orizzonte sono comun-que di grande rilevanza: il processodi riordino del servizio farmaceutico,il rinnovo della convenzione farma-ceutica nazionale per i rapporti trafarmacie e SSN, i nuovi servizi chepotrebbero essere introdotti a van-taggio dei malati ma anche dell'in-tero sistema sanitario. I decretiattuativi che introducono queste no-vità hanno ricevuto il parere favore-vole della Conferenza Stato Regioni,confermado che ci si sta muovendosulla strada giusta, ma i passi dacompiere sono ancora molti.

Paolo Seminati

I Quadernidella Salute

Fortemente voluti dal Ministro FerruccioFazio, sono concepiti con l'intenzione dipromuovere un processo di armonizza-zione della definizione degli indirizzi guidache nascono e si sviluppano nel ministero.Si tratta di una pubblicazione bimestrale,dove i temi sono trattati con taglio mono-grafico e hanno la peculiarità di essere l'ag-glomerato di diversi contributi provenientida organi distinti. Tutto questo per evitareuna dispersione delle informazioni maanche per consentire una verifica unica delcriterio.Ogni monografia della nuova collana è cu-rata e stilata da un ristretto gruppo di la-voro, responsabile dell'efficacia e dellaqualità degli studi presentati. Il Comitato diDirezione e quello Scientifico, in solido conil Ministro, sono i garanti dell'elaborazionecomplessiva.La versione telematica dei Quaderni dellaSalute è integralmente consultabile in reteed edita sul portale internet del Ministero. A corredo dell'informazione presentata,spiccano le risultanze di convegni miratiche accompagnano e integrano la pubbli-cazione delle monografie.

PER APPROFONDIRE

Ministero della Salutehttp://www.salute.gov.it

I quaderni della salutehttp://www.quadernidellasalute.it

Parlamento della salutehttp://parlamentosalute.osservatorioistituzioni.it/

Federfarmahttp://www.federfarma.it/

Centro formazione management del terziariohttp://www.cfmt.it/

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Notizie dalle Sezioni

A distanza di quasi dieci anni dall’introduzione dellaLegge 91 del 1999 che disciplina la dichiarazione divolontà alla donazione di organi abbiamo deciso disvolgere un’indagine conoscitiva rivolta ai cittadinidei 55 Comuni della Provincia di Monza e dellaBrianza. Il titolo scelto “SIAMO UNA SOCIETA' SOLI-DALE?” esprime già in sé gli obiettivi della ricerca: co-noscere l’atteggiamento e le opinioni dellapopolazione verso la donazione degli organi post-mortem, in quanto può influenzarne il comporta-mento e di conseguenza dirigere la decisione diacconsentire o meno alla donazione degli organi inuna situazione concreta. È stato pertanto ideato unquestionario costituito da 15 domande (anagrafiche,di conoscenza dell'argomento, sull'atteggiamentogenerale e personale verso la donazione di organi,suggerimenti sulla modalità per incrementare le do-nazioni), che è stato sottoposto ai cittadini a mezzodi un’intervista telefonica nel periodo gennaio–giu-gno 2008. Sono state effettuate 1993 telefonate esono stati raccolti 373 questionari compilati. Il cam-pione è stato selezionato equamente per genere eper 6 classi di età (1^: 18-28; 2^: 29-38; 3^: 39-48; 4^:49-58; 5^: 59-68; 6^: >68).

ATTEGGIAMENTO RIGUARDO ALLA DONAZIONE DI ORGANI E LA DISPONIBILITÀAD ESSERE PERSONALMENTE DONATOREDegli intervistati 324 si sono dichiarati favorevoli alladonazione di organi e tessuti (86,9%), 11 contrari, 35indifferenti e 3 non hanno risposto. Tra donne e uo-mini, come anche nelle fasce d'età, non ci sono dif-ferenze, nelle diverse fasce di scolarità degliintervistati si nota che tra i laureati il 97%, dichiaradi essere favorevole e solo il 2,1% è indifferente.

La percentuale diminuisce se si chiede specificata-mente la “donazione dei propri organi”: dall’86,4% siscende al 74,0% di disponibilità, senza evidenti dif-ferenze nelle fasce d'età, nella scolarità o nel generedegli intervistati.

DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE UN TRAPIANTO DI ORGANI O TESSUTIL'83,1% della popolazione intervistata è disposto adaccettare un trapianto, mentre soltanto il 3,2% è con-trario; il 13,7% è indeciso oppure non ha risposto.Valutando le diverse fasce d'età appare che con l’au-mento dell’età (>58) le persone siano meno dispostead accettare un trapiantoMaggiore è il livello di scolarità maggiore appare lapropensione all’accettazione di un trapiantoInteressante a questo punto, confrontando la do-manda “Se sei disposto a donare i tuoi organi” con ladisponibilità ad accettare un trapianto si può notareche l’83,1% della popolazione è disposta ad accettareun trapianto, mentre solo il 74,0% è disposto a donareorgani e tessuti.

«Siamo una società solidale?»Indagine rivolta ai cittadini di Monza e Brianza sulla donazione degli organi

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Notizie dalle Sezioni

il 9,0% ritiene che “il corpo abbia valore anche dopola morte”; il 63,60% risponde che “non sia sicura lasoglia che divide l'essere vivo dall'essere morto”;il 18,20% risponde che “la donazione sia difficil-mente controllabile e si può prestare a speculazioni”;il 4,70% afferma che “la donazione sia contraria alsuo credo religioso”.

LA PRASSI CONSENTE AI FAMILIARI DI OPPORSI ALLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI NONOSTANTE IL SOGGETTO IN VITA ABBIA ESPRESSO PARERE FAVOREVOLE. È D’ACCORDO?Soltanto l'8% degli intervistati è d'accordo che i fa-miliari neghino la donazione di organi e tessuti,mentre l’85,5% è contrario. Il 3,8% è indeciso e il2,7% non ha risposto.

QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE GIUSTIFICANOL’ATTEGGIAMENTO FAVOREVOLE ALLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI?Il 40,10% ritiene che la donazione di organi sia “unmodo per non sprecare possibilità per altri”; il40,40% ritiene la donazione “un atto di solidarietà”.L'8,80% la ritengono “un dovere civile”; il 5,7% la con-sidera “una vittoria della vita sulla morte”. L'1,80% laconsidera un mezzo “per evitare che per mancanzadi organi inizi un commercio illegale”.

QUALI SONO LE MOTIVAZIONI CHE GIUSTIFICANO IL SUO ATTEGGIAMENTO CONTRARIO ALLA DONAZIONE DI ORGANI E TESSUTI?Il 12,3% si è dichiarato contrario/indifferente alla do-nazione di questi:

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Notizie dalle Sezioni

QUALE OPZIONE LEGISLATIVA GARANTIREBBE UNA MIGLIORE ATTIVITÀ DI DONAZIONE/PRELIEVO DI ORGANI E TESSUTI?Nelle risposte fornite è da subito evidente una pre-ponderanza in tutte le classi di età selezionate delladecisione personale espressa in vita; nell’età più ma-tura si rende esplicito il demandare la decisione aiparenti.

L'ultima domanda del sondaggio chiedeva circa leazioni da intraprendere per favorire le donazioni diorgani per il trapianto terapeutico.

davere rilevano fondamentalmente due tendenze:* la necessità di rendere finalmente operativa lalegge 91/99 affinché venga rispettata la volontàespressa in vita dal soggetto;* che i cittadini debbano esprimere in vita l’assensoo il dissenso alla donazione.

RISULTATI DI DUE INDAGINI A CONFRONTO: 19982008Rispetto all’indagine svolta nel 1998 si evidenzia chele opinioni dei cittadini prima e dopo l’introduzionedella norma che disciplina la modalità di espressionedi volontà a donare sono variate in alcuni aspetti,mentre risultano sostanzialmente sovrapponibili inaltri.

* Nel dettaglio si nota, nonostante resti inva-riato il numero dei NO (1998: 2,9% ; 2008:2,9%), un aumento considerevole del numerodegli indecisi ad essere donatore (1998: 0,10%;2008: 9,40%) con conseguente decrementodei favorevoli (1998: 93% ; 2008: 86,9%). La ri-chiesta normativa di responsabilizzarsi effet-tuando una scelta in vita potrebbe averaumentato la necessità di certezze e di consa-pevolezza sull'argomento prima di dichiararsifavorevole.

* Circa le motivazioni per il SI’ alla donazione siregistra una forte diminuzione dell’”Atto di so-lidarietà” (1998: 68,60% ; 2008: 40,40%), men-tre aumenta il “Non sprecare possibilità di vitaper altri” (1998: 13% ; 2008: 40,1%). È cresciutoanche il numero di coloro che scelgono “Do-vere civile” (1998: 7,5% ; 2008: 8,8%). Parequindi che la spinta alla donazione nasca piùda posizioni laiche e concrete, che da una ge-nerosità interiore. Il commercio di organi(1998: 2,7% ; 2008: 1,8%), argomento spessoricorrente sui media non risulta essere più unmotivo di preoccupazione per i cittadini.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVEDai dati rilevati si evince che esiste un’iniziale predi-sposizione emotiva positiva alla donazione di organi,che sfuma quando si pone l’intervistato davanti aduna scelta di donazione personale.Le risposte che denotano un atteggiamento indiffe-rente alla tematica donazione di organi ci portano aconsiderare indispensabile continuare a sensibiliz-zare la cittadinanza attraverso l’informazione e l’edu-cazione in quanto il cittadino è da ritenere sempre ilprotagonista principale nel processo di donazione etrapianto di organi. Occorre parlare, informare, edu-care alla donazione per far crescere la cultura deldono, facendo educazione più sugli indifferenti chesui contrari.I suggerimenti richiesti circa i modi per regolamen-tare ed incrementare le donazioni di organi da ca-

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Notizie dalle Sezioni* Circa le motivazioni per il NO alla donazionesi individua una minor importanza del valoreall'integrità del corpo dopo la morte (1998:28,4% ; 2008: 9%), che sembra da attribuire avalutazioni dell’individuo su se stesso dopo lamorte non riferite più esclusivamente a motivie/o tradizioni religiose. L’incremento dei“Dubbi sulla certezza della morte cerebrale”(1998: 36,8% ; 2008: 63.6%) ha probabilmentediverse motivazioni, non solo dovute alla non-informazione, ma anche all’insicurezza-sfidu-cia nel sistema sanitario. La terapia trapiantoviene ormai considerata intervento consuetu-

dinario per talune malattie (1998: 32% ; 2008:18,2%), svaniscono così i pregiudizi su specu-lazioni e sperimentazioni nel trapianto tera-peutico.

* Le opzioni proposte per favorire l’incrementodelle donazioni di organi: viene manifestato ildesiderio dei cittadini ad esprimere, per legge,in vita la propria scelta, piuttosto che l’auto-matismo imposto del prelievo in assenza diespressione di volontà.

Sezione Aido Provinciale di Monza e della Brianza

«Fiaccolata per la vita»Luce di speranza a Cene

Tutto era pronto: programma definito da tempo, sullestrade del nostro paese sventolavano i vessilli constampato il logo della nostra Aido. Il Corpo MusicaleS.Pio X già si accingeva ad eseguire allegre marcette,i rappresentanti dei gruppi comunali di Bergamo al-l’ora stabilita erano presenti sulla Piazza principale peril via della fiaccolata.Sabato 18 Settembre: Giove pluvio ha deciso di sca-tenare una giornata di intensa pioggia, tanto che hafatto svanire ogni speranza di poter svolgere la FIAC-COLATA secondo il nostro programma. Tant’è chemolta gente si è convinta che la manifestazione fossesospesa o rimandata. Ma così non fu !!Spronati dalla energica presidente provinciale Mo-nica Vescovi si è provveduto al passaggio della Fiac-

cola dal gruppo Aido di Ponteranica al gruppo Aidodi Cene con la benedizione della fiaccola da parte delParroco don Camillo Brescianini e la lettura della pre-ghiera del donatore Aido; il corteo si è così snodatolungo le vie del paese, percorrendo un percorso piùbreve rispetto a quello stabilito nei preparativi. L’impatto visivo è stato comunque straordinario.Erano presenti ben 29 labari Aido della Provincia oltreagli striscioni delle associazioni di volontariato delpaese e dei gruppi bergamaschi. Mentre su un maxischermo trascorrevano le imma-gini per la donazione di organi, abbiamo preso postosotto la tensostruttura dell’oratorio parrocchiale. Dopo i saluti del Parroco Don Camillo e del Sindacodi Cene dr. Cesare Maffeis, ha preso la parola la Presi-dente dell’Aido di Cene, Liliana Locati: ringraziati i re-sponsabili delle due istituzioni, civile e religiosa, cheda sempre hanno reso una fattiva collaborazionenelle attività dell’associazione del paese, ha sottoli-neato l’importanza dei collaboratori del gruppo, che

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Notizie dalle Sezionisi sono prodigati in numerose attività svolte durantel’anno al fine di far conoscere i principi e gli ideali dellanostra associazione. La Presidente ha sottolineatol’importanza delle radici del gruppo, fondato da Ve-niero Dipilato, coadiuvato dal fratello Maurizio e, qual-che anno dopo dall’amico Marino Testa: con le lorotestimonianze sono stati esempio di altruismo e ge-neroso volontariato. Il gruppo di Cene riconosce inoltre la propria vici-nanza e riconoscenza nei confronti dei familiari dei 5donatori cenesiLa parola è in seguito passata alla Presidente Provin-ciale Monica Vescovi, la quale ha portato i saluti delPresidente Regionale Leonida Pozzi, e ha poi spiegatol’importanza della divulgazione della cultura della do-nazione e l’importanza di poter effettuare per tempodelle scelte in merito alla donazione sulla base diun’informazione sempre più corretta e aggiornata.Il moderatore della serata, Giovanni Colotti, ha pre-sentato due testimonials legati al trapianto di organi:Piera Mei, mamma di Zenoni Cristian, un donatore de-ceduto a soli 21 anni, la quale ha raccontato le fasidella sua scelta per la donazione degli organi del fi-glio; e Gianni Capponi, cardiotrapiantato tre anni fa eresidente a Leffe, il quale ha illustrato il suo statod’animo e le sue forti emozioni per aver avuto lagrande opportunità di tornare a vivere la vita: il donopiù grande che ogni essere umano possa ricevere. La platea coinvolta e commossa nell’ascolto dei rac-conti di entrambe le testimonianze si è aperta in uncaloroso applauso. Il Consiglio Direttivo dell’Aido diCene è orgoglioso della decisione della Sezione Pro-vinciale di organizzare la fiaccolata in Cene, eventocosì importante per l’Aido, ormai giunto all’ottava edi-

zione. Una manifestazione che è un ringraziamentoprofondo e sentito per tutti coloro che contribuisconoa far crescere il messaggio che donare è uguale a VITA.Cene porge un sentito augurio alla Sezione Provin-ciale per lo svolgimento della prossima FIACCOLATAPER LA VITA che sarà nella bellissima città di Bergamoin occasione del 40’ anniversario di fondazione DOB. Un particolare ringraziamento all’AmministrazioneComunale presente con il Sindaco Dr. Maffeis, al Par-roco don Camillo Brescianini , al Consiglio ProvincialeAido, al gruppo Alpini di Cene, alla Sezione AVIS diCene presenti con il proprio striscione e ad altri gruppie associazioni del paese, ai gruppi Aido presenti e atutti coloro che hanno contribuito alla preparazionedell’ottava fiaccolata.

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Grande festa per il Gruppo Comunale di Varedo. Do-menica si sono infatti svolte le celebrazioni per iltrentennale della nascita del locale Gruppo del-l’Aido.I festeggiamenti sono partiti alle ore 10.00 con il ri-trovo nella piazzetta della basilica Ss. Pietro e Paolo.Dopo la messa, ad attendere i partecipanti c’era unricco rinfresco organizzato dal Gruppo presso la SalaMinotti della Casa delle Associazioni di via Donizetti.Presente ai festeggiamenti anche il Sindaco, Dott.

Sergio Daniel, da anni amico dell’Associazione Ita-liana Donatori d’Organi, che ha portato i suoi per-sonali ringraziamenti ai volontari nel suo discorsod’introduzione.“Il trentennale del Gruppo Comunale di Varedo – haspiegato il Presidente della Sezione Provinciale diMonza e Brianza, Lucio D’Atri – è per tutti noi ungrande motivo d’orgoglio, che ci fa capire come, daquel lontano 1980 siano sicuramente cambiati itempi ma, allo stesso tempo, non sia cambiato lospirito che anima i nostri volontari: generosità e allostesso tempo voglia di stare insieme di costruirequalcosa. Su basi solide certo, ma senza smettere diguardare avanti e di sognare”.

A spegnere le candelineanche il sindaco Daniel

VAREDO (MB)

Una giornata tutta per noi all’insegna della Soli-darietà che si fa dono per celebrare il “comple-anno” del Gruppo, nato nel 1995 e che ad oggiconta ben 296 iscritti.Nonostante i capricci del tempo ( l’ombrello èstato uno strumento indispensabile), i Dirigentie i volontari del Gruppo si sono ritrovati alle ore10 in piazza Papa Giovanni, unitamente ai GruppiAIDO vicini che hanno accolto il nostro invito apartecipare.Ci hanno onorato della loro presenza il Sindacodi Cassago Dott. Gian Mario Fragomeli accompa-gnato dal gonfalone del Comune e il Presidenteprovinciale Cav. Vincenzo Renna con il labarodell’AIDO Provinciale.Alle ore 10,30 la S. Messa celebrata nella chiesaparrocchiale SS. Giacomo e Brigida, alla quale è

seguito il saluto delle autorità, gentilmente ac-colti nella sala Consigliare del Comune. Nel suodiscorso di accoglienza, il nostro Presidente Fu-magalli Pierluigi, ha ricordato il grande impegnodel Gruppo AIDO nel promuovere l’informazioneaffinchè tanti cittadini aderiscano al messaggiodi solidarietà.In questo risiede la nobiltà del gesto “non si donasemplicemente qualche cosa, si dona qualcosadi sè”.

Aido in festa per i primi 15 anni di vita

CASSAGO BRIANZA (LC)

Il Gruppo Aido ha festeggiatoil trentesimo anniversario

Domenica 10 ottobre 2010, si sono conclusi in bellezzai festeggiamenti per il XXX Anniversario di Fondazionedel Gruppo Aido di Biassono. Un traguardo importante per il gruppo locale, che at-tualmente conta oltre cinquecento soci, da sempreimpegnato in campagne di sensibilizzazione alla do-nazione e trapianto di organi e tessuti.

Dopo la S. Messa del mattino, celebrata solennementenella chiesa parrocchiale di Biassono, nel primo po-meriggio si è tenuto il raduno presso il monumentoAido-AVIS nei giardini Monguzzi di Villa Verri, conclu-sosi con il concerto del coro A.N.A. di Carate Brianza,al cineteatro S. Maria.Sono stati presenti alla Giornata commemorativa, ilVice Sindaco di Biassono Giovanni Strumia, i dirigentidella Sezione Provinciale Aido di Monza Brianza e unasignificativa presenza di altri Gruppi Comunali dellaprovincia, oltre alle altre Associazioni cittadine.

BIASSONO (MB)

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L’Aido di Vigevano compie 35 anni e riceve la medaglia d’oroDomenica 24 ottobre 2010, si è svolta a Vigevano(PV) la festa a ricordo del 35° Anno di Fondazione delGruppo Comunale di Vigevano, con la partecipazionedel Vice Presidente regionale di zona Villa Duilio, inrappresentanza dell'Aido Regionale, del Presidentedella Sezione Provinciale di Pavia Prof. Luigi Riffaldi edi alcuni gruppi dell'Aido di Pavia. La giornata haavuto inizio alle ore 9,00 con un corteo, precedutodai tamburini e dai figuranti del Palio delle Contradedi Vigevano, lungo le vie cittadine con arrivo nellasplendida Piazza Ducale. Gli organizzatori e i partecipanti si sono riuniti pressoil Salone d'Onore della Cassa di Risparmio di Parma ePiacenza, dove sono stati premiati i fondatori delgruppo (Padre Ringo, Padre John, Angela TomasiniChiesa, Cipriana Gandolfi, Franco De Marziani, Giu-seppe Bolesina, Roberto Campari) e tutti i presidentiche si sono succeduti dal maggio 1975 ad oggi. Durante la premiazione hanno preso la parola il VicePresidente Regionale Duilio Villa, il Presidente Pro-vinciale Luigi Riffaldi, la Presidente e la Vice Presi-dente di Vigevano, Enrica Negroni e Carla Cova, el'assessore allo sport Brunella Avalle, che hanno ri-cordato ai presenti l'importanza della nostra associa-zione e il lavoro silenzioso che i volontari svolgonoogni giorno nel diffondere nella nostra società la cul-tura della donazione. I rappresentanti Aido hannoanche lanciato un appello ai giovani vigevanesi, af-finchè si avvicinino alla nostra associazione e parte-cipino attivamente alle iniziative promosse dalgruppo, in quanto l'Aido ha bisogno di nuove forzeche diano nuovo vigore e nuova linfa. Al termine delle consegne delle benemerenze i par-tecipanti si sono recati in corteo alla Chiesa dei Frati

Cappuccini, che ospita la sede del nostro Gruppo,dove si è celebrata la S. Messa a ricordo di donatorie dei soci defunti. Alla fine della S. Messa i fondatoriPadre Ringo e Padre John sono stati premiati. Al ter-mine si è svolto il pranzo sociale.Il Gruppo Comunale di Vigevano ha ricevuto dal Con-siglio Regionale Lombardia la medaglia d'oro per isuoi 35 anni di attività. L'Aido di Vigevano ringraziatutti i presenti, Padre Ringo e Padre John ed in modoparticolare il Presidente Regionale Cav. Leonida Pozziper la sua vicinanza e per gli stimoli positivi che tra-smette ai rappresentanti e volontari del Gruppo,dando a loro la forza e la voglia di continuare a dif-fondere il valore del dono e di essere testimoni disperanza per le migliaia di persone in lista d'attesa diun trapianto di organi.

VIGEVANO (PV)

dedicato a Leonida Pozzi perchè ci senta vicini e il suo dolore si tramuti in speranza

Era un giorno come tanti altri... per Leonida Pozzi, il nostro Presidente Regionale

non un giorno qualunque (i suoi non lo sono mai)ma un giorno di “routinario controllo medico”

(eh, il suo “glorioso” trapianto di 12 anni fa...)

correva il giorno 24 novembre 2010 alle ore 10 del mattino entrava in gastroenterologia degli Ospedali Riuniti di Bergamo

non molto contento di “entrare nel tubo” della Risonanza Magnetica ma comunque pronto per l’esame, senza preoccupazioni particolari.

Dopo un’ora, alle 11 squilla il telefono dell’ufficio...con una voce che sembrava venisse da abissi siderali,

soffocata da singhiozzi trattenuti:“...è morta mia figlia Carla di Brescia...”chiediamo: perchè, come mai, cosa è successo...

... un silenzio straziante... e poi “clic”, il telefono viene chiuso...

Restiamo attoniti.

È stato un giorno come NESSUN ALTRO... per Leonida Pozzi, il nostro amato Presidente Regionale.

In un’ora il suo cuore di padre si infranse; in una manciata di secondi la sua vita non fu più quella di prima.

Il nostro eroico “gladiatore” perse il senso del tempo e dello spazio;l’avvenimento fu più grande di lui e lo straziò nel profondo.

Poi venne frenetica la corsa verso Brescia, per guardare ancora una voltacon occhi di dolore il volto di quella figlia, strappata troppo presto alla vita.

Le ore interminabili (da vivere comunque per lui che è rimasto mentre lei non c’è più),prima della cerimonia funebre, e poi i giorni che separano dalla sepoltura...

e poi le notti insonni, solo i ricordi, le fotografie...

Quanti messaggi di partecipazione affettuosa!! da Bergamo, dalla Lombardia,

da tante parti d’Italia; perchè tantissima genteconosce Leonida Pozzi e gli vuol bene.

Sì, la vicinanza è stata forte, benevola e commovente.

Ma... solo lui potrà trovare la ragione per “andare avanti” e la forza per cercare

una risposta a tanti “Perché?”. Solo lui, con l’aiuto del nostro affetto

e l’ancora sublime della fede.

Noi suoi amici, noi della sua amata AIDO, siamo uniti alui e alla sua famiglia nella preghiera perchè la luce di

eternità nella quale vive la sua amata Carla illumini i lorocuori e dia consolazione all’anima.

A nome suo, grazie a tutti per i sentimenti di condivisione espressi in questi giorni.

BergamoSezione 24125 - Via Borgo Palazzo, 90 Presidente: Monica VescoviTel. 035.235326Fax [email protected]

Cremona Sezione 26100 - Via Aporti 28Presidente: Daniele ZanottiTel./Fax [email protected]

Lecco Sezione 23900 - C.so Martiri Liberazione, 85Presidente: Vincenzo RennaTel./Fax 0341.361710 [email protected]

LodiSezione 26900 - Via C.Cavour, 73Presidente: Emerenziano AbbàTel./Fax [email protected]

Brescia Sezione 25128 - Via Monte Cengio, 20Presidente: Lino LovoTel./Fax 030.300108 [email protected]

Como Sezione Presso A.O. Ospedale Sant'Anna22100 - Via Napoleona 60Presidente: Mario Salvatore BoscoTel./Fax 031.279877 [email protected]

Aido Consiglio Regionale Lombardia Sede: 24125 Bergamo, Via Borgo Palazzo 90Presidente: Leonida Pozzi Tel. 035.235327 - Fax 035.244345 [email protected]

Aido Nazionale Sede: 00192 Roma, Via Cola di Rienzo, 243 Presidente: Vincenzo PassarelliTel. 06.97614975 - Fax 06.97614989 [email protected]

Brescia

Bergamo

Sondrio

Melegnano - MelzoLegnanoMilano

Lecco

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Pavia Lodi

Cremona Mantova

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Mantova Sezione 46100 - Via Frutta, 1Presidente: Antonella Marradi Tel. 0376.223001Fax [email protected]

LegnanoMelegnanoMelzoSezione Pluricomunale20066 - Melzo (Mi)Via De Amicis, 7 Presidente: Felice RivaTel./Fax 02.95732072 [email protected]

Monza-BrianzaSezione Provinciale20052 - Monza (Mi)Via Solferino, 16 Presidente: Lucio D’AtriTel.039.3900853Fax [email protected]

MilanoSezione Pluricomunale20159 - Piazzale Maciachini, 11 Presidente: Maurizio SardellaTel./Fax [email protected]

Pavia Sezione Presso Policlinico Clinica Oculistica27100 - Piazzale Golgi, 2 Presidente: Luigi RiffaldiTel./Fax 0382.503738 [email protected]

Sondrio Sezione23100 - Via Nazario Sauro, 45Presidente: Franca BonviniTel./Fax [email protected]

Varese Sezione21100 - Via Cairoli, 14Presidente: Roberto BertinelliTel./Fax [email protected]

Monza - Brianza

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