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MODULISTICA VERSIONE AGGIORNATA ALLA DGR 29-3386 DEL 30.05.2016 Torino, Data: Indirizzo intervento Proprietà Progettista Edificio di interesse storico No Tipologia di intervento Tipo I E.1(1a) E.1(1a) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali 0 Indicare la superficie netta calpestabile relativa all'intervento. V ≤ 3000 Numero unità immobiliari 0 No No PRESENTAZIONE DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE LA RISPONDENZA ALLE PRESCRIZIONI ENERGETICHE AMBIENTAL DEGLI EDIFICI AL SETTORE SERVIZI PER L'EDILIZIA E L'URBANISTICA SPORTELLO EDILIZIO PROTOCOLLO E CASSA Piazza San Giovanni n° 5 - 10122 Torino Indicare se l'edificio è considerato di interesse storico secondo il P.R.G.C. o è tutelato ai sensi del 42/2004 Edifici di nuova costruzione. Ristrutturazione edilizia di edifici esistenti e porzioni di volumetria relativ ampliamenti e sopraelevazioni di superficie netta calpestabile > 1.000 mq (escluse verande). Destinazione d'uso urbanistico edilizia Destinazione d'uso secondo DPR 412/93 Superficie netta calpestabile [mq] Volume da N.U.E.A. del P.R.G.C. [mc] Nel solo caso in cui l'intervento riguardi l'impianto termico, indicar volumetria oggetto dell'intervento (vedi istruzioni compilazione). Nel in cui l'intervento non riguardi l'ìmpianto termico, lasciare il valor default. Indicare il numero di unità immobiliari; nel caso in cui l'intervento preveda più destinazioni d'uso, indicare ogni destinazione d'uso il relativo numero di unità immobiliari. Potenza termica installata per riscaldamento ambienti [kW] Indicare la potenza termica installata, in kW; nel caso in cui l'intervento preveda più destinazioni d' indicare la potenza termica complessivamente installata. Portata sistema di ventilazione meccanica (se presente) [mc/h] controllata. Nel caso in cui l'intervento preveda più destinazioni d'us se l'impianto di ventilazione serve più destinazioni d'uso, indicare portata complessiva dell'impianto; se esistono impianti diversi per diverse destinazioni d'uso, indicare le portate dei singoli impianti Richiedente il titolo abilitativo e caratteristiche dell'impianto richiedente del titolo abilitativo è anche titolare diretto del processo produttivo. Indicare se l'edific industriale è riscalda per esigenze del proces produttivo. Presenza di impianto termico centralizzato con più di 4 unità abitative Relativamente all'edilizia redisenziale, indicare se l'impianto riscaldamento esistente è centralizzato e se sono presenti più di 4 uni abitative. Nuova installazione o ristrutturazione impianto termico Indicare se l'intervento prevede la nuova installazione di un impianto termico o la ristrutturazione di impianto termico esistente (per ristrutturazione impianto termico si intende la modifica sostanziale e contest dei sistemi di produzione e di distribuzione del calore) NOTA BENE: leggere attentamente le istruzioni nel foglio "Istruzioni compilazione". Per l'utilizzo del fogl di lavoro è necessario che le macro siano attivate. Nel caso in cui non si attivino automaticamente, o sia disattivate, verificare il livello di protezione macro impostato sul proprio PC. Le celle di colore giallo sono a scelta multipla. Per attivare la modalità di scelta occorre cliccare una volta sulla cella stessa PREMI QUI per ottenere le prescrizioni di legge, specificarne il rispetto nel progetto e rilevare la documentazione da allegare

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MODULISTICA VERSIONE AGGIORNATA ALLA DGR 29-3386 DEL 30.05.2016

Torino, Data:

Indirizzo intervento

Proprietà

Progettista

Edificio di interesse storico No Indicare se l'edificio è considerato di interesse storico secondo il P.R.G.C. o è tutelato ai sensi del Dlgs 42/2004 ###

Tipologia di intervento Tipo I###

E.1(1a) E.1(1a) abitazioni adibite a residenza con carattere continuativo, quali abitazioni civili e rurali###

0 Indicare la superficie netta calpestabile relativa all'intervento.###

V ≤ 3000###

Numero unità immobiliari###

###

0###

No No###

Sì###

Sì###

PRESENTAZIONE DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE LA RISPONDENZA ALLE PRESCRIZIONI ENERGETICHE

AMBIENTALI DEGLI EDIFICI

AL SETTORE SERVIZI PER L'EDILIZIA E L'URBANISTICASPORTELLO EDILIZIO PROTOCOLLO E CASSA

Piazza San Giovanni n° 5 - 10122 Torino

Edifici di nuova costruzione. Ristrutturazione edilizia di edifici esistenti e porzioni di volumetria relative ad ampliamenti e sopraelevazioni di superficie netta calpestabile > 1.000 mq (escluse verande).

Destinazione d'uso urbanistico edilizia

Destinazione d'uso secondo DPR 412/93

Superficie netta calpestabile [mq]

Volume da N.U.E.A. del P.R.G.C. [mc]

Nel solo caso in cui l'intervento riguardi l'impianto termico, indicare la volumetria oggetto dell'intervento (vedi istruzioni compilazione). Nel caso in cui l'intervento non riguardi l'ìmpianto termico, lasciare il valore di default.

Indicare il numero di unità immobiliari; nel caso in cui l'intervento preveda più destinazioni d'uso, indicare per ogni destinazione d'uso il relativo numero di unità immobiliari.

Potenza termica installata per riscaldamento ambienti [kW]

Indicare la potenza termica installata, in kW; nel caso in cui l'intervento preveda più destinazioni d'uso, indicare la potenza termica complessivamente installata.

Portata sistema di ventilazione meccanica (se presente) [mc/h]

Se presente, indicare la portata del sistema di ventilazione meccanica controllata. Nel caso in cui l'intervento preveda più destinazioni d'uso, se l'impianto di ventilazione serve più destinazioni d'uso, indicare la portata complessiva dell'impianto; se esistono impianti diversi per le diverse destinazioni d'uso, indicare le portate dei singoli impianti di ventilazione per le relative destinazioni d'uso.

Richiedente il titolo abilitativo e caratteristiche dell'impianto

Indicare se il richiedente del titolo abilitativo è anche titolare diretto del processo produttivo.

Indicare se l'edificio industriale è riscaldato per esigenze del processo produttivo.

Presenza di impianto termico centralizzato con più di 4 unità

abitative Relativamente all'edilizia redisenziale, indicare se l'impianto di riscaldamento esistente è centralizzato e se sono presenti più di 4 unità abitative.

Nuova installazione o ristrutturazione impianto

termico

Indicare se l'intervento prevede la nuova installazione di un impianto termico o la ristrutturazione di un impianto termico esistente (per ristrutturazione impianto termico si intende la modifica sostanziale e contestuale dei sistemi di produzione e di distribuzione del calore)

NOTA BENE: leggere attentamente le istruzioni nel foglio "Istruzioni compilazione". Per l'utilizzo del foglio di lavoro è necessario che le macro siano attivate. Nel caso in cui non si attivino automaticamente, o siano disattivate, verificare il livello di protezione macro impostato sul

proprio PC.

Le celle di colore giallo sono a scelta multipla. Per attivare la modalità di scelta occorre cliccare una volta sulla cella stessa

PREMI QUI per ottenere le prescrizioni di legge, specificarne il rispetto nel progetto e rilevare la documentazione da allegare

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NOTE GENERALI

· Deve essere compilato un modulo per ogni destinazione d'uso prevista dall'intervento.

ISTRUZIONI PER L'UTILIZZO E LA COMPILAZIONE - LEGGERE CON ATTENZIONE

1) Compilare le celle del foglio "compilazione":· Le celle di colore azzurro sono compilabili direttamente sul PC.

· Il presente modulo è esclusivamente riferito all'applicazione dei requisiti previsti dalla Normativa Regionale, ovvero dallo "Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento (aggiornato alla DGR 46-11968 del 4 agosto 2009 e smi) e dalla DGR 45-11967 del 4 agosto 2009, alle norme generali dell'Allegato Energetico Ambientale a R.E. ed alle prescrizioni del Dlgs 28/2011.

NOTA BENE. Tutte le pratiche che si avvarranno della possibilità contenuta in questo modulo di asseverare che la tipologia di opere non rientra nel campo di applicazione delle norme energetico-ambientali (tipologia di intervento "tipo IV") saranno soggette a controllo. Le restanti, che presentano il modulo stesso compilato in forma estesa, saranno controllate per una percentuale minima del 15%.

NOTA BENE. Il foglio "Asseverazione" è da compilarsi esclusivamente nel caso in cui l'intervento non rientri nel campo di applicazione delle norme energetico-ambientali (tipologia di intervento "tipo IV").

Sono escluse dal campo di applicazione delle suddette norme, e pertanto è necessario allegare alla pratica il foglio di Asseverazione, le VARIANTI NON ESSENZIALI (art. 6 della L.R. 8 Luglio 1999 n.19) a progetti il cui protocollo è antecendente al 1°giugno 2007.

NOTA BENE. Con alcune versioni di foglio elettronico, per l'utilizzo del foglio di lavoro è necessario che le macro siano attivate. Nel caso in cui non si attivino automaticamente, o che siano disattivate, verificare il livello di protezione macro impostato sul proprio PC.

· Le celle di colore giallo sono a scelta multipla. Per attivare la modalità di scelta occorre cliccare una volta sulla cella stessa.

2) Premere il tasto rosso posto in fondo al foglio "compilazione" per per ottenere le prescrizioni di legge, specificarne il rispetto nel progetto e rilevare la documentazione da allegare.

3) Nel foglio "stampa" compariranno i requisiti relativi all'intervento e si dovrà procedere alla compilazione, direttamente sul PC, della colonna "interventi e valori di progetto".

Nella colonna "interventi e valori di progetto", per ogni requisito, deve essere effettuata obbligatoriamente una scelta, evidenziata sostituendo il quadratino con una X, e deve essere inserito un eventuale valore di progetto correlato. Non è possibile modificare/inserire del testo nelle celle.

4)Terminata la compilazione del foglio in tutte le sue parti, stampare il foglio "compilazione" e il foglio "stampa", sul quale apporre relativa firma e timbro.

NOTA BENE: con alcune versioni di foglio elettronico la visualizzazione del contenuto delle celle del foglio "stampa" può non essere completa. Per visualizzare il testo in esse contenuto è necessario selezionare la cella corrispondente e visionare il testo nella barra della formula.

NOTA BENE: Le informazioni inserite nel foglio "Stampa" non vengono mantenute con il salvataggio del file. Si consiglia pertanto di stamparne una copia in formato .pdf al fine di conservare le modifiche effettuate.

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· Ulteriori descrizioni dei campi del modulo:Tipologia di intervento: indicare la tipologia di intervento secondo l'articolo 4, titolo I delle Nuea del P.R.G.C.

Destinazione d'uso urbanistico edilizia: indicare la destinazione d'uso secondo l'articolo 3, titolo I delle Nuea del P.R.G.C.

Destinazione d'uso secondo DPR 412/93: indicare la destinazione d'uso secondo comma 1, articolo 3 del D.P.R. 26 Agosto 1993 n. 412Volume da N.U.E.A. del P.R.G.C.: NEL SOLO CASO IN CUI L'INTERVENTO RIGUARDI L'IMPIANTO TERMICO, indicare la volumetria relativa all'intervento (il volume è da calcolarsi moltiplicando la Superficie Lorda di Pavimento - SLP - per le relative altezze interpiano).Nel caso in cui l'intervento riguardi una singola unità immobiliare, la volumetria da indicare è quella relativa all'unità stessa.Nel caso in cui l'intervento riguardi l'intero edificio, la volumetria da indicare è quella relativa all'intero edificio.Nel caso in cui l'intervento non riguardi l'impianto termico, lasciare il valore di default nella cella di colore giallo del foglio "Compilazione".

Per maggiori informazioni si consiglia di prendere visione della pagina web "Relazione Energetico - Ambientale e conformità delle pratiche edilizie alla normativa cogente di settore" nella sezione "Procedure" dello "Sportello per l'Edilizia e l'Urbanistica"

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REQUISITO VALORE DI PROGETTO

INVOLUCRO EDILIZIO

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE

Gli edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme, nuovi nonché quelli esistenti di superficie utile superiore a 1000 mq soggetti a ristrutturazione edilizia che interessi una superficie utile superiore a 1000 mq, devono rispettare i limiti di fabbisogno energetico per il riscaldamento indicati nella Tabella 1, Allegato 3 (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.)

□ Il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento, relativo all'involcuro edilizio, è di …. kWh/mq a.

Relazione tecnica completa di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Tutti gli edifici nuovi nonché quelli esistenti di superficie utile superiore a 1000 mq soggetti a ristrutturazione edilizia, devono rispettare i limiti di fabbisogno energetico per il riscaldamento indicati nella Tabella 2, Allegato 3 (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.)

□ Il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento, relativo all'involcuro edilizio, è di …. kWh/mc a.

Relazione tecnica completa di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Ai fini del calcolo dei parametri di trasmissione termica degli elementi dell’involucro edilizio e dei relativi coefficienti globali di scambio termico, e delle verifiche di conformità alla normativa regionale vigente, la valutazione dello scambio termico per trasmissione attraverso i ponti termici non può in nessun caso essere omesso.Ai sensi della normativa tecnica vigente, i ponti termici vanno inseriti considerando i relativi valori di trasmittanza termica lineica.la trasmittanza termica media di una struttura è il valore medio, pesato rispetto alle superfici lorde, delle trasmittanze termiche dei singoli componenti della struttura posti in parallelo tra di loro (muratura corrente, eventuali altre tipologie di strutture quali sottofinestre o cassonetti o altro) comprese le trasmittanze termiche lineari dei ponti termici ad essa attribuibili (relativi a serramenti, solai, pilastri, balconi o altri aggetti, compresi i ponti termici di carattere geometrico), se presenti. L’utilizzo di atlanti e di programmi di calcolo agli elementi finiti dovrà essere accompagnato da specifici dettagli costruttivi relativi ai ponti termici oggetto di valutazione, quotati e rappresentati in scala minima 1:20.

□ L'intervento non prevede interventi sull'involucro edilizio.□ Nella documentazione tecnica allegata, sono verificate le trasmittanze termiche medie degli elementi opachi dell'involucro edilizio oggetto di intervento, secondo quanto previsto dalla DGR 46-11968 e relativamente alle diverse casistiche contemplate nelle successive righe.

Calcolo della trasmittanza termica media delle strutture opache ed esplicitazione di tale calcolo nel modulo "verifica U media" allegato. Dettagli costruttivi relativi ai ponti termici oggetto di valutazione, quotati e rappresentati in scala minima 1:20. Tavole grafiche (piante e sezioni) contenenti la localizzazione ed individuazione univoca tramite codice identificativo alfanumerico, dei singoli ponti termici inseriti nel calcolo del fabbisogno energetico dell’edificio, esplicitato ad un livello di dettaglio adeguato per consentire la verifica del loro corretto inserimento.

Per gli elementi dell'involucro edilizio, devono essere rispettate le prescrizioni specifiche elencate nella tabella 5 dell'Allegato 3 (trasmittanza termica delle strutture opache verticali, trasmittanza termiche delle strutture opache orizzontali e inclinate, delle chisure trasparenti e delle chiusure trasparenti fronte strada dei locali ad uso non residenziali - foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.). Nel solo caso di edifici di nuova costruzione, di porzioni di volumetria relative ad ampliamenti e sopraelevazioni, la trasmittanza media di ogni parete verticale opaca non deve essere superiore al valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3 (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.).Nel solo caso di ristrutturazione edilizia di edificio con superficie utile superiore a 1.000 mq, il valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3 per le superfici opache verticali deve essere rispettato dalla trasmittanza media complessiva di tutte le pareti verticali opache dell’edificio.

□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, sono verificate le trasmittanza termiche medie di ogni parete verticale opaca e le trasmittanze termiche di tutti gli altri elementi (trasparenti ed opachi) dell'involucro edilizio secondo i valori riportati dall'Allegato 3, tabella 5.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Per gli elementi dell'involucro edilizio, devono essere rispettate le prescrizioni specifiche elencate nella tabella 5 dell'Allegato 3 (trasmittanza termica delle strutture opache verticali, trasmittanza termiche delle strutture opache orizzontali e inclinate, delle chisure trasparenti e delle chiusure trasparenti fronte strada dei locali ad uso non residenziali - foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.). Nel solo caso di realizzazione di porzioni di volumetria relative ad ampliamenti e sopraelevazioni di edifici esistenti, la trasmittanza media di ogni parete verticale opaca non deve essere superiore al valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3.Nel solo caso di ristrutturazione edilizia di edificio con superficie utile inferiore a 1.000 mq o su porzioni inferiori a 1.000 mq di edifici con superficie utile superiore a tale soglia, le prescrizioni specifiche di cui alla tabella 5 dell'allegato 3 (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.), incrementate del 30% per le sole strutture opache, devono essere rispettate dal valore della trasmittanza termica media delle componenti strettamente interessate dall’intervento.

□ L'intervento non prevede la ristrutturazione di elementi dell'involucro edilizio o la realizzazione di porzioni di volumetria relative ad ampliamenti e sopraelevazioni di edifici esistenti.□ Nella documentazione tecnica allegata, sono verificate le trasmittanze termiche medie di ogni parete verticale opaca e le trasmittanze termiche di tutti gli altri elementi (trasparenti ed opachi) dell'involucro edilizio che sono OGGETTO DI INTERVENTO, secondo i valori riportati dall'Allegato 3, tabella 5.

Calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 per le strutture opache e calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 10077-1 o scheda tecnica, per le chiusure trasparenti comprensive di infissi.

Il valore della trasmittanza termica media U delle strutture edilizie di separazione tra edifici o unità immobiliari appartenenti allo stesso edificio e confinanti tra loro, fatto salvo il rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici), deve essere inferiore a 0,8 W/mq K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate ed inferiore a 2,8 W/mq K nel caso di chiusure trasparenti comprensive di infissi.

□ L'intervento non prevede la realizzazione di strutture edilizie di separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti tra loro.□ Nella documentazione tecnica allegata, è verificata la trasmittanza media delle strutture edilizie di separazione.

Calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 per le strutture opache e calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 10077-1 o scheda tecnica, per le chiusure trasparenti comprensive di infissi.

Alternativa progettuale: il valore della trasmittanza termica media U delle strutture edilizie delimitanti ambienti riscaldati rivolte verso ambienti non riscaldati e non dotati di impianto termico, deve essere inferiore a 0,8 W/mq °K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate e a 2,8 W/mq °K nel caso di chiusure trasparenti comprensive di infissi, esclusivamente nel caso in cui tutte le strutture edilizie dell’ambiente non riscaldato e non dotato di impianto termico rivolte verso l’esterno presentino valori di trasmittanza conformi a quelli indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 3.

□ L'intervento non prevede la realizzazione di strutture edilizie di separazione tra ambienti riscaldati e ambienti non dotati di impianti termico.□ Le strutture di separazione tra ambienti riscaldati e ambienti non dotati di impianti termico sono dotati di un valore di trasmittanza termica conformi a quelli indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 3.□ Il valore della trasmittanza termica media U delle strutture edilizie delimitanti ambienti riscaldati rivolte verso ambienti non riscaldati e non dotati di impianto termico, è inferiore a 0,8 W/mq °K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate e a 2,8 W/mq °K nel caso di chiusure trasparenti comprensive di infissi, poichè tutte le strutture edilizie dell’ambiente non riscaldato e non dotato di impianto termico rivolte verso l’esterno presentano valori di trasmittanza conformi a quelli indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 3.

Calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 per le strutture opache e calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 10077-1 o scheda tecnica, per le chiusure trasparenti comprensive di infissi.La verifica della trasmittanza termica dovrà interessare tutti gli elementi dell'involucro edilizio utili a dimostrare il rispetto del requisito.

Per tutte le categorie di edifici, il progettista provvede, conformemente alla normativa tecnica vigente: - alla verifica dell’assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell’involucro edilizio;- alla verifica che le condensazioni interstiziali nelle strutture di separazione tra gli ambienti a temperatura controllata o climatizzati e l’esterno, compresi gli ambienti non riscaldati, siano limitate alla quantità rievaporabile.Qualora non esista un sistema di controllo dell’umidità relativa interna, per i calcoli necessari, questa verrà assunta pari al 65% alla temperatura interna di 20ºC.

□ L'intervento non interessa elementi opachi dell'involucro edilizio.□ Conformemente alla normativa tecnica vigente è stata verificata l’assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell’involucro edilizio e che le condensazioni interstiziali nelle strutture di separazione tra gli ambienti a temperatura controllata o climatizzati e l’esterno, compresi gli ambienti non riscaldati, siano limitate alla quantità rievaporabile.□ La verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni. Tale condizione è dimostrata con allegata documentazione tecnica.

Verifica termoigrometrica degli elementi dell'involucro edilizio effettuata secondo la normativa tecnica vigente (UNI EN 13788).

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Al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva o il raffrescamento e di contenere la temperatura interna degli ambienti, il progettista, con applicazione limitata alle parti di edificio oggetto dell’intervento: relativamente a tutte le strutture verticali opache che separano un ambiente climatizzato dall’esterno, con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nordovest/nord/nord-est, la verifica che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE (come definita dalla norma UNI EN ISO 13786:2008 e successivi aggiornamenti) sia inferiore a 0,12 W/mq °K; relativamente a tutte le strutture opache orizzontali e inclinate che separano un ambiente climatizzato dall’esterno la verifica che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE sia inferiore a 0,12 W/mq °K. In caso di strutture opache inclinate ventilate, la verifica del modulo della trasmittanza periodica non è richiesta; tale situazione di deroga deve essere giustificata nella relazione di cui all’articolo 7, comma 1 della l. r. 13/2007 e tali strutture devono rispettare i parametri progettuali di cui all'art. 11 comma d dell'Allegato Energetico Ambientale al RE

□ L'intervento non interessa elementi opachi dell'involucro edilizio.□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, sono verificati i valori del modulo della trasmittanza termica periodica YIE relativi a tutte le strutture verticali opache che separano un ambiente climatizzato dall’esterno, con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nordovest/nord/nord-est.□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, sono verificati i valori del modulo della trasmittanza termica periodica YIE relativi a tutte le strutture opache orizzontali e inclinate che separano un ambiente climatizzato all’esterno.□ E' previsto la realizzazione di strutture opache inclinate ventilate con caratteristiche conformi ai parametri di cui all'art. 11 comma d dell'Allegato Energetico al RE per le quali la verifica della trasmittanza termica periodica non è richiesta; tale situazione di deroga è giustificata nella relazione di cui all'articolo 7, comma 1 della LR 13/2007.

Calcolo della trasmittanza termica periodica come da norma UNI EN ISO 13786-2008 delle strutture opache verticali, orizzontali ed inclinate. Stratigrafia e progetto di copertura ventilata secondo art. 11 comma d dell'Allegato energetico al RE

Si procede in sede progettuale alla determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e la superficie utile, e alla verifica che la stessa non sia superiore al valore di 30 kWh/mq anno.

□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è verificata la prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e la superficie utile, e risulta inferiore al valore di 30 kWh/mq anno.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Si procede in sede progettuale alla determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e il volume, e alla verifica che la stessa non sia superiore al valore di 10 kWh/mc anno.

□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è verificata la prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e il volume, e risulta inferiore al valore di 10 kWh/mc anno.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Al fine di limitare il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva e di evitare il surriscaldamento degli ambienti, tutti gli elementi di involucro trasparente che ricevono radiazione solare diretta (superfici vetrate esposte a sud, est, ovest ed orizzontali/inclinate) dovranno presentare un ombreggiamento conforme a quanto richiesto dall'art. 12 dell'Allegato Energetico al RE.E' ammesso l'utilizzo di vetri a basso fattore solare esclusivamente per le superfici orientate nei quadranti est ed ovest.

□ Sono presenti schermature esterne che rispettano i requisiti richiesti.□ Nei quadranti est ed ovest sono presenti vetri a basso fattore solare e nel quadrante sud sono presenti schermature esterne che rispettano i requisiti richiesti.

Prospetti e piante (in caso di superfici vetrate orizzontali o inclinate) con indicazione dei sistemi di schermatura. Maschere di ombreggiamento relative alle schermature solari poste in corrispondenza di tutti gli elementi trasparenti a chiusura di tutti i locali, ad esclusione di cantine, garage e locali tecnici.Nel caso di adozione di vetri a basso fattore solare, allegare schede tecniche.

E’ ammessa deroga al rispetto delle prescrizioni specifiche di cui alla Tabella 5, Allegato 3 e ai punti 1.3.9 e 1.3.10 del presente paragrafo (trasmittanze termiche degli elementi dell'involucro, verifica condense superficiali e interstiziali, verifica schermature solari e trasmittanza termica periodica), per le parti di edificio la cui progettazione preveda l’utilizzo di elementi costruttivi innovativi che partecipano attivamente alla riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio (come pareti dinamiche, muri “Trombe”, etc.). In tal caso, al presente modulo dovrà essere allegata una relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata.

□ Non si richiede nessuna deroga. □ Si richiede la deroga in merito alle prescrizioni specifiche di cui alla Tabella 5, Allegato 3 (trasmittanze termiche degli elementi dell'involucro edilizio) e si allega relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata. □ Si richiede la deroga in merito alle prescrizioni specifiche di cui punto 1.3.9 (assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell'involucro edilizio e delle condensazion interstiziali) e si allega relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata. □ Si richiede la deroga in merito alle prescrizioni specifiche di cui al punto 1.3.10 (verifica sistemi schermanti esterni e della trasmittanza terica periodica) e si allega relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata.

Relazione tecnica attestante l'equivalenza delle soluzioni tecnologiche adottate ai requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente.

Negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici, che prevedono la sostituzione o la nuova installazione di serramenti esterni, è fatto obbligo di installare esclusivamente serramenti dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 2,00 W/mq °K (valore medio vetro-telaio). Per le chiusure trasparenti fronte strada dei locali ad uso non residenziale il valore della trasmittanza termica non deve essere superiore a 2,80 W/mq °K.Negli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di edifici, che prevedono la sostituzione o la nuova installazione dei serramenti verso ambienti non riscaldati, è fatto obbligo di installare esclusivamente serramenti dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 2,8 W/mq °K (valore medio vetro/telaio).In riferimento all'art. 14 dell'Allegato Energetico Ambientale, in caso di sostituzione o nuova installazione di serramenti esterni in spazi non riscaldati di edifici esistenti, il valore della trasmittanza termica (U) delle chiusure trasparenti comprensive dell’infisso deve essere inferiore a 2.8 W/mq °K.Negli interventi che prevedono la sola sostituzione dei vetri in serramenti esterni esistenti, è fatto obbligo di installare esclusivamente vetri dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 1,70 W/mq °K.

□ L'intervento non prevede la sostituzione o la nuova installazione di serramenti esterni o dei vetri.□ I serramenti esterni sostituiti/installati sono dotati di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore medio vetro/telaio). □ Le chiusure trasparenti fronte strada dei locali ad uso non residenziale sostituite/installate sono dotate di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore medio vetro/telaio). □ I serramenti esterni sostituiti/installati verso spazi non riscaldati sono dotati di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore medio vetro/telaio). □ I serramenti esterni sostituiti/installati in spazi non riscaldati sono dotati di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore medio vetro/telaio). □ I vetri sostituiti nei serramenti esistenti sono dotati di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore del vetrocamera).

Schede tecniche e certificazioni a dimostrazione del rispetto dei requisiti richiesti dei serramenti o dei vetri utilizzati.

I serramenti opachi sono da considerarsi assimilati alle chiusure trasparenti e pertanto devono rispettare gli stessi valori limite previsti per tale tipologia di struttura. Pertanto, in caso di interventi che prevedano la sostituzione o la nuova installazione di serramenti OPACHI, è fatto obbligo di installare esclusivamente serramenti dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 2,00 W/mq °K. Per la sosituzione/la nuova installazione di serramenti OPACHI esterni in spazi non riscaldati, è fatto obbligo di installare esclusivamente serramenti dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 2,8 W/mq °K.

□ L'intervento non prevede la sostituzione o la nuova installazione di serramenti OPACHI.□ I serramenti opachi sostituiti/installati sono dotati di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore medio vetro/telaio).

Schede tecniche e certificazioni a dimostrazione del rispetto dei requisiti richiesti dei serramenti utilizzati.

Negli interventi di manutenzione di edifici, che prevedano la sostituzione o la rimozione ed il riposizionamento del manto di copertura, è fatto obbligo di realizzare una trasmittanza termica U dello stesso non superiore a 0,30 W/mq °K, dimostrabile mediante calcolo come da norma UNI EN ISO 6946, nonché, un valore del modulo della trasmittanza periodica YIE inferiore a 0,20 W/mq °K. Tale obbligo decade qualora sia già stata realizzata la medesima trasmittanza U sulla soletta dell’ultimo piano riscaldato. Nel caso di ambienti di sottotetto già utilizzati a fini abitativi, è consentito l’innalzamento della quota di imposta e di colmo fino ad un massimo di cm 20 anche in deroga a quanto previsto nell’All. A alle NUEA, a condizione che l’intervento interessi l’intero edificio realizzato in base a titolo abilitativo unico. La presente norma si applica ad esclusione degli edifici del gruppo 1, 2, 3 ai sensi degli artt. 10 e 26 delle NUEA. Qualora l’intervento interessi solo una porzione della copertura riferita all’intero edificio realizzato con unico titolo abilitativo o si riferisca ad edifici del gruppo 1, 2 e 3, si è derogati dal raggiungimento delle prestazioni di isolamento, a condizione che, senza modifiche di sagoma, si realizzino i minimi valori di trasmittanza termica U e trasmittanza termica periodica YIE.

□ L'intervento non prevede la sostituzione o la rimozione ed il riposizionamento del manto di copertura.□ Il manto di copertura sarà dotato di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K ed un valore di trasmittanza periodica YIE pari a........W/mq °K.□ La soletta dell'ultimo piano riscaldato sarà dotata di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K ed un valore di trasmittanza periodica YIE pari a........W/mq °K..□ E' già stata realizzata la medesima trasmittanza sulla soletta dell'ultimo piano riscaldato. □ L’intervento interessa solo una porzione della copertura riferita all’intero edificio realizzato con unico titolo abilitativo o si riferisce ad edifici del gruppo 1, 2 e 3, e pertanto verranno realizzati i minimi valori possibili di trasmittanza termica U e trasmittanza termica periodica YIE.

Calcolo trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 e calcolo trasmittanza termica periodica come da norma UNI EN ISO 13786.Nel caso di trasmittanza richiesta già ottenuta sulla soletta a copertura dell'ultimo piano riscaldato, aggiungere documentazione fotografica e calcolo trasmittanza.

Page 6:  · XLS file · Web viewLa verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni.

SISTEMI IMPIANTISTICI

Negli interventi edilizi di manutenzione straordinaria su edifici esistenti che interessano strutture verticali opache esterne e che prevedono, a titolo esemplificativo e non esaustivo, il rifacimento di pareti o di intonaci, la trasmittanza media delle strutture interessate dall’intervento, non deve essere superiore al valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3 (vedi "Rif. Stralcio di Piano R.P.") incrementato del 30%.

□ L'intervento non interessa le strutture verticale opache e/o non prevede, a titolo esemplificativo e non esaustivo, il rifacimento di pareti o di intonaci.□ L'intervento interessa le strutture verticali opache. La trasmittanza media delle strutture interessate dall'intervento è inferiore al valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3 incrementato del 30%.

Calcolo trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 delle strutture verticali opache interessate dall'intervento.

Per tutte le categorie di edifici, nel caso di installazione di impianti termici in edifici nuovi, di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti o di ristrutturazione di impianti termici, si procede al calcolo del rendimento globale medio stagionale dell’impianto termico e alla verifica che lo stesso risulti superiore al seguente valore limite: η g = 77 + 3 Log(Pn), dove Log(Pn) è il logaritmo in base 10 della potenza nominale utile del generatore/i di calore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kW. Per valori di Pn superiori a 1000 kW, la formula non si applica e la soglia minima per il rendimento globale medio stagionale è pari a all’86%. Tale verifica deve essere opportunamente documentata nella relazione di cui all’articolo 7, comma 1 della l.r. 13/2007, che deve essere compilata, con l’eccezione della sostituzione di generatore di calore di potenza termica utile nominale inferiore a 35 kW.

□ L'intervento non prevede l'installazione di impianti termici in edifici nuovi, l'installazione di impianti termici in edifici esistenti o la ristrutturazione di impianti termici.□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è contenuto il calcolo del rendimento globale medio stagionale dell'impianto termico e la verifica che questo rispetti il valore minimo prescritto dalla normativa vigente.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

In caso di nuova installazione o sostituzione di generatori di calore in edifici nuovi o esistenti, i generatori installati devono garantire rendimenti non inferiori a quelli previsti nel decreto Presidente della Repubblica, 15 novembre 1996, n. 660 per la classe "4 stelle" nonché essere caratterizzati da emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 80 mg/kWht (70 mg/kWht per generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kW alimentati a gas naturale o a GPL) e di particolato fine (PM10) <10 mg/kWh.In caso di installazione di una pompa di calore, questa deve rispettare i limiti prestazionali riportati nell'allegato 4 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

□ L'intervento non prevede l'installazione di generatori di calore□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore di classe "4 stelle" e con livelli di emissione conformi a quanto richiesto.□ L'intervento prevede l'installazione di una pompa di calore con prestazioni conformi all'allegato 4 della DGR 46-11968□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento e l'installazione di uno scambiatore di calore.

Scheda tecnica del generatore di calore o della pompa di calore con certificati attestanti le prestazioni di efficienza e di emissioni richieste.

In caso di installazione di un sistema di produzione di acqua calda sanitaria in un nuovo edificio o di una nuova installazione in edificio esistente, il sistema dovrà garantire un rendimento medio stagionale non inferiore a 0,6.

□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema di produzione di acqua calda sanitaria in un nuovo edificio o una nuova installazione in edificio esistente.□ Si è verificato che il rendimento medio stagionale del sistema di produzione di acqua calda sanitaria non è inferiore a 0,6

Verifica del rendimento medio stagionale del sistema di produzione di acqua calda sanitaria secondo la norma tecnica UNI/TS 11300 - parte 2 - 2008.

Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento (se previsto): a) il 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) il 35% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;Tale obbligo non si applica qualora l’edificio sia allacciato ad una rete di teleriscaldamento che ne copra l’intero fabbisogno di calore per il riscaldamento degli ambienti e la fornitura di acqua calda sanitaria. L’impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica sul contenimento dei consumi energetici e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. In tal caso, è fatto obbligo di ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) che risulti inferiore rispetto al pertinente indice di prestazione energetica

□ L'intervento prevede la copertura del …..% della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento (se previsto) con energia proveniente da fonte rinnovabile.□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento urbano. □ Vista l’impossibilità tecnica di ottemperare agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi, è stato calcolato un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) pari a ........ nel rispetto della formula riportata al punto 8, all.3 del Dlgs 28/2011.□ L'intervento non prevede la nuova costruzione o la ristrutturazione rilevante dell'edificio, così come definita dall'art. 2 del Dlgs 28/2011 e dall'OdS n. 8/2012

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10, dimensionamento degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, schema grafico ed impiantistico.In caso di allaccio alla rete di teleriscaldamento, dovrà essere consegnato in copia al Comune il contratto di fornitura stipulato tra il titolare e il fornitore di calore, unitamente alla richiesta di agibilità, pena il non ottenimento dell’agibilità stessa.

Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secondo la seguente formula: P=1/K*S dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno (proiezione lorda a terra degli ambienti riscaldati, escluso qualsiasi sporto), misurata in mq, e K è un coefficiente (mq/kW) che assume i seguenti valori:a) K = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) K = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;

□ La superficie in pianta dell'edificio è pari a ..... mq e pertanto verrà installato un impianto alimentato da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica di potenza pari a ....... kW.□ Vista l’impossibilità tecnica di ottemperare agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi, è stato calcolato un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) pari a ........ nel rispetto della formula riportata al punto 8, all.3 del Dlgs 28/2011.□ L'intervento non prevede la nuova costruzione o la ristrutturazione rilevante dell'edificio, così come definita dall'art. 2 del Dlgs 28/2011 e dall'OdS n. 8/2012

Schema grafico e dimensionamento del'impianto. Nel caso di impossibilità tecnica, relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Nel caso sostituzione di generatori di calore, nuova installazione di generatore di calore in edificio esistente o ristrutturazione di impianto termico, qualora l'intervento interessi un generatore di calore con potenza nominale complessiva uguale o superiore a 100 kW, è fatto altresì obbligo di allegare alla relazione tecnica di cui all’articolo 7, comma 1 della l.r. 13/2007 una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto nella quale si quantificano le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo dei costi - benefici dell’intervento, si individuano gli interventi per la riduzione della spesa energetica, i relativi tempi di ritorno degli investimenti, i possibili miglioramenti di classe dell’edificio nel sistema di certificazione energetica e sulla base della quale si motivano le scelte impiantistiche che si vanno a realizzare.

□ L'intervento non prevede la sostituzione di generatori di calore, la nuova installazione di generatore di calore in edificio esistente o la ristrutturazione di impianto termico, e l'intervento non interessa un generatore di calore con potenza nominale complessiva uguale o superiore a 100 kW.□ Alla relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è allegata una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto nella quale si quantificano le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo dei costi - benefici dell’intervento, si individuano gli interventi per la riduzione della spesa energetica, i relativi tempi di ritorno degli investimenti, i possibili miglioramenti di classe dell’edificio nel sistema di certificazione energetica e sulla base della quale si motivano le scelte impiantistiche che si vanno a realizzare.

Diagnosi energetica dell'edificio e dell'impianto termico.

Nel caso di sostituzione del generatore di calore, l'eventuale aumento di potenza deve essere motivato con la verifica dimensionale dell’impianto di riscaldamento nella relazione di cui all’articolo 7, comma 1 della l.r. 13/2007.

□ L'intervento non prevede la sostituzione del generatore, o prevede la sostituzione del generatore di calore con un nuovo generatore di potenzialità uguale o inferiore al precedente.□ L'intervento prevede la sostituzione del generatore di calore con un nuovo generatore di potenzialità superiore. Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è motivata tale scelta con la verifica dimensionale dell'impianto di riscaldamento (fabbisogno di potenza in condizioni di progetto).

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

In occasione di installazione di impianti termici in edifici nuovi, di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, ristrutturazione di impianti termici ed in caso di sostituzione di generatori di calore (comprendendosi nel concetto di sostituzione del generatore di calore l’allacciamento ad una rete di teleriscaldamento), è prescritta, ove tecnicamente possibile, l’installazione di dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone che hanno caratteristiche di uso ed esposizioni uniformi, al fine di non determinare sovra riscaldamento per effetto degli apporti solari e degli apporti gratuiti interni.L’installazione di detti dispositivi è aggiuntiva rispetto ai sistemi di regolazione di cui all’articolo 7, commi 2, 4, 5 e 6 del d.p.r. 412/1993 e deve comunque essere tecnicamente compatibile con l’eventuale sistema di contabilizzazione.

□ L'intervento non prevede l'installazione di impianti termici in edifici nuovi, la nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, la ristrutturazione di impianti termici o la sostituzione di generatori di calore.□ E' prevista l’installazione di dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone che hanno caratteristiche di uso ed esposizioni uniformi, al fine di non determinare sovra riscaldamento per effetto degli apporti solari e degli apporti gratuiti interni.□ Non risulta tecnicamente possibile installare i dispositivi per la regolazione automatica della temperatura ambiente nei singoli locali o nelle singole zone e tale impossibilità è dimostrata tramite idonea relazione tecnica allegata.

Planimetria dell'edificio con individuazione delle zone termiche o dei singoli locali con caratteristiche di uso ed esposizioni uniformi e relativi dispositivi installati per la regolazione della temperatura ambiente.Eventuale relazione tecnica dimostrante l'impossibilità tecnica di installazione dei dispositivi previsti.

Page 7:  · XLS file · Web viewLa verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni.

In occasione di installazione di impianti termici in edifici nuovi, di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, ristrutturazione di impianti termici ed in caso di sostituzione di generatori di calore, fermo restando quanto prescritto per gli impianti di potenza complessiva maggiore o uguale a 350 kW all’articolo 5, comma 6 del d.p.r. 412/1993, è prescritto il trattamento dell’acqua impiegata in tali impianti, secondo quanto previsto dalla normativa tecnica vigente, ed in particolare:a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore o uguale a 25 gradi francesi:1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kW;2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kW;b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore di 15 gradi francesi. Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065.

□ L'intervento non prevede l'installazione di impianti termici in edifici nuovi, la nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, la ristrutturazione di impianti termici o la sostituzione di generatori di calore, per il riscaldamento e/o la produzione di acqua calda sanitaria,.□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per il riscaldamento con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza minore di 25 gradi francesi. Pertanto l'impianto non necessita di trattamento dell'acqua. □ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per il riscaldamento con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza maggiore di 25 gradi francesi. Pertanto l'impianto sarà dotato del seguente sistema di trattamento dell'acqua:....................□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per la produzione di acqua calda sanitaria con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza minore di 15 gradi francesi. Pertanto il sistema non necessita di trattamento dell'acqua. □ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per il riscaldamento con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza maggiore di 15 gradi francesi. Pertanto l'impianto sarà dotato del seguente sistema di trattamento dell'acqua:.................... □ L'impianto termico non utilizza l'acqua come vettore termico□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento e l'installazione di uno scambiatore di calore.

Se è richiesto il trattamento dell'acqua impiegata, schema funzionale del sistema di trattamento con indicazione del metodo e delle sostanze utilizzate.

Gli impianti termici installati in edifici con un numero di unità abitative superiore a 4 devono essere di tipo centralizzato e dotati di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa. Deve essere inoltre previsto un impianto centralizzato di produzione di acqua calda sanitaria.Sono esclusi da tale prescrizione gli interventi che prevedano la realizzazione di edifici o di complessi di edifici con SLP complessiva maggiore di 5000 mq, fermo restando l’adozione del minor numero possibile di impianti centralizzati.Negli edifici di nuova costruzione con un numero di unità abitative superiore a 4 è consentita, in alternativa all’installazione dell’impianto termico centralizzato, l’installazione di sistemi di climatizzazione separati per ogni unità abitativa basati esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e aventi caratteristiche conformi a quanto indicato nell’All 4 della DGR 46-11968.NOTA. Nel caso di locali destinati ad attività commerciali, artigianali, di servizio e assimilabili, facenti parte di edifici di nuova costruzione classificati nellacategoria E(1) del d.p.r. 412/1993, è consentita, anche in presenza di impianto termico centralizzato a servizio delle restanti unità abitative, l’installazione di analogo sistema di climatizzazione, purché rappresenti l’unico dispositivo adibito a tale funzione.

□ L'intervento non prevede l'installazione di un impianto termico□ Le unità abitative sono in numero inferiore a 4□ Le unità abitative sono in numero superiore a 4 e verrà realizzato un impianto centralizzato per la produzione di acs e di riscaldamento, dotato di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa.□ L'edificio è di nuova costruzione e le unità abitative sono in numero superiore a 4. In deroga al requisito relativo all'installazione dell'impianto centralizzato verranno installati sistemi di climatizzazione separati per ogni unità abitativa basati esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e aventi caratteristiche conformi a quanto indicato nell’Allegato 4 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.□ L'intervento prevede la realizzazione di edifici o di complessi di edifici con SLP complessiva maggiore di 5000 mq e verranno realizzati n° ..... impianti centralizzati.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Nel caso di locali destinati ad attività commerciali, artigianali, di servizio e assimilabili, facenti parte di edifici di nuova costruzione classificati nella categoria E(1) del d.p.r. 412/1993, è consentito, anche in presenza di impianto termico centralizzato a servizio delle restanti unità abitative, l’installazione di sistemi di climatizzazione individuali (autonomi) basati esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e aventi caratteristiche conformi a quanto indicato nell’Allegato 4 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009, purché rappresentino l’unico dispositivo adibito a tale funzione.

□ L'intervento non prevede l'installazione di un impianto termico□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico centralizzato.□ L'intervento prevede l'installazione di un sistema di climatizzazione individuale (autonomi) basato esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e avente caratteristiche conformi a quanto indicato nell’Allegato 4 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009. Tale sistema rappresenta l’unico dispositivo adibito alla climatizzazione degli ambienti.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Gli impianti termici installati in edifici con un numero di unità abitative superiore a 4 devono essere di tipo centralizzato e dotati di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa. Deve essere inoltre previsto un impianto centralizzato di produzione di acqua calda sanitaria.In caso di ristrutturazione totale di edificio, che coinvolga, nel caso sia presente, l’impianto termico (anche autonomo) a servizio dello stesso e che comporti, al termine dell’attività edilizia, un numero di unità abitative superiore a 4, l’impianto termico installato deve essere di tipo centralizzato e dotato di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa.Sono esclusi da tale prescrizione gli interventi che prevedano la ristrutturazione di edifici o di complessi di edifici con SLP complessiva maggiore di 5000 mq, fermo restando l’adozione del minor numero possibile di impianti centralizzati.

□ L'intervento non prevede la nuova installazione o la ristrutturazione di un impianto termico in edificio esistente□ Le unità abitative sono in numero inferiore a 4□ L'intervento prevede la nuova installazione o la ristrutturazione dell'impianto termico in un edificio esistente contestualmente alla ristrutturazione totale dell'edificio, e pertanto verrà installato un impianto centralizzato per la produzione di acs e di riscaldamento, dotato di termoregolazione e contabilizzazione del calore per ogni singola unità abitativa.□ L'intervento prevede la ristrutturazione di edifici o di complessi di edifici con SLP complessiva maggiore di 5000 mq e verranno realizzati n° ..... impianti centralizzati.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Nel caso di installazione di nuovo impianto termico o di ristrutturazione di impianto termico, in un edificio esistente, nel caso l’intervento interessi un numero di unità abitative superiore a 4 è consentita l’installazione od il mantenimento di un impianto termico autonomo solo nel caso in cui l’edificio non è dotato di un impianto termico centralizzato oppure non è tecnicamente possibile il collegamento a tale impianto delle unità abitative interessate dalla ristrutturazione; in ogni caso tali condizioni consentono l’installazione od il mantenimento di un impianto termico autonomo esclusivamente se non è tecnicamente possibile la realizzazione di un impianto centralizzato a servizio delle unità abitative interessate dall’intervento.

□ L'intervento non prevede la nuova installazione o la ristrutturazione di un impianto termico in edifico esistente□ Le unità abitative sono in numero inferiore a 4□ Le unità abitative sono in numero superiore a 4 ma non è tecnicamente possibile la realizzazione o il collegamento ad un impianto centralizzato delle unità abitative interessate dalla ristrutturazione e per tale motivo si installeranno o si manterranno gli impianti autonomi. L'impossibilità tecnica verrà approfonditamente dimostrata tramite una relazione tecnica corredata dalle planimetrie relative all'intero edificio con l'indicazione delle destinazioni d'uso dei singoli locali.□ Le unità abitative sono in numero superiore a 4 e verrà installato un impianto centralizzato.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti. Nel caso di richiesta di deroga, relazione tecnica corredata dalle planimetrie relative all'intero edificio con l'indicazione delle destinazioni d'uso dei singoli locali, la posizione dei generatori esistenti e dei relativi sistemi di evacuazione fumi.

Gli edifici di nuova costruzione, o gli edifici esistenti in cui viene installato un nuovo impianto termico o gli edifici esistenti sottoposti a interventi di ristrutturazione che coinvolgano l’intero involucro e contestualmente la ristrutturazione dell'impianto termico, devono essere dotati di impianto termico centralizzato che permetta la termoregolazione e, se necessario, la contabilizzazione del calore per le zone dell’edificio con diverso fattore di occupazione. Deve essere inoltre previsto un impianto centralizzato di produzione di acqua calda sanitaria.

□ L'intervento non prevede l'installazione di un nuovo impianto termico in edificio di nuova costruzione o in un edificio esistente.□ L'intervento non prevede la ristrutturazione di un impianto termico esistente contestualmente ad una ristrutturazione dell'intero involucro.□ Verrà realizzato un impianto centralizzato per la produzione di acs e di riscaldamento dotato di termoregolazione e (se necessario) contabilizzazione del calore per le zone dell’edificio con diverso fattore di occupazione.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Nel caso sia già installato un sistema di distribuzione a zone che consenta la termoregolazione in relazione ai diversi fattori di occupazione dei locali allegare documentazione fotografica e dichiarazione del professionista.

In caso di sostituzione di generatori di calore, i nuovi generatori installati devono garantire, in condizioni operative ed in relazione al combustibile utilizzato in prevalenza, rendimenti non inferiori a quelli indicati nell’Allegato 5, lettera a) (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.) ed emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 80 mg/kWht (70 mg/kWht per generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kWt alimentati a gas naturale o a GPL) e di particolato fine (PM10) £ 10 mg/kWht. Possono essere accettate deroghe ai livelli di rendimento sopra indicati nei casi in cui la necessità di scaricare i fumi di combustione in canne fumarie collettive ramificate (UNI 10640) o collettive (UNI 10641) non permetta, per ragioni di sicurezza, l’installazione di generatori di calore in grado di garantire le prestazioni energetiche previste. In questi casi il generatore di calore installato dovrà essere caratterizzato da un rendimento, in condizioni operative, non inferiore al valore indicato rispettivamente alle lettere b) e c) dell’Allegato 5.

□ L'intervento non prevede l'installazione di generatori di calore□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore di classe "4 stelle" e con livelli di emissione conformi a quanto richiesto.□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore di classe "2 stelle" e con livelli di emissione conformi a quanto richiesto (deroga per canne fumarie collettive ramificate - UNI 10640)□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore di classe "3 stelle" e con livelli di emissione conformi a quanto richiesto (deroga per canne fumarie collettive - UNI 10641)□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento e l'installazione di uno scambiatore di calore.

Scheda tecnica del generatore di calore con certificati attestanti le prestazioni di efficienza e di emissioni richieste. Nel caso di deroga aggiungere relazione descrittiva dell'impianto comune di scarico dei fumi corredata da documentazione fotografica.

Page 8:  · XLS file · Web viewLa verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni.

In caso di sostituzione di generatori di calore, i fumaioli o comignoli devono sporgere per almeno 1 m con l'apertura d'uscita del fumo oltre il colmo del tetto o comunque di ogni ostacolo esistente nel raggio di 10 metri, salvo condizioni più restrittive imposte da normativa sovraordinata.Nel caso in cui il generatore esistente, con potenza nominale Pn < 35 kWt, sia collegato a canna fumaria collettiva ramificata (UNI 10640) o a canna fumaria collettiva (UNI10641), oppure sia originariamente dotato di scarico a parete, è ammessa la realizzazione o il mantenimento dello scarico a parete esclusivamente se il nuovo generatore è caratterizzato da rendimenti non inferiori a quelli indicati nell’Allegato 5, lettera a) (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.) ed emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 80 mg/kWht (70 mg/kWht per generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kWt alimentati a gas naturale o a GPL) e di particolato fine (PM10) < 10 mg/kWht e nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 o s.m.i..

□ L'intervento non riguarda fumaioli e comignoli.□ I fumaioli ed i comignoli sporgono …. m oltre il colmo del tetto o comunque di ogni ostacolo esistente nel raggio di 10 metri.□ E' prevista l'installazione di scarichi dei fumi a parete di generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kW alimentati a gas naturale o a GPL di classe "4 stelle" caratterizzati da emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 70 mg/kWht e di particolato fine (PMio) <10 mg/kWh, nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 o s.m.i..Le condizioni che ammettono l'intervento in deroga sono esplicitate in apposita relazione tecnica.

Indicazione sugli elaborati grafici presentati dei condotti di scarico, dei loro sbocchi e degli eventuali ostacoli presenti in un raggio di 10 m dallo sbocco.Nel caso di scarichi a parete aggiungere scheda tecnica e certificazioni del generatore di calore e schema grafico del rispetto delle distanze minime da UNI 7129 e s.m.i..Nel caso di deroga aggiungere relazione descrittiva dell'impianto comune di scarico dei fumi corredata da documentazione fotografica.

In caso di nuova installazione di generatori di calore in nuovi edifici o in edifici esistenti privi di impianto termico, i fumaioli o comignoli devono sporgere per almeno 1 m con l'apertura d'uscita del fumo oltre il colmo del tetto o comunque di ogni ostacolo esistente nel raggio di 10 metri, salvo condizioni più restrittive imposte da normativa sovraordinata. In caso di nuova installazione di impianto termico individuale in edificio esistente, assoggettato dalla legislazione nazionale o regionale a categorie di intervento di tipo conservativo, ai sensi del art. 5, comma 9 del DPR 412/93, è ammessa deroga a quanto previsto dal punto precedente se non esiste camino o canna fumaria o sistema di evacuazione fumi idoneo o adeguabile a tale scopo, nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 o s.m.i.. In caso di nuova installazione di generatore di calore in unità immobiliari non dotate di impianto termico e collocate in edifici pluripiano a destinazione d’uso residenziale, è consentito lo scarico a parete nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 e s.m.i., nel solo caso in cui la distanza verticale tra l’innesco dello scarico del generatore e ogni ostacolo o struttura (compreso l’edificio stesso) che disti orizzontalmente meno di 10 metri dall’innesco dello scarico stesso, sia maggiore di 12 metri. In caso di nuova installazione di generatore di calore in bassi fabbricati, il condotto per lo scarico dei prodotti della combustione dovrà essere realizzato in modo tale che lo sbocco del comignolo/terminale di scarico sia posizionato in copertura

□ L'intervento non riguarda fumaioli e comignoli.□ I fumaioli ed i comignoli sporgono …. m oltre il colmo del tetto o comunque di ogni ostacolo esistente nel raggio di 10 metri.□ E' prevista l'installazione di scarichi dei fumi a parete di generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kW alimentati a gas naturale o a GPL di classe "4 stelle" caratterizzati da emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 70 mg/kWht e di particolato fine (PMio) <10 mg/kWh, nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 o s.m.i..Le condizioni che ammettono l'intervento in deroga sono esplicitate in apposita relazione tecnica.

Indicazione sugli elaborati grafici presentati dei condotti di scarico, dei loro sbocchi e degli eventuali ostacoli presenti in un raggio di 10 m dallo sbocco.Nel caso di scarichi a parete aggiungere scheda tecnica e certificazioni del generatore di calore e schema grafico del rispetto delle distanze minime da UNI 7129 e s.m.i..Nel caso di deroga aggiungere relazione descrittiva dell'impianto comune di scarico dei fumi corredata da documentazione fotografica.

Per i generatori di calore alimentati a legna da ardere o a biomassa solida, come individuate alle lettere f) e h) del paragrafo 1, sezione 2, parte I dell'allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale"), devono essere rispettate le prescrizioni previste nell'allegato 2, lettera a) della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

□ L'intervento non prevede l'installazione di generatori di calore a legna da ardere o biomassa solida□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore a legna da ardere o biomassa solida con rispetto dei requisiti richiesti

Scheda tecnica del generatore di calore e delle tecnologia di contenimento delle emissioni utilizzata.Dichiarazione del Direttore dei Lavori di rispetto dei requisiti richiesti.

Ai sensi dell’articolo 18 della l.r. 13/2007, per soddisfare il fabbisogno energetico annuale di acqua calda sanitaria il proprietario o chi ne ha titolo deve installare sistemi solari termici integrati nella struttura edilizia dimensionati in modo tale da coprire il 60% del suddetto fabbisogno (definito come fabbisogno standard), determinato secondo le disposizioni della Norma UNI TS 11300-2. Il fabbisogno standard può, in caso di impossibiltà tecnica o disponibilità di altra fonte energetica, essere coperto in parte o in toto con altre tecnologie, indicate nel foglio "Solare termico". La norma prevede inoltre specifici casi di deroga che sono illustrati nel foglio "Solare termico" a cui è necessario fare riferimento per la compilazione del campo "Interventi e valori di progetto".Nota: per gli obblighi normativi correlati alle prescrizioni di cui sopra vedere il foglio "Solare Termico"NOTA: i sensi della DGR 15 ottobre 2012, n. 35-4745, è stata introdotta la possibilità di coprire il fabbisogno standard tramite l'utilizzo di pompe di calore che utilizzano energia aerotermica, geotermica o idrotermica considerando la solo la quota rinnovabile ai sensi della Direttiva 2009/28/CE.

□ L'obbligo di coprire il fabbisogno standard è assolto mediante l'installazione di un sistema solare termico in grado di coprire almeno il 60% del fabbisogno energetico annuale per la preparazione dell'acqua calda sanitaria.□ L'obbligo di coprire il fabbisogno standard è assolto mediante l'installazione di un sistema solare termico in grado di coprire il.......% del fabbisogno energetico annuale per la preparazione dell'acqua calda sanitaria. La restante parte del fabbisogno standard è coperta mediante l'utilizzo di altra fonte energetica consistente in........................□ L'obbligo di coprire il fabbisogno standard è integralmente assolto mediante l'utilizzo di altra fonte energetica consistente in...................□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema solare termico o l'utilizzo parziale o totale di altra fonte rinnovabile poichè rientra nei casi di deroga illustrati nel foglio "Solare termico", ed in particolare in quanto trattasi di..............................□ L'intervento prevede la costruzione di una piscina dotata di impianto di riscaldamento dell'acqua di vasca.

Progetto che illustri gli elementi tecnici ed architettonici, atti a dimostrare il soddisfacimento del fabbisogno standard mediante l’installazione di impianto solare termico o altri sistemi o la sussistenza di eventuali condizioni di impossibilità tecnica. Per le indicazioni specifiche relative alla documentazione tecnica da allegare si veda il foglio "Solare termico".In caso di allaccio alla rete di teleriscaldamento, dovrà essere consegnato in copia al Comune il contratto di fornitura stipulato tra il titolare e il fornitore di calore, unitamente alla richiesta di agibilità, pena il non ottenimento dell’agibilità stessa

Per gli impianti a circolazione forzata, di superficie inferiore o uguale ai 20 m2 o di superficie inferiore o uguale a 15 m2 se i pannelli sono a tubi sottovuoto, dovrà essere presente uno strumento rilevatore, come contalitri, contabilizzatore di calore o contatore. Per i sistemi di superficie superiore ai 20 m2 o a 15 m2 se i pannelli sono a tubi sottovuoto, dovranno essere montati sull’impianto due contabilizzatori di calore per misurare rispettivamente l’energia estratta dai pannelli e quella fornita all’utilizzatore.

□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto solare di superficie inferiore o uguale ai 20 mq o di un impianto dotato di tubi sottovuoto di superficie inferiore o uguale a 15 mq e verrà installato uno strumento rilevatore.□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto solare di superficie superiore ai 20 mq o di un impianto dotato di tubi sottovuoto di superficie superiore a 15 mq e verranno installati due contabilizzatori di calore.□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema solare termico.

Scheda tecnica dei sistemi di contabilizzazione adottati

Gli impianti solari termici destinati alla produzione di acqua calda sanitaria devono essere dotati di valvola miscelatrice termostatica per contenere la temperatura di utilizzo al di sotto dei limiti prescritti dal d.p.r. 26 agosto 1993, n. 412.

□ L'impianto solare termico sarà dotato di valvola miscelatrice termostatica.□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema solare termico.

Scheda tecnica della valvola miscelatrice

I sistemi di cogenerazione, la cui produzione di calore sia finalizzata esclusivamente per il riscaldamento/condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria, devono essere dimensionati in base alla domanda di calore ed essere possibilmente abbinati con impianti frigorigeni ad assorbimento per il condizionamento estivo. Per la loro realizzazione devono essere rispettate le condizioni progettuali e gestionali riportate nell'Allegato 1 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

□ L'intervento non prevede l'installazione di sistemi cogenerativi la cui produzione di calore sia finalizzata esclusivamente per il riscaldamento/condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria□ L'intervento prevede l'installazione di sistemi cogenerativi la cui produzione di calore é finalizzata esclusivamente per il riscaldamento/condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria ed é rispettato l'Allegato 1 dello Stralcio di Piano per il Riscaldamento Ambientale ed il Condizionamento.

Calcolo dispersioni da involucro e progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Documentazione di rispetto dell'Allegato 1 dello Stralcio di Piano per il Riscaldamento Ambientale ed il Condizionamento (schede tecniche, certificazioni e calcoli).

Le tubazioni per la distribuzione del calore devono essere coibentate come prescritto dall'articolo 5, comma 11 del DPR 412/93 e s.m.i.

□ Le tubazioni per la distribuzione del calore saranno coibentate come prescritto dall'articlo 5, comma 11 del DPR 412/93 e s.m.i.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.□ L'impianto termico non prevede la realizzazione di una rete di distribuzione.

Progetto coibentazione tubature con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Gli impianti devono essere dotati di sistemi automatizzati di regolazione delle temperatura e della potenza termica erogata in grado di massimizzare il rendimento di regolazione mantenendo le idonee condizioni di confort nel pieno rispetto delle temperature massime previste dalla normativa vigente.

□ Gli impianti saranno dotati di sistemi automatizzati di regolazione delle temperatura e della potenza termica erogata in grado di massimizzare il rendimento di regolazione mantenendo le idonee condizioni di confort nel pieno rispetto delle temperature massime previste dalla normativa vigente.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

La strumentazione installata per la contabilizzazione del calore dovrà essere in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).

□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema di contabilizzazione del calore perchè le unità immobiliari sono meno di 5.□ L'intervento prevede l'installazione di un sistema di contabilizzazione del calore e la strumentazione installata é in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Schede tecniche e certificazioni di rispetto dei requisiti richiesti.

Page 9:  · XLS file · Web viewLa verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni.

Al fine di favorire lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili (in particolare solare termico) e di ottimizzare l'utilizzo dei generatori di calore ad altissima efficienza energetica, deve essere valutata l'opportunità di installare impianti termici alimentati con acqua a temperatura < 50 °C, basati, ove opportuno, sull'utilizzo di terminali di tipo radiante. Qualora la valutazione effettuata porti a scelte difformi da quanto sopra indicato queste devono essere adeguatamente motivate dal punto di vista tecnico nell'ambito della documentazione progettuale relativa all'impianto termico prevista dalla legislazione vigente.

□ Il requisito è rispettato□ Il sistema è difforme da quanto indicato e si allega documentazione tecnica specifica che motivi le scelte impiantistiche adottate..□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Documentazione specifica nel caso di difformità.

I sistemi di ventilazione meccanica caratterizzati da una portata totale di aria di ricambio superiore a 2000 mc/h, devono essere dotati di sistemi in grado di recuperare la maggior parte del calore (inverno), o del freddo (estate) altrimenti disperso in ambiente a causa del ricambio dell'aria interna. Tali sistemi devono essere caratterizzati da un'efficienza di recupero maggiore di 0,6.

□ Non è previsto un sistema di ventilazione meccanica con tali caratteristiche.□ E' previsto un sistema di ventilazione meccanica caratterizzato da una portata totale di aria di ricambio superiore a 2000 mc/h con recuperatore di efficienza …. %.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Scheda tecnica e certificazioni del recuperatore di calore.

Nel caso di piscine, ad integrazione dell’energia termica necessaria per il riscaldamento dell’acqua della vasca, devono essere utilizzati sistemi basati sul solare termico e/o su tecnologie a pompa di calore con prestazioni conformi a quanto previsto nell’Allegato 4 della DGR 46-11968.

□ Non sono presenti piscine con acqua di vasca riscaldata.□ Ad integrazione dell’energia termica necessaria per il riscaldamento dell’acqua della vasca, sono utilizzati sistemi basati su……….

Progetto impianto di riscaldamento dell'acqua della vasca.

È fatto obbligo, nel caso di piscine con acqua di vasca riscaldata, di prevedere l'installazione di sistemi di recupero di calore altrimenti disperso con il ricambio dell'acqua della vasca nonché l'utilizzo di idonei sistemi di copertura delle vasche in grado di ridurre, durante i periodi di mancato utilizzo, le dispersioni di calore e l'aumento dell'umidità relativa negli eventuali locali della piscina.

□ Non sono presenti piscine con acqua di vasca riscaldata.□ Sono presenti piscine con acqua di vasca riscaldata dotate di sistemi di recupero del calore altrimenti disperso con il ricambio dellacqua della vasca nonché l'utilizzo di idonei sistemi di copertura delle vasche.

Progetto impianto di riscaldamento e di copertura dell'acqua della vasca.

Al fine di favorire lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili (in particolare l’installazione di impianti solari termici) e di ottimizzare l’utilizzo dei generatori di calore ad altissima efficienza energetica, deve essere prevista l’installazione di impianti termici alimentati con acqua a temperatura < 50 °C basati, ove opportuno, sull’utilizzo di terminali di tipo radiante. Qualora la valutazione effettuata induca scelte difformi da quanto sopra indicato queste devono essere adeguatamente motivate dal punto di vista tecnico nell’ambito della relazione di cui all’articolo 7, comma 1 della l.r. 13/2007.

□ E' prevista l’installazione di impianti termici a bassa temperatura.□ Non è prevista l’installazione di impianti termici a bassa temperatura. Le motivazioni sono riportate nell'allegata relazione tecnica.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento.

Nella fase di progettazione e di realizzazione dell'involucro edilizio e del sistema di illuminazione artificiale dei centri commerciali ed ipermercati, devono essere ricercate le tecniche realizzative più idonee al fine di minimizzare la potenza elettrica impiegata e quindi il relativo impatto sul fabbisogno energetico per il condizionamento estivo.

□ Nella fase di progettazione e di realizzazione dell'involucro edilizio e del sistema di illuminazione artificiale si sono ricercate le tecniche realizzative più idonee al fine di minimizzare la potenza elettrica impiegata e quindi il relativo impatto sul fabbisogno energetico per il condizionamento estivo.

Calcolo dispersioni da involucro, massa superficiale, ombreggiamenti e progetto impianto di illuminazione artificiale.

Nel caso di attività commerciali al dettaglio o all'ingrosso di SUL > 1.800 mq di nuova costruzione deve essere prevista la copertura di almeno il 10% dell’energia primaria annua necessaria alla climatizzazione, mediante sfruttamento della fonte solare, attraverso impianti solari termici e fotovoltaici.Il fabbisogno termico per la produzione di acqua calda sanitaria deve essere definito e dichiarato dal progettista in apposita valutazione.

□ Il contributo al fabbisogno annuo di energia primaria necessaria alla climatizzazione fornito da sistemi basati sul solare termico o fotovoltaico é del .... %.

Progetto impianto di climatizzazione e di produzione dell'acqua calda sanitaria con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Per il soddisfacimento del fabbisogno termico di complessi ospedalieri, devono essere utilizzati sistemi basati sulla cogenerazione e, ove possibile, sulla trigenerazione, ad eccezione dei casi in cui sia possibile l'approvvigionamento di energia termica da reti di teleriscaldamento esistenti.

□ L'intervento non riguarda un complesso ospedaliero□ Sono utilizzati sistemi basati sulla cogenerazione□ Sono utilizzati sistemi basati sulla trigenerazione□ L'intervento prevede il collegamento ad una rete di teleriscaldamento (Deroga all'utilizzo di sistemi basati sulla cogenerazione o trigenerazione).□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento e di produzione dell'acqua calda sanitaria con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.In caso di deroga, dichiarazione di disponibilità all'allacciamento da parte di società di gestione della rete di teleriscaldamento.

Gli edifìci con un volume superiore a 5000 mc devono essere dotati di impianto termico centralizzato che permetta la termoregolazione e se necessario la contabilizzazione del calore per le zone dell'edifìcio con diverso fattore di occupazione.

□ L'edificio è dotato di impianto termico centralizzato che permette la termoregolazione e se necessario la contabilizzazione del calore per le zone dell'edifìcio con diverso fattore di occupazione.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Nel caso di edifici con un volume superiore a 5000 mc al fine di favorire lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabili (in particolare solare termico) e di ottimizzare l'utilizzo dei generatori di calore ad altissima efficienza energetica, deve essere valutata l'installazione di impianti termici a temperatura di mandata < 50 °C, preferibilmente basati sull'utilizzo di terminali di tipo radiante. Qualora la valutazione effettuata porti a scelte difformi da quanto sopra indicato queste devono essere adeguatamente motivate dal punto di vista tecnico nell'ambito della documentazione progettuale relativa all'impianto termico prevista dalla legislazione vigente.

□ Il requisito è rispettato□ Il sistema è difforme da quanto indicato.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Documentazione tecnica specifica di motivazione nel caso di difformità.

Negli edifìci con un numero di unità abitative superiore a 4 non possono essere realizzati interventi finalizzati alla trasformazione da impianti termici centralizzati ad impianti con generazione di calore separata per singola unità abitativa. Non risulta inoltre ammissibile la trasformazione da centralizzato ad autonomo per singole unità immobiliari dell'impianto di generazione di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.A tale prescrizione non sono soggette le attività di ristrutturazione di impianti termici che interessano locali destinati ad attività commerciali, artigianali, di servizio e assimilabili, facenti parte di edifici classificati nella categoria E(1) del d.p.r. 412/1993, qualora prevedano l’installazione di sistemi di climatizzazione basati esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e aventi caratteristiche conformi a quanto indicato nell’Allegato 4 dell DGR 46-11968. Inoltre a tale prescrizione non sono soggette le attività di cui alla lettera o, ivi compreso il distacco dall’impianto termico centralizzato anche di un solo utente/condomino, che interessano le unità abitative negli edifici di cui alla Scheda 1 con un

□ L'edifìcio ha un numero di unità abitative superiore a 4 ma non sono realizzati interventi finalizzati alla trasformazione da impianti termici centralizzati ad impianti con generazione di calore (per riscaldamento e/o produzione di acqua calda sanitaria) separata per singola unità abitativa.□ L'edifìcio ha un numero di unità abitative inferiore a 4.□ L'edifìcio ha un numero di unità abitative superiore a 4 ma è previsto il distacco dall’impianto termico centralizzato poichè l’impianto termico centralizzato esistente, per cause di forza maggiore, non risulta in grado di erogare in maniera regolare il servizio.

In caso di distacco dall'impianto centrallizato, deve essere realizzata una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto che confronti le diverse soluzioni impiantistiche compatibili e la loro efficacia sotto il profilo deicosti complessivi . La soluzione progettuale scelta deve essere motivata mediante relazione tecnica, sulla base dei risultati della diagnosi. La diagnosi energetica deve considerare, in modo vincolante ma non esaustivo, almeno le seguenti opzioni:

Nel caso di locali destinati ad attività commerciali, artigianali, di servizio e assimilabili, facenti parte di edifici classificati nella categoria E(1) del d.p.r. 412/1993, in caso di ristrutturazione dell'impianto termico, è consentito, in presenza di impianto termico centralizzato a servizio delle restanti unità abitative, il distacco da tale impianto e l’installazione di sistemi di climatizzazione basati esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e aventi caratteristiche conformi a quanto indicato nell’Allegato 4 dell DGR 46-11968

□ L'intervento non prevede la ristrutturazione di un impianto termico□ L'intervento prevede la ristrutturazione di un impianto termico ma viene mantenuto l'impianto termico centralizzato.□ L'intervento prevede l'installazione di un sistema di climatizzazione individuale (autonomi) basato esclusivamente su pompe di calore prive di sistemi di combustione e avente caratteristiche conformi a quanto indicato nell’Allegato 4 della DGR 46-11968.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Page 10:  · XLS file · Web viewLa verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni.

Nessuno

Nessuno

Fermo restando quanto prescritto dalla d.c.r. 98-1247 dell’11 gennaio 2007, scheda 1E, per gli edifici la cui costruzione è stata autorizzata dopo il 18.07.1991 ed entro il 30.06.2000, gli edifici esistenti, la cui costruzione è stata autorizzata prima del 18.07.1991, devono essere sottoposti agli interventi necessari per permettere, ove tecnicamente possibile, la termoregolazione e la contabilizzazione del calore per singola unità abitativa: in caso di sostituzione del generatore di calore o allacciamento alla rete di teleriscaldamento o di rifacimento di almeno il 70% della rete di distribuzione del calore o la ristrutturazione dell'impianto termico e comunque entro il 01.09.2012. La strumentazione installata per la contabilizzazione del calore dovrà essere in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).A seguito della realizzazione degli interventi il responsabile dell’impianto deve inviare apposita comunicazione al Comune. Nei casi di impossibilità tecnica i medesimi dovranno essere giustificati mediante perizia asseverata da parte di un tecnico abilitato.

□ L'intervento non riguarda la sostituzione del generatore di calore, l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento o il rifacimento di almeno il 70% della rete di distribuzione del calore.□ L'impianto termico è oggetto di ristrutturazione o di nuova installazione e saranno effettuati gli interventi necessari per rendere operativa la termoregolazione e la contabilizzazione del calore per singola unità abitativa. La strumentazione installata é in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).□ Sono già stati effettuati gli interventi necessari per rendere operativa la termoregolazione e la contabilizzazione del calore per singola unità abitativa nell'anno .....□ L'impianto é già dotato di sistema di termoregolazione del calore per singola unità abitativa dall'anno ...... e sarà dotata di sistema di contabilizzazione relativo, la cui strumentazione sarà in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).□ L'impianto termico è di tipo autonomo. □ L'intervento di termoregolazione e di contabilizzazione non è tecnicamente possibile vista la specifica tipologia di impianto (sistemi radianti annegati nelle solette privi di strato di isolamento sottostante; impianti a tutt'aria o aria-acqua)

Relazione tecnica e verifica sistema edificio-impianto con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti. Schede tecniche degli strumenti di contabilizzazione e certificazioni a dimostrazione del rispetto dei requisiti richiesti. Nel caso in cui gli interventi necessari per rendere operativa la termoregolazione e la contabilizzazione del calore per singola unità abitativa siano già stati effettuati, allegare fatture dei lavori eseguiti o fatturazione dei consumi termici suddivisi in base all'effettivo consumo.Nel caso di impossibilità tecnica, allegare specifica valutazione.

Gli interventi di ristrutturazione di impianto termico o di sostituzione del generatore di calore in impianti centralizzati facenti capo ad edifici con volumetria lorda riscaldata superiore a 3000 m³ e costruiti anteriormente al 24/01/2007, devono essere abbinati ad un ribilanciamento dell’impianto e ad una ricognizione dei corpi scaldanti.

□ L'intervento non prevede la sostituzione del generatore di calore, la ristrutturazione dell'impianto termico e/o l'impianto non è centralizzato.□ L'edificio è dotato di impianto centralizzato oggetto di ristrutturazione o sostituzione del generatore di calore e sarà rispettato il requisito.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Fermo restando quanto previsto all'art. 5, comma 13 del DPR 412/1993 e s.m.i., nel caso di interventi di manutenzione straordinaria su sistemi di ventilazione meccanica centralizzata caratterizzati da una portata d'aria di ricambio superiore a 10.000 mc/h, devono essere adottati sistemi in grado di recuperare la maggior parte del calore (inverno), o del freddo (estate), altrimenti disperso in ambiente a causa dei ricambi dell'aria interna. Tali sistemi devono essere caratterizzati da un'efficienza di recupero maggiore di 0,6.

□ L'intervento non interessa l'impianto di ventilazione o tale impianto non è presente.□ E' già installato un recuperatore di calore con efficienza del …. %.□ Sarà installato un recuperatore di calore con efficienza del …. %.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Scheda tecnica e certificazioni del recuperatore di calore.

Si prevede che tutti i nuovi edifici (o integralmente ricostruiti) a carattere residenziale, che abbiano un numero superiore a 4 unità abitative, e terziario, debbano prevedere almeno le predisposizioni atte a consentire l’allaccio al teleriscaldamento e l’installazione di un impianto centralizzato di raffrescamento. Tali predisposizioni consistono nella realizzazione di un locale tecnico atto ad ospitare una sottostazione di scambio della rete di teleriscaldamento, la predisposizione degli spazi necessari all'installazione di un impianto di raffrescamento centralizzato e la realizzazione di una serie di cavedi verticali ed orizzontali per la distribuzione dell'acqua refrigerata (ove non sia possibile utilizzare il sistema di distribuzione del calore). Le tabelle in cui vengono indicate le dimensioni minime si trovano in appendice all'Allegato Energetico Ambientale al Regolamento Edilizio.

□ Le predisposizioni atte a consentire l’allaccio al teleriscaldamento e l’installazione di un impianto centralizzato di raffrescamento verranno realizzate secondo le specifiche riportate nella documentazione tecnica allegata. □ Le unità abitative in progetto sono in numero non superiore a 4.

Schema grafico quotato dei locali tecnici e dei cavedi e loro inserimento all'interno del progetto architettonico.

Si ricorda che la DGR n. 46-11968 del 4 agosto 2009 prevede, al punto 1.5, requisiti specifici per l'adeguamento, secondo diverse soglie temporali, delle emissioni e del rendimento energetico di tutti i generatori di calore installati al 24/02/2007.I requisiti emissivi e di rendimento devono essere adeguati ai valori indicati nella tabella B del punto 1.5, secondo le diverse scadenze temporali contenute nelle tabelle C e D del punto 1.5 del medesimo provvedimento normativo.Si consiglia pertanto di prendere visione delle suddette indicazioni.

□ Si prende atto dei requisiti di adeguamento delle emissioni e del rendimento energetico di tutti i generatori di calore installati al 24/02/2007 ai valori e secondo le scadenze temporali indicate al punto 1.5 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

Si ricorda che la DGR n. 46-11968 del 4 agosto 2009 prevede, al punto 3, requisiti specifici per l'adeguamento, secondo diverse soglie temporali, delle prestazioni energetiche complessive (involucro edilizio e impianti termici) di alcune tipologie di edifici esistenti. In particolare, gli edifici residenziali appartenenti alla classe E1 del d.p.r. 412/1993, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme, caratterizzati da un numero di unità abitative superiore a 50, che presentano, sulla base di un attestato di certificazione energetica, un fabbisogno annuo di energia primaria per il riscaldamento superiore a 200 kWh/mq, devono provvedere, entro il 31.12.2016, a realizzare interventi in grado di conseguire una riduzione del proprio consumo di energia primaria per il riscaldamento almeno del 35%.Per gli edifici esistenti appartenenti a tutte le altre tipologie, ad esclusione di quelli riconducibili alla classe E.8 del d.p.r. 412/1993, caratterizzati da un volume lordo climatizzato superiore a 10.000 m3 e che evidenziano, sulla base del consumo reale registrato, un fabbisogno annuo di energia primaria per il riscaldamento superiore a 70 kWh/mc, devono provvedere, entro il 31.12.2016, a realizzare interventi in grado di conseguire una riduzione del proprio consumo di energia primaria per il riscaldamento almeno del 35%. Al fine di raggiungere gli obiettivi sopra indicati non è consentito

□ Si prende atto dei requisiti di adeguamento delle prestazioni energetiche complessive (involucro edilizio e impianti termici) delle tipologie edilizie indicate al punto 3 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009 e secondo la scadenza temporale del 31/12/2016.

In relazione alla normativa sovraordinata, per edifici di nuova costruzione, nel caso di integrale ristrutturazione o in caso di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, dovrà essere garantito il reimpiego, esclusivamente a fini irrigui, delle acque meteoriche.Tale obbligo, nella misura minima di litri 10 di accumulo per ogni metro quadrato di area destinata a verde privato realizzato ai fini del rispetto del relativo parametro edilizio di PRG, dovrà essere assolto, salvo dimostrata impossibilità, parziale o totale, provocata da insufficienza di adeguate superfici di raccolta sulle coperture degli edifici.Il reimpiego dovrà prevedere la predisposizione di un sistema che preveda la raccolta, il filtraggio - con dispositivi per l’eliminazione dell’acqua di prima pioggia - l’accumulo in serbatoi chiusi e il riutilizzo dell’acqua.Tale requisito si applica solo nel caso in cui l’area destinata a verde privato superi la soglia dei 100 mq.

□ L'area destinata a verde privato è pari a …….. mq, pertanto l'accumulo sarà pari a …..... litri. □ L'intervento non prevede la ristrutturazione integrale nè la demolizione e ricostruzione di un edificio esistente.□ L'area destinata a verde privato è inferiore a 100 mq, pertanto non verrà realizzato un sistema di recupero delle acque meteoriche.

Rappresentazione grafica che dimostri il rispetto del requisito in relazione all'estensione dell'area verde. Schema funzionale e relazione tecnica descrittiva dell'impianto per il recupero delle acque meteotiche. In caso di impossibilità tecnica, relazione tecnica ed elaborati grafici a dimostrazione di tale condizione.

Tutti gli edifici devono prevedere l’utilizzo di sistemi individuali per ogni singola unità immobiliare di contabilizzazione del consumo di acqua potabile, così da garantire che i costi relativi vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da singola unità immobiliare.

□ L'intervento rispetta i requisiti richiesti.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto idrico.

Schema grafico della rete di distribuzione dell'acqua e dei sistemi di contabilizzazione.

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Requisiti normativi da rispettare in relazione al progetto presentato Interventi e valori di progetto Documentazione da allegare

INVOLUCRO EDILIZIO

Gli edifici residenziali della classe E1, esclusi collegi, conventi, case di pena e caserme, nuovi nonché quelli esistenti di superficie utile superiore a 1000 mq soggetti a ristrutturazione edilizia che interessi una superficie utile superiore a 1000 mq, devono rispettare i limiti di fabbisogno energetico per il riscaldamento indicati nella Tabella 1, Allegato 3 (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.)

□ Il fabbisogno energetico annuo per il riscaldamento, relativo all'involcuro edilizio, è di …. kWh/mq a.

Relazione tecnica completa di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Ai fini del calcolo dei parametri di trasmissione termica degli elementi dell’involucro edilizio e dei relativi coefficienti globali di scambio termico, e delle verifiche di conformità alla normativa regionale vigente, la valutazione dello scambio termico per trasmissione attraverso i ponti termici non può in nessun caso essere omesso.Ai sensi della normativa tecnica vigente, i ponti termici vanno inseriti considerando i relativi valori di trasmittanza termica lineica.la trasmittanza termica media di una struttura è il valore medio, pesato rispetto alle superfici lorde, delle trasmittanze termiche dei singoli componenti della struttura posti in parallelo tra di loro (muratura corrente, eventuali altre tipologie di strutture quali sottofinestre o cassonetti o altro) comprese le trasmittanze termiche lineari dei ponti termici ad essa attribuibili (relativi a serramenti, solai, pilastri, balconi o altri aggetti, compresi i ponti termici di carattere geometrico), se presenti. L’utilizzo di atlanti e di programmi di calcolo agli elementi finiti dovrà essere accompagnato da specifici dettagli costruttivi relativi ai ponti termici oggetto di valutazione, quotati e rappresentati in scala minima 1:20.

□ L'intervento non prevede interventi sull'involucro edilizio.□ Nella documentazione tecnica allegata, sono verificate le trasmittanze termiche medie degli elementi opachi dell'involucro edilizio oggetto di intervento, secondo quanto previsto dalla DGR 46-11968 e relativamente alle diverse casistiche contemplate nelle successive righe.

Calcolo della trasmittanza termica media delle strutture opache ed esplicitazione di tale calcolo nel modulo "verifica U media" allegato. Dettagli costruttivi relativi ai ponti termici oggetto di valutazione, quotati e rappresentati in scala minima 1:20. Tavole grafiche (piante e sezioni) contenenti la localizzazione ed individuazione univoca tramite codice identificativo alfanumerico, dei singoli ponti termici inseriti nel calcolo del fabbisogno energetico dell’edificio, esplicitato ad un livello di dettaglio adeguato per consentire la verifica del loro corretto inserimento.

Per gli elementi dell'involucro edilizio, devono essere rispettate le prescrizioni specifiche elencate nella tabella 5 dell'Allegato 3 (trasmittanza termica delle strutture opache verticali, trasmittanza termiche delle strutture opache orizzontali e inclinate, delle chisure trasparenti e delle chiusure trasparenti fronte strada dei locali ad uso non residenziali - foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.). Nel solo caso di edifici di nuova costruzione, di porzioni di volumetria relative ad ampliamenti e sopraelevazioni, la trasmittanza media di ogni parete verticale opaca non deve essere superiore al valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3 (foglio "Rif. Stralcio di Piano R.P.).Nel solo caso di ristrutturazione edilizia di edificio con superficie utile superiore a 1.000 mq, il valore della trasmittanza termica U di cui alla Tabella 5 dell’Allegato 3 per le superfici opache verticali deve essere rispettato dalla trasmittanza media complessiva di tutte le pareti verticali opache dell’edificio.

□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, sono verificate le trasmittanza termiche medie di ogni parete verticale opaca e le trasmittanze termiche di tutti gli altri elementi (trasparenti ed opachi) dell'involucro edilizio secondo i valori riportati dall'Allegato 3, tabella 5.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

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Il valore della trasmittanza termica media U delle strutture edilizie di separazione tra edifici o unità immobiliari appartenenti allo stesso edificio e confinanti tra loro, fatto salvo il rispetto del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 dicembre 1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici), deve essere inferiore a 0,8 W/mq K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate ed inferiore a 2,8 W/mq K nel caso di chiusure trasparenti comprensive di infissi.

□ L'intervento non prevede la realizzazione di strutture edilizie di separazione tra edifici o unità immobiliari confinanti tra loro.□ Nella documentazione tecnica allegata, è verificata la trasmittanza media delle strutture edilizie di separazione.

Calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 per le strutture opache e calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 10077-1 o scheda tecnica, per le chiusure trasparenti comprensive di infissi.

Alternativa progettuale: il valore della trasmittanza termica media U delle strutture edilizie delimitanti ambienti riscaldati rivolte verso ambienti non riscaldati e non dotati di impianto termico, deve essere inferiore a 0,8 W/mq °K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate e a 2,8 W/mq °K nel caso di chiusure trasparenti comprensive di infissi, esclusivamente nel caso in cui tutte le strutture edilizie dell’ambiente non riscaldato e non dotato di impianto termico rivolte verso l’esterno presentino valori di trasmittanza conformi a quelli indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 3.

□ L'intervento non prevede la realizzazione di strutture edilizie di separazione tra ambienti riscaldati e ambienti non dotati di impianti termico.□ Le strutture di separazione tra ambienti riscaldati e ambienti non dotati di impianti termico sono dotati di un valore di trasmittanza termica conformi a quelli indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 3.□ Il valore della trasmittanza termica media U delle strutture edilizie delimitanti ambienti riscaldati rivolte verso ambienti non riscaldati e non dotati di impianto termico, è inferiore a 0,8 W/mq °K nel caso di strutture opache divisorie verticali, orizzontali e inclinate e a 2,8 W/mq °K nel caso di chiusure trasparenti comprensive di infissi, poichè tutte le strutture edilizie dell’ambiente non riscaldato e non dotato di impianto termico rivolte verso l’esterno presentano valori di trasmittanza conformi a quelli indicati nella Tabella 5 dell’Allegato 3.

Calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 6946 per le strutture opache e calcolo della trasmittanza termica come da norma UNI EN ISO 10077-1 o scheda tecnica, per le chiusure trasparenti comprensive di infissi.La verifica della trasmittanza termica dovrà interessare tutti gli elementi dell'involucro edilizio utili a dimostrare il rispetto del requisito.

Per tutte le categorie di edifici, il progettista provvede, conformemente alla normativa tecnica vigente: - alla verifica dell’assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell’involucro edilizio;- alla verifica che le condensazioni interstiziali nelle strutture di separazione tra gli ambienti a temperatura controllata o climatizzati e l’esterno, compresi gli ambienti non riscaldati, siano limitate alla quantità rievaporabile.Qualora non esista un sistema di controllo dell’umidità relativa interna, per i calcoli necessari, questa verrà assunta pari al 65% alla temperatura interna di 20ºC.

□ L'intervento non interessa elementi opachi dell'involucro edilizio.□ Conformemente alla normativa tecnica vigente è stata verificata l’assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell’involucro edilizio e che le condensazioni interstiziali nelle strutture di separazione tra gli ambienti a temperatura controllata o climatizzati e l’esterno, compresi gli ambienti non riscaldati, siano limitate alla quantità rievaporabile.□ La verifica termoigrometrica non è applicabile al caso in oggetto, ovvero non esistono soluzioni tecnologiche in grado di garantire l'assenza di condensazioni. Tale condizione è dimostrata con allegata documentazione tecnica.

Verifica termoigrometrica degli elementi dell'involucro edilizio effettuata secondo la normativa tecnica vigente (UNI EN 13788).

Al fine di limitare i fabbisogni energetici per la climatizzazione estiva o il raffrescamento e di contenere la temperatura interna degli ambienti, il progettista, con applicazione limitata alle parti di edificio oggetto dell’intervento: relativamente a tutte le strutture verticali opache che separano un ambiente climatizzato dall’esterno, con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nordovest/nord/nord-est, la verifica che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE (come definita dalla norma UNI EN ISO 13786:2008 e successivi aggiornamenti) sia inferiore a 0,12 W/mq °K; relativamente a tutte le strutture opache orizzontali e inclinate che separano un ambiente climatizzato dall’esterno la verifica che il valore del modulo della trasmittanza termica periodica YIE sia inferiore a 0,12 W/mq °K. In caso di strutture opache inclinate ventilate, la verifica del modulo della trasmittanza periodica non è richiesta; tale situazione di deroga deve essere giustificata nella relazione di cui all’articolo 7, comma 1 della l. r. 13/2007 e tali strutture devono rispettare i parametri progettuali di cui all'art. 11 comma d dell'Allegato Energetico Ambientale al RE

□ L'intervento non interessa elementi opachi dell'involucro edilizio.□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, sono verificati i valori del modulo della trasmittanza termica periodica YIE relativi a tutte le strutture verticali opache che separano un ambiente climatizzato dall’esterno, con l’eccezione di quelle comprese nel quadrante nordovest/nord/nord-est.□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, sono verificati i valori del modulo della trasmittanza termica periodica YIE relativi a tutte le strutture opache orizzontali e inclinate che separano un ambiente climatizzato all’esterno.□ E' previsto la realizzazione di strutture opache inclinate ventilate con caratteristiche conformi ai parametri di cui all'art. 11 comma d dell'Allegato Energetico al RE per le quali la verifica della trasmittanza termica periodica non è richiesta; tale situazione di deroga è giustificata nella relazione di cui all'articolo 7, comma 1 della LR 13/2007.

Calcolo della trasmittanza termica periodica come da norma UNI EN ISO 13786-2008 delle strutture opache verticali, orizzontali ed inclinate. Stratigrafia e progetto di copertura ventilata secondo art. 11 comma d dell'Allegato energetico al RE

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SISTEMI IMPIANTISTICI

Si procede in sede progettuale alla determinazione della prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e la superficie utile, e alla verifica che la stessa non sia superiore al valore di 30 kWh/mq anno.

□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è verificata la prestazione energetica per il raffrescamento estivo dell'involucro edilizio pari al rapporto tra il fabbisogno annuo di energia termica per il raffrescamento dell'edificio, calcolata tenendo conto della temperatura di progetto estiva secondo la norma UNI/TS 11300 - 1, e la superficie utile, e risulta inferiore al valore di 30 kWh/mq anno.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Al fine di limitare il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva e di evitare il surriscaldamento degli ambienti, tutti gli elementi di involucro trasparente che ricevono radiazione solare diretta (superfici vetrate esposte a sud, est, ovest ed orizzontali/inclinate) dovranno presentare un ombreggiamento conforme a quanto richiesto dall'art. 12 dell'Allegato Energetico al RE.E' ammesso l'utilizzo di vetri a basso fattore solare esclusivamente per le superfici orientate nei quadranti est ed ovest.

□ Sono presenti schermature esterne che rispettano i requisiti richiesti.□ Nei quadranti est ed ovest sono presenti vetri a basso fattore solare e nel quadrante sud sono presenti schermature esterne che rispettano i requisiti richiesti.

Prospetti e piante (in caso di superfici vetrate orizzontali o inclinate) con indicazione dei sistemi di schermatura. Maschere di ombreggiamento relative alle schermature solari poste in corrispondenza di tutti gli elementi trasparenti a chiusura di tutti i locali, ad esclusione di cantine, garage e locali tecnici.Nel caso di adozione di vetri a basso fattore solare, allegare schede tecniche.

E’ ammessa deroga al rispetto delle prescrizioni specifiche di cui alla Tabella 5, Allegato 3 e ai punti 1.3.9 e 1.3.10 del presente paragrafo (trasmittanze termiche degli elementi dell'involucro, verifica condense superficiali e interstiziali, verifica schermature solari e trasmittanza termica periodica), per le parti di edificio la cui progettazione preveda l’utilizzo di elementi costruttivi innovativi che partecipano attivamente alla riduzione del fabbisogno energetico dell’edificio (come pareti dinamiche, muri “Trombe”, etc.). In tal caso, al presente modulo dovrà essere allegata una relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata.

□ Non si richiede nessuna deroga. □ Si richiede la deroga in merito alle prescrizioni specifiche di cui alla Tabella 5, Allegato 3 (trasmittanze termiche degli elementi dell'involucro edilizio) e si allega relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata. □ Si richiede la deroga in merito alle prescrizioni specifiche di cui punto 1.3.9 (assenza di condensazioni sulle superfici opache interne dell'involucro edilizio e delle condensazion interstiziali) e si allega relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata. □ Si richiede la deroga in merito alle prescrizioni specifiche di cui al punto 1.3.10 (verifica sistemi schermanti esterni e della trasmittanza terica periodica) e si allega relazione tecnica che quantifichi la riduzione del fabbisogno energetico ottenibile dalla scelta effettuata.

Relazione tecnica attestante l'equivalenza delle soluzioni tecnologiche adottate ai requisiti minimi richiesti dalla normativa vigente.

I serramenti opachi sono da considerarsi assimilati alle chiusure trasparenti e pertanto devono rispettare gli stessi valori limite previsti per tale tipologia di struttura. Pertanto, in caso di interventi che prevedano la sostituzione o la nuova installazione di serramenti OPACHI, è fatto obbligo di installare esclusivamente serramenti dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 2,00 W/mq °K. Per la sosituzione/la nuova installazione di serramenti OPACHI esterni in spazi non riscaldati, è fatto obbligo di installare esclusivamente serramenti dotati di un valore di trasmittanza termica U non superiore a 2,8 W/mq °K.

□ L'intervento non prevede la sostituzione o la nuova installazione di serramenti OPACHI.□ I serramenti opachi sostituiti/installati sono dotati di un valore di trasmittanza termica U pari a …….. W/mq °K (valore medio vetro/telaio).

Schede tecniche e certificazioni a dimostrazione del rispetto dei requisiti richiesti dei serramenti utilizzati.

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Per tutte le categorie di edifici, nel caso di installazione di impianti termici in edifici nuovi, di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti o di ristrutturazione di impianti termici, si procede al calcolo del rendimento globale medio stagionale dell’impianto termico e alla verifica che lo stesso risulti superiore al seguente valore limite: η g = 77 + 3 Log(Pn), dove Log(Pn) è il logaritmo in base 10 della potenza nominale utile del generatore/i di calore al servizio del singolo impianto termico, espressa in kW. Per valori di Pn superiori a 1000 kW, la formula non si applica e la soglia minima per il rendimento globale medio stagionale è pari a all’86%. Tale verifica deve essere opportunamente documentata nella relazione di cui all’articolo 7, comma 1 della l.r. 13/2007, che deve essere compilata, con l’eccezione della sostituzione di generatore di calore di potenza termica utile nominale inferiore a 35 kW.

□ L'intervento non prevede l'installazione di impianti termici in edifici nuovi, l'installazione di impianti termici in edifici esistenti o la ristrutturazione di impianti termici.□ Nella relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è contenuto il calcolo del rendimento globale medio stagionale dell'impianto termico e la verifica che questo rispetti il valore minimo prescritto dalla normativa vigente.

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

In caso di nuova installazione o sostituzione di generatori di calore in edifici nuovi o esistenti, i generatori installati devono garantire rendimenti non inferiori a quelli previsti nel decreto Presidente della Repubblica, 15 novembre 1996, n. 660 per la classe "4 stelle" nonché essere caratterizzati da emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 80 mg/kWht (70 mg/kWht per generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kW alimentati a gas naturale o a GPL) e di particolato fine (PM10) <10 mg/kWh.In caso di installazione di una pompa di calore, questa deve rispettare i limiti prestazionali riportati nell'allegato 4 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

□ L'intervento non prevede l'installazione di generatori di calore□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore di classe "4 stelle" e con livelli di emissione conformi a quanto richiesto.□ L'intervento prevede l'installazione di una pompa di calore con prestazioni conformi all'allegato 4 della DGR 46-11968□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento e l'installazione di uno scambiatore di calore.

Scheda tecnica del generatore di calore o della pompa di calore con certificati attestanti le prestazioni di efficienza e di emissioni richieste.

In caso di installazione di un sistema di produzione di acqua calda sanitaria in un nuovo edificio o di una nuova installazione in edificio esistente, il sistema dovrà garantire un rendimento medio stagionale non inferiore a 0,6.

□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema di produzione di acqua calda sanitaria in un nuovo edificio o una nuova installazione in edificio esistente.□ Si è verificato che il rendimento medio stagionale del sistema di produzione di acqua calda sanitaria non è inferiore a 0,6

Verifica del rendimento medio stagionale del sistema di produzione di acqua calda sanitaria secondo la norma tecnica UNI/TS 11300 - parte 2 - 2008.

Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento (se previsto): a) il 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) il 35% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;Tale obbligo non si applica qualora l’edificio sia allacciato ad una rete di teleriscaldamento che ne copra l’intero fabbisogno di calore per il riscaldamento degli ambienti e la fornitura di acqua calda sanitaria. L’impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica sul contenimento dei consumi energetici e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. In tal caso, è fatto obbligo di ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) che risulti inferiore rispetto al pertinente indice di prestazione energetica complessiva reso obbligatorio ai sensi

□ L'intervento prevede la copertura del …..% della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento (se previsto) con energia proveniente da fonte rinnovabile.□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento urbano. □ Vista l’impossibilità tecnica di ottemperare agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi, è stato calcolato un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) pari a ........ nel rispetto della formula riportata al punto 8, all.3 del Dlgs 28/2011.□ L'intervento non prevede la nuova costruzione o la ristrutturazione rilevante dell'edificio, così come definita dall'art. 2 del Dlgs 28/2011 e dall'OdS n. 8/2012

Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10, dimensionamento degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, schema grafico ed impiantistico.In caso di allaccio alla rete di teleriscaldamento, dovrà essere consegnato in copia al Comune il contratto di fornitura stipulato tra il titolare e il fornitore di calore, unitamente alla richiesta di agibilità, pena il non ottenimento dell’agibilità stessa.

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Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secondo la seguente formula: P=1/K*S dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno (proiezione lorda a terra degli ambienti riscaldati, escluso qualsiasi sporto), misurata in mq, e K è un coefficiente (mq/kW) che assume i seguenti valori:a) K = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) K = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;

□ La superficie in pianta dell'edificio è pari a ..... mq e pertanto verrà installato un impianto alimentato da fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica di potenza pari a ....... kW.□ Vista l’impossibilità tecnica di ottemperare agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi, è stato calcolato un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) pari a ........ nel rispetto della formula riportata al punto 8, all.3 del Dlgs 28/2011.□ L'intervento non prevede la nuova costruzione o la ristrutturazione rilevante dell'edificio, così come definita dall'art. 2 del Dlgs 28/2011 e dall'OdS n. 8/2012

Schema grafico e dimensionamento del'impianto. Nel caso di impossibilità tecnica, relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10.

Nel caso sostituzione di generatori di calore, nuova installazione di generatore di calore in edificio esistente o ristrutturazione di impianto termico, qualora l'intervento interessi un generatore di calore con potenza nominale complessiva uguale o superiore a 100 kW, è fatto altresì obbligo di allegare alla relazione tecnica di cui all’articolo 7, comma 1 della l.r. 13/2007 una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto nella quale si quantificano le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo dei costi - benefici dell’intervento, si individuano gli interventi per la riduzione della spesa energetica, i relativi tempi di ritorno degli investimenti, i possibili miglioramenti di classe dell’edificio nel sistema di certificazione energetica e sulla base della quale si motivano le scelte impiantistiche che si vanno a realizzare.

□ L'intervento non prevede la sostituzione di generatori di calore, la nuova installazione di generatore di calore in edificio esistente o la ristrutturazione di impianto termico, e l'intervento non interessa un generatore di calore con potenza nominale complessiva uguale o superiore a 100 kW.□ Alla relazione tecnica di cui all'articolo 7, comma 1, della Legge Regionale n. 13/2007, è allegata una diagnosi energetica dell’edificio e dell’impianto nella quale si quantificano le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo dei costi - benefici dell’intervento, si individuano gli interventi per la riduzione della spesa energetica, i relativi tempi di ritorno degli investimenti, i possibili miglioramenti di classe dell’edificio nel sistema di certificazione energetica e sulla base della quale si motivano le scelte impiantistiche che si vanno a realizzare.

Diagnosi energetica dell'edificio e dell'impianto termico.

In occasione di installazione di impianti termici in edifici nuovi, di nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, ristrutturazione di impianti termici ed in caso di sostituzione di generatori di calore, fermo restando quanto prescritto per gli impianti di potenza complessiva maggiore o uguale a 350 kW all’articolo 5, comma 6 del d.p.r. 412/1993, è prescritto il trattamento dell’acqua impiegata in tali impianti, secondo quanto previsto dalla normativa tecnica vigente, ed in particolare:a) in assenza di produzione di acqua calda sanitaria ed in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore o uguale a 25 gradi francesi:1) un trattamento chimico di condizionamento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva minore o uguale a 100 kW;2) un trattamento di addolcimento per impianti di potenza nominale del focolare complessiva compresa tra 100 e 350 kW;b) nel caso di produzione di acqua calda sanitaria le disposizioni di cui alla lettera a), numeri 1) e 2), valgono in presenza di acqua di alimentazione dell'impianto con durezza temporanea maggiore di 15 gradi francesi. Per quanto riguarda i predetti trattamenti si fa riferimento alla norma tecnica UNI 8065.

□ L'intervento non prevede l'installazione di impianti termici in edifici nuovi, la nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti, la ristrutturazione di impianti termici o la sostituzione di generatori di calore, per il riscaldamento e/o la produzione di acqua calda sanitaria,.□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per il riscaldamento con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza minore di 25 gradi francesi. Pertanto l'impianto non necessita di trattamento dell'acqua. □ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per il riscaldamento con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza maggiore di 25 gradi francesi. Pertanto l'impianto sarà dotato del seguente sistema di trattamento dell'acqua:....................□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per la produzione di acqua calda sanitaria con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza minore di 15 gradi francesi. Pertanto il sistema non necessita di trattamento dell'acqua. □ L'intervento prevede l'installazione di un impianto termico per il riscaldamento con potenza complessiva di……kW e l'acqua impiegata ha una durezza maggiore di 15 gradi francesi. Pertanto l'impianto sarà dotato del seguente sistema di trattamento dell'acqua:.................... □ L'impianto termico non utilizza l'acqua come vettore termico□ L'intervento prevede l'allacciamento alla rete di teleriscaldamento e l'installazione di uno scambiatore di calore.

Se è richiesto il trattamento dell'acqua impiegata, schema funzionale del sistema di trattamento con indicazione del metodo e delle sostanze utilizzate.

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In caso di nuova installazione di generatori di calore in nuovi edifici o in edifici esistenti privi di impianto termico, i fumaioli o comignoli devono sporgere per almeno 1 m con l'apertura d'uscita del fumo oltre il colmo del tetto o comunque di ogni ostacolo esistente nel raggio di 10 metri, salvo condizioni più restrittive imposte da normativa sovraordinata. In caso di nuova installazione di impianto termico individuale in edificio esistente, assoggettato dalla legislazione nazionale o regionale a categorie di intervento di tipo conservativo, ai sensi del art. 5, comma 9 del DPR 412/93, è ammessa deroga a quanto previsto dal punto precedente se non esiste camino o canna fumaria o sistema di evacuazione fumi idoneo o adeguabile a tale scopo, nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 o s.m.i.. In caso di nuova installazione di generatore di calore in unità immobiliari non dotate di impianto termico e collocate in edifici pluripiano a destinazione d’uso residenziale, è consentito lo scarico a parete nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 e s.m.i., nel solo caso in cui la distanza verticale tra l’innesco dello scarico del generatore e ogni ostacolo o struttura (compreso l’edificio stesso) che disti orizzontalmente meno di 10 metri dall’innesco dello scarico stesso, sia maggiore di 12 metri. In caso di nuova installazione di generatore di calore in bassi fabbricati, il condotto per lo scarico dei prodotti della combustione dovrà essere realizzato in modo tale che lo sbocco del comignolo/terminale di scarico sia posizionato in copertura

□ L'intervento non riguarda fumaioli e comignoli.□ I fumaioli ed i comignoli sporgono …. m oltre il colmo del tetto o comunque di ogni ostacolo esistente nel raggio di 10 metri.□ E' prevista l'installazione di scarichi dei fumi a parete di generatori di calore con potenza nominale Pn < 35 kW alimentati a gas naturale o a GPL di classe "4 stelle" caratterizzati da emissioni di ossidi di azoto (NOx) pari o inferiori a 70 mg/kWht e di particolato fine (PMio) <10 mg/kWh, nel rispetto delle distanze minime prescritte dalla norma UNI 7129 o s.m.i..Le condizioni che ammettono l'intervento in deroga sono esplicitate in apposita relazione tecnica.

Indicazione sugli elaborati grafici presentati dei condotti di scarico, dei loro sbocchi e degli eventuali ostacoli presenti in un raggio di 10 m dallo sbocco.Nel caso di scarichi a parete aggiungere scheda tecnica e certificazioni del generatore di calore e schema grafico del rispetto delle distanze minime da UNI 7129 e s.m.i..Nel caso di deroga aggiungere relazione descrittiva dell'impianto comune di scarico dei fumi corredata da documentazione fotografica.

Per i generatori di calore alimentati a legna da ardere o a biomassa solida, come individuate alle lettere f) e h) del paragrafo 1, sezione 2, parte I dell'allegato X alla parte quinta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 "Norme in materia ambientale"), devono essere rispettate le prescrizioni previste nell'allegato 2, lettera a) della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

□ L'intervento non prevede l'installazione di generatori di calore a legna da ardere o biomassa solida□ L'intervento prevede l'installazione di generatori di calore a legna da ardere o biomassa solida con rispetto dei requisiti richiesti

Scheda tecnica del generatore di calore e delle tecnologia di contenimento delle emissioni utilizzata.Dichiarazione del Direttore dei Lavori di rispetto dei requisiti richiesti.

Ai sensi dell’articolo 18 della l.r. 13/2007, per soddisfare il fabbisogno energetico annuale di acqua calda sanitaria il proprietario o chi ne ha titolo deve installare sistemi solari termici integrati nella struttura edilizia dimensionati in modo tale da coprire il 60% del suddetto fabbisogno (definito come fabbisogno standard), determinato secondo le disposizioni della Norma UNI TS 11300-2. Il fabbisogno standard può, in caso di impossibiltà tecnica o disponibilità di altra fonte energetica, essere coperto in parte o in toto con altre tecnologie, indicate nel foglio "Solare termico". La norma prevede inoltre specifici casi di deroga che sono illustrati nel foglio "Solare termico" a cui è necessario fare riferimento per la compilazione del campo "Interventi e valori di progetto".Nota: per gli obblighi normativi correlati alle prescrizioni di cui sopra vedere il foglio "Solare Termico"NOTA: i sensi della DGR 15 ottobre 2012, n. 35-4745, è stata introdotta la possibilità di coprire il fabbisogno standard tramite l'utilizzo di pompe di calore che utilizzano energia aerotermica, geotermica o idrotermica considerando la solo la quota rinnovabile ai sensi della Direttiva 2009/28/CE.

□ L'obbligo di coprire il fabbisogno standard è assolto mediante l'installazione di un sistema solare termico in grado di coprire almeno il 60% del fabbisogno energetico annuale per la preparazione dell'acqua calda sanitaria.□ L'obbligo di coprire il fabbisogno standard è assolto mediante l'installazione di un sistema solare termico in grado di coprire il.......% del fabbisogno energetico annuale per la preparazione dell'acqua calda sanitaria. La restante parte del fabbisogno standard è coperta mediante l'utilizzo di altra fonte energetica consistente in........................□ L'obbligo di coprire il fabbisogno standard è integralmente assolto mediante l'utilizzo di altra fonte energetica consistente in...................□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema solare termico o l'utilizzo parziale o totale di altra fonte rinnovabile poichè rientra nei casi di deroga illustrati nel foglio "Solare termico", ed in particolare in quanto trattasi di..............................□ L'intervento prevede la costruzione di una piscina dotata di impianto di riscaldamento dell'acqua di vasca.

Progetto che illustri gli elementi tecnici ed architettonici, atti a dimostrare il soddisfacimento del fabbisogno standard mediante l’installazione di impianto solare termico o altri sistemi o la sussistenza di eventuali condizioni di impossibilità tecnica. Per le indicazioni specifiche relative alla documentazione tecnica da allegare si veda il foglio "Solare termico".In caso di allaccio alla rete di teleriscaldamento, dovrà essere consegnato in copia al Comune il contratto di fornitura stipulato tra il titolare e il fornitore di calore, unitamente alla richiesta di agibilità, pena il non ottenimento dell’agibilità

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Per gli impianti a circolazione forzata, di superficie inferiore o uguale ai 20 m2 o di superficie inferiore o uguale a 15 m2 se i pannelli sono a tubi sottovuoto, dovrà essere presente uno strumento rilevatore, come contalitri, contabilizzatore di calore o contatore. Per i sistemi di superficie superiore ai 20 m2 o a 15 m2 se i pannelli sono a tubi sottovuoto, dovranno essere montati sull’impianto due contabilizzatori di calore per misurare rispettivamente l’energia estratta dai pannelli e quella fornita all’utilizzatore.

□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto solare di superficie inferiore o uguale ai 20 mq o di un impianto dotato di tubi sottovuoto di superficie inferiore o uguale a 15 mq e verrà installato uno strumento rilevatore.□ L'intervento prevede l'installazione di un impianto solare di superficie superiore ai 20 mq o di un impianto dotato di tubi sottovuoto di superficie superiore a 15 mq e verranno installati due contabilizzatori di calore.□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema solare termico.

Scheda tecnica dei sistemi di contabilizzazione adottati

Gli impianti solari termici destinati alla produzione di acqua calda sanitaria devono essere dotati di valvola miscelatrice termostatica per contenere la temperatura di utilizzo al di sotto dei limiti prescritti dal d.p.r. 26 agosto 1993, n. 412.

□ L'impianto solare termico sarà dotato di valvola miscelatrice termostatica.□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema solare termico.

Scheda tecnica della valvola miscelatrice

I sistemi di cogenerazione, la cui produzione di calore sia finalizzata esclusivamente per il riscaldamento/condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria, devono essere dimensionati in base alla domanda di calore ed essere possibilmente abbinati con impianti frigorigeni ad assorbimento per il condizionamento estivo. Per la loro realizzazione devono essere rispettate le condizioni progettuali e gestionali riportate nell'Allegato 1 della DGR 46-11968 del 4 agosto 2009.

□ L'intervento non prevede l'installazione di sistemi cogenerativi la cui produzione di calore sia finalizzata esclusivamente per il riscaldamento/condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria□ L'intervento prevede l'installazione di sistemi cogenerativi la cui produzione di calore é finalizzata esclusivamente per il riscaldamento/condizionamento di ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria ed é rispettato l'Allegato 1 dello Stralcio di Piano per il Riscaldamento Ambientale ed il Condizionamento.

Calcolo dispersioni da involucro e progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Documentazione di rispetto dell'Allegato 1 dello Stralcio di Piano per il Riscaldamento Ambientale ed il Condizionamento (schede tecniche, certificazioni e calcoli).

Le tubazioni per la distribuzione del calore devono essere coibentate come prescritto dall'articolo 5, comma 11 del DPR 412/93 e s.m.i.

□ Le tubazioni per la distribuzione del calore saranno coibentate come prescritto dall'articlo 5, comma 11 del DPR 412/93 e s.m.i.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.□ L'impianto termico non prevede la realizzazione di una rete di distribuzione.

Progetto coibentazione tubature con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

Gli impianti devono essere dotati di sistemi automatizzati di regolazione delle temperatura e della potenza termica erogata in grado di massimizzare il rendimento di regolazione mantenendo le idonee condizioni di confort nel pieno rispetto delle temperature massime previste dalla normativa vigente.

□ Gli impianti saranno dotati di sistemi automatizzati di regolazione delle temperatura e della potenza termica erogata in grado di massimizzare il rendimento di regolazione mantenendo le idonee condizioni di confort nel pieno rispetto delle temperature massime previste dalla normativa vigente.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.

La strumentazione installata per la contabilizzazione del calore dovrà essere in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).

□ L'intervento non prevede l'installazione di un sistema di contabilizzazione del calore perchè le unità immobiliari sono meno di 5.□ L'intervento prevede l'installazione di un sistema di contabilizzazione del calore e la strumentazione installata é in grado di assicurare un errore < ± 5% (con riferimento alle norme UNI EN 1434 e UNI EN 834).□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto termico.

Progetto impianto di riscaldamento con procedura analoga a quanto previsto dalla normativa energetica e con rispetto delle norme UNI vigenti.Schede tecniche e certificazioni di rispetto dei requisiti richiesti.

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Nessuna.

Torino, lì Firma Timbro

In relazione alla normativa sovraordinata, per edifici di nuova costruzione, nel caso di integrale ristrutturazione o in caso di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti, dovrà essere garantito il reimpiego, esclusivamente a fini irrigui, delle acque meteoriche.Tale obbligo, nella misura minima di litri 10 di accumulo per ogni metro quadrato di area destinata a verde privato realizzato ai fini del rispetto del relativo parametro edilizio di PRG, dovrà essere assolto, salvo dimostrata impossibilità, parziale o totale, provocata da insufficienza di adeguate superfici di raccolta sulle coperture degli edifici.Il reimpiego dovrà prevedere la predisposizione di un sistema che preveda la raccolta, il filtraggio - con dispositivi per l’eliminazione dell’acqua di prima pioggia - l’accumulo in serbatoi chiusi e il riutilizzo dell’acqua.Tale requisito si applica solo nel caso in cui l’area destinata a verde privato superi la soglia dei 100 mq.

□ L'area destinata a verde privato è pari a …….. mq, pertanto l'accumulo sarà pari a …..... litri. □ L'intervento non prevede la ristrutturazione integrale nè la demolizione e ricostruzione di un edificio esistente.□ L'area destinata a verde privato è inferiore a 100 mq, pertanto non verrà realizzato un sistema di recupero delle acque meteoriche.

Rappresentazione grafica che dimostri il rispetto del requisito in relazione all'estensione dell'area verde. Schema funzionale e relazione tecnica descrittiva dell'impianto per il recupero delle acque meteotiche. In caso di impossibilità tecnica, relazione tecnica ed elaborati grafici a dimostrazione di tale condizione.

Tutti gli edifici devono prevedere l’utilizzo di sistemi individuali per ogni singola unità immobiliare di contabilizzazione del consumo di acqua potabile, così da garantire che i costi relativi vengano ripartiti in base ai consumi reali effettuati da singola unità immobiliare.

□ L'intervento rispetta i requisiti richiesti.□ L'intervento non riguarda la ristrutturazione o la nuova installazione di impianto idrico.

Schema grafico della rete di distribuzione dell'acqua e dei sistemi di contabilizzazione.

In caso di nuova costruzione o di ristrutturazione totale dell’impianto idrico-sanitario, gli attacchi di carico per le apparecchiature utilizzatrici, quali lavatrici e lavastoviglie, devono comprendere sia il circuito dell’acqua fredda, sia quello dell’acqua calda sanitaria.

□ L'intervento rispetta i requisiti richiesti.□ L'intervento non riguarda la completa ristrutturazione o la nuova installazione di impianto idrico.

Schema grafico della rete di distribuzione dell'acqua con indicazione del cicuito dell'acqua fredda e del circuito dell'acqua calda.

E’ fatto obbligo di dotare i servizi igienici dei seguenti dispositivi per il contenimento dei consumi idrici:• sciacquoni per WC a due livelli o con tasto di fermo per graduazione continua (un dispositivo comandabile manualmente che consenta in alternativa: la regolazione continua, in fase di scarico, del volume di acqua scaricata; la regolazione, prima dello scarico, di almeno due diversi volumi di acqua: il primo compreso tra 7 e 12 litri e il secondo compreso tra 5 e 7 litri). Sono vietati gli sciacquoni a rubinetto;• sistemi, installati in rubinetti e docce, che, mantenendo o migliorando le caratteristiche del getto d’acqua, riducano il flusso da 15-20 l/min. a 7-10 l/min. E’ inoltre consigliata, l’adozione di miscelatori dotati di limitatore meccanico di portata.

□ L'intervento non interessa i servizi igienici.□ L'intervento interessa i servizi igienici e saranno rispettati i requisiti richiesti.

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INSTALLAZIONE DI UN SISTEMA SOLARE TERMICO: OBBLIGHI E DEROGHE

Campo d'applicazione

Salvi i casi di deroga successivamente indicati, devono essere installati sistemi solari termici nei seguenti casi:

a) edifici di nuova costruzione in cui è prevista l’installazione dell’impianto idricosanitario;

b) edifici sottoposti a ristrutturazione qualora questa sia accompagnata dalla ristrutturazione dell’impianto termico*;

c) ristrutturazione di impianti termici*;

d)

e) nuova installazione di impianti termici in edifici esistenti.

*la definizione è riportata nell’allegato A della LR 13/2007:

Destinazioni d'uso interessate

a)

b)

c)

d)

e)

f)

g)

h)

Determinazione del fabbisogno di acqua calda sanitaria

a)

b) sia utilizzato calore proveniente dalla rete di teleriscaldamento urbano**;

c) esista la possibilità di utilizzare cascami termici*** derivanti da processi anche esterni all’edificio.

Ai sensi dell’articolo 18 della l.r. 13/2007, per soddisfare il fabbisogno energetico annuale di acqua calda sanitaria il proprietario o chi ne ha titolo deve installare sistemi solari termici integrati nella struttura edilizia dimensionati in modo tale da coprire il 60% del suddetto fabbisogno (di seguito denominato fabbisogno standard).

A tal fine, in sede di progettazione di nuovi interventi edilizi, deve essere posta una adeguata attenzione all’orientamento del fabbricato e, conseguentemente, devono essere previste superfici idonee all’installazione dei sistemi solari.

realizzazione di porzioni di volumetria conseguenti ad ampliamenti o sopraelevazioni di edifici esistenti in cui sia previsto un fabbisogno di acqua calda sanitaria con riferimento alla sola quota di fabbisogno derivante dall’ampliamento;

Ristrutturazione di un impianto termico: insieme di opere che comportano la modifica sostanziale sia dei sistemi di produzione che di distribuzione del calore.

Le disposizioni sul solare termico si applicano alle seguenti destinazioni d'uso, classificate secondo le categorie del DPR 412/93:

E.1(1), E.1(2): edifici adibiti a residenza o assimilabili utilizzati sia in via continuativa che saltuaria

E.1(3): edifici adibiti ad albergo, pensione ed attività similari

E.2: edifici pubblici o privati adibiti ad uffici e assimilabili E.3: edifici adibiti a ospedali, cliniche o case di cura e assimilabili, ivi compresi quelli adibiti a ricovero o cura di minori o anziani nonché le strutture protette per l'assistenza ed il recupero dei tossico-dipendenti e di altri soggetti affidati a servizi sociali pubblici

E.4(3): edifici adibiti a bar, ristorante, self service e assimilabili

E.5: edifici commerciali

E.6 (1),(2),(3): edifici adibiti ad attività sportive e palestre

E.7: edifici adibiti ad attività scolastiche

Sono escluse dall’applicazione del regolamento attuativo le seguenti destinazioni d’uso: E.4 (1) cinema e teatri, E.4 (2) luoghi di culto, E.4 (3) sale da ballo, E.8 attività produttive. Qualora, all'interno di un edificio, siano svolte attività che richiedono differenti fabbisogni energetici relativamente all'acqua calda sanitaria, le stesse devono essere considerate separatemente.

Il fabbisogno annuale si calcola applicando la norma tecnica UNI/TS 11300-2 (riportata in estratto nell’Allegato A del regolamento attuativo).Qualora all’interno di un edificio siano svolte attività che richiedono differenti fabbisogni energetici relativamente dell’acqua calda sanitaria, le stesse devono essere considerate separatamente.Per quanto riguarda gli edifici destinati ad uso ufficio e ad uso commerciale, qualora non diversamente previsto dalla normativa tecnica UNI/TS 11300-2, il fabbisogno deve essere determinato sulla base delle effettive necessità identificate in sede di progettazione degli impianti.

Casi di esclusione dall’obbligo di utilizzo prioritario del solare termico

Il fabbisogno standard può essere ridotto (o interamente coperto) della quota di calore utilmente impiegabile nella produzione di acqua calda sanitaria nei casi in cui:

sia utilizzata energia aerotermica, geotermica o idrotermica come definite dall'art. 2 del Dlgs 28/2011 e calcolata come indicato nell'Allegato 1, punto 4 del Dlgs. 28/2011. Come stabilito dalla D.G.R. 15 Ottobre 2012, n. 35-4745

**nel caso sia utilizzato calore proveniente dalla rete di teleriscaldamento, dovrà essere consegnato in copia al Comune il contratto di fornitura stipulato tra il titolare e il fornitore di calore, unitamente alla richiesta di agibilità, pena il non ottenimento dell’agibilità stessa.

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***la definizione è riportata nel regolamento attuativo:

-

-

Deroghe

a) edifici in cui non sia prevista l’installazione di impianto idrico-sanitario;

b) strutture temporanee;

c) edifici adibiti ad attività sportive con periodi di utilizzo annuale inferiore ai tre mesi, ad esclusione delle piscine;

d) edifici in cui il fabbisogno standard di acqua calda sanitaria risulti inferiore a 65 litri/giorno;

e)

f) fabbricati residenziali isolati con una superficie utile totale inferiore a 50 metri quadrati;

Tra i casi in cui l’obbligo non sussiste si elencano, a titolo esemplificativo, i seguenti casi:

a)

b)

c)

d) ristrutturazione di impianto termico in condomini dotati prevalentemente di impianti termici autonomi;

e) edifici dotati di sistema di generazione centralizzata di acqua calda sanitaria già alimentato da fonti rinnovabili.

-

-

Caratteristiche di installazione

cascame termico: quantità di energia termica, prodotta nell’ambito di impianti o processi e normalmente destinata alla dissipazione in ambiente, che, mediante l’introduzione di opportuni accorgimenti impiantistici, può essere utilmente impiegata al fine di soddisfare, anche parzialmente, i fabbisogni termici dell’edificio. Sono esempi di cascame termico l’energia termica recuperabile da processi industriali a valle dei possibili riutilizzi interni al processo stesso, il calore di raffreddamento di centri di calcolo, il calore di condensazione o di desurriscaldamento di gruppi frigoriferi o di sistemi di raffrescamento.

In caso di impossibilità di soddisfare completamente il fabbisogno standard, come definito dalla normativa regionale, l’impianto solare è realizzato in modo tale da soddisfare la quota massima possibile, tenendo comunque conto dei fattori di orientamento, inclinazione e ombreggiamento.In tal caso:

sussiste l’obbligo di installazione di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria nel caso in cui l’area non ombreggiata della copertura posta nei quadranti Est, Sud e Ovest, abbia una superficie minima di 4 mq per edifici fino a 400 mq di SUL, di 8 mq per edifici tra i 400 ed i 800 mq di SUL e di 12 mq per edifici oltre gli 800 mq di SUL;

è comunque richiesto l’adozione di ogni accorgimento progettuale che faciliti la realizzazione di una sufficiente area di captazione correttamente orientata ed inclinata, con il solo preventivo rispetto delle norme vincolanti di carattere edilizio-urbanistico o civilistico.

Nel caso in cui non sia possibile soddisfare il fabbisogno standard in tutto o in parte con un impianto solare termico, considerate le problematiche inerenti le emissioni inquinati nell’ambito urbano, è obbligatoria l’installazione di sistemi di produzione dell’acqua calda sanitaria che impieghino le migliori tecnologie, come pompe di calore, generatori di calore combinati che utilizzano il recupero del calore latente di condensazione in fase di produzione dell’acqua calda sanitaria o scaldacqua che utilizzano lo stesso principio di funzionamento. Potranno essere accettate altre tecnologie di produzione dell’acqua calda sanitaria qualora dimostrino l’ottenimento di analoghi efficienze energetiche ed impatti ambientali.

L’obbligo di soddisfare il fabbisogno standard di acqua calda sanitaria mediante sistemi solari o altra fonte rinnovabile non sussiste nei seguenti casi:

immobili ricadenti nell'ambito della disciplina della parte seconda e dell'articolo 136, comma 1, lettere b) e c), del decreto legislativo 22 gennaio 2004 n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137) e quelli individuati come tali negli strumenti urbanistici, se il rispetto delle prescrizioni implica un'alterazione inaccettabile del loro carattere o aspetto con particolare riferimento ai caratteri storici o artistici;

Inoltre, non sussiste l’obbligo di soddisfare il fabbisogno standard di acqua calda sanitaria mediante l’installazione di sistemi solari termici o facendo ricorso ad altra fonte rinnovabile nel caso di installazione di impianto termico in edificio esistente o di ristrutturazione di impianto termico qualora l’installazione comporti l’impossibilità tecnica di collegarsi o integrarsi con la rete idrico – sanitaria già in opera.

condominio sprovvisto di impianto di riscaldamento ma dotato di rete idrico-sanitaria per acqua calda sanitaria presso le singole utenze prodotta mediante scaldabagni individuali o boiler elettrici;

condominio provvisto di impianto di riscaldamento centralizzato e dotato di rete idrico-sanitaria per acqua calda sanitaria, presso le singole utenze, prodotta mediante scaldabagni individuali o boiler elettrici;

condominio dotato di impianto centralizzato nel quale il sottotetto viene recuperato ai sensi dell’articolo 3 della l.r. 6 agosto 1998, n. 21 (Norme per il recupero a fini abitativi di sottotetti);

In riferimento all'Allegato Energetico ambientale al RE, oltre ai casi precedentemente indicati, tra gli interventi per i quali non sussiste l’obbligo sono da annoverarsi anche gli interventi relativi a:

nuova installazione di impianto termico in singole unità immobiliari poste in edifici con più di 2 piani fuori terra e con più di 2 unità abitative.

recupero sottotetti ai fini residenziali secondo norma Regionale sovraordinata in con più di 2 piani fuori terra e con più di 2 unità abitative.

Gli impianti solari devono conseguire il miglior livello di integrazione architettonica e possono essere installati sulle coperture dei fabbricati (a falde o piane) o su strutture apposite, come pergole e tettoie e sulle facciate degli edifici.

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Nel caso di edifici in condominio i collettori devono essere collocati su superfici di proprietà condominiali. Gli impianti devono, inoltre, essere accessibili per consentirne la corretta manutenzione.

I collettori devono essere collocati in aree non ombreggiate e orientati verso il quadrante Sud. Sono ammessi orientamenti ad Est e ad Ovest solo se non esistono altre opzioni di orientamento dei collettori verso il quadrante Sud. Non sono ammessi orientamenti verso il quadrante Nord.

Nel caso di installazioni su tetto a falda, non sono comunque ammesse installazioni di collettori solari con orientamenti e inclinazioni diversi dall’inclinazione e orientamento della falda.Nel caso di installazioni su tetto a falda non sono, inoltre, ammessi bollitori o altri componenti ad eccezione dei pannelli solari.

Nell’Allegato B del regolamento attuativo (DGR n. 45-11967 del 4 agosto 2009) sono riportate le schede rappresentative di alcune tipologie di inserimento delle superfici captanti. Tali schede consentono una valutazione del livello di integrazione architettonica e delle condizioni ottimali di orientamento e inclinazione.

Inoltre l’articolo 39 bis del Regolamento Edilizio del Comune di Torino disciplina l’installazione e l’integrazione architettonica di pannelli solari termici all’interno del territorio comunale.

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MODULISTICA

Torino, lì

Vista la normativa di settore, ed in particolare:

□ Legge Regionale 28 maggio 2007, n.13 “Disposizioni in materia di rendimento energetico dell’edilizia”.

□ Deliberazione della Giunta Regionale 4 agosto 2009 - n. 46-11968

□ Deliberazione della Giunta Regionale 4 agosto 2009 - n. 45-11967

□ Allegato Energetico Ambientale al Regolamento Edilizio della Città di Torino e s.m.i..

□ Delibera Giunta Comunale della Città di Torino n. 2007-02910/20.

ASSEVERA

che la tipologia di opere non rientra nel campo di applicazione delle norme suindicate, in quanto trattasi di:

Firma Timbro

PRESENTAZIONE DOCUMENTAZIONE ATTESTANTE LA RISPONDENZA ALLE PRESCRIZIONI ENERGETICHE AMBIENTALI DEGLI EDIFICI

AL SETTORE SERVIZI PER L'EDILIZIA E L'URBANISTICASPORTELLO EDILIZIO PROTOCOLLO E CASSA

Piazza San Giovanni n° 5 - 10122 Torino

□ Decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, “Attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia” e s.m.i..

□ Decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 "Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE".

il sottoscritto, in qualità di tecnico abilitato alla progettazione che assume qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità ai sensi dell'art. 29 comma 3 del D.P.R. n. 380/2001, sotto la propria responsabilità e ai sensi degli artt. 359 e 481 del codice penale,

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Edifici industriali - Categoria E.8 (ai sensi del DPR 412/93)

PRESCRIZIONI NORMATIVE DA RISPETTARE

A

B

• temporizzatori che interrompono il flusso dopo un tempo predeterminato. C

D

In riferimento al requisito A

Relazione tecnica descrittiva dell'impianto per il recupero delle acque meteoriche

Schema funzionale dell'impianto per il recupero delle acque meteoriche

Rappresentazione grafica che dimostri il rispetto del requisito in relazione all'estensione dell'area verde

Relazione tecnica ed elaborati grafici a dimostrazione dell'eventuale impossibilità tecnica

In riferimento al requisito B

Dichiarazione di rispondenza al requisito a firma del tecnico incaricato

In riferimento al requisito C

Edifici industriali e artigianali, classificati E.8 secondo DPR 412/93, in caso di nuova costruzione o ristrutturazione rilevante e ricadenti nei casi esclusi dall'applicazione della LR 13/2007, art. 2, comma 5 c) e d):

Ai sensi dell'art. 8 bis dell'Allegato Energetico - Ambientale al R.E., così come disposto dalla legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Legge Finanziaria 2008) per gli edifici di nuova costruzione, dovrà essere garantito il reimpiego, esclusivamente a fini irrigui, delle acque meteoriche.Tale obbligo, nella misura minima di litri 10 di accumulo per ogni metro quadrato di area destinata a verde privato realizzato ai fini del rispetto del relativo parametro edilizio di PRG, dovrà essere assolto, salvo dimostrata impossibilità, parziale o totale, provocata da insufficienza di adeguate superfici di raccolta sulle coperture degli edifici. Il reimpiego dovrà prevedere la predisposizione di un sistema che preveda la raccolta, il filtraggio - con dispositivi per l’eliminazione dell’acqua di prima pioggia - l’accumulo in serbatoi chiusi e il riutilizzo dell’acqua.

Ai sensi dell'art. 7 dell'Allegato Energetico - Ambientale al R.E., è fatto obbligo di dotare i servizi igienici dei seguenti dispositivi per il contenimento dei consumi idrici:

• sciacquoni per WC a due livelli o con tasto di fermo per graduazione continua (un dispositivo comandabile manualmente che consenta in alternativa: la regolazione continua, in fase di scarico, del volume di acqua scaricata; la regolazione, prima dello scarico, di almeno due diversi volumi di acqua: il primo compreso tra 7 e 12 litri e il secondo compreso tra 5 e 7 litri). Sono vietati gli sciacquoni a rubinetto;

• sistemi, installati in rubinetti e docce, che, mantenendo o migliorando le caratteristiche del getto d’acqua, riducano il flusso da 15-20 l/min. a 7-10 l/min. E’ inoltre consigliata, l’adozione di miscelatori dotati di limitatore meccanico di portata.

Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, gli impianti di produzione di energia termica devono essere progettati e realizzati in modo da garantire il contemporaneo rispetto della copertura, tramite il ricorso ad energia prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili, delle seguenti percentuali della somma dei consumi previsti per l’acqua calda sanitaria, il riscaldamento e il raffrescamento (se previsto): a) il 20% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) il 35% quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;

Tale obbligo non si applica qualora l’edificio sia allacciato ad una rete di teleriscaldamento che ne copra l’intero fabbisogno di calore per il riscaldamento degli ambienti e la fornitura di acqua calda sanitaria. L’impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica sul contenimento dei consumi energetici e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. In tal caso, è fatto obbligo di ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) che risulti inferiore rispetto al pertinente indice di prestazione energetica complessiva reso obbligatorio ai sensi del Dlgs n. 192/2005 nel rispetto della formula riportata al punto 8, all.3 del Dlgs 28/2011

Nel caso di edifici nuovi o edifici sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, la potenza elettrica degli impianti alimentati da fonti rinnovabili che devono essere obbligatoriamente installati sopra o all’interno dell’edificio o nelle relative pertinenze, misurata in kW, è calcolata secondo la seguente formula: P=1/K*S dove S è la superficie in pianta dell’edificio al livello del terreno (proiezione lorda a terra degli ambienti riscaldati, escluso qualsiasi sporto), misurata in mq, e K è un coefficiente (mq/kW) che assume i seguenti valori:a) K = 80, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 31 maggio 2012 al 31 dicembre 2013;b) K = 65, quando la richiesta del pertinente titolo edilizio è presentata dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016;

L’impossibilità tecnica di ottemperare, in tutto o in parte, agli obblighi di integrazione di cui ai precedenti paragrafi deve essere evidenziata dal progettista nella relazione tecnica sul contenimento dei consumi energetici e dettagliata esaminando la non fattibilità di tutte le diverse opzioni tecnologiche disponibili. In tal caso, è fatto obbligo di ottenere un indice di prestazione energetica complessiva dell’edificio (I) che risulti inferiore rispetto al pertinente indice di prestazione energetica complessiva reso obbligatorio ai sensi del Dlgs n. 192/2005 nel rispetto della formula riportata al punto 8, all.3 del Dlgs 28/2011

DOCUMENTAZIONE TECNICA DA ALLEGARE:

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Relazione tecnica di cui all'articolo 28, comma 1, della Legge 9 gennaio 1991, n. 10

Dimensionamento degli impianti alimentati da fonti rinnovabili, schema grafico ed impiantistico.

In riferimento al requisito D

Schema grafico e dimensionamento del'impianto.

Visura camerale

Relazione tecnica descrittiva del processo produttivo

Atto d'obbligo con il quale il richiedente si impegna a mantenere l'attività in atto per un periodo non inferiorea cinque anni

DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE A DIMOSTRAZIONE DELLE CONDIZIONI DI ESCLUSIONE PREVISTIE DALL'ART. 3 DELL'ALLEGATO ENERGETICO AL RE, AI SENSI DELL'ART. 2 COMMA 5 DELLA LR 13/2007

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N.B. STAMPARE SOLO LA TABELLA BORDATA IN ROSSO

TABELLA PER CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA MEDIA

DESCRIZIONE ELEMENTO COD. STRUTTURA* CONFINE ORIENTAMENTO

Verifica della trasmittanza termica media degli elementi dell'involucro edilizioai sensi della D.G.R. 4 agosto 2009 n. 46-11968

Ai fini delle verifiche di conformità alla normativa regionale vigente (DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968 – punto 1.3), la valutazione dello scambio termico per trasmissione attraverso i ponti termici non può in nessun caso essere omesso e va effettuato mediante la tabella riportata di seguito.

Si ricorda che, ai sensi della normativa tecnica vigente (UNI/TS 11300-1) e delle norme tecniche ad essa correlate, ed ai sensi della norma regionale vigente (DGR. del 4 agosto 2009 n. 46-11968), i ponti termici vanno inseriti considerando i relativi valori di trasmittanza termica lineica, che possono essere calcolati:

• secondo la norma tecnica UNI EN ISO 14683, per i casi da essa previsti.• utilizzando i valori contenuti in specifici atlanti dei ponti termici (es. l’Abaco dei ponti termici edito da CESTEC/CENED, ecc.) purché conformi alle norme UNI EN ISO 14683 e UNI EN ISO 10211.• utilizzando i coefficienti di trasmissione termica lineica ricavati da idoneo software di calcolo agli elementi finiti conformi alla norma UNI EN ISO 10211 (es. software THERM sviluppato dal Lawrence Berkeley National Laboratory - LBNL, ecc.).

In ogni caso, i valori dei coefficienti di trasmissione termica lineica dovranno essere coerenti con il sistema utilizzato (anche dai software professionali) per la valutazione delle dimensioni dell’edificio in oggetto (dimensioni interne, dimensioni interne totali o dimensioni esterne) come previsto dalla normativa tecnica vigente.

Si specifica che, ai sensi della norma regionale vigente (DGR. n. 46-11968 del 4 agosto 2009), la trasmittanza termica media di una struttura è il valore medio, pesato rispetto alle superfici lorde, delle trasmittanze termiche dei singoli componenti della struttura posti in parallelo tra di loro (muratura corrente, eventuali altre tipologie di strutture quali sottofinestre o cassonetti o altro) comprese le trasmittanze termiche lineari dei ponti termici ad essa attribuibili (relativi a serramenti, solai, pilastri, balconi o altri aggetti, compresi i ponti termici di carattere geometrico), se presenti:

Umedia [W/mq °K] = (∑i Aix x Ui + ∑k Lkx x Y k) / A TOT lorda

dove i valori di Aix, Lkx e Yk dovranno essere coerenti con il sistema di definizione delle dimensioni in accordo con la norma UNI EN ISO 13789.

N.B. Il calcolo della trasmittanza termica media, salvo ove esplicitamente e diversamente indicato dalla normativa regionale vigente (DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968 – punto 1.3), può essere fatto indifferentemente per una singola tipologia di parete, per un intero prospetto o per l'intero edificio.

Per il corretto utilizzo della tabella sottostante, si faccia riferimento all'esempio di calcolo riportato in fondo alla pagina. Se non fossero sufficienti, è possibile aggiungere delle righe alla tabella sottostante.

La trasmittanza termica media è calcola per (1):

Riferimento alle dimensioni (2):

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TOTALI PARZIALITRASMITTANZA MEDIA STRUTTURATRASMITTANZA TERMICA LIMITE (dipende dal tipo di intervento - rif. DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968)LA STRUTTURA VERIFICA LA TRASMITTANZA MEDIA?

* come definito nella relaz ex legge 10

NOTE:(1) specificare se il calcolo della trasmittanza termica media è effettuato per singola tipologia di parete, per intero prospetto, per intero edificio, ecc.(2) specificare se vengono utilizzate come riferimento le dimensioni esterne, interne o interne complessive, ai sensi della norma UNI EN ISO 13789

Esempio di calcolo della trasmittanza termica media di una parete verticale opaca

Umedia [W/mq °K] = (∑i Aix × Ui + ∑k Lkx × Yk) / A TOT lorda

I valori relativi alle superfici disperdenti e alle lunghezze inerenti i ponti termici inseriti nella tabella devono essere esplicitati negli allegati al fine di rendere ripercorribile il calcolo da parte degli Uffici preposti alla verifica.

La presente tabella dovrà essere stampata ed allegata al Modello AE-REA e corredata dagli allegati previsti dall'O.d.s. 8/2012 (tavole grafiche con indicazione dei ponti termici considerati, particolari costruttivi in scala 1:20, fonti dalle quali sono stati ricavati i valori dei coefficienti di trasmissione termica lineica ed eventuale copia della relazione tecnica ai sensi della Legge 10/91).

Di seguito è riportato il esempio relativo al calcolo della U media inerente un intero prospetto di un edificio unifamiliare. Le dimensioni di riferimento considerate sono le dimensioni esterne (vedi disegno).

Sono stati considerati tutti gli elementi costitutivi l'involucro edilizio opaco e facenti riferimento al prospetto considerato, ovvero:

- muratura corrente (MUR 01)- muratura sottofinestra (MUR 02)- cassonetti (MUR 03)- ponte termico verticale relativo ai pilastri (PT 01)- ponte termico orizzontale relativo alla soletta interpiano (PT 02)- ponte termico orizzontale relativo ai balconi (PT 03)- ponte termico relativo al'interfaccia tra serramenti e muratura (PT 04)- ponte termico orizzontale relativo al solaio verso l'interrato non riscaldato (PT 05)- ponte termico orizzontale relativo al solaio verso il sottotetto non riscaldato (PT 06)

Le aree delle superfici disperdenti e le lunghezze dei singoli elementi di discontinuità (murature, ponti termici) sono state considerate con riferimento alle dimensioni esterne (lorde).I coefficienti di dispersioni termica lineare Y relativi ai ponti termici sono stati considerati con valore dimezzato (rif. Y e Y Calcolo) per gli elementi presenti nei vertici della parete e confinanti con altri elementi disperdenti (spigoli verticali e solette orizzontali verso sottotetto e verso interrato).I valori dei coefficienti di dispersione termica lineare sono stati desunti dall'abaco dei ponti termici edito da CESTED/CENED, tranne che per i ponti termici PT05 e PT 06, per i quali i relativi valori di Y sono stati calcolati mediante il software ad elementi finiti Therm 6.1.

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TABELLA PER CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA MEDIA

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Intero prospetto

Esterne

DESCRIZIONE ELEMENTO COD. STRUTTURA* CONFINE ORIENTAMENTO

Muratura esterna MUR 01 Esterno Nord/EstMuratura sottofinestra MUR 02 Esterno Nord/Est

Cassonetti MUR 03 Esterno Nord/EstPT Pilastro (mezzeria) PT 01 Esterno Nord/Est

PT Pilastro (laterali) PT 01 Esterno Nord/EstPT Soletta interpiano PT 02 Esterno Nord/Est

PT Balcone PT 03 Esterno Nord/EstPT Serramenti PT 04 Esterno Nord/Est

PT Interrato non riscaldato PT 05 Esterno Nord/EstPT Sottotetto non riscaldato PT 06 Esterno Nord/Est

TOTALI PARZIALITRASMITTANZA MEDIA STRUTTURATRASMITTANZA TERMICA LIMITE (dipende dal tipo di intervento - rif. DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968)LA STRUTTURA VERIFICA LA TRASMITTANZA MEDIA?

* come definito nella relaz ex legge 10

La trasmittanza termica media è calcola per (1):

Riferimento alle dimensioni (2):

Umedia [W/mq °K] = (∑i Aix × Ui + ∑k Lkx ×Yk) / A TOT lorda

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N.B. STAMPARE SOLO LA TABELLA BORDATA IN ROSSO

TABELLA PER CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA MEDIA

0.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.00

Verifica della trasmittanza termica media degli elementi dell'involucro edilizioai sensi della D.G.R. 4 agosto 2009 n. 46-11968

Ai fini delle verifiche di conformità alla normativa regionale vigente (DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968 – punto 1.3), la valutazione dello scambio termico per trasmissione attraverso i ponti termici non può in nessun caso essere omesso e va effettuato mediante la tabella riportata di seguito.

Si ricorda che, ai sensi della normativa tecnica vigente (UNI/TS 11300-1) e delle norme tecniche ad essa correlate, ed ai sensi della norma regionale vigente (DGR. del 4 agosto 2009 n. 46-11968), i ponti termici vanno inseriti considerando i relativi valori di trasmittanza termica lineica, che possono essere calcolati:

utilizzando i valori contenuti in specifici atlanti dei ponti termici (es. l’Abaco dei ponti termici edito da CESTEC/CENED, ecc.) purché conformi alle norme UNI EN ISO 14683 e UNI EN ISO

utilizzando i coefficienti di trasmissione termica lineica ricavati da idoneo software di calcolo agli elementi finiti conformi alla norma UNI EN ISO 10211 (es. software THERM sviluppato dal

In ogni caso, i valori dei coefficienti di trasmissione termica lineica dovranno essere coerenti con il sistema utilizzato (anche dai software professionali) per la valutazione delle dimensioni dell’edificio in oggetto (dimensioni interne, dimensioni interne totali o dimensioni esterne) come previsto dalla normativa tecnica vigente.

Si specifica che, ai sensi della norma regionale vigente (DGR. n. 46-11968 del 4 agosto 2009), la trasmittanza termica media di una struttura è il valore medio, pesato rispetto alle superfici lorde, delle trasmittanze termiche dei singoli componenti della struttura posti in parallelo tra di loro (muratura corrente, eventuali altre tipologie di strutture quali sottofinestre o cassonetti o altro) comprese le trasmittanze termiche lineari dei ponti termici ad essa attribuibili (relativi a serramenti, solai, pilastri, balconi o altri aggetti,

Umedia [W/mq °K] = (∑i Aix x Ui + ∑k Lkx x Y k) / A TOT lorda

k dovranno essere coerenti con il sistema di definizione delle dimensioni in accordo con la norma UNI EN ISO 13789.

N.B. Il calcolo della trasmittanza termica media, salvo ove esplicitamente e diversamente indicato dalla normativa regionale vigente (DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968 – punto 1.3), può essere fatto indifferentemente per una singola tipologia di parete, per un intero prospetto o per l'intero edificio.

Per il corretto utilizzo della tabella sottostante, si faccia riferimento all'esempio di calcolo riportato in fondo alla pagina. Se non fossero sufficienti, è possibile aggiungere delle

U[W/mq*K]

A[Mq]

Y[W/m*K]

Y Calcolo[W/m*K]

L[m]

U*A [W/°K]

Y*L [W/°K]

INCIDENZA [%]

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0.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.000.00 0.00 0.00

0 0.00 0.00 0.00 ####DIV/0!

TRASMITTANZA TERMICA LIMITE (dipende dal tipo di intervento - rif. DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968) 0.33#DIV/0!

(1) specificare se il calcolo della trasmittanza termica media è effettuato per singola tipologia di parete, per intero prospetto, per intero edificio, ecc.(2) specificare se vengono utilizzate come riferimento le dimensioni esterne, interne o interne complessive, ai sensi della norma UNI EN ISO 13789

Esempio di calcolo della trasmittanza termica media di una parete verticale opaca

I valori relativi alle superfici disperdenti e alle lunghezze inerenti i ponti termici inseriti nella tabella devono essere esplicitati negli allegati al fine di rendere ripercorribile il

La presente tabella dovrà essere stampata ed allegata al Modello AE-REA e corredata dagli allegati previsti dall'O.d.s. 8/2012 (tavole grafiche con indicazione dei ponti termici considerati, particolari costruttivi in scala 1:20, fonti dalle quali sono stati ricavati i valori dei coefficienti di trasmissione termica lineica ed eventuale copia della relazione

Di seguito è riportato il esempio relativo al calcolo della U media inerente un intero prospetto di un edificio unifamiliare. Le dimensioni di riferimento considerate sono le dimensioni esterne

Sono stati considerati tutti gli elementi costitutivi l'involucro edilizio opaco e facenti riferimento al prospetto considerato, ovvero:

- ponte termico orizzontale relativo al solaio verso l'interrato non riscaldato (PT 05)- ponte termico orizzontale relativo al solaio verso il sottotetto non riscaldato (PT 06)

Le aree delle superfici disperdenti e le lunghezze dei singoli elementi di discontinuità (murature, ponti termici) sono state considerate con riferimento alle dimensioni esterne (lorde). relativi ai ponti termici sono stati considerati con valore dimezzato (rif. Y e Y Calcolo) per gli elementi presenti nei vertici della parete e confinanti

con altri elementi disperdenti (spigoli verticali e solette orizzontali verso sottotetto e verso interrato).I valori dei coefficienti di dispersione termica lineare sono stati desunti dall'abaco dei ponti termici edito da CESTED/CENED, tranne che per i ponti termici PT05 e PT 06, per i quali i relativi

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TABELLA PER CALCOLO DELLA TRASMITTANZA TERMICA MEDIA

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Intero prospetto

Esterne

0.23 61.79 14.09 0.00 41.00 ###0.27 2.80 0.76 0.00 2.20 ###6.00 1.43 8.57 0.00 24.93 ###

0.25 0.25 12.90 0.00 3.19 9.29 ###-0.02 -0.01 12.90 0.00 -0.14 -0.40 ###0.31 0.31 6.76 0.00 2.11 6.14 ###0.54 0.54 5.54 0.00 2.98 8.68 ###0.05 0.05 19.20 0.00 0.96 2.79 ###-0.10 -0.05 12.30 0.00 -0.62 -1.79 ###0.40 0.20 12.30 0.00 2.46 7.16 ###

0.00 0.00 0.00 ###0.00 0.00 0.00 ###0.00 0.00 0.00 ###0.00 0.00 0.00 ###

66.018 23.41 10.95 100.00 ###0.52

TRASMITTANZA TERMICA LIMITE (dipende dal tipo di intervento - rif. DGR 4 agosto 2009 n. 46-11968) 0.33NO

U[W/mq*K]

A[Mq]

Y[W/m*K]

Y Calcolo[W/m*K]

L[m]

U*A [W/°K]

Y*L [W/°K]

INCIDENZA [%]