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LA SECONDA TAPPA DI RI-FATTO TOCCA LA SOPRAELEVATA DELLA CAPITALE “Per arrivare a timbrare il cartellino alle 8.30, Fantozzi sedici anni fa cominciò col mettere la sveglia alle 6,15. Oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenti continui, è arrivato alle 7,51. Vale a dire al limite delle possibilità umane”. È questa l’af - fannosa corsa contro il tempo del ragioniere più vessato d’Italia, alias Paolo Villaggio, che doveva la sua riuscita alla Tangenziale Est, quella sopraelevata che passava davanti alla finestra della sua camera da letto e che era il modo più veloce per attraversare Roma. Una benedizione vivere sulla discesa della via Prenestina, priva delle barriere antirumore dei palazzi più “privilegiati”, e poter prendere l’autobus al volo saltando dal balcone. Non era della stessa idea l'Unità, che il 21 maggio del 1975, scriveva: “Da domani gli abitanti degli appartamenti al terzo e quarto piano dei palazzoni in via dello Scalo San Lorenzo potranno vedere sfrecciare le auto a pochi centimetri dalle loro finestre. È il prezzo del progresso e della velocità, si dirà: ma bisognava proprio pagarlo? Non era più auspicabile che il denaro inghiottito, fosse destinato a dare sostanza a una politica del traffico realmente basata sul potenziamento del mezzo pubblico?”. Quel giornalista che paragonava Roma a una qualsiasi efficiente capitale europea non aveva forse notato l’ironico cartello “Istanbul a 4.253 Km” che Pier Paolo Pasolini mise già 8 anni prima in Uccellacci e Uccellini all'ingresso del cantiere della sopraelevata dove Totò e Ninetto Davoli si immettono, filosofeggiando sulla morte. EDIFICATA COME“circonvallazione urbana”tra il 1960 e il 1975, la Tangenziale è un'autostrada urbana lunga oltre 25 km: è il risultato di un progetto del 1946 ripreso nel Piano Regolatore del 1962, dunque è nata già vecchia, ed è l'ennesimo esemplare di quel modus operandi all’italiana che produce lavori pubblici a costi elevatissimi, spesso mai portati a termine. Ma stavolta è stato un bene, dal momento che sarebbe dovuta partire dall’A1 a nord, fino all’EUR a sud, passando sotto l’Appia Antica, intersecando il Quadraro. E tutto ciò per spingere i 50 km/h urbani ordinari fino ai 70. Un progetto così surreale da ispirare tanti registi. In Roma Violenta è teatro di uno dei più lunghi inseguimenti dei poliziotteschi anni 70 che vede il commissario Betti/Maurizio Merli alle calcagna de “Er Chiodo”. Gabriella Ferri nel 1973 cantava omaggiando Totò Dove sta Zazà tra i piloni e le travi della sopraelevata in costruzione. E la Motown vi ambientò una folle corsa in auto di Diana

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LA SECONDA TAPPA DI RI-FATTO TOCCALA SOPRAELEVATA DELLA CAPITALE“Per arrivare a timbrare il cartellino alle 8.30, Fantozzisedici anni fa cominciò col mettere la svegliaalle 6,15. Oggi, a forza di esperimenti e perfezionamenticontinui, è arrivato alle 7,51. Vale a direal limite delle possibilità umane”. È questa l’af -fannosa corsa contro il tempo del ragioniere piùvessato d’Italia, alias Paolo Villaggio, che dovevala sua riuscita alla Tangenziale Est, quella sopraelevatache passava davanti alla finestra della suacamera da letto e che era il modo più veloce perattraversare Roma. Una benedizione vivere sulladiscesa della via Prenestina, priva delle barriereantirumore dei palazzi più “privilegiati”, e poterprendere l’autobus al volo saltando dal balcone.Non era della stessa idea l'Unità, che il 21 maggiodel 1975, scriveva: “Da domani gli abitanti degliappartamenti al terzo e quarto piano dei palazzoniin via dello Scalo San Lorenzo potranno vederesfrecciare le auto a pochi centimetri dalle lorofinestre. È il prezzo del progresso e della velocità,si dirà: ma bisognava proprio pagarlo? Nonera più auspicabile che il denaro inghiottito, fossedestinato a dare sostanza a una politica del trafficorealmente basata sul potenziamento del mezzopubblico?”. Quel giornalista che paragonava Romaa una qualsiasi efficiente capitale europea nonaveva forse notato l’ironico cartello “Istanbul a4.253 Km” che Pier Paolo Pasolini mise già 8 anniprima in Uccellacci e Uccellini all'ingresso del cantieredella sopraelevata dove Totò e Ninetto Davolisi immettono, filosofeggiando sulla morte.EDIFICATA COME“circonvallazione urbana”tra il1960 e il 1975, la Tangenziale è un'autostrada urbanalunga oltre 25 km: è il risultato di un progettodel 1946 ripreso nel Piano Regolatore del 1962,dunque è nata già vecchia, ed è l'ennesimo esemplaredi quel modus operandi all’italiana che producelavori pubblici a costi elevatissimi, spessomai portati a termine. Ma stavolta è stato un bene,dal momento che sarebbe dovuta partire dall’A1 anord, fino all’EUR a sud, passando sotto l’AppiaAntica, intersecando il Quadraro. E tutto ciò perspingere i 50 km/h urbani ordinari fino ai 70. Unprogetto così surreale da ispirare tanti registi. InRoma Violenta è teatro di uno dei più lunghi inseguimentidei poliziotteschi anni 70 che vede ilcommissario Betti/Maurizio Merli alle calcagnade “Er Chiodo”. Gabriella Ferri nel 1973 cantavaomaggiando Totò Dove sta Zazà tra i piloni e letravi della sopraelevata in costruzione. E la Motownvi ambientò una folle corsa in auto di DianaRoss e Anthony Perkins in Mahogany . Ora i 1700metri di Tangenziale tra Batteria Nomentana eStazione Tiburtina sono stati dimessi. Ventimilametri cubi di cemento e ferro che stavano per essereabbattuti quando, a pochi mesi dall’inizio deilavori, si è ipotizzato di convertire tutto in parcheggia raso, con buona pace di chi si augurava disfruttare lo spazio per molti più parcheggi interratie relativa pedonalizzazione delle aree circostanti.

DA FINE LUGLIO il Campidoglio ha accolto confavore il progetto “Agricoltura urbana in Tangenziale-Coltiviamo la città” dell'architetto canadeseNathalie Grenon che vede la vecchia Tangenzialetrasformarsi in 40 mila metri quadri di orti urbani,campi di calcetto, pista di atletica, skate park, mercatorionale e idillio naturalistico ispirato alla Promenadeplantée del 12° arrondissement di Parigi eall'High Line del Meatpack district di Manhattan.Progetto che dovrebbe ricevere nove milioni dieuro di fondi strutturali europei nell'ambito delProgramma operativo regionale, tanti quantoquelli necessari per abbatterla. In attesa che si facciaqualcosa, noi abbiamo pensato a come rallegrarei cittadini: ed ecco l’intervento dell'artista tedescoMegx, che con colori e pennelli trasforma iponti in costruzioni Lego. Ovviamente alla nuovaTangenziale verde suggeriamo il nome “ParcoFantozzi” e, tra le tante discipline sportive cheospiterà, il “salto nel'autobus al volo”.

Lo street artist tedesco Megx, all’anagrafe

Martin Heuwold, classe 1976, vive e lavoraa Wuppertal, in Germania, dove nel2011 ha trasformato un ponte ferroviarioin una costruzione Lego. Duecentocinquantamq dipinti in quattro settimane. Proprioper questo abbiamo pensato a lui per proporreun restyling della sopraelevata di Roma.Anche la Tangenziale Est di Roma diventa unacostruzione Lego. Come le è venuta in mente perla prima volta questa idea?Grazie a mia moglie: stavo pensando a comedipingere riproducendo un materiale insolito,qualcosa con cui non si sarebbe mai costruitoun ponte. Mi disse “prova con i Lego”. Riprodurrepezzi non è niente di straordinario, ma adipingerli così grandi nel panorama urbanonon ci aveva mai pensato nessuno. Crea unaspecie di disorientamento sensoriale, sbalordisceperché fa sembrare piccolo tutto ciò che èattorno. Nel caso di Wuppertalsono stati fonte diispirazione anche il luogoe i dintorni perché era unazona bruttissima. Feci labozza nel 2009 e ho aspettatoun anno e mezzo perl'autorizzazione e la sponsorizzazione.Ora non èpiù un brutto angolo dicittà, è il famoso “pon -te-Lego” di Wuppertal.L’Urban Art è in grado difocalizzare l’attenzione deicittadini su edifici abbandonati o su ecomostridi cui non si parla abbastanza. Cosa penserebbese, grazie a una sua opera dipinta su un ecomostro,

questo edificio venisse poi discusso e demolitodavvero?Ho dipinto molte strutture brutte e vecchiedando loro un nuovo volto e ritengo che moltehanno solo bisogno di una nuova “cover” che lerenda migliori. Se ti sei veramente impegnatoper dipingere un palazzo, ti dispiace se l'operascompare con questo. Però in quel momentohai un motivo in più per realizzare qualcosa dinuovo.Come è iniziata la sua carriera di artista?Nel 1989, con i graffiti. Come molti artistiex-writer vengo dall'illegalità e ho avuto spessoproblemi con la polizia. Quando ti pescavano adipingere in strada, le punizioni erano ore dilavoro e a volte anche la prigione, ma non me neimportava, non mi sono lasciato scorraggiare.Però dopo qualche anno ho cercato di avvicinareai miei graffiti anche persone che non appartenevanoall’ambito del Writing e questoriesce solo se dipingi soggetti che le persone comuni,riconoscono e gradiscono. Così ho imparatoad usare lo spray in modo figurativo erealistico e i miei dipinti sono stati sempre piùapprezzati. Dal 2002 dipingere pareti per i mieiclienti è diventato il mio primo lavoro.Le è mai capitato che deturpassero un suo murale,magari dei vandali o giovani writer?Sì, ma poi ho sepolto vivo il danneggiatore. Ovviamentesto scherzando! Quando è successosono andato a ritoccarlo. È la vita, non la prendosul personale, ma sono sicuro che nella maggiorparte dei casi chi vandalizza è una personache non c'entra con l’ambiente dei graffiti.Se la sua Tangenziale-Lego piacesse, e la volesserodavvero realizzarla, quali costi avrebbe?Difficile, dovrei lavorare a lungo da voi. Io mangiomolto e ho bisogno di molto vino. Ma nepossiamo parlare.dal momento che sarebbe dovuta partire dall’A1 anord, fino all’EUR a sud, passando sotto l’AppiaAntica, intersecando il Quadraro. E tutto ciò perspingere i 50 km/h urbani ordinari fino ai 70. Unprogetto così surreale da ispirare tanti registi. InRoma Violenta è teatro di uno dei più lunghi inseguimentidei poliziotteschi anni 70 che vede ilcommissario Betti/Maurizio Merli alle calcagnade “Er Chiodo”. Gabriella Ferri nel 1973 cantavaomaggiando Totò Dove sta Zazà tra i piloni e letravi della sopraelevata in costruzione. E la Motownvi ambientò una folle corsa in auto di DianaRoss e Anthony Perkins in Mahogany . Ora i 1700metri di Tangenziale tra Batteria Nomentana eStazione Tiburtina sono stati dimessi. Ventimilametri cubi di cemento e ferro che stavano per essereabbattuti quando, a pochi mesi dall’inizio deilavori, si è ipotizzato di convertire tutto in parcheggia raso, con buona pace di chi si augurava disfruttare lo spazio per molti più parcheggi interratie relativa pedonalizzazione delle aree circostanti.DA FINE LUGLIO il Campidoglio ha accolto confavore il progetto “Agricoltura urbana in Tangenziale-Coltiviamo la città” dell'architetto canadese

Nathalie Grenon che vede la vecchia Tangenzialetrasformarsi in 40 mila metri quadri di orti urbani,campi di calcetto, pista di atletica, skate park, mercatorionale e idillio naturalistico ispirato alla Promenadeplantée del 12° arrondissement di Parigi eall'High Line del Meatpack district di Manhattan.Progetto che dovrebbe ricevere nove milioni dieuro di fondi strutturali europei nell'ambito delProgramma operativo regionale, tanti quantoquelli necessari per abbatterla. In attesa che si facciaqualcosa, noi abbiamo pensato a come rallegrarei cittadini: ed ecco l’intervento dell'artista tedescoMegx, che con colori e pennelli trasforma iponti in costruzioni Lego. Ovviamente alla nuovaTangenziale verde suggeriamo il nome “ParcoFantozzi” e, tra le tante discipline sportive cheospiterà, il “salto nel'autobus al volo”.