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Sono il libro campo di _______________________________

SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

QUESTO È IL MIO GRUPPO

NOME DEL GRUPPO

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COMPONENTI

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SERVIZI DEL MIO GRUPPO (SECONDO LA ROTAZIONE)

Lunedì

Martedì

Mercoledì

Giovedì

Venerdì

Sabato

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

INTRODUZIONE E RINGRAZIAMENTI

Fano, 1 giugno 2018

“Sui passi di Rut” è lo slogan scelto quest’anno dall’equipe diocesana ACR per il libro campo 2018.

Questo libro campo è frutto di un lavoro di integrazione tra il testo nazionale e il laboratorio diocesano alla due giorni educatori dello scorso marzo. Abbiamo scelto, quest’anno, di utilizzare come base di partenza il libro campo nazionale con il suo bellissimo tema: la figura biblica di RUT.

Questo testo non ha la pretesa di essere un documento esaustivo, ma vuole accompagnare educatori e ragazzi nel cammino del Tempo Estate Eccezionale caratterizzato da momenti di riposo e di vita insieme. Nell’utilizzo ciascuno può adattarlo, come un vestito, alle esigenze della propria parrocchia o del proprio gruppo, in tempi e modalità.

Ci preme ringraziare innanzi tutto gli Educatori ACR che in maniera sinergica hanno dato vita alle attività di questo testo. Quello che emerge, oltre al bel prodotto finale, è il processo con il quale abbiamo ottenuto, anche quest’anno, un testo che accompagnerà i bambini e i ragazzi dai 6 ai 14 anni della diocesi di Fano Fossombrone Cagli Pergola.

Un ringraziamento particolare va a don Marco Presciutti che ci ha regalato, con entusiasmo, un’introduzione biblica e un’attualizzazione sulla figura di riferimento analizzando le relazioni che hanno segnato la vita di Rut.

Grazie anche all’Equipe diocesana ACR che instancabilmente lavora insieme per sognare, pensare e mettere in pratica le attività rivolte ai ragazzi. Senza l’aiuto di ciascuno niente di tutto questo sarebbe possibile.

I responsabili e l’assistente diocesano ACRLuca, Marco e don Gabriele

NOTE TECNICHE

Per quanto riguarda la struttura del campo si approfondisca da pag. 6 del Libro Campo Nazionale.In questo testo abbiamo mantenuto il format che ha sempre contraddistinto i libri campi Acr diocesani. Nonostante ciò abbiamo voluto lasciare i riferimenti a dei momenti particolari che vengono proposti dal libro campo nazionale. Nello specifico facciamo riferimento alla Regola di Vita, al Laboratorio Creativo e alla Preghiera conclusiva della Sera che ricalca lo schema della Compieta. Il libro campo è costruito su otto giornate dando la libertà alle parrocchie di rielaborarlo rispetto alle proprie esigenze e tempistiche.

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INNO DEL CAMPO

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ORARIO DI BASEper tutti i giorni del campo

Ore 8 Sveglia Ore 8.30 ColazioneOre 9 ServiziOre 10 Preghiera del mattino – a seguire: lancio del tema del giorno*Ore 10.30 In genere: gruppi.Ore 11.45 GiocoOre 13 Pranzo*

Tempo libero – con proposte degli educatori.Ore 15.30 Riprendono le attivitàOre 17 Merenda e giocoOre 18.30 In genere: prove di canto.Ore 19: Celebrazione della seraOre 20 Cena*Ore 21.30 Giocone

Preghiera prima di andare a dormire e… buona notte!

*Le preghiere per la tavola provvederà a scriverle e proporle il gruppo liturgia

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Primo giorno

ELIMELEC

Fonti bibliche:

Rut 1,1-21Al tempo in cui governavano i giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo di Betlemme di Giuda emigrò nella campagna di Moab, con la moglie e i suoi due figli. 2Quest'uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei di Betlemme di Giuda. Giunti nella campagna di Moab, vi si stabilirono.

Idee di fondo:

Con la scelta di partecipare al campo scuola, ogni ragazzo lascia la propria casa verso una destinazione nuova, proprio come hanno fatto Elimelec e la sua famiglia. Nell'esperienza che si accinge a vivere, incontra tanti nuovi amici, con i quali mettersi in ascolto della voce del Signore che parla alla sua vita.

Elimelec e Noemi, insieme ai loro due figli, sono costretti ad andare via da Betlemme verso i campi di Moab, a causa di una carestia. L’esperienza del popolo di Israele è scandita da fughe, esili, emigrazioni, deportazioni: è un popolo che spesso è costretto ad allontanarsi dalla propria casa, come tanti popoli dei nostri tempi. È possibile che l’esilio da Betlemme non derivasse solo da una carestia materiale, cioè da una mancanza di cibo, ma anche da una carestia di parola (la parola del Signore era rara in quei giorni, diceva Samuele, 1Sam 3,1), perché quelli che dovevano essere garanti della giustizia e della vita erano in realtà corrotti. La mancanza della parola di Dio, la non attenzione a ciò che il padre ha da dirci rende il mondo invivibile e ingiusto, e fa sì che soprattutto i più deboli siano schiacciati. Se non si ascolta la parola di Dio, non ci si può prendere cura di se stessi e del prossimo, che rischia di rimanere senza sostentamenti. Betlemme –la casa del pane– indica già nel nome l’esatto contrario della carestia e proprio a Betlemme nascerà Gesù, il pane di vita vera, ancora oggi nutrimento per le nostre vite. Noemi, dopo la morte del marito e dei figli, potrà anche lei tornare a Betlemme, vivendo un cammino di conversione insieme alla nuora Rut. È proprio Rut che sposa uno di quei figli di Elimelec giunti a Moab. La protagonista della nostra storia accoglie una famiglia straniera nella propria terra e si unisce ad essa. Anche questo elemento ci ricorda molti esempi belli della nostra società in cui chi è straniero in una terra si unisce a chi già la abita e, diventando una cosa sola, una nuova famiglia, aiuta tutta la popolazione a vivere una vera integrazione.

L’esperienza del campo estivo è per il ragazzo un esercizio ad accogliere la diversità della propria vita. Anzitutto la diversità delle abitudini: durante il campo si vivono situazioni diverse rispetto a casa, mancano quelli che nella vita di ogni giorno sono i riferimenti principali, manca la quotidianità che scandisce le proprie giornate. E proprio per questo in un campo i ragazzi rischiano di sentirsi stranieri, proprio come la famiglia di Elimelec, che si è allontanata da Betlemme per giungere a Moab, in terra straniera. Soprattutto per i bambini questa esperienza di estraneità può essere difficoltosa e pertanto va accompagnata dall’educatore; al contempo, però, può anche essere una prova fondamentale di crescita e maturazione personale, specie per quanto riguarda la propria autonomia. Le esperienze come campi estivi sono di grande aiuto perché permettono ai ragazzi di incontrare e accogliere coloro che possono sembrare stranieri rispetto se stessi per tanti motivi. Ad ogni campo c’è sempre almeno un ragazzo o una ragazza che trova più difficoltà degli altri ad

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integrarsi e a sentirsi parte del gruppo; ciò può derivare da questioni caratteriali, da limiti oggettivi, dal contesto di provenienza… Il campo deve diventare allora un’occasione per alcuni di sentirsi a casa, accolti, non stranieri, e per gli altri una scuola di accoglienza per creare una vera famiglia di figli di Dio.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo fa suo l’invito a incontrare il Signore nell’esperienza del campo.

Obiettivo delle attività:

Il ragazzo, come Elimelec e Noemi, si appresta ad ultimare i preparativi per intraprendere insieme il viaggio del campo estivo: conoscere nuovi compagni, preparare la valigia con cose davvero utili, lasciare il superfluo a casa. Il viaggio sarà lungo! Proprio come da Betlemme a Moab.

Gioco di accoglienza

PALLA: i ragazzi si passeranno la palla, chi ha la palla in mano si presenta (dice come si chiama, anni, parrocchia, cosa gli piace fare)

SCARPA: ogni ragazzo, si toglie una scarpa e la lancia al centro del cerchio. Inizia l’educatore si presenta e pesca una scarpa, si alza, va al centro del cerchio e mentre si infila la scarpa si presenta, dopodiché pesca un'altra scarpa e così via.

FILO DI LANA: ragazzi sono seduti in cerchio su delle sedie, il primo che si presenta, annoda il filo di lana nella propria sedia, dopo essersi presentato passa il filo a un altro ragazzo che farà un giro intorno alla sedia, si presenterà e così via… Si creerà una rete che potrebbe stare ad indicare la comunità, le relazioni, che possono nascere solo se si accoglie e ci si sente accolti. (Questo gioco potrebbe essere riproposta anche a termine del campo scuola –v.7°giorno– )

Celebrazione di accoglienza

Canto

P- Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo

T- Amen

P- La gioia e la pace del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione nello Spirito Santo siano con tutti voi.

T- E con il tuo spirito

Introduzione

G- Siamo pronti a partire per questa grande avventura. A volte partire risulta faticoso perché richiede un distacco da ciò che ci è più caro, da ciò che non vorremmo lasciare. Cosi è stato per Elimelec, per Noemi e per i loro figli. Hanno dovuto abbandonare la loro terra perché una carestia li ha spinti a fuggire, sono partiti in cerca di qualcosa di grande, qualcosa che avrebbe donato loro la salvezza. Il Signore spinge anche noi, all'inizio di questa avventura, a partire e ad andare lontano per cercare qualcosa che ci possa far crescere. Per questo lo ringraziamo sin d'ora per quello che troveremo e invochiamo la sua presenza in mezzo a noi come un compagno speciale di viaggio.

In ascolto della parola

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L- Dal vangelo secondo Marco (2,13-17) 13Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli li ammaestrava. 14Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Egli, alzatosi, lo seguì. 15Mentre Gesù stava a mensa in casa di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16Allora gli scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Come mai egli mangia e beve in compagnia dei pubblicani e dei peccatori?». 17Avendo udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori».

L’intervento del celebrante sottolinea il senso di essere chiamati da Dio a seguirlo lungo strade misteriose. Così è stato per Elimelec e Noemi e, in ugual modo, lo è stato per Levi.

G – Invochiamo il dono dello Spirito Santo, di Dio Onnipotente che ci sostiene nella fatica, ci dona forza per andare avanti nel nostro cammino, ci spinge a partire e lasciare le nostre terre, il nostro banco delle imposte, per seguire Gesù che vuole donarci la cura del nostro cuore.

T – Vieni, Spirito Santo, scendi potente su di noi.Aiutaci a comprendere cheè necessario mettersi in cammino,lasciare la propria terra, le proprie sicurezze,le proprie certezze e ciò che ci fa stare sicuri.È necessario lasciare superfluo che ci rende schiavi prigionieri e paralizza i nostri passi.Aiutaci a metterci in ascolto del tuo invitoche ci spinge a partire con coraggio.Donaci la perseveranza di cercarti e la gioia di trovarti. Amen

Canto

Gesto

Durante il canto viene portata nel luogo dedicato alla preghiera una bisaccia piena di sassi. A turno ogni ragazzo ne prende uno, scrive il peso superfluo che sceglie di lasciare all’inizio del viaggio e lo deposita ai piedi dell’altare.

OPPURE

Durante il canto ogni ragazzo raggiunge il cartellone con scritta la parola ACCOGLIENZA, già presente all’altare; quindi scrive una parola che gli viene in mente pensando alla parola riportata nel cartellone.

Invocazioni

G – La nostra bisaccia ora è vuota. Abbiamo lasciato indietro tutto. Partiamo con la bisaccia vuota, bisognosi che Dio la riempia di nuove esperienze e la faccia strabordare della sua Grazia. Partiamo

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come mendicanti e chiediamo al Signore di tornare pieni di gioia, con la bisaccia colma dei suoi doni.

Salmo 126

Ripetiamo insieme: Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia.

Quando il Signore ristabilì la sorte di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si riempie di sorriso, la nostra lingua di gioia. Allora si diceva tra le genti: “il Signore ha fatto grandi cose per loro”. RIT

Grandi cose ha fatto il Signore per noi: eravamo pieni di gioia. Ristabilisci, Signore, la nostra sorte, come torrenti del Negheb. RIT

Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia. Nell’andare, se ne va piangendo, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con gioia, portando i suoi covoni. RIT

P – Dio Padre Onnipotente, Che vedi la nostra povertà e le nostre bisacce vuote, ti chiediamo di aiutarci a metterci in cammino dietro il tuo Figlio Gesù. Lui che in povertà è partito per annunciare il Vangelo dell’amore, ha invitato i suoi discepoli a seguirlo in questa povertà. Donaci, o padre, il tuo Santo Spirito che guida i nostri passi; ci accompagni alla tua presenza e ci riempia la bisaccia vuota con l’abbondanza dei tuoi doni. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T – Amen

Benedizione

Canto

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 39-40 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 40 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 38 del Libro Campo Nazionale

Attività (per i ragazzi di tutte le età): Pronti a partire! Destinazione Moab

OBIETTIVO: Il ragazzo, come Elimelec e Noemi, si appresta ad ultimare i preparativi per intraprendere insieme il viaggio del campo estivo: conoscere nuovi compagni, preparare la valigia con cose davvero utili, lasciare il superfluo a casa. Il viaggio sarà lungo! Proprio come da Betlemme a Moab.

MATERIALE OCCORRENTE: Lista domande speed date Bigliettini e palline di carta stagnola Bicchieri di plastica Oggetti Materiale vario: cartelloni, oggetti, forbici, scotch ecc per “oggetto ingegnoso”

DESCRIZIONE:

CONOSCENZA: Maclon ti presento Orpa / Chillon ti presento Rut

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È giunto per i viaggiatori il momento di conoscersi e fare nuove amicizie, proprio come Maclon e Chilion, i figli di Noemi.

Ogni squadra si dispone in modo che i componenti formino due cerchi concentrici:

1- Cerchio Chilion: interno, composto dalla metà dei componenti. Hanno il viso rivolto verso l'esterno e si danno le spalle.

2- Cerchio Rut: esterno, costituito dall’altra metà dei componenti con il viso rivolto verso l'interno. In questo modo i componenti dei due cerchi si trovano gli uni di fronte agli altri.

L'educatore che conduce il gioco legge una domanda personale a cui ogni componente deve rispondere. Dopo 15-30 secondi, allo stop, i componenti del cerchio Rut scalano di un posto alla loro destra, mettendosi di fronte a un ragazzo del cerchio Chilion. Si procederà così, scalando sempre di posto, fino all'esaurimento delle domande. Al termine, l'educatore interroga i membri delle squadre per testare il grado di conoscenza acquisita. Vince la squadra che ricorda più particolari dei propri componenti. Al termine del gioco, ciascuna squadra sceglie il proprio nome per il viaggio.

ESEMPI DI DOMANDE SPEED DATE: Quanti fratelli e sorelle hai? Qual è il tuo film preferito? Cosa vorresti fare da grande? Qual è il tuo piatto preferito? La materia scolastica che ti piace di più Qual è che ti piace meno Un tuo pregio Un difetto Qual è il tuo più grande desiderio? Qual è il viaggio dei tuoi sogni?

Le domande devono essere equilibrate in base al grado di conoscenza dei giocatori.

PARTENZA: valigia-timePrima di partire bisogna lasciarsi alle spalle i pesi inutili.

Fase uno: ogni ragazzo prepara tre palline con la carta stagnola, contenenti dei bigliettini su cui riporta i propri pesi che non vuole portare con sé.

Divisa ogni squadra in due gruppi, inizia la sfida: metà dei componenti lancia le palline alle spalle; l’altra metà, invece, cerca di recuperarli al volo con dei bicchieri. Più pesi sono recuperati, meno oggetti la squadra mette in valigia.

Fase due: è tempo di preparare il bagaglio. Ogni squadra prepara fisicamente il proprio bagaglio (una bisaccia realizzata con materiale da riciclo), inserendo all’interno tanti oggetti quante sono state le palline lasciate cadere a terra. È possibile, inoltre, aggiungere un oggetto ingegnoso che si ritiene utile per il fabbisogno della squadra durante il viaggio.

Fase tre: a questo punto le squadre presentano il proprio bagaglio da viaggio, motivando le scelte compiute nella selezione degli oggetti. In base alla capacità di essenzialità dimostrata e alla creatività messa in campo per inventare un oggetto utile per tutti, chi conduce il gioco procede ad assegnare i punteggi finali.

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Attività (per i ragazzi di tutte le età): Accogliendo, risolviamo

OBIETTIVO: Il ragazzo, come Elimelec e Noemi, si appresta ad ultimare i preparativi per intraprendere insieme il viaggio del campo estivo: conoscere nuovi compagni, preparare la valigia con cose davvero utili, lasciare il superfluo a casa. Il viaggio sarà lungo! Proprio come da Betlemme a Moab.

MATERIALE OCCORRENTE: Bigliettini con scritto da una parte le situazioni e dietro se sono problematiche o soluzioni Nastro vedo e chiodi per fare il campo Filo di lana (se si sceglie questo gioco di presentazione) Cartellone con scritto la parola ACCOGLIENZA per gesto celebrazione

DESCRIZIONE: Ad ogni ragazzo viene dato un bigliettino, in essi ci sono scritte delle situazioni di difficoltà e le relative soluzioni (sentirsi accolti, accolgo).

Dopo aver letto i propri bigliettini, i ragazzi si dispongono nel campo da gioco in questo modo:

da una parte, in fondo al campo tutti coloro che hanno i bigliettini con le SOLUZIONI e dall’altra parte i bigliettini con le DIFFICOLTÀ.

Il gioco si svolge simile a RE E SPIA, cioè dopo il fischio le due squadre si attaccano, toccandosi, i primi due che si toccano, vanno dall’arbitro e leggono ad alta voce (tutti devono sentire ciò che c’è scritto nel bigliettino. Affinché chi ha la soluzione alla difficoltà che viene letta ad alta voce, sa che al prossimo turno dovrà andare a toccare quella persona). Quando difficoltà e soluzione si incontrano, i due ragazzi escono dal campo insieme ad un educatore e riflettono su quando hanno accolto e quando si sono sentiti accolti a livello personale.

Dietro ogni bigliettino ci sarà scritto se è difficoltà o soluzione così da facilitare la divisione delle squadre. Le soluzioni e le difficoltà sono:

DIFFICOLTÀ

Ho Litigato con amica/i/o

Quando vado in una classe nuova

Vado ad una festa e non conosco nessuno

Quando inizio un nuovo sport

Quando un mio compagno mi prende in giro

Quando litigo con i genitori

Sono triste e nessuno mi viene a chiedere come sto

Quando c’è la partita e non mi mettono titolare

Quando sto male e nessuno mi viene a trovare

Quando vengo escluso dai compagni

Quando a scuola fanno le squadre e mi scelgono per ultima/o

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Quando non mi vesto alla moda

Quando i miei amici escono e non mi invitano

Quando parlano di me alle mie spalle

Quando racconto un segreto a un mio amico ma ho paura che lo vada a dire in giro

Quando nasce un fratellino e i miei genitori danno solo attenzioni a lui

Quando mi trasferisco in altre città dove non conosco nessuno

Quando i miei amici vorrebbero farmi fare qualcosa contro le mie volontà

SOLUZIONI

Mi sono accorto di essere troppo pesante, sarebbe meglio se chiedessi scusa

“Ciao da dove vieni? vuoi sederti vicino a me?”

Festeggiato: “ciao sono contento che sei venuto! ti presento alcuni miei amici”

Allenatore: “ciao a tutti lui è Davide da oggi si allenerà con noi”

“Scusa non volevo offenderti, ma volevo fare il “bello” davanti ai miei compagni. Vieni a sederti qui con noi 3”

“Federica amore di mamma, scusa per il tono di voce, ma l’ho fatto per il tuo bene, la prossima volta ascoltami”

Quel ragazzo mi sembra triste, magari gli vado a raccontare una barzelletta!

Mister: “ho visto che ci sei rimasto male, pero all’allenamento non hai dato il massimo, la prossima volta impegnati di più e vedrai che giocherai.”

“Mattia ha la febbre andiamo a trovarlo e portiamogli il gelato e i compiti”

“Ragazzi vi ricordate quando ero nuovo e non mi includevate? io ci sono rimasto molto male e quindi ora lo vado a chiamare e gli chiedo se vuole giocare con noi.”

“Non ti offendere! non sei veloce ma domani per palla prigioniera ti sceglierò per primo”

“Oh vedi che bella maglia, diversa da tutte le altre!”

“Ciao Gianfranco, come mai sei rimasto a casa che ho visto i tuoi amici in giro? Vuoi uscire con me?”

“Sara hai sentito cosa ha detto la Gaia di Luca?” “no Benni però non siamo sicuri di questo, andiamo a parlarne con lei, non pensiamo subito male.”

Visto che mi è stato raccontato questo, non lo dirò a nessuno

“Oggi sono stata sempre con tuo fratello, adesso ci andiamo a prendere un gelato io e te insieme.”

Din don, “ciao nuovo vicino! questo dolce è per te, benvenuto in questa nuova città.”

“Abbiamo capito che non te la senti, tranquillo non importa.”

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Quando tutti, avranno trovato la loro coppia, ci si ritrova in cerchio tutti insieme, e gli educatori faranno una breve riflessione su quanto è importante nella nostra vita, accogliere e sentirsi accolti.

NOTA BENE: Se l’attività vi sembra troppo lunga e non adatta ai vostri ragazzi vi diamo qualche altro spunto da sviluppare.

2° POSSIBILITA’

Può venire consegnato un biglietto a 3 o 4 ragazzi, che dovranno mimare quello che c’è scritto nel biglietto, chi ha la soluzione, si deve far avanti per completare la scenetta (se i ragazzi sono tanti).

3° POSSIBILITA’

La squadra delle soluzioni e dei problemi si dispongono in fondo al campo, uno da una parte e uno dall’altra. Un ragazzo della squadra dei problemi, cammina leggendo il suo bigliettino e si ferma a metà campo.

Dall’altra parte, nelle soluzioni, chi pensa di avere la soluzione adeguata si fa avanti recitandola. Se soluzione e problema sono giusti escono dal campo e riflettono con un educatore su quando si sono sentiti accolto e quando hanno accolto a livello personale. Se la soluzione non è adeguata a quel problema, entrambi i ragazzi si fermano al centro del campo, attendendo che il loro corrispondente si faccia avanti sempre recitando.

Se non dovesse essere giusto, si continua a cercare le soluzioni affinché non si trovano tutte le coppie.

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 45 del Libro Campo Nazionale

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Secondo giorno

MACLON E CHILION

Fonti bibliche:

Rut 1, 2-62Quest’uomo si chiamava Elimelec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono. 3Poi Elimelec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. 4Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. 5Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito. 6Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane.

Idee di fondo:

In terra di Moab muoiono Elimelec e i suoi due figli. Rimasta sola con le nuore, Noemi viene a conoscenza che a Betlemme il Signore ha donato di nuovo pane al suo popolo e decide di fare ritorno a casa. Anche i ragazzi si confrontano quotidianamente con alcune difficoltà; come Noemi imparano a mantenere fisso lo sguardo sulla luce della speranza.

Dopo aver vissuto l’esperienza dell’esilio e della necessità di abbandonare la propria terra, Noemi si ritrova sola: muoiono, infatti, il marito Elimelec e i suoi due figli. Di fronte al prolungarsi della difficoltà con la perdita delle persone più care, Noemi e le due nuore potrebbero darsi per vinte, sentirsi sconfitte e provare a mettersi in salvo dimenticandosi l’una dell’altra. Le vedove di quel tempo non godono, infatti, di una buona posizione nella società: la loro unica speranza è nella carità della gente. La forza di Noemi, seguita da Rut e Orpa, sta nel decidere di affidarsi a Dio nel momento più difficile dell’esistenza, quando tutto lascia pensare che il Signore l’abbia abbandonata.

La quotidianità, con le numerose sollecitazioni e i diversi contesti, non aiuta sempre i bambini e i ragazzi ad accorgersi della presenza di Dio, né a riconoscere il Signore nelle persone vicine e nei segni dello Spirito. Come accaduto a Noemi, Rut e Orpa, anche i piccoli vivono momenti di difficoltà, spesso commisurati all’età (ma non per questo da sminuire come questioni di second’ordine), talvolta invece più grandi di loro, perché frutto delle scelte di adulti. In alcune circostanze le difficoltà possono apparire insormontabili e senza soluzione. È proprio in queste situazioni che l’ascolto della Parola offre loro un’occasione per guardare con speranza alla propria vita. Ecco allora che l’immagine del lume acceso ricorda che i momenti di difficoltà e smarrimento possono essere occasioni per sperimentare la vicinanza di Gesù che dona sempre speranza alla vita di ciascuno.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo scopre la fonte della gioia nella vicinanza di Dio.

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Obiettivo delle attività:

Il ragazzo guarda all’esperienza di Noemi e delle nuore, scoprendo il valore di stare insieme nelle difficoltà e provando a tenere lo sguardo fisso sulla luce della speranza.

Il ragazzo scopre che anche le situazioni negative possono essere illuminate dal bene. Il ragazzo si interroga sul senso profondo della gioia e della speranza cristiana nella propria

vita.

Preghiera del mattino

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T – Amen P – Signore, apri le mie labbra. T – E la mia bocca proclami la tua lode. P – Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. T – Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. P – Il Signore Gesù che ci ha reso tutti figli di Dio, sia con tutti voi. T – E con il tuo Spirito.

Canto

P – Cari ragazzi, vogliamo iniziare questa giornata certi dell’amore di Dio, che è presente anche laddove non riusciamo a vederlo.

Dal Salmo 40 – in forma responsoriale

Ad ogni strofa ripetiamo: Mi fido di te, Gesù.

Ho sperato, ho sperato nel Signore, ed egli su di me si è chinato, ha dato ascolto al mio grido. Rit.

Mi ha tratto da un pozzo di acque tumultuose, dal fango della palude; ha stabilito i miei piedi sulla roccia, ha reso sicuri i miei passi. Rit.

Mi ha messo sulla bocca un canto nuovo, una lode al nostro Dio. Molti vedranno e avranno timoree confideranno nel Signore. Rit.

Beato l’uomo che ha posto la sua fiducia nel Signoree non si volge verso chi segue gli idoliné verso chi segue la menzogna. Rit.

Quante meraviglie hai fatto,tu, Signore, mio Dio, quanti progetti in nostro favore: nessuno a te si può paragonare!

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Se li voglio annunciare e proclamare, sono troppi per esser contati. Rit.

Sacrificio e offerta non gradisci, gli orecchi mi hai aperto, non hai chiesto olocausto né sacrificio per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo”. Rit.

Risonanze sul Salmo

T – Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della Parola

P – Dal libro di Rut (1, 2-6)2Quest’uomo si chiamava Elimelec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono. 3Poi Elimelec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. 4Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. 5Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito. 6Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane.

Invocazioni

P – Il Signore Gesù è venuto a liberare il suo popolo da ogni schiavitù. Con fiducia rivolgiamoci al Padre, datore di ogni bene, dicendo: Ascoltaci, o Dio della fiducia. T – Ascoltaci, o Dio della fiducia.

1L – O Dio, affinché dalla fiducia in te nasca nel nostro cuore il desiderio di donarci completamente, noi ti preghiamo. T – Ascoltaci, o Dio della fiducia.

2L – O Padre, perché ogni uomo incontri personalmente Gesù, noi ti preghiamo. T – Ascoltaci, o Dio della fiducia.

3L – Creatore dell’universo, insegnaci a fidarci del prossimo e a riconoscere in lui la tua immagine e somiglianza. Per questo noi ti preghiamo. T – Ascoltaci, o Dio della fiducia.

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 54-55 del Libro Campo Nazionale

Orazione

P – Accogli, Dio Onnipotente, la nostra lode del mattino, aumenta in noi la fiducia verso di te, e fa che possiamo unirci un giorno al coro dei santi per cantare in eterno la tua gloria. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

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T – Amen.

Benedizione

P – Il Signore vi dia pace!T – Amen. P – Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. T – Amen.

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 57 del Libro Campo Nazionale

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte l’età): In buona luce

OBIETTIVO: Il ragazzo guarda all’esperienza di Noemi e delle nuore, scoprendo il valore di stare insieme nelle difficoltà e provando a tenere lo sguardo fisso sulla luce della speranza.

MATERIALE OCCORRENTE: candele e fiammiferi pistole ad acqua lumini scaldavivande bicchieri di vetro

DESCRIZIONE: Le squadre si sfidano in alcuni giochi d’acqua.

1° PROVA – Insieme, per la luce. Giocano due squadre per volta, una all’attacco, l’altra in difesa. La squadra in difesa si divide in due parti. Alcuni ragazzi ricevono in dotazione una candela, altri devono essere per loro sostegno e, laddove necessario, “scudo” per evitare che la squadra in attacco spenga le luci, servendosi di alcune pistole ad acqua. Compito della squadra in difesa sarà quello di affrontare un percorso portando il maggior numero possibile di luci accese dall’inizio alla fine. Vince e ottiene il maggior numero di punti in palio la squadra che completa il percorso nel minor tempo.

2° PROVA – Sperare, fino alla fine. Le squadre giocano tutte contemporaneamente o, se si preferisce, due per volta. Ogni squadra riceve un lumino scaldavivande e un bicchiere di vetro. L’educatore accende il lumino scaldavivande alle due squadre che procedono a coprirlo con un bicchiere di vetro. Come è risaputo, la combustione consuma l’ossigeno, spegnendo così la candela. Vince la squadra che decide per ultima di togliere il bicchiere evitando lo spegnimento della candela.

3° PROVA – Tieni viva la speranza. Le squadre giocano, due per volta, sedute su due lati opposti del tavolo. Muniti di una candela accesa, i membri di una squadra devono accendere il maggior numero di lumini possibili, resistendo al soffio dei membri della squadra avversaria, seduti sull’altro lato del tavolo. Vince la squadra che, al termine del tempo, avrà mantenuto acceso il maggior numero di lumini.

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CONFRONTODivisi in gruppi, i ragazzi con gli educatori riflettono su cosa vuol dire operare insieme per un bene comune, se gli è mai capitato di credere in qualcosa e fare di tutto affinché quel qualcosa accada, e infine riflettono su quali sono le risorse che servono per tenere viva la speranza.

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Insieme si impasta

OBIETTIVO: Il ragazzo guarda all’esperienza di Noemi e delle nuore, scoprendo il valore di stare insieme nelle difficoltà e provando a tenere lo sguardo fisso sulla luce della speranza.

MATERIALE OCCORRENTE: bende corde ricetta per pane o pizza ingredienti per la ricetta materiale per la realizzazione del pane o pizza (es. bilancia, mattarello...).

DESCRIZIONE: I ragazzi iniziano l'attività divisi in gruppi e, successivamente, in sottogruppi. All’interno di ogni gruppo, ad ogni ragazzo verrà assegnata una difficoltà (occhi bendati, mani legate, piedi legati a due a due, braccia legate al busto con l’avambraccio libero) con la quale affronterà l’attività, il gioco annesso all’attività ed il pranzo. Ogni sottogruppo avrà il compito di preparare qualcosa da mangiare (es. pane, pizza, ecc.), organizzandosi e rispettando le difficoltà che gli sono state assegnate. Per rendere più fattibile l’attività si consiglia di formare i sottogruppi in modo da avere difficoltà differenti, così che i ragazzi possano aiutarsi tra di loro. Il gruppo educatori deciderà se differenziare la ricetta o far fare a tutti i gruppi la stessa. Inizialmente ogni sottogruppo verrà sistemato nella propria "postazione" dove impasterà; l'educatore gli darà la ricetta ma il materiale occorrente sarà lontano dalla postazione (verrà assegnato un posto apposito per ogni gruppo): in questo modo ogni sottogruppo dovrà già organizzare il proprio lavoro e tenere presente delle difficoltà. Dopo che ogni sottogruppo avrà recuperato il materiale necessario, potrà iniziare ad impastare: sarà premura dell'educatore seguire il sottogruppo e fare in modo che non sia sempre e solo un ragazzo ad eseguire il lavoro. Finito di impastare, ogni sottogruppo pulirà la propria postazione. Alla fine di questo primo lavoro (della durata di circa 1 ora), i sottogruppi si riuniscono e ogni gruppo si sfiderà in uno dei seguenti giochi: Aeroplanini, Dama e/o Battaglia Navale. Questi giochi sono stati pensati proprio per far realmente vivere ed affrontare ai ragazzi le varie difficoltà: solo se si comprenderà l'importanza di lavorare insieme, il gruppo riuscirà a comprendere il vero senso dell'aiuto reciproco e del camminare uniti. Suggerimento: se le difficoltà verranno rispettate da tutti i ragazzi di ogni sottogruppo (e gruppo), a fine giornata l'educatore potrà decidere se premiarli.

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 61-62 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 62 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più piccoli): Accendi la speranza

OBIETTIVO: Il ragazzo scopre che anche le situazioni negative possono essere illuminate dal bene.

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MATERIALE OCCORRENTE: foto raffiguranti situazioni di vita quotidiana (casa, sport, parrocchia, parco, scuola, gruppo

di amici, ecc.) cartoncino colorato su cui è stampata/disegnata una piccola fiamma forbici per ritagliare l’immagine della fiamma brano del Vangelo di Giovanni (8,12) immagini di candele nastro adesivo o colla penne o pennarelli colorati

DESCRIZIONE: Vengono mostrate ai ragazzi alcune foto, raffiguranti situazioni di vita quotidiana in diversi ambiti: casa, scuola, sport, gruppo di amici, parrocchia, parco, ecc. è importante che ci siano situazioni positive e negative. Ad esempio:

LUOGO SITUAZIONI POSITIVE SITUAZIONI NEGATIVE

Casa

-Colazione insieme in famiglia-La mamma che cucina il mio piatto preferito-Scartare i regali sotto l’albero di Natale-…

-Litigi tra fratelli -Essere messi in punizione per una marachella-Il nonno malato-…

Scuola

-Un bel voto al compito-Giocare con gli amici durante la ricreazione-…

-Un brutto voto al compito/una nota-Un gruppo di bulli che prende in giro un bambino-…

I bambini individuano le situazioni che danno luce alla vita e su queste incollano una piccola fiamma che ritagliano da un cartoncino colorato.

CONFRONTO Domande-stimolo per la riflessione:

- È possibile per me illuminare con opere di bene anche le situazioni negative?- Come posso riuscire a trarre qualcosa di buono anche dalle situazioni negative? - Ho mai sentito il Signore vicino in una delle situazioni indicate?

Dopo il confronto viene letto il brano del Vangelo di Giovanni (8,12): chi segue il Signore si fa portatore della sua luce in ogni circostanza della vita. Ciascun ragazzo, anche in base alle proprie esperienze, sceglie una difficoltà da illuminare e riporta sull’immagine di una candela scelta, un atteggiamento da assumere; infine, la incolla sulla foto corrispondente.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più grandi): Metti in circolo la speranza!

OBIETTIVO:Il ragazzo si interroga sul senso profondo della gioia e della speranza cristiana nella propria vita.

MATERIALE OCCORRENTE:

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circuito realizzato su cartoncino (con una pallina da ping-pong come lampadina) filo forbici penne o pennarelli colorati brano del Vangelo di Giovanni (8,12) nastro adesivo testimonianza (persona che abbia conosciuto momenti di particolare difficoltà)

DESCRIZIONE: Ciascun ragazzo riceve un circuito realizzato su un supporto di cartone. Il circuito presenta una lampadina (realizzata con una pallina da ping-pong posta su un cilindro di cartoncino) e un filo che compie il proprio labirintico percorso. I ragazzi si interrogano su quali situazioni della vita interrompano il passaggio della corrente, impedendo così alla luce della speranza di accendersi. Le riportano quindi sul cartone e, in loro corrispondenza, tagliano il filo del circuito.

CONFRONTO E TESTIMONIANZADomande-stimolo per la riflessione:

- In quali circostanze è capitato di lasciarmi vincere dal buio?- Da dove questo circuito prende l’energia necessaria all’accensione della lampadina? Qual è

la fonte della speranza?

Dopo aver liberamente condiviso quanto riportato sul circuito, si legge insieme il passo del Vangelo di Giovanni (8,12). Chi segue Gesù non cammina nelle tenebre, Lui è fonte inesauribile di speranza. A seguire, l’incontro con un testimone che abbia conosciuto momenti di particolare difficoltà nei quali non si è lasciato vincere dalla disperazione, ma ha sperimentato la vicinanza del Signore: questo aiuterà i ragazzi a guardare le situazioni emerse con una nuova prospettiva. Al termine della testimonianza, i ragazzi provano a ripristinare il circuito, riparandolo con del nastro adesivo. È proprio vero che tutto il buio dell’universo non può spegnere la luce di una candela!

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): Hope!

OBIETTIVO: Il ragazzo scopre che anche le situazioni negative possono essere illuminate dal bene. Il ragazzo si interroga sul senso profondo della gioia e della speranza cristiana nella propria vita.

MATERIALE OCCORRENTE: sassi (uno per ogni ragazzo) pennarelli indelebili domande scritte su un foglietto penne

DESCRIZIONE: i ragazzi si dividono in gruppi e, guidati dall'educatore, riflettono sull'attività del mattino e sulle difficoltà affrontate insieme; si sposterà poi l'attenzione sugli ostacoli che i ragazzi affrontano nella vita di tutti i giorni (questa deve essere una riflessione "superficiale" e non lunga). Successivamente ad ogni ragazzo verranno date alcune domande per aiutarlo nella riflessione:

Quali sono le mie difficoltà (fisiche o nel rapporto con gli altri)? Qual è quella che più di tutte mi ostacola?

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Come mi pongo di fronte alle mie difficoltà? Fuggo o le affronto? In una situazione difficile credo che ci sia speranza?

Ogni ragazzo potrà scegliere un posto (in zone limitrofe al proprio gruppo) dove rispondere in modo sincero a tali domande. Una volta scritte le risposte, ci si ritrova nel gruppo per riflettere e confrontarsi sulle proprie difficoltà.

L’educatore può aiutare lo svolgimento di quest'ultimo confronto con ulteriori domande: Se le affronti, come affronti le difficoltà? Se non le affronti, perché non le affronti? Che situazioni non sei riuscito ad affrontare? Fai affidamento su qualcuno? (amici, famiglia...) Hai mai provato a far affidamento sul Signore? Se sì, perché? Se no, perché?

L’educatore può concludere la riflessione e il confronto dicendo che nelle situazioni di difficoltà non ci possiamo lasciare abbattere, ma dobbiamo cercare la speranza di un aiuto da qualcuno che è vicino, anche quando siamo ciechi e non riusciamo a vedere speranza. Inoltre, si cerca di far riflettere il gruppo sul fatto che Noemi ha avuto la forza di andare avanti, di intraprendere "il cammino di ritorno dai campi di Moab", grazie all'aiuto delle nuore e con la speranza di trovare pane e vita in quei campi visitati dal Signore.

Alla fine dell’attività i ragazzi scrivono su un sasso la speranza che hanno quando affrontano un ostacolo (si possono riferire anche ad esperienze passate). I sassi vengono poi raccolti da ogni gruppo in un cestino, il quale verrà portato all’altare come gesto durante la celebrazione serale.

Celebrazione della seraPoche luci soffuse illuminano il luogo in cui si svolge la celebrazione.

Canto

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T – Amen. P – La pace del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi. T – E con il tuo Spirito.

G – Questa sera vogliamo fare esperienza della luce. Quando siamo al buio, sentiamo il desiderio di una presenza d’amore, di qualcuno che ci sia vicino e magari ci tenga per mano. La parola di Dio ci è accanto, è luce in queste situazioni. Anche Noemi, Rut e Orpa hanno sperimentato il buio nella difficoltà, ma non si sono lasciate vincere dall’oscurità.

In un momento di silenzio si invitano i ragazzi a ripensare a tutte le volte in cui non hanno aperto il cuore alla speranza, abbandonandosi al buio.

L – Signore, ti chiediamo perdono per quando non diamo spazio all’ascolto della tua Parola. Signore, pietà. T – Signore, pietà.L – Cristo Gesù, ti chiediamo perdono per quando lasciamo che ad illuminarci non sia la luce vera. Cristo, pietà. T – Cristo, pietà. L – Signore, ti chiediamo perdono per quando non cerchiamo te e ci accontentiamo di ciò che troviamo. Signore, pietà.

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T – Signore, pietà. P – Dio Onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccati e ci conduca alla vita eterna. T – Amen.

Dal Salmo 119 – in forma responsoriale Ad ogni strofa ripetiamo: Tu, Signore, sei luce per il mio cammino.

Lampada per i miei passi è la tua Parola, luce sul mio cammino. Ho giurato, e lo confermo, di osservare i tuoi giusti giudizi. Rit.

Sono tanto umiliato, Signore: dammi vita secondo la tua Parola. Signore, gradisci le offerte delle mie labbra, insegnami i tuoi giudizi. Rit.

Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, perché sono essi la gioia del mio cuore. Ho piegato il mio cuore a compiere i tuoi decreti, in eterno, senza fine. Rit.

Meravigliosi sono i tuoi insegnamenti: per questo li custodisco. La rivelazione delle tue parole illumina, dona intelligenza ai semplici. Rit.

G – Ed ora che abbiamo predisposto il nostro cuore all’ascolto, accogliamo la parola che Dio vuole rivelarci questa sera.

Canto dell’AlleluiaDurante il canto viene intronizzata la parola di Dio, accompagnata da due lumi.

P – Dal Vangelo secondo Giovanni (8,12)Di nuovo Gesù parlò loro e disse: “Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.

Intervento del celebrante.

Gesto – rinnovo promesse battesimali

Nel caso venisse scelta l’attività del pomeriggio Hope, in questo momento i sassi verranno portati all’altare da ciascun ragazzo.

G – Vogliamo rinnovare ora le nostre promesse battesimali, segno di salvezza e di conversione del cuore. Vogliamo accogliere la luce di Cristo nella nostra vita per vivere come figli di Dio, perseveranti nella fede.

P – Rinunciate al peccato, per vivere nella libertà dei figli di Dio?T – Rinuncio.

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P – Rinunciate alle seduzioni del male, per non lasciarvi dominare dal peccato?T – Rinuncio.P – Rinunciate a Satana, origine e causa di ogni peccato? T – Rinuncio. P – Credete in Dio, Padre Onnipotente, creatore del cielo e della Terra? T – Credo. P – Credete in Gesù Cristo, suo unico Figlio, nostro Signore, che nacque da Maria vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre?T – Credo. P – Credete nello Spirito Santo, la Santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna? T – Credo. P – Dio Onnipotente, Padre del nostro Signore Gesù cristo, che ci ha liberato dal peccato e ci ha fatto rinascere dall’acqua e dallo Spirito Santo, ci custodisca con la sua grazia in Gesù Cristo nostro Signore, per la vita eterna. T- Amen.

Si accendono le luci nell’aula liturgica.

Padre nostro.

A questo punto, dove è possibile, si può distribuire la comunione secondo il rito previsto al di fuori dalla celebrazione eucaristica.

Orazione

P – Padre, luce che illumina la nostra vita, donaci di trovare in te la speranza viva che sostiene il nostro cammino. Per Cristo nostro Signore. T – Amen.

Benedizione.

Canto

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 69 del Libro Campo Nazionale

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Terzo giorno

ORPA

Fonti bibliche:

Rut 1,1-141Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab. 2Quest’uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono. 3Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. 4Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. 5Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito.6Allora intraprese il cammino di ritorno dai campi di Moab con le sue nuore, perché nei campi di Moab aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane. 7Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare tranquillità in casa di un marito». E le baciò. Ma quelle scoppiarono a piangere 10e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo». 11Noemi insistette: «Tornate indietro, figlie mie! Perché dovreste venire con me? Ho forse ancora in grembo figli che potrebbero diventare vostri mariti? 12Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi. Se anche pensassi di avere una speranza, prendessi marito questa notte e generassi pure dei figli, 13vorreste voi aspettare che crescano e rinuncereste per questo a maritarvi? No, figlie mie; io sono molto più amareggiata di voi, poiché la mano del Signore è rivolta contro di me». 14Di nuovo esse scoppiarono a piangere. Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei.

Idee di fondo:

Durante il viaggio di ritorno, Noemi congeda le nuore, perché possano tornare alle loro famiglie. Orpa lascia così la suocera e torna indietro, mentre Rut sceglie di restare al suo fianco. Sull’esempio di Rut, i ragazzi leggono le proprie scelte e scoprono che non è sempre facile condividere e vivere fedelmente un’amicizia. Comprendono così che per discendere il bene è necessario invocare e accogliere la grazia dello spirito che aiuta a leggere i segni di bene nella propria vita.

Rut e Orpa si trovano di fronte ad una decisione importante da prendere. Secondo la legge dell’epoca, essendo le loro madri ancora in vita, avrebbero dovuto lasciare la suocera a tornare dalle loro famiglie di origine. Successivamente, avrebbero cercato di riposarsi per garantire a se stesse sopravvivenza e futuro. Rut, però, va oltre la legge e decide di restare con Noemi; non vuole abbandonarla al suo destino lasciandola da sola, con tutti i rischi in cui sarebbe potuta incorrere un’anziana vedova. Rut non disprezza la legge, ma ne rappresenta il compimento, riponendo la propria fiducia in Dio e dando priorità a un gesto di misericordia nei confronti della suocera. La fede e la carità, che ci contraddistinguono quali figli di uno stesso padre, vengono prima dell’appartenenza a un popolo. Dio apprezza il bene da qualsiasi luogo esso provenga: la misericordia non risponde alla logica dei confini (“Misericordia voglio e non sacrifici” Mt 9,13). Uno dei modi possibili per tradurre il nome Rut è proprio l’amica, colei che resta fedele alla suocera

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Noemi e non l’abbandona, pur potendolo fare, perché antepone il bene dell’altro al proprio. Orpa, da parte sua, non riesce a vedere la decisione di Noemi e compie una scelta giusta, anche legittima, senza quindi alzare lo sguardo dalla legge all’amore, nell’ottica del comandamento nuovo (Gv 13,34).

Capita spesso di trovarsi di fronte a un bivio: guardare a chi ha bisogno di un aiuto o pensare a se stessi? Accade nel nostro contesto scolastico, nello sport, nelle relazioni tra amici, ogni qualvolta un ragazzo più talentuoso è chiamato a decidere se pensare egoisticamente al profitto, compiendo nel migliore dei modi possibili il proprio dovere, o se porsi al servizio di chi è più in difficoltà, prendendo le parti del più debole, di chi è meno considerato. Si tratta di un esercizio di discernimento importante, perché allena i ragazzi a fare proprio uno sguardo comunitario: la gioia può dirsi davvero piena quando a un buon voto, a un buon risultato sportivo, a una vita relazionale ricca di contatti autentici fa riscontro l’attenzione e la responsabilità verso chi non ha gli stessi strumenti, chi è lasciato solo, chi dalle contingenze della vita non viene messo in condizione di dare il meglio di sé.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo si interroga sulla fatica e sulla ricchezza dell’operare scelte di fedeltà al bene.

Obiettivo delle attività:

Il ragazzo comprende quali dinamiche possono essere messe in campo per operare bene le proprie scelte.

Il ragazzo si interroga su come affrontare i dubbi nelle scelte che ritiene importanti, rimanendo così fedele al bene.

Il ragazzo impara a vagliare le proprie scelte alla luce della Parola, preferendo il criterio dell’amore a quello della comodità.

Preghiera del mattino

P- Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo T- AmenP- Signore apri le mie labbra T- E la mia bocca proclami la tua lode P- Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo T- Come era nel principio ora è sempre nei secoli dei secoli Amen. Alleluia P- Il Signore Gesù che ci invita a seguirlo in povertà di spirito, sia con tutti voi T- E con il tuo spirito

Canto

P- Buongiorno ragazzi! In questa giornata cercheremo di pensare alle scelte della nostra vita. Siamo in grado di riconoscere e scegliere il bene? Ci mettiamo allora in ascolto del Signore, affinché ogni nostra scelta sia fondata sulla Parola.

Dal salmo 31

Ad ogni strofa ripetiamo: Io voglio ascoltarti, Signore.

In te, Signore, mi sono rifugiato,

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mai sarò deluso;per la tua giustizia salvami. RIT

Porgi a me l'orecchio,vieni presto a liberarmi.Sii per me la rupe che mi accoglie,la cinta di riparo che mi salva. RIT

Tu sei la mia roccia e il mio baluardo,per il tuo nome dirigi i miei passi. Scioglimi dal laccio che mi hanno teso,perché sei tu la mia difesa. RIT

Mi affido alle tue mani;tu mi riscatti, Signore, Dio fedele.Tu detesti chi serve idoli falsi,ma io ho fede nel Signore. RIT

Esulterò di gioia per la tua grazia,perché hai guardato alla mia miseria,hai conosciuto le mie angosce; non mi hai consegnato nelle mani del nemico,hai guidato al largo i miei passi. RIT

Risonanze sul Salmo

T – Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della parola

P – Dal libro di Rut (1, 7–14)7Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda. 8Noemi disse alle due nuore: «Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! 9Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare tranquillità in casa di un marito». E le baciò. Ma quelle scoppiarono a piangere 10e le dissero: «No, torneremo con te al tuo popolo». 11Noemi insistette: «Tornate indietro, figlie mie! Perché dovreste venire con me? Ho forse ancora in grembo figli che potrebbero diventare vostri mariti? 12Tornate indietro, figlie mie, andate! Io sono troppo vecchia per risposarmi. Se anche pensassi di avere una speranza, prendessi marito questa notte e generassi pure dei figli, 13vorreste voi aspettare che crescano e rinuncereste per questo a maritarvi? No, figlie mie; io sono molto più amareggiata di voi, poiché la mano del Signore è rivolta contro di me». 14Di nuovo esse scoppiarono a piangere. Orpa si accomiatò con un bacio da sua suocera, Rut invece non si staccò da lei.

Invocazioni

P – Consapevoli che quando accettiamo un invito, rafforziamo il nostro legame di amicizia con chi ce la offre, preghiamo il Signore affinché siamo generosi nel rispondere alla sua chiamata, scegliendo sempre Lui quale amico e modello per i nostri pensieri e le nostre azioni. Diciamo insieme: Voglio scegliere te, Signore.

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T – Voglio scegliere te Signore1L – Aiutaci, Signore, affinché con la nostra testimonianza tutti abbiamo la possibilità di conoscere la bellezza di vivere nella tua amicizia. T – Voglio scegliere te Signore2L – Perché non abbiamo paura di sceglierti nella nostra vita, anche se questo talvolta comporta scelte contro corrente.T – Voglio scegliere te Signore3L – Perché ciascuno di noi faccia suo il tuo sguardo di bellezza, verità e bontà di fronte ad ogni scelta importante per la propria vita.T – Voglio scegliere te Signore

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 79 del Libro Campo Nazionale

Orazione

P – Dio Onnipotente ed eterno, che hai mandato il tuo Figlio nel mondo ad assumere la debolezza della carne per farla risorgere a vita nuova, ascolta la preghiera di noi ragazzi ancora in cammino verso la pace che non ha fine. Tu che sei Dio e vivi e regni nei secoli dei secoli.T – Amen.

Benedizione

P – Il Signore vi dia pace! T – Amen.P – Vi benedica Dio Onnipotente, Padre Figlio e Spirito Santo.T – Amen.

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 82 del Libro Campo Nazionale

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte l’età): Scegli meglio!

OBIETTIVO: Il ragazzo comprende quali dinamiche possono essere messe in campo per operare bene le proprie scelte.

MATERIALE OCCORRENTE: Esempi di situazioni possibili Zaino Telefono cellulare Bibbia Pallone Griglia per punteggi finali

DESCRIZIONE: Il gioco prevede che le squadre visitino diverse postazioni, ciascuna presieduta da un educatore. Nelle postazioni vengono presentate alcune situazioni di vita quotidiana attraverso una drammatizzazione o, se le esigenze numeriche non lo consentono, attraverso la narrazione. L’abilità di chi presiede consiste nello stimolare la riflessione nei ragazzi inducendoli anche a cambiare idea

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o a pensare che ogni situazione può avere diverse soluzioni, in base alle esperienze o inclinazioni caratteriali.

ESEMPI DI SITUAZIONI POSSIBILI (da integrare o modificare secondo gusto e necessità)

Chiara ha spifferato un segreto confidatole da Maria, Chiara è pentita, ma Maria non vuole più fidarsi di lei… ti fideresti?

Michele si è accorto che i suoi compagni lo prendono in giro perché non sa giocare a pallone. Cosa faresti al posto di Michele?

Luca e Mario sono amici da sempre. Un giorno, però, Mario inizia a frequentare sempre meno Luca, perché desidera cambiare giro di amici. Luca ne soffre… cosa faresti tu al suo posto?

Compito di ciascuna squadra è quello di ascoltare la situazione e di formulare una possibile soluzione… ad una condizione però! Le squadre hanno ricevuto all’inizio del gioco uno zaino contenente tre oggetti: un telefono cellulare, un pallone, una bibbia. I tre oggetti devono essere utilizzati (una sola volta per oggetto) nella formulazione della scelta per le situazioni visitate. Il confronto con un passo del vangelo/la preghiera, la chiamata ad un amico, la condivisone/il ricordo di un momento di gioco, contribuiscono, ad esempio, a discernere scegliendo sempre per il bene.

Conclusione: al termine della simulazione i ragazzi condividono tutte le soluzioni elaborate. Certamente hanno compreso la difficoltà di discernere il bene dal male quando ci si trova di fronte ad un bivio.

Gli educatori a termine della condivisione, assegnano il punteggio che premia quanti non si sono limitati alle scelte di comodo, ma hanno fatto un vero e proprio esercizio di discernimento comunitario:

Hai trovato la soluzione più facile, quella che fa più comodo ma che non tiene conto delle esigenze delle persone coinvolte (0 punti)

Hai chiesto a qualcun altro di risolvere il problema al tuo posto affidandoti a lui (0,5 punti) Hai confrontato diversi punti di vista per comprendere e scegliere (1,5 punti) Hai cercato di interrogarti chiedendoti: “cosa avrebbe fatto Gesù al mio posto?” (2 punti)

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Orpa che storia

OBIETTIVO: Il ragazzo comprende quali dinamiche possono essere messe in campo per operare bene le proprie scelte.

MATERIALE OCCORRENTE: Storia (vedi allegato). Bigliettini con i nomi dei personaggi della storia

DESCRIZIONE: I ragazzi pescano un bigliettino ciascuno, in cui è scritto il nome di un personaggio della storia. Durante l’attività, i ragazzi dovranno immedesimarsi con i personaggi. La storia contiene 7 personaggi, se si hanno gruppi più numerosi si consiglia di dividere il gruppo a metà.

Si inizia la lettura della storia, ogni volta che viene interpellato un personaggio, la lettura si interrompe e il ragazzo che lo interpreta, dovrà prendere una decisione al suo posto, scegliendo tra due alternative proposte dall’educatore. A seconda della scelta la storia avrà un proseguimento

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diverso. Durante la storia verranno interpellati almeno una volta tutti i personaggi, può capitare che vengano coinvolti anche più personaggi insieme e che quindi la decisione vada presa insieme.

Terminata la lettura si riflette insieme ai ragazzi sulle modalità con cui hanno preso le loro decisioni nella storia (istintivamente, ragionando, lasciandosi influenzare, a caso… ecc). Questo sarà il trampolino di lancio per riflettere sulle modalità di scelta che utilizzano nella loro vita.

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 87 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 87 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più piccoli): Il bivio alle spalle!

OBIETTIVO: Il ragazzo si interroga su come affrontare i dubbi nelle scelte che ritiene importanti, rimanendo così fedeli al bene.

MATERIALE OCCORRENTE: Lettera di Orpa Sagoma di cartone a dimensione naturale Cartone per disegnare una seconda sagoma Foglio con domande guida

DESCRIZIONE: I ragazzi ricevono una lettera firmata da Orpa. Dopo averla letta scrivono su una sagoma “a dimensione naturale” raffigurante una donna di spalle, le difficoltà che a parer loro, hanno spinto Orpa a lasciare Noemi.

Lettera:

Ciao! Il mio nome è Orpa. Avrai già sentito parlare di me. Sono la nuora di Noemi. La cognata di Rut.

Solo a nominare i loro nomi mi mancano così tanto… ricordo bene il giorno dei saluti. È stato difficile lasciarle. Erano ormai la mia famiglia. Abbiamo vissuto insieme gioie e dolori. Ma dovevo fare la mia scelta: rimanere con loro, e andare verso l’ignoto, in una terra mai vista, affidando la vita a Dio, oppure tornare per una strada sicura, più conosciuta.

Forse mi è mancato il coraggio che ha avuto Rut, forse è stata la paura a non farmi lasciare tutto e partire con loro. O forse sentivo solo che era più giusto tornare alla mia terra, raggiungere ciò che di sicuro possedevo, come la stessa Noemi mi chiedeva di fare. Lei mi ha lasciato libera di scegliere quello che secondo me era più giusto. Che benedizione sono le persone che Dio ti pone accanto: i genitori, gli amici... Con loro le scelte sono meno difficili. Puoi capire la difficoltà di scegliere, le mie paure e i motivi per cui ho preso questa triste decisione?

La tua amica Orpa

CONFRONTOI ragazzi realizzano, aiutandosi reciprocamente nel tracciare i contorni, una seconda figura disegnata di spalle che rappresenta stavolta loro stessi. Su di essa scrivono in quale situazione hanno voltato le spalle a qualcuno, preferendo un bene egoistico al bene condiviso.

Alcuni esempi di domande guida:

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È accaduto anche a me di vivere le difficoltà di Orpa? Quando non ho scelto di aiutare un amico, un famigliare? Cosa mi ha spinto a prendere quella decisione? Qualcuno mi ha influenzato o ho scelto liberamente? Temevo il giudizio di qualcuno?

A questo punto si forma un cerchio con le sagome che i ragazzi hanno realizzato. Le sagome vengono poste su delle sedie e i ragazzi si pongono ciascuno dietro la propria sagoma. A turno, nella condivisione, ciascun ragazzo racconta quanto ha scritto sulla sagoma. Attenzione però: ciascuna sagoma prima di parlare deve alzarsi in piedi! Si legge insieme il brano del vangelo di Matteo (Mt 19, 6–22). Viene quindi chiesto ai ragazzi di rilevare le emozioni del protagonista. Da questo lavoro emergerà come il giovane si sia allontanato triste da Gesù, perché incapace di liberarsi delle proprie ricchezze e seguire l’invito che gli è stato rivolto. A questo punto i ragazzi vanno a posizionare la propria sagoma nel luogo della preghiera.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più grandi): Scelgo te!

OBIETTIVO: Il ragazzo impara a vagliare le proprie scelte alla luce della parola, preferendo il criterio dell’amore a quello della comodità.

MATERIALE: Tutti devono indossare scarpe con lacci Materiale per le prove: es. pallina da ping-pong. Cartelli con provocazione

DESCRIZIONE: Il percorso – Tutti i partecipanti vengono divisi in coppie. I ragazzi di ciascuna coppia ricevono come compito lo svolgimento di un percorso con le difficoltà di essere l’un l’altro legati attraverso i lacci delle scarpe. Lungo il percorso trovano sugli alberi delle prove da affrontare. Ad ogni prova si propone alla coppia la scelta di proseguire il percorso unita o di slacciare i lacci proseguendo comunque insieme. Possibili prove possono essere, ad esempio: camminare contando il totale dei passi compiuti fino alla prova successiva, oppure camminare passandosi una pallina da ping-pong servendosi di una sola mano ecc.

La Parola – il luogo in cui il percorso si conclude è lo stesso per tutte le coppie. Quando tutte le coppie sono giunte al termine del percorso, viene letto il brano del vangelo di Matteo (19, 6–22), a cui fa seguito una breve riflessione.

Il deserto – a questo punto i ragazzi proseguono la meditazione attraverso un deserto itinerante. Trovano le provocazioni su alcuni cartelli presenti sugli alberi, e se vogliono, possono appuntare la loro risposta direttamente sui cartelli.

Alcuni esempi di domande guida:

Guardando al percorso appena sperimentato cosa è stato più difficile? Quando sono stato tentato di voltare le spalle al mio compagno?

Quale è stata la scelta più scomoda che ho dovuto prendere? Come sono riuscito a capire la scelta giusta? Ho chiesto aiuto a qualcuno? Mi sono fidato dei consigli di amici o persone adulte che stimo?

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Ho chiesto aiuto al Signore? Ho invocato l’aiuto del suo Spirito per discernere il bene dal male e decidere per il meglio?

In quell’occasione la scelta si è rivelata giusta?

CONFRONTOAl termine del deserto i ragazzi riunitisi in gruppo, possono condividere il frutto delle loro riflessioni.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): ORPA miseria che fatica!

OBIETTIVO:Il ragazzo, dopo aver messo a confronto le scelte dei due personaggi biblici, Orpa e Rut, riflette sulle difficoltà e benefici delle proprie scelte.

MATERIALE OCCORRENTE: Fonti bibliche di riferimento: Rut 1,1-14

DESCRIZIONE: Viene chiesto ai ragazzi di rileggere e rappresentare il brano di riferimento. Realizzata la scenetta, ci si ferma a riflettere sulla scelta dei due personaggi: Orpa e Rut. Sarà l’educatore a modulare il dialogo con i ragazzi attraverso l’aiuto di alcune domande, che indirizzeranno i ragazzi a riflettere anche sulla loro esperienza personale.

1. Come vedete la scelta di Rut e Orpa? (ricorda: sia la scelta di Rut che di Orpa sono scelte d’amore)

2. Voi come vi sareste comportati in questa situazione?3. Vi è mai capitato di trovarvi in una situazione simile con amici, famiglia ecc.? Il ragazzo

racconta un episodio che ha vissuto.4. In che modo hai preso la tua decisone?5. Quali sono le difficoltà che hai trovato?6. Che benefici ha portato la tua decisione?

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Celebrazione della sera – Liturgia penitenziale Prima della celebrazione viene posto davanti ai ragazzi un gruppo di segnali stradali, ciascuno recante una diversa indicazione: in Su, a dEstra, di Giù, di qUa, dI là, verso il Mare, verso I monti. Le lettere messe in evidenza in questi cartelli compongono la parola SEGUIMI.

Assieme a questi cartelli possono esserne posti altri senza alcuna lettera evidenziata.

Canto

P- Nel nome del Padre, del Figlio e delle Spirito Santo. T- AmenP- La pace del signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione nello Spirito Santo, siano con tutti voi. T- E con il tuo spirito

G-Questa sera ci vogliamo mettere davanti al Signore con la nostra vita, con la nostra povertà. Vogliamo chiedere a lui di aiutarci nelle scelte di ogni giorno, a guardare quale sia la strada più giusta per la nostra vita, anche se ci costa fatica. Chiediamo a Lui di mettere nel nostro cuore il dono dello Spirito Santo che è luce e ci illumina ogni giorno, pensando non a quello che ci conviene, ma a quello che è giusto.

Canto di invocazione allo Spirito Santo

In ascolto della Parola

P-Dal vangelo secondo Matteo (19,16-22)

Ed ecco un tale si avvicinò e gli disse: “Maestro, che cosa devo fare di buono per avere la vita eterna ?”. Gli rispose: “Perché mi interroghi su ciò che è buono? Buono è uno solo. Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. Gli chiese: “Quali?”. Gesù rispose: “Non ucciderai, non commetterai adulterio, non ruberai, non testimonierai il falso, onora il padre e la madre e amerai il prossimo tuo come te stesso”. Il giovane gli disse: “Tutte queste cose le ho osservate; che altro mi manca?”. Gli disse Gesù: “Se vuoi essere perfetto, va, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!”. Udita questa parola, il giovano se ne andò, triste; possedeva infatti molte ricchezze.

Intervento del celebrante

Esame di coscienzaSi consiglia di pensare un esame di coscienza che ricalca il tema della giornata, soffermandosi sulle numerose scelte che si fanno ogni giorno.

Richiesta di perdono comunitaria

G- Ed ora, cari ragazzi, chiediamo perdono per tutte le volte che, come il giovane ricco, ci voltiamo indietro e non accogliamo l’invito di Gesù a seguirlo, scegliendo invece ciò che è conveniente. È come se ognuno di noi scegliesse per sé una direzione diversa da quella indicataci dal Maestro! Eppure l’egoismo della “convenienza” è un vicolo cieco e non un percorso. Per questo chiediamo perdono.

Insieme si recita la preghiera del Confesso.

Confessioni individuali.

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Dopo la confessione ciascun ragazzo stacca una delle lettere non evidenziate dai cartelli quale segno del proprio impegno a cercare la giusta direzione. Terminata questa operazione, restano solo le lettere della parola “SEGUIMI”, che i ragazzi riordinano insieme su un nuovo cartello.

Preghiera di ringraziamento- recitata insieme:

T- Ti ringraziamo, Signore, per tutto quello che ci hai donato.Ti ringraziamo perché ci mostri sempre la strada del benee ci inviti ogni giorno a seguirti su di essa.Aiutaci ogni giorno a pensare come Te,a scegliere come Te, ad amare come Te.Sostienici quando la fatica, la pigrizia, la convenienzaci portano lontano da ciò che ci chiedi.Aiutaci a non voltarci indietroe a non far inaridire il nostro cuore,a far fiorire il deserto della nostra vitaattraverso scelte belle e coraggiose.Amen

Orazione

P- Padre Santo, che nel tuo Figlio Gesù Cristo ci hai dato l'esempio dell'amore vero, di scelte giuste e decisioni coraggiose, sostieni il nostro cammino e il nostro impegno, ogni giorno facci vedere sempre ciò che è giusto, anche se questo comporta fatica.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.T- Amen

Benedizione

Canto

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 93 del Libro Campo Nazionale

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Quarto giorno

NOEMI

Fonti bibliche:

Rut 1,15-2215Noemi le disse: “Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata”. 16Ma Rut replicò: “Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anche io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio.17Dove morirai tu, morirò anch'io e lì sarò sepolta. Il Signore mi faccia questo male e altro ancora, se altra cosa, che non sia la morte, mi separerà da te”.18Vedendo che era davvero decisa ad andare con lei, Noemi non insistette più.19Esse continuarono il viaggio, finché giunsero a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu in subbuglio per loro, e le donne dicevano: “Ma questa è Noemi!”. 20Ella replicava: “Non chiamatemi Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente mi ha tanto amareggiata! 21Piena me n'ero andata, ma il Signore mi fa tornare vuota. Perché allora chiamarmi Noemi, se il Signore si è dichiarato contro di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?”. 22Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.

Idee di fondo:

Dal confronto con il rapporto di reciproca cura tra Rut e Noemi, il ragazzo riconosce nelle relazioni più vicine un dono d'amore dell'unico Padre: dono che è chiamato a condividere vivendo la propria vita da “fratello in Cristo” del proprio prossimo.

Il nome Noemi significa letteralmente “mia dolcezza”. Al ritorno dalla terra di Moab, a Betlemme, Noemi dice alle donne che la salutano (Rt 1,20) di voler essere chiamata Mara, che vuol dire “mia amarezza”. Tutto ciò che era dolce nella sua vita sembra andato perduto. Accanto a lei è rimasta solo Rut, una straniera della terra di Moab. Eppure Rut dimostra di voler seguire fedelmente Dio: non solo non abbandona Noemi accompagnandola in un ritorno a casa che per lei rappresenta un'emigrazione, ma provvederà anche al suo sostentamento andando a spigolare nei campi di Betlemme. Nella difficoltà, Rut e Noemi si trovano unite, si prendono cura l'una dell'altra e sperimentano la forza dell'essere famiglia. Per la maggior parte dei ragazzi la famiglia è il luogo dove sperimentare la fraternità, il sostegno reciproco, l'amore disinteressato... una vera e propria “palestra d'amore”! La famiglia è anche lo spazio in cui generalmente ci si sente liberi di essere profondamente se stessi, con tutti i pregi e difetti. La famiglia è dunque tempo e spazio di autenticità in cui ciascuno dà il meglio di sé, oppure si adagia sull'amore dell'altro pensando che qualcuno si prenderà cura di lui. Capita così che i genitori si stupiscano di vedere il figlio volenteroso, fuori casa, oppure il contrario.I ragazzi prendono spunto dall'amore disinteressato e gratuito tra Rut e Noemi e riflettono su quanto le loro relazioni, a partire da quelle in famiglia, siano spinte dalla stessa forza. Scoprono che il segreto della fraternità sta nel riconoscere di essere figli dello stesso Padre, chiamati in virtù di questo a tessere relazioni significative con chi cammina al loro fianco, chiunque esso sia. Se gli amici si possono selezionare, i fratelli sono tutti indiscriminatamente accolti!

Obiettivo del giorno:

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Il ragazzo sperimenta la bellezza di costruire legami di autentica fraternità.

Obiettivi delle attività:

Il ragazzo scopre i gesti e le modalità per aiutarsi vicendevolmente. Il ragazzo si interroga sugli elementi fondamentali per costruire e mantenere nel tempo

relazioni autentiche e significative. Scopre, nell’essere discepoli di Gesù, l’elemento che da lo spessore dell’amore alle relazioni.

Il ragazzo scopre l’impegno e, al contempo, la bellezza di camminare insieme, mantenendo lo stesso passo.

Preghiera del mattino

P- Nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo T- AmenP- Signore apri le mie labbra T- E la mia bocca proclami la tua lode P- Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo T- Come era nel principio ora è sempre nei secoli dei secoli Amen. Alleluia P- Il Signore Gesù che ci invita a seguirlo in povertà di spirito, sia con tutti e voi T- E con il tuo spirito

Canto

P- Cari ragazzi, quando pensiamo alla nostra famiglia ci vengono in mente un tempo e un luogo che hanno il sapore dei legami genuini, belli e buoni. E’ il tempo e il luogo in cui ciascuno si prende cura dell’altro, in cui ciascuno riceve la giusta attenzione. Anche qui, al campo, siamo come in famiglia. Siamo la famiglia della Chiesa, tutti fratelli in Cristo! Anche qui – vedremo – sarà bello prendersi cura l’uno dell’altro, proprio come fratelli.

Dal salmo 133

Ad ogni strofa ripetiamo: Ti seguo, Signore.

Ecco, com’è bello e come è dolceche i fratelli vivano insieme! RIT

E’ come olio prezioso versato sul capo,che scende sulla barba, la barba di Aronne,che scende sull’orlo della sua veste. RIT

E’ come rugiada dell’Ermon,che scende sui monti di Sion.Perché là il Signore manda la benedizione,la vita per sempre. RIT

Risonanze sul Salmo

T – Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della parola

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P – Dal libro di Rut (1, 15–22)15Noemi le disse: “Ecco, tua cognata è tornata dalla sua gente e dal suo dio; torna indietro anche tu, come tua cognata”. 16Ma Rut replicò: “Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anche io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio.17Dove morirai tu, morirò anch'io e lì sarò sepolta. Il Signore mi faccia questo male e altro ancora, se altra cosa, che non sia la morte, mi separerà da te”.

18Vedendo che era davvero decisa ad andare con lei, Noemi non insistette più.19Esse continuarono il viaggio, finché giunsero a Betlemme. Quando giunsero a Betlemme, tutta la città fu in subbuglio per loro, e le donne dicevano: “Ma questa è Noemi!”. 20Ella replicava: “Non chiamatemi Noemi, chiamatemi Mara, perché l'Onnipotente mi ha tanto amareggiata! 21Piena me n'ero andata, ma il Signore mi fa tornare vuota. Perché allora chiamarmi Noemi, se il Signore si è dichiarato contro di me e l'Onnipotente mi ha resa infelice?”. 22Così dunque tornò Noemi con Rut, la moabita, sua nuora, venuta dai campi di Moab. Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l'orzo.

Invocazioni

P – Dio ci conosce nel profondo del cuore, conosce tutte le nostre necessità e desideri. Con fiducia, quindi, diciamo: donaci un cuore accogliente, Signore.T – Donaci un cuore accogliente, Signore.1L – Aiutaci a comprendere che la fede è vivere con te e incontrarti nei fratelli. T – Donaci un cuore accogliente, Signore.2L – Insegnaci a conoscere te accogliendo le parole e gli avvenimenti nei quali ti riveli.T – Donaci un cuore accogliente, Signore.3L – Dacci la forza di essere cristiani che testimonino la fede, la speranza e la carità.T – Donaci un cuore accogliente, Signore.

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 102 del Libro Campo Nazionale

Orazione

P – O Padre, donaci di gustare la bellezza della vita nell’autentica fraternità. Per Cristo nostro Signore.T – Amen.

Benedizione

P – Il Signore vi dia pace! T – Amen.P – Vi benedica Dio Onnipotente, Padre Figlio e Spirito Santo.T – Amen.

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 105 del Libro Campo Nazionale

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Attività della mattina (per i ragazzi di tutte l’età): Fianco a fianco

OBIETTIVO: Il ragazzo scopre l’impegno e, al contempo, la bellezza di camminare insieme, mantenendo lo stesso passo.

MATERIALE OCCORRENTE:

Ostacoli (sedie, scatoloni, ecc.) Bicchieri d'acqua Tappetini palestra (1 o 2 a squadra) Post-it Penne

DESCRIZIONE: Le squadre si sfidano in un doppio turno di gioco. Le prove affrontate nelle due manche accompagnano i ragazzi a comprendere l'importanza del costruire legami in cui nessuno venga mai escluso. Nell'altro è bello riconoscere e trovare sempre un'opportunità per crescere nel bene! Attenzione però: mantenere i legami richiede cura, vicinanza e capacità di sbrogliare i nodi che possono crearsi.

PRIMO GIOCO – L'unione fa la forzaLe squadre sono impegnate in un percorso ad ostacoli in cui, di volta in volta, trovano delle prove da affrontare. Lo scopo è quello di arrivare alla fine del percorso portando con sé un messaggio d'incoraggiamento di Rut a Noemi, che si sente sempre più vuota e infelice perché pensa che Dio l'abbia abbandonata.All'interno di ogni squadra si individuano i seguenti ruoli:

Rut: coloro che elaborano nella forma più creativa, veritiera e poetica possibile i messaggi da portare alla fine del percorso.

Noemi: coloro che, stanchi e sconfortati, vengono aiutati a sostenere le prove.

compagni di viaggio di Noemi: coloro che ricevono il messaggio da Rut all'inizio, sostengono Noemi nelle prove e, al termine del percorso, le consegnano il messaggio.

talpe (scelte in segreto da chi conduce il gioco all'interno di ogni squadra): devono mettere in difficoltà la propria squadra.

Lo svolgimento è il seguente: i ragazzi che impersonano Rut elaborano il messaggio, lo consegnano ai compagni di viaggio di Noemi che con quest'ultima e con la talpa affrontano il percorso. A percorso concluso, Noemi riceve il messaggio dai suoi compagni di viaggio.

Le prove:

1^ prova: la squadra deve passare in mezzo ad una serie di bicchieri colmi d'acqua senza far cadere nemmeno una goccia.

2^ prova: ad un certo punto del percorso, la squadra trova due tappetini; su ogni tappetino un ragazzo fa 5 flessioni con Noemi sulla schiena, mentre gli altri cercano di alleggerire il peso di quest'ultima sorreggendola per le braccia.

3^ prova: ogni componente deve resistere per un minuto con una gamba sollevata da terra.

4^ prova: la squadra trasporta Noemi tra gli ostacoli facendo una “seggiola” con le braccia.

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I vincitori che vengono premiati:

la squadra che termina prima il percorso;

la squadra che scrive il messaggio più incoraggiante;

la talpa migliore che non si è fatta scoprire.

SECONDO GIOCO – Il nodo gigante

Le singole squadre vengono disposte in cerchio; al via ogni ragazzo chiude gli occhi e con le braccia protese in avanti si muove verso il centro, cercando di afferrare le mani di un compagno, purché queste non siano del suo vicino. Quando si chiede di aprire gli occhi, i giocatori si ritrovano annodati. Sono quindi invitati a riformare il cerchio snodandosi. Ogni squadra deve svolgere il gioco singolarmente e non contemporaneamente. Si aggiudica la prova la squadra che riesce a formare il cerchio nel minor tempo possibile senza lasciare la presa.

CONFRONTO

L’educatore, nel gruppo, invita i ragazzi a riflettere sull’importanza dei legami inclusivi puntando sempre al bene e alla vicinanza. Dopo un breve confronto vengono invitati i ragazzi a scrivere su un post-it un concetto, una parola che ritengono fondamentale per costruire solidi legami.

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte l’età): Chi trova un amico… trova un tesoro!

OBIETTIVO: Il ragazzo scopre l’impegno e, al contempo, la bellezza di camminare insieme, e sperimenta i gesti e le modalità per aiutarsi vicendevolmente.

MATERIALE OCCORRENTE: bigliettini “prova” bigliettini “limite” bigliettini con indizi per caccia (allegato) fazzolettoni sedie cerchi bottiglie (o altro per fare un “piccolo” percorso ad ostacoli) fogli con domande (allegato)

DESCRIZIONE: L’attività prevede una sorta di breve caccia al tesoro in cui i ragazzi partono singolarmente, poi si uniscono formando una coppia, e infine si uniscono due coppie fino a formare un gruppetto di 4 persone, all’interno del quale faranno un confronto. Solo alla fine ci si riunisce con tutta la squadra per una condivisione-conclusione guidata dall’educatore.SVOLGIMENTO: All’interno della squadra, metà dei ragazzi estraggono un bigliettino “prova”, l’altra metà estrae un bigliettino “limite”. I ragazzi con il bigliettino “prova” troveranno scritta, appunto, una prova (vedi tabella) che però non possono fare loro in prima persona: devono bensì trovare un altro nell’altra metà del gruppo (tra i “limitati”), che possa fare quella determinata prova.Chi ha estratto il biglietto “limite” avrà un “handicap” ben preciso per cui sarà limitato in qualcosa. Il ragazzo che ha pescato la “prova” cercherà lo sfidante in base a rigor di logica. Per capire meglio vedere la tabella (i bigliettini da fare sono quelli della colonna “prova” e “limite”):

PROVA Soluzione LIMITE

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CHALLENGE TIME! Fai leggere ad un’altra persona ad alta voce la seguente filastrocca: Gnao Gnaulino che gnaulava la sposina si cercava: “Micia bella dove sei? non li senti i lagni miei?!?”. Micia bella lo ascoltava: “gnao gnaulino è un piagnisteo, non lo sento e marameo”! Gnao Gnaulino allor pensò: “di gnaulare cesserò, e così mi sposerò!”

Può fare questa prova solamente lo zoppo (il

cieco non può leggere, il muto non può parlare!!!)

CHE PECCATO! Per oggi sei zoppo: togliti una scarpa ed un calzetto e non appoggiare MAI quel piede a terra!

CHALLENGE TIME! Fai ballare e cantare la macarena ad un’altra persona, con battito di mani e salto finale quando si gira (OH EH!) su due piedi!

Può fare questa prova solamente il cieco (lo

zoppo non può poggiare un piede e il muto non

può cantare!!!)

CHE PECCATO! Per oggi sei cieco: usa il tuo fazzolettone per bendarti…e non imbrogliare!

CHALLENGE TIME! Fai fare ad un’altra persona lo slalom di corsa! Non puoi aiutarlo con indicazioni e non deve toccare gli ostacoli!

Può fare questa prova solamente il muto (il cieco non vede e lo zoppo non

può correre!!!)

CHE PECCATO! Per oggi sei muto: non puoi parlare né fare versi! Tieni chiusa la bocca!

A questo punto si formeranno le coppie (ovviamente si devono ripetere il numero di bigliettini PROVA-OSTACOLO in base al numero di ragazzi nel gruppo) I ragazzi con il limite continuano ad averlo per tutto il percorso, fino a quando non gli verrà comunicato di poter tornare “normali”.

Una volta fatta fare la prova all’unico compagno possibile, l’educatore giudica se la coppia è formata, li lega uno all’altro (solo i polsi) con un fazzolettone e consegna loro un bigliettino.

1. Questo bigliettino li conduce ad un luogo (vedi allegato) in cui troveranno un secondo biglietto Il primo bigliettino servirà solo a fargli sperimentare la difficoltà e la bellezza del camminare insieme, del sostenersi e di condividere la gioia di raggiungere un obiettivo.

2. Questo biglietto è spezzato (vedi allegato) e per poter arrivare al luogo successivo devono ricomporlo unendosi a un’altra coppia, quella che ha la parte mancante.

3. Quando trovano la coppia con cui unirsi, troveranno nel biglietto l’indicazione per il luogo in cui andare. Lì troveranno un foglio con delle domande e dovranno fare, da soli, un confronto seguendo la traccia.

Nel confronto nei gruppetti si consiglia di lasciarli soli per farli aprire più spontaneamente, l’educatore può monitorare per assicurarsi che effettivamente ci sia confronto e se necessario intervenire e aiutare i ragazzi.

Al fischio dell’educatore si ritorna nel gruppo-squadra e si condivide il confronto fatto nei gruppetti con l’aiuto dell’educatore.

PS: Ovviamente ci saranno più bigliettini “prova” uguali e più “limiti” uguali, vanno ripetuti per il numero totale dei ragazzi. In caso di numeri totali dispari possono partire in tre (si fa estrarre il

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bigliettino prova a due ragazzi insieme), e se le coppie sono dispari il biglietto da spezzare va spezzato per tre (si uniscono tre coppie!).

Vedere allegato con proposte per bigliettini “indizi” e domande del confronto. Stampare bigliettini “limiti” e “prova” in tabella per formazione iniziale coppie.

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 110 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 110 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più piccoli): I “pilastri” dell’amicizia

OBIETTIVO: Il ragazzo scopre i gesti e le modalità per aiutarsi vicendevolmente.

MATERIALE OCCORRENTE: post-it birilli scatole di cartone fogli penne

DESCRIZIONE: Divisi in piccoli gruppi composti da 3-4 elementi, i bambini e ragazzi scrivono su dei post-it ciò che, a loro parere, rende bella la vita insieme agli altri: fiducia, rispetto, dono, ecc. Le parole vengono attaccate ad alcuni birilli che tracciano un percorso da compiere. Sul punto di partenza, i ragazzi trovano costruita una piccola casa di “mattoni”. Per mattoni possono essere usati degli scatoloni di cartone o altre scatole di misura inferiore.

Divisi in coppie, come Noemi e Rut, i presenti trasportano i mattoni lungo il percorso. “Noemi” guida “Rut” che, bendata, deve portare i “mattoni” nel più breve tempo possibile alla fine del percorso, senza far cadere i “pilastri” delle relazioni e senza scontrarsi con le altre coppie. Il percorso può essere affrontato da più coppie contemporaneamente, anche alternando nella stessa coppia il ruolo di “Rut” e “Noemi”. La coppia che si scontra con altri partecipanti, o fa cadere uno o più birilli, deve di volta in volta rinunciare a uno dei “mattoni”. Terminata la staffetta, si procede con la ricostruzione della casa.

I bambini riflettono sulle difficoltà incontrate lungo il percorso.

Possibili domande-guida per condurre il confronto:

Ho ascoltato la voce che mi guidava?

Avevo fiducia nel mio compagno?

Ho seguito le regole del gioco o pensavo solo di voler finire prima degli altri?

A questo punto i bambini si confrontano su cosa significhi sostenere l'amico, supportarlo nel momento del bisogno e su come sia importante costruire relazioni senza “far cadere” i pilastri dell'amicizia. Al termine collocano i birilli-pilastri nella casa che hanno costruito.

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Attività del pomeriggio (per i ragazzi più grandi): Il bastone delle relazioni

OBIETTIVO: Il ragazzo si interroga sugli elementi fondamentali per costruire e mantenere nel tempo relazioni autentiche e significative. Scopre, nell’essere discepoli di Gesù, l’elemento che da lo spessore dell’amore alle relazioni.

MATERIALE: nastri supporti colori penne

DESCRIZIONE: Nell'antichità esisteva un modo per trasmettere messaggi cifrati che i grandi strateghi utilizzavano quando avevano la necessità di inviare informazioni al fronte, senza correre il rischio che le stesse potessero essere intercettate, comprese e sfruttate dal nemico. Si chiamava “scitala” e prevedeva l'uso di un bastone e di un nastro di cuoio sul quale erano riportate delle lettere. Chi preparava il messaggio arrotolava il nastro sul bastone, quindi procedeva alla scrittura delle lettere. Per decrittare il messaggio era dunque indispensabile avere un bastone identico a quello utilizzato durante la creazione del messaggio; attorno a quel bastone sarebbe stato avvolto il nastro fino alla lettura del contenuto cifrato.

Il gruppo viene diviso in due parti. Una parte riceve il compito di preparare i messaggi, l'altra quella di decodificarli. Ai ragazzi che devono scrivere il messaggio sui nastri viene chiesto di pensare agli elementi che ritengono importanti per costruire una relazione significativa (alcuni esempi: affetto, sintonia, empatia, interessi comuni, rispetto, condivisione, ecc.). dopo aver deciso il contenuto da riportare sul nastro, ciascuno procede prima alla scelta del supporto tra i diversi messi a disposizione, poi alla scrittura della parola sul nastro, dopo averlo arrotolato. Chi riceve il messaggio è chiamato, dunque, prima a indovinare il supporto utilizzato, poi ad attribuire il messaggio a uno dei componenti dell'altra squadra. A manche terminata si possono invertire i ruoli.

I ragazzi si confrontano sugli elementi emersi sui nastri. Pensando alle loro relazioni significative si chiedono:

- Quali comportamenti sostengono alcuni legami più di altri?

La lettura di Luca 10, 38-42 aggiunge altri elementi al confronto.

- Marta e Maria sono due modi complementari di entrare in relazione con gli altri. E noi, chiediamo solo di essere ascoltati o sappiamo metterci in ascolto dell'altro?

- Marta e Maria, pur essendo sorelle, non dialogano fra loro. Marta chiede a Gesù di parlare con la sorella. E noi, riusciamo sempre a dialogare con chi sentiamo distante da noi per il suo modo di essere e pensare?

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): AMIco GESÙ?

OBIETTIVO: Il ragazzo si interroga sugli elementi fondamentali per costruire e mantenere nel tempo relazioni autentiche e significative. Scopre, nell’essere discepoli di Gesù, l’elemento che dà lo spessore dell’amore alle relazioni.

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MATERIALE OCCORRENTE:

cartellone pennarelli brani biblici stampati post-it deserto (vedi allegato) frecce di cartone colla o scotch

DESCRIZIONE: I ragazzi faranno singolarmente un deserto cercando di riflettere sulle domande (vedi allegato). Dopo circa 15-20 minuti di riflessione individuale tornano nel gruppo. Non si condivide ancora nulla. Ci sarà un cartellone con scritto al centro “Gesù” e intorno i nomi di alcuni personaggi biblici che hanno avuto un incontro in prima persona con Lui. Leggeremo i versetti significativi dell’incontro di Gesù con ciascun personaggio e, di volta in volta, dopo aver letto il brano biblico, si chiederà di individuare quale/i tra i personaggi scritti sul cartellone era presente nel brano. Ora i ragazzi dovranno scegliere con quale freccia collegare ogni personaggio a Gesù. Ci saranno (già preparate da incollare di volta in volta) alcune frecce con scritto, su ognuna, un tipo di rapporto (vedi tabella). Le frecce andranno posizionate con la punta verso Gesù rappresentando l’atteggiamento che ogni personaggio, in quell’episodio, ha avuto nei confronti del Messia. Prima di far decidere ai ragazzi quale freccia possa sintetizzare quella relazione, ci fermeremo ad analizzare il rapporto tra quel personaggio e il Cristo, chiedendo al gruppo di individuare il tipo di relazione che viveva quel personaggio nei confronti del Nazzareno. (Domande esempio: come si comportava Marta verso Gesù, cosa faceva? Cosa si aspettava da lui? Che tipo di atteggiamento aveva?)Terminate tutte le frecce, (vedere soluzioni in tabella) quindi una volta completati tutti i personaggi, verrà chiesto ai ragazzi di scrivere il proprio nome su un post-it e, rileggendo-ripensando al proprio deserto, dovranno attaccare il post-it con il loro nome sulla freccia che rappresenta meglio il loro atteggiamento nelle relazioni, sia verso gli altri sia verso Gesù (la cosa a volte coincide... Gesù è nel prossimo e viceversa!)

Fatto questo leggeremo i brani biblici di “risposta a Gesù” (vedi tabella) e chiederemo qual è secondo loro l’atteggiamento che invece aveva Gesù verso ciascuno di essi. Come si comportava Gesù? Qual era il suo atteggiamento verso Marta? Invece verso il giovane ricco? Ecc…

Verranno fuori varie cose, ma quello che caratterizza e accomuna tutti gli atteggiamenti di Gesù è l’amore verso questi personaggi; di conseguenza l’amore verso tutti noi, indipendentemente dal nostro atteggiamento verso di Lui. Per Lui sono amici, anche in caso di tradimento, il suo è uno sguardo d’amore.

A questo punto metteremo una freccia che parte da Gesù verso i personaggi sul cartellone, la apriremo e apparirà il versetto “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13)

PERSONAGGI Brano biblico TIPO DI RAPPORTO (sulla freccia)

Risposta Gesù

1. MARTA Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo

accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome

1. Servizio Maria, dunque, quando giunse dov'era Gesù, si gettò ai suoi piedi dicendo: “Signore, se tu fossi stato

qui, mio fratello non sarebbe morto!”. Gesù allora quando la vide

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Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta

presa dai molti servizi.

(Lc 10, 38-40)

piangere e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, si

commosse profondamente, si turbò e disse: “Dove l'avete posto?”. Gli

dissero: “Signore, vieni a vedere!”. Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: “Vedi come lo

amava!”

2. MARIAIDEM COME SOPRA

(Lc 10, 38-40)2. Ascolto

IDEM

(Gv 11)

3. IL GIOVANE RICCO

Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale gli corse incontro e, gettandosi in

ginocchio davanti a lui, gli domandò: «Maestro buono, che cosa devo fare per avere

la vita eterna?». Gesù gli disse: «Perché mi chiami

buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.

(Mc 10, 17-18)

3. Richiesta

Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste cose le ho osservate fin dalla

mia giovinezza».Allora Gesù, fissatolo, lo amò e gli disse: «Una

cosa sola ti manca: và, vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai un

tesoro in cielo; poi vieni e seguimi». Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne andò afflitto,

poiché aveva molti beni.

(Mc 10, 20-22)

4. GIOVANNI

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Clèofa e

Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre:

«Donna, ecco il tuo figlio!». Poi disse al

discepolo: «Ecco la tua madre!». E da quel momento il discepolo la prese nella sua

casa.

(Gv 19, 25-27)

4. Risposta(Gv 19, 25-27)

Stessi versetti.

5. GIUDA

Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in

cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù

sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era

venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un

asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò

dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con

l'asciugatoio di cui si era cinto.(Gv 13, 2-5)

5. Tradimento

Mentre parlava ancora, ecco arrivare Giuda, uno dei Dodici, e con lui una

gran folla con spade e bastoni, mandata dai sommi sacerdoti e dagli anziani del popolo. Il traditore aveva

dato loro questo segnale dicendo: «Quello che bacerò, è lui;

arrestatelo!». E subito si avvicinò a Gesù e disse: «Salve, Rabbì!». E lo

baciò. E Gesù gli disse: «Amico, per questo sei qui!». Allora si fecero avanti e misero le mani addosso a

Gesù e lo arrestarono.

(Mt 26, 21b-25)

(Gv 13, 2-5)

Celebrazione della Sera – Veglia con il testimone: Annalena Tonelli [FORMA BREVE]

Per quanto riguarda la Celebrazione della Sera [COMPLETA] si veda pag. 114-122 del Libro Campo Nazionale

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Canto

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. T – Amen. P – La pace del Signore nostro Gesù Cristo, l'amore di Dio Padre e la comunione nello spirito Santo, siano con tutti voi.T – E con il tuo Spirito.

G – Siamo qui, questa sera, per fare un incontro, per metterci in ascolto di una vita. Vogliamo conoscere la storia di una donna che si è messa a disposizione dei suoi fratelli più poveri. Come Rut con Noemi, anche lei si è affiancata, si è fatta compagna di viaggio di uomini, donne e bambini malati per portare loro il calore dell'amore di Dio. Ascoltiamo cosa ci dice.

Durante la lettura viene proiettata un'immagine della testimone e alcuni scatti della sua vita. La celebrazione si presta bene anche a una soluzione itinerante con i vari momenti ospitati in spazi diversi.

Mi chiamo Annalena Tonelli, sono nata a Forlì il 2 aprile 1943. Sono laureata in Legge e, anche se non sono un medico, lavoro nella sanità da trent'anni. Lasciai l'Italia nel 1969 e da allora vivo a servizio delle popolazioni della Somalia. Decisi di dedicarmi agli altri quando ero ancora una bambina e così ho fatto fino alla fine della mia vita. Volevo solo seguire Gesù Cristo e per questo feci la scelta di vivere povera, come un vero povero.

G – Dopo la testimonianza di vita di Annalena ci mettiamo ai piedi di Gesù, in ascolto della sua Parola. Insieme a lei vogliamo sentirci fratelli del nostro prossimo moltiplicando, cioè regalando a chi ci sta vicino, l'amore che abbiamo ricevuto. Canto di invocazione allo Spirito Santo

In ascolto della Parola

P – Dal Vangelo secondo Luca (10,38-42)

Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: “Signore, non ti importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti”. Ma il Signore le rispose: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c'è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”.

Breve riflessione

Primo momento – Seguire il Maestro

Dal Vangelo secondo Luca (9,23-24)

L1 – Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà”.

Vengono portati all'altare un crocifisso e la Parola di Dio.

L2 – Annalena rifiuta ogni tipo di etichetta che la possa definire e si considera “nessuno” di fronte a Dio. Per seguire il Signore è sufficiente il battesimo. Per questo Annalena sente per sé e per tutti una

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chiamata alla santità, cioè all'amore. La santità, vissuta servendo gli altri, cresce attraverso la Parola di Dio. Così, di giorno, Annalena si dedica ai poveri e di notte, invece, legge la Scrittura.

Il dono più straordinario per cui ringrazierò Dio per sempre è il dono dei miei nomadi nel deserto. Essi mi hanno insegnato ad agire e operare nel nome del Signore.

Secondo Momento – Tutta per i poveri

Dalla Prima lettera di San Paolo Apostolo ai Corinzi (1,27-31)

L1 – Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzabile per il mondo, quello che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù, il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia, santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti nel Signore.

Viene portata all'altare una pagnotta di pane.

L2 – La povertà è uno degli elementi centrali del cammino di Annalena e vuol dire prima di tutto non essere pieno del proprio io. Solo chi non è pieno di sé è capace di accogliere, ospitare e compatire. Per amare è fondamentale com-patire. Significa dire: “Il mio cuore è vicino al tuo, tutto ciò che provi, io lo provo insieme a te!”. Per Annalena compatire e condividere voleva dire imitare il Signore, comportarsi come Lui si sarebbe comportato.

Desidero continuare a gridare il Vangelo, come ho fatto per questi trentatré anni. Cerco di vivere rispettando coloro che il Signore mi ha donato e ho assunto il loro stile di vita. Vivo una vita molto sobria e ho rinunciato a tante abitudini. Ho dialogato, amato e vivo al servizio di chi vive in Somalia. Voglio seguire solo Gesù Cristo.

Terzo Momento – Perseguitata per aver amato

Dal Vangelo secondo Matteo (5,11-12)

L1 - “Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i profeti che furono prima di voi”.

Viene portata all'altare la fotografia di Annalena Tonelli.

L2 - “La cosa migliore è esserci!” con queste parole Annalena riconosce che la vita è condivisione: in Kenia e Somalia riceve minacce, viene percossa e sequestrata, ma resta al fianco dei poveri e dei malati fino a donare la sua vita quando viene uccisa il 5 ottobre 2003.

Non potrei mai abbandonarli, devo vivere e morire con loro. Non ho mai desiderato altra vita che questa, spesa per gli altri, per i miei amici e nemici. In loro vedo Lui, nessuno è al di fuori dell'amore di Dio. Voglio amare, accettare, perdonare tutti, perché la vita ha senso solo se si ama.

Conclusione – Ha scelto la parte miglioreG – Abbiamo percorso questo pezzo di strada con Annalena Tonelli. Vogliamo ringraziare il Signore per la sua testimonianza. Nel suo amore per gli altri riconosciamo il volto del vero discepolo di Gesù. A Dio chiediamo di poter vivere come Annalena, sempre sui suoi passi.

T – Signore, Dio della pace e dell'amore,ti ringraziamo per averci fatto incontrare Annalena.Ti chiediamo di essere discepoli come lei,di rispondere con coraggio alla Tua chiamata,

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di metterci ai tuoi piedi per ascoltare la Tua Parolae per trovare la forza di farci dono. Aiutaci a fare della nostra vita un dono per i fratelliper chi è nel bisogno, per chi è solo, per chi non ha amici.Vogliamo donare la nostra vita offrendola al mondo,come segno del Tuo amore per tutti i bambini,i ragazzi, gli uomini e le donneche metti sul nostro cammino.Rendici dono d'amore come lo è stato Annalena.Che si compia ogni giorno in noi la Tua volontà. Amen.OrazioneP – O Dio, Padre Onnipotente, tu hai dato alla tua Chiesa la luce splendente di Annalena Tonelli, segno del tuo amore per l'umanità. Aiutaci a splendere della sua stessa luce, quella che viene dall'essere tuoi veri discepoli. Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T – Amen.

BenedizioneCanto

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 123 del Libro Campo Nazionale

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Quinto giorno

BOOZ E IL MANTELLO

Fonti bibliche:

Rut 2, 1-12; 3, 1-13 1Noemi aveva un parente del marito, uomo potente e ricco della famiglia di Elimèlech, che si chiamava Booz. 2 Rut, la Moabita, disse a Noemi: «Lasciami andare per la campagna a spigolare dietro a qualcuno agli occhi del quale avrò trovato grazia». Le rispose: «Và, figlia mia». 3Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori; per caso si trovò nella parte della campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlech. 4Ed ecco Booz arrivò da Betlemme e disse ai mietitori: «Il Signore sia con voi!». Quelli gli risposero: «Il Signore ti benedica!». 5Booz disse al suo servo, incaricato di sorvegliare i mietitori: «Di chi è questa giovane?». 6 Il servo incaricato di sorvegliare i mietitori rispose: «È una giovane moabita, quella che è tornata con Noemi dalla campagna di Moab. 7Ha detto: Vorrei spigolare e raccogliere dietro ai mietitori. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino ad ora; solo in questo momento si è un poco seduta nella casa». 8Allora Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo; non allontanarti di qui, ma rimani con le mie giovani; 9tieni d'occhio il campo dove si miete e cammina dietro a loro. Non ho forse ordinato ai miei giovani di non molestarti? Quando avrai sete, và a bere dagli orci ciò che i giovani avranno attinto». 10Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: «Per qual motivo ho trovato grazia ai tuoi occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?». 11 Booz le rispose: «Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. 12 Il Signore ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo salario sia pieno da parte del Signore, Dio d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti».1 Noemi, sua suocera, le disse: «Figlia mia, non devo io cercarti una sistemazione, così che tu sia felice? 2 Ora, Booz, con le cui giovani tu sei stata, non è nostro parente? Ecco, questa sera deve ventilare l'orzo sull'aia. 3 Su dunque, profumati, avvolgiti nel tuo manto e scendi all'aia; ma non ti far riconoscere da lui, prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. 4 Quando andrà a dormire, osserva il luogo dove egli dorme; poi và, alzagli la coperta dalla parte dei piedi e mettiti lì a giacere; ti dirà lui ciò che dovrai fare». 5 Rut le rispose: «Farò quanto dici». 6 Scese all'aia e fece quanto la suocera le aveva ordinato. 7 Booz mangiò, bevve e aprì il cuore alla gioia; poi andò a dormire accanto al mucchio d'orzo. Allora essa venne pian piano, gli alzò la coperta dalla parte dei piedi e si coricò. 8 Verso mezzanotte quell'uomo si svegliò, con un brivido, si guardò attorno ed ecco una donna gli giaceva ai piedi. 9 Le disse: «Chi sei?». Rispose: «Sono Rut, tua serva; stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto». 10 Le disse: «Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è migliore anche del primo, perché non sei andata in cerca di uomini giovani, poveri o ricchi. 11 Ora non temere, figlia mia; io farò per te quanto dici, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna virtuosa. 12 Ora io sono tuo parente, ma ce n'è un altro che è parente più stretto di me. 13 Passa qui la notte e domani mattina se quegli vorrà sposarti, va bene, ti prenda; ma se non gli piacerà, ti prenderò io, per la vita del Signore! Stà tranquilla fino al mattino».

Idee di fondo:

Dietro suggerimento di Noemi, Rut si presenta a Booz che ne riconosce la bontà e la fedeltà alla suocera e al suo Dio. Agli occhi di Booz, Rut non è più una straniera, ma la donna amata, la donna da proteggere e da riscattare. Proprio come è accaduto a Rut, anche i ragazzi

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scoprono di avere un posto privilegiato nel cuore di Dio, che manifesta la sua presenza nella loro vita.

Arrivata a Betlemme come straniera, Rut svolge un lavoro umilissimo: la spigolatrice nei campi di Booz (spigolare è recuperare ciò che non è stato raccolto durante il primo passaggio dei mietitori). Alla base di questa scelta c’è il desiderio di contribuire al sostentamento di Noemi, sua suocera. Booz rimane molto colpito da questa moabita che ha accettato di seguire la suocera in una terra straniera e che ha deciso di prendersene cura. Per questo vuole premiarla: le accorda alcuni vantaggi (condividere l’acqua dei suoi operai), la protegge e fa in modo che possa sempre portare a casa quanto necessario per sé e Noemi. Non solo: Booz decide di riscattare Rut, in modo che non sia più serva, ma libera.I ragazzi spesso conoscono la paura di non sentirsi accolti, di non piacere agli adulti o ai propri coetanei, e di conseguenza vivono la fatica di dover essere diversi da come sono. Altre volte, invece, sperimentano la gioia di un’accoglienza incondizionata, capace di valorizzare i loro talenti e di renderli davvero felici. Riconoscere nell’Eucaristia la presenza di Dio è un modo concreto per scoprire di essere amati da Colui che si è fatto piccolo proprio per essere vicino a ogni uomo, anche quando sembra essere più lontano. Un Dio che non esita a stendere il suo mantello anche su ciascuno di loro, facendoli sentire protagonisti, scelti e amati così come sono.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo si riconosce amato e accolto da Dio.

Obiettivi delle attività:

Il ragazzo riconosce con stupore la bellezza nella realtà che lo circonda quando il suo sguardo cambia prospettiva, come avviene tra Booz e Rut;

Il ragazzo osserva se stesso e gli altri con occhi nuovi, così da riconoscere la bellezza nella vita di ciascuno;

Attraverso lo sguardo dei compagni, il ragazzo impara a guardare se stesso con verità e carità;

Preghiera del mattino

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.T – Amen.P – Signore, apri le mie labbra.T – E la mia bocca proclami la tua lode.P – Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.T – Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.P – Il Signore Gesù che ci invita a seguirlo in povertà di spirito, sia con tutti voi.T – E con il tuo spirito.

Canto

P – Carissimi, oggi scopriremo che ciascuno di noi è amato e accolto da Dio. Faremo esperienza di un Dio che ci vuole bene per ciò che siamo, “senza se e senza ma”.

Dal Salmo 139 – in forma responsoriale

Ad ogni strofa ripetiamo: Ti amo, Signore.

Loda il Signore, anima mia:

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loderò il Signore per tutta la mia vita,finché vivo canterò inni al mio Dio. Rit.

Non confidate nei potenti,in un uomo che non può salvare.Esala lo spirito e ritorna alla terra;in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni. Rit.

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe,chi spera nel Signore suo Dio,creatore del cielo e della terra,del mare e di quanto contiene.Egli è fedele per sempre,rende giustizia agli oppressi,dà il pane agli affamati. Rit.

Il Signore libera i prigionieri,il Signore ridona la vista ai ciechi,il Signore rialza chi è caduto,il Signore ama i giusti,il Signore protegge lo straniero,egli sostiene l'orfano e la vedova,ma sconvolge le vie degli empi. Rit.

Il Signore regna per sempre,il tuo Dio, o Sion, per ogni generazione. Rit.

Risonanze sul Salmo.

T – Gloria al Padre, al Figlio e allo spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della parola

L – Dal libro di Rut (2, 8 – 14)8Allora Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo; non allontanarti di qui, ma rimani con le mie giovani; 9tieni d'occhio il campo dove si miete e cammina dietro a loro. Non ho forse ordinato ai miei giovani di non molestarti? Quando avrai sete, và a bere dagli orci ciò che i giovani avranno attinto». 10Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: «Per qual motivo ho trovato grazia ai tuoi occhi, così che tu ti interessi di me che sono una straniera?». 11 Booz le rispose: «Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso un popolo, che prima non conoscevi. 12 Il Signore ti ripaghi quanto hai fatto e il tuo salario sia pieno da parte del Signore, Dio d'Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti».13Ella soggiunse: «Possa rimanere nelle tue grazie, mio signore! Poiché tu mi hai consolato e hai parlato al cuore della tua serva, benché io non sia neppure come una delle tue schiave».

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14Poi, al momento del pasto, Booz le disse: «Avvicìnati, mangia un po’ di pane e intingi il boccone nell’aceto». Ella si mise a sedere accanto ai mietitori. Booz le offrì del grano abbrustolito; lei ne mangiò a sazietà e ne avanzò.

Invocazioni

P- Dio ci meraviglia per l’amore incondizionato che nutre per ciascuno di noi. Egli sa vedere cosa portiamo davvero nel cuore. Preghiamo insieme:T- Signore, insegnami a guardare gli altri con i tuoi occhi

1L- Quando sono distratto e poco caritatevole con chi mi è vicinoT- Signore, insegnami a guardare gli altri con i tuoi occhi

2L- Quando penso solo a me stessoT- Signore, insegnami a guardare gli altri con i tuoi occhi

3L- Quando non riesco ad andare oltre un torto che ho subitoT- Signore, insegnami a guardare gli altri con i tuoi occhi

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 133 del Libro Campo Nazionale

OrazioneSignore, che ti fai trovare da chi ti cerca con cuore sincero, alimenta in noi il desiderio del tuo volto e dirigi a te i nostri cuori. Per Cristo nostro Signore.

T- Amen

Benedizione

P- Il Signore vi dia pace!T- AmenP- Vi benedica Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.T- Amen

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 135 del Libro Campo Nazionale

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Una nuova prospettiva

OBIETTIVO: Il ragazzo riconosce con stupore la bellezza nella realtà che lo circonda quando il suo sguardo cambia prospettiva, come avviene tra Booz e Rut;

MATERIALE OCCORRENTE: immagine del Polittico della Misericordia di Piero della Francesca materiali necessari per la produzione del quadro

DESCRIZIONE: Ad ogni squadra viene chiesto di improvvisarsi artista per un giorno.Viene mostrato ad ogni squadra il Polittico della misericordia di Piero della Francesca: vengono dati 10 minuti a disposizione per osservare il quadro e pensare a come riprodurlo in maniera

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personale e originale. I nuovi soggetti del quadro sono i ragazzi stessi che, usando creatività e fantasia, sono chiamati a raccontare e a dare vita a un quadro in maniera del tutto nuova, originale e stupefacente.I ragazzi sono invitati a offrire una nuova prospettiva e per questo viene loro chiesto di riprodurla in tre modi:Identica - la riproduzione deve essere più simile possibile all’originale.Personalizzata - l’opera viene personalizzata e riproposta in maniera del tutto nuova; i ragazzi provano a valorizzare al massimo qualche particolare che li ha stupiti catturando la loro attenzione.Animata - i ragazzi danno vita all’opera d’arte e immaginano un possibile dialogo tra i soggetti del quadro.Vince la squadra che riproduce in modo più originale l’opera d’arte. Ad ogni rappresentazione viene assegnato un punteggio.

Attività del mattino (per i ragazzi di tutte le età): Punti di vista

OBIETTIVO: Il ragazzo riconosce con stupore la bellezza nella realtà che lo circonda quando il suo sguardo cambia prospettiva, come avviene tra Booz e Rut.

MATERIALE OCCORRENTE:

foto di Tommie Smith, Jhon Carlos e Peter Norman. fogli e penne

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DESCRIZIONE: Ai ragazzi (possibilmente divisi in sottogruppi) viene fatta vedere la foto in questione, con Smith, Carlos e Norman, gli si domanda che cosa rappresenta secondo loro l’immagine e di descriverla brevemente, fornendo un titolo (che sarà poi appuntato su un foglio).

1° fase: una volta ascoltate le loro prime descrizioni, si aggiungono delle informazioni sulla foto

“Era il 1968, periodo storico caratterizzato dalla disparità raziale culminato il 4 aprile con l’assassinio di Martin L. King. […] La finale dei 200 metri, a questa olimpiadi di Città del Messico, la vince Tommie Smith in 19”83 (primo a scendere sotto i 20”) davanti a Norman (20’’06) e Carlos (20’’10). […] tutti e 3 gli atleti erano nati a Giugno. Smith nel Texas, settimo di undici figli. Ha 24 anni. Suo padre raccoglie cotone. Norman è il più anziano, ha 26 anni, suo padre è macellaio, famiglia molto credente e vicina all’Esercito della Salvezza. Carlos, 23 anni, è figlio di un calzolaio, nato e cresciuto ad Harlem.”

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Una volta letto ciò gli si richiede ancora di descrivere l’immagine e assegnarli un nuovo titolo, date queste nuove informazioni.

2° fase: si aggiungono ora altre informazioni.

“Nel ’67 Harry Edwards, sociologo a Berkley, ha fondato l’OPHR, Olympic Program for human rights. L’idea è che gli atleti neri boicottino i giochi, ma è difficile da realizzare. Chi aderisce porta un distintivo, una sorta di coccarda, ed è libero di manifestare come crede.”

Una volta letto ciò, gli si richiede ancora di descrivere l’immagine con queste nuove informazioni, consigliando loro di guardare bene i dettagli (anche Norman, l’atleta nero porta una coccarda).

3° ed ultima fase: “Nel sottopassaggio che va dagli spogliatoi al podio Norman assiste ai preparativi dei due americani. Tutto è fortemente simbolico, dalla mancanza di scarpe (che indica la povertà) alla collanina di piccole pietre che Carlos mette al collo (ogni pietra è un nero che si batteva per i diritti ed è stato linciato). E Norman dice “Datemi uno dei due distintivi, sono solidale con voi. Si nasce tutti uguali e con gli stessi diritti”. Così anche Norman si sistema la coccarda sulla sinistra della tuta. C’è un problema, Carlos ha dimenticato i suoi guanti neri al villaggio, mentre Smith ha con sé quelli comprati da Denise, sua moglie. “Mettetevene uno tu e l’altro tu” suggerisce Norman. Così fanno. Smith alza il pugno destro e Carlos il sinistro. “se ne pentiranno tutta la vita” dice Payton Jordan, capodelegazione USA. […] Norman in Australia viene radiato. Supera 13 volte il tempo di qualificazione per i 200 e 5 quello per i 100, ma a Monaco ’72 non lo mandano. Nessuna spiegazione. Intraprese la carriera di insegnamento di educazione fisica, svolse attività sindacale, arrotonda in una macelleria. […] muore il 3 Ottobre del 2006, Smith e Carlos vanno a reggere la bara.”

Una volta terminato di leggere, gli si richiede ancora di descrivere l’immagine e assegnarli un ultimo nuovo titolo.

CONFRONTO: Nelle prime fasi i ragazzi non si sono concentrati su Norman, l’atleta bianco, ma sui due atleti neri. Questo è perché siamo solitamente indotti a pensare e riflettere solo su ciò che ci propongono (vedi effetto mass media), mentre bisognerebbe avere una visione ampia della vita e di tutte le informazioni possibili: in questo caso scoprendo mano a mano informazioni maggiori, abbiamo svelato la bellezza ed eroicità della figura di Norman, che in un primo momento sembra non condividere i gesti rivoluzionari degli altri due atleti.

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 140 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 140 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più piccoli): Sotto il mantelloOBIETTIVO: Il ragazzo esamina il modo in cui sceglie di donarsi agli altri.

MATERIALE OCCORRENTE: materiale di riciclo post-it penne

DESCRIZIONE:

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Fase1: i ragazzi preparano un “mantello” con materiale riciclato e nella parte interna scrivono qualità e talenti che ritengono di avere. Fase2: scrivono su alcuni post-it le qualità dei compagni del gruppo Fase3: al via i ragazzi raggiungono i compagni per attaccare sul mantello le qualità scritte per ognuno.

CONFRONTO: Ogni ragazzo confronta la propria visione di sé con quella scritta sui post-it dagli altri per cogliere gli elementi di somiglianza e differenza. A conclusione si legge un passaggio del Salmo139.

T- Signore, tu mi scruti e mi conosci,tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,intendi da lontano i miei pensieri,osservi il mio cammino il mio riposo,ti sono note tutte le vie.Sei tu che hai formato i miei renie mi ha tessuto nel grembo di mia madre.Io ti rendo grazie:hai fatto di me una meraviglia stupenda;meravigliose sono le tue opere,le riconosce pienamente l’anima mia.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più grandi): Questo sono io!

OBIETTIVO: Attraverso lo sguardo dei compagni, il ragazzo impara a guardare se stesso con verità e carità.

MATERIALE OCCORRENTE: stracci e stoffe nuove pennarelli brano di Luca (7,36-50)

DESCRIZIONE: Fase 1: Vengono consegnati ai ragazzi alcuni materiali di scarto (come stracci) o stoffe nuove, bianche o colorate. A ciascuno viene chiesto di scegliere alcuni pezzi di stoffa che rappresentino una loro caratteristica, optando per un materiale da riciclo se si tratta di un difetto, o per una stoffa nuova se si pensa un pregio. I ragazzi realizzano quindi un mantello. Ognuno può scegliere di scrivere le caratteristiche personali sul lato interno o sul lato esterno del mantello, a seconda che si tratti di qualità mostrate o tenute nascoste.Fase 2: Ogni ragazzo individua 1 o più compagni del gruppo e seleziona per ciascuno un pezzo di stoffa. Su di essa scrive quali qualità riconosce nell’amico, sia positive che negative. A questo punto, al mantello di ciascuno sono aggiunte le stoffe preparate dai compagni.

CONFRONTO E CONCLUSIONEIl gruppo si confronta con il brano di Lc 7,36-50, a partire da questi interrogativi posti dalla parola:Quale opinione ha Simone della donna ai piedi di Gesù?Qual è la differenza tra lo sguardo di Simone e quello di Gesù?Quale idea hanno di loro i compagni? Si avvicina la loro immagine reale?Rispetto ai personaggi a chi ti senti più vicino? Perché? I tuoi occhi assomigliano più a quelli di Gesù o di Simone?Pensi che il Signore ti abbia mai guardato come ha fatto con questa donna? Quando è successo e

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come ti sei sentito?

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): “Possiamo fare meglio”

OBIETTIVO: Attraverso lo sguardo dei compagni, il ragazzo impara a guardare se stesso con verità e carità.

MATERIALE OCCORRENTE: un foglio o post-it per ragazzo, piccola cesta.

DESCRIZIONE: Sulla base del testo della mattina dell’attività “Punti di vista” (rilettura o breve spiegazione da parte dell’educatore), si riflette su quelli che sono i difetti/pregiudizi. Si dividono i ragazzi in sottogruppi. Ad essi viene fornito un foglio o post-it a testa, dove dovranno scrivere un loro difetto. Una volta scritto il difetto in maniera anonima, piegano il foglietto, e lo mettono all’interno di una piccola cesta. A questo punto i ragazzi si alzano in piedi uno alla volta, e pescando nella cesta, leggono davanti a tutti il difetto scritto nel biglietto. Dopo avere tentato di individuare a chi appartiene (in caso non ci si riuscisse, il ragazzo che lo ha scritto si deve manifestare), la persona che ha letto il difetto propone un consiglio per aiutare a superarlo, (la proposta può essere discussa anche insieme al gruppo) e fornisce anche un pregio alla persona stessa. Il pregio fornito non deve essere tra i più banali (evitare quindi: Carino, simpatico, ecc.) e non deve per forza essere descritto in un’unica parola, ma anche con una frase o un esempio di cose positive che ha compiuto.

A discrezione degli educatori, se avanza tempo, si sceglie un difetto all’interno del sottogruppo e si organizza una scenetta dove si mostra nella vita di tutti i giorni come si potrebbe riuscire a superarlo.

Celebrazione della sera – Celebrazione Eucaristica

Atto penitenziale

P- All’inizio di questa celebrazione eucaristica affidiamo nelle mani del Padre il nostro cuore ferito e umiliato. Chiediamo di versare su di noi l’olio della consolazione e di coprirci con il mantello della sua misericordia.

Tutti si fermano qualche istante in silenzio

L1- Signore Gesù, ti chiediamo perdono per quando non ricorriamo a te nelle nostre difficoltà, ma cerchiamo di fare tutto da soli. Signore, pietà

T- Signore, pietà

L2- Cristo Gesù, ti chiediamo perdono quando non sappiamo essere testimoni della tua misericordia e della tua accoglienza nei confronti dei nostri fratelli. Cristo, pietà

T- Cristo, pietà

L3- Signore Gesù, ti chiediamo perdono per tutte le volte in cui ci lasciamo prendere dalla disperazione e non ci accorgiamo della tua mano tesa verso di noi. Signore, pietà

T- Signore, pietà

Liturgia della parola

Salmo responsoriale (23)

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Ad ogni strofa ripetiamo: Il mio calice trabocca della tua parola

Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce.Rinfranca l’anima mia. Mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Rit.

Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza.Davanti a me tu prepari una mensa sotto gli occhi dei miei nemici. Ungi di olio il mio capo; il mio calice trabocca. Rit.

Sì, bontà e fedeltà mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita,abiterò ancora nella casa del Signore per lunghi giorni. Rit.

Dal Vangelo secondo Luca (7, 36-50)

Uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato.A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che lo tocca: è una peccatrice». Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». Ma egli disse alla donna: «La tua fede ti ha salvata; và in pace!»

Liturgia eucaristica

Dopo il Santo e prima della Preghiera eucaristica si propone il gesto dell’unzione delle mani dei ragazzi. Come le mani del sacerdote sono consacrate dall’olio della grazia divina, anche noi vogliamo fare esperienza di questa grazia. L’Eucaristia che riceviamo nelle mani è il segno tangibile della sua presenza accanto a noi.

Scambio di pace

Per lo scambio della pace inizia prima il sacerdote che, portando la pace di Gesù, abbraccia tutti i ragazzi. Poi, una volta terminato, i ragazzi si scambiano reciprocamente l’abbraccio della pace.

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 146 del Libro Campo Nazionale

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Sesto giorno

GO’EL IL RISCATTATORE

Fonti bibliche:

Rut 4, 1-121Intanto Booz venne alla porta della città e vi sedette. Ed ecco passare colui che aveva il diritto di riscatto e del quale Booz aveva parlato. Booz gli disse: «Tu, quel tale, vieni e siediti qui!». Quello si avvicinò e sedette. 2Poi Booz scelse dieci uomini fra gli anziani della città e disse loro: «Sedete qui». Quelli sedettero. 3Allora Booz disse a colui che aveva il diritto di riscatto: «Il campo che apparteneva al nostro fratello Elimèlec, lo mette in vendita Noemi, che è tornata dalla campagna di Moab. 4Ho pensato bene di informartene e dirti: Fanne acquisto alla presenza delle persone qui sedute e alla presenza degli anziani del mio popolo. Se vuoi acquistarlo con il diritto di riscatto, acquistalo, ma se non vuoi acquistarlo, dichiaramelo, che io lo sappia; perché nessuno fuori di te ha il diritto di riscatto e dopo di te vengo io». Quegli rispose: «Io intendo acquistarlo». 5Allora Booz disse: «Quando acquisterai il campo dalla mano di Noemi, nell'atto stesso tu acquisterai anche Rut, la Moabita, moglie del defunto, per assicurare il nome del defunto sulla sua eredità». 6Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: «Io non posso acquistare con il diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto, perché io non posso valermene». 7Una volta in Israele esisteva questa usanza relativa al diritto del riscatto o della permuta, per convalidare ogni atto: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro; era questo il modo di attestare in Israele. 8Così chi aveva il diritto di riscatto disse a Booz: «Acquista tu il mio diritto di riscatto»; si tolse il sandalo e glielo diede. 9Allora Booz disse agli anziani e a tutto il popolo: «Voi siete oggi testimoni che io ho acquistato dalle mani di Noemi quanto apparteneva a Elimèlec, a Chilion e a Maclon, 10e che ho anche preso in moglie Rut, la Moabita, già moglie di Maclon, per assicurare il nome del defunto sulla sua eredità e perché il nome del defunto non scompaia tra i suoi fratelli e alla porta della sua città. Voi ne siete oggi testimoni». 11Tutto il popolo che si trovava alla porta rispose: «Ne siamo testimoni». Gli anziani aggiunsero: «Il Signore renda la donna, che entra in casa tua, come Rachele e Lia, le due donne che fondarono la casa d'Israele. Procurati ricchezze in Efrata, fatti un nome in Betlemme! 12La tua casa sia come la casa di Perez, che Tamar partorì a Giuda, grazie alla posterità che il Signore ti darà da questa giovane!».

Idee di fondo:

Con l’intento di riscattare Rut e Noemi, Booz si reca da colui che per primo può esercitare il diritto di riscatto. Questi, però, decide di rifiutare, nella prospettiva di dover perdere la propria eredità. Il ragazzo comprende che la pienezza della vita si raggiunge seguendo le tracce del Signore, senza calcoli e tornaconti. Si riconosce chiamato a dire il suo “sì” alla volontà di Dio, donandosi con generosità e gratuità agli altri.

Go’el: così viene chiamato nel libro di Rut il “ricattatore”, colui cioè che, in linea ereditaria, avrebbe avuto diritto di riscattare il campo del defunto Elimelec. Non appena costui si rende conto che, oltre ad ereditare il campo, avrebbe dovuto prendersi cura anche di Rut e di Noemi, preferisce fare un passo indietro. Probabilmente egli è proprietario di beni di più grande valore di quanti fossero in possesso di Elimelec e accettare comporterebbe perdere la propria eredità. Go’el è un

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personaggio che fa i suoi calcoli e poi decide di tirarsi indietro: lo fa togliendosi il sandalo, il gesto che si compiva per cedere il diritto di riscatto e suggellare l’accordo. La sua rinuncia dà a Booz la possibilità di riscattare Rut e Noemi, sposando la giovane e garantendo così una discendenza alla casa di Elimelec. Questo episodio richiama la figura di Giovanni il Battista che, vedendo il Signore, dice di non essere degno neppure di “slegare i lacci dei sandali” (Lc 3, 16), perché non è lui ad avere l’autorità per riscattare gli uomini, ma il Cristo.

Il ragazzo scopre che prendersi cura del prossimo richiede talvolta il coraggio di fare scelte controcorrente, che comportano sacrifici. Egli può confrontarsi con l’esempio degli adulti che lo circondano, che lo amano e si sacrificano per il suo bene, senza chiedere nulla in cambio. Imparare a donare se stessi senza calcoli, senza un secondo fine, non è semplice, ma Gesù è maestro di gratuità: Egli infatti, non si è tirato indietro davanti al dono della vita per amore.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo dona se stesso con gratuità ed oltre ogni calcolo.

Obiettivo delle attività:

Il ragazzo sperimenta la bellezza del donare se stesso oltre ogni calcolo, senza tornaconto personale.

Il ragazzo esamina il modo in cui sceglie di donarsi agli altri; Il ragazzo comprende che seguire l’esempio di Gesù significa fare passi verso l’altro;

Preghiera del mattino

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.T – Amen.P – Signore, apri le mie labbra.T – E la mia bocca proclami la tua lode.P – Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.T – Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.P – Il Signore Gesù che ci invita a seguirlo in povertà di spirito, sia con tutti voi.T – E con il tuo spirito.

Canto

P – Cari ragazzi, gratuitamente il Signore ci fa dono ogni giorno del suo amore infinito. Anche noi siamo chiamati a donarci con gratuità.

Dal Salmo 139 – in forma responsoriale

Ad ogni strofa ripetiamo: il suo amore è per sempre.

Rendete grazie al Signore perché è buono. T – il suo amore è per sempre.

Dica Israele:T – il suo amore è per sempre.

Dica la casa di Aronne:T – il suo amore è per sempre.

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Dicano quelli che temono il Signore:T – il suo amore è per sempre.

Apritemi le porte della giustizia: vi entrerò per ringraziare il Signore.T – il suo amore è per sempre.

È questa la porta del Signore: per essa entrano i giusti.T – il suo amore è per sempre.

Ti rendo grazie, perché mi hai risposto, perché sei stato la mia salvezza. T – il suo amore è per sempre.

Risonanze sul Salmo.

T – Gloria al Padre, al Figlio e allo spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della parola

L – Dal libro di Rut (4, 6-8)6Colui che aveva il diritto di riscatto rispose: «Io non posso acquistare con il diritto di riscatto, altrimenti danneggerei la mia propria eredità; subentra tu nel mio diritto, perché io non posso valermene». 7Una volta in Israele esisteva questa usanza relativa al diritto del riscatto o della permuta, per convalidare ogni atto: uno si toglieva il sandalo e lo dava all'altro; era questo il modo di attestare in Israele. 8Così chi aveva il diritto di riscatto disse a Booz: «Acquista tu il mio diritto di riscatto»; si tolse il sandalo e glielo diede.

Invocazioni

P – il Signore Gesù è dono gratuito per tutti noi. Raccogliendo la sua testimonianza, diciamo:T – Rendici dono, o Signore.

1L – Perché la fede che abbiamo ricevuto non divenga ostacolo al dialogo e all’accoglienza del nostro prossimo.T – Rendici dono, o Signore.

2L – Perché sappiamo pregare e sentire Dio presente nel nostro cuore come fuoco che ci dona vita.T – Rendici dono, o Signore.

3L – Perché si aprano i nostri occhi per vedere i segni del tuo amore.T – Rendici dono, o Signore.

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 154 del Libro Campo Nazionale

Orazione

P – Signore nostro Dio, accogli la nostra preghiera e fa’ che diventiamo tuoi discepoli. Per Cristo nostro Signore.T – Amen.

Benedizione

P – Il Signore vi dia pace!

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T – Amen.P – Vi benedica Dio Onnipotente, Padre Figlio e Spirito Santo.T – Amen.

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 157 del Libro Campo Nazionale

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Il banco dei pegni

OBIETTIVO: Il ragazzo sperimenta la bellezza del donare se stesso oltre ogni calcolo, senza tornaconto personale.

MATERIALE OCCORRENTE: oggetti da riscattare materiale per prove

DESCRIZIONE: Le squadre si trovano davanti ad un banco dei pegni: su di esso sono disposti diversi oggetti che devono essere riscattati. A ciascun oggetto è assegnato un costo, vale a dire un numero di monete necessario perché sia riscattato. Ogni squadra ha a disposizione un tempo limitato durante il quale procurarsi abbastanza monete per riscattare più oggetti possibile. Vince la squadra che al termine del tempo ha riscattato più oggetti. I membri di ogni squadra devono girare per la casa singolarmente per poi rimettere insieme le monete allo stop.Le provePer procurarsi le monete i ragazzi vengono invitati a rintracciare le varie postazioni in giro per la casa. Qui affrontano le prove di una certa difficoltà (rebus, cruciverba, scioglilingua, staffetta, ecc.), al superamento delle quali conquisteranno una moneta. In alcune zone della casa, però, la situazione è un po’ diversa: in esse gli educatori cercano di chiamare in causa i ragazzi, durante il gioco, per svolgere piccoli servizi. Cosa scegliere tra l’adrenalina delle prove per le monete ed un servizio gratuito? La risposta sembra scontata! Eppure quanti dedicheranno parte del proprio tempo in questi servizi, otterranno una ricompensa inaspettata. Tra i servizi possibili suggeriamo:

- Zona cucina: grattugiare il formaggio, pelare le patate, apparecchiare la tavola- Zona servizi: pulire i lavandini, lavare gli stracci- Zona camere: spazzare il pavimento, mettere in ordine

L’astaAl termine del tempo messo a disposizione per le prove, i ragazzi procedono nell’asta per riscattare gli oggetti. Prima di iniziare scoprono con sorpresa che ogni servizio gratuito viene ricompensato con 100 monete! Vince la squadra che al termine dell’asta ha riscattato più oggetti.

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Ge’El

OBIETTIVO: Il ragazzo sperimenta la bellezza nel donare se stessi oltre ogni calcolo, senza tornaconto personale.

MATERIALE OCCORRENTE: quattro palloni biglietti

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DESCRIZIONE:L’attività prende spunto dal gioco: TORRI. Si dividono i ragazzi in quattro o più squadre. Ad ogni squadra viene assegnato un pallone; e viene scelta una crocerossina il cui compito è recuperare il pallone.Per ogni squadra sarà scelto un capitano che starà al centro di un cerchio composto dai membri della squadra che si devono tenere incrociando le braccia l’uno con l’altro (giràti verso l’esterno del cerchio). L’obiettivo del gioco è eliminare le squadre avversarie, per farlo il capitano che sta al centro del cerchio dovrà cercare di colpire la squadra avversaria con il pallone. Se viene preso un componente della squadra questo sarà eliminato e quindi la torre si ridurrà diventando sempre più piccola (numero minimo della torre è di due più il capitano). Mentre se viene preso il capitano l’intera squadra sarà eliminata. La palla è avvelenata, quindi, anche se rimbalza e colpisce un giocatore quest’ultimo sarà comunque eliminato (non vale essere colpiti in testa). Il capitano può difendersi dagli attacchi avversari respingendo il pallone con il proprio pallone.Ad ogni giocatore vengono assegnati due malus e un bonus; che vengono pescati a caso fra dei biglietti.Il giocatore può scegliere se tenere per sé il suo bonus o donarlo a un altro membro della squadra.

MALUS: (sono divisi in base ai ruoli)

CAPITANO CROCEROSSINA SQUADRA

1. Non può respingere il pallone della squadra avversaria.

1. Può usare una mano sola.

1. Stare girato verso il capitano.

2. Tirare il pallone con la mano debole.

2. La squadra gli deve chiedere di andare a prendere il pallone con una frase (scelta dall’educatore e comunicato solo dopo che la squadra ha deciso di fare con il proprio bonus.

2. Devo spingere la squadra verso il centro del campo.

3. Non può parlare. 3. Deve correre con corsa laterale.

3. Stare su una gamba.

BONUS: (sono comuni)

Togliere malus per x minuti (ad esempio 3)

- Immunità per una volta- Immune al rimbalzo- Scambiarsi di ruolo

NB: si consiglia di stoppare il gioco, dopo tot tempo, per sapere se e chi vuole usare il suo bonus. Per far si che ci sia meno confusione possibile sarebbe utile che ci sia un educatore per ogni squadra

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ed un arbitro che scandisca il tempo per la pausa (dove si può scegliere di usare o meno il bonus).

Finito il gioco segue un momento di deserto. Ad ogni ragazzo viene dato un foglio con le seguenti provocazioni:

- Hai donato o hai tenuto il bonus?- Se potessi tornare indietro faresti un’altra scelta?- Hai pensato che riscattare qualcuno donando il tuo bonus abbia aiutato la squadra?- Pensi che la possibilità di poter rifiutare il bonus abbia potuto giovare alla squadra?

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 164 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 164 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più piccoli): Generosità senza calcoli

OBIETTIVO: Il ragazzo esamina il modo in cui sceglie di donarsi agli altri.

MATERIALE OCCORRENTE: monete di carta (10 per ragazzo) articoli per il bazar cartoncini con scritte le situazioni da riscattare

DESCRIZIONE: Viene consegnato a ciascun ragazzo un budget di 10 monete, con le quali poter “acquistare” alcuni articoli nel bazar del campo, allestito in un luogo specifico all’interno della struttura. E’ importante che i ragazzi trovino anche qualcosa di buono da comprare come biscotti o caramelle. Ciascuna squadra ha a disposizione alcune situazioni da riscattare, trascritte su cartoncini. Compito di ciascun ragazzo è scegliere una o più situazioni e acquistare gli oggetti che possono essere utili per la situazione della scena descritta.

Fase 1: i ragazzi leggono le situazioni che aspettano un riscatto e fanno un giro nel bazar.Fase 2: il gruppo si riunisce e ogni membro sceglie se vuole impegnare le sue 10 monete (tutte o in parte) per acquistare qualcosa che possa essere utile a riscattare una situazione oppure no. Tornano nel bazar e ognuno fa i suoi acquisti.

Esempio situazione da riscattare Oggetto utile

La piccola sorellina piange perché il suo palloncino è scoppiato Un palloncino nuovo

Il compagno di scuola ha dimenticato a casa l’astuccio e oggi c’è il compito di matematica

Una penna

Un povero non ha di che mangiare Un panino

L’educatore rilegge la situazione da riscattare. Chi ha acquistato un oggetto utile, lo consegna.Al termine di questo momento, viene chiesto ai ragazzi in che modo hanno condotto i loro acquisti: sono soddisfatti di ciò che hanno preso? A qualcuno è rimasta qualche moneta o hanno speso tutto?

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Nello scegliere gli articoli dal bazar, hanno dato precedenza al riscatto di qualche situazione oppure hanno preferito l’acquisto di cose buone per loro? Quali calcoli ha compiuto ogni ragazzo?Al termine della condivisione, vengono delineati tre profili:

- Il calcolatore: è colui che non fa niente per niente. Prima di donare calcola quanto dovrà investire e valuta se eventualmente ci sarà un ritorno per lui.

- Lo sprovveduto: desideroso di donare, spesso non riflette su quelle che sono le sue reali possibilità e sul modo di affrontare adeguatamente le situazioni.

- Il generoso: è capace di donare in maniera disinteressata, anteponendo il bene degli altri al suo interesse.

In quale di queste figure si riconoscono i ragazzi? Prendono la pagina del Vangelo di Giovanni (13, 1-15) i ragazzi individuano la figura che meglio descrive Gesù e si chiedono quali atteggiamenti è necessario cambiare o migliorare per essere come Lui. Trascrivono sulle monete ciò che vale davvero la pena di spendere per diventare ragazzi generosi, al di là di ogni calcolo.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più grandi): Contapassi verso Te!

OBIETTIVO: Il ragazzo comprende che seguire l’esempio di Gesù significa fare passi verso l’altro.

MATERIALE OCCORRENTE: tabella fase 1 (una per ragazzo) scheda di allenamento fase 2 (una per ragazzo) materiale per creare il gioco della campana

DESCRIZIONE: Fase 1Ogni ragazzo riceve una tabella, nella quale sono riportate alcune caratteristiche. Attraverso una numerazione da 1 a 5, ognuno definisce se la caratteristica indicata gli appartiene (5) o meno (0).

EsempiQuanto ti senti così?Scegli un numero da 0 a 5 per descriverti

Permaloso 2

Se ti do qualcosa, mi aspetto che tu faccia altrettanto 4

Avaro 5

Fase 2Terminata l’assegnazione del punteggio, ogni ragazzo riceve una scheda di allenamento, sulla quale sono descritte alcune situazioni in cui viene chiesto a ciascuno di fare qualche passo per andare incontro a qualcun altro. Ogni ragazzo deve segnare sulla scheda quanti passi ritiene necessario dover fare verso l’altro, per risolvere la situazione.

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Scheda di allenamento di:

SituazioneQuanti passi sono disposto a fare verso l’altro?(da 0 a 10)

#1 Ho litigato con il mio migliore amico. Mi ha preso in giro proprio su questo argomento… lo sa che quando fa lo sciocco non lo sopporto!

8

#2 La mia compagna di banco mi ha chiesto di aiutarla con i compiti di matematica. Non so se accetterò. Quando sono io a chiederle qualcosa, non mi aiuta mai!

6

#3 Ho giusto 10 centesimi per acquistare una caramella. Davanti al negozio, però, c’è quel signore che chiede l’elemosina…

5

Fase 3Viene allestita una campana a due giocatori, in cui la casella di arrivo, è per entrambi la stessa. Il numero di caselle di ciascuna campana deve essere adeguata al numero di passi massimo previsto dalla scheda di allenamento. A turno, due componenti della squadra si sfidano: ciascuno deve raggiungere la casella di arrivo. L’educatore sceglie di volta in volta una situazione tra quelle elencate nella scheda e ciascun giocatore deve avanzare sulla campana un numero di passi pari a quelli che ritiene essere disposto a fare, precedentemente segnati sulla scheda. Una sola la difficoltà prevista: a ciascuna delle situazioni è legato uno degli atteggiamenti indicati nella prima tabella (ad esempio, alla situazione #1 è abbinata la Permalosità). Si tratta di atteggiamento che spesso ci limitano nell’andare incontro all’altro, per questo ogni giocatore deve sottrarre il punteggio assegnato alla permalosità al numero di passi indicato sulla scheda per la situazione #1. Quindi: 8–2 = 6. Il giocatore avanza sulla campana di 6 caselle.

Dopo che tutti hanno avuto la possibilità di sfidarsi una o più volte, si ha un breve momento di confronto: quanti giocatori sono riusciti a raggiungere l’arrivo? Quante coppie sono riuscite a raggiungerlo insieme? L’arrivo di un solo sfidante può considerarsi una vittoria? In quali occasioni hanno sperimentato la difficoltà di fare un passo verso l’altro, o benché si fossero impegnati, non c’è stata dall’altra parte la volontà di avvicinarsi? Quale errore di fondo ha impedito a più giocatori di raggiungere il traguardo?Infine viene letto in gruppo il brano del vangelo di Giovanni (13, 1-15). Guardando al brano si chiede ai ragazzi di completare insieme una scheda per Gesù. Quali passi compie Gesù? Ci incontreremo nel percorso della campana? In quale punto?Gesù offre ai ragazzi l’esempio: la misura dell’amore è amare senza misura.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): Chi fa da sé fa per tre vs L’unione fa la forza

OBIETTIVO: Il ragazzo comprende che seguire l’esempio di Gesù significa fare passi verso l’altro.

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MATERIALE OCCORENTE: bende cestino spugna colore (acquerello) cartellone bianco

Attività a stand dove i ragazzi sperimentano le differenze di affrontare una prova da soli o aiutati dalla squadra cercando di capire in prima persona cosa significhi fare passi verso l’altro. Abbiamo scelto due figure: San Tommaso e San Pietro. Divisi in squadre i ragazzi devono affrontare le prove degli stand.

Stand

In ogni stand, dopo avergli spiegato la modalità della prova, viene chiesto alla squadra di schierarsi da soli o in coppia.

Attività sulla vista (San Tommaso)Prova: i ragazzi (bendati) devono percorre un labirinto e riuscire ad arrivare alla fine di esso.Possono scegliere se farlo da soli oppure aiutati da un compagno della squadra.Prova: ci sono due percorsi differenti A e B. Il percorso A è lungo e tortuoso; il percorso B è più corto. I ragazzi sceglieranno se fare da soli il percorso A su una gamba sola oppure se farlo in coppia percorrendolo nel seguente modo: due ragazzi si mettono l’uno a fianco all’altro con le gambe legate l’un l’altro; le gambe legate non possono toccare terra. Viene valutato il tempo impiegato per terminare il percorso.

Gioco: Pallacanestro.

Si fa scegliere ai membri del gruppo se fare la prova da soli o in coppia. I ragazzi che devono fare canestro possono scegliere a quale distanza tirare. Ci sono tre linee e ad ognuna è associato un punteggio: 10 punti la linea più vicina al canestro 20 punti la linea di mezzo 30 punti la linea di fondo. Se il ragazzo ha deciso di tirare da solo otterrà il doppio del punteggio in base alla distanza dalla quale tirerà. Se decide di farlo in coppia, uno di loro può avvicinare al tiratore il canestro di un metro.

Attività di orientamento (San Pietro)A turno ogni componente della squadra sarà bendato e dovrà fare un giro su sé stesso per perdere l’orientamento e poi tirare una spugna (precedentemente immersa nel colore) contro un cartellone (che avrà i cerchi del tiro a segno). Il resto del gruppo potrà aiutare il “cieco” con opportune indicazioni di lancio.

Finita l’attività ci si ritrova nei sottogruppi iniziando la discussione leggendo i seguenti brani evangelici: Gv 20, 24-29; Mt 26, 69-75 e 16, 13-20. Da questa lettura i ragazzi cercheranno di capire che cosa è significato per questi due discepoli fare un passo verso l’altro. Tommaso può rappresentare la difficolta nel fidarsi dell’altro e di mettersi completamente nelle mani del prossimo, di condividere il meglio di noi stessi. Tommaso dice: “Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò”. Pietro è un esempio di donarsi con gratuità, ma in lui emerge la fragilità umana; dopo aver tradito Gesù, si rialzerà e gli verrà affidato il compito di edificare la Chiesa. Riflettiamo su come sia a volte difficile nel quotidiano fare un passo verso l’altro. Siamo noi ad andare incontro all’altro o siamo in atteggiamento d’attesa?

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Celebrazione della sera – Adorazione della croceSotto la croce vengono preparati un catino, un asciugamano e un paio di sandali.

Canto

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.T – Amen.P – La pace del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione nello Spirito Santo, sia con tutti voi.T – e con il tuo spirito.

G – Durante questa giornata abbiamo riflettuto insieme sulla gratuità di Booz nel prendersi cura di Rut. L’amore ci chiede continuamente di prenderci cura gli uni degli altri. Gesù stesso ci dà l’esempio ogni volta che contempliamo il crocifisso. Il suo dono sulla croce è il gesto più grande dell’amore di Dio e del suo prendersi cura di noi. Lui per primo si è messo in gioco, come ha fatto Booz con Rut, per salvarci e stringerci a se. Questa sera ci fermeremo a contemplare questo gesto d’amore e ringrazieremo Gesù per il dono di grazia che ci ha riservato.

Mentre si intona un canto adatto, viene intronizzata la croce (con il crocifisso) e viene accesa una candela.

G – ci mettiamo in ascolto della parola di Dio, che ci aiuta a comprendere meglio questo amore grande che Gesù ha riservato a ognuno di noi, chiedendoci di amare a nostra volta come lui ci ha amato.

In ascolto della Parola

L1 – Dal vangelo secondo Giovanni (13, 1 – 17)

Prima della festa di Pasqua Gesù, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine. Mentre cenavano, quando già il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesù sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava,  si alzò da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l'asciugatoio di cui si era cinto. Venne dunque da Simon Pietro e questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?».  Rispose Gesù: «Quello che io faccio, tu ora non lo capisci, ma lo capirai dopo». Gli disse Simon Pietro: «Non mi laverai mai i piedi!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai parte con me». Gli disse Simon Pietro: «Signore, non solo i piedi, ma anche le mani e il capo!».  Soggiunse Gesù: «Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto mondo; e voi siete mondi, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per questo disse: «Non tutti siete mondi».Quando dunque ebbe lavato loro i piedi e riprese le vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Sapete ciò che vi ho fatto? Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri.  Vi ho dato infatti l'esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi. In verità, in verità vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un apostolo è più grande di chi lo ha mandato.  Sapendo queste cose, sarete beati se le metterete in pratica.

Meditazione e contemplazione

L2 – Giovanni ci dice: “Gesù, avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine…”

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L3 – Gesù ci ha amato fino in fondo, fino a donare la sua vita per noi. Egli non ha avuto paura di donarsi completamente per noi, per amore nostro. Non ha avuto paura di togliersi gli abiti, di lasciare il posto d’onore che meritava e di scendere nelle profondità della nostra vita per prenderci per mano e risollevarci. Lui ci ha amato di un amore infinito e si è spinto oltre ogni amore umano, ha combattuto la nostra guerra contro il male, perché vuole prendersi cura di noi.

Momento di silenzio e contemplazione

L2 – Giovanni ci dice: “Gesù versò dell’acqua nel catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano di cui si era cinto”.

L3 - Gesù compie un gesto straordinario, di umiliazione e servizio profondo. Egli si mette a fare ciò che solitamente facevano i servi: lavare i piedi. Si abbassa fino a terra per amore nostro e ci insegna cosa significa prendersi cura gli uni degli altri. Non ha paura di sporcarsi le mani con le nostre sporcizie, non le rigetta, non le rifiuta. Egli le prende tra le sue mani, le lava, e ci ridona una vita piena.

Momento di silenzio e contemplazione

L2 – Gesù ci dice: “voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perché anche voi facciate come io ho fatto a voi”.

L3 – Ora il Signore ei il Maestro ci chiama a fare quello che ha fatto lui con i suoi discepoli. Ci invita a chinarci per prenderci cura gli uni degli altri, ad amarci di vero cuore reciprocamente senza paura. Ci chiede di abbassarci sulle fatiche e sulle sofferenze del fratello per prenderci cura di lui, senza la pretesa di ricevere qualcosa in cambio. Lui è il Maestro e il Signore e ci ha dato l’esempio “Perché come ha fatto Lui facciamo anche noi gli uni gli altri”.

Momento di silenzio e contemplazione

Gesto

Chi presiede (o in alternativa gli educatori presenti) si china vero i ragazzi e lava loro i piedi. Dove si ritiene opportuno è consigliato che i ragazzi stessi si lavino i piedi gli uni gli altri.

Intervento del celebrante

Inno alla croce – da recitare insieme

T – O croce santa, hai visto salire su di te Il Maestro e il Signore nostro,tu lo hai accolto e lo hai sorrettoin questo gesto estremo d’amore,tu ci hai permesso di fissare su questo amoreil nostro sguardo.Aiutaci ad avere davanti agli occhiogni giorno questo amore,aiutaci a sentire, fissando lo sguardo su di te,il padre che “ha tanto amato il mondoda dare il suo figlio”.Fa che, contemplandoti nella nostra vita, possiamo anche noi donarci come si è donato Gesù,prenderci cura dei nostri fratelli come lui ha fatto con noi, metterci a servizio e lavarci i piedi gli uni gli altricome lui ci ha insegnato.

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Amen.

Orazione

P – O Dio, Padre onnipotente, che hai donato il tuo figlio Gesù Cristo all’umanità per amore nostro, insegnaci ogni giorno ad amare come lui ha amato, a servire come lui ha servito, e a fare della nostra vita un dono sul suo esempio.

Te lo chiediamo per Cristo nostro Signore.

T – Amen.

Benedizione

Canto

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 172 del Libro Campo Nazionale

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Settimo Giorno

OBED

Fonti bibliche:

Rut (4,13-17)13Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio. 14E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! 15Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli». 16Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice. 17Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: «È nato un figlio a Noemi!». E lo chiamarono Obed. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Idee di fondo:

L’unione di Booz e Rut è benedetta con il dono di un figlio. Nelle giornate trascorse al campo, il ragazzo ha fatto memoria della propria storia e dei doni che il Signore ha elargito nella sua vita: per questo loda e canta le grandi opere che Egli ha compiuto, come Maria nel Magnificat.

Il Signore opera grandi cose in Rut, che ha deciso di seguire sempre la volontà di Dio con umiltà e dedizione, anche quando tutto sembrava difficile. Il dono che il Signore fa a lei e a Noemi è quello di una discendenza. Da vedova a serva, a moglie, a madre: il cammino di Rut è un percorso di riscatto e redenzione, reso possibile dalla sua umiltà e fiducia nel Signore. Il figlio di Rut si chiama Obed, che significa “servo”, servo di Dio, dalla cui dinastia nascerà il re Davide, la stirpe di Gesù. Obed è servo perché vive la stessa umiltà di Rut, e come lei sarà un giorno disposto a compiere la volontà del Padre e a seguire la sua legge. A Betlemme, la “casa del Pane”, il Signore non ha fatto mancare una discendenza a Noemi: per questo tutta la città rende grazie per la nascita di Obed!

Nella vita ordinaria ogni ragazzo ha la possibilità di accorgersi di tutte le belle cose che il Signore ha pensato per lui. Rut insegna al ragazzo ad essere felice attraverso l’umiltà, aprendo gli occhi sulle cose belle che sono nella vita di ciascuno. La gratitudine è un atteggiamento più grande del semplice ottimismo, perché consente di guardare alla vita con occhi diversi e di sorridere a Dio e al prossimo.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo loda Dio per il dono della vita.

Obiettivo delle attività:

Il ragazzo sperimenta la gioia che infonde la gratitudine verso Dio per quello che ci dona... che siano piccole o grandi cose;

Il bambino impara a ringraziare il Signore per i doni ricevuti nella propria vita e scopre che la preghiera è la prima occasione per farlo;

Facendo memoria del campo vissuto, il ragazzo ringrazia il Signore e i compagni per questa esperienza.

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Preghiera del mattino:

P - Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.T - Amen. P - Signore, apri le mie labbra. T - E la mia bocca proclami la tua lode. P - Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. T - Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia. P - Il Signore Gesù che ci invita a seguirlo in povertà di spirito, sia con tutti voi. T - E con il tuo Spirito.

Canto

P - Cari ragazzi, oggi conosceremo la gioia di Rut, che riceve la grazia di un figlio, Obed. Dio opera grandi cose nella vita di ciascuno, per questo rendiamo grazie a Lui per i doni che abbelliscono la nostra vita.

Dal Salmo 138 (in forma responsoriale) Ad ogni strofa ripetiamo: Ti rendo grazie, Signore.

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore: hai ascoltato le parole della mia bocca. Non agli dei, ma a te voglio cantare. Rit.

Mi prostro verso il tuo tempio santo. Rendo grazie al tuo nome per il tuo amore e la tua fedeltà: hai reso la tua promessa più grande del tuo nome. Rit.

Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai risposto, hai accresciuto in me la forza. Rit.

Ti renderanno grazie, Signore, tutti i re della terra, quando ascolteranno le parole della tua bocca. Rit.

Canteranno le vie del Signore: grande è la gloria del Signore! Rit.

Perché eccelso è il Signore, ma guarda verso l'umile; il superbo invece lo riconosce da lontano. Rit.

Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi ridoni vita; contro la collera dei miei avversari stendi la tua mano e la tua destra mi salva. Rit.

Il Signore farà tutto per me. Signore, il tuo amore è per sempre: non abbandonare l'opera delle tue mani. Rit.

Risonanze sul Salmo.

T- Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

In ascolto della Parola

P- Dal libro di Rut (4,13-17) 13Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio. 14E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! 15Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli». 16Noemi prese il bambino, se lo

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pose in grembo e gli fece da nutrice. 17Le vicine gli cercavano un nome e dicevano: «È nato un figlio a Noemi!». E lo chiamarono Obed. Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Invocazioni

P - Dio Padre ama ciascuno e dona al mondo il suo Figlio Gesù, che è via, verità e vita. Con la gioia nel cuore diciamo: T - Ti ringraziamo, Signore. 1L- Per il dono della vita. T - Ti ringraziamo, Signore. 2L- Per i nostri genitori, i familiari, gli amici e per quanti ci vogliono bene. T - Ti ringraziamo, Signore. 3L- Per il dono della fede, che illumina la nostra vita. T - Ti ringraziamo, Signore.

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 180 del Libro Campo Nazionale

Orazione:

P- Signore nostro Dio, cantiamo di gioia perché tu ci hai chiamato alla vita. Apri il nostro cuore, perché sia sempre pronto ad accogliere i frutti della tua bontà. Per Cristo nostro Signore.

T- Amen.

Benedizione:

P - II Signore vi dia pace! T- Amen. P - Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. T- Amen.

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 183 del Libro Campo Nazionale

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Grazie Signore, graaazie!!!

OBIETTIVO: Il ragazzo sperimenta la gioia che infonde la gratitudine verso Dio per quello che ci dona... che siano piccole o grandi cose

Primo gioco — CHE GIOIA SIA!

MATERIALE OCCORRENTE: Basi musicali, carta e penna

DESCRIZIONE: Sono in corso i preparativi per la festa di Obed: ogni squadra prepara il testo di una canzone sul tema della gratitudine e lo compone su una base famosa a scelta. Di cosa desiderano rendere grazie? I ragazzi danno vita quindi ad una vera e propria esibizione. Vince la squadra con il testo e la performance più comunicativa.

Secondo gioco — TRADUTTORI DELLA GIOIA!

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MATERIALE OCCORRENTE: Fotocopie alfabeto ebraico, un cartellone a squadra, pennarelli.

DESCRIZIONE: I ragazzi partecipano alla gioia di Obed scrivendo nell'alfabeto ebraico una frase di augurio o di benvenuto (di almeno 8 righe) che gli avversari devono tradurre in alfabeto italiano. Le lettere mancanti possono essere sostituite da spazi vuoti.

Attività del mattino (per i ragazzi di tutte le età): Partiamo da zero!

OBIETTIVO: Il ragazzo sperimenta la gioia che infonde la gratitudine verso Dio per quello che ci dona... che siano piccole o grandi cose

MATERIALE OCCORRENTE:

Fogli e colori/matite

DESCRIZIONE:

Ad ogni ragazzo viene consegnato il foglio e, in 5/10 minuti, dopo aver disegnato uno stick-man il ragazzo deve riempire il foglio cercando di rappresentare una sua giornata tipo raffigurando le cose che lo circondano nella quotidianità (paesaggio, vestiti, espressione, cibo, sport, persone importanti…). Ogni ragazzo a turno spiega che cosa ha disegnato sul foglio motivandone il perché. Al termine dell’attività i ragazzi si rendono conto e capiscono ciò che hanno disegnato gli altri, trovando (forse) anche cose in comune. Con l’aiuto dell’educatore il ragazzo cerca di comprendere l’importanza delle piccole cose che fanno parte della vita di tutti i giorni, cose che spesso diamo per scontate e per le quali a volte non ringraziamo abbastanza il Signore. Da qui si può avviare una riflessione sulle “grandi cose” che ci ha donato il signore e che siamo soliti trascurare (natura, giornata, emozioni, dono della vita…).

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Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 186 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 187 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più piccoli): Per dirti grazie

OBIETTIVO: I bambini imparano a ringraziare il Signore per i doni ricevuti nella propria vita e scoprono che la preghiera è la prima occasione per farlo.

MATERIALE OCCORRENTE: Dadi, gioco dell’oca (va creato su un cartellone inserendo all’interno parole chiave), bende, spugne, bottiglie, orologio, fogli e penne.

DESCRIZIONE: I bambini, divisi in due squadre, si cimentano tirando il dado a turno in un gioco dell'oca. Su alcune caselle sono riportate delle parole chiave. A ciascuna di esse è abbinata una prova che, se non viene superata, fa retrocedere di una casella. Suggeriamo alcune prove:

Silenzio - Fare totale silenzio per un minuto e pensare a qualcuno che dimostra loro affetto. Ascolto- Ripetere uno dopo l'altro una lunga frase pronunciata una sola volta dall'educatore. Fede - Un componente per squadra, bendato, deve fidarsi delle indicazioni dei compagni per

riuscire a prendere una spugna bagnata e svuotarla in una bottiglia. Lode - Lodare un compagno per un gesto di amicizia compiuto nei giorni del campo. Tempo - Piccola caccia al tesoro per trovare un orologio nascosto dall'educatore, simbolo

del tempo speso per gli altri. Richiesta - Si avanza di 2 caselle, segno del desiderio di essere aiutati da qualcuno

gratuitamente. Comunitaria - Cantare una canzone scelta dall'educatore. Personale - Un bambino del gruppo recita una poesia, filastrocca, canzone... (ARRIVO) Grazie - I bambini liberamente condividono un loro "grazie" per un'esperienza

vissuta durante il campo. Al termine dell'esperienza i bambini si interrogano sulle parole chiave del tabellone. Si chiedono quale parola le accomuni. La parola è PREGHIERA. Dopo aver letto il brano di Lc 1,39-55, i bambini scrivono una preghiera tutti insieme.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi più grandi): Grandi cose hai fatto per me

OBIETTIVO: Facendo memoria del campo vissuto, i ragazzi ringraziano il Signore e i compagni per questa esperienza.

MATERIALE OCCORRENTE: Cartoncini con lo schema per realizzare il cubo, forbici, colla.

DESCRIZIONE: I ragazzi ricevono lo schema per la realizzazione di un cubo. Su una delle facce è riportata l'introduzione del Cantico di Maria, il Magnificat: «L'anima mia magnifica il Signore». Dopo aver

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letto il Vangelo di Luca (1,39-55), i ragazzi sono invitati a scrivere sulle restanti facce del cubo episodi, scoperte, incontri avvenuti durante il campo e per i quali vogliono ringraziare il Signore. Infine ritagliano e costruiscono il loro cubo.

CONCLUSIONE: I membri del gruppo condividono quanto riportato sul cubo Personale. Ciascuno a turno lancia il proprio cubo e spiega ai compagni il motivo riportato per cui rende grazie al Signore. In questa occasione è possibile ringraziare anche i compagni e gli educatori.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): Grazie d’esistere!

OBIETTIVO: Facendo memoria del campo vissuto, i ragazzi ringraziano il Signore e i compagni per questa esperienza.

MATERIALE OCCORRENTE:

Gomitolo di lana colorato Cartoncini colorati Colori/matite

DESCRIZIONE: Per far comprendere al meglio ai ragazzi il gesto del ringraziamento divideremo l’attività in tre momenti:

1° momento: i ragazzi per riprendere il tema della giornata, ovvero quello del ringraziamento, si dispongono in cerchio e giocano ad una versione rivisitata del Telefono senza fili. Il primo ragazzo inizia sussurrando all’orecchio del compagno alla sua destra una cosa che lo ha colpito durante il campo scuola e per cui è particolarmente grato, il ragazzo che ha sentito il ringraziamento deve ripetere al compagno alla sua destra ciò che ha appena sentito e aggiungere un proprio ringraziamento. Si continua fino a che non si ritorna al ragazzo che ha iniziato, che fra le risate generali, dovrà cercare di ripetere tutti i ringraziamenti dei suoi compagni.

2° momento: i ragazzi ora riflettono sul tema dell’amicizia e sulle conoscenze fatte durante la settimana del campo. I ragazzi si dispongono seduti in cerchio, uno alla volta dovranno passarsi un gomitolo di lana e dovranno ringraziare il compagno a cui hanno passato il gomitolo. Il momento termina quando fra i ragazzi si è formata una sorta di “ragnatela” simbolo di unione e di amicizia. Questa attività potrebbe essere stata proposta come gioco di accoglienza all’arrivo dei ragazzi. In questa circostanza gli incroci che si vanno a formare nella ragnatela potrebbero essere annodati dagli educatori, sottolineando poi che le relazioni che si sono formate in questo campo, non si scioglieranno a termine dell’esperienza.

3° momento: nel momento conclusivo dell’attività ai ragazzi viene consegnato un cartoncino colorato dove dovranno scrivere un ringraziamento al Signore per ciò che hanno vissuto durante la settimana. I cartoncini vengono conservati fino al momento della celebrazione della sera dove verranno portati all’altare e lasciati in un cesto dopo aver recitato il Magnificat.

Celebrazione della sera – Vespri

P - O Dio, vieni a salvarmi. T - Signore, vieni presto in mio aiuto. P - Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

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T - Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli, Amen. Alleluia.

Canto

Al posto dell'inno si intona un canto di lode.

Ant.: L1 - Il Signore ricolma di bene chi si affida a Lui.

Salmo 146 (a cori alterni)

Loda il Signore, anima mia:loderò il Signore finché ho vita, canterò inni al mio Dio finché esisto.

Non confidate nei potenti, in un uomo che non può salvare. Esala lo spirito e ritorna alla terra: in quel giorno svaniscono tutti i suoi disegni.

Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe:la sua speranza è nel Signore suo Dio,che ha fatto il cielo e la terra, il mare e quanto contiene, che rimane fedele per sempre,

rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri,

il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti,

il Signore protegge i forestieri, egli sostiene l'orfano e la vedova,ma sconvolge le vie dei malvagi.

II Signore regna per sempre,il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principioe ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

T- II Signore ricolma di bene chi si affida a Lui.

Lettura breve - (Rut 4, 1 4-1 5)

L2- E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli».

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Ant.: L3 - Il Signore ha guardato all'umiltà della sua serva e tutte le generazioni mi chiameranno beata.Cantico della B.V. Maria (Lc 1,46-55) - da recitare insieme- T - L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome:di generazione in generazione la sua misericordiasi stende su quelli che lo temono.Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; per le ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati,ha rimandato i ricchi a mani vuote.Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri,ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre. Gloria al Padre e al Figlioe allo Spirito Santo. Come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.

T - Il Signore ha guardato all'umiltà della sua serva e tutte le generazioni mi chiameranno beata.

Intervento del celebrante che sottolinea l'importanza del ringraziamento e della lode nella storia di Rut e di Maria, e il senso profondo del Magnificat.

P- Uniti a Maria nella lode e nell'esultanza per la grandezza del signore invochiamo la sua protezione e benedizione e diciamo insieme: Ti rendiamo lode, Signore.T-Ti rendiamo lode, Signore. L.1 - Ti rendiamo lode, Signore, per tutti i benefici che compi nella nostra vita: aiutaci a innalzare ogni giorno il nostro cantico di gioia.T - Ti rendiamo lode, Signore. L2 - Ti rendiamo lode, Signore, per tutto quello che ci hai donato, per le nostre famiglie, per gli amici e per l'amore che riceviamo da ognuno di loro. T - Ti rendiamo lode, Signore. L3 - Ti rendiamo lode, Signore, perché ci ami profondamente: sostienici nel nostro servizio e nel nostro impegno d'amore verso gli altri. T -Ti rendiamo lode, Signore.

Padre nostro

Orazione P - Vieni su di noi, Signore, infondi nel nostro cuore il tuo Santo Spirito. Tu che ci hai aperto gli occhi, che continuamente ci mostri le tue meraviglie e i tuoi prodigi, fa che ti innalziamo la nostra lode e il nostro ringraziamento, e fa che possiamo ogni giorno farci forza e vivere la nostra vita nella gioia vera. Per il nostro Signore Gesù Cristo... T - Amen.

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Benedizione

Canto

Per quanto riguarda la preghiera conclusiva della sera si veda pag. 194 del Libro Campo Nazionale

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Ottavo Giorno

IO E RUT

Fonti Bibliche:

Rt 4,18-2118Questa è la discendenza di Peres: Peres generò Chesron,19Chesron generò Ram, Ram generò Amminadàb, 20Amminadàb generò Nacson, Nacson generò Salmon, 21Salmon generò Booz, Booz generò Obed, 22Obed generò Iesse e Iesse generò Davide.

Idee di fondo:

Ogni ragazzo ritorna alla vita di tutti i giorni con la consapevolezza di essere una missione su questa terra, chiamato a illuminare, benedire, vivificare, sollevare, guarire, liberare. E lo fa con la certezza che il Signore Gesù lo attende nella Galilea della quotidianità per vivere una vita da figlio di Dio.

Il Signore dona a Rut una discendenza, che da Davide porterà a Cristo Gesù. L’esistenza di questa donna ha portato frutto; essa infatti è riuscita, attraverso l’umile lavoro dei campi e l’obbedienza a Dio, a ottenere qualcosa di meraviglioso e insperato. Ancora oggi gli Ebrei ricordano la storia di Rut durante la festa della mietitura, chiamata anche Shavuot (festa delle Settimane o Pentecoste), che cade cinquanta giorni dopo Pesach, la Pasqua. I cristiani a Pentecoste celebrano la discesa dello Spirito Santo sugli apostoli e su tutti gli uomini. Il Paraclito è venuto per accompagnare il cammino di ogni uomo secondo la volontà di Dio.

L’esperienza del campo estivo è significativa quando dà lo slancio per una vita rinnovata. Il ragazzo ritorna alla quotidianità, nella Galilea della propria città e degli affetti, e proprio da qui ha inizio il suo cammino di discepolo-missionario, chiamato a rintracciare i segni della presenza di Dio nell’ordinario e a raccontare la gioia del Vangelo a quanti incontra lungo il cammino. Come Rut, si impegna a vivere una fede incarnata, che animi l’esistenza e la renda felice e piena.

Obiettivo del giorno:

Il ragazzo si impegna a essere discepolo-missionario nella vita di ogni giorno.Obiettivi delle attività:

Il ragazzo s’impegna a portare l’esperienza del campo a quanti incontra una volta tornato a casa.

Il ragazzo rilegge l’esperienza del campo scuola come un mandato a essere discepolo-missionario nelle strade del mondo.

Preghiera del mattino:

P – Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.T – Amen.P – Signore, apri le mie labbra.T – E la mia bocca proclami la tua lode.P – Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.T – Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.

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P – Il Signore Gesù che ci invita a seguirlo in povertà di spirito, sia con tutti voi.T – E con il tuo Spirito.

Canto

P – Cari ragazzi, l’esperienza del campo scuola si conclude, ma oggi inizia una nuova tappa del vostro cammino di discepoli. Discepolo è colui che segue il Signore, che rende visibile l’amore di Dio attraverso le sue scelte. Ogni discepolo è anche un missionario, è cioè inviato a portare a tutti la gioia del Vangelo. Invochiamo allora lo Spirito Santo perché ci accompagni nel nostro ritorno a casa e ci educhi giorno dopo giorno a essere luce del mondo e lievito nell’umanità.

Dal Salmo 1 – In forma responsoriale

Ad ogni strofa ripetiamo: Vogliamo seguire te, Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,non resta nella via dei peccatorie non siede in compagnia degli arroganti. Rit.

Ma nella legge del Signore trova la sua gioia,la sua legge medita giorno e notte. Rit.

È come albero piantato lungo corsi d’acqua,che dà frutto a suo tempo. Rit.

Le sue foglie non appassisconoe tutto quello che fa, riesce bene. Rit.

Non così, non così i malvagi,ma come pula che il vento disperde;perciò non si alzeranno i malvagi nel giudizioné i peccatori nell’assemblea dei giusti. Rit.

Poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,mentre la via dei malvagi va in rovina. Rit.

Risonanze sul Salmo

T – Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Invocazioni

P – Dio Padre chiama ogni uomo a una vita bella, che sia testimonianza nel mondo dell’amore che ha manifestato per mezzo del suo figlio Gesù. Diciamo insieme:T – Camminiamo con te, Signore.

1L – Ti ringraziamo, Padre, per l’esperienza di questi giorni. Fa’ che il bene porti frutto nella nostra vita.T – Camminiamo con te, Signore.

2L – Vogliamo seguire te, Gesù, ed essere testimoni dell’amore.T – Camminiamo con te, Signore.

3L – Spirito che guidi il nostro cammino, illumina il nostro cuore perché siamo testimoni credibili davanti ai nostri amici.

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T – Camminiamo con te, Signore.

Per quanto riguarda il “gesto” si veda pag. 202 del Libro Campo Nazionale

Orazione

P – Signore nostro Dio, la gioia della risurrezione accompagni la vita di ciascuno di noi, perché, una volta tornati a casa, viviamo una vita da “risorti”, discepoli e missionari di un amore che vince la morte.T – Amen.

Benedizione

P – Il Signore vi dia pace!T – Amen.P – Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo.T – Amen.

Canto

Per quanto riguarda il “LANCIO DELLA GIORNATA” si veda la “drammatizzazione” a pag. 204 del Libro Campo Nazionale

Attività della mattina (per i ragazzi di tutte le età): Prossima fermata…

OBIETTIVO: I ragazzi rileggono l’esperienza del campo scuola come un mandato a essere discepoli-missionari nelle strade del mondo.

MATERIALE: cartina di una città simboli di localizzazione

DESCRIZIONE: Per i ragazzi è tempo di tornare a casa, ma l’avventura del campo scuola non è ancora finita! Ciò che questa esperienza ha suscitato in ognuno può essere un tesoro se portato… dove? Alle squadre viene consegnata una mappa che rappresenta una città, con alcuni luoghi caratteristici. I ragazzi devono girare per la città raggiungendo dieci posti, corrispondenti a stand precedentemente preparati, nei quali affrontare una prova. Al termine della prova, la squadra riceve un simbolo di localizzazione da posizionare sulla mappa nel luogo appena visitato e, insieme, le istruzioni per raggiungere la postazione successiva.

Elenco dei luoghi-stand:

1. Ufficio postaleProva: dopo aver realizzato aeroplani con carta di recupero, i ragazzi li lanciano e provano a raggiungere tramite posta aerea la cassetta delle lettere posizionata a una certa distanza.

2. Biblioteca Prova: viene consegnata una lista di titoli di libri. I ragazzi devono individuare la collocazione abbinando ad ogni testo il nome dell’autore.

3. Museo Prova: ricostruire un fossile di dinosauro disegnato su un cartellone ritagliato come un puzzle.

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4. ScuolaProva: svolgere un compito in classe di matematica. Viene consegnato ai ragazzi un foglio con alcune operazioni da svolgere e problemi da risolvere.

5. Ospedale Prova: nel reparto di ortopedia si realizzano i gessi, per questo i ragazzi fasciano con carta igienica una parte del corpo a scelta (testa, avambraccio, gamba…) di ogni componente della squadra.

6. Cinema Prova: viene consegnato il canovaccio di una scena di un film noto, che i ragazzi devono improvvisare davanti agli educatori/spettatori.

7. Municipio Prova: la segretaria del sindaco ha bisogno di aiuto per attacare la marca da bollo su alcuni atti. Alla scheda di ciascun ragazzo viene attacato un foglio di carta da recupero A4. Muniti di bollini di carta adesiva (o bollini di carta che riportino sul retro scotch biadesivo) i ragazzi devono attaccare più bollini possibile ai fogli di carta posti sulla schiena dei compagni.

8. Casa Prova: apparecchiare una tavola per 20 persone in meno di 20 secondi.

9. ParcoProva: una lunga corda viene fatta roteare e i ragazzi devono saltare a coppie per almeno 10 secondi (a coppia) senza interromperne il moto.

10. ChiesaProva: il coro prova i canti prima della celebrazione eucaristica. Viene consegnato al gruppo una scaletta dei momenti della liturgia da animare con il canto (ingresso, offertorio, comunione, conclusione). Utilizzando un libretto dei canti o sfruttando la loro esperienza, i ragazzi devono scegliere i canti adatti per accompagnare le diverse fasi della liturgia e poi li intonano.

Dopo aver superato tutte le prove e posizionato i simboli della localizzazione sulla mappa, le squadre possono provare a individuare il luogo dove portare il tesoro del campo scuola. Per farlo, provano a congiungere i punti indicati sulla mappa che, se correttamente uniti, formano la parola: VITA!

Portare l’esperienza del campo nella vita di ogni giorno, in ogni ambiente, è il modo migliore per far si che l’avventura e la bellezza di una vita piena continuino anche una volta tornati a casa.

Attività del mattino (per i ragazzi di tutte le età): A spasso nel tempo

OBIETTIVO: I ragazzi rileggono l’esperienza del campo scuola come un mandato a essere discepoli-missionari nelle strade del mondo.

MATERIALE OCCORRENTE: immagini dei personaggi corda colla scotch penne fogli

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

DESCRIZIONE: Ogni gruppo avrà un personaggio della storia di Rut: Noemi ed Elimelech, Obed, Orpa, Rut (gli educatori si devono procurare l’immagine dei personaggi, si possono trovare anche sul sito http://suipassidirut.azionecattolica.it , trovate le informazioni per accedervi a pag. 4 del Libro Campo Nazionale).L’immagine intera viene divisa in 4 parti (i 4 personaggi), a sua volta l’immagine di ogni personaggio verrà divisa in altre 4 parti corrispondenti a dei giochi. Il pezzettino dell’immagine verrà consegnato al gruppo solo dopo il superamento della prova. Se non verrà superata al primo tentativo si riproverà per una seconda volta.

Il gioco si può fare in due modi:

1- (con pochi educatori) l’educatore del gruppo terrà tutte le 4 prove, per cui le prove si svolgeranno tutte nello stesso posto. Ma ad ogni prova superata i ragazzi dovranno portare il pezzettino dell’immagine ottenuto alla loro base.

2- (con più educatori per squadra) ogni educatore terrà uno stand con il gioco. Ad ogni superamento della prova i ragazzi terranno con loro il pezzettino dell’immagine.

I giochi sono:

- Trovare 20 oggetti del colore della propria squadra (se si vuole si può dare un tempo ben preciso)

- 7 boom

- Indovinelli

- Salto con la corda (mettere un limite di salti)

Una volta finite le prove e recuperati i pezzettini dell’immagine i ragazzi dovranno ricomporre l’immagine del personaggio.

Una volta scoperto il personaggio chiederemo ai ragazzi come ci è stato presentato e che cosa ci ha suscitato. Dalla breve discussione che verrà fuori da ogni gruppo in base al personaggio, fare un breve riassunto.

Per quanto riguarda la “REGOLA DI VITA” si veda pag. 206 del Libro Campo Nazionale

Per quanto riguarda il “LABORATORIO CREATIVO” si veda pag. 206 del Libro Campo Nazionale

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): Verso casa!

OBIETTIVO: Il ragazzo s’impegna a portare l’esperienza del campo a quanti incontra una volta tornato a casa.

MATERIALE: rotolo di carta, colori, penne

DESCRIZIONE: Ciascun ragazzo riceve un rotolo bianco sul quale è segnato il proprio nome, come primo passo per scrivere un capitolo nuovo della storia di Salvezza, che lo vedrà protagonista.

I bambini e ragazzi personalizzano il proprio rotolo con un impegno concreto da vivere anche a casa, scegliendo tra le diverse novità sperimentate nei giorni di campo:

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

- Voglio rendere bello l’ambiente in cui vivo.

- Imparare a scegliere.

- Costruire relazioni di amicizia.

- Imparare a guardare ciò che ho di bello.

- “Riscattare” le situazioni difficili con generosità e gratuità.

- Trovare il tempo per pregare.

Attività del pomeriggio (per i ragazzi di tutte le età): Ri-componiamoci

OBIETTIVO: Il ragazzo s’impegna a portare l’esperienza del campo a quanti incontra una volta tornato a casa.

DESCRIZIONE: Si parte tutti insieme e ogni gruppo mostra la propria immagine e presenta il proprio personaggio (vedi attività della mattina: “A spasso nel tempo”). I ragazzi, aventi l’immagine dei 4 personaggi, ricompongono l’immagine intera e si riflette, tutti insieme, che solamente uniti come comunità, con il nostro contributo, siamo una storia.Poi, dividendoci nei gruppi, iniziamo un breve momento di confronto.Ogni ragazzo è chiamato a scegliere un personaggio della storia di Rut che per lui è più significativo ed in base all’impegno che si vogliono portare a casa (ogni personaggio nel retro dell’immagine avrà un significato).Ogni personaggio avrà questo significato:Noemi: avere il coraggio di prendere delle decisioni belle e/o brutte senza farsi condizionare.Orpa: saper rispettare e accettare le decisioni e le volontà degli altri.Bozz: prendersi carico delle proprie responsabilità.Rut: avere determinazione nel costruire la propria strada, nonostante le difficoltà incontrate.Per aiutare a stimolare il dialogo per il confronto proponiamo alcune domande:

a. Perché hai scelto questo personaggio?

b. A chi vorresti testimoniare questa esperienza?

c. Come sei arrivato? Con quali aspettative sei partito all’inizio del campo?

d. Cosa ti porti a casa? Con quali ricchezze riparti?

Conclusione: ogni ragazzo scrive cosa vuole portare agli altri, una volta tornato a casa. Il bigliettino potrebbe essere utilizzato nella celebrazione del mandato.

Celebrazione del mandato: Discepoli-missionari, fedeli e coraggiosi

In ascolto della Parola

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

P – Dal Vangelo secondo Matteo (28,8-10)

Abbandonato in fretta il sepolcro con timore e gioia grande, le donne corsero a dare l’annuncio ai suoi discepoli. Ed ecco, Gesù venne loro incontro e disse: «Salute a voi!». Ed ecco si avvicinarono, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono. Allora Gesù disse loro: «Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea: là mi vedranno».

Mandato finale

Prima del mandato, i ragazzi attaccano il loro bigliettino scritto durante l’attività: Ri-componiamoci, nel cartellone precedentemente costruito.

P – Al termine di questa splendida avventura, che ci ha visto camminare insieme a Rut e crescere nel nostro essere discepoli-missionari di Gesù, ci impegnamo a vivere ogni giorno la sua chiamata, a compiere la sua storia di salvezza nella nostra vita e a testimoniarla ai fratelli che il Signore ci farà incontrare.

P – Cari ragazzi, vi impegnate ogni giorno della vostra vita a essere perseveranti, a cercare il Signore, anche nei momenti di difficoltà?

T – Sì, lo vogliamo.

P – Cari ragazzi, vi impegnate a mettervi in ascolto con fiducia della parola che Dio vi dona e a mettervi in ricerca della strada che il Signore ha pensato per voi?

T – Sì, lo vogliamo.

P – Cari ragazzi, vi impegnate a mettervi a servizio gli uni degli altri facendo della vostra vita un dono e una testimonianza d’amore?

T – Sì, lo vogliamo.

P – Il Signore, che ha promesso di rimanere con noi tutti i giorni fino alla fine dei tempi, vi custodisca in questo impegno, vi renda discepoli-missionari del suo amore e vi doni la forza di mettere in pratica nella vita quotidiana quello che in questi giorni avete compreso e vissuto. Per Cristo nostro Signore.

T – Amen.

Benedizione

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

P – Dio, Padre d’amore infinito, vi conceda di scoprire la sua presenza al vostro fianco che vi accompagna e vi guida.T – Amen.P – Gesù, fonte d’acqua viva, vi doni ogni giorno la sua consolazione e la sua misericordia, perché possiate sempre sentirvi amati.T – Amen.P – Lo Spirito Santo, fuoco d’amore, vi doni la forza di servire sempre con amore i vostri fratelli.T – Amen.P – Vi benedica, vi protegga, vi accompagni sempre Dio onnipotente, che è Padre, Figlio e Spirito Santo.T – Amen.P – Andate in tutto il mondo e portate a tutti gli uomini l’amore di Dio.T – Rendiamo grazie a Dio.

Canto

Sui passi di Rut

Insieme a lei scopriamo che è una grande qualità.

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SUI PASSI DI RUT Campo ACR 2018

Insieme a lei scopriamo che è bello volersi bene.Insieme a lei scopriamo

che Dio silenzioso ci aiuta e ci guida.

Una mattina mentre camminavoindovina chi sulla squadra incontravo?Una ragazza che con un grande zainoche camminava con un posto lontano.

Non era sola, era con Noemie la proteggeva da tutti i problemi.

La ragazza Rut faceva di nomeed era coraggiosa come un leone.

Suo marito non c’era piùper questo insieme alla suocera

era andata fin laggiù.

Le due donne arrivarono in cittàe cercaron da mangiare qua e là.

Poi un giorno Rut incontrò un uomoche le fece proprio un grande dono.

Come sposa la prese e visse per sempre nel suo paese.

Così non sarebbe più morta di famee insieme alla suocera poteva restare.

(disegno Helena Meletti; testo Sara Giannelli)

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