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MENSILE DELLʼASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARI N. 3 MARZO 2010 ANNO LXIV 3° NUOVA SERIE ABBONAMENTO ANNUO € 20,00 POSTE ITALIANE S.P.A. SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB - ROMA IMPEGNO IMPEGNO COLF - ASSISTENTI DOMICILIARI BEATITUDINI del nostro TEMPO Beati quelli che sanno ridere di se stessi: non finiranno mai di divertirsi. Beati quelli che sanno distinguere un ciottolo da una montagna: eviteranno tanti fastidi. Beati quelli che sanno ascoltare e tacere: impareranno molte cose nuove. Beati quelli che sono attenti alle richieste degli altri: saranno dispensatori di gioia. Beati sarete voi se saprete guardare con attenzione le cose piccole e serenamente quelle importanti: andrete lontano nella vita. Beati voi se saprete apprezzare un sorriso e dimenticare uno sgarbo: il vostro cammino sarà sempre pieno di sole. Beati voi se saprete interpretare con benevolenza gli atteggiamenti degli altri anche contro le apparenze: sarete giudicati ingenui, ma questo è il prezzo dell’amore. Beati quelli che pensano prima di agire e che pregano prima di pensare: eviteranno tante stupidaggini. Beati soprattutto voi che sapete riconoscere il Signore in tutti coloro che incontrate: avete trovato la vera luce e la vera pace.

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MENSILE DELLʼASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARIN. 3 • MARZO 2010 • ANNO LXIV • 3° NUOVA SERIE • ABBONAMENTO ANNUO • € 20,00 • POSTE ITALIANE S.P.A.SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB - ROMA

IMPEGNOIMPEGNOCOLF - ASSISTENTI DOMICILIARI

BEATITUDINIdel nostro

TEMPO

BBeeaattii qquueellllii cchhee ssaannnnoo

rriiddeerree ddii ssee sstteessssii::

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IMPEGNO 2

IL NUOVO CONSULENTE NAZIONALE

UN BENVENUTO, UN CONGEDOL’API-COLF DÀ IL BENVENUTOal nuovo Consulente Ecclesiastico Nazionale

La Conferenza Episcopale Italiana, il29 gennaio scorso, ci ha comuni-cato di avere nominato, su nostra ri-

chiesta, Don Francesco Poli, già da treanni vice consulente, Consulente Eccle-siastico Nazionale dell’API-COLF.Tutta l’Associazione si unisce nel dare il

benvenuto a Don Poli e, nel contempo, loringrazia per avere accettato l’incarico.

Inizia per lui questo nuovo importantecammino di accompagnamento spiritualetra di noi, dirigenti e associati.Avendo avuto modo di conoscerlo in

questi anni, siamo certi che saprà darciquel supporto spirituale necessario all’im-pegno associativo e lavorativo. Usandouna sua battuta, Don Francesco è il“terzo”, appartiene cioè alla “terza gene-razione” tra i sacerdoti che hanno rico-perto questo ruolo a livello nazionale.Infatti, nel 1971, la Conferenza Episco-

pale, nel riconoscere l’API-COLF comeassociazione ecclesiale, nominò Padre Er-mino Crippa a ricoprire tale ruolo. Dal1991, la carica è stata assunta da Monsi-gnor Giovanni Celi, anche lui in prece-denza vice consulente.

A Mons. Celi, che mantiene la presi-denza della Onlus Soccorso Cristiano eche, perciò, resterà comunque vicino al-l’Associazione, diciamo il nostro grandis-simo e sentito «Grazie» per quanto haseminato, soprattutto spiritualmente, neinostri cuori; con abnegazione, con pa-zienza e, quando occorreva, con discre-zione, forte anche della conoscenza storicae tecnica delle problematiche che riguar-dano la collaborazione familiare. Questiaspetti, tuttavia, non hanno mai fatto veloalla specificità del suo ruolo, che ha rive-

stito con tanta sensibilità, trasmettendocisempre un messaggio ispirato all’etica edalla morale cristiana.Sappiamo che, pur nel rispetto del ruolo

di Don Poli, che da subito ci ha detto dinon volere in alcun modo condizionare,potremo sempre contare sul suo preziosocontributo e sostegno.Quest’anno ricorre il suo 50° di Ordi-

nazione Sacerdotale: ci accingiamo a fe-steggiarlo il 13 giugno prossimo aRoma. Sarà un’ulteriore occasione peresprimere, a “Padre Celi” insieme a DonFrancesco, non soltanto gratitudine e ri-conoscenza, ma anche tutto il nostro af-fetto.

Rita De Blasis

SUPERARE L’AUTOSUFFICIENZA

Brescia: Don Francesco Poli e Mons. Giovanni Celi.

SSee mmii aammiiNon piangere, se mi ami!se tu conoscessi il dono di Dio, se tu sapessi che cosa è il cielo, se tu potessiveder scorrere davanti ai tuoi occhigli orizzonti eterni, i nuovi sentierilungo cui cammino!Se tu potessi, per un attimo, contemplare come me la bellezza di fronte a cui impallidiscono tutte le bellezze!

Tu mi hai visto e mi hai amato nel paesedelle ombre: come non potresti rivedermie continuare ad amarmi orache mi trovo nel paese delle realtà immutabili?Credimi, quando la morte verrà a spezzarei tuoi legami come ha spezzato quelli che incatenavano me,in quel giorno tu rivedrai colui che ti amava e ti ama ancora, ritroverai il suo cuore, ritroverai, purificate, le sue tenerezze.

Asciuga dunque le tue lacrime:non piangere più se mi ami!

S. Agostino

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3 IMPEGNO

BENEDETTO XVI

UN BENVENUTO, UN CONGEDO

Un cammino verso il superamentodella propria autosufficienza. Cosìpotrebbe essere inteso il cammino

quaresimale indicato quest’anno da Bene-detto XVI. Un cammino per scuotere unpo’ le proprie convinzioni; quella di sen-tirsi a posto con la propria coscienza, per-ché si riconosce a ciascuno il suo; quella dipensare che sia sufficiente compiere dellebuone opere per meritare la vita eterna;quella di credere di poter da soli guarire séstessi.In realtà, bisogna riconoscere di essere

stati preceduti da Dio. Si tratta di realizzareuna sorta di esodo spirituale, definito dalPapa, ben più profondo di quello che Dioha operato con Mosè, un’autentica libera-

zione del cuore. Ciascuno è chiamato a ri-gettare la presunta sufficienza per vivereserenamente la propria indigenza. Ne vadella verità di sé e del senso del proprioimpegno nel mondo.Avere fede significa accettare di aver

bisogno che un Altro mi liberi del mio, perdarmi gratuitamente il suo. Non è forsequesta la Redenzione? Il passo della Let-tera ai Romani, proposto da BenedettoXVI nel suo messaggio per la Quaresima,conduce a contemplare il paradosso dellasalvezza cristiana. L’uomo è stato reso giu-sto da Cristo, Egli ha preso ciò che era pro-prio dell’uomo – il peccato – e gli ha do-nato ciò che era suo: la vita intima di Dio.“Ora invece – scrive l’apostolo Paolo – in-dipendentemente dalla Legge, si è mani-festata la giustizia di Dio... per mezzo dellafede in Gesù Cristo, per tutti quelli che cre-dono. Infatti, non c’è differenza, perchétutti hanno peccato e sono privi della glo-ria di Dio, ma sono giustificati gratuita-mente per la sua grazia, per mezzo della re-

denzione che è in Cristo Gesù. È lui cheDio ha stabilito apertamente come stru-mento di espiazione, per mezzo della fede,nel suo sangue”.La giustizia di Dio resta sempre sopra

quella umana. Essa è benevolenza, mise-ricordia, amore, vita nuova. La logicaumana è quella di dare a ciascuno il “suo”nel bene e nel male; una logica, però, scar-dinata dalla redenzione di Cristo, che ap-pare a noi come un mistero. Perché il Pa-dre non ha abbandonato gli uomini, ma liha salvati nel proprio Figlio? Ecco il Mi-stero della Redenzione, un mistero diamore. Sì, la giustizia divina è profonda-mente diversa da quella umana: Dio hapagato per noi nel suo Figlio il prezzo delriscatto, “un prezzo davvero esorbitante”.Davanti all’immenso amore di Dio, che

non schiaccia la sua creatura, ma che, alcontrario, la rinnova in profondità, non c’èpiù posto per l’autosufficienza. L’uomosenza Cristo non capirebbe se stesso. Egliè tutto. Se la Quaresima è un cammino diconversione, “convertirsi a Cristo, credereal Vangelo, significa in fondo proprio que-sto: uscire dall’illusione dell’autosuffi-cienza per scoprire e accettare la propriaindigenza – indigenza degli altri e di Dio,esigenza del suo perdono e della sua ami-cizia”. Grazie all’opera di Cristo, l’uomopuò entrare nella giustizia “più grande”,che è quella dell’amore, “la giustizia di chisi sente in ogni caso sempre più debitoreche creditore, perché ha ricevuto più di

quanto si possa aspettare”. Altro che auto-sufficienza o sicurezza di sé.Se si accetta la logica di Dio, si cambia

il mondo. Forte dell’esperienza di Cristo,l’uomo realizza una società giusta, dovetutti ricevono il necessario per vivere se-condo la propria dignità di uomini e dovela giustizia è vivificata dall’amore. Unasocietà dove quello che si riconosce alprossimo non è solo il pane materiale, mail nutrimento spirituale secondo una lo-gica di gratuità.Il Papa spiega che “ciò di cui l’uomo ha

più bisogno non può essergli garantito perlegge”. Infatti, per godere di un’esistenzain pienezza, all’uomo è necessario qual-cosa di più intimo che può essergli accor-dato solo gratuitamente. L’uomo vive diquell’amore che solo Dio può comunicar-gli avendolo creato a sua immagine e so-miglianza.I beni materiali, quelli garantiti per legge

e per giustizia, sono certamente utili e ne-cessari ma non sono ancora il “suo” che èdovuto ad ogni uomo. Come e più delpane, egli ha infatti bisogno di Dio!La Quaresima ha come meta la celebra-

zione della giustizia divina nei giorni delTriduo pasquale. A ciascuno è chiesto dianticipare nei passi della vita questa parti-colare manifestazione di Dio in Cristo e diripartire da essa. Sì la liturgia è fonte e cul-mine dell’esperienza cristiana.

Marco Doldi

SUPERARE L’AUTOSUFFICIENZA

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IMPEGNO 4

8 MARZO

IIll ““ggeenniioo”” ffeemmmmiinniilleeNel ricordare la festa della donna

che si celebra ogni anno l’8marzo, offriamo ai nostri iscritti

un passaggio del libro “La Chiesa, ladonna, il lavoro”, scritto da Don DarioSavoia nel 1988, in occasione del XIIICongresso Nazionale dell’API-COLF.

(…) La Chiesa, più che di femminismo,interpretato genericamente e spesso ambi-guamente da molti come «emancipazionedella donna», intende parlare di «que-stione femminile» come esigenza promo-zionale della donna stessa in vari campi,allo scopo di realizzare, nella società, con-dizioni di parità e di maggior giustizia trai due sessi.Spesso l’annuale ricorrenza della gior-

nata della donna (8 marzo), dopo variscambi di mimose e di motti, si spegne inun silenzio totale e fra l’indifferenza gene-rale. Qualcuno pensa così che l’ideologiafemminista stessa (o neofemminista), sia incrisi come le altre ideologie, nonostante ilrilancio di varie riviste femminili, di tantapubblicistica per le donne.In questo contesto, riteniamo di affer-

mare che l’Associazione professionale ita-liana delle Colf, proprio in forza della suaaspirazione cristiana, nonché della sua ag-gregazione ecclesiale, si pone e affronta ilproblema di un “progetto donna” pure difronte alla crescente disoccupazione fem-minile e giovanile nella nostra società ita-liana, mentre le richieste occupazionali, acui si rendono oggi disponibili le Colf,stanno crescendo attualmente in Italia.Blaise Pascal, scrittore e filosofo fran-

cese, osservava che l’«ordo caritas» è unordine superiore all’«ordo justitiae» e di-verso; e quindi il primo può e deve avereeffetti precisi nella storia, mentre lo scrit-tore francese Charles Peguy più recente-mente rilevava che, per il cristiano la giu-stizia è la penultima parola, poiché l’ultima– la quale si assume, senza escludere , laprima – è l’amore. S. Paolo nella letteraagli Efesini (c.4) osserva che bisogna farela verità (ossia realizzare la giustizia e il di-ritto), nell’amore. Queste ci sembrano lepremesse che animano le Colf come As-sociazione professionale, e quindi «tecni-camente» preparate – e come movimento

ecclesiale – e perciò dotate di quell’«artespirituale», che scaturisce dall’amore diDio e del prossimo per amore di Dio, eispira uno stile di disponibilità, di com-prensione, e di volontariato partecipe epermanente. L’API-COLF si propone, piùradicalmente, di rispondere alle nuove ne-cessità sociali, con la creazione di nuoveprofessioniste, lasciando alla carità il com-pito di volontariato.Pertanto, in concreto, il “progetto-

donna” che ispira le Colf, tiene particolareconto, tra l’altro, della constatazione ditanti anziani soli, – dato che gli anzianisono in crescente aumento nell’attuale so-cietà, – spesso titolari di pensioni inade-guate ma soprattutto reclamanti l’assistenzadomiciliare, come risulta chia ramente dalrapporto della Cisaf del 1985 stampato inItalia dall’API-COLF.È superfluo ricordare qui il tipo di assi-

stenza femminile, caratterizzato da unamaggiore attitudine alla pazienza, all’ac-cudire fatto di dettagli e di premure at-tente alle persone. Ciò fa scaturire ancorail «genio» della femminilità, al di là del-l’interesse di giustizia, di diritto sindacalee di stipendio pattuito, a cui la Colf stessadovrà attendere in risposta alle sue esi-genze personali e familiari. Si tratta di unadimensione umana naturale e tipicamentefemminile dell’«ordo caritatis», per dirlacon Pascal, sulla quale l’API-COLF vuolecostruire un amore cristiano e soprannatu-rale del prossimo in forma di professione.Come sarebbe stato possibile realizzarequesto progetto senza il continuo nutri-mento spirituale delle persone che avreb-bero dovuto essere all’altezza della loromissione umana e cristiana?Forse la promozione delle Colf non ri-

sultava nel 1971, oltre a una ripresa di at-tività nel mondo del lavoro dilaniato e di-sperso, anche una promozione delladonna?Non si è mai trattato di creare attraverso

l’API-COLF delle missionarie, delle vo-lontarie della casa, ma si è pensato che leprofessioniste potessero essere animate dauna spiritualità che completasse la forma-zione pratica, il servizio che avrebbero do-vuto svolgere.L’API-COLF non aveva puntato né sulla

sottomissione, né sulla conflittualità, maaveva mirato alla competenza che avrebbecreato rispetto e libertà, secondo il pen-siero di don Lorenzo Milani.E non dovevano essere le Colf e, in qual-

che modo, la Chiesa, a fornire mezzi disviluppo, simboli liturgici in modo essen-ziale, «sacramentale», estesi al lavoro,nello scambio di servizi, di aiuti fraterninella famiglia, nella fabbrica e nell’ufficio?Esiste nella Liturgia rinnovata della Messa,tra l’altro, il gesto di «darsi la mano»,come scambio di fraternità e di pace, percondivivere un «pezzo di pane, che è Diostesso in corpo, Sangue, Anima e Divi-nità», per aiutarsi con il lavoro e scambiareanche fuori dalla Chiesa il pane e il com-panatico del servizio, del denaro, del ve-stito, dei comfort, ecc.L’API-COLF ha così promosso e pro-

muove le Colf in chiave formativa cristiana,anche professionalmente e «tecnicamente»,sicché dalla loro stessa «professione»,esemplarmente condotta, possa scaturire laloro «missione» cristiana. Difatti per noicristiani, più ancora che il ruolo sociale eprofessionale contano la formazione dellecoscienze e delle soggettività personali,aperte e responsabili del bene comune, invista di garantire una maggiore umanizza-zione e una migliore qualità della vita pri-vata e pubblica, dando spazio alle legittimeesigenze affettive e dell’amicizia, per ov-viare a certe amare solitudini, come a quelleestetiche e di svago.

Don Dario Savoia

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5 IMPEGNO

RIFLESSIONI

GIORNATA MONDIALE MIGRAZIONI 2010 “Il minore migrante e rifugiato– Una speranza per il futuro”

Il tema della Giornata Mondiale delleMigrazioni per il 2010 si concentra sullafigura del minore come “speranza per il

futuro”. Spesso si pensa che i bambini e igiovani siano il nostro futuro e che loro ab-biano la forza di migliorare il nostromondo. Tuttavia il mondo non è nostro; ilfuturo è più loro che nostro. Per questo èimportante sottolineare che i bambinihanno un diritto fondamentale: hanno il di-ritto di vivere il proprio futuro e di guar-dare a questo con fiducia e speranza. Que-sto è ancora più sentito se il minore èmigrante e quindi vive in una situazione diprecarietà, e aggravato se il suo passato èsegnato dalla fuga come avviene per il ri-fugiato.

Sembra esserci una prevalenza delgrigio nei colori del nostroPaese.

Più forti di ieri appaiono le tinte dell’in-certezza e della paura che portano achiudersi, a difendere l’oggi, la propriasicurezza o quella del piccolo gruppo diappartenenza.È triste vedere come gli splendidi co-

lori della voglia di vivere e di sperarevengano coperti dal grigio della medio-crità, dell’egoismo, del consumo.È solo un effetto mediatico?In parte sì ma non basta puntare il dito

verso i media.Sembra smarrito, nella nebbia del con-

formismo benpensante, il sentiero cheporta all’essenziale, al significato ultimoe più bello della vita soprattutto quandofragile e indifesa. Sembra smarrita la strada verso la feli-

cità a cui tutti e non solo alcuni tendono

in ogni angolo del mondo a costo di sfi-dare un mare in tempesta.C’è il rischio di non trovare più noi

stessi.Ci si scopre “clandestini” nella pro-

pria città dove non si muore tra le ondema si può “morire dentro” per assenza dipensieri, di gratuità, di speranza.E, ancora, si può “morire dentro” per

mancanza di buon senso, di lealtà nelconfronto, di pacatezza del linguaggio, diforza della ragione...La politica appare “morta dentro”, am-

putata del suo compito più nobile che è laricerca e la realizzazione del bene co-mune.L‘arroganza del nulla prende la forma

di maschere, sempre sorridenti e rassicu-ranti.Non è tuttavia il tempo della resa e del

disimpegno.È più che mai il tempo dei “volti”, delle

presenze, degli impegni,dei progetti.È il tempo di un

“volto” che si riassumein quello di Casa Betaniaper indicare un’espe-rienza che richiamamolte altre nel nostroPaese. Per indicare unacultura dell’ascolto edell’accoglienza che nonsale in cattedra, che nonsi chiude nel piccolo èbello ma neppure è uto-pia. C’è un’umiltà che èfatta di fierezza e non dicomplessi di inferioritào di minoranza.È l’umiltà di chi, nel

grigiore, ritiene possi-bile, anzi doveroso, faresplodere tutti i coloridella vita e dell’amore.C’è molta fierezza inquesta umiltà: la fierezzadel volto che si pone intutta la sua bellezza e lasua dignità di fronte allamaschera.

Paolo Bustaffa

Ecco l’invito che Monsignor CarmineRecchia ha rivolto, agli associati diRoma per la preparazione spirituale allaSanta Pasqua. Un invito che può esserespunto di riflessione per tutti noi.

Carissima/o,

siamo agli inizi della quaresima e tifaccio gli auguri di una Buona eSanta Pasqua.

Il Signore risorge dopo la suaPassione.

E noi, se lo abbiamo seguito du-rante la quaresima con un po’ di mor-tificazione e di preghiera e ci siamo ac-costati ai sacramenti, risorgeremo con

Lui splendenti agli occhi di Dio. Perquesto ci riuniremo per una Via Cru-cis domenica 21 marzo prossimo.

La Chiesa ha proclamato l’Annosacerdotale per il 2010 e consiglia atutti i fedeli di meditare sul grandedono di Dio che è il Sacerdote per lanostra vita spirituale.

Noi seguiremo questo consigliodella Chiesa riunendoci in un piccolo,ma intenso ritiro spirituale, su questoargomento il 25 aprile 2010.

Vieni e non mancare ai due appun-tamenti per la tua vita spirituale.

Monsignor Carmine Recchia

LL EE MM AA SS CC HH EE RR EE EE II VVOO LLTT II

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IMPEGNO 6

CARITAS IN VERITATE

Si è svolto di recente ad Assisi uninteressante Convegno sull’ultimaenciclica del Papa. Hanno parte-

cipato responsabili e collaboratori degliUffici diocesani per la pastorale sociale eil lavoro, insieme al mondo delle asso-ciazioni ecclesiali. Anch’io ero presentequale rappresentante della nostra Asso-ciazione Api -Colf. I lavori del convegnohanno ripercorso i contenuti dell’Enci-clica di Benedetto XVI “Caritas in Veri-tate”. Dall’approfondimento dei relatori,

come anche dal confronto assembleare èemerso che l’Enciclica attribuisce, fon-damentalmente, un compito inalienabilea tutti, credenti e non, di vivere in pie-nezza nella responsabilità personale enei confronti dell’uomo e delle propriesingole comunità. Serve un impegno acostruire e difendere il bene comune euna attenzione alle trasformazioni checoinvolgono il pianeta attraverso unanon corretta globalizzazione operata dal-l’uomo.Benedetto XVI intende porre in evi-

denza gli obiettivi da perseguire e i valorida e difendere in modo instancabile, alfine di realizzare una convivenza che pro-muova uno sviluppo umano integrale “diportata universale, nel dialogo tra i saperie le operatività (Caritas in veritate, n° 4).

Successivamente, nella stessa enciclica aln° 9: “Il rischio del nostro tempo è che,alla interdipendenza di fatto tra gli uominie i popoli, non corrisponda l’interazioneetica delle coscienze e delle intelligenze,dalla quale possa emergere come risultatouno sviluppo umano.”Due radici di fondo sono rappresentate

dalla carità: la prima andrà ad assumere ilruolo di coinvolgere una diffusa solida-rietà, la seconda assumerà il ruolo di unpercorso leale, che non leda o contrasti lastessa verità. Questa considerazione non èassolutamente secondaria, in ragione diuna evidenza diffusa che, attraverso i mas-smedia e forme pubblicitarie, opera unainformazione rivolta ad interessi e poteriegocentrici.La prospettiva di rilancio della pastorale

sociale permane un impegno che ogni sog-getto, persona o gruppo che sia, deve as-sumersi con coraggio e responsabilità,attraverso il coinvolgimento delle singolecomunità, esercitando una catechesi coin-volgente per riportare ogni attività allacentralità dell’incontro con Cristo, l’esem-pio unico e massimo di verità e modellodi pastorale, perché solo Lui “Via, verità evita”.Il convegno ha esplorato a fondo mo-

delli di costume che stanno instaurandosinella nostra società e che attraverso il de-

terioramento degli stili di vita non tengonopiù conto dei giusti rapporti con le cose,con le persone, con la natura e con i pro-blemi della mondialità.Da qui nasce un altro aspetto importante

rappresentato dall’educazione al lavoro, alsociale, alla giustizia e legalità, alla pace,alla salvaguardia del creato e ad una spiri-tualità del quotidiano tramite nuovi stili divita.Tra le prospettive e gli impegni comuni

emersi:Dare una lettura e fare i propri appro-

fondimenti;Riproporci per una pastorale sociale;Elaborare un programma e concretiz-

zarlo su un percorso finalizzato;Esercitare un connubio tra le diverse re-

altà delle singole comunità;Edificare, nel senso di costruire ed edu-

care, la comunità cristiana al bene co-mune;Attuare una rete di servizio e di atten-

zione alle persone;Collaborare con le altre realtà Pastorali,

cercando di recepire le diverse esperienze;Non cadere nell’ipocrisia nel dialogo,

cercando di stabilire come minimo co-mune denominatore “la verità nella ca-rità”.

Don FrancescoPoliConsul. eccl. naz.le

Vivere nella responsabilità

Non si può fareogni giorno

qualcosa di grande,ma qualcosa di buono sì

Friedrich Schleiermacher

“Se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”

(XLIII Giornata Mondiale della Pace)

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11 IMPEGNO

L’Inps, con il messaggio 29.12.2009, n.30264, fa seguito al precedente in-tervento (messaggio 9.12.2009, n.

28660) per fornire a chi ha presentato istanzadi regolarizzazione delle colf e assistenti fa-miliari (in base alla legge n. 102) ulteriorichiarimenti e, allo stesso tempo, dètta alleproprie sedi le istruzioni operative che de-vono osservare nella gestione delle pratiche.

L’invio dei bollettiniL’Istituto previdenziale rende noto che lo

scorso 23 dicembre ha inviato a 181.869 da-

tori di lavoro (si ricorda che nel complessosono state inviate circa 300.000 istanze) chehanno presentato la domanda di emersionei bollettini di conto corrente postale utili alversamento dei contributi.Del predetto numero di destinatari (che

sono poi quelli nei cui confronti è stata ri-scontrata la perfetta coincidenza tra i datipresenti sul modello di domanda e sulmod. F24 sia relativamente al codice fi-scale del datore di lavoro sia in merito agliestremi del documento d’identità del lavo-ratore straniero) fanno parte anche i datoridi lavoro che non hanno ancora ricevuto laconvocazione da parte dello Sportellounico per l’immigrazione, al fine di evitareil versamento in unica soluzione di tutti icontributi dovuti dal 1° luglio 2009 finoalla data di sottoscrizione del contratto disoggiorno. Infatti, come si ricorderà, il contributo

forfettario di 500,00 euro previsto dall’art.

1-ter della legge n. 102 era destinato soloa coprire il periodo 1° aprile - 30 giugno2009, oltre ad essere una condizione ne-cessaria per poter presentare la domandadi regolarizzazione. Per tutti i periodi suc-cessivi, invece, l’Inps si riservava di cal-colare i contributi sulla base dei datiretributivi e relativi all’orario di lavoro in-dicati dal datore di lavoro.I bollettini di conto corrente postale, in

ogni caso, non sono stati inviati ai datori dilavoro:le cui domande: sono state scartate per-

ché presentavano più di tre denunce per lostesso codice fiscale (del datore di lavoro);che hanno effettuato un pagamento con

il mod. F24 con un importo diverso da500,00 euro;che hanno presentato domande di sanato-

ria nonostante il rapporto di lavoro risultavagià registrato negli archivi Inps dei lavora-tori domestici a seguito della firma del con-tratto di soggiorno.Al versamento dei contributi è tenuto

anche il datore di lavoro che è comparsosolo davanti allo Sportello unico per l’im-migrazione per irreperibilità del cittadinostraniero.

Il calcolo dei contributiNella busta che ha inviato ai datori di la-

voro, l’Inps ha inserito due bollettini pre-compilati: uno per i contributi del terzotrimestre, l’altro relativo agli ultimi tre mesidel 2009.

La compilazione effettuata dall’Istitutoprevidenziale si è basata essenzialmente suidati forniti dal datore di lavoro e indicatinella domanda di regolarizzazione. Il cal-colo dei contributi è avvenuto in sostanzaprendendo in considerazione: le ore lavo-rate e la retribuzione oraria.In merito al primo dato utile per il calcolo

dei contributi le ore prese in considerazionesono quelle dichiarate nell’istanza ad ecce-zione dei casi in cui è stata riportata la dici-tura «TP» dove sono state attribuite inautomatico 54 ore settimanali previste dal

contratto collettivo lavoro domestico per irapporti di lavoro a tempo pieno.La retribuzione oraria, invece, è stata de-

terminata in base ai minimi retributivi del2009 fissati dalla Commissione nazionaleprevista dall’art. 43 del Ccnl 16.2.2007 cor-rispondenti alla qualifica assegnata dal da-tore di lavoro e riportata nell’istanza.Ma come ci si deve comportare se la re-

tribuzione effettivamente corrisposta allostraniero oppure le ore in concreto lavoratedallo stesso sono maggiori rispetto a quelleche l’Inps ha preso a riferimento per com-pilare i bollettini di conto corrente postale?In questo caso si dovranno utilizzare

quelli in bianco inseriti anche loro nellabusta inviata al datore di lavoro.

Le variazioni del rapporto L’Inps ricorda (come evidenziato anche

dal Ministero dell’interno – circ. n.7950/2009) che eventuali variazioni rela-

LAVORO

IL “PUNTO” SULLA SANATORIA COLF

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tive al rapporto di lavoro domestico in es-sere con lo straniero potranno produrre ef-fetti soltanto dopo la definizione delladomanda di emersione e quindi solo a se-guito della sottoscrizione del contratto disoggiorno presso lo Sportello unico perl’immigrazione. Questo in ogni caso nonincide sull’obbligo di versare i contributi.Infatti, il pagamento dei contributi previ-denziali e assistenziali è comunque dovutoanche se un contratto di lavoro non è an-cora stato stipulato così come previsto dal-l’art. 2126 cod. civ. Inoltre, il versamentocontributivo non può essere inteso comeaccoglimento della domanda. Il compitodi verificare se sussistono tutte le condi-zioni per poter rilasciare il mod. 209 utilealla richiesta alla Questura del permessodi soggiorno per lavoro subordinato spettainfatti sempre e solo allo Sportello unicoper l’immigrazione.

Aspetti operativiL’Inps, con messaggio n. 30264/2009,

fornisce inoltre alle proprie sedi alcune in-dicazioni operative tra le quali:- la data di presentazione della domandadeve essere uguale o successiva alla datadella firma del contratto di soggiorno;- la data inizio del rapporto di lavoro, chenon era richiesta all’atto della presentazionedella domanda di emersione, è stata valoriz-zata come 1° aprile 2009, ossia quella a de-correre dalla quale il legislatore ha ritenutoin essere il rapporto di lavoro (in sostanza irapporti sorti dopo il 1° aprile non potevanoessere regolarizzati). La suddetta data inogni caso potrà essere variata inserendoneuna antecedente, se il datore di lavoro di-chiarerà, dopo la sottoscrizione del contrattodi soggiorno, che il rapporto di lavoro haavuto inizio prima del mese di aprile 2009;- è possibile variare tutti i dati precaricatitenendo presente che il rapporto di lavorosarà accolto dal sistema a condizione che ilcodice fiscale del datore di lavoro e il nu-mero del documento del lavoratore regola-rizzato corrispondano perfettamente aquelli presenti nella domanda, nel rapportodi lavoro presentato a video e nel mod. F24.In caso di discordanza, il rapporto di lavororesterà sospeso fino all’abbinamento ma-nuale da effettuarsi a cura della sede Inpscompetente;- per i lavoratori regolarizzati dovrà essereinserito il codice fiscale rilasciato dal-l’Agenzia delle Entrate e i dati relativi alladata della richiesta del permesso di sog-giorno di cui sono in attesa.

Contributo forfettario pagato da soggettidiversiNon va dimenticato che il Ministero del-

l’interno (circ. n. 7950/2009) ha rassicu-rato tutti coloro che hanno effettuato ilversamento dei 500 euro (che non ven-gono restituiti in caso di irricevibilità, ar-chiviazione o rigetto della domanda, salvocasi eccezionali valutati dai Min. interno elavoro) con il mod. F24 in luogo del da-tore che ha poi presentato la domanda diregolarizzazione, precisando che il versa-mento si considera valido, con la conse-guenza che l’istanza di emersione, sesussistono i requisiti di legge, potrà essereaccolta.Esempio:

- Tizio ha versato il contributo forfettario di500 euro per regolarizzare Sempronio- Caio presenta l’istanza di regolarizzazioneper Sempronio- il versamento fatto da Tizio si consideravalido e la domanda di Caio per sanare ilrapporto di lavoro con Sempronio potrà es-sere accolta (sempre che siano soddisfattetutte le condizioni di legge).L’Inps (msg. n. 28660/2009) precisa che,

affinché la domanda possa essere accolta,è necessario che il numero del documentodi identità del lavoratore riportato sulla de-nuncia di assunzione sia uguale a quello in-dicato sul mod. F24 per il pagamento dei500 euro; in sostanza possono essere di-versi i datori, non i lavoratori stranieri.

Il decesso del datore di lavoroÈ stato più volte ricordato sia dall’Inps

che dal Ministero dell’interno che in casodi decesso del datore di lavoro nelle moredella convocazione presso lo Sportellounico per l’immigrazione, la procedura puòcontinuare con un familiare che subentranella pratica come nuovo datore di lavoro.In questo caso le sedi Inps dovranno pro-

cedere nel modo seguente:- inserire per primo il rapporto di lavoro trail datore di lavoro deceduto e il lavoratoreper il quale era stata presentata la domandadi emersione, seguendo le istruzioni sopradescritte, inserendo come data di presenta-zione la data di stipula del contratto di sog-giorno da parte degli eredi e la data diassunzione effettiva;- successivamente acquisire il rapporto dilavoro con il datore subentrante, selezio-nando la voce «subentro emersione art. 1-ter legge n. 102/2009», ed inserendo la datadi sottoscrizione del contratto di soggiornoe il numero del rapporto di lavoro al quale

si sta subentrando. La data di assunzionesarà quella del giorno successivo al decessodel datore cui si subentra. All’atto della re-gistrazione negli archivi centrali il rapportodi lavoro del deceduto sarà cessato auto-maticamente alla data del decesso.

Il datore di lavoro impossibilitatoIl Ministero dell’interno, facendo seguito

al messaggio Inps n. 28660/2009, con cir-colare 23 dicembre 2009, n. 8456, con-ferma che se il datore è impossibilitato apresentarsi presso lo Sportello unico perl’immigrazione per sottoscrivere il con-tratto di soggiorno, possono sostituirloanche il coniuge, i figli o altri parenti in

linea retta o collaterale fino al terzo grado.Se il datore non ha la possibilità di dele-

gare uno dei predetti soggetti, alla convo-cazione può presentarsi anche una personanon legata da vincoli parentali, purché mu-nita di apposita procura notarile, oppurecon delega, mandato o procura con firmaautenticata da un funzionario del Comunedi residenza del datore di lavoro.Il Ministero dell’interno ricorda anche

che nel caso in cui sia necessario, per sod-disfare il requisito reddituale, ricorrere alcumulo dei redditi, per nucleo familiare sideve intendere anche la famiglia anagraficaintesa, ai sensi dell’art. 4 D.P.R. n. 223 del1989, come l’insieme di persone legate davincolo di matrimonio, parentela, affinità,adozione, tutela o da vincoli affettivi, coa-bitanti ed aventi dimora abituale nellostesso Comune.

Confermata l’assistenza sanitaria primadella definizione dell’emersioneIl Ministero dell’interno, con la circolare

23 dicembre 2009, n. 4850, ha precisato cheil lavoratore straniero nei cui confronti èstata presentata istanza di regolarizzazione

IMPEGNO 12

LAVORO

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13 IMPEGNO

LAVORO

ai sensi della legge n. 102 del 2009 puòiscriversi al Ssn e fruire dell’assistenza sa-nitaria nelle more della convocazionepresso lo Sportello unico per l’immigra-zione per la sottoscrizione del contratto disoggiorno.In sostanza, la loro posizione è assimila-

bile a quella dei lavoratori extracomunitaridestinatari dell’assicurazione obbligatoriadi cui all’art. 34, Tu immigrazione inquanto titolari di un permesso di soggiornoper lavoro subordinato o autonomo. Ilcomma 17 dell’art. 1-ter della legge n. 102prevede infatti che il contributo forfetariodi 500 euro versato prima di inoltrare la do-manda di regolarizzazione è diretto sia a

coprire dal punto di vista previdenziale eassistenziale lo straniero per il periodo 1°aprile – 30 giugno 2009 sia a finanziare imaggiori oneri del Ssn.La stessa circolare n. 4850/2009 precisa,

inoltre, che le colf e le assistenti familiari inattesa della definizione della procedura diemersione, anche se non sono ancora inpossesso del codice fiscale, che verrà rila-sciato dallo Sportello unico per l’immigra-zione dopo aver sottoscritto il contratto disoggiorno, possono essere assistiti nono-stante la loro posizione sia ancora giuridi-camente irregolare. Ne deriva che il codiceidentificativo STP (Straniero Temporanea-mente Presente) dovrà essere ritirato dallostraniero a conclusione della procedura diregolarizzazione.

Pagamento del contributo forfetario ecompletamento della regolarizzazioneIl Ministero dell’interno Dipartimento

per le Libertà Civili e l’Immigrazione con

circolare prot. n. 7602 del 1° dicembre2009 chiarisce che i datori di lavoro chehanno regolarmente effettuato il paga-mento del contributo forfetario di 500 euroattraverso il modello «F24» ma non hannopresentato la domanda di emersione perlavoratori extracomunitari, possono, entroe non oltre il 31 dicembre 2009, contat-tare il servizio di «help desk» del Dipar-timento all’indirizzo di posta elettronicahttps://nullaostalavoro.interno.it o al nu-mero telefonico 0648905810 per comple-tare la procedura di emersione.L’avvenuto pagamento del contributo

forfetario può considerarsi, quindi, comemanifestazione espressa di volontà del da-

tore di lavoro di procedere alla regolarizza-zione del rapporto di lavoro con il cittadinoextracomunitario, ma saranno acquisite alsistema informatico soltanto quelle do-mande i cui dati corrispondano a quellicontenuti nel modello «F24» già comuni-cati dall’Inps al Ministero.

Interruzione del rapporto di lavoroA seguito di numerose segnalazioni per-

venute, il Ministero dell’interno, con circo-lare n. 7950 del 7 dicembre 2009, purribadendo che l’estinzione dei reati e degliilleciti amministrativi relativi alle viola-zioni previste dalla legge n. 102/2009 av-viene esclusivamente al completamentodella procedura di emersione (sottoscri-zione del contratto di soggiorno presso loSportello unico, comunicazione d’assun-zione all’Inps e richiesta di rilascio di per-messo di soggiorno) precisa che nei casi diinterruzioni del rapporto di lavoro, al difuori delle ipotesi previste dalla circolare n.

6466 del 29 ottobre 2009, avvenute primadella conclusione del procedimento diemersione, il datore di lavoro e il lavora-tore dovranno essere convocati insieme performalizzare la rinuncia al rapporto di la-voro, specificando i motivi che ne hannocausato l’interruzione. In occasione di que-sta convocazione sottoscriveranno comun-que il contratto di soggiorno per il periodorelativo all’effettivo impiego del lavoratore,e dovrà essere acquisita la comunicazioneobbligatoria di assunzione contestualmentea quella di cessazione del rapporto di la-voro, in cui deve essere indicata la data dieffettiva interruzione.Il datore di lavoro dovrà provvedere al

versamento dei contributi previdenziali edassistenziali a favore del lavoratore stra-niero per l’intero periodo di effettiva duratadel rapporto di lavoro, mentre ai lavoratoriinteressati sarà consentito richiedere il rila-scio di un permesso di soggiorno per attesaoccupazione.Prima della sottoscrizione del contratto

di soggiorno comunque resta confermatoche il lavoratore non può essere assuntoda altro datore di lavoro. Nei casi in cuisoltanto il datore di lavoro si rechi pressolo Sportello unico per l’immigrazione for-nendo indicazioni sulla mancata presenta-zione del lavoratore, si procederà allasottoscrizione del contratto di soggiorno,all’assunzione da parte del datore di la-voro e, contestualmente, alla cessazionedel rapporto di lavoro, con conseguenteestinzione dei reati e degli illeciti ammi-nistrativi.

Armando Montemarano

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IMPEGNO 14

VITA ASSOCIATIVA

Roma. - Il Consiglio Provinciale del-l’Associazione, nella sua ultima riunione,ha stabilito una serie di iniziative per i pro-pri associati che si terranno fino al mesedi giugno prossimo.

• 21 marzo - ore 15.00: in Via PompeoMagno n.106, presso il Circolo SantaLuisa De Marillac, si terrà un incontro inpreparazione alla Santa Pasqua, guidato daMons. Carmine Recchia, consulente ec-clesiastico provinciale. È prevista la SantaMessa e la Via Crucis.

• 25 aprile - ore 15.30: nella stessa sedesi svolgerà un Momento di approfondi-mento sull’Anno Sacerdotale, guidato daMons. Recchia.

• 16 maggio - l’API-COLF partecipaper il secondo anno alla FESTA DEI PO-POLI, iniziativa promossa dai MissionariSacalabriniani. La manifestazione si terràa Piazza San Giovanni in Laterano dalleore 9.00 alle ore 18.00 circa.

• 6 giugno - GITA per visitare - Ve-scovio con il “Santuario della Madonnadella Lode” e l’Abbazia di Farfa. È pre-visto anche il pranzo al ristorante.

Chi è interessato a partecipare, potrà ri-volgersi alla Sede API-COLF di Via delMortaro n. 25 o telefonare al n.06.6629378 per avere tutte le informa-zioni.

• COMUNICAZIONE IMPORTANTEPER TUTTI GLI ASSOCIATI: Il Circolodi Santa Luisa De Marillac è aperto tuttele domeniche (escluse domenica 4 aprileperché Pasqua e domenica 30 maggio),dalle ore 15.30 alle ore 18.30 circa. Taleiniziativa è resa possibile grazie alla ge-nerosa disponibilità di alcune dirigenti edassociate. Gli associati, soprattutto quelliche non hanno un posto dove andare, po-tranno usufruire del Circolo come puntod’incontro e d’accoglienza, ma anche permomenti ricreativi.

Se non potete venire a tutti gli incontriavete però un’ampia possibilità di scelta,l’importante è comunicare l’adesione al-

l’iniziativa a cui intendete partecipare…noi ci auguriamo a tutte.

Roma: - Il 3 gennaio soci e Dirigenti Pro-vinciali dell’associazione, insieme a Mons.Carmine Recchia, si sono riuniti presso ilCircolo di Santa Luisa De Marillac per “fe-steggiare” la festività della Befana.Erano presenti, al rinfresco e ad una di-

vertente tombolata, a parenti e amici deipartecipanti e simpatizzanti dell’associa-zione.

Dalla Cooperativa Capitolina F.A.I.Lo scorso novembre alcuni membri del

Consiglio di Amministrazione della Coo-perativa Capitolina F.A.I. sono stati alConvegno organizzato dall’API-COLF aRocca Di Papa, ospiti di Casa Serena.Gli argomenti erano, per la nostra atti-

vità associativa, estremamente importanti.Abbiamo infatti riflettuto sulla lettera

Enciclica “Caritas in veritate” di Bene-detto XVI, indirizzata agli uomini di tuttoil mondo.L’enciclica parla dello sviluppo umano

perseguito nella carità e nella verità, testi-moniato da Gesù Cristo nella Sua vita ter-rena e con la Sua morte e resurrezione.Il Papa, con essa, ci ricorda che la forza

per il vero sviluppo di ogni persona e del-l’umanità intera si trova nella carità cri-stiana e nella verità. Queste, chiamiamole“forme di energie”, spingono le persone aimpegnarsi con coraggio e generosità intutti i campi, per il bene e lo sviluppo ditutte le popolazioni.Questa forza ha la sua origine in Dio,

che è amore eterno e vita assoluta.Oltre a riflettere sull’Enciclica, che si

consiglia a tutti di leggere, abbiamo trat-tato argomenti più tecnici: l’AvvocatoEmanuele Montemarano ha presentato il

documento di “analisi rischi” nell’ambitodel Modello Organizzativo adottato dal-l’API-COLF, dove si è elaborato un si-stema di controllo affinché qualunqueorganizzazione non commetta reati eabbia alla base un codice etico da rispet-tare.

Lettera alle socie di Cooperativa

Care Socie,

quest’anno abbiamo festeggiato l’arrivodel Natale nel nuovo ufficio.

Devo dire con gioia e soddisfazione cheda parte vostra c’è stata una grande parte-cipazione, eravate quasi tutte!!! Questo hareso la festa ancora più bella e vivace.

Alla festa, Padre Giovanni Celi, ha toc-cato i punti salienti delle problematicheche, come socie, abbiamo nel vivere in-sieme come Cooperativa. Con la sua frase “chiave” che è stata

“Perdona chi non ama e ama chi per-dona” intendeva invitarci ad essere piùcomprensive tra noi, senza portare odi erancori.

Dobbiamo, cercare di superare le bar-riere che portano a scontrarci perché que-sto, di conseguenza, potrebbe ripercuotersisul lavoro. Dobbiamo offrire ai nostri assistiti un

servizio fatto non solo di competente pro-fessionali ma anche di disponibilità e l’af-fetto, di cui sappiamo hanno enormebisogno.

Auguro a tutte voi buon lavoro.

Giovanna Ulgiati

ROMA

MMeessttrree ((VVEE)):: – Chiesa di San Rocco – L’Associazione incontra un gruppo di nazionalità romena.

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15 IMPEGNO

VITA ASSOCIATIVA

MESTRE - VENEZIA

La Casa di prima accoglienza “Giuseppe Taliercio”

La sede dell’API-COLF di Mestredall’aprile 2008 si trova nello stessoedificio della “Casa di prima acco-

glienza per donne in difficoltà”, realizzatae gestita dall’Associazione S. Antonio-Mestre della Parrocchia del Sacro Cuore diGesù e intitolata a “Giuseppe Taliercio”,parrocchiano vittima delle Brigate Rosse.La struttura, inaugurata il 23 novembre

2003 dal Patriarca di Venezia AngeloScola, è nata a seguito di un’analisi fattacon la Caritas Diocesana e le Autorità lo-cali, avendo verificato che la città era ca-rente proprio di una struttura di questotipo: un Centro aperto a donne che si tro-vano in difficoltà di alloggio per vari mo-tivi, per sollevarle dalle loro difficoltà esalvaguardarle da minacce esterne. Si trat-tava di dare una risposta in prima istanzaalle colf, sia italiane che immigrate, in ar-rivo e/o in attesa di lavoro, senza esclu-dere la possibilità di aprirsi anche ad altresituazioni: profughe, ex prostitute che de-siderano riscattarsi, ragazze madri conparticolari bisogni, studentesse non resi-denti a Venezia in stato di bisogno.

Questa struttura ha finalità molto vicinea quelle della nostra Associazione, perchérisponde ad un bisogno che la stessa API-COLF aveva in passato sperimentato in al-cune città italiane, per le colf conviventiche venivano licenziate. La Casa può ospitare fino ad un mas-

simo di 21 donne in 13 camere da 1 – 2 –3 letti, tutte con bagno e arredate in modosobrio, ma dignitoso e funzionale. Offreospitalità temporanea per un massimo di6 notti consecutive (nel rispetto della nor-mativa di legge in materia e dei limiti con-cessi dalle norme di P.S., prolungabile a

12 notti in casi specifici) a donne in statodi emergenza abitativa di qualsiasi nazio-nalità, in condizioni di autosufficienza fi-sica, cioè in possesso di autonomia tale danon richiedere continuità di assistenza me-dica o infermieristica.Alle ospiti viene messo a disposizione:

un letto fornito di biancheria, un como-dino, scrivania e bagno con doccia (unoper stanza) con la relativa biancheria.L’offerta comprende la fruizione dellacena (in collaborazione con la mensa Ca’Letizia della S. Vincenzo Mestrina) e dellaprima colazione. Sono inoltre previsti ser-vizi comuni disponibili a tutti (cucina, la-vanderia, sala riunioni, postazioneInternet) una Cappella per la preghiera edattività serali di formazione/socializza-zione. L’accoglienza avviene in un ambiente

caloroso e familiare, come è nelle inten-zioni degli oltre 40 volontari che gratuita-mente si impegnano con amore ededizione in ogni tipo di servizio necessa-rio per la gestione della casa. È grazie allaloro disponibilità che, con l’ausilio di unapersona dipendente dell’Associazione pre-sente nella struttura anche di notte, la casapuò restare aperta tutti i giorni dell’anno,escluso il mese di agosto.

La casa è stata aperta il 14 aprile 2004,e le presenze in questi primi cinque anni emezzo (i dati sono relativi al 30 novembre2009) confermano che questo tipo di ser-vizio risponde ad una esigenza effettiva epressante: le ospiti sono state quasi 3300,provenienti prevalentemente dall’Est Eu-ropa, soprattutto da Ucraina, Moldavia eRomania, con una preponderanza di ospitidi età medio-alta.

L’API-COLF di Mestre collabora da al-cuni mesi con l’Associazione S. Antonio-Mestre per lo svolgimento delle attivitàformative: da alcuni mesi Roberto Con-chetto, Segretario Provinciale della Feder-colf di Venezia, tiene ogni settimana unincontro di approfondimento sul ContrattoCollettivo del Lavoro Domestico moltofrequentato, che contribuisce a far cono-scere la nostra Associazione.

Ugo Ultimini

OSPITI PRESENTIdal 14/4/2004 al 30/11/2009

TOTALE OSPITI 3.273Nazione n. di ospiti percent.Ucraina 1693 51,7%Moldavia 761 23,3%Romania 249 7,6%Russia 181 5,5%Polonia 109 3,3%Bulgaria 67 2,0%Italia 51 1,6%Lituania 30 0,9%Germania 19 0,6%Bielorussia 17 0,5%altre nazioni 96 2,9%Totale 3.273 100%

DISTRIBUZIONE PER ETÀEtà n. di ospiti percent.16-25 135 4%26-35 330 10%36-45 786 24%46-55 1468 45%56-65 515 16%66 e + 39 1%TOTALE 3.273 100%

RUSSIA6%

POLONIA3% ALTRI PAESI

3%

UCRAINA52%

ROMANIA8%

MOLDAVIA24%

PAESE DI PROVENIENZA

56-6516%

66 e +1%

26-3510%

16-254%

36-4524%

45-5545%

DISTRIBUZIONE PER ETÀ

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“La vita è un dono della natura,ma una vita bella è il dono della saggezza”.

(Antico proverbio greco)

C’è tanta saggezza in questo pro-verbio greco che, nella limita-tezza del suo orizzonte, pro-

pone una verità da meditare a lungo eprofondamente.Per un cristiano, tuttavia, la vita è in

primo luogo dono del Padre, tempo donatoper dare compimento al suo disegno mi-sterioso. Ma anche per un non cristiano lavita può essere bella solo se si impegna aviverla giorno dopo giorno nella saggezza,che è, in fondo, un dosare le cose tenendosempre presente un orizzonte posto al dilà dei confini dell’oggi.Può accadere di ripensare ai propri

giorni e di scoprire che belli sono stati so-prattutto quelli nei quali si è saputo donaredi più, dimenticando se stessi.Può succedere di arrivare a sera e chie-

dersi se si è fatto qualcosa che autorizzi a

sentirsi buoni, poeti o grandi. Se si è ser-vita la verità con amore si potrà dire che,senza averlo voluto, quel giorno siamostati più uomini. Non importa se non sem-pre lo si è notato con sorpresa, ammira-zione o affetto.Ma ci sono anche giorni nei quali la ve-

rità può esserci parsa lontana, inaccessi-bile. Giorni nei quali ci siamo interrogaticon ansia, ricercando una risposta da darci

o da dare, giorni nei quali avvertiamo innoi la tentazione di scegliere risposte fa-cili o soluzioni di comodo per noi e per glialtri, senza riuscire a dirci che la vita ètroppo seria perché ai suoi interrogativi sipossano dare risposte facili, che la veritànon può essere venduta o comprata danessuno.È importante allora riprendere il cam-

mino, senza stancarsi di cercare, sperandoche la Verità cammini a sua volta incontroa chi la cerca con rettitudine per farnedono a chi la ricerca per ritornare libero odivenirlo in pienezza.

Aimone Gelardi(Edizioni Messaggero di Padova)

IMPEGNO 16

VITA ASSOCIATIVA

IMPEGNOIMPEGNOCOLF - ASSISTENTI DOMICILIARI

MENSILE DELL’ASSOCIAZIONE PROFESSIONALE ITALIANA COLLABORATORI FAMILIARI

ANNO LXIV • N. 3 • MARZO 2010

Direzione: 00192 RomaVia Cola di Rienzo, 111Tel. 063212658c.c.p. 49030000www.api-colf.itDirettore Responsabile: Rita De BlasisSpedito ai soci - Mensile - Autorizzazione del Tribunaledi Roma, n. 14023 del 16 Luglio 1971Stampa: STI-Roma – Via Sesto Celere, 3

POSTE ITALIANE S.P.A.SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003(CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 COMMA 2 DCB - ROMA

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€ 1,34 (0,32) (2)

€ 1,51 (0,36) (2)

€ 1,85 (0,44) (2)

€ 1,34 (0,32) (2)

€ 1,51 (0,36) (2)

€ 1,84 (0,44) (2)

Effettiva Convenzionale Comprensivoquota CUAF

Senza quotaCUAF (1)

RETRIBUZIONE ORARIA IMPORTO CONTRIBUTO ORARIO

DECORRENZA DAL 1 GENNAIO 2010 AL 31 DICEMBRE 2010

LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI

Orario di lavorosuperiore a 24 oresettimanali

€ 4,65 € 0,98 (0,23) (2) € 0,97 (0,23) (2)

(1) Il contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) non è dovuto solo nel caso di

rapporto fra coniugi (ammesso soltanto se il datore di lavoro coniuge è titolare di

indennità di accompagnamento) e tra parenti o affini entro il terzo grado conviventi,

ove riconosciuto ai sensi di legge (art. 1 del DPR 31 dicembre 1971, n. 1403).

(2) La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore.