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Alentejo Pianure sconfinate che si uniscono a sole e calore, imponendo un ritmo lento e compassato. Siamo in Alentejo. Nell’interno, una pianura immensa, dove biondi raccolti ondeggiano nel vento; lungo il litorale, spiagge selvagge, dalla bellezza agreste e inesplorata. La vastità del paesaggio è interrotta dagli alberi di sughero o dagli ulivi che resistono al trascorrere del tempo. Qua e là si ergono delle mura, come a Marvão o a Monsaraz, o la semplicità di un dolmen rammenta la magia del luogo. Tra le montagne, case bianche e ocra coronano piccole alture, mentre i castelli evocano un’epoca di lotte e conquiste, e patii e giardini rivelano le influenze arabe che hanno modellato uomo e natura. In Alentejo, è la forza della terra a segnare il tempo. Forse è per questo che la cultura acquisisce qui un carattere particolare,è sufficiente visitare Évora, con le sue origini romane e il suo incantevole patrimonio storico e artistico, per comprendere perché sia stata divenuta Patrimonio dell’Umanità.Ammirate il tempio di Diana e alcune delle sue chiese: non ve ne pentirete. Ma, che vi troviate a nord o a sud, non partite senza avere esplorato la costa, dove, tra le rocce alte e scoscese, piccole spiagge si aprono tra le scogliere. Anche qui, l’aria profuma di campagna, le erbe aromatiche insaporiscono pesci e frutti di mare e il tempo scorre lento. Perché l’intero Alentejo vive al ritmo della terra... Turismo do Alentejo - 1 / 34 -

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Alentejo

Pianure sconfinate che si uniscono a sole e calore, imponendo un ritmo lento e compassato. Siamo in Alentejo. Nell’interno, una pianura immensa, dove biondi raccolti ondeggiano nel vento; lungo il litorale, spiagge selvagge, dalla bellezza agreste e inesplorata. La vastità del paesaggio è interrotta dagli alberi di sughero o dagli ulivi che resistono al trascorrere del tempo. Qua e là si ergono delle mura, come a Marvão o a Monsaraz, o la semplicità di un dolmen

rammenta la magia del luogo. Tra le montagne, case bianche e ocra coronano piccole alture, mentre i castelli evocano un’epoca di lotte e conquiste, e patii e giardini rivelano le influenze arabe che hanno modellato uomo e natura.

In Alentejo, è la forza della terra a segnare il tempo. Forse è per questo che la cultura acquisisce qui un carattere particolare,è sufficiente visitare Évora, con le sue origini romane e il suo incantevole patrimonio storico e artistico, per comprendere perché sia stata divenuta Patrimonio dell’Umanità.Ammirate il tempio di Diana e alcune delle sue chiese: non ve ne pentirete. Ma, che vi troviate a nord o a sud, non partite senza avere esplorato la costa, dove, tra le rocce alte e scoscese, piccole spiagge si aprono tra le scogliere. Anche qui, l’aria profuma di campagna, le erbe aromatiche insaporiscono pesci e frutti di mare e il tempo scorre lento. Perché l’intero Alentejo vive al ritmo della terra...

Turismo do AlentejoMorada: Avª Jorge Nunes, Lote 1 - R/C Esq - 7570-113 GrândolaTel. (+351) 269 498 680Fax: (+351) 269 498 687E-mail: [email protected] Site: http://www.visitalentejo.com

Città

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Alcácer do SalAdagiata graziosamente lungo la sponda destra del fiume Sado su una dolce collina, Alcácer do Sal fu popolata in tempi molto antichi. A testimoniarlo, i reperti archeologici rinvenuti e risalenti al Neolitico, che hanno rivelato anche il

passaggio di greci, fenici e altri popoli del bacino del Mediterraneo. Il suo nome romano fu Salacia Urbs Imperatoria e la sua grande importanza all’interno dell’impero era dovuta all’ottima posizione lungo quella via d’acqua che è il fiume Sado, che facilitava lo spostamento dei prodotti dall’entroterra (a quei tempi, grano, olio e vino) verso altre località del Mediterraneo occupate da Roma. Alcácer fu pertanto una delle città dell’interno dotate di porto più importanti dell’Occidente peninsulare, nota per la produzione di sale, elemento aggiunto al suo toponimo, e per le industrie correlate alla salatura e alla riduzione in pasta del pesce. Durante la dominazione musulmana (a partire dall’VIII secolo), Alcácer fu capitale della provincia di Al-Kasser. Le mura dell’antica fortezza furono rafforzate e la città musulmana fu protetta da due cinte murarie coronate da 30 torri, formando uno dei più grandi bastioni di difesa della Penisola Iberica. Anche così, nel 1217 sarebbe stata conquistata dal re D. Afonso II, con l’aiuto dei Crociati che qui giunsero provenienti dalla Siria e dalla Terra Santa, e consegnata al governo dell’Ordine Militare di Santiago, che si insediò nella cittadina. Pur avendo perduto la sua importanza militare e commerciale, Alcácer do Sal ha saputo mantenere intatta la sua notevole bellezza. Dal castello si avvista, guardando a sud, la curva a gomito del fiume Sado, che bagna una dolce pianura verdeggiante, a preannunciare l’immensa pianura alentejana. Recentemente ristrutturato per ospitare una pousada, porta ora il nome del suo conquistatore cristiano: D. Afonso II. Da qui si godono, ai quattro punti cardinali, magnifici scorci sul fiume e sui campi, il teatro più adeguato per immaginare l’immenso e svariato traffico che la animava. Una passeggiata a piedi per Alcácer do Sal rivela la parte più affascinante di questa città, con le sue viuzze e le scalinate che salgono fino al castello. Approfittatene per visitare alcuni punti di grande interesse, come l’Igreja de Santa Maria do Castelo, l’Ermida do Senhor dos Mártires, l’Igreja de Santo António, l’Igreja de Santiago e il Museu Municipal de Arqueologia.

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Nelle vicinanze, in un raggio di 30 km, non perdetevi le piccole località di Aldeia de Santa Susana, Porto de Rei e Torrão o il Barragem (bacino) di Vale do Gaio. Se preferite il litorale, la costa offre spiagge alquanto gradevoli, tra cui quelle di Comporta, Torre, Carvalhal, Raposa o Galé.

ArraiolosArraiolos è una ridente cittadina alentejana, la cui fondazione risale al II secolo a. C. Il castello medievale fu fatto edificare da D. Dinis (1279-1325), e il borgo si sviluppò fuori delle mura. Del patrimonio artistico, va citata anche l’Igreja do Salvador, del

XVI secolo, con bellissimi dipinti. Il suo nome è conosciuto in tutto il mondo per i famosi Tapetes de Arraiolos, realizzati artigianalmente, citati già in documenti del XVI secolo. Il tipo di disegno utilizzato si riferisce a 3 epoche precise: la prima, corrispondente al XVIII secolo, con composizioni di influenza persiana, considerati gli esemplari migliori; la seconda, del XVIII secolo, con disegni di ispirazione popolare, come figure o animali; la terza, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo, con composizioni meno dense e più stilizzate.

Campo MaiorCampo Maior è una ridente e tranquilla cittadina a sud del paese, come tante altre, vicinissima alla frontiera con la Spagna. La leggenda narra che nacque per volontà di tre famiglie del luogo, le quali decisero di unirsi per formare il borgo e proteggersi

mutuamente. Il nome le fu dato dai romani - Campus Maior - ma la città mantiene il ricordo della successiva occupazione musulmana nelle case di calce bianca, con tocchi di azzurro e di ocra. Inizialmente appartenne al Vescovado di Badajoz, in Spagna, e fu solo in seguito, con il Trattato di Alcanices, nel 1297 (il trattato di pace tra Spagna e

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Portogallo), che fu annessa al territorio portoghese. Anche dopo, tuttavia, Campo Maior mantenne sempre rapporti molto stretti con la città di Badajoz. La popolazione è nota per il suo carattere. Nell’anno in cui tutti gli abitanti sono d’accordo, si tiene una delle feste popolari più interessanti del paese, la Festa das Flores (festa dei fiori) conosciuta anche come Festa del Popolo. Gli abitanti delle diverse vie si uniscono quindi per ornare la città di fiori di carta, con composizioni allegre e variopinte (in genere la prima settimana di settembre). Migliaia di persone visitano la città decorata di carta e colore. A Campo Maior vi è inoltre una Capela dos Ossos, costruita nel 1766, una delle tre esistenti in Portogallo, di grande interesse storico.

Castelo de VideIl castello, circondato da un agglomerato di case candide, risalta nel paesaggio circostante ed è indubbiamente la prima cosa che colpisce il visitatore. Dall’alto, la pianura alentejana rivela tutto il suo splendore. Piccoli villaggi

punteggiano  campi che si estendono a perdita d’occhio. A soli 20 km di distanza, si scorge Marvão e poco lontano si avvistano le terre di Spagna. Sul versante nord, tra il castello e la Fonte da Vila, strette stradine delimitano il nucleo storico della Judaria, il quartiere ebraico, La Judaria di Castelo de Vide è uno dei più importanti esempi della presenza degli ebrei nel nostro paese, risalente al XIII secolo, al tempo di D. Dinis. La città possiede una delle Judarias meglio conservate del Portogallo, caratterizzata da una delle maggiori raccolte di architettura civile del periodo gotico. Vagate per le stradine scoscese, lasciandovi catturare dal fascino della sua memoria medievale. Castelo de Vide possiede tuttavia anche altri monumenti che meritano una visita. Stiamo parlando, per esempio, della Capela do Salvador do Mundo (della fine del XIII secolo), rivestita internamente da pannelli di azulejos azzurri e bianchi, o della Capela de São Roque, edificata nel XV secolo e ricostruita nel CVIII: solo due delle 24 chiese esistenti. Se ancora avete tempo e voglia, potete salire sulla cima che si trova di fronte a Castelo del Vide, dove si erge la Capela de Nossa Senhora da Penha, per ammirare la città da un’altra prospettiva.

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Castelo de Vide è sempre stata famosa per le sue bellezze naturali, in particolare per le sue terme, le cui acque possiedono proprietà terapeutiche. Le sorgive sono numerose, ma quelle della Vila e della Mealhada sono le più conosciute. Ma attenti: i detti popolari narrano che chi beve l’acqua della Fonte da Mealhada tornerà a Castelo de Vide per sposarsi!

PortalegreSituata nella Serra de São Mamede, in prossimità della frontiera con la Spagna, Portalegre ha rivestito durante il Medioevo una posizione strategica nella difesa del territorio. Il re D. Afonso III (1248-79) la donò al figlio bastardo D. Afonso Sanches, un’azione

fortemente contestata dal fratello D. Dinis (1279-1325), suo successore, che nel 1299 la integrò nei beni della Corona, ordinando la ricostruzione del castello. Ancora in epoca medievale, si stabilì a Portalegre l’ordine dei francescani, nel Convento de São Francisco e nel Convento de Santa Clara. All’inizio del XVI secolo, dopo la fondazione della Misericórdia de Portalegre, il vescovo di Guarda, D. Jorge de Melo, fece costruire il Convento Cisterciense de São Bernardo. La città, all’epoca importante centro amministrativo ed economico, fu elevata al rango di città da D. João III, che creò la diocesi di Portalegre e ordinò la costruzione della Sé Catedral. L’azione del nuovo vescovado si affermò nella costruzione del palazzo Vescovile e del Seminario Diocesiano, oggi trasformato in Museu Municipal. Il XVII e il XVIII secolo lasciarono nella città un forte carattere barocco ancora oggi presente in taluni monumenti, come l’Igreja de São Lourenço, e nelle case nobiliari, che conservano i blasoni delle famiglie che le abitarono e ricche decorazioni in ferro forgiato, caratteristica singolare nella regione. Dopo l’estinzione degli ordini religiosi, nel 1834, e con l’avvento della rivoluzione industriale, la città si sforzò di rispondere ai tempi attribuendo nuove funzioni agli antichi conventi e palazzi. Un esempio possono essere il Convento de Santo Agostinho, trasformato di caserma della GNR, il Convento gesuita di São Sebastião, occupato dalla Manufactura de Tapeçarias de Portalegre o il Palácio Castel-Branco, recentemente divenuto il Museu de Tapeçaria de Portalegre Guy Fino, a perenne ricordo del contributo dell’industria tessile allo sviluppo della città.

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A Portalegre, facilmente visitabile a piedi, va inoltre citata la Casa-Museo di José Régio, noto poeta portoghese. Nei dintorni, non vanno dimenticati il belvedere della Igreja de Nossa Senhora da Penha e l’Igreja do Bonfim, sulla strada per Marvão e Castelo de Vide, località che meritano entrambe una visita attenta.

ElvasChi giunge dalla strada che collega Estremoz a Elvas scorge immediatamente l’Aqueduto da Amoreira, simbolo della città. Questa tranquilla cittadina è nota per il ruolo difensivo svolto nel corso della storia. Situata in una posizione

geograficamente strategica, vicino alla frontiera con la Spagna, fu costruita all’interno di mura, in un sistema difensivo complesso. La cinta muraria iniziale, del XIV secolo (regno di D. Fernando 1367-83) fu rinforzata nel XVII. La città circondata dalle mura forma, insieme al Forte de Sta Luzia e al Forte da Graça una linea di difesa che durante le Guerre di Restaurazione (1640) rivestì un ruolo di grande importanza. Sempre in area difensiva, si possono vedere anche alcune piccole fortificazioni costruite all’inizio del XIX secolo, tra il 1810 e il 1812, durante le Invasioni Francesi. Si tratta del Fortim de São Pedro, del Fortim de São Mamede, del Fortim da Piedade e del Fortim de São Francisco. Oggi Elvas è una città che punta sul Turismo in Campagna, sulla pesca sportiva d’acqua dolce e sul Turismo Cinegetico, nel tentativo di trarre profitto dalle risorse naturali della regione. A livello economico, cereali, olive e frutta secca (in particolare le prugne) continuano a essere i prodotti di riferimento.

GrândolaLa regione di Grândola combina l’influenza del litorale con le caratteristiche dell’entroterra del sud del paese. L’attività agricola è sempre molto importante per la regione e la cultura del riso è particolarmente significativa.

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Per quanto riguarda il patrimonio culturale, i reperti archeologici di epoca romana sono i più importanti, in particolare il centro per la conservazione sotto sale del pesce di Tróia, che risale al I secolo. Il maggiore centro di interesse della zona si trova in prossimità delle spiagge, che attirano ogni anno molti visitatori. Meritano una visita la Penisola di Tróia e le sue lunghe spiagge di sabbia, come per esempio quelle di Pego, Comporta e Carvalhal.Nella storia del Portogallo, il nome di Grândola è rimasto associato alla musica di  "Grândola Vila Morena", di José Afonso. Durante la Rivoluzione del 25 Aprile, venne trasmessa da Rádio Renascença, dando il segnale alle truppe per avanzare su Lisbona. Cantata in momenti di entusiasmo o di pericolo, la si può considerare un inno della Rivoluzione, ricordando la libertà di espressione riconquistata.

SinesAntico borgo di pescatori, trasformatosi con il turismo e l’industria. Attualmente è un porto industriale petrolifero molto importante nell’economia del paese. Sulla baia si possono vedere le rovine di un castello medievale, restaurato nel XVI secolo. Si dice che qui sia

nato Vasco da Gama (1468-1524), figlio dell’Alcalde maggiore di Sines. Una delle torri del castello ospita un museo dedicato al navigatore.A Sines, è possibile inoltre visitare il Museu Arqueológico, che conserva reperti rinvenuti nella regione, che hanno fornito la prova della sua occupazione già in tempi remoti.

OdemiraSi narra che la città debba il suo bel nome alle parola arabe wad (fiume) ed Emir che in portoghese sarebbero divenute Odemira. Conquistata ai Mori dal primo re portoghese, D. Afonso Henriques, fu solo a partire dal regno di D. Afonso III, il quale le concesse il foral di città nel 1257, che Odemira fu definitivamente popolata. Di questo passato storico, non sono rimaste vestigia importanti. Neppure del castello, ubicato sul suo punto più alto, resta poi molto, tantomeno il nome della strada da percorrere per raggiungerlo - la rua do Castelo - ribattezzata “Sarmento de Beires”, in omaggio a questo aviatore portoghese a cui la città ha dato i natali, il

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quale, nel 1924, partì da Vila Nova de Milfontes, in un piccolo Breguet, diretto a Macao, dove si posò 115 ore dopo avere percorso oltre 16.000 km! In uno dei giardini della città, una curiosa statua dipinta ricorda un’altra personaggio di questa terra: Damiano, spexiale che nel XV secolo scrisse un libro sul gioco degli scacchi! Il fascino di Odemira risiede nella sua posizione, su una piccola altura ad anfiteatro, con le case candide orientate verso il fiume Mira, che nasce dalla Serra do Caldeirão e che a partire da qui diventa navigabile fino alla foce, a Vila Nova de Milfontes, lungo un percorso di quasi 30 km, scenario bellissimo per passeggiate, barche a remi e canottaggio. La zona è molto attenta alla tutela dell’artigianato e vi si trovano diversi artigiani che producono cesti, mobili, ceramiche e tessuti. Tutta questa fascia meridionale della costa portoghese, dalla città di Sines a Cabo S. Vicente, in Algarve, fa parte del Parco Naturale de Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina, una regione in cui si trovano specie rare di flora e di fauna ed è l’unico luogo al mondo in cui la cicogna bianca nidifica sulle falesie a picco sul mare.

Zambujeira do MarEccellente belvedere sulla spiaggia, Zambujeira do Mar è un piccolo borgo di pescatori dove è ancora possibile trovare quiete e tranquillità. Le belle spiagge sono uno dei principali motivi di attrazione, in particolare nei mesi estivi, quando giungono numerosi

visitatori per le eccellenti caratteristiche naturali, in un ambiente particolarmente tutelato, e per le condizioni ottimali relative alla pratica degli sport nautici. Turismo naturale e turismo sportivo sono le risorse maggiori di questa regione inserita in una zona definita “Parco Naturale do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina”. Riguardo agli eventi, uno dei più importanti è il Festival do Sudoeste, che si tiene a Herdade da Casa Branca nel mese di agosto. Il festival, che dura tre giorni, offre concerti musicali che attraggono centinaia di giovani.

BejaNel luogo in cui si erge Beja, esistono tracce di un’occupazione risalente a

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epoche remote, ma fu il dominio romano a contribuire maggiormente al suo sviluppo. Fu qui che, nel I secolo a. C.  l’imperatore Giulio Cesare firmò un trattato di pace con le tribù lusitane che occupavano il territorio. Il luogo passò pertanto a chiamarsi Pax Julia e divenne capitale giuridica e amministrativa. L’attuale tracciato urbano di Beja si basa sulla città romana e le porte di Évora e Mértola  corrispondono agli antichi ingressi nelle mura. La crescita economica è provata dalla grande quantità di reperti archeologici rinvenuti, oggi ospitati al Museu Regional Rainha D. Leonor. Vicinissima a Beja, la villa romana di Pisões ci mostra come viveva realmente una famiglia romana del tempo. Nel VI secolo, i visigoti occuparono il territorio e vi rimasero fino all’VIII secolo. Una visita al Núcleo Visigótico del Museu Regional, all’interno dell’  Igreja de Santo Amaro è imprescindibile per conoscere il contributo della cultura visigota alla città che ne fu sede vescovile. Dall’inizio della Riconquista cristiana, nel XIII secolo, Beja visse tempi convulsi. Conquistata per la prima volta dai cristiani nel 1162, subì numerosi attacchi musulmani ed conobbe definitivamente la pace nel 1253, con il re Afonso III, che ricostruì la città e le concesse il foral (1254), facendole recuperare importanza economica. Alla fine del secolo, il re D. Dinis ordinò la costruzione del castello, la cui Torre di guardia è divenuta il simbolo della città. Beja visse nuovi momenti di dinamicità nel XV secolo, quando il re D. Afonso V costituì il Ducato di Beja e lo affidò al fratello, l’Infante D. Fernando. Il re D. João II nominò Duca di Beja il cugino, il futuro re D. Manuel I. Da allora, il ducato sarebbe rimasto sempre nelle mani dei figli cadetti del re. Il mecenatismo reale lasciò tracce indelebili in alcuni monumenti che meritano una visita, in particolare il Convento da Conceição, l’Igreja da Misericórdia, il Convento de São Francisco, oggi trasformato in Pousada, l’Igreja de Santiago e l’Igreja do Pé da Cruz. Per scoprire la città di Beja, la Região de Turismo da Planície Dourada promuove una visita guidata della città con un sistema audio e mette a disposizione 30 Petras (biciclette). Il momento migliore per una visita è il mese di marzo, durante l’Ovibeja, una fiera in cui la produzione agricola regionale è solo un pretesto per mettere in mostra la cultura, l’etnografia e l’economia della regione.

ÉvoraSovrastata dalla sua imponente cattedrale, Évora è adagiata su una dolce collina nel vasto orizzonte della pianura azulejos, conservando nel suo centro storico - protetto da un’ampia cinta

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muraria - un patrimonio culturale di grande valore che l’UNESCO ha classificato Patrimonio dell’Umanità. La città, le cui strette stradine di ispirazione moresca contrastano con le piazze inondate di luce, vive su duemila anni di storia. Conquistata nel 59 a.C. dai romani, che le diedero il nome di "Liberalitas Julia", Évora andò acquisendo grande importanza, come attestano le vestigia ancora oggi visibili, di cui sono un esempio le rovine di un grazioso tempio risalente alla fine del II secolo, diversi tratti di mura e la cosiddetta porta di Dona Isabel, oltre a rovine delle terme della città che si trovano sotto il palazzo del Municipio. Del suo periodo visigota (sec. V-VIII) resta ben poco da vedere. Seguì il dominio musulmano, iniziato con la conquista della città per mano di Tárique e destinato a durare fino alla Riconquista cristiana, nel XII secolo. Yeborah, come fu chiamata, fissò nella sua toponimia tratti indelebili di influenza moresca, visibili soprattutto nel quartiere della Mouraria. Dopo la Riconquista, al di là del perimetro antico fu tracciata una nuova maglia urbana che si irradiava dalle porte delle mura.  La città, scelta da diversi re del Portogallo delle prima e della seconda dinastia come sede della corte, venne arricchita di palazzi e monumenti, in particolare sotto i regni di D. João II e D. Manuel (sec. XV e XVI). Camminate per le sue strade a vostro piacimento, assorbendo l’anima discreta che la diversità di culture secolari ha fatto sedimentare in questa città del Mondo. Gli eccellenti ristoranti, bar e terrazze all’aperto, i bei negozi di arte popolare, i giovani che frequentano la sua Università sono l’espressione dinamica di un presente che affonda le sue radici nel passato.

TróiaSituata in una penisola sulla sponda meridionale del fiume Sado, di fronte alla città di Setúbal, alla quale la unisce un regolare collegamento in traghetto, Tróia conserva importanti vestigia romane, in particolare un’installazione per la salatura del pesce, a

quell’epoca complesso industriale di rilievo: Queste rovine testimoniano l’esistenza della cittadina romana di Cetóbriga, che si trasferì sull’altra sponda del fiume, e diede il nome alla città di Setúbal.

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Attualmente, Tróia è una località turistica con eccellenti spiagge di sabbia, per un’estensione totale di 18 km, oltre a una vasta offerta alberghiera e un ottimo campo da golf. Nel mese di giugno, il Festival Internazionale del Cinema di Tróia, porta ogni anno nella regione volti noti del cinema mondiale.

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Gastronomia regionale

La gastronomia dell’AlentejoLa cucina dell’Alentejo rivela la propria creatività in tutti i suoi piatti, aggiungendo loro un tocco di fantasia. L’Alentejo, un tempo, era la regione del grano. Tra i boschi di querce da sughero e olivi, grandi branchi di maiali si pascevano nella pianura. Per questo, il pane, il maiale e l’olio sono alla base di una delle più gustose cucine del Portogallo, profumata dall’aroma delle erbe di campagna.La zuppa è il piatto principale, e può anche essere servita

fredda, come il gaspacho; ma il pane è obbligatorio in quella di palombo, di merluzzo, o di pomodoro e salsiccia. E, ancora, i piatti a base di maiale, lo stufato di agnello o una semplice impanata tipica dell’Alentejo: assaggiate questi manicaretti in un qulasiasi ristorante di Estremoz, Évora o Beja, o un piatto di cacciagione, altrettanto tipico di questa cucina regionale, e vi godrete un vero momento di piacere!Non meno appagante si rivela la costa, dove i pesci e i frutti di mare vantano un sapore particolare. Se non avete mai sentito decantare le qualità del pesce del sudovest dell’Alentejo, non avete idea di cosa vi perdete... Come tralasciare i formaggi e i dolci dei conventi. Tra i formaggi più celebri, quelli di Nisa, di Serpa e di Évora, ottima scusa per assaggiare un vino rosso di Borba, Redondo, Reguengos o Vidigueira. I nostri dolci... esistevano molti conventi in Alentejo e i monaci, sudando nell’impastare uova con zucchero e mandorle, innalzavano lodi a Dio!Non dite di non essere stati avvisati...

I dolci dell’AlentejoNomi e definizioni celesti rivelano l’origine conventuale di molti dolci della zona, vere istigazioni al peccato. E non si tratta di un peccato qualsiasi, ma di uno dei sette mortali: la gola. Ma non dovete lasciarvi intimidire , nè perdere l’opportunità di regalarvi uno di questi peccatucci con cui l’Alentejo vi porterà sulla cattiva strada.La varietà di dolci o di torte di tradizione conventuale che si incontra in tutto l’Alentejo è immensa. Preparati a base di tuorlo

d’uovo, mandorle e zucchero (o talvolta addolciti col miele), spolverati, o no, di cannella, ogni zona vanta le proprie specialità da offrire.

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A Évora, scoprite il “pão basto”, il “pão de rala”, il “toucinho do céu”, la “encharcada” (del convento di Santa Clara), i “morgados” e i dolci al formaggio; a Alcácer do Sal vendicatevi con la “pinhoada”; e a Beja non dimenticatevi di provare i fagotti alle uova, i pasticcini di Santa Clara, i “tosquiados” e i dolci alla ricotta.Ma ci sono ancora le torte alle mandorle di Vidigueira, le “tibornas” e le “filhós enroladas” di Vila Viçosa, il “toucinho rançoso” di Monforte, il “pão de Ló” di Montemor, i dolci rustici di Castelo de Vide, le “areias” di Sines, le torte di mele di Monforte, i “mimosos” di Crato, i pasticcini croccanti di Avis...Se vi capiterà di passare da Elvas o da Vila Viçosa, non perdete la “sericá” o “sericaia”, un dessert tipicamente locale, in cui le uova, il latte, lo zucchero e la cannella si fondono in perfetta armonia e che, fortunatamente, ancora viene cotto in un piatto di stagno, come vuole la tradizione, e accompagnato da una o due succulente prugne di Elvas da servire calde.

I formaggi dell’AlentejoDi pecora o di capra, secondo le vostre preferenze, concedetevii gustosi assaggi dei formaggi dell’Alentejo, eccelenti per accompagnare i vini della regione. Deliziatevi con il burroso Queijo de Serpa, diretto discendente del celebre Queijo da Serra, del quale condivide il metodo di produzione: dal singolare aroma forte e sapore piccante, è quasi da mangiare al cucchiaio. Prodotto con latte di pecora, è perfetto come dessert, merenda, durante il pasto o come

aperitivo, ma sempre accompagnato da pane e vino rosso dell’Alentejo.Piccoli e salati, i formaggini di Évora potranno anche non avere un bell’aspetto, ma il loro sapore originale, leggermente piccante, vi farà venire l’acquolina in bocca.Duri o semi-duri e di colore giallo, offrono al taglio una pasta molle e densa che ben si adatta all’aperitivo.Più a nord, quasi alla frontiera con Beira Baixa, Niza offre formaggi stagionati artigianalmente, di colore bianco-giallastro e dalla pasta leggermente unta, con aroma e gusto pronunciati. Prodotti a partire dal latte di pecora e capra, sono prelibatezze ideali per accompagnarsi ad un vino della zona di Portalegre.

I vini dell’AlentejoLa locale strada del vino penetra fin nel profondo dell’Alentejo, nel cuore delle pianure con i loro vigneti a perdita d’occhio.

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Questa regione dai vasti orizzonti, a cui i boschi di querce da sughero conferiscono una sensazione di forza atemporale, fu, in altre epoche, un immenso campo di grano. Oggi, i raccolti hanno fatto posto a vigneti immensi, i cui vini conservano la forza del paesaggio e del clima caldo, rimanendo tra i migliori del Portogallo.Nel parco naturale della Serra de S. Mamede, Castelo de Vide e Marvão, circondata da mura, si stagliano nelle loro altezze, località di grande bellezza e tradizione, come anche Portalegre, Crato e Alter do Chão, dove l’allevamento di cavalli più famoso del paese addestra i purosangue lusitani.Un itinerario storico in crescendo parte da Montemor-o-Novo, Arraiolos, Estremoz, Vila Viçosa e Monsaraz – il cui castello abbraccia l’intero villaggio – fino ad Évora, parte del Património Mondiale.Più a sud, sulle rive del Guadiana e alla diga di Alqueva, Mourão e Moura, Vidigueira, Alvito e Viana do Alentejo sono le aree più importanti da visitare, rappresentative dell’ambiente tipico dell’Alentejo, dal patrimonio ricco e ben conservato, dove case ad un solo piano, intonacate di bianco, constrastano con il nero delle strade, trasmettendo una sensazione di tranquillità ed armonia che invita alla distensione.

PANE E VINO DELL’ALENTEJOSono le caratteristiche della terra e l’intensità del sole che danno all’Alentejo due tesori, esaltati dai poeti, lodati da tutti, frutto di una millenaria saggezza. Il pane e il vino sono una coppia imbattibile dell’Alentejo, che merita di essere provata e approvata e che segna il paesaggio di questa terra, con vigneti e campi, oltre che la vita e la cultura di questa gente.Tutto l’Alentejo, un tempo detto il granaio della nazione, ancora

oggi si ricopre di messi e non c’è zona che non sia orgogliosa del proprio pane. Quando tutte le regole vengono rispettate, incluso l’utilizzo del forno a legna, il pane dell’Alentejo è il migliore del mondo. Assaggiatelo e vedrete.Il rispetto per la cultura del pane è molto sentito da queste parti, tanto che esiste persino una Confraria do Pão, che può essere visitata e che sarà a vostra disposizione per ogni tipo di informazione, sui monti di Terena (ad Alandroal).Non trascurate neppure l’assaggio di alcune meraviglie della gastronomia dell’Alentejo, che tutto, o quasi, devono al pane: le buone “migas” e “açordas”, l’ “ensopado” o le “fatias douradas”.Potete avere un’altra prova dell’abilità locale nei vini, giustamente celebri. Seguite una delle appetitose “rotas dos vinhos” (o anche tutte), percorrendo itinerari suggeriti attraverso le zone di produzione e le cantine, approfittandone anche per conoscere meglio le città e i villaggi specializzati nell’arte vinicola. Assaggiate di

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tutto, dai bianchi fruttati a quelli dal gusto deciso, dai rossi più soavi a quelli corposi.A Redondo, dove potrete fare degustazione nell’Enoteca, visitate il Museu Regional do Vinho dell’Alentejo, con la sua bella collezione di oggetti legati a questa cultura e dove potrete conoscere il percorso che porta dall’uva al bicchiere.Con in mano un bel bicchiere di vino dell’Alentejo, gustandovi la calma delle pianure, non dimenticate di brindare alla salute di questa regione.

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Percorsi

Alla scoperta della Pianura DorataConservate due giorni per una passeggiata di famiglia in Alentejo, nella zona del Parque Natural do Vale do Guadiana. All’Ufficio del Turismo di Beja procuratevi le biciclette equipaggiate di guida audio, che vi darà informazioni sulla città. Insieme ai bambini e con i più grandi al volante, percorretene i luoghi più emblematici, come Praça da República e il Museu Regional D. Leonor. Sappiate che il museo è ospitato nel

Convento de Nossa Sr.ª da Conceição, dove furono create molte delle ricette che hanno reso celebre la pasticceria locale. A Castro Verde, visitate il Tesoro della Basílica Real e il Moinho de Vento, oppure fate un’escursione per osservare le numerose specie di uccelli nella zona di Protezione Speciale che circonda Herdade de Vale Gonçalinho. E dato che i più piccoli adorano gli animali, ad Almodôvar portateli allo Zoonatura per ammirare e apprendere il nome delle specie esotiche. Per potere fare una visita didattica alle Minas de São Domingos la mattina del secondo giorno, dormite nella Locanda del luogo. Dopo, visitate anche i Núcleos Museológicos de Mértola, un autentico museo all’aperto che illustra la storia dell’occupazione della regione da parte dell’uomo. In prossimità di Mértola, potrete fare inoltre delle escursioni a piedi o in mountain bike nel Parque Natural do Vale do Guadiana, dove è inoltre consentita la pratica del canottaggio lungo il fiume che, a nord, si stringe nella gola di Pulo do Lobo. Proseguendo per Serpa, visitate la chiesa, il "Museu do Relógio" (Museo dell'Orologio) e quello Etnográfico, che evocano tradizioni ormai scomparse e, se amate il formaggio, non ripartite senza avere assaggiato l’inconfondibile Queijo de Serpa. Lungo la strada che costeggia il fiume Guadiana uscite a Moura e visitate il Museu do Azeite (museo dell’olio). Salite sulla torre del castello per capire perché mai sia stato edificato un museo tanto particolare proprio in questo luogo, e raccontate ai vostri figli la tragica leggenda della Mora Salúquia. Concludete la giornata al Barragem do Alqueva, il più grande lago europeo, dove potrete praticare sport nautici oppure concedervi una semplice passeggiata in barca, lasciando che la mente si libri su un paesaggio d’incanto.

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Luoghi di interesse lungo l'itinerario Museu Regional Rainha D. Leonor - Beja

Castelo de Beja Basílica Real - Castro

Verde Zoonatura - Parque

Temático Serpa Moura

Due giorni in AlentejoSfuggite un paio di giorni allo stress per scoprire nuovi orizzonti di relax nell’Alentejo. Visitate innanzitutto la Manufactura das Tapeçarias de Portalegre e il relativo museo, per ammirare il modo in cui i filati riescono a riprodurre forme e colori di famosi personaggi della pittura. A Marvão, lo sguardo vaga dal castello alla città racchiusa tra le mura, fino al favoloso paesaggio circostante. Nella valle, potrete

mettere alla prova il vostro swing sul campo da golf e trovare ad aspettarvi un “ensopado de borrego” (spezzatino di agnello), con biancomangiare o “toucinho do céu” (un dolce a base di mandorle) come dessert. Nell’oasi di frescura di Castelo de Vide, passeggiate senza fretta all’ombra delle Terme e nelle strade della Judiaria. Dimenticate la dieta ancora una volta e assaggiate il dolce del luogo, la “boleima de maçã”, a base di mele.Un po’ più a nord, Nisa è un altro borgo tipicamente alentejano, noto per la ceramica decorata e per il formaggio; nelle vicinanze, potrete visitare anche le terme di Fadagosa. Per dormire, scegliete la Pousada da Flor da Rosa, a Crato, o il Convento d’Alter, ad Alter do Chão, o ancora una casa di Turismo locale. A trotto, al galoppo o in un momento di riposo dall’addestramento di alto livello cui sono sottoposti, i bellissimi esemplari di razza Lusitana saranno il pretesto per visitare, la mattina successiva, la Coudelaria de Alter do Chão, patria del Cavallo Lusitano. Nell’atmosfera di quiete e tranquillità di Barragem do Maranhão, assaggiate nuovamente la gastronomia locale, che coniuga con un tocco unico una trilogia di olio, pane ed erbe aromatiche.

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Proseguite per Pavia, dove un antico dolmen neolitico è oggi una cappella. Visitate anche il Santuário de Nossa Senhora das Brotas e dirigetevi verso la candida cittadina di Arraiolos, dove saranno i bei tappeti, che già da molto tempo volano in tutto il mondo, ad attirare l’attenzione del visitatore. Trascorrete la notte ad Arraiolos o a Évora, dove troverete Pousadas, case di turismo rurale o il recente Hotel Convento do Espinheiro. Ovunque sarete avvolti dall’atmosfera di grande armonia che caratterizza tutto l’Alentejo.

Luoghi di interesse lungo l'itinerario Portalegre Museu da Tapeçaria de

Portalegre - Guy Fino Castelo de Vide Parque Natural da Serra

de São Mamede Marvão Termas da Fadagosa de

Nisa

In go-kart, a piedi, a cavallo...Visitate insieme alla vostra famiglia alcune delle località più belle dell’Alentejo. Iniziate dal Parque Temático do Monte Selvagem e dalla Gruta do Escoural, nei pressi di Montemor-o-Novo. In questa grotta preistorica, mostrate ai più piccoli disegni e incisioni risalenti a migliaia di anni fa, lasciandoli viaggiare nel tempo con l’immaginazione. Saldi al comando di questa giornata in famiglia, avanzate nella

Storia della regione e dirigetevi a Évora, per visitare il meraviglioso Tempio Romano. Proseguite addentrandovi nel Rinascimento, passeggiando per la Praça do Giraldo e visitando la Sé, l’Università, il Paço de D. Manuel o il Museu de Évora. Tornate infine nel presente nel Kartódromo de Évora, con una salutare gara familiare al volante di un go-kart. Se vi piace la fotografia, visitate il Museu de Fotografia, nei dintorni di Elvas, e scattetene tante insieme ai vostri familiari, in città, con l’acquedotto di Amoreira e gli edifici fortificati come scenario.

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Poiché in Alentejo può fare molto caldo, fate una fresca sorpresa ai più piccoli, trascorrendo il pomeriggio al Parco Acquatico e fotografandone il continuo viavai tra gli scivoli e la piscina. A Elvas potrete alloggiare alla Pousada de Santa Luzia o all’Estalagem da Quinta de Santo António, approfittando della cena per assaggiare la cucina tradizionale, completata dalla “sericaia com ameixas de Elvas”. Il giorno successivo, a Campo Maior, è tempo di provare le mille varianti di sapore che incantano il Mondo Occidentale da secoli, al Museu do Café. Ad Arronches, portate i più piccoli al Museu de A Brincar, pieno zeppo di giocattoli. Mostrate quindi ai vostri figli i cavalli della Coudelaria de Alter do Chão, patria del famoso Cavallo Lusitano. A pochi chilometri, a Crato, visitate il Mosteiro da Flor da Rosa e a Nisa andate alla ricerca di qualche bell’oggetto di ceramica locale, come ricordo di questa passeggiata. Concludete questi due giorni in bellezza con un’escursione in barca sul fiume Tago, per poi salire al castello di Amieira o di Belver, dove potrete sfidare i vostri cari a individuare in lontananza, tra le feritoie, i luoghi visitati.

Luoghi di interesse lungo l'itinerario Parque Arqueológico do

Escoural Kartódromo de Évora Templo romano de Évora Sé de Évora Aqueduto da Amoreira

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Itinerario delle due digheIniziate questo itinerario in coppia nella Pousada do Torrão, immersi nella

romantica atmosfera del Barragem de Vale do Gaio, a 30 km da Alcácer do Sal. Seguite il nostro consiglio e fate il check-in in tempo per trascorrere un gradevole fine pomeriggio in terrazza, accompagnato dal tintinnare del ghiaccio negli aperitivi, lasciando vagare lo sguardo sul paesaggio dai caldi colori che circondano la laguna. La mattina, scoprite gli incanti della zona in una passeggiata in

barca, a piedi o in bicicletta. O, ancora, ammirate il panorama offerto dalla diga e dalla pianura dell’ Alentejo da un altro punto di vista, dall’alto di un pallone aerostatico. Proseguite per Grândola, per conoscere la storia dell’attività mineraria della regione e visitate il Núcleo Museológico Mineiro das Minas do Lousal. Dopo pranzo visitate un antico mercato, il Museu da Central Eléctrica e un centro di artigianato locale, dove potrete comprare un souvenir da portare a casa. Percorrendo il paesaggio campestre sulle strade poco frequentate che attraversano la stupenda cornice dei campi dell’ Alentejo, passate da Alvalade, Santa Luzia e dirigetevi al Barragem de Santa Clara, una delle più grande lagune d’Europa. Lasciatevi pervadere dalla quiete del luogo e contemplate lo specchio d’acqua di fronte a voi, oppure praticate sport nautici che stimolano adrenalina ed emozioni. Poiché siete ormai molto vicini al tratto di litorale più preservato d’Europa, vi consigliamo di visitare una delle spiagge del Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina. Addentrandovi sui rettilinei che si aprono tra gli alberi che costeggiano la strada e su sentieri che sembrano non condurre in nessun luogo, scoprirete spiagge sperdute, deserte di bagnanti ma popolate di bellezze naturali. È questo il luogo adatto per vivere una storia romantica ispirata alla dolcezza del mare e degli estesi arenili... o una passione scandita dall’infrangersi delle onde e dalle falesie scoscese di varie forme e colori.

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Luoghi di interesse lungo l'itinerario Parque Natural do

Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina

Alcácer do Sal Piccoli borghi nelle

vicinanze di Alcácer do Sal

Santiago do Cacém Albufeira de Santa Clara

Luoghi di passione in AlentejoVivete una giornata di affascinante bellezza nel nord dell’Alentejo, nell’area del Parque Natural da Serra de São Mamede. Iniziate da Crato, svegliandovi nella Pousada da Flor da Rosa, un antico monastero che un notevole progetto architettonico ha reso ancora più romantico e raffinato. Ma se preferite qualcosa di più vicino all’idea di una “vacanza in campagna”, potrete trovare l’atmosfera più adatta a Monte dos Aroeirais, a

Fronteira. Visitate Crato e la sua Igreja Matriz e non ripartite senza esservi lasciati andare allo spirito di quiete e armonia che impregna qualunque località dell’entroterra alentejano. Portalegre, la capitale regionale, è inoltre punto di accesso al Parque Natural da Serra de São Mamede. Nelle vicinanze, le mura che circondano la città di Marvão, in posizione sopraelevata, si innalzano come una corona sull’orizzonte circostante. La maestosa vista di questa cittadina medievale può essere un perfetto aperitivo prima di pranzo. Assaggiate i sapori della cucina tradizionale alentejana e brindate all’amore con i sentori vellutati di un rosso della zona. Proseguite per Castelo de Vide. In questa cittadina di candide case sovrastate da un castello potrete ammirare testimonianze di eredità ebraica, disseminate nelle stradine della Judiaria. A Nisa, un altro centro tranquillo nato intorno alle mura del castello, assaggiate il famoso formaggio locale e andate alla ricerca degli originali oggetti di ceramica decorati da piccole pietre a intarsio. Concludete il vostro itinerario verso sera, salendo ai castelli di Amieira do Tejo o di Belver per un fiammeggiante tramonto sul Tago.

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Luoghi di interesse lungo l'itinerario Parque Natural da Serra

de São Mamede Castelo e Muralhas de

Portalegre Sé Catedral de

Portalegre Museu da Tapeçaria de

Portalegre - Guy Fino Castelo de Marvão Il Ghetto di Castelo de

Vide

Nel cuore dell’AlentejoUn itinerario romantico nel cuore dell’Alentejo. Iniziate da Évora, classificata Patrimonio Mondiale. La città conserva un prezioso complesso storico-architettonico, nel quale risaltano il tempio romano, la Sé, l’Università e le facciate degli antichi palazzi. Riposate nella Praça do Giraldo o nelle altre piazze che invitano a sedersi e a sentire il ritmo cadenzato dell’Alentejo, di fronte a una fontana o al riparo di portici rinfrescanti.

Visitate il centro storico in macchina di giorno, ma non tralasciate di ammirarlo anche di notte, con un’illuminazione che ne accentua l’atmosfera romantica. A pranzo o a cena, assaggiate la cucina regionale in uno dei numerosi ristoranti della città. Se non dormite a Évora, potete ancora visitare Monsaraz. Questo antico borgo, in ottimo stato di conservazione, si innalza circondato da mura su un panorama in cui risalta l’azzurro dell’Alqueva. Proseguendo verso nord, tuffatevi nel paesaggio di ulivi e querce da sughero della Serra d’Ossa e dormite nel Convento de São Paulo, autentico Albergo-Museo rivestito di "azulejos", in direzione di Redondo. La mattina successiva, visitate Vila Viçosa e il suo Paço Ducal, dove potrete ammirare le Carrozze (coches), il nucleo della Caccia e il Tesoro. Proseguite per Borba fino a Estremoz e salite al castello. Se avete già appetito, potete pranzare alla Pousada de Santa Isabel, così chiamata perché la città accolse gli ultimi momenti di Isabel di Aragona, la Regina Santa. Dopo pranzo, visitate anche Évoramonte e il suo castello, sospeso all’orizzonte, per contemplare il paesaggio sconfinato sulla serra e sulla pianura.

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Concludete la giornata ad Arraiolos, dove potrete fermarvi in un altro antico monastero trasformato in Pousada. Oltre alle case candide, in questa terra famosa per le magnifiche coperte, potrete vedere dal vivo come le abili ricamatrici disegnano intricati motivi orientaleggianti, a ricordo, forse, di storie di sultani e affascinanti moresche da Mille e una Notte.

Luoghi di interesse lungo l'itinerario Templo romano de Évora Sé de Évora Borba Museu-Biblioteca da

Casa de Bragança: Paço Ducal e Castelo de Vila Viçosa

Estremoz

Pianura incantataRiservate un paio giorni per un viaggio a due e raggiungere le vette della passione nelle terre del Baixo Alentejo. Prenotate una stanza nella Pousada do Alvito per una notte maestosa in un castello. La mattina, dall’alto delle feritoie, lasciate vagare lo sguardo sulle morbide alture della Serra de Portel. Ammirate quindi i portali manuelini che questa terra ancora conserva gelosamente e visitate l’Igreja de Nossa

Senhora da Assunção e l’Ermida de São Sebastião. A Vilar de Frades, a Vidigueira, passeggiate tra le rovine di São Cucufate, antica villa romana perduta nella pianura, e dirigetevi alla diga di Alqueva, il maggior lago artificiale d’Europa. Scivolate sulle sue acque calme in una romantica passeggiata in barca o, se preferite qualcosa di più emozionante, graffiate lo specchio d’acqua con gli sci o con una tavola da windsurf. La brezza che soffia sulla pianura incantata racchiude le leggende delle moresche e dei sultani che vissero nella regione. Una delle più vibranti è quella della Moura Salúquia, che la città di Moura ha ricordato nel suo nome, oltre che nel castello, nella Mouraria e nel Pozzo arabo. Ammirate con calma il paesaggio e lasciatevi pervadere dall’armonia del luogo, per poi “gettarvi” anima e corpo nel paesaggio di Serpa, ammirando il tramonto dal belvedere di Alto de São Gens.

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Dopo avere trascorso la notte allo Zens Village o in una casa di Turismo Rurale a Serpa, fate una deviazione per Mértola, città-museo sulle sponde del Guadiana. Informatevi presso l’Ufficio del Turismo locale sui musei da visitare, dalle più antiche vestigia della regione all’artigianato tradizionale dei giorni nostri. Prima di sera, raggiungete Beja per ammirarne il castello (dalla vista magnifica), le chiese e i musei, come il Museu Rainha D. Leonor, ospitato nell’antico Convento de Nossa Senhora da Conceição, dove visse Soror Mariana Alcoforado (1640-1723), autrice di avvincenti lettere d’amore dedicate a un nobile cavaliere francese. Concludete la vostra escursione sotto il segno del romanticismo e, oltre a un ricordo d’amore, portate con voi alcuni dei dolci conventuali ispirati da cielo e passione.

Luoghi di interesse lungo l'itinerario Moura Serpa Ermida de Nossa

Senhora da Guadalupe ou de São Gens

Parque Natural do Vale do Guadiana

Museu Regional Rainha D. Leonor - Beja

Castelo de Beja

Rilassarsi all’AlquevaDate inizio a due giorni di assoluto relax in Alentejo, passeggiando per le candide stradine del centro storico di Évora, Patrimonio Mondiale dell’Unesco. Il Tempio Romano vi racconterà la storia dell’occupazione romana della regione e, proprio accanto, potrete concedervi un ottimo pasto nel chiostro del Convento dos Lóios, trasformato in "Pousada". Accompagnati dal sole e dalla dolce pianura dorata, proseguite

per Monsaraz, per visitare questa bella città-museo di epoca medievale. Nelle vicinanze, potrete fare un salto all’Adega Cooperativa de Reguengos o all’Herdade do Esporão, sulla Strada dei Vini dell’Alentejo. Lo specchio d’acqua della Laguna di Alqueva e la bellezza del luogo sono un’ottima scusa per rilassarsi in barca o per praticare uno sport nautico. Nei dintorni, il Museu da Aldeia da Luz evoca un borgo recentemente sommerso. Prima di mettervi alla

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ricerca dell’Hotel Rural da Horta da Moura o di una casa di Turismo Rurale, salite al castello di Mourão per ammirare la splendida vista sul grande lago. Il secondo giorno, dirigetevi a São Pedro do Corval, uno dei maggiori centri di produzione della ceramica della Penisola Iberica, prima di partire per l’itinerario dei tre castelli: Alandroal, Terena e Juromenha, belvedere privilegiati su tutte le prospettive dell’orizzonte, in una regione dove tutto sembra sconfinato. Pranzate a Redondo e approfondite la vostra conoscenza dei vini dell’Alentejo all’Enoteca e al Museu do Vinho. Il palazzo dei Duchi di Bragança è il maggior vanto di Vila Viçosa sin dai tempi in cui era il palazzo di corte, così come i marmi, esportati in tutto il mondo. A Borba, nota anche per l’ottima produzione vinicola, potrete ammirare splendidi monumenti in questa nobile pietra, come lo Chafariz das Bicas, l’Igreja Matriz e il Convento das Servas de Cristo. Concludete il vostro itinerario ispirato al relax in un’altra terra di lunga tradizione nella produzione di ceramica, Estremoz, e installatevi come principi nella Pousada da Rainha Santa, all’interno del castello.

Luoghi di interesse lungo l'itinerario / Évora Sé de Évora Museu-Biblioteca da

Casa de Bragança: Paço Ducal e Castelo de Vila Viçosa

Borba Chafariz de Borba ou

Fonte das Bicas Estremoz

Un safari in AlentejoPianificate una giornata diversa dalle altre, partendo con tutta la famiglia alla scoperta del fascino del litorale dell’ Alentejo. Dopo una prima tappa ad Alcácer do Sal, dove salirete con i vostri figli sul castello per ammirare il paesaggio urbano che si allunga sulle sponde del fiume, proseguite costeggiando la Reserva Natural do Estuário do Sado, passate da Comporta e scendete lungo la costa, visitando spiagge come quella di

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Carvalhal e Melides. Queste infinite distese di sabbia dorata, che si confondono con la Reserva Natural das Lagoas de Santo André e da Sancha, invitano a momenti di evasione e di grande tranquillità e stuzzicano l’appetito, da soddisfare con un ottimo pasto a base di pesce fresco. Mentre posate lo sguardo sul mare sconfinato, lasciate i vostri figli liberi di correre e giocare sulla spiaggia. A Santiago do Cacém, dove tra le rovine romane di Miróbriga potrete tenere una lezione di storia, portate i più piccoli a fare un safari in pieno Alentejo. Mostrate loro animali di tutte le specie nel Badoca Parque e non lasciatevi sfuggire l’opportunità di portarli alla Quinta Pedagógica, una fattoria dove potranno conoscere la vita campestre. Di ritorno sulla costa, informatevi sui sentieri del Parque Natural do Sudoeste Alentejano e Costa Vicentina, che inizia a sud di Sines. A piedi, a cavallo o in jeep, non dovrete fare altro che scegliere il modo più divertente per esplorare questa favolosa area costiera con la vostra famiglia e ammirare specie animali e vegetali uniche, come la lontra marina. São Torpes e Porto Covo sono solo alcune delle spiaggette nascoste di questa zona, il tratto di litorale europeo meglio conservato, dove potrete imbarcarvi in un breve ma divertente viaggio per mare fino all’isola di Pessegueiro. Non dimenticate di visitare Vila Nova de Milfontes e Almograve, tra le numerose altre. Se siete da queste parti in luglio e apprezzate la musica, di qualunque genere essa sia, potrete assistere al Festival de Músicas do Mundo di Sines. La prima settimana di agosto, la bussola del divertimento punta invece sui suoni pop-rock del Festival do Sudoeste, in un’altra spiaggia da non perdere, a Zambujeira do Mar.

Luoghi di interesse lungo l'itinerario Praia da Comporta Badoca Park Praia de Melides Praia Grande de Porto

Covo Praia da Ilha do

Pessegueiro Zambujeira do Mar

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