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ALLEGATI UDA N°46 “CIBO E SALUTE” – PRESENTAZIONE PRESENTAZIONE UDA La presentazione, della durata di 4 ore, consisterà nella presentazione delle 4 unità didattiche e nella lettura di due racconti. Il primo, scritto per un ragazzo ingiustamente detenuto in carcere, ha lo scopo principale di far riflettere sulla diversità e sull’ integrazione, e promuoverà una discussione sulla tecnica dell’innesto, molto importante in agricoltura, e sulla conoscenza di piante ormai rare ma che fanno parte della nostra cultura e tradizione, quale è il Pirettus Citrus, mentre il secondo, introduttivo alle tecnologie alimentari, vuol essere solo un modo simpatico per fornire spunti di ricette. Pagina 1 di 11

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ALLEGATI UDA N°46“CIBO E SALUTE” – PRESENTAZIONE

PRESENTAZIONE UDA

La presentazione, della durata di 4 ore, consisterà nella presentazione delle 4 unità didattiche e nella lettura di due racconti. Il primo, scritto per un ragazzo ingiustamente detenuto in carcere, ha lo scopo principale di far riflettere sulla diversità e sull’ integrazione, e promuoverà una discussione sulla tecnica dell’innesto, molto importante in agricoltura, e sulla conoscenza di piante ormai rare ma che fanno parte della nostra cultura e tradizione, quale è il Pirettus Citrus, mentre il secondo, introduttivo alle tecnologie alimentari, vuol essere solo un modo simpatico per fornire spunti di ricette.

Ai miei bimbi ormai adulti, al mio bimbo siriano,

al bimbo cioccolatino,

……agli adulti che si sentono un po’ bimbi.

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LUMIE DI CALABRIA… e altre leggende – Anna Cardamone

Foto Anna Cardamone

È una mattina d’autunno, grigia, un po’ triste…. pensieri e ricordi si affollano nella mente.la nostalgia mi assale….le lacrime scendono lentamente ma ecco arriva lui…. il mio magico gnomino che mi prende per mano e mi invita a correre nel nostro giardino fatato dove , rimanendo in silenzio per una manciata di secondi più il tempo di un sorriso , con gli occhi chiusi e rivolti in direzione sud- ovest , si riescono a percepire l’eco delle risate argentine degli Elfi Canterini e dei Folletti Ortaioli e la vocina squillante di Maghella Sapientina.

Saliamo di corsa le vecchie scale che dalla casina magica portano nel giardino dove aranci e mandarini si ergono superbi con le loro chiome di un bel verde intenso tra cui brillano come pietre preziose abbondantissimi frutti arancioni che invitano ad essere prontamente raccolti.

Allo scoccare della mezzanotte i frutti migliori verranno scelti dagli elfi e dai folletti affinché altre magiche abitatrici del giardino possano preparare deliziose leccornie per grandi e piccini con tecniche e procedure segretissime e misteriose.

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Il mio gnomino è burlone ed un tantinello ciarliero ed agli occhi distratti di chi lo conosce superficialmente può apparire sciocchino ed un po’ svampitello, mentre in realtà con i suoi modi leggeri ed allegri riesce a farmi riflettere su aspetti della vita sui quali difficilmente ci si sofferma.

Oggi è stranamente eccitato, non sta fermo un attimo, dice che deve raccontarmi alcune storie segrete e mi fa promettere solennemente di rivelarle soltanto ad un selezionatissimo pubblico composto da sognatori ed artisti in numero variabile, accompagnati da almeno due folli , per far sì che la magia che pervade il giardino si accresca ogni giorno di più.

Mi prende per mano e mi accompagna sotto un albero che sta lì da sempre….. chissà quante volte lo avrò visto ma ….ecco…magia…oggi lo guardo per la prima volta con occhi nuovi …… è un arancio… vicino c’è un limone….. no….è uno stesso albero sul quale crescono rigogliosi entrambi i frutti …i rami sono identici ma giallo e arancio si mescolano….

Il mio gnomino mi dice di sedermi comodamente nell’ erba….di ascoltare i suoni… di respirare a pieni polmoni …di chiudere gli occhi e di fare attenzione alle storie che sta per narrarmi.

Qualche secolo fa, quando lui era uno gnomino…ino…ino …ino…. il giardino era abitato da molte creature magiche fra cui vi era una colonia di Fate Arancioni, padrone indiscusse degli alberi di arance che coltivavano con cura ed amore.

Un giorno si trovò a passare di lì, ospite della Strega di Portobello, il Mago Giallino, ricco possidente di numerose piante di limoni che si trovavano al di là del mare in un posto altrettanto magico.

Aveva portato con sé soltanto una piantina per farne gradito omaggio alla Maghella più bella che avesse conquistato il suo cuore …ma non andò esattamente così….

L’amore sbocciò a prima vista…. ma tra il Mago Giallino e la più giovane delle Fate Arancioni …. la diversità tra i due suscitò non pochi pettegolezzi e malumori tra alcuni abitanti del giardino, che vedevano rotti i loro incantati equilibri, primo fra tutti Stregone Brontolone che sentenziò che tale unione non sarebbe durata più di un centinaio di anni , tra le risa di Ninfette Petulanti e Nanetti Maldicenti.

I due innamorati si fermarono soltanto dieci anni, il tempo indispensabile per organizzarsi e poi decisero di partire per un giardino oltreoceano dove la loro storia d’ amore avrebbe potuto essere d’esempio ad altre creature magiche .

Se ne andarono di giorno, quando tutti dormivano, ma prima di andare via per sempre intrecciarono i rami delle piante di cui erano custodi, ne fusero i tronchi fino a formarne uno soltanto …..

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Foto Anna Cardamone

Lo gnomino racconta….. racconta ed io resto incantata ad ascoltare le sue storie… il dolore si è attutito…..la tristezza lascia il posto alla serenità…..lo gnomino continua a raccontare…racconta …racconta…

Mi prende per mano, lentamente stavolta e mi porta dall’ altro lato del giardino, vicino al muro di cinta…. Vorrei fermarmi ad assaggiare un profumatissimo mandarino, uno di quei mandarini selvatici e succosi che mangiavamo da bambini…..ma no ..mi spinge…mi strattona…vuole fose che la mia attenzione venga catturata dal giallo tenue dei succulenti pompelmi ? ….macchè …lo gnomino è impaziente….no… no… qui ..qui…mi dice e mi trascina vicino ad una pianta che non mi sembra un granchè….assomiglia ad un limone, ma non è affatto bello con quei suoi frutti un po’ bitorzoluti …. è un albero trascurato….secondo me non è il caso di soffermarsi oltre ….

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Lo gnomino mi guarda un po’ stizzito per la mia scarsa fiducia ed inizia a parlare lentamente…. la sua saggezza millenaria mi conquista ancora….

Mia cara giovane sventata e scriteriata… mi dice con un tono tra il severo e l’ indulgente… questa pianta è la regina del nostro giardino… è un dono prezioso dell’ Esimio Elfo del Libano che la ottenne dopo secoli di sapienti incroci con un agrume non ben identificato donatogli dal Folletto Algerino che a sua volta l’ aveva ereditato dal Mago Massimo di Messina .

Sono confusa…timidamente ribatto che non può essere la regina del giardino…. ho appena assaggiato un frutto e non ha quasi sapore…

Il mio gnomino , saggio come sempre, mi dice di soffermarmi su un particolare ed ecco…..magicamente avverto un profumo assolutamente unico….non è bergamotto….non è lime…è…è …non so cosa sia…..è una pianta unica….. rara

E finalmente capisco…la sua bellezza è nell’ assoluta diversità del suo profumo….solo una pianta cosi’ unica, semplice, qusi dimenticata ma rara e senza un nome può essere eletta regina del giardino ….

Già…ma una domanda si affaccia insistente…..il suo nome botanico quale sarà? frugo tra vaghi ed antichi ricordi dei miei studi ….nulla….sono rammaricata….costernata quasi….

Lo gnomino ride…. si fa gioco di me… mi lancia addosso due o tre agrumi profumatissimi… fa spallucce ed urla a squarciagola… lumie…lumie di Calabria !!!!!!!!!

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LE CONFETTURE DELLO GNOMINO - Anna Cardamone

Foto Anna Cardamone

Il mio gnomino è una creatura straordinaria, timida e riservata, che vive da qualche secolo nel mio giardino, circondato da esseri magici che lo aiutano nelle sue incombenze quotidiane , gli tengono compagnia nelle notti di luna piena, danzano con lui attorno al fuoco nelle sere d’estate ed intrecciano ghirlande di fiori di campo che , essiccate, allieteranno la sua casina nelle fredde serate d’ inverno.

Il sabato mattina , quando è bel tempo, lo gnomino mi aspetta impaziente per raccogliere insieme la frutta che adopereremo per le sue magiche confetture.

Arrivo da lui a metà mattina e busso all’uscio della sua casina ma è necessario che io esplori tutto il giardino prima di riuscire a trovarlo poiché Piccino picciò ama nascondersi nei posti più impensati….. nel magazzino del vino…. nel sottoscala….sopra un albero…. sul tetto della sua casina….. è un rito ormai consolidato che debba burlarsi un pochino di me prima di metterci all’opera …in tal modo tutto riuscirà in maniera impeccabile perché non sono importanti solo gli ingredienti per avere un buon prodotto, ma anche tanta gioia, dolcezza ed un pizzico di sana follia.

La raccolta della frutta è un momento di grande allegria……inventiamo bizzarre filastrocche, cantiamo a squarciagola stonatissime canzoni , Piccino Picciò si rotola nell’erba , fa le capriole , si fa rincorrere e, appena riesco ad afferrare la sua giubba verde di pan di zenzero e a scompigliargli la barba di zucchero filato….ecco….magicamente….le cassette si riempiono di arance, mandarini e pompelmi nella stagione invernale….. i panieri d’estate sono colmi di fichi e uva fragola ed in autunno di cachi….. i limoni, ingrediente indispensabile per la maggior parte delle confetture, sono già pronti in

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una bella fruttiera che i suoi amici elfi e folletti hanno provveduto a sistemare sul suo grande tavolo, testimone di magici banchetti, dove sceglieremo i frutti migliori uno ad uno, ed inizieremo il nostro lavo

Lavoro a punto croce eseguito da Anna Cardamone

Occorre fare molta attenzione a chiamare le nostre leccornie con il giusto nome; Maghella Sapientina con la sua vocina squillante ci ha spiegato che la marmellata si fa esclusivamente con gli agrumi, la confettura si riferisce a tutti gli altri frutti, la composta si differenzia per il maggior contenuto di frutta e conseguentemente il minor quantitativo di zucchero ed , infine, la gelatina viene prodotta con zucchero e succo di frutta , senza polpa o buccia….guai a sbagliare ……in tal caso Maghella Sapientina diventa petulante e saccente e …allora …poveri noi !!!!!!!!!!!

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Generalmente iniziamo a confezionare le gelatine di agrumi ; selezioniamo le arance sanguinelle ed i mandarini selvatici , aggiungiamo qualche pompelmo , ne spremiamo il succo, lo filtriamo , aggiungiamo lo zucchero, mettiamo il tutto in un paiolo sul fuoco che lo gnomino rimesta in continuazione , pazientemente, finchè avrà raggiunto la consistenza del miele.

Piccino Picciò solitamente mette in serbo alcune bucce di mandarino selvatico; solo queste, sapientemente tagliuzzate , mescolate a burro, farina e zucchero , e cotte in forno a bassa temperatura sono adatte per preparare degli ottimi short bread che serviranno per il thè pomeridiano con la Fata Arcobaleno.

La marmellata di arance ha una procedura completamente diversa; è più laboriosa e ci è indispensabile l’aiuto della Strega di Portobello, che è abilissima nel confezionare tale ghiottoneria.

Solitamente Piccino Picciò lava e spazzola con cura le arance, io provvedo a bucherellarle con i rebbi di una forchetta magica , che custodiamo gelosamente in un luogo segretissimo, ma è compito esclusivo della Strga immergerle in acqua fredda nella bacinella di cristallo della Fata Primavera e cambiare l’acqua ogni sei ore per tre giorni consecutivi.

Allo scadere preciso dei tre giorni, la Strega di Portobello taglierà gli agrumi in fettine sottilissime, aggiungerà lo zucchero e a mezzanotte in punto si dedicherà alla cottura ; otterremo una marmellata abbastanza consistente, apprezzata per lo più dagli adulti ma gradita anche dai piccoli nelle crostate.

La marmellata di Kumquait , invece, è semplicissima ma poiché è necessario togliere tutti i semini dai frutti e questa procedura garba poco a Piccino Picciò e ai suoi magici amici, tocca a me che lo faccio con vero piacere, non solo perché il risultato è ottimo ma anche perché è l’unico momento in cui il mio gnomino si defila per un po’ ed io resto da sola ad ascoltare i suoni del giardino e dei miei pensieri.

Giorni fa il mio gnomino burlone , in vena di monellerie, è sbucato all’improvviso con un’ampolla dorata contenente liquore all’ anice che ha generosamente aggiunto alla marmellata in fase di cottura ; abbiamo così ottenuto una variante di tutto rispetto, adatta per farcire piccoli panbriosche.

In estate è d’obbligo preparare i vasetti di confettura di fichi ; ecco allora frotte di nanetti operosi correre di qua e di là per il giardino, indaffarati a raccogliere e scegliere con cura i frutti maturi, a lavarli, sbucciarli e metterli a cuocere .

Una volta ultimata la cottura, sarà compito della strega Wicca aromatizzare il composto con la cannella, portata da lei direttamente dallo Sri LanKa a cavallo del suo fulvo Ippogrifo , e con lo zenzero , inviatole dalla sorella gemella che vive in Estremo Oriente .

Se la confettura di fichi viene cotta a mezzogiorno , invece, Wicca è solita aggiugere abbondante cacao che va a prendere direttamente in Madagascar durante il solstizio d’ estate.

Piccino Picciò non si accontenta però soltanto dei frutti del nostro giardino, perché ama sperimentare sempre nuovi gusti e sapori ; gli Elfi Canterini hanno il compito di reperire tutti quei frutti che noi non possediamo: ananas, Kiwi , mele cotogne vengono raccolti direttamente nei luoghi di provenienza e portati nel nostro giardino dalla Maga Magò a cavallo della sua scopa.

La coltivazione di peperoncini è affidata ad un nutrito gruppo di Folletti Ortaioli poiché la marmellata di questi prelibati e piccantissimi ortaggi , fatta in maniera puramente sperimentale, ha avuto

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un gradimento pari alla confettura di cipolle ed una richiesta notevole da parte dei cugini gnometti che vivono Oltralpe.

Piccino Picciò nelle sere d’inverno, seduto davanti al camino, scrive le sue ricette su foglie di uva fragola con una penna che lui stesso ha ricavato da un ramo del vecchio noce, intinta nel succo di mandarino, per tramandare i suoi dolci segreti ai sognatori, ai visionari e a tutti quelli che credono nella sua straordinaria leggenda.

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Lavoro a punto croce eseguito da Anna Cardamone

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