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MAURIZIO BAGLINI ROBERT SCHUMANN ALBUM PER LA GIOVENTÙ OP. 68 CONTIENE UNA RARITÀ ASSOLUTA: LE DUE APPENDICI NELLA NUOVA EDIZIONE CRITICA MAURIZIO BAGLINI raccoglie in questo nuovo capitolo dell’integrale schumanniana con L’ALBUM PER LA GIOVENTÙ op. 68 nella versione integrale grazie all’inserimento delle 2 APPENDICI NELLA NUOVA EDIZIONE CRITICA, una sorprendente raccolta di pezzi originali, non inclusi, per ragioni di editoria e di non logica appartenenza alla generale coerenza dell'opera 68, nell'Album per la Gioventù ufficiale. Una preziosità offerta agli ascoltatori e all'archivio schumanniano generale. CICLO BAGLINI / SCHUMANN: I TITOLI GIA’ DISPONIBILI SCHUMANN Kreisleriana, Scene Infantili Davidsbündlertänze CD 4816873 / DIGITALE SCHUMANN Variazioni ABEGG op. 1 Papillons, Carnaval CD 4765082 / DIGITALE SCHUMANN Arabeske, Fantasiestücke op. 12, Ahnung Romanze op. 28, Gesänge der Frühe CD 4817666 / DIGITALE Street date: 6 dicembre 2019 2 CD 4819027 DIGITALE

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MAURIZIO BAGLINI

ROBERT SCHUMANN

Album per la Gioventù op. 68

CONTIENE UNA RARITà ASSOLUTA:

le due appendici NELLA NUOVA EDIZIONE CRITICA

Maurizio Baglini raccoglie in questo nuovo capitolo dell’integrale schumanniana con l’Album per la Gioventù op. 68 nella versione integrale grazie all’inserimento delle 2 APPENDICI NELLA NUOVA EDIZIONE CRITICA, una sorprendente raccolta di pezzi originali, non inclusi, per ragioni di editoria e di non logica appartenenza alla generale coerenza dell'opera 68, nell'Album per la Gioventù ufficiale. Una preziosità offerta agli ascoltatori e all'archivio schumanniano generale.

Street date: 6 dicembre 2019

2 CD 4819027

DIGITALE

CICLO BAGLINI / SCHUMANN: I TITOLI GIA’ DISPONIBILI

SCHUMANN

Arabeske, Fantasiestücke op. 12, Ahnung

Romanze op. 28, Gesänge der Frühe

CD 4817666 / DIGITALE

SCHUMANN

Kreisleriana, Scene Infantili

Davidsbündlertänze

CD 4816873 / DIGITALE

SCHUMANN

Variazioni ABEGG op. 1

Papillons, Carnaval

CD 4765082 / DIGITALE

SCHUMANN

Sonate n. 1 e 2

Toccata op. 7

CD 4812391 / DIGITALE

Robert Schumann (1810-1856)

Album für die Jugend, op. 68

CD1

Erste Abteilung,

für Kleinere

1)Melodie 1.04

2)Soldatenmarsch0.51

3)Trällerliedchen 0.57

4)Ein Choral 1.24

5)Stückchen0.55

6)Armes Waisenkind 1.50

7)Jägerliedchen 1.04

8)Wilder Reiter 0.36

9)Volksliedchen 1.37

10)Fröhlicher Landmann0.40

11)Sicilianisch 3.03

12)Knecht Ruprecht 1.52

13)Mai, lieber Mai, bald bist du wieder da! 2.03

14)Kleine Studie 1.44

15)Frühlingsgesang 2.33

16)Erster Verlust 1.29

17)Kleiner Morgenwanderer 1.18

18)Schnitterliedchen1.03

CD2

Zweite Abteilung

Für Erwachsenere

19)Kleine Romanze 0.49

20)Ländliches Liedchen 1.12

21) ***2.03

22)Rundgesang 1.46

23)Reiterstück 1.24

24)Ernteliedchen 1.19

25)Nachtklänge aus dem Theater 1.46

26) ***2.19

27)Kanonisches Liedchen 1.21

28)Erinnerung 2.01

29)Fremder Mann 2.26

30) ***4.03

31)Kriegslied 1.20

32)Sheherazade 3.15

33) “Weinlesezeit-fröhliche Zeit”1.59

34)Thema 1.54

35)Mignon 2.56

36)Lied italienischer Marinari 1.26

37)Matrosenlied 3.31

38)Winterszeit 12.14

39)Winterszeit 2 3.24

40)Kleine Fuge 2.55

41)Nordisches Lied 1.36

42)Figurierter Choral 2.12

43)Sylvesterlied1.55

Anhang I Opus 68

Nicht in die Erstausgabe aufgenommene Stücke

1) Auf der Gondel1.12

2) Bärentanz0.46

3) Für ganz Kleine0.21

4) Gukkuk im Versteck1.04

5) Haschemann0.46

6) ***0.27

7) ***0.53

8) Lagune in Venedig1.02

9) ***0.57

10) Puppenschlafliedchen0.20

11) Rebus0.24

Anhang II Opus 68 Kleiner Lehrgang durch die Musikgeschichte

21) Ein Thema von G.F. Händel0.52

22) Ein Stücken von J.S. Bach1.41

23) (Ein Stücken von Gluck)0.55

24) Ein Stücken von Mozart0.56

25) (Ein Stücken von Beethoven)2.10

26) Ein Trinklied von C.M. Von Weber1.21

27) Eine berühmte Melodie von L. van Beethoven0.48

28) Ein Ländler von Franz Schubert1.00

MAURIZIO BAGLINI

Robert Schumann (1810-1856)

Robert Schumann non rinunciò mai, durante la propria esistenza, ad un approccio rivoluzionario che potesse scardinare le abitudini precostituite di ascolto e fruizione della musica da parte del pubblico: per lui l'innovazione continua dell'ethos musicale fu sempre un parametro esistenziale imprescindibile.

È probabilmente questa la ragione per cui, ancora oggi, a distanza di quasi due secoli dalla sua creazione, la musica di Schumann è considerata difficile, sia a livello di comprensione da parte dell'ascoltatore, sia a livello di interpretazione da parte dell'esecutore.

Difficile perché poco diretta, probabilmente, seppur mai priva di un fortissimo pathos che raggruppa le molteplici personalità del geniale musicista romantico: forse proprio a causa di questa personalità così complessa, per altro non dissociabile da un'esperienza patologica che lo porterà a morire in isolamento nel miserabile contesto di un “ordinario” manicomio dell'epoca, Schumann è ancora oggi assimilabile al tabù secondo cui ogni evento emozionale complesso è automaticamente difficile, e quindi, spesso, rifiutato dal pubblico.

Oltre a ciò, è bene ricordare che il “lessico” musicale, attraverso Schumann e grazie a Schumann stesso, subì un'ampia innovazione: dalla collocazione frequente del concetto di fantasieren – inteso come fantasticare in musica, nel senso filosofico più ampio del termine -, alla realizzazione del pezzo fantastico, dove la fantasia acquisisce una dimensione non più soltanto intima, ma giunge ad un valore epico (basta ricordare il mito di Ero e Leandro rievocato nel celebre In der Nacht, quinto dei Pezzi fantastici op. 12). Accanto a questa ricerca continua della novità, Schumann adotta la sinestesia come arricchimento della proposta: musica e letteratura, musica e poesia, musica e filosofia sono e saranno sempre per lui accoppiamenti fondamentali, indissolubili.

All'interno dunque di questo percorso di ricerca spasmodica dell'innovazione si inserisce anche la funzione divulgativa di Schumann, ideatore per altro della critica musicale intesa come argomentazione e discussione sociologica ad ampio raggio. È proprio in seno all'aspetto divulgativo che Schumann, sempre straboccante di fantasia – la dimensione più cara all'infanzia e più pura per ogni essere umano -, si dedica all'educazione musicale dei più piccoli.

La composizione di pezzi dedicati all'infanzia e all'adolescenza è contemporaneamente indirizzata anche agli adulti: l'esistenza antropologica prevede necessariamente, secondo Schumann, una rievocazione permanente della dimensione infantile e adolescenziale.

Di conseguenza, è logicamente altissima la fattura artistica del ciclo presente in questo album, scritto da Schumann con l'intento di sostituire i “pessimi pezzi” di uso frequente destinati all'apprendimento del pianoforte da parte dei più piccoli, creato da lui a più riprese con un quotidiano spirito di servizio nei confronti dei suoi stessi figli e, di conseguenza, di tutti i bambini che all'epoca volevano interagire direttamente con la musica ed in particolare col pianoforte.

Kinderszenen op. 15 e Album für die Jugend op. 68 rappresentano una vetta insuperabile di poesia musicale pura destinata al mondo dell'infanzia: qualcosa di apparentemente semplice che si rivela, proprio in virtù della propria perfetta semplicità, complesso e di difficilissima risoluzione.

Una vera rivoluzione, dunque, una volta di più, scritta da parte del condottiero dell'innovazione più combattivo che la storia della musica abbia conosciuto. Sì, perché se Mozart, il sommo, aveva composto da bambino pregevolissimi pezzi destinati ai bambini, o suo padre Leopold aveva creato la ludica “Sinfonia dei Giocattoli”, Schumann, compose, da adulto, dei veri e propri ritratti dell'universo infantile, lasciando chiaramente intendere che non vi fosse, per lui, una soluzione di continuità fra “piccoli e grandi”: un percorso esistenziale dirompente e affascinante a cui poi si ispireranno grandi compositori quali Debussy, Enescu, Bartók e Shostakovich, oltre a tantissimi esponenti di spicco, probabilmente meno noti al grande pubblico, quali Casella, Saint-Saëns, Novák.

Ecco delle brevi didascalie esplicative, con relative traduzioni – Schumann difendeva rigorosamente l'utilizzo della lingua tedesca nella descrizione e titolazione delle proprie opere - di ognuno dei piccoli pezzi che compongono il ciclo dell'op. 68 e le due appendici ad esso collegate (l'op. 15 è stata registrata in un precedente album: https://www.universalmusic.it/musica-classica/album/schumann-kreisleriana-davidsbundlertanze-kinderszenen_32519860850/):

Album für die Jugend, op. 68

Album per la Gioventù, op. 68

Erste Abteilung, für Kleinere

Primo quaderno, per i più piccoli

1) Melodie, Melodia: un motivo semplice e candido basato sulla comprensione del fraseggio, del respiro della frase musicale, dell'accentuazione. Due sole micro-modulazioni, tanto lievi in apparenza, quanto forti nell'inculcare nel giovanissimo interprete i primi sentori angosciosi che la modulazione stessa, per definizione, prevede.

2) Soldatenmarsch, Marcia dei Soldati: una forte ed inflessibile pulsazione ritmica come pilastro fondamentale di una forma di sinestesia ritrattistica. La marcia del soldato, infatti, prevede un movimento schematico, regolare, inespressivo.

3) Trällerliedchen, Canzoncina: evoluzione della melodia di apertura, con un passo in avanti nella differenziazione fra melodia e armonia, ovvero canto ed accompagnamento, integrati da un'esplicita

notazione polifonica.

4) Ein Choral, Un Corale: spiegazione didascalica della polifonia, attraverso uno statico, purissimo, corale a quattro voci, impreziosito dall'introduzione delle “corone”, ovvero indicazioni di prolungamento di accordi lunghi che chiudono ogni volta una frase o semifrase del pezzo.

5) Stückchen, Pezzettino: seconda appendice, di fatto, della melodia di apertura, o forse proseguimento della Canzoncina corrispondente al numero 3. Una purissima conclusione del primo capitolo dell'intera collana.

6) Armes Waisenkind, La Povera Orfanella: significativo balzo in avanti per evoluzione ritmica, dinamica, agogica, fraseologica. Primo vero impatto con la tristezza e il sentimento di magone e stretta al cuore, nel modo più diretto e contemporaneamente discreto possibile.

7) Jägerliedchen, Canzonetta del Cacciatore: “birichino” è l'indicazione di tempo e di carattere di questa danza. In effetti, tutta la melodia è ballabile. Evidente evoluzione della difficoltà esecutiva.

Descrizione in musica di un quadro campestre e rurale.

8) Wilder Reiter, Il Cavaliere Selvaggio: celeberrima gemma che coniuga il modo minore, archetipo di una velata tristezza che accompagna il solitario cavaliere, con un dinamismo elettrizzante tipico della cavalcata. Si è scelto di eseguire la prima versione, il cui finale è più complesso ed esteso, rispetto alla versione più snella adottata in seguito da Schumann.

9) Volksliedchen, Canzonetta Popolare: contrasto spiccato fra il triste e l'allegro, fra il lamento e il giubilo, fra melodia e ritmo che vanno, seppur in una sorta di antitesi, di pari passo. Grande esempio di enigma schumanniano, seppur di piccole dimensioni.

10) Fröhlicher Landmann, Il Contadino Allegro di ritorno dal lavoro … evidentemente il lavoro nei campi. Splendida e famosissima danza campestre in cui vengono sovvertiti i parametri tradizionali che affidano la melodia alla mano destra e l'armonia alla sinistra: in questo caso, il canto campestre è gestito alternativamente dalla mano sinistra e dalla mano destra, in un intreccio di pulsazione ritmica molto scandita, sentimento pastorale e naturalistico e spensieratezza leopardiana traditrice (il Sabato del Villaggio).

11) Sizilianisch, Siciliana: ritmo inequivocabile di cantilena tipico del siciliano, con un epiteto iniziale che sostituisce l'indicazione di tempo, “malizioso”. Difficile decifrarne oggi la traduzione appropriata, vista l'accezione ambigua del termine: di sicuro, il pezzo rivela un tratto stilistico tipico di Schumann, critico e cinico, spesso polemico, ma sempre sincero!

12) Knecht Ruprecht, Babbo Natale, anche se poi la caratterizzazione fiabesca di Santa Claus è di opinabile trasfigurazione. Spesso, infatti, questo celebre pezzo piuttosto virtuosistico è stato tradotto, in italiano, col titolo “La Befana”, probabilmente a causa del ritmo veloce e fiabesco che difficilmente, per la tradizione italica, si sposa con la placida e protettiva visione di Babbo Natale. Il contrasto fra il senso di paura e il dubbio del bambino nella visione fantasiosa di questo personaggio è infatti più associabile all'etichetta della Befana, strega che distingue i bambini fra buoni e cattivi e decide se premiarli o punirli. Un ritratto sociologico applicabile anche nei confronti degli adulti.

13) Mai, lieber Mai, bald bist du wieder da! Maggio, oh caro maggio, presto sarai qui: venerazione in miniatura per il mese più ricco di profumi e sensazioni, maggio, non priva di una certa poetica malinconia che interferisce continuamente con lo stupore delle più viscerali sensazioni primaverili.

14) Kleine Studie, Piccolo Studio: disciplina e rigore, minuziosa cura del dettaglio, prima percezione del desiderio di sublime perfezione esecutiva. Studium, nel senso più nobile del termine, riassunto da Schumann in un bellissimo pezzo che, seppur scritto per fini didattici, trasuda di espressione purissima.

15) Frühlingsgesang, Canto di Primavera: scritto nella stessa tonalità del precedente inno al mese di maggio, è un pezzo che può tranquillamente collocarsi nella produzione dello Schumann lirico più complesso. Nuova conferma della rottura con la tradizione: l'indicazione di tempo è “sincero”, come se temperamento, scelta del tactus e carattere generale del pezzo fossero – e per Schumann in effetti è sempre così - inscindibili fra di loro.

16) Erster Verlust, Primo Dolore: superbo esempio di ipocondria, è una celebre melodia in modo minore che rievoca tutta la tenerezza del dispiacere, forte nel bambino quanto nell'adulto. Il dolore è un vero e proprio motivo esistenziale descritto con impareggiabile sapienza.

17) Kleiner Morgenwanderer, Piccolo Viandante Mattutino: seppur in tonalità maggiore, quindi inserito come catarsi rispetto al precedente pezzo, questo piccolo Lied non nasconde una vera percezione del dubbio e dell'angoscia da parte di un bimbo immaginato da un altro bimbo, entrambi concepiti da un adulto.

18) Schnitterliedchen, Canzone del Mietitore: gioiosa danza campestre, una sorta di trionfale chiusura, sempre nel rispetto della dimensione infantile, del primo ciclo di questo Album. Evidenti sono le differenziazioni fra legato e staccato, fra elementi tetici e riferimenti all'anacrusi.

Zweite Abteilung, Für Erwachsenere

Secondo Quaderno, per i più grandi (o grandicelli!)

19) Kleine Romanze, Piccola Romanza: la Romanza come evoluzione sentimentale del Lied, epicentro futuro del verismo, in questo caso nobilissimo esempio di canto spiegato, dal carattere triste, sviluppato poi in senso pseudo-orchestrale. Un'apertura del secondo ciclo che offre all'ascoltatore tutti i parametri compositivi della raccolta.

20) Ländliches Lied, Canzone Campestre: parodia del Lied naturalistico schubertiano, piuttosto difficile perché polifonico e ricco di varietà timbriche e dinamiche. Il pianoforte assume anche qui una dimensione polistrumentale.

1. *** Senza Titolo: l'indicazione iniziale è “da suonarsi lento e con espressione”. Un Lied superlativo, ricco di punti di domanda e di spunti di riflessione sul concetto di ritardando, più lento, cedendo e della successiva ripresa del tempo iniziale. In tempo o nel tempo? Evidente strizzata d'occhio nei confronti dello Schumann filosofo.

22) Rundgesang, Girotondo: il gioco nel senso più intrinseco ed evidente. Splendida danza dal movimento continuo che offre appunto una sensazione di andamento circolare.

23) Reiterstück, il Cavaliere: non più selvaggio e libero come nel primo ciclo, ma impegnato in una cavalcata di cui Schumann dà una vera e propria descrizione onomatopeica, con tanto di motto trionfale nello sviluppo, per un breve viaggio che però contiene il concetto esistenziale di partenza, movimento, fine.

24) Ernteliedchen, Canzoncina del Mese: motivo popolare che descrive, in poche battute, il concetto di quotidianità, intriso di abitudini, inconsapevoli gesti ripetuti, tipici del motivetto orecchiabile e di facile memorizzazione per tutti, dall'intellettuale all'uomo della strada.

25) Nachtklänge aus dem Theater, Impressioni dopo il Teatro: angosciosa sensazione di spettacolo per il bambino che scopre la fantastica dimensione del Teatro, dove il dramma è falso ma talmente forte da rimanere poi vero nella sensibilità di chi lo vive in veste di spettatore.

1. *** Senza Titolo: una conclusione del pezzo qui proposta nella propria prima versione, decisamente più articolata rispetto a quella poi facilitata e resa più essenziale da Schumann. Difficilissimo Lied, molto vicino, per avvenirismo e carica emotiva, alle romanze cameristiche schumanniane più enigmatiche e intriganti (ad esempio quelle per oboe e pianoforte op. 94).

27) Kanonisches Liedchen, Canzoncina in forma di Canone: Schumann, pur avendo combattuto per tutta la vita contro la miopia culturale degli “accademici”, era da questi ultimi molto affascinato e desiderava in qualche modo essere riconosciuto ed ammirato da loro! Il canone come elemento della tradizionale sapienza compositiva è un topico momento presente sempre nelle creazioni di Schumann più rivoluzionarie, come ad esempio dimostra la settima “fantasia” dei Kreisleriana op. 16.

28) Erinnerung, Ricordo, o meglio, commemorazione, visto che si tratta di un omaggio a Mendelssohn, grande amico e sostenitore di Schumann, scomparso il 4 Novembre 1847. Vetta assoluta dell'intera raccolta, questo Lied sintetizza perfettamente tutta la complessa poetica di Schumann, restituendoci un pezzo che si colloca fra i più importanti dell'intera produzione schumanniana.

29) Fremder Mann, Lo Straniero: ritmo marziale e sinistro, come per segnalare e ricordare che lo straniero, per definizione, ha sempre incusso timore, sospetto, punto di interrogazione. Schumann risolve il tutto in mirabile forma onomatopeica: sembra quasi, nello sviluppo, scrivere delle vere e proprie domande perentorie e intimidatorie seguite da risposte ansiose e balbuzienti!

30) ***Senza Titolo: splendida cantilena, più che melodia, dal forte lato intimistico e ricco di modulazioni a tonalità lontane. Una prima versione eccezionalmente più corta e facile rispetto alla difficoltata seconda versione, proposta anche nella presente registrazione.

31) Kriegslied, Canto di Guerra: evocazione patriottica e trionfale del motto “all'attacco”, in cui l'esercito si auto-carica per esorcizzare la paura. Pianisticamente più complesso dei pezzi precedenti, questo piccolo ritratto storico suona come un vero e proprio pezzo per orchestra suonato al pianoforte.

32) Sheherazade, stupenda descrizione sinestetica della seduzione, concetto difficilmente destinato ai bambini, ma psicanaliticamente invece prossimo all'età infantile. Seduzione malinconica, di altissimo valore poetico.

1. “Weinlesezeit-Fröhliche Zeit”, Vendemmia, Tempo Felice: nuovo quadro naturalistico che esalta il mondo contadino descritto come vero e proprio motore della società dell'epoca. Pezzo vario e ricco di minuziose indicazioni dinamiche e fraseologiche.

34) Thema, Tema: lento, col più sincero (o intimo?) sentimento. Una cantilena ossessiva, seppur bellissima, evocatrice dello Schumann più imprendibile e inafferrabile. Punti di interrogazione continui a cui il compositore non vuole dare risposte univoche.

35) Mignon: volendo adottare il francesismo voluto da Schumann, potremmo intitolare questo pezzo “Carino”, ma si potrebbe anche supporre che Mignon possa essere una persona fisica realmente esistita. È infatti probabile che il pezzo rappresenti il ritratto di una delle sue figlie: non è dunque un caso che sia forse il pezzo più impressionante di tutta la raccolta per bellezza e immediatezza di ascolto.

36) Lied italienischer Marinari, Canto dei “Marinari” Italiani: stupefacente descrizione della tempesta in mare e del sentimento di dubbio e paura che precede ogni uscita notturna di pesca, emblema del pericolo che l'immensità del mare rappresenta per i marinai.

37) Matrosenlied, Canzone dei Marinai: appendice al precedente pezzo, una sorta di marcia funebre interpretata da voci maschili che traducono il rumore schiaffeggiante del vento e l'implacabile movimento del mare che porta con sé gli improvvidi pescatori in cerca di sopravvivenza. Dolorosissimo pezzo destinato agli adulti.

38) Winterszeit 1, Tempo di Inverno, 1: prima parte di un dittico descrittivo dell'inverno come stagione di fatica, sacrificio, sofferenza e morte. Uno Schumann ormai privo di ogni iniziale pudico atteggiamento dato dal contesto della raccolta, a questo punto non più destinata ai bambini, ma definitivamente diretta agli adulti più sensibili.

39) Winterszeit 2: seconda parte della descrizione invernale, molto meno lirica rispetto alla precedente, ma altrettanto “spaventosa”, in virtù di un movimento imperturbabile e continuo che ricorda processioni e riti medioevali.

40) Kleine Fuge, Piccola Fuga (Fughetta): Preludio: reminiscenze bachiane di elevatissimo pregio, per un saggio di estrema sapienza compositiva e di conseguente difficile realizzazione da parte dell'interprete. Un preludio che rivaleggia senza alcun complesso di inferiorità con quelli del Clavicembalo ben Temperato di J. S. Bach, arricchito, rispetto alle matrici del Settecento, da indicazioni di dinamica, agogica e accentuazioni di fraseggio che esigono un rispetto pedissequo da parte dell'esecutore. Fuga: fuga a tre voci, ma si dovrebbe aggiungere, “con alcune licenze”. Sì, perché nella conclusione successiva agli “stretti” Schumann arriva anche a proporre accordi che implicano necessariamente l'utilizzo di cinque voci. Nonostante ciò, la logica contrappuntistica delle tre voci dell'impianto rimane lapalissiana, anche per l'ascoltatore meno esperto, ed è per altro sufficiente a porre all'interprete rilevanti problemi tecnici, data la mancanza di diversificazione dei registri delle tre voci preminenti che si propongono sostanzialmente tutte nel registro medio. Un saggio di esigenza stereofonica e polifonica che anche gli adulti più esperti troveranno sempre di difficile soluzione.

41) Nordisches Lied, Canto del Nord: omaggio a Niels Wilhelm Gade, compositore danese del XIX secolo, amico di Mendelssohn e Schumann durante la parentesi lipsiana della propria carriera di direttore d'orchestra. Un corale polifonico a cinque voci, di matrice organistica, sulla scia di quanto proposto dalla precedente fughetta. L'apogeo dell'intera raccolta schumanniana è costituito da un fortissimo recupero del contrappunto, elemento cardine dell'educazione accademica, tanto combattuta da Schumann il quale, però, è allo stesso tempo perfettamente consapevole di quanto necessaria sia la conoscenza del contrappunto stesso.

42) Figurierter Choral, Corale Figurato: nuovo enigma evocato dal titolo del pezzo, visto che il termine figurato potrebbe far pensare ad ornamentazioni “baroccheggianti”. In realtà si tratta di uno splendido corale che ricorda le rielaborazioni in stile da camera che farà poi Ferruccio Busoni di alcuni preludi per corali d'organo di Bach. Anche in questo caso, dunque, uno Schumann precursore di una valorizzazione romantica della matrice barocca bachiana, o comunque dal carattere luterano.

43) Sylvesterlied: Canto di San Silvestro. Una poetica, breve composizione che coniuga il sacro e il profano, col Canto di Fine Anno esposto da Schumann in una veste di descrizione della festa popolare. Non manca però un riferimento alla sacralità del rito celebrativo: un fortissimo desiderio di elevare l'universo infantile alla dimensione spirituale più appagante.

Anhang I Opus 68

Nicht in die Erstausgabe aufgenommene Stücke

Appendice I all'opera 68

Pezzi non catalogati nella prima edizione

Una sorprendente raccolta, breve, di pezzi originali, non inclusi, per ragioni di editoria e di non logica appartenenza alla generale coerenza dell'opera 68, nell'Album per la Gioventù ufficiale.

Una preziosità offerta agli ascoltatori e all'archivio schumanniano generale.

1. Auf der Gondel, Sulla Gondola: breve descrizione di Venezia attraverso il movimento costante dell'acqua. Dal carattere leggero, potrebbe essere considerata un'ulteriore variazione, leggermente più articolata del pezzo di apertura del primo ciclo “ufficiale”, già rielaborato poi nei quadri corrispondenti al numero 3 e al numero 5.

1. Bärentanz, Danza dell'Orso: raffinatissimo gioco di spazialità dei registri della tastiera, dal grave all'acuto, per un pezzo a cui si ispirerà anche Shostakovich nei “sei pezzi per bambini”. L'orso è un animale che suscita ilarità nel bambino, dopo un primo approccio che può però incutere paura.

1. Für ganz Kleine, Per i Piccolissimi: didattica del diteggio. Otto brevissime battute elementari, ma scritte da un grande compositore!

1. Gukkuk im Versteck, Nel Nascondiglio: si potrebbe meglio tradurre questo pezzo con un titolo diverso: “giocando a nascandino”, ad esempio. Concetto del gioco già affrontato da Schumann nel numero 22, il Girotondo! Atmosfera simile al gioco di bambini nelle Tuiléries, splendido quadro di Mussorgskij nella Suite “Quadri di un'Esposizione”.

1. Haschemann, A mosca cieca: nuovo gioco, perfettamente tradotto in suono grazie ad un fraseggio chiaro che esige rapidità, indipendenza delle due mani, controllo perfetto della pulsazione ritmica.

1. *** Senza titolo: difficile proposta per differenziare staccato e legato in strettissimi spazi sulla tastiera. Il tutto in un contesto di maturata esigenza della coordinazione fra le due mani come elemento indispensabile per rendere la polifonia un vero e proprio elemento drammaturgico.

1. *** Senza titolo: un minuetto classico reso da Schumann un vero e proprio esercizio di consapevolezza polifonica. Ogni dito di ciascuna mano deve garantire un peso diverso.

1. Lagune in Venedig, Laguna di Venezia: nuovo omaggio alla città sul mare, stavolta in toni sinistri che fanno presagire ciò che potrà decenni più tardi creare Franz Liszt nella Lugubre Gondola.

1. *** Senza titolo: a forma di canone, un nuovo preludio simile al numero 40 del ciclo ufficiale, stavolta però privo della conseguente Fuga.

1. Puppenschlafliedchen, Bambole che dormono: pezzo vivace e rapido, in antitesi col sonno evocato nel titolo. Trasfigurazione perfetta di ciò che la bambola rappresenta per la bambina.

1. Rebus: un vero e proprio enigma, topico soggetto tanto caro a Schumann. Pezzo di sole otto battute, avveniristico dal punto di vista delle soluzioni armoniche proposte, soprattutto in considerazione del contesto generale.

Anhang II Opus 68, Kleiner Lehrgang durch die Musikgeschichte

Appendice II all'opera 68, breve corso di Storia della Musica

Questa seconda appendice è forse la più “dogmaticamente” didattica dell'intero progetto proposto: Schumann utilizza musica scritta da altri compositori per iniziare i giovanissimi all'ascolto, oltre che all'apprendimento, della musica classica. Ne esce un risultato straordinario in termini di rielaborazione di otto piccoli pezzi. Una sorta di lezione minimalista, da attualizzare assolutamente nel contesto odierno.

1. Ein Thema von G. F. Händel: tema dalla Suite di Händel “Il Fabbro Armonioso”. Schumann non tocca niente di ciò che Händel ha già scritto, ma certifica con sicurezza ogni armonizzazione lasciata da Händel a discrezione dell'interprete.

1. Ein Stücken von J. S. Bach: emiola difficilissima, con finalità tecnico-didattica focalizzata sull'alternanza di mano sinistra e mano destra rispetto a figurazioni meccaniche rapide. Un Bach difficoltato dalle indicazioni e dai diteggi esatti di Schumann. Pezzo tratto dalla Partita n. 5 di Bach.

1. (Ein Stücken von Gluck), Un Pezzo di Gluck, da “Orfeo”. Perfetto esempio di canto applicato al pianoforte, con aggiunta di due misure finali da parte di Schumann. Incipit dall'Aria di Orfeo.

1. Ein Stücken von Mozart, Un Pezzo di Mozart: incipit dell'aria “Vedrai, carino”, cantata da Zerlina nel secondo atto di Don Giovanni. Perfetto esempio di necessaria polifonia delle due mani, col canto che spicca e l'orchestrazione delicata che lo accompagna.

1. (Ein Stücken von Beethoven): tema preso tale e quale dal Tema con Variazioni, terzo movimento della Sonata op. 109 per pianoforte di L. van Beethoven. La finalità didattica è quella di far capire al giovane musicista cosa possa significare “Andante molto cantabile ed espressivo”.

1. Ein Trinklied von C. M. von Weber, tema tratto dal “Franco Cacciatore” di Carl Maria von Weber. Una rielaborazione per pianoforte, un nuovo esempio di canto, stavolta in un contesto ritmicamente velocissimo, applicato al pianoforte.

1. Eine berühmte Melodie von L. van Beethoven, Una famosa melodia di Beethoven: trascrizione per pianoforte, con traslazione del registro, del tema con variazioni che costituisce il Quarto movimento della Sinfonia n. 9 op. 125 di Beethoven, cosiddetto “Inno alla gioia”. Schumann non cambia la tonalità, ma non sposa la scelta iniziale di Beethoven di affidare il tema a contrabbassi e violoncelli, bensì sposta tutto in un registro medio-acuto, creando una trascrizione pianistica a cinque voci.

1. Ein Ländler von Franz Schubert, Un “ländler” di Franz Schubert: fedele riproduzione della Danza Tedesca n. 14, dall'op. 33, D 783. Una chiusura di appendice dal carattere triste e malinconico, a suggello del fatto che la visione del mondo dell'infanzia da parte di Schumann non è mai serena e pacificata.

MAURIZIO BAGLINI