· vazione e metodi occidentali. Basti pensare ... non ,o, per certi versi, con certe concezioni...

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Transcript of  · vazione e metodi occidentali. Basti pensare ... non ,o, per certi versi, con certe concezioni...

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SCIENZA DUEMILA 58 SETTEMBRE 1986

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TERAPIADEGLI - . .'

EQUILIBRIVIGE IN INDIA E IN PAKISTAN UNAFORMA MEDICA TRADIZìoN~LE CHE SI

FONDASU UNA ANTICA CONCEZIONE DI «PERSONA INTEGRALE». STUDIRECENTI INDICANO LA VALIDITÀ DELLA SUAFARMACOPEAÈ LA

FONDATEZZADEI SUOI PRINCIPI DIAGNOSTICI.

ln arabo, Unal1i sigI,1ifica«ionica», insenso geografico- E con questo ter-mine che viene indicata dai mussul-mani una forma di arte medica piut-tosto antica e per molti versi comple-

ta, che viene fatta risalire alla tradizionesanitaria dell'antica Grecia. D'altra parte glistorici della medicina la chiamano «medici-na araba» perché furono gli Arabi a rielabo-rame concetti teorici e precetti pratici. Talesistema sanitario infatti, nalla sua comple-tezza storica e teoretica, viene definito Ul1a-l1i Tibb, greco-arabo, e la sua stessa defini-zione rispecchia due distinte origini geogra-fiche: quella originaria e quella connessa alsuo successivo sviluppo dottrinario.

Attualmente la medicina Unani Tibb èpraticata soprattutto nel sub-continente in-do-pakistano, dove è considerata una veramedicina ufficiale, parallela a quella di deri-vazione e metodi occidentali. Basti pensareche esiste una sorta di «ordine dei medici»Unani Tibb e che in Pakistan è stato istituitoun «Consiglio Nazionale per la MedicinaTibb». Esistono università dove viene rila-sciata una laurea in medicina Unani Tibb esia il governo indiano che quello pakistanola considerano con la stessa attenzione cherivolgono alla medicina occidentale allopa-tica. In India esiste addirittura una Direzio-ne per la medicina Unani in seno al Ministe-ro della Sanità e della Pianificazione Fami-liare.

Si tratta, quindi, di una medicina in qual-che modo ortodossa in un'area geograficaancora saldamente ancorata alle proprietradizioni culturali.

Salute e malattiaLa teoria fondamentale della medicina

Unani Tibb è quella umorale di Ippocrate.Questi aveva ipotizzato che nell'organismoesistessero quattro umori: il sangue, la flem-ma, la bile gialla e la bile nera. Il loroequilibrio era la ragione della salute, il dise-quilibrio la causa delle malattie.

Questo concetto fu successivamente ri-preso da Galeno, che sostenne che ad ognu-no dei quattro umori si ricollegava un tem-peramento particolare (sanguigno, flemma-tico, bilioso e malinconico) che si manifesta-va nell'individuo se un dato umore era ineccesso rispetto agli altri.

La medicina Unani si basa ancora oggi suquesta teoria «umorale» , rielaborata ed am-pliata dalla medicina araba. Il temperamen-

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di GIOVANNI IANNUZZO

to ha qui un'importanza fondamentale per-ché attraverso di esso viene fatta la diagnosi,viene impostata la terapia e, naturalmente,viene distinta la patologia. Nella dottrinadel temperamento non bisogna però vederesoltanto un'adesione a modelli pre-sCientifi-ci della medicina: infatti questo concettonella medicina Unani non differisce moltoda quello che, modernamente e nella medi-cina allopatica occidentale, viene definitosistema neuro-psicòcendocrino. .'

Poiché ogni temperamento è caratterizza-to da un umore, è evidente che ogni cambia-mento in quest'ultimo, e nel suo equilibriocon gli altri umori, può essere causa dimalattia. Ogni disturbo appare legato allosquilibrio umorale e all'incapacità da partedel corpo di smaltire dei residui patogeni.

Ogni umore, inoltre, ha certe sue qualità:il sangue è caldo-urriido, la flemma è fredda-umida, la bile gialla è calda-secca, la bilepera è fredda-secca. Queste caratteristichevengono riscontrate anche nei farmaci, chepossono così interagire con l'organismo:una medicina «calda» sarà usata per la curadi una malattia provocata dà eccesso diumori «freddi», per esempio, e viceversa.Ogni medicamento quindi, secondo questosistema teorico di riferimento, è ~pecificoper produrre un riequilibrio degli umorideficitari e una correzione, quindi, dellostato patologico.

La medicina Un ani studia il corpo in,basea sette categorie concettuali. Tali categoriesono rappresentate dagli elementi che com-pongono tutto l'universo, e quindi anche ilcorpo umano (arkan) , dai temperamenti(mizaj) , dalle componenti strutturali delcorpo (akhlat) , dagli organi (a'da) , dallaforza vitale (ruh), dall'energia (quwa') edalle funzioni corporee (afal).

Ogni aspetto del corpo umano, della salu-te e della malattia è quindi compreso in unadi tali categorie, per cui gli aspetti anatomicidell'organismo saranno compresi nella cate-goria a'da, quelli biochimici nella categoriamizaj, quelli fisiologici nella categoria araI,e via dicendo.

Medicina preventiva . "Il sistema di riferimento della medicina

Unani consente una previsione delle condi-zioni che possono causare una.malattia, ed èproprio questo aspetto ad essere particolar-mente enfatizzato. Quella Unani Tibb infat-ti è soprattutto una medicina preventiva, nel

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senso che il suo assunto di base è che il corpo€iunione di materia e spirito e che la s~lute ègarantita da Un giusto equìlibrio tra entram-bi questi aspetti dell'esistenza. La funzionedella medicinaè, quindi, in generale quelladi assicurare al corpo nella sua totalità l'e-quilibrio originàrio della sua natura, Di taleequilibrio fa anche patte una funzione auto-regolatrice, una sorta di «vix medicatrixn,aturae», una forza gùaritrice che tende aricondurre ogni perturbazione- dell'equili-brio nell'ambito dei limiti della costituzionenaturale. Non è difficile coglierel'assonanzadi questo concetto con l'omeostasi di Càn-non ,o, per certi versi, con certe concezioniestensive delle funzioni del sistema iinmuni-tario. " ' ,

Proprio per rispettare questa capacità del-l'organismo e non inibirla, ilrrièdico UnaniTibb si limita a c9adiuvare, in genere, que-sta forza, agendo terapeuticamente soloquando l'organisrrio non è più in grado diopporsi da sé alla malattia. Il suo atteggia-mento tende ad espandere la capacità auto-guaritrice dell'organismo., '.

In questo la medicina Unani rivela le sueascendenze arabe, speciàhnehte le influenzedella scuola di.Abu Bakr al-Rayy,più notoalla storia della medicina come Razi,-dalnome della località dell'aliipiano iranicodove nacque e visse nel ,IX secolo dopoCristo. Razi è consideratoiì fondatore della«medicina ecologica»,hna corrente di peri-siero che sostenevà la strettissima interrela-zione .tra l'uomo e iLs4o àmbiente e laconsiderazione delI'orgariism.o comemo-mento dell'integrazione tra l'uomo e la na-tura. Per Razi il medico doveva fondamen-talmente osservare e dareàll'organisI1,lO,iltempo di mettere in atto lé Iproprie difesecontro la malattia. Solo se questo falliva,allora doveva intervenire. Il SUo grandemerito, storicamenteriq:mosciuto; fu quellodi associare al binomio medico-paziente unterzo termine, é cioè l'ambiente del quale i!corpo faceva parte. E la medicina Unaili èsostanzialmente ecologica, nel sens9chetiene sempre presente questo problema diinterrelazione.

Non è un caso che in pre,SenZàdi epidemieil medico Unani prescrivll soltanto una dietàequiiibrata e un sano regime di vita. Sono inuso, da secoli, le vaccinazioni e iprocedi~rrienti .di irrimunizzazione, oltre a normeigieniche tendenti acontenere, incasq dibisogno, la contagiosità di una malattia. E in

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questo contesto ecologico e preventivo chesi inscrive il particolare rapporto medicoU nani-paziente. Il medico U nani (tabib) neisuoi rapporti coi pazienti si attiene rigorosa-mente al sistema di credenze tradizionali, diconvinzioni religiose e morali di essi; nontenta né di scavalcare tali convinzioni, sullabase del suo proprio sapere, né di sottovalu-tarle. Ciò assicura un rapporto medico-pa-ziente ottimo, paragonabile in qualche mo-do al rapporto che esisteva tra medico epaziente in Europa nel secondo scorso, spe-cialmente nelle zone rurali.

Visita, diagnosi e terapiaLa visita ha un'importanza fondamentale

nella prassi medica Unani, dove la semeioti-ca classica riveste, contrariamente a quantoavviene nella nostra medicina, una rilevanzamaggiore delle indagini strumentali, pureadoperate dal tabib.

Esiste nell? pratica semeiotica, comun-que, una differenza culturale: le donne in-fatti osservano abitualmente il purdah, cioèportano il velo e vivono segregate dagliuomini estranei alla famiglia, il che implicala necessità che una donna sia visitata da unmedico donna, una tabiba. Questa può an-che consultare un medico maschio, ed in talcaso costui può consultare la cartella clinicadella paziente (che nelle cliniche Unani vie-ne regolarmente compilata) oppure anchetastarle il polso, prima di esprimere un giu-dizio clinico.

Le tecniche che consentono una correttadiagnosi sono la misura del calore corporeo(effettuata mediante l'uso di termometri,attraverso il polso o la palpazione); la palpa-zione e la percussione, oltreché l'osservazio-ne (come in Occidente), per la diagnosidelle malattie interne. Gli esami di laborato-rio fondamentali sono quelli delle urine edelle feci del paziente, entJ;ambi comunqueeseguiti in laboratori àttrezzati.

La visita medica Unani prende in conside-razione la totalità della persona, in tutti isuoi aspetti, fisici e psichici. Dal punto divista fisico viene attentamente esaminata lalingua, che fornisce notizie utili sullo stato difunzionalità dei processi digestivi e sullostato del sangue. Gli occhi, leJabbra, i denti,

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EQUILIBRI

la gola e le tonsille, oltreché le secrezionicorporee, indicano un numero enorme dialtri importanti particolari diagnostici. Ven-gono poste molte domande sulla quantità equalità del sonno, sul tono dell'umore, suiproblemi di quel particolare momento, suitimori, sull'irascibilità, sull'allegria e viadicendo. Raccolti tutti questi segni clinici ilmedico Unani ha la possibilità di riferirli adun vasto sistema teoretico che contiene de-scrizioni particolareggiate delle malattie,con i sintomi, i criteri diagnostici e le possi-bili complicazioni.

Dopo di ciò, il medico Unani prescrive lasua terapia, che inizia sempre con l'espres-sione Howash Shafi, cioè «Dio è il guarito-re». La prescrizione contiene delle indica-zioni dettagliate sulla preparazione dellamedicina e sulle dosi, e vale abitualmenteper tre giorni, dopo i quali la terapia puòessere cambiata o confermata. Una dietarigorosa è sempre parte della prescrizione.

Nei suoi rapporti col paziente, il tabib siesime abitualmente da chiedere remunera-zioni o comunque domanda (da qualchetempo a questa parte) una remunerazionemodesta. Il suo lavoro si svolge fondamen-talmente nelle cliniche familiari, o anche ingrandi cliniche con un primario e un certonumero di assistenti. I proventi gli derivanoabitualmente dalla vendita delle medicinenelle farmacie collegate alle loro cliniche.

La farmacopea Un ani contempla un va-stissimo assortimento di rimedi naturali,soprattutto di natura erboristica, ma com-prendenti anche farmaci di origine minera-le, animale o marina. Le preparazioni sonogeneralmente rappresentate da pasticche,unguenti, decotti, confetture, sciroppi, ac-que. La sua caratteristica fondamentale è

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quella di presentare limitall eftetti collatera-li e, pratic,amente, quasi nessuna controindi-cazione. E infatti una nozione ad un temposcientifica e deontologica della medici1fclUnani il fatto che un farmaco puÒ anche nonessere efficace, ma che in ogni caso non deveessere più dannoso della malattia o del di-sturbo che si propone di curare. In questo lamedicina U nani è certamente più intelligen-te e più «morale» della nostra.

L'attenzione della scienza occidentale èormai da tempo focalizzata sulla farmaco-pea Unani, e alcuni studi sono stati giàeffettuati sulla reale efficacia delle loro me-dicine. Anche se nella medicina Unani nu-merosi rimedi vengono utilizzati con succes-so da secoli, non esistevano, sino a pocotempo fa, studi controllati che permettesse-ro di avere una base empirica, e razionale altempo stesso, dell'utilizzazione di tali medi-cine. Oggi disponiamo, al contrario, di uncerto numero di notizie basate sulla speri-mentazione e non sulla tradizione, anche sela prima ha confermato la seconda.

Il medico Unani, per esempio, usa laresina di Podophyllum per distruggere ver-ruche molli e condolomi. Oggi si sa chequesta sostanza vegetale ha un effetto irri-tante su pelle e mucose, al quale è probabil-mente da ascrivere l'effetto terapeutico. Male ricerche forse più stupefacenti riguardanodue tra i tanti principi: la Tamarix dioica e ilPegalum Harmala. La Tamarix, usata neicasi di itterizia, è dovuta ad uno specifico epreciso effetto farmaco logico , da noi sco-perto più tardi che dai medici Unani. Essiusano la Rauwolfia serpentina nei casi d'i-pertensione: noi sappiamo solo da pochianni che questa pianta ha effettive proprietàantiipertensive (da es'sa si estrae un potentefarmaco contro l'elevazione patologica dellapressione arteriosa). Altri studi sono ancorain corso, ma la tendenza generale sembraquella di una conferma ampia e indiscussadella effettiva potenzialità terapeutica dellafarmacopea Unani Tibb. Attualmente èquesto l'impegno del Counci/ far Scientificand IndustriaI Research in India e Pakistan.

Questo dimostra le possibilità di un pro-gramma di cooperazione tra medici e scien-ziati occidentali e medici tradizionali UnaniTibb. Una siffatta collaborazione è giàespressa da una serie di programmi di ricer-ca che impegnano diversi paesi. In Pakistanè stato istituito un Consiglio Nazionale perla Ricerca Tibb (Nalional Council far TibbResearcl)) con tre comitati: uno per la far-macopea, uno per le erbe medicinali e unterzo per la legislazione sul controllo deifarmaci. Il governo del Kuwait, tra gli altri,ha già programmato un grande centro diricerca su questo argomento, ed è auspicabi-le che altri governi ne seguano l'esempio.

Anche la medicina occidentale potrebbeforse trarre giovamento da una maggioreconoscenza di questa medicina e dall'inte-grazione di alcuni suoi concetti e tecniche.Dal punto di vista farmaco logico ciò potreb-be evitare l'incredibile attualità dell'afori-sma di Dumas, secondo il quale medico è chiintroduce sostanze che non conosce in unorganismo che conosce ancora meno. Perquanto attiene agli aspetti clinici, special-mente all'approccio medico-paziente, si po-trebbe cominciare a capire, come suggerisceper altri versi Michel Balint, l'importanzadel medico nel «prescrivere se stesso» quan-do ciò, oltre che possibile, si può rivelareanche utile.

Giovanni Iannuzzo

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