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30 test salute 87 Agosto 2010 Quel mal comune DIVERTICOLI È uno dei disturbi gastrointestinali più diffusi. Soprattutto nei Paesi industrializzati. Fibre, acqua e attività fisica: l’unica ricetta per la prevenzione. Dolori addominali, stipsi, meteo- rismo: dietro a questi disturbi può esserci qualcosa di più di un sem- plice mal di pancia da intestino irritabile. Soprattutto se i sintomi sono frequenti e coinvolgono la parte sinistra del ventre. E se non siete più giovanissimi. Capita molto spesso, infatti, che le persone avanti con l’età soffra- no della malattia diverticolare del colon. Uomini e donne in egual misura. Da disturbo a malattia I diverticoli sono piccole ernie, nella forma simili a palloncini, che si possono formare lungo tut- to il tratto del grosso intestino, ma che solitamente si localizzano nel colon discendente e nel sigma, l’ultima parte dell’intestino prima del retto. Sul lato sinistro del colon tre volte più spesso che sul lato destro. Questo non significa che un crampo in quel punto debba mettere subito in allarme. In re- altà è molto più probabile che la presenza di queste piccole ernie non vi dia alcun fastidio e che le scopriate per caso durante una visita di controllo: l’80% delle per- sone con diverticolosi (la presenza nel colon di uno o più diverticoli) non accusa alcun problema; il 15% dei pazienti invece sviluppa alcu- ni sintomi. Il restante 5% arriva a soffrire di diverticolite, un’infiam- mazione che può complicare la situazione e, in casi gravi, portare ad ascessi, fistole, ostruzioni inte- stinali o emorragie: patologie che possono richiedere l’intervento chirurgico. A differenza delle altre parti del tratto gastrointestinale, la parete muscolare del colon non presenta esternamente uno strato continuo di fibre muscolari, ma tre strisce di muscolo separate fra loro. È questo il punto meno resi- stente, dove è più probabile che si formi un’ernia e da qui il diverticolo. Piccole ernie crescono Diverticoli Struttura vascolare Fässler

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Quel mal comune

diverticoli

È uno dei disturbi gastrointestinali più diffusi. Soprattutto nei Paesi industrializzati. Fibre, acqua e attività fisica: l’unica ricetta per la prevenzione.

Dolori addominali, stipsi, meteo-rismo: dietro a questi disturbi può esserci qualcosa di più di un sem-plice mal di pancia da intestino irritabile. Soprattutto se i sintomi sono frequenti e coinvolgono la parte sinistra del ventre. E se non siete più giovanissimi.Capita molto spesso, infatti, che le persone avanti con l’età soffra-no della malattia diverticolare del colon. Uomini e donne in egual misura.

Da disturbo a malattiaI diverticoli sono piccole ernie, nella forma simili a palloncini, che si possono formare lungo tut-to il tratto del grosso intestino, ma che solitamente si localizzano nel colon discendente e nel sigma, l’ultima parte dell’intestino prima

del retto. Sul lato sinistro del colon tre volte più spesso che sul lato destro. Questo non significa che un crampo in quel punto debba mettere subito in allarme. In re-altà è molto più probabile che la presenza di queste piccole ernie non vi dia alcun fastidio e che le scopriate per caso durante una visita di controllo: l’80% delle per-sone con diverticolosi (la presenza nel colon di uno o più diverticoli) non accusa alcun problema; il 15% dei pazienti invece sviluppa alcu-ni sintomi. Il restante 5% arriva a soffrire di diverticolite, un’infiam-mazione che può complicare la situazione e, in casi gravi, portare ad ascessi, fistole, ostruzioni inte-stinali o emorragie: patologie che possono richiedere l’intervento chirurgico.

A differenza delle altre parti del tratto gastrointestinale, la parete muscolare del colon non presenta esternamente uno strato continuo di fibre muscolari, ma tre strisce di muscolo separate fra loro. È questo il punto meno resi-stente, dove è più probabile che si formi un’ernia e da qui il diverticolo.

Piccole ernie crescono

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fibra, UNa MaNNa PEr L’iNTESTiNO alimentazione quotidiana

Non è una moda. La fibra fa bene da sempre. Vi spieghiamo il perché. La fibra alimenta-re è costituita da un gruppo di sostanze che non vengono né digerite né assorbite dall’organismo: queste sostanze sono fer-mentabili, subiscono cioè almeno in parte una trasformazione chimica nel colon, la parte bassa dell’intestino. Per semplicità la fibra si divide in due grandi gruppi.

´ La fibra insolubile, che ha la capacità, una volta giunta nell’intestino, di assorbire l’acqua, rendendo la massa fecale più mor-bida e viscosa: in questo modo favorisce l’eliminazione delle feci e la riduzione del transito intestinale. Questo tipo di fibra si trova nei cereali integrali.

´ La fibra solubile, che a contatto con l’ac-qua si trasforma in una specie di gel. Non ha un’azione lassativa diretta, ma favorisce la flora batterica nell’intestino e, dunque, aiu-ta a regolare le sue funzioni. La fibra solubile si trova in frutta, verdura e legumi.

Serve la quantità giusta

Gli italiani mangiano però troppo poca fi-bra: in media 21 grammi al giorno. Biso-gnerebbe sforzarsi di raggiungere circa 30 grammi al giorno (per le donne bastano 25 g) perché gli effetti benefici si manifestino concretamente. Non si tratta di stravolgere completamente le proprie abitudini alimen-tari, ma di modificarle in qualche aspetto. Vi diamo qualche consiglio:

- se non siete abituati a consumare la fibra, meglio introdurla poco alla volta; - consumate frutta e verdura: cinque por-zioni al giorno sarebbero ottimali; - preferite i cereali integrali rispetto a quelli raffinati; la frutta fresca ai succhi; i legumi alla carne; - la fibra fa bene nella giusta dose: non esa-gerate. È importante poi bere molti liquidi: la fibra funziona assorbendo l’acqua. Altri-menti potreste ottenere l’effetto opposto a quello sperato; - comprate qualche cibo nella versione inte-grale, scegliendo quello che più vi piace. Vi facciamo qualche esempio. Una fetta di pan carrè integrale contiene circa 3,5 g di fibra; una fetta bianca 1 g. Idem per i cracker: un pacchetto di quelli raffinati arriva a 1 g; gli integrali circa 4 g. Provate a preparare un piatto di pastasciutta scegliendo 100 g di penne integrali anziché di grano duro: la fibra passerà da 3,7 a 10 g. Biscotti a colazione? Quelli integrali conten-gono anche 1 g di fibra a pezzo, contro lo 0,1 di uno normale.

Quel che è certo (e provato) è che una dieta ricca di fibre aiuta a prevenire problemi a carico dell’intestino. Ma gli integratori non servono: meglio frutta e verdura.

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occhio a...

Troppi i rischi, soprattutto per gli anziani.

´ Chi soffre di diverticoli non dovrebbe assumere Fans (farmaci anti-infiammatori non steroidei), come acido acetilsalicilico, diclofenac, ibuprofene. Questi medicinali hanno molti effetti collaterali sul tratto gastrointestinale: aumentano il rischio di san-guinamento o di perforazione dell’intestino.

´ Anche gli oppiacei (mor-fina e simili) possono essere problematici, perché riduco-no la mobilità gastrointesti-nale, causando costipazione e incrementando spasmi e la pressione intestinale.

´ Se è necessario un anti-dolorifico, meglio il parace-tamolo, che ha pochi effetti collaterali sul tratto gastroin-testinale.

aNTiDOLOrifici

Più comune a OvestDiffusa, anzi diffusissima: la di-verticolosi è una delle malattie del tratto gastrointestinale più comu-ni in Europa, negli Stati Uniti e in Australia. Spesso chiamata “la ma-lattia dei Paesi industrializzati”, è estesa nei Paesi occidentali, men-tre è molto rara in Africa e nei Pae-si asiatici. Un’altra caratteristica di questo disturbo è che la sua preva-lenza aumenta con l’avanzare de-gli anni: eccezionale nell’infanzia, rara nei giovani adulti, è presente in circa la metà della popolazione sopra i 50 anni. E fino a due terzi negli ultraottantenni.

i fattori di rischioEtà, alimentazione, sedentarietà: questi tre fattori possono aumen-tare la predisposizione al disturbo.

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RettoAno

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Intestinogrosso

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Con l’avanzare degli anni è infatti piuttosto naturale che la parete dell’intestino si indebolisca e per-da di elasticità. Ma non solo. Una delle cause della formazione dei diverticoli sembra essere anche una dieta povera di fibre. I dati su questo fronte parlano chiaro: la prevalenza della malattia aumenta in modo considerevole nei Paesi in cui l’alimentazione è più sofistica-ta. A sostegno di questa teoria c’è poi il fatto che la comparsa del di-sturbo viene fatta risalire all’intro-duzione nel mercato americano di cibo eleborato e industriale (trop-po ricco di carboidrati raffinati, poveri di fibre vegetali). Oggi gli esperti concordano sul fatto che un’alimentazione ricca di fibre sia il primo e indispensabile approccio per prevenire la malat-tia diverticolare. Va detto, infatti, che la formazione dei diverticoli è dovuta anche a una pressione eccessiva all’interno dell’intesti-

no, causata da feci troppo secche e dure: una dieta ricca di fibre aiu-ta a rendere le feci più morbide. Combattendo la stipsi, dunque, si previene indirettamente anche la diverticolosi. Non dimentichiamoci poi di met-tere al bando la sedentarietà. E l’obesità: entrambi sono fattori di rischio da non sottovalutare. Una dieta su misuraDieta ricca di fibre, tanta acqua e movimento: le misure utili per prevenire la formazione dei diver-ticoli sono raccomandate anche per curare la diverticolite (anche se in questo caso i risultati sono dubbi). Si tratta più che altro di consigli di buon senso per preve-nire la stitichezza, nemica numero uno dell’intestino. Per stare bene, però, ognuno deve trovare la propria strada. Non esi-ste infatti una ricetta unica per tutti: c’è chi, ad esempio, si sente

>peggio introducendo maggiori quantitativi di fibra nell’alimen-tazione quotidiana. Chi invece ne trae un beneficio immediato.Se mangiando un certo alimento notate effetti particolari, parlate-ne con il vostro medico: vi aiuterà a tarare la terapia nel modo cor-retto. Non è detto che quello che fa bene a tutti, faccia stare meglio anche voi.

Se qualcosa si complicaSolo quando i diverticoli si infiam-mano insorgono i sintomi tipici della diverticolite: capita quando particelle di cibo o feci riman-gono intrappolate nelle sacche e danneggiano la parete del diver-ticolo, provocando infiammazioni e infezioni. È a questo punto che si inizia a parlare di diverticolite: i sintomi si fanno più acuti e va-riano da attacchi brevi e gravi, che giungono all’improvviso, a do-lori più lievi che aumentano nel

Grazie all’endoscopio, una sonda flessibile dotata di una videocamera microscopica, è possibile controllare le diverse parti del tratto digestivo. Se la sonda viene inserita attraverso la bocca (l’esame si chiama gastroscopia) si riesce a esaminare esofago, stomaco e una parte dell’intestino.Se viene introdotta attraverso l’ano (l’esame si chiama colonscopia), si può esaminare retto, colon e l’ultimo tratto dell’intestino tenue. Perché la colonscopia possa essere completa è indispensabile una corretta pulizia intestinale, che si ottiene grazie all’assunzione di un preparato specifico, nelle 24 ore precedenti l’esa-me. Prima di inziare viene solitamete somministrato al paziente un farmaco a lieve azione sedativa e rilassante per meglio tollerare i disagi provocati dalla sonda. Questo esame è fondamentale nella diagnosi della diverticolosi. Ma non è l’unico praticabile. Si può eseguire il clisma opaco con Bario op-pure, se il paziente ha dolori addominali molto forti - al posto della colonscopia - il medico deciderà per un esame meno invasivo come la tac.

Gli esami per la diagnosi Mal di pancia, meteorismo, crampi, stipsi: questi sintomi possono essere collegati a probemi anche di diverso genere. come risalire alla causa? Dopo i primi accertamenti da parte del medico curante, solo un esame specifico può sciogliere i dubbi. E dare una diagnosi certa.

Soffro di diverticolite: mi hanno consigliato di assumere più fibra. Così ho fatto, ma all’inizio ho avuto molti problemi. Giuliana T. Milano

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gioca d’anticiPo

Un diario per il corpoLa diverticolite è una malattia molto comune. da non trascurare. Se durante un esame di controllo scoprite di avere i diverticoli, però, non allarma-tevi: tre quarti dei pazienti non hanno sintomi e non soffrono di disturbi pesanti.

´ alimentazione ricca di fibra, molti liquidi, attività fisica sono le uniche armi - certe - per prevenire la malattia diverticolare. anche se non esistono prove scientifiche certe, le stesse raccomandazioni vengono date anche a chi già soffre di diverticolite con sintomi per prevenire nuovi attacchi oppure per tener sotto controllo la malattia.

´ Se i medici vi raccomandano cambiamenti nella vostra alimentazione, fate particolare at-tenzione a ciò che il vostro fisico tollera meglio. Per ricordare tutto e poter spiegare al vostro medico curante eventuali effetti “indesiderati”, provate a compilare una specie di diario quoti-diano, dove segnare cosa avete mangiato e con quali conseguenze.

´ La stitichezza è la prima nemica dell’inte-stino. oltre all’alimentazione, tra le cause della stipsi ci possono essere una vita sedentaria e l’abitudine a reprimere gli stimoli intestinali. Per combatterla, provate a migliorare il vostro stile di vita: meglio non ricorrere - salvo indicazione del medico - ai lassativi.

La cOMPLESSiTÀ DEL caSO diverticolite comPlicata

La diverticolite può avere forme anche gravi: ecco alcune delle complicanze che possono insorgere.

FistoleSono passaggi anormali che mettono in collegamento l’intestino con la cavità addominale o un altro organo (vescica, vagina, cute). Il pericolo è che le feci possano invadere l’altro organo e infettarlo. Questa complicazione riguarda il 12% delle persone che soffrono di diverticolite: la fistola più comune coinvolge la vescica. Il problema può essere risolto soltanto con l’intervento chirurgico.

emorragiaÈ una complicazione piuttosto rara. Quando un diverticolo sangui-na (a causa della rottura di un vaso contenuto in un diverticolo) è possibile trovare sangue nelle feci. Solitamente la cosa si risolve in breve tempo senza alcun trattamento: in presenza di sangue nelle feci bisogna sempre e comunque consultare il proprio medico.

ascesso e peritoniteUn diverticolo perforato genera pus, che può infettare e dare ori-gine a uno o più ascessi. Se l’ascesso è piccolo si può curare con un trattamento antibiotico; altrimenti va drenato chirurgicamente. Se l’infezione si estende al peritoneo (la membrana che riveste la cavità addominale) serve un intervento chirurgico immediato.

occlusione intestinaleEpisodi ricorrenti di diverticolite possono portare a ostruzione par-ziale o totale dell’intestino. Quando è totale serve un intervento d’urgenza, quando è parziale l’intervento chirurgico può essere pianificato dopo un adeguato trattamento medico.

giro di qualche giorno. Chi soffre di diverticolite lamenta crampi e dolore al basso addome: i dolori possono aumentare se si mangia o diminuire se si riesce a scaricarsi. Qualcuno accusa anche nausea e vomito. Se si verifica un’infezione, può svilupparsi la febbre. Che cosa viene prescritto ai pa-zienti? Riposo, antibiotici a largo spettro e una dieta liquida che non affatichi ulteriormente l’inte-stino sono di solito sufficienti per riportare - in qualche giorno - la situazione sotto controllo. Solo se i sintomi sono più acuti e la rispo-sta agli antibiotici è debole o nulla

è necessario il ricovero ospedalie-ro. Il medico potrà decidere per il ricovero anche in caso di età avan-zata, presenza di un’altra malattia oppure di un sistema immunitario indebolito.Solo in caso di emergenza si decide di intervenire chirurgicamente (i motivi nel riquadro sotto). Se siete giovani (meno di 40 anni) o sogget-ti ad attacchi ricorrenti, il medico potrebbe suggerirvi un intervento chirurgico per prevenirne ulteriori: starà a voi decidere. Ma ricordate: non esistono evidenze scientifiche che vi possono garantire che la ma-lattia non si presenterà mai più.

Per prevenire la malattia diverticolare bisogna anche combattere la pigrizia. fare attività fisica regolare tutto l’anno aiuta l’intestino a funzionare meglio:basta una passeggiata di 30 minuti al giorno oppure scegliere la bicicletta per gli spostamenti in città.