… e luce fu

Una nebbia di ghiaccio intacca i colori,

…tranne quel fuoco d’autunno che, prepotente, perdura.

Eppure la vita resiste. Sbatte le ali, cattura lo sguardo, sebbene il caldo sia ormai svanito.

…ma è un tramonto di fuoco, bastano i suoi caldi colori ad infiammare gli animi, mentre le soffuse luci si accendono tra i profumi dei caffè.

Ed ecco la Gran Madre, imperatrice della Piazza. Solerte, si staglia dall’altra parte del gelido fiume. Osserva silenziosa la notte che cala, mentre il brusio delle voci si alza.

Voci che sussurrano soltanto: il freddo la fa da padrone, mentre gli sguardi dei presenti indicano

che ancora non è giunto il tempo del divertimento.

Splende la città, per un attimo ferma nel silenzio di una contemplazione estatica della luna che sorge solitaria.

Luci che brillano, fuochi dei dehor che

allegramente scoppiettano, fanali di auto che sfrecciano

nella calma serafica di chi si accinge a sentire

il profumo della vita, ascoltandone il richiamo.

Sembra già Natale, in fondo, con tutto

questo sfavillio quieto. Manca solo

la neve per aggiungere al tutto un tocco di magia.

E ancora guardarsi intorno e notare che, laggiù, la Gran Madre svetta civettuola, nel suo pavoneggiarsi ad inafferrabile star di un cinema ormai muto.

Il rombo delle auto distrae dalla contemplazione dei dintorni. Il freddo, per un attimo dimenticato, torna a farsi sentire: solo i caldi bagliori possono aiutare a lasciarselo nuovamente alle spalle, illudendoti con la sensazione di un calore inesistente.

Luci ovunque. Calde, fredde. A volte profumano di malinconia…

Riportano alla memoria immagini di tempi passati,

parole dimenticate, sepolte in oscuri antri della mente, ove

afferrarle è quasi impossibile.

In fondo, è tutta questione di luce: per vedere le cose

in modo positivo…

… per lasciare il passato a se stesso, dedicandogli un sorriso e un sguardo felice, per quanto impalpabile esso sia.

“Guarda che belle luci! Non ti senti come se il mondo ti avesse nascosto ciò che di più prezioso aveva da offrire?

Potrei sfiorare il cielo con un dito, ora”.