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Sezione 1: CINEMA I FENOMEM URBANI COME FILM VIDEO E SEMINARIO Sezione 1: CINEMA Gruppo di riflessione: Pietro Maria Alemagna, AJberto Boschi, Leonardo Ciacci, Giorgio Conti, Antonio Costa. Stefano Pompei. tttti LXI Congresso Nazionale Bolosna- 23-25 novenhre l99i I FENOMENI URBANI COME FILM Cinema italiano e città dagli anni '40 agli anni '90. Ideazione e coordinamento: Giorgio Conti A cura di: Marco Bertozzi, Alberto Boschi Con la collaboîazione di: Leonardo Ciacci, Antonio Costa, Gianfranco Miro Gori, Stefano Pompei Con la partecipazione di: Cineteca del Comune di Rimini, Dipartimento di Musica e Spettacolo - Università di Bologna "Io penso che una delle possibilità non ancora sfruttate dal cinematografo sia quella di mostrare il volto autentico delle nostre città; ma questo è il punto: occorre mostrare ia vita di una città e non i singoli monumenti come cose morte". Così si esprimeva in un articolo (Fantasia di un architetto), apparso sulla rivista "Cinema" nel 1943, I'architetto per antonomasia del regime: Marcello Piacentini. Un'esortazione curiosa, dato che da pochi anni (1937) era stata inaugurata Cinecittà e la fiction italiana aveva già proposto i suoi primi "colossal". L'esortazione di Piacentini non è isolata, ma rappresenta un "luogo comune" (G. P. Brunetta, 1995) per la critica più attenta del tempo: il Neorealismo sta per nascere con la doppia valenza artistica e socio- politica. In occasione del centesimo anniversario dell'invenzione del cinematografo si è tentato di verificare che cosa ha significato per i cineasti italiani "mostrare il volto autentico delle nostre città". In parlicolare il contributo di conoscenza che i registi italiani hanno dato, direttamente o indirettamente, alla costruzione di un immaginario collettivo, relativo all'evolversi delle problematiche urbane. Tradizionalmente il rapporto cinema-città è stato indagato rispetto ai grandi temi inerenti agli stili delle avanguardie artistiche: futurismo, dadaismo, espressionismo, costruttivismo russo, neorealismo, etc.; con il filmato prodotto si sono selezionate le immagini non rispetto a criteri stilistici, ma in riferimento all'evoluzione che alcuni fenomeni urbani hanno avuto in Italia dagli anni '40 ad oggi. I quattro principi informatori del Movimento Razionalista della pianificazione urbanistica, quali: l'abitare, il produrre, il circolare e il ricrearsi, hanno costituito il pre-testo per f individuazione delle tematiche documentate dalle immagini. A questi quattro paradigmi fondativi anche della svoita razionalista attuata con la Legge Urbanistica italiana del 1942 - influenzata dalla famosa Carta d'AÍene - si è tentato di affiancare tematiche tipicamente italiane quali: il paesaggio urbano, i centri storici, la speculazione e I'abusivismo edilizio. Una raccomandazione per la visione non didascalica dei filmati: le immagini, più che viste, vanno "sentite" come creazione artistica. Non chiediamo ai registi di predire, di documentare o di fare dell'urbanistica tout court. Perché non ricordare Kafka (Conversazione con Gustav Janouch): "La vita reale è soltanto un riverbero dei sogni dei poeti. Le corde della lira dei poeti moderni sono interminabili pellicole di celluloide".

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Sezione 1: CINEMA I FENOMEM URBANI COME FILM

VIDEO E SEMINARIO

Sezione 1: CINEMA

Gruppo di riflessione:Pietro Maria Alemagna, AJberto Boschi, Leonardo Ciacci, Giorgio Conti,Antonio Costa. Stefano Pompei.

ttttiLXICongresso NazionaleBolosna- 23-25 novenhre l99i

I FENOMENI URBANI COME FILMCinema italiano e città dagli anni '40 agli anni '90.

Ideazione e coordinamento: Giorgio ContiA cura di: Marco Bertozzi, Alberto Boschi

Con la collaboîazione di: Leonardo Ciacci, Antonio Costa, Gianfranco Miro Gori, Stefano PompeiCon la partecipazione di: Cineteca del Comune di Rimini, Dipartimento di Musica e Spettacolo - Universitàdi Bologna

"Io penso che una delle possibilità non ancora sfruttate dal cinematografo sia quella di mostrare il voltoautentico delle nostre città; ma questo è il punto: occorre mostrare ia vita di una città e non i singolimonumenti come cose morte".Così si esprimeva in un articolo (Fantasia di un architetto), apparso sulla rivista "Cinema" nel 1943,I'architetto per antonomasia del regime: Marcello Piacentini. Un'esortazione curiosa, dato che da pochianni (1937) era stata inaugurata Cinecittà e la fiction italiana aveva già proposto i suoi primi "colossal".L'esortazione di Piacentini non è isolata, ma rappresenta un "luogo comune" (G. P. Brunetta, 1995) perla critica più attenta del tempo: il Neorealismo sta per nascere con la doppia valenza artistica e socio-politica.In occasione del centesimo anniversario dell'invenzione del cinematografo si è tentato di verificare checosa ha significato per i cineasti italiani "mostrare il volto autentico delle nostre città". In parlicolare ilcontributo di conoscenza che i registi italiani hanno dato, direttamente o indirettamente, alla costruzionedi un immaginario collettivo, relativo all'evolversi delle problematiche urbane.Tradizionalmente il rapporto cinema-città è stato indagato rispetto ai grandi temi inerenti agli stili delleavanguardie artistiche: futurismo, dadaismo, espressionismo, costruttivismo russo, neorealismo, etc.; conil filmato prodotto si sono selezionate le immagini non rispetto a criteri stilistici, ma in riferimentoall'evoluzione che alcuni fenomeni urbani hanno avuto in Italia dagli anni '40 ad oggi. I quattro principiinformatori del Movimento Razionalista della pianificazione urbanistica, quali: l'abitare, il produrre, ilcircolare e il ricrearsi, hanno costituito il pre-testo per f individuazione delle tematiche documentate dalleimmagini. A questi quattro paradigmi fondativi anche della svoita razionalista attuata con la LeggeUrbanistica italiana del 1942 - influenzata dalla famosa Carta d'AÍene - si è tentato di affiancare tematichetipicamente italiane quali: il paesaggio urbano, i centri storici, la speculazione e I'abusivismo edilizio.Una raccomandazione per la visione non didascalica dei filmati: le immagini, più che viste, vanno "sentite"come creazione artistica. Non chiediamo ai registi di predire, di documentare o di fare dell'urbanistica toutcourt.Perché non ricordare Kafka (Conversazione con Gustav Janouch): "La vita reale è soltanto un riverberodei sogni dei poeti. Le corde della lira dei poeti moderni sono interminabili pellicole di celluloide".

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INIJlstituto Nazionaledi Urbanistica

XXI Congresso NazionaleI-{NUO\4\IfiGGE I]RBANISTICA I PRINCIPI E I,EREC{)IE

Bologna, 23125 novembre 1995

4gla Magna dell'IJniversità di BolognaChiesa di Santa Lucia - via Castiglióne, 36

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