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Simone Rebora suL'Ermetismo e FirenzeAtti del convegno internazionale di studia cura di Anna DolfiFirenze University press 2016

Era il 27 ottobre 2014 quando, nella monu_mentale cornice del Salone dei Cinquecento inP,alazzoVecchio, prendeva awio un convegnoaltrettanto monumentale. Nel corso di cinquegiornate.dense di appuntamenti, sotto la guidaattenta di Anna Dolfi, non meno di ottania trastudiosi affermatie giovani ricercatori univano iloro sforzi verso la àefinizione Ol qref tenome-no letterario generalmente noto -'più o menosuo malgrado - con il nome di ,,ermetismo,,.L'occasione, ineluttabile, era il centenario dellanascita di almeno quattro tra i suoi protagonisti(Luzi,. .Bigongiari,

parronchi e aòOini;I Unacoincidenza che, al netto delle celebrazibni, of_friva soprattutto una nuova distanza da cuiten_tare un consuntivo su quel movimento, tantop.oeticamente proiettato verso i territori del_l'rdeale, quanto storicamente awinto al *fuocodella controversia".

.. .l due ampivolumi pubblicati presso FirenzeUniversity Press portano a compimento l,ambi_zroso progetto, reggendo pienamente al con_lronto con la sua complessità. ll primo dato acolpire l'attenzione e quello quantitativo. Salvorare eccezioni, infatti, tutti i partecipanti al con_vegno hanno anche collaborato alla stesuradegli atti, che arrivano così a contare g3 contri-buti, per un totate di 1.25g pagine. Un,abbon_danza che,.pero, non si disp'erde mai nella pu-ra pletoricità, perché sostenuta da una rigidà eaccurata strutturazione tematica, e volta a for_nire, oltre agli strumenti interpretativi di base eai più .svariati approfondimenti crilici, ancheuno stimolante apparato documentario. Loconferma la non trascurabile scelta di pubblica_re i volumi anche in versione digitale Òpen Ac_cess, rendendone i contenuti truiOlti pei tutti. Eal fianco di lettere, fotografie e testi ràri o inedi_ti. si possono perfino trovare alcuni preziosicontributi rimasti per anni nel cassetto, a oarti_re da .quello su Bigongiari di Adetia Niofdri, lacui dolorosa assenza àl convegno è così com_

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pensata dalla traccia indelebile della parolascritta.

ll primo volume è suddiviso in quattro se-zioni, componendo quello che la curatricechiama "un [.. .l volet dedicato agli anni, ai te-mi, ai modi comuni a un'intera generazione". I

primi otto saggi s'incentrano su questioni tan-to fondamentali quanto ancora "calde" nellacomunità degli studiosi - perché proprio "ladef inizione e periodizzazione dell'ermetismocontinua a generare equivoci e a registraresensibili oscillazioni,,. ll contributo inauguraledi Stefano Passigli tenta così di risolvere laspinosa questione dell'impegno politico, rico-struendo un percorso che evolve naturalmen-te dalla "non partecipazione" al più vivo enga-gement, mentre le problematiche dell'oscuritàe del rapporto con il surrealismo guadagnanoentrambe un doppio approfondimento, molti-plicando le prospettive ma consolidando alcontempo i puntidi riferimento. I sette titolidel-la seconda sezione s'incentrano poi sull'attivi-tà critico-traduttiva degli "ermetici", costruendoun'ideale sotto-sezione attorno alla figura diCarlo Bo (cui spetta, secondo Marino Biondi,"la parola ricognitiva e storica sull'ermeti-smo». Un ulteriore passaggio preliminare èquindi rappresentato da "maestri e modelli"quali Hòlderlin, D'Annunzio, Campana e Qua-simodo (cui sono dedicati i quattro saggi suc-cessivi), prima di entrare finalmente nel cuoredel movimento tramite il suo più celebre leoriz-zatore: Oreste Macrì. Gliotto saggidella quar-ta sezione ne disegnano un ritratto a tutto ton-do, soffermandosi a più riprese sul vasto ser-batoio delle lettere ricevute (il cui regesto, tut-tora in corso, è affidato a un team di giovanistudiosi dell'Universita di Firenze), prima dichiudersi suivividi e accorati ricordi di FabrizioDall'Aglio e di Martha Canfield.

Lo spessore testimoniale di questi ultimicontributi è un aspetto che pervade entrambi i

volumi, infiltrandosi anche in saggi dal tagliopiù puramente critico (come quello di MarioDomenichelli, che si chiude su un ricordo diLeone Traverso), o dando vita a vere prosed'arte (come quella di Marzio Pieri, che dialo-ga oltretutto con un ampio apparato figurati-vo). ll secondo volume è quello più ricco dicontributi, localizzali sulla figura e sull'opera dicinque poeti. Mario Luzi guadagna lo spaziomaggiore, con ben 21 titoli suddivisi in due se-zioni (semplificando: dapprima I*autore", quin-di il "critico"), mentre le modalità di approcciovariano notevolmente. Al fianco di studi di am-

pio respiro, dal taglio tematico, teorico o com-paratistico, si trovano infatti anche focalizza-zioni su particolari minimi, o su passaggitantobrevi quanto determinanti. Silvio Ramat sce-glie per esempio di commentare due "mottetti"finora trascurati, mostrandone infine «unadensita sperimentale perfino superiore a quel-la dei testi t...] più gloriosi e memorabili".

Romano Luperini si concentra invece suldelicato passaggio tra le raccolte Onore detve-ro e Nel magma, entro il quale si colloca "unvero e proprio terremoto del genere lirico".

Secondo aulore in rassegna e Piero Bigon-giari, il cui ritratto prende forma attraverso unaprocedura inversa, che parte dalla produzionecritico-storiografica (nel già citato saggio diAdelia Noferi) per poi procedere gradualmenteverso il poeta, con un totale di 11 contributi. Diuna simile ampiezza sono poi le due sezionisuccessive, dedicate rispettivamente ad Ales-sandro Parronchi e Vittorio Bodini (con ottocontrlbuti a testa). Ancora una volta, però, laslruttu razione complessiva varia notevolmente :

se la sezione parronchiana passa da un ("qua-si") ritratto di Marco Marchi fino alle più densequestioni di poetica (con un'inevitabile codasulla recente impresa bibliografica di EleonoraBassi e Leonardo Manigrasso), quella bodinia-na parte proprio dalla poetica, per poi scavareancora più a fondo nella biografia. euesta dif-tusa varietas esalta insommà la ricchezza del-l'opera senza negarne la coesione - e del Bo-dini ispanista sioccupa ancora una volta LauraDolfi, che già aveva trattato questo aspetto inMacrì. ll volume è chiuso da sette saggi su Vit-torio Sereni, la cui "lateralità" rispetto al movi-mento ermetico giustifica l'intensa compattez-za della sezione, con almeno sei titoli che toc-cano in vario modo il complesso rapporto con ilmovimento fiorentino.

Ed è proprio la città di Firenze, infine, chesi rivela protagonista ulteriore, tacita ma co-stante, nei due volumi curati da Anna Dolfi. Lesue vicende, i suoi luoghi e personaggi emer-gono a più riprese tra le pagine, fino a offrirneun inedito e sfaccettato ritratto. Nella coscien-za che, forse più di qualsiasi altra congiunturastorica, fu proprio questa breve stagione poe-tica che ridonò al capoluogo toscano la'suaprimigenia centralità - sempre inseguita, sep-pure mai perduta - nella storia della letteratu-ra italiana.