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la Repubblica (*07&%¹ ."3;0 ROMA. Stefano Guarnieri fino ad oggi ai convegni sventolava il portafoglio di suo figlio, ucci- so da un ubriaco, drogato, che guidava contromano: «Chi ha ammazzato Lorenzo se gli aves- se rubato questo sarebbe finito in galera, invece per quello che ha fatto no». Ora le cosa cambiano, grazie al vostro impegno? «Abbiamo raccolto, insieme ad altre associazioni, 85 mila fir- me. La dimostrazione che attra- versi il lavoro dei cittadini le co- se possono cambiare davvero». Le piace il nome “omicidio stradale”? «Moltissimo, dà importanza al reato, un passo avanti cultu- rale che sottolinea come i pirati della strada che fino a ieri la faceva- no franca, oggi si fanno invece minimo cinque anni di carcere». Qual è l’altro punto di forza di questa legge? «Rende giustizia a chi subisce questa violenza inaudita». Ma funzionerà? «Non ne siamo sicuri ma avrà una forte deterrenza su possibili futuri omicidi stradali. La legge perfetta non esiste e negli anni tut- te vanno migliorate. Di certo è un bel risultato, in un Paese come l’I- talia dove è difficile cambiare qualsiasi cosa». WCP 1PNF[JBM"ETB[JFOEBQFS MJOOPWB[JPOFUFDOPMPHJDBF M*TUJUVUPEJSJDFSDIFCJPMPHJDIF NPMFDPMBSJOFMMBGPUPEPWFÒ TUBUPJTPMBUPJMWJSVTEFMM&CPMB /FMMFEVFB[JFOEFIBEFUUP 3FO[JTPOPTUBUFGBUUFNPMUF BTTVO[JPOJDPOJM+PCT"DU -BMFHHF 1"440"7"/5* 2VFTUBMFHHFÒ VOQBTTPBWBOUJ DVMUVSBMFFBWSË VOBGPSUFEFUFSSFO[B 45&'"/0(6"3/*&3* 1"%3&%*-03&/;0 i0SBDIJIBVDDJTPNJPGJHMJP QBHIFSFCCFDPOMBQSJHJPOFw 4*-7*0#6;;"/$" ROMA. Le norme sull’omicidio stradale, quelle che prevedono fino a 18 anni di carcere per chi provoca la morte di un passeg- gero o di un altro automobili- sta, sono legge delle Stato. Il Se- nato, infatti, ha approvato ieri la fiducia sul testo, arrivato dal- la Camera dov’era stato emen- dato. A chiedere la fiducia («con orgoglio» ha detto) è sta- ta la ministra Maria Elena Bo- schi. I voti favorevoli sono stati 149, contrari 3, astenuti 15. Al- la fine grande soddisfazione di Matteo Renzi: «Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime del- la strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge» ha twittato il premier. «E’ stata du- ra - commenta Renzi - ma que- sta legge è realtà». «Abbiamo mantenuto un impegno preso. La legge arrivata al traguardo è una legge di civiltà. Una legge giusta», chiosa il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini, che per due anni ha se- guito l’iter del provvedimento tra Camera e Senato. Il governo, dunque, esulta. Ma contano molto anche i nu- meri del voto. Dietro questa fi- ducia c’è ancora una volta il pro- blema Verdini, il suo essere o non essere in maggioranza. An- che se questa volta lo scontro politico fra governo e opposizio- ne si è giocata intorno al nume- ro legale. Tutte le opposizioni, infatti, si son ben guardate dal presentarsi davanti al banco di Grasso, puntando sulla man- canza del numero legale per af- fossare la legge e dare una spal- lata a Renzi. A maggior ragione dopo che Ala, il gruppo di Verdi- ni, aveva annunciato che non avrebbe partecipato al voto. Invece alcuni verdiniani, compreso il leader, si sono pre- sentati alla seconda chiama. Con l’obiettivo - accusano le op- posizioni - di dare una mano al- la maggioranza per raggiunge- re il numero legale. Maurizio Gasparri ha puntato l’indice verso il renziano Andrea Mar- cucci: sarebbe stato lui a confa- bulare con Verdini e far partire l’operazione. Marcucci nega. Gli altri insistono. Loredana De Petris (Sel) dice che ormai la maggioranza include Verdini. Cinzia Bonfrisco, fittiana, vuole che Renzi salga al Colle. Il forzi- sta Paolo Romani dice chiaro e tondo che «Verdini ha salvato Renzi». Il Pd, invece, sostiene che il voto di astensione (che al Sena- to vale come contrario) dei ver- diniani è stato ininfluente ri- spetto al numero legale. «Basta bugie. La maggioranza ha asso- lutamente garantito in manie- ra autonoma il voto di fiducia al governo», dice il senatore Clau- dio Martini. Fatti i conti, secon- do Martini, «il numero legale in aula del Senato, in base ai tabu- lati ufficiali, era di 146: a fronte di 149 voti a favore ottenuti dal ddl sull’omicidio stradale e per la fiducia posta dal governo». Dunque, conclude Martini, «le 13 presenze dei senatori ver- diniani di Ala non sono stati né rilevanti né determinanti». Toc- ca così al capogruppo Luigi Zan- da, dare un senso politico ad un’altra giornata convulsa. «Il primo problema del Senato - di- ce il presidente dei senatori dem- è un’opposizione che si ri- duce a non partecipare al voto nel tentativo, fallito, di far man- care il numero legale». 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ROMA. Stefano Guarnieri fino ad oggi ai convegni sventolava il portafoglio di suo figlio, ucci-so da un ubriaco, drogato, che guidava contromano: «Chi ha ammazzato Lorenzo se gli aves-se rubato questo sarebbe finito in galera, invece per quello che ha fatto no».

Ora le cosa cambiano, grazie al vostro impegno?

«Abbiamo raccolto, insieme ad altre associazioni, 85 mila fir-me. La dimostrazione che attra-versi il lavoro dei cittadini le co-se possono cambiare davvero».

Le piace il nome “omicidio stradale”?

«Moltissimo, dà importanza al reato, un passo avanti cultu-rale che sottolinea come i pirati della strada che fino a ieri la faceva-no franca, oggi si fanno invece minimo cinque anni di carcere».

Qual è l’altro punto di forza di questa legge?«Rende giustizia a chi subisce questa violenza inaudita».Ma funzionerà?«Non ne siamo sicuri ma avrà una forte deterrenza su possibili

futuri omicidi stradali. La legge perfetta non esiste e negli anni tut-te vanno migliorate. Di certo è un bel risultato, in un Paese come l’I-talia dove è difficile cambiare qualsiasi cosa».� W�CP�

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ROMA. Le norme sull’omicidio stradale, quelle che prevedono fino a 18 anni di carcere per chi provoca la morte di un passeg-gero o di un altro automobili-sta, sono legge delle Stato. Il Se-nato, infatti, ha approvato ieri la fiducia sul testo, arrivato dal-la Camera dov’era stato emen-dato. A chiedere la fiducia («con orgoglio» ha detto) è sta-ta la ministra Maria Elena Bo-schi. I voti favorevoli sono stati 149, contrari 3, astenuti 15. Al-

la fine grande soddisfazione di Matteo Renzi: «Per Lorenzo, per Gabriele, per le vittime del-la strada. Per le loro famiglie. L’omicidio stradale è legge» ha twittato il premier. «E’ stata du-ra - commenta Renzi - ma que-sta legge è realtà». «Abbiamo mantenuto un impegno preso. La legge arrivata al traguardo è una legge di civiltà. Una legge giusta», chiosa il viceministro delle Infrastrutture Riccardo Nencini, che per due anni ha se-guito l’iter del provvedimento tra Camera e Senato.

Il governo, dunque, esulta. Ma contano molto anche i nu-meri del voto. Dietro questa fi-ducia c’è ancora una volta il pro-blema Verdini, il suo essere o non essere in maggioranza. An-che se questa volta lo scontro politico fra governo e opposizio-ne si è giocata intorno al nume-ro legale. Tutte le opposizioni, infatti, si son ben guardate dal presentarsi davanti al banco di Grasso, puntando sulla man-canza del numero legale per af-fossare la legge e dare una spal-lata a Renzi. A maggior ragione

dopo che Ala, il gruppo di Verdi-ni, aveva annunciato che non avrebbe partecipato al voto.

Invece alcuni verdiniani, compreso il leader, si sono pre-sentati alla seconda chiama. Con l’obiettivo - accusano le op-posizioni - di dare una mano al-la maggioranza per raggiunge-re il numero legale. Maurizio Gasparri ha puntato l’indice verso il renziano Andrea Mar-cucci: sarebbe stato lui a confa-bulare con Verdini e far partire l’operazione. Marcucci nega. Gli altri insistono. Loredana De Petris (Sel) dice che ormai la maggioranza include Verdini. Cinzia Bonfrisco, fittiana, vuole che Renzi salga al Colle. Il forzi-sta Paolo Romani dice chiaro e tondo che «Verdini ha salvato Renzi».

Il Pd, invece, sostiene che il voto di astensione (che al Sena-to vale come contrario) dei ver-diniani è stato ininfluente ri-spetto al numero legale. «Basta bugie. La maggioranza ha asso-lutamente garantito in manie-ra autonoma il voto di fiducia al governo», dice il senatore Clau-dio Martini. Fatti i conti, secon-do Martini, «il numero legale in aula del Senato, in base ai tabu-lati ufficiali, era di 146: a fronte di 149 voti a favore ottenuti dal ddl sull’omicidio stradale e per la fiducia posta dal governo».

Dunque, conclude Martini, «le 13 presenze dei senatori ver-diniani di Ala non sono stati né rilevanti né determinanti». Toc-ca così al capogruppo Luigi Zan-da, dare un senso politico ad un’altra giornata convulsa. «Il primo problema del Senato - di-ce il presidente dei senatori dem- è un’opposizione che si ri-duce a non partecipare al voto nel tentativo, fallito, di far man-care il numero legale».

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ROMA. «Avremmo preferito maggiore equilibrio nella deter-minazione delle pene».

Così il senatore di Sinistra Ecologia Libertà, Luciano Uras, spiega il suo no alla votazione. Cosa proponeva in alternati-va?

«Non lasciare la sicurezza stradale solo al tema alla deter-renza delle pene, ma anche ad un progetto di prevenzione de-gli incidenti stradali, magari ac-compagnato da disposizioni per rendere più efficaci le nor-me».

Polemiche anche sulla fidu-cia?

«Certo, perché così non pos-siamo mai partecipare ad un procedimento perché ci viene negata la possibilità di intervento».

Altrimenti avreste votato si?«Di fronte alla patologia delle fiducie del governo a volte siamo

costretti a dire no anche a leggi nelle quali si regolano questioni che attengono la vita dei cittadini, i drammi personali e familiari di tanti italiani. Sono temi che prescindono dagli schieramenti ideologici e politici e che potrebbero vedere un Parlamento capace di rispondere a larghissima maggioranza alla domanda che viene dalla comunità nazionale».� W�CP�

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ROMA. Dopo due anni di discus-sioni parlamentari e cinque let-ture tra Camera e Senato, ora l’omicidio stradale è legge.

$)&�$04"�µ L’omicidio stradale colposo di-venta un reato a se stante: re-sta la pena già prevista oggi (da 2 a 7 anni) nell’ipotesi ba-se, quando cioè la morte è stata causata violando il codice della strada, ma la sanzione penale sale sensibilmente in una serie di altre circostanze. Ecco quali casi sono previsti.

26"/%0�6/�1*3"5"�'6((& È la novità più forte, e più di-scussa, della legge. Se il condu-cente scappa dopo l’incidente (e successivamente sarà arre-stato) scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi e, comun-que, la pena non potrà essere in-feriore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni.

µ�13&7*450�-�"33&450 �L’arresto obbligatorio in fla-granza è previsto, di fronte a un omicidio colposo, nei casi più gravi: forte tasso alcolico del guidatore (superiore a 1,5 grammi per litro) o assunzione di sostanze stupefacenti. L’arre-sto obbligatorio, dopo molte di-scussioni, è stato previsto an-che quando il guidatore si fer-ma a prestare soccorso . Nei ca-si in cui non c’è forte alcol o dro-ga l’arresto è facoltativo.

26"-*�1&/&�$0-1*4$0/0�(6*%"�503*�6#3*"$)*�0�40550�%30("

Chi uccide una persona guidan-do in stato di ebbrezza grave, con un tasso alcolemico oltre 1,5 grammi per litro, o sotto ef-fetto di droghe, rischierà da 8 a 12 anni di carcere. Sarà punito con la reclusione da 5 a 10 anni l’omicida il cui tasso alcolemico sia compreso tra 0,8 grammi per litro e 1,5.

-�*/'3";*0/&�1&3*$0-04"�$0.& �

7*&/&�4"/;*0/"5" Sarà punito con la reclusione da 5 a 10 anni anche l’omicida che abbia causato l’incidente per condotte di particolare peri-colosità: eccesso di velocità, gui-da contromano, infrazioni ai se-mafori, sorpassi e inversioni a rischio.

*/�$"40�%*�-&4*0/* Se chi guida è ubriaco (tasso

superiore a 1,5 grammi per li-tro) o ha assunto stupefacenti e investe una persona ferendola, sono previsti da 3 a 5 anni per le-sioni gravi e da 4 a 7 anni per le-sioni gravissime. Se comunque il conducente ha bevuto (soglia

0,8-1,5 grammi per litro) o l’in-cidente è stato causato da ma-novre pericolose scatta la reclu-sione da 1 anno e 6 mesi a 3 an-ni per lesioni gravi e da 2 a 4 an-ni per lesioni gravissime. In ca-so di lesioni, chi le ha provocate non potrà mai, comunque, esse-re arrestato.

4&�$)*�(6*%"�µ�4&/;"�1"5&/5& Sono previste altre aggravanti se vi è la morte o si verificano le-sioni di più persone, oppure se il conducente che innesca l’inci-dente è alla guida senza paten-te o senza assicurazione. Viene stabilito il divieto di equivalen-za o prevalenza delle attenuan-

ti su alcune specifiche circostan-ze aggravanti. La pena è dimi-nuita fino alla metà quando l’in-cidente non è conseguenza esclusiva dell’azione del colpe-vole.

4&�µ�$0*/70-50�6/�5*3 L’ipotesi più grave di omici-

dio stradale (e di lesioni) si ap-plica ai conducenti di Tir, ca-mion e autobus in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 grammi per litro.

-"�1"5&/5&�7*&/&�3*5*3"5" In caso di condanna o patteggia-mento (anche con la condizio-nale) per omicidio o lesioni stra-dali viene automaticamente re-vocata la patente. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 anni (omicidio) o 5 an-ni (lesioni). Questo termine è aumentato nelle ipotesi più gra-vi: se il conducente è fuggito do-po l’omicidio stradale per riotte-nere la patente dovranno tra-scorrere almeno 30 anni dalla revoca. Qualora la patente sia stata concessa da un altro Stato vi sarà l’inibizione alla guida in Italia per lo stesso periodo.

26"/%0�4*�13&4$3*7&�*-�3&"50 �Per il nuovo reato di omicidio

stradale sono previsti il raddop-pio dei termini di prescrizione. Il pm, inoltre, potrà chiedere per una sola volta di prorogare le indagini preliminari.

4*�10440/0�*.1033&�5&45 Il giudice può ordinare, an-

che d’ufficio, il prelievo coatti-vo di campioni biologici per de-terminare il Dna. Nei casi ur-genti e se un ritardo può pregiu-dicare le indagini, il prelievo coattivo può essere disposto dal pubblico ministero. Nessu-no potrà più rifiutare il prelievo di campioni biologici.

26"-�&��-"�1&/"�."44*." La pena per l’omicidio strada-

le non potrà essere superiore a un massimo di 18 anni.

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4F�JM�DPOEVDFOUF�TDBQQB�EPQP�M�JODJEFOUF�TDBUUB�M�BVNFOUPEJ�QFOB �DIF�OPO�QPUSË�FTTFSFJOGFSJPSF�BJ���BOOJ��-�JQPUFTJ�QJá�HSBWF�TJ�BQQMJDB�B�DIJ�HVJEB�5JS �DBNJPO�F�BVUPCVT�

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1&3�4"1&3/&�%*�1*Ä

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I casi di “pirateria” negli ultimi sette anni

2009

2010

2011

2012

2013

2014

2015

TOTALE

ANNI

482

585

852

953

973

1.009

1.087

5!"#&

EPISODI

91

98

127

130

114

119

146

8'5

MORTI

592

746

995

1.111

1.168

1.224

1.254

7!("(

FERITI

364

436

550

569

543

583

611

3!)5)

AUTORE

NOTO

91

105

133

138

137

141

161

"()

PIRATI

STRANIERI

25,0

24,1

24,2

24,3

25,2

24,2

26,4

'#28

% DI STRANIERI

SU AUTORI NOTI

FONTE Osservatorio Pirateria Stradale il Centauro-ASAPS

134

117

129

115

112

114

107

8'8

EPISODI CAUSATI

DA ALCOL E DROGA

36,8

26,8

23,4

20,2

20,6

19,6

17,5

''2)

% DI EPISODI

CAUSATI DA ALCOL

17

19

15

19

13

23

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EPISODI CAUSATI

SOLO DA DROGA

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