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L’acquario è un hobby non sol-tanto bello e dal sapore esotico,ma anche molto istruttivo. Ildesiderio di possedere un acqua-rio è grande, da sempre presentee sempre molto sentito. Il biso-gno dell’uomo di avere in casaun pezzetto di natura che ricor-da terre lontane può essere unodei motivi di questa forte attra-zione.Quando, più di 150 anni fa, iprimi acquari apparvero inEuropa, vennero consideraticome strumenti di istruzionepopolare. In effetti, grazie a que-sto hobby, centinaia di migliaiadi acquariofili hanno acquisitoed approfondito le proprie cono-scenze in molti campi scientifici,traguardo che non avrebberomai raggiunto senza il loroacquario. Tra le discipline chel’acquariofilo deve costantemen-te affrontare e in cui, quindi, haun continuo apprendimento,possiamo citare la biologia deipesci e delle piante, la chimicadell’acqua, la fisica in moltepliciforme, la geografia e lo studiodei biotopi, l’osservazione sulcampo delle barriere coralline,la fotografia e la ripresa

cinematografica, la letteratura ela preziosa elaborazione dei

dati al computer.Questo nostro “AcquarioNavigator” fornisce le cognizio-ni di base sui principali processiche avvengono in acquario ecosì, proprio come un normalenavigatore, conduce al successonella gestione dell’acquario,indicando la via più breve esicura. Esso fornisce una pano-ramica sintetica della grandevarietà di prodotti che rendonol’acquariofilia semplice e agevo-le donando agli acquariofili lagioia di questo hobby. Si parla,per esempio, di mobiletti in stilemoderno, di lampade per un’il-luminazione efficace per acqua-ri d’acqua dolce e marini, ditanti prodotti per la cura deipesci e dell’acquario in genera-le. Tra questi anche gli strumen-ti di controllo e misurazione,per verificare e regolare i com-ponenti chimici dell’acqua,come la durezza, il valore pH edaltri parametri essenziali.Speriamo, con queste pocherighe, di avere suscitato lavostra curiosità e di avervi con-vinti ad osare il salto in unhobby interessante e meravi-glioso. Il vostro negoziante difiducia saprà consigliarvi ed aiu-tarvi.

IntroduzioneL’acquario

di oggi

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IndiceIntroduzione - L’acquario di oggi 3Capitolo 1 - Una scelta di fondo: quale acquario? 4

La posizione 4Acquario aperto o acquario chiuso ? 4Cos’è il filtro percolatore? 6Acquari chiusi 7

Capitolo 2 - Una parola sull’illuminazione corretta 8Tubi fluorescenti di nuova generazione 9

Capitolo 3 - L’acqua: come trattarla? 11Il trattamento organico dell’acqua 12L’importanza della circolazione dell’acqua 13Pulizia profonda dell’acqua 15

Capitolo 4 - Il fondo e il riscaldamento in acquario 16La fertilizzazione: Plantalit 17Pronto AQ 17Plantalit Depot 18Plantalit Sistema 18Come funziona un fondo particolarmente efficiente 18

Capitolo 5 - Perché coltivare piante in acquario? 20Come far crescere le piante in acquario 21Planta Plus per acqua di rubinetto 21Planta Basic per acqua di osmosi 21Planta 24 Cheiron® Activ 22Planta Primo per piante d’acquario 22Il carbonio 23

Capitolo 6 - Pesci 24Attenti al pesce 25Gli “spazzini” dell’acquario 27Il mangime per i pesci 28

Capitolo 7 - Fidarsi è bene, controllare è meglio 30Guida: L’installazione di un nuovo acquario punto per punto 32

© Copyright: Aquaristica Srl - Bologna1a edizione: maggio 2007

Testi: Kaspar Horst

Progetto, grafica e DTP: Michael Prasuhn Traduzioni: Annalisa Nobile - BolognaFoto: Michael Prasuhn, Kaspar Horst,

Horst Linke, Viero Amadei,Juwel, Rowa, Eheim.

Disegni: Armando DozzaKaspar Horst

Editore: Aquaristica srl, Via Labriola 10-1240010 Sala Bolognese

Stampa: SATE srl – Ferrara

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Una scelta di fondo: quale

acquario?

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LLaa PPoossiizziioonneePrima di acquistare un acquario ènecessario pensare al luogo giusto incui si intende installarlo. La sceltadella posizione determina le dimen-sioni dell’acquario, quanto questopossa o debba essere lungo, profon-do, alto. Essenziale nella scelta è l’as-soluta sicurezza: la resistenza delpavimento, l’incidenza della lucesolare, la vicinanza di una presa dicorrente. E chi poi avesse lì vicinoanche un collegamento all’impiantoidrico, avrebbe tutte le condizioniideali per la sistemazione di unacquario. Nelle dimensioni standard, da 60 a600 litri, si può contare oggi suun’ampia offerta di vasche, di ogniforma e con molte alternative: con osenza gruppo illuminazione, chepuò essere integrato o applicato, confiltri interni di tutti i tipi o con filtroesterno. Ed infine il mercato degliacquari offre anche sistemi completi,pronti per la messa in esercizio, sianel marino che nel dolce. E non è tutto. In questo manualepotrete trovare anche acquari convetro anteriore ricurvo, acquari e

mobili triangolari per arredare unangolo del soggiorno. Naturalmentetutti gli acquari qui proposti hannola garanzia di una struttura solida edi una lavorazione a regola d’arte.

AAccqquuaarriioo aappeerrttoo oo aaccqquuaarriioo cchhiiuussoo??Un’altra decisione aspetta l’esordien-te acquariofilo: optare per un acqua-rio chiuso (1), con coperchio supe-riore, oppure preferire un acquarioaperto? (2) Quando più di 150 annifa l’acquario fece il suo ingresso nelsoggiorno di casa, trovò posto ingenere vicino alle finestre, in quantola luce del giorno era l’unica fonte diilluminazione. Il falso papiro(Cyperus alternifolius), la coda dilucertola (Saururus) e le Sagittariecrescevano fuori dall’acquario e sullasuperficie dell’acqua fiorivano le nin-fee, per esempio N. humboldtiana.I primi acquari, quindi, erano acqua-ri aperti. Quando poi vennero intro-dotte le calotte di copertura con itubi fluorescenti, molte pianteacquatiche e palustri, vennero sfrat-tate, rinunciando così anche alla lorofioritura in superficie. La vista dal-l’alto era impedita, e l’acquario si

poteva solo sbirciare da sopra quan-do si sollevava la copertura.

PPrroo ee ccoonnttrroo ddeeggllii aaccqquuaarrii cchhiiuussii eeaappeerrttii

VVaannttaaggggii ddeellll’’aaccqquuaarriioo aappeerrttoo::Visione globale e libero accesso all’ac-quario;il mangime si somministra senza pro-blemi;nessuna copertura ostacola l’incidenzadella luce;fiori e getti possono svilupparsi libera-mente sopra lo specchio dell’acqua.

SSvvaannttaaggggii ddeellll’’aaccqquuaarriioo aappeerrttoo::L’acqua evapora più rapidamente, ren-dendo necessari rabbocchi più fre-quenti, meglio se con acqua di osmosi;non tutti i pesci sono adatti:alcuni pos-sono saltare fuori.

VVaannttaaggggii ddeellll’’aaccqquuaarriioo cchhiiuussoo::L’evaporazione dell’acqua è limitata,quasi assente;i pesci non possono saltare fuori dal-l’acquario.

SSvvaannttaaggggii ddeellll’’aaccqquuaarriioo cchhiiuussoo::Visione parziale dell’acquario;viene a mancare il contatto direttocon piante e pesci;la somministrazione del mangime èpiù difficoltosa.

GGllii aaccqquuaarrii iinn ddeettttaagglliiooTra le tante alternative che vengonoproposte vorremmo presentarvi alcu-ni acquari:

AAqquuaaLLaanndd KKoommppaacctt 110044Questo acquario (3), con dimensio-ni cm 48x45x48h, ha una capacitàlorda di 104 litri. Comprende un fil-

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tro biologico con spugne filtranti espugne Rowaphos, Carbo, integra-to con Minikaskade, termoriscalda-tore Jäger e pompa Eheim. A coro-namento, la plafoniera AQ MiniLitON, dotata di 3 lampade T5/PL3x36 W.

AAqquuaaLLaanndd KKoommppaacctt 224400Questo acquario (4), con dimen-sioni cm 92x52x52h, ha unacapacità lorda di 240 litri. E’ dota-to di filtro biologico, completocome nel 104, composto da 2 litridi Minikaskade, una pompaEheim da 1000 l e la splendidaplafoniera AQ LitON Bridge 4x39W con tubi HI-Lite T5 da 39W.

AAqquuaaLLaanndd ccoonn ffiillttrroo ppeerrccoollaattoorreeEcco una proposta per i più esigen-ti: gli acquari delle serie AquaLand240 e AquaLand 340. AquaLand240 ha dimensioni 92x52x52 cm(248 litri), mentre AquaLand 340misura 120x52x55 (340 litri).Entrambi gli acquari sono comple-ti di filtro percolatore (5) con

Biokaskade, pompe Eheim e spu-gne filtranti. Disponibile kitoption per riscaldamento delfondo Thermik Set e kit CO2 AQ.

CCooss’’èè iill ffiillttrroo ppeerrccoollaattoorree??Il principio del filtro percolatore,noto fin dagli albori dell’acquario-filia per la sua efficacia e funziona-lità, oggi, grazie alla continuaricerca, ha raggiunto traguardi diassoluto rilievo. Il principio è ilseguente: su una struttura partico-larmente sviluppata, nel nostrocaso le cosiddette Biokaskade, l’ac-qua scorre costantemente. Sulcorpo delle Biokaskade sono inse-diati diversi batteri molto attivi. Sitratta di batteri eterotrofi e batterinitrificanti.In un filtro percolatore vivono ingenere miliardi di batteri; si nutro-no dei prodotti di scarto e dei resi-dui di mangime presenti nell’ac-qua dell’acquario, ma anche dicomposti dell’azoto, come nitrati,nitriti ed ammoniaca e di tutti igermi che inquinano l’acqua e l’ac-

quario. Per questo il filtro percola-tore più efficace è quello che offreai batteri la superficie più vasta, unvero paese della Cuccagna per i bat-

teri che possono trarre nutrimentodall’acqua che attraversa il filtro,mantenendola pulita.

LIDO – Acquario a colonna di cm 61x41x58 = ca. 120 litri su mobile alto73 cm. L’acquario è completo di filtro biologico interno con illuminazionesistema T5.

VISION 450– Acquario speciale con frontale curvo, cm 151x61x64 sumobile alto cm 80. Completo anche di illuminazione sistema T5.

TRIGON 190 - Acquarioad angolo con frontalecurvo, cm 99x70x60 sumobile alto cm 73.Completo anche di illumi-nazione sistema T5.

SCUBALINE 100 - Acquario dilinea moderna, bicolore, nelle lun-ghezze di 80, 100, 120, 130 cm.

Il suo mobile può ospitare qualsiasitipo di filtro ed accessorio.

AAccqquuaarrii cchhiiuussiiNaturalmente anche per gli acquari chiusi trovia-mo una grande varietà di modelli e colori propo-

sti. Le foto mostrano alcuni esempi.

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La luce fornisce l’energia necessariaalla fotosintesi, il processo chegoverna il metabolismo delle pian-te. In acquario, inoltre, il sistemad’illuminazione contribuisce ariprodurre le condizioni più adatteper i pesci. La nuova tecnologia T5/T8 ha rivo-luzionato i sistemi di illuminazioneper l’acquariologia. E’ stata svilup-pata per fornire a tutti gli acquari,aperti e chiusi, d’acqua dolce emarini, le migliori condizioni d’illu-minazione, che ormai, possiamodire, sono molto vicine a quelle deibiotopi naturali. Nella scelta dell’impianto d’illumi-nazione è sufficiente che l’acquario-filo consideri la grandezza, e soprat-tutto l’altezza, della vasca e deter-mini la durata di accensione lucigiornaliera.Le seguenti osservazioni possonoessere d’aiuto: il giorno tropicale hain media una durata di 12 ore esat-te. Esistono solo lievi oscillazioni,

nell’ordine di qualche minuto,dovute alle stagioni, in base allavicinanza del biotopo all’equatore.Nel trasferire questo dato in acqua-riologia, occorre, tuttavia, tenereconto di alcuni fattori presenti neibiotopi naturali. Innanzitutto vadetto che i corsi d’acqua, vuoi per ilpassaggio di nubi, vuoi per l’ombradella vegetazione circostante, nonsono esposti alla luce del sole tutto ilgiorno. Inoltre, dal punto di vista del-l’ecosistema, è molto significativa ladipendenza dell’irradiazione dall’an-golo di incidenza e da quello di rifra-zione della luce solare. Più basso è illivello del sole, più alta è la perditaper riflessione. Secondo W. Schmidtcon un angolo d’incidenza di 70° laperdita è già del 13,5%, a 80° del35% e a 90°, quando i raggi sonoparalleli alla superficie dell’acqua,tutta la luce viene riflessa. Da questoderiva la condizione ecologica percui nelle zone tropicali il giorno sot-t’acqua è essenzialmente più breve

di quello fuori dall’acqua. Non più, quindi, 12 ore, ma al mas-simo 10 ore si possono considerareper l’accensione delle luci. In acqua-rio questa osservazione è interes-sante non solo dal punto di vistaecologico, ma anche economico.Presentiamo di seguito una panora-mica degli impianti luce sviluppatisulla base delle più recenti osserva-zioni. Per un approfondimentosugli ultimi sviluppi in campo illu-minotecnico, consigliamo la letturadell’articolo pubblicato suAquarium oggi 1/06 pag. 45.

TTuubbii fflluuoorreesscceennttii ddii nnuuoovvaa ggeenneerraazziioonneeLa qualità delle polveri di fosforo haun effetto diretto sulla quantità diluce emessa, la sua qualità e la dura-ta di vita attiva dei tubi stessi.

Una parola sull’illuminazione

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E’ quindi molto importante valuta-re questi fattori, quando si acquista-no nuove lampade per il proprioacquario. Nella foto 4 un program-ma di lampade con fosfori A1 conuna vita attiva fino a 15.000 ore difunzionamento, nelle miscele dicolori più adatte all’acquario, comeda spettri luminosi (foto 5 e 6). Inoltre un buon riflettore convogliatutta l’emissione luminosa verso ilbasso. Nella foto 7, per esempio, lospeciale riflettore HI-Lite nell’esclu-siva forma ad ala di gabbiano. Questelampade offrono un risparmio ener-getico fino al 60%, che raddoppiaquando sono usate in abbinamentoal riflettore HI-lite.

SSiisstteemmii ddii iilllluummiinnaazziioonnee ppeerr aaccqquuaarriiaappeerrttiiLa nuova tecnologia T5 ha reso possi-

bile lo sviluppo di sistemi di illumi-nazione, da appendere al soffitto o daappoggiare all’acquario, in grado diilluminare efficacemente vascherelativamente profonde. Le bassetemperature d’esercizio e lo studioaccurato della dispersione del caloreconsentono anche l’abbinamento didiversi corpi illuminanti in moltepotenze e lunghezze: tutto T5, T5 +1 oppure 2 oppure 3 HQI, 150Woppure 250W. Esiste anche la possi-bilità di dimmerare le lampade perun’accensione progressiva con curvad’accensione standard oppure pro-grammata attraverso un computerper acquario. Oggi le lampade Litonsono prodotte interamente in allumi-nio e garantite per qualsiasi applica-zione. Nelle foto una panoramica dialcuni modelli e particolari di appli-cazioni su vasche aperte.

In acquario l’acqua è l’elemento piùimportante. Spesso si utilizza perl’acquario l’acqua così come sgorgadal rubinetto o dal pozzo di casa,senza curarsi della sua qualità, sesia dura o tenera, e senza chiedersise possa contenere sostanze nocive.Non c’è da meravigliarsi se in taleacqua qualche pesce tropicale nonsi trova proprio a suo agio. Ma oraanche nel trattamento di acqua peracquario si sta lentamente affer-mando una pratica comune che gliacquariofili più esperti attuano giàda molto tempo. Consiste nel farpassare l’acqua, prima dell’uso,attraverso un apparecchio in gradodi utilizzare la tecnica dell’osmosi

inversa per trattenere durezza,sostanze organiche e inorganiche.L’acqua ottenuta può essere poieventualmente trattata con resine ascambio ionico, in grado di elimina-re quanto rimasto e dare così acquatotalmente pura.L’acqua così trattata non rispondeperò più allo schema fisso che i lim-nologi chiamano “concentrazionedi ioni standard”. Gli ultimi svilup-pi hanno, tuttavia, consentito di“inventare” una miscela che,disciolta nell’acqua d’osmosi, ripri-stina il vitale equilibrio ionico stan-dard. Questa miscela non ha nullain comune con i normali arricchito-ri di durezza: contiene, infatti, unagamma completa di minerali (cal-cio, magnesio, potassio, sodio, car-bonato, solfato, clururi, ecc.) in rap-porto costante tra loro, come avvie-ne nelle acque tropicali, anche

L’acqua: cometrattarla?3

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quando si varia la concentrazione.In pratica si produce per prima cosaun’acqua pura con tutti i valori azero, a cui è poi possibile aggiunge-re le relative sostanze, fino a pro-durre l’acqua di biotopo desiderata.Di base, per esempio, una dose diNativa Basic (5) disciolta in 20 litrid’acqua d’osmosi consente di otte-nere KH 3, GH 1,5, µS 135 in equi-librio standard ionico. I vantaggi di questa scoperta sonoperfettamente descritti nel trattatodel Prof. Bayer pubblicato suAquarium oggi 3/2004 e ripresosuccessivamente in altri articoli diKaspar Horst, al quale si deve lamessa a punto di questa miscela. Ilrisultato più eclatante è indubbia-mente il successo riproduttivo, mairaggiunto prima, di specie ittiche“difficili”, a testimonianza di unambiente più idoneo.

IIll ttrraattttaammeennttoo oorrggaanniiccoo ddeellll’’aaccqquuaaIl trattamento organico consiste,come prima cosa, nell’introduzione

in acqua di gruppi selezionati di bat-teri molto attivi, che si occupanodella decomposizione dei prodotti discarto. Le sostanze nocive sonosoprattutto legate ai residui di pro-cessi metabolici dei pesci e ai carichiorganici presenti nell’acquario. Perquesto processo di decomposizionesono necessarie diverse famiglie dibatteri. In un acquario ben attivato idiversi gruppi di batteri lavorano inarmonia, applicando un vero giocodi squadra. La situazione è grigia,invece, quando i batteri a cui compe-te la decomposizione dei nitriti nonsono ancora presenti in numero suf-ficiente: i nitriti si accumulano e illoro livello in acquario aumenta. Apartire da 0,5 mg/l di NO2 la situa-zione diventa preoccupante mentre2,0 mg/l diventano letali. E’ quindinecessario prevedere già nell’acquadi allestimento iniziale l’aggiunta diun preparato come il Bactiva(6) checontiene gruppi di batteri vivi edavvia/ottimizza la nitrificazione.Sempre in fase di allestimento del-

l’acquario, è possibile (ed opportu-no) tramite AquaDigest (7) introdur-re anche i batteri eterotrofi, assoluta-mente necessari per degradare i com-posti del carbonio (es: escrementi,resti di mangime ed altre sostanzeinquinanti).Ma non è tutto. All’acqua pura di par-tenza è possibile aggiungere anchealtre sostanze, presenti nelle acquetropicali grazie al contatto con l’am-biente circostante (piante, alberi,radici). Si tratta, per esempio, di ami-noacidi, di acidi umici e fulvici, maanche di pectina, enzimi ed altresostanze. La somministrazione inacquario può essere effettuata utiliz-zando Bio.logica (8), il vero biocondi-zionatore ad ampio spettro in gradodi rendere l’acqua accogliente comenei biotopi naturali. Grazie alle sue

sostanze organiche in grado di eser-citare un’azione battericida, questoprodotto agisce da vero e proprioscudo protettivo prevenendo, tra l’al-tro, le infiammazioni della pelle edelle pinne.Perfino dall’estrazione di materialifossili simili ai componenti delleacque scure tropicali si ricava un pro-dotto utile da aggiungere all’acqua dipartenza: Bio.humina(9). Si tratta diun protettivo naturale dei pesci conproprietà anti-infiammatorie ingrado di favorire la cicatrizzazione dilesioni cutanee e ferite. Utile anchenelle riproduzioni per difendere leuova.

LL’’iimmppoorrttaannzzaa ddeellllaa cciirrccoollaazziioonneeddeellll’’aaccqquuaa In acquario la circolazione dell’ac-

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qua assolve molteplici funzioni. Inparticolare, essa consente il mante-nimento della stessa temperatura intutti gli strati e la depurazione del-l’acqua attraverso il batteri del fil-tro. Inoltre molti pesci, soprattuttoquelli che vivono in branchi, amanonuotare a forte velocità nella zonapiù superficiale, dove la corrente èpiù forte. Infine, una buona movi-

mentazione dell’acqua assicura uncostante ricambio d’acqua nelledirette vicinanze delle foglie dellepiante. In tal modo si realizza uncostante apporto alle foglie disostanze nutritive sempre nuove eun allontanamento delle sostanzeorganiche di scarto che le fogliestesse eliminano.Nella foto 10 un ruscello tropicale

dove l’acqua scorre lentamente,assicura un costante ricambio disostanze nutritizie alle piante.Le foto 11,12 e 13 illustrano esem-pi di filtri esterni sempre più praticie pompe compatte di nuova genera-zione.

PPuulliizziiaa pprrooffoonnddaa ddeellll’’aaccqquuaaTalvolta è necessario adsorbire dal-

l’acqua dell’acquario, piovana o delrubinetto, le sostanze indesiderateche altrimenti porterebbero ad unprogressivo peggioramento dell’ac-qua. Appartengono a questa catego-ria sostanze umiche, urea, sostanzegialle e maleodoranti e in ogni casoi residui di medicinali, nonchèpesticidi, erbicidi, insetticidi e feno-li. Tali sostanze, in acquario, ostaco-lano anche l’incidenza della luce,riducendo di conseguenza il poteredi assimilazione delle piante. Il dif-ficile compito di eliminarle puòessere portato a termine solo da uncarbone attivo dalle prestazioni ele-vate. Carbo (14) specifico per l’uti-lizzo in acquariofilia, è prodotto dacarbone fossile privo di cenere sot-toposto a lavaggio intensivo per eli-minare il più possibile le polveri. Ècostituito da granuli cilindrici deldiametro di circa 1 mm, in grado disviluppare una superficie attiva di550.000 mq per litro e di trattene-re le sostanze indesiderate senzatornarle a cedere. Carbo è prontoper l’uso, già contenuto nel sacchet-to di rete: basta posizionarlo nel fil-tro o anche direttamente nellavasca, in un punto con buona cor-rente. L’uso del carbone provoca la rimo-zione anche delle sostanze nutriti-ve essenziali: in acquario d’acquadolce occorre reintegrarle conBio.logica e Planta 24.

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In acquario il fondo non ha solo ilcompito di ospitare e sostenere lepiante; nel fondo hanno luogoanche processi chimici che rivesto-no un’enorme importanza per l’in-tero sistema. Quanto detto si puòosservare chiaramente nei biotopinaturali, nelle acque originariedelle piante d’acquario. Qui i fon-dali possono essere molto vari: vi sitrovano stati d’aggregazione diver-si, da ghiaioso-sassoso a ghiaioso-argilloso, sabbioso, fangoso, fino a

paludoso. Ma tutti presentano unacaratteristica comune: un elevatocontenuto di ferro. L’alto livello diferro nelle acque tropicali ha la suaorigine nei suoli rossi di laterite,presenti solo nelle regioni tropicali,la cui colorazione rossa derivaappunto dal contenuto ferrosomolto elevato. In condizioni anae-robiche (carenza di ossigeno) ilferro stabilmente legato si libera,arricchendo l’acqua freatica e giun-gendo così anche nei ruscelli, dove

crescono le piante. Qui di nuovoprecipita ad opera dell’ossigenopresente nell’acqua, si accumulasul fondo, dove si forma un deposi-to di ferro e oligoelementi.In acquario è necessario ricrearequesto processo. Per molti anni èstata utilizzata laterite originaleproveniente dai paesi tropicali.Tuttavia, l’esperienza insegna chenon tutti i tipi di laterite messi incommercio erano “vera” laterite;spesso si trattava di semplice “ghia-ia” non adatta, se non addirittura dibauxite, anch’essa di colore rosso,che viene utilizzata come materiaprima per l’estrazione di alluminioe, proprio per l’elevato contenuto diquesto metallo, in acquario ha uneffetto quasi tossico.

LLaa ssoolluuzziioonnee:: PPllaannttaalliittCome deve essere allora il fondo?In pratica, quello che serve inacquario è un substrato efficace edaffidabile, che non contenga calcare(durezza), nè spigoli vivi (pericolosiper i barbigli dei pesci di fondo), ingrado di offrire un sostegno per lepiante e di fornire tutti gli oligoele-menti, oltre al ferro, in quantità suf-ficiente. Aquaristica propone unsistema del fondo, simile all’origina-le laterite tropicale, capace di soddi-sfare tutti questi requisiti, inclusa

una colorazione rosso-bruna cherisulta anche decorativa per l’acqua-rio. Questo sistema, denominatoPlantalit (4), comprende i seguentiprodotti:

PPllaannttaalliitt MMiixxSubstrato fertilizzato pronto perl’uso, contenente tutti i nutrientinecessari ad un sano sviluppo dellepiante dell’acquario. La sua formulagarantisce una lenta e continua ces-sione del ferro. Sciacquare breve-mente prima dell’uso, distribuiresul fondo uniformemente e sparge-re sulla sua superficie la dose previ-sta di stimolatore per la crescitadelle radici. Ricoprire con un quan-titativo almeno doppio di materialedi fondo tipo Pronto AQ, quarzopuro naturale oppure ceramizzato,grana 2-3 mm.

PPllaannttaalliitt BBaasseeSubstrato concentrato nella granu-lometria 2-5 mm, pronto per l’uso,contiene già tutti i nutrienti neces-sari per un sano sviluppo dellepiante dell’acquario. Usato comeunico materiale, Plantalit Base svol-ge anche la funzione di stabilizzareil pH e di depurare l’acqua mante-nendola cristallina a lungo. Il suo colore caldo e naturale con-sente allestimenti di grande impat-to estetico e di qualsiasi stile. Dausare anche in acquari già allestiticome integrazione del fondo.

PPrroonnttoo AAQQGhiaini di quarzi purissimi di variegranulometrie, in materiali naturalio colorati tramite ceramizzazioneatossica, selezionati per l’allesti-mento/completamento del fondodell’acquario. I materiali di fondoPronto AQ (foto 5 e 6) sono statilavati ed essiccati: sono quindipronti per l’uso previo un breverisciacquo.

Il fondo e il riscaldamento

in acquario4

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(1)Fondo di un ruscello tropicalecon Cryptocoryne. Qui i fondali pos-sono essere molto vari, vi si trovanostati d’aggregazione diversi, da ghia-ioso-sassoso a ghiaioso-argilloso,sabbioso, fangoso, fino a paludoso.(2)Durante le operazioni di sradica-mento, si sollevano mulinelli di ter-riccio ferroso dal fondo del ruscellotropicale.(3)Apparato radicale di Cryptocorynealbida in un biotopo naturale nellaThailandia meridionale.

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correnti verticali ed orizzontali per-manenti. 9)Schema della circolazione del-l’acqua nel materiale di fondo. Innatura il flusso orizzontale e verti-cale imitato in acquario tramite ilcavetto riscaldante sul fondo.10)Seguendo un principio fisico,l’acqua riscaldata dal cavetto delfondo sale verso l’alto e porta consé l’ossigeno ed i nutrienti elabo-rati nel fondo.

Per l’allestimento di un fondo peracquario si procede in questasequenza: si fissa prima il cavetto abassa tensione ordinatamente sulfondo dell’acquario per mezzo diapposite ventose, si distribuiscesopra il materiale fertile da fondoPlantalit Mix con i suoi speciali bat-teri, si ricopre con quarzo naturaleoppure ceramizzato od eventual-mente nella zona delle piante diprimo piano si usa Plantalit Base.

PPllaannttaalliitt DDeeppoottRiserva di fertilizzazione del fondoa lenta cessione. Prodotto con lostesso materiale del Plantalit Base,la sua introduzione in acquario èresa più efficace dalla forma pirami-dale che consente di inserire questariserva di fertilizzante in profonditàin acquari già allestiti o quando sirende necessario rinnovare il ferti-lizzante sul fondo. Plantalit Depot (7), con la sua formaa piramide, si inserisce con precisio-ne nel punto dove è richiesta una fer-tilizzazione supplementare.

PPllaannttaalliitt SSiisstteemmaaIn abbinamento con un sistema diriscaldamento del fondo, Plantalitriproduce anche il flusso naturaledell’acqua freatica. Per legge fisical’acqua calda sale verso l’alto, riscal-

da l’acqua dell’acquario e determi-na il conseguente apporto di ossige-no al substrato, prevenendo così loscurimento del fondo.

CCoommee ffuunnzziioonnaa uunn ffoonnddoo ppaarrttiiccoo--llaarrmmeennttee eeffffiicciieennttee Per rendere il fondo in acquario effi-ciente allo stesso modo del fondodei biotopi naturali tropicali, utiliz-ziamo un sistema di riscaldamento,ovvero posizioniamo sopra il fondodell’acquario un cavetto riscaldantea basso voltaggio. In pratica succedequanto segue: mediante il riscalda-mento noi riproduciamo una cor-rente sul fondo che, per legge fisica,procede dal basso verso l’alto. Inquesto modo il fondo riceve unregolare apporto di ossigeno, e nonsi formano zone morte. In naturaquesto processo ha luogo grazie a

8) Già i primi acquari di oltre 100 anni fa erano dotati diriscaldamento attraverso il fondo: ecco un acquario con lecaratteristiche “gobbe” nel fondo sotto le quali venivano col-locati i bruciatori Bursen.

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11) Un moderno acquario con sistemadi riscaldamento del fondo.

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Considerati i molteplici problemiconnessi alla coltivazione dellepiante in acquario che gli acquario-fili si trovano ad affrontare, non c’èda stupirsi se almeno una voltaaffiora un drastico pensiero: perchénon usare piante di plastica, chespesso sono, nell’aspetto, sorpren-dentemente simili a quelle natura-li? Niente di più sbagliato! Le piantevere, quelle vive (1), adempiono atutta una serie di funzioni essenzia-li, vitali per i pesci e per l’acquarionel suo complesso, che le pianteartificiali non possono in alcunmodo espletare.Ecco le funzioni più importantidelle piante d’acquario “vere”:

11.. LLee ppiiaannttee ffoorrnniissccoonnoo oossssiiggeennooQuesta è la funzione più evidentedelle piante. Con una buona illumi-nazione esse liberano, senza posa,ossigeno nell’acqua e perfino nelsubstrato. L’ossigeno viene cedutoall’acqua principalmente disciolto,ma in caso di saturazione si posso-no anche vedere le bolle fini di ossi-geno che salgono verso la superficie(2).

22.. LLee ppiiaannttee eelliimmiinnaannoo mmaatteerriiaallee ddiissccaarrttoo Le piante assorbono sostanze chevengono espulse in grande quantitàderivanti dal metabolismo deipesci. Si tratta soprattutto di com-posti azotati e fosfati. La mancatadecomposizione di queste sostanzeprovoca la tanto temuta crescita dialghe.

33.. LLee ppiiaannttee pprreevveennggoonnoo llaa ccrreesscciittaaddeellllee aallgghheeUn acquario ricco di piante è lamigliore prevenzione contro lealghe. Nella lotta per le sostanzenutritive le piante acquatiche sonoperfino in vantaggio. A patto natu-

ralmente che la loro crescita siasana e vitale.

44.. LLee ppiiaannttee eelliimmiinnaannoo ssoossttaannzzeettoossssiicchheeE’ scientificamente provato che lepiante acquatiche sono in grado dieliminare sostanze dannose, comeacido salicilico, acido fenico e varidetersivi.

55.. LLee ppiiaannttee ooffffrroonnoo aaii bbaatttteerrii uunnaassuuppeerrffiicciiee ddii llaavvoorroo In acquario i batteri svolgono uncompito quasi invisibile e tuttaviamolto importante: essi trasformanoe scompongono incessantementelegami chimici pericolosi per l’ac-quario e per i suoi abitanti. Per farequesto hanno bisogno di molto spa-zio, che viene loro offerto soprattut-to dalle piante che crescono fittenell’acquario.

lavorare in parte o totalmente conacqua osmotica per avvicinarsi ilpiù possibile ai biotopi naturali deipesci e delle piante ospitati inacquario. Usare una compressa diPlanta Plus ogni 20 litri al primoallestimento con acqua di rubinettoe ad ogni cambio d’acqua, quando siusa quella di rubinetto.

PPllaannttaa BBaassiicc ppeerr aaccqquuaa ddii oossmmoossiiPlanta Basic (4) contiene l’interagamma di minerali di base peracquari con piante, da utilizzarecon acqua pura, come acqua diosmosi o distillata. Si tratta di unamiscela brevettata di mineralisecondo la concentrazione di ionistandard di GESSNER, e precisamentecalcio, magnesio, potassio, sodio,solfato e cloruro in un rapportosempre uguale a quello riscontratonei biotopi ad acqua tenere del SudAmerica, dell’Asia e in altre acqued’origine di pesci e piante. Planta Basic contiene, inoltre, unaporzione giornaliera di tutte lesostanze nutritive ed oligoelementinecessari alle piante. La sommini-strazione di tali sostanze viene inte-grata nei giorni successivi conPlanta-24. Una dose di Planta Basicin 20 l d’acqua d’osmosi produceun’acqua d’acquario bilanciata conKH 3, GH 1,5, µS 135, Fe 0,1.Aumentando la concentrazione èconsigliabile fare uso anche delNativa Basic per mantenere inalte-rato il valore del ferro. Planta Basicviene utilizzato all’allestimento diun nuovo acquario e nei cambi d’ac-qua, in base alla quantità di acquad’osmosi aggiunta.

66.. LLee ppiiaannttee ssoonnoo rriiffuuggiioo ee lluuooggoo ddiiddeeppoossiizziioonneeUn’altra importante funzione dellepiante d’acquario è quella di offrireprotezione ai pesci più piccoli.Inoltre, le piante sono il luogo prefe-rito di molti pesci per la deposizio-ne delle uova.E ancora: sugli steli e sulle fogliedelle piante d’acquario vivono pic-coli animali di cui i pesci possonocibarsi con facilità.EErrggoo, le piante vive in acquariosono insostituibili.

CCoommee ffaarr ccrreesscceerree llee ppiiaannttee iinnaaccqquuaarriiooNon è compito di questo opuscolopresentare un catalogo delle pianted’acquario, ma vorrei dirvi qualcosasu come assicurare loro una crescitasana e vitale. Abbiamo fin qui parlato di fondo, diluce, di trattamento organico del-l’acqua. Ora affronteremo il tema dicome coltivare correttamente lepiante in acquario.Fondamentalmente in acquariousiamo sia acqua del rubinetto siaacqua d’osmosi. Tra i due tipi diacqua esiste una grande differenzaper quanto riguarda il contenuto diminerali. L’acqua di rubinetto contiene catio-ni bivalenti, soprattutto calcio emagnesio, in grande percentuale,mentre è carente, se non priva, dicationi monovalenti, p.es. il potas-sio, sostanza nutritiva importantis-sima per le piante. L’acqua osmoti-ca, invece, è assolutamente priva diminerali. Entrambe sono inadegua-te per la crescita delle piante. Nelleacque naturali di tutto il mondo èstata appurata, su basi scientifiche,una cosiddetta “concentrazione diioni standard”, ovvero si è constata-to una forte similitudine nel rappor-to reciproco tra gli ioni disciolti nel-l’acqua (GESSNER, HydrobotanikVol. I). Tale concentrazione non siriscontra nelle acque di rubinetto oosmotiche. In entrambi i casi, perottenere una buona crescita dellepiante, occorre prendere opportuniprovvedimenti. Aquaristica ha affrontato questoproblema e propone le seguentisoluzioni:

PPllaannttaa PPlluuss ppeerr aaccqquuaa ddii rruubbiinneettttooSi potrebbe definire questo prodot-to un fertilizzate di bilanciamento ofertilizzante integratore (3). E’costituito da quei componenti chemancano all’acqua di rubinetto,mentre è privo di quei minerali chein genere vi abbondano, come adesempio calcio, magnesio, calcare,ecc. Necessariamente aumenta ilcontenuto di sali nell’acqua, comerivela anche l’elevata conducibilità.Molti pesci provenienti da biotopiad acque tenere non tollerano unlivello di sali così elevato, per que-sto io consiglio essenzialmente di

PPeerrcchhèè ccoollttiivvaarree ppiiaannttee iinn aaccqquuaarriioo??5

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PPllaannttaa--2244,, oolliiggooeelleemmeennttii ppeerr ttuuttttii iittiippii ddii aaccqquuaaPlanta-24 è un fertilizzante giorna-liero in forma liquida adatto a tuttele piante d’acquario in acquari d’ac-qua dolce. Planta-24 contiene unaventina di oligoelementi, compresiferro e manganese, che le pianteassumono in piccolissime quantitàogni giorno. Non è possibile sommi-nistrarle in quantità maggiori (costi-tuendo una riserva), poiché in quelcaso potrebbero avere effetto tossi-co. In Planta-24 gli oligoelementisono legati a moderni vettori disostanze nutritive (chelatori) che limantengono in soluzione impeden-done la cristallizzazione e la preci-pitazione. Il rapporto reciproco tragli oligoelementi è risultato da annidi ricerche condotte nei biotopinaturali e provato in numerosiesperimenti.

PPllaannttaa 2244 CChheeiirroonn®® AAccttiivvE’ di questi giorni il varo di unagrande evoluzione per questo pro-dotto: “Planta 24 formulaCheiron® Activ”. Perché? Neglianni i batteri hanno imparato asfruttare l’EDTA come fonte dinutrimento, mentre nella nuovaformula è contenuta una misceladi nuovi chelatori in grado di supe-rare i limiti di 40 anni di adatta-mento. Il nutrimento giornalieroPlanta 24 ora è molto più efficacee costante, come il test del ferronuovamente mostrerà.In abbinamento con Planta Basic ePlanta Plus, Planta-24 integra ecompleta in modo ideale la serie difertilizzanti per piante d’acquariocoprendo il loro fabbisogno disostanze nutritive per 24 ore.

Il dosaggio di Planta 24 è di 1 goc-cia al giorno ogni 50 litri di acquadell’acquario. Questo vale comeregola generale. Siccome il reale fab-

bisogno di oligoelementi dipendeda vari fattori (luce, massa vegetale,CO2), il dosaggio esatto si ottienecontrollando di tanto in tanto il con-tenuto di ferro, che nelle ore seralidovrebbe essere ancora tra 0,01 e00,5 mg/l.

PPllaannttaa PPrriimmoo ppeerr ppiiaannttee dd’’aaccqquuaarriiooNegli acquari ad acqua tenera(acqua di osmosi) esiste un proble-ma di partenza: fin dall’inizio ènecessario somministrare alle pian-te composti a base di azoto, sostan-za nutritiva di base, e di fosforo.Sebbene siano abbondanti nell’ac-qua di rubinetto (per l’acquariotroppo abbondanti), questi compo-sti vengono trattenuti nel processodi depurazione tramite osmosiinversa ed eliminati. In generale, inacquario non c’è carenza di compo-sti di azoto e fosforo, prodotti inquantità sufficienti dai processimetabolici dei pesci sotto forma diammoniaca e fosfati. Ma solo quan-do i batteri sono sufficientementematuri riescono a trasformare gliscarti dei processi metabolici insostanze nutritive azotate, fosfato epotassio. In genere occorrono parec-chi giorni; per questo è consigliabi-le dare alle piante appena introdotteun aiuto iniziale.Per l’avviamento dell’acquarioAquaristica propone l’uso oculato diPlanta Primo A + K che fornisce allepiante le principali sostanze nutriti-ve di cui hanno bisogno. Questoevita una stasi nella crescita nel deli-cato periodo di avviamento e finchéil sistema acquario non sia in gradodi produrre da sé queste sostanze. Ilcontrollo di nitrati e nitriti è utileper osservare questo interessanteprocesso. Quando il test di nitrati dàrisultato positivo, l’uso di PlantaPrimo A va interrotto. Molto interessante e di grande sod-

disfazione troverete anche il flaconedi Planta Primo K, un integratore dipotassio da somministrare allepiante quando si riscontra unacarenza di questo elemento: l’in-giallimento delle foglie, nonostanteun apporto abbondante di ferro èun chiaro sintomo.

IIll ccaarrbboonniiooNon si può fare a meno, anche in unpiccolo opuscolo come questo, dispendere due parole per il carbonio.Per tutte le piante della terra il car-bonio è la sostanza nutritiva piùimportante dal punto di vista quan-titativo e questo vale anche per lepiante acquatiche. Le piante emerseassumono il carbonio dall’anidridecarbonica (CO2) presente nell’aria.Per esse questa è l’unica fonte pos-sibile. Le piante acquatiche hanno,invece, maggiori opportunità:

1 si servono sia dell’anidride carbo-nica “libera” (CO2), come fanno lepiante emerse, sia di quella discioltain acqua in forma gassosa, sia dellaCO2 presente nell’aria (quando l’ap-parato fogliare si trova a contattocon l’aria: es. la parte superiore difoglie galleggianti oppure fogliefuoruscite dall’acqua).2 attingono dal carbonio “liquido”,ovvero l’acido carbonico,3 utilizzano il carbonio “legato”presente nei carbonati.

Siccome le alternative 2 e 3 inacquario sono alquanto complicate,nella pratica acquariofila si è affer-mata l’alternativa 1.

In questo modo, oltre all’apporto dicarbonio alle piante, regoliamo conla CO2 in forma gassosa anche ilvalore pH, quindi il grado di aciditàdell’acqua.

Per le piante che crescono sommer-se il gas anidride carbonica (CO2) èla fonte di carbonio più gradita e piùcomoda. Tuttavia, se non vienesomministrata di continuo, è unafonte che si esaurisce rapidamente,poiché oltre all’assunzione da partedelle piante, la CO2 nell’acqua ha latendenza di raggiungere l’equilibriocon il contenuto di CO2 nell’aria,quindi ad evaporare lentamente dal-l’acqua. Diventa così spesso unasostanza carente e l’acqua diventaalcalina in base alla durezza carbona-tica. E’ necessario, quindi, prodigarsiper un apporto costante. In commercio vengono oggi propostimoltissimi apparecchi per la sommi-nistrazione di CO2 nell’acqua dell’ac-quario. Si va dal metodo semplicecon lievito e zucchero, che però nonlavora in modo del tutto affidabile estabile, fino ai sistemi completamen-te automatici, in grado di mantenerestabile il livello di CO2 e il valore pHper settimane. Sono composti essen-zialmente da una bombola di CO2 (divarie dimensioni), un riduttore dipressione e un’elettrovalvola che, incollegamento con un apparecchioelettronico di misurazione e control-lo, apre all’occorrenza la fonte diCO2, consentendo al gas di diffonder-si tramite un cosiddetto reattore didiffusione o anche semplicementetramite una pietra porosa.

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Anche in questo capitolo, come giànel capitolo riguardante le piante,preferisco evitare un mero elenco dinomi di pesci e spiegare, invece, acosa è necessario fare attenzionenel popolamento di un acquario,affinché i pesci possano integrarsi almeglio con tutto il sistema. Anchein questo caso c’è l’imbarazzo dellascelta e il difficile compito di farequella giusta. Per prima cosa occor-re considerare le dimensioni dellavasca. E’ chiaro ad ogni acquariofiloche in un acquario piccolo non sipossono allevare pesci troppo gran-di, che discus e scalari devono esse-re ospitati in vasche da almeno 100litri ed anche che l’abbinamentodelle diverse specie deve essereaffrontato con avvedutezza. Sull’argomento si possono trovareoggi molti libri, articoli su rivistespecializzate e informazioni suinternet. Da queste fonti si puòimparare qualcosa sull’origine deipesci, sulle temperature dell’acqua,la salinità (conducibilità), la durez-za e altri parametri, fino alle analisicomplete dei biotopi originali.Molto utile ed interessante sarà lalettura dei due articoli del dr. A.

Mancini pubblicati su Aquariumoggi 3/06 pag. 13 e 2/07 pag. 24.Nativa Basic si usa per la produzio-ne di acqua per l’allevamento cheha la stessa composizione chimicadei biotopi originali.I dati di durezza e conducibilità viaiutano a fornire all’acqua di osmo-si, grazie all’impiego di Nativa Basic(o Planta Basic in acquario conpiante), le medesime condizionichimiche dei biotopi naturali. Bastaaggiungere Nativa Basic o PlantaBasic fino a raggiungere la conduci-bilità del biotopo d’origine. In man-canza di un misuratore di conduci-bilità, è possibile utilizzare, perorientarsi, i valori di durezza totaleo carbonatica.Fin dal primo allestimento è beneimpiegare anche pesci noti per laloro voracità nei confronti dellealghe, prevenendo così fin da subitoil rischio di una infestazione dialghe. Pensiamo soprattutto ai pic-coli Otocinclus affinis e O. vittatusche raschiano ininterrottamente le

alghe sulle foglie, sugli steli e sulleradici presenti in acquario. Da citareanche i vivaci guppy, Poecilia reticu-lates, che rosicchiano senza posa lavegetazione minuta che cresce sullefoglie. E fa parte della combriccolaanche il cosiddetto Black Molly,Poecilia shenops, che pure si ciba dalmattino alla sera di cespugli dialghe, perfino delle temute algheverdi e verdi-azzurre filamentose.Ma la cerchia dei pesci “mangiatoridi alghe” è ancora più vasta. Negliacquari un po’ più grandi può vale-re la pena introdurre i Platy,Xyphopherus maculatus o X. varia-tus. Questi pesci vengono propostiin varie forme d’allevamento e sicibano volentieri di alghe filamen-tose.Esistono, in ogni caso, anche altrespecie che mostrano una predilezio-ne per le alghe, che tuttavia sonoadatti solo ad acquari con almeno60 litri di capacità. E’ vero che que-sti pesci si trovano in commerciomolto piccoli, ma diventano poitroppo grandi per i mini acquari. E’il caso, per esempio, di Crossocheilossiamensis, che soprattutto da giova-ne è un grande mangiatore di alghee per giunta predilige le alghe a pen-nello, tanto temute in acquario.Tuttavia, negli acquari più piccoli èpossibile ospitare solo esemplarigiovani, che successivamente devo-

no essere trasferiti in acquari ade-guati alla loro lunghezza che rag-giunge i 15-18 cm.Per gli acquari di maggiori dimen-sioni è adatto anche Gyrinocheilusaymonieri, spesso chiamato amiche-volmente „pulivetro“ dagli acqua-riofili. Tuttavia questo pesce conl’età tende a diventare un “mangia-tore di alghe” piuttosto pigro e a svi-luppare una certa aggressività neiconfronti degli altri pesci.Se dedico così ampio spazio ai pescimangia-alghe in questo contesto,non è certo senza motivo. Le alghesono il nemico più infido dell’ac-quariofilo. Si propagano in men chenon si dica e l’acquariofilo perdepresto l’entusiasmo in questohobby e lo attacca al chiodo.

AAtttteennttii aall ppeesscceeVorrei, però, mettere in guardia dauno dei pesci “mangiatori di alghe”spesso raccomandati. Si tratta diAncistrus dolichopterus: con i denti-ni affilati raschia le foglie delle pian-

PPeessccii6

1)Nativa Basic viene utilizzato perprodurre acqua ideale per l’alleva-mento, con composizione chimicauguale a quella dei biotopi naturali.2)Gyrinocheilus aymonieri, unapprezzato mangiatore di alghe.

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3) Un pesce d’acquario moltoapprezzato e utile fin dall’inizio:Otocinclus affinis o O. vittatus. 4) Questo è un pesce da evitare sein acquario vi sono esemplari diEchinodorus: le foglie avrebberopresto questo aspetto.

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te d’acquario così a fondo da provo-care danni alla superficie della lami-na fogliare, soprattutto nelle specieEchinodorus. La foglia di conseguen-za marcisce e alla fine ne rimanesolo lo scheletro.

PPiiaannttee ccoonnttrroo aallgghhee L’acquariofilo attento osserverà chealcune piante vengono risparmiatedalle alghe. Ma c’è di più: alcunepossono essere impiegate nellalotta contro le alghe in acquario.Diversi autori, infatti, sottolineanol’azione preventiva anti-alghe di

diverse Ceratopteris. Si tratta di unafelce galleggiante molto interessan-te e, in acquario, anche molto deco-rativa.

LLaa cchhiimmiiccaa ccoonnttrroo llee aallgghhee??I preparati chimici appositamentestudiati per eliminare le alghe devo-no essere utilizzati esclusivamentein caso di estremo bisogno. In gene-re mirano a disturbare la crescita.Ma siccome le alghe sono parentidelle piante superiori, non è daescludere che anche queste ultimesubiscano danni e rallentamentinella crescita. Del danneggiamentodelle piante ne approfittano, in ulti-ma analisi, proprio quelle alghe chesi volevano combattere.

GGllii ““ssppaazzzziinnii”” ddeellll’’aaccqquuaarriiooLa parola “spazzino” non deve esse-re intesa qui come discriminante. Alcontrario, si tratta di pesci moltobelli; tutte le specie del genereCorydoras (C. paleatus, C. panda, C.schwartzi, C. aeneus, C trilineatus,solo per citarne alcune) sono pescidi branco pacifici, piccoli e vivaci,che vivono di preferenza nei pressidel fondo. E qui svolgono una fun-zione davvero utile per l’acquario:spazzano e raccolgono tutti i resti dimangime che altrimenti si deposite-rebbero tra i granelli di ghiaia e mar-

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6 5) Alghe filamentose su una fogliadi Echinodorus. Le alghe rosse, cuiappartiene anche questo tipo dialga, sono in genere segno di un’ec-cessiva presenza di silicio, fosfato enitrato.6) Le temute alghe “a pennello” suuna foglia di Cryptocoryne.7) Corydoras paleatus.8) Corydoras trilineatus.

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cendo verrebbero ricoperti da fun-ghi. In cambio di questo preziosolavoro, l’acquariofilo deve assicura-re un fondo fine e morbido, poichéuna ghiaia con spigoli vivi ferirebbei loro barbigli. In questo caso puòessere utile un anello posiziona-cibo, che fa sì che il mangime seccoaffondando si concentri semprenello stesso punto dell’acquarioinvece di spargersi su tutto il fondo.Tale punto deve essere allestito consabbia o ghiaia molto fine e arroton-data per risultare particolarmente“morbido”.

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All’alimentazione buona e correttadei nostri pesci dovremmo dedicarela massima attenzione che invecespesso è carente. L’alimentazioneoggi non è più un problema, poichéabbiamo a disposizione mangimiad alta qualità per quasi tutte le spe-cie. La gamma offerta va dai mangi-mi secchi, in varie forme (granularedi varie dimensioni in base allabocca dei pesci, pastiglie adesivestudiate per i pesci di fondo, mangi-me in fiocchi) fino ai mangimi sur-gelati e liofilizzati.Energy Gran di Aquaristica (12) èun mangime granulare disponibilein varie granulometrie. Il particola-re processo produttivo a basse tem-perature assicura un’elevata stabili-tà delle vitamine in esso contenute.Energy Gran è quindi un mangimecompleto adatto alla maggior partedei pesci d’acquario e con una dige-ribilità del 94%. Possiamo così riassumere le caratte-ristiche di questo mangime:1. E’ disponibile in varie granulo-metrie in base alle dimensioni dellabocca dei pesci; si può quindi sce-

gliere la granulometria esatta (ipesci mangiano i cibo a pezzetti);2. è stabile in acqua, anche dopo unlungo contatto con il fondo;3. contiene tutte le sostanze nutriti-ve necessarie;4. ha un contenuto stabile di vita-mine;5. è pressoché asettico;6. si mantiene a lungo inalterato;7. evidenzia il colore dei pesci;8. favorisce la salute dei pesci;9. è privo di coloranti e conservanti.

Energy Gran ha inoltre una caratte-ristica molto apprezzabile: è unmangime a tre livelli. Appoggiatocon attenzione sull’acqua, il mangi-me galleggia, mentre alcuni granelliaffondano. Pesci di branco hannocosì la possibilità di nutrirsi sia insuperficie sia ai livelli medi dell’ac-quario. Una parte raggiunge il sub-strato e viene riservata ai pesci difondo.

Ogni quanto si somministra il man-gime?Il dosatore è senz’altro il mezzo

migliore, semplice ed igienico, persomministrare il mangime EnergyGran. Sono sufficienti una o duedosi, in base al numero di pesciospitati. Si somministra il mangimepiù volte al giorno, mmaa iinn ooggnnii ccaassoossoolloo nneellllaa qquuaannttiittàà cchhee ppoossssaa eesssseerreeccoonnssuummaattaa eennttrroo ppoocchhii mmiinnuuttii.

MMaannggiimmii ssppeecciiffiiccii ppeerr ssiittuuaazziioonniippaarrttiiccoollaarriiVorrei presentare, inoltre, alcune“specialità” studiate per soddisfareesigenze particolari:EEnneerrggyy GGrraann MMiiccrrooEnergy Gran Micro è un mangimed’accrescimento, specifico pernutrire gli avannotti, gli avventoripiù piccoli dell’acquario, e i pesciche non superano i 2 cm. E’ costi-tuito da granulare con microparti-celle 0,2-0,4 mm, pressato a freddo.Straordinariamente ricco di vitami-ne, ha un elevato contenuto di pro-teine altamente digeribili, un parti-colare apporto di energia, un corret-to rapporto di aminoacidi (tra cuicisteina e metionina) e il 13% diacidi grassi specifici, come gliOmega 3.EEnneerrggyy GGrraann KK11Energy K1 (13) è un mangime com-pleto per tutti i pesci d’acquario chevivono sul fondo. Rappresenta,inoltre, un alimento integrativo pertutti i pesci, grazie al contenuto divitamina K1, beta-carotene, vitami-ne A, D3, E, C, nonchè le nuovesostanze beta-glucano e nucleoitidi.Energy K1 è composto da mollu-schi e crostacei, latte e derivati dellatte, estratto di lievito, è ricco dibeta-glucano e nucleotidi, uovo e

derivati dell’uovo, cereali, sostanzevegetali, vitamine e sostanze mine-rali, quali lecitina. Energy K1 è utile sia nella profilas-si, sia come adiuvante delle terapie.Viene utilizzato per rendere stabile,giorno dopo giorno, la salute delpesce. Grazie alla sua forma conca-va, Energy K1 aderisce facilmenteal vetro anteriore dell’acquario.EEmmuullVViittaaQuesta premiscela iperattiva conemulsione di preziose (13) vitami-ne A, D3, C, K1, beta-carotene e leci-tina, altamente concentrata e lipo-solubile, è utile per integrare edottimizzare la dieta giornalieracomposta da mangime secco o sur-gelato, in fiocchi o granulare. Lacomposizione vitaminica è benbilanciata e contribuisce a mantene-re il pesce in buona salute.

AAnnddaarr ppeerr ssttaaggnnii:: iinn oo oouutt??Una volta gli acquariofili avevanol’abitudine di andar per stagni o permaceri per raccogliere cibo vivo peri propri pesci; un’attività oggi pur-troppo molto limitata. I “raccoglito-ri di cibo per pesci” sono diventatirari. I laghetti vengono spesso datiin affitto o si trovano su proprietàprivate. Se nel macero ci sono pesci,c’è il pericolo di portare in acquarioassieme al cibo anche malattie oparassiti dei pesci. Chi necessitaassolutamente di cibo vivo perdeterminate esigenze di allevamen-to, ha la possibilità di allevarlo dasé, come nel caso di Artemia e ver-metti Grindal e Enchitrei, per picco-li pesci e avannotti. Inoltre, sonooggi disponibili ottimi mangimi lio-filizzati, garantiti esenti da germipatogeni, come ad esempio EnergyFDArtemiaplus, EnergyFDChirono-musplus, EnergyFDTubiflexplus checomodamente risolvono il proble-ma (14-16).

IIll mmaannggiimmee ppeerr ii ppeessccii

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L’acqua è un mezzo molto eteroge-neo e con grande reattività, oltre adessere un solvente eccellente pernumerosi sali e gas. E come ambien-te vitale per pesci e piante è essen-zialmente più sensibile di quanto losia l’aria per l’uomo e per i mammife-ri. Se si conducesse un’analisi chimi-ca accurata nei tanti acquari europei,si rimarrebbe stupiti dal risultato: dif-ficilmente si troverebbero due acqua-ri con gli stessi valori dell’acqua.

CCoossaa ssuucccceeddee cchhiimmiiccaammeennttee nneellffoonnddoo ……Solo quando l’acquario è completa-mente allestito, con fondo, acqua,pesci e piante, i processi chimici ini-ziano a svolgersi a pieno. Nel fondo siforma una quantità di gas, per esem-pio metano, anidride carbonica eacido solfidrico, ma succedono anchealtre cose: l’azoto ripercorre in qual-che modo tutte le fasi chimiche dalnitrato all’ammonio. Il ferro trivalen-te, difficilmente solubile, si trasformain ferro bivalente solubile. Numerosilegami reagiscono e tutte queste rea-zioni nel fondo influenzano natural-mente anche l’acqua.

...... ee nneellll’’aaccqquuaaNell’acqua, dal punto di vista chimi-co, i processi sono più vivaci. Il meta-bolismo e la fotosintesi delle piante sisvolgono grazie alla luce. L’acido car-bonico e il bicarbonato vengono con-sumati, scissi nelle piante e il carbo-nio viene trasformato. L’ossigenoviene ceduto all’acqua. Ma accadeanche qualcos’altro. Quando le pian-te traggono carbonio dagli idrogeno-carbonati e, in casi estremi, dai carbo-nati, l’acqua si arricchisce di idrossididi calcio e di magnesio. A seguito di

queste reazioni chimiche il valore pHaumenta, l’acqua diventa alcalina. Lepiante, però, traggono dall’acquaanche altre sostanze nutritive, qualiazoto, potassio, fosforo, zolfo ecc. tra-sformando a loro volta l’ambientechimico.

...... ee ppooii ii ppeesscciiAnche i materiali di scarto prodottidai pesci, urina ed escrementi, inacqua reagiscono chimicamente. Ipesci respirano ossigeno e liberanoanidride carbonica. Quest’ultima silega con l’acqua formando acido car-bonico, un agente in grado di scom-porre composti di calcio, influenzan-do la durezza e l’acidità. Questonaturalmente non vale solo per ipesci, ma anche per tutte le altre crea-ture che vivono nell’acquario: lelumache, i gamberetti e – oddio! – ibatteri.Infine anche i resti di mangime e leparti vegetali in decomposizioneinfluiscono notevolmente sull’am-biente chimico tramite i composti daessi derivati: acidi umici ed ammi-noacidi.Anche i filtri introdotti nell’acquario,siano essi meccanici o biologici,fanno la loro parte nell’ambiente chi-mico.E tutto questo accade in un conteni-tore relativamente piccolo, in quantose anche l’acquario fosse di dimen-sioni notevoli, in confronto alledimensioni dei biotopi naturalisarebbe sempre una pozzanghera.Per i motivi sopra elencati vorrei rac-comandarvi di tenere d’occhio i pro-cessi chimici nel vostro acquario. Viconsiglierò di seguito alcune misura-zioni standard fondamentali da effet-tuare ogni tanto (o anche abbastanza

spesso), per tenere sotto controllo iparametri fondamentali. D’altrondeeseguire queste “analisi” è divertentee dà l’opportunità di approfondire lachimica dell’acqua, anche al di là del-l’acquario.

LLaa dduurreezzzzaa ddeellll’’aaccqquuaaTutti avrete già sentito parlare didurezza dell’acqua. La si incontranon solo in acquario, ma anche nellavita di tutti i giorni. Ha una suaimportanza quando si cucina, quan-do si prepara il tè, nel fare una docciao una lavatrice, e diventa pericolosaquando a causa del deposito di calca-re i tubi dell’acqua si deteriorano.Esistono due tipi di durezza: perprima la dduurreezzzzaa ttoottaallee, formata daicationi calcio e magnesio; la chimicamoderna parla anche di “somma dimetalli alcalino-terrosi”. Vi è poi ladurezza carbonatica, anch’essa unconcetto antico in acquariofilia e pursempre moderno. Il chimico parla di“capacità tampone” o meglio capaci-tà tampone fino a pH 4,3. E questospiega ancor meglio il significatodella durezza carbonatica: esprime lacapacità tampone dell’acqua nel neu-tralizzare gli acidi. Entrambe ledurezze hanno una grande impor-tanza in acquariofilia: nell’alleva-mento dei pesci, nella fertilizzazionedelle piante e nel controllo del valorepH.Ecco una breve classifica generaledelle durezze totali:0 - 3° dH: acqua molto tenere4 – 5° dH: acqua tenera6 – 10° dH: acqua media10 – 15° dH: acqua dura> 15° dH: acqua molto duraTenere sotto controllo le due durezzenon è un problema. In commercio sitrovano test a goccia molto semplici.Il test GH è composto da un misuri-no da 6 e 12 ml e da un contagoccecon il reagente di misurazione. Siriempie il contagocce con 6 ml diacqua d’acquario e si aggiunge gocciaa goccia il reagente fino a quando siottiene una variazione di colore darosso violetto a blu. Ecco fatto. Ladurezza dell’acqua è uguale allegocce versate. Se avete utilizzato 8gocce, significa 8° dH. Semplice, no? Altrettanto semplice è la misurazio-ne della durezza carbonatica. Poteteaumentare la precisione della misu-razione, se invece di 6 ml usate 12ml di acqua dell’acquario. In questocaso ad ogni goccia corrisponde 0,5°dKH.

IIll vvaalloorree ppHH iinn aaccqquuaarriiooCosa ci dicono i singoli campi delvalore pH? Un pH inferiore a 6 signi-fica che l’acquario è decisamente nelcampo acido. Attenzione! Il valorenon deve scendere oltre. Il valoreideale a cui tendere è tra 6,0 e 8,0°dKH. I motivi per cui il valore pH siabbassa troppo (<5,5 °dKH) posso-no essere una durezza carbonaticatroppo bassa o un’eccessiva presenzadi acido carbonico. Per esempio, a

causa di una crescita non ottimale lepiante potrebbero non adempierealla loro funzione di consumatori dianidride carbonica.Anche un valore pH superiore a 8.0deve mettere in allarme. Alcuni pescinon lo sopportano. Il valore pH trop-po elevato potrebbe essere determi-nato dalla troppa luce (irradiazionesolare). Le piante consumano troppoacido carbonico che sottraggono aicarbonati. Per questo la reazione del-l’acqua si sposta nel campo alcalino.Primo rimedio: abbreviare i tempi diilluminazione. Naturalmente esisto-no anche altri motivi che suggerisco-no di mantenere il valore di pH al disotto di 8,3° dKH. Per esempio quan-do nell’acqua è presente troppoammonio. Ad un valore di pH supe-riore a 8,3 °dKH l’ammonio si tra-sforma in ammoniaca, altamente tos-sica per i pesci. Misurare il valore pH è facile quantomisurare la durezza. Si riempie ilmisuratore con 12 ml di acqua del-l’acquario a cui si aggiungono 5gocce di reagente. Dopo avere agitatoil misuratore per alcuni secondi siconfronta il risultato con la cartacolorimetrica.Al momento dell’acquisto occorre farattenzione, poiché esistono test perdiversi campi di pH, per esempio 4-10, 6-7,2 e 7,3-8,5.

NNeessssuunnaa cchhaannccee aaii nniittrriittiiQualcosa è già stato detto sulla nitri-ficazione all’inizio del capitolo.Anche la misurazione dei nitriti nonè più difficile di quella della durezzae del pH. Il solito misuratore vieneriempito con 6 ml di acqua dell’ac-quario, vi si aggiunge un misurinocolmo di polvere, si agita un po’ ilcontenitore e dopo tre minuti si con-fronta il colore ottenuto con la scalacolorimetrica. E subito sapete se il livello di nitriti ènormale o pericoloso per i vostripesci.

LLaa ffeerrttiilliizzzzaazziioonnee ddeellllee ppiiaannttee èè aa ppoossttoo??Tra le misurazioni standard da effet-tuare in acquario c’è anche il test delferro. Utile per rilevare il contenuto diferro, il test è anche un indicatoreimportante per i restanti oligoele-menti. Nel fertilizzante Aqua Planta-24 una ventina di oligoelementi èlegata a chelatori; tra essi il ferro assu-me una funzione basilare. In pratica,se il test stabilisce un livello di ferrosufficiente, si può assumere cheanche i rimanenti oligoelementi(manganese, litio, stagno, zinco, allu-minio ecc.) siano presenti in quantitàsufficiente.Anche questa misurazione è sempli-ce e agevole. Si riempie il misuratorecon 12 ml di acqua dell’acquario, siaggiunge un misurino colmo direagente e si attende 3 minuti. Infinesi passa a confrontare il colore ottenu-to con la carta colorimetrica. Il campoottimale è tra 0,05 e 0,1 mg/l di Fe.

FFiiddaarrssii èè bbeennee,, ccoonnttrroollllaarree èè mmeegglliioo7

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1. Fare una lista di tutto il materialeoccorrente per l’allestimento.2. Scegliere il luogo dove collocare

la vasca tenendo conto di: incidenzadella luce, base d’appoggio che deveessere pari, tipo di pavimento (par-quet, moquette) e sua portata, colle-gamento elettrico ben accessibile,ciabatta con almeno 5 prese.3. Montare il mobile in posizionestabile; può essere utile una livella.4. Eseguire le installazioni all’inter-no del mobile: prese distributoresecondo le utenze, installazione dieventuale filtro, sistema CO2 (bom-bola).5. Posizionare sopra il mobile degliammortizzatori, quale base d’ap-poggio dell’acquario per protezionecontro le vibrazioni dovute al traffi-co stradale, ferroviario, ecc.6. Pulire l’acquario accuratamentesia all’interno che all’esterno.7. Se si usa un riscaldatore delfondo, posizionare bene i cavi fis-sandoli al fondo con silicone o anco-raggi appositi.8. Gli strumenti di regolazione ecomando di riscaldamento e CO2vengono montati all’esterno dell’ac-quario in posizione accessibile evisibile; fissare le sonde medianteventose all’interno dell’acquario.9. Adattare e fissare uno sfondonaturale all’interno o, eventualmen-te, all’esterno dell’acquario.10. Preparare il fondo: lavare laghiaia. Per un acquario da 100 litri

si consigliano le seguenti miscele ascelta: 11-12 litri, costituiti da unamiscela di 3 litri Plantalit Mix atti-vato con gli appositi batteri e 8 kg diquarzo.11. A questo punto introdurre ilmateriale di decorazione: rocce,radici, legni di palude, ecc (assicu-rarsi che sia tutto ben pulito).12. Riempire il filtro con il materia-le filtrante scelto.13. Installare tubi e cavi speciali.14. Installare le pompe di circola-zione. La gabbia di aspirazione deveessere montata ad almeno 5 cm didistanza dal fondo.15. Ultimi preparativi tecnici: colle-gare il timer del sistema illumina-zione (10 ore) e la mangiatoriaautomatica.16. Introdurre il materiale di fondopreparato, come descritto nelCapitolo 4, senza acqua, predispor-re le terrazze, linea di prospettivaverso il retro.17. Riempire l’acquario lentamentecon acqua temperata. Consiglio:collegare il tubo per il cambio del-l’acqua in bagno o in cucinamediante un normale collegamentoa vite. Non far scorrere l’acqua daun lato, meglio distribuirla conl’aiuto di un piatto o simile, inmodo da non smuovere il fondo.18. Riempire l’acquario con acquasolo fino a metà. 19. Disporre le piante secondo ilprogetto precedentemente studiato.

Estrarre le piante dal vasetto, elimi-nare completamente la lana di roc-cia, accorciare le radici ed eliminarele foglie più brutte. Lavare le pianteper eliminare i residui di nutrientidella coltura in terra.Molto pratico nell’allestimento edecorazione il Kit AQ Paesaggiocomposto da rastrello, forbici epinze, disponibili anche separata-mente (1).20. Finire di riempire con l’acqua. 21. Aggiungere il fertilizzante perle piante e i prodotti per il tratta-mento dell’acqua. In caso di acquad’osmosi: Planta Basic, Planta-24,Bio.logica, Bactiva, AquaDigest,Planta Primo. In caso di acqua dirubinetto: Planta Plus, Planta-24,Bio.logica, Bactiva, AquaDigest,Planta Primo.22. Montare l’impianto CO2 e met-terlo in funzione seguendo le istru-zioni.23: Montare la valvola di non ritor-no sul circuito CO2. 24: Consiglio: misurare ora per laprima volta la durezza carbonatica.25. Montare il test CO2 con indica-tore, riempito con acqua dell’acqua-

rio, visibile per il controllo dellaCO2.26. Applicare il termometro inposizione visibile.27. Impostare il termostato dell’ac-quario sui 25-26°C.28. Accendere le pompe di circola-zione e del filtro. 29. Eliminare i resti di piante dallasuperficie dell’acqua.30. Pulire con cautela i vetri dall’in-terno (2).AQ-up è il tergivetro magnetico gal-leggiante, rende facile e veloce lapulizia dei vetri.31. Adattare l’eventuale coperchio;negli acquari aperti la vista dell’ac-quario è globale. 32. Accendere l’impianto di illumi-nazione ...Ooooh!33. Controllo funzionale di tutti icomponenti importanti:a) tempo di accensione lucib) riscaldamentoc) impianto CO234. Diario di bordo: si consiglia ditenere un quaderno per il controllodell’acquario: data di allestimento,annotazione dei parametri misura-ti: temperatura, grado di durezza,valore pH, livello di ferro, ecc.Annotare anche le date di installa-zione delle lampade neon (sostitu-zione dopo 12 mesi).35. È ora di inserire i pesci! Nondimenticate: Crossocheilus siamen-sis, Poecilia sphenops, Otocinclusaffinis o O. vittatus. 36. Per le prime due settimanesomministrare il mangime conmolta cautela. Successivamente uti-lizzare la mangiatoia o un dosatore.37. Controllo delle piante nei primitre mesi: eliminare tempestivamen-te le alghe. Sostituire le piante chepresentano una cattiva crescita. 38: Buona navigazione: godetevil’acquario per lunghi anni!

L’installazione di unnuovo acquario puntoper punto Esempio: un acquarioda 100 litri

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La nuova strada

Stiamo aprendo una nuova strada peroffrire ai nostri pesci e alle nostrepiante un ambiente sempre più sanoe naturale. Dalle ricerche sulla “con-centrazione di ioni standard” delleacque tropicali nasce AQUA NewLine, la nuova linea di prodotti per unacquario veramente tropicale.

CCii pprreesseennttiiaammoo40 intensi anni di know how e lavorosono le radici di Aquaristica e ne ispi-rano le linee guida.

LLaa MMiissssiioonn ddii AAqquuaarriissttiiccaaQuando alla fine del 1986 PinaFranceschelli e Lisa Cagimanolis fon-dano la loro società a Bologna, dopoun lungo periodo di esperienze pio-nieristiche in campo acquariologico,hanno ben chiaro che i tempi sonopronti per un’acquariofilia diversa,dove i pesci sani nuotano nella cor-

rente e le piante lussureggianti sottouna luce tropicale escono dall’acquae fioriscono. Decidono quindi di indi-rizzare tutta la loro attività in questadirezione: prendono contatti conaziende che sentono vicine a questiideali e selezionano prodotti utili peril sistema acquario e in grado di risol-vere i problemi degli acquariofili(foto 1, 2 e 3).

LL’’aattttiivviittàà eeddiittoorriiaalleeA rendere tangibile questo percorso,si cura la pubblicazione di alcunilibri che oggi rappresentano vere pie-tre miliari per la cultura acquariologi-ca italiana comprendendo anche larivista Aquarium Oggi che da 14anni forma gli appassionati versol’acquariofilia di domani, vitale esostenibile (foto 4).

AAqquuaarriissttiiccaa:: ppaarrttnneerr ddii ggrraannddii mmaarrcchhiiSono molte le aziende che hannoscelto come Partner previlegiato lanostra Società: sono aziende storicheche lavorano in sintonia ai principi diAquaristica, producono prodotti diqualità, utili alla vita in acquario. Per

loro Aquaristica è distributore nazio-nale, cura l’informazione (nella foto5 il dr. Viero Amadei) ed il servizio diassistenza post-vendita tramiteun’equipe commerciale qualificata edinamica presente sul territorio (foto6 e 7) in collaborazione con i tanticentri specializzati nella vendita alpubblico.

AAqquuaarriissttiiccaa eedd AAqquuaa NNeeww LLiinneeNegli ultimi anni l’acquariofilia hacompiuto progressi enormi. Con latecnologia siamo riusciti a raggiunge-re traguardi mai immaginati prima;così facendo però abbiamo scopertonuove barriere apparentemente inva-licabili: pesci che non si riproduconoin cattività, batteri che hanno impa-rato a “rubare” il nutrimento allenostre piante e molto altro ancora. Kaspar Horst e Aquaristica: solo chiha inventato l’acquario ottimale, puòmigliorarlo!Dal 2003 Kaspar Horst, il padre ditutti i sistemi per l’acquario ottimale,accetta di proseguire assieme adAquaristica lo sviluppo della filosofiadell’acquario ottimale (foto 8). In

questa nuova fase vengono coinvoltiscienziati e ricercatori di chiara famacome ad esempio il dott. Prof. RolfGeisler (foto 9).Anche per la grafica e la fotografia siimpiega un personaggio di grandeesperienza: Michael Prasuhn (foto10). Sono questi anni di duro lavoro:si ricercano soluzioni a problemiaffrontati oltre 40 anni prima: ma giàoggi sono molti i prodotti innovativiche fanno parte del nuovo program-ma AQUA New Line introdottodall’Acquario Navigator. Aquaristica e la moderna acquariofi-lia di domani: con lo stesso entusia-smo di questi quarant’anni,Aquaristica guarda al futuro con lasua AQUA New Line, aprendo unastrada che non rinnega le radici diquella percorsa ma guarda ad un’ac-quariofilia moderna sempre più vici-na alla natura e sempre più generosadi soddisfazioni. Questo piccoloAcquario Navigator sia la guida sicu-ra verso un profondo interesse perl’acquariofilia assieme all’augurio ditutti noi a restare acquariofili per tan-tissimi anni.

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