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WorkshopAEROSTRUTTURE
Taranto, 14 Maggio 2012
Fatigue Design
Arturo Minuto (Airframe/Tecnologia Strutture)
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La Fatica delle Strutture Aeronautiche
2/43Taranto, 14 Maggio 2012
Indice
L’Integrità’ Strutturale
La Fatica in campo aeronautico
Le Norme Aeronautiche di riferimento
Sintesi del percorso progettuale
Il Progetto Statico
La Verifica a Fatica
Processi per il miglioramento della verifica a Fatica
L’ analisi a Damage Tolerance
Cenni sull’Integrità Strutturale delle Strutture in CompositoLa Fatica in esercizio: il monitoring dell’integrità strutturale
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La Fatica delle Strutture Aeronautiche
3/43Taranto, 14 Maggio 2012
Le rotture presentavano fratture nette, di tipo fragile, malgrado la buona qualità dei materiali impiegati;
I carichi operativi erano ben al di sotto dei valori ammissibili a rottura del materiale;
Non era stata riscontrata alcuna anomalia durante l’esercizio dei montacarichi.
Agli albori dell’Era Industriale l’integrità strutturale in genere è stata garantita da un “robusto” progetto statico basato sulla resistenza dei materiali; l’insorgere di problemi di fatica ha spinto i costruttori a riconsiderare i criteri di progetto
Il fenomeno della Fatica fu scoperto con molta probabilità dall’ingegnere minerario tedesco Albert a seguito dello studio delle rotture delle catene dei montacarichi delle miniere:
L’INTEGRITA’ STRUTTURALE
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4/43Taranto, 14 Maggio 2012
Gli studi teorici e la sperimentazione, sviluppata a seguito di tali rotture, dimostrò che la presenza di condizioni di carico cicliche nel tempo, seppure al di sotto dei valori sopportabili staticamente dal materiale, dava luogo alla enucleazione di cricche la cui propagazione avrebbe condotto alla crisi della struttura.
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LA FATICA IN CAMPO AERONAUTICO
Nel maggio 1952 entra in servizio il primo velivolo da trasporto civile con propulsore a getto e con pressurizzazione della cabina passeggeri, il Comet;
Nel gennaio 1954 un Comet esplode a circa 30,000 piedi di quota mentre vola sull’Isola d’Elba;
Nel marzo 1954 un altro Comet si disintegra mentre vola tra Roma ed Il Cairo
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7/43Taranto, 14 Maggio 2012
I Comet sono ritirati dal servizio e le indagini sugli incidenti dimostrano come circa 1800 cicli di pressurizzazione abbiano prodotto la presenza di cricche sulle strutture dei finestrini passeggeri la cui evoluzione aveva portato al cedimento strutturale finale;
Come conseguenza di tali incidenti nasce l’introduzione del Requisito di Durata a Fatica nelle Norme di Certificazione di strutture aeronautiche primarie.
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8/43Taranto, 14 Maggio 2012
L’EVOLUZIONE DEI REQUISITI: LA “DAMAGE TOLERANCE”
IL CRITERIO DI PROGETTAZIONE SAFE-LIFE
Come si è visto in precedenza, in seguito ai problemi del Comet nasce il requisito di progettazione sicuro a Fatica (Safe-Life): “Il componente strutturale deve essere progettato in modo da essere in grado di sostenere i carichi reali di esercizio, per l’intera vita operativa, senza mostrare evidenza di cricche rilevabili”;
Tale criterio, per quanto sicuro in teoria, può essere vanificato dall’insorgere di difetti accidentali (Scratches, abrasioni, danni da impatto, ecc.) probabili sia in fase di fabbricazione che durante l’esercizio;
L’approccio Safe-Life inoltre non fornisce alcun contributo alla definizione dei piani di manutenzione strutturale in esercizio
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9/43Taranto, 14 Maggio 2012
LA RIDONDANZA STRUTTURALE (L’APPROCCIO FAIL-SAFE)
Per mitigare il problema dei danni accidentali nelle strutture Safe-Life ed aumentare la sicurezza d’esercizio, si è introdotto in progettazione l’approccio Fail-Safe, creando nelle strutture primarie percorsi alternativi ai carichi in condizioni di cedimento dell’elemento critico.
LA STRUTTURA “DAMAGE TOLERANT”
Agli inizi degli anni ‘70, anche in virtù del consolidamento delle tecniche di analisi di propagazione delle cricche (Fracture Mechanics), si è introdotto nella progettazione strutturale l’approccio “Damage Tolerant”
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10/43Taranto, 14 Maggio 2012
IL “WIDESPREAD FATIGUE DAMAGE”
A seguito dell’incidente del volo “ALOHA” 737 anche il Widespread Fatigue Damage (WFD) deve essere considerato nella verifica dell’Integrità Strutturale.
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11/43Taranto, 14 Maggio 2012
Il WFD è causato dalla simultanea nascita e crescita di cricche multiple
Tale evento riduce la Resistenza Residua del componente strutturale fino al 30% e può produrre rotture catastrofiche inattese
Il Widespread Fatigue Damage (WFD)
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12/43Taranto, 14 Maggio 2012
Gli approcci progettuali discussi in precedenza sono regolamentati dalla seguente normativa:
LE NORME AERONAUTICHE DI RIFERIMENTO
CS 25.571(Certification Specification) Fatica/Dam.Tolerance
In ambito civile europeo sotto giurisdizione EASA:
FAR 25.571 (Federal Aviation Regulation) Fatica/Dam.Tolerance
In ambito civile americano sotto giurisdizione FAA:
MIL-STD 1530 (ASIP: Aircraft Structural Integrity Program)
In ambito militare USAF
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13/43Taranto, 14 Maggio 2012
L’INTEGRITA’ STRUTTURALE: SINTESI DEL PERCORSO PROGETTUALE
Progetto Statico (Disegno + Static Analysis + Full Scale Static Test)
Verifica a Fatica (Fatigue Analysis + Full Scale Fatigue Test)
Verifica a Damage Tolerance (D.T. Analysis + Full Scale D.T. Test)
Definizione Piani di Manutenzione in Servizio (MSG-3)
In Service Fatigue Monitoring
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14/43Taranto, 14 Maggio 2012
IL PROGETTO STATICO
Progettazione Preliminare (Lay-out) del componente
Definizione dei Carichi Statici (External Loads) Limit Loads (Massimi operativi)
Ultimate Loads (Massimi operativi x 1.5)
Definizione Carichi Interni (Internal Loads) dal modello FEM
Analisi dei dettagli critici
Sommario dei Minimi Margini Statici
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15/43Taranto, 14 Maggio 2012
PROFILI DI MISSIONE E CONDIZIONI DI CARICO
Condizioni di carico
In Volo:
Raffiche (Vertical and Lateral Gusts), Manovre, Pressurizzazione, ecc.
Al suolo:
Touch down, Taxi, Ground Turns, ecc
Flight Length (NM) Taxi Out
Climb
Cruise
Descent
Taxi I n
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16/43Taranto, 14 Maggio 2012
I CARICHI INTERNI (Stresses)
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17/43Taranto, 14 Maggio 2012
DETTAGLI CRITICI E MARGINE STATICO
Criteri per la scelta dei dettagli critici:
Elevata Severità dei Carichi
Elevata ridistribuzione di Stress dopo rottura
Proprietà dei Materiali
Aree suscettibili al Danno Accidentale
Precedenti Esperienze di Prova Statica o Servizio di velivoli simili
M.S. = 1acting
allowable
M.S. = 1acting
allowable
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18/43Taranto, 14 Maggio 2012
LA VERIFICA A FATICA
La fatica: un fenomeno ciclico, il concetto di ciclo di fatica
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19/43Taranto, 14 Maggio 2012
I cicli di fatica nel volo
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20/43Taranto, 14 Maggio 2012
Le curve S-N ed il concetto di Danno di Fatica
La sollecitazione S = 32 Kg/mm2 produce una durata N = 300 cicliIl danno della sollecitazione S = 32 Kg/mm2 è pari a 1/N = 0.0034
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21/43Taranto, 14 Maggio 2012
Se i cicli di Ground Turn avessero come valore massimo S = 32 Kg/mm2 il danno della condizione di volo (DGroundTurn) sarebbe pari a 0.0034x6 = 0.02
Il danno totale del volo sarà pari alla somma dei danni di tutte le condizioni di carico e cioè:
DVolo = DGTurn + DTaxi + DGusts + DManoeuvres + DYawMan + DTouchDown
Quando il Danno di fatica in un componente è D = 1 si assume probabile la rottura per Fatica
DTotale = Dvolo x Numero voli di progetto x Scatter Factor
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22/43Taranto, 14 Maggio 2012
MISSION PROFILECruise
Taxi outTaxi in
DescentClimb
SCATTER FACTOR
DESIGN LIFE GOAL
G.A.G.Flight
FATIGUE SPECTRUM
FATIGUE LIFES
tres
s
Endurance
FATIGUE DAMAGE
Str
ess
Endurance
N
nD
FATIGUE MARGIN
Str
ess
Endurance
1StressGAG
AllowStressFM
DETAIL: Kt
Kt
F.S.F.
FSF*DamageTotal
GoalDesignLife
30.000 Voli
Sintesi del Processo
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23/43Taranto, 14 Maggio 2012
Il Fattore di Concentrazione delle Sollecitazioni - Kt
Il Kt è un indice del comportamento a fatica di un qualsiasi dettaglio strutturale ed è definito come segue:
Kt =Speak
Sremote
Speak
=
Sremote =
La sollecitazione massima in prossimità di una discontinuità del dettaglio strutturale
Sremote
Speack
Sremote
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24/43Taranto, 14 Maggio 2012
Suggerimenti per un buon “Fatigue Design”
Raccordare dolcemente e con raggi elevati
Migliorare la finitura superficiale nei fori e nei raccordi
Nei giunti evitare la brusca introduzione del carico (prevedere “stepping” o rastremazioni)
Nei giunti prevedere un numero di file di fasteners congruo
Per minimizzare il Kt:
Per minimizzare le sollecitazioni locali:
Evitare di praticare forature con passo inferiore a 3d ÷ 4d
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25/43Taranto, 14 Maggio 2012
Un processi di miglioramento della vita di fatica: Il Cold Working
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26/43Taranto, 14 Maggio 2012
L’ANALISI A DAMAGE TOLERANCE
La Damage Tolerance é lo strumento che garantisce la sicurezza del volo (Flight Safety) anche in presenza di eventuali cricche di Fatica
Il requisito di Damage Tolerance é soddisfatto attraverso le analisi di Crack Propagation effettuate mediante gli strumenti disponibili nella teorie di Fratture Mechanics.
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27/43Taranto, 14 Maggio 2012
La Metodologia di Analisi di Propagazione è basata sull’applicazione della seguente procedura step-by-step:
Definizione dei Profili di Missione;
Selezione dei Carichi di Fatica dimensionanti il componente;
Valutazione dello Stress Intensity Factor del componente;
Scelta dgli ammissibili C, n e Kc del componente;
Applicazione iterativa della Legge di Forman
Costruzione della curva di Propagazione;
Valutazione del piano di Manutenzione (Inspection Threshold and
Intervals)
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28/43Taranto, 14 Maggio 2012
La Curva di Propagazione ed Il Piano di Manutenzione
2Ni - Nc
ThresholdInspection
3Nd- Nc
=IntervalInspection
ac
Flights
ad
Nd NcNi
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29/43Taranto, 14 Maggio 2012
a
Flights
SIF
F(a/W)
Stress Intensity Factor
CRACK GROWTH CURVE
G.A.G.Flight
FATIGUE SPECTRUM
MISSION PROFILE
Cruise
Taxi outTaxi in
DescentClimb
MAINTENANCE
GROWTH MODEL
MAINTEN. TASKS
MATERIAL DATA
Forman C, N, Kc
KKR
KC
dn
da
c
n
)1(
Inspection Threshold
Inspection Interval
Forman
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30/43Taranto, 14 Maggio 2012
CENNI SULL’INTEGRITÀ STRUTTURALE DELLE STRUTTURE IN MATERIALE COMPOSITO
I materiali compositi, avendo un comportamento anisotropo, al contrario delle leghe metalliche raramente presentano problematiche di sviluppo di cricche di Fatica
Tuttavia presentano una elevata suscettibilità al danneggiamento di tipo accidentale sia in fase di fabbricazione (urti durante la movimentazione), in servizio (impatto grandine, impatto volatili, fulminazione, ecc.) ed infine durante la manutenzione (caduta di utensili, urti con attrezzature di accesso, ecc.)Tali impatti possono produrre delaminazioni (scollamento delle plies) ed in alcuni casi anche la rottura delle fibre di rinforzo.
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31/43Taranto, 14 Maggio 2012
Damaged state-1 Damaged state-2
Bearing damages on inner layers with ply buckling, delamination and matrix cracks etc.,
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32/43Taranto, 14 Maggio 2012
Delamination after impact
Impact on CFRP edge
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33/43Taranto, 14 Maggio 2012
Morfologia di una superficie delaminata
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34/43Taranto, 14 Maggio 2012
Aspetti Certificativi
Oggi le strutture primarie dei velivoli progettate in materiale composito devono essere conformi ai seguenti Requisiti Regolamentari per quanto concerne l’Integrità Strutturale:
FAR 25.571 (AC 20-107A) in U.S.A.
CS 25.603 (AMC to CS 25.603) in Europa
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35/43Taranto, 14 Maggio 2012
Entrambi i requisiti richiedono:
“Structural details, elements, and subcomponents of critical structural areas should be tested under repeated loads to define the sensitivity of the structure to damage growth.
This testing can form the basis for validating a no-growth approach to the damage tolerance requirements.”
Il “No-Growth” approach implica:
La dimostrazione che il “Barely Visible Impact Damage” (BVID) non propaga per almeno una vita velivolo (nel Test a Fatica)
La dimostrazione che il Visible Impact Damage (VID) non propaga per 3 Intervalli di Ispezione (nel Test a Fatica)
La dimostrazione che la struttura contenente Danni BVID sopporta i Carichi Statici Ultimi (alla fine del Test a Fatica)
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36/43Taranto, 14 Maggio 2012
Il BVID é convenzionalmente definito come segue: “La conseguenza di un impatto che produce una indentazione 1.0 mm” (con l’associata delaminazione)
1.0 mm
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37/43Taranto, 14 Maggio 2012
Aspetti del Progetto
Material Data
Coupon Test
Tests on Structural Details
Design Data
Structural Component Test
Correlation
Curved Panels Test
Non
Sp
ecifi
c T
est
Spe
cific
Tes
t
Full Scale Test
IAR
CA
S T
est
Pro
gra
m
Qualificatio
n M
aterials
Certification
La determinazione degli ammissibili di progetto viene operata sperimentalmente secondo l’approccio “building Block”
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38/43Taranto, 14 Maggio 2012
Per conseguire la “no-growth capability”, le strutture primarie devono essere sovra-dimensionate, pertanto in fase di progetto gli ammissibili devono essere determinati in via conservativa
Aspetti del Progetto
La resistenza a trazione, compressione, shear, buckling, ecc., viene valutata tenendo conto dei seguenti “Knock down” factors:o Dispersione statistica dei materiali: Valore B Basis (90,
95)o Abbattimento delle proprietà dovuto a Temperatura ed
Umiditào Abbattimento dovuto a presenza di danni da impatto
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39/43Taranto, 14 Maggio 2012
Se, per esempio, la deformazione a rottura (tensione/compressione) del materiale é = 12.000 , si assume, come ammissibile di progetto, applicando i Knock-Down factors, una deformazione a rottura intorno al valore di 4.000 allo scopo di garantire la non evoluzione (no-growth) di danni BVID
La verifica della validità di tale ammissibile si ottiene sottoponendo a caricamento a Fatica (trazione/compressione) una serie di provini sottoposti ad impatti di tipo VID e BVID e dimostrando: L’assenza di delaminazioni nate dal caricamento
ciclico La non crescita dei danni da impatto
Aspetti del Progetto
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La Fatica delle Strutture Aeronautiche
40/43Taranto, 14 Maggio 2012
La Fatica dei velivoli in esercizio: Monitoring dell’integrità strutturale
Per i velivoli civili l’utilizzo in servizio è quasi sempre in linea con le ipotesi di progetto e quindi i limiti di vita operativa sono noti dall’inizio, eventuali deviazioni sono gestite in fase di maintenance (Damage Tolerance design concept)
Per i velivoli militari l’utilizzo in servizio può essere sensibilmente difforme dalle ipotesi iniziali (utilizzo in tempo di guerra/pace, modifica dei ruoli operativi, ecc.), in oltre il concetto Safe Life spesso adottato, determina un ben preciso limite di vita a fatica.
Per i velivoli militari occorre quindi definire un sistema di Life Monitoring, misurando in volo i principali parametri necessari per determinare l’affaticamento di ciascun velivolo della flotta.
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41/43Taranto, 14 Maggio 2012
Flight data(on board recorder)
Maintenance Recorder(structural fatigue monitoring)
Ground Station(on ground flight data processing)
Tornado Fleet Management
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42/43Taranto, 14 Maggio 2012
Fatigue Sequence (Flight)
st)(FatigueTe
(Flight)
Damage
DamageLSI
Residual Life
G 222 Fleet Management
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43/43Taranto, 14 Maggio 2012
Il futuro: Lo Structural Health Monitoring (SHM)