ASNI · 2013-07-12 · è il più grande movimento popolare apartitico per la li- ... ACCORDI...

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PAGINA 3 PAGINA 5 PAGINA 6 PAGINA 7 L'ASNI LOTTA PER LA NEUTRALITÀ Giugno 2011 142ª edizione ASNI BOLLETTINO

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Organo pubblico Azione per una Organo pubblico Azione per una Svizzera neutrale e indipendente

AUNSASINASIN ASNI

ASNI: PAROLE CHIARE A BERNA PAGINA 3

VOLTI SODDISFATTI ALL'AG DI BERNA PAGINA 5

EUROPA VS. SCHENGEN: FINALMENTE! EUROPA VS. SCHENGEN: FINALMENTE! PAGINA 6

STOP ALLA SOVRAPPOPOLAZIONE PAGINA 7

L'ASNI LOTTA PER

LA NEUTRALITÀ

Giugno 2011 142ª edizioneASNIBOLLETTINO

AUNSASIN ASNI

IL «VENTICIN-QUENNALE DELL'ASNI»

E I FATTI

Consigliere nazionaledott. Pirmin SchwanderContatto: [email protected]

Fatto 1 Il 19 giugno 1986 venne fondata a Berna l'ASNI. Nacque così un movimento di resistenza, che da ormai 25 anni ha il compito di portare avanti la battaglia contro la svendita dei nostri valori. Sì, è proprio l'ASNI che deve farlo. Ma passiamo al punto 2.

Fatto 2 La Svizzera non vuole entrare nell'UE e sacri� care la sua neutralità. Cionono-stante, la lobby degli internazionalisti a Berna lavora per l'integrazione nell'UE. Il prossi-mo passo equivarrà a un accordo quadro che deve sempli� care il rapporto tra la Sviz-zera e l'UE. In questo caso sempli� cazione signi� ca annessione.

Fatto 3 Sulla strada verso l'UE, la Berna federale, insieme agli eruditi stu� della Svizze-ra, ha la pretesa di assoggettare ai meccanismi di legge a New York e a Bruxelles, con l'ingannevole locuzione «utilizzo razionale dei diritti popolari», i nostri diritti di code-terminazione a livello politico.

Fatto 4 In occasione della sua visita a Berna, il presidente del Parlamento «europeo», il polacco Jerzy Buzek, ha rilevato che, nell'ambito delle relazioni tra Svizzera e UE, do-vrebbe avere luogo un «salto quantico», essendo da ultimo in gioco il «benessere de-gli svizzeri quali europei». Ancora una volta emerge come i concetti vengano usati impropriamente. Il Parlamento UE è veramente un parlamento europeo? In secondo luogo, noi svizzeri non siamo europei? E, per quanto attiene al fatto che l'UE debba in de� nitiva essere responsabile del nostro benessere, a fronte degli indebitamenti stata-li, della crisi dell'euro e della gigantesca disoccupazione giovanile nell'UE, è qualcosa che va oltre un'analisi incomprensibile. Invece di consigliarci di aderire di fatto all'UE con un «salto quantico», i responsabili dell'UE dovrebbero far fronte alle crisi che ri-guardano loro stessi poiché minacciano il benessere europeo.

Fatto 5 Il Consiglio nazionale ha approvato la proroga e l'incremento dell'impiego, discutibile sul piano della politica della neutralità, del contingente militare in Koso-vo. Pertanto l'ASNI, nell'anno del suo anniversario, avvierà un'iniziativa per la neutra-lità, in modo tale che la politica relativa alla neutralità contenga da ultimo delle con-dizioni chiare.

Fatto 6 Il Consiglio nazionale non vuole rinegoziare il Trattato di Schengen nono-stante gli e� etti negativi per il nostro paese (ondate di profughi, criminalità, politica in materia di visti). La Danimarca ha riconosciuto la situazione ed è intenzionata a im-porre nuovamente – pur in presenza dell'opposizione dell'UE – dei controlli alle per-sone alle frontiere del paese su base permanente. Inoltre: le prossime elezioni fede-rali si terranno il 23 ottobre.

Fatto 7 La libera circolazione delle persone nell'UE è per la Svizzera un pericolo serio, che è sempre più riconoscibile per tutti. Pertanto l'ASNI sostiene i tentativi politici vol-ti a limitare l'immigrazione. Vi alleghiamo pertanto il foglio di raccolta delle � rme per l'iniziativa popolare «Stop alla sovrappopolazione» dell'organizzazione ambientalista Ecopop. Sosterremo altresì l'iniziativa annunciata dall'UDC Svizzera.

Fatto 8 L'ASNI festeggia il suo venticinquennale. Non ci autocelebreremo con festeg-giamenti sfarzosi. Al contrario, investiremo i nostri fondi nella contesa politica. I rega-li di compleanno più preziosi sono costituiti da nuovi membri e o� erte. Poiché con-sentono all'ASNI di avere successo.

Consigliere nazionale dott. Pirmin Schwander

ISSN 2234-9790

Indirizzo: ASNI, redazione, Thunstrasse 113,casella postale 669, 3000 Berna 31

telefono: 031 356 27 27fax: 031 356 27 28, [email protected]

conto postale: 30-10011-5

L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) è il più grande movimento popolare apartitico per la li-

bertà, l’indipendenza, la neutralità e la sicurezza.Gli obiettivi dell’ASNI (art. 2 dello statuto):

• Controllo della politica estera della Confederazione e informazione dei membri e del pubblico sui problemi e

sulla questione della politica estera svizzera;• Impegno per la salvaguardia dell’indipendenza, della

neutralità e della sicurezza della Confederazione svizzera;• Prevenzione di ogni sorta di attivismo in materia di po-

litica estera e di assunzione di impegni internaziona-li inutili.

Lo statuto dell’ASNI può essere consultato su www.asni.ch.

LASCITIIn un testamento esprimete le vostre volontà a seguito del vostro decesso su cosa dev’esserne dei vostri rispar-mi, titoli e beni immobili. Prendendo in considerazione

l’ASNI, sosterrete il nostro lavoro per ottenere la libertà e la neutralità della Svizzera. Grazie di cuore.

Consigliere nazionale dott. Pirmin Schwander

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«Sebbene gli e� etti negativi della libera circolazione delle persone non siano stati ancora calcolati concretamente su a� tti delle abitazioni,

spese infrastrutturali, paesaggio, assicurazione d'invalidità e molti altri aspetti, oggi gli Accordi bilaterali I e II gravano sulla nostra economia interna per almeno 8 miliardi di franchi e, tra alcuni anni, per almeno

15 miliardi di franchi su base annua.»

Il 30 aprile 2011, presso l'hotel «Natio-nal» di Berna, all'incirca 700 membri, simpatizzanti e ospiti dell'ASNI hanno a� dato al Comitato direttivo il compi-to di promuovere un'iniziativa popo-lare a livello confederale per ancorare all'interno della Costituzione federa-le il contenuto centrale della costan-te neutralità armata.

RISOLUZIONE DEGLI ACCORDI BILATERALI Il presidente dell'ASNI, consigliere nazio-nale dott. Pirmin Schwander, ha espres-

so forti critiche nei confronti del Con-siglio nazionale. Quest'ultimo avreb-be abbandonato si-stematicamente e intenzionalmente

una politica di neutralità credibile. Inol-tre la Berna federale svenderebbe i valo-ri e i punti di forza della Svizzera sull'altare dell'internazionalismo, che è ormai nau-fragato. Nella sua presa di posizione dal titolo «Centralismo addio», Schwander ha fatto presente che, in tutto il mondo e in particolare nell'UE, il centralismo, l'armo-nizzazione a tutti i costi e gli insegnamen-ti continui da parte dell'«espertocrazia» avrebbero fallito. Anche gli Accordi bila-terali con l'UE sarebbero opera di questi «esperti». Né la libera circolazione all'in-terno dell'UE né il trattato di Schengen assicurerebbero alla Svizzera una crescita economica e maggiori possibilità di espor-tazione. Al contrario, l'immigrazione incon-trollata all'interno dell'UE produrrebbe dei

costi elevati per le assicurazioni sociali e minaccerebbe nel medio termine il be-nessere svizzero. Gli elettori sarebbero sta-ti tratti in inganno in occasione delle vota-zioni sugli Accordi bilaterali. Una prova in tal senso è costituita anche oggi dai costi x volte più elevati di Schengen. Pertanto il consigliere nazionale Schwander richie-de una risoluzione degli Accordi bilaterali. (Discorso completo su www.asni.ch, o per ordinare gratuitamente la brochure: 031 356 27 27, [email protected])

INIZIATIVA SULLA NEUTRALITÀ Il nuovo direttore dell'ASNI, Werner Gar-tenmann, ha fatto presente all'assem-

blea che la cosid-detta neutralità attiva e le recen-ti boutade sulla Li-bia del Consiglio federale minaccia-no la credibilità del-

la Svizzera in riferimento alla politica in materia di neutralità. Visto il completo svuotamento della neutralità in Austria, un membro dell'UE, ha fatto presente l'assoluta necessità di ancorare all'interno della Costituzione federale il contenuto centrale della costante neutralità arma-ta. Già oggi il Consiglio federale soster-rebbe che la neutralità è conciliabile

con un'adesione all'UE, il che, per quan-to attiene alla politica comune UE – in materia di sicurezza, commercio, asilo e visti, tribunali comuni, unione mone-taria ecc. – non sarebbe semplicemen-te possibile. Da ultimo, non si può es-sere nemmeno «incinta solo a metà». L'assemblea dei membri ha approvato all'unanimità il lancio di un'iniziativa sul-la neutralità e ha incaricato il Comitato direttivo dell'ASNI di stabilire il testo de-� nitivo dell'iniziativa e il termine per l'av-vio della raccolta � rme.

CHIARE PAROLE DALLA GERMANIAIl relatore ospite, il professore di dirit-to societario e dott. iur. Norbert Geng, ha analizzato il Trattato di Lisbona. Sul-la base di diverse disposizioni contrat-

tuali ha messo in evidenza il drastico de� cit democrati-co dell'UE. Geng, membro del comi-tato direttivo fede-rale del Partito della

ragione, a conclusione della sua esposi-zione ha lanciato il monito: ho il timore che la Svizzera non sia più in grado di far fronte alla consistente pressione prove-niente da Bruxelles diventando sempre più europea, vale a dire un membro sul-lo stesso piano di molti altri. Si trattereb-be di un'enorme perdita per l'Europa e i valori che la caratterizzano, nello spe-ci� co libertà, stato di diritto e democra-zia. Pertanto non è che la Svizzera deb-ba diventare più europea, ma l'Europa più svizzera. La Svizzera ha impersoni� -cato molto prima dell'UE la migliore Euro-pa e speriamo che continui a farlo ancora

ASNI:

PAROLE CHIARE A BERNA

«L'Unione Europea è stata sin dall'inizio un progetto delle elite politiche e dei burocrati. Prima di poter parlare di un'Unione Europea, si dovrebbe

innanzitutto chiarire cosa s'intende per Europa.»

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Dominik Grimm, Horgen, responsabile progetti elettrotecnici; Christian Tscharner, Brüttisellen, progettista elettrotecnico; Benjamin Fischer, Volketswil, studente

Ernst Merz, Zugo; Theo Biedermann, ChamDa sinistra a destra: il consigliere nazionale Hans Fehr, Jörg Brechlin (Partito della ragione, Germania), il presidente del Gran Consiglio del cantone di Berna Gerhard Fischer, l'ex gran consigliere e membro del Comitato direttivo dell'ASNI Hans Etter, il consigliere nazionale e vicepresidente dell'ASNI Luzi Stamm

Michael Bösch, Grenchen, addetto alla cura dei cavalli; Pirmin Schwander, presidente ASNI

Mauro Damiani, Cugnasco-Gerra, responsa bile punto d'appoggio TI e membro del Comitato direttivo ASNI; Nathalie D'Addezio, membro del comitato direttivo di Pro Libertate, Berna

Elvira Hengeveld, responsabile punto d'appoggio GR; Walter Hegner, imprenditore

molto dopo l'UE». L'assemblea dell'ASNI ha ringraziato le parole chiare provenien-molto dopo l'UE». L'assemblea dell'ASNI ha ringraziato le parole chiare provenien-ti dalla Germania omaggiandole con un grande applauso. ti dalla Germania omaggiandole con un grande applauso. (Discorso completo su www.asni.ch o per ordinare gratuitamente la brochure: (Discorso completo su www.asni.ch o per ordinare gratuitamente la brochure: 031 356 27 27, [email protected])031 356 27 27, [email protected])

Successivamente il comico svizzero Andreas Thiel ha mes-so in scena uno spettacolo di cabaret politico ai massimi li-velli. Con humor e parole pungenti ha mostrato il percorso errato imboccato dalla politica nazionale e internazionale e ha messo di fronte allo specchio alcune politiche - consi-gliere federali - e alcuni politici.

HANS FEHR DIMISSIONARIODal 1998 � no all'ottobre 2010 il consigliere nazionale Hans Fehr è stato direttore dell'ASNI. Il consigliere nazionale Luzi Stamm ha apprezzato il suo impegno energico e, oltre a un regalo, gli ha consegnato il titolo onorario dell'ASNI. Hans Fehr ha ringraziato per la � ducia costantemente riposta in lui e per il periodo ricco di esperienze trascorso presso l'ASNI.

RAFFORZAMENTO PER IL COMITATO DIRETTIVO DELL'ASNI

L'assemblea dei membri ha eletto come nuovi membri del comitato direttivo dell'A-SNI Anne Fournier di Losan-na e la signora Aliette Cher-

buin di Yverdon-les-Bains, oltre che Mauro Damiani di Cugnasco-Gerra. Benvenuti!

RICHIESTO UN COMITATO DIRETTIVO CON UN AMPIO SOSTEGNO L'assemblea dei membri ha approvato due richieste dei membri, con le quali si chiede al comitato direttivo, a decorrere dal 2012, di avere un supporto più este-so a livello di partiti politici, applicando l'articolo 13 dello statuto. Per il 2012 l'ASNI preparerà la sua campagna elettorale per l'iniziativa: «Accordi internazionali: decida il popolo» e concluderà la raccolta � rme per l'iniziativa sulla neutralità.

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Erich Hess, Berna, gran consigliere; Thomas Fuchs, Berna, consigliere nazionale

David Herzig, Wynau BE, disegnatore edilizia sopras-suolo; Hans Waldmann, Stein am Rhein, red. QM

Ernesto Irniger, Staufen AG, gastronomo; Miryam Wüthrich, Münchenbuchsee, Giovani UDC; Umberto Derzungs, Cazis GR

Urs Scheurmann, Rüti ZH;con la madre Dora

Brunner Ernst, Oberburg;Mirjam Stähli, Hofstetten BE, addetta; Marius Haueter, Alterswil FR, studente

Karin Gallo, Küssnacht ZH, amministrazione; Francisca Ramseyer, Landquart, casalinga

Beat Wüthrich, Münchenbuchsee; Alexandra Schneider, Hilter� ngen; Kevin Huber, Berna

Oskar Freysinger, consigliere nazionale, insegnante liceale e presidente dell'UDC Basso Vallese; Santa Eugenia Javier, Bassins/VD

Kurt Ramseyer, Landquart;Katharina Fischer, segretariato ASNI, Berna;Lukas Reimann, Wil, consigliere nazionale

Andreas Thiel, Berna/Islanda, artista svizzero; Jürg Staudenmann, Oberwangen, ingegnere informatico

Mario Wicki, Münsingen, tecnico per i servizi; Fabian Bader, Seftigen BE, sottu� ciale di carriera

Dominique Scheidegger, Bümpliz, segretario Giovani UDC; Men Moser, Bümpliz

VOLTI SODDISFATTI ALL'AG DI BERNADAI GRIGIONI FINO A BERNA ALL'INCIRCA 700 MEMBRI, SIMPATIZZANTI E OSPITI SI SONO RECATI A BERNA.

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Dobbiamo dire STOP a questi accordi che hanno ampiamente dimostrato di non funzionare e da domani dobbiamo chiudere le frontiere esattamente come ha fatto ultimamente la Danimarca.

Mauro DamianiCoordinatore ASNI Ticino e membro del Comitato direttivo ASNI

[email protected]

Che l’entrata in vigore del trattato di Schengen si sarebbe rivelata per il no-stro Paese all’origine di molti problemi, lo si sapeva da tempo o quantomeno lo si poteva immaginare. Non era però que-sta la convinzione di una parte dei no-stri rappresentanti politici che sostene-vano, � no a pochi minuti fa e con una forza sbalorditiva, qualsiasi proposta ri-guardante l’Unione Europea. Tutto avve-niva in modo talmente automatico che i colpevoli di questa catastro� ca politica europea erano spinti a giusti� care tutte le proprie azioni a� ermando che tutto sa-rebbe stato fatto in favore del benesse-re della Svizzera. Lo stesso atteggiamen-to fu assunto anche quando si parlò della libera circolazione delle persone, ma la si-tuazione odierna non è proprio come di-ceva la pubblicità …Oggi abbiamo importato il dumping sa-lariale di prima categoria, il caporalato e tutta una serie di nefandezze che i datori di lavoro commettono a danno dei lavo-ratori salariati, siano essi svizzeri o stranie-ri. In altre parole con la libera circolazione delle persone abbiamo, de facto, auto-rizzato la libera circolazione dei datori di lavoro delinquenti. Oggi sembra che si siano accorti della reale situazione an-che i sindacati, quei sindacati che hanno ingannato i loro a� liati facendogli cre-dere che fenomeni negativi come quelli poc’anzi descritti, non sarebbero mai po-tuti avvenire, sicuramente non in Svizze-ra, invece …Negli altri paesi dell’UE accade ormai la stessa cosa, con la di� erenza che la Ger-mania, la Francia, l’Italia e molti altri, non si pongono nessun problema quando decidono di criticare qualcosa che non funziona all’interno dell’unione. Solo la Svizzera ha paura di fare lo stesso per-ché rappresentata da politici che dimo-

strano di avere coraggio solo quando si tratta di difendere il proprio cadreghino. Per fortuna abbiamo la nostra Micheli-ne Calmy-Rey, sempre impegnata a ri-lasciare interviste e/o a farsi fotografare, sfoggiando naturalmente il suo inebrian-te sorriso a 34 denti (i 2 in più della nor-ma sono dei canini molto lunghi …). Un sorriso che è riuscita a sfoderare anche quando il tema dell’ennesima intervista riguardava la morte di tre giovani ticine-si, caduti sotto i colpi del terrorismo in-ternazionale. Non ancora soddisfatta di questa � gura barbina (è poi corsa in te-levisione a cercare di scusarsi arrampi-candosi sui vetri), la ministra con il sor-riso più veloce d’Europa, riesce a trovare del tempo nella sua agenda da riservare

per una visita alle famiglie delle vittime. È chiaro anche a un bambino che que-ste visite sono state organizzate soltanto dopo la forte pressione alla quale è stata sottoposta la ministra degli a� ari esteri: in caso contrario ella se ne sarebbe stata a casa sua, vergogna!Dobbiamo dire STOP a questi accordi che hanno ampiamente dimostrato di non funzionare e da domani dobbiamo chiudere le frontiere esattamente come ha fatto ultimamente la Danimarca. D’al-tronde qualsiasi contratto che non viene onorato può essere rescisso, è la legge. In� ne, per completare le pulizie di pri-mavera, dovremmo licenziare certi mini-stri per manifesta slealtà nei confronti del Popolo Sovrano.

EUROPA VS. SCHENGEN: FINALMENTE!

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NUOVA HOMEPAGE E CONCORSO FOTOGRA-FICO – PARTECIPAZIONEL'ASNI ha rinnovato la sua presenza in In-ternet! Da � ne aprile 2011 è «online» il sito Internet completamente rinnovato www.auns.ch. Entro � ne giugno 2011 se-guiranno la pagina www.asin.ch in fran-cese e la pagina www.asni.ch in italiano. Ogni due settimane sostituiamo la foto sulla homepage del nostro sito Internet! Inviateci la vostra foto sul tema Svizzera – indipendenza – neutra-lità – ASNI. Di volta in volta il segretaria-to sceglierà, tra le immagini inviate, un soggetto che, per due settimane, ver-rà pubblicato in una posizione di primo piano sul sito Internet dell'ASNI. Ai vinci-tori verrà consegnato un buono da spen-dere in libri per un valore di 100 franchi!

(Non viene e� ettuata alcuna corrispondenza sul concorso. Sono da escludersi le vie legali. Il mit-tente metterà la foto a disposizione dell'ASNI gratuitamente).

DISOCCUPAZIONENell'aprile 2011, nell'UE il numero totale di disoccupati si è attestato a 22`547`000, il che equivale a una percentuale del 9,4%. Il tasso di disoccupazione dei giova-ni al di sotto dei 25 anni è stato del 20,3%. In Spagna la disoccupazione giovanile ha toccato il 44,4%, in Grecia il 36,1%, in Slovacchia il 35,6 % e in Lituania il 34,1%[comunicato stampa Eurostat del 31.5.2011]

Thomas Zollinger, WürenlosMembro del comitato per l'iniziativa

[email protected]

«STOP ALLA SOVRAPPOPOLAZIONE»

Nel 1900 sulla terra vivevano 1.6 miliardi di perso-ne, mentre oggi sono all'incirca 7 miliardi. In Sviz-zera la popolazione residente su base permanente è passata invece da 3.3 milioni a 7.9 milioni. Men-tre nei paesi in via di sviluppo il problema princi-pale è rappresentato dal tasso di natalità, in Sviz-zera è costituito dal saldo dell'immigrazione. Esso,

dall'introduzione della libera circolazione delle persone, si attesta tra l'0,8% e l'1,2% della popolazione residente su base permanente. La Svizzera presenta pertanto una crescita della popolazione equiparabile a quella di un paese emergente come l'India!L'iniziativa popolare «Stop alla sovrappopolazione» dell'organizzazione ambien-talista Ecopop richiede una stabilizzazione della popolazione svizzera nel suo com-plesso. In questo senso il saldo dell'immigrazione deve limitarsi a un massimo dello 0,2% all'anno. Inoltre si deve investire all'incirca il 10% dei fondi di aiuti allo sviluppo svizzeri nella piani� cazione familiare volontaria al � ne di frenare l'eccessiva crescita della popolazione nei paesi in via di sviluppo.La pressione della popolazione si traduce in Svizzera in una crescita incontrastata de-gli insediamenti abitativi, che ogni anno equivale all'incirca alle dimensioni di San Gallo e che distrugge aree coltivate molto preziose. Una crescita in� nita della popola-zione non può essere assorbita con una «concentrazione delle costruzioni», poiché le persone non solo risiedono, ma si muovono anche al di fuori delle loro quattro mura nell'ambito delle proprie attività professionali e nel tempo libero. La conseguenza è un sovraccarico delle infrastrutture e delle aree ricreative. Il collasso delle infrastrutture per i trasporti, code, ritardi e mezzi di trasporto pub-blici sovra� ollati rientrano nella normalità quotidiana e producono, oltre a un peggio-ramento della qualità della vita, dei danni economici. Non si tiene conto degli investi-menti in infrastrutture e dei costi determinati dall'immigrazione. La Svizzera, col suo territorio di piccole dimensioni e con le strutture edilizie e per i trasporti cresciute se-guendo il corso della storia non è preparata a un ulteriore incremento di diversi milio-ni della popolazione. Aumentano le spese abitative fondate sul mercato e, per quanto attiene alla sovranità alimentare, ci a� diamo sempre più alla dipendenza dall'estero. Laddove anche la politica energetica dovesse venir totalmente rivista, la situazione si farà ancora più di� cile a fronte di una popolazione più elevata.Da un punto di vista economico ha senso l'immigrazione di forza lavoro specializ-zata dall'estero. A� nché il saldo sia positivo per la Svizzera, il reddito degli immigrati attivi dovrebbe attestarsi al di sopra del reddito medio in Svizzera, o comunque col-mare un vuoto sul mercato del lavoro a cui non possono far fronte i residenti (ad es. previdenza di base). Attualmente solo il 10-15% degli immigrati rispetta questi re-quisiti. Il PIL pro capite è decisivo. Considerando che, ogni anno, all'incirca l'1,1% del-la popolazione residente su base permanente lascia il paese, a fronte di un ulteriore +0,2% sussisterebbe un margine su� ciente per reclutare la necessaria forza lavoro specializzata all'estero.

I fogli per la raccolta � rme possono essere scaricati su www.ecopop.ch o richiesti all'indirizzo [email protected], o al numero di tel. 052 301 33 14.

L'INIZIATIVA POPOLARE

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AUNSASIN ASNI

Aliette Cherbuin ringrazia François Chaudet per il suo discorso

COMPETITIVITÀNella classi� ca redatta ogni anno dall'i-stituto per lo sviluppo gestionale di Lo-sanna (IMD) relativa ai paesi più compe-titivi, la Svizzera si attesta al quinto posto dietro Hong Kong, USA, Singapore e Sve-zia. Retrocede quindi di un posto rispet-to all'anno scorso. Secondo l'IMD, nono-stante la retrocessione, ha fatto fronte alla crisi economico-� nanziaria meglio del-la maggior parte dei 59 paesi esaminati. Comunque la Svizzera rientra ancora tra i cinque paesi più competitivi. Grazie alla sua diversi� cazione, e nonostante la soli-dità del franco, l'economia svizzera è stata in grado di crescere nel 2010. Tuttavia, se-condo l'istituto di Losanna, non dovreb-be crogiolarsi sugli allori. Infatti si pro� le-rebbero dei limiti, ad esempio per quanto attiene ai trasporti stradali e ferroviari. Gli autori raccomandano altresì alla Svizzera di estendere le infrastrutture e di mante-nere la sua immagine di qualità all'este-ro. [NZZ online, www.nzz.ch, 18.5.2011]

✝JOSEF HUBER L'8 aprile 2011 si è spento Josef Huber di Obernau-Kriens. Era un membro dell'A-SNI della prima ora. L'ASNI ringrazia di

cuore il convinto pa-triota Josef Huber. Nella contesa elettorale con-tro il SEE nel 1992 si era impegnato in prima li-

nea profondendosi con ogni sforzo per mostrare i pericoli del trattato colonia-le relativo al SEE. Anche negli anni suc-cessivi Josef Huber si era impegnato in-cessantemente per l'indipendenza della Svizzera. Il suo attivismo i valori della Con-federazione dovrebbe rimanere un mo-dello per tutti noi.

ASNI VDIn data 19 maggio 2011, dopo una lun-ga pausa, l'ASNI ha tenuto nuovamente un'assemblea dei membri nel cantone di Vaud. I membri, presenti in numero con-sistente, hanno eletto all'unanimità la si-gnora Aliette Cherbuin di Yverdon-les-Bains quale nuova responsabile dell'ASNI di Vaud. La signora Cherbuin e i suoi col-laboratori si sono imposti obiettivi am-biziosi, cosicché l'ASNI possa tornare ad assumere un ruolo preminente contro l'a-desione all'UE della Svizzera nel più gran-de cantone della Svizzera occidentale. Il direttore dell'ASNI Werner Gartenmann ha ringraziato i presenti per l'impegno nella Svizzera romanda e per la disponi-bilità di mettersi al lavoro con determi-nazione nel cantone di Vaud. L'avvocato e professore onorario François Chaudet, � glio del consigliere federale Chaudet e autore del libretto «Il faut sauver le dia-mant Suisse!», ha impressionato i presenti con una conferenza fulminante. Chaudet è convinto che la Svizzera abbia le miglio-ri prospettive di futuro al di fuori dell'UE.

SESSIONE ESTIVA 2011

Nuova proroga dell'impiego della SwisscoyIl parlamento ha prorogato l'impiego dei soldati svizzeri in Kosovo e, nel contem-po, ha approvato un incremento degli ef-fettivi da 250 a 300 soldati. Il cosiddetto impiego della Swisscoy costa ogni anno almeno 50 mio. di franchi. L'ASNI conti-nua a opporsi alla presenza militare nei Balcani per ragioni correlate alla politica della neutralità e ne mette sempre più in discussione l'utilità. Nonostante la pre-senza di soldati stranieri, nel Kosovo re-gnano corruzione e strutture equipara-bili alla ma� a.

La consigliera federale Calmy-Rey: «Perché devo correre a Bruxelles!»Il Consiglio degli Stati si ri� uta ancora una volta di ritirare la domanda d'adesione all'UE depositata a Bruxelles dal 1992. È stata respinta una corrispondente mo-zione del consigliere degli Stati Maxmi-lian Reimann. L'argomentazione contro il ritiro assume dei toni bizzarri. Non si vor-rebbe svegliare il can che dorme a Bru-xelles, né danneggiare le negoziazioni bi-laterali in corso (in materia di elettricità e agricoltura). Il consigliere degli Stati Rei-mann ha de� nito questa incredibile asso-ciazione una «considerazione devota». La consigliera federale Calmy-Rey ha ritenu-to la richiesta congelata, obsoleta e inuti-le, e a suo dire non verrebbe altresì cela-ta alcuna doppia strategia del Consiglio federale. Anche lei teme dei risentimen-ti a Bruxelles e dell'incomprensione lad-dove la richiesta venisse ritirata ora. Inol-tre non vorrebbe «correre» a Bruxelles per via di questa faccenda. Il dibattito in seno al Consiglio degli Stati ha mostrato ancora una volta con quale pietoso ser-vilismo vengano rappresentati gli inte-ressi della Svizzera a Bruxelles. Di cosa ha paura il Consiglio federale? Il ritiro della richiesta farebbe un po' di chiarezza nei confronti dell'UE: l'adesione all'UE non costituisce più un tema. Tuttavia la Ber-na federale non vuole questo poiché l'o-biettivo è l'ingresso nell'UE. Per questo motivo, la Consigliera federale Calmy-Rey addirittura «corre» regolarmente presso i capi dell'UE.

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