Post on 16-Feb-2019
YOUNG COMPOSERS COMMISSIONTEVERETERNO LIQUIDI VOLUMI
tevereterno presenta
YoungComposersCommissionMUSICA ELETTROACUSTICA SITE-SPECIFIC PER IL TEVERE
Venerdì 22 Aprile 2016alle ore 13:00
A cura di David Monacchi
Direttore ArtisticoKristin Jones
Piazza Teveretra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, Roma
YOUNG COMPOSERS COMMISSIONTEVERETERNO LIQUIDI VOLUMI
LIQUIDI VOLUMI
YOUNG COMPOSERS COMMISSIONI EDIZIONE
MUSICA ELETTROACUSTICA SITE-SPECIFIC PER IL TEVERE
a cura di David Monacchi
La prima edizione di Young Composers Commission - Liquidi Volumi nasce per lo spazio pubblico di ‘Piazza Tevere’ che, in occasione dell’inaugurazione dell’opera di William Kentridge Triumphs and Laments verrà dotato di un fronte di amplificazione audio unico (forse mai sperimentato prima d’ora) sia per dimensioni che per caratteristiche. L’ampio sito urbano (530 x 80) può essere infatti efficacemente sonorizzato solo at-traverso un pensiero sonoro che, grazie alle nuove tecnologie, si adatti intelligentemente alle caratteristiche fisiche del luogo.
L’impianto multicanale progettato, cos-tituito di 8 clusters (42 altoparlanti in totale) disposti lungo più di mezzo chilometro di argine tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini, cre-erà una proiezione sonora collimata verso l’intero spazio d’ascolto e attuerà una vera e propria ‘relatività acustica’. Essendo la velocità del suono finita, le grandi dimen-sioni dello spazio in gioco produrranno ritardi dei fenomeni sonori fino a 1.6 sec dai lati estremi e situazioni paradossali, dove la contemporaneità degli oggetti sonori emessi dai clusters verrà di fatto sovvertita e la percezione del tempo musicale dipenderà dalla posizione dell’ascoltatore lungo l’intera ‘platea’ pubblica.
Giovani compositori sono chiamati a confrontarsi con tali singolarità e creare composizioni elettroacustiche per uno spazio dove il lento flusso d’acqua è silente, mentre i due viali Lungotevere generano un
paesaggio sonoro costituito di forte rumore a larga banda. Una situazione sonora in sé difficilissima per la quale comporre diventa una sfida acustica e linguistica.
Nel solco degli eventi musicali site– specific di tevereterno dal 2005, oggi tale compito è offerto a studenti ed ex-studenti delle classi di Musica Elettronica dei Con-servatori “G. Rossini” di Pesaro e “S. Cecilia” di Roma sotto la guida di Eugenio Giordani, Michelangelo Lupone e David Monacchi, con l’ispirazione costante di Kristin Jones, ideatrice e direttore artistico del progetto tevereterno.
Il contesto di ‘Piazza Tevere’ nella sua unicità, dove l’acqua prende forma e volume dallo spazio architettonico che la contiene, sarà teatro per una musica anch’essa plas-mata dal suono dello spazio reale. Costante e inesorabile, qui, l’acqua dà forma al tempo e si rinnova da secoli. La musica, effimera per sua natura, non lascerà traccia dopo la sua esecuzione. Il fiume nei suoi aspetti fisici, percettivi e più ampiamente filosofici, costituirà quindi la tematica per l’ispirazione musicale.
SPAZIO ELETTROACUSTICOA PIAZZA TEVERE
OTTO PUNTI DI DIFFUSIONE CON COPERTURA UNIFORME
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YOUNG COMPOSERS COMMISSIONTEVERETERNO LIQUIDI VOLUMI
Vincenzo Pedata
CORUSCAPE(2016)
La composizione ha l’esigenza di far con-fluire in un unico atto espressivo la suggestione di Liquidi Volumi a partire dal concetto di coral-ità: un solo performer per un coro ad otto voci. Questo intervento si serve della vocalità come mezzo per definire lo spazio sonoro, vocalità che diviene preghiera acustica. La struttura del brano è composta da otto linee parallele di ritardo vari-abile*, che rappresentano le otto voci del coro nonché gli otto clusters di speakers, e può essere immaginato come un Mandala il quale, svilup-pandosi dal suo centro (la voce), progredisce in maniera sempre più complessa e diversificata verso l’esterno fino a dissolversi. I materiali vocali generati scaturiscono da un’improvvisazione del compositore/esecutore dal vivo, che si basa sull’esplorazione delle possibilità ritmiche, timbriche ed espressive della voce, processata ed inviata alle otto linee di ritardo, ognuna delle quali assegnate ad uno dei clusters in due modal-ità: ritardo randomico e ritardo controllato. La densità ed il movimento delle masse sonore nello spazio rendono la fruizione del brano esperien-ziale, grazie anche agli addensamenti acustici risultanti dalla somma dei fronti d’onda riflessi dalla superfice del Tevere.
* Il sistema si ispira alla composizione “Solo” di Karlheinz Stockhausen.
Musicista e performer di origini napole-tane. Il primo approccio con la musica avviene attraverso il canto, per poi ampliarsi allo studio da autodidatta di chitarra, basso, percussioni e clarinetto. Approda alla musica elettronica attraverso il Circuit Bending, per poi iscriversi al corso di Musica Elettronica del Conservatorio di Pesaro, dedicandosi maggiormente alla laptop music sotto il nome di Ariemar. Tra le sue espe-rienze emergono quelle legate al teatro, come tecnico audio/luci, ed alla musica per film nonché concertistica.
TEVERETERNO
UN PROGETTO MULTIDISCIPLINARE PER LA RINASCITA DEL FIUME TEVERE
tevereterno è un progetto multidisci-plinare non-profit dedicato all’adozione e alla gestione di Piazza Tevere: il primo e più grande spazio pubblico dedicato alle arti contempo-ranee a Roma. L’associazione è stata fondata nella convinzione che l’arte possa essere un potente catalizzatore per la trasformazione urbana.
tevereterno immagina il Tevere come un parco urbano nel cuore di Roma, e Piazza Te-vere- il tratto di fiume tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini - il suo spazio pubblico più vitale, un laboratorio per la cultura e un luogo di aggre-gazione sociale. Qui, dal 2005, tevereterno ha prodotto eventi culturali che hanno coinvolto migliaia di cittadini, celebrando il luogo ed il suo contesto attraverso vibranti opere di arte contemporanea. Per attuare questo progetto tevereterno è impegnata su tre strategie: programmazione culturale, progettazione di servizi per l’accessibilità e la vivibilità del luogo e una manutenzione continua.
Fondata nel 2004 dall’artista statunitense Kristin Jones, insieme a Rosario Pavia, Carlo Gasparrini e Luca Zevi, tevereterno coinvolge una squadra internazionale di artisti, ar-chitetti, urbanisti e professionisti della cultura, tutti chiamati a portare in campo le proprie conoscenze e abilità per perseguire un unico e ambizioso obiettivo: restituire alla città di Roma il rapporto con il suo fiume.
tevereterno ha sede in Italia, dove è ricon-osciuta come associazione non-profit (onlus), e negli Stati Uniti, registrata come organizza-zione senza scopo di lucro e sostenuta dalla New York Foundation for the Arts (NYFA).
Il progetto è supportato, tra gli altri, dal Comune di Roma, American Academy in Rome e dal MAXXI. Dal 2011, tevereterno fa parte del Piano di Gestione del sito Unesco di Roma come progetto pilota di riferimento per un dinamico rinnovamento del fiume di Roma.
PROGRAMMA
Rodolfo Cangiotti
Alma Mater Vitae (8’30’’) inizio ore 13:00Brano acusmatico
Anthony Di Furia
Lampi sull’Eni (10’00’’) inizio ore 13:09Brano acusmatico + live electronics
Massimo Massimi
Guado, Mobile (17’00’’) inizio ore 13:20Brano acusmatico
Francesco Zedde
Perpetuo (9’45’’) inizio ore 13:38Brano acusmatico
Vincenzo Pedata
CoruScape (9’30’’) inizio ore 13:49Live electronics
N.B.:Trattandosi di un’esecuzione dei brani in gran parte acusmatica, ovvero dove la musica verrà riprodotta da supporto digitale multicanale senza la presenza di un’esecutore su un pal-coscenico (del resto inesistente), si consiglia al pubblico di controllare l’orario per orientarsi sulle tempistiche delle composizioni. Si consiglia inoltre di posizionarsi fisicamente sulla banchina di sinistra (lato sinistro considerando il flusso del Tevere proveniente dalle spalle).
YOUNG COMPOSERS COMMISSIONTEVERETERNO LIQUIDI VOLUMI
Massimo Massimi
GUADO, MOBILE (2016)
Guado, mobile, è una composizione acusmatica costruita sui cardini di den-sità e campo semantico del suono. L’idea dell’attraversamento del tempo compositivo, pone il parametro densità quale elemento strutturale, delimite della macroforma in senso temporale, nella conduzione di una significativa collisione tra eventi acustici non omogenei, quale indicatore di livelli differenti della direzi-one di ascolto, in senso di elevazione idealmente verticale. La densità è inoltre il profilo superfi-ciale dell’evento acustico, il suo emergere con un grado di porosità, ciò che consente di vedere o toccare oltre se stessa, lascia filtrare la luce, intuire il suo intimo rapporto con il silenzio. La densità sonora di attraversamento si coniuga qui con l’esposizione di un tempo e un carattere spaziale dovuti alla distanza tra le sorgenti di dif-fusione: lo spazio non è soltanto fisico ma anche emotivo, così un suono può apparire poroso e vicino, ruvido, o denso e acquoso come fosse lontano nel tempo. Il campo semantico tende a delimitarsi attorno a immagini correlate, quali la percussione, la voce, l’acqua o la belva feroce, in una tessitura in cui cercano terreno comune un senso tragico e uno spirito ironico. I materiali utilizzati sono sintetici, prodotti attraverso l’uso di modelli fisici e processi di tecnica risonanti.
Nato a Roma nel 1973, dopo il diploma in liuto rinascimentale con il M° A. Damiani, si dedica allo studio della composizione con il M° F. Telli e della musica elettronica con G. Nottoli e M. Lupone. È compositore e insegnante nella pro-vincia di Roma, si dedica inoltre alla conduzione dell’associazione culturale NUOVA FABBRICA che promuove l’arte musicale contemporanea. Si dedica alla ricerca sul linguaggio che produca una riattivazione del processo conoscitivo degli strumenti, cura inoltre la progettazione e tras-formazione degli stessi per un’aumentazione del modello fisico assistita dal computer.
Francesco Zedde
PERPETUO(2016)
Il brano ha una struttura tripartita circolare, come riferimento alle caratteristiche ricorrenti della storia passata: i processi si ripetono ma il tempo avanza in linea retta, come un fiume che continua a scorrere eternamente.
In un sistema finito, con un tempo infinito, ogni combinazione può ripetersi infinite volte: l’eterno ritorno dell’uguale alternanza fra scon-fitta e vittoria, scoramento ed esaltazione.
La prima parte è una rappresentazione dell’incertezza e la paura del futuro, le caratter-istiche del sistema di amplificazione forniscono combinazioni ritmiche variabili sulla base della posizione reciproca fra altoparlanti e ascol-tatore, e dei ritardi conseguenti alle distanze fra altoparlanti e spettatore. In questa fase si accumulano le tensioni che arrivano all’apice appena prima della seconda parte, pensata come rappresentazione di una presa di coscienza e riscatto. Nella parte centrale le tensioni si allen-tano e fanno spazio a suoni armonici sostenuti che si sviluppano delineando un senso di forza e sicurezza: momento transitorio della soddisfazi-one delle ambizioni e il trionfo sulle incertezze del passato.
Il finale prende forma come la trasfigurazi-one di un’esaltazione effimera, che fino a poco prima appariva solida tornando inesorabilmente al punto di partenza.
Nato a Jesi (An) nel 1993, si diploma in musica elettronica al Conservatorio Rossini di Pesaro nel 2016 con la tesi dal titolo ‘On tri-dimesional music reproduction’. Si concentra principalmente nella spazializzazione sonora tridimensionale e audiovisione. Attivo partire dal 2007 come batterista e performer elettroacus-tico, in ambito noise, ambient e sperimentale, ha svolto attività concertistica in Italia, Francia, Ger-mania, Slovenia, Austria e Norvegia. Fondatore del collettivo artistico audiovisuale “Tacet Tacet Tacet” (2014- in attività).
Rodolfo Cangiotti
ALMA MATER VITAE(2016)
È una composizione elettroacustica che tenta di trasporre in chiave musicale la relazione instauratasi tra l’essere umano e l’elemento fondamentale che permette la sua esistenza, ossia l’acqua. Il brano è suddiviso in tre diverse sezioni, ordinate in modo tale da creare una sorta di percorso temporale: infatti, la prima parte rievoca il rapporto tra uomo ed acqua esistente nel più remoto passato. La parte centrale presenta lo stesso rapporto nella contemporaneità. Infine, la terza parte propone idealmente il rapporto che si andrà a creare in futuro.
Si consiglia di posizionarsi alle parti estreme dell’installazione per l’ascolto della prima e terza sezione del brano, mentre alla parte centrale per l’ascolto della seconda sezione.
Rodolfo Cangiotti nasce a Pesaro (PU) il 24/05/1991. Ammesso al corso triennale di Musica Elettronica presso il Conservatorio Statale di Musica “G. Rossini” di Pesaro, ini-zia lì i suoi studi per quanto riguarda l’ambito della musica elettroacustica. Durante l’anno accademico 2014/2015 frequenta il corso di Composizione presso il Conservatorio Su-periore di Musica “J. Rodrigo” di Valencia, in seguito all’ammissione tramite il programma europeo di mobilità di studio Erasmus. At-tualmente frequenta l’ultima annualità del suddetto corso.
Anthony di Furia
LAMPI SULL’ENI (2016)
Il petrolio non è solo materia, ma anche un concetto assoluto, un mondo in cui produttori e consumatori hanno infinita interdipendenza. I soggetti contrapposti narrano la stessa ipocrisia, sospesi in una posizione da antago-nisti atipici. Solo l’innocenza regala una diversa visione, poiché non percependo quel mondo assurdo, si comporta come l’acqua attraversata dal petrolio senza interazione alcuna. L’acqua non purifica quello strano mondo, ma lascia trasparire un’ alternativa, spegnendo il senso di polarità e ricordando all’uomo di festeggiare la terra. La composizione nasce dall’idea di viaggio attraverso contrasti sonori variegati, simbolo dell’interdipendenza nel mondo “Petrolio”, suoni ritmici e aritmici, puntuali e continui, concreti e sintetici, in cui spesso si ascolta una fusione più o meno profonda. La voce nel brano acusmatico rappresenta l’innocenza, una divin-ità che osserva, denuncia la storia e dimentica il sistema Petrolio. Nella composizione sono citati passi dell’opera Petrolio di P. P. Pasolini, da cui ne deriva anche il titolo della composizione.
Diplomato in chitarra, teoria e arrangiamen-to (Percentomusica di Roma). Si laurea in Musica e Nuove Tecnologie presso il Conservatorio di Pesaro “cum laude”. Ha lavorato come Sound Design al Teatro Mostra per “La fuga” alla pre-senza dell’autore G. Xingjian, Premio Nobel della Letteratura. Nel 2012 realizza con E. Giordani un live per “Bestiario filologico e fantastico” di E. Cavazzoni. Nel 2014 prende parte al Sound-scape Meeting FKL (Firenze), per i concerti in ambisonics del Linux Audio Conference – ZKM (Karlsrhue) eseguendo “Through the space of crying” e nello stesso anno lavora all’installazione in ambisonics “Oltre l’atomo umano” per una residenza presso La Chambre Blanche (Quebec City). Dal 2014 collabora al progetto “Fragments of Extinction” di D. Monacchi.