Vivere il Tevere - Progetto per la realizzazione di un natante sul Tevere

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Progettazione di un battello direzionato alla navigazione sul fiume Tevere che preveda una parte di ricerca e una di analisi, quindi di sviluppo grafico e tecnico del progetto sia bidimensionale che tridimensionale, e che indaghi con tavole tematiche tutti gli aspetti trattati nel corso (funzione, tipologia, tecnologia produttiva, materiali, fruibilità ed ergonomia, studio tridimensionale delle superifici esterne e degli allestimenti interni)

Transcript of Vivere il Tevere - Progetto per la realizzazione di un natante sul Tevere

Vivere il

Tevere Proge! o mirato alla valorizzazione e alla riqualifi cazione

del fi ume romano.

Fase anali� ca Metaproge� o Proge� o

Indice

1

2

4

6

7

9

11

12

23

25

26

28

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34

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Il Tevere nel tempo: da ieri a

oggi

Il Tevere nelle parole dei

poe!

Come rendere di nuovo il

fi ume un luogo importante e

condiviso dai suoi ci# adini?

Il concept. Cosa e come

comunicare al pubblico?

L’ergonomia: il rapporto tra

gli elemen! e la loro funzione

Il campo visivo del pilota

Schizzi proge# uali

Disegni tecnici: proiezioni,

assonometrie e sezioni

Disegni tecnici degli stampi

da costruzione

Composizione dei giun!

L’esploso: abaco dei

componen!

Tavola tecnologica: i materiali

u! lizza!

Render dimostra! vi: viste

degli spazi interni ed esterni

Volan! ni pubblicitari

Fotoinserimento

Fase

Analitica

Il Tevere nel tempo:

da ieri a oggi

Il Tevere è il principale fi ume della

Italia centrale e peninsulare. L’an" co

idronimo del fi ume era Albula, per

la tradizione in riferimento al colore

chiaro delle sue acque bionde. Il nome

a# uale, Tiberis, derivato da Thybris,

deriverebbe invece secondo la tradi-

zione dal re la" no Tiberino Silvio, che

vi si sarebbe annegato. Il Tevere, fi n

dalla sua nascita, è stato l’anima di

Roma, e il fa# o che la ci# à gli debba

la propria stessa esistenza è descri# o

già dalla prima scena della leggenda di

fondazione, con Romolo e Remo nella

cesta che, arena" so# o il fi cus rumi-

nalis, succhiano il colare zuccherino

dei fru$ .

Roma an! ca

Medioevo

1850 - 2014

Leggende Acqua potabile Sistema termale Sogge# o religioso Irrigazione

Fonte di energia Navigazione e

commercio

Urbanizzazione e

pon"

Trascuratezza Epidemie

Muraglioni per le

piene

Inquinamento Industrializzazione

e sfru# amento

Insabbiamento da

detri"

Percorrimento

limitato a zone

U b i iN i i T t E id iF t di i

M li i l I i t I bbi t d P i tI d t i li i

1

S # li i

Mi nonno racconta che da ragazzino

Ner fi ume più an� co der monno la� no

Quanno coceva l’afa ar ma� no

Er ponte de Sisto era ‘n trampolino.

Piccoli e grossi, donne e vecchie�

Tu� giù ar fi ume dar cielo prote�

Dalle borgate venivan gruppe�

Felici i più piccoli come uccelle� .

Mi nonno racconta: in quelle giornate

Dalle borgate ‘n po’ desolate

‘Na voce de madre che dice “D’annate?”

“Annamo giù ar fi ume, è arrivata l’estate!”

Tu� a rincorre la frenesia

‘E carte, er pallone ed ecco ‘a magia

Poco bastava pe’ sta’ in allegria

Er fi ume cor sole, che compagnia!

Poi ch’è sucesso? Er fi ume è cambiato

S’è fa� o d’un tra� o color cioccolato

Grigio cemento bloccato a ogni lato

Cor pianto der monno ce s’è mescolato.

Durante la storia mille e più vorte

Er fl usso der fi ume ha ‘nghio� to la sorte

Dell’anime deboli tris� ed assorte

Che in fondo al rifl usso han visto la morte.

C’aveva girato un fi rm Pasolini

Su ‘n acca� one dai tra� divini

Che parla ner sogno coi propri becchini

E apre le braccia a romani e burini.

Chiuso ner buio oggi mio Tevere

Lurido e zozzo, torna alla cenere

Roma l’eterna è er tuo cara� ere

E io so’ er Poeta, tuo gondoliere.

Il Tevere nelle parole

dei poe�

Sin dall’an! chità la poesia e la musica

sono state i metodi che per eccellen-

za hanno permesso la trasmissione di

tradizioni e leggende che altrimen!

non sarebbero mai giunte fi no a noi.

Così è avvenuto per il Tevere, fi ume

che per milleni è stato l’elemento de-

scri# vo e cara$ eris! co per eccellen-

za di Roma. E’ proprio la poesia a ga-

ran! re al fi ume la sua sopravvivenza

nel tempo.

Componimento di Inumi Laconico

dei Poe! der Trullo, un gruppo di se$ e ragaz-

zi del quar! ere Trullo, alla periferia di Roma;

un movimento che parte dalla periferia e si dif-

fonde a$ raverso la rete. Una mentalità metro-ro-

man! ca, con una forte componente urbana.

Er Tevere

“...Nel mezzo, il Tevere con l’amena corrente, a mulinel-

li rapidi, biondo di molta arena, prorompe in mare. E

sopra e all’intorno, variopin� , gli uccelli avvezzi alle rive

e al greto dei fi umi col canto accarezzavano l’aria e per

il bosco volavano.”

Virgilio, “L’Eneide”, VII, vv. 25-36

“Sono Tiberino, fratello di Fonto, dio delle sorgen� , fi glio di

CIano e di Giaturna signora delle acque, per cui... so tu! o

zuppo. Qui, sulla riva del fi ume, che poi sarei io, ma non mi

chiamavo ancora Tevere ma Rumon, che in etrusco signifi ca-

va fi ume, da cui forse er nome de Roma, ven� se! e secoli fa

non c’era niente! C’ero solo io.”

Gigi Proie# , “I se! e re di Roma”

“Quanno c’è ‘r sole cò quer manto d’oro

pè tu! o Lungotevere è ‘na festa, quanta tranquillità!

Ma ammalappena spunta la prima stella: se cambia scena.

Lì so! o l’arberi de Lungotevere le coppie fi leno li baci

scrocchieno... si nun sei pra� co de regge moccoli

pè Lungotevere nun ce passà!

Gabriella Ferri, “Pe’ Lungotevere”

“Ond’io, ch’era ora a la marina vòlto

dove l’acqua di Tevero s’insala,

benignamente fu’ da lui ricolto.

A quella foce ha elli or dri! a l’ala...”

Dante Alighieri, “Divina Commedia”,

Purgatorio canto II, vv. 100-103

“...Questo cielo di bave sopra gli a# ci giallini

che in semicerchi immensi fanno velo

alle curve del Tevere, ai turchini

mon� del Lazio... Spande una mortale

pace, disamorata come i nostri des� ni,

tra le vecchie muraglie l’autunnale maggio.”

Pier Paolo Pasolini, “Le ceneri di Gramsci”

“Fiume d’Italia, a le tue sacre rive

Peregrin mossi con devoto amor

Il tuo nume adorando, e de le dive

Memorie l’ombra mi tremava in cor.

[...]Ecco, un grido io � do - Morte a’ � ranni -;

Portalo, o fi ume, a Ponte Milvio, tu.”

Giosuè Carducci, “Agli amici della

Val Tiberina”

3

Come rendere di nuovo

il fi ume un luogo

importante e condiviso

dai suoi ci� adini?

Quello per cui il proge! o è stato pen-

sato è ricostruire il legame tra il fi ume

e il suo pubblico, riscoprendo la sua

tradizione e la sua storia e determi-

nando nel visitatore uno spirito di ri-

spe! o verso il fi ume per apprezzarlo,

frequentarlo e viverlo di nuovo.

Perme! ere al ci! adino di conoscere e

frequentare il Tevere è il primo passo

per # molare l’aff ezionamento ad esso

a! raverso la creazione di uno spazio

culturale e informa# vo per l’individuo.

Educazione, intra enimento, cultu-

ra, esposizione e informazione saran-

no i pun# chiave di questo proge! o.

Cultura

Esp

osizio

ne

Informazione

Educazione

Intr

a!

en

ime

nto

4

Fase

Metaprogettuale

Cinema

An

na

Ma

gn

an

i

Aspe� o culturale

Il concept. Cosa e

come comunicare al

pubblico?

Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di

un centro culturale mul� disciplinare

direzionato alla riscoperta delle tradi-

zioni e della cultura popolare romana.

Con esso, il pubblico, non solo potrà

frequentare il fi ume, ma avrà modo

di crearsi un rapporto in$ mo con esso

a" raverso l’intra! enimento e quindi

grazie alla proiezione di fi lm, alla mu-

sica, la comicità e la poesia dei nostri

stornellatori, a" ori e cantautori più

famosi ma anche a" raverso lo studio

dell’aspe! o culturale e tradizionale,

grazie all’organizzazione di convegni,

esposizioni, diba# � e mostre foto-

grafi che.

Si vuole quindi creare un supporto che

perme" a la comunicazione e l’espres-

sione di tu! i suoi ospi$ a" raverso le

più varie e disparate a! vità crea$ ve.

Intra� enimento

Musica

Claudio Villa

Poesia

Trilussa

Alberto Sordi

Comicità

Mostre fotografi che D

iba

! $

e

co

nve

gn

i

6

L’ergonomia: il rapporto

tra l’uomo e quello che

lo circonda

L’ergonomia è quella scienza che si

occupa dell’interazione tra gli ele-

men! di un sistema e la funzione per

cui vengono proge" a! , allo scopo di

migliorare la soddisfazione dell’uten-

te e l’insieme delle prestazioni del si-

stema. In pra! ca è quella scienza che

si occupa dello studio dell’interazione

tra individui e tecnologie. Il requisito

più importante per determinare il li-

vello di ergonomia, criterio su cui si

basa la qualità del sistema, è la sicu-

rezza, seguito dall’ada" abilità, l’usa-

bilità, il comfort, la gradevolezza, la

comprensibilità, e così via.

Obie! vo dell’ergonomia è la proget-

tazione di situazioni, lavora! ve e non,

adeguate alle esigenze e alle capaci-

tà potenziali dell’operatore, al fi ne di

evitare il logoramento fi sico e menta-

le ed aumentare il rendimento.

7

L’ergonomia del bar Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul� disciplinare direzionato

alla riscoperta delle tradizioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non

solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso

l’intra! enimento.

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Il campo visivo del

pilota

Obie! vo del proge" o è lo sviluppo di un centro culturale mul� disciplinare direzionato

alla riscoperta delle tradizioni e della cultura popolare romana. Con esso, il pubblico, non

solo potrà frequentare il fi ume, ma avrà modo di crearsi un rapporto in$ mo con esso a" raverso

l’intra! enimento.

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Fase

Progettuale

11

Schizzi di proge� o

Vista superiore

scala 1:50

12

Pianta

scala 1:50

13

Pianta

scala 1:50

14

Vista laterale

scala 1:50

15

Vista laterale

scala 1:50

16

Sezione longitudinale

sezione OO’ - scala 1:50

17

Vista anteriore

scala 1:50

18

Vista posteriore

scala 1:50

19

Sezioni trasversali

sezione AA’ - scala 1:25

20

Sezioni trasversali

sezione BB’ - scala 1:25

21

Sezioni trasversali

sezione CC’ - scala 1:25

22

Scomposizione degli stampi

23

Scomposizione degli stampi

24

Composizione dei giun�

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Esploso

26

Esploso

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Tavola tecnologica:

Materiali

Il Macrolon® è un materiale plas! co high-tech. Si contraddis! ngue

per un’elevata protezione ai raggi UV, la quale avviene a" raverso l’ap-

plicazione del rives! mento prote# vo sulla superfi cie delle lastre in

policarbonato. Questa protezione aumenta la resistenza all’esposizio-

ne prolungata agli agen! atmosferici garantendo così una lunga vita;

inoltre non si verifi cano fenomeni di ingiallimento o alterazione dei

colori. Tu" e le lastre possono essere formate a caldo e a freddo, sono

facili da stampare e da lavorare e off rono un’elevata resistenza agli

ur! , garan! ta anche a temperature fi no a -100°C. I pregi formali sono

l’eccellente resilienza e la classifi cazione della protezione an! ncendio

nella classe 1. Ulteriori vantaggi sono la più facile installazione rispet-

to al vetro, con conseguen! diminuzioni dei cos! di costruzione, la

riduzione dei cos! di riscaldamento, l’o# ma proprietà di diff usione

della luce che crea un’atmosfera piacevole e una trasmissione sola-

re totale che non infas! disce la vista e che non richiede quindi l’uso

di tende o persiane. Il Macrolon viene u! lizzato nelle coperture delle

stazioni ferroviarie, nei lucernai e nelle vetrature di palestre ed edifi -

ci industriali e può essere fi no a qua" ro volte più leggero del vetro.

I lamina Gentas® HPL (High Pressure Laminate) sono compos! da

un nucleo omogeneo in fogli di cellulosa stra! fi ca! , impregna! da re-

sine termoinduren! e addi! vi par! colari.

Il rives! mento superiore decora! vo può essere cos! tuito da:

- carte decora! ve melaminiche di notevole eff e" o este! co ed eff e#

superfi ciali di vario ! po

- una so# le lamina di metallo con texture ed eff e# superfi ciali di vario

! po

- lamina! decora! vi con immagini stampate ed eff e# visivi

La fi nitura può essere a colori o ! nte pia" e, a eff e" o legno, pietra,

marmo, metallo e altre fantasie decora! ve, tu" o in versione lucida o

opaca. Ques! lamina! sono cara" erizza! da un’alta resistenza all’u-

midità e alle muff e, agli ur! , all’usura, al fuoco, hanno proprietà an! -

ba" eriche e sono semplici da mantenere e da pulire. Inoltre possono

essere forni! con un par! colare addi! vo che, grazie a par! colari so-

stanze u! lizzate nei processi produ# vi, sono ininfi ammabili e privi di

qualunque gas tossico, ideali quindi per applicazioni su navi (sale da

pranzo, infermerie, sale comuni come palestre, saune, solarium).

Render

Esterni

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Render

Esterni

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Render

Esterni

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Render

Interni

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RENDER INTERNI - ca-

bina pilota

Render

Interni

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Volan� ni pubblicitari

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Fotoinserimento

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